02 • APRILE 2018
CONTIENE I.P.
Anno 08 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”
La modernità della tradizione
L’impresa alla sfida del digitale L’artigianato sposa l’innovazione. L’imprenditore coniuga l’artigianalità del prodotto con la ricerca e sviluppo volti a rendere più efficiente la modalità produttiva e a incrementare la qualità. L’obiettivo è la realizzazione di un pezzo unico, che soddisfi le esigenze del cliente. Una produzione personalizzata e in grado di essere flessibile. Tutto questo facendo fronte a commesse quantitativamente molto differenti fra loro, con tempistiche sempre molto stringenti e che richiedono una perfetta capacità di organizzazione. Per questo l’imprenditore impiega le migliori tecnologie ed è attento al digitale e alle numerose opportunità a esso connesse.
in evidenza L’EDITORIALE: Il presidente Luca Morigi denuncia il peso della burocrazia. L’imprenditore è vittima di un preconcetto che, presumendone la scorrettezza, lo sottopone a norme e regolamenti sempre più pesanti. A pagina 3 ASSOCIAZIONE: Numerosi appuntamenti si sono succeduti nel mese di marzo. Dal debutto del progetto Gioca la tua carta, al partecipato convegno sulle nuove opportunità per il datore di lavoro contenute nella legge di stabilità. Da pagina 10
IL NOTIZIARIO TECNICO: Le news dai servizi; importanti novità in materia fiscale, consulenza del lavoro e credito. Da pagina 15 a pagina 19 I MOVIMENTI: Lo speciale pensionati con tutte le opportunità per i soci Anap. Da pagina 20 a pagina 27
In allegato al giornale il nuovo catalogo benefit contenente gli sconti per chi sceglie di associarsi a Confartigianato Forlì e ai suoi movimenti.
associazione editoriale Un dialogo mai interrotto
Forte il legame col territorio
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n occasione delle assemblee per l’approvazione del bilancio i vertici di Confartigianato hanno incontrato gli associati delle diverse sedi zonali. Un appuntamento atteso e che consente agli imprenditori, che operano nei diversi comuni del forlivese, di presentare la situazione nella quale lavorano, agli altri colleghi, componenti degli organi elettivi. Accanto al confronto quotidiano con i collaboratori di Confartigianato, occupati nelle sedi e nei mandamenti, è interessante poter mettere in comune esperienze, raccontare soluzioni, evidenziare problemi anche con chi svolge attività simili. Sebbene ciò che anima l’agire dell’Associazione forlivese sia la ferma volontà di superare le logiche di campanile, siamo altrettanto tesi a preservare le tipicità di ogni realtà, per garantire alle aziende di poter continuare a operare nelle aree in cui sono insediate. Siamo consapevoli che fare impresa lungo l’asse della via Emilia comporti bisogni diversi da quelli manifestati da coloro che sono insediati nei territori collinari o montani. Ma ogni imprenditore è ugualmente indispensabile per la qualità della vita delle comunità in cui è inserito. Lo abbiamo ripetuto anche in occasione degli incontri realizzati coi candidati durante la campagna elettorale: senza l’artigianato i piccoli comuni sono destinati a diventare meri dormitori, quando non addirittura a essere abbandonati. L’Italia è connotata dalle piccole realtà, i borghi sono ciò che caratterizzano l’offerta turistica e le micro e piccole imprese sono il nucleo del sistema produttivo, eppure la politica continua a tarare i propri interventi su ciò che, di fatto, rappresenta una percentuale residuale: la grande industria. È giunto il momento di fare chiarezza, capire se l’intento è comune o se l’obiettivo è quello di snaturare il dna di una nazione che ha costruito il proprio successo sull’arte, l’artigianato, l’attenzione al dettaglio e la produzione tipica, su misura. Quale futuro può esserci per il made in Italy se non si tutelano le produzioni tipiche e i legami col territorio? Qualcuno crede veramente che sia possibile trasformare l’Italia in un paese a vocazione industriale, con una produzione standardizzata, in cui si sacrificano territori ricchi di storia e cultura per competere, sui mercati internazionali, con economie che non hanno mai sviluppato una tradizione artigianale come quella italiana? Viale Oriani, 1
Direttore Responsabile Roberto Faggiotto
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Redazione Roberta Zoli
Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252
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ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE
Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978
Anno VIII • n. 02 APRILE 2018
Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero
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2 • aprile 2018 • • • essere impresa
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009
Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.
il commento associazione Fare di ogni erba un fascio
La burocrazia è nemica della piccola impresa • a cura del presidente Luca Morigi
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a dove nasce l’ingiustizia? Si annida nell’assenza di regole chiare, comuni e condivise. Ma risiede anche nella mancanza di efficienza, di professionalità e di equidistanza di chi ha in capo la gestione. E, spesso, anche in un eccesso di burocrazia che soffoca il buon senso e la valutazione del singolo caso. Una riflessione inevitabile che nasce dal vissuto quotidiano: la microimpresa, ogni giorno, si trova costretta in un labirinto di regole pensate per chi ha una dimensione strutturalmente più ampia, probabilmente con fatturati diversi e che necessita di controlli maggiormente stringenti. Mentre realtà costituite da poche persone, impegnate nell’attività produttiva, sono chiamate a districarsi in una giungla di adempimenti che non tengono in alcuna considerazione il costo del tempo sottratto al lavoro per far fronte alla burocrazia. Un onere che si aggiunge a una pressione tributaria fra le più alte d’Europa e che penalizza chi fa impresa nel nostro Paese. Il contesto politico è inoltre incerto e conflittuale e, non solo si mostra indifferente ai ripetuti appelli di chi rappresenta l’impresa, ma auspica la scomparsa dei corpi intermedi, alla ricerca di un rapporto diretto, che, nei fatti, si trasformerebbe in un rapporto di forza a senso unico, in cui la parte debole, la microimpresa, sarebbe ulteriormente indebolita. La politica italiana in questi anni è stata caratterizzata dall’instabilità, i governi si succedono lasciando aperte questioni da risolvere, che soccombono alle priorità di chi si insedia dopo di loro. Vengono meno i punti di riferimento per il sistema produttivo, in balia di una legislazione già monumentale eppure in espansione, con connotati di difficile definizione che ne rendono complicata la corretta applicazione. Aspettiamo luglio per esprimere una valutazione su quella che è stata definita una rivoluzione, quando si manifesteranno i primi effetti della fatturazione elettronica che costringerà a regolare sul web i pagamenti tra privati. Ma, sulla base delle precedenti esperienze, evidenziamo che le procedure non sono solo complesse, ma ostili, frutto di quell’ideologia del sospetto che suscita la finalità dell’impresa, la ricerca di profitto. L’imprenditore è, infatti, vittima di un preconcetto che, presumendone la scorrettezza, lo sottopone a una pletora di norme e regolamenti stringenti. Senza sottovalutare che, in caso di controversia, i tempi della giustizia si dilatano a tal punto, da disincentivarne il ricorso per vedere ristabilito un torto. È un sistema penalizzante, faticoso per chi mosso da una passione sceglie, comunque, di continuare a tenere aperta la propria attività o addirittura sia così folle da decidere di inseguire il proprio sogno e avviare un’azienda. essere impresa • • • aprile 2018 • 3
associazione Gli incontri preelettorali
Ridare fiducia agli imprenditori
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dirigenti di Confartigianato Forlì, guidati dal Presidente Luca Morigi (nella foto), dopo aver diffuso il documento contenente le richieste a sostegno della piccola impresa e dell’artigianato, hanno incontrato i candidati che ne hanno fatto richiesta per approfondire i temi proposti. Sono stati così organizzati dei momenti di confronto di grande interesse, occasioni per ribadire l’importanza dell’artigianato e delle microaziende che caratterizzano l’economia del comprensorio forlivese. Per l’Associazione è grande motivo di soddisfazione vedere tra gli eletti i candidati dell’area forlivese Marco Di Maio, Jacopo Morrone, Simona Vietina e Carlo Ugo De Girolamo che sapranno portare avanti le istanze del nostro sistema produttivo, per continuare a delineare la ripresa, faticosamente avviata in questi ultimi mesi.
L’edilizia chiede aiuto
Il confronto con Marco Di Maio sul rilancio del forlivese “Il nuovo codice degli appalti ha rappresentato una grande speranza, ma finora si è rivelato un’occasione mancata soprattutto perché non sono stati applicati i principi, tanto affermati e poco praticati, dello Small Business Act in favore delle microimprese.” Marco Valenti vicesegretario di Confartigianato Forlì, assieme alla Giunta e al Comitato di Presidenza dell’Associazione, ha incontrato Marco Di Maio (nella foto) candidato alla camera nel collegio uninominale di Forlì-Faenza per ricordare le priorità dell’artigianato e delle piccole imprese. Come spiegato nel corso del confronto “il giudizio non può essere del tutto positivo soprattutto per il mancato raggiungimento degli obiettivi, condivisi e auspicati, della Legge Delega: massima semplificazione e rapidità dei procedimenti; lotta alla corruzione e ai conflitti d’interesse per favorire la trasparenza; ri4 • aprile 2018 • • • essere impresa
duzione degli oneri documentali ed economici a carico delle imprese; razionalizzazione delle procedure di spesa; efficienza e professionalizzazione delle stazioni appaltanti; valorizzazione della territorialità e della filiera corta. Purtroppo, abolito il precedente regolamento, non sono state introdotte le norme di attuazione del codice, causando il blocco degli appalti. La riforma del codice non è ancora conclusa e non vi è stata semplificazione. È necessario che principi come il km 0 e la filiera corta, che permetterebbero l’inclusione delle micro e piccole imprese locali, vengano resi effettivi e valorizzati tra i criteri di aggiudicazione eppure, nonostante un indirizzo politico forte, anche supportato dal sistema delle Regioni, non sono stati attuati.” L’onorevole Di Maio ha prestato grande attenzione ai temi sollevati, riassumendo i punti salienti delle attività in favore
del territorio realizzate nel mandato appena concluso. In caso di rielezione il candidato ha confermato gli impegni, anche per i comuni dell’entroterra, sebbene con la nuova definzione dei collegi non rientrino più nell’elettorato d’area. Una vicinanza alla piccola impresa che si rinnova, anche con l’attenzione al settore edile, con le opere di riqualificazione indispensabili per tutelare e mettere in sicurezza gli edifici del territorio.
associazione La piccola impresa ha bisogno di risposte
Il dialogo con Jacopo Morrone
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seguito dell’invio alle forze politiche impegnate nella campagna elettorale del documento contenente le cinque priorità per l’artigianato e la micro e piccola impresa alcuni candidati hanno chiesto un incontro con i vertici dell’Associazione, tra cui Jacopo Morrone (nella foto) in corsa alla Camera per la Lega Nord. Obiettivo del documento è sensibilizzare i rappresentanti politici del territorio in merito al determinante apporto dei piccoli imprenditori, che senza mai salire gli onori delle cronache, di fatto, rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 65,3% degli occupati. I funzionari e i dirigenti dell’Associazione hanno sollevato alcuni dei punti del documento i cui cinque temi attengono alla quotidianità delle aziende: la riduzione della pressione fiscale e la semplificazione del sistema tributario; favorire l’accesso al credito; sostenere la crescita e la competitività; proseguire e migliorare gli interventi per il lavoro e la formazione; co-
struire un percorso di successo per Impresa 4.0 e l’utilizzo del digitale. Come ribadito dal segretario Roberto Faggiotto, anche al candidato Morrone, sono proposte di buon senso e rispettose di coloro che non vivono il lavoro unicamente per far soldi, ma come strumento per costruire qualcosa per sé e per gli altri. Il nostro Paese è fortemente connotato da un’economia basata sulla micro e piccola imrpesa, ma questo dato è particolarmente presente nel nostro territorio.
