UDINE
Periodico mensile - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, D.C.B. Udine Bollettino degli Organi direttivi di Associazione Sindacale
Anno XIV - Supplemento n. 7 2014
Laboratorio del fare: lanciato il progetto per Udine
CONFARTIGIANATO ALL’ATTACCO SULLO SMALTIMENTO FAI DA TE DELL’AMIANTO CONSEGNATI I DIPLOMI DI “MAESTRI DI MESTIERI” PER L’ATTIVITÀ NELLE SCUOLE ELEMENTARI ANCHE IL FRIULI ALLA CITTÀ STUDI DI BIELLA PER LO SVILUPPO DELL’ARTIGIANATO ARTISTICO PROGETTO VOLO, 345 PARTECIPANTI AI SEMINARI DI CATA ARTIGIANATO FVG 1
Contenuti Periodico MENSILE di Confartigianato Imprese F.V.G. Autorizzazione del Tribunale di Trieste n. 1020 del 08/03/2001 Anno XIV - Supplemento al n. 7 2014 Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, D.C.B. Udine Bollettino degli organi direttivi di Associazione sindacale Direttore responsabile: Tiziana Sabadelli Comitato di redazione: Alessio Belgrado, Enrico Eva, Marco Gobbo, Gian Luca Gortani, Gianfranco Trebbi Hanno collaborato a questo numero: Flavio Cumer, Gian Luca Gortani, Mauro Nalato, Luca Nardone, Tiziana Sabadelli, Nicola Serio Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Coroneo 6, 34133 Trieste Tel. 040 363938 Editore: Confartigianato Imprese Friuli Venezia Giulia Via Coroneo 6, 34133 Trieste - Tel. 040 363938 Progetto grafico: Unidea Stampa: Cartostampa Chiandetti srl Reana del Rojale - Via Vittorio Veneto 106 Pubblicità: Per la pubblicità su Informimpresa potete contattare Rosanna Palmisciano Tel. 0432 516738
Editoriale 03
Abbiamo bisogno di segnali concreti di incoraggiamento
I FATTI 04
Dal FabLab al FaberLab, anche Udine vuole avviare il percorso
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Confartigianato all’attacco dei Comuni: sull’amianto no allo smaltimento fai da te
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2.240 alunni delle scuole elementari ai corsi di Confartigianato Udine
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Anche il Friuli alla Città Studi di Biella per lo sviluppo dell’artigianato artistico
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Consegnati 21 attestati della Scuola per Imprenditori
I NOSTRI IMPRENDITORI 10
L’impresa friulana che vende tecnologia alla Cina
Internazionalizzazione 12
Progetto Volo, grande interesse per i seminari di Cata Artigianato FVG
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Una delegazione da Udine alla 24esima edizione di Xylexpo
Cronache 15
Fondazione Crup: la nuova sfida di un welfare di comunità
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Nuove possibilità di garanzia attraverso il Fondo POR FESR
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Continua a crescere l’attività del Patronato Inapa di Udine
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La “Casa delle Bestie Ferite” torna alla luce anche grazie al lavoro degli artigiani
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Editoriale
Abbiamo bisogno di segnali concreti di incoraggiamento di Franco Buttazzoni Vicepresidente vicario di Confartigianato Udine
di fare sentire le amministrazioni vicine a chi, giorno dopo giorno, continua a mantenere o creare occupazione, a “far girare l’economia”, a tenere viva e coesa una comunità. Se per farlo occorre far pagare qualche euro in più ai privati cittadini il costo in termini di popolarità sarà ampiamente compensato da quell’incoraggiamento di cui il nostro diffuso tessuto produttivo ha bisogno per continuare a resistere e soprattutto per ricominciare a credere nello sviluppo. Confrontarsi con i 135 comuni della nostra provincia, con poco tempo a disposizione e su temi che presentano anche aspetti tecnici non particolarmente semplici, è una partita difficile e complessa ed è soltanto uno dei tanti tavoli su cui spendere la nostra capacità di rappresentanza e di proposta. Sappiamo di chiedere molto ai nostri dirigenti, ma sappiamo anche che la migliore ricompensa verrà dalla consapevolezza di aver fatto qualcosa di utile e tangibile a sostegno dei nostri imprenditori. Rimbocchiamoci quindi le maniche e facciamo sentire la nostra voce e le nostre idee.
