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Cartellone
ANNO 15- N.11/2017 - 11 NOVEMBRE
Si alzano i sipari a Belmonte Piceno, Montegiorgio e Porto San Giorgio
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La buona alimentazione
Saper mangiare Prodotti di qualità ed educazione alimentare, partendo dai più piccoli, per vivere bene 7 Politica
9 Economia
11 Salute
Quote rosa si, forse, no
L’olio è di qualità
Ecco l’ospedale dei Sibillini
OFFIDANI V I VA I O
P I A N T E
13 Terra nostra 16 Cultura A Fermo arriva Conservatorio, Mogol Verzina al vertice
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Inchiesta/Alimentazione Occhio alla qualità e alla quantità per uno stile alimentare equilibrato
Mangia che ti passa di Daniele Maiani
C
ibo e salute: un binomio che non sempre viaggia d’amore e d’accordo. Se di cibo ce n’è poco c’è la fame che, come troppi disperati nel mondo sanno, è una cattiva compagna; nel caso in cui invece ci sia troppo cibo non va bene lo stesso perché, come dice il proverbio, “chi s’ingozza si strozza”: troppo cibo non fa bene e l’abbondanza non sempre è segno di salute. Troppo cibo, anche se buono, obbliga il nostro organismo a un superlavoro e lo induce a errori metabolici che portano alla lunga a stati di salute precaria. Insomma, mangiare poco o tanto non fa paradossalmente troppa differenza: il giusto sarebbe stare nel mezzo, come in tutte le cose, e anche qui calza a pennello il celebre brocardo dei nostri saggi antenati Latini “in medium stat virtus”. Morale: bisogna sempre essere morigerati e non esagerare mai in ogni aspetto della vita, mangiare compreso. Non a caso, in tempi non troppo remoti, anche i nostri vecchi dicevano che bisognava alzarsi da tavola sempre con un pelino di fame, e loro lo facevano, anche perché, ai tempi, la povertà degli italiani faceva in modo che di necessità si facesse virtù. Oggi, anche se con una tendenza forte al ribasso, viviamo nel tempo dell’opulenza, dello spreco, del cibo ingurgitato e non gustato, dei sapori simulati, ricostruiti, inventati e non
presenti in natura, dove al poco ma buono si è sostituito il tanto, anche se spazzatura. É l’eterna guerra tra qualità e quantità e di solito la storia ci insegna che la seconda prevale sulla prima, ma dalli e dalli non è detto che, volenti o nolenti, la tendenza s’inverta. Intanto siamo arrivati al punto che è frequente che ci si ammali per il troppo mangiare, tanto che ci sono dei medici che curano le patologie della nutrizione sbagliata, ci sono presìdi a cui rivolgersi in caso si abbia bisogno di aiuto per ricominciare a mangiare in maniera giusta, insomma bisogna ricominciare a imparare come si deve mangiare per non finire all’ospedale malati d’abbondanza. Parimenti di fondamentale importanza è la qualità di quello che si mangia: come vengono allevati gli animali destinati alla macellazione, cosa mangiano, come vengono trattate le coltivazioni di piante e ortaggi, e via dicendo. Oggi va molto di moda il termine “biologico” per indicare quei prodotti che vengono coltivati in maniera del tutto, o quasi, naturale: c’è una crescente tendenza a un ritorno all’agricoltura di un tempo, dove l’ordine naturale faceva sì che le piante e le verdure si difendessero da sole dagli attacchi dei parassiti e producevano i semi per le piantagioni future. Oggi, ad esempio, la maggioranza delle spighe di grano sono sterili, e i semi si devono comperare da produttori industriali spesso troppo disinvolti nell’immettere
sul mercato derrate di semi di colori improbabili e di improbabile salubrità circa i prodotti che daranno. Per fortuna i marchigiani sono gente testona e forte, hanno ricominciato a piantare il grano autoctono, quello con le spighe alte che oltre alla farina dà anche il seme per l’anno successivo. Insomma, tutto ciò non significa rimpiangere la fame del passato, ma serve uno stile alimentare misurato: meno quantità e, di contro, ritorno ai sapori tipici e alla qualità del buon cibo. Se ne guadagna in salute, di
certo, e si può ricominciare ad assaporare gusti e aromi che credevamo dimenticati. Se poi, una volta ogni tanto, ci permettiamo uno strafogo di vincisgrassi o una bella grigliata di maiale poco male: qualcosa ce la dobbiamo pur concedere, basta solo una giusta misura. E qui necesse est ricorrere ancora una volta ai nostri padri Latini, che comunque non si facevano mancare niente, ma con intelligenza: qualche stravizietto ogni tanto non nuoce, perché “semel in anno licet insanire”!
L’educazione alimentare parte dal contesto familiare
Il cibo è una relazione di Serena Murri
L’educazione alimentare scolastica svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’individuo, a sostenerlo è Cristina Manzini, psicologa e psicoterapeuta, che opera nell’ambito della psicologia alimentare dal 2012, quando è stata coinvolta nel progetto di ricerca SANPEI del CNR a Roma: “Si trattava di un progetto educativo per l’introduzione del pesce di acquacoltura biologica nelle mense, che serviva a verificare quanto il fattore alimentare incidesse nella scelta alimentare dei bambini. Dalla ricerca è emerso una differenza significativa sulle differenze delle percentuali di scarti prodotti durante il pasto, del 49% per i bambini non educati contro il 7% per quelli educati”. Come è cambiata l’educazione alimentare negli anni? “Fino a poco tempo fa l’educazione alimentare si basava su elementi molto cognitivi e didattici che spiegavano i benefici senza però raggiungere l’obiettivo: come far mangiare il bambino. L’educazione alimentare puramente teorica non portava a niente. In seguito agli indirizzi del MIUR sono state stabilite le linee guida, si è compreso che portando l’educazione alimentare all’interno delle
mense, il margine di riuscita è molto più ampio perché lavorando sul gruppo si riesce ad ottenere risultati più efficaci”. Che ruolo svolge la famiglia nell’alimentazione? “La tavola è il luogo della famiglia, è lì che il bambino apprende che il cibo è una relazione. Se a tavola i rapporti familiari sono conflittuali, il rapporto con il cibo potrebbe essere più difficile. Per questo il ruolo dei genitori nell’aiutare i bambini ad avere un buon rapporto con il cibo è fondamentale fin dall’infanzia”. Un disturbo alimentare può manifestarsi già dall’infanzia? “Ha origine nell’infanzia e nel rapporto che il bambino ha con il cibo ma a volte si manifesta in adolescenza, quando si ha bisogno di assimilare vitamine e proteine che si trovano nella carne, nel pesce e nei legumi. Quando il disturbo alimentare dura nel tempo, può avere delle conseguenze significative se ad esempio parliamo di anoressia o bulimia, siamo già nella sfera della psicopatologia”. Cosa è cambiato in fatto di alimentazione rispetto al passato? “Si è passati ad un’alimentazione più veloce e meno sana, una variazione di tipo socio-culturale. Se prima mangiare significava un
primo e un secondo con tempi lunghi di fare la spesa, oggi poche famiglie riescono a fare questo. Il pasto a tavola è sempre più veloce, si è trattato di una rottura con le tradizioni del passato, un cambiamento sociale rilevante che però non ha dato risultati positivi, vedi l’obesità infantile: così si sta tornando indietro”. Come si fa a far mangiare un bambino che ha molte resistenze alimentari? “Non c’è una risposta univoca. Tutto dipende dalle abitudini alimentari che si hanno in famiglia e da quanto è coinvolto il bambino. E’ importante dare il buon esempio senza pretendere che si mangino le verdure se i primi a non farlo sono i genitori. Se il bambino non mangia è importante capire perché, se è un momento della crescita o di regressione. Sbagliato ripresentare lo stesso cibo rifiutato a sera, si generano traumi che si portano fino all’età adulta”. Cosa favorisce l’assimilazione del pasto? “A tavolta sono efficaci i colori della frutta e delle verdure che sono emotivamente positivi. Con i bambini può essere sempre utile fargli mettere le mani in pasta e farli pasticciare, senza aver paura che si sporchino”.
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Inchiesta/Alimentazione Il pensiero del presidente Noris Rocchi
Qualità alimentare: le attività dell’associazione “Chi Mangia la Foglia!” di Alessandro Sabbatini
In tema di alimentazione e territori, intervistiamo il presidente dell’Associazione “Chi Mangia la Foglia!” Noris Rocchi per capire meglio come si sviluppa il tema dell’alimentazione ed ancor di più della sana alimentazione. “L’associazione “Chi Mangia la Foglia!” nasce nel 2004 – spiega Rocchi - come progetto presentato e raccolto dall’allora Provincia di Ascoli Piceno, concretizzandosi successivamente come associazione per porre in atto quanto stabilito nel progetto, riguardo l’importanza della buona alimentazione. La prima trance fu quella di riscoprire il mondo delle erbe spontanee non solo per l’importante fase del riconoscimento, ma in particolar modo per il potenziale gastronomico delle alimurgiche fino da allora inespresso: si trattava di sviluppare ricette con erbe spontanee esaltandone le caratteristiche e le proprietà organolettiche, vedere quindi se erano proponibili nella ristorazione e come sarebbero state accolte dagli avventori. Al contempo si è operato alla nasci-
ta dei primi agriturismi, alla filiera corta, ed allo sviluppo del biologico dove le erbe spontanee risultavano essere alimento tradizionale biologico per eccellenza, quindi l’alimentazione di qualità iniziava ad intersecare più settori ed interessi”. Di strada da allora ne avete fatta… “Oggi abbiamo una lista di 9.600 contatti veicolando un’informazione a prevalenza territoriale e nazionale, espandendo anche l’informazione attraverso una rete di contatti nei paesi europei ed extra europei, promuovendo gli eventi organizzati in rete, il territorio e le qualità enogastronomiche tipiche locali”. Dove operate? “Si è lavorato su un progetto sinergico integrato nelle due province di Ascoli e Fermo, con importanti attività nelle altre, sviluppando eventi, incontri, promozioni anche in altre città italiane ed oltre confine, dove la proposta alimentare tipica locale crea grande interesse ulteriormente avvalorato dalla reale qualità dei prodotti, identificati anche dal marchio Q.M., che però pochi conoscono. Fondamentale alla realizzazione, allo sviluppo del progetto ed al
principio di lavoro in rete, è stata l’inclusione dei Comuni come riferimento amministrativo ed operativo del proprio territorio, che ha facilitato la partecipazione delle strutture ristorative, agrituristiche e produttive”. Quali attività mettete in campo e con quali finalità ? “Il risultato di maggiore efficacia, (non casuale), è stato quello di aver creato un sistema, una rete coordinata, che ha sviluppato tematiche condivise con obbiettivi comuni. Ritengo che aver realizzato per oltre 10 anni un sistema con 24 Comuni ogni anno, oltre 80 ristoratori, un gran numero di produttori, con risorse esigue, sia stata un’eccezione che ha dato ottimi risultati. Fondamentale il grande impegno profuso per raggiungere gli obbiettivi fissati basando tutto sulla sana alimentazione, che va a legarsi allo stile di vita all’accoglienza, all’agricoltura al turismo e così via. E’ stato possibile ragionare su livelli qualitativi alimentari andando oltre gli stereotipi, parlando di salubrità del prodotto, razionalità alimentare, nutrizione, inquadrando l’intero regime alimentare in funzione della salute. Ciò vale per e nella ristorazione ma ancor di più nell’alimentazione quotidiana. Questo risultato è stato possibile grazie all’opera di molti specialisti medici, dietisti, agronomi, farmacisti, esperti di settore e a tutti gli altri che si sono impegnati per diffondere e rendere fruibili queste importanti conoscenze”. Che ruolo svolge la formazione? “Questa diffusione verbale e pratica passa attraverso i numerosi corsi che la nostra associazione ha ideato e continua ad organizzare. Nel 2006 abbiamo sviluppato il primo corso su riconoscimento delle erbe spontanee, percorsi
sensoriali, sulla gestione dell’orto ed in particolare sulla qualità dell’accoglienza, ecc., a cui abbiamo integrato il settore scolastico realizzando percorsi di educazione alimentare rivolta ai ragazzi, grazie anche alla Regione Marche ciò si è svolto nei plessi scolastici delle provincie di Ascoli e Fermo”. E il territorio come risponde? “Questo è un territorio dalle grandi potenzialità, saperle sfruttare oppure no, dipende dalle persone. Una caratteristica comune nel Fermano/Ascolano, includendo gli organi amministrativi, è il forte individualismo, che si estende ad ogni settore, spesso celato e mascherato. Con difficoltà ne viene preso atto, restando quindi il limite da superare, dove l’assenza dell’istituzione provinciale ne accentua la criticità”. Obiettivi futuri? “L’associazione continua a promuovere il territorio, stiamo sviluppando la sensibilità dei Comuni per il riconoscimento delle proprie peculiarità come De.C.O. (denominazione comunale d’origine), un’opportunità che può dare risultati. L’associazione sviluppa idee innovative che, nonostante esigue risorse, riesce a realizzare e mettere in rete; concludo dicendo che la nostra area è un’ampia zona di alta qualità alimentare, vanno dunque mantenuti alti gli standard formativi in particolar modo rivolti ai giovani, come investimento di conoscenza, attenzione e tutela della salute”. (a.s.)