Incontro col ministro Galletti
Pensare in sinergia, abbandonando i campanilismi I vertici di Confartigianato di Forlì e di Ravenna hanno incontrato nella sede forlivese dell’associazione, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, un’occasione informale per confrontarsi sul futuro del nostro territorio. Tra gli spunti, anche il tema dell’aeroporto di Forlì, tornato di nuovo sotto i riflettori, grazie al nuovo bando per l’assegnazione della gestione totale dello scalo forlivese, per i prossimi trent’anni. La ricerca di un nuovo gestore, dopo la vicenda Halcombe riporta agli onori della cronaca una delle infrastrutture maggiormente prestigiose della città, da troppo tempo lasciata inutilizzata. La questione è centrale, non solo per Forlì, trattandosi di una struttura all’avanguardia, che per anni ha svolto una funzione chiave, coniugata a un buon livello del servizio e che sicuramente rappresentava un valore aggiunto in primis per la provincia. Un’infrastruttura che potrebbe operare in sinergia con le altre realtà già operative. La ripresa dell’attività del Ridolfi potrebbe avvenire in collaborazione col Marconi di Bologna, in vista degli importanti lavori di am-
modernamento dello scalo del capoluogo, che ne determineranno la chiusura per un breve periodo. Incrementare l’offerta per rafforzare l’attrattività turistica, potendo contare su un ulteriore scalo, pensato non per concorrere, ma per interagire con gli altri porterebbe indubbi benefici a una regione che, da sempre, si caratterizza per l’ottimo livello di ospitalità, accendendo al contempo una luca sulla Romagna, ultimamente trascurata dalle politiche regionali. Sta per essere avviato un circuito virtuoso di ulteriore crescita dell’intero territorio che vedrà tutti gli attori coinvolti operare in una logica di collaborazione o assisteremo all’ennesima occasione sfumata? Confartigianato è certamente disponibile a collaborare affinché l’operazione abbia successo. Ma non vuole che quella che considera una reale opportunità si trasformi nell’ennesima battaglia tra poteri, che, invece di puntare a un ampliamento dell’offerta e a una maggiore qualità dei servizi, si concentri unicamente sullo status quo e su sterili esercizi di forza. essere impresa • • • aprile 2018 • 5
associazione Facebook nella bufera
L’impatto dei social network nella società
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ntrare in empatia con un potenziale cliente conoscendone già i desideri, le inclinazioni e le propensioni, non solo d’acquisto, ma anche di voto. Lo scandalo Cambridge Analytica rivela un risvolto inquietante. I social network non sarebbero solo un luogo virtuale di svago, ma potrebbero essere utilizzati per carpire informazioni utili a influenzare le scelte e i comportamenti. Uno scenario orwelliano, che pare trasferirsi dalle pagine di un romanzo alla realtà. Tutto ha origine quattro anni fa con il lancio della app “thisisyourdigitallife”, che prometteva di produrre previsioni sul proprio comportamento, basandosi sulle attività online svolte. Per accedervi, gli utenti dovevano collegarsi utilizzando Facebook. Il
servizio era gratuito per chi ne fruiva, ma solo sulla carta. In realtà l’obiettivo del fornitore erano i dati degli utenti: l’applicazione otteneva l’accesso a indirizzo email, età, sesso e altre informazioni contenute nel proprio profilo Facebook. Elementi che consentono di categorizzare le migliaia di persone iscritte, osservandone consuetudini e interessi attraverso post, commenti, foto e tag. Ma non solo, a quei tempi Facebook consentiva di conoscere anche dati relativi alla rete di amici, consenso che ha permesso di moltiplicare esponenzialmente il bacino di persone monitorate. Una violazione della privacy, che viene giustificata da parte di chi l’ha commessa spiegando che i dati sarebbero utilizzati in forma aggregata, non per finalità diverse
dalla conoscenza delle tendenze, così da poter anticipare mode o bisogni. Il dubbio sorge a seguito della cessione dei dati a Cambridge Analytica, attiva sia nella campagna elettorale dell’attuale presidente Usa, sia durante la campagna referendaria realizzata dai “Leave” in occasione della Brexit. Ci si chiede quale ruolo possa avere svolto la società di consulenza, in possesso di informazioni così articolate, nell’orientare le scelte di voto dei frequentatori dei social. Una questione ancora aperta, che impone un ripensamento della modalità di utilizzo e di condivisione delle informazioni sui social.
Conoscere per tutelarsi
Presenza online e privacy “Se non paghi per utilizzarlo, significa che il prodotto sei tu.” Questo aforisma, spesso citato da chi si occupa di comunicazione digitale, si applica particolarmente bene ai recenti eventi che hanno portato al crollo delle quotazioni in borsa di Facebook e a una fuga degli utenti, che hanno preso coscienza di essere vulnerabili. Il caso Cambridge Analytica ha, infatti, puntato l’attenzione su un fatto già noto, ma da molti ignorato: usare i social riduce i confini della privacy. Postare foto o commenti, condividere contenuti, ma anche limitarsi a mettere un like, implica fornire informazioni che gli algoritmi sono in grado di analizzare e profilare. E di cui le società di marketing fanno tesoro. Milioni di utenti quotidianamente usano i social per rimanere in contatto con gli altri, per manifestare le proprie idee o mostrare foto a un pubblico selezionato, in base alle impostazioni privacy scelte per il proprio 6 • aprile 2018 • • • essere impresa
account. Ma è davvero così? Non del tutto, se è vero che tra le condizioni contrattuali, che normalmente nessuno legge con attenzione, per aprire un profilo Facebook c’è la cessione a titolo gratuito dei propri contenuti. Al di là dello scandalo che tiene banco in questi giorni è bene ricordare la quantità di dati disponibile per ogni social: quanti “Mi piace” vengono lasciati e su quali post, cosa provoca il maggior numero di commenti, la geolocalizzazione dei luoghi e così via. Queste informazioni sono poi elaborate da modelli e algoritmi per creare profili di ogni singolo utente, con un approccio simile a quello della psicometria, il campo della psicologia che si occupa di misurare abilità, comportamenti e più in generale le caratteristiche della personalità. Con una finalità prevalentemente commerciale: profilare gli utenti per dar vita a campagne mirate Continua a pagina 7 • • •
associazione Al debutto il nuovo sito di Confartigianato Forlì
All’indirizzo www.confartigianato.fo.it
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onfartigianato Forlì rinnova la propria presenza online e lo fa con un nuovo sito improntato alla velocità e rapidità della comunicazione. Un sito snello e chiaro, ottimizzato anche per le navigazione da smartphone, nel quale sarà possibile trovare le news per l’impresa. Analisi dell’ufficio studi confederale, novità, bandi nonché tutto ciò che concerne la vita dell’Associazione, dai convegni agli incontri, agli appuntamenti sindacali, l’Associazione si candida a essere partner dell’impresa anche per l’efficacia dell’informazione. Il web è fondamentale, nel nostro paese le connessioni sono più di 40milioni, con persone che si collegano quotidianamente in media per 1 ora e 14 minuti e settimanalmente per 37 ore e 50 minuti. • • • Segue da pagina 6
Presenza online e privacy che massimizzino gli investimenti, con un’offerta personalizzata e rispondente alle reali abitudini d’acquisto e ai gusti del consumatore. O, secondo qualcuno, influenzare gli esiti di competizioni elettorali o referendarie. In ogni caso è bene avere consapevolezza che le tracce digitali restano e che ci sono società pronte a utilizzarle, trasformandole in informazioni preziose.
Qualcosa come 22milioni di utenti dei quali più della metà collegati da mobile e, seppur vero che in rete le persone compiono le più svariate azioni, dall’acquisto di un capo di abbigliamento al sushi per la cena, la maggior parte cerca informazioni. Oltre il 73% degli internauti italiani nel 2014 dichiarava di informarsi attraverso la rete e il 59% digitando una domanda dai motori di ricerca. L’obiettivo alla base di questa innovazione è l’essere in grado di dare rapidamente risposte al bisogno di approfondimento dei nostri associati. La forza di internet è data dalla flessibilità, l’utente è svincolato dagli orari di trasmissione come accade per il mezzo televisivo e dalla rapidità, cosa che non è consentita per limiti tecnici, all’informazione su carta. Restano attivi i canali social, le tre pagine Facebook, Twitter e Instagram, integrati con l’offerta del nuovo portale; l’obiettivo della comunicazione online è azzerare le distanze e attraverso i social continua a essere sempre possibile interagire con l’Associazione. La condivisione dei contenuti, alla base di questo nuova modalità di relazione, può diventare punto di forza, prestando la massima attenzione alla veridicità di ciò che verrà diffuso tramite i canali associativi. Ribadendo che il giornalismo è cambiato, ma è mutato il medium non la necessità di rispondere ai criteri di verità, continenza, pertinenza ed essenzialità alla base della corretta informazione.
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COSTRUIAMO INSIEME LA TUA DICHIARAZIONE MOD. 730 PREVIDENZA SOCIALE ❖ Gestione posizioni assicurative ❖ Pensioni (invaliditàanticipata-vecchiaiasuperstiti-sociali)
❖ Prestazioni integrative (domande disoccupazioni ordinarie-agricole-requisiti ridotti)
❖ Modello RED/INPS
❖ Invalidità civile
❖ Compilazione ed invio dei modelli per titolari di invalidità civile, accompagnamento ed assegni sociali
❖ Indennità accompagnamento
❖ Versamenti volontari
PRATICHE EXTRACOMUNITARI
❖ Infortuni sul lavoro ❖ Riconoscimento malattie professionali ❖ Costituzioni rendite
ASSISTENZA
❖ Rinnovi, conversioni, richiesta permessi di soggiorno ❖ Ricongiungimenti familiari ❖ Richiesta di cittadinanza italiana
❖ Indennità di maternità
CAAF
❖ Cure termali
❖ Compilazione del modello
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❖ Dichiarazione ISEE
❖ Assegni familiari
❖ Ricostituzioni e supplementi
INFORTUNISTICA
730, e modello Unico per privati
❖ Compilazione modulo per il bonus sociale energia e gas ❖ Calcolo dei versamenti IMU e relative pratiche ❖ Servizio di redazione e gestione rinnovi dei contratti di affitto per immobili appartenenti a privati cittadini
associazione Gioca la tua carta
Un percorso per diventare imprenditori
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ercare un’occupazione non è più una chimera. Questo è ciò che emerge dal report diffuso dall’Istat sul mercato del lavoro, sulla base dei dati 2017. Tuttavia cambia la qualità del lavoro: crescono principalmente i contratti a termine, sostenuti dagli incenti previsti dalla normativa e l’età degli occupati, con un incremento per la fascia degli under35. La buona notizia è che le donne stanno riducendo il gap, raggiungendo il tasso di occupazione del 49,2%, pur ancora lontano da quello maschile del 67,1%. Tra le altre evidenze, i dati mettono in luce che solo un nuovo lavoratore su dieci è indipendente. L’autoimprenditorialità spaventa, forse perché poco conosciuta o per i timori connessi alla crisi i cui effetti ancora persistono. Per questo Confartigianato di Forlì, assieme alle consorelle dell’area Romagna,
in collaborazione con l’ente di formazione del sistema, FormArt e con la Banca di Credito Cooperativo Ravennate Forlivese e Imolese, RiminiBanca e Credito Cooperativo Romagnolo, ha lanciato il progetto “Gioca la tua carta - diventa imprenditore di te stesso” per favorire e incentivare l’autoimprenditorialità. Lo scorso 3 marzo nella sede di Confartigianato Forlì si è tenuto il primo incontro, per presentare ai potenziali imprenditori cosa significa avviare un’azienda. I partecipanti si sono confrontati coi funzionari dell’Associazione per conoscere la normativa che disciplina il settore, non solo in termini fiscali, ma anche relativamente alle iscrizioni richieste dalla Camera di Commercio e sulla normativa ambientale. Una panoramica completa per comprendere il significato di business plan e le opportunità per finanziare la propria idea imprenditoriale, con nozioni creditizie e finanziarie. Il progetto, poi, prevede un ruolo chiave anche per Banca di Credito Cooperativo Ravennate Forlivese e Imolese, RiminiBanca e Credito Cooperativo Romagnolo. Queste realtà, da sempre sensibili alla micro e piccola impresa, per i piani d’impresa ritenuti finanziabili, si sono rese disponibili a
un’apertura di credito fino a un massimo di 10.000 euro a tasso BCE, per 24 mesi senza nessuna spesa di istruttoria a favore di coloro che, dopo aver frequentato il corso, concretizzeranno l’idea. Confartigianato, inoltre, renderà disponibile alle neo imprese associate un voucher di 1.200 euro in servizi da utilizzare entro il primo anno di attività. Come spiegato dalla direzione di Confartigianato “essere imprenditore è una sfida, sono molteplici le incombenze che vanno affrontate se si decide di avviare una propria attività. Per questo abbiamo deciso di offrire, dopo l’incontro di presentazione, un percorso formativo, in collaborazione con il nostro ente di formazione, Form.Art e un supporto economico, sia con la nostra consulenza gratuita, sia grazie al finanziamento proposto dalle BCC.”
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i numeri dell’economia Fattura elettronica
Onere od opportunità?
