ANNO 3 - MARZO/APRILE
RETI: LA NUOVA SFIDA DEL FARE IMPRESA
In questo numero: Editoriale
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Fare rete è un po’ come andare in palestra
Focus
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Le reti d’impresa per affrontare nuove sfide e mercati
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Facciamo i conti sulle reti d’impresa
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Le reti come integratori di conoscenza
I nostri imprenditori
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Sessanta divise da lavoro agli studenti dell’Isis Solari di Tolmezzo
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Molto interesse per gli incontri sulla nuova privacy
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Cambio al vertice del Movimento Giovani Imprenditori
Battaglie in corso
I fatti
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Passione e tenacia degli artigiani protagoniste a San Giuseppe
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I nostri “Alfieri del lavoro”
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Pienone di imprese italiane e slovene per il decimo MatchingDay
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Privacy: la sfida è rendere semplice una normativa complessa
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Fatturazione elettronica obbligatoria
Servizi
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Il supporto di Confartigianato per le reti di impresa
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Le tecnologie dentali evolvono grazie alla rete fra imprese
Categorie
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In vista della primavera Confartigianato Udine svela i segreti per avere un giardino da sogno
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Cosmoprof: missione organizzata con successo dalla categoria degli acconciatori
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Prodotti da costruzione, grazie a Confartigianato fatta chiarezza sull’impiego dei cavi
Cronache
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EUDigiTAC: come far dialogare la tradizione tessile con l’innovazione digitale
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Il percorso oncologico del tumore al seno: dalla prevenzione alla ricostruzione
Anap/Ancos
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Anap in piazza contro l’Alzheimer Testamento Biologico: serata formativa con il notaio Gea Arcella
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PERIODICO DELL’UNIONE ARTIGIANI PICCOLE E MEDIE IMPRESE - CONFARTIGIANATO Autorizzazione del Tribunale di Udine n. 1/16 del 20.01.16 Anno 3 - Numero 2 - Marzo/Aprile DIRETTORE RESPONSABILE Tiziana Sabadelli HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Salvatore Cane, Daniel Cuello, Maura Delle Case, Alessandro Ferreghini, Gian Luca Gortani, Luca Nardone, Oliviero Pevere, Isabella Plazzotta, Tiziana Sabadelli, Nicola Serio, ANCos Udine
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DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE Via del Pozzo, 8 - 33100 Udine - Tel. 0432.516611 EDITORE Cartostampa Chiandetti Srl Reana del Rojale - Via Vittorio Veneto 106 PROGETTO GRAFICO page, www.pagecomunicazione.com
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Editoriale
Fare rete è un po’ come andare in palestra I dati parlano chiaro: fare rete, anche in Italia, migliora il fatturato delle aziende coinvolte e la loro capacità di creare occupazione e di aumentare l’efficienza produttiva. Dato ancora più significativo: questo “effetto rete” positivo è trasversale a tutti i settori, le aree geografiche e le dimensioni aziendali. Anzi, accanto alle grandi imprese sono le più piccole ad essere protagoniste dei fenomeni aggregativi stimolati dalla legge che ha introdotto i contratti di rete e dalle agevolazioni statali e regionali che ne hanno promosso la diffusione. Finora sono meno di 30mila le imprese che in Italia hanno sottoscritto questo tipo di accordi: ancora poche rispetto ad una platea composta da più di 5 milioni di unità. Non solo: se consideriamo il Friuli Venezia Giulia, il 44% delle aziende coinvolte in un contratto di rete appartiene al settore agricolo. Va sottolineato che questi dati fotografano soltanto una parte del fenomeno di aggregazione: molti
accordi non adottano questa forma giuridica o restano addirittura informali. La voglia di trovare partner c’è: lo testimonia un’iniziativa come il nostro MatchingDay, arrivato alla 10^ edizione come pure alcune delle storie premiate quest’anno in occasione di San Giuseppe Artigiano. Tuttavia appare chiaro il permanere di una distanza da colmare tra le opportunità potenziali e le realizzazioni in concreto. Perché? Tra i molti motivi uno merita particolare attenzione. “Fare rete” è un po’ come andare in palestra. Ci rendiamo conto dei vantaggi e comprendiamo i benefici che ne deriverebbero; presi dall’entusiasmo ci iscriviamo e magari cominciamo a frequentarla, ma se non subentra una buona dose di tenacia e costanza i risultati non arrivano. Ce lo conferma, da un punto di vista particolarmente qualificato, il Cluster regionale dell’arredo e sistema casa. Stringere accordi tra aziende, se non
di Graziano Tilatti
Presidente Confartigianato-Imprese Udine
vengono messe in campo quelle stesse virtù, rischia di seguire lo stesso copione. E in effetti ci vuole perseveranza per affrontare e superare i problemi e le discussioni che nascono inevitabilmente quando si tratta di condividere un progetto impegnativo. Questo numero di I/u è dedicato proprio a chi riesce a superare gli ostacoli e far funzionare accordi, alleanze e collaborazioni. La “rete”, a partire da quella digitale, è il modello che contraddistingue l’epoca che stiamo vivendo, anche dal punto di vista dell’organizzazione della produzione. Solo apparentemente sembra riguardare poche delle nostre aziende. A ben vedere anche quelle più piccole vivono e operano immerse in network, più o meno evidenti e spesso globali. Un conto però è subire il fenomeno, altro è affrontarlo con consapevolezza e con un obiettivo chiaro e definito. Ed è un processo a cui, come Associazione, vogliamo dare un contributo significativo.
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Le reti d’impresa per affrontare nuove sfide e mercati
Reti d’impresa. Tutti ne parlano, ma poi? Funzionano? Anche per le piccole e piccolissime imprese? La risposta è sì. Funzionano e anzi, per le micro realtà come quelle artigiane sono potenzialmente pure più decisive che per le attività spallate, si pongono infatti come il visto necessario a sbarcare in mercati viceversa di difficile accesso. Esteri, ma non necessariamente. La questione è anzitutto di natura dimensionale. Le piccole imprese non hanno struttura organizzativa e generalmente nemmeno capacità produttiva per far fronte a mercati complessi. Non da sole almeno. È qui che può entrare in gioco la rete, che non è una nuova azienda, ma un progetto con un obiettivo chiaro e determinato nel tempo. Buono per oggi, domani chissà. Tiene a chiarirlo uno che di reti si occupa ormai da sei anni, che ne ha strutturate di grandi e piccole, che è convinto si tratti di un’occasione da non perdere. Anche per gli artigiani. Lui è Carlo Piemonte, direttore del Cluster regionale arredo e sistema casa. “La sfida? Ascoltare. Siamo partiti dalle esigenze omogenee e da imprese omogenee, non per
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produzioni ma per visione. Oggi tutte le reti che gestiamo hanno un obiettivo ben preciso. Che si tratti della rete “A squadra”, che mette insieme 4 piccole realtà artigiane attive nel settore della ristrutturazione e dell’arredo per interni, o di “Italia for contract”, la rete che mette insieme aziende come Frag e Moroso e punta ad aprire a queste imprese nuovi mercati”. I risultati ci sono. In Fvg le imprese che hanno stipulato un contratto di rete sono 1.278. Un numero di tutto rispetto nel panorama italiano che vede far meglio solo 7 regioni (nell’ordine Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana, EmiliaRomagna, Campania e Puglia). Dei contratti di rete hanno beneficiato soprattutto le micro, piccole e grandi imprese. Meno le medie. Manifattura, commercio e servizi sono i settori maggiormente interessati. Studi recenti dicono che le imprese appartenenti a un contratto di rete rispetto a realtà omologhe non in rete hanno avuto migliore dinamica occupazionale (+5,2% in un anno che arriva a +8,1 per cento e +11,2 per cento nel secondo e terzo anno). Dinamica di crescita ancor più significativa in termini di fatturato: +7,4 per cento dopo un anno, +14.4 per cento dopo tre. Alla luce di questi dati, anche i più convinti sostenitori delle ragioni di campanile dovrebbero farci almeno un pensierino. Anche perché, “quando esci dall’Italia è tutto made in Italy ed è in quest’ottica che dobbiamo iniziare a ragionare. Come cluster siamo aperti sia al dialogo con le altre regioni che a collaborare con l’estero”. Piemonte ricorda poi la favorevole politica
regionale a sostegno delle reti. “Esiste un sistema contributivo molto interessante, a cadenza biennale, che finanzia i progetti di rete”. Un’occasione da sfruttare anche per le botteghe. “Le potenzialità che può esprimere un’impresa artigiana sono altissime ma dimensionalmente è una realtà piccola. La rete ovvia a questo limite, il che - continua Piemonte - non significa che dobbiamo tutti metterci a lavorare insieme, ma che in determinate situazioni e in presenza di precisi obiettivi fare la voce un po’ più grossa può essere utile”. Utile, non semplice. Non esiste una formula univoca per realizzare una rete. Ogni progetto è unico. “E non è detto che funzioni”. Non mette le mani avanti Piemonte. Lo dice con tono provocatorio. Tanto a rimarcare la natura di progetto e non di azienda della rete che impone alla struttura tipica delle aziende italiane un cambio di paradigma. “Pensiamo ai nomi delle imprese. Si chiamano nella gran parte dei casi con i cognomi dei proprietari, a indicare una forte personalizzazione. Quel che dobbiamo fare oggi, nel 2018, è spersonalizzare, metterci in discussione, in gioco, a disposizione, con un obiettivo che non è più mio ma è comune al gruppo”. Facile a dirsi. “Tutt’altro a farsi. Ci vogliono minimo 8 mesi per strutturare una rete ma vale la pena provarci”, conclude Piemonte invitando le imprese artigiane a farsi avanti, verificare, chiedere. Costi non ce ne sono perché Confartigianato - sia provinciale che regionale - è socia del cluster, che per sua natura e vocazione si propone come ideale incubatore per le reti di domani.
