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Editoriale
La Redazione
Ammirabile segno
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La lettera apostolica di Papa Francesco sul valore del Presepio non può essere relegata al solo Tempo di Natale. Infatti l’Incarnazione del Verbo di Dio è solo la prima manifestazione della sua venuta in mezzo agli uomini. Mentre contempliamo nel Presepe il mistero dell’Incarnazione, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino “attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo.” Quella di Greggio, un villaggio sulla via che da Roma porta ad Assisi, è la comunità cristiana che per prima realizzerà l’idea di San Francesco di rappresentare il Natale con personaggi viventi. Tommaso da Celano, primo biografo del santo di Assisi, ricorda come uno dei presenti vide giacere nella mangiatoia Gesù Bambino stesso! Il presepe suscita stupore e commozione perché ci manifesta la tenerezza di Dio che si abbassa alla nostra piccolezza. “In Gesù il Padre ci ha dato un fratello che viene a cercarci quando siamo disorientati, un amico fedele che ci sta sempre vicino, ci perdona, ci risolleva dal peccato”. Il presepe è anche un invito a “sentire e toccare” la povertà che il Figlio di Dio ha scelto per
Sé nella sua Incarnazione e questo costituisce una chiamata a seguirlo sulla via dell’umiltà e della povertà. È inoltre un appello a incontrarlo e servirlo con misericordia nelle sorelle e nei fratelli più bisognosi: su questo infatti verterà il giudizio finale (Mt 25,31-46). Dal Presepio Gesù proclama, con mite potenza, l’appello alla condivisione con gli ultimi quale strada verso un mondo più umano e fraterno, dove nessuno sia escluso o emarginato. Questo evento, unico e straordinario, ha cambiato il corso della storia, infatti si ordina la numerazione degli anni prima e dopo la nascita di Cristo. La presenza dei Magi alla “culla” di Gesù ci richiama la responsabilità di ogni cristiano a “mettersi in cammino” per testimoniare, con concrete azioni di misericordia, di aver incontrato Gesù e il suo amore. Dovunque e in qualunque forma il presepe racconta l’amore di Dio che si è fatto bambino per dire la sua vicinanza ad ogni essere umano in qualunque situazione si trovi. “Apriamo il cuore a questa grazia e lasciamo che dallo stupore nasca il nostro umile grazie a Dio che ha voluto condividere con noi tutto per non lasciarci mai soli.”