Ambiente
A Montegiorgio il nuovo ecocentro e centro del riuso al servizio del territorio
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Cartellone
L‘altra informazione ANNO 15- N.10/2017 - 13 OTTOBRE
Teatro dell’Aquila, si alza il sipario su una stagione con i fiocchi
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Periodico di informazione del Fermano Distribuzione gratuita
Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DBC Ascoli Piceno.
Tanto di cappello!
Distretto da tutelare Alti e bassi di un comparto economico che copre più del 70% della produzione nazionale di cappelli 4 Ambiente
8 Salute
9 Economia
13 Terra nostra 16 Cultura
Lupi e cinghiali nel Parco
Dodici poltrone per Oncologia
Disoccupazione da record
Calcinaro e il post sisma
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Le novità del Premio Volponi
19 Cartellone Ecco Good Morning Sibillini
23 Sport Stagioni tra ritorni e novità
Inchiesta/Cappello
13 ottobre 2017
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Il lavoro dei nostri imprenditori del cappello prosegue, nonostante la crisi
Chapeau! di Daniele Maiani
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tavo per cominciare a scrivere questo pezzo quando (scalogna rara!) per una volta mi sono ritrovato a non sapere come cominciare a scrivere... Insomma, dovendo parlare di “cappello” non riuscivo a fare proprio quello che in gergo giornalistico, letterario e, soprattutto, scolastico (con quanti “cappelli” abbiamo iniziato i nostri temi?) viene proprio definito “il cappello”, l’incipit, praticamente quello che poi serve ad introdurre l’argomento che si deve trattare. E allora comincio proprio dal “cappello” giornalistico. Si chiama così, ovviamente perché, come il cappello vero sta sopra la testa, quello giornalistico sta avanti, o sopra, all’articolo che si deve scrivere: non parla direttamente del tema che si deve trattare anzi spesso lo copre, ci gira intorno, quasi fosse un invito a chi legge a continuare nell’opera per “vedere dove si andrà a parare”. In pratica è quello che fa il cappello vero da un punto di vista estetico: nasconde la sommità del capo di chi lo porta e a seconda della foggia individua, in un certo senso, lo status e la personalità di chi lo indossa. Così, un cappello militare dona un
aspetto marziale, una tiara qualifica un prelato e via dicendo. Il cappello che nasconde la sommità del capo può essere anche un espediente per mascherare difetti tipo, magari, la calvizie e dunque avere un effetto meramente estetico, per così dire. Ma non è certo risolutivo nel mascherare una eventuale assenza di ciò che dovrebbe trovarsi sotto alla capigliatura mancante, ovvero il cervello... Quello, se non c’è non c’è e purtroppo, cappello o non cappello, la sua assenza viene sempre a galla! Comunque, tornando al cappello come accessorio di vestiario, dagli albori della civiltà uomini e donne, poveri e ricchi, hanno usato i cappelli: per ripararsi dal freddo e dal caldo, come parte di una divisa, per denotare un’appartenenza (pensiamo al berretto frigio dei rivoluzionari francesi) o anche per mere questioni di igiene, vedi i cappelli dei chirurghi e degli infermieri negli ospedali. In cotanto “cappellìo”, uno sarebbe portato a pensare che il mestiere del cappellaio sia stato e sia uno dei più remunerativi e ambiti del mondo, e invece no: non che si faccia la fame a fare cappelli, per carità, ma non è tutto oro quello che luccica, e di questi tempi si fa fatica anche qui. Noi nel Fermano
abbiamo un fiorente distretto del cappello, frutto di una tradizione più che centenaria, un settore che ha il suo baricentro nella zona di Montappone. E’ un distretto trainante nella nostra economia anche se ha conosciuto periodi di crisi, come altri comparti del resto, ma la tradizione è la tradizione e quando diventa fonte di benessere e reddito per un intero indotto non è acqua calda.
I nostri imprenditori del cappello sono persone tenaci e perseveranti che hanno innovato e fatto fronte alle concorrenze spietate di questa globalizzazione opponendovi qualità, buon gusto e voglia di andare avanti. Tanto da espandere e commercializzare al altissimi livelli questo prodotto nei cinque continenti, e non è poco. Dunque, non resta che dire: “Chapeau!”.