Focus
Il punto della situazione con Carlo Piemonte, direttore del Cluster regionale arredo e sistema casa
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Focus
Facciamo i conti sulle reti d’impresa A inizio aprile 2018 l’archivio Infocamere registrava 4.593 contratti di rete, di cui 690 (pari al 15%) dotati di soggettività giuridica (“reti soggetto”). Complessivamente questi contratti coinvolgono 28.357 imprese. A distanza di 9 anni dall’introduzione del “contratto di rete” nell’ordinamento giuridico italiano, alcune analisi ne hanno valutato
l’impatto sulle performance aziendali. Rispetto alle imprese che non hanno seguito questa strada, quelle che hanno aderito a una rete hanno evidenziato andamenti migliori nell’occupazione e nel fatturato. Per l’80% questi accordi comprendono aziende che appartengono a diversi settori e hanno dimostrato di stimolare un incremento
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dell’efficienza produttiva (valore aggiunto per addetto). Questo positivo “effetto rete” è risultato trasversale alle dimensioni aziendali, ai comparti e alle zone geografiche e testimonia pertanto la validità del contratto di rete quale strumento di politica industriale a sostegno dell’intero sistema produttivo del Paese.
Le imprese che hanno stipulato un contratto di rete in Friuli Venezia Giulia (al 3 aprile 2018).
Escludendo l’agricoltura, è il numero di imprese che in FVG hanno stipulato contratti di rete (al 3 aprile 2018). Le imprese, escluso il settore agricolo, che in provincia di Udine hanno stipulato contratti di rete (al 3 aprile 2018); per il 48% appartengono al comparto “artigianato e industria”. Il Friuli Venezia Giulia è la settima regione d’Italia per numero assoluto di imprese coinvolte in un contratto di rete.
50% Ăˆ la quota di contratti di rete che coinvolgono imprese della stessa provincia.
+ 11,2%
+ 14,4%
Dopo 3 anni, è il differenziale positivo in termini di variazione degli addetti tra le imprese in rete e quelle non in rete.
Dopo 3 anni, è il differenziale positivo in termini di variazione del fatturato tra le imprese in rete e quelle non in rete.
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Le reti come integratori di conoscenza ha teorizzato le “reti come integratori di conoscenza”.
In un mercato sempre più globale quali spazi possono ritagliarsi in futuro le piccole e piccolissime imprese? Ma soprattutto, come? Con quali strumenti? L’abbiamo chiesto a Giulio Buciuni, docente alla Business and Administrative Studies alla School of Business del Trinity College di Dublino. Le sue ricerche si sono concentrate sull’innovazione nelle catene di valore globali, sulle traiettorie evolutive dei cluster industriali e ancora sulle strategie di aggiornamento delle piccole e medie imprese. Anche a livello locale. Ha dedicato infatti uno studio ai distretti della sedia di Manzano, del mobile pordenonese e della calzatura del Brenta. Un lavoro in cui, toccate con mano le tre realtà nordestine, tutte caratterizzate dalla presenza, accanto ad alcuni big, di molte aziende artigiane,
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Vale a dire? “Reti di imprese come sistemi di aggregazione di offerte individuali per entrare in mercati chiave globali. Integratori nel senso che, movendosi in gruppo, le imprese appartenenti alla rete riescono a presidiare eventi commerciali all’estero nei quali riescono ad interagire con buyer internazionali; l’integrazione avviene dunque tra le conoscenze produttive delle imprese italiane della rete e la conoscenza dei mercati finali da parte dei partner commerciali stranieri. È evidente che senza far parte di una rete, le piccole-medie imprese produttive difficilmente riuscirebbero a creare un ponte e un dialogo stabile con possibili buyer e partner globali”. Il modello è applicabile anche alle piccole e piccolissime imprese? “Il modello è particolarmente indicato per le imprese più piccole. Se pensiamo che la dimensione media delle imprese del Made in Italy e’ di 9 addetti, allora ben si comprende come andare nel mondo da soli diventi un obiettivo complicato da realizzare per la maggior parte delle nostre imprese manifatturiere”. Come si supera il gap dimensionale? In Fvg (e nel Paese) facciamo ancora i conti con un’economia mossa da attività con pochi addetti... “Lo si supera in due modi: 1) attraverso la crescita delle imprese.
E qui ci sarebbe un discorso lungo da fare, che include l’apertura a competenze manageriali e l’accesso al mercato come canale di finanziamento; 2) attraverso l’aggregazione, specie quando le singole imprese presentano offerte complementari. Mentre la prima ipotesi è raggiungibile nel medio-lungo periodo, la seconda può dare dei risultati già nel breve periodo”. Le botteghe artigiane possono in definitiva competere in questo mercato sempre più globale? “È una sfida non semplice. Certamente operare individualmente difficilmente può essere una strategia vincente. Un’opzione talvolta perseguita da piccoli artigiani è la partecipazione a filiere orchestrate da imprese locali più grandi e strutturate. Anche in questo caso, tuttavia, far parte di filiere globali richiede alcune competenze e risorse che tipicamente le botteghe artigiane non posseggono. Quale il ruolo della digitalizzazione? “Qualcuno oggi la indica come una via per accrescere la competitività globale dei piccoli artigiani. Credo sia questa un’interpretazione semplicistica del problema, che peraltro non tiene in considerazione di come investire seriamente nel digitale richiede investimenti importanti. Per capirci, non basta comprare una stampante 3D o farsi una pagina Facebook”.
Focus
Intervista a Giulio Buciuni, docente alla Business and Administrative Studies alla School of Business del Trinity College di Dublino
Suggerimenti? “Vedo due opzioni possibili. Investire in rapporti con partner di filiera maggiormente strutturati o partecipare a reti d’impresa, fermo restando che anche questa opzione richiede dedizione e investimenti�.
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Passione e tenacia degli artigiani protagoniste a San Giuseppe Orgoglio, emozione e un po’ di pudore hanno accompagnato domenica 18 marzo, sul palco del teatro della Vittoria di Fagagna, gli artigiani benemeriti festeggiati in occasione di San Giuseppe, patrono della categoria. Confartigianato-Imprese Udine ha riunito, come fa ogni anno, un nutrito gruppo di associati, premiati per il lavoro di una vita, per la passione, la determinazione, la competenza che ognuno ha portato e porta quotidianamente in bottega. Cinquantotto i festeggiati, a rappresentare 35 imprese di tutta la provincia, impegnate nei più svariati settori. Un patrimonio, quello del know how custodito dalle botteghe artigiane, che
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messo a sistema fa grande il Made in Italy nel mondo. “Siete voi, i piccoli e piccolissimi, il segreto della manifattura del nostro Paese - ha esordito il presidente provinciale dell’associazione, Graziano Tilatti, rivol-gendosi a una platea traboccante -. Siete voi che ogni giorno andate in azienda mettendoci faccia, mani e cuore, voi che date lavoro a tante persone, che avete resistito negli ultimi 10 anni e che andate avanti con coraggio e determinazione”. “Questa - ha proseguito il presidente - è una giornata di festa. Celebriamo insieme il nostro Santo Patrono e i valori, la storia, la cultura del mondo artigiano”.
