Essere Impresa giugno 2018

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03 • GIUGNO 2018

FOTO SABATINI

Anno 08 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale in regime libero - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

Obiettivo sicurezza Confartigianato di Forlì da alcuni anni è impegnata a dar vita ad attività sul tema della sicurezza, che si lega strettamente alla vita dell’impresa, nei suoi molteplici aspetti. Con la convinzione che un territorio sano rappresenti il miglior contesto per la crescita di un tessuto produttivo di qualità. Venerdì 11 maggio è stato realizzato il convegno “Gestire l’ingestibile, la sicurezza nella società del rischio”, tra i momenti più toccanti la premiazione del Soccorso Alpino di Roccaraso, gli eroi di Rigopiano. Di grande spessore il dibattito “sicurezza, oltre il muro dei pregiudizi e delle paure” con la presenza del Capo della Polizia Franco Gabrielli.

in evidenza L’EDITORIALE: A fine giugno viene presentato il primo bilancio sociale di Confartigianato Forlì. Una pubblicazione pensata per presentare il ruolo, al di fuori dell’ambito economico dell’associazionismo. A pagina 2

novità in materia fiscale, consulenza del lavoro e per le categorie. Al debutto anche il nuovo sportello privacy, per affrontare gli adempimenti previsti dal regolamento europeo. Da pagina 16 a pagina 20

ASSOCIAZIONE: Il tema della sicurezza al centro di un convegno di grande spessore, che ha visto la partecipazione del Capo della Polizia Franco Gabrielli. La legalità elemento fondamentale del benessere collettivo. Da pagina 4

I MOVIMENTI: Donne Impresa ha incontrato la consigliera di Parità della regione Emilia Romagna. Anap continua a promuovere le iniziative per un invecchiamento attivo. La formazione nazionale dei Giovani Imprenditori a Roma. Da pagina 21 a pagina 25

IL NOTIZIARIO TECNICO: Le news dai servizi; importanti


associazione editoriale L’intangibile che pesa

Soggetto economico o sociale?

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onfartigianato di Forlì ha deciso di dare mandato per la realizzazione di un bilancio sociale, il primo per l’Associazione, che restituisca la fotografia del ruolo svolto nella comunità a cui appartiene. Un prodotto snello e di facile consultazione, pensato per rendere immediatamente visibile il significato di ciò che siamo e rappresentiamo dal 1946, evolvendo assieme alla società. Confartigianato, oggi, non è più solo soggetto economico, impegnata nel duplice ruolo di portatrice di interessi economici e contemporaneamente chiamata a dare molteplici risposte ai proprio associati. Rendendo evidente che logica d’impresa e valori sociali, profitto ed etica non sono scollegati e che la responsabilità sociale non si esaurisce nel destinare una quota per qualche iniziativa di carattere filantropico o sposando cause meritorie, che possano avere visibilità mediatica. La nostra responsabilità è concreta e consiste nell’operare mirando a livelli crescenti di qualità ed efficienza, con attenzione alla comunità nella quale siamo inseriti, contribuendo a creare un contesto favorevole alla vita dell’impresa. Consapevoli che le aziende sono indispensabili per la vitalità del territorio, fonte di occupazione e di reddito, in grado di garantire una ricchezza diffusa. L’attenzione al sociale non è un’operazione di facciata, ma fa parte del dna dell’associazionismo; negli anni abbiamo dato risposte non solo agli imprenditori, ma anche alle loro famiglie, con la Scuola per Genitori, con Confartigianato per il sociale, con il punto di ascolto Anap, non sottostimando il ruolo della famiglia nella vita di chi lavora. Concentrati sull’agire e forse per timore che potesse apparire come una semplice operazione di marketing, finora non abbiamo ritenuto di presentare un bilancio sociale. Vogliamo però comunicare i valori che ci muovono, spiegando ciò che stiamo realizzando per aiutare il sistema produttivo locale a uscire dalle secche di una lunghissima crisi. È un segnale che diamo non soltanto ai nostri associati e ai nostri interlocutori istituzionali, pubblici e privati, ma anche ai collaboratori del sistema, perché continuino a operare con entusiasmo e con sempre crescente consapevolezza dell’importanza di ciò che stanno contribuendo a costruire, tra performance e responsabilità. Viale Oriani, 1

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

tel 0543 452811 • fax 0543 452852

Redazione Roberta Zoli

Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252

Fotocomposizione e Stampa Litocartotecnica Citienne srl Forlì Tel. 0543 480580 • www.citienne.com

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978

Anno VIII • n. 03 GIUGNO 2018

Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale in regime libero

redazione@confartigianato.fo.it www.confartigianato.fo.it

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D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.


il commento associazione L’importanza di essere comunità

La forza aggregante dell’associazione • a cura del presidente Luca Morigi

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l modello artigiano del passato ci insegna una cosa importante: il senso del tempo. Per diventare maestri ai tempi antichi ci volevano anni.” L’affermazione del sociologo Richard Sennett offre l’opportunità di riflettere sulla piccola impresa e sul suo significato al tempo dell’industria 4.0. È possibile far coesistere queste due realtà? La nostra risposta è chiaramente affermativa e non solo per partigianeria. Il valore dell’artigianato non viene messo in discussione dalla modalità produttiva, anche altamente automatizzata. L’artigiano è al servizio della produzione di un bene, che non solo soddisfa un bisogno, ma è frutto della creatività e della ricerca della qualità totale. La forza della micro e piccola impresa è insita nella capacità di dare risposte personalizzate, tagliate sulle esigenze del cliente o dell’utente. Un’opportunità che solo un sistema di produzione flessibile può garantire. Quella che dai detrattori viene vissuto come un limite, la dimensione, è la forza dell’imprenditore. In grado di reagire con rapidità ai cambiamenti del mercato, più di una realtà basata sulla produzione standardizzata. L’abilità dell’imprenditore è il saper mettere a disposizione della tecnologia la tradizione artigiana. Coniugare artigianalità e modernizzazione e tutto ciò che il concetto implica, il web, la comunicazione, la tecnologia abilitante, per incrementare la produttività. Unite alla capacità di costituire una squadra coesa, una comunione d’intenti fra titolari e collaboratori, un motore di crescita e di trasformazione di idee, risorse ed energie. La piccola impresa come connubio degli opposti, radicamento e modernizzazione, identità e diversità che nascono dal confronto. Con la consapevolezza che anche il piccolo imprenditore non può lavorare da solo: costruire valore e vivere relazioni, scambiando competenze è indispensabile per continuare a rimanere nel mercato. E proprio questo è il ruolo svolto dall’Associazione: la propensione a mettere a confronto idee, competenze, differenze, per superare i propri limiti. Per fare meglio o per apprendere ciò che ancora non si conosce. La forza aggregante di Confartigianato mira a sostenere una rete di realtà che possano interagire fra loro, per dare ancora più valore alle dimensioni dell’artigianato e della microimpresa. È la risposta è positiva, gli ultimi appuntamenti organizzati sulla privacy, sulla fatturazione elettronica e sui temi dell’impresa, hanno sempre fatto registrare una partecipazione altissima. Un momento di dialogo, di socializzazione, di condivisione di problemi, per individuare soluzioni e strategie condivise. Generando valore per sé e per gli altri. essere impresa • • • giugno 2018 • 3


associazione Confartigianato Forlì ospita Franco Gabrielli

Una riflessione sul tema della sicurezza

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enerdì 11 maggio è stato realizzato il convegno “Gestire l’ingestibile, la sicurezza nella società del rischio” nella sede di Confartigianato di Forlì. L’appuntamento, promosso da Gestire l’ingestibile, in collaborazione con l’Associazione forlivese, si è sviluppato in una serie di interventi sul tema della sicurezza, molto sentito, soprattutto nella nostro provincia. Dopo i saluti del presidente di Confartigianato Forlì Luca Morigi e del Sindaco di Forlì Davide Drei, i lavori, coordinati da Mario Peruzzini, presidente di Gestire l’ingestibile, hanno visto i contributi, tra gli altri, del Questore di Forlì-Cesena Loretta Bignardi e di quello della provincia di Prato, Alessio Cesareo. Momento estremamente toccante la premiazione di una delegazione del Soccorso Alpino di Roccaraso, noti come gli eroi di Rigopiano, a cui ha fatto seguito il dibattito “sicurezza, oltre il muro dei pregiudizi e delle

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paure” con la presenza del Capo della Polizia Franco Gabrielli, del presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti, del Segretario Generale Uil-Polizia Oronzo Cosi e del condirettore de “Il Resto del Carlino” Beppe Boni, moderati dal giornalista Pietro Caruso. Il presidente Morigi ha spiegato le motivazioni dell’impegno dell’Associazione nella riuscita dell’evento. Come Confartigianato, negli anni, abbiamo dato vita a numerose attività proprio sulla legalità, che incide pesantemente sulla vita dell’impresa, nei suoi molteplici aspetti. Siamo convinti che un territorio sano rappresenti il miglior contesto per la crescita di un tessuto produttivo di qualità, senza il quale non è possibile immaginare la vita dei nostri comuni. Per questo ci siamo resi promotori di iniziative volte a contrastare il lavoro nero nel forlivese, affiancando le nostre imprese e denunciando Continua a pagina 5 • • •


associazione

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Una riflessione sul tema della sicurezza in prima persona situazioni lesive del mercato e della dignità dei lavoratori. A fianco di imprenditrici e imprenditori coraggiosi, qualche anno fa, abbiamo denunciato una grave situazione nel settore del mobile imbottito, uno dei cardini della nostra economia, portando all’emersione di una realtà molto complessa. Attività che ancora promuoviamo, anche grazie al costante confronto con gli amministratori e con le forze dell’ordine dei diversi comuni del Continua a pagina 6 • • •

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associazione

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Una riflessione sul tema della sicurezza comprensorio. Lontano dai clamori, abbiamo contribuito a contrastare il sommerso, consentendo di intervenire contro comportamenti illegali, lavoratori che fornivano varie prestazioni senza essere iscritti alla Camera di Commercio, né, tantomeno, in regola con la contribuzione. Grazie alla sensibilità dei partner istituzionali la situazione è stata regolarizzata, non solo a vantaggio degli imprenditori che operano nella legalità, ma dell’intera collettività. Come ribadiamo con le campagne di sensibilizzazione contro l’abusivismo nel settore dell’estetica

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e del benessere, rivolgersi a chi svolge la professione senza averne i requisiti non danneggia meramente l’economia, evadendo il fisco o la concorrenza, praticando prezzi apparentemente più vantaggiosi, ma soprattutto il cliente, che non può essere certo della qualità dei prodotti utilizzati né della reale abilità di chi offre la prestazione in assenza di qualifiche e requisiti. Un rischio per la salute, prima ancora che per l’economia. Non dimentichiamo che la sicurezza è sinonimo anche di tutela dell’anziano. Confartigianato, a livello nazionale, realizza da alcuni anni “Più sicuri insieme”, una campagna nazionale per la sensibilizzazione e informazione sul tema delle truffe agli anziani. A livello Continua a pagina 7 • • •


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Una riflessione sul tema della sicurezza locale, grazie all’impegno del nostro movimento pensionati, ANAP, abbiamo realizzato partecipati incontri di sensibilizzazione, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, contro le truffe e i raggiri, reati particolarmente odiosi proprio perché a danno delle fasce più deboli della popolazione. Vivere un territorio significa avere l’opportunità di muoversi senza paura, implica la libertà di camminare per strada, senza il timore di molestie o scippi. La nostra provincia, malgrado le continue lamentele, è ancora un’isola felice. E vogliamo che continui a esserlo. Sappiamo di essere cittadini esigenti, pronti a denunciare comportamenti illegali, segnalare abusi e mancanze. Questo perché è ancora alto il senso civico della popolazione, siamo ancora attenti al benessere collettivo. Un valore che non deve andare perso. Per questo siamo particolarmente grati ai tutori dell’ordine, sempre attenti e sensibili alle segnalazioni inviate. Grazie al loro contributo, il cittadino non perde la fiducia nella legalità e continua a impegnarsi perché le città, le nostre città, siano un luogo in cui è bello vivere e mantenere aperte le sedi produttive delle attività. Fotoservizio Sabatini

