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La Legatoria dei Laghi e il mito dei moschettieri: qui vale il “tutti per uno e uno per tutti”

Le garanzie sono poche e il rischio te lo senti addosso, però siamo orgogliosi di essere quello che siamo

Legatoria dei Laghi Snc di Vanoli F. & C Via Stazione, 49 - Mornago Tel: 0331/90.11.05 email: legatoriadeilaghi@gmail.com

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La Legatoria dei Laghi e il mito dei moschettieri: qui vale il "tutti per uno e uno per tutti"

L’impresa familiare è molto più di una semplice unità produttiva: qui i progetti, gli obiettivi, gli ordini, le relazioni, le nottate e i problemi si vivono, si affrontano e si superano sempre insieme. Ma quando si entra in un’azienda come lo è la Legatoria dei Laghi, sulla provinciale che da Mornago porta a Vergiate, i legami li si respira. Avverti sulla pelle un senso di empatia e di complicità che fa stare bene.

Tutti per uno e uno per tutti: chi sono “I Moschettieri” della carta

È semplice capire il perché: Sara Savini ha ventidue anni, è l’unica dipendente del gruppo e la fidanzata di Federico Vanoli, che di anni ne ha 45. Federico è cugino di Alessandro Gottinger (età 52 anni), mentre Elia e Davide Aguanno, rispettivamente di anni 29 e 24, non sono solo fratelli ma anche nipoti di Federico. Il cerchio si chiude, e combacia perfettamente: tutti per uno e uno per tutti. Come i moschettieri. Perché, dice Alessandro Gottinger, «siamo intercambiali, e all’occorrenza ognuno di noi sa lavorare su tutte le macchine». L’esperienza non manca: i due cugini fondano la Legatoria nel 2017 «dalle radici di quella che era la Afferri» e dicono, con orgoglio, che la loro impresa «è una fra le tre nell’intera provincia di Varese specializzata nel piegare la carta e rilegarla». Però, legatori non si nasce ma si diventa. A volte per caso. È ancora Gottinger a raccontare che «Alessandro viene dalla metalmeccanica ed Elia, prima di approdare qui, è stato manovale, operaio in un’azienda di ascensori e dipendente della Lindt».

Dormire in azienda per far contenti i clienti

Dal bugiardino al dépliant da banco, dalle riviste ai libri in brossura fresata, filo refe o con colla poliuretanica (scelta costosa che ha dato però una marcia in più alla Legatoria dei Laghi), qui si lavora principalmente per i tipografi della Lombardia e del Piemonte. E si lavora duramente: «Nei primi mesi abbiamo avuto un boom: ricordo che i miei figli avevano tre anni e mia moglie, pur di farmeli vedere, me li portava in azienda. Dalle cinque della mattina a mezzanotte, dal lunedì al venerdì, non mi fermavo mai. E in azienda ci dormivo per pagare i debiti e per soddisfare tutti i clienti». Perché portarsi a casa uno stipendio da imprenditore non è facile: «Bisogna farsi capire da chi hai davanti e devi sempre incontrare le sue richieste. Le garanzie sono poche e il rischio te lo senti addosso, però siamo orgogliosi di essere quello che siamo». Nonostante il Covid-19 che ha affossato il lavoro, e nonostante la crisi che c’è ancora, «un mese vai alla grande e due mesi non vai per niente e corri sul filo del rasoio. Lo stipendio non è mai mancato, ma spesso ce lo siamo dimezzato per poter reggere».

Il Dante dialettale e la sharing economy: la rete aiuta la qualità

Le soddisfazioni sono il carburante di questi imprenditori. E Alessandro Gottinger si alza, fa un balzo nello studio accanto e ritorna carico di libri: «Il lavoro più bello è stato questo: la rilegatura della Divina Commedia nella versione in vernacolo del

Basso Varesotto di fine ‘800, poi il libro del Collettivo Cultura Sport di Oltrona al Lago. Trent’anni di ricordi che ci appartengono, perché a Oltrona e Groppello ci siamo nati». Ma non c’è nulla come la condivisione: una parola che alla Legatoria dei Laghi assume un significato ampio che sa di “mutuo soccorso”. Così si costruiscono le relazioni con alcune imprese del territorio: «È accaduto che un’azienda dovesse accantonare alcuni macchinari, ma non nel breve periodo: li abbiamo ritirati poco alla volta. E con altre imprese, invece, condividiamo le lavorazioni e facciamo rete: è stata una soluzione che ci ha permesso di superare le difficoltà degli investimenti e di consegnare un prodotto di altissima qualità».

La carta costa ma le ferie aiutano: alla conquista del mercato

Qui alla Legatoria ognuno si autogestisce: la velocità fa la differenza e l’importante è consegnare il lavoro. Che è fatto di carta, dei profumi che l’accompagnano e dei problemi che il settore vive ogni giorno: «Possiamo lavorare a due sole copie di un libro come a milioni di pieghevoli – dice ancora Gottinger – ma la vera difficoltà non sta tanto nel cambiare ogni ora formati e quantità, ma nel prendere il lavoro: a volte perdi una commessa per pochi centesimi. E se da un lato la materia prima continua ad aumentare, dall’altro il nostro listino prezzi è stabile dal momento in cui abbiamo aperto la Legatoria». Ma al futuro si guarda con fiducia: «Vogliamo crescere, ed è per questo che ricominceremo ad andare per fiere dove tocchi con mano l’evoluzione del nostro lavoro, ormai sempre più digitale, e cerchi di conquistare quelle fette di mercato che i concorrenti non hanno ancora occupato».

2021

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