ESSERE IMPRESA APRILE 2017

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02 • APRILE 2017

CONTIENE I.P.

Anno 07 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

Le opportunità per l’impresa Confartigianato Forlì conferma il proprio impegno per le imprese associate. Anche quest’anno sono attive molteplici convenzioni riservate agli imprenditori e ai loro familiari, in possesso della tessera associativa 2017. I benefit forniscono opportunità esclusive e vantaggi diretti sotto forma di riduzioni di prezzo, risparmi di tempo e individuazione delle migliori soluzioni. Le numerose opzioni a disposizione sono descritte nel catalogo allegato e offrono scontistiche in molti ambiti: dalle telecomunicazioni all’acquisto di veicoli commerciali, autovetture e motoveicoli, dai servizi di ricerca del personale alla salute, senza dimenticare le convenzioni con importanti realtà locali.

in evidenza L’EDITORIALE: Il segretario Roberto Faggiotto si interroga sulle opportunità di carriera per i giovani, la generazione che i media definiscono senza futuro. Quali opportunità occupazionali attendono le prossime generazioni? A pagina 2 ASSOCIAZIONE: I vertici di Confartigianato incontrano gli associati del comprensorio, una serie di appuntamenti per tastare il polso dell’economia locale. Da Modigliana a Civitella, da Forlimpopoli a Castrocaro, i comitati zonali mantengono viva l’attenzione su chi fa impresa nel territorio. Da pagina 8

IL NOTIZIARIO TECNICO: Le news dai servizi; chiarimenti sul superammortamento, aperte le iscrizioni per il cinque per mille. Illustrati i cambiamenti introdotti dall’abrogazione del lavoro accessorio e la contribuzione addizionale CIG. Una nuova legge per l’estetica. Da pagina 15 a pagina 22 SPECIALE PENSIONATI: Confartigianato ha attivato lo sportello colf e badanti, un valido aiuto per le famiglie. Alcuni chiarimenti in merito al modello 730. Anap in prima linea contro l’Alzheimer. Da pagina 23


associazione editoriale

Carriera: sogno o realtà? • di Roberto Faggiotto

E

manciparsi dalla precarietà pare una chimera per i giovani. Mediamente più istruiti e maggiormente preparati rispetto alle generazioni che li hanno preceduti, faticano a trovare un lavoro stabile e spesso sono senza prospettiva. La recente pubblicazione del Rapporto 2017 sul “Divario generazionale” a cura dell’Università Luiss ha suscitato clamore sulla stampa, ipotizzando che l’indipendenza economica, nel 2030, potrà essere raggiunta soltanto a cinquant’anni. In pratica, se nel 2004 un ragazzo necessitava di dieci anni per costruire la propria autonomia, nel 2020 ne impiegherà 18, divario, come detto, destinato a incrementare se non ci sarà un’inversione del trend. Non a caso, nel nostro Paese, i giovani vivono nella famiglia di origine fino all’età avanzata. Nonostante l’Italia sia una realtà nella quale l’uscita dalla casa genitoriale è culturalmente ritardata - come nel resto del Sud Europa - rimanere in famiglia è diventata anche una strategia di difesa dalla povertà. Si utilizza l’ombrello protettivo della famiglia fin quando è possibile. Il nutrito esercito di giovani Neet italiani testimonia che sono sempre di più quelli che si trovano in questa triste situazione. Umiliante. Come spiegato nel report per essere “eguali di fronte alla legge” ovvero esercitare i medesimi diritti, sia civili sia sociali, è indispensabile che prima vengano rimosse le condizioni di diseguaglianza che impediscono a tutti di fruirne effettivamente. Nell’arco di tre generazioni, complice la crisi, sono sorte differenze tali per cui oggi diviene indispensabile ripensare alle politiche fiscali, con un incremento del carico fiscale progressivo nell’arco della vita e un nuovo modello pensionistico. Un patto tra generazioni, sostengono alla Luiss, affinché i giovani non siano più una sottoclasse marginale. Interventi che richiedono un impegno da parte di forze politiche e istituzioni. Confartigianato propone non solo un intervento legislativo, ma anche una maggiore attenzione nel guidare le scelte che i ragazzi effettuano nel periodo scolastico. Le scelte dovrebbero massimizzare le possibilità di trovare lavoro, seguendo le inclinazioni personali, certo, ma valutando anche gli sbocchi professionali. Coerenza con le proprie passioni e abilità, tuttavia è indispensabile promuovere iter formativi che siano spendibili successivamente. In un doppio dialogo; tra generazioni e tra scuola e lavoro, con l’unico obiettivo di restituire il futuro ai nostri giovani. Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

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Redazione Roberta Zoli

Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252

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Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978

Anno VII • n. 02 APRILE 2017

Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero

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2 • aprile 2017 • • • essere impresa

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.


il commento associazione Frenati dalla paura

Non c’è futuro senza rilancio • a cura del presidente Luca Morigi

I

l Rapporto 2016 sullo sviluppo bloccato in Italia rivela che i casi di stop allo sviluppo censiti sono 342. Opere strategiche osteggiate e che gli investitori, spesso internazionali, sono costretti ad abbandonare perché economicamente svantaggiose, non potendo essere messe a frutto. Non solo, sono numerosi i casi nei quali viene presentata richiesta di risarcimento allo Stato Italiano per i mancati introiti derivanti dalle lungaggini delle procedure che dovrebbero dirimere le controversie. I dati del Nimby Forum (dall’acronimo inglese not in my backyard, non nel mio cortile) apparsi recentemente sulla stampa dimostrano chiaramente che il fenomeno della contestazione ha assunto in Italia una dimensione stabile, strutturale. Le opposizioni contro opere di pubblica utilità e insediamenti industriali in costruzione o ancora in progetto, in base alla ultima rilevazione, dimostrano una lieve flessione (-3,5%) imputabile al progressivo abbandono dei progetti da parte delle imprese proponenti, che dirottano investimenti e risorse verso altre iniziative industriali, spesso fuori dai confini italiani. Mancate occasioni per l’economia italiana e il suo sviluppo. Allarmante notare come, mentre l’Europa continua a puntare sulla diffusione dell’economia circolare, basata sull’idea del recupero dei rifiuti come risorse produttive, nel nostro Paese il fronte del No ostacola, con particolare enfasi, gli impianti necessari allo scopo, termovalorizzatori e biodigestori. Rispettivamente, queste due tipologie di impianto rappresentano il 10.5% e il 16.9% del totale delle opere contestate. Il settore più esposto è, quindi, quello energetico (52,33% delle rilevazioni totali). La crescita più pronunciata riguarda però il comparto dei rifiuti: con un balzo del +11,8% rispetto all’anno precedente. Le contestazioni, pur legittime, sono spesso guidate, il report chiarisce il ruolo di assoluta centralità della politica nell’alimentare e sostenerle: movimenti partitici locali ed enti pubblici sono il motore dell’opposizione nel 45,6% del casi censiti. Per quanto più rumorosi, i comitati e le associazioni ambientaliste si posizionano in coda. Sostanzialmente invariata è la mappa delle contestazioni. Ai primi posti della classifica, le regioni del Nord, con l’Emilia Romagna al terzo posto. Ciò che appare evidente è la scarsa efficacia della legislazione nel definire le regole del gioco per lo sviluppo del Paese. Il tema ricorrente dell’incertezza giuridica colpisce le imprese che vedono spesso i propri progetti bloccati, malgrado l’iter autorizzativo si sia concluso con successo. Opere strategiche sono indispensabili per il rilancio dell’economia italiana, occorrono decisioni coraggiose, forse persino impopolari, senza le quali saremo sempre meno attrattivi per gli investitori internazionali. essere impresa • • • aprile 2017 • 3


associazione Confartigianato assieme agli associati

Un ciclo di incontri con le imprese del territorio

A

seguito della ristrutturazione interna che ha portato alla nascita di Confartigianato Servizi società cooperativa, sono state organizzate cinque assemblee separate, una per ogni sezione, per la nomina dei delegati chiamati ad approvare il bilancio. Un’occasione di confronto con gli imprenditori del territorio, per far conoscere l’attività dell’associazione e per ascoltare le testimonianze di chi, ogni giorno, anima l’economia locale. La prima serata si è tenuta a Modigliana, dove Graziano Fabbri, in qualità di presidente della sezione Marzeno, ha ricordato alcune priorità per chi fa impresa nell’area. Premesso che, malgrado il perdurare della crisi che ha comportato chiusure di realtà importanti del comprensorio e in una fase in cui la riorganizzazione e l’efficientamento degli enti finiscono con il tramutarsi in un allontanamento dalle zone periferiche, con un peggioramento della qualità dell’offerta per chi vive il territorio, Confartigianato di Forlì ha mantenuto operativi sedi e mandamenti, per garantire la massima vicinanza alle imprese, l’attenzione dell’Associazione rimane puntata sullo sviluppo della piccola impresa nel territorio. A Modigliana e Tredozio, come in altre piccole realtà, la crisi ha avuto un effetto devastante. Chiusure eccellenti e ridimensionamenti di importanti realtà, che contribuivano al benessere economico della collettività garantendo buoni livelli occupazionali e favorendo l’indotto, hanno determinato un impoverimento dell’intero territorio. Per tutelare la sopravvivenza dei comuni più distanti dal centro, occorre mantenere viva la comunità, privarla dell’opportunità di usufruire delle stesse prestazioni godute da coloro che abitano in altre zone, significa favorire lo spopolamento, con una grave perdita per l’intera collettività. Qualche segnale positivo consente di guardare al futuro con speranza, le aziende ricominciano a investire e diviene necessario che l’amministrazione comunale pensi a nuove aree da destinare agli insediamenti produttivi. L’attuale area artigianale non è più idonea ad accogliere nuove attività, per questo diviene strategico valutare il recupero di aree industriali dismesse come quella della Mac Moter. I comuni del Tramazzo Marzeno, pur sfavoriti dalla 4 • aprile 2017 • • • essere impresa

lontananza dall’asse viario della via Emilia, possono essere ancora poli di attrazione per le piccole imprese. Diviene fondamentale tutelare le piccole attività e l’artigianato di servizio che contribuiscono alla vitalità del comprensorio, per scongiurare il rischio che i nostri comuni divengano soltanto città dormitorio per coloro che lavorano in zone limitrofe, soprattutto a Faenza, dove le opportunità sono più numerose. L’impegno di Confartigianato è duplice, oltre alla presenza di collaboratori nella sede di Modigliana e nel mandamento di Tredozio, in grado di coadiuvare le imprese in ogni necessità, l’Associazione è in prima linea per contrastare il fenomeno dell’abusivismo. “Abbiamo ricevuto e stiamo valutando segnalazioni in merito a pensionati o disoccupati che svolgono piccoli lavori, soprattutto riparazioni edili o addirittura di impianti, ma anche nel settore dell’estetica, eludendo non soltanto il fisco, ma operando senza le necessarie qualifiche professionali. Un danno per chi opera nella legalità e anche per gli utenti che si affidano incautamente a questi soggetti.” Come reso evidente da un’indagine dell’ufficio studi dell’Associazione c’è un’Italia sommersa che minaccia il lavoro dei piccoli imprenditori. Sono i finti artigiani, i furbetti che si spacciano per acconciatore, idraulico, autoriparatore, impiantista, ma che di regolare non hanno nulla. Niente tasse, né contributi, nessuna autorizzazione o permesso, gli abusivi sottraggono risorse allo Stato, fanno concorrenza sleale ai veri imprenditori, danneggiano i consumatori. Una piaga endemica nel nostro Paese, che in questi ultimi anni è in crescita costante. Secondo i calcoli, sono 1.050.000 gli irregolari che insidiano l’attività di quasi 900.000 imprese artigiane. Le cose peggiorano per alcuni settori più esposti alla concorrenza sleale degli abusivi, come i servizi alla persona, in particolare, acconciatura, estetica, lavanderie, riparazioni dove il tasso di irregolarità sfiora addirittura il 28%, rispetto al tasso medio nazionale che arriva al 15%. Cifre che la dicono lunga sulla gravità di un fenomeno che - nonostante le ripetute sollecitazioni di Confartigianato - stenta a trovare soluzioni efficaci. Le leggi ci sono ma, come spesso accade in Italia, non Continua a pagina 13 • • •


associazione

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Un ciclo di incontri con le imprese del territorio vengono applicate. Proprio sull’attività di controllo e repressione delle attività abusive, si stanno concentrando gli sforzi dell’Associazione, già protagonista di importanti provvedimenti contro il lavoro nero. Senza dimenticare le infrastrutture, grazie all’impegno di Confartigianato da alcuni anni anche le nostre aziende possono utilizzare la banda larga, una battaglia che ci ha visti in prima linea assieme alla Camera di Commercio, per garantire l’accesso alla rete internet veloce. Fabbri ha concluso l’intervento ribadendo l’impegno di tutto il gruppo dirigente “un lavoro quotidiano, di confronto con gli enti locali e con le istituzioni, una collaborazione attiva che ci vede sempre propositivi, non ponendoci mai in un atteggiamento di critica sterile, ma di fattivo scambio di idee e soluzioni, per favorire chi fa impresa e lo sviluppo del sistema produttivo dei nostri comuni.” Con un obiettivo “viviamo in uno dei territori maggiormente ricchi di bellezze paesaggistiche eppure, l’area ha negli anni subito un forte spopolamento, legato anche alla riduzione dell’offerta di lavoro, che ha colpito non soltanto i giovani, gli imprenditori necessitano di un progetto ad ampio raggio territoriale che attiri gli investimenti nella vallata, frutto di un’attenta pianificazione e di una collaborazione tra i comuni. Mettere in rete le risorse dei diversi territori, per attrarre il turismo può essere una prima risposta. Dalla collina alla costa, un patrimonio paesaggistico che si coniuga con la capacità di accoglienza, il benessere termale, l’offerta gastronomica eccellente, oggi più che mai è indispensabile mettere a sistema le risorse,