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onfartigianato sta conducendo un confronto serrato con l’Agenzia delle Entrate e con il Ministero dell’Economia cui ha rivolto una serie di sollecitazioni per evitare agli imprenditori il salasso di nuovi costi e lo shock di ulteriori carichi burocratici legati all’introduzione della fattura elettronica. Prima richiesta, posticipare al 1° gennaio 2019 l’avvio dell’obbligo previsto già dal primo luglio per le cessioni di benzina o gasolio per motori e per le prestazioni dei subappaltatori nei contratti di lavori pubblici. Confartigianato insiste a sollecitare un avvio graduale dell’obbligo di fatturazione elettronica, scaglionando l’entrata in vigore a seconda della dimensione aziendale. Contemporaneamente ritiene opportuno che vengano escluse dall’adempimento le operazioni con un imponibile non inferiore a 500 euro. Vanno anche semplificati gli adempimenti per emettere e conservare le fatture elettroniche, gli imprenditori avranno minori costi burocratici, se verrà accolta la richiesta di Confartigianato e verrà attribuito alle Associazioni che li rappresentano il ruolo di destinatari delle fatture emesse e ricevute. Tutto ciò per evitare ai piccoli imprenditori l’ennesimo costoso adempimento a fronte di un insufficiente alleggerimento dei già numerosi obblighi burocratici in materia fiscale. E, proprio su questo fronte, l’Associazione ha ribadito all’amministrazione finanziaria una serie di richieste. Innanzitutto la necessità di eliminare split payment, reverse charge e obbligo di comunicare i dati delle liquidazioni Iva. Non meno importante l’innalzamento del limite da cui far scattare l’obbligo del visto di conformità per compensare i crediti fiscali da 5mila a 50mila euro. Confartigianato chiede che i rimborsi Iva siano effettuati entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione annuale e che venga ridotta dall’8 al 4 per cento la ritenuta sui bonifici relativi a spese per lavori edili ai quali si applica la detrazione fiscale. Il tempo stringe. Chiarisce Marco Valenti, vicesegretario dell’associazione forlivese, “per 4.400.000 imprese si avvicina rapidamente l’obbligo di emettere e ricevere fatture elettroniche. Il 1° luglio, data d’inizio della prima fase di questa rivoluzione, è dietro l’angolo. Il nostro obiettivo è di tutelare le aziende, affinché il provvedimento non diventi un nuovo onere, in un contesto già molto complesso. L’Associazione sarà comunque pronta ad affianca10 • aprile 2018 • • • essere impresa
re gli imprenditori anche in questo nuovo adempimento.” Ricorda Valenti “solo qualche mese fa sono state spese parole in merito ad agevolazioni fiscali e misure che premiano i comportamenti virtuosi dei contribuenti, di interesse anche per le piccole imprese. Come le agevolazioni per il super e iper ammortamento e per ricerca e sviluppo. Il Governo si era dimostrato disponibile affinché know-how e conoscenze delle piccole imprese venissero messe a bilancio e valorizzate ai fini della riduzione della pressione fiscale e per una maggiore competitività sul mercato. Chiediamo il rispetto delle promesse e un più deciso sforzo per tutelare le nostre aziende”.
L’impegno di Confartigianato Andrea Trevisani, Direttore delle Politiche fiscali di Confartigianato, spiega il lavoro della Confederazione. “Siamo impegnati su tre livelli di intervento. Il primo nei confronti del decisore politico cui abbiamo sottoposto la necessità di una proroga immediata della scadenza del primo luglio. Siamo convinti che tre mesi non sono sufficienti né per le imprese né per l’amministrazione per essere pronti all’avvio della prima fase dell’adempimento. Si potrebbe ipotizzare anche un avvio senza sanzioni: chi vorrà sperimentare la fatturazione elettronica potrà iniziare a farlo e chi invece non sarà ancora pronto potrà continuare ad emettere fatture cartacee”. “La seconda linea di intervento - spiega Trevisani - è di carattere amministrativo, rivolta soprattutto all’Agenzia delle Entrate con cui abbiamo avviato un’importante interlocuzione. Abbiamo avanzato oltre 30 richieste di intervento e di modifiche per rendere la fatturazione digitale più semplice, meno invasiva, e per mettere al centro il ruolo degli intermediari soprattutto per le piccole imprese che non dispongono di un ufficio amministrativo e che si avvalgono totalmente dei servizi delle nostre Associazioni. In proposito abbiamo avuto un primo riscontro sulle nostre 30 proposte nel corso del forum sulla fatturazione elettronica svoltosi il 26 marzo: su molte nostre indicazioni e sollecitazioni abbiamo riscontrato una corrispondenza con le proposte dell’Agenzia delle Entrate”. Continua a pagina 11 • • •
i numeri dell’economia Crediti deteriorati
Piccole imprese virtuose
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l tema dei crediti deteriorati è all’attenzione delle autorità europee. A metà dello scorso mese di marzo la Commissione europea ha proposto un pacchetto di misure per affrontare il problema dei crediti deteriorati in Europa e la Banca Centrale Europea ha pubblicato l’addendum che integra le linee guida sui Non-performing loans (NPL), precisando le aspettative di vigilanza dell’Autorità monetaria europea nel valutare i livelli di accantonamento prudenziale di una banca per le esposizioni deteriorate. La com• • • Segue da pagina 10
L’impegno di Confartigianato “Il terzo livello di intervento - sottolinea Andrea Trevisani - riguarda l’attività del nostro sistema confederale al fianco degli imprenditori per aiutarli ad affrontare la fatturazione elettronica obbligatoria. Abbiamo costituito il gruppo di lavoro, ConFattura, partecipato da oltre 30 Associazioni territoriali. 50 funzionari hanno già partecipato a due sessioni formative. Tutto questo con l’obiettivo di rendere la fatturazione elettronica il più semplice e il meno costosa possibile. Ci battiamo per ridurre al minimo gli oneri burocratici di un adempimento che tocca 5 milioni di partite Iva”.
parazione europea basata sui dati dell’Autorità bancaria europea (ABE) evidenzia che nel terzo trimestre 2017 la quota di prestiti deteriorati in Italia è dell’11,8% a fronte della media dell’Unione del 4,2% e superiore al 4,8% della Spagna, al 3,2% della Francia e al 2,1% della Germania. Nota positiva, la quota di prestiti deteriorati delle banche italiane è in sensibile calo: era al 15,3% a fine 2016. Nell’ultima analisi svolta dall’Ufficio Studi di Confartigianato sul mercato del credito alle imprese si evidenzia che per le piccole imprese la quota di crediti deteriorati è del 25,5% e risulta inferiore di 2,2 punti percentuali rispetto al 27,7% della media delle imprese. Come riportato nel bollettino trimestrale della Banca d’Italia, nel corso dei mesi autunnali gli indicatori di fiducia delle imprese hanno continuato a migliorare, portandosi sui livelli più elevati dal 2007. Rialzi significativi si sono registrati sia nei servizi sia nella manifattura, mentre nelle costruzioni la fiducia è rimasta sostanzialmente stabile. Secondo l’indagine trimestrale condotta in dicembre dalla Banca d’Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore, i giudizi sulla situazione economica generale, seppure in lieve calo, restano ampiamente positivi. Le valutazioni sulle condizioni per investire, pur peggiorando nel settore edile, rimangono largamente favorevoli. Persiste il calo del credito alle imprese di minore dimensione.
UFFICIO CREDITO CONFARTIGIANATO Presso i nostri uffici troverete gli strumenti necessari per la gestione finanziaria della vostra impresa. In particolare ci occupiamo di: ➽ Analisi dei flussi finanziari aziendali ➽ Richiesta finanziamenti a tassi estremamente convenienti, attraverso l’utilizzo di garanzie previste dal FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI e dal FONDO REGIONALE DI CO-GARANZIA. ➽ In convenzione con Unifidi è possibile ottenere finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti, liquidità e consolidamento dei debiti, così come anche garanzie su linee di credito a breve (fido di c/c, SBF, e anticipo fatture) e su leasing, ➽ Condizioni bancarie vantaggiose, con la possibilità di controllare sia i tassi “dare” (scoperto di c/c, portafoglio sbf, anticipo fatture) sia i costi fissi (spese di chiusura, RI-BA, sconto e incasso SBF, giorni di valuta per assegni ed effetti, ecc.), ➽ Richiesta di agevolazioni all’impresa. ➽ In accordo con Fraer Leasing SpA siamo in grado di proporre soluzioni diversificate per l’acquisizione di beni strumentali (autovetture, veicoli commerciali, camion/rimorchi, macchine utensili, macchine operatrici, macchine da cantiere, immobili). Per informazioni contattare l’ufficio credito di zona Tel. 0543/452811 - Fax 0543/452843 - e-mail: credito@confartigianato.fo.it
80.000 imprese, un solo consorzio di garanzia.
Emilia Romagna
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territorio Presenze record nel 2017
La ripresa passa anche dal turismo
R
iparte il turismo e con le vacanze di Pasqua si accentua il dato positivo dei flussi turistici, variabile chiave per esaminare l’andamento dell’economia italiana. L’analisi dei dati evidenzia che nell’ultimo anno si è registrato il record delle presenze di turisti nel nostro Paese: i clienti registrati nel complesso degli esercizi ricettivi nel 2017 sono pari a 122 milioni di arrivi e 427 milioni di presenze, con un periodo medio di permanenza di 3,5 notti. Rispetto al 2016, gli arrivi e le presenze sono in sensibile aumento, rispettivamente del 4,5% e del 6% e rafforzano la tendenza dell’anno precedente quando gli arrivi salivano del 3,2% e le presenze del 2,6%. La crescita del turismo è trainata dalle presenze straniere che salgono del 6,3% a fronte dell’aumento del 5,6% di quelle italiane. L’esame dei dati sui viaggi per vacanze dei residenti mostra che nei primi due trimestri dell’anno prevalgono i viag-
gi brevi (1-3 notti) che rappresentano il 63,1% del totale; la quota sale nel periodo primaverile (nel primo trimestre si concentrano le settimane bianche in montagna). In relazione alle attività svolte si osserva che nei primi due trimestri dell’anno il 41,8% delle vacanze di piacere o svago si effettua per trascorrere un periodo di riposo/divertimento il 21% per conoscere le bellezze naturali del luogo (che sale al 23,4% in primavera), il 20,1% per visite al patrimonio artistico, monumentale e archeologico e il 7,7% per la pratica sportiva (che sale al 13,4% nel trimestre invernale). Una efficace presenza sulla Rete delle imprese che offrono servizi e beni acquistati dai turisti è essenziale, a fronte del forte aumento dei viaggi organizzati con prenotazione mediante internet. Nel 2017 i viaggi di vacanza dei residenti crescono del 2,3%, ma aumentano del 13,3% quelli con prenotazione
mediante internet, arrivando a un totale di 26 milioni nell’anno, pari a 50 viaggi al minuto prenotati sulla Rete. Nel 2017 sono 212.128 imprese artigiane potenzialmente interessate alle attività turistiche, pari al 15,9% dell’artigianato totale. Gli ambiti settoriali dell’artigianato potenzialmente interessati dalla domanda turistica maggiormente rilevanti sono abbigliamento e calzature con il 21,9%, seguito da agroalimentare con il 18,7%, trasporti con il 14,9%, ristoranti e pizzerie con il 14,2%, bar, caffè, pasticcerie con il 7,4%, attività ricreative, culturali, intrattenimento con lo 0,7%. Particolarmente rilevanti anche le altre attività manifatturiere e dei servizi con il 22,1% dell’artigianato a vocazione turistica, in cui sono comprese importanti attività dell’artigianato nella fotografia, cornici, gioielleria e bigiotteria, ceramica e vetro, lavorazione artistiche del marmo, del ferro, del rame e dei metalli.
Eccellenze italiane
Sempre più apprezzati gli artigiani della musica Nel 2017 in Italia si contano 1.312 imprese che producono e riparano strumenti musicali; il comparto della musica è ad alta vocazione artigiana, con 1.085 imprese artigiane, pari all’82,7% del totale. Sono 1.115 le imprese che producono strumenti musicali e si tratta per lo più di imprese artigiane - l’81,8% del totale pari a 912 unità - capaci di realizzare prodotti di elevata qualità. Al comparto degli artigiani della musica si sommano 197 imprese della riparazione di strumenti musicali, di cui 173 artigiane, pari all’87,8% del totale. Nel settore della produzione le imprese occupano 1.874 addetti, di cui oltre il 60% impiegati nell’artigianato. Gli strumenti musicali realizzati in Italia sono apprezzati in tutto il mondo: le vendite oltre i confini nazionali nel 2017 ammontano a 129 milioni di euro, valore in crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente. Nel confronto europeo il nostro Paese si posiziona al 4° posto nell’Ue per valore dell’export di strumenti musicali, preceduto da Germania, Paesi Bassi e Francia. I due terzi (65,3%) della domanda estera di strumenti musicali made in Italy proviene dai primi dieci mercati che sono Stati Uniti (12,7% dell’export totale), Germania (12%), Francia (8%), Giappone (6,8%), Hong Kong (6,2%), Spagna (5,7%), Regno Unito (4%), Cina (4,0%), Svizzera (3,2%) e Paesi Bassi (2,7%).