Fare sindacato non significa soltanto difendere gli interessi delle nostre imprese quando sono in ballo decisioni e strategie che riguardano l’intero Paese. Aiutare un singolo artigiano a risolvere un piccolo problema quotidiano è un’azione sindacale, così come creare opportunità di sviluppo e promozione per una piccola o piccolissima azienda. E c’è poi una dimensione in cui un’associazione come la nostra si gioca una parte importante del proprio ruolo: è la dimensione locale che, dal Comune alla Provincia, passando per tutte le altre istituzioni attive sul territorio, costituisce l’habitat primario in cui fare impresa e creare lavoro, anche quando il mercato di riferimento è quello globale. Per questo motivo vogliamo e dobbiamo continuare a dialogare con le istituzioni locali e cercare di costruire - insieme - azioni e soluzioni che, partendo dagli interessi “di parte” si occupino degli interessi generali. L’iniziativa che stiamo conducendo sulla TASI e la TARI - le ennesime “nuove imposte” locali – va proprio in questa direzione. I presidenti e i vicepresidenti zonali, così come gli altri rappresentanti associativi che vorranno dare il proprio contributo, sono i protagonisti dell’operazione. Il loro compito non è facile e può risultare impopolare. Devono infatti provare a convincere i sindaci e le loro amministrazioni che alleggerire l’onere fiscale a carico degli artigiani e delle micro e piccole imprese non risponde a un interesse particolare, ma va a beneficio dell’intera collettività. Gli imprenditori hanno infatti bisogno di segnali concreti di incoraggiamento e ottenerli dal proprio Comune, sotto forma di una tassazione meno gravosa e più sostenibile, è in questo momento indispensabile. Aldilà della dimensione economica, si tratta
Su TARI e TASI chiediamo ai sindaci di alleggerire l’onere a carico delle imprese
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I Fatti
Dal FabLab al FaberLab, anche Udine vuole avviare il percorso
Presentata l’esperienza positiva già realizzata da Confartigianato Varese
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si mettono in rete competenze e strumenti. Sono intervenuti Mauro Colombo, Angelo Bongio e Umberto Rega, rispettivamente Direttore e responsabili dell’Area Innovazione e dell’Area Formazione di Confartigianato Varese, nonché Carlo Fonda, responsabile della “Dissemination Unit” dell’ICTP di Trieste e project manager della Mini Maker Faire organizzata per la prima volta a Trieste lo scorso 17 maggio. I lavori sono stati introdotti , per Confartigianato Udine, dal direttore Gian Luca Gortani e dal funzionario Luca Nardone, project manager di diverse iniziative innovative e “animatore” del FabLab realizzato lo scorso autunno. Hanno partecipato all’incontro anche l’onorevole Paolo Coppola, nonché gli assessori alle attività produttive e all’innovazione del Comune di Udine, Alessandro Venanzi e Gabriele Giacomini, che hanno evidenziato come la loro amministrazione continuerà a essere della partita, tenuto conto dell’importanza di stimolare l’innovazione della comunità cittadina e del suo tessuto produttivo. E il FaberLab – con l’accento dunque sul “fare”, sull’“artigianalità” della creazione innovativa – vuole andare proprio in questa direzione. «L’incontro ci ha permesso - ha evidenziato Nardone - di valutare la
al FabLab temporaneo, prima esperienza di “officina di innovazione” realizzata a Udine lo scorso autunno grazie alla collaborazione di Confartigianato Udine, Friuli Future Forum e Comune, c’è ora la possibilità e la volontà di progettare e avviare un FaberLab, ossia un laboratorio permanente e condiviso di progettazione e realizzazione concreta di futuro. Uno spazio per chi è artigiano e per chi lo vuole diventare, per chi ha nuove idee creative e vuole proporle o sperimentarle, per gli imprenditori e per gli studenti, ma anche per avvicinare più piccoli al nuovo artigianato e alle più recenti tecnologie di produzione. Com’è già successo in altre città italiane sulla scia dell’idea originaria nata negli Stati Uniti, anche Udine conferma il suo impegno a fabbricare innovazione e ne ha dato prova l’incontro, partecipatissimo, organizzato il 13 giugno da Confartigianato Udine e Friuli Future Forum. All’appuntamento, cui hanno preso parte tanti rappresentanti d’imprese e realtà innovative, artigiani (soprattutto digitali), informatici, creativi e istituzioni, è stata presentata la positiva esperienza di FaberLab realizzata da Confartigianato Varese, officina dove si sperimentano le diverse dimensioni delle tecnologie digitali e
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insieme. In Italia cominciano a nascere questi laboratori, e anche nella nostra regione sta crescendo questa sensibilità». L’incontro è stato fortemente partecipato da tutti i presenti che, sollecitati da Confartigianato, hanno tratteggiato un modello locale di FaberLab indicando gli elementi caratterizzanti che potrebbero dare vita ad uno spazio realmente vissuto attivamente da associazioni, enti, imprese e privati che operano sul territorio. Non è mancata inoltre la concreta assunzione di impegno da parte di tutti a condividere alcune delle proprie competenze, risorse ed attività per far sì che il FaberLab possa nascere in tempi rapidi.
possibilità di coinvolgere altri partner nella progettazione e realizzazione del FaberLab di Udine, di definire un modello condiviso di funzionamento e di identificare tanto le risorse necessarie quanto gli spazi disponibili. Il tutto evitando che gli artigiani concepiscano il FaberLab come qualcosa di distante o troppo complesso o come una concorrenza pericolosa. Al contrario: è un’opportunità da sfruttare per moltissime categorie del comparto artigiano, comprese quelle che ruotano attorno al sistema casa o ai servizi che possono sperimentare, in maniera condivisa o individualmente, le strutture, le strumentazioni e le competenze che il Faber Lab mette a disposizione». Un sistema che Carlo Fonda sintetizza così: «Da un modello al computer si può costruire qualcosa fisicamente, usando stampanti 3D, incisori laser, macchine a controllo numerico, macchine con costo non elevatissimo ma nemmeno alla portata di tutti, che condivise nell’“officina” del FaberLab facilitano la concretizzazione di nuove idee, con un’efficienza più alta, permettono di mettere in comune i progetti delle persone. C’è FabLab e FabLab: alcuni possono essere indirizzati soprattutto agli studenti e altri agli imprenditori, ma possono anche essere più cose
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I Fatti
Buttazzoni: “Così aumentano i costi, i rischi e si incentiva il lavoro nero”
Confartigianato all’attacco dei Comuni: sull’amianto no allo smaltimento fai da te
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e DPI, predisposizione di piano di lavoro, notifica, relazione annuale) possa improvvisamente essere svolta da un cittadino?
