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ANNIVERSARIO KOHLI
By Andrea Spadini
Kohli:
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Il Mondo
HA APPENA FESTEGGIATO I 50 ANNI DI ATTIVITÀ (1972-2022), L’AZIENDA INDIANA
SPECIALIZZATA NELLA COSTRUZIONE DI MACCHINE DA STAMPA ROTOCALCO, ACCOPPIATRICI E TAGLIERINE-RIBOBINATRICI GESTITA DA KAKU KOHLI, UN PERSONAGGIO DAVVERO ECCEZIONALE, CONOSCIUTO IN TUTTO IL SETTORE E CAPACE DI INSTAURARE UN RAPPORTO DI AMICIZIA CON TUTTI, CLIENTI, FORNITORI E ANCHE CONCORRENTI, COME DIMOSTRATO DURANTE L’ULTIMA EDIZIONE DI K IN OCCASIONE DELLA RICORRENZA INDIANA DEL DIWALI
Lo scorso 24 ottobre, a conclusione di una intensa giornata di K2022, abbiamo catturato per qualche minuto Kaku e Armaan Kohli, per farci raccontare la loro straordinaria avventura, che nel 2022 è giunta al 50esimo anno di attività.
Una bella storia fatta di rapporti umani, sorrisi, gentilezza e ovviamente tecnologia, capace di conquistare, soprattutto negli ultimi anni, la fiducia dei mercati globali, tanto da fare del costruttore indiano un player di riferimento a livello internazionale.
“Il mio bisnonno fondò nel 1965 una piccola azienda che produceva taglierine-ribobinatrici per il settore dei sacchetti in carta”, esordisce Armaan Kohli, figlio di Kaku, director strategy and operations dell’azienda di famiglia nella quale è entrato da poco, dopo un percorso di studi ed esperienze formative negli Stati Uniti - “Nel 1972 si trasferisce a Mumbai e inizia a costruire anche macchine flexo stack. Verso la fine degli anni ’80 entra in azienda mio padre Kaku. A quel tempo la società aveva già molti clienti in India, e le esigenze del mercato interno spingevano più verso la stampa rotocalco, senz’altro più adatta alla realtà indiana, fatta di grandi tirature. La stampa flexo viene definitivamente abbandonata”.
L’azienda, a questo punto sotto la guida di Kaku Kohli, inizia un percorso di crescita inarrestabile che parten- do dall’India, punta all’espansione nei mercati asiatici, facendosi infine apprezzare in tutto il mondo, Europa compresa. Oggi lavorano per Kohli circa 150 persone e sono oltre 1500 le macchine installate in 38 Paesi del mondo. Nonostante la sostenibilità non sia un focus principale in India, uno dei segreti del successo per il costruttore indiano è stato quello di progettare e costruire macchine pensate per mercati, come per esempio quello Europeo, dove invece queste normative ci sono e sono anche sempre più stringenti,