“Siete ormai una delle poche associazioni in Italia che mantiene viva questa tradizione e di questo vi ringrazio” ha detto dal canto suo Giorgio Merletti, presidente nazionale di Confartigianato Imprese, pronto ad infiammare la platea rivendicando il ruolo, troppo spesso negato ai tavoli che contano, degli artigiani nel sistema Paese. “Il +7,1% messo a segno dall’export nel 2016 sul 2015 è in gran parte merito nostro che con 700.000 associati siamo la più grande associazione di rappresentanza in Europa. Chiediamo alla Politica anzitutto due cose: che siano tagliate le tasse per consentire alle imprese di investire, e di puntare sui corpi intermedi per una sussidiarietà che
I Fatti
Tilatti: “Abbiamo resistito a dieci anni di crisi, ora sappiamo che nulla ci può fermare”
sconfigga la burocrazia”. Con Tilatti, a premiare i 58 imprenditori benemeriti e consegnare i due premi speciali andati a Abio e all’impresa edile Fratelli Natolino di San Daniele, si sono alternati i presidenti zonali e dei movimenti Giovani, Donne impresa e della sezione Pmi. Ai saluti di rito, affidati al presidente zonale, Paolo Bressan, al sindaco di Fagagna, Daniele Chiarvesio, al presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, e ancora a Rosanna Clocchiatti per la Camera di Commercio, sono seguiti gli interventi istituzionali. A partire dal vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, che ha ricordato - a un passo dalla fine dell’XI legislatura - il grande
lavoro di partenariato svolto con il mondo artigiano. Serio, in qualche momento duro, ma grandemente proficuo. Ha quindi rivendicato, Bolzonello, due risultati messi a segno negli ultimi cinque anni. Il rilancio del Cata, “che abbiamo dotato di 5,4 milioni al posto di uno”, e del sistema dei Confidi, “finanziati nella scorsa legislatura con zero euro a differenza dei 30 milioni della nostra. E poi abbiamo regionalizzato il fondo centrale di garanzia. Questo - ha concluso - significa autonomia”. La cerimonia, condotta dallo spumeggiante Claudio Moretti affiancato da Monica Grando, è stata resa ancor più coinvolgente da due esilaranti sketch della cabarettista
Catine che parlando con ironia e leggerezza delle difficoltà di chi fa impresa e della bellezza della marilenghe, ha piacevolmente intrattenuto il folto pubblico intervenuto a Fagagna.
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ZONA FRIULI ORIENTALE
Luciano Sega
Giulia Lo Piccolo
Stefania Venturini
Marco Bolzicco
ZONA FRIULI OCCIDENTALE
Giovanni Gobbo
Massimiliano Gobbo
Glauco Ciesch
I nostri “Alfieri Orieta Mattiussi
Didomenico Roberto
Lucilla Scaravetto
Adriano Cudizio
Massimo Cudizio
Rienzi Rosso
Ermanno Schiratti
Marco Schiratti
Michele Schiratti
Marcello Cosatto
Marco Cosatto
Con questa carrellata di volti vogliamo rendere ancora una volta omaggio ai nostri imprenditori benemeriti. Li abbiamo ribattezzati “alfieri del lavoro” perché questo sono per noi: portabandiera di un artigianato fatto di valori, conoscenze, capacità che ogni giorno scrive una nuova pagina di Storia con la penna di migliaia di botteghe. Sono per noi piccoli templi dal sapore antico e modernissimo, dicotomico solo in apparenza perché poi, nella concretezza dal fare, i due contrari si sposano alla perfezione. Complementari. La tradizione rinsalda le radici, dà fondamento all’impresa, che si proietta nel futuro senza dimenticare da dove viene, pronta però a guardare avanti, a raccogliere la sfida, anche tecnologica, tesa dalla
ZONA ALTO FRIULI
Adriano Colosetti
Luciana Colin
Mirco Cigliani
Gianni D’Orlando
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Elisa Vaccari
Stefania Barbui
Renato Barbui
Stefano Zorzi
Albino Cigliani
Marco Pittini
Luca Milan
Elena Milan
Silvano Milan
I Fatti ZONA BASSO FRIULI
Claudia Della Vedova
Ivo Cargnelutti
Giacomo Gruer
Gianni Godeas
Fausto Luvisutti
Ivan Luvisutti
Mario Antonio Luvisutti
Carlo Biasin
Deni Biasin
Pietro Paron
Silver Spagnul
Elbi Stabile
Donatella Rossi
Vittorino Brocchetta
Mario Colussi
del lavoro” contemporaneità. È un’alchimia che non conosce formule fisse. Ogni bottega ha la sua, risultato di un mix unico e irripetibile, com’è ogni prodotto artigiano. Contribuiscono le esperienze di vita, le inclinazioni, le passioni e i talenti. Ma anche la tenacia, la determinazione, lo spirito di sacrificio. E poi l’età. Il genere. La nostra è una famiglia fatta di uomini e donne, di giovani e meno giovani. Ci sono orafi, edili, idraulici, informatici, parrucchieri, autotrasportatori, liutai, calzolai, fabbri e tanti altri ancora. A loro dedichiamo questo mosaico, salutandoli alla maniera del presidente provinciale Graziano Tilatti: “Viva l’artigianato, viva l’Italia!”.
Osvaldo Cignacco
Valter Nonino
Gianpietro Colavizza
ZONA DI UDINE
Marco Colussi
Luca Colussi
Silver Spagnul
Vanni Nadalutti
Giuseppe Perissutti
Barbara Bernardino
PREMIO SPECIALE PMI F.LLI NATOLINO COSTRUZIONI SRL di San Daniele del Friuli Angelo De Michielis
Sabrina Bernardino
PREMIO SPECIALE DONNE IMPRESA: “ASSOCIAZIONE ABIO UDINE ONLUS Associazione per il Bambino In Ospedale” Bruno Natolino
Pietro Natolino
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Pienone di imprese italiane e slovene per il decimo MatchingDay Costruire relazioni. Gettare ponti. Far sì che le imprese collaborino a progetti comuni. In questi anni ai tavoli del MatchingDay di Confartigianato Udine ne sono nati tanti. La scintilla scocca in appena 15 minuti. Tempo di sondare eventuali punti d’incontro, d’intuire sul nascere il possibile feeling, di scambiarsi un biglietto da visita. Merito del copione ormai rodato, scritto con cura da Confartigianato-Imprese Udine che alla vigilia dell’evento provvede a mixare le imprese. In 69 si sono presentate sabato 24 marzo all’appuntamento, ospitato quest’anno a villa Nachini Cabassi. Agli imprenditori non è rimasto che sedersi ai tavoli e tentare di mettere a frutto il tempo a disposizione. Concentrati sull’interlocutore, ma attenti al conto alla rovescia impresso sul maxischermo del salone centrale della villa settecentesca. Quest’anno l’associazione di categoria ha scelto la prestigiosa dimora a Corno di Rosazzo per ospitare l’edizione numero dieci di MatchingDay, divenuto negli anni un evento di grande richiamo. Capace di attrarre imprese anche dalla vicina Slovenia. Circa un terzo proveniva infatti da oltre confine grazie alla proficua collaborazione messa in campo da Confartigianato e Ures, l’Unione regionale economica slovena rappresentata dal direttore Andrej Šik, con un intento chiaro: far della vicinanza geografica tra le due regioni un’occasione di crescita reciproca. Trasformare il confine in un punto di forza e non di debolezza (se non di concorrenza sleale). L’interesse è evidente e i numeri parlano chiaro: 22 sono state le imprese arrivate il
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24 marzo in Friuli, realtà ad alto capitale di innovazione, attive soprattutto nei settori della meccanica di precisione. Presente ed è significativo - anche Spirit Slovenia, l’agenzia governativa slovena che si occupa di innovazione e internazionalizzazione. “Salutiamo la decima edizione di MatchingDay - ha detto aprendo la giornata il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti - dando a questo nostro evento valenza transfrontaliera, in un Friuli dove il mondo delle piccole e piccolissime imprese ha dimostrato tenacia e innovazione. In questi anni difficili ha dato contro alla crisi andando oltre il proprio cortile, perché anche le reti e le relazioni tra imprese, nella terra del “fasin di bessoi”, vanno lette nel segno dell’innovazione”. “Con MatchingDay - ha proseguito il leader degli artigiani - noi quel tipo di innovazione la facciamo da tempo, convinti che tessere rapporti nell’articolata trama del tessuto sociale della piccola impresa possa costituire un elemento fondamentale per lo sviluppo”. Al suo fianco, in questa missione che va oltre l’azione sindacale per entrare a piedi pari nell’economia reale, Confartigianato conta su uno spallato team di partner. Dalla Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, rappresentata oggi dal vicepresidente Paolo Comolli, ad Assicura, presente il presidente Tiziano Portelli, e ancora Confidimprese FVG, Prontoauto, Cata, Cluster arredo e sistema casa Fvg oltre alla già citata Ures. Presente anche Loris Basso, assessore alle attività produttive del Comune di Corno di Rosazzo.
