04 • LUGLIO 2012 Anno 02 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
Foto Sabatini
Ernesto Partisani presidente onorario Dal 1° giugno Confartigianato di Forlì Federimprese ha un presidente onorario: l’imprenditore Ernesto Partisani, che da oltre trent’anni vive con passione la storia della nostra associazione. Dalla cooperativa di Garanzia, alla presidenza di Confartigianato prima e di Anap poi, Partisani rappresenta una colonna portante della vita associativa. Alla cerimonia erano presenti il presidente della Camera di Commercio Alberto Zambianchi, Giuseppe Corzani, già segretario di Confartigianato Forlì, i dirigenti e i funzionari dell’associazione.
in evidenza L’EDITORIALE: il presidente Giorgio Grazioso affronta il delicato problema del rapporto tra lavoro e credito, oggi interrotto e soggetto a profonda crisi. A pagina 3 L’ATTIVITÀ DI CONFARTIGIANATO: la ricca attività convegnistica dell’associazione ha consentito agli imprenditori di confrontarsi con gli esperti sui temi più caldi per l’artigianato, fisco e credito. Da pagina 4 a pagina 5
LA PANIFICAZIONE PROTAGONISTA ALL’ARTUSIANA: per far conoscere, attraverso l’assaggio, la differenza anche al palato, tra pane fresco e genuino, appena sfornato e un prodotto industriale decongelato. Da pagina 10 a pagina 11 FIDATI SOLO DI MANI ESPERTE: lanciata la nuova campagna promossa da estetisti e acconciatori di Confartigianato Forlì per dire no all’abusivismo nel settore, per tutelare la salute dell’utente. Da pagina 30 a pagina 31
associazione editoriale
Ripartire insieme • di Roberto Faggiotto
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rescere, crescere, crescere. È l’imperativo categorico che il nostro Paese deve rispettare per uscire dalla crisi strutturale che lo attanaglia, pressato da un debito pubblico di difficile sostenibilità e un basso tasso di crescita che si traduce in una crisi senza precedenti del mercato del lavoro e in particolar modo di quello giovanile. Ma chi è deputato a fare crescere il Paese? A guardare i dati, solo ed esclusivamente le imprese. La forza del nostro Paese sta nel coraggio degli imprenditori che gestiscono, secondo gli ultimi dati disponibili, 4.460.891 imprese che danno lavoro a 17.075.751 addetti di cui 11.725.392 dipendenti, realizzano un fatturato di 2.648.532 milioni di euro e un valore aggiunto di 630.153 milioni. È solo grazie al coraggio degli imprenditori che, pur attraversando un periodo di turbolenza senza precedenti caratterizzato da due gravi e ravvicinate recessioni, si continua a produrre, a vendere, a investire, a innovare e a creare occupazione. È necessario che tutto il Paese si unisca nello sforzo di offrire condizioni sempre più favorevoli allo sviluppo dell’impresa perché è solo da questa componente dell’economia che possiamo garantire crescita, benessere, sostenibilità del welfare e occupazione, soprattutto per le giovani generazioni. Il presidente nazionale Giorgio Guerrini nel suo intervento all’assemblea annuale ha ricordato che responsabilità e coraggio sono doti che tutti dobbiamo custodire con cura per non perdere la speranza nel futuro delle nostre aziende e dell’Italia. Viviamo una crisi economica e sociale che fa vacillare le certezze, che si diffonde generando depressione e disorientamento. La crisi economica è divenuta sociale e poi crisi del singolo imprenditore, in un’escalation di negatività che chiede attenzione, ascolto e riferimenti certi: economici, ma anche sociali e di solidarietà. Oggi occorre una politica fatta con passione e di una classe dirigente motivata e preparata, che ascolti le persone e si faccia carico dei loro problemi. Per ricordare che il Paese reale è composto da milioni di imprenditori, dalle loro famiglie e dai loro dipendenti, non dai banchieri di Londra, Francoforte o Wall Street.
ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE Anno II • n. 04 LUGLIO 2012 redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it
2 • agosto 2012 • • • essere impresa
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il commento associazione
Non c'è lavoro senza credito • di Giorgio Grazioso Presidente di Confartigianato Forlì
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l lavoro e il credito sono i due soggetti di un legame imprescindibile. Un sodalizio fondamentale per la vita di una comunità di persone: entrambi gli attori sono generati dalla Comunità medesima. Due facce della stessa medaglia. L’una indispensabile all’altra. Il lavoro genera credito ed il credito favorisce il lavoro. La ricchezza è generata dal lavoro ed è ridistribuita attraverso il sistema creditizio. Come ogni “matrimonio” può avere problemi. Il rapporto può interrompersi e creare una crisi profonda. Succede quando ci si infatua di un altro soggetto. Questo è successo al credito e al lavoro. Il diavolo tentatore, o la sirena ammaliatrice, è stato la Finanza. Quando le Banche si sono fatte attrarre dalle scorciatoie della finanza sono stati generati mostri, così come quando, allo stesso modo, l’Industria ha pensato di creare profitti senza produrre. Ora tutti abbiamo capito che ciò è sbagliato, almeno stando ad autorevoli dichiarazioni pubbliche. Tutto passa attraverso il lavoro, che è concreto e fisicamente misurabile. È logico quindi dedicare tutte le energie e le risorse al lavoro. Non è così. Il tentativo di correzione ai disastri causati dalla Finanza assorbe la gran parte delle risorse economiche della comunità. Per la paura dei guai della Finanza, il Sistema del Credito è guardingo nei confronti del Lavoro. Il Lavoro senza il Credito non ha ossigeno. È un giro vizioso. La non mossa determina la rinuncia alla crescita. L’impasse crea ulteriori disagi economici e, ahinoi, sociali.
Cosa fare? Tutti sono pronti a collaborare. Tutti sono pronti al gioco di squadra. Tutti hanno paura: chi deve prestare denaro, chi lo deve chiedere in prestito, chi lo deve investire. Solo un terzo attore è deciso ed implacabile, il Fisco. Ne esiste un quarto, estensione del terzo, ancora più inesorabile: il Recupero Fiscale; il cui risultato è trasformato in voce attiva a bilancio e non come sopravvenienza. Questo significa che, dolo o non dolo, bisogna recuperare la cifra a bilancio. Lo capiscono bene i colleghi imprenditori tutte le volte che, controllati dagli organi preposti, vengono comunque “ammendati” per errori formali e non sostanziali, rarissime volte per evasione fiscale. Questo argomento merita una riflessione a parte. Il Credito e il Lavoro: due facce della stessa medaglia. Due piani paralleli che, infrangendo le più elementari regole geometriche, devono obbligatoriamente incontrarsi. Due attori che possono interagire e potrebbero “far commedia” anche soli, senza altri soggetti. Gli unici a esistere in ogni comunità umana, fin dalle origini: il Lavoro e il Credito. Fino a semplificare: il Lavoro procura il Credito. Perché allora non è più così? Perché si sono intromessi altri soggetti autocertificanti la propria autorevolezza, minando il rapporto tra i due attori principali, relegandoli agli ultimi posti di una ipotetica classifica? Cosa ostacola il funzionamento della relazione genetica tra Credito e Lavoro? Queste sono alcune delle domande alle quali vorremmo risposte, per meglio capire se all’origine del “vivere insieme” viene posto ancora il Lavoro, o è sussidiario ad altro. L’Italia è ancora una Repubblica fondata sul lavoro? Almeno ce ne potremo fare una ragione. essere impresa • • • agosto 2012 • 3
vita associativa Partecipato convegno su uno dei temi più caldi del momento
Fisco e imprese, una serata per discutere delle riforme del Governo
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l 24 maggio al Grand Hotel Forlì si è svolto il convegno sul tema “fisco e imprese”. L’appuntamento, introdotto dal vicepresidente di Confartigianato Forlì Luca Morigi, ha visto i contributi del responsabile del servizio fiscale Roberto Mambelli e del direttore delle politiche fiscali di Confartigianato Imprese Andrea Trevisani (nelle foto).
Il vicepresidente Morigi nella sua presentazione ha ricordato come il delicato rapporto tra la piccola impresa e il fisco sia al centro del dibattito politico quotidiano e non solo “il clima sempre più teso degli ultimi mesi, ha fatto sì che la tematica non attenga solo alla politica economica, ma addirittura sia divenuta una questione sociale.” Ha chiarito Morigi “il premier Monti ha messo in guardia il Paese sul rischio di forti tensioni sociali, esortando i cittadini a non lasciare che le difficoltà economiche diventino culturali, ribadendo la necessità di uno sforzo unitario per ridare slancio all’economia italiana. Un appello che raccogliamo, ricordando che gli imprenditori hanno sempre risposto positivamente e con impegno, ai duri colpi della crisi, che non è mai divenuta alibi per facili scorciatoie. Le imprese stanno affrontando questa lunga recessione con coraggio, impegnandosi quotidianamente per mantenere inalterato l’organico aziendale, per tutelare collaboratori e dipendenti, affrontando, al contempo, le difficoltà di riscossione di quanto dovuto da committenti privati, ma soprattutto pubblici, fronteggiando inoltre una pressione fiscale sempre più pesante.” Senza dimenticare che dal mese di maggio a quello di luglio si susseguono una serie di scadenze importanti dall’Imu, all’Irpef e Ires, con esborsi di rilievo per le aziende, che finiscono col trovarsi schiacciate tra l’impossibilità di esigere quanto dovuto, banche che negano l’accesso al credito e scadenze che non possono essere mancate, senza incorrere in pesanti sanzioni. Il vicepresidente
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ha ricordato che la lotta all’evasione fiscale deve essere accompagnata da un più complessivo rigore. “A partire dalla spending review, ma non solo: devono essere intensificati i controlli e le attività di contrasto alle infiltrazioni criminali in economia e alle complicità da queste create nei vari campi che vanno dalle falsificazioni, all’abusivismo, alla corruzione, all’usura, al pizzo”. Interventi necessari per dare un segnale a cittadini e imprese; proprio la politica deve tornare a dare l’esempio, perché quando si chiedono sacrifici agli Italiani, non è possibile consentire la circolazione di 64mila auto blu, uno status symbol difficilmente accettabile in tempi di austerity. Prendendo la parola Mambelli ha evidenziato la tipicità del nostro territorio caratterizzato in prevalenza da micro, piccole e medie imprese, affermando che “delle oltre 2400 aziende associate, ben il 90% ha meno di 5 dipendenti e di queste, una percentuale ancora maggiore è costituita sotto forma di imprese individuali o società di persone. E sono proprio le piccole e medie imprese come le nostre, con queste caratteristiche, che contribuiscono in maniera fondamentale alle entrate erariali; infatti nel decennio 1999-2009 i redditi delle grandi imprese sono diminuiti dell’1,5% e oltre una società di capitali su 3 è risultata in perdita, eppure, nello stesso periodo, la Corte dei Conti ha riconosciuto che gli studi di settore - a cui sono assoggettate le nostre PMI - hanno fatto emergere 35 miliardi di base imponibile maggiore.” Di grande interesse l’esposizione di Trevisani che ha ricordato come negli ultimi 18 anni si siano succedute cinque proposte di riforma fiscale eppure, contemporaneamente, il peso delle tasse è cresciuto di oltre 4 punti, passando dal 40,8% del PIL nel 1994 al 45,1% nel 2012. E, al netto dell’economia sommersa, la pressione fiscale effettiva è lievitata al 53,7%, numeri impressionanti: soprattutto pensando che, quest’anno, a fronte di una crescita del Pil di 8 miliardi, le entrate fiscali aumenteranno di ben 46 miliardi.
