CORRIERE NEWS GENNAIO 2018

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Salute

Andrea Vesprini nuovo Direttore della UOC Rischio Clinico e Governo Clinico

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Cartellone

ANNO 16- N.1/2018 - 12 GENNAIO

A Montegranaro musica e teatro protagonisti della nuova stagione

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Periodico di informazione del Fermano Distribuzione gratuita

Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DBC Ascoli Piceno.

Spazi di memoria

Scrigni di sapere L’importanza di conservare e tramandare il nostro patrimonio storico culturale per un futuro consapevole 7 Ambiente

8 Salute

12 Economia

Una costa da difendere

Le patologie del surrene

L’occupazione che non cresce

14 Terra nostra 15 Terra nostra 18 Cartellone Novità a Verso Elettronica in mostra Belmonte Piceno le elezioni al Fermo Forum

22 Sport Stagione sciistica, si parte


Inchiesta/Memoria

12 gennaio 2018

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Custodire il nostro sapere, un obbligo morale in un’epoca di grande crisi culturale

I luoghi dove è conservata la Memoria di Daniele Maiani

N

on è facile parlare di come riuscire a conservare la propria identità culturale, i percorsi che ci hanno portato ad essere quello che siamo, sia come individui sia come membri della società in cui viviamo. E’ difficile già farlo solo se riflettiamo su noi stessi: scavare negli angoli della nostra memoria, spesso volutamente poco illuminati, è un’operazione faticosa e talvolta dolorosa che riporta a galla, oltre che ricordi piacevoli, anche cose che proprio piacevoli non sono state e fanno ancora male. Figuriamoci poi cosa succede quando dobbiamo scavare, portare alla luce, catalogare e cercare di salvare per i posteri quello che una intera società, con tanto di correlato inconscio collettivo, ha fatto e prodotto anche solo in un territorio, figuriamoci nell’intero mondo. L’impresa sarà tanto ardua e difficile che, o per una sorta di scoraggiamento o per una operazione di rimozione psicanalitica vera e propria, la cura per i luoghi, e gli studi relativi a queste operazioni di conservazione (lèggi: musei, biblioteche, pinacoteche, archivi…) vanno sempre a rilento se tutto va bene, o non si fanno per niente nella pluralità dei

casi. Anzi, più la crisi, non solo quella economica, ma anche quella culturale, è grande, più viene la tentazione di passare un colpo di spugna su quello che i nostri avi hanno prodotto, pensato e conservato per le generazioni future. Perché accade questo? Perché viviamo in una società dove i valori fondanti sono cambiati radicalmente: il denaro, il guadagno e il potere inteso come possibilità di prevaricare il prossimo in maniera quasi illimitata, sono i fondamenti di una società che sembra votata a una commistione di popoli quasi a volerli rendere privi di una storia senza una storia, di una identità senza identità, in modo che quando non sapremo più chi siamo e da dove veniamo, la nostra civiltà sarà finita e il vivere sociale sarà una cosa diversa da come la conosciamo ora. Ancora ci sono qua e là delle lucine accese nella notte imminente che ricordano alla gente dove bisognerebbe camminare in maniera sicura: sono i pochi custodi, estimatori, studiosi della nostra cultura millenaria; sono gli insegnanti di musica dei conservatori, delle scuole di musica, delle bande che infondono cultura nonostante tutto nei giovani e li spingono a ricercare il bello; sono gli amanti della pittura

e i curatori delle pinacoteche che con pochi mezzi e molti sacrifici permettono a chi vuole di stare qualche ora a contatto con il bello e rigenerare attraverso la vista l’animo. E infine sono gli amanti dei libri e i bibliotecari che custodiscono e curano il sapere e i supporti su cui questo viene tramandato, generazione dopo generazione.

Nella speranza che tutto questo non abbia una fine, certo che farete tutti voi del vostro meglio perché tutto il bello e quanto serve a custodirlo non vada perduto o non sia sommerso dalla sabbia dell’incuria e dell’ignoranza, mi è gradita l’occasione per augurarvi un nuovo radioso anno all’insegna del sapere e privo di avidità.

Biblioteca di Fermo e Wikipedia, la “strana coppia” che guarda al futuro

La storia a portata di un click di Federica Balestrini

Creare una community per la promozione collettiva della storia e della cultura della città di Fermo, è questo l’obiettivo del progetto ‘Fermo Loves Wiki’, ideato dalla Biblioteca Civica di Fermo in collaborazione con Wikipedia, mirato a creare una diade fra due realtà che potrebbero sembrare a prima vista inconciliabili. Attraverso le risorse informative e dalla raccolta della biblioteca cittadina sarà infatti possibile d’ora in avanti creare contenuti ad accesso libero sulle piattaforme wiki online, coinvolgendo chiunque sia interessato alla storia e alla cultura della città di Fermo e del suo territorio di riferimento. “La nostra è una biblioteca al passo con i tempi – afferma l’assessore alla cultura Francesco Trasatti -. Al di là del valore della struttura bibliotecaria come patrimonio, ogni qual volta essa mette in campo nuove iniziative sa essere moderna, incredibilmente moderna”. Del resto, riuscire con un progetto del genere a legare il mondo di wikipedia con il mondo della biblioteca per così passare dal testuale al reale, non potrà che creare un legame di appro-

fondimento innovativo. “So già che il gruppo di lavoro creatosi sta aumentando – prosegue l’assessore - segno evidente che l’esperimento interessa. Quest’ultimo, in aggiunta, spazia dall’alternanza scuola lavoro ai corsi di formazione gratuiti, dai laboratori agli incontri di formazione, il tutto per creare un nucleo che possa aggiornare wikipedia attraverso i libri e il patrimonio della biblioteca”. Quale valore aggiunto apporterà alla città? “La biblioteca è un luogo che diventerà sempre più luogo dinamico e di cultura. Non si tratterà più soltanto di uno spazio dove i ragazzi si recheranno per studiare, preparare gli esami o consultare i libri. Inoltre Wikipedia ed il suo gruppo di lavoro, non sono le uniche iniziative volte alla promozione culturale. Abbiamo dato vita al lavoro sul software libero, a quello di formazione ed invito alla lettura, agli incontri con le case editrici come Zefiro, ai laboratori con i ragazzi e alla collaborazione con il Comune di Macerata, essendo Fermo divenuta Centro di Coordinamento per le Marche Sud per ciò che concerne il discorso di rapporto librario”. Il progetto ha richiesto molto tempo? “No, non

parlerei di lavoro duro. “Fermo Loves Wiki” non ha richiesto molto tempo, ma le difficoltà si insidiano ogni qualvolta si desideri essere al passo con i tempi, mantenere l’efficienza dei servizi standard affiancando loro nuove progettualità ed il saper intendere il possibile successo delle iniziative da parte del pubblico o di chi vi partecipi. ‘Fermo Loves Wiki’ giunge dopo che quest’anno la biblioteca ragazzi ha azzerato le liste d’attesa, potenziando le aperture mattutine per le scuole e potenziando di conseguenza l’orario per la biblioteca ragazzi. La mia intenzione per il 2018 è quella dare il via all’orario continuato al fine di consentire un accesso libero alla biblioteca senza intervalli ed intermezzi”. Progetti futuri? “Progetto molto interessante, e che renderemo pubblico a gennaio tramite una conferenza stampa, riguarda l’erbario storico della biblioteca – conclude Trasatti -. Un ulteriore utilizzo del patrimonio della biblioteca, in un’altra declinazione. Ciò che mi preme è di veicolare la capacità della biblioteca di sapersi modernizzare, di saper far capire che può mettere a disposizione il proprio patrimonio in tanti modi diversi.”


12 gennaio 2018

Inchiesta/Memoria

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La struttura di Amandola trasferita nella Collegiata dopo il terremoto

Dentro il Museo del Paesaggio tutto il fascino dei Sibillini di Andrea Braconi

Sarà pure una sede temporanea quella della Collegiata di Amandola, ma l’allestimento del Museo del Paesaggio (conosciuto anche come Museo Antropogeografico) colpisce con ancora più forza, tra immagini, oggetti e rilievi dell’area del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il terremoto, in questa città come nelle altre affacciate su questo autentico paradiso naturalistico, ha danneggiato tantissime strutture. Tra queste il Chiostro e la Chiesa di San Francesco, che ospitavano un museo che sin dalla nascita nel 2005, voluta anche da Legambiente e dall’ente Parco, si è subito caratterizzato per il suo essere “toccato” e non soltanto guardato. “Era quella la sua concezione - spiega il responsabile Giorgio Tassi - e anche se inizia ad avere

una certa età con l’Amministrazione comunale abbiamo di aggiungere nuovi elementi, per andare verso quella che definiamo modernità: da qui la parte relativa all’esperienza con video, canti degli animali, erbario, osservazione dei punti e una macchina degli odori e del tatto, realizzata lo scorso anno”. All’ingresso spiccano gli elementi della civiltà contadina ma, soprattutto, le foto scattate negli anni dallo stesso Tassi, “un corredo di immagini di paesaggi per dare valore alla parola” come rimarca lo stesso autore. Nonostante il sisma, le strutture del museo originale sono state conservate. Tra queste il famoso plastico dei Sibillini. “Finalmente lo abbiamo posizionato nel giusto verso, precedentemente era messo in orizzontale a causa della mancanza di spazi. Inoltre, abbiamo aggiunto anche i nomi delle montagne principali, per aiutare i visitatori nel riconoscere cime, gole, laghi e percorsi”. Girare dentro il Museo del Paesaggio significa anche cogliere tutto il racconto geologico, vegetazionale e degli animali, con le varie descrizioni e gli elementi inseriti nelle bacheche. Di grande interesse anche le parti relative agli aspetti antropologici, come i mestieri, le tradizioni, la tessitura e l’arte della lana, quest’ultima preponderante per lo sviluppo dell’area; poi quelle delle tradizioni della cucina, della pasto-

rizia con la presenza di suppellettili ed arnesi, quella agricola e l’altra sulla produzione di carbone. Anche qui risulta perfetto il connubio con le immagini di Tassi, utilizzate “per descrivere i differenti paesaggi e dare un’idea di cosa sia effettivamente un paesaggio”. Ma la zona che sembra più colpire i bambini (e anche gli adulti) è quella delle grandi schede ruotabili, che raccontano la storia dei Sibillini e le sue peculiarità sotto l’aspetto storico, naturalistico e geologico. Schede che custodiscono la memoria e anche il futuro di un’area straordinaria in ogni sua sfumatura. E perfettamente raccontata in un gioiello come la Collegiata, sicuramente tra i motori dell’economia culturale e turistica da valorizzare al meglio in questa ancora complessa fase post terremoto.

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Inchiesta/Memoria

12 gennaio 2018

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Ancora lontana la digitalizzazione completa

L’Archivio di Stato, la base dei beni culturali di Serena Murri

Spazi finiti adibiti a contenere documenti e materiali potenzialmente infiniti. Questo è l’Archivio di Stato di Fermo, la Direttrice è Francesca Mercatili che da due mesi sostituisce Maria Vittoria Solero. “Il bene archivistico è la fonte primaria di ricostruzione di tutti gli altri beni culturali, intesi come monumenti e biblioteche ed è quello di più difficile accesso. Da quelle fonti è possibile ricavare la storia - spiega la Direttrice - ma spesso ci ricordiamo dell’esistenza dell’archivio solo quando diventa necessario andare a reperirvi dei documenti. Purtroppo per quanto riguarda la gestione documentale c’è poca attenzione: l’archivio viene considerato all’ultimo posto tra i beni culturali”. Grazie a collaborazioni con ditte esterne, l’archivio si avvale di personale qualificato per il reperimento di ogni documento presso il deposito in zona Molini, mentre in via Saffi si trovano la sala di consultazione e l’ufficio amministrativo. Come ogni archivio di stato contiene i documenti degli organi periferici dello Stato e

conserva quasi in toto il fondo dell’archivio storico comunale. La quantità di materiale presente è misurabile in metri lineari, sono circa 2 chilometri di estensione di documentazione tra faldoni, registri e documentazione pergamenacea. L’ultimo aggiornamento risale al 2005 quando vi erano 2645 pergamene, 37405 documenti tra faldoni, pacchi, registri e mappe, da quell’anno le cifre saranno state sicuramente modificate con ulteriori versamenti. L’arco cronologico che copre l’Archivio di Stato va dall’anno Mille fino agli ultimi documenti versati nel 1970, qualsiasi archivio storico dovrebbe conservare i documenti fino al compimento dei 40 anni di vita (dalla conclusione di una pratica) quando vengono o versati presso l’archivio o gestiti come patrimonio documentale storico. Non tutti gli enti lo gestiscono allo stesso modo, la differenza nella gestione dipende dagli spazi a disposizione e dalla quantità di carta che viene prodotta dalle Amministrazioni. Nonostante l’epoca in cui viviamo e le tecnologie che ci sono a disposizione, la percentuale di materiale digitalizzato è ancora irrisoria.