onfartigianato Udine all’attacco di alcuni Comuni friulani che hanno emanato regolamenti con cui consentono ai cittadini lo smaltimento fai da te dell’amianto attraverso l’utilizzo di un apposito kit. “L’intenzione - denuncia Franco Buttazzoni vicepresidente vicario di Confartigianato Udine - è buona perché fa perno sull’iniziativa individuale, ma i rischi possono aumentare sia per le persone sia per le amministrazioni comunali”. Confartigianato Udine ne ha identificati tre: rischi per la salute, rischi per Comuni e Ass e infine concorrenza sleale e incentivo alla diffusione del lavoro nero.
La responsabilità dei Comuni. I regolamenti comunali consentono ai privati di rimuovere l’amianto lavorando a 3 o 4 metri di altezza, ma cosa succede in caso di cadute? Con quale responsabilità i Comuni invitano i cittadini ad effettuare in autonomia lavori in altezza che espongono alle polveri di amianto? Chi risponde di eventuali incidenti? I privati, a differenza delle ditte specializzate, non predispongono nessun piano di lavoro o di sicurezza. I regolamenti comunali cercano di scaricare la responsabilità sul cittadino, invitato a firmare una dichiarazione con cui attesta di “aver preso visione delle norme e di essere a conoscenza dei rischi derivanti dalla manipolazione dell’amianto”. È accettabile?
I rischi per la salute. Per rimuovere da soli fino a 75/80 metri quadri di amianto sono necessarie competenze tecniche e professionali non banali. Non è sufficiente fornire ai cittadini brevi note informative affinché si sostituiscano al personale specializzato. Come è possibile - si chiede Confartigianato - che una attività ad alto contenuto tecnico, che può essere svolta solo da ditte specializzate, iscritte all’Albo Gestori in cat. 10, con presenza di responsabile tecnico con requisiti adeguati, formazione del coordinatore e degli addetti ai sensi della L. 257/92, adeguata dotazione di attrezzature
La concorrenza sleale. C’è infine il rischio che la bonifica venga realizzata, anziché da cittadini, attraverso forme di lavoro nero. Legittimare i privati a smaltire l’amianto senza rispettare i requisiti imposti alle aziende specializzate significa di fatto aprire la porta all’abusivismo e al Far West, prospettiva inaccettabile per Confartigianato Udine. 6
I Fatti
Consegnati 10 diplomi di “Maestri di Mestieri” del progetto realizzato dal Movimento Donne Impresa
2.240 alunni delle scuole elementari ai corsi di Confartigianato Udine
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“Nei due anni di partecipazione ai progetti – ha spiegato Nicola Serio, responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato Udine - siamo passati da 13 a 17 istituzioni scolastiche con 22 comuni coinvolti. Una crescita che ci conforta e che ci auguriamo possa proseguire anche negli anni a venire”. Al termine della conferenza stampa, che si è svolta il 19 giugno nella sede del Museo Etnografico del Friuli a Udine, sono stati consegnati 10 diplomi di “Maestri di Mestieri” a Chiara Iardino (ceramica); Elena Puntin (lana); Francesca Comello (lavorazione del legno); Paola Mattiuzzo (legatoria); Francesca Tonini (affresco e vetrate artistiche); Giovanni Battista Di Giusto (mosaico); Laomi Scanavini (oreficeria); Liviana Di Giusto (tessitura); Mirella Canciani (pittura); Eva Seminara (legatoria).
tiamo lavorando, in silenzio e lontani dalla luce dei riflettori, per i nostri figli. Investiamo sui giovanissimi nelle scuole oggi perché domani la società non disperda un patrimonio di professionalità e di competenze che non è facile poi ricostruire”. Lo hanno detto Michela Sclausero ed Edgarda Fiorini, rispettivamente presidente provinciale e nazionale del Movimento Donne Impresa di Confartigianato commentando i risultati del progetto per le scuole primarie della provincia di Udine “Maestri di mestieri 2013-2014” grazie al quale ben 2.240 alunni delle scuole elementari friulane hanno partecipato, nell’anno scolastico 20132014, ai laboratori di artigianato della durata di 5 ore. Un progetto organizzato dal movimento Donne Imprese di Confartigianato Udine con il contributo della Regione Fvg. “I laboratori ai quali hanno partecipato i giovani - ha spiegato Paola Mattiuzzo, una delle maestre di mestieri - trattano le arti e i mestieri visti nella loro evoluzioni storica per approdare ai mestieri tradizionali e a nuovi mestieri artigiani legati alla tecnologia, alla ricerca e all’innovazione, e sono stati pensati per avvicinare i bambini al lavoro artigianale, inteso in tutti i suoi aspetti”.