I numeri di questa edizione 69 imprese presenti (per un totale di 148 persone) 22 slovene 30 della provincia di Udine 10 dal resto del Friuli Venezia Giulia 7 italiane extra Friuli Venezia Giulia 600 appuntamenti (17 appuntamenti per ciascuna impresa) 6 desk informativi I settori più rappresentati sono stati quello tecnologico (elettronica, informatica, robotica) e l’arredo (legno, tappezzeria, progettazione). Interessante presenza di architetti e designer.
I Fatti
Tilatti: “Una grande occasione per costruire relazioni�
Sessanta divise da lavoro agli studenti dell’Isis Solari di Tolmezzo Sessanta tra camici e tute destinati agli studenti dell’Isis Solari di Tolmezzo. E’ la nuova iniziativa promossa dal consiglio zonale dell’Alto Friuli di ConfartigianatoImprese Udine a supporto del mondo della scuola, cui l’Associazione guarda come a un prezioso e insostituibile alleato, fucina qual è dei talenti che daranno gambe all’artigianato di domani. A consegnarle sono stati il 1° marzo i presidenti provinciale e zonale di Confartigianato, Graziano Tilatti e Roberto Vicentini, nel corso di una semplice ma coinvolgente cerimonia che ha visto gli studenti delle classi 1°, 2° e 4° - settore elettromeccanico - ricevere dalle mani dei vertici associativi le tute. Un gesto che l’istituto carnico ha salutato con favore. “La scuola è sempre interessata a promuovere rapporti con le rappresentanze datoriali, a tessere relazioni con le imprese - ha esordito Cristina Ferri, dirigente scolastica vicaria -. È un modo per facilitare i nostri ragazzi nel momento in cui poi dovranno approcciare il mercato del lavoro”. In questo senso, scuola e realtà produttive già collaborano con numerosi progetti di alternanza scuola-lavoro che insieme ai laboratori rea-lizzati in orario scolastico consentono agli studenti di mettere le mani
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in pasta. Toccare i ferri del mestiere. Lo hanno fatto anche stamattina. Una volta indossate le tute, marchiate con i loghi di Confartigianato e dell’Isis Solari, si sono orgogliosamente mostrati all’opera a beneficio delle telecamere presenti. “Molti di noi - ha detto dal canto suo il presidente del consiglio zonale dell’Alto Friuli, Roberto Vicentini - sono usciti da questa scuola e oggi hanno 10, 20, anche 30 persone a libro paga. Abbiamo deciso di regalarvi queste tute per sottolineare questo legame e invitarvi ad approfondire le vostre conoscenze”. Non solo a scuola. Auspicio dell’Associazione è che le competenze maturate sui banchi, in laboratorio e nelle aziende che ospitano percorsi di alternanza, vadano poi a beneficio dell’artigianato locale. Che i ragazzi garantiscano il necessario ricambio. Da dipendenti naturalmente, ma anche da titolari di impresa. Li ha sferzati in tal senso il presidente Tilatti: “Avete al vostro fianco insegnanti e famiglie che vi sostengono. Dopo la scuola accettate la sfida: mettete a frutto i vostri talenti, aprite una piccola impresa tutta vostra”. Come detto, le sessanta “divise” da lavoro - 40 tute e 20 camici - sono state consegnate con l’auspicio che guardando il logo stampato in bella mostra sull’abito gli studenti ricordino
I Fatti
Così Confartigianato Udine sostiene la scuola chiamata a formare i futuri imprenditori
l’impegno dell’Associazione non come un soggetto astratto, ma come un attore fondamentale a supporto delle piccole e piccolissime imprese del territorio. Oggi e domani. Che una volta diplomati, non volgano l’attenzione in via esclusiva al mondo del lavoro dipendente, ma valutino anche l’alternativa dell’impresa in proprio. Un’ipotesi che, grazie a tute e camici logati Confartigianato, potrà sembrar loro più fattibile e magari spingere qualcuno a bussare alla porta dell’associazione per una consulenza, un suggerimento, anche solo uno sprone.
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I Fatti
Molto interesse per gli incontri sulla nuova privacy Il 25 maggio 2018 scade il termine per adeguarsi alle nuove regole in materia di protezione dei dati personali. Le modifiche normative impongono diversi e più specifici obblighi in tema di modalità di acquisizione del consenso, in merito ai nuovi requisiti dell’informativa, alle forme del trattamento dei dati personali e sensibili e alle regole di sicurezza per la loro conservazione. Il Regolamento introduce inoltre nuove figure di soggetti responsabili e pesanti sanzioni in caso di violazione dei nuovi obblighi. Per illustrare le novità di maggior rilievo e fare il punto della situazione, la Sezione per la Piccola e Media Impresa di Confartigianato-Imprese Udine ha organizzato quattro incontri che si sono tenuti negli uffici di Udine Nord, Gemona, Cervignano e Latisana ed ai quali hanno partecipato complessivamente oltre 300 rappresentanti di imprese associate. La relazione è stata tenuta dall’avvocato Antonella Fiaschi di Udine, mentre i lavori sono stati aperti dal Presidente della Sezione PMI, Giuseppe Tissino. L’avv. Fiaschi ha evidenziato nel corso dei lavori i principali contenuti del nuovo Regolamento europeo (UE 2016/679), che rafforza la presa di coscienza sui rischi e
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aumenta la sicurezza dei trattamenti, che entrerà in vigore dal 25 maggio 2018. È stato sottolineato che il Regolamento introduce nuove figure di responsabili, nuove attività di analisi (la mappatura dei rischi), la notifica in caso di dispersione o perdita dei dati e sistemi di progettazione, al fine di aumentare il senso di responsabilità del titolare del trattamento nella predisposizione e gestione di un efficace modello di trattamento e protezione dei dati personali e sensibili. Sono state poste numerose domande e formulate richieste di approfondimenti da parte dei partecipanti in particolare sulle modalità di acquisizione del consenso e la validità dei consensi raccolti anteriormente al 25 maggio 2018; sui contenuti e sulle modalità dell’informativa; sulla nuova figura del responsabile del trattamento D.P.O. e sui casi in cui questa è resa obbligatoria; sul nuovo registro dei trattamenti e sulle modalità della tenuta dello stesso, nonché sul trasferimento dei dati e sull’entità delle sanzioni che risultano decisamente pesanti. A livello nazionale Confartigianato sta lavorando ad un vademecum per tutte le imprese associate sulla nuova disciplina della privacy, del quale vi diamo notizia a pagina 20 di questo numero di I/u.
4 serate informative organizzate dalla Sezione PMI su trattamento e protezione dei dati personali e sensibili
I Fatti
Enrico Todesco riceve il testimone da Francesco Roiatti. Al suo fianco una squadra unita e motivata
Riparte da Enrico Todesco il Movimento Giovani di Confartigianato Udine. Da lui - bujese d’adozione, 39 anni, da 10 titolare della Select, azienda votata ai servizi di testing automation nel settore dell’elettronica industriale - e dall’eredità che i suoi predecessori, ultimo Francesco Roiatti, gli hanno lasciato. Eletto all’unanimità dal consiglio direttivo, Todesco riprende da qui. In piena continuità di visione e d’azione con quanti insieme a Roiatti hanno condotto il Movimento nel corso dell’ultimo mandato. Rafforzandone la visione. Chiarendo gli obiettivi. Consolidando i risultati. È il tema dei temi quello dei giovani, che vanno smarcati dall’automatismo per il quale, conclusi gli studi, l’unica strada è quella del lavoro dipendente. Accanto a quella c’è la via dell’impresa. Al Movimento guidato dal neopresidente Todesco il compito di far valere le ragioni delle botteghe e dei nuovi laboratori digitali artigiani. È uno dei fronti che il nuovo leader dei giovani si prepara a battere con determinazione. Lo
Cambio al vertice del Movimento Giovani Imprenditori ha detto lui stesso salutando e ringraziando il consiglio a margine dell’elezione: “Desidero che il Movimento sia sempre più attivo e comunicativo, che organizzi momenti di incontro, approfondimento, riflessione per andare a scovare e sostenere le giovani eccellenze artigiane”. Quello del movimento è un leitmotiv per Todesco che rilancia anche a proposito degli incubatori di innovazione. “Vogliamo far progredire le nostre imprese sotto il profilo tecnologico e dare i natali a nuove imprese innovative. Andiamo a mettere il naso negli incubatori. Ce ne sono in regione e ce ne sono fuori. Vediamo cosa fanno, come possono esserci d’aiuto, senza paura”. La parola d’ordine? Muoversi. Come fa lui, che ha la valigia in mano ogni settimana. Per lavoro. Senza snobbare però lo studio. Altro punto che fa bella mostra di sé nel programma del neo presidente. “Dobbiamo potenziare e migliorare l’alternanza scuola-lavoro perché è uno degli strumenti che ci consentono di rafforzare il ponte tra i mondi della scuola e delle imprese. E restando in campo “scolastico” investirei ancora in materia di formazione destinata ai neo imprenditori”. Ha le idee chiare il nuovo leader dei giovani di Confartigianato provinciale. “Voglio un movimento che sia ancora più presente. Con eventi itineranti e consigli direttivi sul territorio, un movimento che stimoli le nostre botteghe a muoversi in cerca di spazi, stimoli, nuove competenze, un movimento che rafforzi una volta in più il legame tra scuola e bottega perché è in quel passaggio determinante che ci giochiamo parte del futuro del settore artigiano”.
