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Per essere competitivo un marchio deve

IL WEBINAR LIVEWAVES ORGANIZZATO DA FEDRIGONI SELF-ADHESIVES HA PRESENTATO ALCUNE STRATEGIE PER GARANTIRE L’IMPATTO DI UN MARCHIO E RENDERLO DAVVERO UNICO ED ESCLUSIVO AGLI OCCHI DEI CONSUMATORI

Condotto da Nicole Poggi, brand strategist internazionale nel settore vini e bevande con esperienza nel management e nei mercati globali, il webinar ha approfondito le strategie su come creare migliori connessioni tra marchi e mercati per aumentare la consapevolezza e migliorare le prestazioni, sia che si tratti di far aumentare le vendite, i margini, la fedeltà commerciale o del consumatore. Nicole è fondatrice di Route’n Roots, agenzia che crea strategie e progetta strumenti per costruire un marchio, aumentarne le prestazioni e renderlo distintivo a livello nazionale e internazionale. Possiamo senz’altro affermare che l’imballaggio è il potere dato dalla confezione al suo contenuto. Tenere in considerazione il posizionamento del prodotto e disporre degli strumenti e delle strategie giuste per aumentare l’impatto e soddisfare le richieste dei mercati estremamente competitivi di oggi è vitale.

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BUYOLOGY – TUTTI SIAMO CONSUMATORI

Buyology è il titolo di un libro di Martin Lindstrom che analizza i comportamenti di acquisto, attraverso uno studio, durato tre anni e costato più di sette milioni di dollari, che è diventato un vero caso nel settore. Il primo a creare il binomio marketing e scienza, un abbinamento che mancava nel novero degli strumenti a disposizione della comunicazione, cioè il neuromarketing o buyology nella sua denominazione originale. Perché molto di quello che succede nel cervello infatti è emozionale, non cognitivo, ha sottolineato Nicole. Il neuromarketing fornisce una visione più accurata delle reazioni psicologiche delle persone agli stimoli e, quindi, delle loro azioni al momento dell’acquisto poiché le persone non possono sempre verbalizzare i propri sentimenti e pensieri in modi precisi e non ambigui. Perciò i professionisti del marketing uti-

©Spazio di Paolo

lizzano le tecniche di neuro-immagine per identificare le azioni decisionali tra gli acquirenti per aiutare le aziende a fare clic direttamente sul “pulsante di acquisto” nel cervello del cliente per aumentare le vendite. “Vendere è come corteggiare e l’obiettivo è trovare quelli che credono in quello che crediamo noi, dobbiamo essere straordinari, ma sono pochi quelli che vogliono davvero ascoltare che c’è qualcosa di nuovo, molti non comprano un nuovo prodotto perché non hanno tempo, denaro o semplicemente non ne hanno bisogno; è necessario stimolare l’area limbica del cervello che controlla sentimenti, decisioni, fiducia e comportamento, perché il 90% delle decisioni di acquisto sono inconsce, dettate dall’emotività”, afferma Nicole. Quando si crea un marchio, gli si danno qualità, tratti e personalità. Il cervello attribuisce al marchio quasi un’aura religiosa, mistica. È stato dimostrato che il cervello risponde ai marchi nello stesso modo in cui risponde alla religione: i simboli religiosi e l’iconografia del marchio accendono le stesse aree del cervello, identificandolo come un valore, collegandolo emotivamente al suo target, è fornendo al consumatore una ragione per sceglierlo e acquistarlo. Prodotti concorrenti e prezzo non influiranno su questa decisione, il marchio è rassicurante e fa identificare

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