vita associativa L’ultimo appuntamento del ciclo di conferenze
Come migliorare il dialogo fra banche e imprese La serata conclusiva dei convegni pensati per esaminare le riforme e le strategie del Governo per uscire dalla crisi
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l 31 maggio si è concluso il ciclo di incontri dedicati all’approfondimento, con la serata incentrata sul rapporto banche imprese. La scelta del titolo “accesso al credito: difficoltà e soluzioni” ha reso evidente lo scopo dell’appuntamento: fornire consigli e strumenti per riallacciare un rapporto di vitale importanza, quello fra le aziende e gli istituti di credito, sfilacciato da troppe tensioni. Introdotto dal vicepresidente di Confartigianato di Forlì Oriano Rimini, la serata è stata animata dai contributi del responsabile del servizio credito dell’associazione Mauro Collina e di Barbara Pasi (nella foto in alto), consulente finanziario e profonda conoscitrice del mondo bancario. Proprio il vicepresidente Rimini (nella foto) ha chiarito l’obiettivo di Confartigianato Forlì nel promuovere questo dibattito “la crisi ha colpito non solo le imprese, ma anche il sistema bancario, che ha reagito irrigidendo i propri criteri di concessione dei crediti. È necessario che l’imprenditore conosca il linguaggio delle banche, ne comprenda le logiche e impari a relazionarsi con gli istituti di credito. Non abbiamo la presunzione di fornire la risposta definitiva alle difficoltà che caratterizzano questo delicato momento, vogliamo però riflettere sulle opportunità a disposizione delle aziende. Prestiamo attenzione al modo di comunicare con le banche, impariamo a utilizzare correttamente gli strumenti del credito, solo attraverso questi passaggi, forse persino più semplici di quanto si possa immaginare, si potrà migliorare il rapporto col sistema creditizio e le banche torneranno a essere partner per il mondo produttivo.” Prendendo la parola Collina ha citato una recente indagine della Banca Centrale Europea, che evidenzia come nel semestre ottobre 2011-mar-
zo 2012 le banche italiane abbiano respinto il 23% delle domande di credito provenienti dalle piccole imprese e, di quelle che hanno avuto accesso al credito, solo il 44% siano riuscite a ottenere quanto richiesto. La serata ha messo in evidenza il fatto che le piccole imprese italiane siano criticate per l’uso eccessivo del credito bancario, ma è altresì vero che i bisogni finanziari sono esasperati dalla lunghezza dei tempi di pagamento, alimentati anche dalla crisi economica. “Se le Pubbliche Amministrazioni hanno una parte di colpa, il grosso del problema sta nelle transazioni tra grandi e piccole imprese. Nell’industria e nella grande distribuzione i piccoli fornitori sono storicamente soggetti alle dilazioni imposte dai grandi clienti e quei tempi lunghi si propagano poi all’intero sistema, gonfiando i fabbisogni per il finanziamento del circolante. I tempi medi di incasso dei crediti in Germania sono di un mese e mezzo, contro gli oltre quattro dell’Italia. Questi numeri, anche se fondamentali per sintetizzare un concetto, non sempre aiutano a comprendere le cause della crisi.” Pasi ha fornito numerosi elementi tecnici per favorire il dialogo con gli istituti di credito ribadendo che la crisi ha cambiato anche il sistema bancario. Rispetto a pochi trimestri fa, le condizioni per le tante voci che caratterizzano i costi di funzionamento di un conto corrente o di un mutuo sono state stravolte al rialzo, per permettere al sistema bancario di coprire i costi delle insolvenze e delle svalutazioni dei crediti fatte nei propri bilanci. Per assurdo, anche qualora un’impresa fosse “virtuosa” e non avesse peggiorato la propria situazione economico-finanziaria, è costretta comunque a sostenere maggiori costi per gli stessi servizi di prima. essere impresa • • • agosto 2012 • 5
vita associativa Nutrita la presenza forlivese
La mobilitazione unitaria per salvare la piccola impresa così come un piano di consolidamento e gestione del debito pubblico, anche attraverso l’emissione di Eurobond per frenare la speculazione finanziaria.
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ensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della situazione che migliaia di aziende artigiane e piccole imprese della nostra regione stanno vivendo e chiedere ad istituzioni, forze politiche, mondo bancario, di mettere in campo interventi immediati e politiche in grado di dare respiro alle imprese e rilanciare produttività e lavoro. Questo l’obiettivo della manifestazione organizzata da Confartigianato e Cna Emilia Romagna, a Bologna, sabato 26 maggio a cui ha preso parte una delegazione di imprenditori e funzionari di Confartigianato Forlì, guidata dal segretario Roberto Faggiotto (nella foto). Chiariscono gli organizzatori “prendiamo atto dei decreti che, anche grazie alla pressione delle nostre associazioni, il Governo ha varato per il recupero dei crediti che le imprese vantano dalla Pubblica Amministrazione. Ma occorre andare oltre”. Sono state presentate richieste precise: a livello europeo si chiedono un piano per l’alleggerimento del rigore fiscale, con la ridefinizione del “Fiscal Compact” e un patto per l’anticipazione dei grandi investimenti infrastrutturali europei
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A livello nazionale è stata rimarcata la necessità di una modifica dei criteri del Patto di stabilità che consenta una maggiore flessibilità ai territori virtuosi; un grande piano di riduzione dei costi di funzionamento della Pubblica Amministrazione; un rafforzamento delle politiche contro la disoccupazione e per incentivare l’ingresso nel mercato del lavoro; un grande piano per il rilancio del settore costruzioni e per lo sviluppo del settore turismo; un Piano per la qualificazione del sistema imprenditoriale in grado di garantire il rispetto dei tempi di pagamento anche da parte della committenza privata, e un piano integrato per il sostegno al sistema dei Confidi. Ineludibile per il ritorno della competitività anche una moderazione sanzio-
natoria che traduca in specifiche modalità per le micro e piccole imprese, l’applicazione di strumenti come il concordato fiscale creditizio, accompagnandolo con interventi a sostegno degli imprenditori in crisi. Va inoltre implementato il Fondo Antiusura dei Confidi e applicata la rete di protezione sociale delle istituzioni e delle associazioni per garantire un sostegno straordinario agli imprenditori in gravi difficoltà economiche e psicologiche. Alla Regione e alle Istituzioni locali, le associazioni dell’artigianato hanno chiesto un deciso cambio di passo a favore di artigianato e piccola impresa che rappresentano il 98% del tessuto imprenditoriale emiliano- romagnolo. Dalla Regione sono attesi provvedimenti legislativi a misura dell’artigianato e della piccola impresa, che prevedano maggiori stanziamenti, nonché più risorse per Unifidi che sta sostenendo, in Emilia Romagna, migliaia di aziende che altrimenti non otterrebbero il credito per andare avanti; un alleggerimento del fisco locale che grava in modo crescente sulle imprese; un’ulteriore accelerazione degli interventi volti a snellire e semplificare la burocrazia. Senza dimenticare l’urgenza di una razionalizzazione e del riordino istituzionale a livello locale, accelerando i processi troppo lunghi delle Unioni dei Comuni. Proposte chiare, avanzate ai rappresentanti di forze politiche e istituzioni, perché come afferma lo slogan della manifestazione: “Ciò che serve alla piccola impresa, serve al Paese”.
vita associativa Nel corso di una informale cerimonia la consegna della targa
Partisani presidente onorario
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rnesto Partisani lo scorso 1° giugno è stato nominato presidente onorario di Confartigianato di Forlì. La cerimonia per il conferimento dell’onorificenza ha visto la partecipazione del presidente della Camera di Commercio provinciale Alberto Zambianchi, di Giuseppe Corzani, sino al 2008 segretario di Confartigianato Forlì, dei dirigenti e dei funzionari dell’associazione. Nel consegnare la targa a Partisani, l’attuale presidente dell’associazione forlivese Giorgio Grazioso ha spiegato le motivazioni della nomina “un imprenditore che, per oltre trent’anni ha vissuto con dedizione la vita di Confartigianato di Forlì, ricoprendo vari incarichi all’interno degli organi direttivi, tra cui quello di presidente, per due mandati, sino al 2004. Un uomo che ha saputo dare il proprio contributo, con competenza e garbo, creando un ottimo legame con il personale e che, infaticabile come sempre, oggi riveste l’incarico di presidente dell’Anap di Forlì, l’associazione degli artigiani pensionati che conta 2200 iscritti nel nostro comprensorio.” Il segretario Faggiotto ha ringraziato Partisani per l’attenzione e la disponibilità sempre profuse e che hanno contribuito a far crescere la presenza dell’associazione nel territorio.
Al presidente Ernesto Partisani Nella vita di ogni individuo si manifestano o si promuovono o si creano una serie di accadimenti più o meno importanti: chi si battezza e poi si cresima, chi si diploma e poi si laurea, chi si sposa, chi ha figli, chi si afferma nel lavoro o nella società. Alcuni di questi appuntamenti devono essere organizzati e programmati, altri succedono a prescindere dalla volontà del singolo o comunque perché devono accadere. Il 1° giugno la Confartigianato di Forlì ha voluto insignire Ernesto Partisani della Presidenza Onoraria dell’Associazione. Ecco, questo è uno di questi accadimenti, che non ha sorpreso e non ha molto emozionato gli invitati alla cerimonia, salvo chiaramente l’interessato, ma non perché poco coinvolti, ma solo perché si trattava di un atto, di uno di
quegli accadimenti appunto del tutto naturali. Ernesto Partisani è il Presidente punto e basta, per molti, compreso il sottoscritto, è risultato perfino superfluo, se non addirittura riduttivo, ufficializzare la nomina di Onorario, ma sappiamo che la forma ha le sue regole e ci adattiamo. I forlivesi, e non solo, che lo conoscono, sanno che Partisani è il Presidente, è così poiché Ernesto ha quello che si dice il “phisique du role”, perché Ernesto ha svolto il ruolo di Presidente della Confartigianato di Forlì con fermezza, ma anche con grande apertura al coinvolgimento e alla partecipazione di soci e collaboratori, ma, principalmente, perché Ernesto è sempre stato orgoglioso di quel ruolo. Partisani ha contribuito fortemente a ridare ruolo alla Confartigianato di Forlì, sia nei consessi istituzionali del territorio che, nei vari livelli organizzativi interni, dalla Federazione Regionale alla Confederazione Nazionale. Se dovessi fare un paragone con altri ambiti politico-istituzionali, direi che la presidenza Bagnoli è paragonabile al settennato di Francesco Cossiga, il picconatore, Afro infatti ha fortemente contribuito a distruggere il vecchio per avviare una nuova stagione per l’allora Associazione di Corso Garibaldi. A Ernesto Partisani è toccato un po’ il ruolo che ha avuto la presidenza Ciampi: riconsolidare la democrazia, rilanciare il senso patriottico per ridare credibilità all’esterno e fiducia all’interno del Paese, questo è quello che Partisani ha fatto in Confartigianato. Un grande Presidente come Ernesto Partisani è giusto che rimanga nella storia Confartigianato, così come rimarrà sempre nel mio cuore, perché la nostra collaborazione che ha volte ha rasentato la complicità, non ha solo reso quegli anni molto proficui per la Confartigianato di Forlì, in termini di crescita da ogni punto di vista, ma anche un impegno lavorativo molto piacevole. Grazie, grande Presidente “ad honorem” e tanti auguri per i tuoi obiettivi futuri. Giuseppe Corzani, già segretario di Confartigianato Forlì Nelle foto Sabatini alcuni momenti della cerimonia essere impresa • • • agosto 2012 • 7
vita associativa L’assemblea nazionale di Confartigianato
