CORRIERE NEWS FEBBRAIO 2018

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Salute

Due nuove acquisizioni per l’Ospedale Civile “Murri” di Fermo

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Terra nostra

ANNO 16- N.2/2018 - 9 FEBBRAIO

Intervista al nuovo Arcivescovo Monsignor Rocco Pennacchio

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Periodico di informazione del Fermano Distribuzione gratuita

Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DBC Ascoli Piceno.

Equilibrio da mantenere

Agroalimentare Agricoltori e imprese alimentari: un futuro da costruire tra crisi e nuove possibilità 7 Ambiente

9 Sociale

10 Economia

L’acqua è un bene prezioso

Campofilone guarda alla disabilità

Pronti per il Micam

13 Salute Le frontiere della ricerca medica

19 Cultura La lirica unisce le Marche

21 Cartellone È tempo di carnevale

22-23 Sport Il punto su gare e campionati


Inchiesta/Agroalimentare Agroalimentare, settore economico delicato e fondamentale per il nostro territorio

Non di solo pane…. di Daniele Maiani

C’

era una barzelletta, tanto tempo fa, di un signore che andando al ristorante vede a un tavolo il proprio dentista mangiare; gli si avvicina e con fare amicale gli batte una mano sulla spalla e gli dice: “Se magna be’ co’ li denti dell’atri, eh dotto’?”. Incipit ideale per questa inchiesta che potremo riassumere con una domanda: a produrre cibo si riesce a vivere? In realtà il problema è molto più filosofico di quanto possa sembrare: il concetto di produrre cose da mangiare, in particolar modo, involve sia capacità imprenditoriali pure, i cosiddetti “conti della serva” che devono tornare, sia la passione per quello che si fa, sia il rispetto per la tradizione dalla quale il cibo che viene prodotto deriva. E dal momento che fare “cose da mangiare” è un’arte che sviluppa cultura e civiltà, i prodotti della terra da cui i cibi traggono origine devono essere coltivati e curati con le medesime caratteristiche “filosofiche” del prodotto finito, per poter generare una filiera perfetta. Ora il nostro territorio, per una fortunata serie di circostanze, sembra sospeso in una nicchia senza tempo, galleggiando tra un passato di tradizioni culinarie semplici e genuine, e ricche di sapori oramai introvabili altrove, e un futuro imprenditoriale alla ricerca di un metodo per con-

servare tutto questo cercando di non farlo intaccare dal potere corrosivo che il danaro ha sulla tradizione. In questo delicato equilibrio, quasi fosse un ecosistema, si muovono agricoltori, imprese alimentari di lavorazione e trasformazione dei prodotti: associazioni autoctone che cercano, e di questo gliene va dato atto, di salvare la tradizione generando reddito adeguato a valorizzare e tenere in piedi questo sistema. Anni fa, proprio in questo posto delle Marche, si parlò di miracolo economico del settore della calzatura: in realtà era uno sviluppo fuori del comune di un particolare settore, ma la definizione fu fuorviante, poiché a furia di sentir parlare di miracoli tutti o quasi ci credettero, col risultato che si pensò nell’immaginario collettivo che il miracolo continuasse “ad libitum”, senza finire mai. La storia dimostrò che non era così e che i miracoli sono ben altra cosa. Di contro, chi fa dell’industria alimentare la propria fonte di vita non parla mai di miracoli, ma ha una spiritualità profonda comunque: hai i ritmi della natura nello svegliarsi presto la mattina e cercare di addormentarsi altrettanto presto la sera, ha la cura meticolosa nello scegliere gli ingredienti di quello che produce e non lo pubblicizza come il prodotto più buono del mondo. Come diceva il fondatore del celebre pastificio pugliese, Cavalieri: “Ogni nostro pacco di pasta certifica il suc-

cessivo”. I nostri imprenditori sanno che la qualità ripetuta nel tempo è premiale in tutte le cose della vita. Gli exploit non pagano, sono fuochi di paglia che si spengono presto: i migliori ingredienti per fare degli ottimi prodotti alimentari sono la passione per il proprio lavoro, l’amore, l’onestà e la competenza con cui lo si fa. Come diceva il maestro Tsuda, sociologo giapponese trapiantato in Francia, un conto è una mamma che tutte le mattine dà al figlio i soldi per comperare la

merenda per la scuola, e un altro è la mamma che tutte le mattine prepara con le sue mani la merenda per il figlio: mangeranno tutti e due, ma il cibo del secondo, essendo carico della premura e dell’affetto della mamma nei confronti del figlio, sarà più “nutriente”. Per cui, solo fatte salve tutte queste prerogative che ci garantiscono dal pericolo del “cibo spazzatura” e dalle facili contraffazioni, possiamo dire tranquillamente: “Tutti a tavola!”

Intervista ad Andrea Servili, laureato in scienze e tecnologie agrarie

Io che ho scelto i Sibillini, tra zafferano e mele di Andrea Braconi

Lui dei Sibillini è letteralmente innamorato. E pur avendo viaggiato per il mondo, ha fatto una scelta di vita aprendo nella sua Villa Conti, ad Amandola, un’azienda agricola che produce zafferano, tartufo e miele, coltivando anche mele rosa autoctone. Ad Andrea Servili, classe 1984, laureato in scienze e tecnologie agrarie, le proposte di lavoro non mancavano di certo. Soprattutto dopo la sua esperienza in Nuova Zelanda, per conto dell’Università Politecnica delle Marche. Ma l’azienda di famiglia, con quei terreni che lui stesso aveva recuperato nel tempo libero, andava rilanciata. “La nostra azienda è abbastanza antica - racconta Andrea - poi però mio nonno e mio padre hanno lavorato in banca e avevano i contadini che lavoravano la terra per loro. Ma quando la mezzadria è finita è stata un po’ abbandonata. Io ho avuto sempre la passione per la natura e per la montagna: da lì la scelta di fare scienze e tecnologie agrarie all’università”. Da cosa sei partito? “Negli ultimi 7-8 anni, nel mio tempo libero, ho prima pulito il terreno, poi ho iniziato con gli impianti di tartuficoltura, poi a fare

le prove con lo zafferano, con un primo scacchetto di terra con 200 bulbi. Piano piano mi sono ingrandito e ho messo le api. Lo facevo più che altro nei fine settimana o durante le ferie.” Fino a che... “Dopo il ritorno nell’ottobre 2016 dalla Nuova Zelanda a fine contratto, ho deciso di fare quello che mi piaceva fare. In seguito ho costruito il laboratorio di trasformazione, aperto a fine novembre del 2017. Oggi parto dalla produzione al prodotto finito, chiudendo tutta la filiera compreso il confezionamento e la vendita.” Cosa rappresenta per te l’agricoltura, soprattutto dopo il sisma dello scorso anno che ha in parte piegato l’economia delle aree interne? “Io sono tornato 10 giorni prima del terremoto, con l’entusiasmo di partire per questa nuova avventura. Poi, invece, ti arriva un terremoto devastante. Oltre ai danni personali che ho avuto - la struttura distrutta, la rimessa per gli attrezzi e la casa patronale di mio padre - l’aspetto più difficile è stato quello di aprire un’attività in un posto che a me piace, in cui sono nato e in cui credo, mentre tanti già se ne andavano. I paesi limitrofi si stavano già spopolando e solo Amandola e Comunanza stanno

ancora resistendo: chi ha potuto cambiare lo ha già fatto. I turisti negli ultimi anni erano sempre in crescita, invece dopo il terremoto il colpo si è sentito e lo scorso anno è stato duro.” Però tu, come altri, hai scelto di restare. “Le crepe c’erano anche prima del terremoto, la mancanza di infrastrutture, di promozione del territorio: erano problemi che già conoscevamo. Certo, il terremoto ci ha messo in ginocchio, ma ci ha dato anche l’opportunità di guardare quello che non andava e di accendere i riflettori su una zona bellissima. Io sono il primo a credere in questa zona, che però non è stata sfruttata e che ha potenzialità inespresse. Quando passerà questa paura del terremoto, qualcosa di positivo succederà sicuramente.” E quale potrebbe essere la strategia vincente? “È quello che facciamo già insieme a Giovanna Galbiati e all’associazione Sibillini Segreti e Sapori, è l’integrazione tra agroalimentare e strutture ricettive, il fare rete tra albergatori e produttori. Sarebbe bello allargare questo gruppo, prendendo esempio da realtà come la Toscana dove questo avviene da decenni.”

9 febbraio 2018

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9 febbraio 2018

Inchiesta/Agroalimentare Il progetto rASOterra di Lapedona curato dal giovane Yuri Marchionni

Nutrire il terreno per nutrire la persona di Andrea Braconi

Per la consegna delle cassette di verdure se ne riparlerà a primavera. Ma al 32enne Yuri Marchionni quell’ettaro di terra nel territorio di Lapedona continua a chiedere cura ed attenzione. “Tutto nasce come auto produzione per auto sostentamento, quindi prima nasce l’orto familiare con mio padre e il suo sapere contadino” ci spiega lo stesso Marchionni. La svolta verso il progetto rASOterra come arriva? “Per ricercare ulteriormente quello che avevo imparato frequentando vari corsi, sempre per migliorare l’aspetto nutritivo degli ortaggi che coltivo. Perché a livello di orticoltura casalinga non sempre si pensa a questo.” Quindi il tuo è un approccio diverso rispetto ai canoni standard dell’agricoltura. “È diverso nel modo di fare orticoltura. Solitamente si pensa a nutrire la pianta, invece noi come aspetto primario nutriamo il terreno, che poi è il capitale dell’azienda. Pensiamo a ristabilire la microbiologia del

terreno per farci dare delle piante che siano nutrienti per l’uomo.” Inutile sottolineare come il nome rASOterra stimoli molta curiosità. “rASOterra nasce perché siamo nella valle dell’Aso: siamo partiti da Campofilone ma adesso ci troviamo a Lapedona, in quella che chiamiamo schola, che una volta ultimata sarà la parte di laboratori, sociale ed ospitalità. Il nome nasce da un locale che doveva progettare Arch.Officina a Pedaso e che avrebbe venduto ortaggi e prodotti tipici. Poi, quando non si è più fatto, abbiamo pensato di chiamare così la nostra azienda agricola, anche per il contatto che abbiamo proprio con la terra. Ci lavoro io, con i consigli fondamentali di mio padre, e la mia compagna Isabella è parte attiva, non soltanto nell’aiuto per la preparazione delle cassette per i clienti.” E come prende forma? “Come ampliamento di quell’orto casalingo, tentando una piccola distribuzione nell’arco di una decina di famiglie. Da lì sono passati tre anni, ci siamo un po’ allargati e adesso stiamo sperimentando il fatto che con un

ettaro di terra e ortaggi gestiti in una certa maniera si riesca a tirare su uno stipendio. Non siamo certificati biologico, ma c’è una motivazione: questo tipo di certificazione ti impone delle rotazioni su un ettaro di terra che non permetterebbe di coltivare gli ortaggi che coltiviamo noi. Per quello ci vorrebbero 4 ettari, perché l’agronomia classica definisce determinate rotazioni. Invece qui sviluppiamo metodi culturali diversi, che si intrecciano tra sinergico, ambiente permaculturale e agricoltura organica riuscendo ad apportare ulteriormente preparati, farine di roccia e minerali per avere una produzione intensiva biologica.” Quali sono questi ortaggi? “Ci muoviamo ovviamente con la stagionalità. D’estate abbiamo pomodori, peperoni, melanzane, patate, zucchine, fagioli, fagiolini e tutto il reparto foglie. Per quanto riguarda le rotazioni nel nostro ettaro di terra, dividiamo in fasce che non vengono utilizzate nell’agricoltura classica, cioè frutto, radice e foglia. In base a queste distinzioni prendono dei nutrienti dal terreno. Il po-

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modoro prenderà cose diverse dalla foglia. Sono particelle che ruotano e ogni anno in ognuna viene piantato un legume. A questo terreno apportiamo compost, microrganismi e farine di rocce.” Un particolare interessante è la coltivazione della cipolla rossa di Pedaso. “La coltiviamo a livello hobbistico da 7 anni, mentre come produzione da 3. Quest’anno l’Assam ci ha riconosciuto come contadini custodi. Oltre a produrla e a riprodurre il seme, destiniamo una percentuale del nostro seme alla banca del seme di Monsampolo del Tronto.”

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Inchiesta/Agroalimentare Il punto di Angelo Serri, patron di Tipicità

L’Agroalimentare funziona perché trasversale agli altri settori di Serena Murri

Il comparto economico dell’agroalimentare ha caratteristiche peculiari, è il più adatto al mercato locale, prevede sviluppi futuri e appare solido, a detta di un esperto del settore come Angelo Serri, patron di Tipicità, mostra mercato delle eccellenze enogastronomiche, e non solo, delle Marche. Il cibo genera ritorno economico? “Eccome, lo abbiamo visto dai dati, il comparto agroalimentare non solo si è inventato l’esportazione, ma è trasversale a tutti gli altri settori, come ad esempio quello del turismo enogastronomico che ricopre un ruolo importante e arricchisce altre forme di turismo. Il cibo rappresenta una forte attrattiva per il turista e sottolinea l’identità, una considerazione che nell’anno del cibo, assume un valore particolare”. Quali sono i settori in espansione? “A livello regionale, ma valido per tutti, c’è un forte sviluppo per l’agroalimentare e i prodotti sani, il biologico, la riscoperta dei grani antichi e a basso contenuto di glutine. Altro settore importante è quello

della birra artigianale direttamente dagli agricoltori che coltivano il malto. Assistiamo al ritorno all’antico, quello che potremmo definire un agroalimentare 4.0 che non è più quello dei nostri nonni ma un prodigioso incontro tra nuove tecnologie, applicate ai metodi del passato e alla riscoperta di un’etica che guarda alla sostenibilità ambientale. A fare la differenza è il consumatore sempre più evoluto e consapevole che vuole prodotti tipici a chilometro zero, ama mangiar bene e sano”. Su quali prodotti puntare? “Un prodotto ultra efficace è il vino, importante ambasciatore, che sottolienea le caratteristiche e la personalità del nostro territorio: è il prodotto che negli ultimi tre decenni ha dato pregio e valore ed è un trend destinato a proseguire”. Dove si colloca Tipicità all’interno del comparto? “E’ lo strumento di marketing territoriale che proietta l’identità della Regione nel mondo, attraverso i rapporti coltivati negli anni con i mercati esteri: Emirati Arabi, Russia, Stati Uniti, Cina e nazioni che di volta in volta

cerchiamo di esplorare”. Quali novità per la 26^ edizione in programma al Fermo Forum dal 3 al 5 marzo? “Tipicità ormai è un melting point tra popoli e mercati, in una rete talmente ampliata e divenuta contenitore di eventi, 110 quelli concentrati nei 3 giorni della passata edizione. Uno degli appuntamenti fissi è quello dell’Accademia e con il cuoco tristellato Michelin Chicco Cerea. La novità di quest’anno sarà il Wine Hackathon un brainstorming sul vino con esperti da tutto il mondo. Il fil rouge di quest’anno sarà quello di Tipicità come crocevia della qualità, dove s’incontrano i punti di forza di questa regione, le qualità diverse sotto tanti punti di vista: la vita, il cibo, tante realtà e il saper fare di chi, al di fuori del cibo, produce con meccanica di precissione. Quest’anno tra gli enti organizzatori entrano Pesaro e di Civitanova, il programma verrà presentato l’8 febbraio a Pesaro, a Palazzo Gradari e il 12 febbraio alla BIT di Milano presso lo stand della Regione Marche”. Restiamo a Tipicità, qual è il bilancio della strada fatta fino ad oggi?