“La gestione della digitalizzazione è una problematica a sé - commenta la direttrice Mercatili - tutti gli archivi dovranno confrontarsi con questo tipo di formato, dal quale siamo ancora molto lontani. Per un nuovo approccio occorre fare una riflessione su costi di formazione e conservazione che non tutti gli enti si possono permettere. Si rivelano utili le realtà private in grado di gestire grandi quantità di dati che garantiscano il reperimento del documento. Per ogni fondo ci sono degli elenchi (come il fondo notarile, comunale, apostolico) dai quali riuscire a capire cosa c’è nel deposito. La situazione negli archivi di stato è ancora prevalentemente cartacea, al momento solo il fondo del catasto Gregoriano è digitalizzato. Serve più formazione e poi servono strumentazioni nuove. L’archivista non è uno storico ma dovrebbe avere gli strumenti per accedere ai fondi, poi lo studioso con gli elementi forniti ne ricava le informazioni per le pubblicazioni”. Qual è l’utenza dell’archivio di stato? “Studiosi e ricercatori che richiedono l’accesso alle fonti,

studenti di architettura o storia dell’arte che intendono risalire ad un’opera e a chi la conserva, storici e ricercatori stranieri per lo studio su artisti locali di rilevanza internazionale. Poi ci sono le ricerche da parte dei cittadini: è possibile effettuare ricerche su anagrafe e stato civile dal 1815 in poi, mentre prima del 1815 sono possibili ricostruzioni demografiche grazie a documenti ecclesiastici o archivi religiosi. Le ricerche catastali sono all’ordine del giorno per costruttori di immobili, anche post sisma, per migliorie o valutazioni di danni legati al terremoto, effettuate da tecnici come architetti, ingegneri, geometri”. Quali potrebbero essere le esigenze di cui tener conto dal punto di vista degli addetti ai lavori? “Bisognerebbe ragionare sull’accrescimento degli spazi da destinare ai versamenti, sono pochi gli Archivi di Stato realizzati con concezione archivistica pura, uno di questi è quello di Ascoli, realizzato pensando ai fondi del momento ma anche agli spazi per versamenti successivi”.

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12 gennaio 2018

Inchiesta/Memoria Polo culturale e area commerciale nel centro di Porto Sant’Elpidio

Tra passato e futuro: la nuova vita dell’ex Cineteatro Gigli di Silvia Ilari

“Nella nostra città c’è sempre stata una divisione sul valore da attribuire all’ex Cine-Teatro “Beniamino Gigli”, una sorta di spaccatura della popolazione: c’è chi lo considera “memoria”, chi un semplice manufatto”. A parlare è Annalinda Pasquali, assessore all’Urbanistica del Comune di Porto Sant’Elpidio, mentre riallaccia alla situazione locale la concezione di uno scritto su storia e memoria di Giuseppe Rinaldi, docente dell’Università Cattolica di Milano. Quel che sembra certo, al di là delle diversità di vedute, è che nessuno considera l’ex Gigli «obsoleto» , un qualcosa da lasciar lì a marcire, di cui non curarsi. La nuova vita dell’ex Cine-Teatro prevede la riconversione dell’intero stabile. Aperto nel 1932, due delle sue quattro facciate in stile liberty furono poi rivestite negli anni ‘60 con laterizi, prima della chiusura al pubblico nei primi anni ‘80. Resteranno degli elementi che ricorderanno il passato del Gigli? “Come indicato dalla Soprintendenza (Archeologica, Belle Arti e Paesaggio n.d.r.), c’è un boccascena, unico elemento rimasto originale per ciò che riguarda la struttura interna. Inoltre, è presente una macchina della proiezione che verrà restaurata. Saranno quindi

due ricordi: il boccascena in relazione alla costruzione del teatro, la macchina del cinema. Per quest’ultima verrà definita in seguito la collocazione. Verso sud rimarrà la facciata originaria, quella non intaccata dai lavori per il cinema” dice Pasquali. «Nel 2010 - afferma il sindaco Nazareno Franchellucci - la Soprintendenza ha stabilito che l’immobile è meritevole di tutela, quindi ogni progetto va concordato con la stessa. L’immobile deve essere restaurato secondo determinati criteri perché, appunto, vincolato. Il progetto in corso prevede di restaurare le facciate in una modalità che ricordi il vecchio stile Liberty. Le destinazioni – invece - non erano vincolate. La riqualificazione della piazza non poteva non passare dalla riqualificazione dell’immobile”. Domandiamo al sindaco entro quando è prevista la chiusura dei lavori “La parte esterna – ci risponde - dovrebbe essere pronta per luglio, per l’interna ci vorrà almeno fino a Natale 2018”. A cosa verrà destinata, nello specifico, la parte pubblica? “Ci sarà la nuova biblioteca che andrà a sostituire quella di Villa Murri, non più adatta a chi la frequenta, sia per lo spazio che per la documentazione – spiega l’assessore Pasquali -. Nella nuova biblioteca ci

sarà la possibilità di consultare volumi tradizionali, ma anche e-book, non dimenticando altri supporti che consentono la ricerca rapida. Abbiamo osservato alcuni esempi come la vicina Pesaro, ma per ora non c’è ancora un progetto di dettaglio, ma uno generale che prevede l’impiantistica di quegli elementi utili all’utilizzo della strumentazione multimediale. Al pian terreno ci sarà un luogo che ospiterà 200 persone sedute che potrà diventare all’occorrenza anche sala espositiva, per l’ascolto di musica o spazio per rappresentazioni. Attualmente abbiamo sale polifunzionali a Villa Barruchello ma con circa 100 sedute, altre sale a Villa Murri con circa 40 posti e il Teatro delle Api con 400 posti. Manca una

situazione intermedia» Di quanto spazio si dispone? “ll Comune conserva uno spazio superiore ai 600 metri quadrati – conclude il Sindaco -. Viene lasciata un’area ad uso commerciale perché siamo i primi a dire che avere due teatri a Porto Sant’Elpidio sarebbe anacronistico, ma soprattutto insostenibile. Da qui la decisione di destinare 300 metri quadrati a spazi commerciali, 638 più altri 100 metri quadrati di soppalco alla parte pubblica. L’obiettivo è portare gente in piazza: una biblioteca e un auditorium permettono di avere movimento per molti giorni all’anno, a differenza di un teatro. La parte commerciale aumenterebbe le presenze”.

L’ex F.I.M., memoria storica da rilanciare Lo scorso 20 dicembre, il Sindaco Nazareno Franchellucci ed il Vicesindaco Annalinda Pasquali hanno ricevuto presso la Casa Comunale Maria Ricci, neo laureata all’Università degli Studi di Ferrara nel Corso di Laurea Magistrale in Architettura. L’occasione dell’incontro è stata la consegna ufficiale della sua tesi di laurea dal titolo: “La Cattedrale” - Riqualificazione e valorizzazione dell’ex concimificio F.I.M. a Porto Sant’Elpidio”. La tesi entrarà a far parte della nutrita schiera di libri e documenti contenuti all’interno della Biblioteca Comunale “Carlo Cuini” e potrà essere consultata da tutti i fruitori del servizio bibliotecario. “Trasformare un ex concimificio e lo spazio in cui è collocato in un contesto di pregio e in un luogo di eccellenza è questo il senso del documento redatto da Maria - spiega il Vicesindaco Annalinda Pasquali -. Le giovani generazioni, orientate al futuro, riescono a interpretare i manufatti e lo spazio guardando al domani con lungimiranza e slancio”.

L’Assessore Baldassarri: “Al centro i cittadini”

Biblioteca di Porto San Giorgio verso la nuova convenzione di Serena Murri

La biblioteca svolge un ruolo importante all’interno di una comunità, come la Biblioteca Civica “Gino Pieri” di Porto San Giorgio, all’interno della quale sono presenti circa 80 mila volumi per un’utenza che ha raggiunto i 10 mila utenti annuali. Anche se il servizio del prestito bibliotecario è temporaneamente sospeso, consapevole del suo pregio, l’Amministrazione a partire dal nuovo anno, ha previsto cambiamenti rispetto alla gestione di questo luogo, custode della memoria e dell’identità cittadina. “All’interno della Biblioteca Civica sono presenti raccolte storiche, sia come Comune che come Società Operaia, con la quale vi era una convenzione che è scaduta e che verrà rinnovata al primo consiglio comunale utile di gennaio” ha ricordato l’Assessore alla Cultura Elisabetta Baldassarri. Di fatto la biblioteca civica è un locale comunale che si serviva di personale comunale, mentre il ruolo della Società Operaia è sempre stato di rappresentanza per mettere a disposizione una grande quantità di materiale librario attraverso la

convenzione. Competenza della Società Operaia è sempre stata anche quella di proporre un direttore, tramite il Comitato formato da due membri del Comune e dal Presidente della Società Operaia. Una volta che il servizio di prestito verrà ripristinato, dopo l’interruzione temporanea a causa della mancanza di un presidente, l’Amministrazione sangiorgese ha annunciato che sono previste novità a partire dal 2018. Tali novità andranno di pari passo con il sistema bibliotecario regionale, esistente già dal 2017: si procederà per tappe, a partire dall’attesa di un finanziamento regionale per attività inerenti alla sezione per ragazzi che prevede una sezione distaccata per tutte le scuole sangiorgesi, per la quale verrà messo a disposizione un locale comunale non utilizzato in Corso Castel San Giorgio. Altre novità riguarderanno il servizio di biblioteca digitale, mentre il servizio SEBINA è già attivo. “Il prestito e tutta una serie di servizi interrotti creano una grossa lacuna - ha commentato la Baldassarri - che coinvolge anche i turisti. Avendo una biblioteca civica, io, interpretando la volontà dell’intera Amministrazione, desidero che al centro

ci siano i cittadini, protagonisti di una struttura capace di rispondere alle loro esigenze; cercheremo di fare questo attraverso la nuova convenzione che sarà un piccolo passo in quella direzione. Non era scontata una risoluzione così veloce, bisognava mettersi d’accordo. Personalmente sono arrivata a giugno, fino adesso ho lavorato servendomi del prezioso aiuto della Responsabile della Biblioteca Civica di Fermo e dei volontari titolati che mi sono stati utili a comprendere le modifiche inserite nella nuova convenzione”. Sulle modifiche che ciò comporterà l’assessore non si sbilancia ma assicura che per quanto riguarda la Biblioteca, sarà prevista una maggiore presenza da parte dell’Amministrazione che entra in modo importante negli indirizzi che la biblioteca dovrà avere. Adesso occorre rispondere alle importanti modifiche sul sistema bibliotecario a livello regionale che richiede adempimenti, formazione del personale, informatizzazione. Il punto fermo, adesso, è il dialogo proficuo che è servito ad arrivare alla convenzione, attraverso diversi incontri tra Società Operaia e referenti coinvolti.

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12 gennaio 2018

Ambiente/News Marche/Per Legambiente serve un piano per difendere la costa

Nella regione ben 118 km di paesaggi costieri urbanizzati Nelle Marche complessivamente sono 118 i chilometri di paesaggi costieri spariti per sempre sotto il cemento, trasformati prevalentemente da case, alberghi, palazzi, porti e industrie, pari al 61,5% del totale. Risultano liberi dall’urbanizzazione quasi solamente le aree ricadenti nelle due grandi aree protette, formate dal Parco Regionale del Monte Conero e il Parco Regionale del Monte San Bartolo, che, anche grazie alla morfologia montuosa, hanno fatto da freno al cemento. È questa la fotografia scattata da Legambiente e che viene raccontata nel libro “Vista mare. La trasformazione del paesaggi italiani costieri”- edito da Edizioni Ambiente e pubblicato con il supporto di Castalia. Si tratta di una ricerca approfondita delle aree costiere che, con analisi fotografiche e numeriche e contributi scritti, fa il punto sugli oltre 6mila chilometri di costa del nostro Paese, compresi quelle delle isole maggiori minacciati dal cemento ma anche dell’erosione costiera e dai cambiamenti climatici. Un viaggio fotografico, regione per regione, per vedere, attraverso una serie di scatti satellitari ravvicinati (con scala 1:5000), come è cambiata la costa e come il cemento, nel corso di questi anni, abbia deliberatamente invaso i litorali anche in barba alla Legge Galasso in materia di tutela paesaggistica, approvata nel 1985 e che prevede un vincolo di tutela per le aree costiere fino a 300 metri dalla linea di costa.

Dal 1985, nonostante tale legge, sono stati cancellati nelle Marche 7 chilometri di coste, pari al 6,5% del totale. Questo fenomeno di ulteriore occupazione di suolo è stato reso possibile da Piani regolatori comunali e in gran parte a favore di nuove case, per l’espansione di alcuni agglomerati che si susseguono lungo la costa, ma soprattutto, per la saldatura di altri insediamenti causati dall’aumento di densità dell’urbano costiero. Nel dettaglio, opere infrastrutturali e industrie occupano 13 km della costa mentre sono 51 i km di paesaggio urbano molto denso, 33 km di litorale sono occupati da insediamenti abitati con bassa densità che si susseguono quasi ininterrottamente lungo la linea di costa. Restano 33 km costieri che possono considerarsi ancora paesaggi agricoli e 39 km di paesaggi naturali. “Questi numeri parlano chiaro: nelle Marche il paesaggio costiero è fortemente a rischio. - dichiara Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche - Le coste sono un bene finito e non rinnovabile che non possiamo permetterci di sperperare. Per il futuro della costa e di tutte le Marche dobbiamo seguire la strada intrapresa dai modelli di gestione delle aree protette costiere, che hanno permesso di preservare il nostro paesaggio, la nostra biodiversità e di lavorare sul turismo di qualità e attento all’ambiente. È necessario ed urgente, infatti, lavorare per ampliare le zone di tu-

tela del nostro litorale e riavviare l’iter legislativo per l’approvazione di una normativa che fermi il consumo di suolo nelle Marche. Nelle nostra regione inoltre - conclude Pulcini - abbiamo straordinarie opportunità di valorizzazione ambientale e turistica: i parchi, che hanno permesso di tutelare e salvaguardare il nostro territorio facendo da freno al cemento, e le

aree marine protette del Conero e del Piceno, che torniamo a sollecitare alla Regione e agli enti locali. Per preservare la nostra costa, crediamo che sia fondamentale porre un vincolo di inedificabilità assoluta per almeno un chilometro dal mare. È nel paesaggio, infatti, che risiede la nostra identità e la ricchezza su cui scommettere per il futuro di tutto il territorio”.