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10 novembre 2017
Inchiesta/Alimentazione Aiab Marche: laboratori didattici nelle scuole
Il futuro del biologico sono i bambini Prodotti di qualità, eccellenze dal territorio e benessere. Sono questi i punti cardine del mondo del biologico di Aiab Marche, associazione attiva sul territorio per sensibilizzare sull’importanza del rapporto diretto tra produttore e consumatore. “Quest’anno tutte le manifestazioni fatte da luglio in poi sono andate bene - ha spiegato il Presidente, Enzo Malavolta – con un’ottima risposta da parte dei consumatori che ormai sono più consapevoli e si stanno rendendo conto di quanto sia importante avere uno stile di vita sano e un’alimentazione genuina”. Per questo, dopo il Biofestival, Aiab Marche ha organizzato in occasione dell’evento nazionale, la Biodomenica, la ricetta è sempre la stessa: convegni, mostra mercato e laboratori per bambini. I prodotti del territorio e le
aziende Aiab in prima linea passando tra i banchi dei più piccoli: “Per diffondere la cultura di un’alimentazione sana - continua Malavolta - bisogna puntare sulle nuove generazioni, per questo abbiamo messo in atto un progetto nelle scuole, 120 bambini a Cupra Marittima e 300 ad Altidona provenienti dai comuni dell’Unione Valdaso, è stata una partecipazione importante e in premio abbiamo regalato tutto l’occorrente per fare l’orto didattico a scuola”. Come si svolgono i vostri laboratori e qual è l’obiettivo? “I nostri laboratori servono a mettere in risalto il ruolo del produttore, quelli sull’orto il ruolo centrale dell’agricoltore. Dobbiamo contrastare il cibo che viene dalle multinazionali andando nelle scuole per svegliare le coscienze e denunciare la situazione attuale, coinvolgendo quelli i ragazzi di oggi che saranno
gli adulti di domani. Per capire cos’è un prodotto di qualità bisogna spiegarlo ai ragazzi, bisogna abituarli a toccare il prodotto sano d’agricoltura, si devono sporcare sennò non lo capiranno mai. Bisogna lavorare nelle scuole primarie per spiegare che l’agricoltura è l’origine di tutto”. Cosa le chiedono i bambini? “Io metto le piantine nelle mani dei ragazzi e loro mi chiedono “Che cosa ci devo fare?”. Allora spiego che devono piantarla in giardino o in un vaso, dargli acqua e cure affinché cresca. I bambini, abituati a trovare tutto a loro disposizione al supermercato, restano meravigliati. Molti di loro, probabilmente, pensano che quello che trovano al supermercato venga prodotto dal supermercato stesso. Sono argomenti fino ad oggi mai affrontati, per questo andare nelle
scuole è fondamentale, spieghiamo la campagna, la stagionalità del cibo, la biodiversità, la fertilità del terreno, la salvaguardia dell’ecosistema”. Il consumatore dove si deve recare per avere prodotti di qualità e cosa deve controllare? “Per mangiare sano con prodotti del territorio bisogna affidarsi ad un agricoltore di fiducia, cercare la filiera corta, vedere quello che l’agricoltore coltiva, trovare aziende che producono localmente e creare delle reti”. Come fare? “E’ quello che stiamo cercando di fare con il Biodistretto Il Piceno. Incrementare la crescita di aziende biologiche con un’offerta pensata per i consumatori a trecentosessanta gradi, coinvolgendo anche la ristorazione”. (Serena Murri)
In aumento minori e over 40. Trattamenti diversificati a seconda del disturbo
Disturbi del comportamento alimentare: a Fermo 200 pazienti in cura Sono attualmente 200 i pazienti in carico all’equipe del Centro ambulatoriale sovra-provinciale per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Fermo e cresce sia il numero dei minori che quello degli over 40. Il centro, inaugurato a gennaio 2017, riceve richieste da tutta la Regione Marche e si inquadra nella politica regionale di diffusione sul territorio, in una logica di rete, di centri specializzati per la cura di patologie specifiche. “I disturbi alimentari – spiega il direttore generale dell’Asur Alessandro Marini - non riguardano soltanto le giovani donne, ma anche le persone adulte e gli uomini. La loro cura è un’esigenza molto diffusa fino ad oggi lasciata un po’ al “fai da te” del cittadino. Grazie a queste strutture le famiglie hanno un punto di riferimento per tutto il percorso terapeutico, diagnostico e di assistenza di cui ha bisogno la persona che si rivolge al servizio. Parliamo di una realtà difficile, spesso drammatica, a cui da tempo la Regione Marche presta estrema attenzione attraverso il recepimento del Piano di azioni nazionale per la salute mentale e l’avvio dal 2015 di tre poli ambulatoriali: Fermo (per le province Fermo, Ascoli, Macerata), Ancona e Pesaro. Dai casi rilevati emerge che i pazienti di solito vivono ancora con le famiglie di origine per cui è previsto il coinvolgimento della famiglia nel percorso terapeutico”.
I pazienti sono nella maggior parte comunque giovani donne di nazionalità italiana con una percentuale di maschi in aumento nell’ultimo anno. L’età media prevalente nei casi di anoressia e bulimia è infatti di 20 anni e quasi la metà dei casi valutati è in una fascia d’età che va dai 16 ai 20 anni. D’altra parte però la media totale dell’età cresce notevolmente considerando l’accesso al servizio di un numero in continuo aumento di Binge Eating Disorder. Nel centro di Fermo, ultimo inaugurato, in particolare si svolgono numerose attività. Innanzitutto per avere accesso ai servizi è sufficiente una prenotazione con impegnativa o direttamente attraverso il call-center dedicato. E’ il primo ed importante filtro per un colloquio di accoglienza al fine di valutare l’eventuale presenza di un DCA e il livello di gravità-urgenza del disturbo stesso. Il criterio di urgenza-gravità viene stabilito sulla base di rigorosi criteri legati sia alla storia clinica e personale sia al dato oggettivo dei tempi previsti dalla lista d’attesa. Viene inoltre fornito un servizio di counseling supportivo per i pazienti e i familiari. In seguito alla valutazione psicodiagnostica clinica sono poi previste diverse terapie. La realizzazione di un Centro Specialistico di diagnosi e trattamento Dca rappresenta un modello operativo integrato al fine di evitare il ritardo diagnostico, ridurre le cronicità, promuovere la sensibilizzazione
degli operatori sanitari e coordinare i servizi della rete nei vari livelli di cura. L’ambulatorio grazie a diverse figure professionali, svolge inoltre una funzione di filtro per i successivi
livelli terapeutici e di ricovero ordinario, residenziale o semiresidenziale, in base agli elementi emersi durante l’iter diagnostico e ha compiti di controllo periodico.
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10 novembre 2017
Politica/News
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Politica/I casi di Sant’Elpidio a Mare, Porto San Giorgio e Fermo
Quote rosa sì, quote rosa forse, quote rosa no A inizio ottobre Alessio Terrenzi gioca d’anticipo sul Tar, esautora quello che aveva definito il suo “super assessore” Norberto Clementi e rimette in Giunta Stefania Torresi, già al suo fianco in occasione del primo mandato. Tutto bene, anzi no, perché meno di 3 settimane dopo il Tar si pronuncia sul caso e intima all’Amministrazione comunale di pagare le spese di giudizio a Monia Tomassini e Cristiana Tosoni, che avevano presentato il ricorso insieme al loro legale Andrea Agostini. Così ad una cauta soddisfazione da parte della maggioranza per aver chiuso un pessimo inizio di legislatura, si sommano gli attacchi dell’opposizione che invita il sindaco ad un maggiore rispetto, sia delle leggi che dei cittadini. Fatto sta che ad oggi questo è il quadro della Giunta guidata da Terrenzi: - Alessio Terrenzi (sindaco): Ufficio stampa e pubbliche relazioni; Rapporti con l’Unione Europea, Stato, Regione, Provincia, Enti ed Associazioni intercomunali; Polizia
Municipale; Servizi Demografici, Affari Generali; Protezione Civile; Manifestazioni Storiche; Politiche scolastiche/Pubblica istruzione (valorizzazione degli Istituti di ogni ordine e grado); Rapporti con Consiglio Comunale dei ragazzi; Mense scolastiche; Soggiorni per anziani, colonie estive; Gemellaggi - Mirco Romanelli (vice sindaco): Bilancio e Finanze, partecipazione e decentramento; Lavori pubblici, infrastrutture e viabilità; Edilizia pubblica, edilizia scolastica, case popolari; Ricostruzione pubblica post sisma; Dissesti idrogeologici, corsi d’acqua, fossi, canali di scolo, cave, depurazione; Patrimonio (alienazioni); Politiche per l’integrazione dei servizi con i Comuni limitrofi; Contenzioso, liti attive e passive; CED, innovazione e nuove tecnologie - Stefania Torresi: Politiche per lo sviluppo economico, Agricoltura, Industria, Artigianato, Commercio, Fiere e mercati; Rapporti con le associazioni culturali, Pro Loco ed Enti di culto (festeggiamenti patronali, Natale) spettacoli e manifestazioni; Rapporti con i quartieri,
rapporti con le associazioni ricreative e del tempo libero, politiche del tempo libero, rapporti con le associazioni del volontariato sociale; Pari opportunità - Matteo Verdecchia: Politiche per la difesa e valorizzazione del territorio e dell’ambiente, Nettezza Urbana, discariche; Urbanistica, pianificazione territoriale e strumenti urbanistici, edilizia privata, catasto; Sport e rapporti con le associazioni sportive locali; Energie alternative e rinnovabili; Stoccaggio del Gas e Metanodotto; Efficientamento Energetico; Ricostruzione privata post sisma; Rapporti con il Consiglio Comunale; Personale - Stefano Berdini: Manutenzione dei beni demaniali e patrimoniali, dei parchi e dei giardini; Reti idriche e fognanti; Reti del metano; Arredo urbano, trasporti ed autoparco; Servizi cimiteriali, trasporti funebri, polizia mortuaria, cimiteri; Tutela del benessere degli animali, igiene e polizia veterinaria, pascoli; Randagismo canino; Orti Urbani, Street art; Bilancio arboreo; Politiche giovanili e CAG. - Gioia Corvaro: Politiche comunita-
rie; Turismo; Politiche per il potenziamento delle attività culturali, tutela e valorizzazione dei beni culturali e delle strutture culturali permanenti – Teatro e Cinema/biblioteca, archivio storico, museo della calzatura, pinacoteca, laboratorio di poesia, Osservatorio Astronomico; Politiche per la difesa e valorizzazione del centro storico; Politiche sociali, Politiche per la famiglia, Politiche per l’infanzia e l’adolescenza, Centri Sociali; Immigrazione; Sanità e Strutture sociosanitaria (Residenza protetta anziani, centri diurni, ecc); Tutela dei diritti umani della pace e della solidarietà. Sul versante sangiorgese, invece il primo cittadino Nicola Loira non indietreggia e la Giunta si costituisce in giudizio contro il ricorso presentato dai consiglieri di minoranza Vitturini, Del Vecchio e Petrozzi, con lo stesso Loira nelle vesti di avvocato difensore dell’Ente. Nessun segnale di cambiamento, infine, dal capoluogo di provincia, con una Giunta che sin dall’inizio vede tra i suoi 9 membri la presenza di una sola donna, l’assessore Ingrid Luciani.