“Tipicità si è consolidata gradualmente diventando punto di riferimento per la valorizzazione delle qualità della Regione. Il bilancio è positivo grazie alla partecipazione di partner e iniziative anche nell’arco dell’anno. Continueremo su questa strada, con l’attenzione rivolta al contesto che ci circonda. Il successo di Tipicità è dipeso dal non essersi chiusa in se stessa, coinvolgendo tutti per crescere insieme, aperta al contesto estero e attenta al cambiamento del tempo e degli scenari”.

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9 febbraio 2018

Inchiesta/Agroalimentare Nuova legge sul sostegno ai piccoli borghi

Finanziabili 51 progetti singoli

che coltivano, allevano e trasformano il 100% dei 14 prodotti Dop e Igp, che vanno dall’olio di Cartoceto ai maccheroncini di Campofilone. Specialità territoriali che si producono anche in Comuni delle province terremotate, come quello di Montelupone nel Maceratese (3584 abitanti) dove si continua a coltivare il pregiato carciofo violaceo noto anche come lo “scarciofeno”. C’è tanta marchigianità nell’esclusivo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità” presentato dalla Coldiretti. “Le realtà sotto i cinquemila abitanti – spiega la Coldiretti – rappresentano nelle Marche 7 amministrazioni su 10, oltre il 20% della popolazione, oltre 35mila imprese (il 21% dell’intera regione) che occupano circa 83mila addetti (il 17,63%) con una presenza che unisce il senso di comunità all’appartenenza geografica e la custodia di valori e tradizioni come quella del cibo e dei prodotti tipici”. Un patrimonio enogastronomico, custodito fuori dai tradizionali circuiti turi-

La Regione Marche ha approvato la graduatoria finale dei sei Progetti integrati di filiera agroalimentare (Pif) pervenuti alla scadenza del bando. Su 54 progetti individuali proposti e ammissibili (rispetto ai 65 pervenuti con i sei Pif), 51 sono subito finanziabili, per un contributo complessivo superiore a 15 milioni di euro. Gli altri tre lo saranno dopo l’approvazione dell’ultima modifica del Programma di sviluppo rurale (Psr) da parte della Commissione europea che ha già espresso parere favorevole sia sulla modifica, sia sull’utilizzo delle risorse della solidarietà del sisma 2016 per i Pif ricadenti nella zona terremotata. La decisione è attesa entro febbraio e consentirà di assegnare ulteriori 700 mila euro di contributi. I Pif coinvolgono gli operatori della filiera agroalimentare, come produttori, imprese di trasformazione, aziende di commercializzazione. L’obiettivo è favorire una riorganizzazione del settore primario, favorendo l’integrazione sui mercati. Rappresentano uno strumento efficace per sostenere la redditività delle aziende e incentivare l’innovazione. I sei progetti ammessi sono stati presentati dalle aggregazione della Filiera marchigiana per la valorizzazione dei seminativi biologici (produzione e trasformazione cereali e legumi biologici), della Filiera agricola biologica Marche (produzione e trasformazione di sementi, cereali, legumi e carni avicole biologiche), della Filiera Carni della Marca (allevamento e trasformazione di bovini QM ed IGP), della Filiera del Malto (produzione e maltazione di cereali QM con prevalenza di orzo trasformato in malto per birra agricola e prodotti della pasticceria), della Filiera latte e caseari (produzione di latte fresco QM e di formaggi DOP e STG), della Filiera Qualità Picena (produzione di vini DOC e IGT, olio e vino biologico).

Prodotti tipici e piccoli Comuni Filiera agroalimentare, soldi in Nelle Marche metà del territorio è stici, per una realtà che potrà ora arrivo per sei progetti integrati rappresentato dai piccoli Comuni essere finalmente valorizzata e promossa grazie alla nuova legge n.158/17 sul sostegno ai piccoli borghi. La nuova normativa prevede misure per favorire la diffusione della banda larga, la promozione dell’agroalimentare a filiera corta, il turismo di qualità e punta su una dotazione di servizi adeguata, sulla cultura, sulla manutenzione del territorio, sulla tutela dell’ambiente, sulla messa in sicurezza di strade, scuole e del patrimonio edilizio pubblico. “Dalla valorizzazione dei tesori enogastronomici custoditi nei piccoli Comuni dipendono molte delle opportunità di lavoro anche per quei giovani che hanno scelto di non abbandonare gli antichi borghi - ha sottolineato il presidente della Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante -. La nuova legge rappresenta il riconoscimento anche giuridico del valore economico, sociale ed ambientale della provincia italiana che si apre con bellezza e orgoglio al turismo nell’anno dedicato al cibo italiano nel mondo”.

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9 febbraio 2018

Ambiente/News Fermano/Al via un nuovo, interessante progetto rivolto ai giovani

L’acqua, un bene prezioso da saper gestire Acqua come bene primario e prezioso. È partendo da questo presupposto che ha preso il via, lo scorso 8 gennaio, un progetto che coinvolge circa 2000 giovani allievi delle scuole primarie dei comuni che fanno capo all’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n.4 Marche centro-sud (AATO 4 Marche). Il “Percorso Educativo Informativo al Responsabile Uso dell’acqua” è finalizzato, come dice il titolo stesso, ad una sensibilizzazione per la tutela di questo bene comune che, se non costantemente attezionato, può essere sottoposto a numerosi rischi. Si mira quindi a formare tra i giovanissimi, con il supporto della scuola, una rete informativa di conoscenza e consapevolezza. Tutti gli appuntamenti didattici in aula si svolgeranno entro il mese di marzo, per dare modo alle maestre di approfondire successivamente in classe il tema dell’acqua, sul quale poi i ragazzi produrranno degli elaborati collettivi, attraverso la realizzazione di disegni, racconti, poesie, storie, aneddoti ecc. Il progetto si concluderà a fine anno scolastico con una passeggiata che includerà anche le famiglie per visitare le sorgenti di acqua potabile. Il progetto, come detto, coinvolge tutte le scuole primarie del territorio idrico AATO 4 Marche, nei quattordici Comuni in Provincia di Fermo (Falerone, Francavilla D’Ete, Magliano di Renna, Massa Fermana, Montappone, Monte San Pietrangeli, Monte Urano, Monte Vidon Corrado, Montegiorgio, Montegranaro, Porto

Sant’Elpidio, Rapagnano, Sant’Elpidio A Mare, Torre San Patrizio) e nei tredici Comuni in Provincia di Macerata (Colmurano, Gualdo, Loro Piceno, Mogliano, Monte San Giusto, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Petriolo, Ripe San Ginesio, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Urbisaglia). Il coordinamento è dell’Associazione “Chi Mangia la Foglia!”, che ha messo a disposizione la propria esperienza nelle scuole, cresciuta in tanti anni di attività svolta in particolare nel merito all’educazione alimentare ed anche attraverso i numerosi corsi organizzati negli anni. “L’importanza del progetto educativo all’uso consapevole dell’acqua si svolge su diversi livelli, tra cui c’è l’opera di sensibilizzazione che coinvolge ragazzi e famiglie, oltre all’attenzione contro lo spreco – spiega il coordinatore del progetto Noris Rocchi -. Molto importante è l’aspetto formativo dei giovani che acquisiscono coscienza e buone pratiche, un patrimonio questo che risulterà prezioso da adulti. Spero che questo progetto non solo possa avere un seguito, ma data l’importanza, possa estendersi almeno in tutte le Marche”. Sempre in tema di acqua, chiediamo al presidente dell’AATO 4 Marche, Nicola Carolini, le attività dell’organismo che presiede: “Gli AATO sono organismi istituzionali che regolano e programmano il servizio idrico integrato quindi, oltre che di acquedotto, si occupano anche di fognature e di depurazione”. Che garanzie di

qualità offrite agli utenti? “I controlli delle linee di adduzione sono a livello di cinque al giorno quindi i consumatori sono tutelati da un monitoraggio costante”. Come si possono sensibilizzare i consumatori ad un corretto utilizzo e al risparmio idrico? “L’acqua è un bene fondamentale e noi siamo fortunati perché la vicinanza dei Monti Sibillini ci garantisce un flusso costante. Dobbiamo però tener presente che, nonostante la terra sia ricoperta per i due terzi di acqua, quella utilizzabile per la vita dell’uomo è poca, quindi non va sprecata. Ai bambini, utenti del corso suggeriamo piccole cose, come chiudere il rubinetto quando ci si lava i denti e installare i frangigetto che diminuiscono la portata del getto nei rubinetti”. Cosa resterà ai ragazzi di questa esperienza? “Oltre alle informazioni che presentiamo loro con una serie di power point perché rimangano meglio impresse, facciamo dono di una borraccia da mezzo litro e diciamo loro che devono riempirla quattro volte al giorno per avere il consumo giusto di due litri a persona”.

Porto Sant’Elpidio/Giardini condivisi, orti urbani e orti sociali

Nel segno del verde L’amministrazione comunale di Porto Sant’Elpidio ha individuato nuove aree da mettere a disposizione dei cittadini residenti per la creazione di giardini condivisi e orti urbani, una novità per il Fermano nell’uso della proprietà pubblica, e li aggiunge agli orti sociali già presenti in città. Le aree individuate sono situate nei quartieri Cretarola e San Filippo, là dove sono presenti frustoli di terreno pubblici non sottoposti ad alcuna pianificazione urbanistica. “Il Comune di Porto Sant’Elpidio da tempo mette a disposizione aree per gli orti sociali. Oltre a confermare gli spazi adibiti a questo scopo ne aggiunge altri per favorire ulteriori forme aggregative e di socializzazione, infatti, i nuovi spazi possono essere coltivati in forma collettiva - esordisce l’assessore all’Ambiente Annalinda Pasquali. - Abbiamo redatto delle linee guida per la classificazione e l’utilizzo degli spazi verdi di proprietà comunale per favorire la partecipazione e l’aggregazione al fine di promuovere la coesione e il presidio sociale, sostenere la produzione di essenze ortive tradizionalima anche per valorizzare gli spazi, assegnargli una identità, farli rientrare negli usi della comunità, sottraendoli all’abbandono.” “I cittadini riuniti in aggregazioni temporanee o associazioni no profit, - prosegue il sindaco Nazareno Franchellucci - potranno piantare fiori e

realizzare un giardino condiviso. Così per gli orti urbani: verrà assegnata un’area di verde pubblico dove potranno essere messe in pratica tecniche sostenibili di giardinaggio orticolo, coinvolgendo gli abitanti della città con l’organizzazione di iniziative sociali per far conoscere l’attività svolta, oppure per incontri informativi sulla trasformazione e conservazione dei prodotti. Proprio per favorire il coinvolgimento della comunità elpidiense si chiederà a coloro che otterranno i terreni di facilitare la partecipazione dei cittadini, dando comunicazione pubblica di iniziative e presentare al Comune un progetto per l’uso dello spazio e una relazione sull’attività svolta”. Novità anche per gli orti sociali presenti nelle zone Faleriense, Marina Picena e Cretarola: “proponiamo l’introduzione di compostiere per riutilizzare fogliame, ramaglie e altri residui vegetali – aggiunge l’assessore all’ambiente -, contenitori per l’acqua e piccoli volumi tecnici per riporre gli attrezzi di foggia e colore uniformi e, infine, la possibilità di dividere in due lotti gli orti già assegnati con il primo bando quando verranno restituiti all’amministrazione comunale. Per l’assegnazione degli orti sociali- conclude l’assessore Pasquali - si terrà conto del reddito ISEE; infatti, s’intende destinare gli orti sociali ai titolari di pensione, ai soggetti in mobilità, cassa inte-

Area di Cretarola

grazione o agli inoccupati, in modo che possano essere utili per ottenere prodotti che integrino l’economia domestica”. Verrà pubblicato un bando per l’assegnazione di tutte e tre le tipologie di spazio verde e sarà redatta una graduatoria per l’assegnazione degli spazi; questi potranno essere curati per un triennio, con la possibilità anticipata di rinuncia da parte degli assegnatari o decadenza per qualsiasi motivo. Non sarà consentito in alcun modo di affittare a terzi lo spazio, di allevare o tenere animali in custodia, accedere ai lotti con autoveicoli, occultare lo spazio con teli, steccati o siepi, accendervi fuochi o usare sostanze antiparassitarie pericolose, modificare perimetro o fisionomia dell’area. Il verde pubblico pro capite a Porto Sant’Elpidio è di circa 18 mq per abitante.