per un’offerta integrata che unisca arte, cultura, artigianato e divertimento. Superando le sterili logiche di campanile o le pretese supremazie di un territorio sull’altro. Confartigianato c’è. Noi ci siamo e vogliamo continuare a esserci.” Sulla necessità di valorizzare l’attrattività dell’area, uno spunto importante è arrivato anche da Forlimpopoli, quando la presidente del Comitato Zonale Diana Lolli ha spiegato “una nota fondamentale attiene al turismo. La Romagna è giustamente considerata uno dei territori maggiormente variegati in quanto a potenzialità dell’offerta. Eppure, le nostre zone non sono ancora riuscite a mettere in rete le risorse dei diversi comuni, per attrarre il turismo. Confartigianato è tra i soggetti sostenitori della Festa Artusiana sin dagli albori della manifestazione. Il nostro impegno non è mai mancato sia perché fortemente convinti della qualità dell’evento, sia perché consapevoli che solo lavorando assieme alle altre realtà di promozione del territorio sia possibile conquistare uno spazio nel panorama delle manifestazioni nazionali. Ed è ciò che è avvenuto. Oggi il prestigio della festa è conclamato. Ed è cambiata anche la nostra partecipazione, dalla promozione della panificazione e della qualità del prodotto da forno artigianale, a un’offerta più variegata, con le eccellenze gastronomiche del territorio che si presentano a turno nelle diverse serate. Per far apprezzare la cucina romagnola, sempre in evoluzione, ma nel rispetto della tradizione.” Le Assemblee realizzate a inizio aprile sono state occasione per riflettere sulle potenzialità del comprensorio forlivese e sulle necessità più urgenti per chi è quotidianamente impegnato a contribuire al benessere collettivo e al buon andamento dell’economia locale. essere impresa • • • aprile 2017 • 5


i numeri dell’economia Imprese e crisi

Le strategie per essere competitivi

I

l clima di fiducia delle imprese è stato al centro di un’indagine Istat che evidenzia come, per il 2017, le strategie dominanti al fine di migliorare la competitività siano quelle della qualità (adottata dal 76% delle imprese) e dell’innovazione (58,6%), più diffuse rispetto al contenimento dei prezzi (52,7%), policy particolarmente sensibile in un contesto caratterizzato da trend dei prezzi vicino alla deflazione. Circa metà delle aziende hanno, infatti, messo in campo una strategia basata su politiche di marketing (51,8%) e sull’innovazione adottando tecnologie ICT (48%) quali cloud internet, additive manufacturing, machine-to-machine; relativamente meno diffuse ma con quote apprezzabili - l’intensificazione delle relazioni produttive con altre aziende (38,3%) e l’esternalizzazione di fasi precedentemente svolte all’interno dell’azienda (13,6%). In chiave settoriale, l’orientamento a qualità e innovazione rappresenta un denominatore comune del comportamento strategico prevalente delle imprese, ma ne cambiano le intensità. In particolare l’investimento nell’incremento della qualità è segnalato dall’82,1% delle imprese manifatturiere, quasi otto punti superiore al 74,5% di quelle dei servizi; il ricorso all’innovazione di processo e di prodotto viene indicato dal 72,6% delle imprese della manifattura, oltre diciassette punti superiore al 55,2% di quelle dei servizi. In generale l’esposizione alla

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concorrenza internazionale del manifatturiero obbliga un numero più elevato di imprese del settore a mantenersi su un sentiero evolutivo caratterizzato da una costante innovazione e alta qualità dell’offerta. Per la manifattura, il 41,4% delle imprese adotta tecnologie digitali, quota che nei servizi sale al 49,6%; in quest’ultimo caso il più esteso uso del digitale si riscontra non solo per i settori dei servizi che nativamente presentano una maggiore contenuto di tecnologie digitali - quali attività di programmazione, di telecomunicazioni, software e ricerca e sviluppo - ma anche in settori interessati dalla concorrenza delle piattaforme digitali di aggregazione della domanda e di sharing economy, quali i servizi di alloggio. L’outsourcing interessa il 17,6% delle imprese manifatturiere, cinque punti superiore al 12,6% dei servizi. L’intensificazione delle relazioni produttive con altre aziende coinvolge il 24,9% delle imprese del manifatturiero ma arriva al 41,6% nei servizi. Come è cambiato l’orientamento strategico delle imprese italiane nell’ultimo anno? Tra il 2017 e il 2016 è salita di 4,4 punti la quota di imprese che adottano strategie basate sul Marketing, di 4,2 punti la quota che adotta strategie basate sul digitale e di 4,1 punti la quota relativa alle imprese che pongono l’innovazione al centro delle proprie strategie aziendali.


i numeri dell’economia Internet fattore di sviluppo

L’Italia non tiene il passo

L

a digitalizzazione del sistema delle imprese, lo sviluppo della manifattura digitale e di Internet delle cose determina un crescente fabbisogno di connettività ad alta velocità. L’accesso alla banda larga veloce diventa un fattore competitivo decisivo per le imprese, influenzandone lo sviluppo e la produttività. Il recente aggiornamento dell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società pubblicato dalla Commissione europea (DESI 2017, Digital Economy and Society Index) colloca l’Italia al 25° posto tra i ventotto paesi dell’Unione europea. Si tratta di un indice che misura lo stato di avanzamento del digitale attraverso cinque componenti: connettività, capitale umano, uso della rete, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali. In particolare, sulla connettività la posizione dell’Italia è ancora più precaria per quanto riguarda l’accesso delle imprese alla banda larga ad alta velocità dove l’Italia scende al 27° posto: la quota di imprese italiane connesse a una velocità almeno di 30 Mbps è del 15,2%, dimezzata rispetto al 31,7% della media UE, superiore solo al 14,4% di Cipro e distante dai maggiori competitor dell’Eurozona: la quota di imprese connesse a banda larga veloce in Spagna è del 38,4%, in Germania del 35,4% e in Francia del 21,7%. Il divario con la media europea si è ampliato nell’ultimo anno: nel 2016 la quota italiana sale di 2,7 punti rispetto al 2015 mentre la media dell’Unione europea sale di 5 punti; in Spagna la quota delle imprese connesse ad alta velocità nel 2016 è salita di 9,9 punti, in Germania di 6,1 punti, nel Regno Unito di 5,5 punti; minore dinamismo (+0,7 punti) per la Francia. L’Italia è il primo paese manifatturiero europeo per occupati nelle piccole imprese e sta registrando un recupero nell’accumulazione di capitale dopo anni di trend negativo: secondo i conti delle imprese pubblicati recentemente dall’Istat nel quarto trimestre 2016 il tasso di investimento delle società non finanziarie è salito al 20,5%, in salita di 1,2 punti rispetto al 19,3% del corrispondente trimestre 2015. L’acquisizione di macchinari a elevato contenuto digitale potrebbe, però, non manifestare integralmente i suoi effetti sull’efficienza dei processi di produzione se l’impresa non dispone di una adeguata connettività. Le direttrici di accompagnamento del piano nazionale Industria 4.0 prevedono una riduzione

del gap infrastrutturale, indicando per il 2020 almeno il 50% delle aziende coperte a 100 Mbps, obiettivo raggiungibile mediante investimenti da mettere in opera nel periodo 2017-2020 per 12,7 miliardi di euro di cui 6,7 miliardi pubblici e 6 miliardi privati. La migliore qualità della connettività determina effetti rilevanti sulla produttività delle imprese: nelle “aree bianche” - zone in cui le infrastrutture per la banda larga sono ancora inesistenti e non sono previsti investimenti privati nei prossimi tre anni - la copertura totale di banda larga delle micro imprese 3-9 addetti presenti in questi territori genera un aumento del valore aggiunto medio del 13%.

Troppa pressione sulle imprese La nostra ripresa economica è ancora fragile con un tasso di crescita nel 2017 e 2018 tra i più bassi d’Europa. Serve una manovra rafforzata da maggiori investimenti, dalla rapida riforma della giustizia civile, da agevolazioni mirate sui giovani che entrano nel mondo del lavoro sia come imprenditori sia come dipendenti. E si apprezza l’intenzione di evitare l’entrata in vigore delle clausole di salvaguardia confidando che tale intenzione venga confermata nella manovra di ottobre. Sono le indicazioni espresse sul DEF da Confartigianato, che ha sottolineato la necessità di risposte rapide e concrete alle imprese in un contesto preoccupante sul fronte dell’occupazione, del credito, del fisco: in particolare nel 2017 l’Italia evidenzia un maggior prelievo fiscale rispetto all’Eurozona di 21,3 miliardi di euro, pari a 1,3 punti di Pil. È indispensabile proseguire l’azione di governo per cogliere le residue opportunità legate al Quantitative Easing che ha consentito una spesa per interessi pari al 4% del Pil e il calo del 13,7% dei prezzi delle commodities energetiche importate, tanto da far calare nel 2016 la bolletta energetica all’1,6% del Pil. In tema di fisco Confartigianato esprime contrarietà all’estensione dell’applicazione dello split payment perché toglie liquidità alle imprese e i rimborsi Iva non avvengono entro i previsti 3 mesi. L’evasione dell’Iva si combatte con il monitoraggio della fatturazione elettronica, non snaturando lo split payment e caricando le imprese di nuovi costi. essere impresa • • • aprile 2017 • 7


movimenti giovani imprenditori Italia ancora in stallo

Quali prospettive per i giovani?

D

isoccupazione giovanile in calo. Lo afferma l’Istat che indica il tasso in diminuzione di 1,7 punti, scendendo al 35,2% fra gli under 25. Un dato positivo, se letto in abbinamento a quello relativo all’occupazione giunto al 57,5%. La stessa percentuale del 2004, primo anno nel quale l’Istituto di Statistica ha realizzato il monitoraggio mensile sulle persone con un posto di lavoro e uno stipendio. Pur a fronte di una crescita della popolazione italiana di tre milioni di unità, l’occupazione si è mantenuta agli stessi livelli pre-crisi. Ciò che è mutata è la composizione: tredici anni fa il tasso di occupazione femminile era al 45,3% e quello maschile al 69,7%. L’ultima rilevazione evidenzia che a fronte di un incremento della percentuale di donne lavoratrici, passato al 48,4%, c’è stata una contrazione nell’occupazione degli uomini al 66,7%. Ma il variegato rapporto mette in luce anche altri aspetti, per esempio il fatto che il calo della disoccupazione si accompagna a un aumento degli inattivi (dato che si attesta al 34,8%), in pratica c’è una crescita costante di coloro che rinunciano a cercare un lavoro. La stima di coloro che non lavorano e neppure cercano, tra i 15 e i 64 anni, è infatti in crescita (+0,4%, pari a +51 mila), l’aumento si concentra tra gli uomini, mentre calano leggermente le donne e coinvolge tutte le classi di età a eccezione degli ultracinquantenni. I giovani dunque non stanno ottenendo condizioni

occupazionali migliori, ma hanno semplicemente rinunciato a lottare? La domanda pare avere una risposta affermativa, almeno leggendo ciò che quotidianamente la cronaca restituisce, i giovani sono stati privati del loro futuro e più del curriculum, ciò che è veramente utile per trovare un lavoro sono le conoscenze personali. I commenti alle dichiarazioni del ministro Poletti hanno finito con l’istituzionalizzare una prassi nella quale il merito non ha alcun valore, è parere diffuso che sia difficile trovare lavoro se non si “conosce qualcuno”. Cosa resta da fare ai giovani? Mettersi in gioco in prima persona, immaginare il proprio futuro e seguire il sogno imprenditoriale provando a essere protagonisti del proprio futuro. I Giovani Imprenditori, vicini non solo per età anagrafica, ma anche per sensibilità, alla generazione maggiormente penalizzata dalla crisi, promuovono molteplici iniziative proprio per trasferire il valore dell’autoimprenditorialità. Negli anni sono stati intensificati i contatti con le scuole medie, inferiori e superiori, mettendo in campo percorsi di avvicinamento al mondo del lavoro autonomo. Per comprendere che anche per diventare imprenditore occorre un iter formativo, che lo studio non è incompatibile con la scelta di essere datore di lavoro di se stessi. Le testimonianze dei rappresentanti del consiglio del moContinua a pagina 9 • • •

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80.000 imprese, un solo consorzio di garanzia.

Emilia Romagna


giovani imprenditori movimenti Una riflessione sulla quarta rivoluzione industriale

Essere protagonisti del cambiamento

G

iovedì 20 aprile, nella sede di Confartigianato Forlì, viene realizzato un confronto sul futuro dell’imprenditoria, dal titolo “Artigiano 4.0 Rivoluzionari o rivoluzionati? Consigli per non farsi travolgere dal cambiamento” per riflettere sulle implicazioni dell’evoluzione tecnologica sul mondo del lavoro e sulla società. Le testimonianze di imprenditori che operano in settori tecnologici fortemente innovativi assieme all’esperienza di chi opera in un centro di ricerca volto a favorire questi cambiamenti mirano a offrire spunti utili per conoscere quali sfide e opportunità ci aspettano. Aperto dal presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Forlì, Alessio Brighi, l’incontro si avvale dell’esperienza e della professionalità degli imprenditori associati Erica Nannetti di Vem Sistemi spa e Luca Palumbo di Inobeta srls nonché di Stefano Torelli ingegnere e consulente di Romagna Innovazione, società che promuove la ricerca scientifica e l’innovazione attraverso il trasferimento tecnologico e la ricerca applicata. La serata è occasione per riflettere sulla quarta rivoluzione industriale, con la quale il futuro è già realtà, con l’utilizzo di macchine intelligenti, interconnesse e collegate a internet. Come spiegato dagli organizzatori della serata, la connessione tra sistemi fisici e digitali garantirà maggiore flessibilità, più velocità, un incremento della produttività, una crescita della qualità e una maggiore competitività. Opportunità che devono essere colte anche dalle micro e piccole imprese, ma solo se pronte a usufruirne. Per questo i Giovani Imprenditori hanno pensato di promuovere • • • Segue da pagina 8

Italia ancora in stallo

Quali prospettive per i giovani? vimento sono sempre un momento prezioso per gli studenti, per apprendere dalla viva voce di chi ha concretizzato il proprio progetto imprenditoriale, cosa significa creare un’azienda. Con un obiettivo ben chiaro, ridare speranza nel futuro, darsi l’opportunità di individuare un obiettivo e raggiungerlo, perché come scrisse don Luigi Giussani: “essere giovani vuol dire avere fiducia in uno scopo. Senza scopo uno è già vecchio”.

il dibattito fra chi fa impresa, chi innova e chi sta adoperandosi per agevolare l’approdo a questa nuova realtà. Chiariscono ancora gli organizzatori “l’espansione delle nuove tecnologie, in coincidenza con i progressi nell’automazione dei processi, la stampa 3D, i big data, l’Internet of Things, stanno portando la società verso la quarta rivoluzione industriale, quella della digitalizzazione. Verrà ribaltato non solo il modello di business delle imprese, ma anche quello del mercato del lavoro, con un nuovo approccio, che ridefinirà le professionalità richieste. È indispensabile essere informati per trovarsi dalla parte dei rivoluzionari e non da quella dei rivoluzionati, come efficacemente sintetizzato da Guy Ryder, direttore generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.”