Fermo e la spiaggia di domani E’ stato presentato a novembre il nuovo piano di spiaggia elaborato dall’amministrazione comunale di Fermo e firmato dalla Giunta, un documento che va ad integrare e modificare il vecchio piano datato 2003. “Un aggiornamento necessario – spiega il sindaco Paolo Calcinaro – che va nella direzione del rispetto delle caratteristiche delle spiagge fermane, sia a sud (Marina Palmense) che a nord (Lido, Casabianca, San Tommaso, Tre Archi)”. No alla cementificazione, dunque (“chi passeggia sul lungomare – dice il sindaco – vede e dovrà continuare a vedere il mare”), si ad una serie di nuovi servizi e ad una migliore disposizione del patrimonio esistente. “Innanzitutto mettiamo a disposizione nuove concessioni, 6 che possono diventare 8 frazionandone due, aumentando così l’offerta turistica – continua Calcinaro -. Non solo, in una di queste concessioni sarà possibile portare con sé anche il proprio cane. Inoltre conserviamo e collochiamo amministrativamente l’area del fratino (piccolo uccello marino) nella zona nord del litorale fermano: un riconoscimento e una valorizzazione di questa oasi naturalistica che abbiamo inteso perseguire collaborando con le associazioni ambientaliste, con future, importanti ricadute turistiche”. Il nuovo piano prevede poi l’introduzione o la ridefinizione di due aree per il rimessaggio libero dei natanti da diporto, una a nord e una a sud, al fine di evitare l’abbandono selvaggio e la ridefinizione delle aree per il varo e l’alaggio delle imbarcazioni, l’individuazione di una spiaggia per disabili, mediante abbattimento delle barriere architettoniche, che potrebbe essere fruibile già dal 2019. Importante, in ultimo, la questione dell’erosione della spiaggia: l’amministrazione comunale spinge con la Regione per far approvare opere di difesa ed allungare spiagge ad oggi inutilizzabili a causa della ridotta profondità. Ora il piano di spiaggia deliberato dalla giunta comunale dovrà passare al vaglio della Regione Marche che entro i primi giorni di febbraio 2018 deciderà se approvarlo così com’è o apportare delle modifiche che poi verranno riproposte alla Giunta comunale di Fermo. Non resta che attendere.

Marche/Riconoscimenti a cinque realtà del Fermano

Premiati i Comuni Ricicloni Nel corso dell’“EcoForum Marche – l’economia circolare dei rifiuti”, appuntamento ideato da Legambiente e dedicato al confronto tra rappresentanti dei Comuni, gestori dei rifiuti e cittadini sul tema della raccolta differenziata, è stata presentata la XV edizione di “Comuni Ricicloni”, iniziativa di Legambiente che riconosce le migliori esperienze dei comuni marchigiani in tema di gestione dei rifiuti e in particolare sulla raccolta differenziata. In base ai dati rilevati, le Marche si dimostrano una regione virtuosa nella raccolta differenziata, superando il 65,41% di raccolta differenziata. In particolare, per quanto riguarda i dati provinciali, la provincia di Macerata si attesta al 74,33%, Pesaro-Urbino al 62,87%, Ancona al 66,37%, Ascoli Piceno al 60,58% e Fermo al 58,95%.

Nella sezione dedicata a “Comuni Ricicloni”, ad essere premiate sono state ben 135 amministrazioni che si sono contraddistinte per il raggiungimento dell’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata. Tra i Comuni Ricicloni, in particolare, sono quattro le amministrazioni che si distinguono non solo per una buona raccolta differenziata, ma anche per la qualità delle attività di riciclo e delle politiche di prevenzione, ricevendo, così, il riconoscimento speciale di “Comuni Rifiuti Free”, ovvero quei Comuni i cui cittadini hanno conferito nel contenitore del secco meno di 75 Kg all’anno di rifiuto non riciclabile: Castorano con 39 Kg/anno/ab, Folignano con 56,9 Kg/anno/ab, Ripe

San Ginesio con 70,5 Kg/anno/ab e Torre San Patrizio con 69,5 Kg/anno/ab. Per il Fermano, oltre a Torre San Patrizio, premiati anche Montegranaro, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare e Smerillo.

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Salute/News

12 gennaio 2018

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Intervista al dottor Enzo Mannino, endocrinologo

Le patologie del surrene di Agnese Testadiferro

Cari ormoni, quanto siete complicati! Quando si parla di sistema endocrino, o ormonale, da non sottovalutare sono le patologie del surrene e quindi delle ghiandole surrenali. A parlarne il dottor Enzo Mannino, endocrinochirurgo. Cosa sono le ghiandole Surrenali? “Sono ghiandole pari, adagiate sopra il polo superiore dei reni, di forma piramidale, del peso di circa 4-6 gr, costituiti da una porzione corticale che rappresenta il 90% dell’intera ghiandola e dalla midollare che rappresenta il 10%”. Cosa fa la midollare? “La midollare è deputata alla produzione delle sostanze ormonali dette catecolammine, principalmente l’adrenalina che gestisce i momenti di stress, come ad esempio l’attacco o la fuga”. E la porzione corticale? “Produce tre tipi di ormoni: i Mineralcorticoidi (Aldosterone), che si occupa della regolazione dei minerali, Sodio Potassio, all’interno del nostro corpo. I glucocorticoidi,

(Cortisolo): questi ormoni prendono il nome di glucocorticoide, per la loro principale azione che è quella di aumentare la concentrazione nel sangue del glucosio. Altri ormoni prodotti nella corticale del surrene sono gli ormoni steroidei, a partire dal colesterolo, da dove derivano il progesterone, testosterone, estradiolo, androstenedione, deidoepiandrosterone, deidrotestosterone”. Quali le patologie? “Ipercortisolismo, cioè la sindrome di Cushing; l’iposurrenalismo primario, detto morbo di Addison; l’iposurrenalismo secondario; l’iposurrenalismo terziario”. Cosa è la sindrome di Cushing? “Con questa sindrome si hanno due disfunzioni. La prima: disfunzione indipendenti, (ipercortisolismo primario), caratterizzata da un eccesso nella produzione di cortisolo, che può essere sostenuta da tumori surrenalici secernenti, da un eccesso di somministrazione esogena dell’ormone. La seconda: disfunzioni dipendenti, (ipercortisolimo secondario), dall’eccesso di secrezione di ACTH da parte

dell’ipofisi da somministrazione di ACTH terapeutica o da micro o macro iperplasia nodulare dell’ipofisi. La caratteristica clinica di questa sindrome è l’accumulo di grasso nel tronco, obesità addominale, e facies Lunare per l’accumulo di grasso sulle guance, le braccia e le gambe saranno magre, con un aumento dell’appetito ed ovviamente dell’assunzione di cibo”. E il morbo di Addison? “È caratterizzato da iposecrezione di tutti gli ormoni steroidei. Questa patologia è sostenuta da distruzione autoimmune della porzione corticale delle ghiandole surrenali. Altre cause, che potrebbero determinare una interruzione della secrezione di ormoni steroidei sono: alterazione ereditaria degli enzimi, implicati nella sintesi steroidea; ipoplasia surrenalica per mancato sviluppo delle ghiandole; resistenze recettoriali ai glicocorticoidi; chirurgia ablativa, radiazioni farmacologiche”. L’iposurrenalismo secondario? “È sostenuto da malattie dell’ipofisi: deficit della secrezione di ACTH ormone che stimola la produzione

degli steroidi surrenalici”. L’iposurrenalismo terziario? “È sostenuto da malattie dell’ipotalamo zona cerebrale deputata alla secrezione di fattori ormonale, o secondario a terapie con cortisone. In molte delle patologie sopra menzionate, la familiarità ha un ruolo sostanziale. Nell’iposurrenalismo il quadro clinico è caratterizzato da stanchezza, debolezza muscolare, anoressia, vomito, ipotensione severa, ipoglicemia e melanodermia (colorito scuro brunastro della cute). I trattamenti sono caratterizzati da terapia con idrocortisone o terapia chirurgica ablativa. Tutte queste sono patologie da non sottovalutare e di difficile interpretazione diagnostico clinica”.


12 gennaio 2018

Salute/News

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Fermo/Nuovo direttore UOC Rischio Clinico e Governo Clinico Marche/La Regione approva il piano investimenti

A servizio del paziente E’ iniziato da pochi giorni il mandato del Dottor Andrea Vesprini, nuovo direttore della UOC Rischio Clinico e Governo Clinico. “Un ruolo importante – lo definisce il Dottor Licio Livini, direttore dell’Area Vasta 4 di Fermo – per un settore che è una funzione più che una struttura organizzata, perché lavora sui servizi, intercettando trasversalmente tutte le aree della nostra azienda sanitaria. Una sinergia fondamentale, vista nell’ottica di un miglioramento dei servizi, delle terapie, della diminuzione del rischio clinico”. Il Dottor Vesprini, che ha superato brillantemente il concorso dello scorso settembre, vanta un curriculum di tutto rispetto: medico igienista, docente universitario, ha conseguito master di alto livello e riconoscimenti; autore oltretutto di diverse pubblicazioni di carattere scientifico. “Quella che mi è stata affidata – spiega – è un’unità operativa particolare: vengono coinvolte tutte le professioni sanitarie per il miglioramento della qualità assistenziale in termini di efficacia di cure e sicurezza di operatori e pazienti. Il compito mio e del mio staff è anche quello di saper gestire al meglio le risorse disponibili, contemperando l’aspetto medico con quello manageriale. La parola chiave sarà facilitazione nelle sue varie accezioni, dai percorsi di integrazione multidisciplinare, alla comunicazione efficace tra operatori e tra operatori e pazienti. Il tutto mirando alla sicurezza e all’appropriatezza delle cure, nei tempi giusti, evitando sprechi, investendo di conseguenza su ciò che serve per raggiungere gli obiettivi. Lavoreremo sulla prevenzione del rischio, tramite un confronto continuo con i professionisti, la formazione, gli incontri, e, in caso di eventi negativi, cercheremo di capire cosa non ha funzionato a dovere per evitare reiterazioni future”. Un grande lavoro a monte, dunque, di coordinamento funzionale dei flussi informativi: dati da esaminare, incrociare e mettere a sistema in modo affidabile e corretto, al fine di limitare quanto più possibile i difetti organizzativi e di migliorare gli standard di qualità del servizio ospedaliero. Alessandro Sabbatini

Tecnologie biomediche, milioni di euro sul piatto Avviato il programma regionale per il rinnovamento, il potenziamento e l’innovazione del parco delle tecnologie biomediche. Lo stabilisce la Giunta regionale che ha adottato la misura necessaria per far fronte all’invecchiamento delle attrezzature del sistema sanitario, fattore produttivo strategico. Nel 2017 vengono finanziati investimenti in tecnologie biomediche per un totale di 69 milioni di euro, 26 milioni da budget ordinario e 43 milioni con il nuovo programma. Il nuovo programma prevede per la provincia di Fermo 9 progetti per un investimento complessivo di 3.1 milioni di euro. “Nel piano finalizzato a migliorare servizi e prestazioni sanitarie – ci dice l’assessore Fabrizio Cesetti – è previsto un sistema per riabilitazione neuromotoria robotizzata per l’anziano, l’integrazione di tecnologie a supporto dei pazienti critici e l’integrazione di dispositivi per il supporto al paziente

critico presso il Presidio Ospedaliero di Ricerca INRCA di Fermo, presidio già di alto profilo e ora sempre più all’avanguardia grazie agli investimenti per dette nuove attrezzature, di ultima generazione, espressamente richieste dal personale medico operante nella struttura e dalla Direzione Generale e Scientifica”. Inoltre, per la provincia di Fermo la misura finalizzata a rinnovare il parco tecnologie biomediche prevede la realizzazione della rete regionale di screening neonatale e di diagnostica ostetrica, la realizzazione della rete regionale di gestione dell’emergenza cardiologica territoriale, la digitalizzazione di alcune diagnostiche radiologiche, la realizzazione di una infrastruttura per l’archiviazione legale di dati/immagini cliniche presso i presidi ospedalieri di ASUR-Area Vasta n.4 e la realizzazione della piattaforma regionale di telemedicina.