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9 febbraio 2018

Sociale/News

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Campofilone/Struttura parrocchiale in comodato d’uso per attività sociali

Nasce il Centro Socio Educativo Riabilitativo Centonovanta metri quadrati a disposizione della disabilità. L’edificio di Via degli Orti a Campofilone, che negli anni precedenti ha ospitato una casa di riposo e le scuole di proprietà della parrocchia, è stato dato in comodato d’uso gratuito per lo svolgimento di attività sociali. Il centro, autorizzato per 18 persone, quando sarà disponibile anche il piano superiore dell’edificio, ha aperto per una decina di persone per una prima fase laboratoriale e di inserimento graduale. Due gli operatori effettivi e un operatore OSS. Questa struttura va a colmare un gap in Valdaso per servizi di questo tipo, difatti i ragazzi residenti in zona hanno

frequentato prima un centro diurno a Grottammare, poi chiuso, ed in seguito si recavano a Centobuchi, con notevoli difficoltà logistiche per le famiglie. Fondamentale, il ruolo della Pro Loco e di 90 sponsor che in un mese e mezzo hanno raccolto 22 mila euro grazie alla vendita dei biglietti della lotteria, utilizzati per l’acquisto degli arredi. Il sindaco Ercole D’Ercoli si è detto soddisfatto: “Questi progetti vedono la luce quando si mettono insieme tanti pezzi di uno stesso puzzle” ha dichiarato il primo cittadino. Anche l’Asur è stata in prima linea visto il ruolo importante avuto, fin dalla fase progettuale, raccogliendo una necessità del territorio. “Pensiamo che quest’area possa colmare il vuoto della Valdaso – ha dichiarato il Dottor Tomassini, responsabile disabilità adulti -. Più diamo un’offerta valida, più l’opportunità è importante per tutto il territorio. Una situazione, questa, che in mani qualificate può dare la possibilità di avvicinarsi alla

convivenza con soggetti uguali. Il centro diurno fa da ponte con la famiglia che di giorno è libera mentre il ragazzo può continuare l’attività scolastica. I centri diurni devono essere strutture aperte alla partecipazione da parte di operatori e famiglie, favorendo la partecipazione e l’integrazione dei soggetti accolti nella società”. Così il parroco, Don Osvaldo: “Il lavoro grosso è stato fatto dal mio predecessore che iniziò il lavoro di riqualificazione della struttura, sempre al servizio di bambini e anziani e in situazioni di debolezza. Mi sono sentito naturalmente invitato a quanto iniziato da Don Vincenzo Galiè”. “Come Cooperativa Società Coos - ha spiegato il responsabile Giuseppe Marconi - questa responsabilità la sentiamo tutta. Gestiamo già centri socio-educativi a Servigliano, due a Fermo e adesso a Campofilone”. A fare da eco sono le parole della psicologa Gloria De Luca: “Il nostro non è un incarico proibitivo, abbiamo tanta ener-

Fermo/Alla scoperta della comunità sorda locale

Leggi le mie mani Cicerone scrisse che “la storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita” e quella che fa capo alla comunità sorda nasce da lontano. Già sotto l’imperatore Giustiniano si cominciò a distinguere tra sordità e mutismo ed ai sordi che fossero minimamente in grado di scrivere vennero attribuiti pieni diritti legali. Queste sono le prime informazioni che abbiamo riguardo la sordità, il cammino sarà poi lungo e tortuoso tanto da non esser ancora terminato. A scrivere la storia della sordità fermana è oggi l’Associazione Culturale Sordi Onlus di Fermo, vivace ed attiva sul territorio, desiderosa di crescere e collaborare con l’amministrazione. Lo ha dimostrato

gia e motivazione per avviarci a questo importante percorso. Un Comune che vuole creare questi servizi importanti per le famiglie, vuol dire che è un Comune solidale e vuole creare ricchezza per le disabilità. Vorrei riflettere sul concetto di apertura e presa in carico. Il Centro deve essere come un piccolo Colosseo con tante porte aperte all’esterno. I ragazzi ci chiedono di stare insieme, hanno bisogno di relazione. Noi siamo chiamati a costruire il progetto individuale di questi ragazzi che parte dai loro bisogni”. Serena Murri

BrevI Montegranaro

anche domenica 28 gennaio presso la Chiesa di San Francesco a Fermo, celebrando il Santo Protettore dei Sordi assieme alla comunità udente del luogo. La loro vita non è mai stata facile però e l’integrazione è sempre risultata una delle principali difficoltà: nell’apprendimento scolastico, nel relazionarsi con gli altri, nella ricerca di un lavoro. Ciò che per gli udenti risulta essere banalità quotidiana, per i sordi non lo è: rivolgersi allo sportello di un ufficio pubblico, usufruire di un mezzo di trasporto, trovarsi in un ambiente affollato e rumoroso, andare al cinema o al teatro, in un palazzetto dello sport o in uno stadio. I sordi hanno scelto storicamente la strada dell’identità, della comunità e dell’uso della lingua dei segni che però ha comportato la conseguenza, quasi inevitabile, di un isolamento rispetto alla generalità delle persone, che non conoscono tale lingua e non hanno, salvo eccezioni, alcun obbligo di apprenderla. Infatti, la cerimonia in onore di San Francesco di Sales del 28 gennaio, è stata tradotta in lingua Lis da Suor Angela. Ma cos’è la Lis? E’ la lingua usata dalle persone sorde e udenti appartenenti alla Comunità Sorda Italiana. A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. In tale modalità le persone sorde possono esplicare pienamente le loro potenzialità comunicative e linguistiche. Federica Balestrini

Interventi su panchine e giochi L’Amministrazione comunale di Montegranaro ha stabilito un affidamento di 10.000 euro per la manutenzione di tutte le panchine (circa 70) e dei giochi in legno pubblici nel territorio di Montegranaro.

Sant’Elpidio a Mare

Alluvione 2011, contributi per cinque elpidiensi Sono stati notificati due decreti della Regione Marche con cui si assegnano nuove risorse come contributo per i danni subiti a seguito degli eventi alluvionali del 2 marzo 2011. In graduatoria sono stati ammessi a contibuto cinque elpidiensi di cui tre persone fisiche e due società per un importo complessivo di 67.624,58 euro. “Più volte abbiamo fatto presente in Regione la necessità di prevedere ulteriori risorse per coloro che ebbero dei danni a seguito dell’alluvione del 2011 – dice il Sindaco, Alessio Terrenzi – ed accogliamo con favore la scelta della Regione di destinare nuovi fondi come contributo andato a chi, in precedenza, era rimasto escluso”.


Economia/News

9 febbraio 2018

Calzature/Il consorzio Expool pronto per il Micam

Artigianalità e marketing per conquistare il mondo Ancora una volta al Micam, per far conoscere al mondo “quei piccoli no brand che realizzano scarpe di lusso fatte a mano”. E delle 21 aziende associate al consorzio Expool, attivo dal 1976, 11 saranno presenti alla kermesse milanese in programma dall’11 al 14 febbraio. “Grazie al nostro supporto - spiega la marketing manager Marina Ricci le piccole aziende si sono affacciate per la prima volta al Micam per avere un sostegno ed anche un risparmio economico, condividendo lo stesso spazio. Poi, crescendo, sono arrivate ad avere uno stand autonomo, come è accaduto di recente per 3 imprese. Ma come ogni anno, ci muoviamo sempre su un numero tra 10 e 12 unità. Questa edizione non avremo lo stand consortile, ma tutto il nostro staff sarà presente in fiera per essere vicino ed aiutare in tutti i processi commerciali e promozionali i nostri associati”. Nonostante la crisi continui a mordere, l’anno sembra essere iniziato sotto buoni auspici. “Ci sono già state diverse visite aziendali da clienti di vari Paesi - racconta - con la new entry di una cliente del Libano che

ha già effettuato degli ordini e che tornerà al Micam per fortificare il rapporto. Personalmente, ho avuto la possibilità di testare la produzione artigianale dei nuovi campionari, vedendo collezioni molto più ricche e un’evoluzione del made in Marche e di come viene presentato. Essendo i nostri associati dei piccoli e medi laboratori artigiani, non hanno spesso al loro interno un reparto marketing che curi l’immagine del brand, specie per la presentazione alle fiere, dove più che mai il primo impatto è quello che fa decidere al cliente se restare o passare al prossimo stand. Invece, questa volta ho notato una maggiore cura di tale aspetto che va dalla presentazione del paio completo, un elemento fondamentale, ad un’attenzione alla conformità di materiali e colori della collezione. La fiera di febbraio è l’evento più importante, nel quale si presenta l’invernale, ed è importante mostrare in maniera completa le proprie eccellenze. Lavoriamo molto sull’immagine, oramai la qualità del prodotto non basta più, gli artigiani lo stanno capendo e sono in

una fase di maggiore investimento nel marketing e nella promozione”. Nel frattempo si lavora a pieno ritmo, con richieste che arrivano da più parti. “Ci sono nuovi clienti che ci hanno contattato, dall’Ucraina, Libano, Belgio, i quali ci hanno dato appuntamento in fiera, dove troveremo sicuramente la Germania, mercato con cui stiamo già operando molto bene. Si parte, quindi, con una serie di appuntamenti già presi, poi speriamo di trovare altre interessanti opportunità”. Alle spalle, ma soprattutto all’orizzonte, ci sono altre iniziative e fiere. “Siamo sempre presenti ai vari incoming che vengono organizzati nel territorio e lo facciamo promuovendo tutte le nostre aziende. L’ultimo c’è stato a Civitanova Marche a fine gennaio, con interessanti contatti con gli Emirati Arabi Uniti, sui quali stiamo studiando la possibilità di organizzare qualche iniziativa”. E il 2018 potrebbe caratterizzarsi per un’importante novità. “È in cantiere una missione in Canada e Stati Uniti in collaborazione con altri enti locali. Nell’ultimo periodo abbiamo avuto delle interessanti

richieste di collaborazione dal Canada, alcune delle quali sono già andate a buon fine. Il rapporto di collaborazione con gli Stati Uniti negli ultimi 4 anni è cresciuto costantemente. Da un primo contatto avuto grazie ai canali web/social, abbiamo allargato la nostra rete di collaborazioni in varie città statunitensi, tra cui sicuramente New York. Proprio nella Grande Mela alcuni giorni fa, grazie al nostro supporto, una delle nostre aziende ha rappresentato il Made in Marche in un’importante manifestazione per la promozione della moda italiana. Con questa missione, in programma probabilmente per luglio, quindi, vorremmo consolidare la collaborazione con l’America, cercando di raggiungere anche la piazza di Chicago, dove abbiamo intercettato diversi clienti che sono alla ricerca di brand particolari, che offrano scarpe di una qualità di nicchia, come quelle che siamo capaci di realizzare noi”. (Andrea Braconi)

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9 febbraio 2018

Economia/News Amandola/Incontro tecnico al Vivaio Alto Tenna Fermo/Nuova mappa delle attività del centro

Vivai per il rilancio post sisma L’offerta commerciale Un’eccellenza marchigiana, una risorsa per il territorio. È il Vivaio regionale in una cartina Alto Tenna di Amandola, gestito dall’Assam (Agenzia regionale per i servizi agricoli) che, a fine gennaio, ha ospitato un incontro sulle produzioni vivaistiche di qualità per il rilancio post sisma dell’area appenninica. L’attività vivaistica, è stato sottolineato, è rivolta principalmente alla produzione di specie vegetali autoctone e piante tartufigene micorrizate. Il centro di Amandola fa parte della rete vivaistica regionale; con la propria attività e per la particolare collocazione altimetrica, ha contribuito a salvare e mantenere la biodiversità botanico vegetazionale dei Monti Sibillini. Oggi rappresenta un custode del germoplasma vegetale dall’alto valore culturale, agronomico e ambientale. Un patrimonio, è stato evidenziato, a disposizione degli enti pubblici e dei privati per interventi di ingegneria naturalistica, il recupero delle aree idrogeologiche degradate, il verde urbano, l’attività agricola e forestale. Il materiale vivaistico messo a disposizione proviene da formazioni iscritte o candidate all’iscrizione al Libro dei boschi da seme, supportando gli investimenti sul verde con essenze di elevato valore vegetale.

Marche/Fitch conferma il rating della regione

BBB con prospettive stabili L’agenzia internazionale di rating Fitch ha confermato il rating di lungo termine della regione Marche al valore “BBB” con prospettive “stabili”. Anche il rating di breve termine è stato confermato al valore “F2”. Secondo l’agenzia, la conferma del rating e delle prospettive riflette la solidità dei profili di debito e della liquidità. L’agenzia ha inoltre riscontrato un margine operativo stabile e il mantenimento in equilibrio della gestione della sanità, che rappresenta la gran parte del bilancio regionale. Nei prossimi anni, anche grazie ai trasferimenti statali e comunitari a seguito del terremoto del 2016, Fitch prevede che sarà possibile avviare un consistente livello di spesa in conto capitale per investimenti sul territorio.

Una cartina per poter orientare ma soprattutto informare visitatori e turisti delle attività commerciali e dei servizi presenti nel centro cittadino. E’ quanto prevede questa nuova iniziativa dell’Assessorato al Commercio del Comune di Fermo che, nell’ambito del progetto RetaiLink, apre la possibilità alle attività commerciali e di servizi del centro storico di aderire gratuitamente all’inserimento dei propri dati in una cartina-mappa dell’offerta commerciale e di servizi del centro storico fermano. La cartina sarà realizzata in tremila copie, sia in italiano che in inglese, e offrirà a cittadini e turisti una guida per conoscere cosa si può acquistare, bere, mangiare nei vari negozi, bar, ristoranti, B&B, etc… dislocati nel centro storico. All’interno sarà possibile trovare informazioni quali orari di apertura e giorni di chiusura degli esercizi, ma anche se gli stessi dispongono di un proprio sito o di una propria pagina facebook.

“Si tratta di un’azione utile e sicuramente apprezzata – ha dichiarato l’assessore al commercio Mauro Torresi - perché consentirà ai sempre numerosi turisti e visitatori che arrivano a Fermo di poter avere in modo agevole e pratico una guida al panorama delle attività commerciali del centro coniugando in questo modo cultura, turismo e la possibilità di fare shopping. Intanto cominciamo dal centro storico, poi è nostra intenzione ampliare la guida anche alle aree limitrofe. Un tassello importante nella progettualità articolata del Retail Link che contribuisce ad arricchirlo ed a renderlo sempre più operativo”. Chi fosse interessato ad essere inserito nella cartina può farne richiesta via mail direttamente allo Sportello Europa del Comune di Fermo: sportello.europa@comune.fermo.it oppure può contattare il dr. Carlo Pagliacci, responsabile stakeholder del progetto RetaiLink, all’indirizzo mail info@ventodizefiro.it oppure telefonicamente al 333.6519709.