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territorio Bertinoro i prossimi interventi
Attività imprenditoriali ancora al centro
I
l Comune di Bertinoro si qualifica come uno tra i più virtuosi. Con un saldo di cassa ampiamente attivo, sebbene coi vincoli del patto di stabilità non attualmente disponibile; un indebitamento pro capite di 317 euro a cittadino, inferiore alla media nazionale e anche a quella regionale. Tra i punti di forza anche l’essere un “buon pagatore”, i tempi medi di pagamento delle prestazioni sono di molto inferiori alla media nazionale. Senza sottovalutare quello che riguarda il “sociale”, non sono stati modificati, infatti, i servizi a tariffa mentre i tributi locali per legge non potevano essere ritoccati. L’unico intervento, ancora non quantificato nell’importo, attiene alla Tari. Nonostante l’entrata in campo del nuovo soggetto incaricato del settore, Alea, la
gestione amministrativa del tributo comporterà aumenti quantificabili attorno al 2/3%. In merito al piano degli investimenti spiccano il Restauro del Palazzo Comunale (il primo stralcio riguarderà la Sala del Consiglio), la riqualificazione di Piazza Colitto a Fratta Terme, l’adeguamento sismico della Scuola Materna il Cucciolo a Santa Maria Nuova, la messa in sicurezza delle palestre di Fratta e Santa Maria Nuova. Sono stati stanziati anche 400mila euro per la manutenzione delle strade (Via Molino Bratti - Parcheggio di Via del Poggio - Caduti di Via Fani). Nel 2018 dovrebbe inoltre partire il progetto relativo alla videosorveglianza della zona artigianale di Panighina, progetto a cui Confartigianato ha dato il proprio sostegno e contribu-
to. Verrà mantenuto il fondo di 5000 euro per il sostegno ai Consorzi Fidi, così come le agevolazioni IMU, TOSAP e TASI per le neo imprese. Confartigianato ha ribadito, visto il tenore degli investimenti di prossima realizzazione, la richiesta di privilegiare le aziende del territorio nella scelta delle imprese che si occuperanno delle opere, procedendo allo spacchettamento degli interventi per favorire la partecipazione delle microimprese. Confartigianato, attraverso il coordinatore d’area, Gianluigi Bandini, ha inoltre richiesto una maggiore propensione a fare valutazioni di carattere sovracomunale per quello che riguarda le scelte strategiche relative al turismo, agli investimenti sulla viabilità e sull’insediamento di nuove attività produttive e commerciali.
La fotografia del territorio
Importanti evidenze dal Rapporto sull’Economia 2018 La provincia di Forlì-Cesena si conferma un territorio con imprenditorialità diffusa: il rapporto fra abitanti e imprese attive è pari a un’impresa ogni 11 abitanti (11 in regione e 12 a livello nazionale). I principali indicatori settoriali rilevano una crescita diffusa e consolidata della produzione industriale nei principali comparti del settore manifatturiero e nelle imprese maggiormente strutturate, da rilevare i primi segnali positivi dal settore costruzioni. Indicatori di lieve ripresa anche dall’artigianato, mentre è leggermente in calo il numero delle imprese cooperative. Al 31 dicembre 2017 le localizzazioni attive (sedi e unità locali) sono a quota 45.263, in flessione 0,4% (-0,2% in regione e +0,5% in Italia); il totale delle imprese attive, 37.140 unità, ha fatto rilevare una contrazione maggiore rispetto a quella regionale e
alla stazionarietà del livello nazionale. Le imprese artigiane attive a fine anno si attestavano a 12.074 (-0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Le imprese cooperative attive sono 525, in flessione del 2,6% rispetto al 2016. Le 97 cooperative sociali, pur confrontandosi con fattori di difficoltà, rappresentano un punto di riferimento per il welfare locale insieme a molte altre organizzazioni del non profit. Le start-up innovative con sede in provincia di Forlì-Cesena sono 58 (al 5 febbraio 2018), pari al 6,7% del totale regionale. Il 69% di esse è attiva nel settore dei servizi e il 24,1% nell’industria/artigianato. Centrale anche l’apporto del movimento turistico, i dati per l’anno 2017 rilevano un andamento positivo; rispetto al 2016, è stato registrato un incremento degli arrivi (+3,8%) e delle presenze (+7,5%). essere impresa • • • aprile 2018 • 13
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notiziario tecnico
Consulenza fiscale • a cura di Francesco Bandini L’approvazione del bilancio 2017 Il documento contabile principe delle informazioni aziendali all’esterno è rappresentato dal bilancio d’esercizio in quanto lo stesso rappresenta il documento destinato a fornire ai suoi utilizzatori - clienti, fornitori, banche, dipendenti, Amministrazione finanziaria, ecc. - informazioni sull’ andamento della gestione della società sotto l’aspetto economico, patrimoniale e finanziario. I documenti che formano il bilancio in senso stretto sono rappresentati dallo stato patrimoniale, conto economico e dalla nota integrativa. La parte del bilancio in cui si rinvengono informazioni non solo numeriche ma anche descrittive dei fatti patrimoniali ed economici è la nota integrativa. Il grado di dettaglio dei dati contenuti in questi documenti viene stabilito dalla legislazione e dipende dalle dimensioni della società. In particolare l’articolo 2435-bis, comma 1, cod. civ. definisce i soggetti che possono (si tratta di una facoltà e non di un obbligo) redigere il bilancio in forma abbreviata, ovvero le società che non hanno emesso titoli negoziati in mercati regolamentati e non hanno superato almeno due dei seguenti tre parametri nel primo esercizio, se la società è neo-costituita, ovvero in due esercizi consecutivi: totale attivo di stato patrimoniale € 4.400.000, ricavi delle vendite e delle prestazioni € 8.800.000, numero dei dipendenti occupati in media durante l’esercizio 50 unità. Le semplificazioni previste sono molteplici: a livello di schema di stato patrimoniale e conto economico è previsto un raggruppamento di voci, con una struttura molto più snella; la nota integrativa contiene un numero limitato di informazioni; è possibile omettere la redazione del rendiconto finanziario; è possibile omettere la redazione della relazione sulla gestione, a condizione che nella nota integrativa siano riportate le informazioni previste all’articolo 2428, nn. 3) e 4) cod. civ.; Le società di capitali devono approvare il bilancio entro 120 giorni (30/04/2018) dalla chiusura dell’esercizio (31/12/2017) o entro il maggior termine di 180 giorni (29/06/2018) in caso di particolari esigenze. Per l’approvazione c’è un iter preciso da seguire, che può essere così schematizzato: redazione del progetto di bilancio e relazione sulla gestione (se richiesta) e trasmissione del progetto
di bilancio e della Relazione sulla gestione all’organo di controllo (se esistente); deposito del bilancio presso la sede sociale per la presa visione da parte dei soci; deposito del bilancio presso il Registro delle Imprese entro 30 giorni dall’approvazione.
Redazione e trasmissione del progetto di bilancio e Relazione sulla gestione Gli amministratori delle società di capitali devono redigere annualmente: il progetto di bilancio, composto da stato patrimoniale, conto economico, rendiconto finanziario e nota integrativa (ai sensi del nuovo art. 2423 del C.c.). Si segnala che seguito delle modifiche apportate all’art. 2423 del codice civile, il bilancio d’esercizio è composto dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dalla Nota Integrativa e anche dal Rendiconto finanziario. Il D.lgs. 139/2015, infatti, ha previsto l’obbligo di redazione del Rendiconto finanziario per tutte le imprese di maggiori dimensioni, per migliorare l’informativa sulla situazione finanziaria della società. Restano esonerati dalla redazione del Rendiconto finanziario: le società che redigono il bilancio in forma abbreviata (art. 2435-bis c.c.), le micro imprese, ossia le imprese che superano i limiti previsti dall’art. 2435-ter c.c. la Relazione sulla gestione (ai sensi dell’art. 2428 del C.c.), se richiesta. Se nella società c’è l’organo di controllo tali documenti, prima di essere depositati preso la sede sociale, devono essere trasmessi all’organo di controllo (Collegio sindacale, revisore o società di revisione), almeno 30 giorni prima rispetto al giorno fissato per l’approvazione del bilancio. Se nella società non c’è l’organo di controllo, si procede subito al deposito dei documenti presso la sede sociale.
Bilancio d’esercizio: deposito presso la sede sociale Il progetto di bilancio, insieme alla Relazione sulla gestione, alla relazione del Collegio sindacale/altro organo di controllo, deve rimanere depositato presso la sede della società, durante i 15 giorni precedenti alla data dell’assemblea e finché viene approvato, in modo tale che i soci possano prenderne visione.
Bilancio d’esercizio: convocazione assemblea per approvazione Per approvare il bilancio è necessario prima convocare l’assemblea. Le modalità e i termini di convocazione sono diversi a seconda che si tratti di srl o spa: Continua a pagina 16 • • • essere impresa • • • aprile 2018 • 15
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per le srl, se non è previsto nulla nell’atto costitutivo, la convocazione avviene mediante lettera raccomandata, da spedire ai soci almeno 8 giorni prima della data fissata per l’adunanza dell’assemblea, presso il domicilio che risulta al Registro Imprese, e in essa deve essere indicato il giorno, l’ora, il luogo e gli argomenti da trattare; per le Spa occorre distinguere ulteriormente a seconda che si tratti di: - società non quotate sul mercato: in tal caso la convocazione deve essere effettuata mediante lettera di convocazione inviata ai soci 8 giorni prima, oppure mediante fax, e-mail o altri mezzi di comunicazione che garantiscano la prova dell’avvenuto ricevimento; - società quotate sul mercato: in tal caso la convocazione deve essere effettuata mediante la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale o su un quotidiano indicato nello statuto sociale almeno 15 giorni prima rispetto al giorno fissato per l’assemblea. Nell’avviso di convocazione dell’assemblea può essere già fissato il giorno per la seconda convocazione, che non può aver luogo nello stesso giorno fissato per la prima. Se il giorno per la seconda convocazione non è indicato nell’avviso, l’assemblea deve essere riconvocata entro 30 giorni dalla data della prima convocazione (articolo 2369 cod. civ.). L’assemblea dei soci è validamente costituita in prima convocazione qualora gli intervenuti detengano almeno la metà della partecipazioni al capitale della società; in seconda convocazione l’assemblea dei soci è validamente costituita qualunque sia la percentuale dei presenti, può deliberare qualunque sia la percentuale di capitale intervenuta e delibera a maggioranza assoluta degli intervenuti. Per le Srl, l’atto costitutivo può prevedere che le decisioni dei soci siano adottate mediante consultazione scritta o sulla base del consenso espresso per iscritto (art. 2479, co. 3, cod.civ.): il bilancio può pertanto essere approvato in forma non assembleare.
Deposito del bilancio presso il registro imprese Una volta approvato il bilancio, questo deve essere depositato dagli amministratori entro 30 giorni dalla data di approvazione presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio competente. I documenti da depositare sono: il bilancio d’esercizio; la relazione sulla gestione (se obbligatoria in quanto sussistono i requisiti per la redazione); la relazione del collegio sindacale e dell’eventuale soggetto incaricato del controllo contabile;
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il verbale di approvazione del bilancio o, nel caso di Srl che approva il bilancio in forma non assembleare, dalle decisioni assunte da ciascun socio da cui risulti con chiarezza il consenso all’approvazione del bilancio. A tal fine si ricorda che dal bilancio 2014, stato patrimoniale, conto economico e nota integrativa devono essere codificati in formato Xbrl in base alla tassonomia vigente.
Aggiornata la guida dell’Agenzia delle Entrate sul “Bonus Ristrutturazioni Edilizie” Disponibile sul sito delle Entrate la versione aggiornata della guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali”. La pubblicazione è un utile strumento per orientarsi tra i diversi benefici che la normativa tributaria riconosce quando si effettuano interventi di recupero del patrimonio edilizio. Fino a tutto il 2018 è possibile sfruttare l’opportunità di assicurarsi una maggiore detrazione Irpef (50%), da far valere su un tetto più elevato di spesa (96mila euro per ciascuna unità immobiliare). Dal 1° gennaio 2019, infatti, a meno che non arrivi l’ennesima proroga, la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con un limite massimo di spesa di 48mila euro. Stesse agevolazioni per chi acquista un box, un posto auto o una casa in un edificio interamente ristrutturato. A disporre la proroga è l’articolo 1, comma 3, della legge 205/2017 (legge di bilancio 2018), che ha anche introdotto un adempimento nuovo per chi intende godere della detrazione. Da quest’anno, infatti, occorre trasmettere telematicamente all’Enea una comunicazione dei lavori effettuati, analogamente a quanto già si prevedeva in materia di detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici. La trasmissione della comunicazione e gli interventi per i quali scatta questo nuovo obbligo saranno definiti dall’ENEA tramite il proprio sito Internet www.acs.enea.it dopo la pubblicazione dei decreti con le nuove disposizioni tecniche e procedurali attuative della legge di Bilancio 2018, ad oggi non ancora avvenuta, e l’eventuale deroga rispetto alla scadenza di 90 giorni dalla data di chiusura dei lavori per l’invio verrà comunicata non appena possibile. Non si registrano novità, invece, sulle tipologie di interventi che danno diritto all’agevolazione e sulle modalità di pagamento (bonifico bancario, postale o tratto su un conto acceso presso un istituto di pagamento autorizzato) e la guida spiega in maniera dettagliata, anche con esempi, i principali interventi per i quali vengono concesse le detrazioni dall’Irpef. Chiudono la pubblicazione due pratiche tabelle con l’elenco dei principali interventi agevolabili, la prima Continua a pagina 17 • • •
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sulle singole unità abitative, la seconda sulle parti condominiali, e i consueti riferimenti normativi e di prassi, utili per chi vuole verificare o approfondire la conoscenza delle disposizioni che regolano la concessione dei benefici.
