Lo sfilato siciliano rappresenta un tassello cruciale dell’identità della cultura locale dell’isola. Questa secolare arte tessile trova proprio nella Sicilia Orientale, e soprattutto nel ragusano, il primo luogo d’approdo e d’applicazione nel territorio italiano e successivamente europeo. Nonostante nel corso degli anni la tradizione dello sfilato abbia prodotto un ricco e vario repertorio di centrini, corredi e tendaggi, oggi l’applicazione di quest’arte si può considerare pressoché obsoleta o quanto meno riservata solo a pochissimi appartenenti a generazioni precedenti, tanto da prefigurarne una sconfortante prospettiva futura. A tal proposito il progetto addLuma si prefigge, da un lato, di recuperare questo pregiato patrimonio artigianale preservandone la relazione intrinseca fra il tessuto del lino e la finezza del ricamo, dall’altro, attualizzarne il suo impiego attraverso la sperimentazione in nuovi campi d’azione e con nuovi linguaggi estetici. In quest’ottica sperimentale, si è scelto di trasporre tali considerazioni nel campo del light-design.
Il paralume diventa così una nuova opportunità d’espressione, un supporto retroilluminato su cui intrecciare pattern ispirati alla contemporaneità ma pur sempre dal sapore tradizionale. Significativa la scelta di una lampada, adatta a sostituire il tradizionale corredo che nelle generazioni future sarà meno probabile che le nonne regaleranno. Essa, elemento immancabile nell’arredo domestico, sarà nuovo interprete della tradizione dopo la scomparasa di quest’arte, eredità delle famiglie. A supporto del concetto di autoctonia promosso dal progetto, la lampada addLuma si avvale, inoltre, dell’utilizzo della pietra lavica locale come elemento materico, opaco e ruvido in contrasto con la leggerezza delle trasparenze dei tessuti e dei giochi di luce attraverso i ricami. A mediare fra il fisico e l’effimero, si inserisce un lineare telaio in ferro modellato a mano per disegnarne il sottile profilo.
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