Buone pratiche per gestire la risorsa “acqua” e garantirne la qualità

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Buone pratiche per gestire la risorsa “acqua” e garantirne la qualità

Buona, sicura, da rivalutare…

Alberto Sala – Responsabile Settore Laboratori

Monza – 24 Giugno 2017


IL TERRITORIO


GESTIONE DEL CICLO IDRICO


BRIANZACQUE


1. Educare e Sensibilizzare Il ciclo dell’acqua

precipitazioni 100 %

evaporazione 45 %

Scorrimento superficiale

alla falda idrica 5%

50 %


1. Educare e Sensibilizzare Come è suddivisa l’acqua sul nostro pianeta 97 %

Oceani e mari

2%

0.8 %

Calotte polari e ghiacciai

Acque sotterranee

0.2 %

Fiumi e laghi


TUTELA DELLA QUALITA’ E QUANTITA’ L’abbondanza e la buona qualità dell’acqua potabile nel nostro territorio ha portato i consumatori a ritenerla una risorsa inesauribile, aumentandone indiscriminatamente l’uso nel corso degli anni. Sfortunatamente, l’acqua è una risorsa rinnovabile, pertanto sempre disponibile purché la velocità di prelievo non superi la velocità di riproduzione e crescita della risorsa stessa. Inoltre, l’inquinamento delle falde e delle acque superficiali costringe all’abbandono progressivo delle fonti di risorse idriche compromesse. Pertanto, un consumo razionale e consapevole dell’acqua potabile, anche attraverso piccole riduzioni degli sprechi, è fondamentale per contribuire alla tutela della qualità e della quantità dell’acqua.


USO EFFICIENTE DELL’ACQUA E STRATEGIE PER EVITARE SPRECHI Il Gestore e i consumatori possono scegliere tra una vasta gamma di pratiche possibili per ridurre significativamente il consumo dell’acqua. Per il Gestore: •

Manutenzione ordinaria e straordinaria, sostituzione tubature, ricerca guasti

ecc. •

Richiesta di ordinanza di divieto di bagnare orti e giardini in orari critici della giornata

Controllo in fase di emungimento , su punti della rete idrica e agli impianti di

potabilizzazione. •

Limitazione all’erogazione dell’acqua da fontane e fontanelle

Recupero di quella piovana ed altro per usi agricoli domestici

Incentivare la diffusione della cultura sull’utilizzo dell’acqua


RIDUZIONE DELLE PERDITE IDRICHE •

Gestire e ridurre le perdite idriche attraverso l’adozione di un approccio per azioni finalizzato alla misurazione dell’acqua erogata non fatturata

Ricerca perdite

Studio delle pressioni

Controllo tempi di intervento sulle perdite

Verifica esistenza misuratori su tutte le fonti di prelievo o su impianti

Verifica esistenza misuratori su utenze industriali

Verifica programmi di manutenzione e sostituzione programmata misuratori

Verifica della misurazione di volumi persi durante gli interventi manutentivi

verifica del funzionamento dei serbatoi pensili


1. Educare e Sensibilizzare

? L’acqua non è una bevanda, esattamente come l’aria che respiriamo non è un profumo!

L’acqua è indispensabile alla vita, quindi è un diritto, un bene comune da tutelare.


1. Educare e Sensibilizzare Consigli per il risparmio idrico

1. Applica il frangigetto ai rubinetti 2.Fai manutenzione alla rete idrica domestica 3.Usa razionalmente lo scarico del WC 4. Preferisci la doccia alla vasca da bagno

5. Evita di tenere aperto il rubinetto inutilmente 6. Usa acqua corrente solo quando serve 7. Utilizza elettrodomestici funzionali e a pieno carico 8. Presta attenzione all’acqua usata in giardino 9. Non usare l’acqua corrente per pulire l’auto 10. Controlla il tuo contatore a rubinetti chiusi


2. Controllare la qualità

Cosa dice la Legge in Italia ? Le caratteristiche di qualità dell’acqua destinate al consumo umano sono fissate dal Decreto Legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001. La Regione Lombardia ha emanato, con la Circolare 16 Marzo 2004 –n° 15, le Linee Guida per l’applicazione del D.Lgs 31/01. E’ previsto il controllo di oltre 50 parametri, suddivisi in microbiologici, chimici e indicatori. Sono in particolare le caratteristiche organolettiche quelle che hanno il maggior impatto sulla percezione da parte dell’utente e che fanno definire “buona” un’acqua, indipendentemente dalla sua qualità.