Pubblicate le tabelle delle percentuali delle Addizionali Comunali Irpef È disponibile, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, l’elenco con le aliquote relative alle addizionali comunali, che contribuenti e sostituti d’imposta dovranno utilizzare ai fini della determinazione delle quote aggiuntive all’Irpef per il calcolo del saldo 2017 e dell’acconto 2018, in occasione della prossima dichiarazioni dei redditi (Redditi Pf e 730), anno d’imposta 2017. Nella tabella, oltre ai codici catastali di ogni Comune, sono pubblicate le percentuali di prelievo decise dalle diverse amministrazioni locali, che variano dall’applicazione dell’aliquota unica, differenziata per scaglioni di reddito, fino ad arrivare a soglie di esenzione per redditi con specifici requisiti. La pubblicazione online sostituisce l’inserimento dell’elenco all’interno delle istruzioni dei modelli dichiarativi e consente un aggiornamento continuo delle aliquote sulla base dei cambiamenti deliberati dai Comuni e alle informazioni via via fornite dal dipartimento delle Finanze.
Affari generali • a cura di Marco Valenti Privacy, le novità Il 25 maggio 2018 entrerà in vigore il Regolamento Europeo per il trattamento dei dati personali. In Italia la materia è attualmente regolamentata dal D.lgs 196/2003 che dovrà allinearsi a quanto disposto dal nuovo Regolamento Europeo. Molte aziende stanno ricevendo solleciti per l’acquisto di software per gestire la materia; si sconsiglia l’acquisto di prodotti che potrebbero poi risultare di difficile gestione. Per la maggior parte delle aziende non ci saranno cambiamenti sostanziali, rispetto alla procedura privacy adottata fino a oggi, sarà tuttavia necessario fare adeguata verifica sulla modalità e sulla tipologia di dati trattati . Confartigianato sta organizzando il servizio per dare una pronta risposta alle esigenze delle singole aziende con appositi momenti di informazione. Il 25 maggio non rappresenta una scadenza ma è l’inizio di un nuovo modo di concepire il trattamento dei dati personali nell’esercizio della propria attività imprenditoriale.
L’associazione, per chi lo riterrà utile, può affiancare l’impresa in questo nuovo percorso, così come è stato fatto finora con l’attuale codice privacy.
Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani Incentivi all’occupazione per Il 2018: istruzioni Inps Con la circolare n. 40 del 02 marzo 2018, l’INPS ha fornito indicazioni e istruzioni per l’utilizzo delle due tipologie di incentivo all’occupazione giovanile stabile, previste dalla Legge di Bilancio 2018, ovvero: 1) l’esonero triennale dal versamento del 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, entro il limite massimo di 3.000,00 euro all’anno, concesso in caso di assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, effettuate a far data dal 01 gennaio 2018, di giovani con età inferiore a 35 anni (30 anni a partire dal 2019) che non siano mai stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o con altri datori di lavoro; 2) l’esonero triennale dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, entro il limite massimo di 3.000,00 euro all’anno, concesso in caso di assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, di giovani con età inferiore a 35 anni (30 anni a partire dal 2019) che, nei sei mesi precedenti abbiano conseguito un titolo di studio a seguito dello svolgimento presso il medesimo datore di lavoro di: un periodo di attività di alternanza scuola- lavoro; un periodo di apprendistato per qualifica e diploma professionale; un periodo di apprendistato in alta formazione. Quanto allo sgravio di cui al punto 1) , il c.d. “incentivo strutturale all’occupazione giovanile stabile”, si precisa che il beneficio spetta anche in caso di assunzione a tempo indeterminato con contratto di lavoro a tempo parziale, o in caso di trasformazione di un contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato, a condizione che il lavoratore non abbia già compiuto il 35° anno di età (il 30° dal 2019) al momento della trasformazione ed altresì in caso di prosecuzione a tempo indeterminato di un contratto di apprendistato, per un periodo massimo di 12 mesi (decorrenti dal mese successivo a quello in cui termina l’applicazione dell’aliquota agevolata prevista dalla legge per l’apprendistato), a condizione che il lavoratore non abbia già compiuto il 30° anno di età (anche per l’anno 2018) al momento della prosecuzione del Continua a pagina 18 • • • essere impresa • • • aprile 2018 • 17
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rapporto. L’INPS ha chiarito che è possibile ottenere la concessione dell’incentivo anche nel caso in cui la persona da assumere abbia svolto: precedenti rapporti di apprendistato presso altri datori di lavoro non proseguiti in rapporti a tempo indeterminato, in quanto interrotti durante l’apprendistato o al termine dello stesso; precedenti rapporti di lavoro intermittente o di lavoro domestico, anche a tempo indeterminato. Inoltre, è specificato che sarà possibile per un datore di lavoro assumere con l’incentivo un soggetto già in precedenza assunto da altro datore di lavoro con la medesima incentivazione, che però è stata interrotta per intervenuta cessazione del rapporto prima del termine della fruizione del beneficio. In tal caso, si precisa che la nuova assunzione potrà avvenire indipendentemente dall’età della persona al momento dell’instaurazione di tale nuovo rapporto e il datore di lavoro potrà godere, però, solo della parte residua dell’incentivo, ovvero della parte di beneficio non fruita durante la precedente assunzione. Infine, l’INPS chiarisce che l’incentivo è invece escluso quando il lavoratore è cessato da un precedente rapporto di lavoro a tempo indeterminato durante il periodo di prova, quale che sia la dinamica di tale cessazione. Preme comunque rilevare che la Circolare INPS, pur avendo specificato alcun aspetti della normativa, non ha fornito chiarimenti in merito alle singole tipologie di licenziamento di carattere oggettivo, che - se eventualmente effettuati dall’azienda nei 6 mesi precedenti risulterebbero ai sensi di legge ostative all’utilizzo del beneficio, rimanendo pertanto aperti dei dubbi interpretativi, che era auspicabile invece potere chiarire in via definitiva.
Circolare Inps per incentivo occupazione Neet Si informa che l’INPS , con la Circolare n. 48 del 19 marzo u.s., ha reso operativo l’ “incentivo Occupazione NEET” introdotto per l’anno 2018 (assunzioni effettuate dal 01 gennaio al 31 dicembre 2018) dal Decreto direttoriale dell’ANPAL n. 3/2018. Si ricorda che l’agevolazione riguarda tutti i datori di lavoro privati che effettuano assunzioni di giovani di età compresa tra i 16 ed i 29 anni iscritti al programma “Garanzia Giovani”con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione o con contratto di apprendistato professionalizzante (anche in caso si tratti di assunzioni con un rapporto di lavoro a tempo parziale). L’incentivo è pari alla contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro (quindi al 100% dei contributi previdenziali ) con esclusione di premi e contributi
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dovuti all’INAIL, per un periodo di 12 mesi a partire dalla data di assunzione, nel limite massimo di 8.060, 00 euro annui, riparametrato e applicato su base mensile (pertanto il limite mensile fruibile è di € 671,67) e proporzionalmente ridotto in caso di part-time. Inoltre, l’’Istituto ha precisato che l’incentivo deve essere fruito, a pena di decadenza, entro il 29 febbraio 2020. Infine, si evidenzia che il beneficio in oggetto è fruito nel rispetto del Regolamento UE sugli aiuti di Stato e non è cumulabile con altri incentivi per le assunzioni di natura economica o contributiva, ad eccezione dell’incentivo strutturale all’occupazione giovanile stabile previsto dalla Legge di Bilancio 2018: tali due agevolazioni sono state infatti espressamente dichiarate compatibili e quindi cumulabili tra loro.
Ispettorato Nazionale del Lavoro: chiarimenti in materia di lavoro intermittente In merito al lavoro intermittente, si segnala che, con Lettera Circolare n. 49 del 15/03/2018, l’INL ha chiarito espressamente che, nel caso in cui il datore di lavoro non abbia effettuato la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro, la conseguenza sarà la conversione di detto rapporto in un ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Inps: precisazioni per indennità di malattia e certificazione medica L’INPS, con Messaggio del 09/03/2018, ha chiarito la tipologia di certificazione medica necessaria ai fini dell’indennità di malattia in caso di ospitalità notturna presso le Unità operative di Pronto Soccorso, precisando che il lavoratore, se ivi trattenuto, dovrà farsi rilasciare un certificato di ricovero. Invece, se la dimissione del soggetto ammalato avviene senza permanenza notturna presso la struttura, per il lavoratore il certificato da produrre sarà quello di malattia.
Credito • a cura di Collabora Contributi per l’attivazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro La CCIAA della Romagna ha messo a disposizione €. 132.000 per le pmi che realizzano percorsi di alternanza scuola/lavoro con studenti della scuola secondaria di secondo grado e dei centri di formazione professionale. I percorsi dovranno avere una durata Continua a pagina 19 • • •
notiziario tecnico • • • Segue da pagina 18
minima di 80 ore, ed essere concretizzati nel periodo 01/11/2017 - 31/8/2018. Il contributo ammonta a: €. 1.000 per la realizzazione da 1 a 5 percorsi individuali di alternanza; €. 1.500 per la realizzazione da 6 o più percorsi; Ulteriori €. 200 nel caso di inserimento in azienda di studenti diversamente abili certificati ai sensi della L. 104/92. L’impresa richiedente deve essere in possesso dei seguenti requisiti: 1. regolarità contributiva (DURC), 2. non avere in corso contratti di fornitura beni/serivizi con la CCIAA della Romagna, 3. non aver già beneficiato di altri aiuti pubblici per la stessa iniziativa, 4. essere iscritta nel Registro Nazionale dell’alternanza: http://scuolalavoro.registroimprese.it 5. non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione, amministrazione controllata, di concordato preventivo, 6. essere in regola col pagamento del diritto camerale. Le domande possono essere presentate entro il 31/07/2018, utilizzando la modulistica pubblicata sul sito www.romagna.camcom.gov.it, firmate digitalmente e inviate via PEC all’indirizzo: cameradellaromagna@pec.romagna.camcom.it allegando copia della convenzione stipulata con l’Istituto scolastico.
Ambiente e Sicurezza • a cura di Alberto Camporesi A disposizione 249.406.358 euro
Avviso pubblico Isi 2017 Inail Le novità principali dell’ottava edizione dell’iniziativa, che porta a circa 1,8 miliardi l’importo complessivo dei contributi a fondo perduto stanziato dall’Istituto a partire dal 2010, sono l’inserimento del settore agricoltura nel bando unico annuale e l’apertura alla partecipazione degli enti del terzo settore per interventi di riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi. Le imprese interessate potranno inserire online i propri progetti a partire dal 19 aprile I fondi suddivisi in cinque assi di finanziamento. I fondi messi a disposizione attraverso il bando Isi 2017 sono suddivisi in cinque assi di finanziamento, differenziati in base ai destinatari e alla tipologia dei
progetti che saranno realizzati: progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (per i quali sono a disposizione 100 milioni di euro), progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi (44.406.358 euro), progetti di bonifica da materiali contenenti amianto (60 milioni di euro), progetti per micro e piccole imprese operanti nei settori del legno e della ceramica (10 milioni di euro) e progetti per le micro e piccole imprese che operano nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli (35 milioni di euro, suddivisi in 30 milioni destinati alla generalità delle imprese agricole e in cinque milioni per i giovani agricoltori, organizzati anche in forma societaria). Il contributo per ogni progetto sarà erogato in conto capitale e varia in base all’asse di finanziamento, sulla base dei parametri e degli importi minimi e massimi finanziabili specificati nel bando. La prima fase si concluderà alle ore 18 del 31 maggio 2018. Come per i bandi precedenti, la procedura di presentazione delle domande di accesso agli incentivi avverrà in modalità telematica. A partire dal 19 aprile le aziende interessate avranno tempo fino alle ore 18 del 31 maggio 2018 per inserire e salvare la propria domanda attraverso la sezione “accedi ai servizi online” del sito Inail, dove sarà possibile anche effettuare simulazioni relative al progetto da presentare e verificare il raggiungimento della soglia di ammissibilità. Per accedere alla sezione l’impresa deve essere in possesso delle credenziali di accesso ai servizi online, che possono essere ottenute effettuando la registrazione sul portale dell’Istituto almeno due giorni lavorativi prima della chiusura della procedura informatica per la compilazione della domanda. Le altre tappe. Dal 7 giugno 2018 le imprese i cui progetti avranno raggiunto o superato la soglia minima di ammissibilità potranno accedere all’interno della procedura informatica ed effettuare il download del proprio codice, che le identificherà in maniera univoca in occasione del “click day” dedicato all’inoltro online delle domande di ammissione al finanziamento attraverso lo sportello informatico. I giorni e gli orari di apertura dello sportello informatico saranno comunicati sul sito Inail a partire dalla stessa data. Gli elenchi in ordine cronologico di tutte domande inoltrate, con evidenza di quelle in posizione utile per essere ammesse al finanziamento, saranno pubblicati entro 14 giorni dall’ultimazione della fase di invio del codice identificativo. Le imprese collocate in posizione utile per il finanziamento dovranno poi fare pervenire all’Inail, entro il termine di trenta giorni, tutti i documenti indicati nell’avviso pubblico per la specifica tipologia di progetto. L’ufficio Ambiente e Sicurezza di Confartigianato è a disposizione per ulteriori informazioni. essere impresa • • • aprile 2018 • 19
movimenti speciale pensionati Modigliana partecipato convegno sulla sicurezza
Continua la collaborazione con le istituzioni
L’
amministrazione comunale di Modigliana, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e Anap Confartigianato Forlì, ha organizzato un incontro pubblico gratuito, dal titolo “Informare per prevenire: la sicurezza in strada, in casa e su internet”. Fra le relazioni quelle del sindaco di Modigliana Valerio Roccalbegni, del Luogotenente dei Carabinieri Alessandro Albonetti e del presidente di Confartigianato Forlì Luca Morigi. Tra i temi sollevati nel corso della serata l’impatto psicologico di questi reati, che spesso si accompagnano, nella mente dei danneggiati a vergogna, paura, imbarazzo. Sono sentimenti molto diffusi non solo fra gli anziani, ma fra tutti coloro che sono stati vittime di truffe o furti. E spesso queste difficoltà di natura psicologica, unite a una salute precaria, possono influire sulla decisione di non denunciare il fatto alla polizia giudiziaria. Eppure è indispensabile rivolgersi con fiducia ai numeri d’emergenza. Nessuno giudica la vittima, l’obiettivo è punire i malfattori, per consentire che non arrechino mai più danno. È importante ricordare che dare notizia di reato consente l’avvio delle indagini per far sì che altri cittadini non debbano trovarsi nelle medesime condizioni. Il rischio più grande è proprio la crisi di fiducia che un atto criminale genera nella vittima. Incapacità di fidarsi che porta a rinchiudersi in se stessi, perché il male può nascondersi ovunque. Si vive nell’ansia, costantemente sul chi va là e dunque il danno è doppio, non solo di carattere economico,
ma anche e soprattutto psicologico. La truffa può potenzialmente nascondersi dietro l’apparenza di un soggetto dai modi affabili e l’aspetto distinto, ed è quindi fondamentale prendere tempo prima di firmare contratti, riservandosi di chiedere consiglio e in nessun caso consegnare soldi o preziosi a sconosciuti o permetterne l’ingresso in casa. Un esempio su tutti è il boom del raggiro del finto avvocato che convince la vittima a farsi consegnare somme di denaro per aiutare un familiare rimasto coinvolto in un incidente stradale. Un espediente particolarmente odioso perché fa leva sull’emotività e la preoccupazione nell’apprendere che un congiunto, di cui i malfattori hanno informazioni abbastanza dettagliate, sta vivendo una situazione particolarmente angosciosa. È necessario conoscere queste tecniche, o le modalità con le quali si muovono i delinquenti, per non rischiare di diventarne vittima. Fornire informazioni al telefono, su richiesta di sedicenti operatori di vari servizi, non è mai una buona idea, in caso di dubbio è sempre opportuno chiedere a un familiare e per massima sicurezza chiamare il 112 e chiedere consiglio. Non a caso, sempre a tutela della sicurezza del cittadino, l’Arma dei Carabinieri di ForlìCesena con il contributo di Confartigianato Forlì ha realizzato un opuscolo informativo che viene distribuito capillarmente in tutto il comprensorio, per conoscere meglio i rischi, per evitare di essere facili prede di abili malfattori.