Salute/News

12 gennaio 2018

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Fermano/Anziani e incontinenza, quanta fatica per i familiari

Oltre il 60% dei caregiver a rischio depressione Dai servizi sanitari per le persone con incontinenza, alla salute di chi ne è affetto, fino ai giudizi dei familiari che prestano assistenza. Sono i temi approfonditi da una ricerca dell’Inrca – l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per Anziani – tesa sia a stimare il carico di lavoro sopportato dai caregiver familiari, coloro che si occupano dei propri congiunti anziani, sia a valutare le caratteristiche e il gradimento del servizio di fornitura degli ausili assorbenti, oltre all’impatto sulle finanze delle famiglie. “Per tracciare le linee di indirizzo di un più efficace sistema di cure intorno all’incontinenza - spiega il Direttore scientifico dell’Inrca Fabrizia Lattanzio - è necessario ascoltare le esigenze di chi si confronta ogni giorno con le sue conseguenze. Dall’indagine emerge che per le famiglie le ricadute psicologiche ed economiche dell’incontinenza sono complesse, infatti quasi l’80% dei familiari, di cui quattro su cinque

sono donne, assiste i propri cari non autosufficienti nelle attività quotidiane legate al disturbo, circa il 65% giudica cattivo il proprio stato di salute e più del 60% è a rischio depressione”. Lo studio, della durata di sei mesi, è stato condotto mediante questionari su un campione di 101 familiari di anziani con incontinenza nelle sedi Inrca di Ancona e Fermo. Poco meno del 70% ha dichiarato di non poter scegliere la modalità di consegna e il 57% il tipo di prodotto (modello e grado di assorbenza), mentre il 74% non ne conosce le caratteristiche e non è stato informato sul corretto utilizzo. Il 30% degli intervistati giudica poco chiaro e farraginoso l’iter burocratico per richiederli. Il 67% inoltre ritiene insufficiente la quantità di ausili erogati dai servizi sanitari (60 pezzi al mese) e si vede costretto ad acquistarne di tasca propria di migliore qualità, per una spesa media di 145 euro al mese. La spesa sale fino a 960

euro mensili se si assume personale privato per l’assistenza continuativa, come igiene personale, cambio del pannolone e cura della pelle, costi che vengono sostenuti a prescindere dal reddito, a dimostrazione dell’impossibilità di rinunciare al servizio. “In Italia – spiega Sara Santini, del Centro ricerche socio-economiche sull’invecchiamento dell’Inrca e coautrice dello studio - non c’è un unico modello di assistenza sanitaria per chi soffre d’incontinenza. I servizi variano a seconda delle regioni, con differenze tra singole province dove, in molti casi, l’assistenza si limita all’erogazione dei prodotti assorbenti, talvolta in quantità e qualità non soddisfacenti e senza un reale sistema di formazione e supporto”. Ad Ancona, ad esempio, gli ausili sono ritirabili in farmacia, mentre a Fermo vengono recapitati a domicilio. “La modalità di distribuzione – aggiunge la sociologa - ha un impatto significativo sul modo in cui le famiglie percepiscono

il sostegno dei servizi sanitari, infatti ben il 65% di chi li ritira in negozio si sente poco supportato”. Per migliorare i servizi si potrebbe intensificare l’assistenza domiciliare e offrire corsi di formazione per badanti e caregiver. È necessario inoltre individuare un criterio unico di valutazione del disturbo, per evitare errori e ritardi lungo il percorso di assegnazione degli ausili. Per garantire agli utenti la libera scelta dei prodotti inoltre, si potrebbe prevedere un budget personale.

I numeri Solo il 53% degli anziani si rivolge allo specialista per una diagnosi del disturbo e l’11% assume farmaci per controllarlo. Gli anziani che soffrono d’incontinenza presentano un quadro clinico talvolta complesso, con multi-cronicità e prevalenza di patologie neurologiche (53,5%) e cardiocircolatorie (15,3%).


12 gennaio 2018

Salute/News

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Sant’Elpidio a Mare/Più di mille interventi in un anno

La Potes, un servizio strategico Un anno di Potes, un anno di “Protezione territoriale dell’emergenza sanitaria” a Sant’Elpidio a Mare. Esattamente un anno fa, il 19 dicembre 2016, veniva attivata la Potes in città come postazione operante nei luoghi nei quali è in corso un’emergenza sanitaria, con il compito di supervisionare ed organizzare tutte le attività extraospedaliere relative all’accettazione, al trasporto presso le strutture ospedaliere e al trattamento delle persone che necessitano di assistenza medica. Il suo organico è

Brevi

composto sia da personale sanitario che da personale non sanitario. La Potes è stata poi “medicalizzata” il 9 gennaio 2017, con l’arrivo di due medici. La sua area di competenza copre i territori di Sant’Elpidio a Mare, Monte Urano, Torre San Patrizio e Montegranaro. Complessivamente dal 19 dicembre 2016 al 18 dicembre 2017 sono stati effettuati 1212 interventi, di diversa gravità ma in ogni caso necessari per far fronte alle molteplici emergenze che si sono verificate.

“Abbiamo ottenuto la Potes, un anno fa, grazie ad lavoro in sinergia e alla collaborazione con gli altri Comuni – dichiara il Sindaco Alessio Terrenzi – e i dati di questo primo anno di attività sono la testimonianza reale di quanto un servizio del genere fosse importante in questa zona e di quanto la scelta effettauata a suo tempo sia stata giusta. La nostra è una città baricentrica per il territorio fermano e l’operatività della Potes si è estesa anche oltre i territori di sua competenza. Quando la potes

di Fermo è fuori, tanto per essere chiari, l’operatività si estende anche ad altri comuni del territorio come Porto San Giorgio, lo stesso Fermo e Montegiorgio. Interventi, questi, che vanno ad estendere l’opratività di base. Ad un anno dall’attivazione del servizio ringrazio i volontari della Croce Azzurra e tutto il personale che opera nella Potes ma anche gli Enti superiori, a partire dall’Area Vasta 4, per aver creduto nelle potenzialità di una scelta di questo tipo”.

Liceo Artistico Statale di Fermo e Porto San Giorgio

Porto San Giorgio

Un libro per Amatrice

L’intero ricavato di “Frammenti”, il volume di poesie ed aforismi dello scrittore Lucio Doria, sarà devoluto in beneficenza al Comune di Amatrice. La pubblicazione uscì in libreria il 24 agosto del 2016, nel giorno in cui avvenne la prima violenta scossa che distrusse la cittadina laziale. L’iniziativa prende il nome di “Un libro per Amatrice”. Inizialmente l’autore decise di destinare metà della somma, poi ha preferito dedicarla interamente alle necessità della comunità. Il libro è distribuito da Mondadori. I versamenti avverranno attraverso il Comune in più tranche. L’autore consegnerà periodicamente un assegno che, a sua volta, sarà girato al Comune di Amatrice: sarà poi il sindaco Sergio Pirozzi a valutare come meglio impiegare le donazioni.

Fermano

Soldi per le strade La Giunta regionale ha destinato 18 milioni di euro alla manutenzione delle strade ex Anas: 800 chilometri di viabilità passati alla Regione, divenuta proprietaria a seguito del riordino delle Province. Diverse arterie di questa rete sono ora interessate dal nuovo programma di interventi che riguardano principalmente arterie dell’entroterra, dove i collegamenti viari sono fondamentali per assicurare la vivibilità dei territori. Per quanto riguarda la provincia di Fermo, le ex Strade statali interessate dalle manutenzioni sono la ex SS 78 Picena, la ex SS 433 Val D’Aso e la ex SS 210 Fermana – Faleriense.

Sono attivi i seguenti indirizzi di studio: Architettura e Ambiente Arti Figurative Design (Ceramica - Industriale - Metalli) Grafica Scenografia

sede di Fermo sede di Fermo e Porto San Giorgio sede di Fermo sede di Porto San Giorgio sede di Fermo

(in attesa di attivazione) Liceo Musicale

OPEN DAYS dalle ore 15:30 alle ore 19:00

17 DICEMBRE 2017 14 GENNAIO 2018 20 GENNAIO 2018 28 GENNAIO 2018 4 FEBBRAIO 2018 Porto San Giorgio Via D. Chiesa, 8 Tel. 0734 678642 email: apis00100q@istruzione.it

Fermo Via Marsala, 34 Tel. 0734 229205 email: apis00100q@istruzione.it

www.liceoartisticopreziottilicini.gov.it


Economia/News

12 gennaio 2018

Marche/I dati sul lavoro nel terzo trimestre 2017

L’occupazione non cresce, le donne restano penalizzate Complessivamente stabile l’occupazione ma con significative differenze di genere: è quanto emerge dai dati forniti dall’ISTAT ed elaborati dall’IRES CGIL Marche, relativi al terzo trimestre 2017. Nelle Marche, il numero degli occupati si attesta sulle 625 mila unità, sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+0,1% rispetto a +0,3% a livello nazionale). Pur restando molto lontani i numeri dell’occupazione precedente all’inizio della crisi, va rilevato che per la prima volta dopo tanto tempo, si torna a registrare un segno positivo. Tuttavia, le tendenze si diversificano se si osservano i dati per genere: infatti, se torna a

crescere in maniera apprezzabile, il numero degli uomini occupati (+2,5%), continua a diminuire in modo preoccupante l’occupazione femminile (-3%). Di conseguenza, torna a crescere il tasso di occupazione maschile che passa dal 70,0% al 71,6%, mentre il tasso di occupazione femminile, già molto più basso, scende ulteriormente dal 55,6% al 54,3%. In lieve diminuzione, è il numero complessivo delle persone in cerca di lavoro (-2,6%) che però rappresenta la media tra una riduzione evidente degli uomini in cerca di lavoro (-7,1%) a fronte di un’ ulteriore crescita delle donne disoccupate (+2,6%). Diminuiscono le persone in cerca di occupazione, prive di precedenti esperienze di lavoro o inattive, mentre aumentano disoccupati che hanno perso il lavoro che avevano. Il tasso di disoccupazione rimane altissimo al 9,7%, appena lo 0,2% in meno rispetto lo stesso periodo del 2016. Nel 2010 nelle Marche si attestava al 5,4%, cioè quasi la metà. Secondo Daniela Barbaresi,

Segretaria Generale CGIL Marche: “I dati dell’Istat forniscono un quadro con qualche luce ma con ancora troppe ombre, a partire dalle crescenti difficoltà di tante donne ad accedere nel mercato del lavoro. Inoltre, se questi dati vengono letti congiuntamente a quelli offerti

dall’INPS, è facile capire come gran parte della nuova occupazione sia determinata da lavori precari e discontinui che peraltro nelle Marche raggiungono livelli tra i più alti in Italia, visto che meno di un’assunzione su dieci avviene con contratto a tempo indeterminato”.

Donne, lavoro e maternità Sono 948 complessivamente i padri e soprattutto le madri lavoratrici che nelle Marche nel 2016 hanno lasciato il lavoro durante la gravidanza o subito dopo la nascita di un figlio. Il dato risulta particolarmente preoccupante, sia per la dimensione quantitativa che per l’evidente e ampia crescita: +4,5% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati forniti dal Ministero del Lavoro ed elaborati dall’IRES CGIL Marche, nel 2016, 801 lavoratrici si sono dimesse “volontariamente” nei primi 3 anni di età del figlio, andando a convalidare le dimissioni alla Direzione Provinciale del Lavoro. Ad esse andrebbe aggiunto il numero, difficile da quantificare, delle mamme lavoratrici non tenute alla convalida delle dimissioni alla DPL, per non parlare delle tante lavoratrici precarie per le quali la maternità significa spesso la perdita di ogni speranza di rinnovo del contratto. Alle madri si aggiungono 147 padri lavoratori per un totale di 948 dimissioni nel 2016. Cresce soprattutto il numero delle madri (+5,4%) che lasciano il lavoro mentre continua inesorabile il calo delle nascite nelle Marche: nel 2016 sono nati 11.482 bambini e bambine, ovvero 422 in meno rispetto al 2015 (-3,5%).

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12 gennaio 2018

Economia/News Marche/Quattro bandi regionali a disposizione

Si investe nell’efficienza energetica Le Marche investono sull’efficienza energetica per programmare un futuro più sostenibile. A disposizione degli enti pubblici e delle imprese ci sono 16,2 milioni stanziati dalla Regione attraverso quattro bandi del Por Fesr 2014-2020, il Fondo europeo che sostiene lo sviluppo regionale. “Nelle Marche la crescita si tinge di verde e con l’Europa la sostenibilità è a portata di mano - afferma l’assessora alla Politiche comunitarie, Manuela Bora – Rispettare l’ambiente ed evitare sprechi di risorse costituiscono un impegno fondamentale per creare uno sviluppo migliore in materia di clima ed energia, secon-

do le indicazione della Strategia Europa 2020. Il Piano energetico ambientale regionale (Pear) pone traguardi da conseguire entro il 2020: portare la quota dei consumi di energia da fonte rinnovabile al 25,8% e ridurre quelli energetici del 20%. Nel settore produttivo è indicata una riduzione del 19% dei consumi rispetto al 2012, per quanto riguarda l’industria e del 24% per il terziario. La Regione, attraverso i finanziamenti messi a disposizione con l’Asse 4 del Por Fesr, in linea con il Pear, sostiene progetti di transizione verso un’economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori”.

Efficienza energetica, mobilità sostenibile, produzione e distribuzione di energia da fonti rinnovabili: sono gli obiettivi che amministrazioni locali, imprese pubbliche e private potranno perseguire attraverso gli interventi finanziati con i quattro bandi. Il primo punta a ridurre i consumi nella pubblica illuminazione. È rivolto agli enti locali e pubblici, anche consorziati. Ha una dotazione di 1,3 milioni di euro e scade il 2 febbraio 2018. Il secondo promuove la riduzione dei consumi negli edifici pubblici adibiti ad attività sportive. Ha una dotazione finanziaria di 800 mila euro ed è sempre rivolto agli enti locali e pubblici (scadenza 12

marzo 2018). Il terzo incentiva la riduzione dei consumi negli altri edifici pubblici, prevedendo la disponibilità di 4,2 milioni ancora per gli enti locali e pubblici (scadenza 23 aprile 2018). Il quarto bando dispone del finanziamento più sostanzioso: 9,8 milioni destinati alle imprese dei settori che fanno riferimento all’estrazione mineraria, costruzioni, fornitura gas e acqua, energia elettrica, manifatturiero, alloggio e ristorazione, trasporti e magazzinaggio, commercio. Sarà emanato nel mese di febbraio 2018 e prevede agevolazioni fina all’80% per interventi di efficientamento energetico.