Tra crisi economica e voglia di futuro Una politica in stand by non riesce a creare le connessioni necessarie tra le persone - che soffrono sotto il peso della crisi e degli oneri del risanamento - e le scelte di governo che appaiono sempre più generate dalle istanze della finanza internazionale
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o scorso 12 giugno si è tenuta l’assemblea di Confartigianato Imprese, un momento di riflessione e di confronto per tutte le associazioni del sistema, alla convention erano presenti i vertici dell’associazione forlivese, tra cui il presidente Giorgio Grazioso (nella foto), e numerosi imprenditori associati. Il presidente nazionale Giorgio Guerrini ha presentato le richieste della piccola impresa ai rappresentanti del Governo presenti in sala. Ricordando le doti di responsabilità e coraggio che devono essere custodite con cura per non perdere la speranza nel futuro imprenditoriale italiano, Guerrini ha affermato che il peso dell’attuale crisi economica e sociale fa venire meno le certezze, si diffonde causando depressione e disorientamento negli imprenditori, nei lavoratori, nelle famiglie. La crisi economica si trasforma in crisi sociale e la crisi sociale in crisi del singolo imprenditore, lavoratore, padre di famiglia, in una epidemia di negatività che chiama con forza la necessità di attenzione, di ascolto e di riferimenti certi: economici, ma anche sociali e di solidarietà. Il presidente ha affermato che “nessuna crisi può giustificare la perdita di fiducia nello Stato, nella comunità in cui tutti ci riconosciamo e dobbiamo con-
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tinuare a riconoscerci. Purtroppo, in questi tempi, una politica in stand by non riesce a creare le connessioni necessarie tra le persone - che soffrono sotto il peso della crisi e degli oneri del risanamento - e le scelte di governo che appaiono sempre più generate dalle istanze della finanza internazionale”. Le borse in poche ore possono “bruciare” un patrimonio produttivo costruito con anni di fatica e sacrifici, per questo si devono ricostituire le connessioni
tra l’economia reale e la finanza, perché si riprenda quel circuito di alimentazione reciproca che negli ultimi anni ha perso la sua essenza e fallito i suoi obiettivi. L’Europa non può diventare l’ufficio complicazione affari semplici, con una burocrazia che moltiplica invece di semplificare, ma un’Europa che abbia rappresentatività di Parlamento, efficacia di Governo e soprattutto utilità di azione. Guerrini sollecita azioni per la crescita con una politica che rappresenti tutte le anime del nostro Paese
e del suo immenso patrimonio umano, che sappia ascoltare, decidere, mediare e comporre gli interessi in una prospettiva di più lungo periodo. Le ricette per il risanamento dei conti pubblici e le soluzioni per il rilancio dello sviluppo devono andare di pari passo, devono essere il frutto della partecipazione e del consenso più ampio possibile delle parti sociali. L’impresa non ha bisogno di promesse, ma di atti concreti. È ora di dare segnali concreti anche con la spending review: dal 2000 a oggi la spesa pubblica è aumentata di 250 miliardi, oltre 2 milioni all’ora, mentre negli ultimi 18 anni si sono succedute 5 proposte di riforma fiscale, il peso delle tasse è cresciuto di oltre 4 punti, passando dal 40,8% del PIL nel 1994 al 45,1% nel 2012. E, al netto dell’economia sommersa, la pressione fiscale effettiva è lievitata al 53,7%. Sono numeri impressionanti: basti pensare che quest’anno il PIL cresce di 8 miliardi, le entrate fiscali di 46. Sul costo del lavoro il fisco pesa per il 47,6% e le imprese italiane bruciano in burocrazia 23 miliardi l’anno. Continua a pagina 9 • • •
vita associativa • • • Segue da pagina 8
Tra crisi economica e voglia di futuro Ogni impresa deve dedicare a pratiche e scartoffie 86 giorni l’anno. Soltanto in questa legislatura sono state varate 222 norme fiscali ad alto tasso di complicazione, 1 ogni 6 giorni. Si deve passare dalla democrazia delle aspettative, in cui si promette senza avere la possibilità di mantenere, alla democrazia della responsabilità: sobria e, soprattutto, concreta. Spiega Guerrini (nella foto) “è fondamentale porre in atto riforme strutturali che leghino più strettamente prelievo fiscale, riduzione di spese improduttive e restituzione di servizi pubblici efficienti. La fiducia in un’amministrazione fiscale giusta è essenziale affinché ciascuno senta legittima e moralmente doverosa la propria partecipazione all’adempimento tributario, con l’obiettivo di alimentare uno Stato al servizio di tutti. Il patto di fiducia tra contribuente e fisco è alla base di ogni proficua politica fiscale. Prelievo, riduzione delle spese improduttive ed efficienza dei servizi pubblici sono il vero cuore del problema fiscale, senza dimenticare l’importanza di un’efficace lotta all’evasione anche per evitare la concorrenza sleale messa in atto da chi opera nel sommerso, ma è altrettanto necessario restituire, riducendo la pressione fiscale, i frutti della lotta all’evasione a coloro che invece rispettano la legge. È tempo di fisco semplice, in cui lo Statuto del contribuente sia rispettato sino in fondo e il cittadino non sia trattato da suddito, ma in cui prevalga sempre la ragionevolezza dei comportamenti.
Ma recuperare la fiducia nel rapporto non è facile se proprio lo Stato, per primo, non onora i suoi debiti nei confronti delle imprese, la Pubblica Amministrazione deve pagare dovuto per lavori già svolti, servizi già resi, forniture già effettuate. Sono somme ingenti che gli imprenditori attendono da troppo tempo: l’ammontare complessivo è stimato in oltre sessanta miliardi, che rischia di mettere in ginocchio imprese sane. La piccola impresa è il cuore del Paese: dal 2002 al 2010 gli addetti nelle micro imprese sono aumentati a un ritmo dell’1% annuo, a fronte dello 0,5% delle piccole e medie, mentre le grandi aziende hanno fatto registrare un tasso di crescita degli occupati pari allo 0,4%. Dati che evidenziano il ruolo dell’artigianato come elemento fondamentale del nostro sistema economico, oltre che della nostra cultura. “Non è più possibile rimandare” ha concluso Guerrini “servono risposte concrete e convincenti per 4,4 milioni di imprese con 17 milioni di addetti e 630 miliardi di valore aggiunto”.
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artusiana Festa Artusiana 2012
Prodotti da forno protagonisti dello stand Confartigianato
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onfartigianato di Forlì, da diversi anni, prende parte alla festa artusiana organizzata dal Comune di Forlimpopoli con un proprio stand (nelle foto), allestito in piazza Garibaldi, dedicato alla panificazione, per valorizzare uno dei prodotti artigianali maggiormente diffusi, ma troppo spesso confuso con la produzione industriale. Obiettivo dell’associazione forlivese è di far conoscere, attraverso l’assaggio, la differenza, anche al palato, tra pane fresco e genuino, appena sfornato e un prodotto industriale decongelato. Una formula di successo che, anche nelle passate edizioni, ha consentito ai numerosi visitatori di apprezzare le delizie della panificazione artigianale, preparate in diretta dai panificatori associati che, nelle diverse serate, si alternano per animare lo stand, coadiuvati dal personale dell’associazione. L’edizione di quest’anno è stata caratterizzata da un’ulteriore novità, nell’appuntamento di apertura, sabato 16 giugno, al centro della degustazione c’erano i prodotti senza glutine, preparati dal forno pasticceria SGlab snc di Forlì di Matteo e Marco Nardi, prima e unica realtà nella nostra provincia intermente dedicata alla produzione senza glutine, totalmente sicura anche per i celiaci. La celiachia, l’intolleranza permanente al glutine, è una sindrome che colpisce un italiano su cento, rendendo necessaria una dieta condotta con rigore, eliminando avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale e altri alimenti, spesso presenti nei tradizionali prodotti da forno. La scelta di dedicare
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una serata alla conoscenza di questa malattia, ancora poco diagnosticata, e alla produzione appositamente pensata per la salute di chi ne è affetto, nasce dalla volontà di far apprezzare i prodotti totalmente artigianali anche ai celiaci, troppo spesso costretti a essere meri osservatori in appuntamenti gastronomici di questo tipo. La partecipazione di Confartigianato alla nove giorni del gusto, quest’anno è stata caricata di significato in più, durante tutta la durata della manifestazione sono state raccolte offerte per gli imprenditori delle zone dell’Emilia, colpite dal terremoto, quanto ricavato, assieme a un contributo stanziato da Confartigianato Forlì, andrà a sostenere la sottoscrizione aperta da Confartigianato Modena per rimettere in moto le realtà produttive del territorio. Confartigianato Forlì desidera ringraziare i panificatori e le imprese che hanno partecipato alla manifestazione.
artusiana A Forlì la nuova pasticceria alternativa
Produrre senza glutine, ma con tanto gusto
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atteo e Marco Nardi (nella foto), sono giovani imprenditori di 21 e 24 anni, soci della SGlab Snc, l’impresa artigiana che, dal 2011, produce prodotti da forno e pasticceria senza glutine a Forlì, in via Nazario Sauro, 5. Un’azienda innovativa, che costituisce un caso unico nel nostro territorio: è infatti il primo laboratorio in Regione per la produzione di prodotti privi di glutine e il secondo in Italia, in grado di rispondere a un’esigenza sempre più diffusa: conciliare le esigenze di coloro che sono affetti dall’intolleranza al glutine con il cibo di qualità, fresco e gustoso. I fratelli Nardi sono cresciuti in una famiglia molto nota nel territorio, i genitori sono i titolari della Pizzeria del Corso, il locale forlivese che
già dagli anni Novanta ha dato la possibilità ai celiaci di apprezzare una pizza al piatto appena sfornata, punto di ritrovo segnalato anche dall’Associazione Nazionale Celiaci come sicuro per i consumatori affetti dalla malattia. La particolarità della produzione di SGlab è la ricerca e l’aggiornamento continuo delle ricette per rendere la produzione sempre più golosa, pur usando farine prive di glutine. Spiegano i fratelli Nardi che non è semplice realizzare ricette di pasticceria con le farine gluten free, sia per la difficoltà nella lievitazione sia per la diversa resa nella cottura. Ma non solo, l’utilizzo di questi prodotti, più leggeri e digeribili, necessita anche di impastatrici e di macchine per la lavorazione appositamente modificate, attraverso prove e affinamenti continui, che richiedono un’attenzione costante per incrementare la qualità e il sapore del prodotto. Una ricerca per giungere alla realizzazione di paste dolci e prodotti da forno in grado di superare la prelibatezza dei pro-
dotti tradizionali pur essendo più leggeri e digeribili. I prodotti senza glutine, infatti, pur pensati per i celiaci sono consigliati anche agli altri consumatori, perché le miscele di riso e mais e di altre farine alternative sono più facilmente assimilabili dall’organismo. Chiariscono i titolari “vogliamo offrire un’opportunità in più ai consumatori: da qui l’idea di definirla nuova pasticceria alternativa fresca, i nostri non sono unicamente prodotti di nicchia destinati a chi soffre di celiachia, ma sono una valida alternativa al prodotto tradizionale. Il sapore di un cannolo alla crema realizzato con farine senza glutine è altrettanto ghiotto di uno prodotto con la farina di grano.” I due soci hanno seguito corsi di formazione specifici per la panificazione, la pizzeria e la pasticceria, continuando ad aggiornarsi per incrementare la qualità dell’offerta del laboratorio, con passione e dedizione, con un obiettivo: dare a tutti i clienti l’opportunità di mangiare sano e con gusto.