Le campagne Anap ottengono il plauso internazionale
Un impegno che non conosce confini L’Anap Confartigianato Persone promuove da anni la sicurezza della collettività. Un impegno contro le truffe agli anziani che è stato riconosciuto anche all’estero. I vertici nazionali sono stati a New York, per portare la propria esperienza alla commissione economico-sociale delle Nazioni Unite. Un lavoro che non si ferma fuori dai confini nazionali, perché l’ edizione 2018 della campagna nazionale contro le truffe agli anziani, già avviata nel forlivese, è pronta per essere portata in ogni città italiana, per una corretta informazione sui rischi legati ad uno dei reati più odiosi, un problema comune a gran parte dei paesi del mondo. I dati ufficiali del Ministero dell’Interno dicono che, negli ultimi tre anni, le truffe agli anziani ha subito una riduzione del 3%. Il contrasto di questo fenomeno avviene anche con la sensibilizzazione, che non può essere l’unico mezzo di contrato, ma certamente sta aiutando le persone a vivere con maggiore consapevolezza. Confartigianato e Anap, in questi anni hanno contattato quasi 800mila anziani italiani, coinvolgendoli ogni anno nella campagna d’informazione, un impegno che può aver reso più coscienti i cittadini, che oggi non cadono più tanto facilmente nelle truffe o nei raggiri che frequentemente vengono perpetrati proprio ai danni delle fasce più esposte della popolazione.
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speciale pensionati movimenti A Civitella il secondo appuntamento
Prioritaria la difesa dei soggetti più esposti
S
ull’onda dell’ottimo risultato di partecipazione e di coinvolgimento della cittadinanza, fatto registrare dall’incontro realizzato a Modigliana, continua la collaborazione con l’Arma dei Carabinieri. A Civitella si è tenuta una serata, dal titolo “Informare per prevenire” che si è avvalsa dei contributi del Sindaco Claudio Milandri, del Maresciallo dei Carabinieri Marco Buconi e del presidente di Confartigianato Forlì Luca Morigi (nella foto). Nel sottolineare l’importanza della prevenzione il presidente Morigi ha ribadito l’importanza della collaborazione che l’Associazione ha attivato con le Forze dell’Ordine, a tutela del territorio. “Stiamo lavorando in sinergia per garantire la qualità della vita e il benessere che, da sempre, sono sinonimi del nostro territorio. Purtroppo la diffusa percezione d’insicurezza limita la vita di molte persone, soprattutto anziani o sog-
getti più deboli, che si sentono limitati nelle proprie azioni dal timore di incorrere in situazioni di pericolo. Fenomeni che purtroppo non sono infrequenti.” Come raccontano le cronache i malviventi sfruttano la buonafede di onesti cittadini, magari fingendosi tecnici di società del gas o di altri servizi per entrare in casa sottraendo valori e denaro, spesso i ricordi di una vita, aggiungendo al danno economico un contraccolpo psicologico da cui è difficile riprendersi. Ma i rischi sono molteplici, come individui che avvicinano le per-
sone per strada con modi amichevoli, spacciandosi per conoscenti di parenti per derubare i malcapitati, sfilando portafogli o gioielli. Conclude Morigi “è necessario prestare attenzione a situazioni di potenziale pericolo, con l’informazione è possibile ridurre l’esposizione al rischio, rendendo più complesso il colpo ai malfattori. Una raccomandazione su tutte, non avere mai timore di rivolgersi con fiducia alle Forze dell’Ordine, che operano, con efficacia e dedizione, nel nostro comprensorio.”
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movimenti speciale pensionati La giornata di sensibilizzazione sulla terza età
Al Punta di Ferro un’occasione di confronto coi visitatori
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enerdì 23 marzo Anap ha allestito un punto informativo, al Centro Commerciale Punta di Ferro per presentare l’attività del movimento in favore della terza età. L’iniziativa è stata l’occasione per gli operatori del Patronato Inapa e del Caaf di Forlì di far conoscere i servizi a disposizione del cittadino, dalla compilazione del modello 730, all’assistenza per la domanda di pensione sino alle pratiche di infortunio e maternità, un sostegno a tutto tondo per completare l’offerta dell’associazione mirata non solo agli imprenditori, ma anche a collaboratori, dipendenti e alle famiglie. La giornata, inoltre, mirava a continuare l’opera di sensibilizzazione sull’Alzheimer e le patologie dell’invecchiamento, avviata dal 2005. Ogni anno Anap promuove interventi per informare sulla malattia e, nell’occasione, è stato distribuito, a chi ha mostrato interesse al tema, il materiale predisposto da ANAP, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’invecchiamento dell’Università “La Sapienza” di Roma. Il coordinatore Anap Giuseppe Mercatali (nella foto) riassume il significato dell’intervento “il numero sempre crescente, su tutto il territorio nazionale, di persone anziane non autosufficienti, per le diverse forme di disturbi cognitivi, in primis l’Alzheimer, ha determinato, in seno all’Anap, l’esigenza di sostenere e accompagnare,
attraverso percorsi studiati ad hoc, tutti coloro che convivono con queste problematiche, sia i malati sia i familiari o gli assistenti esterni, che, quotidianamente, si occupano del loro sostegno e della loro cura. Vogliamo aiutare le persone che si trovano ad affrontare queste difficoltà, non solo diffondendo opuscoli informativi, ma mettendo in campo interventi concreti, attivati anche grazie alla sinergia con l’Associazione Rete Magica, a cui abbiamo messo a disposizione un mezzo attrezzato per il trasporto dei malati.” Confartigianato esprime un sincero ringraziamento alla direzione del Centro Commerciale che ha consentito la presenza del personale di Confartigianato all’interno della struttura.
Canone Rai
Chi può richiedere l’esenzione Il 9 marzo è stato firmato dal ministro dell’Economia e dal ministro dello Sviluppo economico il decreto per l’aumento della fascia di reddito di esenzione del canone RAI per gli over 75. Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervenendo alla conferenza stampa sui risultati 2017 dell’Agenzia del Demanio, tra gli ultimi atti dell’esecutivo della scorsa legislatura. 22 • aprile 2018 • • • essere impresa
Il decreto aumenta a 8.000 euro la soglia di reddito che consente l’esenzione per quanti hanno compiuto 75 anni. Gli over 75 esentati passeranno così da 115mila a 350mila. I cittadini che hanno diritto all’esenzione possono rivolgersi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate per presentare una dichiarazione sostitutiva di richiesta di esenzione. La richiesta, accompagnata da un documento di identità valido,
deve essere compilata sull’apposito modello. Scadenza della richiesta per la prima esenzione è il 30 aprile; per coloro che intendono, invece, beneficiarne a partire dal secondo semestre, la scadenza è fissata al 31 luglio.
speciale pensionati movimenti Anziani e disabili
Incentivare agevolazioni e contributi per l’assistenza
I
costi di una badante rappresentano una voce di spesa importante nelle famiglie italiane, ancora di più se il familiare assistito necessita di un’assistenza specifica e di particolari terapie. Esistono, però, agevolazioni e contributi per l’assistenza di familiari anziani e disabili, che alleggeriscono, seppure in piccola parte, il peso nel bilancio familiare dei costi connessi. Anap li ha schematizzati per favorirne la conoscenza. Detrazione delle spese di assistenza per i non autosufficienti: la possibilità di detrarre dalle imposte (sia da parte dell’interessato, sia dei familiari che lo hanno a carico) i costi sostenuti per l’assistenza, sino a 2.100 euro l’anno, se il reddito non supera 40mila euro. La detrazione è pari al 19% dei costi e deve essere indicata nel modello 730 o Redditi. Lo stato di non autosufficienza, per ottenere il beneficio fiscale, deve risultare da un’apposita certificazione medica. L’agevolazione spetta anche se le prestazioni di assistenza sono rese da una casa di cura o di riposo, da una cooperativa di servizi, da un’agenzia interinale. Per fruire della detrazione, le spese devono risultare da specifici documenti. Può essere utile anche una ricevuta firmata, rilasciata da chi presta l’assistenza, purché il documento contenga gli estremi anagrafici. Deduzione dei contributi colf e badanti: i contributi previdenziali versati all’Inps per la badante, così come quelli versati per la colf, sono deducibili dal reddito. In particolare, è deducibile solo la quota rimasta a carico del datore di lavoro, fino ad un importo massimo di 1.549,37 euro, al netto della quota contributiva a carico del collaboratore familiare. Le spese mediche e di assistenza spe-
cifica possono essere dedotte dal reddito, anche se vengono sostenute nei confronti di un parente che non risulti fiscalmente carico. Tra queste spese rientrano l’assistenza infermieristica e riabilitativa. Le spese mediche generiche e di assistenza specifica sono deducibili dal reddito complessivo senza limiti. Contributi Inps per chi assiste un familiare non autosufficiente, le agevolazioni e i contributi per l’assistenza di familiari anziani e disabili sono fornite anche dall’Inps, attraverso il progetto Home Care Premium (Hcp), limitatamente, però, ai dipendenti e ai pensionati pubblici, ai i loro coniugi, parenti o affini di primo grado non autosufficienti.
Un’unica realtà, quattro risposte
Una rete di opportunità per la persona Confartigianato-Persone è la struttura di Confartigianato che riunisce i servizi diretti a semplificare e rendere più agevole la vita dei cittadini, lavoratori, pensionati e persone che si rivolgono a essa. Tutto ciò è possibile attraverso le quattro articolazioni che la compongono (ANAP, INAPA, CAAF ed ANCoS) le quali, occupandosi di settori diversi, sono in grado di offrire un servizio completo ed efficiente a imprenditori, familiari, pensionati e tutti coloro che necessitano di un’assistenza qualificata. Chi sceglie di aderire a una di queste strutture può usufruire anche di interessanti convenzioni, che garantiscono opportunità di risparmio, come è possibile verificare nel catalogo allegato alla pubblicazione.