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di Andrea Braconi
10 novembre 2017
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Economia/News CNA INFORMA
Brevi
È TEMPO DI DICHIARAZIONI RED E ICRIC: ECCO CHI LE DEVE PRESENTARE
Marche
Ogni anno l’INPS richiede ai titolari di determinate prestazioni economiche l’attestazione della permanenza o meno dei requisiti previsti per il loro riconoscimento, cioè la dichiarazione reddituale RED e la dichiarazione di responsabilità INV CIV. Devono presentare il RED: i pensionati titolari di prestazioni collegate al reddito, se la situazione reddituale è variata rispetto a quella dichiarata l’anno precedente; coloro che sono esonerati dall›obbligo di presentazione all’Agenzia delle Entrate della dichiarazione dei redditi e in possesso di redditi ulteriori a quelli da pensione; i titolari di alcune tipologie di redditi rilevanti ai fini previdenziali e che si dichiarano in maniera diversa ai fini fiscali all’Agenzia delle Entrate; i titolari di prestazioni collegate al reddito che non comunicano integralmente all’amministrazione finanziaria tutti i redditi sulle prestazioni, per esempio il lavoro dipendente prestato all’estero. Non devono presentare all’INPS la dichiarazione reddituale i pensionati residenti in Italia beneficiari delle prestazioni collegate al reddito che abbiano già presentato dichiarazione dei redditi. L’INPS non invia comunicazioni cartacee ai pensionati residenti in Italia per richiedere le dichiarazioni reddituali, e quindi è in capo al pensionato l’obbligo di verificare e poi inviare tale dichiarazione. La campagna RED è già attiva e il termine ultimo per la presentazione è il 28/02/2018. Devono invece presentare la dichiarazione di responsabilità ICRIC: gli invalidi civili titolari di indennità di accompagnamento o assegno mensile per dichiarare eventuali ricoveri gratuiti e lo svolgimento di attività lavorativa (in caso di disabilità intellettiva o psichica e in assenza di un tutore/curatore non servono dichiarazioni, ma occorre consegnare all’INPS competente certificato medico con l’indicazione delle patologie); i genitori/tutori di minori titolari di indennità di accompagnamento per dichiarare eventuali periodi di ricovero, mentre per quelli titolari dell’indennità di frequenza va presentato il modello per dichiarare la frequenza scolastica obbligatoria o quella di centri ambulatoriali; i titolari di pensione sociale per dichiarare la loro residenza in Italia. Per queste dichiarazioni solitamente l’INPS invia comunicazioni cartacee, ma è sempre il caso di verificare laddove il beneficiario della prestazione non riceva la richiesta. La campagna ICRIC è già attiva e il termine ultimo per la presentazione è il 31/03/2018. Il CAF CNA di Fermo è a disposizione, con apposita delega firmata e documento di riconoscimento, per la verifica dell’obbligo dell’invio di tali dichiarazioni, e provvederà in quanto intermediario abilitato, all’inoltro dei vari modelli. CAF CNA Sede di Fermo - Referenti: Dott.ssa Sabrina Giusti, Roberta Di Lorito, tel. 0734/600288 (Fermo), 0734/992746 (P.S.Elpidio) mail: giusti@cnafermo.it, dilorito@cnafermo.it Via Salvo D’Acquisto n.123, 63900 Fermo (FM) Via Belvedere n.20 (Villa Baruchello), 63821 Porto Sant’Elpidio (FM)
Precarietà in crescita Nelle Marche si conferma una crescita inarrestabile della precarietà, percentualmente quasi il doppio rispetto alla media nazionale. L’analisi dei dati dell’INPS, elaborati dall’IRES CGIL Marche, e relativi ai primi otto mesi del 2017, restituiscono un quadro articolato e difficile dal quale emergono diverse problematiche. Le assunzioni a tempo indeterminato sono 13.690, 1.151 in meno (-7,8%) rispetto allo stesso periodo del 2016, e -10.791 (-44,1%) rispetto al 2015. I contratti stabili rappresentano solo il 9,8% degli avviamenti mentre, nel 2015, erano oltre il 22,4% del totale dei contratti. Aumentano significativamente le cessazioni dei contratti a termine (+40%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il saldo tra assunzioni e cessazioni da rapporti di lavoro a tempo indeterminato è negativo per 9.116 contratti cioè i licenziamenti di tempi indeterminati sono maggiori delle assunzioni nei primi otto mesi dell’anno. Nelle Marche, il crollo dei contratti a tempo indeterminato registra percentuali di quasi doppio più alte rispetto al dato nazionale. La nostra regione risulta essere la terza peggiore dopo il Trentino Alto Adige e la Valle D’Aosta.
Fermo/Accanto al Fermo Forum
Nuova sede della CIA fermana Inaugurata la nuova sede della Cia Confederazione Italiana Agricoltori della provincia di Fermo. La struttura, sita in Via Girola Valtenna (accanto al Fermo Forum), è destinata a diventare un punto di riferimento per gli agricoltori del territorio assicurando loro i servizi che richiedono. Il presidente nazionale della Confederazione Agricoltori Secondo Scanavino ha detto: “L’inaugurazione della nuova sede di Fermo è un esempio concreto di come gli associati della Cia stanno reagendo anche ad un evento drammatico come quello del terremoto. Gli agricoltori del Fermano dimostrano la loro considerevole vitalità a tutto vantaggio di un settore che è trainante per il sistema economico del territorio nel suo complesso”. Gli aiuti alle aziende agricole decise dalla Regione sono state evidenziate dalla vice presidente Anna Casini: “Vorrei sottolineare la bellezza e la funzionalità di questa nuova sede della Cia – ha spiegato la Casini -. La Cia insieme alle altre associazioni sono importanti per il settore agricolo regionale. Una nuova bellissima sede che la Cia mette a disposizione degli agricoltori anche in un periodo caratterizzato dalle conseguenze del terremoto. La Regione ha messo a disposizione degli agricoltori, anche quelli fuori dal cratere, 160 milioni di euro al fine di tutelare le produzioni”. Una nuova sede a servizio degli agricoltori della provincia di Fermo, come ha sottolineato il presidente della Cia di Fermo Ugo Marcelli, il quale ha aggiunto: “una struttura in grado di assicurare quei servizi che gli agricoltori ci chiedono quotidianamente”.
Breve Fermo Scavi di suolo pubblico, nuovo disciplinare Dopo essere stato approvato dalla Giunta Comunale, dallo scorso 25 ottobre è entrato in vigore il nuovo disciplinare del Comune di Fermo contenente le prescrizioni tecniche di esecuzione dei lavori di scavo su suolo pubblico e le procedure per i conseguenti ripristini. Il nuovo disciplinare è stato pubblicato anche sul sito del Comune di Fermo (www.comune.fermo.it) oltre che all’albo pretorio anche sulla pagina “Statuto e Regolamenti” (Regolamenti>Lavori Pubblici e Ambiente).
10 novembre 2017
Economia/News Marche/Aspettative per un olio di qualità
Olio Igp Marche, al via la prima molitura certificata dalla Ue
L’aspettativa è per un olio di grande qualità, con un buon contenuto in polifenoli (antiossidanti naturali), dal gusto amaro e piccante, con le sostanze volatili tipiche di ciascuna varietà. Si stanno producendo, in questi giorni, i primi oli che avranno la certificazione Igp Marche, sia mono che plurivarietali. Dopo un percorso ventennale, le Marche hanno ottenuto l’Indicazione geografica protetta dell’Unione europea. La campagna oleicola in corso è l’occasione per fare il punto su un settore caratteristico dell’agricoltura marchigiana che coinvolge 25.458 aziende agricole (di cui 1.474 biologiche) su 44.866 totali, con una produzione media tra i 250 e i 350 mila quintali
di olive e 35 e 50 mila quintali di olio: l’1% della produzione nazionale, ma di grande qualità, dove eccellono la Dop Cartoceto e, ora, la Igp Marche; quest’ultima con una diffusione territoriale che coinvolge il 76% della superficie regionale e le principali aree olivicole marchigiane. La campagna in atto, seppur non entusiasmante dal punto di vista quantitativo, a causa delle anomalie climatiche e della siccità, promette bene sotto l’aspetto qualitativo, grazie all’assenza quasi assoluta della mosca dell’olivo che lo scorso anno ha creato seri problemi alle produzioni locali. Un auspicio rafforzato dalla buona risposta che il settore ha rivolto alla novità, tanto attesa, dell’Igp, riconosciuta il 20 aprile 2017: al 30 settembre – scadenza per la presentazione delle domande di adesione al marchio nel primo anno, poi andranno inoltrate entro il 30 giugno – sono pervenute 68 richieste all’Autorità pubblica di controllo dell’Assam (Agenzia regionale per i servizi agricoli). Gli operatori che hanno presentato l’istanza ricoprono ruoli diversi nella filiera oleicola: la certificazione chiesta riguarda così
106 attività tra olivicoltori, frantoiani, confezionatori e intermediari. “La certificazione acquisita non cambia la qualità dell’olio marchigiano, che è già di ottima fattura, tanto è vero che gli stessi Veneziani della Serenissima dicevano di non miscelarlo con altri oli, tanto era prezioso. Ci consente però di raggiungere i mercati internazionali dove la qualità deve essere certificata”, ha detto la vice presidente
Anna Casini (foto). L’Igp Marche è la massima espressione del patrimonio di biodiversità olivicola marchigiana, estremamente ricca e variegata. Il Disciplinare di produzione prevede, infatti, la presenza di dieci varietà autoctone di olivo, oltre a Leccino e Frantoio che, pur essendo a diffusione nazionale, sono considerate di uso consuetudinario nel nostro territorio in cui sono presenti da oltre un secolo.