Cosa significa Industria 4.0 Come spiegato dal ministro Carlo Calenda “Industria 4.0 investe tutti gli aspetti del ciclo di vita delle imprese che vogliono acquisire competitività, offrendo un supporto negli investimenti, nella digitalizzazione dei processi produttivi, nella valorizzazione della produttività dei lavoratori, nella formazione di competenze adeguate e nello sviluppo di nuovi prodotti e processi.” L’espressione Industria 4.0 è collegata alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”. Resa possibile dalla disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo, questa nuova rivoluzione industriale si associa a un impiego sempre più pervasivo di dati e informazioni, di tecnologie computazionali e di analisi dei dati, di nuovi materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi (internet of things and machines). Obiettivi di questa nuova rivoluzione sono l’ottimizzazione dei processi produttivi, il supporto ai processi di automazione industriale, il favorire la collaborazione produttiva tra imprese attraverso tecniche avanzate di pianificazione distribuita, la gestione integrata della logistica in rete e interoperabilità dei sistemi informativi. I nuovi processi produttivi si basano in particolare su tecnologie di produzione di prodotti realizzati con nuovi materiali, meccatronica, robotica e l’utilizzo di tecnologie ICT avanzate per la virtualizzazione dei processi di trasformazione sistemi per la valorizzazione delle persone nelle fabbriche. essere impresa • • • aprile 2017 • 9


movimenti donne impresa Un weekend formativo per le imprenditrici

Insieme per affrontare le prossime sfide

L’

economia cambia a ritmi velocissimi. La rappresentanza delle imprese non può essere da meno. E le imprenditrici di Confartigianato vogliono stare al passo con i tempi. Per questo, dal 25 al 27 marzo, si sono trovate a Roma (nella foto) e si sono gettate a capofitto nel meeting formativo organizzato da Donne Impresa per studiare come cambia la gestione delle aziende, imparare i segreti per competere in Italia e all’estero, scoprire le nuove tendenze di come si guida un’Associazione di imprese. Bisogna aggiornarsi. Perché c’è in gioco il futuro delle piccole imprese e del made in Italy. I temi trattati al Meeting hanno riguardato la gestione dell’impresa a 360 gradi. Grazie al contributo dei docenti dell’Università Sda Bocconi sono state approfondite le regole e i comportamenti che deve tenere un imprenditore perché la sua azienda possa definirsi ‘forte’. Le imprenditrici hanno ricevuto una serie di indicazioni che, messe in pratica, come obiettivi, strategie e organizzazione, possono permettere loro di guardare al futuro con strumenti innovativi e capacità di affrontare un mercato che non è più soltanto locale ma è oramai globale. Ci sono quattro caratteristiche chiave: essere imprenditori, essere piccoli, essere persone che sanno far bene il proprio lavoro, con elementi di unicità per i prodotti creati. Quindi, a chi dice che piccolo non è bello, le imprenditrici guidate dalla presidente nazionale Daniela Rader rispondono che grande non è necessario, il modello italiano del fare impresa è importante e deve essere aiutato ad essere gestito nel migliore dei modi. Per il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti la formazione è una specie di mantra che deve guidare l’attività degli imprenditori. “Nella vita ci vuole sempre formazione, formazione e ancora formazione. A maggior ragione in questo periodo storico. Ci sono nuovi strumenti di lavoro e nuove macchine. E allora servono nuove competenze, da coniugare con il bagaglio culturale del proprio lavoro”. Più donne in ruoli di dirigente associativo chiede Rosa Gentile, Delegata di Confartigianato ai Movimenti. “Riteniamo che le donne debbano continuare a qualificarsi perché va stimolata la crescita delle donne nel Sistema Confartigianato, a livello dirigenziale locale ma anche nazionale”. A guidare le imprenditrici nel futuro della rappresentanza associativa è stato il Professor Paolo

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Feltrin, docente di scienza politica all’Università di Trieste. “L’esigenza di competenza associativa, di capacità di parlare, di elaborare una linea e di individuare obiettivi, o entra nel bagaglio conoscitivo del dirigente o non può essere lasciato alla buona stella”. Paolo Preti, docente dell’Università Bocconi di Milano, ha demolito alcuni luoghi comuni sul fare impresa. “La differenza - sostiene - non la fanno né il settore, né la zona del Paese e neppure il momento storico vissuto, che può essere più o meno facilitante. La differenza la fa l’imprenditore, la fa l’imprenditrice. Quindi noi dobbiamo sostenere l’attività delle piccole imprese, proponendola al Paese come quella che tiene in piedi l’economia della nostra collettività. Laddove c’è capacità di fare impresa, non conta la distinzione tra uomo e donna. Sicuramente per una donna è più difficile da molti punti di vista ed è su questo che bisogna intervenire: la donna va aiutata a fare impresa, ma nel momento in cui è una brava imprenditrice. Perché ciò che conta è saper fare impresa”. Marina Puricelli, docente dell’Università Bocconi di Milano, ha dettato le parole d’ordine per l’impresa forte: “orientamento di lungo periodo: una piccola impresa artigiana deve trovare momenti come questi per pensare al futuro. Perché non si può vivere soltanto di emergenze. Un altro aspetto fondamentale a livello strategico consiste nel concentrarsi, cioè la specializzazione, fare sempre meglio quello che si sa fare, senza inseguire le chimere della diversificazione che portano solo a inutili distrazioni. Basta con l’idea che bisogna per forza crescere, va superata anche l’idea che piccolo sia sempre bello, occorre lavorare sulla dimensione per trovare quella coerente”.


donne impresa movimenti Un approfondimento sul web

Difendersi dalle trappole di internet

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iovedì 25 maggio alle 20.30 nella sede di Confartigianato di Forlì, si terrà un dibattito sul corretto utilizzo del web. Promosso da Donne Impresa, la serata dal titolo “Difendersi dalle trappole di internet” offre un’analisi sulle modalità di gestione della propria presenza nell’arena virtuale. La rete ha cambiato il mondo, parafrasando il contributo di un ignoto writer canadese che scrisse sui muri della facoltà di giornalismo del Quebec “internet non renderà più intelligenti i giornalisti stupidi. Ma renderà ancora più intelligenti i giornalisti intelligenti”, possiamo affermare che la rete amplifica le caratteristiche degli utenti. Internet ha modificato il modello di comunicazione, oggi possiamo condividere opinioni, aggiornare in diretta gli amici su ciò che stiamo facendo, pubblicare videoclip registrati con lo smartphone, taggare foto, condividere pagine ed esprimere il nostro pensiero a tutta la comunità presente in rete. Potenzialità prima inimmaginabili per informarsi e informare. Esiste però un rovescio della medaglia: l’anonimato garantito dalla ta-

stiera garantisce spazi a cyberbulli, troll, persone che sfogano le proprie frustrazioni attaccando pesantemente gli altri utenti della rete. Per questo Donne Impresa promuove una riflessione sui rischi della rete e sulle modalità per prevenirli, per continuare a navigare senza rischiare di rimanere impigliati nelle maglie della rete. La serata si avvale del prezioso contributo della giornalista Mara Cinquepalmi, di Giulia, la rete nazionale delle giornaliste unite libere autonome, profonda conoscitrice del tema e del docente della facoltà di psicologia Elvis Mazzoni, coadiuvati dalla professionalità di un funzionario della polizia postale, che chiarirà le modalità con cui difendersi dagli attacchi in rete. La presidente del movimento Patrizia Carpi (nella foto), moderatrice dell’incontro, spiega le motivazioni alla base dell’iniziativa “i dati parlano chiaro, grazie all’incremento dell’utilizzo di internet da mobile, smartphone o tablet, le donne sono diventate anche le maggiori utilizzatrici di internet per numero di utenti, superando i maschi: in Italia navigano in Rete ogni mese poco più di 14 milioni di donne, circa 400mila in più degli uomini.” Un dato positivo che vede le utilizzatrici sempre più a proprio agio con l’innovazione tecnologica, come conferma l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che ha stimato in Italia 51 milioni di sim card con accesso a Internet e un aumento in un anno dei volumi di traffico pari al 50%. E le utenti non sono soltanto più numerose degli uomini nella navigazione, ma rimangono collegate per più tempo, 2 ore

e 1 minuto al giorno. Social network e e-commerce hanno favorito l’incremento della platea degli internauti di genere femminile: grazie e questi nuovi canali di comunicazione e di acquisto, la Rete offre dei servizi utili a semplificare compiti che in genere gravano sulle donne (gli acquisti) e consentendo di mantenere contatti attraverso i social network anche a chi ha poca disponibilità di tempo. Un fenomeno positivo che ha come contraltare l’incremento della violenza contro i soggetti ritenuti più facilmente attaccabili, donne e giovani. Secondo una ricerca del Pew Research Center riportata da TIME, il 70% dei giovani tra i 18 e i 24 anni che usano Internet hanno sperimentato questo tipo di attacchi e il 26% delle donne della stessa età ha ammesso di aver sperimentato lo stalking online. “I troll rappresentano l’antitesi di come le persone normali conversano le une con le altre”, ha spiegato Whitney Phillips della Mercer University. Essere oggetto di queste attenzioni può diventare molto pesante e causare veri e propri stati depressivi a chi ne è vittima. Conclude la presidente Carpi “vogliamo confrontarci con esperti per comprendere quali comportamenti adottare per evitare di trovarci in situazioni spiacevoli e quali contromisure adottare, per noi e per i nostri figli, in caso di attacchi”. Una serata aperta a tutti, alla quale farà seguito un dibattito con le domande del pubblico, proprio per comprendere meglio le dinamiche alla base di questa deriva negativa di uno strumento prezioso come il web. essere impresa • • • aprile 2017 • 11


movimenti donne impresa

Tra le maglie della rete

DIFENDERSI DALLE TRAPPOLE DI INTERNET

ore 20.30 Giovedì 25 maggio Donne Impresa Confartigianato Forlì organizza una serata per riflettere sui rischi della rete e sulle corrette modalità di comportamento per prevenire o, eventualmente difendersi, da bullismo online o attacchi da parte di troll delle comunità virtuali. Per comprendere meglio le dinamiche e imparare a gestire al meglio la propria presenza in rete.

Sede di Confartigianato Forlì • Viale Oriani 1 Forlì

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storie di impegno e successi aziende L’impegno per diffondere il bello

Nei prodotti di Officina Design Laura arte e artigianato si fondono

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ezzi unici, modelli originali, materiali di prima qualità: sono queste le caratteristiche delle borse e degli accessori creati da Laura Bartolucci, commercializzati col brand Officina design Laura. Una linea nata solo due anni fa, quando l’imprenditrice ha deciso di aprire un’attività, che affianca alla professione di insegnante all’istituto “Marie Curie” di Savignano sul Rubicone. Una linea nata per passione, dall’amore per l’arte, che ha spinto l’imprenditrice a realizzare i primi prototipi di borse, pezzi integralmente frutto della sua creatività, dal disegno a ogni fase della lavorazione. Come precisa Laura Bartolucci “ogni dettaglio è realizzato a mano, le cuciture, le finiture e tutti i particolari sono artigianali, dalla scelta dei materiali, solo autentici, tessuti, cuoio e pellame di prima qualità sino alla rifinitura, tutto è curato per rispondere a un requisito essenziale, un oggetto esclusivo che sia bello. Ciò che manca oggi è proprio il gusto di ciò che è elegante, armonioso, in grado di distinguersi, la produzione massificata e standardizzata ha disabituato il consumatore alla ricerca di ciò che differenzia,

raffinato e prezioso.” Officina Design Laura rispetta quindi i canoni dell’artigianato artistico, creazioni numericamente limitate, ma curate e uniche. Continua l’imprenditrice “la scelta di avviare un’attività grazie alla quale si riscopre la bellezza del progettare e produrre manualmente borse e accessori, veri e propri oggetti d’arte, sempre diversi negli abbinamenti e nei colori. Prodotti unici nel loro genere, per la cura e l’originalità di cui sono frutto.” Una produzione che sta riscuotendo ampi

consensi, in vendita online sul sito www.officinadesignlaura. com e visibile anche sui social, sulla pagina Facebook e sull’account Instagram dell’azienda Officinadesignlaura. Le richieste sono numerose, così come positivi sono i riscontri ottenuti durante le manifestazioni fieristiche di settore. Il mondo della moda e dell’arte fanno parte del percorso professionale, trentennale, dell’imprenditrice. Dopo gli studi e l’attività di modellista, eseguito per importanti marchi del territorio, la svolta con l’insegnamento di materie d’indirizzo negli istituti profes-

sionali. Un lavoro che diviene passione, desiderio di trasmettere il gusto estetico, insegnando a sviluppare l’attenzione e a riconoscere il bello. Il Professionale Statale di Moda e Calzatura, costituisce una realtà educativa all’avanguardia che opera in sinergia con le grandi firme della moda, consentendo ai ragazzi di confrontarsi direttamente con il mondo del lavoro e i marchi più prestigiosi, imparando a sviluppare sempre meglio le facoltà estetiche. Il contatto con le realtà più note del made in Italy è stato un ulteriore stimolo alla decisione di dar vita alla propria linea di prodotti. Conoscere da vicino le aziende, che curano il look delle star, ha rafforzato la voglia di contribuire a diffondere prodotti unici, che diano l’opportunità a tutti di acquistare un oggetto di qualità al giusto prezzo. Senza dimenticare che “l’arte è la risposta che apre”, come scriveva Aldo Carotenuto, uno strumento per comunicare. Grazie all’abilitazione conseguita anche come insegnante di sostegno, infatti, l’imprenditrice ha seguito ragazzi con disabilità, dando vita a vari progetti che coniugassero sia la necessità di affinare le capacità manuali, sia il bisogno di esprimere la propria interiorità.