Fermano/Opportunità per i giovani

Dal GAL la leva per creare imprese extra agricole Sostenere l’avviamento di nuove attività imprenditoriali nei settori della creatività, cultura e turismo rurale, condivisione delle conoscenze tradizionali, artigianato innovativo, servizi Tic, servizi sociali ad alta sostenibilità economica. Questi gli obiettivi che il Gal Fermano si pone per sostenere l’avviamento di nuove imprese di tipo extra-agricolo. L’aiuto è subordinato alla presentazione di un piano aziendale la cui attuazione deve iniziare entro nove mesi dalla concessione del sostegno. Le imprese beneficiarie sono le microimprese, piccole imprese e persone fisiche delle aree rurali che si impegnano ad esercitare l’attività di impresa non agricola indicata nel piano aziendale per almeno cinque anni dalla data di avvio dell’impresa. Le nuove imprese dovranno essere regolarmente iscritte all’INPS

ed al registro delle imprese della Camera di Commercio con codice Ateco pertinente con la nuova attività avviata. Le attività da avviare che possono beneficiare degli aiuti riguardano: attività di turismo rurale e di valorizzazione di beni culturali ed ambientali; attività di impresa culturale e creativa per l’innovazione dell’offerta di servizi e prodotti sul territorio, anche in riferimento ai prodotti agricoli ed enogastronomici; prestazione di servizi per la popolazione rurale e le imprese, anche connessi alle attività economiche collaborative (sharing economy)., attività inerenti le Tic, attività artigianali finalizzate ad innovare usi, materiali e prodotti, con il contributo significativo di attività di design, creatività e/o nuovi strumenti informatici. La selezione dei beneficiari avverrà secondo procedure di evidenza pubblica sulla base dei seguenti crite-

ri: carattere innovativo dell’iniziativa proposta; validità economica del progetto imprenditoriale; capacità del progetto di generare occupazione; soggetti imprenditoriali composti da due o più soci; imprenditoria giovanile tra i 18 e 40 anni. Il sostegno è concesso in forma di contributo in conto capitale di tipo forfettario ed il suo importo è diversificato in base alla situazione socio – economica delle aree in cui avviene l’avvio della nuova attività per importi che vanno dai 25 ai 30 mila euro. Particolare attenzione è rivolta ai territori del cratere sismico dove l’importo del sostegno è elevato fino a 40 mila euro. La scadenza per la presentazione delle domande è 19 aprile 2018. Il testo completo e i relativi allegati sono disponibile sul sito www.galfermano.it .

Marche/Obiettivo trasparenza

Marche/Sostegno alla creazione di imprese

Nasce l’elenco specifico degli operatori economici

Sei milioni per la nuova occupazione

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Fabrizio Cesetti, ha dato avvio alla costituzione di elenchi specifici di operatori economici per l’affidamento di servizi, forniture, lavori ed opere. Una misura nel segno della trasparenza che favorisce e agevola lo snellimento delle procedure di acquisto: “Aumentare l’efficienza delle procedure di appalto nella massima trasparenza è obiettivo di questa amministrazione – dichiara Cesetti - La misura si adotta nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, non discriminazione, proporzionalità e rotazione. Attraverso la sua effettiva applicazione è concretamente possibile ottenere rapidamente l’avvicendamento dei partecipanti alle gare di appalto facendo in modo che gli operatori economici si alternino negli affidamenti”. Come previsto dal decreto legislativo n.50 del 18 aprile 2016, l’elenco verrà formalmente costituito con provvedimento del dirigente del Servizio stazione unica appaltante, l’avviso per l’iscrizione sarà pubblicato già dal mese di gennaio 2018 e liberamente consultabile sull’apposita piattaforma telematica nella sezione amministrazione trasparente.

La Giunta regionale ha stanziato sei milioni di euro per favorire l’occupazione attraverso la creazione di nuove imprese, studi professionali, liberi professionisti da parte di disoccupati. L’incentivo verrà concesso fino a un importo massimo di 30 mila euro, sulla base di progetti che prevedano una spesa minima di almeno 10 mila euro. “Puntiamo a rafforzare l’occupazione attraverso l’avvio di nuove attività imprenditoriali da parte di disoccupati - evidenzia l’assessore al Lavoro, Loretta Bravi - Diamo un’opportunità alle persone in cerca di occupazione, compresi i disoccupati di lunga durata e a quanti si trovino ai margini del mercato del lavoro, incentivando iniziative locali e la mobilità professionale. È un obiettivo della programmazione regionale del Por Fse che destina risorse alla creazione di nuove imprese attraverso le politiche attive del lavoro. La Giunta regionale ha scelto di ricalibrare le opportunità per adeguarle alle mutate esigenze imprenditoriali del territorio, abolendo le linee guida in vigore dal 2008 ed emanandone nuove, più coerenti, con le finalità della programmazione 2014-2020”. Le persone che potranno fare richiesta dei contributi dovranno avere un’età minima di 18 anni, essere residenti o domiciliati (domicilio di almeno tre mesi) nelle Marche.

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Terra Nostra/News Belmonte Piceno/Si lavora per i più piccoli

Parco giochi e raccolta fondi per lo scuolabus Le feste sono trascorse da poco, ma quella che segue sembra assumere i contorni di un racconto di Natale, di quelli destinati ai più piccoli, con un lieto fine. A Belmonte Piceno quest’anno Babbo Natale si chiama Giulio ed è venuto direttamente dalla Puglia: dal vivaio “Santa Rita” di Polignano a Mare. Le sue piante sono andate ad arricchire il parco giochi accanto al vecchio edificio scolastico, ora inagibile e l’area circostante il monumento ai Piceni. Ha portato con sé anche un ulivo e pacchi regalo per tutta la popolazione e per i piccoli della Scuola dell’Infanzia: ma Giulio è solo l’ultimo dei “Babbi Natale” che, successivamente al terremoto dello scorso anno, hanno donato qualcosa ai bambini del paese. “Tutto è iniziato quando alcuni volontari dell’associazione “Mam Beyond Borders” sono venuti a scuola, per aiutare con dei lavori gratuitamente.

Mi hanno chiesto se avevamo dei progetti. Ho risposto loro che ci sarebbe piaciuto costruire un parco giochi. Non pensavo che si potesse attivare un meccanismo tale. Hanno coinvolto altre associazioni, organizzato cene, eventi” afferma il sindaco Ivano Bascioni. “Molte associazioni da tutta Italia - dal Veneto, dalla Puglia, Dal Friuli Venezia Giulia, dalla Lombardia, dal Piemonte, dalla Toscana - ci hanno donato dei giochi o cifre per acquistarli. Il parco ora è quasi pronto e presto verrà inaugurato” continua. Un po’ meno meno ottimista è sui tempi di riapertura della nuova scuola che sorgerà accanto alla vecchia: “Abbiamo ottenuto i finanziamenti per l’edificio nuovo, siamo in fase di progettazione. Spero che i tempi siano stretti, ma la ricostruzione va un po’ a rilento, quindi al momento non ho certezze in merito”.

Per il momento gli alunni di Belmonte Piceno vanno a scuola a Monsampietro Morico, ma hanno un bus molto vecchio. Per questo motivo, l’acquisto di uno nuovo è previsto tra i progetti finanziabili nel crowdfunding (una raccolta fondi online) indetta dall’ANCI per i Comuni terremotati del Centro Italia e di Ischia. “Ci sono 90 giorni di tempo per avere il finanziamento. Qualora riuscissimo a raccogliere il 50%, ovvero 17.000 euro, l’Anci metterà l’altra metà. Ci muoveremo con iniziative varie per cercare di ottenerlo” dice Bascioni. Chi volesse contribuire ad acquistare il bus per i bambini di Belmonte Piceno, può farlo donando da qui: www.eppela.com/it/projects/17343-unoscuolabus-per-belmonte-piceno . Silvia Ilari

Fermo/Conclusa la prima fase dei lavori di recupero

Palazzo Monti torna all’antico splendore Tolta l’impalcatura su corso Cavour, finalmente si può tornare ad ammirare la facciata di Palazzo Monti restituita al suo originario splendore. I materiali sono stati liberati dalle incrostazioni del tempo, risanati dal degrado, resi di nuovo percepibili secondo la composizione spaziale e cromatica ideata dall’architetto Giovan Battista Carducci. I lavori sino ad ora compiuti hanno riguardato il rifacimento delle coperture, la ripresa delle facciate, il restauro degli infissi esterni, il tutto nel pieno rispetto della

tipologia originaria. Conclusa questa prima fase di messa in sicurezza dell’involucro esterno, nello storico palazzo si procederà al rinforzo strutturale interno dei solai, al rifacimento degli impianti ed al recupero delle decorazioni. Solo dopo che sarà eseguita questa seconda fase dei lavori l’edificio potrà tornare ad una fruizione pubblica; ospiterà infatti eventi ed attività coerenti con la mission della Fondazione. Frattanto, temporaneamente, sarà mantenuto il paramento in tavolato alla prima elevazione

prospiciente corso Cavour, in cui sono riportati i pannelli esplicativi delle lavorazioni eseguite, consultabili anche nel sito della Fondazione. L’intervento della Fondazione assume anche una funzione didattica ed esemplare: poiché il restauro è stato condotto con tecniche accurate, caratterizzato dalla qualità e particolarità delle modalità costruttive incontrate, ed inoltre resta documentato in ogni fase al fine di costituire un repertorio eccellente di lavorazioni, esempio per successivi interventi conservativi in manufatti storici.

Fermo/Interventi in varie parti della città Montegiorgio/C’è tempo fino al 28 febbraio

Si riqualificano le aree verdi Un bando per il centro storico La Giunta Comunale di Fermo ha approvato una serie di lavori di riqualificazione in diversi quartieri della città, con interventi tesi a valorizzare o, in qualche caso, a creare spazi verdi attrezzati per il tempo libero, la percorribilità dolce od anche il gioco dei più giovani. In particolare nelle prossime settimane verranno realizzate: un’area ricreativa con apposito spazio per possidenti di cani tra via degli Appennini e centro sportivo COPS nel quartiere “carcera”; la riqualificazione dell’antistadio di Capodarco con la creazione in parte di parcheggi a servizio della zona ed in parte di area sportiva aperta al pubblico; un’area verde di passaggio tra via Barletta e via Trani a San Michele; un’estesa riqualificazione dell’area verde nel quartiere Salvano con rea-

lizzazione di un campetto polivalente ed una valorizzazione dell’area giochi anche con la presenza di zona fitness; un’ulteriore area fitness in zona verde del quartiere Molini Girola. “Questi interventi – ha dichiarato il Sindaco Paolo Calcinaro - si aggiungono alle varie realizzazioni e riqualificazioni di aree verdi o comunque di aggregazione già avutesi in questi ultimi due anni in molti quartieri. Stanno per partire i lavori di adeguamento del centro sociale di Caldarette Ete e la ristrutturazione dell’antica fonte di Molini: in alcuni casi tali interventi riguardano zone che da anni attendevano un segno di attenzione dell’Amministrazione Comunale. Naturalmente questi sforzi devono essere accompagnati da un diffuso senso civico nel mantenimento di quanto realizzato”.

L’Amministrazione Comunale di Montegiorgio informa che è aperta l’iscrizione al bando pubblico per concorso di idee finalizzato all’acquisizione di proposte ideative relative alla riqualificazione architettonica ed urbanistica del centro storico di Montegiorgio attraverso un nuovo disegno, la riqualificazione e ipotesi di nuove destinazioni degli spazi ed edifici pubblici quali quelli di seguito indicati: l’ex sede Comunale in Via Roma, il Parco del Pincio, Teatro Alaleona e spazi circostanti e Via Delle Noci; Scuola Media “G. Cestoni”, Casa di Riposo con sottostante parco, Piazza Matteotti, Corso Italia, Palazzo Passari attuale sede Comunale, Arco del “300” adiacente a Palazzo Passari; Scuola Elementare “L. Ceci” con l’annessa palestra e spazio sportivo (campo da tennis), edificio ex Direzione Didattica; Parco Viale Ugolino. I concorrenti dovranno inoltre, proporre una ipotesi di nuova viabilità, parcheggi e nuovi collegamenti meccanizzati tra Centro Storico e aree esterne, la riqualificazione delle aree verdi, dell’arredo urbano, illuminazione e pavimentazioni del centro storico, compreso il parco di Viale Ugolino”. La documentazione amministrativa (bando/disciplinare e modulistica) nonché la documentazione tecnica è reperibile sul Sito Istituzionale dell’Ente all’indirizzo: www.comune.montegiorgio.fm.it Ulteriori informazioni potranno essere reperite presso il Servizio Urbanistica-Ambiente sito in Via Roma 1, nei giorni di apertura al pubblico: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10 alle 13, sabato dalle 9,30 alle 12,30. Le istanze di partecipazione dovranno pervenire presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Montegiorgio entro le ore 12 del 28 febbraio 2018.

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Terra Nostra/News Politica/Il 4 marzo si vota per Camera e Senato

Azienda Informa/1P Group

Verso una primavera di elezioni

1P Cash&Carry: il primo Cash & Carry dell’edilizia leggera d’Italia

È stata ufficializzata la data delle prossime Politiche: si voterà domenica 4 marzo. Dopo lo scioglimento delle Camere da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 28 dicembre scorso, il Consiglio dei Ministri ha stabilito il giorno in cui gli italiani saranno chiamati a scegliere i nuovi rappresentanti alla Camera e al Senato. Si voterà con la nuova (e contestata) legge denominata Rosatellum, ideata da Ettore Rosato, capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati. Queste le principali caratteristiche della normativa che ha sostituito l’Italicum: - Sistema Maggioritario turno unico: 37% dei seggi (232 Camera / 116 Senato), in ciascun collegio è eletto il candidato più votato; - Sistema Proporzionale: 61% dei seggi (386 Camera / 193 Senato), ripartiti tra coalizioni e liste che abbiano superato le soglie di sbarramento nazionali (riparto effettuato a livello nazionale per la Camera e regionale per il Senato); - Sistema Proporzionale voto italiani residenti all’estero: 2% dei seggi (12 Camera / 6 Senato). Entro la fine del mese di gennaio dovranno essere presentate le liste con i relativi candidati e su questo fronte, come da copione, sono tanti i movimenti all’interno di ogni partito o lista, con i 5 Stelle che hanno già svolto la fase delle autocandidature e si preparano per le cosiddette Parlamentarie interne. Ma la prossima primavera sarà cruciale anche per il voto in 764 Comuni, pari a quasi il 10% del totale, con 20 capoluoghi di Provincia tra cui Ancona, unica città tra i capoluoghi regionali. Tre i Comuni del Fermano che sceglieranno sindaco e Consiglio comunale: Altidona, Montegiorgio e Porto Sant’Elpidio, realtà dove da qualche settimana sono già iniziate le grandi manovre elettorali. (a.b.)