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movimenti speciale pensionati
Le opportunità riservate ai soci Anap e Ancos Oltre alle numerose convenzioni siglate da Confartigianato ed estese ai pensionati aderenti, Anap ha pensato a una serie di opportunità solo per i soci. Sconti per i soci sulla compilazione modelli 730 e Unici, grazie alla convenzione col CAAF di Confartigianato Forlì
Una polizza contro i furti con Filo Diretto Una copertura in caso di furto anche con destrezza o scippo o rapina delle somme da questi prelevate presso uno sportello bancario o uno sportello automatico (bancomat) oppure presso un ufficio postale, previa presentazione dei giustificativi dell’operazione bancaria o di prelievo effettuata e dell’originale della denuncia sporta all’autorità competente entro due giorni dall’avvenimento, la Compagnia rimborserà l’importo sottratto fino alla concorrenza per ciascun associato della somma di € 500 per evento e per anno assicurativo.
I prodotti assicurativi studiati e offerti ai soci con alwayssalute.it Polizza ricovero e infortuni; diaria da ricovero (in Istituto di Cura pubblico o privato, ospedale o clinica) in caso di infortunio e/o malattia con i seguenti limiti di indennizzo: Essere socio pagante da almeno 180 giorni, franchigia di 5 giorni (dal 1° al 5° giorno di ricovero), diaria di € 15 dal 6° al 15° giorno di ricovero, diaria di € 25 dal 16° al 30° giorno di ricovero. Il sinistro deve essere denunciato entro 30 giorni dalla data di dimissioni o decesso.
24 • aprile 2018 • • • essere impresa
Infortunio subito a seguito di incidenti provocati da veicoli durante la circolazione, con i seguenti limiti di indennizzo: morte € 5.200, invalidità permanente totale € 7.800 (non è previsto alcun indennizzo quando l’infortunio sia di grado non superiore al 30%) Prevenzione Odontoiatrica: prevede una visita specialistica e una seduta di igiene orale professionale l’anno (a titolo gratuito) in strutture convenzionate Pacchetto Emergenza Odontoiatrica: prevede a titolo gratuito alcune prestazioni dentarie d’emergenza a seguito di infortuni (massimo una volta l’anno) in Strutture convenzionate. Per avvalersi di tale beneficio il socio è tenuto a inviare il certificato di pronto soccorso alla Società. Convenzione con Long Life Clinic e Grand Hotel Terme & Spa di Castrocaro Terme, centro dedicato alla prevenzione della salute, al benessere e alla bellezza. Grazie all’accordo siglato, i soci potranno beneficare di particolari agevolazioni che vanno da uno sconto minimo del 10% sino a un massimo del 20% per particolari pacchetti. www.longlifeclinic.it 0543 412800 Condizioni agevolate sulle prestazioni funerarie, grazie alla convenzione siglata con le Onoranze Funebri Fornasari e Montaguti via Andrea Costa, 33, Forlimpopoli Sconto riservato grazie alla convenzione con le Generali Assicurazioni Ag. Forlì Centro, via Manzoni 2 Forlì Condizioni vantaggiose sulle tariffe pratiche per erogazioni di servizi della Cooperativa sociale CAD Onlus, di tipo assistenziale, educativo per giovani disabili e anziani
giovani imprenditori movimenti Al via un percorso formativo
Paolo Svegli indica i fattori di successo
P
artecipata serata organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Forlì, dal titolo “i fattori di successo delle imprese”, tenuta da Paolo Svegli (nella foto). Numerosi i partecipanti intervenuti per conoscere i principi dell’imprenditorialità, necessari per tutti i tipi di crescita, innovazione e cambiamento. Negli ultimi anni ha iniziato a emergere una nuova generazione di imprenditori interessati a più del mero ritorno economico; impegnati a vivere i propri sogni e a rendere il mondo un posto migliore attraverso i propri progetti e aziende. Molti sono persone che hanno scelto coscientemente di diventare più appassionati, determinati e creativi. Ciò si tramuta in un aumento di motivazione, innovazione e focus.
La prossima generazione di imprenditori vuole fare impresa, creare una carriera rilevante e di successo unendo l’ambizione al desiderio personale di crescita e appagamento. Collaborare con gli altri che condividono la stessa
visione, mission e ambizione per disegnare un mondo migliore. Una generazione di imprenditori che sta cambiando e guidando il modo di fare impresa pensando con una prospettiva più ampia, che non si fermi all’economia, ma anche al sociale. Il metodo suggerito da Svegli è il Success Factor Modeling messo a punto da Robert Dilts, che di Svegli è maestro. Il “Cerchio del Successo” - composto da Identità, Vision, Mission, Ruolo e Ambizione - indica come individuare i nostri i fattori di successo e lavorare al meglio per allinearli tutti verso un unico obiettivo. L’incontro è stato l’occasione per presentare il corso gratuito per imprenditori, che Confartigianato, in collaborazione con l’ente di formazione del sistema Form. Art realizzerà nei prossimi mesi.
Occupazione giovanile in aumento
Il lavoro indipendente spaventa ancora I giovani trovano nuovi spazi nel mercato del lavoro, deboli segnali indicano che il trend sta modificandosi. L’analisi dei dati Istat restituisce l’immagine di un Paese in crescita. Il 2017 si è chiuso con un nuovo aumento dell’occupazione del +1,2%. Dunque migliora per il quarto anno consecutivo il dato occupazionale, interessando 265mila persone in più, portando il tasso di occupazione al 58%, ancora di 0,7 punti al di sotto del picco del 2008. Come si evince dal rapporto, l’aumento continua a interessare soltanto i lavoratori dipendenti (2,1%, +371 mila) e torna a riguardare quasi esclusivamente quelli a tempo determinato (+298 mila in confronto a +73 mila permanenti). Preoccupa che da sette anni prosegua la diminuzione del numero di lavoratori indipendenti (-105 mila, -1,9%), più intensa rispetto al 2016. Da evidenziare che, da tre anni, cresce il lavoro a tempo pieno, in maniera
più forte rispetto al recente passato (+231 mila, +1,3%); si attenua invece la crescita del part time (+34 mila, +0,8%). Continua, inoltre, il calo del tasso di disoccupazione di 0,5 punti (dall’11,7% del 2016 all’11,2 del 2017), riguardante sia le persone in cerca di lavoro da almeno 12 mesi (-46 mila, -2,7%) sia, a ritmi più intensi, i disoccupati di breve durata. Nel 2017 il numero di inattivi diminuisce per il quarto anno consecutivo ma in misura meno marcata dell’anno precedente (-242 mila, -1,8%). Il Si riduce anche il numero degli scoraggiati (-104 mila, -6,0%). Cresce l’occupazione femminile, la riduzione della disoccupazione e del relativo tasso interessa invece più gli uomini (-4,8% e -0,6 punti) in confronto alle donne (-2% e -0,4 punti) mentre il calo dell’inattività è più consistente per la componente femminile. essere impresa • • • aprile 2018 • 25
movimenti donne impresa Rispettando la grammatica si rispetta la donna
Linguaggio di genere vero cambio culturale
F
esta della donna di riflessione per Donne Impresa, il cui consiglio si è ritrovato, nella ricorrenza, per fare il punto sulla situazione (nella foto). Impossibile non partire dall’attualità, caratterizzata da fatti di cronaca che, ancora una volta hanno avuto come vittime incolpevoli donne. Madri e mogli che hanno pagato con la vita la scelta di non subire più gli abusi di un uomo. Casi eclatanti, ma che sono solo la punta dell’iceberg di un problema più vasto. La mancanza di rispetto per la donna pervade ogni ambito. Non è solo una questione di ruoli ancora difficili da raggiungere o di stipendi inferiori rispetto ai colleghi uomini, ma ciò che preoccupa è il sessismo strisciante che non viene neppure percepito a livello conscio. Ogni giorno siamo bombardati da informazioni androcentriche, quando non lesive dell’immagine femminile. Luoghi comuni, definizioni grossolane, giudizi estetici inopportuni, dettagli non pertinenti che, nella maggioranza dei casi, attengono all’aspetto fisico, sono una prassi comune quando i media parlano di donne. Non importa quale ruolo ricoprano e di quale contesto si stia dando notizia, la tendenza allo svilimento femminile è consuetudine nel giornalismo italiano. Stereotipi palesi, che rappresentano le donne in modo riduttivo e pieno di pregiudizi o più sottili, che scaturiscono da una visione acritica dei ruoli sociali, “chi sarà l’uomo nuovo al dicastero dell’economia?” o l’abitudine a vedere donne intervistate solo in quanto voce del popolo e non nel ruolo di esperte o professioniste. Eppure esistono casi positivi, che purtroppo però rimangono casi. Per qualcuno il linguaggio di genere non è altro che un vezzo, invece, come ribadito dalla presidente emerita dell’Accademia della Crusca, Antonella Maraschio il linguaggio può avere una funzione trainante del cambiamento socio-culturale. Come chiarito da Cecilia Robustelli autrice di manuali di linguistica sul tema, “chi sostiene che ministra è cacofonico o suona male, dovrebbe ricordare che sono diventati di uso comune termini come taggare o messaggiare, mentre la declinazione dei ruoli al femminile viene banalizzata, se non apertamente osteggiata. Ma la questione non è affatto capziosa né si tratta di rivedere la grammatica, al contrario sarebbe corretto farne valere le regole, dai termini di derivazione greca che terminano in -ista e sono indeclinabili, ai nomi epiceni, come giudice, e ai 26 • aprile 2018 • • • essere impresa
participi presenti, presidente per esempio, che utilizzano l’articolo per designare il maschile e il femminile.” In Europa non è così, in Francia, Spagna e Germania le donne che ricoprono un incarico hanno la terminologia coniugata correttamente. La difficoltà più grande è far accettare alle stesse donne questo cambio culturale, quasi temessero di essere sminuite dalla declinazione al femminile. Ma proprio questa resistenza è l’accettazione di un modello che danneggia la donna e l’immagine che l’uomo continua ad averne.
Donne e lavoro
La professione come mezzo di valorizzazione “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.” “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Due articoli della Costituzione italiana che rendono evidente come il lavoro sia un mezzo di realizzazione dell’individuo e che tutti i cittadini godano dei medesimi diritti, indipendentemente dal sesso. Per questo l’incremento della presenza delle donne fra gli occupati non è solo un’opportunità ma un diritto fondamentale costituzionalmente garantito. La crisi, che ha profondamente ridisegnato anche l’occupazione, paradossalmente, ha visto uno sviluppo del lavoro al femminile. A gennaio 2018 l’aumento dell’occupazione è dipeContinua a pagina 27 • • •
donne impresa movimenti La formazione del movimento
Per un modello di impresa femminile sostenibilità, cultura e strumenti
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a nostra società è ancora caratterizzata dalla centralità del lavoro remunerato rispetto a quello non remunerato. Il tempo di cura per anziani o figli non viene valutato e questo squilibrio conduce inevitabilmente verso una profonda disuguaglianza di genere: le donne continuano, troppo spesso, a costrette a scegliere se investire nel lavoro o nella famiglia. È questo uno dei temi affrontati nel corso del meeting formativo di Donne Impresa, realizzato a Roma a fine febbraio. La bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro è dovuta alla difficoltà di conciliare gli impegni familiari e lavorativi. Tre elementi, in particolare, sembrano frenare l’occupazione femminile: l’inadeguatezza dei servizi pubblici per l’infanzia; la scarsità degli strumenti di sostegno alla maternità forniti dalle imprese; la debolezza delle reti informali, che non riescono più a assistere e sostenere la famiglia come in passato. l tema del welfare aziendale risulta essere sempre più rilevante, come evidenziato da uno dei relatori intervenuti alla due giorni, Emmanuele Pavolini che individua la necessità di un clima e una cul-
tura attente alle esigenze dei dipendenti. Secondo Pavolini, è indispensabile coniugare l’attenzione all’efficienza e alla competitività con il benessere per i dipendenti. L’attuale dibattito sul welfare aziendale in Italia sta aiutando a mettere a fuoco il problema ma è necessario che la legislazione allarghi i provvedimenti previsti per i dipendenti anche ai lavoratori autonomi e agli imprenditori. Per il relatore siamo entrati in una fase in cui l’unica vera grande chance di promuovere politiche per la conciliazione deriva dalla capacità di creare coalizioni fra attori politici, economici e sociali diversi. Il tasso di partecipazione delle donne al mercato del lavoro è collegato all’attuale legislazione sulla conciliazione vita-lavoro. In particolare, l’occupazione femminile risente dell’incompleta applicazione della Legge 53/2000 (cioè della principale legge che regolamenta i congedi parentali e familiari non obbligatori e che definisce alcune diposizioni a sostegno della genitorialità dei lavoratori e delle lavoratrici), la quale non è mai stata promossa e sostenuta adeguatamente.