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associazione Privacy

In vigore il regolamento europeo

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a scadenza del 25 maggio ha imposto alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di adeguare, dal punto di vista informatico e organizzativo, il trattamento dei dati. Il GDPR 2016/679, il nuovo regolamento Privacy europeo, richiede una serie di requisiti e adempimenti che, se correttamente affrontati, risultano facilmente percorribili e alla portata di tutti. Per consentire agli imprenditori un approfondimento sul tema, Retigest Srl (Partner di riferimento per la gestione delle Reti in Romagna), Confartigianato Forlì e FlashStart (leader di mercato nel Filtraggio e Sicurezza delle Reti) hanno organizzato l’incontro conoscitivo (nella foto). Più di centrotrenta persone, fra imprenditori e professionisti, hanno preso parte ai lavori, proprio per l’importanza rivestita dal nuovo regolamento europeo della privacy. Un appuntamento pensato per chiarire i dubbi e tranquillizzare le imprese, il cambiamento c’è, ma sarà un’opportunità per gestire meglio le informazioni in possesso dell’azienda, più che un mero adempimento. È dal 1997 che anche in Italia esiste il diritto di privacy, quando la legge 675/96 entrò in vigore, colmando una serie di lacune del nostro ordinamento, in vista dell’ingresso nel “gruppo di Schengen”. Radicato nei paesi di tradizione anglosassone, si riassume nella popolare definizione right to be alone, il diritto di essere lasciati in pace. Dopo più di vent’anni un nuovo regolamento europeo ha uniformato questo diritto per tutti i paesi dell’Unione, attualizzando il diritto alla riservatezza, 8 • giugno 2018 • • • essere impresa

estendendolo a internet e alle diverse piattaforme social. Riservatezza, identità personale, protezione dei dati personali sono i pilastri da cui trae origine tutta la normativa che negli anni è andata a consolidarsi. Le norme sulla tutela dei dati personali introducono nel nostro ordinamento un diritto che non si limita a una difesa passiva della riservatezza della persona, ma consente un esercizio attivo del diritto, dando a ciascuno la facoltà di controllare i propri dati personali. Il GDPR punta a una regolamentazione più rigida rispetto al passato e propone un cambio di prospettiva, consentendo al privato, definito “soggetto interessato” di assumere un ruolo maggiormente attivo, a partire dal consenso, che deve accompagnare ogni singola attività di raccolta e utilizzo dati. Il concetto di dato personale non è nuovo nel nostro ordinamento, con le indicazioni del regolamento 679/2016 si parla di liceità, correttezza e trasparenza, di raccolta per finalità esplicite e di trattamento compatibile con tali finalità. Per molte aziende si tratta di un aggiornamento di ciò che già praticavano, per altre è un modo per confrontarsi col mercato in maniera sempre più sicura. Tra i relatori del convegno Marco Valenti che ha chiarito i contenuti del Regolamento Europeo, evidenziando proprio il nuovo approccio, che privilegia l’aspetto sostanziale a quello formale, una responsabilizzazione dell’azienda, piccola o grande che sia, privata o pubblica. L’impresa deve individuare figure interne ed esterne che trattano i dati personali attraverso un atto di nomina e responsabilizzazione e, in presenza di personale amministrativo è obbligatorio dotarsi di un regolamento interno per stabilire le corrette regole di comportamento. Altrettanta attenzione nell’utilizzo di strumenti informatici e nel trattamento e conservazione dei dati dei propri dipendenti, per quanto attiene ai dati particolari. Piccoli accorgimenti in alcuni casi, interventi più strutturati in altri, allo scopo di tutelare la riservatezza del singolo. Si ricorda che è il Garante per la Privacy, organo collegiale, che in Italia ha il compito di vigilare sulla corretta applicazione dei contenuti del GDPR. Una novità che non deve spaventare ma che deve essere affrontata, anche assieme ai consulenti di Confartigianato Forlì.


SPORTELLO PRIVACY Cosa deve fare l’impresa? Mappare i trattamenti ovvero verificare la sua situazione attuale rispetto al trattamento dei dati personali. Ciò consentirà di avere una fotografia dell’impresa rispetto a: le tipologie di trattamenti (ad es. raccolta, archiviazione, etc.); le tipologie dei dati trattati (che potranno essere dati personali comuni o sensibili); le finalità dei trattamenti (ad esempio la gestione delle relazioni commerciali); i soggetti che trattano i dati; il flusso dei dati (in entrata e in uscita); la durata dei trattamenti; la base giuridica del trattamento (contratto, consenso, obbligo di legge).

Con quali strumenti? Check-list dei trattamenti Individuare le azioni per essere in regola con la nuova normativa: la minimizzazione dei dati (l’impresa dovrà limitarsi a trattare solo i dati strettamente necessari alla finalità perseguita); l’identificazione per ogni trattamento della base giuridica (ad es. un contratto o un obbligo legale); la revisione della modulistica (informativa, consenso, etc.); il controllo delle misure tecnico-organizzative (sono adeguate alla protezione effettiva ed efficace dei dati in base anche al rischio connesso ai tipi di dati (soprattutto sensibili) e al trattamento effettuato?); la verifica dell’esistenza di trattamenti automatizzati (ad es. profilazione) che richiedono particolare attenzione e misure di protezione più elevate; l’eventuale trasferimento di dati al di fuori dell’UE; la designazione del responsabile del trattamento; la redazione del registro dei trattamenti. Con quali strumenti? Misure tecniche ed organizzative (es. adeguata formazione del personale che tratta i dati, misure di sicurezza in termini di accessibilità ai dati, di sicurezza cartacea e informatica); modulo informativa; modulo consenso.

Documentare la conformità alla nuova disciplina Registro dei trattamenti nel quale sono contenute una serie di informazioni relative ai vari trattamenti effettuati (ad es. chi è il titolare o il responsabile, la finalità e la durata, la base giuridica). Modulistica aggiornata; consenso al trattamento; contratto o un atto di designazione del responsabile del trattamento; procedure specifiche in caso di data breach (perdita, distruzione o diffusione indebita dei dati posseduti dall’impresa); procedure in caso di esercizio dei diritti dell’interessato previsti dal regolamento (ad esempio il diritto di accesso, o di rettifica o cancellazione dei dati). Contatta lo sportello Privacy allo 0543 452866

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aziende storie di impegno e successi Torrefazione La Forlivese, dal 1973 un’eccellenza del territorio

Quarantacinque anni di successi

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i sono aziende che incarnano l’essenza dell’artigianalità, anche se impiegano tecnologie all’avanguardia e realizzano numeri da industria. La Torrefazione la Forlivese, composta da tre soci, circa venticinque collaboratori e una ventina di agenti, ha mantenuto intatte le caratteristiche dell’artigianato: la centralità della persona e la ricerca della qualità. A raccontare la storia dell’azienda, nata nel 1973, è Fabiano Mambelli, che assieme alla madre e allo zio Edgardo, ne è titolare, avendo raccolto l’eredità del padre Mario. Una storia che sa di poesia, affondando le radici nelle commedie dialettali nelle quali i fratelli Mambelli recitavano, occupandosi anche della vendita di frutta secca agli spettatori, per racimolare un ulteriore compenso. Il destino ha contribuito alla decisione di scegliere la strada dell’imprenditoria, offrendo la chance di subentrare nell’attività commerciale di un piccolo esercente del Ronco. L’abilità dei fondatori, nel mettere a punto macchinari per la lavorazione della frutta secca, ha gettato le basi per quella che, oggi, è una delle più importanti aziende del comparto, operando non solo nel settore dell’aperitivo, ma anche come fornitrice nel settore dolciario. La crescita passa da tappe chiave: nel 1982 viene inaugurato il secondo capannone, nel 1994 l’apertura di un terzo e nel 2006 la svolta, quando viene raddoppiata la superficie dell’impianto, introducendo la lavorazione delle patatine fritte, vendute non solo alla grande distribuzione, ma anche con il proprio marchio Losnecos, una linea destinata al consumatore finale e che comprende tutte le prelibatezze da aperitivo. Il 2018 vedrà un altro traguardo per il marchio, con la prossima apertura di un nuovo stabilimento a Rimini. Spiega Mambelli “la Forlivese importa grandi volumi di frutta secca dall’estero, soprattutto dall’Argentina, con il pagamento del contratto prima della semina. 10 • giugno 2018 • • • essere impresa

Grazie a questa decisione, può contare sulla consegna del raccolto non appena pronto, potendo produrre continuativamente 200 quintali di arachidi al giorno, diventando la prima azienda produttrice nel settore.” La merce consegnata coi container, viene stoccata in magazzini refrigerati e il quantitativo disponibile è sempre sufficiente a garantire che il ciclo produttivo non subisca arresti. Un’oculata politica di approvvigionamento, che consente di essere anche punto di riferimento per realtà che, acquistando volumi minori di materia prima, si trovino sprovvisti del quantitativo sufficiente a far fronte alla produzione. La frutta secca trova molte applicazioni nell’industria dolciaria, dal pistacchio, alle noccioline, alla granella, sino alla pasta per il burro di arachidi, sono numerosi gli impieghi e non solo in gelateria. Chiarisce ancora l’imprenditore “siamo fornitori di importanti gruppi del settore alimentare, che ci scelgono per l’affidabilità e per la qualità dell’offerta. Impieghiamo annualmente almeno 50mila euro per analisi sui prodotti, per garantire le caratteristiche organolettiche della frutta. Vogliamo offrire un prodotto sicuro per i nostri clienti, siano essi consumatori finali o aziende di trasformazione.” La diversificazione del prodotto consente di ridurre al minimo lo scarto. “Le noccioline tostate e salate non devono solo essere buone, ma anche belle, con il giusto calibro e lucentezza. Capita a volte che per eventi climatici qualche commessa non sia esteticamente perfetta, pur conservando tutte le qualità organolettiche. Il prodotto viene quindi dirottato alla linea destinata all’industria, per la quale il criterio estetico non conta, venendo poi sminuzzato o aggiunto come ingrediente nella lavorazione.” Elevati gli standard di pulizia e di verifica su ogni fase della lavorazione, garantiti anche dai controlli di qualità. Cura del prodotto, affidabilità per i clienti, con molti dei quali esiste un rapporto consolidato da anni e attenzione al clima aziendale. Conclude Mambelli “la risorsa più importante dell’azienda è il personale. Abbiamo dato vita a un gruppo che condivide la nostra visione e per questo s’impegna con dedizione. Uomini e donne che mettono entusiasmo e attenzione in ciò che fanno. La soddisfazione del dipendente è uno degli obiettivi che ci siamo posti, consapevoli del valore che una persona competente ha. Soddisfazione che non può prescindere dalla giusta retribuzione e da un clima sereno nell’ambiente di lavoro.”


storie di impegno e successi aziende Operazione trasparenza per la tutela dei consumatori