Quando si dice che dalla crisi nascono le opportunità si afferma una grande verità e l’iniziativa che hanno studiato e realizzato Maurizio, Alberto e Andrea Palmieri, in collaborazione con IVAS e DIESSNER FARBEN, ne è una riuscita dimostrazione. 1P Color nasce nel 1977 e, fin da subito, opera con l’obiettivo di dar vita ad una rete di distribuzione capillare, dedicata a colore ed edilizia leggera e attiva sul territorio marchigiano e abruzzese. 1P Group srl rappresenta il primo cambio generazionale nel settore dell’edilizia leggera nel Fermano: da Maurizio Palmieri, pioniere del mondo del colore dal 1977, ad Alberto e Andrea Palmieri che ereditano dal padre tutto il suo know-how aggiungendo la passione per questo settore, l’entusiasmo della loro giovane età e l’acutezza di affrontare le responsabilità di questo passaggio. Ecco allora che Alberto e Andrea, insieme a Maurizio Palmieri, hanno un’intuizione: perché non aprire un punto vendita dove distribuire prodotti e servizi in funzione della natura degli acquirenti? “La nostra idea 1P Cash&Carry – spiega Alberto - ci consente di diventare un vero e proprio polmone per gli operatori del settore, uno spazio dove possono avere certamente le migliori condizioni di acquisto (-30% rispetto al classico ingrosso) ma anche un supporto logistico, strutturale e professionale.” “Abbiamo pensato – commenta Andrea - ad un unico centro a Magliano di Tenna in tre parti differenti: un’area con i criteri del cash & carry, dedicata ai grossisti o imprese edili per gli acquisti con quantitativi più significativi, un altro spazio per un centro di edilizia leggera e uno showroom per architetti, progettisti e clienti privati”. “Questa idea è stata realizzata insieme ai nostri main partners IVAS e DIESSNER GmbH – dice Maurizio -, una grande sinergia unita alla forza e al coraggio di Alberto e Andrea che ci darà stimolanti prospettive di crescita per il 2018. Da sottolineare che con Diessner, azienda tedesca leader nella produzione di pitture di alta qualità, abbiamo raggiunto un accordo di importazione a livello nazionale. Un risultato che corona quanto di buono è stato fatto in questi 40 anni di attività, rendendoci fieri di essere un punto di riferimento, oggi, a livello nazionale.”

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Inchiesta/Scuole Cultura/News

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Rime “nostre” (Riccardo Manzini) Marigrà Quanno che passi su la Nazionale un jornu che duvrìa esse feriale rjirete ‘erso monte zittu zittu scì che potrai vedé un nigozittu.

Se tutte le persò passate llà tuttinzieme putrìa addè parlà, penza tu le vite, penza tu le ’sperienze quanda umanità… quande sofferenze !

Quando passi sulla Statale un giorno non festivo girati verso il monte zitto zitto e potrai vedere un negozietto.

Se tutte le persone passate di là potessero ora parlare tutte insieme, pensate a quelle vite ed esperienze quanta umanità… e quante sofferenze!

Vistu da fori dici “È ‘na robbetta…” specie se vai de fuga in bicicletta, ma se ce butti da la porte un occhiu se rrapra un munnu… anghe se vecchiottu.

“So’ joenottu e, me compro un pittinillu, pe’ famme la moscagna comme quillu attore che ‘sso visto la foto ier matina; e dammece Bio-Doppe… la vera Brillandina!”

Visto da fuori dirai “È poca cosa…” specialmente se vai di fretta in bicicletta, ma se butti un occhio attraverso la porta ti si apre un mondo… anche se vecchiotto.

“Io sono giovanotto e mi compro un pettine per farmi la mascagna proprio come quell’ attore di cui ho visto la foto ieri matina; e dammi anche Bio-Dop… la vera Brillantina!”

Adè checcó che l’anni ha superato e ‘gni generazió pure ‘ttraersato; se ddomanni a chi cià ‘na certa età, tutti rresponna: quess’è MARIGRA’! Quanno Marigrà era cumingiato Peppe Garibaldi n’era ango’ spirato ‘lli tempi a lettu iavi co’ ‘na mela e pe’ vedé… ’na luma de cannela! Tena li cundi, scria su lu diariu che fa sta ‘ecchia… ‘nvenda lu terziariu e mentre loco sembre più se ‘ssetta, ‘ffida lavoru a quarghe joenetta. L’anni é passati co’ la granne guerra, lu Duce a Rroma gghià le file serra e se n’é jita pure Marigrà Gigio e Nannì ‘ngrossa l’attività.

“Lu fricu se commònaca, consijeme ‘mbó tu se ce pò sta’ bbene ‘stu tipu de buttù. E Lauril e Omo, Tide e pure Olà, co’ ‘sti detersivi non serva più colà!“ Spilli vinnuti a pesu, li brocci, le lamette Zignago Palmolive co’ l’atre saponette: “Me serva le cazette me le po’segnà ? Ppo’ dopo passa mamma sabboto a pagà”… Quanno nell’Ottocento Marigrà rraprìa, bbadìa a la jornata e certo non pinzìa che dopo quasci du’secoli de guerre e caristia cadiuna je scrivìa… pirfino ‘na puisia!

Subboto je vena un’idea giniale: lu negoziu sposta a la Nazionale, ‘ddò banghe noe e vitrine è gran complessu le macchene ha portato lu progressu!

E’ qualcosa che ha superato gli anni e attraversato ogni generazione se tu domandi a chi ha una certa età, tutti rispondono: questa è MARIGRA’! Quando Maria Grazia aveva cominciato Giuseppe Garibaldi non era ancora morto. In quei tempi a letto andavi con una mela e per vedere… la luce di una candela! Tiene i conti, scrive sul diario cosa fa questa vecchia… inventa il terziario e mentre si sistema sempre più lì, affida del lavoro a qualche giovinetta. Sono passati gli anni e la grande guerra, il Duce già serra le file a Roma ed è morta anche Marigrà Luigi e Giovanni ingrandiscono l’attività.

“Il ragazzo fa la Comunione, consigliami tu se può andar bene questo tipo di bottoni. E Lauril e Omo, Tide e anche Olà, con questi detersivi non serve più la liscivia“ Spilli venduti a peso, le mollette per i panni, le lamette Zignago Palmolive e le altre saponette: “Mi occorrono le calze me le puoi mettere in conto? Poi sabato passa a pagare mia madre”… Quando nell’Ottocento Marigrà apriva, badava alla giornata e certo non pensava che dopo quasi due secoli di guerre e carestie qualcuno gli scriveva… perfino una poesia!

A loro viene subito una idea geniale: spostano il negozio sulla Statale, dove c’è un gran complesso di banche e negozi le auto hanno portato il progresso!

La De.c.o. del mese a cura di “Chi Mangia la Foglia!” A seguito della pluriennale e proficua collaborazione con Corriere News e l’interesse suscitato nei lettori, l’Associazione culturale “Chi Mangia la Foglia!” per l’anno 2018 intende percorrere una informativa di sicuro interesse. Nonostante sia di enorme potenzialità e di grande rilevanza territoriale per i numerosi aspetti che va ad intercettare, tra cui l’impulso economicocommerciale a favore delle attività locali, il settore risulta assai poco conosciuto sia come marchio che come identificazione di un’eccellenza locale. Si tratta della messa in evidenza delle migliori peculiarità territoriali, riconosciute e valorizzate da poche ma attente Amministrazioni Comunali; stiamo parlando delle Denominazioni Comunali di Origine ossia le “ De.c.o.”. La Denominazione Comunale, con acronimo De.C.o., nasce da una illuminata idea del giornalista Luigi Veronelli grande intenditore di vini nonché fine gastronomo. La sostanza è che si tratta di una particolare condizione legislativa, dove il Comune può liberamente legiferare a favore della propria tradizione, del proprio prodotto, della propria storia ed identità, dato che la De.c.o. raccoglie non solo il prodotto tipico ma anche l’artigianato, le manifestazioni, il territorio e qualsiasi altro genere di storico ed identitario che il luogo possa offrire. Per sua caratteristica non può essere considerata come un marchio di tutela della qualità, poiché non lo è, registra specificatamente le peculiarità locali riconoscendole al territorio comunale di appartenenza, in tal modo si differenzia dalle istituzionalizzate (D.O.P. Denominazione di Origine Protetta, I.G.P. Indicazione Geografica Protetta, S.T.G. Specialità Tradizionale Garantita), ecc. Ovviamente questa, come ogni altra opportunità che si possa realizzare, necessita di un buon programma, precise finalità, impegno, lavoro, controllo, giusto investimento, stabilità e prosecuzione pluriennale, da non spazzare via ad ogni cambio di bandiera amministrativa. Un’opportunità sfruttata da Comuni lungimiranti e capaci, trascurata da chi, chiuso nel concetto del proprio campanile non ne percepisce la potenzialità. L’Ass.ne “Chi Mangia la Foglia!” già da alcuni anni ha posto l’attenzione sull’importanza del riconoscimento De.C.O. per la valorizzazione delle

peculiarità, i prodotti e le attività proprie dei Comuni e della nostra regione, poiché costituiscono un rafforzamento identitario dell’ambito comunale, stabilendo una stretta correlazione identificativa biunivoca: Prodotto-territorio, Territorio-prodotto, favorendo inoltre l’individuazione di luoghi unici ed inconfondibili dove, anche la qualità della vita come la qualità del prodotto va posta in attenzione attraverso percorsi conoscitivi e di approfondimento, per cui ne consegue una crescente valorizzazione del territorio stesso. Già da alcuni anni attraverso un progetto condiviso dalle province di Fermo ed Ascoli Piceno, l’associazione si è mossa snellendo le criticità amministrative attraverso una visione di carattere regionale al di sopra le parti. Con soddisfazione ha contribuito a far riconoscere alcuni prodotti ai Comuni di appartenenza, veicolando il messaggio sull’importanza della titolarità comunale del proprio prodotto. Pertanto di mese in mese su Corriere News si potranno leggere tutte le informazioni sui Comuni De.c.o. delle Marche sulle loro peculiarità riconosciute, gli approfondimenti storici, le ricette nel caso si tratti di prodotti, le procedure qualora si tratti di artigianato, e così via secondo la De.c.o. comunale proposta. Apriamo questo capitolo con l’elenco dei Comuni Marchigiani con le relative Denominazioni Riconosciute. Altri Comuni non menzionati sono in iter di riconoscimento. Cingoli: serpe bianco, ciauscolo, cavalluccio; Borgo Pace: patata rossa; Cupramontana: coniglio in porchetta, vino di visciole, sugo al ragù di papera, olio extravergine d’oliva; Grottazzolina: galantina; Porto San Giorgio: brodetto di pesce; San Lorenzo in Campo: castagnolo al farro; Montegiorgio: caciu’; Lapedona: vino cotto; Falerone: serpe, olio piantone di Falerone; Ortezzano: orto fritto; Offida: funghetti e chichì; Montefiore dell’Aso: infiorata; Massignano: frittelle, taccole; Montelupone: carciofo monteluponese; Comunanza, tordi matti; Petritoli: pizzette fritte, festa delle cove. (Noris Rocchi, Presidente Chi Mangia la Foglia!)


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Inchiesta/Scuole Cultura/News Il micro micro racconto

di Sergio Soldani

Ritornò a essere felice Gli ultimi anni della sua vita erano stati assolutamente infernali. Giovanni Scida nel duemiladodici ricevette la lettera di licenziamento dal Cavalier Vincenzo Righi, titolare della più importante gioielleria e orologeria di Crotone, nel centro storico, in Corso XX Settembre. Si trovò senza nulla, tranne la sua auto marca Audi, a sessant’anni, con un affitto comunque da pagare e dover pur mangiare. Soldi da parte non li aveva mai messi. Femminaro e scapolo impenitente, a quell’età amava ancora fare il cascamorto con le trentenni e gli andava quasi sempre bene, ma quando dall’oggi al domani fu costretto a smettere con il mondo affascinante e laborioso degli orologi da riparare, sentì, oltre che il vuoto e lo smarrimento, il desiderio di non abitare più sul pianeta terra e nella sua amatissima città. Fu così che un giorno mentre si trascinava stancamente per la piazza del Duomo verso le cinque del pomeriggio, incontrò la sorella del suo amico Claudio, la bella e ancor esteticamente rigogliosa Teresa, sua cliente del recente passato e vera appassionata di orologi e gioielli. Dapprima non la riconobbe ma poi fu lei a chiamarlo a voce alta “Giovanni ciao... Ma sono io, mi vedi?” E le si presentò davanti, così lui le rispose a voce bassa: “Ora sì, meglio di poco fa...”. “Sai sei così dimesso, sediamoci su quella panchina, via!” In meno di mezz’ora lui le raccontò per intero la sua disperazione e la donna le propose di arrivare a casa sua e del fratello, lo implorò che accettasse. Giovanni salì in macchina e poi arrivarono nell’ampia abitazione di campagna a tre piani denominata villa Ferri-Vaccaro. Scesero dall’auto, lei aprì il portone, entrarono e immediatamente gli indicò una stanza nella quale si giungeva passando per un corridoio a sinistra del piano terra; lei le aprì la porta della stanza e subito disse: “Ti piace qui?”, “Certo ma...” Giovanni accennò, ma Teresa perentoria insistette: “Guarda, io e Claudio abbiamo deciso di aiutarti, ci eravamo messi al corrente della tua situazione, non ti ho incontrato per caso, sapevo che a una certa ora della giornata ti recavi puntualmente a pregare al Duomo. Io e mio fratello ti proponiamo di venire a vivere qui, ci sistemerai il giardino e potrai ricominciare con i tuoi orologi e i tuoi gioielli, non pagherei più l’affitto, mangerai tre vole al giorno e ti daremo settecento euro al mese per le tue spese personali. Recentemente siamo stati molto malati e negli anni scorsi abbiamo, con insistenza, pregato il Signore, che ci ha ascoltati e ci ha guariti. Puoi anche non crederci ma è stato così. Ora non vogliamo mancare all’appuntamento con la Carità Cristiana, ti prego di consentirci questo intervento nei confronti della tua persona!” Egli rimase allibito e accettò !