Poco e buono, attenti alle truffe Sono in arrivo 2,5 milioni di chili di olio di oliva Made in Marche del nuovo raccolto che risulta in calo del 30 per cento rispetto alla media produttiva dell’ultimo decennio anche per effetto dell’andamento climatico anomalo. Ad affermarlo è la Coldiretti con l’extravergine “novello” che si può trovare nelle aziende e nei frantoi. Il problema principale della campagna olivicola 2017 sono le basse rese. Se in condizioni di normalità la media è del 15 per cento (cioè da cento chili di olive si ricavano 15 chili di olio), quest’anno non si va oltre il 10 per cento. La buona notizia è, invece, che il caldo ha di fatto cancellato gli attacchi della mosca olearia, e la qualità dell’olio piceno sarà dunque elevatissima. In queste condizioni, sostiene la Coldiretti, c’è il rischio evidente che olio straniero venga “spacciato” come italiano. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte ‘miscele di oli di oliva comunitari’, ‘miscele di oli di oliva non comunitari’ o ‘miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari’ obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva.
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10 novembre 2017
Salute/News
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Amandola/18 milioni di euro per la nuova struttura
L’ospedale che verrà Amandola avrà presto un nuovo ospedale. Il costo previsto dei lavori è di 18 milioni di euro: 13 milioni saranno finanziati grazie alle risorse della Ricostruzione Sisma che la Regione Marche ha deciso di destinare alle opere sanitarie e gli altri 5 milioni sono una donazione della Compagnia petrolifera Rosneft. In merito al progetto il Gruppo Kos Santo Stefano ha presentato ufficialmente una proposta di sponsorizzazione che permetterà di accelerare di molto i tempi relativi all’incarico di progettazione e permetterà di andare subito a bando, appena terminata la progettazione esecutiva, risparmiando molti mesi. A questa proposta seguirà comunque un avviso pubblico così come previsto dalla legge, per possibili eventuali altre proposte. “Chiederemo le tecniche costruttive più veloci - ha commentato il presidente della Regione Marche Ceriscioli - . Si tratta di una grande dono a questa regione e a questa comunità grazie anche ai 5 milioni
di euro, la più importante donazione effettuata finora. Abbiamo scelto di investire in un nuovo edificio per dare il massimo di garanzia di una struttura di quarto livello. Una opportunità per le aree interne non solo come risposta alla salute ma anche come fonte di occupazione e motore dell’economia”. Emozionato il sindaco di Amandola Adolfo Marinangeli: “Avremo una struttura che sarà il fiore all’occhiello di questa area e ringrazio tutti i sindaci coinvolti. Si tratta della più grande opera pubblica mai realizzata in queste zone”. La nuova struttura di Amandola sarà un ospedale a misura d’uomo e di territorio con una struttura leggera di 7.400 metri quadrati, piani «scalettati» che si adattano all’andamento del terreno, massima altezza di 3 piani, sezione ispirata all’abitato storico. 60 i posti letto previsti più 20 per la RSA. Ci saranno il blocco operatorio con due sale, il punto di primo intervento Potes,
l’area diagnostica e di terapia (Tac, radiologia e ambulatorio prelievi), un’area degenza con 23 posti letto per acuti e 10 posti letto per post acuti, un’area diurna e ambulatoriale (ambulatori chirurgici, medici, diagnostici, dialisi e riabilitazione) i servizi territoriali, l’area dei servizi sanitari e non (farmacia e cup), con un ampio parcheggio. Il nuovo edificio sarà spostato in pianura
in modo da essere più sicuro grazie alla scelta del terreno e più facilmente raggiungibile. Inoltre in questo modo i lavori avranno minori interferenze con la vita cittadina. Il cronoprogramma prevede il progetto esecutivo entro il 1° semestre 2018 e il bando di appalto entro la fine dell’anno 2018. La conclusione dei lavori è prevista entro il 2020.
10 novembre 2017
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Salute/News Fermo/Iniziativa degli Ambulatori San Biagio Fermo/Fungerà da taxi sociale
Cure termali per bambini Nuovo mezzo per il “Montessori” È stato firmato il protocollo d’intesa tra il Comune di Fermo e gli Ambulatori San Biagio di Via Tornabuoni, centro specializzato in terapie termali inalatorie, per un importante progetto di prevenzione rivolto ai bambini in età scolare. La campagna di prevenzione viene effettuata presso le scuole elementari cittadine e coinvolge quindi potenzialmente circa 1.500 bambini tra i 6 e i 10 anni. “La prevenzione volta al mantenimento o al recupero della buona salute è basilare – spiega Gabriele Aguzzi, amministratore degli Ambulatori San Biagio -. I bambini sono particolarmente esposti alle patologie respiratorie quindi con questo progetto intendiamo dare un contributo per la prevenzione e per la salute dei piccoli cittadini fermani. Le visite diagnostiche da parte dei medici specialisti in pneumologia e otorinolaringoiatria accreditati presso gli ambulatori San Biagio sono gratuite, così come la comunicazione e l’informazione da parte di specialisti in allergologia, dermatologia e altre specialità”. Oltre a questo gli Ambulatori San Biagio, in accordo con i Servizi Sociali del Comune di Fermo, mettono a disposizione circa 40 voucher da destinare a famiglie in difficoltà economica segnalate dai Servizi, per garantire loro gratuitamente visita diagnostica e ciclo di terapie. “Il progetto dura un anno – continua Aguzzi – e noi mettiamo in campo tutta la nostra professionalità. Gli Ambulatori San Biagio sono nati a Fermo un anno fa e in questo lasso di tempo possiamo contare già circa mille presenze dal Fermano e da fuori provincia. Merito della qualità della nostra offerta: professionisti di prim’ordine, struttura adeguata, acque e sali utilizzati di altissimo livello (acqua sulfurea di Tabiano, sali di Salsomaggiore). Disponiamo di 15 postazioni termali in ambulatorio, unici in Italia, e ne abbiamo in progetto altre 10. Siamo aperti tutto l’anno”. Le visite medico diagnostiche offerte dagli Ambulatori San Biagio dovranno essere prenotate presso il centralino della struttura medica, al numero 0734.621143. L’operatore comunicherà le modalità e i giorni di accesso per l’effettuazione delle visite e/o i colloqui con gli specialisti. Alessandro Sabbatini
“Esempio pratico e tangibile di come si possa essere vicini a realtà come questa, testimoniando con un gesto concreto sensibilità e attenzione al sociale”. Con queste parole il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro ha ringraziato al Centro Montessori le aziende del territorio che hanno sostenuto il progetto di un automezzo (in questo caso un Fiat Doblò) dotato di sollevatore per sedie a rotelle che fungerà da taxi sociale per il trasporto di persone con limitate capacità motorie o in situazione di disagio e per i trasporti individuali del Centro stesso. L’iniziativa rientra nell’ambito del “Progetto di Mobilità Garantita” promossa dalla PMG Italia che ha come oggetto la concessione a Comuni, Associazioni o Enti preposti, di autoveicoli in comodato gratuito adeguatamente attrezzati per il trasporto di persone con limitate capacità motorie o comunque il cui utilizzo abbia una finalità sociale. Il Centro di riabilitazione Montessori di Fermo dal dicembre 2016 ha una nuova sede. Dopo essere stata ospitata per anni negli spazi dell’ex Collegio Antonini, in via Visconti D’Oleggio, il Centro è attualmente ospitato in contrada Campiglione (zona San Claudio). La struttura si compone di un Centro Ambulatoriale di Riabilitazione (C.A.R) che segue circa 200 persone da 0 a 18 anni, con disabilità neuromotorie (personale composto da un responsabile scientifico, che è neuropsichiatra infantile, 1 fisiatra, 3 psicologi, 1 pedagogista, 4 logopediste, 4 psicomotriciste, 2 fisioterapiste) ed il Presidio di Riabilitazione Funzionale a ciclo diurno (P.R.F), che ospita 15 ragazzi dalle ore 9 alle ore 16 (seguiti da educatori sanitari, Oss, infermieri professionali, terapisti) per i quali ci sono percorsi fatti di terapie di psicomotricità, logopedia e possibilità di integrazione scolastica. La direzione sanitaria è affidata alla dott.ssa Valentina Koxha.
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10 novembre 2017
Terra nostra/News Il micro micro racconto di Sergio Soldani
Brevi
Scappare da se stessi
Fermo
Scappava da se stesso il sedicenne Ottavio, orfano di padre da quando aveva otto anni, dopo aver terminato la terza media con parecchi problemi comportamentali, era occupato dalle 8,30 alle 13,30 e dalle 15,30 alle 22 a servire pezzi di pizza al taglio al reparto cibo da asporto della trattoria “Il Cavaliere di Avezzano”. Alfonso, il proprietario, quando Ottavio non riusciva a pronunciare con la dovuta chiarezza il prezzo della pizza o dei supplì, lo sgridava di fronte a tutti: “Non mi sembra di averti mai mozzato la lingua, vuoi dire quanto costa la roba che vendi? Se io non incasso come te lo pago lo stipendio?” “Scusatelo”, continuava di solito rivolgendosi ai clienti, “Tre margherite, quattro supplì, fanno nove euro e sessanta centesimi.” La chiusura espressiva e comunicativa in quel ragazzo e in quel periodo aumentavano ogni giorno di più. La mamma Eleonora, bella ma dagli occhi spenti, assumeva una certa dose di psicofarmaci per riuscire a dormire perché non se ne faceva ancora una ragione della morte del suo Armando: era il suo Ottavio a darle ulteriore ansia, quel figlio che lei voleva far diventare ingegnere nucleare. In un pomeriggio nel quale la pioggia di novembre cadeva fina e lei la osservava alla finestra dell’appartamento di Via America, ricevette inaspettata la telefonata di suo cugino, il bel facoltoso Luca .”Nora, sono io, ti è passata un po’ di tristezza?”. “Forse, non so che dirti... Mi preoccupa mio figlio, credo abbia bisogno di uno psicologo...”. “Allora il tuo cugino del cuore ha già la soluzione in tasca. Il dottor Niccolò Squadroni, mio coinquilino quando facevo l’università a Roma. Consideralo un problema risolto, lo manderemo da lui sabato mattina alle undici, oggi è lunedì avrà il tempo per chiedere un permesso, ma tu sei invitata a cena il venerdì precedente, così ti farò un po’ divertire, va bene?”. “Accetto, per questa volta... Ora chiudo, ho bisogno di riposo.” Duettarono così al telefono come si fa tra parenti stretti e Ottavio si convinse e si trovò puntuale alle undici di quel sabato nello studio del dott. Squadroni. “Prego accomodati.” Disse lo psicologo e il ragazzo rispose a una serie di domande mirate e anche imbarazzanti, con una inusuale scioltezza, un’immediata fiducia verso quella figura maschile. A un certo punto, quando il paziente espresse queste parole: “Sì, è vero, fuggo da ogni pensiero ma sopratutto scappo da me stesso!!!” il dottor Squadroni prese rapido il cellulare e chiamò: “Pronto? Eva Cervi? Bene, ciao! Ho il caso del giovanissimo che cercavamo, te lo presenterò al più presto e dovremo lavorarci insieme per un interessante periodo di tempo. Caro Ottavio tu va a casa e assumi prima del pasto, intanto, queste pillole, ti chiamo un taxi perché abiti dall’altra parte di Avezzano.” Sono passati nove anni da quella prima visita. Ora Ottavio, con la mamma, gestiscono una piccola trattoria vicino al liceo classico della città, sono sempre aperti dalle 10 del mattino alle 23, vendono anche, negli orari fuori del pranzo e della cena, naturalmente pizza al taglio, vari tipi di panini e ghiottonerie fritte. Luca, il cugino generoso, ha messo la cifra iniziale che sta ancora riprendendo in rate semestrali senza interessi. Non è poi vero, come asseriscono moralisti e integralisti, che gli psicologi siano inutili!