L’impegno di Gelatomania

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l’alimento principe della stagione calda, la golosità che mette tutti d’accordo: il vero gelato artigianale, fatto solo con ingredienti freschi e di qualità, supera anche il giudizio dei nutrizionisti. Ma come si può essere sicuri degli ingredienti che lo compongono? Quello che consumiamo è vero gelato artigianale o preparato con basi industriali? Per dare una risposta certa, a tutela dei diritti dei consumatori e degli stessi artigiani gelatieri che portano avanti con passione la tradizione del dolce freddo più famoso al mondo, l’associazione Gelatieri per il Gelato ha lanciato un progetto dal titolo altamente esplicativo: Operazione Trasparenza. L’Associazione nasce come movimento volto a diffondere e condividere la cultura del Gelato Artigianale di Tradizione Italiana, nel rispetto dell’ambiente, promuovendo le economie locali e l’utilizzo di ingredienti naturali per una alimentazione sana, buona e nel rispetto del cliente. Gli aderenti, pur nel rispetto della propria individualità e creatività, intendono seguire le semplici regole previste, frutto di scelte legate a principi professionali, etici, qualitativi. La trasparenza e la chiarezza nel mostrare processi produttivi e ingredienti utilizzati, un impegno a scegliere prodotti freschi, possibilmente del proprio territorio, incentivando le economie locali, evitando l’uso di coloranti artificiali e naturali e prodotti semilavorati che li contengono, di grassi

vegetali idrogenati e olio di palma, le “scorciatoie” commerciali quali le paste composte, le “basi in polvere” prebilanciate e standardizzate, il tutto nel massimo rispetto per l’ambiente, riducendo sprechi e consumi energetici. Il progetto, “Operazione trasparenza”, è una campagna tesa a far conoscere come nasce il vero gelato artigianale e quali sono le condizioni per cui un prodotto possa definirsi tale; un progetto nato dalla volontà di trasmettere un sapere unico e tradizionale, quello del mondo del gelatiere artigiano, caratterizzato da forte connotazione artistica e personalizzazione. L’obiettivo è educare il pubblico a controllare gli ingredienti e far provare concretamente la differenza tra gelato artigianale e non, i Gelatieri per il Gelato hanno promosso una campagna in tutte le attività aderenti, per far apprezzare i prodotti artigianali, i principi etici e le peculiarità della loro realtà. Per l’occasione, tutti gli aderenti hanno consentito al pubblico di focalizzare l’attenzione sul libro degli ingredienti e rendendosi disponibili a qualsiasi chiarimento; altro materiale informativo sarà distribuito nelle gelaterie che diventeranno veri punti d’incontro per gli appassionati in cui disquisire piacevolmente sull’argomento, guastando un buon gelato. Promuovere la conoscenza da parte dei consumatori e premiare il lavoro di chi opera con coscienza e impegno, incrementando al contempo un consumo consapevole di un alimento che può essere altamente sano e nutriente, oltre che, come noto, gustoso. Tra le gelaterie aderenti all’iniziativa Gelatomania di Luca Lombardi, in via Ravegnana a Forlì. L’impresa, associata dal 2000, si distingue per la qualità dell’offerta. Come spiegato dallo stesso imprenditore, la filosofia alla base della sua attività è la personalizzazione del prodotto, rispettando i canoni tradizionali del gelato artigianale. Le ricette utilizzate prevedono latte fresco biologico, panna fresca e ingredienti primari, frutta fresca di stagione (spesso a km 0), acquistata da agricoltori della zona. Nel corso degli anni, l’offerta ha visto il connubio con tipicità del territorio: lo Squacquerone di Romagna D.O.P., l’Albana di Romagna, il Sale Dolce di Cervia, per allettare tutti i palati. Nella foto lo staff: la famiglia Lombardi, Ilaria, Luca e Raffaella. essere impresa • • • giugno 2018 • 11


territorio Predappio: la cultura come strumento di pace

Un centro studi internazionale nell’ex Casa del Fascio

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redappio, il comune dell’Appennino noto per essere il paese di Benito Mussolini, che qui nacque il 29 luglio 1883, vuole chiudere i conti col proprio ingombrante passato. Come spiega il sindaco Giorgio Frassineti (nella foto): «è necessario smettere di avere paura e favorire la riflessione su ciò che è stato e non deve più essere. Il recupero dell’ex Casa del Fascio e la sua destinazione a centro studi internazionali sulla storia dei totalitarismi è lo strumento per un confronto con la verità». Come si legge nella presentazione del progetto, la scelta di operare una ristrutturazione corrisponde non soltanto alla volontà dell’Amministrazione comunale di valorizzare la memoria storica in un’ottica di comprensione del passato e di educazione critica alle vicende storiche della prima metà del ventesimo secolo, inserendosi anche in un processo in corso in tutta Europa. Obiettivo è il ripensamento dei musei storici e la costruzione pubblica condivisa attorno a fatti ed eventi che sono stati profondamente significativi per il loro valore simbolico e politico, nonché per il richiamo a un’epoca tragica e difficile della storia europea. Per comprendere appieno il percorso, che ha condotto l’amministrazione comunale a questo traguardo, è imprescindibile conoscere l’antefatto.

Frassineti racconta con passione le vicende del paese, che guida dal 2009, potendo vantare una rielezione con il 45% dei consensi. Conoscenza indispensabile per capire la portata del progetto che fra pochi mesi avrà inizio, con l’avvio del cantiere per il restauro dell’edificio, disegnato dall’architetto Arnaldo Fuzzi. Il primo cittadino rivela «lo sviluppo del borgo è legato strettamente a quello del suo cittadino più famoso. Il toponimo non lascia adito a dubbi, do vì, due vie; fino agli anni Venti del secolo scorso, infatti, Dovìa era costituita da poche case, gli abitanti erano braccianti occupati nella produzione del sangiovese, il vino tipico della zona e il cuore del paese era l’osteria. Diffusa la povertà, la pellagra mieteva numerose vittime». Il fabbro Alessandro Mussolini e la moglie Rosa Maltoni, maestra del paese, vivevano in quello che sarebbe diventato Palazzo Varano, attuale sede dell’amministrazione comunale, coi figli. Alla morte della madre, i Mussolini lasciarono Predappio per trasferirsi a Forlì. Ma il luogo natale non viene dimenticato e, dal 1925 sino al 1942, si realizza la fondazione della Predappio Nuova, con la costruzione di opere architettoniche progettate da Florestano di Fausto, che conferì l’attuale aspetto al palazzo comunale, Cesare Bazzani e Cesare Valle, che delinearono la fisionomia che tutt’ora Predappio conserva. Un impulso anche per l’economia locale, che da rurale si trasformò in artigiana, trainata dai numerosi cantieri sorti, richiedendo manovali, muratori e carpentieri. Senza dimenticare l’impianto industriale Aeronautica Caproni, che impiegò più di 1400 persone. Il mito del volo si completa con la costruzione dell’aeroporto di Forlì, da cui dovevano partire gli aerei costruiti nelle gallerie Caproni e assemblati a valle. Al contempo la piccola Predappio diviene frequentata meta turistica, “Galilea di tutti noi” secondo l’espressione di Achille Starace, per esaltare il culto del Duce di Continua a pagina 13 • • •

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territorio Il parlamentare era Domenico Leccisi, trafugatore della salma del duce. Il 31 agosto 1957 il feretro giunse al cimitero di San Cassiano, nella cripta di famiglia. Le vicende di Mussolini ripresero dunque a influenzare la vita del comune, che, in pochi giorni, divenne meta di pellegrinaggio di nostalgici: tremilacinquecento domenica 8 settembre e settemila la settimana successiva, un flusso che, per anni, ha comportato problemi di ordine pubblico. Accanto a questi riti pagani, fiorisce un commercio di gadget: dai vessilli ai busti del duce, sino alle bottiglie di vino, l’effigie di Mussolini e i suoi motti campeggiano su una pluralità di souvenir. I visitatori della cripta lasciano scritte sui registri, eppure, come sintetizzato da Sergio Luzzatto “giovani o giovanissimi, gli odierni pellegrini di Predappio non sanno nulla di Mussolini, nulla di quel passato fascista che si compiacciono di immaginare come trasgressivo futuro.”

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L’ex Casa del Fascio diventa un centro studi internazionale cui si alimentava la propaganda fascista. Un’affermazione per l’area, in precedenza considerata “terra del niente”. La caduta di Mussolini pose un brusco stop a tutto questo e Predappio subì la damnatio memoriae. Ulteriore svolta nel 1957, quando il presidente del consiglio Adone Zoli, cresciuto a Predappio, fece restituire le spoglie di Mussolini alla famiglia perché fosse tumulato nel cimitero di San Cassiano, accanto ai suoi familiari. Il sindaco comunista Egidio Proli confrontandosi con i rappresentanti del governo, affermò: «Non ci ha fatto paura da vivo, non ci farà paura da morto». Come racconta Frassineti, fu un atto di pietà, Zoli aveva sempre avuto buoni rapporti con la famiglia Mussolini: i genitori di Rachele Guidi erano stati addirittura custodi presso la tenuta agricola del presidente del Consiglio. Ma, narrano le cronache, anche un atto politico. Il monocolore democristiano da lui presieduto ottenne la fiducia grazie al voto di un parlamentare appartenente al gruppo misto, indipendente, pur essendo stato eletto nelle file del MSI, di cui Zoli, fiero antifascista aveva rifiutato i voti.

Dunque il confronto con la veridicità dei fatti è indispensabile e, oggi, anche urgente. Non si può lasciare che la paura di un ricordo, il timore delle polemiche e la fatica di superare i pregiudizi impediscano di tenere viva la memoria di ciò che è accaduto, come monito, affinché non si ripeta. Non a caso il progetto gode del supporto di numerosi accademici e storici, non soltanto italiani e il racconto di quanto realizzato a Predappio ha guadagnato le copertine dei quotidiani americani. L’attuale amministrazione comunale si è data l’obiettivo di fronteggiare il passato per comprendere il significato di una dittatura totalitaria senza confondere il giudizio storico con quello etico-politico. E questo è stato capito e sostenuto da numerose personalità, tra cui Branko Lustig, produtContinua a pagina 14 • • •

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territorio

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L’ex Casa del Fascio diventa un centro studi internazionale tore cinematografico di Schindler’s List. Continua Frassineti «la sfida più grande è quella di riconsegnare alla storia un fenomeno che ha segnato profondamente il XX secolo, ma che si è concluso nel 1945. Il progetto di riuso dell’Ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità rappresenta l’opportunità di riqualificare l’immagine del comune, partendo da un grande centro culturale, vocato a diventare sede di studi internazionali».

ministrazione, dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero per i Beni e le attività culturali, sta per decollare. Il ruolo della conoscenza e dei luoghi della memoria come antidoto al fanatismo e agli estremismi è stato riconosciuto anche dall’Unione delle comunità ebraiche, che hanno approvato l’idea di trasformare la sede della rappresentanza del regime, in luogo di studio. Il ruolo storico del fascismo è indubbio, partire da un centro di documentazione e studi sulla storia del 900, che divenga il fulcro della struttura culturale di Predappio, con un archivio, la biblioteca, un’emeroteca e una videoteca, aperti al pubblico e che si specializzi sul periodo fra le due guerre mondiali, con riferimento alla genesi, allo sviluppo e alla caduta del regime fascista è l’unico modo per confrontarsi con un passato controverso, per trarne un insegnamento prezioso. I tempi sono maturi per poter osservare ed elaborare, con il necessario distacco, il periodo.

Pur consapevoli delle difficoltà nel confrontarsi con un passato, col quale per anni è parso impossibile un approccio obiettivo, il progetto Predappio, grazie alla determinazione di Frassineti e dei primi finanziamenti messi a disposizione dalla sua am-

PIANI E OFFERTE ASSICURATIVE IN CONVENZIONE PER GLI ASSOCIATI ANAP GRUPPO TERRITORIALE DI FORLÌ L’Agenzia di Generali Italia di Forlì con la stipula di questa Convenzione è in grado di offrire una serie di piani e offerte assicurative a condizioni agevolate riservate agli associati ANAP, riguardanti la persona e l’ambito familiare. Vi presentiamo le garanzie offerte: - protezione della famiglia e dell’abitazione del socio - rischi della circolazione - rischi professionali - tutela della salute. La nostra Agenzia è il punto di riferimento per offrire soluzioni dedicate a: - previdenza integrativa e complementare - prodotti assicurativi a contenuto finanziario - prodotti per il risparmio. Vieni a trovarci. Scoprirai che investire in serenità è molto più semplice di quello che immagini.

