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DOVE – Corriere della Sera 08/01/2016 Zurigo http://bit.ly/1S8yGwe
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STYLE – Corriere della Sera 11/01/2016 Zurigo http://bit.ly/22UUwHl
LA MOSTRA ZURIGO
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Tra i collage esposti alla Kunsthaus , quello di Francis Picabia, Tat),'eau Rastadada (pagina accanto), e quello di Max Ernst Usignolo cinese (a destra), entrambi del 1920. Sotto: ancora un collage, di Envin Blumenfeid, Marquis de Sade, 1921, al Landesmuseum.
Tre mostre a Zurigo celebrano il primo secolo di una delle grandi avanguardie del Novecento, il Dadaismo,
INFO Kunsthaus, Dadaglobe ricostruito. Orario: 10-18, nler. e gio. 10-20. Ingresso: 22 franchi (20 euro).
nato nella città elvetica nel febbraio 1916. L'apertura del Cabaret Voltaire (ancora
Orario: 10-17, gio. 10-19.
oggi esistente), creato dallo scrittore tedesco Hugo Ball, coincide con la nascita
Haus Konstruktiv, Un altro Dada: Sophie
di un movimento che, negli anni bui della Prima guerra mondiale, mira a una paci-
Freytag-Loringhoven. Orario: 11-17,
fica distruzione del retaggio culturale, per ricreare un'arte libera. Dadaglobe ricostruito alla Kunsthaus dal 5/2 all'1/5 riunisce 200 opere su carta, di piccolo formato - disegni, fotografie, fotomontaggi, collage, liriche e prose - presentate nel 1921 a Tristan Tzara per il suo progetto di almanacco Dada, purtroppo mai realizzato. A firmare i contributi sono circa 30 artisti, fra cui Arp, Breton, Ernst. Lo spirito Dada viene ricreato attraverso oggetti, video e poesie recitate nella rassegna Dada Universale , al Landesniuseum dal 512 al 28/3. Questa evidenzia la portata dissacrante dei movimento riunendo molte opere iconiche, fra cui il celebre Orinatoio di Marcel Duchamp. La componente femminile è protagonista della terza esposizione, allestita alla Haus Konstruktiv dal 25/2 aII'8/5 , Un altro Dada, incentrato su tre figure femminili del movimento di cui vengono presentati lavori che vanno dal 1916 al 1921: Sophie Taeuber-Arp (una delle maggiori protagoniste delle avanguardie), Hannah Hdch (bellissimi i suoi collage che riproducono ritratti deformati) o la baronessa Elsa von Freytag-Loringhoverl, la più provocatoria con i suoi bizzarri costumi.
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Landesmuseum, Dada Universale.
Ingresso: 10 franchi (9 euro). Taeuber-Arp, Hannah Hoch, Elsa von mer. I l -20. Ingresso: 16 franchi (15 euro). Tutte le mostre sono chiuse il lunedì.
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Anniversari Le origini di una corrente di pensiero considerata eversiva e rivoluzionaria
Siamo assurdi , irrazionali, fumisti: siamo dadaisti Cento anni fa a Zurigo nasceva il movimento artistico fondato sull' anti passatismo. Come tutto iniziò, con Tristan Tzara, Hugo Ball e Jean Arp. Poi si aggiunse il pittore Picabia d i Giuseppe Scaraffia
Dandy sui generis In alto, ritratto di Tristan Tzara, per mano di Lajos Tihany, del 1927. Sopra, l'opera Idyll, di Francis Picabia, sempre del 1927.
M entre le bombe cadevano a pioggia nella battaglia di Verdun, un'altra esplosione, meno fragorosa, ma più duratura aveva luogo in una tranquilla via di Zurigo. Cento anni fa il dadaismo nasceva in un piccolo bar con le pareti blu e il soffitto nero: il Cabaret Voltaire (vedi anche articolo a pagina 96). L'idea era venuta a Tristan Tzara, a Hugo Ball e Jean Arp. All'inagurazione avevano ammonito la folla: «Signore e signori, il Cabaret Voltaire non è un locale come tanti. Non siamo riuniti per vedere dei numeri fru-fru o delle belle gambe, il cabaret Voltaire è un luogo di cultura». I testi di Apollinaire si alternavano a quelli di Werfel o dello stesso Voltaire. I musicisti suonavano Stravinsky e Debussy. Il dadaismo fu un attentato contro l'arte del passato, un'arte, per i suoi seguaci, compromessa con l'immane carneficina che si stava consumando nelle trincee. Alla follia della guerra i dadaisti rispondevano con quella della provocazione, dell'irrazionale. Sei anni dopo, Tzara scende dal treno alla Gare de Lyon. È venuto perché a Zurigo l'avanguardia si sta spegnendo, mentre a Parigi tutti sembrano volerla. Ma nella ressa non trova due giovanotti dall'aria fiera, André Breton e Louis Aragon, due medici che hanno deciso di abdicare alla professione per dedicarsi alla scrittura, ma soprattutto alla rivoluzione. In fondo è un puro arrivo dada. È un equivoco che si prolungherà negli anni, finché non si perderanno per sempre. Il fatto è che quelli che diventeranno il motore del surrealismo, Aragon e Breton, non si aspettano che il profeta del dadaismo sia quell'omino di modesta statura, dall'aria insignificante che la tenuta tradizionale del dandy non riesce a strap-
pare all'anonimato. Sono ormai in pochi, tra gli artisti, a vestirsi di nero, in omaggio a Baudelaire, e a incastonare nell'orbita un monocolo, che dà quell'aria altera e distante, ma con la sua ostinazione Tzara lo trasformerà in un emblema della rivolta dadaista. Chi riconoscerebbe dietro a quel prisma di vetro il giovane ebreo Samuel Rosenstock, uscito da un'agiata famiglia romena? Nessuno, come nessuno riesce a stabilire che cosa significhi quella parola magica ed eversiva, dada. Potrebbe essere tante cose, un cavallino a dondolo, ma è soprattutto una bomba verbale lanciata contro il passatismo. «Basta coi pittori, gli scrittori, i musicisti, gli scultori, basta con le religioni, i repubblicani, i monarchici, gli imperialisti, più niente, niente, niente, niente, niente». Il dadaismo celebra l'irrazionale, l'illogico, l'assurdo, il fortuito. Mondani e senza un soldo. Un'importante mostra al Musée d'art moderne et contemporain di Strasburgo, rimasta aperta fino al 17 gennaio scorso, Tzara, l'uomo approssimativo, ha inaugurato le celebrazioni per il centenario di dada. Sempre quel 17 gennaio 1920, Tzara suona alla porta di un lussuoso appartamento borghese. Lo accoglie una signora elegante. È Germaine, la compagna di Francis Picabia, un pittore ricco e celebre che riesce a conciliare acrobaticamente la mondanità e la rivoluzione, la relazione con la moglie e una serie di avventure. Ma al momento quel dandy imponente è fuori e Germaine esita guardando il biglietto da visita di Tzara. È talmente ornato che è difficile leggere il nome dell'intruso. La casa non potrebbe essere più piena. L'ultimo arrivato, un neonato di pochi giorni, occupa
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La compagnia Delice dada a Villa Medici In alto, il pittore Francis Picabia e Tristan Tzara in auto per le vie di Parigi. Sopra, due immagini della casa in Germania di Tzara. In onore del periodo dadaista, il 13 e 14 gennaio a Villa Medici a Roma si esibirà anche la compagnia teatrale francese Delice dada, con riletture della storia dell'Accademia di Francia a Roma, nel corso di visite ad hoc.