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livello di istruzione: il tasso di occupazione delle laureate è circa due volte e mezzo quello delle donne con al massimo la licenza media (75,6% contro 29,9%). Senza sottovalutare l’impatto del gender gap delle retribuzioni professionali, un’opportunità che vale 28 trilioni di dollari in tutto il mondo. A tanto arriverebbe la crescita potenziale del Pil mondiale se la partecipazione femminile all’economia formale fosse pari a quella maschile, per un valore medio, nel mondo, del 24%. Ma un’opportunità preziosa è costituita dall’autoimprenditorialità Come messo in luce dai dati diffusi dall’Ente Camerale, a Forlì-Cesena risultano attive 7.692 imprese femminili corrispondenti al 20,7% del totale delle imprese attive incidenza è in linea con quella regionale del 21%, ma inferiore a quella nazionale (22,6%). In termini tendenziali, le imprese femminili attive della provincia hanno registrato una sostanziale stabilità (-0,2%), come si rileva anche in Emilia-Romagna (+0,1%), mentre una lieve crescita caratterizza l’Italia (+0,4%).
La professione come mezzo di valorizzazione so proprio dalla componente femminile (+0,4%) a fronte di un lieve calo per quella maschile. Più fattori concorrono a spiegare il costante aumento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro: da cambiamenti culturali, all’aumento del livello di istruzione, al processo di terziarizzazione dell’economia, all’aumento delle occupate straniere nei servizi alle famiglie e, negli ultimi anni, anche all’inasprimento dei requisiti per accedere alla pensione. Nonostante il generale miglioramento del tasso di occupazione femminile, permangono, purtroppo, profonde differenze sul territorio riguardo alla loro partecipazione al mercato del lavoro, come chiarito dai più recenti dati Istat e confermato dal Rapporto sull’Economia, pubblicato dalla Camera di Commercio della Romagna. Un ruolo determinante nell’accesso è svolto dal
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categorie e mercato
Contemperare lotta all’inquinamento e crescita dell’economia La forte e diffusa preoccupazione dei dannosi effetti che provoca l’inquinamento sulla salute e sullo stile di vita dei cittadini è lecita e sicuramente la nuova compagine di Governo sarà chiamata a interventi che consentano il rispetto degli accordi sul clima. L’Unione Europea vuole essere leader mondiale nella lotta contro l’inquinamento e ha avviato una serie di iniziative normative che interessano molteplici settori economici nonché la vita dei propri cittadini. Soprattutto il sistema dei trasporti su gomma viene considerato un settore di particolare attenzione perché visto come il maggiore responsabile dei livelli di emissioni nocive per la salute. Le ricette europee e quelle nazionali non valutano tutte le sfaccettature del problema dell’inquinamento, adottando soluzioni semplicistiche come la riduzione del numero degli automezzi alimentati a gasolio e obbligando il trasferimento delle merci e delle persone su altri mezzi. Gli enormi investimenti richiesti per l’ammodernamento del sistema ferroviario sono necessari ma devono essere vincolati a una ferrea programmazione basata sull’analisi dei costi e dei benefici. È necessario contemperare due esigenze, l’attenzione all’ambiente e la salvaguardia della mobilità. Ed è prioritario non compromettere l’efficiente circolazione delle materie prime e dei semilavorati per sostenere un costante afflusso alla produzione e tutelare l’afflusso di prodotti finiti
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o altra merce. I trasportatori e tutti gli operatori della filiera logistica devono essere garantiti, è necessario individuare un equilibrio nelle politiche da attuare per le varie modalità di trasporto, che valorizzi le specificità di ognuna e non sfavorisca nessuna di esse, con la consapevolezza che il servizio ferroviario, per la sua natura, soffrirà sempre dell’impossibilità di fare servizi porta a porta. La riduzione dei costi economici per il trasporto delle merci ha un ruolo decrescente negli investimenti nel settore perché al crescere del “valore aggiunto” delle merci trasportate, l’incidenza diretta dei costi di trasporto su quelli di produzione diminuisce, mentre rimane rilevante il ruolo dei costi finanziari per le imprese e quello dei costi logistici complessivi. Recentemente dal Dicastero dei Trasporti è stato affermato che gli investimenti infrastrutturali sono molti costosi ma serviranno “a ridurre i costi di trasporto per le imprese”. Non valutando che le imprese continueranno a usufruire del supertassato trasporto su gomma, come testimoniato dalla piccola ripresa economica di questi ultimi mesi, evidenziando una crescita del trasporto pesante in completa assenza di nuove e moderne infrastrutture. Per le casse pubbliche sarebbe più conveniente ridurre la pressione fiscale per l’autotrasporto consentendo a chi opera in questo settore di realizzare gli opportuni investimenti nelle tecnologie del futuro prossimo.
categorie e mercato Cura e manutenzione del paesaggio
Il bonus verde incentiva il settore La manovra 2018 ha introdotto per la prima volta un detrazione fiscale del 36% per opere di sistemazione a verde e di realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili, nell’ambito del sistema dei ‘bonus casa’ che complessivamente valgono 688 milioni l’anno di sostegno alla domanda rivolta alle piccole imprese. L’incentivo fiscale per il verde interessa quasi ventitremila imprese del settore cura e manutenzione del paesaggio, che presenta un’alta vocazione artigianale con le 16mila imprese artigiane che costituiscono il 70,4%. Il comparto dà lavoro a 40.873 addetti, di cui poco meno della metà occupati nelle imprese artigiane. In sei regioni le imprese artigiane del settore superano il migliaio: in Lombardia con 3.810 unità, Toscana con 2.071 unità, Veneto con 1.630 unità, Piemonte con 1.586 unità, Emilia Romagna con 1.471 unità e Lazio con 1.379 unità. Il fatturato è pari a 1.831 milioni di euro e per il 67,2% è generato da imprese con meno di 20 addetti. La leva fiscale introdotta va nella di-
rezione di incentivare la creazione di valore delle attività di cura e manutenzione del paesaggio che in Italia presenta un vistoso ritardo rispetto agli altri Paesi europei. Nel nostro paese la quota di valore aggiunto del settore sul PIL è dello 0,06%, la metà della 0,11% di quello registrato dalla media dell’Unione europea a 28. Tra i Paesi europei la quota più elevata di valore aggiunto generata dal comparto Cura e manutenzione del paesaggio si riscontra in Germania con lo 0,19% del PIL, seguita dal Belgio con 0,18%, Olanda con 0,16%, Francia con 0,13% e Regno Unito con lo 0,11%, valore in linea con la media europea. Seguono, sempre con valori superiori a quello dell’Italia, Danimarca con 0,09% del PIL, Spagna e Lussemburgo con 0,08% e Austria con 0,07%. Incentivi della domanda privata finalizzati ad un maggiore orientamento al decoro e al contenimento della concorrenza sleale del sommerso, associati ad una domanda pubblica qualificata, possono ridurre il divario con gli altri Paesi europei.
Economia collaborativa
internauti di 16-74 anni che hanno usato la rete per trovare un alloggio contattando direttamente un privato tramite siti web/app, pari al 18,8% del totale. La comparazione europea vede il tasso di utilizzo in Italia in linea con la media UE. La pratica di trovare alloggio sulla Rete è più diffusa tra le persone di 20-44 anni (oltre il 22%), tra i residenti nel Nord est (23,3% contro 11,5% del Sud), nei comuni centro dell’area metropolitana (22,7%) e tra dirigenti, imprenditori, liberi professionisti, direttivi, impiegati (circa il 30%). Il tasso di utilizzo di servizi come AIRBNB per trovare un alloggio supera i venti punti percentuali in sei regioni e in particolare è più elevato in Emilia-Romagna (24,6%) seguita da Veneto (24,4%), Lombardia (23,8%), Trento (21,3%), Liguria (21%) e Toscana (20,7%). In valore assoluto il maggiore numero di utilizzatori di servizi di sharing economy per trovare un alloggio si riscontra in Lombardia con 1 milione 340 mila internauti di 16-74 anni; seguono Veneto con 654 mila, Lazio con 648 mila, Emilia-Romagna con 613 mila, Piemonte con 419 mila, Toscana con 414 mila, Campania con 339 mila e Sicilia con 306 mila. Meno diffuso l’uso delle piattaforme per gli spostamenti: sono 1 mi-
Il futuro diviene presente Lo sviluppo dell’economia digitale sta portando alla crescita di forme di economia collaborativa, la nota sharing economy, riferite a modelli imprenditoriali sviluppati attraverso piattaforme che creano un mercato aperto per l’uso temporaneo di beni o servizi spesso forniti da privati. Da un lato, la sharing economy può fornire vantaggi ai consumatori dall’accesso a nuovi servizi, all’ ampliamento della gamma di scelta di prodotti e servizi a prezzi più bassi, sino all’utilizzo più efficiente delle risorse contribuendo alla transizione verso l’economia circolare. Ma dall’altro lato viene evidenziato come l’economia collaborativa possa dar vita a minacce per le imprese. In particolare si evidenzia la minore distinzione delle figure di consumatore e prestatore di servizi, lavoratore subordinato e autonomo, o la prestazione di servizi a titolo professionale e non professionale; si assiste a una crescente incertezza sulle norme applicabili, con il rischio che si sfruttino le “zone grigie” normative per aggirare le norme intese a tutelare l’interesse pubblico. Nel 2017 in Italia sono 5.951.000 gli
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categorie e mercato Mercato libero dell’energia
Bassa tensione sorpassa la diffusione della maggior tutela L’analisi del rapporto di monitoraggio dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas pubblicato dell’Autorità consente di delineare il trend dei differenti segmenti di mercato delle imprese in bassa tensione. In Italia nel 2017 sul totale del mercato la maggior tutela rappresenta il 46,2% delle utenze (era il 51% nel 2016) mentre diventano maggioritarie le utenze sul mercato • • • Segue da pagina 29
Il futuro diviene presente lione 145 mila gli internauti di 16-74 anni (pari al 3,6%) che hanno usufruito di un servizio di trasporto contattando direttamente un privato tramite siti web/app. Il tasso di utilizzo di strumenti come Bla Bla Car per usufruire di un servizio di trasporto contattando direttamente un privato è più elevato della media a Trento con 5,9% seguita da Lombardia con 4,8% e Veneto con 4,5%, Toscana e Lazio con 3,8%, Marche e Sardegna con 3,7%. In questo caso il confronto internazionale evidenzia un tasso di utilizzo di questa tipologia di piattaforma digitale dimezzato rispetto alla media europea. Nei settori potenzialmente interessati da diffusione di forme di economia collaborativa operano 2.846.663 imprese di cui l’11,9% pari a 240.329 unità, sono rappresentate da imprese artigiane.
libero, segmento che raccoglie il 52,9% dei punti di prelievo (erano il 48% nel 2016). La dinamica delle quote sottende un aumento del 10,4% delle utenze non domestiche, a fronte di una riduzione del 9,8% per i punti di prelievo in maggiore tutela. Secondo gli ultimi dati disponibili sui volumi, al 2016 il segmento delle imprese in bassa tensione sulla maggior tutela determina il 26% dei consumi mentre il mercato libero determina il 73% dei consumi; ai due principali segmenti si aggiunge uno 0,9% di punti di prelievo in salvaguardia a cui si riferisce il 2% dei consumi. Nell’ultimo quadriennio (2012-2016) la quota di consumi in maggiore tutela scende di 6 punti mentre sale di 7 punti quella relativa al mercato libero. L’analisi dei dati per territorio evidenzia una ampia differenziazione della quota di imprese in bassa tensione sul mercato libero, con una presenza che è più elevata al Nord Ovest (59,6%) e al Nord Est (59,3%). Il servizio di maggior tutela è il regime tariffario, alternativo a quello del mercato libero, stabilito dall’Autorità per l’Energia elettrica il Gas e il Sistema idrico (Aeegsi) operante in via transitoria nei settori del gas e dell’energia elettrica. Il ddl concorrenza ha fatto slittare al 1° luglio 2019 l’abolizione del mercato tutelato sia dell’energia elettrica e sia del gas naturale. Per tutte le informazioni e per ricevere offerte relative sui consumi, è possibile rivolgersi allo sportello Energia dell’associazione, Fabiola Foschi, al numero 0543.452844.
L’Autorità indipendente
Le funzione dell’Aeegsi Istituita con la legge 481 del 1995, è divenuta operativa nel 1997 a seguito della decisione dell’Unione Europea di liberalizzare i settori dell’energia elettrica e del gas naturale, sostituendo i monopoli presenti nella maggior parte dei Paesi aderenti all’Unione. Originariamente Autorità per l’energia elettrica e il gas, dal 24 dicembre 2013 è diventata Aeegsi per la liberalizzazione del sistema idrico. Ha assunto il ruolo di soggetto regolatore dei mercati liberalizzati. Organo collegiale costituito da un presidente e quattro compenti, nominati con decreto del Presidente della Repubblica, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti sui nomi proposti dal Ministro dello Sviluppo Economico, approvati dal Consiglio dei Ministri. L’Autorità stabilisce le tariffe di utilizzo delle infrastrutture; la parità di accesso; assicura la pubblicità e la trasparenza delle condizioni di servizio e promuove la concorrenza e gli standard di sicurezza negli approvvigionamenti. Definisce i livelli minimi di qualità dei servizi, contrattuali e dello standard di servizio e promuove un uso razionale dell’energia.
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