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14 • giugno 2018 • • • essere impresa


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notiziario tecnico

Consulenza fiscale • a cura di Francesco Bandini FATTURA ELETTRONICA E NUOVI CHIARIMENTI DA PARTE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE Dal 1° luglio 2018 scatterà l’obbligo di fatturazione elettronica per le cessioni di benzina o di gasolio destinati ad essere utilizzati come carburanti per autotrazione mentre è prevista, invece, per il 1° gennaio 2019 l’entrata in vigore dell’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica B2B (fatturazione tra aziende) e B2C (verso i contumatori privi di partita Iva). Le regole tecniche del processo di fatturazione elettronica sono state definite dall’Agenzia delle entrate con il provvedimento dello scorso 30 aprile 2018 mentre con la circolare n. 8/E dello stesso giorno sono state fornite le prime precisazioni sulla ricordata anticipazione dell’obbligo. Il 24 maggio 2018, nell’ambito di un incontro con la stampa specializzata, l’Agenzia delle Entrate ha fornito i nuovi interessanti chiarimenti in merito alla gestione della fattura elettronica di cui seguono i più rilevanti: Conservazione delle fatture elettroniche - Innanzitutto, il 24 maggio, l’agenzia delle Entrate ha fornito ulteriori chiarimenti sulle misure introdotte in tema di emissione, conservazione e trasmissione delle fatture elettroniche. Si ricorda in generale a tale riguardo che, per “fatturazione elettronica”, ai sensi dell’art. 21, comma 1, del Dpr 26 ottobre 1972, n. 633, si intende la fattura che è stata emessa e ricevuta in un qualunque formato elettronico. Tra le novità di maggiore interesse emerse dalle risposte fornite dalle Entrate all’incontro in questione va senz’altro sottolineata la possibilità di conservare le fatture elettroniche non solo in formato “xml” ma altresì in formato “pdf”, a condizione, però, che il contenuto del documento rimanga identico. In altri termini, secondo l’Amministrazione finanziaria, è legittima la conservazione della copia in formato pdf della fattura elettronica custodita in originale presso il Sistema di Interscambio (Sdi). L’Agenzia ha sottolineato, in ogni caso, che il documento conservato in pdf è una mera copia informatica dell’originale ossia il file xml trasmesso allo Sdi, la cui conformità al medesimo, dal punto di vista normativo, è garantita dall’art. 23-bis del Dlgs 7 marzo 2005, n. 825 (Codice dell’amministrazione digitale), il quale al comma 2 sancisce che «le copie e gli estratti informatici del documento informatico, se prodotti in conformità alle vigenti regole tecniche di cui all’art. 71, hanno

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la stessa efficacia probatoria dell’originale da cui sono tratte se la loro conformità all’originale, in tutte le sue componenti , è attestata da un pubblico ufficiale a ciò autorizzato o se la conformità non è espressamente disconosciuta. Resta ferma, ove previsto, l’obbligo di conservazione dell’originale informatico». Ora, nel caso della fattura elettronica non sussistono particolari regole per quanto concerne l’obbligo di conservazione dell’originale, pertanto è sufficiente che l’emittente del documento o il ricevente pongano in essere un processo di conservazione che rispetti tutte le regole imposte ai fini civilistici dal Dpcm 3 dicembre 2013 e, ai fini fiscali, dal Dm 17 giugno 2014. Pertanto, la conservazione del documento in formato “pdf” in quanto formato considerato idoneo dal Dpcm 3 dicembre 2013 soddisfa pienamente l’onere di conservazione della fattura elettronica nel tempo. Considerato quindi che il Dpcm 3 dicembre 2013 include il formato pdf tra quelli idonei per la conservazione, l’agenzia delle Entrate conclude che il contribuente potrà conservare la copia delle fatture elettroniche in formato pdf. Fatture scartate dal SdI - Altro rilevante chiarimento concerne le fatture scartate dal Sistema di Interscambio. Si ricorda che a norma del Provvedimento dell’agenzia delle Entrate n. 89757 del 30 aprile 2018 il SdI, per ogni file della fattura elettronica o lotto di fatture elettroniche correttamente ricevuti, effettua successivi controlli del file stesso. In caso di mancato superamento dei controlli viene recapitata - entro 5 giorni - una “ricevuta di scarto” del file al soggetto trasmittente sul medesimo canale con cui è stato inviato il file al Sdi. La fattura elettronica o le fatture del lotto di cui al file scartato dal Sdi si considerano non emesse. Di converso, nel caso di esito positivo dei controlli, il Sdi recapita la fattura elettronica al soggetto ricevente e in caso di esito positivo del recapito invia al soggetto trasmittente una “ricevuta di consegna” della fattura elettronica che contiene anche l’informazione della data di ricezione da parte del destinatario. Infine, nel Provvedimento si prevede che la data di emissione della fattura elettronica è la data riportata nel campo “Data” della sezione “Dati Generali” del file della fattura elettronica, che rappresenta una delle informazioni obbligatorie ai sensi degli artt. 21 e 21bis del Dpr n. 633/1972. Pertanto, se la fattura supera positivamente i controlli del Sdi si considera emessa alla data riportata nel documento elettronico medesimo; se invece i controlli hanno esito negativo la fattura viene scartata e si considera non emessa. In quest’ultimo caso, analogamente a quanto disposto in caso di scarto dei file attinenti le dichiarazioni fiscali o le comunicazioni alle Entrate, il soggetto emittente disporrà di ulteriori cinque Continua a pagina 17 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 16

giorni decorrenti dalla data dello scarto per reinviare correttamente all’Sdi il file senza incorrere nella violazione di cui all’art. 6 del Dlgs 18 dicembre 1997, n. 471. I cinque giorni decorrono dalla data dello scarto riportata nella ricevuta e non da quando viene aperto e letto il messaggio dall’utente e devono essere calcolati considerando solo i giorni lavorativi (escludendo cioè sabato, domenica e festività), così come disposto in caso di scarto per i file trasmessi all’amministrazione finanziaria mediante servizi telematici. Contratti di netting - Infine, si segnalano, rimanendo in tema di fatturazione elettronica, i chiarimenti forniti nel corso dell’evento dall’Agenzia con riferimento ai cosiddetti contratti di netting. Si parla di contratto di netting in caso di contratto di somministrazione fra il gestore e la compagnia petrolifera, relativamente ai rifornimenti effettuati direttamente dall’utente, che per il pagamento utilizza apposite card aziendali. Si ricorda che a far data dal 1° luglio 2018 coloro che effettuano rifornimenti periodici di carburante presso i distributori mediante l’utilizzo delle carte fedeltà potranno considerare in deduzione il costo e in detrazione l’Iva effettuando il pagamento con le tessere magnetiche rilasciate direttamente dalla società petrolifere, ma dovranno effettuare i pagamenti esclusivamente mediante appositi strumenti di pagamento tracciabili. In tali ipotesi, l’obbligo di pagamento con dette modalità all’atto della cessione o ricarica non si accompagna necessariamente a quello di fatturazione elettronica. Infatti, nel caso in cui la compagnia petrolifere emetta buoni o carte carburante che consentono al cessionario di recarsi presso un impianto stradale di

distribuzione gestito dalla stessa compagnia per fare rifornimento di benzina sulla base del contratto di “netting”, l’operazione andrà necessariamente documentata tramite l’emissione di fattura elettronica al momento della cessione/ricarica. Al contrario, qualora il buono consenta di rifornirsi presso diverse compagnie o singoli imprenditori che non fanno parte del circuito delle compagnie di distribuzione (pompe bianche) ovvero consenta l’acquisto di più beni e servizi, si avrà un semplice documento di legittimazione, la cui cessione non è soggetta ad Iva ed a quello di fatturazione elettronica.

Preregistrazione per l’e-fattura con delega agli intermediari Grazie al servizio di pre-registrazione, le imprese e i professionisti possono comunicare “a monte” l’indirizzo telematico su cui ricevere le loro fatture elettroniche. Per effettuare questa scelta - e abbinare quindi alla propria partita Iva un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec) o un “codice destinatario” (nel caso di invio dei file delle fatture su canale web service o Ftp) - basta accedere, personalmente o tramite un intermediario delegato, all’apposito servizio online, all’interno del portale “Fatture e corrispettivi”. I contribuenti potranno delegare uno o più intermediari all’utilizzo di tutte le funzionalità connesse al processo di e-fattura o delegare separatamente uno o più professionisti al solo servizio di registrazione dell’indirizzo telematico o a quello di consultazione delle fatture elettroniche. La delega agli intermediari abilitati può essere conferita sia attraverso Entratel/ Fisconline, sia presentando l’apposito modello presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia. Continua a pagina 18 • • •

UFFICIO CREDITO CONFARTIGIANATO Presso i nostri uffici troverete gli strumenti necessari per la gestione finanziaria della vostra impresa. In particolare ci occupiamo di: ➽ Analisi dei flussi finanziari aziendali ➽ Richiesta finanziamenti a tassi estremamente convenienti, attraverso l’utilizzo di garanzie previste dal FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI e dal FONDO REGIONALE DI CO-GARANZIA. ➽ In convenzione con Unifidi è possibile ottenere finanziamenti a medio/lungo termine per investimenti, liquidità e consolidamento dei debiti, così come anche garanzie su linee di credito a breve (fido di c/c, SBF, e anticipo fatture) e su leasing, ➽ Condizioni bancarie vantaggiose, con la possibilità di controllare sia i tassi “dare” (scoperto di c/c, portafoglio sbf, anticipo fatture) sia i costi fissi (spese di chiusura, RI-BA, sconto e incasso SBF, giorni di valuta per assegni ed effetti, ecc.), ➽ Richiesta di agevolazioni all’impresa. ➽ In accordo con Fraer Leasing SpA siamo in grado di proporre soluzioni diversificate per l’acquisizione di beni strumentali (autovetture, veicoli commerciali, camion/rimorchi, macchine utensili, macchine operatrici, macchine da cantiere, immobili). Per informazioni contattare l’ufficio credito di zona Tel. 0543/452811 - Fax 0543/452843 - e-mail: credito@confartigianato.fo.it

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Emilia Romagna

essere impresa • • • giugno 2018 • 17


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 17

DISTRIBUTORI DI CARBURANTI A ELEVATA AUTOMAZIONE E TRASMISSIONE DEI CORRISPETTIVI La decorrenza dell’adempimento dal 1° luglio prossimo riguarda solo i gestori di impianti di distribuzione stradale di benzina e gasolio a elevata automazione, in cui il rifornimento avviene esclusivamente in modalità self service prepagato. Gli impianti interessati sono quelli provvisti di sistemi automatizzati per la rilevazione dei dati, di terminali per il pagamento e di sistemi informatici per la gestione dei dati di carico e di scarico delle quantità di carburante. Con successivi provvedimenti saranno gradualmente individuate le altre categorie di operatori che dovranno effettuare la comunicazione, fermo restando che il termine ultimo per l’avvio dell’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica è fissato al 1° gennaio 2020. Con il Comunicato Stampa del 28 maggio 2018 è stato presentato il Provvedimento adottato congiuntamente dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate e dal Direttore dell’Agenzia Dogane e dai Monopoli che definisce i criteri per la trasmissione dei dati sia per l’acquisizione dei corrispettivi delle cessioni di carburanti verso i consumatori finali, sia per la successiva digitalizzazione del registro di carico/scarico. In base a quanto previsto dalla Manovra 2018, le informazioni da memorizzare e inviare riguardano i corrispettivi giornalieri derivanti dalle cessioni di benzina e gasolio destinati a essere utilizzati come carburanti per motori. Come per l’obbligo di emissione della fattura elettronica, i nuovi adempimenti saranno obbligatori dal prossimo 1° luglio, limitatamente a un numero contenuto di operatori. Il tracciato unico per la trasmissione dei dati dovrà essere inviato all’Agenzia Dogane e Monopoli con cadenza mensile, entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di riferimento. Sarà poi l’Agenzia Dogane e Monopoli a riversare all’Agenzia delle Entrate i dati di sua competenza, nel rispetto di misure che garantiscano la sicurezza informatica. Le due Agenzie, declinando il principio once only, attivano l’interoperabilità mirata sia alla riduzione degli oneri in capo agli operatori, sia a incrementare l’emersione di fenomeni fraudolenti.