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notiziario tecnico

Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli INVIO CORRISPETTIVI DISTRIBUTORI AUTOMATICI Come noto l’art. 2, comma 2, D.Lgs. n. 127/2015 ha introdotto, dal 2017, l’obbligo di memorizzare e trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate i corrispettivi delle cessioni di beni/prestazioni di servizi effettuate tramite i distributori automatici (c.d. vending machine). Tale obbligo è partito dall’01/04/2017 per i distributori che dispongono, tra l’altro, di una “porta di comunicazione”;  partirà dall’01/01/2018 per i distributori automatici privi della “porta di comunicazione”. Con il recente provvedimento 30.03.2017, l’Agenzia delle Entrate, per il periodo transitorio che durerà fino al 31.12.2022, ha fornito l’iter ed i termini per la trasmissione dei dati relativi alle cessioni di beni / prestazioni di servizi effettuate tramite gli “altri” distributori automatici, ossia quelli:  dotati almeno di: - uno o più “sistemi di pagamento”, ossia sistemi elettronici funzionali a riconoscere il credito utilizzabile per il bene / servizio erogato; - un sistema elettronico, c.d. “sistema master”, dotato di processore con memoria, capace di memorizzare e processare i dati al fine di erogare il bene / servizio selezionato dall’utente; - un erogatore di prodotti / servizi; - una “porta di comunicazione”;  privi di una “porta di comunicazione”, attiva o attivabile, attraverso la quale trasferire digitalmente i dati ad un dispositivo atto a trasmettere gli stessi all’Agenzia. Pertanto, come già detto in precedenza, per i distributori aventi le caratteristiche di cui sopra (sistema elettronico, porta di comunicazione, erogatore prodotti/servizi, uno o più sistemi di pagamento) l’obbligo scatta dall’ 01/04/2017, mentre per i distributori privi di una “porta di comunicazione” scatterà dall’ 01/01/2018. Nel Provvedimento 30.3.2017 in esame l’Agenzia specifica che tra i distributori automatici oggetto dello stesso rientrano anche gli apparecchi che erogano indirettamente i prodotti / servizi agli utenti finali (come, ad esempio, il distributore che eroga, previo pagamento, gettoni o schede elettroniche da inserire in altre macchine per usufruire del prodotto / servizio, quale una lavanderia automatica a gettoni). Quanto disposto dal Provvedimento 30.3.2017 non è applicabile ai distributori automatici di carburan-

ti per i quali è prevista l’emanazione di un apposito Provvedimento. Preme inoltre sottolineare che precedentemente, con Risoluzione Agenzia delle Entrate n. 44/E del 05.04.2017, è stato stabilito che l’obbligo di memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi non interessa:  le fattispecie per le quali “non si è in presenza di un distributore automatico così come sopra descritto”. Ciò interessa, ad esempio, i distributori meccanici di palline contenenti piccoli giochi per bambini, privi di allacciamento elettrico e di una scheda elettronica che controlla l’erogazione, diretta o indiretta, e memorizza le somme incassate;  gli apparecchi che non erogano direttamente o indirettamente beni / servizi, ma forniscono solo l’attestazione/quantificazione di servizi resi in altro modo o tempo (ad esempio, pedaggi autostradali);  i distributori di biglietti di trasporto e di sosta . Tali apparecchi automatici, infatti, non solo fungono da mero strumento di pagamento del servizio, ma “certificano” fiscalmente il servizio così come previsto dagli artt. 12, comma 1, Legge n. 413/91 e 1, comma 1, DM 30.6.92. Di conseguenza possono essere considerate escluse le biglietterie automatiche: - per il trasporto (treno, aereo, pullman, bus, metro, ecc.); - per la sosta, regolamentata (parcheggi “aree blu”) e non regolamentata; - “che possono essere ricondotte all’alveo delle stesse”, come ad esempio, le apparecchiature che consentono l’acquisto di skipass. Il Provvedimento 30.3.2017 specifica inoltre che per i distributori automatici gestiti direttamente dai Comuni, non va fatto riferimento ai citati Provvedimenti ma alle Convenzioni di cooperazione informatica in vigore tra Agenzia delle Entrate e Comuni. Con la Risoluzione 05.04.2017, n. 44/E, l’Agenzia delle Entrate, dopo avere confermato le esclusioni della Risoluzione n.116/E di cui sopra, ha specificato che: “necessario presupposto della previsione normativa è che la cessione eseguita dia luogo ad un corrispettivo, rilevante ai fini IVA, imputabile in capo al soggetto che la effettua”. Da ciò consegue che: “qualora l’imposta sull’operazione avvenuta tramite distributori automatici sia già stata assolta in una fase precedente e chi la effettua non ne può determinare alcun elemento - fungendo, di fatto, da semplice mandatario di altro soggetto che ha adempiuto gli obblighi del caso - le previsioni del D.Lgs. n. 127 del 2015 non troveranno applicazione.” In applicazione di tali considerazioni vanno quindi Continua a pagina 16 • • • essere impresa • • • aprile 2017 • 15


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escluse dall’invio dei dati in esame le operazioni assoggettate al regime IVA c.d. “monofase” di cui all’art. 74, DPR n. 633/72. In particolare, tra dette operazioni rientrano:  le cessioni di tabacchi e altri beni commercializzati esclusivamente dall’Amministrazione Autonoma dei monopoli di Stato. Detti beni, infatti, devono essere pagati dal rivenditore all’atto dell’acquisto, con le modalità prescritte dall’Amministrazione, sono venduti al pubblico al prezzo stabilito dalla tariffa di vendita, e per gli stessi i rivenditori sono “retribuiti ad aggio”;  le cessioni di ricariche telefoniche. Ciò in considerazione del fatto che il soggetto passivo è il titolare della concessione /autorizzazione ad esercitare la fornitura di servizi di telecomunicazione che, versando l’imposta sulla base del corrispettivo dovuto dall’utente, assolve anche l’IVA relativa ai compensi, comunque denominati, riconosciuti dallo stesso ai soggetti terzi che si occupano dei servizi di distribuzione / vendita / abilitazione / ricarica, ecc.;  la vendita di biglietti delle lotterie istantanee (c.d. “gratta e vinci”). Tali cessioni sono esenti IVA e non soggette a fatturazione ai sensi degli artt. 10, comma 1, n. 6) e 21, comma 6, lett. c), DPR n. 633/72. Anche tali beni, analogamente ai tabacchi, sono ceduti esclusivamente dall’Amministrazione Autonoma dei monopoli di Stato e per gli stessi i rivenditori sono “retribuiti ad aggio”. Nel caso in cui tramite il distributore automatico siano erogati sia i citati beni che “altri” beni (ad esempio, caramelle, cartine per sigarette, ecc.), ordinariamente assoggettati ad IVA, l’invio dei dati dovrà riguardare soltanto le cessioni di tali “altri” beni.

SUPERAMMORTAMENTO: ULTERIORI CHIARIMENTI Sotto il profilo fiscale, la circolare n. 4/E del 30 marzo 2017 fornisce chiarimenti in merito alla proroga del super ammortamento del 40%; all’introduzione dell’iper ammortamento del 150% concernente i beni riconducibili ad “Industria 4.0” e della correlata maggiorazione del 40% relativa ai beni immateriali. Inoltre, sono stati affrontati alcuni dubbi interpretativi in tema di super ammortamento degli impianti fotovoltaici ed eolici a seguito dell’entrata in vigore della norma sui c.d. “imbullonati”. In merito alla proroga del super ammortamento, la circolare conferma i contenuti della circolare n. 23/E/2016: in particolare, possono beneficiare dell’agevolazione sia i titolari di reddito d’impresa - indipendentemente dalla natura giuridica, dalla dimensione aziendale e dal settore economico in cui operano - che gli esercenti arti e professioni (an-

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che in forma associata) in relazione sia all’acquisto in proprietà dei beni nuovi sia all’acquisizione mediante contratto di leasing. Anche la realizzazione degli stessi in economia o mediante contratto di appalto dà diritto all’agevolazione. Dalle acquisizioni intervenute nel 2017, restano esclusi dal beneficio i veicoli e gli altri mezzi di trasporto di cui all’articolo 164, comma 1, lettere b) e b-bis), TUIR, cioè i veicoli per i quali è prevista una deducibilità limitata dei costi (20%, elevata all’80% per gli agenti o rappresentanti di commercio) e un limite massimo alla rilevanza del costo di acquisizione, nonché per i veicoli dati in uso promiscuo ai dipendenti per la maggior parte del periodo d’imposta (deducibilità al 70%). La circolare, inoltre, entra nel merito della nuova disciplina dell’iper ammortamento, precisando che la maggiorazione del:  150 per cento del costo di acquisizione spetta in relazione ai beni materiali strumentali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0” (“iper ammortamento”);  40 per cento è riconosciuta ai “soggetti” che beneficiano dell’iper ammortamento, relativamente al costo di acquisizione di alcuni beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) che la legge di stabilità 2016 aveva escluso dal beneficio del super ammortamento. Ad ulteriore conferma di quanto sopra, è uscita a pochi giorni di distanza la circolare n.8/E del 07.04.2017, ribadendo che: in presenza di un bene dell’industria 4.0 acquistato con un software necessario per il suo funzionamento, tutto il corrispettivo può beneficiare della maggiorazione del 150% e che il software rientrante nell’allegato B può beneficiare della maggiorazione del 40% alla sola condizione che l’impresa fruisca genericamente dell’iperammortamento, indipendentemente dal fatto che il bene immateriale sia o meno specificamente riferibile al bene dell’industria 4.0 agevolato. Si potrebbe trattare, ad esempio, del caso in cui l’impresa abbia acquistato un bene industria 4.0 nel 2016 (beneficiando del superammortamento) e nel 2017 acquisti il software necessario al suo funzionamento. Tale software potrà beneficiare della maggiorazione del 40% a condizione che nel 2017 l’impresa acquisisca un qualsiasi bene agevolabile ai fini dell’iperammortamento. Inoltre, sempre nella circolare n.8/E è stato specificato che l’iperammortamento relativo agli investimenti “industria 4.0” vale solo per gli investimenti effettuati nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017; restano quindi esclusi dal beneficio “rafforzato” i beni consegnati nel 2016, anche se il requisito dell’interconnessione si realizza nel 2017; tali beni, pertanto, potranno beneficiare solo del superammortamento. La circolare 4/E/2017 Continua a pagina 17 • • •


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trae spunto dalla normativa sugli imbullonati per affermare che, non essendo più accatastabile con il fabbricato, l’impianto fotovoltaico viene ammortizzato con la percentuale del 9 per cento. Pertanto tale bene può usufruire del superammortamento maggiorando il costo del 40 per cento. Nella circolare relativa al superammortamento, l’Agenzia richiama la recente normativa in materia di imbullonati (articolo 1, comma 21, della legge 208/2015 ) la quale ha previsto che la determinazione della rendita catastale degli immobili a destinazione speciale censibili nelle categorie D ed E, tiene conto del suolo e delle costruzioni escludendo gli impianti funzionali allo specifico processo produttivo. La circolare 2/E del 1° febbraio 2016 precisa in modo esplicito che fra gli elementi non più oggetto di stima catastale ci sono anche gli impianti fotovoltaici. Per questi impianti vanno considerate tra le componenti immobiliari oggetto di stima il suolo, i locali tecnici che ospitano i sistemi di controllo e trasformazione ed eventuali recinzioni e simili. L’Agenzia conferma la natura di bene immobile delle torri a sostegno degli aereogeneratori delle centrali eoliche. Per questi supporti pertanto non si applica il super ammortamento mentre l’ agevolazione si applica sulle pale. Di conseguenza secondo l’agenzia delle Entrate le componenti impiantistiche che sono escluse dalla rendita catastale degli immobili ospitanti le centrali fotovoltaiche ed eoliche, non possono essere considerati beni immobili ai fini della determinazione della aliquota di ammortamento. L’aliquota di ammortamento del 4% sarà ancora applicabile sulle componenti immobiliari. Invece per quanto riguarda le componenti impiantistiche delle centrali fotovoltaiche ed eoliche risulterà applicabile l’aliquota di ammortamento fiscale del 9 per cento. Di conseguenza, tali componenti impiantistiche avendo una percentuale di ammortamento superiore al 6,5% (al di sotto della quale scatta l’esclusione dal beneficio del superammortamento), possono usufruire della maggiore deduzione fiscale.