molto spazio. E la donna osserva perplessa l'intruso di cui Picabia le ha tanto parlato. Il fatto è che Tzara è senza un soldo e se esce da quella casa non sa dove andare. Il suo imbarazzo è visibile, come la ciocca di capelli neri che gli ricade continuamente sulla fronte cerca. «Sono desolalo, madame, di disturbarla, ma non so dove mettere i bagagli». Alla fine Germaine cede, il dadaista dormirà sul divano del salone. Nessuno sa che quell'ospite momentaneo rimarrà lì per quasi un anno. Nemmeno la pattuglia di futuri surrealisti che si precipita a omaggiare il profeta. L'incontro è una delusione anche per André Breton che già era rimasto deluso dalla fotografia di Tzara, ma si aspettava un uomo alto dalla voce decisa. Il dadaista delude i parigini come Arthur Rimbaud, con la sua aria
contadina aveva deluso i poeti parnassiani. Sembra un uccello notturno sconvolto dalla luce del sole. Quando ride, cosa che succede spesso, il suo volto perde la sua grazia orientale e vagamente mortuaria. E l'unica cosa bella che ha, lo sguardo nero, «perde la sua fiamma». Ma poco a poco tutti restano sedotti dalle doti di organizzatore di Tzara che, come un generale, prepara la sua turbinosa campagna nel salotto di Picabia. Non è facile seguirlo per la sua strana pronuncia, il francese incerto e per la rapidità con cui parla, ma la sua autorità è evidente. Presto Parigi diventa teatro di una serie di provocazioni destinate a indignare la gente. «Guardatemi bene. Sono un idiota, un buffone, un fumista». Nel 1925, l'incontro con una bellissima pittrice svedese cambia la vita di Tzara. La coppia
affida a un grande architetto austriaco, Adolf Loos, la costruzione di una modernissima villa ancora visibile a Montmartre, 15 rue Junot. Ormai Tzara è al sicuro, ha persino una cuoca, ma continua la propria battaglia. «Sono contro tutti i sistemi, Il più accellabie è quello di non averne nessuno». «Ordine=disordine; io=non-io; affermazione=negazione». Poi si stacca dai surrealisti, diventa comunista e partecipa alla resistenza. Dopo c'è solo l'oblio che l'avvolge come un mantello senza impedirgli di continuare a scrivere magnifiche poesie. «Mi addormento molto tardi. Mi suicido al 65 per cento. Ho una vita molto facile, ma per me è solo il 30 per cento della vita. Le mancano le braccia, i fili e qualche bottone». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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ANSA 13/02/2016 Zurigo http://bit.ly/1TikmjU
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Repubblica Viaggi 17/02/2016 Zurigo http://bit.ly/249ESs0
FRANCESCO RIGATE u
Giovedì prossimo l'Haus -Konstruktiv di Zurigo inaugura fino all'8 maggio { una mostra sulle esponenti feme spettacoli minili del Dadaismo . Quest'anno lMostre Yl cade infatti il centenario ell'anti-arte, che dalla Svizzera neutrale si oppose ai cannoni della Prima Guerra mondiale. L'esordio del movimento risale all'apertura del Cabaret Voltaire (foto piccola), il 5 febbraio 1916, fondato dal regista teatrale Hugo Ball. Oggi le celebrazioni prevedono ogni sera uno spettacolo dedicato a un dadaista diverso. Al contempo, il Museo Nazionale presenta fino al 28 marzo la mostra Dada Universale, che comprende l'orinatoio di Marcel Duchamp. E la Kunsthaus, dove per Carnevale si è tenuto un gran ballo in maschera dadaista, ospita 200 opere e testi spediti da tutta Europa a Tristan Tzara, uno dei fondatori del mo-
Zuri go festeggia il Dadaismo
vimento con Hans Arp, Marcel Janco, Richard Huelsenbeck e Hans Richter. A marzo il Miller's Studio mette in scena l'opera lirica assurda Roue de bicyclette e dal 18 marzo al 17 luglio il Museo Rietberg allestisce Dada Afrika sul confronto con l'arte extraeuropea. Altra serata danzante il 13 maggio, nella grande stazione, mentre dal 3 al 26 giugno il festival Festspiele celebra l'anniversario e dal 3 giugno al 25 settembre, alla Kunsthaus, si tiene una retrospettiva su Francis Picabia. Infine, dall'11 giugno al 18 settembre, arriva in città la biennale Manifesta che nel 2018 sarà a Palermo. francesco.rigatelli@mailboxlastampa.it e BY NC No ALCUNI ol W TN WSERVAN
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Building: uno luoghi in cui avranno luogo le elebrazioni a Zurigo er il centenario della nascita del Dadaismo
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La Stampa - Destinazioni 19/02/2016 Zurigo http://bit.ly/1SVNFun
Mostre e spettacoli , Zurigo festeggia il Dadaismo
ANSA 19/02/2016
FRANCESCO RIGATELLI
Giovedì prossimo l’Haus Konstruktiv di Zurigo inaugura fino all’8 maggio una mostra sulle esponenti femminili del Dadaismo. Quest’anno cade infatti il centenario dell’anti-arte, che dalla Svizzera neutrale si oppose ai cannoni della Prima Guerra mondiale. L’esordio del movimento risale all’apertura del Cabaret Voltaire, il 5 febbraio 1916, fondato dal regista teatrale Hugo Ball. Oggi le celebrazioni prevedono ogni sera uno spettacolo dedicato a un dadaista diverso. Al contempo, il Museo Nazionale presenta fino al 28 marzo la mostraDada Universale, che comprende l’orinatoio di Marcel Duchamp. E la Kunsthaus, dove per Carnevale si è tenuto un gran ballo in maschera dadaista, ospita 200 opere e testi spediti da tutta Europa a Tristan Tzara, uno dei fondatori del movimento con Hans Arp, Marcel Janco, Richard Huelsenbeck e Hans Richter. A marzo il Miller’s Studio mette in scena l’opera lirica assurda Roue de bicyclettee dal 18 marzo al 17 luglio il Museo Rietberg allestisce Dada Afrika sul confronto con l’arte extraeuropea. Altra serata danzante il 13 maggio, nella grande stazione, mentre dal 3 al 26 giugno il festival Festspiele celebra l’anniversario e dal 3 giugno al 25 settembre, alla Kunsthaus, si tiene una retrospettiva su Francis Picabia. Infine, dall’11 giugno al 18 settembre, arriva in città la biennale Manifesta che nel 2018 sarà a Palermo.