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Salute/News

9 febbraio 2018

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Salute/Novità per Gastroenterologia e Ostetricia - Ginecologia

Il “Murri”, un ospedale all’avanguardia Nel giro di un mese due importanti inaugurazioni hanno caratterizzato l’inizio anno all’Ospedale civile “Murri” di Fermo. Nuova sala integrata e strumentazione d’avanguardia per la Gastroenterologia fermana Strumenti di ultima generazione, una migliore gestione degli esami da effettuare e la possibilità di affrontare anche situazioni complesse che richiedono tempo. E’ soddisfatto il dottor Giampiero Macarri (foto in basso), primario del reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva che ha ricevuto in donazione dalla Fondazione Carifermo una colonna endoscopica d’avanguardia. La colonna è inserita nella nuova sala integrata, la terza all’interno del reparto. “Finora disponevamo di due sale che comunque ci permettevano di lavorare tanto – spiega il dottor Macarri -. Ora, grazie a questa terza sala dotata di strumentazioni innovative, ci poniamo su un livello superiore. Possiamo affrontare esami complessi, con strumentazioni ad hoc e professionalità. Ne è un esempio concreto il colonscopio pediatrico che ci permette di intervenire su bambini di età superiore ai tre anni, con una visione migliore e con una maggiore sicurezza rispetto al passato. Organizziamo al meglio il lavoro, sfruttando metodiche nuove. Prendiamo lo spyglass che è un caleidoscopio che ci consente di entrare nelle vie biliari, di effettuare biopsie e bombardare calcoli. E’ un esame lungo, circa due ore, e prevede la presenza dell’anestetista. Altro esempio la cromo endoscopia, procedura che ci permette di trattare malattie infiammatorie croniche intestinali. Servono tempo e strumenti d’avanguardia, ecco allora spiegata l’importanza di questa terza sala. Per non parlare del risparmio di tempo e di risorse economiche: prima occorrevano vari spostamenti del paziente che, magari, necessitava di una radiografia preventiva, poi veniva da

noi. Ora abbattiamo tempi e stress, evitiamo il doppio trasporto, facciamo tutto internamente in una volta sola. Il vantaggio per il paziente è evidente”. Sulla stessa lunghezza d’onda Licio Livini, direttore dell’Area Vasta 4. “Grazie alla donazione della Fondazione Carifermo – sostiene - abbiamo una strumentazione d’avanguardia e possiamo coniugare le nuove tecnologie con le professionalità di cui disponiamo. Ciò ci consente di dare risposte di qualità. Il centro di Gastroenterologia di Fermo è un riferimento nelle Marche e oltre, con una forte mobilità attiva”. “La sanità è tra le priorità della Fondazione Carifermo – spiega il Presidente Alberto Palma -. Nel tempo abbiamo agevolato l’implementazione delle strumentazioni di vari reparti, ora arriviamo a Gastroenterologia. Acquisendo una strumentazione endoscopica di ultima generazione, aumentiamo la potenza di questo reparto che lavora in modo eccellente grazie al Dottor Macarri e alla sua équipe”. Parliamo di un reparto che dispone di dodici posti letto con tre sale di endoscopia. Otto sono i medici (compreso il primario), più 10 infermieri. Il lavoro è immane: lo scorso anno sono stati effettuati 7.350 esami con 725 endoscopie biliari e 300 ecoendoscopie. Inoltre c’è l’attività d’urgenza che prevede una reperibilità 24 ore su 24 per il personale medico e per quello infermieristico. In ultimo il Dottor Macarri ricorda un’attività importante: lo screening del cancro al colon rettale. “Ora possiamo effettuare due sedute settimanali dedicate allo screening – ricorda – per il quale è necessario avere un medico e due infermieri. L’esame dura circa un’ora”. Il paziente viene letteralmente preso per mano dalla struttura sanitaria. Si inizia dalla comunicazione a tutte le persone tra i 50 e i 70 anni, la fascia a maggior rischio di patologie, dell’importanza di un controllo e poi, nei casi che la richiedono (presenza di sangue occulto nelle feci), entro 30 giorni si è effettua l’endoscopia. “Ma anche chi non rientra nella fascia d’età indicata come a rischio dal programma di screening, ma che ha un sangue occulto positivo, riceve l’esame in tempi brevi – sostiene Macarri -. Quindi non è sempre vero che i tempi d’attesa per le colonscopie sono biblici. Dipende dalla gravità della situazione che determina prenotazioni differenziate: c’è l’urgenza per cui l’esame dev’essere fatto subito, poi abbiamo la casella B con esami entro dieci giorni. Chi ha indicazioni ben precise evita lunghe attese”. Sala Interventiva del blocco parto Ostetricia – Ginecologia Da un reparto d’eccellenza ad un altro: Gastroenterologia a Ostetricia – Ginecologia, unità operativa diretta dal Dottor Renzo Vincenzi (foto in alto), un’eccellenza, dicevamo, che può vantare il 103% di parti in più negli ultimi cin-

que anni, ben 945 parti nel 2016 di cui oltre 100 legati a pazienti provenienti da fuori provincia. Il reparto, per qualità e quantità di prestazioni e per la tipologia di interventi che effettua, può essere annoverato tra i migliori delle Marche. “Fino a non molto tempo fa – spiega il Dottor Vincenzi – eravamo la cenerentola della regione, ma in poco tempo abbiamo recuperato terreno e con questo nuovo servizio che offriamo, ci poniamo su un livello nettamente superiore. Proprio a seguito della crescita esponenziale di utenti avevamo bisogno nel blocco travaglio/parto di una struttura per venire incontro ai casi di emergenza ostetrica, come ad esempio l’emorragia post parto: eventi questi di gravità eccezionale e che richiedono un’azione immediata. Ora possiamo farlo qui, in reparto, grazie al nuovo letto operatorio d’avanguardia e a questa sala dotata di tre spazi fondamentali: chirurgico, anestesiologico e neonatale”. “C’è voluto tempo per portare a termine l’iter burocratico – conclude il primario – ma oggi possiamo contare su di una struttura moderna, funzionale, idonea e risponde perfettamente agli standard di sicurezza richiesti dal Servizio Sanitaria Nazionale”. Importante sarà il contributo delle ostetriche che verranno coinvolte direttamente nella gestione delle emergenze. “Il personale ostetrico ha acquisito nuove competenze, è stato formato ed ha affiancato gli infermieri già competenti nelle sale operatorie – spiega la dirigente sanitaria Dottoressa Fiorenza Padovani – la loro professionalità ostetrica assistenziale, già alta, viene completata dalla capacità di intervento sotto il profilo operatorio / operativo”. Altra novità: è stato recentemente inaugurato il servizio di rooming in: le madri possono fin dalle primissime ore dopo il parto tenere con sé il neonato, sotto il controllo di personale ostetrico specializzato. Alessandro Sabbatini


9 febbraio 2018

Salute/News

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Nuove frontiere della ricerca medica in un settore delicato

Le onde d’urto per la disfunzione erettile di Agnese Testadiferro

La disfunzione erettile …non sottovalutatela! Ma niente panico, la ricerca offre sempre nuove possibilità di guarigione. Tra le nuove frontiere ci sono le onde d’urto. Come primo step chiariamo la definizione della disfunzione erettile, che dal Ministero della Salute è definita come “la costante incapacità a raggiungere e/o mantenere un’erezione adeguata a portare a termine un rapporto sessuale soddisfacente”. La disfunzione erettile viene classificata in psicogena e organica, anche se frequentemente riconosce una causa mista (organica-psicologica). Recentemente sono stati pubblicati su Ansa ed alcune riviste e giornali a carattere nazionale, i risultati di uno studio multicentrico italiano coordinato dalla SIA (Società Italiana di Andrologia) su un gruppo di persone in età dai 18 ai 65 anni con disfunzione erettile su base organica. Hanno partecipato alla pubblicazione centri ospeda-

lieri e universitari di Firenze, Napoli, Trento, Bari e Trieste. Questa patologia colpisce 3 milioni di uomini italiani ed il dato è solo la punta dell’iceberg. Le terapie tradizionali prevedono un riassetto delle abitudini di vita e alimentari quali il controllo del fumo e dell’alcool, ma è altresì importante correggere alterazioni metaboliche attraverso uno stile di vita più consono. Dalla fine del secolo scorso sono utilizzati con successo gli inibitori delle 5-fosfodiesterasi (Viagra, Levitra, Cialis, Spedra) con buoni risultati clinici. Con il tempo, per una serie di ragioni, questi farmaci tendono però ad essere abbandonati. Ecco allora che l’indicazione terapeutica delle onde d’urto a bassa intensità rappresenta una nuova opportunità in cui l’aspetto fondamentale è la rigenerazione dell’endotelio dei corpi cavernosi. Tali onde hanno un effetto angiogenetico: ristrutturano i vasi sanguigni rinnovando il tessuto cardine per una normale funzione erettile. Questi dati vengono confermati dalla SIA attraverso uno studio preliminare con un risultato

ORA FARE PUBBLICITÀ CONVIENE

INCENTIVI

PER INVESTIMENTI PUBBLICITARI È stato convertito il legge (n.96/2017) il DL 50/2017

Per le imprese o autonomi che aumentano almeno dell’1% rispetto al 2017 gli investimenti in pubblicità sui giornali quotidiani e periodici, su TV e radio locali, la Legge prevede un CREDITO DI IMPOSTA utilizzabile in compensazione nel 2019. Tale incentivo è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati e sale al 90% nel caso di microimprese, PMI e start up (sono microimprese quelle con dipendenti inferiori a 10; sono piccole quelle con dipendenti inferiore a 50).

clinico apprezzabile sul 70% dei casi. Infatti lo studio nazionale sulle onde d’urto è stato condotto su circa 100 pazienti: nei pazienti di grado lieve/medio 7 su 10 hanno smesso di utilizzare farmaci per tornare ad una sessualità spontanea; mentre questa terapia fisica ha riportato 4 volte su 10, tra i pazienti più gravi, un miglioramento nella risposta alla terapia orale. Dati della letteratura internazionale suggeriscono che il trattamento è utile anche nella Induratio Penis Plastica (IPP). In tale patologia si forma una placca che incurva l’asta rendendo difficile attività sessuale. Con le onde d’urto si riduce la curvatura del 15% e la placca risulta “meno dura” per circa il 60%. La malattia per effetto del meccanismo angiogenetico tende così a stabilizzarsi. Un’ulteriore applicazione delle onde d’urto a bassa intensità sono i dolori pelvici cronici, come quelli causati dalla prostatite. Le onde d’urto si giovano di diversi erogatori per le diverse patologie, con intensità differenziate. In questo caso l’effetto è indirizzato ai recettori

locali che vengono “bloccati”. Ne deriva un miglioramento della minzione del dolore pelvico e dell’attività sessuale. Pertanto tale terapia fisica, nei casi in cui è indicata, rappresenta un notevole miglioramento delle possibilità terapeutiche. La disfunzione erettile, detta anche impropriamente impotenza, va considerata un campanello d’allarme. Se soffrono le arterie del pene potrebbero poco dopo soffrire le coronarie. Ecco perché il problema non va sottovalutato.


9 febbraio 2018

Ci sono auto per cui vale la pena aspettare. Negli showroom

Via Vai

Concessionaria per Macerata e provincia

Civitanova Marche - Via De Amicis, 86/88 Ufficio Vendite Tel. 0733.770588 - Service Tel. 0733.771312 Magazzino Ricambi: Tel. 0733.770545 - Fax 0733.775169


9 febbraio 2018

Terra Nostra/News Diocesi/Le parole del nuovo Arcivescovo, Monsignor Rocco Pennacchio

Unità e solidarietà per una Chiesa presente e attiva Sembra ieri, invece sono passati più di due mesi dall’insediamento ufficiale del nuovo Arcivescovo di Fermo, Monsignor Rocco Pennacchio, avvenuto lo scorso 2 dicembre con una toccante cerimonia nella Cattedrale da poco riaperta in seguito ai lavori di ristrutturazione post sisma. Due mesi intensi, pieni di impegni per il presule fermano, che abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare. Come è stato a accolto dalla nostra comunità e come vive l’inizio di questa esperienza? “Sono stato accolto con tanto calore e simpatia… non me l’aspettavo – afferma Monsignor Pennacchio -. C’è molta attesa, in tanti hanno espresso il desiderio che il vescovo sia più presente nella vita civile ed ecclesiale. Sto vivendo le primizie di questa

esperienza nello stupore di essere chiamato a guidare una comunità, e nel timore di non essere adeguato ad esercitare questo ministero. Il vescovo, però, non è un uomo solo al comando; mi rincuora perciò, la certezza di essere sostenuto da sacerdoti e laici di grande valore e competenza”. Quali saranno le sue prossime priorità e quali gli obiettivi che vuole raggiungere nel corso del suo mandato pastorale? “Quando il 14 settembre scorso fu dato l’annuncio, sentii che la priorità fosse costruire legami di comunione nella comunità ecclesiale tra vescovo, sacerdoti e fedeli laici. Se siamo uniti, se lavoriamo insieme, se gareggiamo nello stimarci a vicenda, l’annunzio del Vangelo è credibile. A breve mi confronterò con i responsabili della

pastorale e insieme faremo discernimento per individuare gli obiettivi ritenuti importanti, lasciandoci interrogare dalla realtà. Mi rendo conto di inserirmi in un cammino di Chiesa e che, quindi, non si parte da zero”. Abbiamo da poco iniziato un nuovo anno: cosa augura ai cittadini dell’arcidiocesi di Fermo? “Auguro di vivere la quotidianità con ottimismo, che per i cristiani nasce e si alimenta dal rapporto con Cristo vivente. I problemi sono tanti: famiglie in crisi, imprese in difficoltà, nuove povertà, i vari volti della sofferenza… Se siamo solidali e uniti potremo affrontarli con dignità e speranza, valori che sento molto vivi nella cultura della nostra gente. La Chiesa non è insensibile alla vita concreta delle persone; per questo assicuro

l’impegno della comunità ecclesiale, nei limite del possibile. A tutti garantisco la mia preghiera e la mia vicinanza spirituale”. Alessandro Sabbatini

Marche/Ascolano, visse anche a Fermo

Fra Marcellino nominato “Venerabile” Per i devoti, non sarà più il “Servo di Dio”, ma il “Venerabile Fra Marcellino”. E’ bene sapere che il capo – cordata dei Venerabli, proclamati dal Santo Padre nello stesso Decreto, è stato il “Servo di Dio” Papa Giovanni Paolo I (Albino Luciani) e quindi un ottimo amico di percorso. Da qualche mese infatti, il “Servo di Dio” Fra Marcellino da Capradosso è il “Venerabile Fra Marcellino”. La Commissione dei Cardinali e dei Vescovi ha emesso il giudizio definitivo sulle Virtù e sulla Fama di Santità e, di conseguenza, Papa Francesco ha posto la firma sul Decreto di Venerabilità. Ora i fedeli hanno la certezza assoluta che Fra Marcellino ha vissuto e praticato le virtù in grado eroico e gode di una grande fama di Santità e di segni. A questo punto, il prossimo passo coinciderà con la Beatificazione. Nella speranza che ciò possa compiersi in breve tempo. Giovanni Maoloni – Fra Marcellino, appunto - nacque nel paese di Capradosso (Frazione di