CINQUE PER MILLE APERTE LE ISCRIZIONI Come noto l’art. 1, comma 154, Finanziaria 2015 ha trasformato la devoluzione del 5‰ dell’IRPEF da contributo provvisorio, “riproposto annualmente da specifiche disposizioni normative, a una forma stabile di finanziamento di settori di rilevanza sociale”. Con il DPCM 7.7.2016 il Legislatore ha modificato il DPCM 23.4.2010 introducendo una semplificazione / razionalizzazione agli adempimenti per l’accesso al contributo in esame. L’art. 1 del citato DPCM 7.7.2016 ha inserito nel DPCM 23.4.2010 l’art. 6-bis, adeguando la procedura

di iscrizione alla stabilizzazione del contributo prevedendo:  l’eliminazione, per gli enti regolarmente iscritti e in possesso dei requisiti per l’accesso al beneficio,dell’onere di riproporre ogni anno la domanda di iscrizione al riparto del 5% e la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà relativa alla persistenza dei requisiti per l’ammissione al contributo;  l’istituzione di uno specifico elenco “permanente” degli enti iscritti al beneficio, aggiornato /integrato / pubblicato sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate, entro il 31.3 di ogni anno. Recentemente l’Agenzia delle Entrate con la Circolare 31.3.2017, n. 5/E è intervenuta al fine di fornire chiarimenti in merito alle novità applicabili dal 2017 “con riferimento ai soggetti regolarmente iscritti nel 2016”. Con i Comunicati stampa 31.3.2017 e 3.4.2017 la stessa Agenzia è intervenuta riepilogando gli adempimenti e le scadenze relative al 2017 precisando che “ nulla cambia per gli enti che richiedono per la prima volta l’accesso al beneficio e per quelli che non sono inseriti nell’elenco: per loro l’iscrizione passerà, infatti, per le regole ordinarie (Dpcm 23 aprile 2010)”. Pertanto, la richiesta va presentata dagli enti che non sono inclusi nell’elenco permanente pubblicato il 31 marzo dall’agenzia delle Entrate (come indicato nella circolare 5/E). L’istanza deve essere inviata solo online attraverso i canali telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate - Entratel e Fisconline e va presentata dagli enti di nuova costituzione, dagli enti che non si sono iscritti per il 2016 (presenti nell’elenco permanente) o dagli enti non regolarmente iscritti o privi dei requisiti nel 2016. L’iscrizione può essere fatta dal 3 aprile all’8 maggio (la scadenza naturale sarebbe il 7 maggio ma è domenica). Quindi gli enti del volontariato e delle associazioni sportive dilettantistiche hanno poco più di un mese di tempo per perfezionare l’iscrizione. La domanda di iscrizione deve essere presentata per via telematica utilizzando i servizi dell’Agenzia, Fisconline o Entratel. Dal sito internet, www.agenziaentrate.gov.it, è possibile compilare online l’istanza; in alternativa ci si può rivolgere a un intermediario abilitato alla trasmissione telematica. L’altra data da ricordare è venerdì 30 giugno. Entro questa data va consegnata la documentazione necessaria. Per gli enti del volontariato è la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, relativa alla sussistenza dei requisiti per l’ammissione al beneficio, che va inviata alla direzione regionale dell’Agenzia nel cui ambito territoriale si trova il domicilio fiscale dell’ente. Per le associazioni sportive dilettantistiche è sempre la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che va inviata all’ufficio del Coni nel cui ambito territoContinua a pagina 18 • • • essere impresa • • • aprile 2017 • 17


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riale si trova la sede legale dell’associazione. Si ricorda che il contribuente nel 2017 può destinare la quota del 5 per mille risultante dalla dichiarazione dei redditi 2016 (mod.730 / redditi 2017 PF) alternativamente per le seguenti finalità: a) sostegno degli enti del volontariato, ossia:

- organizzazioni non lucrative di utilità sociale iscritte nell’Anagrafe delle ONLUS, compresi gli enti che svolgono la propria attività nel settore della “cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale” di cui all’art. 10, comma 1, lett. a), n. 11-bis, D.Lgs. n. 460/97;

- enti ecclesiastici delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese e associazioni di promozione sociale le cui finalità assistenziali sono riconosciute dal Ministero dell’Interno, iscritti nell’Anagrafe delle ONLUS in quanto ONLUS parziali, ossia limitatamente alle attività svolte nell’esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà sociale nei settori elencati all’art. 10, comma 1, lett. a), D.Lgs. n. 460/97. Va evidenziato che detti enti “possono accedere al contributo del cinque per mille in quanto ONLUS parziali solo qualora iscritti nell’Anagrafe delle ONLUS”;

- organizzazioni di volontariato iscritte nei registri ex Legge n. 266/91;

- associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali previsti dall’art. 7, Legge n. 383/2000; - organizzazioni non governative riconosciute idonee ex Legge n. 49/87, alla data del 29.8.2014 e inserite nell’elenco del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. b) finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università; c) finanziamento della ricerca sanitaria; d) sostegno degli enti che svolgono attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici; e) sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza; f) sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI con una rilevante attività di interesse sociale. Al fine di beneficiare del riparto della quota destinata dai contribuenti al 5‰ i possibili destinatari devono risultare iscritti negli elenchi appositamente stilati per ciascuna “categoria” di soggetti.

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Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani Abrogazione del lavoro accessorio e periodo transitorio Con l’abrogazione dei voucher disposta dal Decreto Legge n. 25/2017 è stato contestualmente istituito un periodo transitorio, che scadrà il 31 dicembre 2017, entro il quale i committenti potranno utilizzare i buoni lavoro eventualmente già richiesti alla data del 17/03/2017 ma non ancora utilizzati. Ciò significa che sarà possibile utilizzare, entro il 31 dicembre c.a., i buoni lavoro acquistati entro il 17 marzo compreso e che l’utilizzo dovrà avvenire nel rispetto delle disposizioni in materia di lavoro accessorio previste nella normativa ora abrogata, cioè seguendo le disposizioni e le modalità finora utilizzate. Si ricorda quindi ai datori di lavoro che, per le prestazioni di lavoro che saranno eseguite fino al 31/12/2017, dovrà essere effettuata:  la comunicazione di inizio attività all’INPS prima dell’inizio della prestazione lavorativa, indicando i dati del committente, quelli del prestatore di lavoro, il luogo di lavoro, l’importo presunto che verrà corrisposto e il periodo in cui verrà posta in essere la prestazione (massimo 30 giorni di calendario);  la comunicazione obbligatoria all’Ispettorato Nazionale del Lavoro (adempimento prescritto solo per gli imprenditori o per i professionisti), che consiste nell’invio di una e-mail all’indirizzo della sede territoriale del INL, da fare almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione, indicando i dati del committente, quelli anagrafici del lavoratore ed inoltre il luogo, giorno e ora di inizio della prestazione lavorativa.

Congedo di paternità: sì a quello obbligatorio (ma non al facoltativo) per il 2017 L’INPS, con Messaggio n. 828/2017, ha fornito chiarimenti sul congedo per i padri lavoratori dipendenti, precisando che è stato prorogato il congedo di paternità obbligatorio anche per le nascite e le adozioni/affidamenti avvenute nell’anno solare 2017. Il congedo obbligatorio è pari a n. 2 giorni da fruire, anche in modo non continuativo, entro i cinque mesi di vita o dall’ingresso in famiglia o in Italia (in caso di adozione/affidamento) del minore. L’Istituto, inoltre, precisa Continua a pagina 19 • • •


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che non è stato invece prorogato per l’anno 2017 il congedo facoltativo per i padri lavoratori dipendenti e pertanto questo non potrà essere fruito né indennizzato da parte di INPS, (eccetto che per gli eventi - parto, adozione e affidamento - avvenuti nell’anno 2016, per i quali il congedo può essere fruito nei primi mesi dell’anno in corso).

La contribuzione addizionale CIG: quantificazione e versamenti Con la circolare n. 9/2017 l’INPS completa il “coacervo” delle indicazioni relative alle importanti modifiche introdotte dal D.Lgs. 148/2015 in materia di ammortizzatori sociali e comunica le istruzioni per la quantificazione e l’esposizione nelle denunce mensili della contribuzione addizionale. Profonde le modifiche introdotte dal d.lgs. 148/15: da una parte, per quanto riguarda la misura, un’aliquota crescente in ragione del crescente ricorso agli ammortizzatori nell’arco di un quinquennio mobile; dall’altra, per quel che concerne la “base imponibile” cui applicare le nuove aliquote, non più il valore concreto rappresentato dall’indennità riconosciuta al lavoratore, bensì la teorica - e più elevata - retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate. Di fatto un incremento di costo per le aziende, controbilanciato (era questo l’intento del legislatore delegato) dalla riduzione dell’aliquota di finanziamento ordinaria, dovuta da tutte le aziende soggette a CIG/ CIGS, indipendentemente dal ricorso agli ammortizzatori sociali. Il contributo addizionale aumenta in relazione ad un crescente utilizzo dei trattamenti di integrazione salariale, in misura pari: al 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate relativamente ai periodi di CIGO o CIGS fruiti all’interno di uno o più interventi concessi sino a un limite complessivo di 52 settimane in un quinquennio mobile;  al 12% della retribuzione globale oltre il limite di 52 e sino a 104 settimane in un quinquennio mobile;  al 15% della retribuzione globale oltre il limite di 104 settimane in un quinquennio mobile. Nota Bene: tali aliquote si applicano anche alla CIG in deroga. La norma prevede inoltre un incremento, a tutti gli effetti una sanzione (irrogata dalla competente DTL), in caso di accertato mancato rispetto dei criteri di rotazione tra i lavoratori interessati dalla riduzione/ sospensione dell’orario di lavoro; in questi casi la misura sopra indicata è aumentata di un ulteriore 1%. Per quanto riguarda la modalità di calcolo del contributo addizionale, si è detto che l’elemento di maggior

novità è senz’altro rappresento dall’ancoraggio alla “retribuzione persa”, ovvero agli importi che il lavoratore avrebbe percepito svolgendo la normale attività. L’INPS chiarisce preliminarmente che in tali importi occorre ricomprendere le maggiorazioni relative ai ratei di mensilità aggiuntive; il dato in questione va indicato all’interno del flusso UniEmens nell’elemento DifferenzeAccredito, che deve quindi includere anche i ratei delle mensilità aggiuntive, quali tredicesima, quattordicesima, ulteriori mensilità aggiuntive, altre gratificazioni annuali e periodiche. Stante la data di entra in vigore del d.lgs. 148/15 (24 settembre 2015) si poneva la questione circa il quantum dovuto a titolo di contributo addizionale per le situazione poste “a cavaliere” di tale data; l’INPS, anche sulla scorta di vari interventi da parte del Ministero del Lavoro, fissa un principio generale e poi chiarisce le eccezioni. Partiamo dal principio generale:  la nuova misura si applica ai trattamenti di integrazione salariale richiesti (da intendersi come data di presentazione dell’istanza) a far data dal 24 settembre 2015, anche se riferiti ad eventi di sospensione o riduzione iniziati prima di tale data;  per converso, si applica la “vecchia” contribuzione addizionale per i trattamenti richiesti a tutto il 23 settembre 2015, anche se riferiti a periodi successivi a tale data. Ai fini del superamento delle 52 e 104 settimane che determinano l’incremento delle aliquote del contributo addizionale:  vanno computati i trattamenti di integrazione salariale per i quali sia stata presentata istanza a decorrere dal 24 settembre 2015, anche se riguardanti eventi di sospensione o riduzione antecedenti a tale data;  non vanno computati i periodi di sospensione o riduzione successivi al 24 settembre 2015, se dedotti in domande presentate prima di tale data. Se il superamento dei limiti di durata in corrispondenza dei quali scatta l’incremento delle aliquote contributive si verifica nel corso del mese, le aziende saranno tenute a versare la contribuzione addizionale secondo la maggior aliquota a partire dal mese successivo a quello in cui si è verificato il superamento di detti limiti. Ciò vale anche nel caso in cui il superamento dei citati limitati avvenga per effetto di più autorizzazioni nell’ambito dello stesso mese.

Il contributo addizionale non è in ogni caso dovuto:  in caso di Cig, per gli interventi concessi per eventi oggettivamente non evitabili (es. maltempo); Continua a pagina 20 • • • essere impresa • • • aprile 2017 • 19


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 dalle imprese sottoposte a procedura concorsuale;  dalle aziende commissariate;  dalle imprese sottoposte a procedura concorsuale con continuazione dell’attività aziendale che, sussistendone i presupposti, accederanno, a decorrere dal 1°gennaio 2016, al trattamento di CIGS per le causali di cui al d.lgs. n. 148/2015. Un’altra importante novità è il momento in cui andare a quantificare, denunciare e quindi versare il contributo addizionale. Prima dell’entrata in vigore del d.lgs 148/15 questo momento coincideva con quello di effettuazione dei conguagli relativi alle indennità riconosciute (a volte anche in via anticipata) ai lavoratori. Ora, invece, il “calendario” prevede che la contribuzione addizionale vada “gestita” nel periodo di paga successivo a quello in cui sia stato emanata dall’INPS l’autorizzazione a fruire di CIG/CIGS. In particolare:  nel periodo di paga successivo a quello dell’autorizzazione va denunciata/versata la contribuzione addizionale relativa al mese in corso e quella relativa ai periodi di paga precedenti (quelli compresi dalla data di inizio al ricorso all’ammortizzatore sociale alla data di rilascio dell’autorizzazione);  dal secondo mese successivo a quello di autorizzazione, la gestione del corrente avverrà mese per mese. Nel caso di cassa integrazione in deroga, che è sempre stata liquidata ai dipendenti direttamente dall’INPS, questa ci ha informato che la Direzione centrale sta effettuando i conteggi della contribuzione addizionale relativa ai periodi rientranti nella nuova normativa e invierà direttamente alle aziende interessate la documentazione utile ad effettuare il corretto versamento.