SCADENZA IMPOSTE 2018 Il versamento delle imposte risultanti dal mod. REDDITI / IRAP/IRES 2018 va effettuato entro il 2.7 ovvero il 20.8 con la maggiorazione dello 0,40% e può essere versato in un’unica soluzione oppure in un numero variabile di rate di pari importo, fermo restando che la rateizzazione deve concludersi entro il mese di novembre. Si evidenzia che il termine mensile entro il quale va effettuato il versamento in caso di rateazione è fissa-

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to- al giorno 16 per i titolari di partita IVA ed entro fine mese per i non titolari di partita IVA. Ecco di seguito un riepilogo in forma tabellare:

NON TITOLARI DI PARTITA IVA RATA

VERSAMENTO 1ª RATA ENTRO IL 02.07.2018

VERSAMENTO 1ª RATA ENTRO IL 20.08.2018 (+0,4%)

SCADENZA

% INTERESSI

SCADENZA

% INTERESSI

1

02.07.2018

0

20.08.2018

0

2

31.07.2018

0,31

31.08.2018

0,11

3

31.08.2018

0,64

01.10.2018

0,44

4

01.10.2018

0,97

31.10.2018

0,77

5

31.10.2018

1,30

30.11.2018

1,10

6

30.11.2018

1,63

TITOLARI DI PARTITA IVA RATA

VERSAMENTO 1A RATA ENTRO IL 02.07.2018

VERSAMENTO 1A RATA ENTRO IL 20.08.2018 (+0,4%)

SCADENZA

% INTERESSI

SCADENZA

% INTERESSI

1

02.07.2018

0

20.08.2018

0

2

16.07.2018

0,16

20.08.2018

0

3

20.08.2018

0,49

17.09.2018

0,33

4

17.09.2018

0,82

16.10.2018

0,66

5

16.10.2018

1,15

6

16.11.2018

1,48

16.11.2018

0,99

Consulenza del lavoro • a cura di Susi Silvani DAL 1° LUGLIO 2018 DIVIETO DI PAGARE LE RETRIBUZIONI IN CONTANTI Si informa che, secondo quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2018 (art. 1 commi da 910 a 914 L. 205/2017) a far data dal 1° luglio 2018 scatta il divieto per i datori di lavoro privati ed i committenti di corrispondere le retribuzioni e i compensi (o relativi acconti/anticipazioni) ai lavoratori per mezzo di denaro contante. Diventa infatti obbligatorio effettuare i suddetti pagamenti tramite sistemi tracciabili; in particolare il legislatore ha previsto che la retribuzione (o il compenso) dovrà essere pagato dal datore di lavoro al Continua a pagina 19 • • •


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 18

lavoratore tramite banca o ufficio postale, utilizzando uno dei seguenti mezzi: a) bonifico sul conto identificato dal codice IBAN indicato dal lavoratore; b) strumenti di pagamento elettronico; c) pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento; d) emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato. L’impedimento s’intende comprovato quando il delegato a ricevere il pagamento è il coniuge, il convivente o un familiare, in linea retta o collaterale, del lavoratore, purchè di età non inferiore a sedici anni. Le disposizioni sopra indicate si applicano a tutti i rapporti di lavoro subordinato (indipendentemente dalla durata e dalle modalità di svolgimento della prestazione), alle collaborazioni coordinate e continuative, ai contratti di lavoro instaurati dalle cooperative con i propri soci ai sensi della Legge 142/2001. Sono invece esclusi i rapporti di lavoro instaurati con le pubbliche amministrazioni e i rapporti di lavoro domestico, per cui in questi casi il datore di lavoro potrà effettuare il pagamento anche in contanti. In caso di violazione della normativa in oggetto è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria per il datore di lavoro o committente consistente nel pagamento di una somma da euro 1.000,00 a euro 5.000,00. Infine, si segnala che il legislatore ha anche definitivamente chiarito che la firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione.

APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE RIATTIVAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA PUBBLICA La Regione Emilia-Romagna con delibera n. 469 del 10 aprile 2017 aveva comunicato che, a seguito dell’esaurimento delle risorse dedicate all’apprendistato professionalizzante, l’offerta formativa pubblica per l’acquisizione di competenze di base e trasversali per gli apprendisti assunti a far data dal 12/04/2017 non era più disponibile. Ora la stessa Regione con Delibera n. 220 del 19/02/18 ha riattivato l’offerta formativa pubblica rivolta ai lavoratori assunti con contratto di apprendistato professionalizzante a far data dal 02/05/2018. Ciò comporta che per gli apprendisti assunti da questa data le imprese sono obbligate a percorsi di 40 ore interamente finanziate dalla Regione con risorse

del FSE (Fondo Sociale Europeo) che esclude la possibilità di finanziare la formazione obbligatoria per la sicurezza, la quale pertanto dovrà essere aggiuntiva e a totale carico dell’azienda. L’offerta formativa è pari a 40 ore annue e si limita alla prima annualità. Agli apprendisti assunti a partire dal 2 maggio 2018 che abbiano frequentato i percorsi formativi relativi alla prima annualità nel corso di precedenti rapporti di apprendistato professionalizzante la Regione riconosce il credito formativo e saranno pertanto esentati dall’obbligo; sono inoltre esclusi dall’obbligo formativo dell’offerta pubblica gli apprendisti in possesso di titolo di studio universitario.

NUOVE PRESTAZIONI OCCASIONALI E POSSIBILITÀ DI RIMBORSO DELLE SOMME NON UTILIZZATE In materia di nuove prestazioni occasionali di cui al D.L. n. 50/2017 (art.54-bis), con Messaggio del 25 maggio u.s., l’INPS ha comunicato che, all’interno della procedura telematica predisposta nel sito dell’Istituto, è ora possibile per il committente richiedere il rimborso di eventuali importi versati ma non utilizzati: si tratta però unicamente di quelle somme effettivamente versate dai committenti e non delle somme di cui si ha la titolarità nel portafoglio in seguito a concessione di benefici o bonus. La richiesta potrà essere effettuata in via telematica attivando l’apposita procedura di rimborso, indicando l’utilizzatore lo strumento di pagamento che in ogni caso dovrà essere intestato o cointestato al medesimo.

TIROCINI E ATTIVITA’ DI VIGILANZA ISPETTIVA Si segnala che, con Circolare n. 8 del 18 aprile u.s., L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha fornito alcune istruzioni e linee guida in merito alle ispezioni finalizzate al controllo della legittimità e regolarità dei tirocini formativi extracurriculari. Premesso che l’attività ispettiva dovrà svolgersi con una collaborazione tra il personale ispettivo e i competenti uffici regionali, l’INL sottolinea che l’obiettivo principale dell’attività di vigilanza dovrà essere la verifica dell’effettiva presenza dell’elemento formativo del tirocinio, esaminando in concreto le modalità del suo svolgimento, in quanto esso deve essere finalizzato all’apprendimento e non all’esercizio di una mera prestazione lavorativa. In merito, si prevede espressamente che, qualora fosse verificata l’assenza dei requisiti o la violazione delle norme regionali che regolano il tirocinio, il personale ispettivo, nei casi più gravi (quali, ad esempio, il tirocinio attivato per lo svolgimento di attività elemenContinua a pagina 20 • • • essere impresa • • • giugno 2018 • 19


notiziario tecnico • • • Segue da pagina 19

tari e ripetitive, o la totale assenza del Piano Formativo Individuale ), potrà anche convertire il rapporto, riqualificandolo come rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

NUOVA NORMATIVA IN MATERIA DI PRIVACY IN VIGORE DAL 25 MAGGIO Si ricorda che il 25 maggio 2018 è entrato in vigore il nuovo Regolamento comunitario (GDPR) che va a sostituire il Codice della Privacy (D.Lgs. 196/2003) che era vigente nel nostro Paese. Detto Regolamento - n. 679 del 27/04/2016 - stabilisce le misure da adottare per la protezione dei dati personali e sensibili da parte di qualsiasi società, entità o organizzazione operante all’interno dell’Unione Europea o che, esterna all’UE, offra beni o servizi a clienti o imprese nell’Unione.

Artistico • a cura di Fabiola Foschi CHE COSA SONO LE ATTIVITÀ “ARTISTICHE TRADIZIONALI” È importante per un’azienda ottenere l’inserimento della propria attività nell’elenco delle imprese dell’artistico tradizionale. Infatti, oltre ad essere un importante riconoscimen-

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to che qualifica i mestieri artigiani, offre diverse possibilità di:  poter accedere a finanziamenti agevolati, finalizzati ad incentivare lo sviluppo e la valorizzazione dei mestieri ;  contributi a sostegno dell’attività, erogati dalla Regione Emilia Romagna per partecipare a fiere e mostre di settore;  superare il numero massimo di dipendenti previsto per le imprese artigiane ( da 32 fino a 40), con relativo risparmio.

Elenco delle lavorazioni artistiche tradizionali e dell’abbigliamento su misura I II III IV V VI VII

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Abbigliamento su misura Cuoio, pelletteria e tappezzeria Decorazioni Fotografia, riproduzione disegni e pittura Legno e affini - Metalli comuni - Metalli pregiati, pietre preziose, pietre dure e lavorazioni affini VIII - Servizi di barbiere, parrucchiere ed affini ed attività di estetista: IX - Strumenti musicali X - Tessitura, ricamo ed affini Xl - Vetro, ceramica, pietra ed affini XII - Carta, attività, affini e lavorazioni varie XIII - Alimentaristi Per informazioni contattare la responsabile di categoria Fabiola Foschi al numero 0543 452844 oppure i referenti delle sedi territoriali.


donne impresa movimenti Orientarsi per guidare lo sviluppo

Il futuro della rappresentanza

C

onfartigianato Emilia Romagna lo scorso 25 maggio ha promosso un incontro formativo rivolto a dirigenti e funzionari delle Associazioni regionali, presenti allo Zanhotel Centergross di Bologna. Dopo l’introduzione del segretario regionale Amilcare Renzi, che ha affrontato i temi della rappresentanza e delle istanze delle imprese artigiane, è stata poi la volta di Marco Granelli, presidente di Confartigianato Emilia-

Romagna e vice presidente vicario nazionale, che ha coordinato l’incontro e che si è soffermato sulla programmazione di indirizzo dell’associazione per i prossimi anni. A seguire Enrico Quintavalle, responsabile del Centro Studi di Confartigianato, ha presentato una ampia e dettagliata ricerca sui dati economici di maggior rilievo a livello nazionale e regionale. Al termine della presentazione dei dati è stata la volta di Giulio Sapelli, editorialista e professore di Storia Economica all’Università degli studi Milano (nella foto con i vertici di Donne Impresa Emilia-Romagna), che ha presentato alla platea uno sguardo ad ampio raggio sulla situazione economica e politica internazionale e nazionale, che ha toccato le numerose situazioni di crisi della contemporaneità, fra cui i rapporti con i mercati orientali e la qualità della formazione scolastica. A concludere l’incontro è stato il presidente nazionale di Confartigianato Imprese, Giorgio Merletti, che ha presentato agli astanti il piano di sviluppo dell’Associazione, ricordando l’importanza di mantenere il contatto con i territori e con le comunità sociali e produttive.