Villa Sambuco di Castel di Lama, Ascoli Piceno) il 22 settembre 1873 da povera ed onesta famiglia di contadini. Crebbe nel suo ambiente campagnolo, conoscendo il lavoro, la casa e la Chiesa. Superate forti opposizioni, poté indossare l’abito dei Cappuccini nel convento di Fossombrone nel 1902, quando aveva 29 anni di età. Fu destinato al convento di Fermo, ove come frate laico, esercitò gli umili uffici di ortolano, portinaio e questuante. Da tutti fu ammirato per la sua grande fede e pietà, per la sua profonda umiltà ed eroica obbedienza, per le mortificazioni e penitenze, ma soprattutto per la sua grande carità fraterna, in convento e fuori, verso tutti, specie per i peccatori, per i tribolati e ammalati. Per il suo amoroso servizio, nel 1906 fu mandato a Montegiorgio per assistere un confratello tubercoloso. Colpito da peritonite tubercolare, morì nel convento di Fermo il 26 febbraio 1909. I processi ordinari sulla fama di Santità ebbero inizio nella Curia di Fermo nel 1948 e si

conclusero nel 1956. Attualmente, terminata la biografia documentata e l’informatio, è stata consegnata il 7 luglio 1998 la Positio super virtutibus. E proprio la comunità fermana ha accolto la notizia con grande gioia. Il 26 febbraio 2017, nell’anniversario della sua morte, una folla traboccante (anche 5 pullman provenienti da fuori) ha gremito la Chiesa dei Padri Cappuccini del Convento di Fermo e Monsignor Armando Trasarti (Vescovo di Fano ed officiante) ha illustrato la figura di Fra Marcellino evidenziando la vita vissuta nell’umiltà, nella pazienza e nella penitenza, nel lavoro e soprattutto nella preghiera. Questi gli appuntamenti di preghiera – per l’anno 2018 – in onore di Fra Marcellino da Capradosso: domenica 25 febbraio a Fermo, per l’anniversario della sua morte, domenica 15 luglio al Santuario di Montemisio di Capradosso, luogo dove è vissuto, domenica 23 settembre a Villa Sambuco di Castel di Lama, dove è nato. (Uberto Frenquellucci)

Fermo/Nell’ambito del baratto amministrativo Sant’Elpidio a Mare/Modifiche alla viabilità

Decoro murale al Montessori Cantiere per la rotatoria Quando i lavori socialmente utili sono anche esempio di grande bellezza. E’ il caso del decoro murale realizzato all’interno del Centro di riabilitazione Montessori a Campiglione di Fermo da un cittadino che ha avuto i requisiti per poter accedere alle misure del baratto amministrativo, strumento introdotto dal decreto Sblocca Italia, che offre la possibilità ai cittadini in difficoltà di poter saldare i propri debiti con il Comune circa alcune imposte e alcuni servizi, mettendosi a disposizione dell’Ente comunale stesso per eseguire lavori utili alla collettività. Sul baratto esiste un regolamento comunale con cui sono stati definiti i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi di riqualificazione del territorio. Interventi che possono riguardare la pulizia, la manutenzione di aree verdi, interventi di decoro urbano, con finalità di interesse generale. In questo caso un cittadino ha realizzato al Montessori un dipinto all’interno del quale ha impresso le parole dell’insegnante fermano Marco Moschini.

Hanno preso il via lo scorso 5 febbraio i lavori per la realizzazione della rotatoria tra Via Angeli e Via Tevere, zona ex Ommag di Sant’Elpidio a Mare. Un cantiere importante per la città che sta comportando delle modifiche alla circolazione stradale: è stato invertito il senso unico di circolazione in Via Roma così come in Borgo Bartolucci. In Via Angeli, in corrispondenza con l’area di cantiere, è istituito un senso unico di marcia in direzione Monte Urano - Sant’Elpidio a Mare. In Via Po, tra Via Angeli (in corrispondenza dell’area di cantiere) e Via Aldo Moro, è attivato un senso unico di circolazione direzione periferia-centro. In Via Tevere si circola a senso unico tra Via Po (in corrispondenza dell’area di cantiere) e Via Adige con direzione centro-periferia. Sempre in Via Tevere si ha l’obbligo di svolta a destra per i veicoli che provengono da Via Galilea o da Porto Sant’Elpidio all’altezza di Via Adige, per immettersi poi su Via Po, in direzione centro. Tali modifiche saranno valide per tutta la durata del cantiere.

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Inchiesta/Scuole Terra Nostra/News

9 febbraio 2018

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Valdaso/Il presidente Giuseppe Taffetani: “Stiamo lavorando”

Unione Comuni Valdaso, continua la fase di valutazione Prosegue la fase di valutazione all’interno dell’Unione Comuni Valdaso, capitanata dallo scorso agosto da Giuseppe Taffetani. Il 24 gennaio si è riunita la giunta per fare il punto della situazione, sull’operato svolto all’interno dell’ente a partire dalla Presidenza Taffetani. Fra i primi temi trattati, vi era la questione relativa alla vendita dell’immobile, per il quale è andato deserto anche il secondo bando (scaduto lo scorso 25 gennaio), non è infatti pervenuta nessuna offerta, probabilmente a causa del momento poco proficuo per la vendita di qualsiasi immobile. Ora all’interno dell’ente si stanno muovendo per la riorganizzazione degli uffici e del personale ancora esistente: due i dipendenti, uno al settore amministrativo e affari generali, uno all’ufficio tributi. Nel frattempo, si sta predisponendo il bando per mensa e trasporti per il prossimo anno, tramite la SUA provinciale. In fase di predisposizione anche il nuovo bilancio di previsione che a quanto sembra, non contemplerà variazioni rispetto agli anni passati, mentre si stanno cercando le risorse necessarie per riorganizzare la Protezione Civile integrandola ai piani comunali.

Per il momento il discorso si concentra sulla gestione degli uffici tributi, servizi scolastici, mentre la fase di valutazione continua. “Siamo sette sindaci - dice Taffetani - ognuno la vede a modo suo”. Tanto per fare un esempio, i Comuni di Lapedona, Moresco e Monterubbiano che non hanno ancora la raccolta differenziata, hanno cercato di associarsi per arrivare a fare una gara unica. Sono passati due anni, fra trattative e contrattazioni, senza niente di fatto. Alla fine Moresco e Lapedona sono riusciti a fare la convenzione, mentre Monterubbiano è andata da sola. Questo basta ad esprimere il concetto di quello che potrebbe essere il futuro dell’Unione. “Se non riusciamo a fare una gara unica e a metterci d’accordo nemmeno in Comuni territorialmente uguali... - ha commentato Taffetani - mi sembra un caso emblematico sul modo di gestire l’Unione, lasciata al volere del singolo sindaco. Fino a quando non condividiamo tutti la stessa idea, siamo punto a capo”. Un’altra problematica è quella dell’avvicendamento dei sindaci che non giova all’attività amministrativa dell’ente; guardando il futuro dei prossimi anni, l’Unione aspetta le elezioni di

altri quattro sindaci, ogni volta l’arrivo dei nuovi può frenare e può essere un alibi ma è comunque una problematica che incide e influisce. Nel 2019 scadranno i mandati comunali per Taffetani, Ercoli, Splendiani e Porrà. “Questo non può non condizionare l’attività amministrativa con ricadute sulla programmazione. È uno spreco di energie”. Domandiamo, non state trascinando un po’ la situazione? “Trascinando no perché effettivamente stiamo lavorando. Rispetto a qualche mese fa è cambiato un po’ l’approccio, c’è più concretezza. Diciamo che stiamo lavorando ma non c’è stata ancora la svolta”. Ora il problema è la gestione dell’Unione come ente terzo che richiede risorse. La normativa prevede il trasferimento del personale comunale all’ente ma questo ovviamente non è possibile, dato che il personale non basta nemmeno per il Comune. “E’ un cane che si morde la coda - conclude Taffetani -. Di certo c’è una decisione da prendere entro il 2018. Questa è una realtà importante per la Valdaso, però ci dobbiamo credere tutti”. Serena Murri

Elezioni/I numeri del Rosatellum e i dubbi sulla possibile maggioranza

Si vota per Camera e Senato, aspettando il nuovo Governo Domenica 4 marzo gli italiani sceglieranno nomi e cognomi dei 650 deputati e i 315 senatori che andranno ad insediarsi in quella che sarà la XVIII legislatura della nostra Repubblica. Il 36% verrà eletto nei collegi maggioritari, mentre il restante 64% in quelli proporzionali. Per quanto riguarda la Camera, 225 deputati verranno eletti nei collegi uninominali, con l’aggiunta di 6 in Trentino Alto Adige e 1 in Valle d’Aosta; 386 usciranno dai collegi plurinominali; 12 verrano eletti nella Circoscrizione Estero.

Meccanismo simile al Senato, con 109 eletti in collegi uninominali (più 6 in Trentino Alto Adige e 1 in Valle d’Aosta), 193 in collegi plurinominali e 6 all’estero. Per le coalizioni la soglia di sbarramento stabilita nella nuova e contestatissima legge elettorale (il cosiddetto Rosatellum) è fissata al 10%, mentre per le liste si attesta al 3%. La ripartizione dei seggi verrà calcolato su base nazionale per la Camera e su base regionale per il Senato. Come noto, la legge non prevede alcun premio di maggioranza e, stando ai recenti sondaggi, salvo

“miracoli nel segreto dell’urna” si prevede una vittoria del centrodestra davanti alla coalizione di centrosinistra, con il Movimento 5 Stelle che dovrebbe essere il primo partito e già pronto a reclamare al presidente Sergio Mattarella l’incarico per la formazione del nuovo esecutivo. Il tutto in un quadro che, al momento, non vede alcuna forza con i numeri sufficienti per governare. Piuttosto movimentata anche nelle Marche la composizione delle varie liste, chiuse alla fine di gennaio. Tra gli uscenti, se il Partito Democratico della provincia di Fermo è riuscito

a consolidare le proprie candidature, con Petrini e Verducci che lavoreranno per una conferma, a fare rumore è stata soprattutto l’esclusione dell’ex senatore Remigio Ceroni, deus ex machina di Forza Italia nelle Marche, messo all’angolo dopo anni di contrasti interni,. Considerato il meccanismo elettorale, sorprese potrebbero arrivare da Lega, Fratelli d’Italia e Liberi e Uguali, con altre liste (come Potere al Popolo) che si giocheranno la sopravvivenza cercando di raggiungere la soglia minima.

Fermo/Sala del Mappamondo e Sala dei Ritratti S.Elpidio a Mare/Sarà recuperato anche il giardino

Lavori a Palazzo dei Priori Su Palazzo dei Priori la tabella di marcia dei lavori di messa in sicurezza è ben definita. La ditta Monaldi (che esegue gli interventi) ha avviato i lavori che riguardano in un primo

step la Sala del Mappamondo, dalla quale è stato provvisoriamente trasferito il patrimonio librario di 15 mila volumi proprio per consentire l’esecuzione degli interventi (trasferimento senza precedenti per la città, dalla fine del 1600 la Sala non era mai stata svuotata) e a seguire la Sala dei Ritratti (sullo stesso piano anche la Sala Rossa, la Sala degli Stemmi e la Sala Consiliare). Lavori che seguono la prima fase che aveva riguardato in particolare i locali della Pinacoteca Civica con la messa in sicurezza ed il ripristino delle condizioni precedenti.

Affidati i lavori per il muro di Palazzo Bartolucci Rinnovato l’accordo tra l’Amministrazione Comunale di Sant’Elpidio a Mare e l’Istituto Suore della Riparazione in relazione all’uso dei giardini Bartolucci per i prossimi 15 anni, il passo successivo è stato quello dell’affidamento dei lavori alla ditta che si sta occupando del muro che venne puntellato all’indomani delle forti piogge che si verificarono all’inizio del dicembre 2013. Ora, a seguito dell’accordo di recente rinnovato, è partito un duplice intervento. “Sono iniziati i lavori e la ditta affidataria provvederà al consolidamento e alla messa in sicurezza del muro di sostegno tra via Fontanelle e i giardini Bartolucci – dice l’Assessore ai Lavori Pubblici, Mirco Romanelli – per poi passare alla seconda fase che è quella della sistemazione dello spazio verde con le adeguate potature e sistemazioni dei vialetti nonché con l’istallazione di nuovi giochi che torneranno a servizio dei cittadini e delle famiglie elpidiensi. L’intervento comporta una spesa di 65.000,00 euro.