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ASCONA/REMAGEN/ZURIGO
Dopo Dada il mondo non fu più lo stesso Dal Cabaret Voltaire a Ducham p e Fl uxus, un secolo d i provocazion i DIFRANCESCOPOLI
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15 febbraio 1916, al Cabaret Voltaire di
Zurigo, viene ufficialmente fondato (da
Tristan Tzara, Hugo Ball, Hans Arp e altri compagni) il movimento Dada, una delle grandi avanguardie che hanno rivoluzionato l'arte del Novecento. Il centenario della nascita viene celebrato in Svizzera e Germania attraverso una serie di iniziative e di mostre, tra cui quelle di Zurigo, di Ascona e dell'Arp Museum di Remagen. ARCHIVIO ONLINE . Di particolare valore culturale sono le iniziative organizzate a Zurigo, la città di nascita del movimento. L'impegno della Kunsthaus , uno dei grandi musei svizzeri, è stato duplice. Innanzitutto ha digitalizzato tutto il patrimonio in suo possesso che riguarda Dada. Sono circa 700 pezzi tra documenti storici (manoscritti, lettere, affiches, riviste, libri, fotografie) e opere d'arte di artisti maggiori e minori (dipinti, sculture, opere su carta, lavori fotografici), che potranno d'ora in avanti essere visionati e studiati liberamente sul sito del museo. Inoltre, la Kunsthaus ha realizzato un'impresa affascinante e di notevole difficoltà curatoriale: la ricostituzione temporanea dei materiali originali di Dadaglobe, l'ambiziosa antologia mai pubblicata che Tristan Tzara aveva progettato raccogliendo nel 1921 i contributi di artisti di tutto il mondo. Sono circa 200 opere di piccolo formato su carta di quaranta artisti (tra cui Arp, Breton, Ernst, Hannah Húch, Sophie Taeuber-Arp, per citare solo qualche nonne), attualmente disperse in molte collezioni pubbliche e private. L'obiettivo di Tzara era quello di creare orna grandiosa opera collettiva da pubblicare e diffondere dappertutto per la definitiva apoteosi di Dada. Una mostra di grande importanza la cui tappa successiva sarà il Moma di New York. Sempre a Zurigo è stato messo in scena iun altro notevole evento, proprio nella sede storica del movimento, e cioè il Cabaret Voltarle. In questo luogo ormai mitico, i cu-
N Marcel Duchamp , L.H.O.O.Q., 1919.64, stampa , matita e gouache bianca (collezione Staatliches Museum Schwerin , Ludwigsrust , Güstrow), In mostra ad Ascona .® Garrett Nelson , guddSelavy, 2009, locandina della performance al Cabaret Voltaire dl Zurigo . ® Raoul Hausmann , P, 1920 -21, collage (collezione Hamburger Kunsthalle ), in mostra alla Kunsthaus dl Zurigo.
ratori Adrian Notz e Una Szeenramt hanno organizzato l'esposizione Obsession dada, basata sui documenti dell'archivio del grande curatore 1-larald Szeeinann, e hanno attivato un programma di performance, letture e interventi con artisti internazionali di punta romrThnmas Hir:schhorn. Michrlr Rnbrcchi, il collettivo Lu Cafausu, Nedko Solakw
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POI VENNE IL. NEODADA. Al Museo d'arte moderna di Ascona, si è invece aperta la mostra Marrcel Drcluarrp. Dada e Weodada, che presenta lavori di Duehainp in dialogo con opere di vari protagonisti del gruppo Fhucus, il nnovirnento neodadaista internazionale fondato nel 1962 da George Maciunas. Di Duchamp sono esposti molti fra i più noti ready-made come L.H. O, O. Q., la celebre Gioconda coi baffi, e Bolle en valise, musco '"da viaggio" dei te sue principali opere miniaturizzate. Tra i lavori degli artisti Fluxus, spiccano quelli di Al Hansen (tuta serie di collage dedicata all'immagine di Venere, tra citi tuta Venere di fiammiferi e una fatta di piccoli animaletti in plastica); il Fluxus alfar di Geoffrey Hendrick, l'Opfirrristic box di Robert Filliou; e il Fhuxrrs box realizzato in snodo collettivo da vari esponenti del gruppo. Molto spettacolare, e allo stesso tempo didattica, è l'articolata esposizione Genese dada, all'Arp Museum di Remagen. L'edificio progettato da Richard Meier è trasfornmato, per così dire, in con laboratorio Dada e ricostruisce alcuni ambienti topici, come il cubo del Cabaret Voltaire (con disegni di Arp, incisioni di l'icasso, ton paesaggio di Maeke, e ton lavoro di Max Oppenheimer), e una stanza luminosa che fa riferimento alla Gallerie dada aperta nel 1917 (dove sono esposte opere di de Chirico, Campendonk, sculture africane, un lavoro di Arp e anche ton dipinto di Hilla von Rebay, che diventerà poi il primo direttore del Guggenheirn Museum di New York). ■ MARCEL Duc HAMP, DADA E NEODADA.