Confronto con Sonia Alvisi Consigliera di Parità

La maternità non è una malattia Donne Impresa Confartigianato Emilia Romagna continua l’impegno per promuovere una reale parità di genere. Il 21 maggio il consiglio del movimento, guidato dalla presidente Emanuela Bacchilega, ha incontrato la consigliera regionale di Parità Sonia Alvisi. “La maternità non è una malattia, e non deve essere un problema”, ha dichiarato la consigliera regionale di parità. Secondo Alvisi anche la nostra regione sconta difficoltà nel rendere naturale un evento che implica inevitabilmente ripercussioni, anche pesanti, in ambito lavorativo, sia per la lavoratrice che per il datore di lavoro. Nell’incontro con la Giunta regionale del Movimento Donne Impresa, non ha avuto incertezze nel riconoscere alle imprenditrici maggiori difficoltà nel gestire e conciliare l’impresa, la famiglia e, perché no, le proprie aspirazioni personali. Non basta sostenere che la maternità sia preziosa ol-

tre che per la realizzazione personale anche per la stabilità sociale e per l’economia. Bisogna essere coerenti e almeno difendere, se non promuovere, tale scelta anche per le lavoratrici autonome che, invece, non di rado scontano discriminazioni anche solo per l’accesso ai nidi e alle materne per i propri figli. Altri temi toccati nell’incontro sono stati il mobbing di genere sul lavoro e l’attività svolta dalle donne come caregiver di familiari disabili o non autosufficienti. Sonia Alvisi ricopre un ruolo la cui funzione è quella di promuovere l’uguaglianza di opportunità eliminando la discriminazione tra donne e uomini nel lavoro. Per questo ha mostrato piena disponibilità nell’affiancare le imprenditrici ascoltando con attenzione quanto proposto, colpita dalla franchezza e positività delle indicazioni espresse dalle presenti, assicurando la disponibilità ad un confronto più frequente con Donne Impresa dell’Emilia-Romagna. essere impresa • • • giugno 2018 • 21


movimenti anap Welfare, il ruolo delle associazioni

Quando lo stato non basta

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e reti sociali sono una componente fondamentale del sistema di welfare in Italia. Da una recente rilevazione condotta dall’ufficio studi di Confartigianato risulta che il 35% delle famiglie, in cui vive un anziano di più di 80 anni, riceve una qualche forma di aiuto informale, non istituzionalizzato. Dato che trova la sua motivazione nel benessere diffuso e nella conseguente crescita delle aspettative di vita. L’aumento di popolazione anziana e l’innalzamento delle prospettive di longevità, comportano, tuttavia, l’incremento di casi di individui che sviluppano patologie legate all’invecchiamento, spesso disabilità cognitive e fisiche. Al contempo, la nostra società si caratterizza per una costante diminuzione

della natalità. Da questo quadro appare evidente che si determini uno squilibrio fra chi ha bisogno di assistenza e chi è in grado di prendersene cura. Di fronte a una richiesta di assistenza sempre più pressante, l’ente pubblico si rivela insufficiente a coprire il fabbisogno. Per questo, assume particolare rilievo la collaborazione da parte del privato, per innescare un circolo virtuoso. Spiega Giuseppe Mercatali coordinatore Anap “Confartigianato per il sociale è attualmente impegnata all’inquadramento della figura del caregiver, il familiare che si prende cura di un congiunto affetto da disabilità, nella consapevolezza che le risorse limitate a disposizione del pubblico richiedono di rinnovare il concetto di assistenza, attualizzandolo alle mutate condizioni economiche.” È necessario dare vita a una dimensione comunitaria che prenda le mosse dal territorio, che recuperi i legami fra individui e che consenta di ricostruire il sistema sociale, includendo il concetto di solidarietà. Conclude Mercatali “Anap rappresenta un esempio di solidarietà intragenerazionale, anziani ancora in buona salute, che si impegnano ad aiutare altri che, purtroppo, non lo sono più. Una collaborazione per dare risposte ad ambiti in cui le istituzioni faticano a garantire i servizi.”

Riunito il coordinamento regionale

Collaborazione su non autosufficienza e welfare Il Consiglio direttivo dell’ANAP regionale si è riunito a Faenza (nelle foto) per una riflessione comune dopo sul periodo congressuale che caratterizzerà la vita organizzativa nei prossimi mesi. Fondamentale per il lavoro comune, una valutazione degli ultimi provvedimenti che hanno animato i tavoli di confronto avuti con la Regione Emilia Romagna, con particolare riferimento allo stato di attuazione delle Case della Salute, del Piano Socio-sanitario regionale 2017-2019 e della ludopatia negli anziani. Priorità per il lavoro di Anap è riconsiderare la non autosufficienza e i caregiver, confrontandosi con modelli di welfare di altri Paesi UE ritenuti 22 • giugno 2018 • • • essere impresa

modello (es Svezia, Francia, Germania). Sui valori oggi meritevoli di maggiore attenzione in quanto patrimonio degli artigiani e della società, il Consiglio ha realizzato un incontro con Sua Eccellenza Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, per parlare del tema degli “Imprenditori al servizio del bene comune”. Non solo oggi si assiste alla rinuncia generalizzata al “formare al lavoro e alla responsabilità del fare per il bene comune”, ma il sistema economico e la globalizzazione finanziaria paiono incardinati su un unico imperativo guida: privilegiare il profitto immediato piuttosto che l’investimento con Continua a pagina 23 • • •


anap movimenti Confartigianato Persone intensifica la sua attività

Con il centro difesa consumatori

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na comunità di persone; il significato di territorio incarna anche la base della nostra società. Individui che vivono, lavorano e fruiscono di servizi in un ambito territoriale definito. Un insieme di soggetti, imprese e istituzioni che operano per il bene comune, un consorzio, fra tutti coloro che condividono la stessa sorte. Fra le persone coesistono fasce d’età differenti, con bisogni diversi, che necessitano di una pluralità di risposte. Confartigianato per il Sociale è nata con lo scopo di costruire opportunità per le fasce più deboli della popolazione. Anziani, familiari che si occupano di servizi di cura e tutti i cittadini che si rivolgono all’associazione, riconoscendola come interlocutore anche in materie che esulano dal fare impresa. Per Confartigianato la persona è protagonista del pensare, del progettare, del fare, il lavoro è lo strumento e la dimensione di superamento dei bisogni, ma anche come straordinario luogo di creatività. Il welfare è una delle direttrici strategiche di Confartigianato che ne promuove una nuova visione per individuare soluzioni adeguate ai nuovi bisogni degli imprenditori, delle famiglie,

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Collaborazione su non autosufficienza e welfare prospettive etiche e il lavoro. “La crisi attuale più che economica appare di prospettiva sociale collettiva” ha spiegato il vescovo Toso. Valori come i diritti sociali, l’istruzione, la vita, smettono di avere importanza per l’impresa ma anche per i giovani, attratti piuttosto dal tutto e subito, senza impegno, fatica e responsabilità.

delle comunità territoriali e creare un’opportunità di crescita per il Paese. Di fronte alla crisi della famiglia, che costituisce il legame impresa-vita, diventa indispensabile la funzione sociale di Confartigianato, come soggetto aggregatore. Per questo nell’ambito dei servizi pensati in favore della persona c’è anche la collaborazione con il Centro Difesa Consumatori di Faenza. Grazie all’accordo stipulato, gli associati Anap potranno avere una prima consulenza gratuita per valutare le azioni percorribili in caso di controversie con operatori di utenze, in caso di risarcimento danno e altre contestazioni. Una sinergia pensata per integrare le collaborazioni già avviate con professionisti locali in materia legale e assicurativa.

Accesso ai servizi sanitari

Coordinamento delle attività di accompagnamento Nell’ottica di collaborazione fra tutti i soggetti che contribuiscono al benessere del territorio, ricordiamo che è attivo un progetto sperimentale di coordinamento delle attività di accompagnamento sociale e di accesso ai servizi sanitari svolte dalle associazioni di volontariato del territorio forlivese. I cittadini che hanno bisogno di recarsi presso una struttura sanitaria per una prestazione o una terapia, oppure di tornare a casa dopo una visita o un periodo di cura possono chiamare il numero 335/7859409. Il numero è attivo il martedì dalle 14.30 alle 16.30 e il venerdì dalle 9.30 alle 11.30. Un operatore dedicato aiuterà i cittadini a mettersi in contatto con le associazioni di volontariato che con propri mezzi svolgono queste attività a Forlì e nei comuni delle vallate. Per esigenze di programmazione è richiesto un preavviso di almeno 48 ore. Il servizio fa parte del progetto di promozione del benessere e della salute delle persone anziane e delle loro famiglie nel comprensorio di Forlì, promosso dal Centro Servizi per il Volontariato, dall’Azienda USL della Romagna, dall’Assessorato al Welfare del Comune di Forlì e da IRST in collaborazione con una trentina di associazioni di volontariato ed enti del Terzo Settore che a vario titolo si occupano di persone anziane. Per maggiori informazioni sul progetto: http://www.anzianinforma.it/it/chi-siamo/il-progetto/ essere impresa • • • giugno 2018 • 23


movimenti giovani imprenditori Occupazione giovanile

Lavori conclusivi per BAGS4YOUTH Confartigianato ospita gli esperti

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onfartigianato di Forlì ha ospitato, il 14 giugno, nella sede forlivese, i gruppi di lavoro del progetto BAGS4YOUTH, composti da quanti hanno partecipato direttamente alle attività transnazionali. Obiettivo del progetto, promosso anche dall’Amministrazione comunale di Forlì, è la raccolta di elementi metodologici ritenuti rilevanti per la definizione di linee guida per buone prassi in tema di servizi di informazione, formazione e accompagnamento dei giovani al lavoro. Confartigianato di Forlì è orgogliosa di ospitare la conclusione dei lavori del progetto che mette a confronto rappresentanti di Svezia, Finlandia, Spagna, Croazia e Italia e che mira a sostenere l’occupazione giovanile. Come ribadito dai vertici dell’Associazione “mantenere alta l’attenzione sulle giovani generazioni e sulle stra-

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tegie occupazionali per ridurne la disoccupazione, favorendo l’incontro di esperienze diverse, è indispensabile per ridare slancio all’economia. E rappresenta una delle priorità della nostra attività. I continui confronti col mondo dell’istruzione e della formazione sono per ricordare che, tra le opzioni, spesso poco conosciute e sottostimate, c’è l’autoimprenditorialità.” La capacità di tradurre un’idea innovativa in un progetto concreto. Ripartire dalla cultura, dalla creatività, dalla capacità del singolo, superando la stan-

dardizzazione e l’automatismo, che stanno non solo spersonalizzando la produzione, ma impoverendo la società. “La crisi è un periodo di transizione, che ha ridefinito molti aspetti della società, tra cui il lavoro. La persona deve tornare al centro, soggetto portatore di sensibilità, conoscenza e valori unici. In sintesi l’essenza dell’artigianato, che i giovani possono coniugare con le conoscenza tecnologiche e la propensione al digitale che è propria delle nuove generazioni.”