Incentivo occupazione giovani Si ricorda che è pubblicato sul sito istituzionale dell’Agenzia nazionale politiche del lavoro (ANPAL) il decreto che, nell’ambito del Programma operativo nazionale Iniziativa Occupazione Giovani (lo stesso piano al quale va ricondotta l’esperienza del progetto “Garanzia Giovani”), disciplina il nuovo incentivo riconosciuto ai datori di lavoro che, nel corso del 2017, assumano giovani di età compresa tra i 16 ed i 29 anni che non svolgano attività lavorative e non seguano studi o altri percorsi formativi. Queste sono le principali caratteristiche del nuovo incentivo, destinatari dell’incentivo sono i giovani:

assolto all’obbligo scolastico se minorenni),  disoccupati e non inseriti in un percorso di studio o formazione. Le tipologie contrattuali incentivate sono i contratti a tempo indeterminato, quelli di apprendistato professionalizzante e attualmente (salvo eventuali esclusioni da parte di disposizioni regionali) i contratti a tempo determinato di durata pari o superiore a 6 mesi. Sono esclusi invece il lavoro domestico, il lavoro intermittente (a chiamata) ed il lavoro accessorio (voucher). Si evidenzia che è possibile usufruire del beneficio anche in caso di contratti part time, con conseguentemente riduzione in misura proporzionale dell’incentivo. L’incentivo viene erogato sotto forma di sgravio contributivo: per i contratti a tempo indeterminato e di apprendistato professionalizzante, l’agevolazione è pari alla contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro (esclusi i premi INAIL), nel limite massimo di 8.060 euro annui per ogni lavoratore. In caso di contratti a tempo determinato, invece, l’incentivo si riduce al 50% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro (premi INAIL esclusi) nel limite massimo di 4.030 euro annui. Le assunzioni dovranno essere effettuate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017, con fruizione del beneficio, a pena di decadenza, entro il termine del 28 febbraio 2019. Le risorse rese disponibili ammontano a 200 milioni di euro e l’incentivo è fruibile, di regola e salvo situazioni particolari, nel rispetto del Regolamento UE sugli aiuti di Stato. Infine, si segnala che l’agevolazione non è cumulabile con altri incentivi all’assunzione, né di natura economica né di natura contributiva.

Credito • a cura di Collabora Prossima apertura Fondo Energia Prevista entro l’estate la riapertura del fondo rotativo per l’energia, gestito da Unifidi. Il tasso di interesse finito dipende dal tasso offerto dal soggetto gestore secondo la media ponderata di:  70% provvista pubblica (36 milioni) 0 interessi

 registrati al “Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani”,

 30% provvista privata con interessi Progetti da 25.000 € a 500.000 € per 8 anni max di rientro. Destinatari: imprese in forma singola o associata, le società d’area, i soggetti gestori di aree produttive e le ESCo per gli interventi ammissibili a favore delle imprese. Contributo a fondo perduto per spese tecniche: il

 di età compresa tra i 16 e i 29 anni (che abbiano

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Fondo può erogare un contributo a fondo perduto per il rimborso delle spese tecniche (audit energetici, progettazione, direzione lavori, collaudo, ecc.) sostenute per la preparazione e il supporto tecnico al progetto di investimento del destinatario finale ammesso a finanziamento. L’importo massimo del contributo a fondo perduto non può essere superiore al 12,5% della quota pubblica del finanziamento.

Fondo regionale microcredito La Regione intende promuovere l’accesso al credito per lo sviluppo delle attività di lavoro autonomo, libero professionale e di micro impresa. In particolare si intende finanziare le micro-attività operanti sul territorio regionale, che per loro natura risultano avere maggiori difficoltà nell’accesso al credito, in un percorso che li aiuti a strutturare la loro attività e ad acquisire quindi livelli minimi di credibilità nei confronti dei soggetti eroganti il credito. Possono accedere al fondo:  Imprese individuali, società di persone, società a responsabilità limitata semplificata o società cooperative operanti in Emilia Romagna, che alla data di presentazione della domanda siano avviate da minimo un anno e da non più di cinque e che dichiarino un fatturato negli ultimi 12 mesi compreso fra 15.000 e 100.000 euro,  Lavoratori autonomi e liberi professionisti operanti in Emilia-Romagna, che alla data di presentazione della domanda siano titolari di partita iva da minimo un anno e da non più di cinque e che dichiarino un fatturato negli ultimi 12 mesi compreso tra 15.000 e 70.000 euro,  Forme aggregate tra professionisti (società tra professionisti) con i medesimi requisiti previsti per le imprese.

Interventi ammessi  acquisizione di beni, comprese le materie prime necessarie alla produzione di beni o servizi e di merci destinate alla rivendita, o di servizi strumentali all’attività svolta,  corsi di formazione, anche di natura universitaria o postuniversitaria, volti ad elevare la qualità professionale e le capacità tecniche e gestionali del lavoratore autonomo, dell’imprenditore e dei relativi dipendenti,  esigenze di liquidità connesse allo sviluppo dell’attività, compreso il costo di personale aggiuntivo,  investimenti in innovazione, in prodotti e soluzioni di ICT, sviluppo organizzativo messa a punto di prodotti e/o servizi che presentino potenzialità concrete di sviluppo e consolidamento di nuova occupazione.

Finanziamento con mutuo chirografario a tasso 0, compreso da un minimo di 5.000 euro a un massimo di 15.000 euro. La durata massima del finanziamento è di 5 anni, comprensiva della possibilità di godere di 1 anno di preammortamento. Il rimborso dei finanziamenti è regolato sulla base di un piano con rate mensili trimestrali. Le domande possono essere presentate a partire dal 15 marzo fino al 31 dicembre 2017 presentandosi agli uffici di Confartigianato.

Progetti Ict per professionisti Il bando è finalizzato al supporto di soluzioni Ict per le attività delle libere professioni e l’implementazione di servizi e di soluzioni avanzate in grado di incidere significativamente sull’organizzazione interna, sull’applicazione delle conoscenze, sulla gestione degli studi e sulla sicurezza informatica. Destinatari del provvedimento sono liberi professionisti ordinistici, titolari di partita Iva, esercitanti attività riservate, iscritti ai sensi dell’art. 2229 del codice civile a Ordini o Collegi professionali e alle rispettive Casse di previdenza, che operano in forma singola, associata o societaria, o liberi professionisti non ordinistici, titolari di partita Iva, autonomi, operanti in forma singola, o associata di “studi formalmente costituiti“ (esclusa la forma di impresa). . Siano iscritti alla gestione separata Inps previsto dall’art. 2, comma 26 della Legge 335/95, anche appartenenti ad Associazioni professionali riconosciute di cui alla L. n.4/2013. I progetti dovranno contribuire a creare opportunità di sviluppo, consolidamento e valorizzazione delle attività libero professionali tramite la realizzazione d’interventi per:  favorire lo sviluppo, la strutturazione delle attività libero professionali e il loro riposizionamento,  facilitare l‘affiancamento dell’attività professionale ai processi di efficientamento della pubblica amministrazione,  incentivare gli investimenti in nuove tecnologie, innovazioni di processo, in tecnologie informatiche,  diffondere la cultura d’impresa, dell’organizzazione e della gestione/valutazione economica dell’attività professionale,  consolidare le realtà professionali attraverso la stabilizzazione del lavoro. I progetti per i quali viene presentata domanda di contributo dovranno avere una dimensione minima di investimento pari a complessivi 15.000 euro. Il contributo è concesso nella misura del 40% dell’investimento ritenuto ammissibile, fino ad un massimo di 25.000 euro.

Scadenze dalle ore 10.00 del giorno 3 maggio 2017, fino alle ore 17.00 del giorno 31 maggio 2017. Le risorse diContinua a pagina 22 • • • essere impresa • • • aprile 2017 • 21


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sponibili per i progetti presentati in questa finestra ammontano a Euro 1.000.000 dalle ore 10.00 del giorno 12 settembre 2017, alle ore 17.00 del giorno 10 ottobre 2017 Le risorse disponibili per i progetti presentati in questa finestra ammontano ad Euro 2.000.000

siste in una gara tra progetti per la creazione di startup attive sul territorio regionale. In particolare, sono ammessi a partecipare alla Start Cup Emilia-Romagna - Edizione 2017 aspiranti imprenditori, che abbiano raggiunto la maggiore età, (individualmente o in team) che intendano avviare iniziative di sviluppo di prodotti e servizi innovativi in Emilia-Romagna.

Start Cup

Estetica

M’illumino d’impresa

• a cura di Fabiola Foschi

Start Cup dal 2002 è la business plan competition dei Centri di ricerca e delle Università dell’Emilia-Romagna, con lo scopo di favorire la nascita di nuove imprese ad alto contenuto innovativo. L’attività è gestita e coordinata da Aster, società consortile tra la Regione Emilia-Romagna, le Università del territorio, ENEA e CNR e il sistema regionale delle Camere di Commercio. La Start Cup - Emilia-Romagna si svolge da aprile 2017 a ottobre 2017, quando avverrà la premiazione dei vincitori. I 3 progetti con un backgroung attinente al mondo della ricerca a livello regionale, parteciperanno a Dicembre 2017 al PNI - Premio Nazionale per l’Innovazione - competizione promossa da PNICube, rete nazionale degli incubatori di impresa universitari. Alla competizione nazionale, che quest’anno sarà ospitata dall’Università di Napoli, partecipano i vincitori delle diverse Startcup regionali. La Start Cup Emilia-Romagna 2017 mira ad ampliare la partnership regionale coinvolgendo nuovi soggetti pubblici e privati, che operano nel campo dell’assistenza alla creazione di impresa innovativa e ad alto contenuto di conoscenza; costruire un’azione di promozione e scouting capillare di idee imprenditoriali, attraverso l’organizzazione di un roadshow sul territorio regionale, per aumentare il numero di candidature alla competizione (nel 2016 sono state ricevute per la competizione regionale 134 candidature); aumentare l’efficacia dell’azione di scouting verso i “soggetti della ricerca” attivi sul territorio, ovvero Dipartimenti Universitari, Centri di Ricerca, Laboratori della Rete Alta Tecnologia, Tecnopoli, ecc.; fornire un supporto formativo e consulenziale alle migliori idee selezionate al termine delle attività di scouting; attirare nuove opportunità di finanziamento per le idee di impresa coinvolte nella competizione; ampliare la visibilità della competizione e dei suoi protagonisti a livello nazionale e internazionale; garantire un maggiore livello qualitativo della selezione dei progetti, attraverso il coinvolgimento nel percorso formativo delle idee selezionate e nel comitato di valutazione di esperti di livello nazionale. La competizione si rivolge a persone - singole o in gruppo - interessate a sviluppare idee imprenditoriali innovative e/o ad alto contenuto di conoscenza e con-

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Presentata proposta di legge per qualità delle imprese e tutela dei consumatori Definire una disciplina unitaria a livello nazionale delle professioni dell’estetica ampliandone e coordinandone i profili professionali, disciplinando le modalità di esercizio delle attività, stabilendo requisiti professionali omogenei e assicurando parità di condizioni di accesso da parte di tutti gli operatori professionali del settore al mercato, nonché la tutela della clientela. Queste le motivazioni della Proposta di Legge 4350 per la Riforma della disciplina delle professioni dell’Estetica presentata anche da Confartigianato. La proposta di legge vuole essere una risposta concreta, attraverso un rinnovamento della disciplina, alle esigenze di un settore che negli anni ha dimostrato un grande dinamismo e una progressiva evoluzione della domanda. La riforma della disciplina è un passaggio necessario alla luce della forte crescita del settore e la proposta di legge ha il merito di rispondere a questa necessità lavorando su due grandi direttrici: da una parte quella della chiarezza rispetto alle nuove attività dell’estetica e dall’altra la fondamentale direttrice della tutela del consumatore, garantita grazie anche alla richiesta di qualificazione professionale che la legge di riforma definisce bene. Per Confartigianato la proposta di legge recepisce le sollecitazioni della Confederazione per dare regole chiare, semplici e uguali in tutto il Paese su formazione e requisiti professionali, modalità di accesso ed esercizio dell’attività per le 44.171 imprese attive nel settore dell’estetica, il 74,5% delle quali sono artigiane. Finalmente si punta a innovare regole di 26 anni fa, con l’obiettivo di fare ordine in un mercato in forte evoluzione e che ha visto la crescita di numerose nuove attività ma è anche minacciato dalla concorrenza sleale di operatori improvvisati ed abusivi, il tasso di irregolarità nel settore è del 28%, che rappresentano anche un grave pericolo per la salute dei consumatori. ffoschi@confartigianato.fo.it


speciale pensionati movimenti

SPORTELLO COLF E BADANTI Un supporto alle famiglie Lo sportello colf e badanti di Confartigianato Forlì nasce per offrire una consulenza qualificata sulla gestione del rapporto di lavoro di colf, badanti, assistenti familiari e baby sitter. I servizi offerti attengono a ogni fase del rapporto di lavoro, offrendo garanzie sia al datore di lavoro, sia al lavoratore domestico, nel rispetto del Contratto Collettivo di Lavoro di riferimento.