Il nuovo consiglio direttivo del Movimento Giovani • Enrico TODESCO - Presidente • Gianpiero BELLUCCI Vipresidente vicario • Luca CIGNACCO - Vicepresidente • Marco BATTISTUTTA - Consigliere • Elena BUTTAZZONI - Consigliere • Simone CAPPELLARO - Consigliere • Roberta DEBELLIS - Consigliere • Francesco DEL PIN - Consigliere • Nicola GIARLE - Consigliere • Francesca GOBBO - Consigliere • Federica MAZZOLA - Consigliere • Davide PAGLIUCA - Consigliere • Elisa PIVOTTI - Consigliere
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Battaglie in corso
Privacy: la sfida è rendere semplice una normativa complessa Per effetto di tecnologie digitali via via più sofisticate il trattamento dei dati personali è sempre più efficiente, ma al tempo stesso più esposto a rischi. Il Regolamento che il 25 maggio prossimo entrerà in vigore in tutta l’Unione Europea aggiorna pertanto le norme a tutela i diritti individuali in questo ambito. Inevitabilmente ciò comporta un cambiamento delle regole per le aziende, anche quelle più piccole, che in misura maggiore o minore fanno uso dei dati personali per fornire beni e servizi ai propri clienti. Stiamo per passare da un sistema a misure minime e statiche ad uno che prevede modalità “adeguate” rispetto a tecnologie in continua evoluzione, da adempimenti formali e prestabiliti ad un meccanismo che responsabilizza l’impresa lasciandola libera di scegliere come garantire il rispetto di principi omogenei a livello europeo. Il salto organizzativo che ne deriva è pertanto impegnativo e richiede un ripensamento degli strumenti e delle procedure aziendali. La sfida raccolta da Confartigianato-Imprese è di “rendere semplice una normativa oggettivamente complessa” e un gruppo di lavoro è attivo già da un anno per ottenere due risultati. Il primo è di incidere positivamente sulle modalità con cui il nostro Paese sta per integrare il Regolamento 201/679/ UE nell’ordinamento italiano. Ci sono infatti principi di “proporzionalità” e di “gradualità” che vanno fatti rispettare: artigiani e microimprese non devono infatti essere gravati da vincoli spropositati e devono avere il tempo per adottare il nuovo approccio alla privacy. Le proposte di Confartigianato puntano a semplificare
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PRIVACY
il più possibile questo adeguamento per le aziende di piccola e piccolissima dimensione, a ridurre il massimale delle sanzioni previste, a prevedere modalità chiare, concise e lineari di rispetto degli obblighi informativi, e così via. Il secondo risultato è di mettere a disposizione degli imprenditori associati una “cassetta degli attrezzi” che faciliti il passaggio alla “nuova privacy”: un vademecum sintetico con cui fornire un primo orientamento; la condivisione tra tutte le Confartigianato territoriali delle risposte corrette alle domande più frequenti (FAQ); una check-list breve in grado di rispondere rapidamente alla domanda “sei a posto con la privacy?”; una check-list più approfondita che agevoli la definizione del
“registro dei trattamenti”, uno strumento indispensabile ai fini di questa normativa; un “codice di condotta”, approvato dal Garante della privacy, che può essere adottato dagli associati a ConfartigianatoImprese rendendo più facile dimostrare il rispetto degli obblighi da parte del titolare del trattamento. In concreto, a un’azienda sono richiesti tre passi: a) mappare o verificare le modalità con cui tratta i dati personali in suo possesso; b) individuare le azioni necessarie per essere in regola con la nuova normativa; c) documentare a regime la propria conformità alla nuova disciplina (compliance). Confartigianato-Imprese Udine è e sarà al suo fianco in questo percorso.
Battaglie in corso
Fatturazione elettronica obbligatoria: Confartigianato combatte su tre fronti
L’obbligo di fatturazione elettronica non deve complicare la vita degli imprenditori. Per difendere questo semplice ma sacrosanto principio, Confartigianato si sta battendo su più fronti, in vista dell’entrata in vigore del nuovo adempimento. Già da luglio, infatti, scatterà la prima fase di questa rivoluzione e riguarderà le cessioni di benzina o gasolio per motori e le prestazioni dei subappaltatori nei contratti di lavori
pubblici. Poi, da gennaio 2019 la fattura elettronica dovrebbe essere obbligatoria per tutti. Nello specifico Confartigianato sta lavorando su tre livelli di intervento. Il primo nei confronti del decisore politico cui abbiamo sottoposto la necessità di una proroga immediata della scadenza del primo luglio. Siamo convinti che tre mesi non sono sufficienti né per le imprese né per l’amministrazione per essere pronti
all’avvio della prima fase dell’adempimento. Si potrebbe ipotizzare anche un avvio senza sanzioni: chi vorrà sperimentare la fatturazione elettronica potrà iniziare a farlo e chi invece non sarà ancora pronto potrà continuare ad emettere fatture cartacee. La seconda linea di intervento è di carattere amministrativo, rivolta soprattutto all’Agenzia delle Entrate con cui abbiamo avviato un’importante interlocuzione. Abbiamo avanzato oltre 30 richieste di intervento e di modifiche per rendere la fatturazione digitale più semplice, meno invasiva, e per mettere al centro il ruolo degli intermediari soprattutto per le piccole imprese che non dispongono di un ufficio amministrativo e che si avvalgono totalmente dei servizi delle nostre Associazioni. In proposito abbiamo avuto un primo riscontro sulle nostre 30 proposte nel corso del forum sulla fatturazione elettronica svoltosi il 26 marzo: su molte nostre indicazioni e sollecitazioni abbiamo riscontrato una corrispondenza con le proposte dell’Agenzia delle Entrate. Il terzo livello di intervento riguarda l’attività del nostro sistema confederale al fianco degli imprenditori per aiutarli ad affrontare la fatturazione elettronica obbligatoria. Abbiamo costituito il gruppo di lavoro, ConFattura, partecipato da oltre 30 Associazioni territoriali fra le quali anche Confartigianato Udine. 50 funzionari hanno già partecipato a due sessioni formative. Tutto questo con l’obiettivo di rendere la fatturazione elettronica il più semplice e il meno costosa possibile. Ci battiamo per ridurre al minimo gli oneri burocratici di un adempimento che tocca 5 milioni di partite Iva.
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Energia elettrica e gas alle migliori condizioni di mercato
Il C.A.E.M. è il primo consorzio italiano di aziende artigiane per l’acquisto di energia elettrica e gas alle migliori condizioni di mercato ed è sorto per cogliere le opportunità offerte dalla liberalizzazione dei servizi di pubblica utilità. I servizi che offre alle imprese consorziate sono: TRATTATIVA CON I FORNITORI
INFORMAZIONE SUL MERCATO
Il Consorzio offre quella professionalità utile e necessaria perchè siano individuati i fornitori di energia elettrica e di gas, capaci di rispondere nel modo migliore e con le condizioni più vantaggiose ai bisogni delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese. Incontri, telefonate, trattative, corrispondenza, stipula del contratto di fornitura ... tutto tempo che il consorzio fa risparmiare all’imprenditore perchè possa dedicarsi di più all’impresa.
Quello dell’energia elettrica e del gas è un mercato completamente nuovo, del quale ancora poco si conosce ed è in continua evoluzione. La conoscenza e l’informazione diventano oggi per l’imprenditore fattori determinanti per lo sviluppo della propria impresa.
CONVENIENTE Aderire al CAEM è decisamente vantaggioso, in quanto garantisce le tariffe più basse disponibili sul libero mercato. Ti farà ottenere un risparmio fino al 20% della tua attuale bolletta. Questo risparmio aumenterà il tuo vantaggio competitivo.
I SERVIZI PER LE IMPRESE
VERIFICA DELL’ATTUALE ANDAMENTO Per aiutare l’imprenditore ad affrontare meglio quello che sarà il nuovo modo di gestire l’energia elettrica e il gas, abbiamo predisposto un semplice ed utile strumento che aiuta a controllare periodicamente i consumi energetici dell’azienda.