La crisi morde, occorrono figure qualificate e nuove strategie
Il cappello dove va? di Federica Balestrini
Il Distretto del Cappello nasce verso la fine degli anni Sessanta delineandosi come un polo monosettoriale altamente specializzato che, in breve tempo, ha permesso di allargare l’offerta produttiva anche a tutte le altre diverse tipologie di prodotto, aggiungendo alla produzione legata alla paglia anche quella di cappelli in tessuto, feltro, filato oltre ad altri accessori moda quali guanti e sciarpe. “Coinvolge per il 90% il Comune di Montappone e Massa Fermana con dislocazione territoriale, negli ultimi anni, a Monte Vidon Corrado – spiega Giuseppe Tosi, Direttore di Confindustria Fermo -. Infatti, a causa di problemi di natura logistica e dei ripetuti sismi, la zona industriale più colpita è stata quella dell’entroterra la quale ha inoltre provocato il conseguente trasferimento delle aziende in differenti località’.” Chi sono oggi gli imprenditori del cappello? “Gli stessi di 20 anni fa, i quali hanno saputo adattarsi al cambiamento seppur con lentezza e mantenendo un basso profilo dal punto di vista tecnologico. L’evoluzione è però avvenuta sotto l’aspetto commerciale e
nelle differenti tipologie di prodotto che seguono costantemente le nuove tendenze.” Secondo i dati Istat, con un fatturato stimabile attorno a 110 milioni di euro l’anno, ad oggi il distretto del cappello fermano copre quasi il 70% della produzione nazionale, il 76% ottenuto con l’export. Purtroppo poche sono nel 2017 le figure laureate inserite nel settore in questione. “Se alla sostanziale tenuta ha contribuito anche un alto grado di flessibilità da parte degli imprenditori, tratto identificativo del distretto costituito da una rete di imprese che oggi si confrontano con la necessità di rimpiazzare i vecchi maestri, – prosegue il Direttore - trovare nel 2017 manodopera qualificata è sempre più difficile.” La Cina resta il Paese di riferimento per le importazioni con il 43% del totale pari a 46.5 milioni di euro. Il mercato tedesco vale 17,9 milioni di euro, +11,4% e ha sorpassato la Francia (17,5 milioni di euro, +1,2%). Seguono Stati Uniti (10,9 milioni di euro, -0,7%), Regno Unito (10,8 milioni di euro, +23,5%), Spagna (6,7 milioni di euro, -6%) Giappone (5,2 milioni di euro, +19,6%), Svizzera (4,9 milioni di euro, -19,4%). Austria
(4,3 milioni di euro, -5,2%), Russia (3,8 milioni di euro, -10,2%). “Se negli anni 90’ il lavoro veniva svolto in collaborazione con le grandi distribuzioni organizzate (OVS, La Rinasciente etc...) e sui mercati esteri (Belgio, Inghilterra e Giappone), coltivando esclusivamente la cultura dell’accessorio elegante del cappello – ha concluso Tosi - oggi coloro che sono rimasti legati negli ultimi 10 anni a questa tipologia di mercato ha subito di certo un netto calo del fatturato. Stessa situazione di crisi è stata ed è vissuta nel 2017 per coloro che hanno solo e da sempre stretto rapporti commerciali con il Piemonte, la Campania, la Puglia, l’Emilia Romagna, con la Russia per quanto riguarda l’estero e nell’esclusiva lavorazione della lana richiesta unicamente dai paesi del nord.” Ancora negativa dunque la performance sul mercato russo, penalizzato dalla svalutazione del rublo e dalle sanzioni che indeboliscono il potere di acquisto oltre gli Urali, e in Svizzera, collegata alla Russia per le triangolazioni che per anni hanno mantenuto a galla il sistema. Dati non positivi che però sono stati in parte controbilanciati dal recupero del mercato americano e giapponese.
13 ottobre 2017
Inchiesta/Cappello Paolo Tappatà: “L’obiettivo non è vendere ma promuovere”
Il territorio in vetrina con Piazza Artigiana di Serena Murri
Non un negozio ma una piazza dove raccontare il territorio. E’ questa Piazza Artigiana, inaugurata lo scorso 20 luglio, sul corso di Fermo unisce i prodotti di 18 imprese, 10 legate all’enogastronomia e 8 alla moda: cappelli quindi, oltre a calzature borse e sciarpe. Per la prima volta sono stati messi insieme 18 produttori, sotto lo stesso tetto, per vendere prodotti di realtà diverse. L’idea è stata di Paolo Tappatà, responsabile dell’ufficio Confartigianato Fermo, partita da una app che indicasse itinerari di acquisto, per le aziende che fanno prodotti di qualità come i cappelli e le scarpe. Ragionando con gli artigiani, è poi emerso che la cosa era difficilmente gestibile perché tante strutture pur facendo prodotti di alta qualità non hanno l’outlet idoneo ad accogliere turisti, così si è deciso di mettere tutte queste eccellenze all’interno di una struttura fisica a Fermo, cercando anche di sfruttare il discorso dei mercatini che quest’anno hanno avuto un buon flusso anche di turisti stranieri. Alla base, ci sono fondi europei ottenuti grazie ad un progetto regionale, i costi di gestione, compreso l’affitto, sono tutti a carico di Confartigianato, mentre gli utili ovviamente vengono ripartiti tra le imprese. “Il negozio