UFFICIO CREDITO CONFARTIGIANATO Presso i nostri uffici troverete gli strumenti necessari per la gestione finanziaria della vostra impresa. In particolare ci occupiamo di: ➽ Analisi dei flussi finanziari aziendali ➽ Richiesta finanziamenti a tassi estremamente convenienti, attraverso l’utilizzo di garanzie previste dal FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI e dal FONDO REGIONALE DI CO-GARANZIA. ➽ In convenzione con Unifidi è possibile ottenere finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti, liquidità e consolidamento dei debiti, così come anche garanzie su linee di credito a breve (fido di c/c, SBF, e anticipo fatture) e su leasing, ➽ Condizioni bancarie vantaggiose, con la possibilità di controllare sia i tassi “dare” (scoperto di c/c, portafoglio sbf, anticipo fatture) sia i costi fissi (spese di chiusura, RI-BA, sconto e incasso SBF, giorni di valuta per assegni ed effetti, ecc.), ➽ Richiesta di agevolazioni all’impresa. ➽ In accordo con Fraer Leasing SpA siamo in grado di proporre soluzioni diversificate per l’acquisizione di beni strumentali (autovetture, veicoli commerciali, camion/rimorchi, macchine utensili, macchine operatrici, macchine da cantiere, immobili). Per informazioni contattare l’ufficio credito di zona Tel. 0543/452811 - Fax 0543/452843 - e-mail: credito@confartigianato.fo.it
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artusiana
Fare piadina un mestiere, un simbolo, una storia
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arlare di piadina è un argomento molto attuale, sia per l’iter dell’IGP in corso e per il dibattito che è sorto attorno a questo importante evento, sia per l’indubbia trasversalità culturale e gastronomica che fa della piadina un vero e proprio simbolo della Romagna. La ricetta è semplicissima e la modalità tradizionale per realizzarla è principalmente caratterizzata dalla manualità della azdora e dal calore, anche emotivo, che una piadina realizzata al momento da mani esperte e degustata appena cotta, calda e profumata, può esprimere. Le consuetudini si conservano di certo in casa attraverso il passaggio fra le generazioni, ma per la piadina esiste un altro luogo dove la tradizione si conserva ed è resa fruibile a tutti: il chiosco. Per la comunità quindi il simbolo-piadina è anche il simbolo-chiosco perché dentro al chiosco si riproduce, in fondo, quello che nelle case d’oggi le donne hanno sempre meno tempo di fare. Il chiosco diventa allora anche luogo di conservazione della tradizione. Se poi chi lavora nel chiosco lo fa come professione di famiglia, tramandata magari da generazioni, con amore per questo semplice ma importante prodotto, allora diventa un vero e proprio punto di riferimento. L’Assessorato Agricoltura della Provincia di Forlì Cesena insieme a Confartigianato Forlì e ad altre associazioni, ha premiato, durante uno spazio dedicato all’interno della trasmissione TV “Ma che bella serata” in onda in diretta lo scorso mercoledì 30 maggio, alcuni chioschi che per storia, valori, particolari significati rappresentano la nostra tradizione nella preparazione della piadina. Durante la trasmissione, ai chioschi è stato messo a disposizione uno spazio attrezzato nel quale, per l’occasione, è stato possibile preparare in diretta piadina romagnola. Gli stessi sono stati infine premiati, dall’assessore provinciale all’Ambiente Luciana Garbuglia. In rappresentanza di Confartigianato Forlì è stata premiata la piadaiola Rosanna Cappelli (nella foto con Paolo Gabelli e Luciana Garbuglia) che gestisce con successo il Chiosco di San Rocco in Via Tosco Romagnola 1, a Portico di Romagna. Un premio sicuramente denso di significati ma che vede principalmente riconosciuta la passione per il lavoro, alla base della scelta dell’imprenditrice di intraprendere questa professione sul nostro territorio collinare-montano a testimonianza, una
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volta ancora, che sia le vecchie che le giovani generazioni possono ancora contare sul proprio territorio. Per questo motivo il Chiosco San Rocco simboleggia attualmente non soltanto il luogo ove degustare piadina romagnola tipica ma, nel tempo, è divenuto un riferimento per tutta la piccola comunità del Comune di Portico di Romagna e San Benedetto in Alpe.
Piadina Days 2012 A settembre la terza edizione La Provincia di Forlì Cesena, in collaborazione con i Comuni del territorio provinciale e le Associazioni di categoria, organizza anche quest’anno l’iniziativa denominata “Piadina Days”. Ogni Comune aderente, nelle giornate di sabato 8 e domenica 9 settembre, organizzerà iniziative nelle quali saranno coinvolti anche coloro che vorranno partecipare al fine di promuovere la “piadina”. L’adesione è gratuita e la singola impresa potrà aderire alle iniziative proposte da ogni singolo Comune oppure gestire anche autonomamente all’interno della propria attività una propria iniziativa. Sarà quindi possibile, utilizzando eventualmente anche materiale informativo realizzato ad hoc per l’occasione, organizzare degustazioni, menù a tema, aperitivi, giochi, competizioni, spettacoli, che abbiano ovviamente come protagonista principale la “piadina”. Le imprese che desiderano essere inserite nel programma e nella campagna promozionale prevista per l’occasione, possono comunicare a Paolo Gabelli responsabile del comparto alimentazione di Confartigianato Forlì, entro la fine del mese di luglio, l’interesse ad aderire al progetto.
notiziario tecnico
Consulenza fiscale • a cura di Roberto Mambelli “Decreto sviluppo” Il Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83, recante misure urgenti per la crescita del Paese, è stato pubblicato nel Supplemento Ordinario n. 129 alla Gazzetta Ufficiale 26 giugno 2012, n.147 e di conseguenza le disposizioni contenute nel Decreto in oggetto sono in vigore dal 26 giugno 2012. Di seguito si segnalano alcune delle principali novità di carattere fiscale che il c.d. “Decreto sviluppo” apporta:
Ristrutturazione: detrazione al 50% L’articolo 11 del decreto innalza la percentuale di detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio. A partire dalla data di entrata in vigore del decreto (26 giugno 2012) e fino al 30 giugno 2013, il “bonus ristrutturazioni” sale dal 36 al 50%, da calcolare su una spesa massima di 96mila euro per immobile, importo doppio rispetto all’ordinario limite di 48mila euro.Per le spese di riqualificazione energetica degli edifici già esistenti, invece, fino al 31 dicembre di quest’anno resta ancora valida la percentuale di detrazione del 55%. Nel primo semestre del 2013, dal 1° gennaio al 30 giugno, questi interventi - che secondo quanto stabilito dal Dl n. 201/2011 sarebbero dovuti confluire nella disciplina delle ristrutturazioni edilizie (articolo 16-bis del Tuir), con detrazione quindi del 36% - saranno anch’essi ”premiati” al 50%, fermi restando gli importi massimi di detrazione attualmente in vigore, diversi a seconda del tipo di intervento. La nuova aliquota di super sconto si applica a tutti i bonifici emessi a partire dal 26 giugno 2012 ed a seguito della risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 55/E del 7 giugno si precisa che non è più possibile riconoscere la detraibilità delle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione edilizia qualora il bonifico difetti dei dati necessari all’effettuazione della ritenuta. Dal documento di spesa deve risultare la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita Iva (o il codice fiscale) del destinatario delle somme.
Iva edilizia Importanti modifiche per le imprese di costruzione e ristrutturazione edilizia, che potranno scegliere se optare per l’Iva in caso di cessioni e locazioni di fabbricati abitativi costruiti o ristrutturati anche da oltre cinque anni e rimasti invenduti o non affittati. La conseguenza più rilevante dovuta alla modifica è l’abolizione dei paletti imposti dal pro-rata. Processo inverso per gli immobili strumentali per natura. In particolare, sono soppresse due ipotesi che pre-
vedevano l’imponibilità ai fini Iva: cessioni e locazioni realizzate da soggetti passivi nei confronti di privati ovvero di acquirenti e inquilini che possono detrarre non più del 25% dell’imposta. Tuttavia, anche in questi casi, è sempre possibile esercitare l’opzione per il regime di imponibilità. A stabilirlo l’articolo 9 del decreto, intervenuto sull’articolo 10 del Dpr 633/1972, numeri 8, 8-bis e 8-ter. Nel pacchetto della nuova disciplina, arriva anche l’applicazione del reverse charge per tutte le cessioni di immobili, quindi sia di tipo abitativo sia strumentale, nel caso in cui le due parti siano soggetti passivi ai fini dell’imposta sul valore aggiunto.
Srl a capitale ridotto Il Decreto modifica la disciplina introdotta dal D.L. n. 1/2012 sulla società a responsabilità limitata semplificata. Per effetto delle modifiche intervenute, la relativa disciplina trova applicazione anche per i soci che hanno superato i 35 anni di età; viene meno, quindi, la precedente limitazione prevista dal D.L. n. 1/2012. Rimane invece ferma la preclusione per i soggetti diversi dalle persone fisiche ai fini dell’accesso a tale tipologia societaria. Il decreto sviluppo 2012 introduce nel nostro sistema ordinistico la srl a capitale ridotto per i soggetti che al momento della costituzione della società abbiano compiuto 35 anni di età.
Esenzione Imu immobili invenduti Niente esenzione Imu per gli immobili realizzati da imprese di costruzioni, che rimangono invenduti per un tempo di 3 anni. Viene così stralciata nel testo definitivo del decreto legge n. 83/2012 l’esenzione dall’imposta municipale sugli immobili invenduti che avrebbe fatto respirare il settore edilizio che già in verità, con il decreto legge n. 83/2012, gode del ripristino Iva per le cessioni e le locazioni.
Credito d’imposta per assunzioni qualificate Istituito un credito d’imposta a favore di tutte le imprese - a prescindere dalla forma giuridica, dalle dimensioni, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato - che assumono a tempo indeterminato personale altamente qualificato, in possesso di un dottorato di ricerca universitario o di una laurea magistrale in discipline tecniche o scientifiche e impiegato in attività di ricerca e sviluppo (articolo 24 del decreto).L’agevolazione ammonta al 35%, con un limite massimo di 200mila euro annui per impresa, del costo aziendale sostenuto per tali assunzioni. Continua a pagina 14 • • • essere impresa • • • agosto 2012 • 13
notiziario tecnico I punti essenziali della riforma sono:
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Si precisa che il Decreto Sviluppo è in vigore a tutti gli effetti ma dovrà essere ratificato definitivamente entro 60 giorni dal Parlamento.
Proroga per la comunicazione dei dati relativi a leasing e noleggio Con Provvedimento 25 giugno 2012, il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha disposto la proroga del termine per la comunicazione dei dati relativi ai contratti stipulati dalle società di leasing e dagli operatori commerciali che svolgono attività di locazione e/o noleggio. Il termine, inizialmente fissato al 30 giugno 2012, è pertanto differito al 29 ottobre 2012 al fine di permettere di risolvere le criticità evidenziate dalle associazioni di categoria.
Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani
La riforma del lavoro È stata pubblicata la Legge n. 92/2012 - cosiddetta Riforma Fornero -, contenente le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La riforma è in vigore il 18 luglio 2012 e si propone di realizzare un mercato del lavoro inclusivo e dinamico, atto ad aumentare l’occupazione, in particolare di giovani e donne; a ridurre i tempi della transizione tra scuola e lavoro e tra disoccupazione e occupazione, a contribuire alla crescita della produttività; a stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, anche attraverso il sostegno all’occupabilità dei lavoratori; a creare un sistema di tutele più universalistico.
1) Contratti a termine 2) Apprendistato 3) Contratto a chiamata o intermittente 4) Contratto di inserimento 5) Contratto a progetto 6) Lavoro autonomo - Partite I.V.A. 7) Associato in partecipazione 8) Assicurazione sociale per l’impiego (A.S.p.I.) Le caratteristiche tecniche sulla Riforma del lavoro sono elencate nel notiziario on-line “Confartigianato con te” di Luglio 2012 che è possibile consultare sul sito di Confartigianato Forlì.
Detassazione 2012: pubblicato il decreto attuativo Il 30 maggio 2012 è stato pubblicato il DPCM 23 marzo 2012, con il quale viene data attuazione all’applicazione dell’imposta sostitutiva del 10% per l’anno 2012 sulle somme derivanti da incremento della produttività, efficienza organizzativa o altra somma valutata positivamente dall’azienda, solamente se in forza di contrattazione collettiva di secondo livello. Con il Decreto in esame vengono fissati i nuovi requisiti reddituali ed in particolare: ➤ l’imponibile assoggettabile ad imposta sostitutiva per l’anno 2012 sarà pari a € 2.500 mentre ➤ il reddito da lavoro dipendente relativo all’anno 2011, dovrà essere stato pari ad un importo massimo di €. 30.000. La modifica degli importi, introdotta con il DPCM 23.03.2012, fa ridurre notevolmente la platea degli aventi diritto. Ricordiamo, infatti, che nel 2011, riferito all’esercizio 2010, la detassazione era applicata a un imponibile massimo di €.6.000 e il reddito di riferimento non doveva essere superiore a €. 40.000. Le caratteristiche tecniche sulla detassazione sono elencate nel notiziario on-line “ConfartigianaContinua a pagina 15 • • •
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notiziario tecnico
to con te” di Luglio 2012 che è possibile consultare sul sito www.confartigianato.fo.it
Fondi per le imprese: piano straordinario per l’occupazione (Regione Emilia Romagna)
Dal 26 aprile a regime il nuovo apprendistato
La Regione Emilia Romagna ha varato un Piano straordinario 2012 per l’occupazione giovanile con un investimento di 46 milioni di euro.