TRASPARENTE Puoi verificare in ogni momento, direttamente dal tuo PC l’andamento dei consumi energetici aziendali.
FORNITURA DI ENERGIA E GAS Grazie al fatto che il prezzo dell’energia elettrica e del gas non sono più imposti in un regime di monopolio, ma sono frutto di una contrattazione tra le parti, il consorzio assicura un continuo monitoraggio del mercato e opera con i principali Fornitori a livello nazionale.
SEMPLICE Per valutare la convenienza del CAEM basta contattare lo sportello CAEM presente nelle sedi di Confartigianato e ricevere un preventivo sul risparmio effettivo sulle tariffe di energia elettrica e gas.
Tel 0432.516775 - e-mail: csaracino@uaf.it www.confartigianatoudine.com > servizi per le imprese > credito e risparmio
Servizi
Il supporto di Confartigianato per le reti di impresa Cos’è e come utilizzare il contratto di Rete per un progetto imprenditoriale condiviso Lavorare assieme non è facile e nemmeno trovare i partner giusti per sviluppare nuove idee di business. Tuttavia sta diventando sempre più importante imparare a collaborare, a creare assieme nuove occasioni, a sviluppare nuovi modi di lavorare. Tra questi le Reti d’Impresa sono un nuovo strumento a disposizione degli imprenditori che può essere utilizzato per formalizzare e strutturare correttamente i progetti di collaborazione. Capiamo meglio di cosa si tratta. COS’È IL CONTRATTO DI RETE Il contratto di rete è un accordo con il quale più imprenditori si impegnano a collaborare al fine di accrescere, sia individualmente che collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. Le Reti possono essere un’ottima soluzione per le imprese che vogliono allargare la portata o l’ambito delle proprie attività senza perdere la propria autonomia, storia e identità. QUALI SONO I PASSI PER COSTITUIRE UNA RETE Idea Definire quale opportunità di business si vuole perseguire insieme ad altri imprenditori. Individuazione dei partner Trovare i potenziali partner, tenendo conto delle competenze e delle capacità produttive
utili al progetto, ed ipotizzare una prima configurazione di Rete. Favorire la conoscenza reciproca tra i partecipanti sia a livello personale che delle rispettive aziende. Programma di Rete Elaborare gli obiettivi strategici comuni, il programma di Rete e le responsabilità ed impegni dei singoli partner. Costituire la rete Scrivere il contratto di Rete ed espletare tutte le formalità di legge conseguenti. PERCHÉ CONVIENE COSTITUIRE UNA RETE Con la rete si può: • presentare ai clienti un’offerta più completa (offerta integrata di Rete); • favorire e potenziare la visibilità delle aziende in Rete anche con un marchio comune; • favorire l’integrazione di filiera, sia in verticale sia in orizzontale tra tutti i partner della rete; • migliorare il rapporto con il sistema finanziario; • contare su maggiore capacità produttiva, maggiore capacità di investimento e maggiore capacità innovativa; • mettere a fattor comune le conoscenze dei singoli stimolando l’innovazione (di processo e di prodotto); • ottenere risparmi di scala e migliorare la qualità del bene/servizio realizzato; • partecipare a bandi di gara in modo coordinato.
COSA FA LO SPORTELLO RETI D’IMPRESA • Audit iniziale e supporto nell’analisi e nella definizione degli obiettivi e delle strategie di aggregazione/collaborazione • Valutazione dello strumento formale di collaborazione più adeguato al progetto imprenditoriale (contratto di Rete, A.T.I., costituzione di una S.R.L., ...) • Definizione del programma di rete e governance • consulenza fiscale • supporto nella stesura e registrazione del contratto di rete • selezione delle agevolazioni e degli incentivi di cui il progetto di aggregazione può usufruire Nell’ambito di questo servizio per le imprese, Confartigianato Udine organizza anche MatchingDay, un evento che vuole facilitare l’avvio di rapporti di collaborazione produttiva e commerciale facendo incontrare tra loro imprenditori potenzialmente interessati a progetti condivisi. Il responsabile dello Sportello Reti d’Impresa di Confartigianato Udine è l’ing. Luca Nardone (tel: 0432.516748 e-mail: lnardone@uaf.it).
Per aiutare le imprese a trovare gli strumenti più utili e impostare la strategia della Rete, Confartigianato Udine ha dato vita allo Sportello Reti d’Impresa.
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ODOPROJECT TECH - Udine
Le tecnologie dentali evolvono grazie alla rete fra imprese Cinque laboratori uniti per affrontare le sfide produttive e di mercato
ODOPROJECT TECH Rete di imprese del settore odontotecnico www.odoproject.com info@odoproject.com
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“Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo.” Lo diceva Henry Ford, ma sarebbero solo belle parole se non ci fossero casi concreti che ne dimostrano la reale portata. Uno esempio di successo in questo senso è ODOPROJECT TECH, il primo centro di odontotecnica digitale in rete del Friuli Venezia Giulia che ha saputo innovare sia il processo produttivo che il modo di lavorare delle cinque aziende che ne fanno parte. Il primo contratto di rete venne stipulato nel 2011 (anche con il supporto di Confartigianato Udine) dopo un importante investimento in formazione, perchè Mauro Barile, Franco Fabiani, Giacomo Giacomini, Silvio Largo e Rosso Rienzi vedevano nella collaborazione l’unica strada possibile per affrontare
il cambiamento tecnologico nel settore dentale che imponeva anche ai piccoli laboratori di dotarsi di tecnologie di carattere industriale. “Eravamo dei pionieri allora - raccontano i cinque imprenditori -, la normativa sulle reti era ancora embrionale, ma ne avevamo intuito le potenzialità. Anche se ognuno di noi rimaneva autonomo, c’era infatti la possibilità di fare insieme investimenti in tecnologia e conoscenza fondamentali per garantire un futuro alla nostra professione”. Questo primo contratto di rete ha permesso loro di fare esperienza, e di iniziare a coordinarsi negli acquisti dei materiali, nell’acquisizione di nuovi clienti e di un sistema CAD per digitalizzare le lavorazioni. Grazie a questa esperienza, nel 2016 hanno chiuso il primo contratto di rete
I nostri imprenditori
e ne hanno stipulato uno nuovo denominato “ODOPROJECT TECH”, con l’obiettivo di portare al livello successivo l’innovazione del processo produttivo, le politiche di marketing congiunte e la condivisione di dati grazie a un sistema informativo comune. “Il nuovo contratto - spiegano - ci ha permesso di acquistare insieme i macchinari necessari per passare da un approccio prettamente manuale a uno semi-industriale con un utilizzo capillare di sistemi CAD, CAM e stampa 3D nella produzione delle protesi dentali, migliorandone la precisione, l’efficienza di realizzazione e i tempi di consegna agli studi dentistici. Siamo riusciti, inoltre, a internalizzare nella nostra catena del valore quelle fasi di produzione che
prima venivano delegate a centri esterni”. La trasformazione in “artigiani 4.0” non si è limitata all’acquisto di macchinari innovativi, ma li ha portati a reimpostare il modo di lavorare nei loro laboratori. Inoltre la scelta di non concentrare tutti i macchinari in un unico luogo, ma di distribuirli nelle sedi delle diverse aziende, ha permesso a tutti di specializzarsi, di ottenere economie di scala e di formare addetti con competenze più elevate. “Essere distribuiti in diverse sedi - sottolineano i cinque odontotecnici - ci permette anche di essere capillari sul territorio, continuando a dare una elevata personalizzazione nel servizio agli odontoiatri, elemento fondamentale per competere con successo nel nostro settore”.
La rete ha comportato anche la definizione di protocolli e standard di lavorazione comuni, di programmare le attività nei diversi centri di produzione comuni per evitare i “colli di bottiglia” e di integrare la logistica per minimizzare i tempi di attesa dei semilavorati. ODOPROJECT TECH ha consentito di creare un gruppo di acquisto di materiali e servizi, di condividere know how su diversi metodi produttivi e di realizzazione campagne comuni di marketing e un sito web della rete. Infine hanno realizzato un sistema informativo in cloud comune a tutti i laboratori che permette il monitoraggio in tempo reale delle lavorazioni, il controllo dei processi produttivi e un controllo di gestione costante. “Per noi fare rete non è solo firmare un contratto, ma avere un progetto comune e impegnarsi ogni giorno perché questo diventi realtà. Fare ‘bene’ rete richiede tempo, fatica e dedizione. Bisogna superare la diffidenza iniziale dei colleghi che non capiscono l’esigenza di ‘mettere nero su bianco’ rapporti di collaborazione che magari esistono informalmente da anni. È anche fondamentale costruire una visione comune, sviluppando fiducia e capacità di negoziare costantemente su scelte condivise con la consapevolezza che, in un dato momento, il bene della rete potrebbe non essere il bene del singolo laboratorio. Senza contare che ogni imprenditore ha una propria storia ed esperienza, e che alle volte è più faticoso comunicare e risolvere collegialmente i problemi, che decidere da soli nella propria azienda. Ecco perché la strategia comune è fondamentale, così come l’orgoglio di fare parte di un gruppo e la possibilità di condividere con altri lo sforzo del cambiamento”. Non avremmo potuto usare parole migliori di queste di Barile, Fabiani, Giacomini, Largo e Rienzi per raccontare non solo un caso di successo, ma soprattutto la logica che lo guida e il senso di responsabilità reciproca. Siamo certi che accanto alle molte cose già fatte da questa rete ci saranno ulteriori sviluppi e soddisfazioni, poiché la crescita di ogni impresa, grazie alla condivisione del proprio sapere e l’utilizzo delle nuove tecnologie è la nuova frontiera dell’imprenditorialità.