Ascona,
Museo Comunale (www.museoascona.ch), Dal 25 marzo al 26 giugno. GENESE DADA. Remagen, Arp Museum (arpmuseum.org). Dal 14 marzo al 10 luglio. OBSESSION DADA. Zurigo, Cabaret Voltaire (www.cabaretvoltaire,ch). Fino al 15 maggio. DADAGLOBE RECONSTRUCTED. Zurigo, Kunsthaus (www.kunsthaus.ch). Fino al 1° maggio.
Revival
Scocca l'ora del Dada Una serie di iniziative ripercorre gli eventi del movimento che cambiò la storia dell'arte e del costume . A partire dalla mostra dedicata al suo fondatore , Tristan Tzara
di Cesare de Seta ADA, IN FRANCESE è il cavalluccio di legno. In russo significa sì. Ma è anche il primo balbettio di un neonato. Non sappiamo
perché Tristan Tzara, un rumeno ebreo di famiglia agiata e di nome Samuel Rosenstock, a Zurigo nel 1916 lanciò un movimento artistico di multiformi espressioni con questo enigmatico titolo, assieme a Hugo Ball e a Jean Arp a cui si aggiunsero presto altri. Tzara aveva solo vent'anni, vestiva di nero come Baudelaire e portava un monocolo démodé che ne segna la sua fisionomia in tanti ritratti. Era un dandy e un bohémien allo stesso tempo. Il Musée d'Art Modern di Strasburgo ha inaugurato le celebrazioni del movimento con la mostra "Tzara approssimativo", dove si sono indagate tutte le pieghe di questo straordinario personaggio che nel 1920 - spenta l'onda zurighese - approda a Parigi dove ha molti amici come Breton, Aragon e Picabia, futuri promotori del Surrealismo, che nasce da Dada come Eva dalla costola di Adamo. A Zurigo, al momento del lancio di Dada, Hugo Ball fittò un locale a un primo piano di Spiegelgasse 1, a Niederdorf un quartiere malfamato della opulenta città dei banchieri, e aprirono il Cabaret Voltaire destinato alle loro performance. Nome scelto non certo a caso perché l'Europa era insanguinata da quel massacro che fu la Grande Guerra. Nella serata inaugu7414 aprile 2 016 1
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rale dissero al pubblico che non avrebbero visto belle gambe né ascoltato musica fru-fru di consumo: «Sono contro tutti i sistemi, il più accettabile è quello di non averne nessuno», grida al pubblico Tzara. Poi lessero testi di Apollinaire, di Voltaire, dello stesso Tzara che era per vocazione un poeta e un letterato. Si ascoltò musica d'avanguardia, anzi "rumorismo" seconda la loro stramba definizione; e quella sala - che intendeva essere "un luogo di cultura"- sarebbe divenuta la culla dell'ordine=disordine, dell'asserzione "io=non io", in una girandola di nonsense che manda in bestia i borghesi zurighesi. Facendo musica a loro modo fino a notte fonda, scatenarono le ire dei vicini. Si racconta che Lenin e compagni, La "Fountain " di Marcel Duchamp. Nella pagina accanto: la "Tableau Rastadada" di Francis Picabia photomontage,
non sopportarono quel frastuono privo di senso che li distoglieva dal loro lavoro di rivoluzionari bolscevichi. Ma anche Dada fu una rivoluzione nell'arte del tempo che esplose come una bomba, proprio come quelle che piovevano nelle trincee di Verdun dalla grande Berta. Nella compagine c'erano anche donne - già questo un gesto eversivo - quali Sophie Taeuber l'unica svizzera del gruppo, poi madame Arp, e la bellissima Emmy Hennings attrice e danzatrice, poi Frau Ball. Entrambi i Ball furono legati da intima amicizia con Hermann Hesse e Hugo ne scrisse la prima e bellissima biografia. Tzara scrisse il manifesto del movimento e nel 1917 nacque la rivista omonima: l'assemblaggio dei corpi tipografici eterogenei era lo specchio grafico dell'innovazione dei testi letterari ispirati al "nonsense" e allo sperimentalismo più spinto: il "rumorismo" delle loro scatenate serate al Cabaret Voltaire non era solo tale perché si ascoltava anche musica di Strawinskij, Varèse, Debussy alternati alla lettura dei testi letterari. Ma sarcasmo e sberleffo erano il pepe urticante di Dada e andavano a braccetto con il rifiuto irridente di qualsivoglia codice linguistico precedente. "Dadaglobe Reconstrected" è il titolo della mostra a cura di Adrian Sudhalter, che occupa una sola sala della Kunsthaus (fino a 1 maggio): sala piena come un uovo dove - con un lavoro certosino - viene esposto il progetto che aveva concepito Tzara e finanziato Francis Picabia: spedirono 50 lettere ai loro
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amici o interlocutori che ritenevano sensibili a questa loro crociata dell'anti-arte. Scrissero ad Aragon, Breton, Cocteau, a Marcel e Suzanne Duchamp, a Max Ernst, Man Ray, Brancusi, Grosz, Heartfield, Schwitters, Van Doesburg, Stella e via di seguito e chiesero loro di inviare una foto «riconoscibile, ma anche trattata» a loro modo. Alcuni sono dei classici ritratti come quello diVarèse, altri elaborazione come quello di Picabia con scritte sul volto. Questa massa enorme di lettere, foto, disegni, manoscritti, poesie giunsero a Tzara che ne fece un menabò molto dettagliato con grafia piccolissima ma non riuscì mai a farlo divenire un libro come era suo proposito. Gli appunti minuti e il menabò sono serviti ai curatori per realizzare il sogno del poeta rumeno: materiali dispersi per l'intero mondo dopo la morte di Tzara, che ora vediamo con stupore, pazienza e passione nelle vetrine o ai