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Il 25 aprile 2012 è terminato il periodo transitorio per l’entrata in vigore del Testo Unico di riforma dell’apprendistato. Dal 26 aprile, così come stabilito dal citato Testo Unico, si dovrà, in attesa dell’ulteriore intervento legislativo previsto dalla riforma del Ministro del lavoro Fornero, applicare obbligatoriamente le nuove disposizioni e ciò a prescindere dagli interventi di recepimento da parte dei CCNL e da parte delle regioni. Il Ministero del lavoro ha precisato che qualora la formazione pubblica (responsabile la Regione) non dovesse avere luogo (anche dopo il 25.4.2012) l’apprendistato professionalizzante o di mestiere potrà in ogni caso essere attivato sulla base della sola disciplina contrattuale, con conseguente obbligo formativo esclusivamente a carico del datore di lavoro. In sostanza, dal 26 aprile 2012 l’unica disciplina applicabile in materia di apprendistato sarà quella contenuta nel Testo Unico sull’Apprendistato. Confartigianato, insieme alle altre Confederazioni dell’artigianato, ha sottoscritto, in data 3 maggio 2012, l’accordo interconfederale sull’apprendistato artigiano. L’accordo decorre dal 26 aprile 2012, giorno di entrata in vigore della nuova disciplina sull’apprendistato. Sono state confermate tutte le durate previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro portando a 5 anni le durate superiori. L’accordo si applica anche alle imprese artigiane dei settori privi di specifica copertura contrattuale. È stata confermata la valenza formativa dell’impresa artigiana e la possibilità di effettuare la formazione, tutta o in parte, all’interno dell’azienda. Le caratteristiche tecniche del Testo Unico sono state ampiamente discusse nel notiziario on-line “Confartigianato con te” di Maggio 2012 che è possibile consultare sul sito della Confartigianato (http://confartigianato.fo.it/portale/portale.nsf/ Pagina) sezione Newsletter.
Il Piano prevede 4 fondi: 1) Fondo apprendistato (20 milioni), 2) Fondo per l’assunzione e la stabilizzazione (20 milioni), 3) Fondo 30-34 anni (3 milioni), 4) Fondo fare impresa (3 milioni).
Fondo apprendistato La Regione promuove il contratto di apprendistato per l’importante contenuto formativo che permette ai giovani di incrementare le proprie competenze. Vengono definiti tre percorsi, diversificati in funzione delle condizioni di accesso, come età e titoli posseduti dai ragazzi e finanziati attraverso voucher.
2) Fondo per l’assunzione e la stabilizzazione Si tratta di incentivi all’assunzione o alla trasformazione di altre forme contrattuali a tempo indeterminato. Una nuova assunzione a tempo indeterminato sarà incentivata con 7 mila euro e 8 mila euro rispettivamente se di sesso maschile e femminile, per una lavoratrice con 8 mila. La trasformazione di un contratto di apprendistato in contratto a tempo indeterminato sarà incentivata con 3 mila euro per i lavoratori e 4 mila per le lavoratrici, mentre la trasformazione di altri tipi di contratto, diversi dall’apprendistato, riceveranno 6 mila euro per gli uomini e 7 mila per le donne. Gli incentivi saranno graduati e regolati da specifiche tabelle come da bando (premi maggiori alle aziende che non hanno licenziato al 31 dicembre 2011, il monitoraggio dell’andamento delle assunzioni e del mantenimento in organico dei lavoratori Continua a pagina 16 • • •
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assunti con l’incentivo sarà effettuato dalla Regione ogni 6 mesi attraverso il Sistema Informativo Lavoro dell’Emilia-Romagna e tutti gli istituti preposti al controllo.
3) Fondo 30/34 anni La Regione finanzia il percorso formativo attraverso i voucher, realizzato prima dell’accensione del contratto per ridurre il divario tra le competenze richieste dall’impresa e le competenze possedute dai giovani, e favorirne quindi l’assunzione a tempo indeterminato.
4) Fondo Fare Impresa Il Piano prevede percorsi formativi e di consulenza ad accesso individuale per i giovani dai 18 ai 34 anni, personalizzabili nella durata, nelle competenze in ingresso e in uscita, e nei servizi e che saranno erogati dagli enti di formazione accreditati. La Regione inoltre intende finanziare anche un’offerta di azioni formative e di accompagnamento a supporto alle imprese e i sistemi di imprese che hanno attivato processi di riorganizzazione, riposizionamento e innovazione per affrontare la ripresa economica. Attraverso appositi bandi saranno finanziate azioni di accompagnamento per innalzare le competenze dell’imprenditore e delle figure chiave, che permettano alle imprese un posizionamento competitivo. Le pratiche afferenti quanto sopra dovranno essere presentate entro il 31 dicembre 2012. Le caratteristiche tecniche del Piano Straordinario per l’Occupazione sono state trattate nel notiziario on-line “Confartigianato con te” di giugno 2012, a cui si rimanda per approfondimenti.
Responsabilità solidale negli appalti È stato riscritto l’articolo che rivedeva la responsabilità solidale negli appalti (si veda il numero di febbraio di “Confartigianato con te”). Diversamente da quanto previsto nel decreto legge fiscale, il legislatore aggiunge che, in caso di appalto di opere o di servizi l’obbligo solidale del committente imprenditore o datore di lavoro con l’appaltatore e con ciascuno eventuale subappaltatore (entro il limite di
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due anni dalla cessazione dell’appalto) è previsto sui trattamenti retributivi (compreso il TFR), previdenziali, assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto e per il personale occupato nonché dell’IVA scaturente dalle fatture inerenti le prestazioni effettuate nell’ambito dell’appalto/subappalto. Si precisa che in capo al committente non sussiste alcun obbligo per le sanzioni civili, delle quali risponde unicamente il responsabile dell’inadempimento. Si evidenzia che tali previsioni in tema di responsabilità solidale non trovano applicazione nei confronti dei committenti persone fisiche che non esercitano attività di impresa o professionale.
Pignorabilità dello stipendio: chiarimento In fase di conversione in legge del decreto fiscale sono stati modificati gli importi relativi al limiti massimo di pignorabilità dello stipendio. (Si veda il numero di aprile di “Confartigianato con te”) Il 2 Marzo 2012 era previsto il pignoramento di un decimo dello stipendio per importi fino a €2000, un settimo da €2000 a €5000 e un quinto da €5000 in poi. Dal 29 Aprile 2012 è previsto il pignoramento di un decimo dello stipendio per importi fino a €2500 un settimo da €2500 a €5000 e un quinto da €5000 in poi. Si ricorda che l’agente della riscossione non può procedere all’espropriazione immobiliare per importi a ruolo non superiori a € 20.000, né può iscrivere ipoteca per importi inferiori a €20.000. L’ipoteca può essere iscritta solo per fini cautelari.
Versamenti nel mese di agosto: termini La legge di conversione del decreto legge in materia di semplificazioni tributarie ha stabilito che i versamenti di contributi ed imposte aventi scadenza dal 1°al 20 agosto di ogni anno possono essere effettuati entro il giorno 20 di agosto, senza alcuna maggiorazione.
notiziario tecnico
Affari generali • a cura di Marco Valenti Comune di Forlì: prorogata al 30 settembre la validità dei permessi di accesso alla ZTL e sosta nel Centro Storico La validità dei permessi annuali per l’accesso alla Zona a Traffico Limitato (ZTL) del Comune di Forlì e per la sosta nel Centro Storico è stata prorogata al 30 settembre 2012. Fino a tale data resteranno in vigore tutti i permessi con validità annuale rilasciati nel 2011 e con scadenza fissata in corrispondenza del 31 dicembre 2011. Per quanto riguarda invece i permessi con durata inferiore all’anno, le scadenze rimarranno quelle indicate nel permesso stesso. Per chi dovesse richiedere ex novo il permesso di accesso alla Ztl e di sosta in Centro storico, gli uffici di Forlì Mobilità integrata rilasceranno permessi provvisori con scadenza al 30 settembre 2012. Le imprese titolari di permesso di accesso alla ZTL e sosta nel Centro Storico riceveranno entro il 30 settembre la specifica comunicazione di rinnovo da parte di Forlì Mobilità Integrata.
Registro imprese - diritto annuale 2012 Il Ministero dello Sviluppo economico ha fissato il diritto annuale CCIAA 2012 individuando le misure applicabili ai soggetti che si iscrivono al registro delle Imprese dall’1.1.2012 nonché dai soggetti già iscritti a tale data. Gli importi dovuti sono confermati nella medesima misura stabilita per il 2011. Per l’impresa già iscritta al 1.1.2012 il versamento deve essere fatto in un’unica soluzione entro il termine previsto per il pagamento del primo acconto delle imposte su redditi (9 luglio ovvero 20 agosto 2012 con maggiorazione dello 0,40%). Il versamento va effettuato con modello F24. Si ricorda che è possibile compensare il diritto annuale con altri tributi; l’importo compensato entro i 30 giorni successivi alla scadenza deve comprendere lo 0,40%. Le imprese individuali iscritte alla Sezione Speciale del Registro delle Imprese versano 88 euro mentre quelle iscritte alla Sezione Ordinaria versano 200 euro. Tutte le Società iscritte al Registro delle Imprese (Srl, Spa, Cooperative, Consorzi, Snc, Sas, ecc…) versano in misura percentuale sul
fatturato ai fini Irap. Per le unità locali è dovuto il 20% dell’importo della sede principale, fino a un massimo di 200 euro. Gli uffici Segreteria di Confartigianato Forlì e sedi territoriali sono a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti in merito.
Rinnovo della PEC convenzione Confartigianato/Telecom italia Tutte le società di persone e di capitale sono obbligate ad avere un indirizzo di Posta Elettronica Certificata e di registrare tale indirizzo alla Camera di Commercio. Confartigianato, stipulando apposita convenzione con Telecom Italia, ha permesso alle aziende associate di dotarsi di questo strumento gratuitamente per il primo anno. Ora, per queste aziende, occorre rinnovare l’abbonamento al servizio. È stato concordato con Telecom Italia il rinnovo annuale con pagamento da effettuarsi nel mese di ottobre 2012 con validità fino a settembre 2013. Attenzione perché qualora l’abbonamento non fosse rinnovato nei termini indicati la PEC cesserà e la società dovrà obbligatoriamente dotarsi di nuova PEC e segnalare la modifica alla Camera di Commercio. Nel ribadire l’opportunità di avere uno strumento obbligatorio a un costo convenzionato estremamente basso con ottime caratteristiche tecniche si segnalano le modalità di rinnovo: ➤ Pagamento a mezzo carta di credito sul sito www.impresasemplice.it ➤ Addebito su contratto linea fissa Telecom Italia (se esistente) autorizzato dall’interessato. L’importo del rinnovo annuale è di € 6,00 + iva e le imprese saranno avvisate a fine settembre via PEC e potranno scegliere una delle due opzioni. Per semplificare le procedure di rinnovo annuale si propone una terza opzione che prevede la possibilità del rinnovo per conto di ogni singola impresa tramite l’Associazione di Forlì con successivo addebito con fattura; In questo caso il costo del rinnovo annuale sarà di € 12 + iva di cui 6 euro di rimborso spese. Per attivare questa opzione è necessario segnalare l’adesione dell’impresa entro il 20 luglio 2012 alla rispettiva sede Confartigianato - Ufficio Politiche Associative oppure comunicarla tramite la mail m.rossi@confartigianato.fo.it In questo caso l’impresa non riceverà nessuna comunicazione da Telecom Italia. Per ulteriori informazioni contattare 0543 452894 - 452883 Continua a pagina 18 • • • essere impresa • • • agosto 2012 • 17
notiziario tecnico Autotrasporto
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Firma digitale: rilascio e rinnovo della carta
Benefici sul gasolio per uso autotrazione utilizzato nel settore del trasporto
Confartigianato Forlì è sportello R.A.O. abilitato al rilascio e rinnovo degli strumenti di firma digitale (Smart card, C.N.S.,). S’invitano le imprese associate che devono richiedere per la prima volta la Smart Card e quelle imprese che, già in possesso della carta, devono rinnovarla a contattare l’ufficio segreteria - politiche associative di Forlì o della sede territoriale di riferimento.
