L’identikit del PCO italiano: Federcongressi&eventi individua il profilo e le nuove sfide degli organizzatori di congressi I principali risultati della ricerca condotta da Federcongressi&eventi: investimenti in qualità e aumento del fatturato per i Professional Congress Organizer-PCO Roma, 31 maggio 2018 – Le aziende italiane che organizzano congressi (Professional Congress Organizer-PCO) sono ben strutturate, investono in qualità e registrano un aumento del fatturato. Sono questi gli elementi salienti che emergono dalla ricerca condotta dall’associazione italiana della meeting industry Federcongressi&eventi. La rilevazione - svolta con il coinvolgimento di un consistente campione rappresentativo dei PCO associati - aveva 3 obiettivi principali e cioè: profilare i PCO italiani calati nel loro mercato di riferimento, rilevare i termini quantitativi in grado di delineare il valore complessivo del mercato congressuale italiano e offrire alle aziende associate un contributo concreto allo sviluppo dell’economia di settore, determinando gli indicatori significativi dei trend positivi e dei fattori di crescita. Si tratta di rilevazioni e di dati assolutamente inediti: non è mai stata effettuata una misurazione, basata su dati certi e oggettivi, dei fondamentali del mercato congressuale italiano che, ricordiamo, è comunque una delle componenti a maggior valore aggiunto del mercato MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions). Chi è e come opera il PCO italiano Analizzando e misurando il profilo (localizzazione, dimensione economica e strutturale, processi organizzativi, mercato di riferimenti, ecc.) e gli elementi base del bilancio (valore della produzione, costi di produzione, di personale, ecc.) delle aziende, emerge che i PCO italiani: • sono aziende ben strutturate che operano in un mercato che può considerarsi maturo e che offre segnali di saturazione; • il 100% delle aziende campionate ha oltre 10 anni: un chiaro indicatore dell’esistenza di blocchi all’entrata; • si concentrano nell’Italia settentrionale: oltre la metà (56%) ha sede nelle regioni del Nord, il 28% al Centro e il 16% al Sud e nelle Isole.