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In vista della primavera Confartigianato Udine svela i segreti per avere un giardino da sogno Partecipato convegno a Codroipo organizzato dalla categoria dei giardinieri
La primavera è ormai alle porte e come ogni anno porta con sé la voglia metter mano al giardino reduce dall’inverno. Ognuno fa quel che può, come può, ma quali sono le buone pratiche per avere uno spazio verde da sogno? Che sia quello privato, fuori dalla porta di casa, o quello pubblico, l’Abc è lo stesso e la categoria dei giardinieri di ConfartigianatoImprese Udine lo ha spiegato il 28 febbraio a Codroipo durante un convegno aperto a imprese, pubbliche amministrazioni e privati
cittadini organizzato per suggerire buone pratiche: dalla progettazione del manto erboso alle piantumazioni, dagli impianti di irrigazione all’illuminazione. “Abbiamo ritenuto corretto dare suggerimenti che aiutino a di realizzare ambienti gradevoli e vivibili riducendo i costi, le manutenzioni e i trattamenti - ha detto capo categoria provinciale dei giardinieri Giulio Tam. - Per far questo servono competenze e professionalità, che solo giardinieri esperti e formati possono garantire”.
L’incontro si è aperto con i saluti del presidente zonale di Confartigianato-Imprese Udine Paolo Bressan, seguito da quelli del capo categoria dei giardinieri Giulio Tam e dell’assessore alle attività produttive del Comune di Codroipo Graziano Ganzit. Sono seguiti poi gli interventi di Daniele Marinotto, giardiniere e Maestro artigiano il quale ha spiegato l’importanza di effettuare degli interventi sul verde pubblico o privato solamente se si ha una conoscenza adeguata delle tecniche colturali per evitare di produrre danni irreparabili a piante ed alberi. Marinotto ha sottolineato inoltre la necessità di considerare gli spazi verdi come delle aree che vanno progettate con cura, tenendo conto dello sviluppo naturale della vegetazione, del clima e dell’esposizione solare. Particolarmente interessanti gli interventi dedicati alla cura del tappeto erboso, che ha fornito molte indicazioni concrete sulla semina, l’irrigazione e il taglio del prato, ed alla potatura degli alberi. Pietro Maroè di “SuPerAlberi” ha illustrato con un gran numero di esempi pratici e fotografie, le corrette tecniche di potatura naturalistica e gli effetti di potatura non realizzate a regola d’arte.
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Cosmoprof: missione organizzata con successo dalla categoria degli acconciatori Oltre 40 imprese di estetica e acconciatori associate a Confartigianato Udine hanno visitato il 19 marzo scorso Cosmoprof, il salone internazionale della profumeria e della cosmesi. A Bologna le imprese friulane hanno avuto l’occasione di vedere padiglioni tematici dedicati al make-up, ai capelli, ai prodotti ecobio e all’onnicotecnica. È stata inoltre l’occasione di confrontarsi con le nuove tendenze della moda, con le tecnologie innovative, le apparecchiature, i prodotti professionali, gli arredamenti all’avanguardia, senza dimenticare - sotto il profilo professionale - la nutrita serie di
eventi, seminari e convegni che offrono agli acconciatori e alle estetiste utili momenti di crescita. Va ricordato che l’economia della cosmetica e l’indotto derivato vanta un giro d’affari di oltre 15 miliardi di euro. Soddisfazione è stata espressa dalla capo categoria degli acconciatori Loredana Ponta che ha guidato la delegazione dei professionisti friulani alla missione organizzata con successo da Confartigianato. Da segnalare inoltre, la prestigiosa e qualificata presenza della scuola IAL-FVG, sede di Udine, fortemente caldeggiata da Confartigianato Udine nell’ambito della
Ottimi risultati anche per la prestigiosa presenza di IAL FVG alla rassegna Hair Ring rassegna Hair Ring che quest’anno aveva come tema “Il vintage del futuro” dedicata ai giovani acconciatori emergenti. Grazie alla qualificata presenza degli insegnanti Lorena Nodussi e Francesca Verginella, le allieve Ilaria Quaceci, Sheila Bertolutti, Lisa Castellano ed Emily Driusso, hanno infatti avuto l’occasione di presentare le proprie creazioni, con un successo che è andato oltre le aspettative.
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Cronache
Prodotti da costruzione, grazie a Confartigianato fatta chiarezza sull’impiego dei cavi È stato un inizio d’anno vivace quello che ha coinvolto a livello nazionale e territoriale la categoria degli Elettricisti di Confartigianato, sia sul fronte sindacale che su quello degli incontri formativi. Questi ultimi sono stati il momento in cui poter dare risalto ad alcuni risultati sindacali ottenuti, che hanno avuto importanti riflessi sulle aziende. In tema di prodotti da costruzione è stata fatta una importante precisazione dopo che la pubblicazione di un decreto sulla loro armonizzazione e di una norma CEI avevano creato scompiglio nel mondo dell’installazione elettrica, con il rischio di dover riprogettare impianti e soprattutto di rendere inutilizzabili le scorte di magazzino delle imprese. La svolta è avvenuta durante un incontro sul tema “Commercializzazione dei prodotti da costruzione: il Decreto Legislativo n. 106/2017” che ha visto la partecipazione del vice presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia, Fiorello Fioretti e del presidente di Confartigianato Elettricisti Adriano Stocco, insieme ad un dirigente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ad uno del Dipartimento dei Vigili del Fuoco ed al direttore tecnico del CEI. Proprio in questa occasione è stato chiarito che se un prodotto è stato legalmente immesso sul mercato prima della fine del periodo di coesistenza della norma armonizzata, quel prodotto rimane legittimamente utilizzabile. Questa azione promossa da Confartigianato
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è stata in seguito riconosciuta anche da parte dei più importanti rappresentanti nel settore elettrotecnico. L’argomento è stato oggetto di un partecipato incontro organizzato a gennaio, insieme al Collegio dei Periti di Udine, che si è svolto all’istituto Bearzi, coinvolgendo così anche gli alunni del settore elettrico del Centro di Formazione Professionale. A questo incontro ne è seguito uno dedicato specificatamente alle imprese del settore elettrico, soprattutto a quelle nuove imprese alle prese con gli adempimenti legati alla Dichiarazione di Conformità, documento che fotografa quanto eseguito in cantiere e che dovrebbe far parte del DNA di ogni azienda. Con questo spirito l’incontro viene ripetuto periodicamente, con un taglio pratico che fonisce le nozioni sulla corretta compilazione e sulla gestione delle problematiche che possono sorgere. Casi pratici, esempi, esperienze che sono tarate sulla realtà artigiana e che hanno sempre avuto un ottimo riscontro fra i partecipanti. A marzo è stato il turno di un seminario tecnico in materia di sistemi di accumulo negli impianti fotovoltaici, che si è svolto in collaborazione con il Collegio dei Periti nelle aule del Civiform a Cividale. Gli impianti di produzione da fonti rinnovabili, sono divenuti vantaggiosi se abbinati ad un sistema di accumulo. Nel settore però la normativa tecnica relativa agli allacciamenti ed alle certificazioni
L’azione ha scongiurato il rischio di non poter più utilizzare i vecchi cavi elettrici a magazzino
sono sempre più stringenti ed in continua evoluzione. Nel corso del seminario sono stati trattati i principi che determinano la definizione di alcune scelte tecniche, le tipologie costruttive più performanti e la valutazione di un corretto investimento. Fra le iniziative di questo ultimo periodo c’è anche la convenzione stipulata tra Confartigianato e il Comitato Elettrotecnico Italiano per la divulgazione delle norme tecniche dedicato alle sole aziende iscritte a Confartigianato: a fronte di un abbonamento di 110 euro, le aziende hanno la possibilità di consultare e stampare due importanti raccolte di norme “Norme fondamentali per impianti elettrici” e “Impianti tecnologici per edifici” che complessivamente sono vendute dal CEI ad una valore 15 volte superiore.