Mogol a teatro Sul palco del Teatro dell’Aquila di Fermo, domenica 12 novembre alle ore 17 salirà uno dei grandi protagonisti della musica italiana, Mogol, che, accompagnato al pianoforte dal maestro Gioni Barbera, guiderà il pubblico in uno straordinario viaggio nella musica pop italiana, da Battisti a Mango. Ad intervistarlo il giornalista Rai Giancarlo Trapanese. L’incasso della serata sarà devoluto all’associazione Mus-e del Fermano onlus che potrà sostenere nuovi laboratori per le scuole del territorio. Per informazioni: biglietteria del Teatro dell’Aquila, tel. 0734.284295
Carassai
Di Mizio presenta “Teneri Lupi” Domenica 26 novembre lo scrittore e giornalista Paolo Di Mizio, volto noto della televisione (per 20 anni giornalista al TG5), presenterà la sua pubblicazione “Teneri Lupi” presso la Sala conferenze del Comune di Carassai Piazza Matteotti. Appuntamento alle ore 17,30. Interverranno Vincenzo Polini, sindaco di Carassai, e Bianca Virgili, presidentessa dell’Archeoclub Carassai. Coordina Mario Martorelli.
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11 novembre 2017
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Cultura/News Fermo/Museo Polare “Silvio Zavatti”, lavori in corso
Il fascino della slitta Il Museo Polare “Silvio Zavatti” è l’unico museo italiano dedicato agli ambienti e ai popoli artici e alle ricerche polari artiche italiane. Nasce nel 1969 a Civitanova Marche per volontà di Silvio Zavatti un pioniere che alla fine degli anni ‘50 fece la sua prima spedizione nel Polo Nord. Nell’Istituto di Fermo ci sono documenti preziosi e materiali del suo fondatore ed oggi si prosegue nel lavoro di Zavatti con la stessa passione e con le novità che la tecnologia ci fornisce. Importanti sono le novità che riguarderanno l’immediato futuro del Museo, fino al 2016 ospitato negli ambienti di Villa Vitali, ora chiusa perché dichiarata inagibile a seguito del sisma. Innanzitutto l’Università Politecnica delle Marche entra come partner nella gestione dell’Istituto Polare del Museo Scientifico “Silvio Zavatti”. “Si tratta – spiega l’assessore alla cultura del Comune di Fermo Francesco Trasatti
– di un passo fondamentale per la valorizzazione dell’istituto e per favorirne una maggiore presenza nell’assetto museale ed espositivo della città. Ricordo che tra qualche mese verrà aperta la nuova sede dei musei scientifici a Palazzo Paccarone (e qui la seconda importante novità ndr), tutto ciò in linea con la prospettiva di Fermo quale città museale con i poli archeologico, contemporaneo, scientifico”. Anche il Magnifico rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi sottolinea l’importanza della collaborazione stabilita con l’amministrazione comunale per la gestione del Museo Polare. “La nostra strategia – sostiene Longhi – è quella di favorire la fruizione dei beni culturali mettendo in campo le nostre competenze e le nostre professionalità in campo tecnologico e scientifico. Abbiamo personale qualificato nel Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente
Breve
dal quale proviene anche la dottoressa Silvia Illuminati, valente ricercatrice, che sarà il referente scientifico dell’Univpm per i progetti di valorizzazione dell’Istituto Geografico Polare Zavatti”. “E’ un compito difficile e stimolante quello che mi aspetta – commenta la Dottoressa Illuminati –, il museo è un unicum in Italia e deve essere valorizzato al meglio. Sarà mia intenzione proseguire l’eccellente lavoro di internazionalizzazione portato avanti dal mio predecessore, la Dott.ssa Maria Pia Casarini, puntando inoltre sul coinvolgimento del territorio e delle scuole a cui estendere la conoscenza degli ambienti e dei popoli artici che tanto incuriosisce soprattutto i più piccoli. Farò del mio meglio attingendo alle mie conoscenze e alle competenze dell’Università, molti sono già i ricercatori che hanno chiesto di collaborare al progetto”. Alessandro Sabbatini
Falerone Storia e cronaca di una comunità
Breve Fermo Il folklore marchigiano negli studi di Mannocchi
Il libro “Falerone, storia e cronaca di una comunità” è l’opera prima di Marco Armellini, scrittore e storico non professionista. L’autore, appassionato di storia locale, ha raccolto per anni materiale documentario sulle vicende del suo paese realizzando un volume ricco di fatti e personaggi. L’opera è suddivisa in due parti: “Le eredità del passato” e “La vita civile e religiosa”, composte entrambe da capitoli dedicati a singoli aspetti della storia del paese. Centosessanta pagine di lettura snella, ragguardevole l’apparato iconografico a corredo del testo. Il volume, edito da AndreaLivi, ha un costo di 18 euro.
È allestita fino al prossimo 2 dicembre, nella Sala Lettura della Biblioteca civica “Romolo Spezioli” di Fermo, la mostra “Luigi Mannocchi: lo studio del folklore marchigiano tra Ottocento e Novecento”, seconda mostra documentaria a cura di Pierluigi Vitellozzi. Si tratta del secondo dei quattro appuntamenti espositivi avviati lo scorso anno dal Comune di Fermo alla scoperta di Luigi Mannocchi (1855-1936). Orari di apertura: da lunedì a venerdì 8.30-13.45; 15.15-18.45; sabato 8.30-13.45. Tel. 0734.284310 - biblioteca.centrale@comune.fermo.it
10 novembre 2017
Cultura/News Fermano/In lizza i libri di Trevisan, Calaciura e Nucci
A chi il Premio Volponi 2017?
Saranno “Works” di Vitaliano Trevisan, “Borgo vecchio” di Giosuè Calaciura, “E’ giusto obbedire alla notte” di Matteo Nucci i tre libri che sabato 2 dicembre al Teatro comunale di Porto San Giorgio si contenderanno la nuova edizione Premio letterario nazionale “Paolo Volponi”. WORKS (Einaudi) Con una scrittura originale come un classico pezzo di jazz, che ne ha fatto uno degli autori italiani più importanti della sua generazione, in questo romanzo autobiografico Trevisan racconta il lavoro nel luogo in cui è una religione, il Nordest, dagli anni Settanta fino agli anni Zero. E attraverso questa lente scandaglia non solo le mutazioni del nostro Paese, ma la sua stessa vita: il fallimento dell’amore, i meccanismi di potere nascosti in qualunque relazione, la storia della propria e di ogni famiglia, che è sempre “una storia di soldi”. BORGO VECCHIO (Sellerio) Nel piccolo quartiere raccontato da Giosuè Calaciura sembra concentrarsi l’energia esplosiva di un’intera città. È solo una manciata di viuzze nel cuore di Palermo ma ne contiene tutto il carattere, l’oscurità, la violenza e la bellezza. Qui si rispecchia, si deforma ogni vizio e virtù, cuore e budella, come fosse un condensato di vita, una versione raggrumata e forte di sapori palesi e occulti, pubblici e privati. È GIUSTO OBBEDIRE ALLA NOTTE (Ponte alle Grazie) Ai margini della Roma che tutti conosciamo, dove il Tevere crea un’ampia ansa prima di correre verso il mare, vivono uomini e donne che sembrano essersi incontrati solo grazie alle rispettive necessità. Hanno formato una comunità fuori dal tempo e dal mondo in cui oggi siamo abituati a vivere. Già da qualche anno, hanno accolto un uomo in fuga. Lo chiamano tutti “il dottore”. Qual è il suo passato? Quale il dolore che lo ha strappato alla sua casa? Tel. 329.9745968 - www.premiopaolovolponi.it Facebook: Premio Letterario Nazionale “PAOLO VOLPONI” - FERMO
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Rime “nostre” (Riccardo Manzini) Lu postu de le ceresce (Il posto delle ciliegie) Rcoto te scemo ch’eri picculittu, la frica ha ditto : “A lu vo’ ‘mmazzà!” Ccuscì ‘ndifesu scì, ‘nzaccu billittu che scemo ditto : “Iemulu a sarvà !”
T’abbiamo raccolto che eri piccolino nostra figlia ha detto: “Lo vogliono uccidere!” Eri così indifeso, un sacco bellino che abbiamo detto: “Andiamolo a salvare!”
Tande de quelle bestie co’ ddu zambe quajó, fa ‘nzaccu male e camba be’ e tu, non je la faccio a rconsolamme, duvii murì… E ‘n ze sapìa perché.
Molte di quelle bestie con due gambe quaggiù, fanno molto male e vivono bene e tu, non ce la faccio a consolarmi, dovevi morire… E non si sapeva perché.
E sci cambatu. Mutubè gnenoccia! Sci visto mamma e babbu ch’è partiti, chi sa che sci penzato co ‘ssa coccia ‘llu bruttu jornu, quanno se n’è jiti.
Ed hai vissuto. Molto, alla salute! Hai visto mia madre e mio padre che sono morti, chissà cosa hai pensato con quella testolina quel brutto giorno, quando se ne sono andati.
‘Ssu tembu tu co’ nù sci statu sembre, tutte le cóse la sci viste tu, li grattacieli, l’undici Settembre: lu munnu uguale, non è statu più!
Questo tempo tu sei sempre stato con noi, tutte le cose le hai viste tu, i grattacieli, l’undici Settembre: il mondo non è più stato uguale!
Quanno scemo visto ch’eri spiratu, ‘llu giardì parìa ‘na disolaziò… Te scemo rcoto comm’ appena natu, io so’ penzato a la… Diposiziò!
Quando abbiamo visto che eri spirato, quel giardino sembrava una desolazione… Ti abbiamo raccolto come fossi appena nato, io ho pensato alla… Deposizione!