Alternanza scuola-lavoro

Quali opportunità Tra i temi oggetto della due giorni formativa dei Giovani Imprenditori anche l’attuale modalità di gestione dell’alternanza scuola-lavoro, per avvicinare gli studenti alle esperienze lavorative. Gli artigiani sono già 4.0 ma non trovano personale preparato da inserire in azienda, lasciando vacanti quasi 100.000 posti di lavoro. E nel frattempo cresce la disoccupazione giova-

nile. L’allarme di Confartigianato riguarda la carenza di manodopera specializzata necessaria alle aziende che affrontano le sfide della rivoluzione digitale, un gap che può essere colmato solo con un accresciuto dialogo fra scuola e mondo del lavoro. Un’impresa su cinque (20,9%) nel corso del 2017 e nei primi mesi del 2018 ha ospitato stuContinua a pagina 25 • • •


giovani imprenditori movimenti I risultati del sondaggio

Il futuro è digitale Il fattore umano deve guidare la rivoluzione tecnologica delle imprese, la formazione al lavoro delle nuove generazioni, i cambiamenti nel welfare. È ciò che sostengono i Giovani Imprenditori di Confartigianato riunitisi a Roma il 18 e il 19 maggio per la Convention annuale del Movimento. In 150, provenienti da tutta Italia, si sono confrontati sulle sfide che attendono le nuove leve dell’artigianato e delle piccole imprese. In occasione della due giorni formativa, è stato, infatti, presentato il sondaggio realizzato per conoscere la diffusione della tecnologia digitale e dell’impresa 4.0. Interessante notare che la quasi totalità del campione (80,9%) gestisce imprese con meno di 10 addetti; nel 47,3% dei casi si tratta di imprese con 2-5 addetti, di cui il 42,4% operano in imprese con meno di 10 anni • • • Segue da pagina 24

Quali opportunità denti delle scuole superiori in “alternanza scuola lavoro”. Tra la restante quota di imprese che non hanno ospitato studenti in alternanza (79,1%) il 13,8% ha in programma di attivarsi nei prossimi 12 mesi. Il 56% delle imprese che hanno ospitato studenti in alternanza scuola-lavoro esprime per lo più un giudizio positivo (ottimo-buono), l’aspetto critico dell’alternanza scuola-lavoro maggiormente indicato dagli imprenditori che hanno aderito è l’impossibilità di partecipare alla fase di selezione dello studente da ospitare in azienda (44%) mentre quelli che non hanno effettuato l’esperienza indicano come aspetto critico principale l’eccessiva burocrazia per attivare i percorsi di alternanza (45,3%). Gli imprenditori ritengono prioritario, per migliorare i percorsi di alternanza scuola lavoro, che avvenga l’integrazione dell’alternanza con stage in azienda (49,3%), che vi sia la possibilità di ospitare studenti in alternanza durante il periodo estivo (39,6%) e che avvenga una maggiore integrazione tra l’esperienza di alternanza scuola lavoro effettuata in azienda e il contenuto delle materie scolastiche (38,7%). Il 36,1% dei giovani imprenditori nel triennio precedente 2015-2017 ha ospitato tirocini formativi/stage. Di questi oltre la metà (51,2%) in almeno un caso ha proceduto all’assunzione del giovane in azienda.

di attività. Il 64,5% degli intervistati ha un livello di istruzione medio-alto (diploma - laurea e postlaurea). In particolare, tra coloro che posseggono un diploma (40,7% del totale rispondenti), il 76,2% possiede un diploma di istituto tecnico. La quota di imprenditori con laurea e post laurea si attesta invece al 23,8%. Il 46,2% delle imprese collabora con altre; i tre quarti di queste (72,4%) hanno attive relazioni senza alcun accordo formale. Il 27,2% vende prodotti/servizi oltre confine, in modo diretto o in modo indiretto tramite i principali committenti. Il 75,4% ha introdotto almeno un’innovazione di prodotto, di processo, organizzativa e/o di marketing negli ultimi 3 anni. Prevale l’introduzione di prodotti/servizi nuovi o significativamente migliorati (60,4% del totale imprenditori che hanno introdotto almeno una tipologia di innovazione); seguono le innovazioni di marketing (47,1%) e le innovazioni di processo (38,4%). Il 34,9% delle imprese sono interessate da passaggio generazionale. Di queste il 54% lo è stata negli ultimi tre anni e il 46% lo sarà nei prossimi tre. L’86,4% delle imprese partecipanti al sondaggio sono presenti su internet, per lo più con un sito web (79,5%) e/o un social media (75,3%). Ancora limitato il ricorso ai negozi e-commerce o marketplace, ma il 32,3% delle imprese guidate da giovani utilizza almeno una tecnologia digitale - internet delle cose, social manufacturing e/o cloud computing, manifattura 3D, realtà virtuale, realtà aumentata, nanotecnologie e materiali avanzati e robotica - di queste il 44,4% ne utilizza più di una. Oltre i tre quarti di coloro che hanno preso parte all’indagine ha programmato di effettuare investimenti nel biennio 2018-2019. Di questi il 58,2% ha effettuato almeno un investimento in attrezzature digitali. Tra gli strumenti su cui i giovani imprenditori hanno maggiormente programmato di investire si evidenziano: software, database e connettività (45,5%), macchinari e attrezzature a elevato contenuto digitale (33,7%) e acquisto di servizi per sito web e/o e-commerce dell’impresa (27,7%). essere impresa • • • giugno 2018 • 25


categorie e mercato Carburanti più costosi d’Europa

Energia: costo gravoso per le imprese Persiste uno divario di pressione fiscale fra l’Italia e l’Unione europea: nel 2018 sono 2,4 i punti di PIL di divario. Sul differenziale fiscale pesa una più elevata tassazione energetica che, secondo gli ultimi dati resi disponibili da Eurostat, in Italia vale il 2,8% del PIL, di 0,9 punti superiore alla media europea e distante dall’1,9% della Francia, dall’1,8% del Regno Unito, dall’1,5% della Germania e della Spagna. In valore assoluto, il tax spread sull’energia vale 15.967 milioni di euro di maggiore prelievo sui contribuenti italiani. La posta più rilevante del prelievo fiscale sulle commodities energetiche è rappresentata dalle accise sui carburanti che - secondo i conti dell’Istat - nel 2017 registrano un gettito di 26.098 milioni di euro, con un aumento su base annua dell’1,6% a fronte della stagnazione nel biennio 2015-2016 e un calo nel biennio 2013-2014. Sulla base della rilevazione di maggio si calcola che l’Italia sia il primo Paese tra i 28 dell’Unione Europea per accisa sui carburanti; collocandosi al primo posto in Europa per costo dei carburanti pagato dalle imprese che in media, al netto dell’Iva, è pari a 1.294,2 euro/1000 litri. Nello specifico le accise sulla benzina ammontano a 728,4 euro/1000 litri

Le accise in dettaglio Nel prezzo della benzina, dall’origine ad oggi, sono attualmente incluse dodici accise, per far fronte a momentanee situazioni di emergenza: 1,90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935; 14 lire per la crisi di Suez del 1956; 10 lire per far fronte al disastro del Vajont del 1963; 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966; 10 lire per il terremoto del Belice del 1968; 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976; 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980; 205 lire per la guerra del Libano del 1983; 22 lire per la missione UNMIBH in Bosnia Erzegovina del 1996; 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004; 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005; 0,0071 a 0,0055 euro per la cultura nel 2011; 0,0073 euro in attuazione del D.L. n. 34/2011 per la manutenzione e la conservazione dei beni culturali, di enti ed istituzioni culturali; 0,040 euro per far fronte all’emergenza immigrati dovuta alla crisi libica del 2011, ai sensi della legge n. 225/1992.

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e quelle sul gasolio a 617,4 euro/1000 litri; per entrambe le due tipologie di carburanti l’Italia è al secondo posto in Europa per livello assoluto delle accise. Al netto della tassazione, il costo medio dei carburanti nel nostro Paese si allinea maggiormente alla media europea (+1,4%, con Italia al 14° posto nel ranking UE). Confartigianato ha presentato alcune considerazioni sugli interventi di politica economica, che influiranno sul quadro della tassazione energetica. Nel “Contratto per il Governo del cambiamento”, definito dalle forze politiche che sostengono il nuovo Governo, viene esplicitata l’intenzione di disattivare le clausole di salvaguardia evitando un aumento dell’Iva che sui carburanti peserebbe per 817 milioni di euro di maggiore prelievo. Inoltre il documento preannuncia un intervento per “eliminare le componenti anacronistiche delle accise sulla benzina”. A tal proposito va ricordato che il 58% delle accise sulla benzina è ascrivibile a componenti legate a eventi straordinari: nel dettaglio il 31,7% del prelievo si riferisce a eventi datati del secolo scorso quali interventi militari e crisi internazionali (la guerra di Etiopia del 1935, la guerra del Libano del 1983, la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite in Bosnia Erzegovina del 1996 e la crisi di Suez del 1956), tre terremoti (Belice del 1968, Friuli del 1976, Irpinia del 1980), il disastro del Vajont del 1963 e l’alluvione di Firenze del 1966.

Luce e Gas

A proposito di maggior tutela Il ddl concorrenza fa slittare al 1°luglio 2019 l’abolizione della Maggior Tutela sia per energia elettrica, sia del gas naturale. Dopo tale data si dovrà accedere al mercato libero, c’è quindi tempo per valutarne la convenienza. Il servizio dell’Associazione è attento alle dinamiche in corso e invita gli associati e i loro familiari a valutare le soluzioni più convenienti. Per ulteriori chiarimenti in merito è possibile contattare la responsabile dello Sportello Energia Fabiola Foschi al 0543.452844 o via email all’indirizzo ffoschi@confartigianato.fo.it


CON LO SPORTELLO ENERGIA DI CONFARTIGIANATO RISPARMI SUI CONSUMI di CASA e in AZIENDA VERIFICA GRATUITAMENTE LE TUE BOLLETTE di LUCE e GAS RIVOLGITI ALLA REFERENTE: Fabiola Foschi • Tel. 0543 452844 • ffoschi@confartigianato.fo.it

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categorie e mercato In discussione al Parlamento europeo

Pacchetto mobilità: prime indiscrezioni È in discussione al Parlamento Europeo il primo pacchetto mobilità. Confartigianato Trasporti, partecipa alla Commissione competente, consentendo un’anticipazione dei temi in discussione. Le operazioni di cabotaggio autorizzate nello Stato membro in cui è stata effettuata una consegna internazionale o in uno Stato contiguo, prevedono che il ritorno allo stato membro di registrazione del trasportatore debba avvenire al massimo decorsi 7 giorni. Entro il periodo di 7 giorni, le operazioni di cabotaggio in uno Stato membro sono limitate a 48 ore. Il cabotaggio non è ammesso nello stesso Paese prima che siano trascorse 72 ore dal ritorno del veicolo nel suo Stato membro di immatricolazione. Gli Stati membri stabiliscono sanzioni nei confronti di speditori, spedizionieri, appaltatori e subappaltatori, quando vengono a conoscenza che gli operatori del trasporto stanno infrangendo le regole. Sono stati stabiliti termini più brevi per le autorità degli Stati membri per rispondere alle richieste di informazioni di altri Stati membri (per accelerare le indagini sulle Le regole stabiliscono il numero minimo di “controlli concertati” - quando i controlli su strada vengono effettuati contemporaneamente dalle autorità di vigilanza di due o più Stati membri. Per limitare la burocrazia e migliorare l’efficienza, i controlli dovrebbero concentrarsi sulle società con un rating di rischio più elevato. I veicoli leggeri (veicoli commerciali leggeri superiori a 2,4 tonnellate per i trasporti internazionali) devono soddisfare i requi-