Cronache
EUDigiTAC: come far dialogare la tradizione tessile con l’innovazione digitale Cosa resta del settore tessile artigiano dopo la crisi? In Friuli Venezia Giulia 138 imprese, il 79% di quelle complessive. Ridotte del 21 per cento nel corso degli ultimi dieci anni, emorragia che però si è completamente arrestata nel corso degli ultimi 12 mesi. Da qui dunque si riparte. Dalle strategie affinate da chi ha resistito e dai nuovi strumenti, specie digitali, che promettono maggiore competitività. Se ne occupa EUDigiTAC, progetto finanziato dal programma “Creative Europe/ Europa Creativa” che coinvolge partner di tre paesi - Estonia, Svezia ed Italia - ed è focalizzato appunto sull’utilizzo delle tecnologie digitali per la valorizzazione e la promozione del settore tessile in particolare artigiano. Guidato dalla mas-sima istituzione svedese in materia di formazione nell’età adulta (Studieförbundet Vuxenskolan) il progetto conta sulla partecipazione di Confartigianato-Imprese Udine, del Dipartimento di artigianato rurale dell’Università estone di Tartu (University of Tartu Viljandi Culture Academy) e ancora su quella di Chan-gemaker AB, società di Göteborg (Svezia) votata alla consulenza creativa sul tema dell’innovazione. Il 4 aprile nella sede di Confartigianato Udine sono stati presentati i principali risultati del progetto: oltre venti piccole e piccolissime imprese artigiane friulane sono state coinvolte nella realizzazione sperimentale di video, anche in collaborazione con l’Istituto Sello di Udine, 30 artigiani e creativi tra cui alcuni
svedesi ed estoni hanno dato vita a marzo 2017 a Udine al primo Creative Matching Day, sono stati prodotti e condivisi tutorial sulla tradizione tessile dei tre paesi coinvolti e messo a punto un manuale che consente di replicare l’iniziativa. Aziende custodi di saperi antichi, di altissima manualità, di tecniche conservate nel tempo e in parte reinventate appunto grazie all’innesto di strumenti digitali. A raccontare il risultato del progetto sono stati la vicepresidente vicaria dell’associazione, Edgarda Fiorini, insieme a Federica Manaigo, cofondatrice dell’impresa culturale “CREAA Snc” e Communication manager del progetto, e al segretario di Confartigianato-Imprese Udine Gian Luca Gortani. “Il progetto si è articolato in diversi seminari, che hanno coinvolto artigiani, studenti e addetti museali - ha raccontato Manaigo -. La necessità è quella di creare dei contenuti e renderli disponibili online per raccontare la nostra tradizione. Non tutti siamo i merlettai di Venezia, ma abbiamo prodotti di qualità che dobbiamo e vogliamo far conoscere”. Da qui la serie di video firmati “Sello” caricati insieme ad altri contenuti sulla piattaforma www.eudigitac.eu dedicata al progetto”. Un sito il cui obiettivo è veicolare con costanza, sul web, la conoscenza di aziende, prodotti, territori. Importante il coinvolgimento degli studenti, “perché i nativi digitali sono i compratori e al tempo stesso gli artigiani del futuro” ha aggiunto la vicepre-sidente Fiorini.
Presentati a Udine i principali risultati del progetto del quale Confartigianato è partner
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Il percorso oncologico del tumore al seno: dalla prevenzione alla ricostruzione Convegno organizzato da Airia in collaborazione con il Movimento Donne Impresa di Confartigianato Udine Dal tumore al seno sempre più spesso si guarisce. Le donne che si lasciano alle spalle la malattia si fanno via via più numerose ma i segni di un passato che tutte vorrebbero solo dimenticare restano non di rado sotto i loro occhi. Ogni mattina e ogni sera. Ogni volta che percepiscono il proprio corpo diverso da com’era. Anche sul fronte della ricostruzione del seno la medicina ha fatto passi da gigante ed è di questo che ha parlato l’associazione Airia (Associazione italiana ricostruzione innesto adiposo) durante il convegno,
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organizzato il 26 marzo a Udine in collaborazione con il Movimento Donne Impresa di Confartigianato Udine, “Il percorso oncologico del tumore al seno: dalla prevenzione alla ricostruzione”. Ai saluti, affidati alla presidente dell’associazione Airia, Daniela Lizzi che ha moderato anche l’incontro, sono seguiti gli interventi a cura dei medici. Aldo Iop, direttore della società di Oncologia dell’AAS 2 Bassa Friulana-Isontina, ha parlato delle novità legate al tumore della mammella, Mauro Schiavon, direttore della SOC di Chirurgia Plastica e del Centro Ustioni dell’Asui di Udine - “S. Maria della Misericordia”, raccontando di come oggi la ricostruzione mammaria può essere personalizzata, ha chiuso Gino Rigotti, medico in forza all’unità di Chirurgia rigenerativa della clinica San
Francesco Verona, parlando dell’innesto del tessuto adiposo autologo. La presidente del Movimento Donne Impresa, Filomena Avolio, ha sottoli-neato l’importanza di collaborare all’organizzazione di iniziative come questa “Abbiamo raccolto con convinzione l’invito di Airia ad organizzare questo convegno che affronta un tema importante come quello della salute femminile. Un tema rispetto al quale il Movimento è particolarmente sensibile, pur non essendo di sua stretta competenza, cosciente che la malattia con la donna colpisce anche la lavoratrice e a cascata l’impresa, che non può dunque restare impermeabile al problema ma diventare parte in causa. Anche promuovendo appuntamenti divulgativi come questo”.
Anap/Ancos
Anap in piazza contro l’Alzheimer Il 10 aprile il gruppo territoriale ANAP di Udine, in collaborazione con ANCoS Confartigianato Udine, unitamente all’Associazione Alzheimer Udine, ha aderito alla undicesima “Giornata Nazionale di Predizione dell’Alzheimer” e alla seconda edizione della “Campagna Nazionale Manteniamo il Passo”: informazione e sensibilizzazione su abitudini alimentari e stili di vita corretti a tutte le età” promossa dalla sede nazionale. L’evento si è svolto in contemporanea nelle principali piazze di tutta Italia, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Geriatriche dell’Università la Sapienza di Roma e della
Croce Rossa italiana. Presso il gazebo allestito in Piazza Matteotti a Udine, i consiglieri e volontari si sono prodigati a registrare e distribuire coloro che si fermavano per documentarsi, compilare i questionari dedicati e ritirare materiale informativo inerente il problema. L’impegno di ANAP per la predizione dell’Alzheimer procede con rinnovato vigore, anche alla luce dei progressi compiuti dalla ricerca scientifica negli ultimi anni. Nuove cure sperimentali potrebbero riuscire a regalare nuove speranze a chi è affetto da questa terribile malattia in un futuro imminente.
Testamento Biologico: serata formativa con il notaio Gea Arcella La Legge 22 dicembre 2017 n^ 219 ha introdotto le D.A.T. (Disposizioni Anticipate di Trattamento) che regolano il cosiddetto “Testamento Biologico”. Per capire meglio questa normativa che implica diversi risvolti personali, ma ancor più per addentrarsi nel dettaglio pratico su chi, come e quando poterla applicare, è stata organizzata a
marzo al circolo ANCoS “Diego Di Natale” in Via Ronchi a Udine, una serata formativa/ informativa. Rivolta ad un folto ed attento pubblico, il notaio Gea Arcella ha illustrato molto chiaramente le informazioni sul Testamento Biologico a partire dalle D.A.T. e cioè su come effettuarle, su chi può farle e in che maniera possono essere valide.
È stato illustrato un breve di “Vademecum” in quindici punti, per chiarire al massimo e entrare nel merito di ogni singolo dettaglio chiarendo così i possibili dubbi. Parecchie le domande poste al termine dai soci e simpatizzanti presenti in sala, a significare l’interesse che suscita questo argomento.
33
247 10
72.000 Soci
376.000
Sportelli
Clienti
Banche
1.500 Dipendenti
15,6
Miliardi di Euro
4.218
Massa operativa (+3,75%)
Iniziative a sostegno del territorio e delle ComunitĂ Locali
9,8
3,5
Miliardi di Euro Raccolta globale (+4,21%)
Milioni di Euro Erogazioni alle ComunitĂ Locali
2,2
5,7
Miliardi di Euro
3,1
Miliardi di Euro Raccolta indiretta (+11,10%)
6,7
Miliardi di Euro Impieghi (+2,98%)
Miliardi di Euro Raccolta diretta (+1,29%)
www.bccfvg.it
Dati al 31/12/2017
Risparmio gestito (+18,19%)