Questi gli istituti comprensivi convenzionati con Confartigianato Udine: Palmanova; Tavagnacco; Udine II; Cervignano Del Friuli; Cividale Del Friuli; Pagnacco; Udine III; Tarvisio; Udine V; Palazzolo dello Stella; Gemona del Friuli; Aquileia; Buia; Destra Torre di Aiello del Friuli Tarcento; Manzano; Mortegliano e Castions di Strada. 7
I Fatti
Tavolo di lavoro organizzato da MAC (Mestieri d’Arte Contemporanei)
Anche il Friuli alla Città Studi di Biella per lo sviluppo dell’artigianato artistico
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nche il Friuli, con Eva Seminara - rappresentante nel Consiglio direttivo di Confartigianato Udine del comparto artistico -, ha partecipato all’incontro che si è tenuto il 10 giugno nella Città Studi di Biella (Polo Universitario sinergico al Politecnico di Torino), per mettere a confronto i rappresentanti delle più importanti realtà italiane impegnate nella salvaguardia e tutela dell’artigianato artistico. Nel corso dell’incontro si è discusso di formazione e della Carta Internazionele dell’Artigianato Artistico ed in particolare della creazione di un modello di Bottega Scuola trasferibile in contesti produttivi diversi con l’individuazione di obiettivi, metodi di formazione, organizzazione, disciplinare e struttura. Si è parlato anche della certificazione delle competenze, un tema di grande attualità a livello europeo e di altrettanto difficile soluzione. In Italia, il sistema della formazione è stato sempre gestito a livello regionale, pertanto esistono forti differenze. Il problema si complica se si pone l’attenzione sulle competenze non formali quelle che ogni persona ha acquisito per esempio con l’esperienza e che non sono per ora in alcun modo documentate o documentabili. Un altro tema centrale è stato quello dell’orientamento nelle scuole. È stata evidenziate la grande importanza di offrire indicazione ai giovani, partendo dal mondo dell’infanzia, di una diversa possibilità di futuro. Si è infine discusso di formazione del consumatore e della promozione e diffusione della Carta Internazionale dell’Artigianato Artistico utilizzato come strumen-
to di certificazione dei criteri e della metodologia perseguita nel percorso formativo. Confartigianato Udine ha illustrato le esperienze ed i risultati ottenuti con i progetti Mani e Maestri di Mestieri. Al termine di una giornata di lavoro sono stati definiti i punti fondanti del nuovo percorso: l’accesso al disciplinare è consentito esclusivamente ai firmatari della Carta Internazionale dell’Artigianato Artistico; è fondamentale definire il valore del titolo di riconoscimento che deve essere rilasciato al termine dell’esperienza di formazione; è necessario un impegno di sensibilizzazione nel mondo dell’infanzia e dell’adolescenza per i mestieri artigiani artistici; è d’obbligo valutare la formazione degli artigiani che vogliono diventare Maestri di bottega; è obbligatorio l’impegno per la diffusione della conoscenza artigianale anche fra gli adulti; è fondamentale il ruolo delle Fondazioni Bancarie nel sostegno dell’Artigianato Artistico; è indispensabile la creazione di Reti d’Impresa eccellenti in cui far svolgere tirocini in sinergia, per un approccio globale alle tematiche di un mestiere; è indispensabile elaborare un’indagine congiunturale per monitorare quali siano le reali possibilità di sviluppo per ciascun mestiere d’Arte. All’incontro erano presenti i rappresentanti di Artex, Associazione Pandora Artiste Ceramiste di Cava dei Tirreni, Fondazione Cologni , Fondazione villa Fabris, Ivat, Oma, Politecnico di Torino, Regione Piemonte, Viart, Fondazione Cassa di Risparmio Biella, Cna di Biella, Confartigianato Biella, Mac Città Studi Biella. 8
I Fatti
Visto il successo dell’iniziativa, verrà replicata a partire da settembre
Consegnati 21 attestati della Scuola per Imprenditori
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ono stati 21 gli imprenditori artigiani che hanno superato brillantemente il primo ciclo di lezioni della Scuola per Imprenditori promossa dai movimenti Giovani Imprenditori e Donne Impresa di Confartigianato Udine, cominciata il 14 aprile. Lunedì 23 giugno la consegna di altrettanti attestati di frequenza alla presenza del docente Sandro Zorino di Theorema Consulting, della presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Udine Elisabetta Parise e di Renzo Chervatin Area Manager di Unicredit per la provincia di Udine. Giunta al secondo anno, la Scuola per Imprenditori è una “business school” permanente che punta allo sviluppo delle conoscenze ed al miglioramento delle competenze degli artigiani e dei micro, piccoli e medi imprenditori, per metterli in condizione di affrontare i problemi che quotidianamente emergono nella gestione d’impresa. “La forte adesione e la convinta partecipazione di imprenditori già affermati - ha commentato Elisabetta Parise dimostra che è alto l’interesse per la formazione e l’aggiornamento”. Nelle cinque lezioni del corso si è parlato del conto economico, del bilancio d’esercizio, del controllo di gestione (costi fissi e costi variabili, direct cost e full cost, punto di pareggio e margine di contribuzione; di come calcolare il corretto prezzo di vendita; dello stato patrimoniale del bilancio d’esercizio. Al termine della cerimonia i corsisti hanno brindato con birre artigianali, presentate da Antonio Venier dell’Agribirrificio Villa Chazil di Nespoledo.