Qua ‘nterra l’omu adà suffrì e penà, ch’ha fatto lu peccatu originale; tu pure sci sofferto... comm’un cà! Ma dimme: che sci fatto tu de male?
Qui in terra l’uomo deve soffrire e patire, perché ha commesso il peccato originale; tu pure hai sofferto... come un cane! Ma dimmi: che cosa hai fatto tu di male?
Un jornu lu cancellu so’ guardato: ‘na pisciatella c’era, sculìa jó… “Sarrà ‘n salutu, fattu” so’ penzato “comme ‘n addiu… de ‘n amicu tó”.
Un giorno ho guardato il cancello: c’era dell’urina che colava giù… “Sarà un saluto” ho pensato “come fosse un addio di un tuo amico !”
‘Ddè stai sott’un ceresciu reposenne, te sci scordatu munnu e porcherie, ma so’ sicuru che tu stai sentenne l’abbracciu nostru e… tutte le puisie!
Adesso stai riposando sotto a un ciliegio, ti sei scordato il mondo e le sue porcherie, ma sono sicuro che tu stai sentendo il nostro abbraccio e… tutte le poesie!
Chiuso dal 20 al 27 Novembre per rinnovo locali
Inchiesta/Scuole Cultura/News Montegiorgio/L’ultimo è dedicato a Lucidio Ceci
Fermo/Verzina succede a Mazzoni
La storia al passo con i “quaderni” Nuovo direttore per il Conservatorio Dal 2010, i “Quaderni Montegiorgesi” raccontano il paese e le vicissitudini di coloro che vi ruotano intorno. Un esempio sono i volumi dedicati alla chiesa di San Michele, alla frazione Cerreto e alla Cappella Farfense. “Favoriscono la conoscenza diffusa, sono utili per conoscere la storia” afferma Mario Liberati, Presidente del Comitato di Redazione della collana. “Gli autori non sono scrittori professionisti - precisa - ognuno è chiamato a esprimere ciò che ritiene più opportuno. Attualmente, per i prossimi numeri ci sono almeno cinque proposte in ballo. Valuteremo quali realizzare. Siamo in sette nel Comitato”. Quello che è già realtà è il quaderno presentato di recente e dedicato a Lucidio Ceci, missionario montegiorgese, da 50 anni in Bangladesh e recentemente scomparso. Qui ha costruito la costituzione di un’associazione di maestri, la Shuktara Organization (Stella del mattino) attraverso cui selezionare, promuovere e preparare giovani maestri bengalesi delle valli, da inviare nei villaggi più sperduti. A seguire per anni l’attività di Ceci e a raccogliere fondi sul territorio da tempo, è stata l’Associazione Aloe Onlus che ha organizzato anche il convegno Lucidio Ceci e i missionari sulla soglia, svoltosi al cineteatro Manzoni. “Ceci è stato inserito nella collana anche in relazione alla targa commemorativa scoperta in Piazza Matteotti”. A parlare è Michela Vita, assessore comunale all’Istruzione, curatrice del quaderno montegiorgese “Lettere a casa” a lui dedicato. “Ho diviso il libro in tre sottocapitoli, a seconda dei destinatari delle lettere. Il primo dedicato alla famiglia: i suoi fratelli Giovanni e Maria Ceci sono ancora in paese; il secondo alle lettere inviate al Parroco di Montegiorgio e il terzo ai montegiorgesi per l’appunto. Lui amava soprattutto scrivere agli studenti perché avendo a che fare con la didattica, la formazione scolastica, credeva nel potere della scuola di muovere le genti, le opinioni” spiega l’assessore che ricorda come una copia del quaderno si possa trovare in tutte le cartolibrerie cittadine. (Silvia Ilari)
Lo scorso 2 novembre si è insediato il nuovo direttore del Conservatorio di Musica “G.B.Pergolesi” di Fermo; al contempo è stato avviato l’Anno Accademico 2017/2018. Il Maestro Massimo Mazzoni (a sinistra nella foto), direttore per due mandati e complessivi sei anni, ha passato il testimone al Maestro Nicola Verzina, già suo vicedirettore. “La nomina di Verzina è nel segno della continuità - commenta Carlo Verducci, presidente C.d.A. del Conservatorio -. Ringrazio il Maestro Mazzoni per l’importante lavoro svolto in sei anni intensi: il Conservatorio è cresciuto nei numeri, nella qualità dell’offerta formativa e nella collaborazione con enti, associazioni, realtà sia nazionali che internazionali. Da sottolineare in tal senso le importanti relazioni avviate da Mazzoni con istituzioni cinesi che hanno portato conoscenza e collaborazioni di cui il nostro Conservatorio beneficia”. Emozionato Massimo Mazzoni che lascia l’incarico felice dei risultati ottenuti. “Il Conservatorio è una macchina complessa, il direttore ha una funzione di coordinamento ma la crescita dell’istituto è merito di tutti, personale, docenti e studenti che sono il cuore pulsante della nostra realtà”. Concorde il neodirettore Nicola Verzina: “proseguirò la politica culturale iniziata con Mazzoni e, dato che mi ritengo un “musico teorico”, favorirò l’attività di ricerca, già progettata e avviata nello scorso anno accademico, quindi studio delle fonti, ricerca sullo strumento, nuove strade da approfondire, innovazione andando al di là dei programmi didattici ministeriali. Nel triennio dovremo poi proseguire nel solco delle collaborazioni già strette precedentemente e coinvolgere docenti provenienti dall’estero per dare sempre più al Conservatorio di Fermo un respiro internazionale”. (Alessandro Sabbatini)
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Inchiesta/Scuole Cartellone/News Eventi Porto San Giorgio
La Stagione delle tante opportunità Prosa (e che prosa!) ma non solo. La Stagione Teatrale 2017/2018 di Porto San Giorgio offre opportunità per tutti, dalla prosa, appunto, al teatro sperimentale, dal teatro per famiglie alla musica e, ancora, da artisti e attori di fama nazionale ai giovani di successo del territorio. “Una proposta frutto di riflessioni critiche – spiegano il Sindaco Nicola Loira e l’Assessore a Cultura e Turismo Elisabetta Baldassarri – che ci hanno portato a stilare un cartellone composito, dalle tante anime, ricco di possibilità per tutti i gusti”. Il cartellone di prosa, curato dall’amministrazione comunale insieme all’AMAT, presenta cinque titoli e testi di qualità che uniscono impegno e divertimento. “Un percorso vivo e pensato” lo definisce il direttore artistico dell’AMAT Gilberto Santini, che si apre sabato 9 dicembre con Valentina Lodovini, volto fra più popolari del cinema italiano con “Tutta casa, letto e chiesa” di Dario Fo e Franca Rame (prima regionale). Quattro quadri per una commedia disincantata nella quale si ride molto, ma che a 40 anni dal debutto, fa ancora riflettere sulla condizione delle donne. Sabato 13 gennaio l’appuntamento è con la danza contemporanea. In scena E.Sperimenti/ GDO Dance Company che, con le coreografie di Federica Galimberti, propone lo spettacolo “Convergenze”, energetica combinazione di elettronica e luce, ritmo e movimento che
attinge alla cultura dell’hip-hop, dell’urban e dello street creando un linguaggio nuovo contaminato. “L’inquilina del piano di sopra” di Pierre Chesnot, interpreti Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero con Laura Graziosi diretti da Stefano Artissunch, è in scena giovedì 1 febbraio. Un classico della commedia brillante, il testo osserva con sguardo ironico i rapporti di coppia aggiungendo l’attributo di ‘comici’ ad eventi altrimenti considerati tragici. Venerdì 23 febbraio Lillo & Greg (foto) portano in scena un’antologia del meglio dei loro numerosi spettacoli. Miscela esilarante di musica, sketch, poesie, trailer e intrattenimento puro, “Lillo & Greg Best of” è un varietà frizzante che ripropone i cavalli di battaglia teatrali, televisivi e radiofonici del famoso duo comico. Ascanio Celestini torna a Porto San Giorgio in chiusura del cartellone domenica 18 marzo (ore 17.30) con “Pueblo”. In scena le vicende di personaggi che vivono ai margini della società o nei gradini più bassi, che non hanno potere alcuno e spesso stentano persino a sopravvivere, ma si aspettano continuamente che il mondo gli mostri qualcosa di prodigioso. Continua l’esperienza di “Sotto-Passaggi”, rassegna che mira a valorizzare forme di teatro contemporaneo incentrate su di un intenso lavoro di ricerca. Quattro gli appuntamenti: “Zingari e lager” sabato 20 gennaio, “Pigrecoterzi” domeni-
Teatro
Teatro
Monte San Pietrangeli
Fermo
Il Cineteatro Sala Europa riapre le porte Dopo due anni di stop forzato e la riapertura del marzo scorso, il primo cartellone della nuova era del Cineteatro Sala Europa è pronto. Una stagione teatrale organizzata nonostante la ormai nota e difficile situazione del Comune, che già l’allora Commissario De Martino si era trovato davanti al suo arrivo. “Il teatro è già stato utilizzato per varie manifestazioni cittadine, ma qualcuno credeva impossibile che avessimo potuto rimettere in piedi un’intera stagione teatrale. L’impegno di tutta l’amministrazione è stato tantissimo e se il teatro riparte a pieno regime è merito di tutti i consiglieri, e anche di coloro che, pur non eletti, fanno parte del gruppo e non hanno mai smesso di lavorare, come Christian Cecchini che ha curato dall’inizio il calendario teatrale e che ringrazio particolarmente” afferma il sindaco Paolo Casenove. Sei sono gli spettacoli dedicati ai ragazzi. “Ha un taglio particolare per i più piccoli, ma non mancano spettacoli per gli adulti con due concerti e quattro serate dal serio al comico. Piuttosto originale l’evento del 28 gennaio in prossimità del Carnevale, con la riscoperta della maschera monsampietrina “Mengone Torcicolli”, creata da Andrea Longino Cardinali di Monte San Pietrangeli” aggiunge il consigliere. Questi i prossimi appuntamenti di novembre e di dicembre: domenica 12 novembre, ore 17: Le farse di Fagiolino e Sgranapino (I Burattini di Massimo Ventura, Ravenna); domenica 19 novembre, ore 17: La cicala, la formica e… (Teatro Eidos, Benevento); domenica 26 novembre, ore 17.30: Filumena Marturano (I Dilettanti Città di Rapagnano); domenica 10 dicembre 17, ore 17.30: Concerto “Note d’Oriente”, per quartetto di flauti (quartetto F.A.T.A.); domenica 17 dicembre, ore 17: Adamantino e i segreti di Natale, spettacolo tratto dal romanzo di Milko Pinciaroli (Compagnia Terramare e Centro Teatrale Senigagliese). (Silvia Ilari) Tel. 0734.969125 - Pagina FB Cineteatro Sala Europa
