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Diamoci un taglio
Possiamo trasformare ogni situazione in un’opportunità di tras-formazione. Prima però dobbiamo fermarci, osservare e diventare consapevoli, con coraggio e chiarezza di obiettivi.
di ALESSANDRO COLOMBO, consulente e formatore Assoservizi
Il 13 giugno mi amputeranno la gamba sinistra. Venticinque anni fa ebbi un grave incidente motociclistico che mi cambiò radicalmente e improvvisamente la vita senza darmi nemmeno il tempo di accorgermene.
A quel tempo facevo parte di un reparto speciale militare, ero giovane, forte e determinato; facevo un lavoro esaltante e me lo ero conquistato con tanti sacrifici e fatica. In missione si rischiava la vita, in addestramento anche. All’incidente reagii con rabbia, alimentata da un grande senso di ingiustizia. Fu la rabbia il motore per produrre l’energia necessaria per affrontare una riabilitazione lunga e complessa, che mi consentì di ripresentarmi in servizio dopo soli 16 mesi. Ero ancora in grado di fare quasi tutto, ma quel quasi mi costò la riforma per inidoneità permanente al servizio militare. Persi più di un lavoro; persi una passione, dei fratelli e il senso della vita. Con un po’ di sacrifici riuscii comunque a ricostruirmi una vita piena e ricca di stimoli e a reinventarmi professionalmente. Tre anni fa ho dovuto affrontare un intervento chirurgico per rallentare la degenerazione strutturale della mia gamba, ma l’esito non fu quello sperato e oggi mi trovo con un forte dolore al piede sinistro difficilmente controllabile farmacologicamente e che limita molto la mia qualità di vita. Quindi ho scelto di farmi amputare per riprendermi la qualità di vita che desidero.
Oggi mi occupo di persone, di relazioni, di comunicazione empatica e intercultura, di gestione dei conflitti, di counseling/coaching volto a migliorare gli stili manageriali di chi si trova ai vertici aziendali o semplicemente di chi, per ruolo, deve gestire altre persone. Le esigenze sono quasi sempre le stesse: problemi di comunicazione che alimentano fraintendimenti e hanno ricadute sul rendimento, conflitti relazionali che inquinano il clima aziendale, difficoltà nel gestire il personale, scarsa autonomia nei processi decisionali; tutti temi fondamentali per un gruppo o un team di lavoro. Proprio come un individuo nevrotico, un’azienda che ha un’organizzazione nevrotica (inconsapevolmente sofferente, disarmonica, sovraccarica, inadeguata, ripetitiva...) corre grossi rischi; ma non se ne rende conto finché il problema non è conclamato da un evidente disagio, che ha ripercussioni sulla qualità della vita. Ci si rivolge allora ad un professionista nella relazione d’aiuto quando rischia di essere troppo tardi. Mi viene in mente la metafora del boscaiolo intento a tagliare un grosso albero con una sega dalla lama ormai consumata. Il taglialegna si impegna e consuma energie, ma il taglio è sempre meno efficace. Notando il suo sforzo un passante gli chiede perché non si ferma per sostituire la lama, e il boscaiolo risponde: “Perché sto tagliando l’albero.” È chiaro che il taglialegna non è consapevole di come l’usura della lama lo stia rallentando nel proprio lavoro; dovrebbe fermarsi e controllarla. La sostituzione della lama richiederebbe del tempo, ma poi il lavoro riprenderebbe con maggiore efficacia.
Oggi la mia vita è ostacolata da un dolore che mi impedisce di vivere pienamente e in armonia con lo stile di vita che vorrei. Ho impiegato un anno per prendere questa dolorosa decisione, ma se non mi fossi fermato a riflettere, a sentire quanto questa condizione sia in disaccordo con il mio bisogno e la mia voglia di una vita sana, probabilmente mi sarei limitato alla sopportazione del dolore con ricadute negative sulle mie relazioni, sulla mia voglia di lavorare e vivere.
Ho deciso di fermarmi e “cambiare la lama” per allontanare il dolore e il disagio. Questo non significa che non avrò altri problemi, anzi sono certo che ne verranno, ma li affronterò con nuovo slancio e con rinnovata energia. Per fermarsi, osservare, acquisire consapevolezza e poi cambiare servono obiettivi chiari che possono essere individuati solo grazie a domande adeguate e che portano spesso a risposte scomode. È davvero questa la vita che desidero? Cosa potrei e vorrei fare di più se non fossi in questa condizione? Quali ricadute ha la mia situazione personale sulle persone che mi stanno vicino? Quale altro valore aggiunto porterebbe il cambiamento? Queste possono essere declinate anche nel contesto aziendale per fissare nuovi obiettivi e ridare slancio all’attività individuale e collettiva. Quante volte sento dire in azienda che “...le cose non si possono cambiare” oppure “...è sempre stato così” o ancora, “...non possiamo fermare la lavorazione, o il processo o l’azienda.”. Molto spesso non si tratta di nessuna di queste cose ma dell’incapacità di immaginare, anche solo per un momento, che possiamo pensare diversamente da come abbiamo sempre fatto, che possiamo rompere degli schemi e che forse, per farlo, serve l’aiuto di qualcuno che ci mostri da una diversa prospettiva ciò che noi abbiamo sempre visto dalla nostra.
Il mio obiettivo si chiama #Tagliatopervivere e ha lo scopo di divulgare la nuova tecnica chirurgica messa a punto dal dr. Alexander Gardetto della clinica Brixsana che attraverso il trapianto di un nervo sensibile darà al mio cervello la sensazione di avere ancora il piede, eliminando la possibilità dell’insorgenza della dolorosa sindrome dell’arto fantasma. Questa tecnologia protesica bionica/sensibile mi permetterà di camminare migliorando la deambulazione e riducendo i tempi di riabilitazione. A un anno dalla protesizzazione tenterò un Everesting, ovvero totalizzare in 24 ore gli 8848 mt della vetta più alta del mondo ripetendo per 14 volte la salita che porta al monte di Mezzocorona. Poiché l’intervento non è ancora disponibile nel Servizio Sanitario Nazionale, l’associazione Abilitando Onlus ha aperto per me una raccolta fondi sulla piattaforma di crowdfunding retedeldono.it. Il progetto ha ricevuto consensi da diverse realtà, come La Sportiva, che metterà a disposizione il materiale tecnico per la riabilitazione e l’allenamento. La società milanese Impersive VR riprenderà l’intervento con la tecnologia VR allo scopo di realizzare un video formativo che permetterà ai chirurghi di osservare l’intervento senza andare in sala operatoria. La casa di produzione cinematografica GiKa production ha già iniziato le riprese per trasformare Tagliatopervivere in una docuserie TV. Se davvero lo vogliamo, possiamo trasformare ogni situazione in un’opportunità di apprendimento e di tras-formazione. Formazione significa anche acquisire una nuova forma di pensiero, che produrrà nuove forme di comportamenti, che a loro volta produrranno nuovi e spesso inaspettati risultati.
Per formarci dobbiamo prima fermarci, osservare e diventare consapevoli. Per farlo dobbiamo avere coraggio e chiarezza di obiettivi. Buona formazione a tutti!