9 febbraio 2018

Inchiesta/Scuole Cultura/News Historia firmana di Pier Luigi Cavalieri Fermo dai Longobardi ai Carolingi Tra il VI secolo e la prima metà del VII (non sappiamo esattamente quando) l’episcopato di Fermo allargò notevolmente i propri confini assorbendo le piccole diocesi delle scomparse città di Truentum (Martinsicuro), Falerio (Piane di Falerone), Pausulae (San Claudio al Chienti, Corridonia), Cluentensis Vicus (Civitanova Alta) e forse Cupra Maritima, nonché parte di Potentia (Porto Recanati) e di Urbs Salvia (Urbisaglia). Poiché le circoscrizioni amministrative dei Longobardi erano modellate su quelle ecclesiastiche, l’integrazione di tutte queste diocesi scomparse comportò anche un vistoso allargamento del territorio fermano e quindi l’inizio di una lunga egemonia della città episcopale su un’area che andava dal fiume Potenza a oltre il Tronto. Molto più incerta e discussa è la delimitazione di quest’area verso ovest: sembra che dal Potenza, toccando l’attuale Macerata, seguisse il corso del basso Fiastra per dirigersi poi verso le sorgenti del Cremone, dell’Ete Morto, del Tenna e dell’Aso e, seguendo la valle di quest’ultimo fiume verso il mare, scendesse poi

tra Ripatransone e Offida, superando il Tronto e raggiungendo infine l’ultimo tratto del torrente Vibrata. Si tratta quindi della prima definizione del Fermano come territorio destinato a mantenersi, pur con diverse riduzioni soprattutto a nord del Chienti, nel corso dei secoli. Dal VI secolo in poi l’episcopato fermano raccolse un vasto patrimonio terriero costituito da lasciti testamentari. I terreni venivano poi affittati a soggetti privati, di solito “a terza generazione” (cioè per tre generazioni maschili), contro pagamento di somme di denaro. In un’epoca in cui le città erano quasi completamente scomparse, l’organizzazione del territorio era affidata alle pievi, chiese in cui si poteva impartire il battesimo e nei pressi (o all’interno) delle quali si potevano seppellire i defunti. Secondo alcuni studiosi le pievi avevano anche una funzione amministrativa. Notizie più precise sull’assetto del potere laico a Fermo si hanno solo nell’VIII secolo, quando un documento del ducato spoletino, datato 748, menziona tale Rabennone conte di Fermo. Ciò significa che la città episcopale era il centro di una contea sottoposta al ducato di

Spoleto. Non molti anni più tardi (770) tuttavia, un’iscrizione (conservata nel Museo archeologico di Falerone) ci informa che Fermo era retta non più da un conte ma da un duca, di nome Tasbuno. È probabile che il riconoscimento di una sede ducale (che sarà confermato in seguito da altri documenti) a Fermo fosse dovuto al tentativo del Regno longobardo del Nord di indebolire il Ducato di Spoleto allo scopo di annetterselo. Qualche anno dopo i rappresentanti del ducato fermano esprimeranno la loro fedeltà a papa Adriano I, già deciso a sostenere i Franchi contro i Longobardi. Nel 774 questi ultimi furono sconfitti definitivamente con la capitolazione di Pavia e gran parte d’Italia si trovò sotto la dominazione franca. Ancora nel 787 un diploma di Carlo Magno fa riferimento al “ducato di Fermo”, ma ben presto, in seguito alla nuova organizzazione dell’impero carolingio, la città episcopale diventa il centro di un comitatus o contea avente più o meno la stessa delimitazione sopra menzionata: a est il Mare Adriatico, a nord il Potenza, a sud il fiume Salinello, a ovest la contea di Camerino. A capo del comitatus vi era un conte, dotato

La Chiesa medievale di San Zenone

di poteri militari, amministrativi e giudiziari. Tale situazione sarebbe durata all’incirca fino al Mille. Un capitolare di Lotario, nipote di Carlo Magno e re d’Italia, datato 825, nomina Fermo, tra nove città italiane, come centro di studi per tutto il Ducato di Spoleto. Secondo l’interpretazione corrente si trattò del riconoscimento di una scuola per ecclesiastici già esistente presso la cattedrale in epoca longobarda. Tale istituzione doveva servire a formare non solo i sacerdoti, ma anche il personale amministrativo di un ambito territoriale che era assai vasto. Essa attesta una eccezionale continuità di studi nel corso dei secoli nella città di Fermo.

Marche/Il ricordo di Giuseppe Buondonno Porto Sant’Elpidio/Sita al piano terra di Villa Murri

Addio a Giovina Jannello, moglie di Paolo Volponi

Biblioteca Comunale, aumentano gli utenti

Si è spenta lo scorso 20 gennaio Giovina Jannello, la moglie di Paolo Volponi, scrittore, letterato urbinate al cui nome è dedicato il Premio Letterario Nazionale che da anni si svolge nel Fermano. “È per tutti noi una grande perdita - commenta Giuseppe Buondonno, tra gli organizzatori del Premio letterario - sia sul piano umano che culturale. Era una donna di straordinario fascino e di grande cultura che Paolo Volponi conobbe durante la sua esperienza ad Ivrea, all’Olivetti. Massimo Raffaelli per tutti noi l’ha ricordata ieri in un bellissimo articolo sul Manifesto. Giovina è sempre stata vicina al Premio Volponi, in particolare attraverso le figure di Enrico Capodaglio ed Emanuele Zinato, che è stato per sua scelta il curatore delle opere di Paolo Volponi per Einaudi. Con Angelo Ferracuti e tutta la comunità del Premio Volponi, ci uniamo al dolore della sua famiglia. Vogliamo in modo particolare mandare un abbraccio alla figlia Caterina”.

Sempre più utenti frequentano la Biblioteca Comunale “Carlo Cuini” sita al piano terra di Villa Murri. I dati relativi al 2017 confermano l’aumento dei cittadini che usufruiscono del servizio bibliotecario il quale garantisce numerosi servizi : quattro postazioni internet, sala audio-video con videoteca di film, documentari e cartoni animati, riproduzioni e fornitura documenti, prestito interbibliotecario ed un patrimonio librario che ammonta a oltre dodicimila volumi. Dal 2013 ad oggi si è passati da 6.363 utenti annuali che andavano in biblioteca a ben 6.850 nel 2017. Il numero di iscritti (tesserati Polo SIP) è salito a 2.490 rispetto ai 1.837del 2013. Consultazione in sede di libri e giornali, prestito domiciliare, consultazione internet, prestito interbibliotecario e document delivery, sono questi i maggiori servizi utilizzati e gli ultimi due sono particolarmente cari a studenti e ricercatori. Si ha infatti la possibilità, a km zero ed a costo zero, di ricevere libri e digitalizzazioni di parti di articoli e saggi da biblioteche anche molto lontane. Porto Sant’Elpidio si riconferma dunque “Città che legge” riconoscimento assegnato lo scorso anno dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e dall’Anci Nazionale che hanno compreso la città rivierasca tra i 366 comuni italiani che leggono di più. “In un era in cui tutto è volatile e telematico, avere un aumento così cospicuo degli utenti che si recano nella nostra biblioteca è sinonimo del successo dei servizi che offriamo – spiega Monica Leoni, Assessore alla Cultura -. Si sente sempre più parlare della morte della carta, in realtà non è così. L’aumento dei prestiti vuol dire che occorre saper lavorare incentivando il cittadino e creando un connubio perfetto tra cultura digitale e cultura letteraria”. La biblioteca di Porto Sant’Elpidio è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 11,30 e dalle 15 alle 19,30 mentre il sabato dalle 9,30 alle 13. Questi i recapiti tel. 0734.908311 – www.elpinet.it - psebiblioteca@elpinet.it

P.S.Giorgio/Interessante collaborazione

“Amemì”: nove giovani voci sangiorgesi nell’album di Mudimbi Luca, Aurora, Lisa, Claudia, Elisa, Alessia, Paola, Mary, Francesca: sono gli studenti dell’indirizzo musicale dell’ISC Nardi di Porto San Giorgio, classi II e III media, che hanno cantato con Mudimbi, artista sambenedettese in gara al Festival di Sanremo 2018, nel brano “Amemì”. “E’ stato emozionate vedere ragazzi così giovani cantare la mia canzone ed apprezzarla – dice Mudimbi - questo significa che sono riuscito ad arrivare ad un pubblico molto ampio e ne sono davvero molto felice”.

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Cultura/News

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Il micro micro racconto di Sergio Soldani

Brevi

LA STOLTA NOIA

Monte Urano Tornano i Mercoledì d’essai

Sauretta Bivi ed Eva Cavallari erano da poco andate in pensione, dopo quarant’anni d’insegnamento alla scuola elementare. Le loro mattine le dedicavano ai programmi televisivi più melensi o a qualche funerale che riusciva a creare un certo movimento di persone e qualche scambio di idee e battute sul defunto. Del resto le due non si erano mai sposate, essenzialmente perché maniacalmente esigenti sul tipo di maschio che sarebbe loro dover essere stato accanto per l’intera vita... E alla fine, sulle soglie della cinquantina, risiedendo anche in un territorio a scarsa densità abitativa, avevano contemporaneamente deciso di rimanere nubili per sempre. Però si sa che i pomeriggi o le serate invernali nei centri storici della nostra provincia italiana, se non si affrontano situazioni impellenti, ti obbligano a un tempo interminabile da trascorre e, dopo alcune partecipazioni a Messe vespertine, le due, anche ben riscaldate nelle loro residenze, venivano assediate dalla noia. Fu così che per un periodo si accanirono su ogni forma di descrizione dei peggiori e criticabili comportamenti dell’unica delle tre amiche indivisibili dei tempi del collegio delle Suore, la Martina Bugatti che, invece, si era sposata circa quindici prima con l’autista del Bus comunale che trasportava i ragazzi, dalle ancora fiorenti campagne, alle istituzioni scolastiche. Stefano, rimasto anch’egli scapolo fino all’incontro con la sua sposa, era a quei tempi un quarantenne desiderato, ma di scarsi mezzi economici, di umilissime origini, non aveva mai posseduto una casa di proprietà, viveva allora in affitto in una appartamentino grazie a degli zii di secondo grado tornati cent’anni prima dall’Argentina. Accadde che durante un pomeriggio di inizio primavera, egli in una delle brevissime pause lavorative, chiese alla docente:”Bella signora, le chiedo troppo se volesse sorbire un caffè insieme a me, oggi verso le 15 alla Pasticceria Polletti?”. La signora non esitò un solo secondo e di lì a poco si incontrarono, cominciarono a dirsi tutto l’uno dell’altra e arrivarono a parlarsi sino alle 19. Dopo poco più di un mese si sposarono. Molti furono gli invitati e la festa fu meravigliosa. Stefano si trasferì nel villino di famiglia della fresca sposa “Cavalier Vincenzo Bugatti”. Ora ancora lavorano, sebbene stiano progettando di andare in pensione... Ma per Sauretta ed Eva, la Martina rimarrà sempre una scaltra acchiappamaschi!

Si apre a Monte Urano la tredicesima stagione dei “Mercoledì d’essai”, appuntamento con il cinema ritrovato, primo ciclo. Le prossime proiezioni saranno il 14 febbraio “Hiroshima mon amour” di Alain Resnais, 1959; il 21 febbraio “Il terzo uomo” di Carol Reed, 1949 e il 28 febbraio “La morte corre sul fiume” di Charles Laughton, 1955. Si tratta di pellicole restaurate dalla cineteca di Bologna. Tutti gli spettacoli avranno luogo nella Sala delle Riunioni del Palazzo Comunale (ingresso da Corso Mazzini), con inizio alle ore 21,30. L’ingresso è libero. Per informazioni, ufficio cultura, tel. 0734.848723.

Pedaso Nuova sede dell’UTES Dopo l’apertura delle sedi di Carassai, Cossignano ed Acquaviva, l’UTES di San Benedetto del Tronto (Università di tutte le Età e del Tempo libero) a gennaio ha inaugurato una nuova sede a Pedaso. Dal mondo dei sommelier all’enogastronomia, dalla fotografia all’uso degli smartphone, dalla lingua inglese all’arte nel territorio per arrivare alla storia del cinema ed ai personaggi femminili nella storia, tante sono le iniziative e i corsi previsti. Per informazioni ed iscrizioni Info ed iscrizioni: signora Giancarla, Ufficio protocollo Comune Pedaso tel.0734.931319, oppure segreteria UTES tel. 0735.781465.

Porto San Giorgio “RC art”, mostra nel grattacielo Fino all’11 febbraio a Porto San Giorgio, nel bar “La terrazza sul mare”, piano terra fronte mare del cosiddetto grattacielo, è allestito un originale evento espositivo che pone a battesimo una nuova corrente artistica: il movimento denominato Recycled Computer art (RC art), un nuovo orizzonte nell’arte contemporanea. Espongono gli artisti Matteo d’Errico, Maria Teresa Berdini, Elisabetta Achille e Vincenzo Cestarelli.

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Marche/Presidente l’avvocato fermano Igor Giostra

Nasce la Fondazione Rete Lirica delle Marche È l’avvocato fermano Igor Giostra il primo Presidente della neo Fondazione Rete Lirica delle Marche, organismo costituito con la firma ad Ascoli Piceno davanti al notaio. I soci sostenitori della Fondazione sono, oltre al Comune di Ascoli Piceno, i Comuni di Fermo e Macerata, la Fondazione Teatro della Fortuna di Fano, mentre sono soci partecipanti l’Associazione – Teatro di tradizione Sferisterio, la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche e la Fondazione Rossini Opera Festival. “Aver firmato l’atto per la costituzione delle Rete Lirica, per la quale ha lavorato molto l’assessore Trasatti, per noi rappresenta motivo di soddisfazione e di grande orgoglio - ha dichiarato il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro -. Raccogliamo questa sfida storica che lascerà un segno non solo per Fermo ma per tutta la regione. E’ questo infatti un momento storico perché un passo come questo in una tradizione come quella del teatro e della lirica nelle Marche non s’era mai avuta”. “Questa fondazione è il coronamento e la concretizzazione di un percorso condiviso che è iniziato con il protocollo d’intesa – ha dichiarato l’assessore alla cultura Francesco Trasatti – un obiettivo perseguito e forte di quanto raggiunto in questo ambito fino ad oggi anche con risultati all’avanguardia a livello nazionale, basti pensare alle produzioni liriche anche del nostro

teatro con un triennio di produzione che ha fatto registrare numeri importanti sia in fatto di presenze di spettatori che di coinvolgimento di maestranze locali. Questa Fondazione lavorerà con una prospettiva ad ampio raggio aprendosi al Conservatorio e all’Accademia di Belle Arti. Le congratulazioni all’avvocato Giostra per il nuovo incarico che inorgoglisce la città anche in considerazione del fatto che suo zio Annio è stato il fondatore della Gioventù musicale, testimoniando sempre attaccamento e vicinanza alla musica ed alla sua bellezza”. “Si tratta di una Fondazione unica nel suo genere - le prime parole del Presidente della Fondazione Rete Lirica delle Marche Igor Giostra – un modello da importare in altre regioni che porterebbe un’emulazione sicuramente virtuosa in grado di valorizzare l’intera filiera della musica. Questa Fondazione non a caso nasce in una regione come la nostra che vanta una prestigiosa storia musicale e teatrale che con questo organismo saprà coniugare la sua ricchezza culturale con questa capacità di stare insieme, di aggregarsi e unire le energie valorizzando opere, maestranze e risorse locali per produzioni che faranno della qualità la principale forza”. Aderendo a questa Fondazione, l’Amministrazione Comunale di Fermo ha voluto proseguire il rapporto di partenariato già instaurato con i soggetti della Rete Lirica, costituendo una

realtà giuridicamente stabile che consentirà alla stessa Rete Lirica di acquisire una configurazione giuridica più adeguata alle finalità e agli obiettivi perseguiti. La Rete Lirica delle Marche è un organismo che ha consentito nella triennalità 2015-2016-2017 di attivare positive sinergie tra i maggiori teatri della Regione ed i soggetti (enti, istituzioni, fondazioni, compagini artistiche) che operano nel campo delle produzioni liriche, realizzando economie di rete e facilitando l’accesso ai canali di finanziamento destinati alla Musica Lirica e ottenendo un positivo riscontro. E’ per questo che il Comune di Fermo, di concerto con gli altri partners del circuito, ha voluto proseguire il rapporto di collaborazione instaurato all’interno della Rete Lirica regionale per realizzare nuove coproduzioni e confermare la tradizione lirica del Teatro dell`Aquila.