muri della sala nel museo zurighese. Il catalogo, edito da Scheidegger & Spiess, con impeccabile qualità svizzera, è una "ricostruzione" di quel che non è mai stato. Molti materiali sono noti perché già comparsi nelle diverse monografie dei corrispondenti - il caso più celebre è quello di Duchamp - ma altri sono una novità assoluta e tra questi anche le risposte di alcuni italiani come Julius Evola, Egidio Bacchi, Gino Cantarelli. Recensire questa mostra è alla lettera impossibile e una "contraddictio in verbis" delle intenzioni dei fondatori. Ora si potrà rifare la storia del dadaismo su basi del tutto nuove ed è una storia affascinante per cento e uno implicazioni che essa comporta e per valutare gli effetti dirompenti ben oltre la morte dei protagonisti. Tzara scrive su una carta da lettera in cui campeggia la scritta "MoUvEmEnT DADA", su due righe con carattere scatolare. Ogni
II progetto coinvolse i più raffinati intellettuali del tempo, da Aragon a Breton e Cocteau. E la "Fountain" di Duchamp ne fu il provocatorio simbolo risposta rivela la scrittura e la personalità del corrispondente (elegantissima come una dama inglese quella di Grosz) e persino la busta, Ernst scrive a macchina o a mano, Varèse invia una poesia, Duchamp disegna in punta di matita un autoritratto mentre fuma, elegantissimo. In catalogo saggi dedicati all'approdo e alla fortuna del gruppo a Parigi e a New York: l'antologia ricca di testi letterati si apre con uno sketch ironico tra Breton e Soupault con dedica a Eluard. Zurigo è un crepitare di iniziative dedicate a Dada, alcune delle quali hanno già avuto un largo successo: come "Dada Universal", a cura di Juri Steiner e Stefan Zweifel, che si è appena conclusa al Landesmuseum - ricchissima collezione sull'arte della Svizzera. In "Dada Universal" sono state raccolte molte icone della straordinaria diffusione che ebbe Dada nel mondo, con gli oggetti più stranianti come divise militari, le maschere che i poveri soldati in trincea portavano per salvarsi dai gas lanciati dal nemico, le protesi dei feriti che avevano perso un braccio o una gamba. E il dodo, uccello dada per eccellenza. Un'icona molto amata dai dadaisti (perfetta espressione del "nonsense", inventato da madre natura perché è un uccello che non sapeva volare), così come la celebre "Fountain" (1917) di Marcel Duchamp - un orinatoio a muro - che l'artista inviò alla mostra "Armory Show" di New York: un pezzo dissacrante che ha rivoluzionato l'arte del Novecento. Si capisce assai bene in queste mostre che Dada - partendo dal nulla o quasi - ha inventato tutto quanto è poi germogliato nei movimenti più sovversivi in Europa e negli Stati Uniti: dove nel secondo dopoguerra nacque l'arte concettuale e il vasto movimento del New-Dada. ■ 1SEsprewo 14 aprile 2016 75
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Spirali rosse di tubi al neon e un angelo-arlecchino ti danzano leggeri sopra la testa. Viene il dubbio che l'intercity partito da Milano sia finito per sbaglio in un museo, invece sei proprio dove
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dovresti essere: alla Stazione centrale di Zurigo . E le due curiose sculture, uovo filosofico di Mario Merz, omaggio al matematico italiano Leonardo Fibonacci, C L a ngelo custode (dei viaggiatori) di Niki de St. Phafle, altro non sono che il biglietto da visita di una città piena di sorprese. Niente banche, finanza e rigore elvetica. Per una volta, anzi per un anno, Zurigo sarà l'epicentro creativo di tutta l'Europa. Le opere d'arte fra i binari della stazione sono solo l'inizio. Fino alla fine del2016, infatti, Zurigo si trasforma nella capitale mondiale dell'arte. Merito
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dei suoi 50 musei e 100 gallerie permanenti, ma soprattutto dei due mega even-
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strepitose vetrate in technicolor realizzate dal pittore Marc Chagall.
bre, maoifestall.org) e l'anniversario della nascita del movimento Dadaista. Gli eventi in calendario sono moltissimi e investono tutte le principali istituzioni,
E DELICATESSEN In centro, nell'atmosfera poetica dei pa-
dalla Kunsthaus Zürich (kunsthaus.ch)
lazzi color pastello che si specchiano nel
al Museo nazionale svizzero (national-
fiume Limmat , ci sono ancora i caffè
museum.chle), al museo Rietberg che si
dove si incontravano gli esponenti del
sviluppa all'interno di tre ville dell'Otto-
Dadaismo. Il tour del revival è intrigan-
cento fra gli alberi di un parco romanticis-
te, mixa delicatessen e mostre d'arte, a
simo (rietberg.ch). Ma l'ondata di energia
partire dal Cabaret Voltaire sulla Spie-
esplode anche nelle strade, nelle piazze,
gelgasse 1, dove il movimento è nato
nelle stazioni ferroviarie (ce ne sono addi-
ufficialmente il 5 febbraio 1916 (caba-
rittura 13), perfino nelle chiese. Per esem-
retvoltaire.ch). Poi ci sono il Café Ode-
DALLA BIRRA ALL'ARTE Un saione della
Kunsthalle, spazio espositivo ricavato nelI'ex b rrificin
Löw ,t1 A dësträ. ii Vi c Ukk centro; c3oinmercia$ costruito sotto un viadotto ferroviaria
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immiráré il lago dl Zurigo. SCALEA VISTA Fabbrica ristrutturata a Zurkh West. Sottor il centro storico della città. In basso, ratelier della stilista i
on, bello come i caffè viennesi, un tempo J
dedicata a Chagall. Lì accanto sfrecciano
frequentato dai dadaisti e dal geniale
i tram che, oltre a essere il mezzo di tra-
fisico Albert Einstein (odeon.ch), e il Café de la Terrasse, proprio di fronte
sporto preferito degli zurighesi, banchie-
(ca fe-terrasse.ch).