Il successo del corso (il numero di richieste è stato superiore ai posti disponibili) ha spinto Confartigianato Udine a organizzare una replica a partire dal 29 settembre. Per informazioni rivolgersi alla segreteria organizzativa: scuolaimprenditori@uaf.it tel. 0432 516728 o visitare il sito www.confartigianatoudine.com. I partecipanti a questa edizione della Scuola per Imprenditori sono stati: Marco Battistutta Charlotte di Battistutta Marco - Moreno Bellotto B.S.A. Servizi Ambientali Srl - Alessandra Bez Piemme Srl - Margherita Cassan B.S.A. Servizi Ambientali Srl - Ivana Cipolat Bianconiglio Di Cipolat Padiel Nicoletta - Gabriele Cividino Cividino Elio Srl - Andrea Cocetta O.T.I. Sas di Cocetta Andrea - Laura Cuciz Ises Srl - Manuela Collini Collini Valentino e Mario Snc - Alberto Dalmasson Dalmasson - Roberta Debellis Dierre Srl - Sabrina Del Bianco Officina Del Bianco Srl - Marco Lorenzini Costruzioni Edili Lorenzini - Lorena Masolini Sabe Snc - David Mauro Lavorazione Artigiana Metalli Srl - Filippo Minisini Minisini Augusto - Francesca Moretti F.lli Moretti Sas - Tiziano Natolino F.lli Natolino Costruzioni Srl - Fabrizio Peresson FF Engineering di F. Peresson - Sara Puzzi Puzzi Sara - Ruggero Scagnetti Carrozzeria Rojale Srl.
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I nostri imprenditori
LuBa srl – Remanzacco
L’impresa friulana che vende tecnologia alla Cina Macchine per il trattamento dell’aria che sfidano la crisi e puntano sulla customizzazione
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er una volta non sono i cinesi a produrre e gli italiani a comprare, ma l’esatto contrario! E per di più da una piccol impresa. Una realtà nata relativamente da poco tempo - ottobre 2009 - ma che ha fatto di ricerca e sviluppo i suoi punti di forza. A guidarla c’è un ingegnere decisamente eclettico ed altrettanto dinamico: Luca Balloch. Insieme a 5 dipendenti e due professionisti esterni, progetta e realizza macchine per il trattamento dell’aria che si sono guadagnate l’attenzione del marcato cinese orientato alle tecnologie più innovative. In realtà la LuBa srl lavora anche con altri paesi che stanno introducendo gli impianti radianti nei loro edifici (California, Colombia, Sud Africa), ma la Cina anziché un passo sta facendo un vero e proprio balzo in questa direzione. “Ci chiedono di realizzare macchine evolute - spiega Luca Balloch - che in Italia sono ancora dei prototipi. Loro hanno condizioni climatiche molto più estreme rispetto alle nostre e quindi vogliono prodotti personalizzati con alti standard di efficienza”. E a Remanzacco sanno come soddisfarli. Senza timo-
re di essere “copiati”. Perché la sfida è quella di collaborare con queste realtà, di esserne partner e non concorrenti! Al punto che i tecnici cinesi sono venuti in Friuli per capire come si installano e fanno funzionare questi impianti. “Già da diverso tempo - precisa Balloch - siamo referenti tecnici per l’Europa di LG e Mitsubishi. Per loro testiamo, prima che entrino nel mercato, il cuore delle macchine di refrigerazione e condizionamento: i compressori. Ci occupiamo poi anche della manutenzione e della consulenza tecnica per diversi clienti”. La maggior parte della produzione della LuBa resta legata a due grosse realtà italiane che realizzano macchine per il trattamento dell’aria, ma il mercato internazionale ed in particolare quello della customizzazione dei prodotti stanno lentamente spostando l’asse di riferimento aziendale. Nella sede di Remanzacco si continua quindi a tagliare e piegare lamiere, accoppiarle a materiali fonoassorbenti, assemblare i circuiti frigoriferi, collegarli agli scambiatori e collegare il tutto alla componente elettrica ed elettronica. Ma allo stesso tempo si progetta il futuro di
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queste tecnologie. Ne si studia l’evoluzione e si tiene conto delle complessità che inevitabilmente andranno affrontate per l’approvvigionamento delle materie prime e per le trasformazioni della componentistica. Il tutto in un ambiente che rispecchia anche i tratti del suto titolare: originale e dinamico! “Mi diverte progettare cose strane - ci confida Luca Balloch - ed è quello che voglio continuare a fare anche in settori come quello marittimo e degli impianti geotermici”. Congedandoci da questa realtà, ci rendiamo conto di quanto ricco sia il nostro territorio di aziende brillanti ed innovative guidate da imprenditori che sono sì preoccupati per la crisi, ma altrettanto pronti a scavalcarla e guidarla verso nuove direzioni. A patto di mantenere la mente sempre fresca. E con macchine così, di sicuro lo è…
Carta d’identità Nome: LuBa srl Attività: produzione macchine trattamento aria Sede operativa: Strada di Salt, 50 - Remanzacco
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Internazionalizzazione
Progetto Volo, grande interesse per i seminari di Cata Artigianato FVG
345 partecipanti ai 16 incontri organizzati su vari temi della gestione d’impresa
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zionali e i mezzi di pagamento garantiti dalla banca. Sempre a Latisana si è tenuto il seminario “Computer, questo sconosciuto” in cui si è parlato di posta elettronica, home banking, navigazione in Internet e della vetrina del web. Ignacio Malerba, personal & company coach nello sviluppo delle potenzialità umane ed aziendali, ha tenuto il seminario “Migliorare se stessi per migliorare le circostanze” nelle sedi di Latisana, Muggia, Pordenone e Gradisca d’Isonzo con una cospicua partecipazione di imprese ed affrontando i temi legati al raggiungimento dei propri obiettivi. L’incontro “La partecipazione delle società ai bandi di gara finanziati dagli organismi finanziari internazionali e dai fondi comunitari” svoltosi nelle sedi di Cividale e di Latisana, è stato condotto dall’avv. Danilo Cristolla, esperto in gare internazionali e supporto del sistema imprenditoriale italiano all’estero, che ha fornito gli elementi necessari per un approccio sistematico delle aziende al “mercato delle gare europee”.