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siti in materia di stabilimento, norme di cabotaggio e norme relative ai tempi di guida. Per affrontare il fenomeno delle cd. “aziende letterbox”, le modifiche alle regole di stabilimento per le aziende di trasporto su strada richiedono che le imprese abbiano una “presenza reale e continua” nello Stato membro in cui sono registrate e stabiliscono criteri per valutarlo. Questi includono la frequenza di carico e scarico delle merci nel Paese di immatricolazione e un numero sufficiente di parcheggi per i loro veicoli. Gli Stati membri dovrebbero controllare regolarmente che le aziende soddisfino i requisiti di stabilimento, i registri nazionali delle società di autotrasporto dovrebbero essere interconnessi e gli Stati membri dovrebbero rispondere alle richieste di informazioni entro determinati limiti di tempo per migliorare le indagini. Viene previsto l’ampliamento dei Documenti elettronici e tecnologie digitali da utilizzare in modo più efficiente per facilitare l’onere per i conducenti. Viene richiesto un riposo dopo ogni sei giorni di lavoro da svolgere nelle strutture ricettive fornite dall’azienda o a bordo della cabina quando il veicolo è parcheggiato in un’area di parcheggio dedicata con strutture e sicurezza sufficienti. Quando si accompagna un camion su un traghetto o un treno, i conducenti devono avere accesso a una cabina per dormire, a castello o cuccetta per il riposo giornaliero. Quando si esegue il riposo settimanale in tali circostanze, bisogna avere l’acContinua a pagina 29 • • •


categorie e mercato Autoriparazione

Come cambia il Consorzio oli usati È stato approvato lo Statuto del CONOU - Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento oli minerali usati che rinnova il CONOUConsorzio obbligatorio oli usati. Il provvedimento potenzia assetto consortile e campo di operatività del COOU, dando attuazione a quanto previsto dal D.lgs. 152/2006-art. 236 (T.U. Ambiente) che disciplina il Consorzio e che prevede l’adeguamento dello Statuto allo schema tipo approvato dal Ministro Ambiente di concerto con il Ministro Sviluppo Economico. Il CONOU non è più partecipato solo dai soggetti che immettevano sul mercato basi lubrificanti nuove, ossia principalmente i produttori di olio minerale nuovo, ma include altre componenti della filiera: raccoglitori, riciclatori e distributori e, tra questi, gli autoriparatori artigiani che effettuano la sostituzione dell’olio usato erogando il servizio e vendendo olio nuovo (art. 4, comma 1, lettera d, DM 7-11-2017). L’inserimento della categoria degli autoriparatori rappresenta un risultato positivo in linea con le

nostre istanze, ma occorre evitare il rischio che nella pratica possa tradursi in un aggravio di oneri burocratici e di costi per le imprese. Confartigianato, con le altre Confederazioni artigiane e del Commercio, ha proposto un assetto consortile e modalità alternative di partecipazione al Consorzio, con l’obiettivo di mettere a punto una governance compatibile con lo Statuto, ma anche sostenibile e utile per le imprese. La materia è ancora in evoluzione; comunque, in attesa delle misure che saranno individuate, riteniamo intanto opportuno fornire le seguenti indicazioni operative alle imprese associate di autoriparazione, soprassedere temporaneamente all’iscrizione al CONOU, non versando conseguentemente la quota consortile, fino a eventuale nuovo avviso; nel caso di imprese già iscritte o che desiderano, comunque, iscriversi suggeriamo di preparare una delega alla rappresentanza a favore di Confartigianato Imprese, al fine di essere rappresentate in Assemblea attraverso la Confederazione.

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Targhe di prova

Pacchetto mobilità: prime indiscrezioni

Confartigianato sollecita un chiarimento

cesso a una cabina idonea a dormire. Per contribuire a ridurre i lunghi periodi di viaggio, il lavoro deve essere organizzato in modo da consentire ai conducenti di riposarsi settimanalmente a casa o in un’altra località scelta dall’autista prima della fine di ogni periodo di 3 settimane consecutive di lavoro. Viene introdotta una maggiore flessibilità nel prendere il riposo settimanale, a patto che venga compensato con un tempo di riposo equivalente più tardi, in seguito. I conducenti possono superare il tempo di guida giornaliero di due ore per tornare al centro operativo del vettore, a patto che questo venga compensato con lo stesso tempo di riposo successivo. Le regole sui lavoratori distaccati sono da applicare ai conducenti durante le operazioni di cabotaggio, fornendo chiarezza agli operatori e garantendo condizioni di parità per i conducenti. Il trasporto internazionale non è incluso nell’applicazione normativa. Per garantire che non vi siano oneri amministrativi eccessivi, le norme prevedono un elenco limitato di requisiti amministrativi e misure di controllo che le autorità nazionali possono imporre.

È in fase di emanazione una circolare agli organi di Polizia per sospendere eventuali controlli e sanzioni per l’utilizzo della “Targa di prova” a concessionarie, rivenditori e officine. Purtroppo la normativa vigente è stata oggetto, recentemente, di un’interpretazione estremamente restrittiva da parte del Ministero dell’Interno, che avrebbe escluso l’utilizzo della “targa di prova” per i mezzi già immatricolati, anche se in disponibilità di officine di autoriparazione e/o concessionari/venditori di veicoli, andando contro la prassi consolidata di un utilizzo più estensivo. Su questo si esprimerà a breve il Consiglio di Stato, per arrivare ad un’interpretazione univoca della normativa. Confartigianato sta seguendo con attenzione il problema per permettere alle imprese interessate, officine e rivenditori, di continuare a operare con la prassi consolidata dell’utilizzo della targa di prova in sicurezza per gli addetti e clienti e nel rispetto della normativa. essere impresa • • • giugno 2018 • 29


categorie e mercato Una riflessione sulla rivoluzione digitale

La convention servizi

“Digito ergo sum” è il gioco di parole scelto da Confartigianato come titolo della Convention dei Servizi associativi 2018, il momento annuale di incontro, confronto e dibattito tra tutto il Sistema confederale. Alla due giorni di lavoro organizzata all’Auditorium Antonianum di Roma, hanno preso parte 600 tra funzionari, dirigenti e collaboratori di Confartigianato, tra cui una delegazione di Forlì, per declinare il valore della relazione nell’era digitale. Al dibattito, organizzato tra lavori in plenaria e gruppi tematici, hanno preso parte gli esperti italiani di tecnologia digitale, declinata in ognuna delle attività quotidiane di Confartigianato: dagli strumenti 4.0 della Pubblica amministrazione all’approfondimento sulle blockchain, dalla cultura digitale alle intelligenze artificiali che oggi sostengono le attività d’impresa. I lavori sono stati aperti dall’analisi del sondaggista Nando Pagnoncelli che ha evidenziato il grado di soddisfazione dell’associato, oggi più esigente rispetto al passato, ma anche maggiormente consapevole dei vantaggi che il sistema garantisce. Una soddisfazione che nasce dalla qualità garantita, sia per quanto attiene al servizio, sia alla relazione instaurata con gli operatori del sistema. Per Confartigianato la strada del futuro è tracciata: la tecnologia 30 • giugno 2018 • • • essere impresa

è lo strumento, le competenze il mezzo e le relazioni l’obiettivo finale di tutte le attività. Lì, nelle relazioni, si nasconde il valore aggiunto della rappresentanza imprenditoriale, anche nell’era digitale. “La capacità che sapremo sviluppare nei prossimi mesi sarà decisa per fare in modo che si esca dalla zona di eccessiva sicurezza che a volte abbiamo sviluppato nel passato, che ci ha portato a pensare che tutto potesse rimanere fermo come prima, e che questo spirito di innovazione e nuove possibilità riesca davvero a pervadere tutte le donne e gli uomini che fanno parte del meraviglioso Sistema di Confartigianato. La relazione è davvero il cuore della nostra attività quotidiana, da tessere con servizi digitali integrati con la nostra attività di rappresentanza”, ha sottolineato il Segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli. I relatori si sono detti d’accordo su un punto: la tecnologia non è altro che un potentissimo strumento a disposizione di tutti, cittadini, imprenditori, amministratori pubblici e organizzazioni di rappresentanza. A questa, però, vanno affiancate sempre conoscenze e competenze. Derrick de Kerckhove guru delle nuove tecnologie ha ricordato che, quotidianamente, molti individui condividono informazioni digitali. I dati si accumulano intorno a persone, dispositivi e organizzazioni creando un io virtuale ricco di significati. Una pletora di informazioni che vengono offerte e che si tratta di codificare, per trarne indicazioni di preferenze, attitudini, inclinazioni. La sfida è qui, sapere e usare coscientemente la

rete, fruitori e consumatori. La Convention dei Servizi associativi è stata l’occasione giusta per approfondire anche alcuni temi di stringente attualità, su tutti il nuovo regolamento europeo sulla privacy e la tutela dei dati personali. “Siamo di fronte ad una rivoluzione culturale più che burocratica. Per le aziende che già stanno lavorando bene sul trattamento dei dati cambia poco o niente. Il punto è saper utilizzare al meglio le risorse del digitale che il digitale ci offre e, per farlo, serve uno sforzo maggiore di progettazione. Questo è quello che ci chiede il regolamento, progettare a monte, pensare prima - ha spiegato Antonio Caselli dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati personali - non bisogna vedere la protezione dei dati come una ciliegina che si mette all’ultimo momento sulla torta, ma come un cambiamento di paradigma da mettere in pratica fin da subito. Siamo tutti immersi in questo mondo digitale che ci connette costantemente, ma dobbiamo essere anche in grado di decidere fino a che punto vogliamo essere immersi, non possiamo restare soggetti passivi”. Punto da non sottovalutare nell’attività associativa è l’interazione coi diversi pubblici, oggi sempre più diretta, grazie all’utilizzo della rete e soprattutto dei social. Il docente dell’Università di Urbino, Luigi Ceccarini ha introdotto il concetto di opinion mining e di sentiment analysis. Per cogliere gli umori della società, forum, blog, la posizione degli influencer, possono offrire una quantità di dati per orientare al meglio anche l’attività di Confartigianato.


associazione

Artusiana 2018 Grazie alle aziende partecipanti ◆ Associazione Culturale San Marten San Martino in Villafranca Forlì

◆ R & B Locanda Guelfo Tredozio

◆ Coop. Sociale Abbraccio Verde Modigliana

◆ Bel Posto di Maretti Adriana Corniolo

◆ Agriturismo La Minarda Branzolino Forlì

◆ Aspasso snc di Simone Silvani & C. Longiano

◆ Biancomangiare di Righini Lorenza Castiglione di Ravenna

◆ Pane e Olio di Chypchayev Pavlo Forlì

foto di CAMERACHIARA essere impresa • • • giugno 2018 • 31


Da sempre la piccola impresa fa parte del panorama italiano.

Da sempre. Confartigianato la rappresenta.

• Forlì - Via Oriani, 1 - Tel 0543 452811 - Fax 0543 452852 www.confartigianato.fo.it • • • • • • • • • • •

Castrocaro Terme e Terra del Sole - Piazza Mazzini, 11 Castrocaro Tel 0543 452950 - Fax 0543 766742 Civitella di Romagna - Piazza Matteotti, 6 - Tel 0543 452980 - Fax 0543 983733 Forlimpopoli e Bertinoro - Via Montegrappa, 5 Forlimpopoli Tel 0543 452937 - Fax 0543 742750 Galeata - Via IV Novembre, 12/A - Tel 0543 981240 - Fax 0543 981240 Meldola - Viale Roma, 172 - Tel 0543 452910 - Fax 0543 490568 Modigliana - Corso Garibaldi, 67 - Tel 0543 452960 - Fax 0546 940285 Predappio - Via Roma, 100/B - Tel 0543 452921 - Fax 0543 921584 Premilcuore - Piazza Caduti, 3 - Tel 0543 452920 - Fax 0543 921584 Rocca San Casciano - Piazza Garibaldi, 53 - Tel 0543 452970 - Fax 0543 960068 Santa Sofia - Via Giovannetti, 6 - Tel 0543 452980 - Fax 0543 970170 Tredozio - Via XX Settembre - angolo Vicolo Biscanto, 1 Tel 0546 943493 - Fax 0546 943493


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