ri compresi, ti portano alla scoperta di Zurich West e Kreis 2, due quartieri
I_A IViAt'r'A DEI LUOGHI TRENDY
le vecchie fabbriche di birra convertite
La Zunfthaus zur Waag, dove si è svolta la prima serata Dada, oggi è un indi-
in catalizzatori di tendenze. Gli indirizzi da non perdere? Il museo Migros (mi-
rizzo gourmand dal décor elegantissimo
grosmnuseum.ch1en),
periferici eletti a simbolo di rinascita, con
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e dalla cucina creativa. Piatto consigliato: il delizioso spezzatino di vitello alla panna, così tenero da sciogliersi in bocca (zunfthaus-zur-waag.ch). Arte e gastronomia s'incontrano anche al Kronenhalle (kronenhalle.ch), un locale storico talmente pieno di quadri da sembrare un museo, con un'intera sala
la Kunsthalle, all'interno dell'ex birrificio Löwenbräu
(loewenbraeukunst.ch) e il centro wellness del Thermalbad (thermalbad-zuerich.ch): il posto perfetto per rilassarsi fra saune, piscine sul tetto e stravaganti idromassaggi nelle botti della birra. Suona come folcloristico, invece è un luogo di magica eleganza. [fl
FASHION
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SWITZERLAND e Paijtlatzclsono le vetrine
IIlt ,ltmppingeono gllateller - , .del cremtlvle lveticl, come lit fashlon designer Ida Gut (foto a sinistra ). I suöi capi prét+à=portar, fatti con tessuti ricercati, sono cucltlevendutl in uno showroom ricavato all'interno di un'ex fabbrica (ldagut.ch), L.e•scarpe dttendenza di I.Lele Pyp-le trovate In due negozi diveretsullerlve opposte dei fiume Llmmat pelep ocont mentre per 1e l 'Ali q re-- M Finto ton l copertoni, l'indirizzo è,unosolo; la torre:upcyoleddi 17 soontainersovrapposti a Zurich West( * 1tach).
SPORT
La storia del calcio in due musei A Zurigo, in quello dalla FIFA, si presentano i campioni del mondo. A Dortmund, le imprese della nazionale tedesca -i L'Europa colo `cE i calcio, f;úi île sport e realtà culturale, cori due nuovi musei a tema. A Zurigo ha aperto i bat-
tenti il FIFA World Football Museum, che con 500 video e oltre 1.000 documenti storici ricostruisce i momenti pili
uri bistrot e un negozio. Alle imprese della nazionale tedesca e alla storia della Bundesliga, '!! campionato nazionale, è dedicato invece il Deutsches Fussballmuseurn aperto a Dortmund , patria della squadra del Borussia.
emozionanti della storia di questo sport. Esteso su 3rmla mq, mescola instatlazioni rîmultimediali e cimeli, come maglie, scarpette e gli altri oggetti-simbolo (c'è anche la pipa di Bearzot!). C'è persino un'area gioco, dove testare le proprie capacità nei lanci e nel dribbling all'interno di un "fi!pper" gigantesco che simula una partita. Completano l'offerta un cinema,
INFO FIFA World Football Museum, Seestrasse 27, Zurigo; a vww . fifamuseurn. core Orario : 10-19, dori . 9-18, chiuso lun. Ingresso: 24 franchi (22 euro). Deutsches Fussballrnuseurn , Königswall 20, Dortmund ; www,fussballmuseum,de Orario : 9-18, sab . e dom. 10-18 , chiuso lun. Ingresso: 15 curo.
ZURIGO 1 CENTRO E PERIFERIA
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La prima città svizzera è stata la culla dei Dadaismo e continua a stupire, un secolo imo l'avanguardia più rivoluzionaria del '900. dopo aver tenuto pendenza,-un-caseificio-diventa-accademia-e -Container-si-trasform .ano-insotto i
grattacieli c resce
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TESTI CLAUDIO AGOSTONI * FOTO MATTEO CAFiASSALE
LA TORRE Di CONTAINER dello store Freitag (foto grande) svetta sullo svincolo stradale dell'4ardbrticke, nella. zona di Zürich-West. A sinistra : la struttura si alza per 26 metri.
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Nei tardi anni '7() lo yogurt Torti, il pruno commercializ zato in vasetti eli vetro, era un niust per qualsiasi svizzero. Veniva prodotto a_ Zurigo dall'azie a eli lavorazione del late più grande tl'liuropa. Oggi, dopo un'epocale ristrutturazione, clttel caseificio è diventato la sede della scuola di Belle Arti. Le migliaia (lì studenti che la frequentano hanno a disposizione aule, un conservatorio, sale concerti, atri e scalinate_ dove studiare e rilassarsi e un enorare terrazzo con vista sulla cittel. Dal settembre 2014 l'ex caseificio ospita anche il_Mttseum fi.ir Gestaltung Ziirich, museo del design dove si possono ammirare quattro collezioni con oltre 500mila oggetti.
La rinascita della Toni Ar:al c s lo tino dei calnhianmenti che sfanno trasformando Zilrich-West, ex solihorgoindustriale della più popolosa
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tieri sono stati riconvertiti itt gallerie d'arte, teatri, jazz bar, atelior di giovani stilisti. L tutto ,aglio di una pianificazione urbanistica di fine anni '80, quando la rnunicipalità doveva risolvere il problema della riconversione di un'area esclusivamente it dustriale. I)ccise di non destinarla al terziario ma dì creare un quartiere vivo, dove eventuali uffici dovevano essere solo-ai-piani superiori degli edifici. A piano terra le licenze sono state concesse a laboratori artigiani, 7 negozi, asili... uno scampolo
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ZURIGO
di quest'area è stato destinato ai profughi che arrivano dagli angoli critici del Pianeta. Sono container metallici, convertiti in monolocali, su cui campeggia un cartellone che invita a rispondere alla scritta Nachborsch [t ili' re wenn... (cioè "La vicinanza sarebbe quando...").