stato particolarmente ricco ed apprezzato il calendario di eventi formativi organizzati gratuitamente da Cata Artigianato FVG nell’ambito del progetto Volo finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia - per tutti gli aspiranti imprenditori e artigiani. Un mix di temi e relatori che ha permesso a 345 partecipanti di approfondire diversi aspetti della gestione d’impresa. Massimo Trentin, esperto di comunicazione aziendale, è stato il relatore dei due seminari che si sono tenuti a Gemona del Friuli su “Marketing e pubbliche relazioni nell’impresa artigiana” e su “Tecniche di fidelizzazione e sviluppo della clientela nell’impresa artigiana”. “I pagamenti internazionali” sono stati il tema del seminario di Latisana, organizzato con Unicredit nell’ambito del Programma di educazione bancaria e finanziaria In-Formati. Un’occasione per capire meglio i possibili rischi del processo di internazionalizzazione, l’evoluzione dei mezzi di pagamento tradi-
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insegnante ed esperta di public speaking e comunicazione efficace. Altri due seminari tecnici, dedicati rispettivamente alle categorie degli autoriparatori e degli impiantisti, si sono svolti nella sede Confartigianato di Udine Nord. Il primo su “La corretta gestione del sinistro automobilistico” che ha avuto come relatore l’avv. Michele Capece ed era focalizzato sulle attività di acquisizione dati, di apertura pratica, di riparazione, di accertamento e liquidazione. Il secondo su “Come redigere la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico”, tenuto dal p.ind. Diego Passon, mirava a fornire alle aziende installatrici di impianti elettrici conoscenze normative, competenze ed esempi di modulistica per la redazione di una corretta dichiarazione di conformità. Diversi di questi seminari verranno replicati sul terriotorio entro la fine di quest’anno. Per informazioni contattare Flavio Cumer (tel. 0432.516743 e-mail fcumer@uaf.it).
Nelle sedi Confartigianato di Tolmezzo e Latisana si è svolto il seminario “In banca Informati” che ha fornito alle imprese una panoramica completa degli elementi necessari alle banche per la concessione del credito. Particolarmente seguito il seminario “Web marketing: strategie e strumenti per le aziende sui mercati internazionali” realizzato a Tarvisio e a Cividale, durante il quale Walter del Prete, consulente e formatore web marketing, amministratore di e-leva web agency, ha spiegato le strategie e gli strumenti pratici per fare business attraverso il web. Il seminario “Strumenti e metodi di pagamento elettronico” in collaborazione con il gruppo BNL Gruppo BNP Parisbas ha presentato le nuove normative e obblighi al possesso di Pos e strumenti di pagamento elettronici. Infine l’evento “Negoziazione, dalla contrapposizione ad un accordo vincente” si è svolto nella sedi Confartigianato di Gemona e di San Giorgio di Nogaro con la docente Marta Daneluzzi, giornalista e
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Internazionalizzazione
La biennale mondiale delle tecnologie per la lavorazione del legno ha registrato una crescita del 7,1% di visitatori
Una delegazione da Udine alla 24esima edizione di Xylexpo lizzazione di Confartigianato Udine ha organizzato una vista alla biennale per una delegazione formata da imprenditori e studenti dell’Istituto ISIS Malignani settore Legno-arredo di San Giovanni al Natisone. Grazie all’accordo con Acimall (Associazione costruttori italiani macchine e accessori per la lavorazione del legno) è stato possibile ottenere gratuitamente il trasferimento in pullman e l’ingresso in fiera. Il ruolo di evento internazionale di Xylexpo è stato confermato dalla forte presenza di operatori internazionali. Erano infatti ben 123 gli espositori provenienti da 27 Paesi tra i quali la Germania che con i suoi 51 espositori ha occupato buona parte dell’area adibita all’esposizione. Soddisfazione per l’organizzazione della trasferta è stata espressa dal presidente del Friuli Orientale di Confartigianato Udine, Giusto Maurig, che ha coinvolto l’Istituto ISIS Malignani di San Giovanni al Natisone e del capo categoria del settore Legno/Arredo, Mauro Damiani, che ha ringraziato i colleghi imprenditori che con la loro partecipazione hanno dimostrato un rinnovato interesse per l’evoluzione delle tecnologie del comparto.
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iunta alla 24esima edizione, la biennale mondiale delle tecnologie per la lavorazione del legno e dei componenti per l’industria del mobile svoltasi a metà maggio 2014 a Fiera Milano-Rho, ha di nuovo centrato l’obiettivo, registrando un incremento positivo che ha fatto rinascere le speranze del mercato italiano in questo settore. Oltre 15.000 i visitatori professionali, ovvero il 7,1% in più rispetto alla penultima edizione. È con i suoi 27.000 metri quadrati espositivi e 440 espositori, Xylexpo ha saputo attirare ben 44.000 visitatori nelle cinque giornate, provenienti non solo dal territorio nazionale, ma anche da oltre confine (42% di presenze straniere). L’Ufficio Internaziona-
Una grande storia legata alla nostra terra.