A partire dal 1° gennaio del 2012, la disciplina dell’agevolazione fiscale a favore degli esercenti l’attività di autotrasporto per la dichiarazione utile alla fruizione del beneficio sul gasolio per uso autotrazione deve essere presentata con periodicità trimestrale, entro il mese successivo alla scadenza di ciascun trimestre solare. Pertanto, con riferimento ai consumi di gasolio effettuati tra il 1° aprile e il 30 giugno 2012 la dichiarazione in questione va presentata a decorrere dal 1° luglio e fino al 31 luglio di quest’anno.
Lo strumento di firma digitale viene rilasciato o rinnovato immediatamente.
➤ € 209,98609 per mille litri di prodotto, in relazione ai consumi effettuati tra l’8 e il 30 giugno 2012.
Si ricorda che gli importi rimborsabili sono di ➤ € 189,98609 per mille litri di prodotto, in relazione ai consumi effettuati tra il 1° aprile e il 7 giugno 2012;
La nuova edizione di Matching Dal 26 al 28 novembre 2012 presso la Fieramilano a Rho (MI), si svolgerà l’ottava edizione di Matching l’appuntamento per sviluppare relazioni di business, basato sulla programmazione di incontri fra i partecipanti. Le aziende aderenti, presenti sul portale - www.e-matching.it - descriveranno la propria attività e le proprie esigenze, i prodotti, i servizi e i vantaggi delle proprie offerte. Dall’incrocio dei dati forniti da tutti gli iscritti sarà realizzata un’agenda di appuntamenti personalizzata per ogni partecipante. Matching è un’occasione unica per individuare nuovi fornitori e conoscere potenziali clienti, guardare ai mercati, internazionalizzare la propria azienda, fare innovazione, un’occasione per costruire ulteriormente la rete tra le imprese e farla diventare la chiave di successo per superare la crisi. Con questa iniziativa l’imprenditore potrà incontrare buyer internazionali e aziende provenienti da 40 Paesi selezionati. Per informazioni e iscrizioni contattare Fabiola Foschi allo 0543 452844.
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18 • agosto 2012 • • • essere impresa
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economia & lavoro
essere impresa • • • agosto 2012 • 19
l’approfondimento Inaugurato il poliambulatorio di ForlìWelfare
Un’offerta sanitaria privata a prezzi competitivi
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l 29 giugno il sindaco di Forlì Roberto Balzani ha tagliato il nastro del poliambulatorio privato promosso da “ForlìWelfare - impresa sociale Spa”, la realtà nata dalla collaborazione tra il Consorzio Solidarietà Sociale di Forlì-Cesena, CNA Forlì-Cesena, Confartigianato di Forlì Federimprese, UICCA (Unione Italiana Chiese Cristiane Avventiste), sette cooperative sociali aderenti al Consorzio Solidarietà Sociale, Confcooperative, Acli e l’Associazione Buon Pastore. La struttura, situata a Forlì in viale dell’Appennino 116, garantisce un’offerta sanitaria privata di qualità a prezzi calmierati. Chiarisce il presidente di ForlìWelfare Fabio Magnani “con questa iniziativa vogliamo mettere al centro la persona, non solo il paziente, coniugando la filosofia sviluppata negli anni dalla cooperazione sociale e dal settore non profit, con l’eccellenza del servizio offerto, garantito dalla professionalità degli specialisti coinvolti nel progetto e dalla qualità delle attrezzature disponibili.” Il poliambulatorio è stato fortemente voluto dalle realtà aderenti a ForlìWelfare in risposta a un’esigenza sempre più avvertita dalla comunità locale: una richiesta crescente di sanità privata a costi accessibili. Continuano i soci 20 • agosto 2012 • • • essere impresa
“la crisi economica ha trasformato la salute in un bene di lusso. In estrema sintesi è questo il dato messo in evidenza recentemente dal Censis nel suo rapporto Rbm Salute: cure sanitarie efficienti sono negate a milioni di italiani, costretti a rinunciare alle prestazioni di cui hanno bisogno per ragioni economiche. La sanità pubblica, infatti, è sempre più in affanno per i numerosi tagli di cui è oggetto e le cure private non sono alla portata di tutti, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione come gli anziani o le famiglie monoreddito. Il risultato è che nove milioni di Italiani finiscono con il rinunciare alle prestazioni sanitarie o col cercare quelle a basso costo sul web, non sempre in grado di garantire la sicurezza dell’utente.” Senza dimenticare la concorrenza di centri medici stranieri, i quali, tuttavia, non essendo sottoposti alla rigida normativa italiana in materia di salute, non sono sempre in grado di assicurare standard qualitativamente adeguati. Concludono i soci “il rapporto dimostra che, a fronte di una sanità pubblica con tempi d’attesa sempre più dilatati, aumenta il ricorso a quella privata. La spesa destinata al settore privato è, infatti, cresciuta del 2,3% nel periodo 2008-2010. Un incremento che sottende un dato preoccupante: la scelta di numerosi cittadini di procrastinare o rinunciare a visite mediche non ritenute essenziali, con grossi rischi per la salute. Con il poliambulatorio di ForlìWelfare diventa praticabile anche il ricorso alla prestazione privata.” Nella foto del taglio del nastro da sinistra Gioele Murittu, Pastore della Chiesa Avventista, Fabio Magnani, presidente di ForliWelfare, Mons. Lino Pizzi, Vescovo di Forlì, Enzo Cortesi e Franco Napolitano, rispettivamente presidente e segretario di Cna, Luca Morigi, vicepresidente di Confartigianato, Roberto Balzani, Sindaco di Forlì. Fotoservizio Sabatini
anap movimenti
I Caregiver: dalla Regione sostegno a chi si occupa dei familiari disabili
I
n Italia sono oltre 9.000.000, per la stragrande maggioranza donne, i familiari che si prendono cura di un proprio caro in condizioni di disabilità. Sono i caregiver e prestano venti milioni di ore al giorno di assistenza, sette miliardi in un anno, con una media di cura che si attesta tra gli otto e i dieci anni. Persone che non ricevono nessun compenso e pagano il loro prendersi cura con tutte le difficoltà e i disagi che ciò comporta. Problemi di salute, una autonomia data dal lavoro messa in forse dalla nuova situazione, un difficile equilibrio all’interno della famiglia, rapporti interpersonali che si affievoliscono, spazi personali sempre più ristretti fin quasi ad essere nulli. Nove milioni di persone rappresentano una risorsa di importante
valore per la famiglia e per la comunità ma sono persone che hanno assolutamente bisogno di sostegno, di formazione, di un coinvolgimento vero e concreto nella progettazione di servizi di cura locali e nella pianificazione dei pacchetti individuali, di un vero aiuto per poter conciliare il lavoro di cura con il contesto sociale e lavorativo. Affinché ciò sia possibile la Regione Emilia Romagna si è fatta portatrice di una proposta nei confronti del Governo, chiedendo un intervento che riconosca il sostegno del caregiver quale livello essenziale delle prestazioni sociali e sanitarie per patologie croniche garantite dallo stato e affinché si attivino politiche di ulteriore deducibilità fiscale e di credito di imposta dei costi sostenuti per la cura del familiare assistito. La mancata adozione di misure atte a dare sollievo e aiuto significa rischiare che uno dei capisaldi della domiciliarità sia inficiato con severe ripercussioni sociali. Per informazioni contattare il coordinatore Anap Giuseppe Mercatali (nella foto) allo 0543 452960.
Famiglie e crisi, a picco i consumi Nel primo trimestre del 2012 la spesa delle famiglie italiane è diminuita del 2,4% rispetto al primo trimestre del 2012 e dell’1% rispetto al trimestre precedente. Lo comunica l’Istat diffondendo i dati sul Pil. Le famiglie italiane risparmiano su tutto. Per i beni durevoli il calo annuo è addirittura a due cifre (-11,8%). Comprendono: auto, articoli di
arredamento, elettrodomestici. Calano però anche gli acquisti di beni non durevoli (-2,3% in un anno) e il riferimento è innanzitutto per quelli alimentari ma anche per medicinali, detergenti, prodotti per la cura della persona, per fare alcuni esempi. Nell’ultimo anno dalle famiglie italiane sono stati acquistati anche meno servizi: -0,2%. La situazione, secondo Anap, non
è più sostenibile. Occorre ridare ossigeno alle famiglie ponendo mano sollecitamente alla riforma fiscale, con l’alleggerimento delle aliquote relative ai redditi medio-bassi per favorire lo sviluppo e con esso l’occupazione.
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movimenti giovani imprenditori Universo giovani
Tasso occupazionale ancora critico per gli under 35
L
a più recente indagine di Confartigianato evidenzia due criticità sul fronte del mondo giovanile: una demografica e una relativa all’occupazione. I segnali che arrivano dalle statistiche demografiche delineano l’Italia come un Paese con sempre meno giovani. Nell’arco dei dieci anni di inizio secolo la popolazione italiana tra 20 e 39 anni è scesa di 1.588.236 unità, equivalente a una diminuzione del 9,1%. Il Paese invecchia e la popolazione senior cresce del 16,6% mentre i bambini e giovani sotto i 20 anni rimangono costanti. Il fenomeno del calo dei giovani ha dimensioni continentali, anche se nella media europea il calo è stato inferiore a quello italiano, pari al 3,6%. Sul fronte dell’occupazione si osserva che lo sfavorevole ciclo economico degli ultimi anni ha costruito un’imponente barriera all’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni, in Italia è al netto della stagionalità strutturalmente più elevato rispetto alla media europea: ad aprile 2012 è del 35,2% contro la media dell’Unione a 27 del 22,4% e dell’Eurozona del 22,2%. Ampliando l’analisi al mercato del lavoro dei giovani under 35 si trovano conferme di come la lunga crisi abbia manifestato i suoi maggiori effetti sulla componente più giovane del mercato del lavoro: tra il IV trimestre 2008 e il IV trimestre 2011 il numero degli occupati sotto i 35 anni si è ridotto di 975.600 unità con una 22 • agosto 2012 • • • essere impresa
flessione del 14%. Trend confermato anche dall’ultima rilevazione dell’Istat, che pur mettendo in luce un lieve miglioramento nel livello occupazionale nel nostro Paese, sottolinea le difficoltà per i più giovani. Come evidenzia la nota dell’Istituto, a maggio 2012 gli occupati sono 23.034 mila, in aumento dello 0,3% rispetto ad aprile (60 mila unità), la crescita dell’occupazione riguarda sia gli uomini sia le donne. Rispetto a maggio 2011 gli occupati crescono dello 0,4% (98 mila unità). Il tasso di occupazione è pari
al 57,1%, in aumento nel confronto congiunturale di 0,1 punti percentuali e di 0,3 punti in termini tendenziali, per converso il numero dei disoccupati, pari a 2.584 mila, diminuisce dello 0,7% rispetto ad aprile (-18 mila unità). Su base annua si registra una crescita del 26% e il tasso di disoccupazione si attesta al 10,1%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile e in aumento di 1,9 punti rispetto all’anno precedente. Allarmante, invece, il dato relativo ai giovani, il tasso di disoccupazione nella fascia 1524enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 36,2%, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto ad aprile (rispetto alla popolazione di questa fascia di età i disoccupati rappresentano il 10,5%).
I Giovani Imprenditori sbarcano su Facebook
Attivata la fan page del movimento Anche i Giovani Imprenditori di Confartigianato Forlì hanno la propria fan page sul più diffuso social network. La pagina del movimento diventerà il luogo attraverso cui esprimere commenti, apprezzamenti e suggerimenti all’attività del movimento. Chiarisce Paolo Gabelli coordinatore del gruppo Giovani “il consiglio del movimento è giovane, dinamico e attento alle nuove tecnologie. I social network sono uno strumento di comunicazione diffusissimo tra gli under 40, è naturale che il movimento che li rappresenta sia presente con una propria pagina all’interno di Facebook.” Un’opportunità in più per far conoscere le molteplici attività del Gruppo e i vantaggi per coloro che, pur avendone i requisiti, non sono ancora entrati a far parte del movimento.
giovani imprenditori movimenti La sfida, avvicinare i giovani al mondo del lavoro
Il progetto della Provincia vede il coinvolgimento di Confartigianato le diverse opportunità di lavoro e gli scambi con tutti coloro coi i quali entriamo in contatto devono essere messi in fila, perché aiutano a costruirci.”