ca 11 febbraio, “Bent” sabato 10 marzo e “Esodo pentateuco #2” sabato 31 marzo. Giunge alla ventunesima edizione la rassegna di teatro per famiglie “Domenica a teatro”. “Un servizio di primaria importanza - spiega il direttore artistico Marco Renzi - che svolgiamo con cuore e passione”. Ben sei gli spettacoli in cartellone, con inizio sempre alle ore 17: “Punto a punta” il 3 dicembre, “Vorrei – Storia di un pesciolino d’oro” il 7 gennaio, “Il lupo e i sette capretti” il 28 gennaio, “Il lupo e i sette capretti” il 18 febbraio, “Storia tutta d’un fiato” il 4 marzo e “Storie di Kirikù” il 25 marzo. Non mancano poi gli appuntamenti musicali firmati TAM Tutta un’Altra Musica (prima data venredì 10 novembre con Banda Magda), gli spettacoli di introduzione alla lirica, il concerto-evento del pianista Giovanni Bellucci (17 novembre) ed i fuori rassegna con autori ed attori di casa nostra del calibro di Cesare Catà, Alessandro Rutili, Piero Massimo Macchini, Gaia Dellisanti, il Teatro del Sorriso e l’Associazione Lagrù. Tel. 392.3429126
La febbre del sabato sera: è tempo di musical! In occasione del 40° anniversario dall’uscita del celebre film, il Teatro Nuovo di Milano presenta la nuova produzione italiana de La febbre del sabato sera. Dopo il grande successo di pubblico nell’ultima stagione teatrale e la consacrazione all’Arena di Verona, “Saturday night fever – La febbre del sabato sera” è pronto a calcare il palcoscenico del Teatro dell’Aquila di Fermo con una doppia rappresentazione: sabato 25 novembre alle ore 21 e domenica 26 novembre alle ore 17. Il musical tratto da una delle pellicole più celebri ed importanti nella storia del cinema, è un omaggio alla disco music ed al glam dominante degli anni’70. Uno spettacolare juke box musical in cui rivivere i successi disco in voga all’epoca tra cui spiccano le canzoni originali dei Bee Gees. Biglietteria, tel. 0734.284295
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Inchiesta/Scuole Cartellone/News Eventi Montegiorgio
“Legami” al Teatro Alaleona, tra prosa, musica, folklore e tanto altro Montegiorgio ama il teatro da sempre. L’”Alaleona”, gioiello d’architettura e vanto monumentale per tutto il territorio fermano, è recentemente tornato all’antico splendore e da dieci anni ospita ininterrottamente stagioni qualitativamente ineccepibili, con un’offerta variegata che va dalla prosa classica e contemporanea, alle commedie brillanti, agli intensi drammi, al teatro ragazzi, dal folklore (Montejorgio caciona’), alla musica, agli incontri. Dieci anni, dicevamo, un anniversario importante per tutte le persone che hanno reso possibile questo viaggio, fatto di vero amore per quella nobile arte che è il teatro. Un percorso nutrito da circa 400 interpreti della scena nazionale, e da 23000 appassionati spettatori. Praticamente più del triplo della popolazione montegiorgese. “Il Teatro Alaleona è uno spazio stupendo, accogliente e funzionale – sostiene Gianluca Balestra, direttore artistico della stagione teatrale -. Questo ci aiuta molto nel proporre ogni anno progetti artistici precisi, improntati sulla qualità e sulla pluralità dei linguaggi che non mancano di raccogliere gli entusiastici consensi di tutti i pubblici che assistono attenti e partecipi. Montegiorgio è un luogo attento alle istanze artistiche, possibili grazie ad uno fruttuoso scambio fra sensibilità cittadina, politica e mondo imprenditoriale. La nostra offerta dona uno spaccato del mondo, fa
riflettere, fa sorridere, fa piangere. È la vita che si modella sotto i nostri occhi e ci fa fremere insieme a grandi verità. Il tema di quest’anno è “Legami”, declinati in forme concordi o discordi. La scena si impone e diventa lo specchio della nostra anima, della nostra vita. La nostra esistenza è fitta di rapporti cercati, contratti o istituzionalizzati. Ma l’uomo è spinto a cambiare e a cercare continuamente la propria essenza e verità e cambia costantemente scenario o legame. E in questo cartellone si passa da vincoli matrimoniali tramutati in guerriglie ad unioni sbagliate ed imposte. Dalle fragilità degli equilibri della vita coniugale alla debolezza della psiche. Attraversando testi immortali che ci regalano ancora risposte ai tanti quesiti legati al senso della nostra vita”. Sei i titoli in programma per la stagione di prosa (uno in più rispetto agli scorsi anni), tra cui due prime regionali, tra i più importanti della scena nazionale. Sul palco grandi interpreti come Violante Placido, Ambra Angiolini, Giorgio Pasotti, Stefano Fresi, Elena Sofia Ricci, Gianmarco Tognazzi, Anna Bonaiuto, Paolo Ruffini, Maurizio Donandoni, Roberto Trifiro’, diretti da registi di chiara fama come Filippo Dini e Michele Placido (anche in scena), Dino Scuderi, Armando Pugliese e Monica Conti. William Shakespeare, Molière, Warren Adler, Arthur Miller, Eric Emmanuel Schmitt e Dino Scuderi gli autori rappresentati, che hanno scritto
Eventi Fermo
“Riabita”, il Salone dell’Abitare, torna al Fermo Forum Mancano pochi giorni per l’apertura della terza edizione di “Riabita, il salone dell’abitare” che si tiene al Fermo Forum da venerdì 17 a domenica 19 novembre. L’evento, “svelato” in Regione con la partecipazione della vicepresidente Anna Casini e dell’ingegner Cesare Spuri, direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione post terremoto, sta catalizzando l’attenzione di molti operatori, non solo del centro Italia, tanto che gli organizzatori hanno già raddoppiato gli spazi espositivi rispetto allo scorso anno, allargando il proprio orizzonte anche al tema dell’accessibilità e potenziando il segmento del ri-arredo fino a toccare il comparto dell’outdoor (una nuova sezione interamente dedicata alla gestione e alla cura di giardini, cortili e spazi esterni). La Regione punta su “Riabita” come momento informativo per le problematiche legate alla ricostruzione, grazie a un format qualificato e globale che sia di grande utilità per aziende, professionisti, addetti ai lavori e, ovviamente, per i cittadini. E’ previsto, in tal senso, un fitto programma di dimostrazioni e approfondimenti che sono ideati in collaborazione con la Fondazione ClimAbita – partner tecnico della Service promotion – e possono contare pure sull’adesione del Dipartimento di Design e Architettura dell’Università di Camerino, oltre che sulla partecipazione dei vari Ordini professionali di settore. Si approfondiranno anche gli aspetti dell’edilizia legati all’eco-sostenibilità e al risparmio energetico. Inoltre, fra le principali novità dell’edizione 2017, ci sarà – come detto – la sezione di “Riabita accessibile” in cui aziende leader in campo nazionale mostreranno la flessibilità tecnologica e spaziale come interpretazione dell’abitare moderno in cui diventa protagonista il tema dell’inclusività. “Sentirsi a casa” sarà infatti lo slogan della “tre giorni” al Fermo Forum, grazie alla presenza di specialisti del settore che progetteranno le soluzioni rispondenti e adattabili alle specifiche necessità di ogni abitante. Tel. 0733.637313 – www.riabita.org
storie memorabili, che ci faranno ridere, piangere, emozionare, ma soprattutto riflettere. Oltre a questi ben tre spettacoli fuori abbonamento: il 28 dicembre “Adamantino e i segreti del Natale” spettacolo fantasy con musiche e canzoni originali, il 24 febbraio “Il giardino dei ciliegi” di Anton Cechov e il 7 aprile “All we need is love!”, l’amore secondo Shakespeare, una fantasia teatrale su musiche dei Beatles. Come di consueto torna la programmazione della rassegna “Domeniche a teatro” dedicate al teatro per famiglie con quattro titoli (10 dicembre, 21 gennaio, 4 febbraio e 11 marzo, sempre alle 17,15), anche qui uno in più rispetto allo scorso anno. Continua la collaborazione con Cesare Catà e le sue “lezioni spettacolo” Magical Afternoon i prossimi 21 dicembre, 28 gennaio e 25 febbraio e poi i concerti e gli appuntamenti tradizionali come Montejorgio caciona’, edizione 2018, con quattro rappresentazioni il 17, 18, 24 e 25 marzo. Non resta altro che accomodarci, lo spettacolo sta per iniziare. (a.s.) Tel. 0734.952067 – 710026 www.teatroalaleona.it
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Cartellone/News Musica Montegranaro
I big della musica classica al Teatro La Perla Con il concerto de I Solisti della Scala di Santa Cecilia (Francesco Di Rosa, oboe; Gabriele Screpis, fagotto; Fabrizio Meloni, clarinetto; Alessio Allegrini, corno) e Nazzareno Carusi, incentrato sulle musiche di Mozart e Beethoven, prenderà il via domenica 12 novembre, alle ore 17.15 al Teatro La Perla, la Stagione Concertistica di Montegranaro curata dagli Amici della Musica e realizzata in collaborazione con TAM Tutta un’Altra Musica. “Siamo alla 23a edizione - ha spiegato l’Assessore alla Cultura Giacomo Beverati - e rinnoviamo ancora la sinergia con TAM. Un ringraziamento va a tutti i soci degli Amici della Musica, impagabili perché da tanti anni ci regalano stagioni di livello internazionale. Francesco Di Rosa è l’anima di questa stagione, sia per la passione che per la statura del personaggio che riesce a convogliare qui nomi di assoluto prestigio”. “Non è assolutamente scontato - ha aggiunto il Vice Sindaco e Assessore al Bilancio Endrio Ubaldi - che ogni anno si riesca a fare una stagione di questo livello e soprattutto in un momento di grossa crisi come quello attuale. Anche quest’anno abbiamo cercato di mantenere e dove possibile aumentare i contributi alle realtà cittadine”. “Da spettatore dico che una stagione come
quella di Montegranaro non è facile trovarne in Italia - ha rimarcato il presidente dell’associazione Oddo Mantovani -. Da più di vent’anni abbiamo stagioni stabili che sono di un livello incredibile, sia per la qualità degli esecutori che per i programmi che vengono scelti. Abbiamo la fortuna di avere un’Amministrazione comunale particolarmente sensibile e bisogna riconoscere loro una disponibilità incredibile, che deriva dalla consapevolezza che qui a Montegranaro c’è qualcosa di eccezionale. Ricordo che dei nostri concerti, per quanto riguarda i programmi, le note vengono stilate da Paolo Peretti, insegnante al Conservatorio e scrittore raffinatissimo”. Ad illustrare il programma il Maestro Francesco Di Rosa. “Gli appuntamenti sono otto, con l’ultimo in via di definizione. Il filo conduttore sono i grandi esecutori ed il repertorio classico. I Solisti dei Berliner Philharmoniker (foto) saranno con noi a febbraio con un concerto monografico con un triplo di Beethoven e nella seconda parte la quarta dello stesso compositore. Avremo il ritorno della Orchestra d’Archi Junior ed una mattinata dedicata alle scuole con ‘Il Carnevale degli animali’. Invariati i prezzi dei biglietti e le agevolazioni dello scorso anno, non faremo abbonamenti ma ci sarà una prevendita”.