2. Controllare la qualità D.Lgs. 2 Febbraio 2001, n° 31 Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. Art. 7. Controlli interni Sono controlli interni i controlli effettuati dal gestore del servizio idrico integrato per la verifica della qualità dell’acqua destinata al consumo umano. Per l’effettuazione dei controlli il gestore del servizio idrico integrato si avvale di laboratori di analisi interni, ovvero stipula apposita convenzione con altri gestori di servizi idrici


2. Controllare la qualità TABELLA B 1 D.lgs 2 Febbraio 2001, n° 31 Volume d'acqua distribuito o prodotto ogni giorno in una zona di approvvigionamento ( Note 1 e 2 ) m3

Controllo di Routine Controllo di Verifica Numero di campioni all'anno Numero di campioni all'anno ( Note 3, 4 e 5 ) ( Note 3 e 5 )

< 100 > 100 > 1000

< 1.000 < 10.000

( Nota 6 ) 4 4 + 3 ogni 1.000 m 3/g del volume totale e frazione di 1.000

> 10.000

< 100.000

> 100.000

( Nota 6 ) 1 1 + 1 ogni 3.300 m 3/g del volume totale e frazione di 3.300 3 + 1 ogni 10.000 m 3/g del volume totale e frazione di 10.000 10 + 1 ogni 25.000 m 3/g del volume totale e frazione di 25.000


2. Controllare la qualità TABELLA B 1 D.lgs 2 Febbraio 2001, n° 31 Nota 1

Nota 2

Nota 3

Nota 4

Nota 5 Nota 6

Una zona di approvvigionamento è una zona geograficamente definita all'interno della quale le acque destinate al consumo umano provengono da una o varie fonti e la loro qualità puo' essere considerata sostanzialmente uniforme. I volumi calcolati rappresentano una media su un anno. Per determinare la frequenza minima in una zona di approvvigionamento, invece che sul volume di acqua si puo' fare riferimento alla popolazione servita, calcolando un consumo di 200 litri pro capite al giorno. Nel caso di approvvigionamento intermittente di breve durata, la frequenza del controllo delle acque distribuite con cisterna deve essere stabilita dall'Azienda Sanitaria Locale. Per i differenti parametri di cui all'allegato 1, l' Azienda Sanitaria Locale puo' ridurre il numero di campioni indicato nella tabella se: a) i valori dei risultati dei campioni prelevati in un periodo di almeno due anni consecutivi sono costanti e significativamente migliori dei limiti previsti dall'allegato I b) non esiste alcun fattore capace di diminuire la qualita' dell'acqua. La frequenza minima non deve essere inferiore al 50% del numero di campioni indicato nella tabella, salvo il caso specifico di cui alla nota 6 Nella misura del possibile, il numero di campioni deve essere equamente distribuito in termini di tempo e luogo. La frequenza deve essere stabilita dalla Azienda Sanitaria Locale.


2. Controllare la qualità D.lgs 31/01 Indicazione n° controlli Tabella B 1 Allegato 2

MONZA :Il dato calcolato sulla media annuale risulta essere 40.459 mc/giorno

Controlli di Routine

Controlli di Verifica

127

8


2. Controllare la qualità Colore Odore Sapore

CONTROLLO di ROUTINE (R)

Torbidità Conduttività Concentrazione ioni idrogeno Ammonio Residuo secco a 180° C Fluoruro

Nitrati Nitriti Cloruro Solfato Batteri coliformi a 37 ° C Clostridium perfringens Conteggio delle Colonie a 22 °C e 37 °C Escherichia Coli Pseudomonas Aeruginosa Disinfettante residuo ( se impiegato ) Ferro

Alluminio


2. Controllare la qualità Circolare 16 Marzo 2004 – n° 15 Regione Lombardia – Linee Guida per l’applicazione del D.Lgs. N° 31 del 2 Febbraio 2001

CONTROLLI ANALITICI Ai fini della sorveglianza routinaria dei requisiti di qualità delle acque un numero elevato di controlli, anche se mirato solo ad alcuni parametri, ha talora molto più significato dell’esecuzione di pochi controlli volti al rilevamento di numerosi parametri, spesso non giustificati dalla storia della fonte di approvvigionamento .

Controllo più frequente dei parametri più significativi nei punti più significativi

Programmazione basata sull’attenta valutazione delle serie analitiche storiche

Periodicità di campionamento costante


2. Controllare la qualità Oltre al Controllo di Verifica ( V ) - globalità parametri 31/01 - vengono effettuati:

Controllo “ M ” Alluminio Boro Cadmio Cromo Durezza ( Ca++ e Mg++ )

.

Controllo “ Mt ”

Arsenico, Selenio, Antimonio, Mercurio. ·

Controllo “ A ”

Antiparassitari e Assimilabili. ·

Controllo “ IPA ”

Ferro

Benzo(b)fluorantene,Benzo(k)fluorantene,Benzo(ghi)perilene,indeno(1,2,3cd)pirene, Benzo(a)pirene, Benz[a]anthracene, Dibenz[a,h]anthracene,

Manganese

·

Nichel

Composti organoalogenati ( con particolare riferimento alla somma di Tricloro e Tetracloroetilene ed alla somma totale dei Trialometani ).