Belmonte Piceno/Erano fermi dai primi del ‘900 Fermo/Ospita tre associazioni locali

Nel 2018 al via gli scavi nella necropoli

Gli oggetti provenienti dalle scoperte effettuate sotto la direzione di Innocenzo Dall’Osso, dal 1909 al 1912, nel territorio di Belmonte Piceno, sono oggi custoditi nel Museo Archeologico Nazionale di Ancona. Da allora, in quell’area non lontana dal centro abitato, gli scavi non erano più ripresi. È stato possibile farlo grazie ai finanziamenti provenienti dall’Università di Friburgo. “I Tedeschi in genere hanno un interesse abbastanza alto nei confronti delle civiltà pre-romane” spiega Ivano Bascioni, sindaco di Belmonte Piceno. Come sono nati i primi contatti con Friburgo? “Grazie al lavoro di Joachim Weidig, studioso e archeologo che, In Italia, opera all’Università di Spoleto. Lui ha curato il progetto scientifico e ed è stato sia direttore che curatore del Museo archeologico di Belmonte”. A che punto siete? “Sono stati fatti i rilevamenti necessari con moderne tecnologie. Il terreno è stato analizzato con georadar. Il 2018 sarà l’anno dell’avviamento degli scavi. La spesa maggiore non proviene dalla parte iniziale degli stessi che verrà effettuata meccanicamente, ma dal personale che poi continuerà i lavori. Per questo i finanziamenti sono importanti e, la scelta di Belmonte, è stata per me sicuramente motivo di orgoglio”. Auspica che i Piceni siano un volano per il turismo locale? “Lo spero, lo speriamo. Vogliamo realizzare a Belmonte un museo di importanza regionale e anche nazionale sia con ciò che potremmo trovare attraverso i nuovi scavi, sia riportando i paesi i reperti che si trovano altrove. Siamo in trattativa con il Museo Archeologico Nazionale di Ancona che ospita 4000 pezzi e con il Museo Archeologico di Firenze che ha un’intera tomba che avrebbe bisogno di terminare il restauro. Poi c’è una stele a Bologna... delle trattative si sta occupando la Soprintendenza. I Piceni sono stati sempre trascurati rispetto ad altre civiltà pre-romane, credo sia giusto colmare questo divario”. (Silvia Ilari)

Inaugurata la “Casa della Musica” È stata inaugurata lo scorso 3 febbraio la nuova Casa della Musica in via Visconti d’Oleggio a Fermo (nella ex sede del Centro Montessori). Ospita tre associazioni musicali quali l’Accademia Musicale “Annio Giostra”-Gioventù Musicale d’Italia, Amadeus e la Vox Poetica Ensemble, sprovviste di una sede dopo che gli eventi sismici hanno determinato l’inagibilità delle loro. Associazioni che storicamente contribuiscono a promuovere la musica sia in città che nel territorio con iniziative di rilevanza nazionale intitolate alla Città di Fermo e fra le giovani generazioni con attività didattiche articolate e strutturate. Si tratta, in particolare, dell’associazione musicale Amadeus che coordina la Junior Band “Città di Fermo”, la Banda “Città di Fermo” e l’Accademia DAS di Fermo. Associazione che organizza concerti, corsi di formazione con ospiti di prestigio e iniziative, promuovendo al contempo la Città; così come

la storica Gioventù Musicale che organizza la Stagione Concertistica “Città di Fermo”, appuntamento della cultura musicale fermana e del territorio oramai consolidato che cura anche la formazione di bambini e adulti con l’Accademia intitolata ad Annio Giostra. Obiettivo di porre il nome di Fermo alla ribalta nazionale anche quello perseguito dalla Vox Poetica Ensemble che dal 2004 vede insieme cantori accomunati dalla volontà di approfondire lo studio e l’esecuzione del grande repertorio vocale per coro organizzando sempre con successo il Concorso Corale Nazionale “Città di Fermo”. Casa della Musica che rappresenta, dunque, l’opportunità per queste tre associazioni che diffondono il buon nome della città di continuare in questa loro mission sia promozionale che pedagogica ed educativa in una sede che favorirà scambi di esperienze e lo sviluppo di sinergie e collaborazioni.


Cartellone/News Musica

Teatro

Montegranaro

Montegiorgio

Tra febbraio ed aprile la Stagione Concertistica e quella musicale del Teatro La Perla di Montegranaro si incroceranno, tra eventi di assoluto prestigio. Si comincia domenica 11, alle ore 17.15, con il Quartetto Eirenne (Renato Marchese, violino; Samuele Danese, viola; Antonio D’Antonio, violoncello; Calogero Di Liberto, pianoforte) che si esibirà sulle musiche di Mozart e Brahms. A dir poco straordinario l’appuntamento del 25 febbraio, sempre a partire dalle ore 17.15, quando sul palco del teatro comunale saliranno I Solisti dei Berliner Philharmoniker e il Colibrì Ensemble. Christophe Horak (violino), Bruno Delepelaire (violoncello) e Yannick van de Velde (pianoforte), accompagnati dalla compagine di Pescara, delizieranno il pubblico con un programma incentrato sulla figura di Ludwig van Beethoven. Domenica 4 marzo, alle ore 21.30, sarà la volta di Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax soprano e baritono) e Natalio Mangalavite (piano, tastiere e voce). Dopo 6 anni dall’ultima fortunata uscita discografica “Futbol”, il trio Servillo-Girotto-Mangalvite (foto), che parteciperà al Festival di Sanremo presenta il nuovo album ed allarga la personale ricerca musicale e letteraria. “Parientes” è un viaggio nei ricordi, nelle persone, nell’immaginario di un popolo migrante che ha dato vita ad un’altra cultura e, nel contempo, ha preservato la propria portandovi nuova linfa; è un arco che si tende fra le sponde e nel tempo. Nascono, così, avventure d’amore, ricordi, intrecci sentimentali, e tra una milonga, un tango, una cumbia, emergono storie di vita vissuta, di fatiche quotidiane e voglia di riscatto, di legalità e delinquenza, e, perché no, di tradizioni culinarie da esportare e mantenere come tratto imprescindibile e distintivo di una comunità. Sempre a Montegranaro sono in programma i concerti di Ezio Bosso e la FORM (già sold out) per l’11 marzo e quello di Luca Barbarossa, anche lui reduce dalla kermesse sanremese, per il 7 aprile. Tel. 338.4321643 - www.tam.it

Brooklyn, novembre 1938. Sylvia Gellburg, ebrea, casalinga, viene improvvisamente colpita da un’inspiegabile paralisi agli arti inferiori. Il medico, Herry Hyman, suo coetaneo e conoscente, è convinto della natura psicosomatica del male e, al tempo stesso, è sentimentalmente attratto dalla donna, mentre il marito di Sylvia, Phillip, non riesce ad accettare quanto sta accadendo. Ben presto emerge che Sylvia è ossessionata dalle notizie delle persecuzioni contro gli ebrei in Germania... Elena Sofia Ricci, Gianmarco Tognazzi e Maurizio Donadoni sono i protagonisti di “Vetri rotti” un intenso spettacolo in programma a Montegiorgio, Teatro Alaleona, lunedì 19 febbraio alle ore 21. Tel. 0734.952067 - www.teatroalaleona.it

Al Teatro La Perla si incrociano melodie senza tempo

Vetri rotti, uno spettacolo che fa riflettere

Porto San Giorgio

Lillo & Greg, solo il meglio! “The best of” mette in scena un frizzante “varietà” che ripropone tutti cavalli di battaglia della famosa coppia comica tratti dal loro repertorio teatrale, televisivo e radiofonico. Una miscela esclusiva ed esilarante rappresentata da tutto il meglio di Lillo e Greg. Musica, sketch, poesie, trailer... intrattenimento puro... Questo lo sfavillante, arguto e irresistibile repertorio firmato Lillo e Greg che andrà in scena al Teatro Comunale di Porto San Giorgio venerdì 23 febbraio alle ore 21,15. Tel. 392.3429126

Fermo

Calendar Girls al Teatro dell’Aquila Calendar Girls è una commedia di culto basata su un fatto realmente accaduto alla fine degli anni ‘90 in Inghilterra: un gruppo di donne di mezza età di un’associazione femminile legata alla chiesa, realizza un calendario di nudi artistici per una raccolta di beneficenza. L’iniziativa fa scalpore: le modelle che posano nude per il calendario sono le attempate signore dell’associazione, la location dello shooting fotografico è la sala parrocchiale sede dell’associazione. Appuntamento con Angela Finocchiaro e Laura Curino al Teatro dell’Aquila di Fermo i prossimi 24 febbraio ore 21 e 25 febbraio ore 17. Tel. 0734.284295

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9 febbraio 2018

Inchiesta/Scuole Cartellone/News Feste popolari

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Fermano

Fermo

Arriva il carnevale, tanti gli eventi nel territorio Carnevale, la festa più allegra dell’anno coinvolge il Fermano. Partendo da nord, da Sant’Elpidio a Mare, dove le associazioni cittadine, coordinate dalla Pro Loco, hanno varato il cartellone del Carnevale Elpidiense 2018 e della quarta edizione del corso mascherato “Favolando”. Venerdì 9 (ore 21, Auditorium “Giusti”) spettacolo teatrale per bambini organizzato da “Lagrù”, sabato 10 dalle ore 21 Soirée di Carnevale nei saloni della Contrada San Giovanni. Gran Carnevale domenica 11 con la quarta edizione di “Favolando” il corso mascherato con carri e gruppi a tema che percorreranno le vie della città fino a piazza Matteotti, tornando a far vivere il centro storico dopo la rimozione delle impalcature post sisma. L’adesione quest’anno sfiorerà i venti gruppi (lo scorso anno furono 12) e si annuncia una grande spettacolarità. Per chiudere martedì 13 Carnevale dei bambini a cura della Parrocchia nella sala Giovanni paolo II e in piazza Matteotti. Fermo e Porto San Giorgio si uniscono con una proposta integrata: il carnevale “Sottosopra” è un contenitore che accoglie le tradizioni carnascialesche delle due città, dagli spettacoli di strada, ai concerti, dai veglioni alle parate e ai giochi in piazza. Il clou domenica 11 con la sfilata di gruppi mascherati lungo le vie del centro di Fermo e grande festa in Piazza del Popolo e martedì 13 quando ci si sposterà a Porto San Giorgio, anche qui con gruppi mascherati, corteo, animazione ed, infine, rogo di Re Carnevale. Ci spostiamo in Valdaso: due le sfilate di gruppi e carri programmate ad Altidona, la prima, programmata domenica 11 febbraio, in località Marina; la seconda, martedì 13, attraverserà il centro del paese, mentre lunedì sera 12 febbraio si andrà tutti a Pedaso nel palazzetto dello sport comunale per il veglione e la premiazione dei gruppi e dei carri. Sempre a Pedaso, domenica a partire dalle ore 14,30, sfilata lungo le vie del centro e festa al Platano Verde. A Montefiore dell’Aso tutto pronto per la 37^ edizione del carnevale che si svolgerà domenica 11 e martedì 13 febbraio. Saranno sei i carri partecipanti: via Trieste, San Giovanni Band, Piazza della Repubblica, via Gentile, Molino & Marconi, il carro dei bambini. Una delle novità di questa edizione è la sinergia instaurata con gli esercizi commerciali del paese che aderiranno al carnevale proponendo ognuno un piatto o una bevanda a tema. Da una vallata all’altra: Monte Urano vive intensamente questo periodo. L’intera comunità è coinvolta nella preparazione di maschere e carri che sfileranno nel centro storico martedì 13 e domenica 18 febbraio. A Montegiorgio l’appuntamento con i corsi mascherati è domenica 11 dalle 14,30 (partenza dal Liceo “Medi” e arrivo in Piazza Matteotti); sempre domenica 11 Amandola si appresta a vivere il 34° Carnevale de li Paniccià, con carri allegorici, gruppi mascherati, macchiette, musica e intrattenimento. Ma i festeggiamenti non si chiudono martedì grasso: domenica 18 febbraio tutti a Montegranaro per il caratteristico Carnevale Montegranarese, anche qui corso mascherato dalle 14,30 lungo le vie del centro con sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati, musica e animazione. Alessandro Sabbatini

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Elettronica in fiera Appuntamento sabato 10 e domenica 11 febbraio con la Fiera dell’Elettronica e del tempo libero al Fermo Forum, manifestazione giunta alla decima edizione. Verranno occupati due padiglioni per un totale di 8.000 mq di spazio espositivo. Tante le iniziative proposte per far trascorrere ai visitatori due giorni pieni di divertimento. Tel. 335.6287997 www.electrofiere.it

Teatro ragazzi

Gli stivali del gatto Lo spettacolo “Gli stivali del gatto”, in programma domenica 18 febbraio alle ore 17 nel Teatro Comunale di Porto San Giorgio, per la stagione di teatro ragazzi, si presenta come uno scherzo leggero e irridente, dove tutte le situazioni che possono prestarsi alla risata, allo sberleffo, al nonsense e all’effetto comico sono amplificate ed accentuate dagli interventi dei personaggi come in una sorta di viaggio fantastico, con il trionfo della bizzarria e del gioco. Lo spettacolo adatto a bambini dai 5 anni. Tel. 335.5268147

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Sport/News

9 febbraio 2018

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Pallavolo/Iniziata la seconda fase

Tiro alla Fune/Secondo posto per i Cobra Fermo

La Videx ora fa sul serio

Bellatores Monte Urano campioni d’Italia

Terminata la prima fase del 73° campionato di Serie A2 UnipolSai, con la M&G Videx Grottazzolina che si è piazzata al quarto posto nel girone Bianco, si è passati alla seconda con ogni squadra che disputa gare di andata e ritorno con le formazioni provenienti dal girone opposto (la Videx incontrerà solo le quattro squadre del girone Blu: Bergamo, Tuscania, Brescia e Spoleto). Non si ripetono quindi le gare già disputate tra squadre dello stesso girone, i cui punti conseguiti nella Prima Fase sono però inseriti nella classifica di partenza della Seconda. Al termine della Seconda Fase, il 25 marzo, ecco quello che accadrà nella Pool A: dalla prima alla sesta classificata si accede di diritto ai quarti di

Alle finali del Campionato Italiano di Tiro alla fune, Categoria 640 Kg, svolte al PalaSport di Via Leti a Fermo, vincono a sorpresa i Bellatores Monte Urano. Ultimo atto tutto fermano, al termine del quale la formazione allenata da Rinaldo Sollini ha messo, per la prima volta, la firma sul muro della storia. Secondi i Cobra Fermo. Questi, dunque, i nuovi Campioni d’Italia Cat. 640 Kg di Tiro alla Fune: Devid Camargo, Lorenzo Paniccià, Rinaldo Sollini, Eduart Hoxha, Massimiliano Malvatani, Andrea Ercoli, Manolo Pacioni, Alessandro Quinzi, Gnogno e Francesca Massetti, Devis Pennesi, Lorenzo Corsi ed Alex Petrini. Dunque in casa del sodalizio calzaturiero, il 28 gennaio 2018 è un giorno già passato alla storia e che verrà ricordato a lungo. Ottimi secondi, i Cobra Fermo hanno subito riconosciuto i meriti degli avversari. Perché la soddisfazione dei Bellatores è tanta: “Tra 3 anni saremo noi i campioni d’Italia”, si ripromisero nel 2015, quando fondarono questa nuova realtà per gettarsi in una avventura che fino ad oggi, per loro stessa ammissione: “sembrava impossibile”. “Tanti tiratori non si conoscevano,

finale play-off promozione; settima e ottava affrontano negli ottavi di finale (con gare di andata e ritorno ed eventuale golden set) la prima e la seconda classificata della Pool B. Le due squadre vincenti completano la griglia dei quarti di finale play-off, le due perdenti terminano la stagione. Si va poi con le semifinali e con la finale, sempre al meglio delle cinque partite. E’ prevista soltanto una promozione in Superlega.