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Da Freitag al tempio Dada Container riciclati sono stati utilizzati anche dai grafici Markus e Daniel Freitag conce negozio per le proprie produzioni. La loro avventura è iniziata nel 1993: i dite fratellini Freitag volevano una borsa per trasportare i loro disegni che fosse funzionale, robusta e resistente all'acqua. Ispirati dai mezzi pesanti che passavano davanti al loro appartamento, progettarono una borsa postina fatta con teloni di autocarri usati. Nel soggiorno nacquero le prime borse Freitag, ognuna (allora come oggi) un esemplare unico. Da allora i fratelli hanno inondato il mercato con borse e accessori ricavati da materiali riciclati legati al trasporto su strada: oltre ai teloni di autocarri, camere d'aria di biciclette, cinture di sicurezza, vecchi airbag. Oggi nel negozio di ZürichWest arrivano giovani da tutto il mondo, attratti anche dalla nuova linea di abbigliamento Freitag: abiti in tessuti biodegradabili al 100%. Ecologico anche lo spazio ai piedi dei 17 container di Freitag: l'oasi verde Frau Gerolds Garten. Su un pezzo di terreno incolto, in un'ottantina di orti rialzati vengono coltivate verdure, erbe aromatiche, frutta. I prodotti sono utilizzati nella cucina del ristorante omonimo, davvero a chilometro zero. Gli orti-aiuola sono anche un punto d'incontro per gli abitanti del quartiere, che possono affittare o chiedere in prestito i cassoni in cui ] coltivare le piante.
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A fare ombra a questa enclave bucolica ci pensa la Prime Tower, un grattacielo alto 126 metri progettato secondo le direttive del Leed ( Leadership in Energy and Environmental Design), sistema internazionale che classifica la compatibilità ambientale degli edifici. Il 35° piano, sede del ristorante Clouds , è un ottimo osservatorio su un paesaggio urbano in continua evoluzione. La conferma arriva (la un nuovo spazio rnuseale che ha aperto in febbraio: il FIFA World Football Mttseunt. In circa tremila metri quadrati , l'istituzione che governa l'universo calcistico cerca di illustrare come, ogni giorno, il calcio generi emozioni in tutto il inondo . La prima parte del
museo ospita documenti, video interattivi, " reliquic" e oggetti ricchi di storia non solo calcistica. La seconda è più ludica e accoglie tutto ciò che la niente umana ha partorito per giocare virtualmente a calcio: dal calciobalilla alla Ylaystation.
Sono match alla portata di chiunque; serve invece un fisico da atleta per partecipare a tutte le iniziative che Zurigo ha preparato per celebrare nel 2016 il centenario del movimento dadaista (presso l'Ufficio del Turismo si trova Dada City Ziirich, mappa gratuita che elenca luoghi e appuntamenti delle celebrazioni, disponibili anche sull'ape City Guide Ziiric)r). Le provocatorie avventure artistiche di Tristan Tzara, ~1
ZURIGO
Hugo Ball e soci ebbero inizio nel Cabaret Voltaire, un piccolo locale della città vecchia che da qualche anno ha riaperto i battenti grazie all'aiuto della municipalità. Qui esplose l'anima ribelle di Zurigo che, mettendo al centro del suo agire il rifiuto di ogni razionalismo, aveva corale motore "il caso": una scelta provocatoria che doveva generare una nuova
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I quartier
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della Kuristhaus dedicata ai due artisti francesi.
arte, coincidente con la vita stessa e noti separata da essa. Dal Cabaret. Voltaire oggi parte tiri tour dadaista che attraversa la città con più di cento tappe fra teatri, nuisei, gallerie, bar, ristoranti, strade e piazze. Gastronomia per l'arte Imperdibile una visita alla Kutnsthaus, uno dei musei di arte moderna più importanti d'Europa, custode di circa 700 documenti storici e opere d'arte dada: quadri, sculture, fotografie, lavori su carta, lettere, appunti, libri, riviste, manifesti e manoscritti. Per il centenario tutti i documenti e le opere su carta verranno digitalizzati e messi a disposizione del pubblico mondiale. Per un brindisi con cui celebrare l'esperienza dadaista è tassativo tornare al bar del Cabaret Voltaire e ordinare il cocktail 1-lugo Ball. Contrariamente ai dettami dei dadaisti, gli ingredienti (prosecco, sciroppo di sambuco e menta fresca) non sono scelti a caso. Ma per una volta la scelta "razionale" non spiacerebbe neanche a loro... Del resto a Zurigo arte e cucina vanno a braccetto: quest'anno la città ospita Manifesta 11, undicesima biennale itinerante di arte contemporanea, e per l'occasione Fabian Spiquel, lo chef stellato della Maison Manesse, collaborerà con l'artista e designer John Arnold per creare piatti ancora più innovativi del solito da presentare nei chioschi zurighesi. 0
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Gli eventi : i cento anni di Dada e la biennale d'arte
Fino al I' maggio DADAGLOBE RECONSTRUCTED La mostra alla Kunsthaus presenta i materiali - più eli 200 opere d'arte e scritti che nel 1921 furono inviati a Tristan Tzara dai dadaisti europei e americani per una monumentale pubblicazione mai realizzata. info: ivww.kunsthaus.ch Fino al 15 maggio OBSESSION DADA Con questa mostra il Cabaret Voltaire celebra i 100 anni del movimento. Fino al 18 luglio c'è un "offizio" alle 6.30 di mattina, fino al 15 maggio anche un "offizio" serale alle 20. Dato l'imprinting dadaista, è meglio verificare !'orario
pomeridiano giorno per giorno sul sito, lofo: cv vw dada 100zuerich2016.ch; www. caharetvoitaire. ch Dal 3 al 26 giugno FESTSPIELE ZURICH La 20' edizione della kermesse di arte, musica e teatro è dedicata al centenario di Dada: avrà per titolo Dada - tra pazzia e nonsense. Evento chiave del festival sarà la retrospettiva dedicata a Francis Picabia (3 giugno-25 settembre) alla Kunsthaus. info: www. festspfele-zuedch. ch Dall'11 giugno al 18 settembre MANIFESTA 11 È la Biennale europea d'arte contemporanea, che cambia