ORA FARE PUBBLICITÀ CONVIENE

INCENTIVI

PER INVESTIMENTI PUBBLICITARI È stato convertito il legge (n.96/2017) il DL 50/2017

Per le imprese o autonomi che aumentano almeno dell’1% rispetto al 2016 gli investimenti in pubblicità sui giornali quotidiani e periodici, su TV e radio locali, la Legge prevede un CREDITO DI IMPOSTA utilizzabile in compensazione nel 2018. Tale incentivo è pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati e sale al 90% nel caso di microimprese, PMI e start up (sono microimprese quelle con dipendenti inferiori a 10; sono piccole quelle con dipendenti inferiore a 50).

Breve Libri

Istantanee dagli ultimi della terra Con “Istantanee dagli ultimi della terra” l’autore, Marco Renzi racconta i suoi viaggi in Etiopia, Amazzonia, Albania e Ghana. Scrive Renzi: “Nei viaggi teatrali che ho fatto in diversi anni e in altrettante parti del mondo, ho preso l’abitudine di scattare delle istantanee con una macchina fotografica che conosco appena e che mi appassiona per la capacità che ha di renderci non solo volti e personaggi, ma soprattutto emozioni. Il libro parla di teatro, di ragazzi, di terre dimenticate, di un’umanità che non ha nulla ma che sorride, di polvere e miseria, di giovani persi in bottiglie piene di colla, di campi Rom e baraccopoli”. “Istantanee dagli ultimi della Terra” e l’altro, recente lavoro di Marco Renzi “E’ arrivato un gommone carico di Europei”, verranno presentati sabato 20 Gennaio a Porto San Giorgio, presso la Biblioteca Civica “Gino Pieri” alle ore 17 ed il primo febbraio alla Libreria Rinascita di Ascoli Piceno (ore 17). Dissensi Edizioni, euro 13.

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Cartellone/News Eventi

Danza

Fermo

Porto San Giorgio

I prossimi 10 e 11 febbraio si riparte con la grande Fiera dell’Elettronica e del tempo libero nella stupenda location del Fermo Forum, in contrada Girola a Fermo, ormai giunta alla sua decima edizione. Verranno occupati due padiglioni per un totale di 8.000 mq di spazio espositivo. Come sempre, anche in questa occasione, gli organizzatori proporranno tante iniziative per far trascorrere ai visitatori due giorni pieni di divertimento. In esposizione una vastissima scelta di articoli che va dai computer e tablet di ultima generazione ai sistemi di videosorveglianza, dagli elicotteri e droni telecomandati al modellismo in genere. Sarà inoltre possibile trovare cellulari, batterie per cellulari, servirsi di riparazioni immediate su smartphone, cavetterie, strumenti musicali,un grande stand dedicato alla piccola ferramenta e il fai da te. A seguito del successo ottenuto lo scorso anno, il Padiglione B di 2.000 mq sarà, anche questa volta, dedicato interamente al Cosplay e al Games con tantissime postazioni di gioco, ps4, simulatori di guida e, naturalmente, visori Vr HTC-LIVE per vivere in un mondo nuovo 3D. Il sabato pomeriggio, insieme ad altre attrazioni, è in programma un concerto del gruppo JEEG ROBOTS con le sigle dei cartoni animati degli anni ‘80/’90. Presenti nello spazio Cosplay: Raduno Harry Potter, accademia Jedi di Star Wars, Gundam, Scherma medievale, Giochi da tavolo e tanti espositori a tema Cosplay. E la novità di questo 2018? Verrà allestita la prima Fiera del disco nuovo, usato e da collezione:1.000 mq di esposizione con più di 30 espositori del settore. Un evento nell’evento da non perdere assolutamente! Tel. 335.6287997 - www.electrofiere.it

Gdo Dance Company porta al Teatro Comunale di Porto San Giorgio “Convergenze”, spettacolo che si configura in un astratto quanto coinvolgente ed energetico rapporto tra la musica elettronica ed il suolo, la luce ed il ritmo, la potenza e la gioia della dinamica. La coreografa Federica Galimberti ha compiuto in modo consapevole e preciso la scelta di raffigurare questa interessante creazione con un ensemble tutto al maschile, di grande impatto scenico, ma anche altrettanto capace di esprimere la fragilità infinita dell’uomo davanti all’eterno, alla luce. Un linguaggio nuovo, contaminato, corrotto dall’intrusione della motion graphic e del visual/light design, che a volte mette in crisi ed a volte esalta l’astratta narrazione di quella ‘eterna domanda’, cui le risposte giungono attraverso suggestioni ritmiche e percussive quasi tribali. I danzatori sono Filippo Braco, Andrea Ferrarini, Stefano Otoyo, Daniele Toti. Appuntamento sabato 13 gennaio alle ore 21,15. Tel. 392.3429126

Elettronica, informatica e tempo libero al Fermo Forum

Convergenze a teatro

Teatro Montegiorgio

Grandi attori per un “Sogno” Stefano Fresi, Giorgio Pasotti, Violante Placido, Paolo Ruffini: è servito il poker di grandi nomi (accompagnati da una compagnia di 12 attori) che mercoledì 31 gennaio, ore 21, calcheranno la scena del Teatro Alaleona di Montegiorgio per “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare. “Quello che voglio da questo Sogno – spiega il regista Massimiliano Bruno - è tirare fuori la dimensione inconscia che Shakespeare suggeriva neanche troppo velatamente. Puntellare con l’acciaio la dimensione razionale imprigionata nelle regole e nei doveri bigotti e rendere più libera possibile quella onirica, anarchica e grottesca. Tel. 0734.952067 – 710026 – www.ciaotickets.it

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12 gennaio 2018

Alessandro Preziosi è Vincent Van Gogh nello spettacolo che andrà in scena al Teatro dell’Aquila di Fermo sabato 20 gennaio alle ore 21 e domenica 21 gennaio alle ore 17 (tel. 0734.284295)

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Eventi Montegranaro

Due stagioni, un’unica grande emozione Syria, Matthew Lee, Massimo Carlotto, il trio Servillo/Girotto/Mangalavite, Amanda Sandrelli e Luca Barbarossa: sono gli artisti che dal 18 gennaio al 7 aprile saliranno sul palco del Teatro La Perla di Montegranaro. Due stagioni, quella teatrale e quella musicale, unite da un filo intrecciato da sonorità ed esperienze tra le più disparate. “Abbiamo una stagione molto bella e variegata - ha spiegato il dirigente Giuseppe Nuciari - con musiche e storie intriganti, che si aggiunge a quella concertistica realizzata dagli Amici della Musica. Gli abbonamenti per gli spettacoli di teatro avranno un costo di 30 euro, con ridotto a 25. I biglietti singoli costeranno 15 euro, ridotti 12. Per i concerti TAM, l’ingresso per Servillo/Girotto/Mangalavite sarà di 10 euro, ridotto 8, e per Barbarossa 15 euro, ridotto 13. Quanto a Matthew Lee abbiamo optato per un costo di 15 euro”. “Con Amat e TAM Tutta un’Altra Musica - ha sottolineato l’Assessore alla Cultura Giacomo Beverati - l’Amministrazione ha deciso di concentrarsi sulla musica sia per la stagione teatrale che su quella musicale, con un appuntamento in più rispetto allo scorso anno. Ovviamente, puntiamo a grandi numeri e dal 4 all’11 marzo, per la grande concentrazione di eventi, potremo fregiarsi di capitale della cultura di questo pezzo delle Marche”. “Siamo stati fortunati nella scelta di queste due nuove produzioni - ha voluto rimarcare Giambattista Tofoni, direttore di TAM - avvenuta prima di Sanremo, un evento che diventerà un grande volano dal punto di vista mediatico. Barbarossa presenterà il suo disco, prodotto da Francesco De Gregori, del quale porterà un brano proprio a Sanremo. Peppe Servillo sarà a Sanremo come voce nella produzione di Enzo Avitabile, altro artista presentato all’interno di Tam molte volte”. “Montegranaro con noi ha ricominciato ad avere una programmazione stabile – ha affermato il Vice Sindaco Endrio Ubaldi - e la cultura è uno dei pochi settori dove aumentiamo le risorse, come testimoniano i contributi rilevanti per gli Amici della Musica e la Banda musicale. Lancio un appello: invitiamo la cittadinanza e anche i media a darci una mano, per riempire il teatro e rendere queste stagioni eccezionali”. “Ogni volta che scegliamo gli spettacoli tutta la Giunta è coinvolta - ha concluso il Sindaco Ediana Mancini -, ognuno porta il suo contributo ed è proprio questa la cifra del nostro gruppo, assolutamente collegiale e sempre rispettosa del pubblico e delle specificità della nostra programmazione. In tre anni abbiamo riaperto il teatro e risistemato dei luoghi in completo degrado, che oggi invece possono essere fruiti dal pubblico dopo la fine degli spettacoli al Teatro La Perla”.

Teatro Fermo

Divertimento e solidarietà Torna a Fermo, al Teatro dell’Aquila, la Compagnia teatrale “San Giovanni Bosco 1982” con un nuovo spettacolo. Dopo il successo di “Vacanze Romane”, quest’anno la compagnia propone in versione musical, la storia ispirata al film Mrs. Doubtfire, con musiche e coreografiche originali di Monica Andretto e la regia di Giorgio Trabattoni. Lo spettacolo “Chiamateci LOL: Lui o Lei”, in scena il 13 Gennaio alle ore 21, è interamente dedicato alla beneficenza grazie alla collaborazione con l’Associazione Missionaria ALOE ONLUS di Fermo. Il ricavato della serata sarà infatti devoluto al progetto “O Pequeno Nazareno” di Manaus, in Brasile che, grazie all’operato di Tommaso Lombardi e Elaine Elamid, accoglie ragazzi di strada che vivono spesso sotto i ponti della città, dal centro alle periferie. La coppia di volontari, insieme con un’equipe di professionisti quali educatori, psicologo e assistente sociale, accoglie nella casa realizzata per il progetto, ragazzi minori che vivono situazioni di abbandono familiare, povertà, emarginazione, abbandono scolastico. Attraverso percorsi mirati e personalizzati, i ragazzi vengono seguiti e aiutati a reinserirsi nel tessuto sociale e familiare (quando presente e sano), riprendendo ad esempio gli studi o formandosi nel lavoro, per acquisire poi una propria autonomia. Biglietteria del teatro, tel. 0734.284295

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Inchiesta/Scuole Sport/News Fermano/Ottimi risultati per i team locali, con un occhio al Sumo

Un anno di sport… vissuto intensamente di Uberto Frenquellucci e Endrio Ubaldi

Anno nuovo: tempo di bilanci e rinnovati propositi. Gettando uno sguardo su quanto accaduto nel 2017, trarne un primo bilancio e fare tesoro di eventuali errori commessi. In linea di massima, è quanto sta accadendo anche in casa di tutti sodalizi sportivi nazionali. Ed allora andiamo a curiosare. Cominciando dalla realtà che – per eccellenza ed in relazione al nostro territorio – rappresenta la società calcistica più in vista: la Fermana Football Club. “Il nostro bilancio in relazione al 2017? Penso che sia sotto agli occhi di tutti – è la considerazione di Mister Flavio Destro, allenatore dei canarini – Non dovrei dirlo io, ma se andiamo a vedere la posizione di classifica e se andiamo a considerare cosa è successo nel 2017… beh, mi auguro si possa ripetere anche nel 2018, raggiungendo il nostro obbiettivo. Che è la salvezza, sia ben chiaro. In ogni caso, io non sono propenso a guardare quel che è successo: che è lì, ma non dobbiamo guardarci alle spalle. Il passato è passato… preferisco concentrarmi verso il futuro. Lavorare per il presente e per il futuro. Il passato è… andato. Abbiamo questa realtà, rappresentata da un campionato difficile, che porta a confrontarci con squadre importanti. Dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo e cercare di arrivare prima possibile alla quota salvezza”. Sulla stessa lunghezza d’onda il centrocampista Andrea Petrucci, autentico giocatorerivelazione della compagine gialloblù: “Il 2017? Penso positivo: abbiamo vinto il campionato ed abbiamo disputato un buon girone di andata”. XL Extralight Poderosa Pallacanestro Montegranaro passiamo al basket: prima parte di campionato molto positiva per la XL Extralight Poderosa Pallacanestro Montegranaro che, da neo promossa in A2, di settimana in settimana è salita agli onori delle cronache sportive nazionali a suon di vittorie e di bel basket, con coach Gabriele Ceccarelli, anche lui alla prima esperienza su una panchina di serie A2, che sta guidando con autorevolezza i gialloblù. Capitan Amoroso e compagni hanno finora ottenuto delle vittorie prestigiose, contro squadre rappresentative di piazze storiche della pallacanestro italiana come Bologna sponda Fortitudo, nettamente sconfitta dai veregrensi, Treviso guidata dall’ex condottiero sutorino Stefano Pillastrini e Verona solo per citarne alcune, oltre al derby di Jesi brillantemente vinto in rimonta. Il secondo posto in classifica inizia a non fare più notizia fra gli addetti ai lavori, dato che la coppia statunitense composta dal “pistolero” Corbett e dal pivot Powell, insieme al sempre presente Valerio Amoroso, garantiscono insieme dai 50

a 60 punti a partita che danno alla Poderosa una sostanziosa dote in ogni sfida. Altro punto di forza in casa gialloblù è sicuramente il play con grande esperienza Eugenio Rivali, giocatore che tira poco, ma che sa far girare la squadra come pochi. I giovani stanno facendo benissimo, ma la sorpresa ancora più grande dei buoni risultati sportivi, è senza dubbio rappresentata dal pubblico. Se si pensa che appena 8 mesi fa le partite interne della squadra del patron Bigioni, venivano seguita al massimo da 500 persone, vedere il Palasavelli quasi sempre intorno alle 3.000 presenze è qualcosa di straordinario. L’ottimo lavoro svolto dallo staff che si occupa di marketing, con una saggia politica dei prezzi contenuti, unitamente alle promozioni per il pacchetto famiglia ed al crescente coinvolgimento dei settori giovanili delle società che collaborano intorno alla Poderosa, sono alla base del bel colpo d’occhio che il palas sangiorgese offre per le gare interne. Un pubblico variegato con appassionati del territorio che si sono uniti ai tifosi montegranaresi, per un progetto sempre più bello e credibile. Nel frattempo con 20 punti realizzati nelle prime 14 gara di campionato e la salvezza oramai quasi matematicamente conquistata, la società ha iniziato a programmare il futuro, partendo da un primo e fondamentale tassello: il rinnovo per la stagione 2018/2019 del contratto allo statunitense LaMarshall Corbett (nella foto) che ha una media finora di 18,9 punti a partita, 3,5 rimbalzi e 2,6 assist, che la dice lunga sulla ferma volontà della società calzaturiera di ben continuare il percorso intrapreso.