Pallacanestro/Giovane elpidiense sugli scudi

Marconi, esordio ok negli USA “Tu vuo fa l’americano?” cantava Renato Carosone nel lontano 1956 e l’americano Andrea Marconi l’ha fatto ma proprio bene. All’esordio negli USA nella squadra del Manistee Catholic Central High school (MCC) il nostro Andrea ha realizzato 11 punti con 4 rimbalzi, 4 assist e 4 palle recuperate. Dalla Malloni Porto Sant’Elpidio Under 18 con qualche apparizione anche nella B Nazionale, agli Stati Uniti nella città di Manistee situata nello stato del Michigan, Andrea disputerà una conference di undici squadre e avrà modo di confrontarsi con una realtà completamente diversa dalla nostra. Già dall’esordio però il classe 2000 elpidiense ha dato spettacolo spaccando la gara nel terzo quarto e risultando al termine del match uno dei migliori in campo. Chi ben comincia è a metà dell’opera ed inizio migliore non poteva esserci! Good luck Andrea!

Bocce/Obiettivo salvezza

Montegranaro a metà classifica Per la Bocciofila Montegranaro all’ennesima partecipazione nel massimo campionato di Bocce specialità Raffa alla fine del girone d’andata è tempo di bilanci. Con 15 punti in 11 giornate che assicurano finora il sesto posto con un discreto margine di vantaggio rispetto alle concorrenti impegnate nella lotta per la salvezza, il bilancio sarebbe abbastanza positivo, anche se c’è un po’ di delusione in casa calzaturiera per i risultati negativi delle ultime 3 giornate. Fino all’ottava giornata il torneo dei veregrensi allenati da Antonio Di Chiara era stato di livello assolutamente superiore alle attese, con importanti vittorie contro squadre molto blasonate già campioni d’Italia quali Milano (nella foto il punto decisivo) e L’Aquila, raggiungendo anche il secondo posto in classifica. Pur rimanendo sempre con i piedi ben saldi per terra, consapevoli che la conquista della salvezza era e rimane il primo obiettivo della società calzaturiera, capitan Angrilli e compagni erano saliti agli onori delle cronache nazionali, per gli inaspettati risultati ottenuti sino alla pausa natalizia. L’ultimo mese, invece, ha regalato la miseria di un punto in 3 gare, con 2 sconfitte interne contro squadre aventi organici sicuramente superiori come la capolista Boville Marino Roma e l’altra compagine più volte scudettata del Monastier Treviso, mentre il punto conquistato è molto prezioso, in quanto strappato in trasferta ad una diretta concorrente quale il G.S.Rinascita Modena. Ora per gli uomini del Presidente Giampietro Catini ci sarà un girone di ritorno difficile, dove sarà fondamentale ripartire con il piede giusto per cercare di spezzare subito la serie negativa dell’ultimo periodo. (Endrio Ubaldi)

non avevano mai toccato la corda fino a quel momento – proseguono nel loro racconto - eppure, la promessa, nel giro dei 3 anni, è stata mantenuta. Quest’anno, nonostante uno dei campionati più competitivi di sempre, i Campioni d’Italia 2018 categoria 640 kg siamo noi!”. Per la cronaca, al terzo posto si sono classificati i “Black Bull” di Camaiore. I vice campioni della Cobra Fermo, che già meditano la rivincita, iniziano a concentrarsi sui campionati mondiali di tiro alla fune che si terranno dall’8 all’11 marzo prossimi a Xuzhou, in Cina. Perché nella Nazionale Italiana che prenderà parte all’evento figurano ben sei atleti che gareggiano per i sodalizio fermano. Si tratta di Cristiano Ferrara, Stefano Cintio, Paolo Giacomozzi, Luigi Luciani, Andrea Mignani e Devis Palmieri. Uberto Frenquellucci

Altetica Leggera/Massucci e Verdecchia da record

La Sport Atletica Fermo va di corsa! Due giovani promesse dell’atletica della SAF (Sport Atletica Fermo) che hanno già entrambi un ricco curriculum sportivo ma che nei giorni scorsi si sono particolarmente distinti. Si tratta del velocista Vittorio Massucci, classe 1999, sangiorgese, studente del Liceo Classico, categoria Junior, che ai primi di gennaio ha stabilito il nuovo record regionale marchigiano dei 60 metri piani indoor sulla pista al coperto di Ancona, record stabilito nella batteria di qualificazione conclusa con il tempo di 6 secondi e 88 centesimi, tempo che migliora il precedente record di 6”89 ottenuto oltre vent’anni fa dal sangiorgese Luca Verdecchia. Classe 2001, di Monte Urano, studente di ragioneria, Mattia Mecozzi sempre ad Ancona ha stabilito la migliore prestazione italiana con 7’’03 sempre sui 60 metri nella categoria allievi.

Tiro con l’Arco/Esperienza proficua in Francia

Vetrina per Lorenzo Scalella Dal punto di vista del risultato sicuramente non è stata una buona prova, in quanto non è riuscito a qualificarsi per l’ Olimpic Round (fase finale) dell’ ”Indoor Archery World Cup” di Nimes (Francia). Ma quella di Lorenzo Scalella, atleta di punta della Compagnia Arcieri del Girfalco di Fermo, è stata comunque un’ottima esperienza se si considera che ha partecipato ad una gara internazionale che sicuramente ha accresciuto l’esperienza e la conoscenza tecnica dell’atleta. Scalella ha avuto modo di confrontarsi con i migliori arcieri mondiali della specialità. Nella fase di qualificazione, l’arciere fermano ha tirato sulla stessa piazzola fianco a fianco al fampione olimpico in carica, il coreano Ku Bonchan. Questa sua esperienza internazionale sicuramente ha contribuito a far conoscere maggiormente la Città di Fermo e gli Arcieri del Girfalco del Presidente Vittorio Marzetti. (u.f.)


9 febbraio 2018

Sport/News

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Ciclismo/Ottime prospettive per il sodalizio veregrense

Calzaturieri pronti per le sfide della nuova stagione Per la storica società ciclistica dei Calzaturieri Montegranaro fondata nel 1970 si avvicina il 50° anniversario di onorata attività agonistica. Il sodalizio giallo-rosso e blù guidato egregiamente dal giovane Presidente Cristian Acciarini nipote dello storico “Presidentissimo” Pietro Sesto Strappa venuto a mancare troppo presto sette anni fa, con il grande aiuto del fidato collaboratore di sempre Giuseppe Viozzi, si presenterà alle autorità locali e territoriali il prossimo 10 febbraio presso la sala consiliare del Comune di Montegranaro. Dopo le belle soddisfazioni della stagione 2018 con l’acuto dell’ottimo Taschin vincitore solitario del

Gran Premio “San Serafino” (nella foto il suo arrivo in Viale Gramsci) i 14 corridori pronti a difendere la società veregrense sono: il confermato Luca Taschin, il neo acquisto Chirstian Carmona colombiano under 23 secondo al campionato nazionale della sua nazione, mentre l’ingaggio più importante è Rino Gasparini, un velocista con trascorsi già in squadre categoria “Continental” pluri vittorioso nella categoria, fresco di stage con i professionisti dell’ “Androni Giocattoli”; i giovani “Juniores” Lorenzo Casadei (romagnolo con 2 vittorie nella categoria di provenienza) e Yuri Passa (ciclista romano con 5 vittorie fra gli juniores). Gli altri portaco-

Ciclismo/C’è voglia di far bene

lori dei Calzaturieri saranno: Zanni Roberto, Pignocchi Alessio, Ioli Cristian, Gallo Marco, Gambuti Matteo, Meschini Riccardo, Candi Alessio, Candi Angelo. I Direttori Sportivi saranno: Cacciamani Alessandro, Pallotta Domenico, Serrani Emanuele, Santini Danilo, mentre l’ex corridore della squadra montegranarese Juan Pablo Valencia sarà un dirigente che coadiuverà lo staff tecnico. I presupposti per far bene con risultati di livello ci sono, la società è assolutamente collaudata con tanti anni di esperienza e decine di atleti passati al professionismo, con in primis il vice campione nazionale di diversi anni or sono Sergio Mari-

nangeli. Importante è anche l’impegno organizzativo della società del Presidente Acciarini, che nel corso della stagione organizza ben 4 corse molto importanti: a Corridonia nella zona industriale con il Gran Premio “Meccaniche Luciani”, a Montecosaro con il Gran Premio dell’ “Annunziata”, a Montegranaro con il Gran Premio “Città di Montegranaro” a luglio ed il Gran Premio “San Serafino” ad ottobre in occasione dei festeggiamenti per il Santo Patrono. Endrio Ubaldi

Ciclismo/Nuovo team fermano

Pedale Fermano in partenza È nata la ASD Top Bike Tante novità con la voglia di fare sempre meglio. Questo l’intento della Pedale Fermano Eventi Autonoleggio.it, un team ciclistico che nel corso degli anni si è ritagliato uno spazio importante nel panorama nazionale, con tanti successi importanti uniti ad organizzazioni di grandi eventi. La novità in assoluto di questo team è rappresentato dal fatto che vestirà la casacca rossonera il Campione Italiano Master 3 Sirio Sistarelli (foto), che nel luglio scorso ha conquistato la maglia tricolore a Monte Urano e che avrà il ruolo di capitano. Per quanto riguarda gli agonisti, è arrivata la conferma del Campione Nazionale CSI Lorenzo Chiodi, che sarà affiancato dall’ex professionista Guido Trombetta, Federico Bianchi (Ex Under 23), Stefano Aliberti, Lorenzo Bufalini, i dai fratelli umbri Fabio e Mirco Conti senza dimenticare il nuovo arrivato Sandro Tantucci. Riconfermato anche Franco Di Giacinto che aveva conquistato nel 2016 il titolo nazionale CSI al pari di Stefano Luccerini che si è lau-

reato in carriera campione Italiano Uisp e Campione Nazionale CSI. L’anima pulsante sarà come sempre quella di Alessandro Fasciani ben supportato da Michele Mancini, Paolo Mazzoni, Mauro Montelpare, Giovanni Teodori, Leonardo Piattoni e Stefano Polci. Ci potrebbe essere anche il debutto di Dino Rapazzetti. A questi vanno aggiunti coloro che non sono agonisti, ma indispensabili a livello di collaborazione, come Marzoni, Corvaro, Postacchini, Rametta, Braconi e tanti altri. Uberto Frenquellucci

Elezioni POLITICHE 2018 Spazio di comunicazione nel periodico CORRIERE NEWS

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“La squadra della ASD Top Bike? Questa nuova Società Sportiva di Fermo, nasce dall’idea e dal piacere di condividere la passione della Bici. Inizia cosi questa nuova avventura per la quale abbiamo creato tutti i presupposti affinché possa durare nel tempo”. Parole e musica di Fabio Alati, deus ex machina del neonato sodalizio ciclistico fermano del quale è atleta, consigliere e factotum. Squadra che, nel rispetto di una consolidata tradizione ciclistica, ha fatto la sua ultima uscita del 2017 proprio il giorno di San Silvestro: “Siamo partiti in più di 15 – prosegue Alati – e ci siamo fatti una bella passeggiata sino a San Benedetto del Tronto. Una volta a destinazione ci siamo presi tutti in bel caffè in un bar del luogo e siamo ripartiti. Una volta rientrati a Fermo, sul piazzale antistante la Top Bike Components ci siamo scambiati gli auguri di fine anno degustando tutti un sostanzioso aperitivo. Essendo una nuova squadra, per noi questa dell’uscita di fine anno è stata la prima volta. Con il Presidente Francesco Stortoni ed ill Vice Presidente Pasquale Bocale, anch’essi atleti, stavamo considerando questo aspetto: è andata decisamente bene. Sono intervenuti anche ciclisti di altre società, nel rispetto del nostro modo di pensare che è quello di essere liberi ed aperti a tutti”. (u.f.)

ANNO 16 - n.2 - 9 febbraio 2018

Editore: Edizioni Fisal Dir. Responsabile: Alessandro Sabbatini Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa Stampa: Tipografia Luce - Osimo Vignette: Daniele Ripani Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.223110 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@corrierenews.it

Per la vostra pubblicità: 0734.223110 Autorizzazione Tribunale di Fermo n. 2/2003 del 11/03/2003

Prossimo numero in distribuzione dal 1° marzo al 12 aprile 2018



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