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Cronache
Necessario mobilitare la società civile su valori cardine: solidarietà, reciprocità, bene comune
Fondazione Crup: la nuova sfida di un welfare di comunità rere al bene comune. Entrambe le tappe sono state coordinate da Angelo Vianello, prorettore e delegato alla Cultura dell’Università di Udine. Lionello D’Agostini, Presidente della Fondazione Crup, ha osservato come sia “… necessario mobilitare la società civile su valori cardine: solidarietà, reciprocità, bene comune. In questo percorso di rinnovamento, la Fondazione Crup si propone come motore di partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini e come animatrice del dibattito culturale su queste nuove tematiche. ”A Udine sono intervenuti Roberto Masiero, Docente dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e l’Economista Fulvio Mattioni, mentre a Pordenone hanno apportato il loro contributo Luciano Padovese, Docente di Teologia, e Chiara Mio, Docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Significative le presenze che hanno seguito con partecipazione i due incontri, poiché testimoniano che la necessità di riflessione e di creare rete è stata ampiamente accolta dagli attori coinvolti. Accanto ai due Comuni Capoluogo, alle due Province e alla Regione Fvg, sono stati rappresentati, tra gli altri: l’Anci, la Caritas di Udine e di Pordenone, l’Arcidiocesi di Udine e di Pordenone, il CoGe, la Prefettura, Federsanità ANCI, l’Ufficio Scolastico Regionale Fvg.
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a promozione del welfare di comunità. Uno strumento di coesione per la società del futuro’” è il titolo del workshop organizzato dalla Fondazione Crup in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine il 30 giugno a Udine ed il 7 luglio a Pordenone. Lo scopo è stato quello di attivare un dialogo con le realtà che possono contribuire a coordinare al meglio le risorse e i servizi protesi a ottimizzare le condizioni di vita della società. È un percorso impegnativo verso un nuovo concetto di welfare di comunità, che la Fondazione Crup vuole intraprendere per l’urgenza di coinvolgere la comunità per rianimare la coesione sociale attraverso la costruzione di nuove reti solidali le cui maglie siano costituite da diversi attori del territorio (enti pubblici e privati, associazioni di volontariato, della cooperazione sociale, associazioni no-profit, associazioni di categoria, enti religiosi, le Istituzioni pubbliche e le pubbliche amministrazioni, la Regione e le Province), affinché tutti si sentano chiamati a concor-
Bacheca di annunci online Servizio gratuito per le imprese Sul sito www.confartigianatoudine.com è attiva una bacheca di annunci per facilitare gli scambi e le compravendite fra imprenditori. Quattro le sezioni: licenze, immobili, attrezzature/ materiali e varie. 15
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Cronache
Fondo di garanzia per 22 milioni di euro, che agevola l’accesso al credito da parte di piccole e medie imprese
Nuove possibilità di garanzia attraverso il Fondo POR FESR
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i chiama Fondo europeo di sviluppo regionale. È l’edizione aggiornata nell’ambito del Programma operativo regionale Por Fesr “Competitività regionale e occupazione” 2007-2013 all’interno di una convenzione siglata tra la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Rti “Competitività e sviluppo”, che raggruppa gli 8 Confidi del territorio regionale. Le finalità sono state allargate con l’Asse B) togliendo il vincolo degli investimenti per innovazione e ricerca (che rimane operativo nell’asse A). Il Fondo di garanzia (22 milioni di euro) agevola l’accesso al credito da parte di piccole e medie imprese esistenti o di nuova o recente costituzione aventi sede o almeno un’unità operativa nel territorio regionale, attraverso la concessione di garanzie su finanziamenti a breve e medio termine, realizzate sul territorio regionale.Con l’Asse B) si possono garantire le operazioni finanziarie realizzate da banche in favore delle Pmi per iniziative che vanno dal pagamento di salari e contributi assicurativo-previdenziali agli investimenti materiali e immateriali connessi allo svolgimento dell’attività aziendale, tra l’altro acquisizione di fabbricati aziendali, attrezzature, stampi, macchine, macchine d’ufficio e arredi,
software, brevetti, licenze, know-how. Si sono pure introdotti i filoni del pagamento fornitori e del consolido indebitamento. È un’opportunità importante per le imprese associate a Confidimprese FVG - rileva il presidente di Confidimprese FVG, Roberto Vicentini - e confermiamo con i fatti che la garanzia mutualistica è il principale strumento di intervento per favorire l’accesso al credito delle Pmi. La tipologia del prodotto a valere sul Por Fesr è quella dei finanziamenti a breve e medio termine di durata compresa tra i 12 e i 60 mesi. L’importo massimo garantito non può superare, per singola Pmi, il tetto massimo di 1,5 milioni di euro. La garanzia a copertura rilasciata dai Confidi è stata fissata fino all’80% dell’importo di ogni singolo finanziamento fino al 31 dicembre 2015 e fino al 65% a partire dall’1 gennaio 2016. La domanda di accesso all’iniziativa Fesr deve essere presentata dalle imprese mediante procedura a sportello nella sede di Confidimprese FVG. Attualmente sono già convenzionate tutte le Banche di Credito cooperativo, la Popolare di Cividale, FriulAdria, Mediocredito FVG, Veneto Banca. Altri istituti di credito lo saranno a breve.