location a ogni edizione. Quella di quest'anno si tiene a Zurigo: nei 100 giorni di mostre ed eventi che coinvolgeranno i principali musei d'arte contemporanea cittadini ci sarà anche un omaggio al Dadaismo; cuore di tutto sarà il Pavillon of Refleclions, piattaforma galleggiante sul lago, con maxischemio a Led, tribune, piscina e bar. info: tvww.manifesta 11. org Dall'8 al 18 settembre FOOD ZURICH Il primo food festival cittadino: chioschi gastronomici all'aperto, lozioni di cucina, degustazioni nei ristoranti e un grande picnic collettivo. irif0. wvvw.zuerich,cor"rì
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A cura di Claudio Agostoni
Come arrivare
In auto Da Milano A8 fino a Chiasso, poi autostrada 2 sino a Altdorf quindi 4 in direzione Zürich. In tutto serio 280 km. In treno Da Milano con treni Eurocity (www.trenitalia.it; www.ffs.ch) in 4 ore senza cambi: biglietto a partire da 9 giuro. Dove dormire ----------------------------------***** The Dolder Grand Kurhausstrasse 65, tel. 0041-(0)44-4566000; www.thedoldergrand.com Fondato nel 1899, rinnovato dallo studio londinese Foster + Partners, è incastonato su un'altura affacciata sulla città, il lago e le montagne. Offre 176 tra camere e suite, due ristoranti (uno con 2 stelle Michelin: a pranzo menù da 98 franchi, 90 euro), bar e Spa d'ispirazione giapponese di 4mila metri quadrati. Doppia da 570 franchi (526 euro), colazione 48 franchi (44 curo). * * * * Sorell Hotel Zürichberg Orellistrasse 21, tel. 0041-(0)44-2683535; mvw.sorellhatels.com A 10 minuti dal
iViederdorfstrasse Bahnhofstrasse, f
centro, in posizione elevata sulla città, vanta una splendida vista sul lago e io montagne. L'edilcio storico in stile Art Nouveau e l'annesso moderno ospitano 66 camere di design, un elegante ristorante, terrazza in giardino e lounge con dj. Prenotando con anticipo, doppia con colazione da 234 franchi (249 eu(o). * * * Hotel Adler Rosengasse 10, tel. 0041-(0)44-2669696; www:hoteladlerch In un edificio risalente al XVI secolo nel cuore di Niederdorf, il centro storico, è affacciato sul fiume. li lago e la ferrovia sono a cinque minuti di cammino. Rifatte nel 2014, le 52 camere hanno parquet, minibar ecologico e finestre insonorizzate; alle pareti i murales di Heinz Bíum con vedute di Zurigo. Il ristorante Swiss Chuchi è un classico di cucina elvetica, soprattutto fonduta e raclette (da 26,50 franchi, 25 curo). Doppia con colazione da 216 franchi (199 euro). * * * Hotel City Zürich Löwenstrasse 34, tel. 0041-(0)44-2171717; www.hotelcity.ch A due passi dalla Bahnhofstrasse, un boutique hotel con 60 camere da poco restaurate. Gli interni sono firmati dallo studio zurighese Dyer-Smith Frey. Doppia da 142 franchi (131 euro), colazione 16 franchi (15 euro).
Dove mangiare Limmatqualy
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b,o Aizurigu
O Museum für Gestaltung Zürich Schaudepot, Toni-Areal, Pfingstweidstrasse 96; www.museumgestaltung.ch Orario: mar.-dom. 10-17, mer. 10-20. Ingresso: 12 franchi (11 euro).
®
Maison Manesse Hopfenstrasse 2, tel. 0041-(0)44-4620101; tv~..maison manesse.ch Lontano dal centro (ma facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici), in un quartiere popolare. Arredo rustico in legno e tavolate promiscue. Per pranzo insalate mai banali, alla sera
© Freitag Geroldstrasse 17; www.freitag.ch Orario: lun.-ven. 10.30-19, sab. 10-18, chiuso dom.
0 Frau Gorolds Garten Gerotdstrasse 23-23A; www.
fraugerotd.ch Orario mercato: tun.-ven. 11-19, sab. 11-18, chiuso dom. O FIFA World Football Museum Seestrasse 27; www.fifamuseum. com Orario: mar.-sab. 10-19, dom. 9.1&
menù degustazione da 6-8 portate. Piatti progressivi e creativi, con sapori e ingredienti del mondo, serviti come se si stesse giocando. Menù degustazione di 6 portate 140 franchi (127 euro). Clouds Maagptatz 5, tel. 0041-(0)444043000; http://clouds.ch li locale si suddivide in lounge bar, fumoir e sala ristorante: in comune una vista strepitosa sulla città garantita dal fatto di essere al 35° piano della Prime Tower, il grattacielo più alto della Svizzera (126 metri). Cucirla stagionale, menù sempre nuovi. Consigliato l'aperitivo del sabato con dj o musica dal vivo. Conto medio: 80 franchi (74 euro). Markthalle Limrnatstrasse 231, tel. 0047-(0)44-2010060; www.restaurantmarkthalle.ch Ristorante con mercato coperto ospitato nel Viadukt, il viadotto ferroviario trasformato in shopping dístrict, con decine di negozi sotto le 36 arcate. Gli ingredienti arrivano dal produttori che vendono al mercato. Opzioni vegetariane tra cui couscous con funghi e scorzonera. Conto medio a cena: 60 franchi (56 euro).
Hiltl Sihlstrasse 28, tel. 0041-(0)442277000; wwwhilti.ch Aperto dal 1898, è il ristorante vegetariano più antico dei mondo. Chi ritiene noioso il cibo veg qui si ricrede: cucina fusion, ghiotto buffet, atmosfere hípster, serate con dj set. Quasi indispensabile prenotare. A pranzo menù a 22,50 franchi (21 euro), conto medio a cena: 45 franchi (42 euro). INFO Zürich Tourismus, Hauptbahnhof (Stazione centrale), tel. 0041-(0)442154000; www.zuerich.com
Ingresso: 24 franchi (22 giuro).
17-2, sab. 14-2, dom. 14-20. Ingresso libero.
O Cabaret Voltaire Spiegelgasse 1; wvnr.cabaretvoltaire, ch Orario mostra e negozio: lun.-sab. 1220, dom. 12-17. Caffè: [un.-gio. 17-24, ven.
O Kunsthaus Zürich Heimplatz 1; www.kunsthaus.ch Orario: mar. e ven.dom. 10-18, mer.-gio. 10-20. Ingresso:
14 franchi (13 euro).