M&G Videx Scuola Pallavolo Grottazzolina Un 2017 da incorniciare. Dapprima il ritorno in A2, poi la salvezza, ed infine un girone di andata che – nonostante la flessione di fine dicembre – probabilmente è andato al di là delle più rosee aspettative. Di più: i ragazzi di Coach Ortenzi hanno saputo far lievitare la passione per il volley in tutta la media valle del Tenna, forti anche di una Società che sta indubbiamente lavorando bene programmando il futuro. Un futuro in grado di farla militare, a lungo, nel campionato di Serie A2. Grottazzolina sogna, grazie ad i suoi ragazzi stabilmente collocati nella parte alta della graduatoria.

E dopo gli Sport di squadra, eccoci andare a cercare chi l’attività la svolge… al singolare. Perché sul tatami, Maria Bertola (foto in basso con il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro) ci va da sola. Unica donna marchigiana impegnata in questa disciplina, è Campionessa italiana di Sumo (categoria 80 Kg) e componente della squadra azzurra. Di più: in occasione delle rassegne nazionali, non scende dal podio da ben 13 anni: 3 volte oro, 4 volte argento e 6 volte bronzo. All’ultimo Mondiale (in Giappone) è giunta settima ed è tesserata per la società Judo Porto San Giorgio. “Sono fermana di adozione – ci confida – Sono qui da 20 anni e la mia carriera sportiva nasce quasi per caso. Da piccolina sono stata vittima di bullismo ed i miei genitori mi hanno consigliato di imparare, al fine di difendermi, le arti marziali. Dopodiché, questa è diventata una grande passione ed ho iniziato a fare Judo. Poi, vinti alcuni titoli nella Lotta Libera, da tre anni in qua è scoppiata la passione per il Sumo”. Il resto è storia dei nostri giorni. L’incontro con il Maestro Franco Giuliani la porta alla svolta: “Franco è stato lo scopritore del mio talento - prosegue la Bertola – Mi conosceva Judoka, poi mi vide a Roma in un campionato di Lotta ed ebbe l’intuizione di consigliarmi il Sumo. Il tricolore, sogno di ogni atleta, lo debbo a lui. Il 2018? Per me sarà un anno di trasformazione. Probabilmente prenderò in mano la Nazionale Italiana dal punto di vista tecnico. A luglio andremo a Taiwan: mi piacerebbe che le ragazze della rappresentativa a squadre, con le quali gareggerò anche io, ottengano un ottimo risultato. Così come chiedo al 2018 di creare le condizioni per dare più spazio al Sumo femminile in Italia e che si possano centrare grandi traguardi. Nemmeno a Fermo se ne parla tanto: ad alcune premiazioni non sono stata invitata e questo mi è dispiaciuto molto. Nel 2018, cercheremo di organizzare qualche gara anche qui, così che questa meravigliosa disciplina si possa conoscere e se ne possa parlare”.

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Sport/News

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Sport invernali/Opportunità nel nostro territorio montano

Stagione sciistica 2018, quello che c’è da sapere Stagione sciistica 2018: si parte! Preparato il borsone, montato i portasci sui tettini delle autovetture, unguento dermo protettivo e fiaschetta di corroborante “bombardino” (mah…chissà perché continuiamo a preferire mistrà e vì cotto…) e via. Verso dove? Ma verso Sarnano, Frontignano, Ussita, Bolognola e verso le località dove la regina del Generale Inverno, la neve, è già più o meno copiosamente scesa imbiancando le piste che, dal giorno dell’Immacolata (da sempre ritenuto data ufficiale di apertura della stagione sciistica, mentre quella di chiusura è il 30 Marzo) aspettano solo di essere battute da sciatori di qualsiasi specialità. Perché sui meravigliosi impianti delle località turistiche invernali a noi più vicine, dotati di piste, di impianti di risalita all’avanguardia e scuole di sci per tutti i livelli, si può praticare di tutto: dal fondo allo sci alpino; dall’escursionismo all’alpinismo. ACQUACANINA Piani di Ragnolo: centro turistico di sport invernali, è rinomata per le sue piste di sci di fondo. Sono presenti 4 piste blu per un totale di 25 km di piste, che si estendono da 1.450 m s.l.m ai 1.520 m s.l.m. Si può noleggiare l’attrezzatura. Gli impianti

di sci di fondo vengono aperti nei fine settimana in base alla presenza di neve. Altre piste sono invece percorribili ed a disposizione per coloro che amano lo sci escursionistico ed alpinistico oppure per effettuare ciaspolate sulla neve fresca. Per la sua particolare esposizione, le piste dei Piani di Ragnolo sono il luogo ideale anche per gli appassionati di snow-kite e selddog. BOLOGNOLA Nell’Alta Valle del Fiastrone, sovrastata dai Monti Sibillini, è adagiata Bolognola e a 3 km la sua frazione e stazione sciistica Pintura di Bolognola. Quattro skilift, una manovia ed un tapis roulant servono piste di varia difficoltà. Le piste per lo sci alpino vanno dal campo scuola denominato “La Marchigiana” fino alla nera “Porte di Berro”. Dotata di ben 7 piste di varia difficoltà, fruibili anche durante il periodo estivo attraverso la pratica di escursionismo equestre, bicitrekking e mountain bike. Piste sci di fondo: 5 (22.000 m.); piste sci nordico. Il Bolognola Snowpark servito dalla sciovia Pintura 1 e vicinissimo ai rifugi e al parcheggio degli impianti si estende per 500 metri, comprendendo diverse linee Jib e Reil con una

serie di strutture e salti di difficoltà S-M. Ulteriori servizi: scuola di sci e possibilità di noleggio attrezzatura. SARNANO – SASSOTETTO S. MARIA MADDALENA La stazione sciistica di Sarnano è composta da due località sciistiche: Sassotetto e Santa Maria Maddalena. Il parco impianti è costituito da una seggiovia biposto, una seggiovia triposto e 4 skilift, al servizio di piste per lo sci alpino interessanti, la maggior parte delle quali adatte agli sciatori intermedi. Un tapis roulant e 2 manovie sono inoltre nel campo scuola. Per gli amanti dello snowboard si trova uno snowpark, raggiungibile con entrambe le seggiovie. I dislivelli delle piste per lo sci alpino variano tra 1289 e 1592 metri. In parte sono innevate artificialmente. Tra le piste va segnalato il Canalone Acque Calde, una rossa impegnativa di 1,4 chilometri per 370 metri di dislivello. La pista principale è illuminata. Le cime innevate di Sassotetto e della Maddalena regalano agli appassionati della neve ambienti adatti per lo sci di fondo, lo sci-escursionistico, lo sci-alpinismo, le ciaspolate e lo snowkite. (u.f.)

Pallacanestro/Simone Barbante e Francesco Ciarpella

Belle notizie dai giovani cestisti Periodo sicuramente positivo per la pallacanestro fermana, con le squadre più importanti del territorio che si stanno facendo valere nei campionati nazionali e regionali, partendo dalla serie A2 con la Poderosa Pallacanestro Montegranaro splendida seconda in classifica, proseguendo con Porto Sant’Elpidio in lotta per una buona posizione in prospettiva play off in serie B, mentre la Sutor Montegranaro e Pedaso sono ben messe nel torneo di serie C. Ma le note liete non finiscono certamente con i risultati delle squadre, vi sono, infatti due giovanissimi cestisti montegranaresi, che si stanno facendo grande onore lontano dalla terra d’origine, destinati a far parlare di loro nei prossimi anni. Il primo è il lungo veregrenese Simone Barbante (foto) classe 1999, 211 cm., che già da due stagioni figura in pianta

stabile nel roster della De’ Longhi Treviso Basket in serie A2 sotto la sapiente guida dell’esperto coach Stefano Pillastrini, già artefice del doppio salto in 3 anni della Sutor dalla serie B alla serie A 1 dal 2004 al 2006. Dopo la lunga trafila nella Scuola Basket Montegranaro con l’esordio in maglia Poderosa nel campionato di serie B ed i primi punti realizzati, con l’inevitabile interessamento degli addetti ai lavori, considerata l’incredibile altezza del giovanissimo pivot, gli scout trevigiani complici i buoni uffici di coach Pillastrini, non se lo sono lasciati scappare. Dopo l’esordio ad appena 17 anni nel torneo di A2, ora Simone Barbante ha la grande opportunità di dimostrare le sue notevoli qualità con una squadra molto importante insieme ad un tecnico di grande esperienza. Certo è, che di giovani

con 211 cm. dotati di buon tiro come Simone, nel mondo professionistico non ve ne sono molti, per l’atleta montegranarese ci sono tutti i presupposti per far molto bene. Un altro giovane cestista di scuola veregrense è Francesco Ciarpella, anch’esso classe 1999 gioca nel ruolo di ala piccola. Anche Ciarpella è cresciuto nella Scuola Basket Montegranaro e fino a due mesi fa in virtù del doppio tesseramento, ha fatto parte del roster della XL Extralight Poderosa esordendo anche in serie A2 nei minuti finali contro Verona, oltre a difendere la maglia della Sutor nel torneo di serie C, dove si è subito messo in bella evidenza, dopo aver contribuito la scorsa stagione con 7 punti di media a partita alla conquista della C. Per il giovane gialloblù si è presentata una bella opportunità di fare esperien-

za negli Stati Uniti esattamente in Florida, alla Nation Prep Academy. Il giovane talento ha ottenuto una borsa di studio per la scuola nel sud della Florida che prepara i giovani studenti-atleti allo sbarco nel mondo dei college. Una grande occasione di crescita sportiva e personale per Francesco, che sta già sfruttando al meglio, avendo iniziato alla grande il suo percorso, nelle 3 partite finora disputate ha già messo a segno ben 2 doppie – doppie fra punti e rimbalzi, con una media di 20 punti a partita. (Endrio Ubaldi)

Tennis Tavolo/Massimo Mosconi vince il torneo regionale veterani

Servigliano sugli scudi Massimo Mosconi, capitano della Virtus Servigliano, si è aggiudicato il torneo regionale di tennis tavolo della categoria Veterani disputato nel centro federale di Senigallia. Partito come seconda testa di serie, Mosconi ha tenuto una condotta di gara impeccabile: 6 incontri, altrettante vittorie e appena due set lasciati agli avversari. Dopo l’agevole cammino nel girone eliminatorio e nei primi due turni ad eliminazione diretta (ottavi e quarti), il capitano della Virtus ha battuto l’ascolano Fratini in semifinale (3-1)

e il pesarese Boidi in finale (3-0). Per Mosconi si tratta della prima affermazione ottenuta a Senigallia, considerata piazza storica e tempio del tennis tavolo. Un risultato di prestigio per la Virtus, sempre più protagonista nei tornei e nei campionati federali. Quella di Mosconi e del Servigliano è una bella favola sportiva. Ingaggiato dal Cus Camerino nel 2013, in quattro stagioni Mosconi ha firmato due promozioni che hanno portato il Servigliano fino alla C2 (massimo campionato regionale). E proprio

in C2, Mosconi è il capitano di una formazione imbattuta che sta permettendo alla Virtus di cullare il sogno della C1 e della ribalta nazionale. E risultati importanti arrivano anche nel settore giovanile con gli atleti giallorossi posizionati nelle primissime posizioni delle singole categorie. Frutto di un lavoro certosino da parte della società che, oltre a puntare ai risultati, permette anche agli appassionati del ping pong della vallata del Tenna di allenarsi in palestra per due volte alla settimana.(u.f.)


12 gennaio 2018

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ANNO 16 - n.1 - 12 gennaio 2018

Editore: Edizioni Fisal Dir. Responsabile: Alessandro Sabbatini Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa Stampa: Tipografia Luce - Osimo Vignette: Daniele Ripani Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.223110 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@corrierenews.it

Per la vostra pubblicità: 0734.223110 Autorizzazione Tribunale di Fermo n. 2/2003 del 11/03/2003

Prossimo numero in distribuzione dal 9 febbraio all’8 marzo 2018

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