Tra i servizi offerti ➜ definizione del contratto nel rispetto del CCNL del lavoro domestico ➜ elaborazione dei prospetti paga mensili, calcolo della tredicesima ed elaborazione del modello CUD ➜ calcolo dei contributi previdenziali e compilazione della modulistica per il versamento all’INPS ➜ conteggio di ferie, malattia, maternità, infortunio ➜ calcolo di TFR e liquidazione ➜ compilazione dei documenti necessari per accedere alle agevolazioni fiscali previste per il datore di lavoro Per richiedere un preventivo gratuito e una consulenza personalizzata è possibile rivolgersi al Caaf di Confartigianato Forlì, in viale Oriani 1 a Forlì, allo 0543 452811. Trasparenza, professionalità, attenzione alle esigenze del datore di lavoro e a quelle del lavoratore sono i punti di forza del servizio. essere impresa • • • aprile 2017 • 23


movimenti speciale pensionati Dichiarazione dei redditi

Un aiuto per la compilazione del 730

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lavoratori dipendenti e i pensionati (in possesso di determinati redditi) possono presentare la dichiarazione con il modello 730. Utilizzare questo modello è vantaggioso, in quanto il contribuente non deve eseguire calcoli e pertanto la compilazione è più semplice; ottiene il rimborso dell’imposta direttamente nella busta paga o nella rata di pensione, a partire dal mese di luglio (per i pensionati a partire dal mese di agosto o di settembre e, qualora debba versare delle somme, queste vengono trattenute direttamente nella busta paga. A partire da aprile, l’Agenzia delle entrate mette a disposizione dei lavoratori dipendenti e dei pensionati il modello 730 precompilato sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it Per la predisposizione del modello 730 precompilato, l’Agenzia delle entrate utilizza i dati contenuti nella Certificazione Unica, che viene inviata all’Agenzia delle entrate dai sostituti d’imposta, gli oneri deducibili o detraibili che vengono comunicati all’Agenzia delle entrate, quali spese sanitarie e relativi rimborsi, interessi passivi sui mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali, contributi versati per i lavo-

Lo Sportello Energia convenzionato con Anap

Occasioni di risparmio per i soci Confartigianato ha attivato un nuovo servizio per aiutare imprenditori, pensionati e loro familiari a destreggiarsi nel complesso mercato dell’energia per ridurre i costi e migliorare le condizioni di fornitura. Grazie ai consigli di Confartigianato, è possibile decidere il fornitore di energia più conveniente e adatto alle proprie esigenze. In particolare, il consorzio C.En.P.I. opera come gruppo d’acquisto ed è in grado di individuare i fornitori migliori e ottenere i prezzi più convenienti. Come emanazione di Confartigianato, il C.En.P.I. offre assistenza e consulenza, qualificata e costante, per offrire le soluzioni migliori per ottimizzare le forniture di energia elettrica, gas e alla risoluzione di problematiche specifiche. Lo sportello è attivo nella sede dell’Associazione forlivese, per valutare le opportunità di risparmio anche per i pensionati soci Anap. Per informazioni contattare la referente del servizio, Fabiola Foschi allo 0543 452844.

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ratori domestici, bonifici effettuati nell’anno precedente per interventi di recupero del patrimonio edilizio, per l’arredo degli immobili ristrutturati e per interventi finalizzati al risparmio energetico, alcune informazioni contenute nella dichiarazione dei redditi dell’anno precedente e altri dati presenti nell’Anagrafe tributaria. Il Caaf Confartigianato Forlì è a disposizione dei pensionati, dipendenti, disoccupati per fornire tutte le informazioni e per l’elaborazione della dichiarazione. Con la delega per l’eccesso ai dati, rilasciata al personale esperto e affidabile, è possibile presentare la dichiarazione evitando di doversi abilitare al sito dell’Agenzia delle Entrate e trasmettere la dichiarazione in proprio, mediante procedure informatiche, fruire della consulenza di professionisti che verificheranno la correttezza dei dati messi a disposizione, inserendo ulteriori spese detraibili, sulla base della documentazione esibita, ottenere copia della dichiarazione e della ricevuta di presentazione, con il calcolo dell’IRPEF a rimborso ed essere esentato da tutte le eventuali sanzioni per errori sulla dichiarazione e richieste di documenti giustificativi, in quanto di questo risponderà il Caaf. Per queste ragioni consigliamo di contattare la sede Confartigianato di riferimento al fine di avere tutte le informazioni e concordare un appuntamento per l’elaborazione della dichiarazione.

Alcune indicazioni utili

Documenti da conservare: i tempi imposti dalla legge Siamo nell’era digitale, ormai e molti rapporti avvengono solo on line, per esempio con l’Inps, a differenza di quanto avviene con coloro che erogano bollette, ricevute, quietanze, che ci sommergono di carta da conservare. Ogni bolletta o fattura ha, infatti, un suo periodo di vita dato dal tempo della scadenza dei termini per l’accertamento. La legge prevede che un diritto si estingua entro un Continua a pagina 25 • • •


speciale pensionati movimenti Al centro commerciale Punta di Ferro un punto informativo

Contro l’Alzheimer scende in campo l'Anap

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n occasione della settimana del cervello Anap Confartigianato Forlì ha organizzato una giornata di sensibilizzazione sul tema dell’Alzheimer. All’interno del centro commerciale Punta di Ferro, è stato allestito un punto informativo per la distribuzione di materiale sulla malattia e sulle attività che il movimento organizza per i pensionati. Spiega Giuseppe Mercatali coordinatore dell’attività (nella foto) “una vita attiva è un modo per tenere allenata la mente. Non a caso sono molteplici gli appuntamenti culturali che il movimento organizza per favorire non soltanto la socializzazione, ma anche per stimolare la curiosità e la voglia di fare. Dalle visite guidate alle feste sociali sino ai corsi mirati, vogliamo incrementare le opportunità per i pensionati.” Continua ancora “diamo, inoltre, un’attenzione particolare a coloro che già soffrono di qualche patologia legata all’invecchiamento e ai loro familiari, lo staff di Confartigianato per il sociale offre non soltanto uno sportello badanti, ma l’assistenza per ogni esigenza, consapevoli del dolore che le malattie degenerative arrecano, non solo a chi ne è affetto.” Per

tutta la giornata i collaboratori del sistema hanno presentato l’attività di Anap in tema di Alzheimer per migliorare la conoscenza della malattia e degli strumenti per riconoscerne i sintomi, illustrando ciò che l’associazione e il movimento possono offrire in supporto alle famiglie. Conclude Mercatali “occorre liberarsi dei preconcetti sulla terza età. Le persone di età avanzata spesso sono maestri, professionisti, artigiani, individui in grado di badare ad altri.”

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acqua. Vuol dire che il gestore può attivarsi per averne il pagamento entro tale periodo; scaduto tale termine scatta le prescrizione cosicché nessuna azione possa essere validamente instaurata nei confronti dell’utente. È importante quindi, conoscere i termini i termini di prescrizione: bollette domestiche, acqua,gas, luce, telefono fisso hanno un tempo di 5 anni, il canore RAI 10 anni, affitti e spese condominiali 5 anni, parcelle mediche, ristrutturazioni (da detrarre) 5 anni più 1, la tassa di circolazione 3 anni (si consiglia 5), Irpef, Imu, F24, ICI 5 più 1, estratto conto bancario:10 anni, lo stesso periodo per mutui e quietanze delle rate. Cambiali dalla data di scadenza 3 anni, titoli di Stato per richiedere interessi 5 anni, multe 5 anni, telefoni cellulari 10 anni, assicurazioni quietanze 1 anno, scontrini acquisti (garanzia) 2 anni , alberghi e pensioni (fatture) 6 mesi, le rette scolastiche 1 anno, corsi sportivi (se usati ai fini fiscali) 5 anni, parcelle professionisti e artigiani 3 anni, ricevuta spedizionieri 1 anno, se fuori Europa 18 mesi, atti notarile sempre.

Documenti da conservare: i tempi imposti dalla legge determinato periodo di tempo, trascorso il quale il titolare del diritto non può più esercitarlo e ogni documento a sostegno della sua pretesa diventa nullo. È necessario considerare l’art.2934 del CC che così recita: “ogni diritto si estingue per prescrizione quando il titolare non lo esercita per il tempo determinato della legge”. Questo attiene non solo ai diritti ma anche ai doveri. Per questo è necessario valutare quale sia il tempo determinato dalla legge dopo il quale possiamo buttare bollette e ricevute. La legge prevede diversi termini di prescrizione. In linea generale vi è un termine di 10 anni che si applica in tutti i casi nei quali non è specificatamente previsto un termine diverso. Vi è poi una prescrizione breve art.2948 cc che riguarda le utenze domestiche, come luce, gas,

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SPORTELLO ENERGIA Un’opportunità di risparmio

La bolletta è complicata? Scegli il tuo risparmio Lo sportello Energia di Confartigianato Forlì rappresenta un’opportunità preziosa per le aziende, per valutare il consumo energetico e opzioni maggiormente vantaggiose. Grazie alle collaborazioni avviate da Confartigianato Forlì gli imprenditori potranno scegliere soluzioni personalizzate per le aziende e le abitazioni, vagliando periodicamente l’andamento dei consumi, ottimizzando il servizio di fornitura. Referente: Fabiola Foschi • Tel. 0543 452844 • ffoschi@confartigianato.fo.it

Accendi il futuro, dai energia al tuo domani C.En.P.I. offre assistenza e consulenza, qualificata e costante, finalizzata all’individuazione delle soluzioni migliori per ottimizzare le forniture di energia elettrica, gas e alla risoluzione di problematiche specifiche. Il consorzio rappresenta gli interessi della piccola impresa artigiana, ma anche di tutti coloro che intendono avere un referente qualificato, indipendente e, soprattutto, dalla parte dei propri clienti, tutelandone i diritti.

Un team di professionisti al tuo servizio Bloomfield mette a disposizione personale altamente specializzato nel campo della produzione di energia rinnovabile e il risparmio energetico elettrico e termico. Il team ha maturato competenze per lo sviluppo di impiantistica rivolta alle piccole e grandi imprese, per questo motivo oggi è il partner affidabile per offrire alla tua casa il meglio delle soluzioni in campo energetico. Oltre a essere capaci di costruire il prodotto sulle esigenze del cliente Bloomfield si avvale di una rete di professionisti pronti ad affrontare ogni esigenza di sviluppo e progettazione nel campo del risparmio energetico. • Diagnosi energetica per le aziende e le abitazioni con l’obiettivo di ridurne i costi energetici. • Proposte per l’ottimizzazione delle forniture energetiche. • Proposte e soluzioni tecniche per l’efficientamento energetico. • Verifica del reale regime fiscale applicato, in materia di IVA e accise sui consumi di energia elettrica e gas. BLOOMFIELD SRL

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26 • aprile 2017 • • • essere impresa


categorie e mercato Energia

Contributi per diagnosi energetiche: aperto il bando Possono accedere ai contributi le piccole e medie imprese definite ai sensi del Decreto del ministero delle attività produttive 18 aprile 2005. Gli interventi ammessi che devono realizzarsi in un unico sito produttivo sul territorio della Regione EmiliaRomagna, sono: diagnosi energetiche; o adozione di sistemi di gestione energia conformi alle norme ISO 50001, comprensivi di diagnosi energetiche.

aperto dalle ore 10 del 10 aprile 2017, fino alle ore 17 del 30 giugno 2017. Le domande di contributo dovranno pervenire alla Regione Emilia-Romagna tramite apposita applicazione web. Per tutte le informazioni, contattare Fabiola Foschi responsabile servizio Energia allo 0543.452844

Le risorse disponibili ammontano a 2.288.000 euro. Il contributo è finalizzato a coprire il 50% delle spese ammissibili per la realizzazione di una diagnosi energetica o per l’adozione di un sistema di gestione dell’energia. Il bando è a sportello ed è

In calo gli infortuni nell’artigianato

Analisi Confartigianato performance migliori per le piccole imprese Nel 2016 poco più di un decimo (11,1%) degli infortuni delle imprese, pari a 54.972 casi, si riferisce all’artigianato, comparto che registra, in un anno, un calo del 3,8% (2.144 infortuni in meno), dinamica in controtendenza rispetto al +2% delle imprese non artigiane: complessivamente gli infortuni denunciati dal totale delle imprese private sono, infatti, aumentati dell’1,3% (6.605 infortuni in più). Nelle imprese artigiane la quasi totalità degli infortuni, pari all’88,8% avviene in occasione del lavoro mentre il restante 11,2% in itinere. In un anno diminuiscono dello 0,7% gli infortuni in itinere e del 4,1% gli infortuni in occasione di lavoro. Negli ultimi dodici mesi sono in calo del 3,3% gli infortuni avvenuti conducendo un mezzo di trasporto, rispetto al -3,8% osservato per gli infortuni senza il coinvolgimento degli stessi. A livello territoriale l’indagine rileva per l’artigianato

diminuzioni in Valle d’Aosta (-39,7% contro -1% del totale imprese), Basilicata (-7,5% su 4,1% totale imprese), Toscana (-6,8% vs. -0,5% totale imprese), Emilia-Romagna (-6,4% vs. 1,1% totale imprese), Provincia Autonoma di Bolzano (-6,3% vs. 3% totale imprese), Provincia Autonoma di Trento (-5,8% vs. 7% totale imprese), Umbria (-5,6% vs. 3,4% totale imprese) e Calabria (-5,1% vs. -5,9% totale imprese). In diciannove regioni/provincie autonome l’artigianato mostra una performance migliore rispetto al totale delle imprese. A livello settoriale - considerando solo gli infortuni in occasione di lavoro - si osserva una diminuzione degli infortuni nell’artigianato in tutti i comparti. In particolare per quanto riguarda i settori di riferimento dell’artigianato la performance delle imprese artigiane è migliore rispetto alle imprese non artigiane per legno (artigianato a -9% e non artigianato a -0,7%), costruzioni e impianti (artigianato a -4,8% e non artigianato a -0,7%), trasporti e magazzinaggio (artigianato a -4,5% e non artigianato a 6,6%), metalli e macchinari (artigianato a -2,4% e non artigianato a 0,3%) e lavorazioni agricole e alimenti (artigianato a -1,5% e non artigianato a 3%); solo nel tessile la diminuzione dello 0,4% nell’artigianato è meno intensa del 2,1% rilevato per le imprese non artigiane. essere impresa • • • aprile 2017 • 27


categorie e mercato edilizia

Riqualificazione edifici scolastici, prorogate le scadenze Dopo l’approvazione in via definitiva alla Camera il 23 febbraio scorso, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il “Milleproroghe”, che reca la proroga di termini in scadenza previsti da disposizioni legislative, alcune delle quali in ambito dell’edilizia. Il provvedimento è entrato in vigore il 1° marzo 2017. Nel dettaglio del provvedimento, l’articolo 4, comma 1, proroga dal 31 dicembre dell’anno scorso al 31 dicembre 2017 il termine per alcuni pagamenti in materia di edilizia scolastica da parte degli enti locali, secondo gli stati di avanzamento dei lavori debitamente certificati, relativi alla riqualificazione e messa in sicurezza degli istituti scolastici statali. La proroga si è resa necessaria in quanto, essendo state reinvestite le economie di gara, gli enti beneficiari delle stesse hanno provveduto ad aggiudicare i lavori solo entro il 29 febbraio 2016, con conseguente ritardo sull’esecuzione dei lavori. Il comma 9-octies dell’articolo 9, introdotto nel corso dell’esame al Senato, estende all’anno 2017 la detrazione dell’IVA pagata per l’acquisto di immobili a destinazione residenziale di classe energetica A o B da parte delle imprese costruttrici, introdotta dalla legge n. 208 del 2015 per l’anno 2016. In particolare, si consente di detrarre dall’IRPEF, fino alla concorrenza del suo ammontare, il 50% dell’importo corrisposto a titolo di IVA per l’acquisto, effettuato entro il 31 dicembre 2017 (in luogo del 31 dicembre 2016), di unità immobiliari a destinazione residenziale, di classe energetica A o B ai

sensi della normativa vigente, se cedute dalle imprese costruttrici delle stesse. Il comma 2 dell’articolo 12 proroga di un anno, dal 31 dicembre 2016 al 31 dicembre 2017, l’applicazione della soglia percentuale del 35% di copertura con fonti rinnovabili del consumo complessivo di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento negli edifici di nuova costruzione e negli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni rilevanti. Parallelamente, dunque, la più alta soglia del 50% troverà applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2018 e non più a decorrere dal 1° gennaio 2017.