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Cronache
Liani: “Soddisfatti di questi risultati e di essere diventati il quarto patronato provinciale per importanza”
Continua a crescere l’attività del Patronato Inapa di Udine
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tore di Confartgianato Udine Gian Luca Gortani. Un augurio di proseguire su questa strada è stato rivolto dal presidente di Confartigianato Udine Graziano Tilatti, presente alla seduta accanto ai consiglieri Pietro Botti, Dario Busolini, Enzo Ferigutti, Giancarlo Masotto, Silvio Pagani, Giovanni Roncastri, Davide Specogna, Aldo Alfonso Toffoletti ed al direttore di Confartgianato Udine Gian Luca Gortani. Il grafico che segue riporta i dati di evoluzione fatto pari a 100 il punteggio del 2007, quello maturato negli anni successivi è espresso nella corrispondente proporzione.
n aumento del 263% delle pratiche rispetto al 2007. È questo il dato più significativo e lusingante presentato nel corso dell’ultima seduta del Consiglio direttivo del Partonato Inapa di Confartigianato Udine. “Siamo molto soddisfatti di questo traguardo - ha sottolineato il presidente provinciale dell’Inapa Alessandro Liani - è ringrazio tutta la struttura, a partire dalla responsabile Isabella Plazzotta, per il grande lavoro fatto. Questo ottimo risultato ci conforta nella scelta di puntare sulla capillarità degli sportelli territoriali: 9 sedi zonali e 8 recapiti dislocati nelle varie sedi di Confartigianato Udine Servizi srl”. Di notevole rilievo e soddisfazione è stata l’elaborazione dei dati Inps, dai quali si evince che in provincia di Udine l’attività dell’INAPA ha superato per numero di pratiche accolte lo storico patronato Acli, diventando così il quarto in provincia. Un augurio di proseguire su questa strada è stato rivolto dal presidente di Confartigianato Udine Graziano Tilatti, presente alla seduta accanto ai consiglieri Pietro Botti, Dario Busolini, Enzo Ferigutti, Giancarlo Masotto, Silvio Pagani, Giovanni Roncastri, Davide Specogna, Aldo Alfonso Toffoletti ed al diret-
Punti “Statisticati” - per anno (2013 dato provvisorio)
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Cronache
Presentato il risultato delle indagini archeologiche condotte ad Aquileia nel 2014
La “Casa delle Bestie Ferite” torna alla luce anche grazie al lavoro degli artigiani
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n altro piccolo gioiello archeologico arricchirà il patrimonio del Friuli Venezia Giulia: si tratta della “Casa delle Bestie Ferite” ad Aquileia. Dal 26 maggio al 5 luglio di quest’anno si è svolta infatti l’ottava campagna di scavo condotta dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova nell’ambito del progetto di valorizzazione dell’area che ha visto il contributo finanziario della Fondazione CRUP (attraverso la Fondazione Aquileia), di ARCUS s.p.a. e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Un progetto nel quale è stata coinvolta anche l’impresa artigiana Aprile Costruzioni di Bagnaria Arsa, che ha curato le fasi preliminari di esecuzione degli scavi propedeutiche all’attività archeologica vera e propria. Una presentazione pubblica dei risultati delle indagini si è svolta il 1° luglio presso l’area dello scavo in via delle Vigne Vecchie - lungo la SR 352 via Iulia Augusta - alla presenza del presidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia Franco Iacop, del presidente della Fondazione CRUP Lionello D’Agostini, del neoeletto sindaco di Aquileia Gabriele Spanghero, della vicepresidente provinciale di Confartigianato Udine Edgarda Fiorini e dei rappresentanti della Fondazione Aquileia Alviano Scarel e Cristiano Tiussi nei ruoli di presidente e direttore, oltre ai diversi referenti e tecnici dell’Università di Padova della Soprinten-
denza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia. La visita è stata condotta da Monica Salvadori, responsabile del progetto scientifico dell’ateneo patavino e direttore dello scavo. I dati finora raccolti hanno consentito di accertare la lunga continuità di vita della cosiddetta “Casa delle Bestie ferite” - e degli altri edifici abitativi limitrofi estesa per un periodo di oltre quattro secoli e scandita in almeno tre fasi edilizie che si inquadrano tra la primissima età imperiale e la seconda metà del IV secolo. Attualmente gli scavi hanno intercettato una serie di ambienti pavimentati da rivestimenti in mosaico (opus tessellatum), attribuibili per studio stilistico e sequenza stratigrafica alla prima fase dell’intervento edilizio, collocabile all’inizio dell’età augustea (tra la fine del I sec. a.C. e gli inizi del I sec. d.C.). Notevole è il ritrovamento di un ambiente caratterizzato da un pavimento a mosaico con decoro geometrico bianco-nero e riquadri a motivi vegetali policromi di altissima qualità esecutiva. La prof.ssa Salvadori ha chiuso la visita guidata, sottolineando l’importanza di procedere nei prossimi mesi alla stesura delle relazioni di scavo e allo studio dei materiali e prefigurando come ideale conclusione dell’indagine archeologica un’attenta progettazione delle strutture necessarie alla definitiva valorizzazione dell’area tramite la sua apertura al pubblico, a partire dalle coperture dei pavimenti musivi. 19
La vita è mobile!
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