EVIDEON 3 di Corrado Malanga
Premessa Questo lavoro è da considerarsi conclusivo di quella serie di lavori dal titolo Evideon, che ho pubblicato negli ultimi anni. Ciò significa che, dopo di questo, si chiude un periodo storico di comprensione e se ne apre un altro. Proprio perché questo è l'ultimo e conclusivo lavoro che affronta il problema della struttura dell'Universo in relazione alla definizione di consapevolezza ed al collegabile percorso di riconoscimento della coscienza di sé stessi, ho dato al testo una impostazione che al lettore sembrerà più difficoltosa. La difficoltà di comprendere è legata a diversi fattori non ultimo dei quali è la presenza o assenza di prerequisiti ma anche l'allenamento a vedere, nella mente, l'universo tridimensionale, la capacità di correlare aspetti della fisica moderna che, a prima vista, sembrano non avere tra loro nulla a che fare. Il mio tentativo è stato quello di accomunare i principi di fisica subatomica moderna con la visione dell'universo olografico, in relazione all'aspetto coscenziale dell'uomo. Ancora una volta, alla fine della stesura di questo lavoro, mi sono reso conto che ho scritto quello che stavo facendo cioè quello che stavo diventando. D'altro canto, ho cercato di fornire al lettore, gli elementi che gli permettessero rapidamente di farsi una idea, indipendente dalla mia, sulla realtà virtuale quantica, espressa dalla fisica moderna, costruendo un percorso già corredato di letteratura, senza che egli dovesse fare l'immane fatica di andarsi a cercare le fonti. La letteratura è stata costruita su due livelli: il primo livello è legato all'uso della rete ed è stata introdotta direttamente nel testo, immediatamente accanto alle cose descritte. Un secondo, più approfondito livello, è stato tracciato con la letteratura di approfondimento, collocata alla fine del lavoro. Non si scoraggi il lettore che mostra difficoltà nella comprensione di concetti fisico chimici, soprattutto esposti all'inizio del lavoro, ma prosegua fino in fondo, dove molte cose assumeranno una dimensione di chiarezza. In ogni caso, anche se questo lavoro non dovesse servire alla acquisizione di consapevolezza, sarà sicuramente servito a coloro che sono muniti di voglia di capire, a comprendere cosa sia la realtà virtuale nella quale siamo immersi, senza bisogno di affidarsi ai documentari della televisione di stato nei quali si tenta di far credere agli spettatori che noi subiamo le leggi dell'Universo, siano esse di matrice scientifica che religiosa. La conclusione di questo lavoro mostra invece che noi siamo i Creatori del Tutto. Non sarebbe affatto male che qualcuno cominciasse ad accorgersene.