Ultim’ora

Prodotti da costruzione Il Parlamento sta esaminando uno schema di provvedimento, presentato dal Governo, per adeguare alle disposizioni europee le norme italiane sulla commercializzazione dei prodotti da costruzione. A giudizio di Confartigianato, intervenuta in audizione alla Camera, si tratta di un’occasione per meglio regolare il mercato, attivare gli organi di controllo, spingere le imprese a mettersi in regola. Tuttavia la Confederazione segnala la necessità di ridimensionare le sanzioni previste dalle nuove norme, che prevedono addirittura l’arresto, includendo la corresponsabilità dei committenti e coinvolgendo le Associazioni d’impresa nel Comitato nazionale di coordinamento per i prodotti da costruzione.

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28 • aprile 2017 • • • essere impresa


categorie e mercato Codice dei contratti pubblici

Attesa la riforma Il nuovo Codice dei contratti pubblici ha soltanto un anno di vita ma deve già essere modificato. Entro il 18 aprile, infatti, il Governo emanerà il decreto correttivo che cambia 119 dei 220 articoli del Codice. Le correzioni sono state invocate anche da Confartigianato perché, in questi 11 mesi, le novità del Codice hanno finito per rallentare o addirittura bloccare molti appalti pubblici, creando gravi problemi agli artigiani e ai piccoli imprenditori. Per fare il punto della situazione, il 27 marzo la Confederazione e Anaepa Confartigianato Edilizia hanno organizzato un convegno di approfondimento al quale ha partecipato Federico Dini, rappresentante dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che ha indicato le linee guida dell’Anac, ispirate a formazione, competenza, buon senso, per riformare il Codice. Confartigianato ha messo in luce le conquiste ottenute nel nuovo Codice degli appalti: “la possibilità di essere pagati direttamente per quanto riguarda il subappalto, il 20% di anticipazione del prezzo dell’appalto, l’obbligatorietà del progetto esecutivo, l’uso corretto dell’avvalimento, la suddivisione in lotti”. Tuttavia, in questo ultimo anno, ha sottolineato il Presidente di Anaepa Confartigianato Arnaldo Redaelli, le difficoltà di applicazione della nuova legge hanno complicato la vita delle piccole imprese. “Abbiamo visto - dice Redaelli - che da quando il Codice è entrato in vigore, gli appalti sono fortemente diminuiti. Ciò dipende sia dal fatto che non si è ancora instaurata la necessaria chiarezza, sia perché i funzionari delle pubbliche

amministrazioni hanno una grande paura di poter prendere decisioni per le quali potrebbero essere colpiti personalmente. Capisco che in occasione di cambiamenti epocali ci sono tanti problemi da risolvere, però servono volontà e velocità per cambiare le cose”. Negli ultimi 11 mesi, Confartigianato è intervenuta in tutte le sedi istituzionali incaricate della revisione del Codice dove ha presentato un corposo pacchetto di modifiche. “In particolare per i piccoli lavori - sottolineano da Confartigianato - chiediamo che venga recepita la nostra istanza di premiare la territorialità, favorendo la partecipazione agli appalti in base a criteri legati alla sede legale dell’azienda nel territorio e all’operatività nel Comune. Ciò con l’obiettivo di preservare la ricchezza sul territorio”. Le correzioni sollecitate dalla Confederazione sono tanto più necessarie alla luce di una ricerca realizzata dall’Università Tor Vergata di Roma e presentata al convegno dal Professor Gustavo Piga: “abbiamo evidenzato che in Italia la normativa, le pratiche e la dimensione degli appalti stanno rendendo molto difficile la vita alle piccole imprese. Invece nel resto del mondo riscontriamo molte attenzioni e riforme proprio a favore delle piccole aziende per agevolare la loro partecipazione alle gare d’appalto e la possibilità concreta di aggiudicarsele. Nel nostro Paese c’è quindi ancora molto da fare per quanto riguarda gli oneri burocratici e la dimensione delle gare per venire incontro con un favor partecipationis alle piccole imprese”.

La posizione di Confartigianato Quella che è stata accolta come una svolta, ha deluso le aspettative delle micro e piccole imprese. Sono 71.000 le realtà maggiormente interessate agli appalti pubblici eppure la riforma ha rischiato di non contribuire a risolvere la crisi degli investimenti pubblici, diminuiti di quasi 17 miliardi di euro tra il 2009 e il 2015, senza i debiti correttivi richiesti. Confartigianato sollecita da sempre la necessità di accompagnare le novità adottate dal nuovo Codice con atteggiamenti responsabili finalizzati alla soluzione delle criticità di questa prima fase di attuazione. Il Governo ha garantito la necessaria attenzione alle esigenze degli artigiani e dei piccoli imprenditori attraverso un costante coinvolgimento di Confartigianato nel confronto sull’attuazione del nuovo Codice. Confartigianato ha sempre espresso piena disponibilità alla collaborazione, a tutela degli artigiani e delle piccole imprese, garantendo una partecipazione attiva al processo di consultazione per migliorare la fase applicativa della riforma. Obiettivo è sempre stata la valorizzazione degli aspetti di profonda innovazione contenuti nel Codice e di consentire agli artigiani e alle micro e piccole imprese di coglierne le opportunità, recuperando l’enorme gap che discrimina la loro partecipazione alle gare d’appalto, nell’ambito di un rilancio del mercato degli appalti pubblici all’insegna della trasparenza e della semplificazione. essere impresa • • • aprile 2017 • 29


categorie e mercato autotrasporto Tir Day

Il Governo mantenga gli impegni assunti con le imprese Venti città e undici regioni hanno ospitato il Tir Day Unatras, la mobilitazione degli autotrasportatori per chiedere al Governo di rispettare gli impegni assunti con le imprese e di risolvere i numerosi problemi rimasti senza risposte. “La mobilitazione - spiega il Presidente di Unatras e di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani - ha coinvolto venti città, da Nord a Sud dell’Italia: Asti, Cuneo, Novara, Torino, Genova, Milano, Lecco, Bergamo, Brescia, Venezia, Trento, Trieste, Parma, Forlì Cesena, Prato, Ancona, Roma, Napoli, Catanzaro, Messina”. Le iniziative del ‘Tir Day’ organizzato da Unatras hanno visto l’organizzazione di cortei di camion, conferenze stampa, sit in davanti alle sedi della Motorizzazione Civile e della Prefettura, incontri con Parlamentari ed esponenti delle istituzioni. Gli autotrasportatori hanno rinnovato al Governo la richiesta di risposte alle tante questioni rimaste in sospeso: determinazione dei costi indicativi di esercizio da far valere nei confronti

dei committenti, norme e azioni efficaci contro la concorrenza estera sleale e l’abusivismo, sanzioni contro il mancato rispetto dei tempi di pagamento, sblocco delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali contro i divieti pretestuosi su ponti e cavalcavia, pieno funzionamento delle Motorizzazioni civili, rimborso delle accise sui veicoli euro 3, solo per citare alcuni punti salienti. “Se non otterremo risposte e il mantenimento degli impegni assunti dal Governo nei confronti delle imprese, chiariscono i vertici di Confartigianato Trasporti, saremo costretti nostro malgrado, ad attuare la sospensione dei servizi in difesa degli interessi dei nostri imprenditori”.

Una protesta contro le mancate risposte del Governo

Dare un futuro agli imprenditori “Rinnoviamo la richiesta di risposte alle tante questioni rimaste in sospeso.” È questa in sintesi la motivazione della giornata di mobilitazione realizzata lo scorso 18 marzo. “Vogliamo chiarimenti sui temi che da troppo tempo rimangono nel limbo. A cominciare dalla determinazione mensile dei costi indicativi di esercizio e dalle iniziative contro la concorrenza sleale e l’abusivismo dei vettori esteri per garantire trasparenza e regolarità nel mercato”. Sugli autotrasportatori pesano anche le mancate risposte sul fronte della definizione delle norme e delle sanzioni per chi non rispetta i tempi

di pagamento dei servizi di trasporto. Sollecitano, inoltre, lo sblocco immediato del rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali e la piena operatività delle Motorizzazioni civili. In questi anni si è assistito alla costante riduzione delle risorse a disposizione dell’autotrasporto, settore fondamentale per l’economia e che necessita di misure specifiche per competere sul mercato internazionale. Qualora perdurasse questo stato di cose, diverrebbe indispensabile mettere in campo ogni tipo di protesta volto a tutelare l’interesse delle micro e piccole imprese che operano nel settore. 47121 Forlì (FC) • Via Martin Luther King, 5 Tel. +39 0543 480580 • Fax +39 0543 561906 www.citienne.com • info@citienne.com

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autotrasporto categorie e mercato Autotrasporto in fermento anche in provincia

Promosso un incontro coi parlamentari Le Associazioni di Categoria dell’autotrasporto merci conto terzi, della Provincia di Forlì-Cesena, tra cui Confartigianato Trasporti, aderendo alla giornata di mobilitazione dell’Autotrasporto (indetta per sabato 18 Marzo dalle Associazioni nazionali aderenti ad UNATRAS), hanno incontrato i parlamentari del territorio lo scorso 17 marzo presso il Best Western Hotel Globus City di Forlì (nella foto). Hanno risposto all’invito la Senatrice Mara Valdinosi e l’Onorevole Marco Di Maio, non hanno potuto partecipare per precedenti impegni gli Onorevoli Bruno Molea ed Enzo Lattuca, mentre non hanno risposto e non erano presenti la Senatrice Laura Bianconi e l’Onorevole Gianluca Pini. Nonostante l’impegno messo in campo dal Sottosegretario ai Trasporti Simona Vicari e le risorse assegnate tramite la Legge di Bilancio, la categoria, da tempo, esprime preoccupazione e malcontento per la situazione del settore. Il Governo non ha ancora fornito risposte efficaci e dato operatività ad alcuni provvedimenti già definiti, oggetto dei protocolli d’intesa siglati con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. L’incontro è stato utile, quindi, per sensibilizzare i Parlamentari sulla delusione della categoria, che è la naturale conseguenza di aspettative disattese, verso la politica dei trasporti e che spesso sfugge all’attenzione delle Aule Parlamentari. In particolare sono state evidenziate le criticità del settore e le intese su cui la categoria attende, invano, da tempo, risposte. Occorre intervenire in particolare per arrestare il dumping e l’invasione di vettori stranieri, la concorrenza sleale determinata da un mercato che spesso spinge all’illegalità e intervenire per limitare la burocrazia del settore. Spesso, infatti la burocrazia modifica o amplifica in maniera distorta gli orientamenti politici. In particolare le Associazioni hanno chiesto l’assunzione di iniziative volte a garantire l’effettiva trasparenza e

regolarità del mercato nazionale e internazionale dei trasporti, attraverso azioni di contrasto efficaci e coordinate con quelle di altri paesi europei contro la concorrenza estera sleale e illegale e contro qualsiasi forma di abusivismo. Urgente lo sblocco del provvedimento di decontribuzione degli autisti che effettuano trasporti internazionali, in primis e poi controlli mirati ai vettori esteri e l’attuazione della settimana di controllo del cabotaggio abusivo. Senza dimenticare l’ottenimento di sanzioni effettive e norme disincentivanti per chi non rispetta i tempi di pagamento dei servizi di trasporto e lo sblocco del rilascio delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali, semplificando gli adempimenti a carico delle imprese. Indispensabile inoltre il pieno funzionamento delle motorizzazioni civili. È evidente che il rinvio ulteriore di risposte a queste criticità, non potrà che determinare da parte della categoria iniziative di protesta più estese e incisive, che le Associazioni del territorio difficilmente potranno evitare. L’incontro si è chiuso con l’impegno dei parlamentari presenti ad un successivo appuntamento nelle prossime settimane, nel quale costruire insieme alle Associazioni le modalità per fare pressione sul Governo e sui Ministeri competenti al fine di ottenere l’introduzione dei provvedimenti da troppo tempo richiesti senza esito alcuno.

essere impresa • • • aprile 2017 • 31


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