Piombo Rame

Sodio Vanadio

·

Controllo “ SC ”


2. Controllare la qualitĂ Calendario Analisi Programmate 2017


2. Controllare la qualitĂ Calendario Analisi Programmate 2017


2. Controllare la qualità D.lgs 31/01 Indicazione n° controlli Tabella B 1 Allegato 2

MONZA :Il dato calcolato sulla media annuale risulta essere 40.459 mc/giorno

Controlli di Routine / Verifica

Prelievi anno 2016

395

600





CONDOMINI ed ABITAZIONI PRIVATE Regione Lombardia - Circolare 16 Marzo 2004 –n° 15 Linee Guida per l’applicazione del D.Lgs 31/01. BURL – Serie Ordinaria n.14 – 29 Marzo 2004 ( pag 1346 )

7. Punti di rispetto dei requisiti di qualità, punti d’uso e punti di controllo I requisiti di qualità delle acque destinate al consumo umano devono essere garantiti al punto d’uso, ovvero: • ai punti di erogazione de reti di distribuzione o cisterne • ai punti di imbottigliamento ove trattasi di acque confezionate • ai punti di utilizzo ove trattasi di acque utilizzate da imprese alimentari Cio’ premesso, nel caso in cui l’acqua sia distribuita attraverso una rete di distribuzione, la conformità deve essere garantita al punto di consegna ( quindi, di regola, al contatore): pertanto, di norma, così come anche stabilito dalla legge 36/94, la responsabilità del gestore si esaurisce al punto di consegna.


CONDOMINI ed ABITAZIONI PRIVATE Regione Lombardia - Circolare 16 Marzo 2004 –n° 15 Linee Guida per l’applicazione del D.Lgs 31/01. BURL – Serie Ordinaria n.14 – 29 Marzo 2004 ( pag 1346 )

Il mantenimento dei requisiti di qualità tra il punto di consegna e il punto d’uso compete invece al titolare o al gestore della rete di ditribuzione interna, nonché al titolare di edifici/strutture in cui l’acqua venga fornita al pubblico ( vd.art.5 ), i quali dovranno garantire che la rete di distribuzione interna e gli eventuali sistemi di trattamento non alterino la qualità dell’acqua al punto d’uso. […] Pur se la legge prevede specifiche responsabilità solo per titolari o gestori di edifici in cui l’acqua è fornita al pubblico, una logica lettura del comma 2 non può escludere dall’obbligo di garantire i requisiti previsti dalla normativa, anche chi è titolare o gestore della rete di distribuzione interna


CONDOMINI ed ABITAZIONI PRIVATE Regione Lombardia - Circolare 16 Marzo 2004 –n° 15 Linee Guida per l’applicazione del D.Lgs 31/01. BURL – Serie Ordinaria n.14 – 29 Marzo 2004 ( pag 1346 )

Resta inteso che i soggetti contemplati al precedente capoverso hanno ruoli e responsabilità diversi da quelli previsti per il Gestore dell’acquedotto: essi non sono obbligati ad effettuare il controllo analitico interno di cui all’articolo 7 del D.lgs 31/01, ma sono tenuti, individuando le opportune modalità, a garantire una corretta gestione dell’impianto di distribuzione domestica ( es: manutenzione della reti e degli impianti eventualmente installati dopo il punto di consegna ) A questo proposito deve essere tenuto presente quanto disposto dal DM 443/90 relativamente agli impianti di trattamento domestico dell’acqua potabile e, in tal senso, assume ancor più valenza quanto contenuto nella circolare regionale 101/SAN/90, cui si rimanda per ciò che concerne le modalità da seguire nel caso di installazione di detti impianti ( segnalazione dell’installazione, manutenzione, controlli, etc )


VERSO LA NUOVA DIRETTIVA Pubblicazione su GUCE della Direttiva UE 2015/1787 della commissione del 6 Ottobre recante modifica degli allegati I e II della Direttiva 98/83/CE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano A seguito dell’emanazione dei Water Safety Plans da parte dell’OMS, basati su principi di valutazione e gestione del rischio nell’intera filiera idrica, è emersa l’esigenza di allineare l’allegato II ai più recenti aggiornamenti di tali princìpi

• Criteri per il campionamento, monitoraggio, scelta dei metodi di analisi • Maggior flessibilità nella frequenza dei controlli • Ampliamento/ Riduzione dell’elenco dei parametri da ricercare • Criteri decisionali per l’aggiornamento dei parametri Microbiologici • Preparazione di uno schema di accettazione per i materiali da costruzione destinati a venire in contatto con l’acqua


‌e salutando col nuovo logo Aziendale, Grazie per l’attenzione!


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