Eventi Belmonte Piceno
Prosa, musica e lirica per una stagione da favola Sarà un mix di prosa, musica e lirica la seconda edizione di BAT, il festival “Belmonte ama il Teatro” organizzato a Belmonte Piceno dal Comune e dall’associazione Progetto Musical, con la direzione artistica di Manu Latini. La rassegna, che si snoderà attraverso 8 appuntamenti (7 in abbonamento, uno fuori abbonamento), si svolgerà nel teatro Don Bosco dal 18 novembre al 12 maggio. Patrocinio della Camera di Commercio, importante la collaborazione del Conservatorio “Pergolesi” di Fermo. Debutto, sabato 18 novembre: Carla Civardi, Marco Tombolini e Salvo Lo Presti, con la regia di Alessandro Rutili, metteranno in scena “Ospiti”. Evento musicale sabato 2 dicembre: il chitarrista Marco Sanguigni sarà il protagonista assoluto di “Unplugged”. Domenica 14 gennaio ci sarà lo spettacolo (fuori abbonamento) dal titolo “Donne della mia Patria, vi saluto”, recital a cura del Conservatorio di Fermo dedicato alla Prima Guerra Mondiale. Sabato 3 febbraio, anteprima regionale della piéce “Gino Bartali… eroe silenzioso”: Federica Molteni dedica uno spettacolo teatrale alle imprese non solo sportive di Gino Bartali. Sabato 17 febbraio, esibizione musicale di livello internazionale con il duo composto da Jaime Gonzales (chitarra) e da José Antonio Escobar (oboe e corno inglese). Sabato 10 marzo, Gioele Peccenini metterà in scena “Novecento”, tratto dall’omonimo capolavoro di Alessandro Baricco. Sabato 14 aprile, spazio alla comicità napoletana: Federica Aiello e Roberto Giordano saranno i protagonisti di “Totò che padre!”. Chiusura con la grande lirica: il Conservatorio di Fermo, venerdì 12 maggio, sarà protagonista dell’opera verdiana “Il Trovatore”. Inizio spettacoli alle ore 21.15; domenica 14 gennaio, recital alle ore 17. Il teatro può contenere 98 posti, lo scorso anno furono venduti ben 80 abbonamenti. Biglietto d’ingresso: 15 euro (intero); 8 euro (ridotto per under 14). Costo dell’abbonamento: 50 euro (intero); 30 euro (ridotto under 14). Informazioni e prenotazioni: tel. 339.3706029 oppure Comune di Belmonte Piceno, tel. 0734.771100.
“A Montegranaro si sono unite due organizzazioni come Amici della Musica e TAM - ha sottolineato Giambattista Tofoni – con il grande supporto dell’Amministrazione comunale. Il nostro obiettivo è sempre quello di creare un circuito nel Fermano, che rivaluti la musica seria e bella. Noi creiamo nuovi talenti attraverso le scuole e questo ecosistema può essere distrutto se vengono a mancare situazioni come quella di Montegranaro, oppure Grottazzolina, Porto Sant’Elpidio ed altre ancora. Ecco perché cerchiamo ogni giorno di difendere questo ecosistema”. A chiudere il Sindaco Ediana Mancini. “Ogni anno aspettiamo il calendario e le proposte che il Maestro Di Rosa, gli Amici della Musica e TAM ci fanno. C’è oramai un’aspettativa in città e nel territorio che sta crescendo, così come il pubblico ai concerti. Sarà un bell’inverno, pieno di musica e di calore.”
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Sport/News
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Fermano/Giovani al top in varie discipline sportive
Le eccellenze di casa nostra Dal pescato alle calzature, passando per le bellezze storiche e paesaggistiche, per finire all’enogastronomia e chi più ne ha più ne metta. Fermano terra di eccellenze? Sì ed in ogni campo: anche in quello dello sport. Dove i “portabandiera” provengono dal capoluogo, ma non solo. Ma chi sono? Nomi noti e meno, cercheremo di fare una piccola panoramica sui “paladini” di un movimento che, nel recente passato, poteva contare sul solo Paolo Tofoli (ricordate l’alzatore della nazionale azzurra di volley che, allenata da Julio Velasco, dominò il mondo sino a conquistare tutti i titoli ad eccezione delle Olimpiadi?). Ed allora, cominciamo. Consapevoli del fatto che qualcuno – è inevitabile – dimenticheremo. E per il quale… recupereremo nelle prossime uscite. SILVIA MARZIALI (foto). 29enne di Fermo, zona Santa Caterina. Per lei, tutto in 48 ore. Prima la Laurea in Medicina (Cardiologia dello Sport: l’effetto del doping sull’apparato cardiovascolare degli atleti che ne usufruiscono). Poi a Girona (Spagna), l’abbattimento di una nuova barriera: la ragazza fermana ha arbitrato l’incontro di EuroCup Women fra Spar Citylift-Basket Landes, coadiuvata dai colleghi Gavin Williams e Martin Van Hove. Per la prima volta nella storia del basket, un arbitro donna ha diretto un incontro internazionale. “Un obiettivo frutto di anni di lavoro – ha dichiarato - Se aspettato o non aspettato, non saprei dirlo. Uno lavora solo per migliorare e cercare di far meno errori, perché questo è il mestiere dell’arbitro. Gli errori si fanno, ma l’importante è fornire una prestazione adeguata”. Avanti così. E complimenti vivissimi, per tutto. LUCA MARZIALI classe 1991, da Fermo, centroboa della Pallanuoto Posillipo e nazionale azzurro del “Settebello”. Che di Silvia Marziali è cugino. Alle ultime Universiadi di Gwangju, in Corea del Sud, nella Nazionale di Alessandro Duspiva ha vinto la medaglia d’argento, sconfitto solo ai
rigori nella finale con l’Ungheria. Un mesetto fa, nel secondo tempo della sfida contro il Catania, ha subito un durissimo colpo al setto nasale. Portato al pronto soccorso del “Policlinico Vittorio Emanuele” di Catania gli è stata diagnosticata una frattura completa e composta delle ossa nasali. Operato, dopo una breve convalescenza, è tornato in acqua: forza Luca! GIORGIO OLIVIERI, da Porto San Giorgio. Pochi giorni fa, è arrivata la notizia della convocazione in azzurro del martellista al raduno giovanile, in programma a Grosseto, in preparazione agli eventi internazionali del 2018. Per il 17enne martellista sangiorgese, in forza al Team Atletica Marche, si tratta di una conferma dopo il titolo di campione italiano e il primato nazionale allievi ottenuti nel 2017. Uhmmm…qua la storia puzza…di Olimpiadi? Staremo a vedere. MARIA GIULIA CICCHINE’, 15enne liceale da Fermo. Campionessa italiana di vela per la seconda volta consecutiva. Soddisfazione e orgoglio per il risultato ottenuto dalla studentessa del Liceo Classico “A. Caro” di Fermo, che ha confermato il proprio titolo italiano femminile nella classe laser 4.7 ai campionati giovanili in singolo, terminati domenica 3 settembre a Crotone. Ad majora, Giulia! GIANLUIGI QUINZI 21enne da Porto San Giorgio. Tutto chiaro: la vittoria a Wimbledon Junior 2013 lo ha caricato di pressioni, mediatiche e non, che non sempre ha saputo gestire. Da qualche mese però, la musica sembra essere tornata quella di qualche stagione fa, quando il mancino rivierasco era considerato come la promessa per eccellenza del tennis italiano. Dapprima mesi di duro lavoro con Ronnie Leitgeb; poi la scelta di Fabio Gorietti come nuovo coach e di Foligno come sede di allenamento. La prima qualificazione per un main draw Atp (Marrakech, dove ha battuto nell’ordine
Evgeny Donskoy, il coreano Duck Hee Lee ed al primo turno il francese Paul-Henri Mathieu prima di arrendersi, dopo una tiratissima maratona durata più di tre ore, a Paolo Lorenzi), con conseguente risalita al n. 258 della classifica ATP stanno a testimoniare che il futuro di Gianluigi può, ancora, tingersi di rosa. ELISABETTA COCCIARETTO, classe 2001, da Porto San Giorgio. Campionessa italiana under 11, under 12, under 13 e under 14, è stata nella top 20 del ranking Tennis Europe under 14. Una serie di problemi alla schiena, sembrava averne minato il talento cristallino. Poi la guarigione e la risalita, in termini di risultati, lenta ma costante, sino a portarla agli US Open Junior, dove disputa un buon torneo arrivando al terzo turno. Ultima italiana rimasta in gara in assoluto, è stata eliminata dalla testa di serie numero 3, la russa Elena Rybakina. Ne siamo certi: di questo Slam saprà fare tesoro per proseguire il suo percorso di crescita verso il tennis professionistico. Chapeau! GUIDO MARILUNGO, da Montegranaro. In questa nostra panoramica, poteva mancare il calcio? Certo che no. Ed allora eccoci andare a cercare ultime news sul talento veregrense classe 1989, attualmente di stanza in quel di La Spezia (Serie B) dove è arrivato quest’estate in prestito dall’Atalanta. Quanta strada fatta, dopo il Montegranaro: Sampdoria, Lecce, Cesena, Lanciano ed Empoli sono le maglie già indossate in carriera, da unire a quelle – prestigiosissime – delle Nazionali azzurre Under 20 ed Under 21. 2 reti in 4 presenze costituiscono il suo momentaneo score con gli “aquilotti” liguri. Daje Guì, poi fa mejo! (Uberto Frenquellucci)
Bocce/Il team calzaturiero milita in serie A
Bocciofila Montegranaro super È iniziato nel migliore dei modi l’ennesimo campionato di serie A specialità Raffa per la Bocciofila Montegranaro. Dopo l’eccellente quinto posto conquistato la scorsa stagione, la società calzaturiera ha allestito una formazione con l’obiettivo di conseguire una salvezza tranquilla. Ai confermati capitan Matteo Angrilli e Domenico Dari, sono stati affiancati 3 nuovi arrivi: Adorante Manuel, Agostini Michele e Callisto Sebastiano. Alla guida tecnica dei gialloblù è rimasto il decano Antonio Di Chiara, mentre il presidente, anche lui confermato, è Giampietro Catini. Nonostante un calendario impegnativo che ha visto l’esordio con la sconfitta di misura nel Montefeltro in quel di Montegridolfo, con i due successivi impegni interni contro i campioni d’Italia in carica del Caccialanza Milano e gli ex tricolori 2011 e 2012 della Virtus L’Aquila, la compagine veregrense è sorprendentemente al secondo posto con 6 punti ad appena una lunghezza dal duo di testa. La Bocciofila Montegranaro dopo la retrocessione di Ancona, è l’unica squadra marchigiana a militare nella massima serie. Ora, dopo un fine settimana senza gare, il prossimo impegno sarà in trasferta martedì 14 novembre ai confini con la Svizzera sul Lago Maggiore, in casa della capolista Alto Verbano. Ci vorrà una gran prestazione per tornare con qualche punto, ma vista la condizione dei giocatori veregrensi, sognare non è peccato. (Endrio Ubaldi)
ANNO 15 - n.11 - 10 Novembre 2017
Editore: Edizioni Fisal Dir. Responsabile: Alessandro Sabbatini Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa Stampa: Tipografia Luce - Osimo Vignette: Daniele Ripani Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.223110 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@corrierenews.it
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Prossimo numero in distribuzione dall’8 dicembre 2017 all’11 gennaio 2018