L
o scorso 19 giugno nella residenza provinciale di Forlì-Cesena si è tenuta la tavola rotonda sul tema “i giovani incontrano il lavoro”, tra i relatori (nelle foto) anche il presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Forlì Fabrizio Giovannini e l’imprenditore Nicola Crispino, testimonial del mondo del lavoro artigiano. La tavola rotonda introdotta dall’assessore provinciale al progetto giovani Bruna Baravelli, fa parte di un progetto, che vede il coinvolgimento, tra gli altri di Confartigianato Forlì, messo a punto per creare un contatto tra il mondo del lavoro e i ragazzi a bassa scolarità, con l’obiettivo di accompagnarli in un percorso di avviamento al lavoro che valorizzi i loro interessi e le loro attitudini.
Oggi più che mai l’apprendistato può diventare una risorsa preziosa per consentire ai ragazzi di entrare in contatto con il lavoro, soprattutto artigiano, per conoscere una realtà di frequente vissuta come distante dai giovanissimi. Prendendo la parola Crispino, imprenditore del legno, ha ricordato la figura del maestro di bottega, che affianca l’apprendista nel lavoro e incarnando il ruolo di colui che accompagna il giovane nella costruzione del proprio sogno. Il fare impresa può consentire alle giovani generazioni di diventare protagonisti del proprio domani. L’assessore al lavoro e alla formazione Denis Merloni ha poi illustrato la situazione nella nostra provincia, mentre le conclusioni sono state curate dall’assessore Baravelli.
Nel suo intervento, Giovannini ha ricordato che il mondo del lavoro è come un viaggio, fatto di incontri con persone nuove e un’occasione per mettere in pratica quanto si è appreso sui libri. “Il futuro parte da noi stessi” ha spiegato il presidente “la curiosità deve essere la benzina che ci muove:
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movimenti donne impresa
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donne impresa movimenti Apprezzamento per i tagli effettuati, ma si può fare di più
Donne Impresa “avanti con la spending review”
L’
Italia è il paese con il più alto tasso di imprenditorialità, con 6,6 imprese ogni 100 abitanti; seguono Francia (4,1), Regno Unito (2,8), Germania (2,2) e Stati Uniti (1,4). Eppure le piccole imprese, vero motore dell’economia, rischiano di pagare il prezzo più alto della crisi economica. Spiega Fabiola Foschi coordinatrice di Donne Impresa Confartigianato Forlì (nella foto) “il nostro movimento chiede al Governo di intensificare l’impegno per ridurre sprechi e inefficienze. La spesa pubblica vale 809 miliardi, equivalente a metà del PIL, e dal 2000 al 2102 è aumentata di 250 miliardi, pari a 5,1 punti di PIL. Nello stesso periodo la Germania ha ridotto la spesa corrente primaria di 0,6 punti di PIL. Se l’Italia avesse seguito l’esempio tedesco avremmo risparmiato 18,4 miliardi l’anno”. Sono molteplici gli ambiti sui quali agire per risparmiare risorse pubbliche: tra il 2001 e il 2011 la spesa pubblica italiana
se italiane devono sacrificare a causa dell’inefficienza della burocrazia italiana.
per beni e servizi è aumentata del 35,1%. La strada obbligata per recuperare competitività consiste nel recupero di evasione ed elusione e nel tagliare spesa pubblica, semplificare e razionalizzare il funzionamento della Pubblica Amministrazione. In questo modo si potrà anche ridurre l’enorme carico di 23 miliardi che ogni anno le impre-
Senza dimenticare il rischio di un nuovo incremento dell’Iva, continua Foschi “la questione è stata la momento rinviata a luglio 2013, ma devono essere affrontati tutti gli sforzi per archiviare definitivamente la proposta. Proprio l’esperienza dell’incremento dell’aliquota standard dal 20% al 21% ha confermato, del resto, la profondità dell’impatto degli inasprimenti dell’Iva su una domanda interna ormai debolissima. Una domanda interna che, invece, va urgentemente rimessa in moto per contrastare la recessione e per accelerare il ritorno alla crescita.” Donne Impresa chiede un’analisi dettagliata delle ricadute e dell’effettiva rilevanza delle misure assunte per tutelare imprenditori e imprenditrici che quotidianamente lottano per continuare a produrre, in attesa della tanto sospirata ripresa economica.
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categorie e mercato
Crediti alle imprese, definite le modalità di certificazione Stretta finale per lo sblocco dei pagamenti alle imprese che vantano crediti nei confronti di Pubblica Amministrazione ed enti locali. Allo scopo di far affluire liquidità alle imprese, il Governo, attraverso due decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze (decreto 22 giugno 2012 e decreto 2 luglio 2012), ha disciplinato le modalità di certificazione del credito, anche in forma telematica, di somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti da parte delle amministrazioni statali e territoriali. In base a quanto previsto dai decreti, i titolari di crediti non prescritti possono presentare all’amministrazione debitrice istanza di certificazione del credito. L’amministrazione, entro sessanta giorni dalla ricezione dell’istanza, certifica che il credito è certo, liquido ed esigibile, ovvero ne rileva l’insussistenza o l’inesigibilità, anche parziale. Decorso il suddetto termine senza che sia stata rilasciata la certificazione, il creditore può presentare alla competente Ragioneria territoriale dello Stato, istanza di nomina di un commissario ad acta, che dovrà provvedere al rilascio di tale certificazione, entro i successivi cinquanta giorni dalla nomina. Con un terzo decreto si stabilisce che i soggetti titolari dei crediti relativi alla fornitura di beni e servizi presso la P.A., che presentano un ammontare che non risulta complessivamente in-
feriore a mille euro, possono richiedere l’estinzione dei crediti stessi mediante l’assegnazione di titoli di Stato. I crediti maturati, invece, nei riguardi degli enti locali potranno essere utilizzati per il pagamento totale o parziale delle somme dovute per cartelle di pagamento e per tributi erariali e per tributi regionali, e locali; nonché per contributi assistenziali e previdenziali e per premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali, ovvero per entrate spettanti all’amministrazione che ha rilasciato la certificazione. Ma permangono ancora criticità: i pagamenti dei crediti non possono prescindere dal Patto di stabilità e dunque, ai fini del rispetto dei vincoli di finanza pubblica i certificati potrebbero essere emessi senza data e di conseguenza non vi sarebbe l’obbligo di effettuare il pagamento entro 12 mesi dalla certificazione. Si tratta di un primo passo per ridare liquidità alle imprese, anche se la strada verso lo sblocco dei pagamenti è ancora ostacolata dal Patto di stabilità. Per informazioni contattare il responsabile di categoria Paolo Gabelli (nella foto) allo 0543 452863.
Energie rinnovabili il sole batte il vento
Il fotovoltaico prima fonte energetica alternativa Il fotovoltaico supera l’eolico e diventa la prima fonte energetica rinnovabile d’Italia, a eccezione dell’idroelettrico. Un sorpasso storico, avvenuto a febbraio 2012, quando il fotovoltaico produceva 10.678 GWh contro i 10.568 GWh dell’eolico. A maggio 2012, la distanza è aumentata ulteriormente, 14.490 GWh contro 11.541 GWh. A rilevarlo è l’Ufficio studi di Confartigianato che sottolinea come oggi, soltanto con l’energia prodotta dal fotovoltaico, potrebbe essere soddisfatto il fabbisogno energetico delle famiglie di tutto 26 • agosto 2012 • • • essere impresa
il Sud Italia. Un risultato raggiunto grazie al boom dell’ultimo anno del fotovoltaico. Nell’ultimo anno, la produzione di energia fotovoltaica è aumentata di 11.220 GWh, contro un aumento di 2.448 GWh realizzato dall’eolico. Nello stesso periodo, si registra una crescita contenuta della produzione energetica da fonti geotermiche (+121 GWh), mentre è in calo la produzione idroelettrica, con una riduzione di 7.416 GWh. Crolla, invece, la produzione termica. Da maggio 2011 a maggio 2012, le fonti tradizionali hanno
prodotto 12.373 GWh in meno. Nonostante la corsa del sole e del vento, le energie rinnovabili rappresentano ancora oggi il 26,2% della produzione energetica italiana, contro il 73,8% del termico. Investire sulle rinnovabili, però, non sembra portare vantaggi soltanto in termini ambientali. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, infatti, i primi benefici sono di natura economica. Dal 2007 al 2011, il numero di impianti fotovoltaici installati in Italia è passato da Continua a pagina 27 • • •
categorie e mercato Decreto Sviluppo in Gazzetta: in vigore i nuovi bonus
Fuori l’esenzione dell’IMU Dopo oltre due settimane dall’approvazione in Consiglio dei Ministri, è approdato in Gazzetta Ufficiale (n. 147 del 26 giugno 2012) il tanto atteso decreto sviluppo (n. 83/2012), un primo importante passo verso la ripresa dell’economia, che prende il via da tutta una serie di previsioni che coinvolgono il rilancio del comparto dell’edilizia e il sostegno alla domanda. Il provvedimento sarà ora trasmesso alle Camere per essere convertito in legge entro il 25 agosto 2012. Rispetto alle prime stesure, nel testo definitivo non è stata confermata l’esclusione dall’Imu per i fabbricati invenduti fino a 3 anni dall’ultimazione della costruzione, una norma fondamentale che avrebbe dato respiro alle imprese costruzione in questa fase di drammatica contrazione del mercato immobiliare. Nell’ultimo trimestre, infatti, il settore delle compravendite ha avuto una flessione del 19,6% rispetto allo stesso periodo del 2011. Tra le previsioni confermate, invece, si segnala l’estensione della
disciplina degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie con l’innalzamento, fino al 30 giugno 2013, delle soglie di detrazione al 50% (attualmente è prevista al 36%) per lavori fino a 96 mila euro (attualmente fino a 48 mila euro). Alla scadenza, salvo ulteriori interventi, il bonus tornerà al 36% con tetto di spesa a 48mila euro. Novità anche per il bonus del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica in scadenza al 31 dicembre 2012, che con il decreto sviluppo vengono prorogati di altri sei mesi (fino al 30 giugno 2013), ma la percentuale di sconto fiscale scende dal 55 al 50 per cento. Dal 1 luglio 2013, tuttavia, in base quanto previsto dal Dl 201/2011, tale agevolazione, salvo ulteriori interventi del legislatore, sarà allineata con quella per il recupero edilizio al 36%. Cambia poi l’attuale normativa che prevede l’esenzione dall’imposizione di IVA per le cessioni e le locazioni da parte delle imprese edili di nuove costruzioni destinate ad uso abi-
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Il fotovoltaico prima fonte energetica alternativa 7.647 a 330.196. Un incremento che ha permesso al settore dei “Lavori di costruzione specializzata” di registrare un aumento dell’occupazione dell’11,9% tra il 2010 ed il 2011. Un dato settoriale straordinario, se si considerano le dinamiche occupazionali del nostro Paese, che ha permesso all’Italia di conquistare il primo posto nel confronto con le altre principali economie nazionali europee. Soltanto la Germania ha
registrato un aumento dell’occupazione nel settore (+1,2%). Segno rosso, invece, per Francia (-1%), Gran Bretagna (-4,2%) e Spagna (-9,8%). Con l’occupazione, aumenta anche il numero delle imprese coinvolte. Dal I trimestre del 2009 al I trimestre del 2012, il numero delle aziende attive nel settore delle fonti rinnovabili aumenta del 10,2%, attestandosi su 100.289 imprese con 369.231 addetti.
tativo, oltre il termine di cinque anni dalla costruzione. La nuova norma abolisce il limite temporale dei cinque anni, prevedendo quindi che le cessioni o locazioni di nuove abitazioni effettuate direttamente dai costruttori siamo sempre assoggettate a IVA, consentendo di conseguenza alle imprese di avvalersi della compensazione. Si stima che il provvedimento possa liberare risorse per circa 840 milioni di euro l’anno. Nel decreto Sviluppo, sono contenute altresì misure in materia di semplificazioni per l’ottenimento di autorizzazioni per l’avvio dell’attività edilizia, riducendo così gli oneri burocratici per le imprese. In caso di interventi soggetti alla Scia (segnalazione certificata di inizio attività, in cui l’attività edilizia può partire contestualmente) viene generalizzata la possibilità di sostituire atti e pareri formali con autocertificazioni di tecnici abilitati. Analoga semplificazione si applica in caso di interventi soggetti a Dia (denuncia di inizio attività, in cui l’attività edilizia può partire decorso un dato termine). Confermato, infine, il “Piano Sviluppo Città” contenuto nelle precedenti bozze del decreto: il piano nazionale delle città consente di coordinare una serie di interventi riqualificazione delle aree degradate, grazie al reperimento di risorse pubbliche. I diversi soggetti istituzionali interessati al Piano saranno coordinati da una Cabina di regia (operativa presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) che selezionerà gli interventi da realizzare. Per un’ulteriore disamina del decreto si veda l’inserto tecnico di Essere Impresa. essere impresa • • • agosto 2012 • 27
categorie e mercato Confartigianato Trasporti: sì ai nuovi tachigrafi digitali gratuiti
Nuove disposizioni europee per la combattere la concorrenza sleale
I
l 3 luglio, il Parlamento europeo, in seduta plenaria a Strasburgo, ha approvato la relazione dell’On. Silvia Adriana Ticãu sulla revisione della legislazione comunitaria sul cronotachigrafo e sul Regolamento n. 561/2006. In futuro saranno introdotti tachigrafi digitali di nuova generazione dotati di wireless e GPS integrato. Confartigianato Trasporti commenta positivamente la decisione secondo la quale il servizio di posizionamento satellitare dovrà essere gratuito e, in caso di controllo in remoto, le sanzioni non saranno automatiche. Il Parlamento ha approvato anche precise indicazioni sull’armonizzazione delle sanzioni a livello europeo per assicurare la medesima applicazione delle norme, garantendo la sicurezza stradale e la concorrenza leale fra vettori di diversi Paesi. Per Confartigianato la disposizione, approvata dagli Eurodeputati, è molto importante obbligando espressamente le forze dell’ordine a effettuare i controlli di filiera sulla co-responsabilità vettorecommittente e, più in generale, di tutti gli attori della ‘catena’ del trasporto e che accoglie le precise richieste presentate nelle sedi comunitarie da Confartigianato Trasporti fin dall’inizio del dossier, un grandissimo passo avanti. Si completa in questo modo l’impianto norma-
tivo del regolamento n. 561/2006, che si limitava ad un generico obbligo di assicurare il rispetto dei tempi di guida nell’ambito della catena di trasporto. Ora Bruxelles dice chiaramente che gli agenti accertatori dovranno effettuare regolarmente i controlli sulla filiera. Confartigianato Trasporti valuta positivamente l’approvazione dell’emendamento in base al quale, al fine di garantire una concorrenza leale, il contratto individuale di lavoro degli autisti stranieri che effettuano trasporti internazionali dovrà sottostare alla legge del paese in cui essi svolgono la maggior parte dei loro obblighi nei confronti del datore di lavoro. Confartigianato definisce una misura fondamentale per la lotta ad un fenomeno, come quello del distacco/somministrazione di autisti dell’Est, che in Italia sta avendo conseguenze gravissime sulle imprese italiane. Per quanto riguarda l’installazione a posteriori del nuovo tachigrafo, Confartigianato Trasporti ha dato parere negativo e chiesto che in sede di negoziati in Consiglio UE (Stati Membri) venga definitivamente approvata una norma che eviti inutili procedure e costi ingiustificati per le imprese, anche in considerazione delle difficoltà tecniche dell’operazione. Per informazioni contattare Alberto Camporesi (nella foto) al numero 0543 452906.
Corso sulla movimentazione delle merci e l’utilizzo dei carrelli elevatori Confartigianato di Forlì, in collaborazione con l’ente di formazione Form.Art, organizza un corso gratuito per lavoratori dipendenti di aziende che aderiscono o intendono aderire a Fondartigianato. Sono ammessi al massimo due dipendenti per azienda e otto partecipanti a corso, per l’attribuzione dei posti disponibili farà fede la data di ricezione della prenotazione. 28 • agosto 2012 • • • essere impresa
La durata è di 16 ore di formazione in aula più 2 ore in autoapprendimento. Il primo corso si terrà dal 26 settembre 2012 al 3 ottobre 2012, mentre il secondo inizierà il 22 ottobre e finirà il 29 ottobre prossimo, entrambi saranno realizzati dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, e la parte teorica si svolgerà nella sede di Form.Art Forlì in viale Italia,47, mentre la
pratica si svolgerà nella sede di Romagna Macchine Service in via Balzella, 81/C a Forlì. Per informazioni contattare Giorgia Bucci di Form.Art allo 0543 20200.
i numeri dell’economia Alle imprese italiane credito con il contagocce e sempre più costoso
Ma l’Emilia Romagna è tra le regioni più virtuose Piemonte (209 punti base). Minore il distacco in Molise (41 punti base), nella Provincia Autonoma di Bolzano (136 punti base) e nel Lazio (140 punti base). A soffrire maggiormente il razionamento del credito sono le imprese artigiane: da giugno a dicembre 2011 lo stock di finanziamenti è diminuito del 3,1% e si attesta a 55,7 miliardi.
L’
accesso al credito è una chimera per le imprese italiane: tra novembre 2011 e aprile 2012 i finanziamenti sono diminuiti di 26.750 milioni di euro, pari al -2,6%. Sono questi i dati emersi dal rapporto di Confartigianato secondo il quale, al calo della quantità di finanziamenti si accompagna l’aumento dei tassi di interesse. Ad aprile di quest’anno il tasso medio si attestava al 3,68%, ma sale al 4,73% per i prestiti fino a 1 milione di euro e arriva fino al 5,15% per i prestiti fino a 250mila euro. Con questi valori, l’Italia è seconda soltanto alla Spagna per i tassi più alti d’Europa. Ma siamo sul gradino più alto del podio europeo per il maggiore aumento dei tassi: 68 punti base in più tra aprile 2011 e aprile 2012. Secondo il rapporto di Confartigianato, le più penalizzate sono le piccole imprese, che da dicembre 2010 a marzo 2012 hanno visto diminuire i finanziamenti del 4% e pagano tassi d’interesse maggiori di 223 punti base rispetto a quelli richiesti alle aziende medio-grandi. Per le imprese con meno 20 addetti la crescita dei tassi di interesse tra marzo 2011 e marzo 2012 è stata di 139 punti base.
Eppure sul versante delle regioni più virtuose in cui il denaro è meno costoso dopo la Provincia Autonoma di Bolzano (5,99%) e quella di Trento (6,19%) troviamo l’Emilia Romagna (7,76%). A livello provinciale, Bolzano con tassi d’interesse del 3,80% (+ 109 punti base in un anno) è seguita ex aequo da Forlì-Cesena (tassi del 4,24% cresciuti di 117 punti base) e da Parma (4,24%, + 101 punti base in un anno). La situazione peggiora notevolmente al Sud, a Caltanissetta il credito per un’impresa è due volte più costoso rispetto a Bolzano, con uno spread di ben 397 punti base. Nel confronto tra i tassi applicati alle piccole imprese e quelli pagati dalle aziende medio-grandi, lo spread maggiore si registra in Liguria (326 punti base), seguita dalla Valle d’Aosta (313 punti base) e dal
Nonostante il calo di risorse creditizie, l’artigianato si sforza di creare maggiore ricchezza rispetto alle altre aziende: per produrre 100 euro di valore aggiunto utilizza soltanto 31 euro di credito, mentre le imprese non artigiane hanno bisogno di 126 euro per realizzare 100 euro di valore aggiunto. La situazione creditizia delle imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, rimane quindi molto critica. Non bisogna abbassare la guardia. Confartigianato chiede uno sforzo comune per trovare soluzioni che invertano questa tendenza, perché il credito è il carburante indispensabile per rimettere in moto l’economia e ridare slancio e fiducia agli imprenditori italiani.
Convenzione Confartigianato Forlì Artigiancassa Con la convenzione recentemente sottoscritta fra Confartigianato Forlì ed Artigiancassa (gruppo BNP Paribas - BNL) è possibile presentare la richiesta di finanziamento direttamente dall’ufficio credito dell’Associazione forlivese e ottenere l’esito della domanda in tempi brevi. Ma, al di là dei tempi di risposta sicuramente interssanti, sono le condizioni a essere veramente vantaggiose, con spread che vanno da un minimo del 1,75% (imprese con score positivo) ad un massimo del 2,30% (imprese con score da approfondire). L’iniziativa rappresenta uno strumento in più per soddisfare i bisogno di credito degli associati. I finanziamenti possono essere richiesti per acquisto scorte, commesse di lavoro, appalti (durata da 2 a 5 anni, importo minimo €. 10.000 - massimo €. 30.000); investimenti, ancora da realizzare o già effettuati nei 12 mesi precedenti (durata da 3 a 7 anni, importo da min. €. 10.000 - massimo €. 100.000). Per informazioni contattare l’ufficio credito allo 0543 452811. essere impresa • • • agosto 2012 • 29
benessere Fidati solo di mani esperte
I professionisti del benessere di Confartigianato lanciano la nuova campagna: NO all'abusivismo
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na nuova campagna di sensibilizzazione per dire no all’abusivismo nel settore del benessere. Estetisti e acconciatori di Confartigianato di Forlì hanno voluto lanciare un segnale forte ai consumatori: affidarsi a coloro che s’improvvisano operatori del settore non mette a rischio solo la bellezza, ma la stessa salute dei clienti. Chiariscono i vertici del consiglio (nella foto) “vogliamo ribadire l’importanza della qualificazione professionale come strumento per contrastare la piaga dell’abusivismo, che penalizza gli addetti ai lavori ma soprattutto si ripercuote pesantemente sul benessere del consumatore.” L’utilizzo di prodotti selezionati, di tecniche all’avanguardia e certificate, di attrezzature sterili e sanificate sono condizioni essenziali per tutelare gli utenti, caratteristiche garantite unicamente dai professionisti della bellezza e, di certo, non da coloro che operano nel sommerso. I rigidi controlli sanitari, a cui sono sottoposti centri estetici e saloni di bellezza, sono una garanzia per i clienti, rivolgersi a chi s’improvvisa costituisce un autentico azzardo, a fronte di un eventuale risparmio in termini economici ci si espone al rischio di danni permanenti. “Il sommerso costituisce un problema gravoso, rasentando numericamente il 40% degli operatori e finisce con l’attuare una vera e propria concorrenza sleale nei confronti dell’imprenditore in regola, che agisce nella correttezza e nel rispetto
delle leggi, versando puntualmente le imposte e i contributi.” E continuano “la nostra campagna vuole evidenziare i vantaggi per l’utenza di avvalersi di un’impresa regolare: in primis la certezza di affidare la cura della propria bellezza a personale qualificato grazie ad anni di studio, apprendistato e aggiornamenti; senza tralasciare la certezza di entrare in centri e luoghi in cui vengono rispettate le leggi su ambiente, igiene e sicurezza, fidandosi di imprenditori in regola col fisco e coi contratti di lavoro.” Conclude la responsabile del comparto per Confartigianato Forlì Fabiola Foschi “vogliamo lanciare un messaggio forte, troppo spesso le cronache riportano notizie relative ai danni arrecati da trattamenti effettuati da mani inesperte, è necessario che i consumatori sappiano distinguere tra i professionisti e gli abusivi.”
Grotte di sale per haloterapia Il trattamento estetico che comprende l’utilizzo di “Grotte di Sale” per “Haloterapia”, è al momento al centro di indagini per chiarirne eventuali effetti sulla salute, con disposizioni, relativamente al loro utilizzo presso i centri estetici, del Ministero della Salute, a oggi non chiare. Si raccomanda, prima di valutare eventuali investimenti o acquisti, di contattare Fabiola Foschi al numero 0543 452844 per avere tutte le informazioni del caso. 30 • agosto 2012 • • • essere impresa
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essere impresa • • • agosto 2012 • 31
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