non ha lo scopo di vendere ma di promuovere i prodotti e il territorio, le Marche sono ancora un territorio sconosciuto ai più - ha spiegato Tappatà - proponiamo aziende molto piccole, che avrebbero difficoltà ad avere un approccio diverso da quello locale. La pubblicità se la fanno con i locali e i prezzi sono da outlet, senza ricarico da negozi e in più sono tutti prodotti a chilometro zero perché le imprese sono tutte di qui, da Massa Fermana a Campofilone. Il nostro principio è quello di dare una mano alle aziende del territorio, nella provincia di Fermo abbiamo diverse eccellenze, dai Maccheroncini di Campofilone, il cappello, l’olio, i vini che raggiungono picchi di qualità alti, questo è quello che noi proponiamo”. Pensate che il progetto possa avere ulteriori sviluppi? “Il progetto si fonda su vari step, se le aziende decideranno di continuare l’esperienza, siamo pronti a presentare un altro progetto per introdurre le imprese nel mercato on line, questo perché le nostre piccole realtà che non si possono permettere una persona che giornalmente segua il sistema del mercato on line, mentre mettendo insieme più realtà magari questo investimento sarebbe possibile”. Per il futuro si pensa anche di organizzare dei convegni e dei corsi volti a formare anche gli imprenditori sull’approccio al marketing nel piano superiore
del locale, poi degustazioni, tour dai produttori come cantine, frantoi o fabbriche di scarpe. Per Natale l’idea riguarda cesti e panettoni artigianali, in attesa di collaborazioni con i B&B fermani. Il bilancio è positivo, soprattutto per le presenze, ora i turisti, sia stranieri che italiani trovano un punto vendita per l’acquisto di prodotti locali che prima non c’era: “Quano i turisti entrano, noi raccontiamo il territorio e i prodotti, spieghiamo la differenza tra un prodotto e l’altro, offriamo assaggi, poi è il consumatore finale che sceglie. Nei giovedì del mercatino estivo c’erano circa 150/200 persone che entravano all’interno del locale, qualcuno acquista, qualcuno no, l’importate è che la gente arrivi. Spesso accade che prendano il biglietto da visita per poi recarsi direttamente in azienda”.
L’esperienza di “un piccolo” nel mercato globale
Tanti ostacoli da superare di Silvia Ilari
L’80% del distretto del cappello è concentrato in questa striscia tra Montappone e Massa Fermana, dove sono situate aziende più o meno piccole. Tra queste ci sono microimprese, come il cappellificio “Angelo Cecchi” che conta otto dipendenti. La lavorazione viene svolta internamente, dal taglio, alla cucitura, all’imballaggio. Anche qui, nelle vendite di quest’anno, l’ha fatta da padrone il Panama. “Il tessuto di solito è sempre più acquistato, sia d’estate che d’inverno. Anche il cappello di paglia ha fatto passi importanti da diverso tempo” mi spiega il titolare dell’omonima azienda. Signor Cecchi, come sta “il cappello”? Il terremoto ha avuto ripercussioni su di voi? “Come altri, anche noi lavoriamo soprattutto con l’estero: Germania, Francia, Polonia e mercati extraeuropei come Cina e Giappone. L’80% del fatturato proviene da fuori dei confini italiani, dove co-
munque abbiamo dei rappresentanti. Proprio loro sono stati i primi a ‘scontrarsi’ con gli effetti del terremoto, soprattutto su piccole realtà: sono stati dilazionati dei pagamenti, qualcuno non ha ritirato la merce ordinata”. Lei ha nominato la Cina, cosa è cambiato nel tempo nel rapporto con l’economia di Pechino? “Fino a qualche anno fa, noi importavamo e commercializzavamo ciò che arrivava. Arrivavano pezzi incompleti, oggi i cappelli hanno già la scritta Made in Italy e vendono in prima persona. Purtroppo le nostre aziende non riescono a tenere il passo, perché è una concorrenza sleale. Noi dobbiamo attenerci a leggi ben precise e soprattutto non possiamo praticare gli stessi prezzi. Inoltre, la spesa della manodopera in Italia, com’è noto, è più alta che in Cina”. Non avete provato a chiedere maggiori tutele come distretto? “Sì ma i frutti non sono arrivati”. Per la commercializzazione all’estero quali difficoltà incontrano i piccoli nel muoversi nei Paesi extraeuropei? “Per i piccoli è
ancora più difficile, le aziende hanno bisogno di trovare nuovi mercati su cui investire, nuove fiere, hanno bisogno di fare pubblicità, anche online, innovazione, ma chiaramente tutto questo ha un costo. Solo per la “fiera in Giappone” spendi dai 15.000 ai 20.000 euro. Non sai quali risultati porterai a casa, ma intanto
hai speso 20.000 euro”. Una soluzione potrebbe essere quella di “fare rete”? “Sì, ma non è facile. Noi produciamo cappelli da bambino, bambina e donna, potremmo essere in uno stand con una ditta che produce per l’uomo. Chi ha una produzione più ampia, va solo, anche se con difficoltà economiche”.
ANNO 15 - n.10 - 13 Ottobre 2017
Editore: Edizioni Fisal Dir. Responsabile: Alessandro Sabbatini Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa Stampa: Tipografia Luce - Osimo Vignette: Daniele Ripani Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.223110 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@corrierenews.it
Per la vostra pubblicità: 0734.223110 Autorizzazione Tribunale di Fermo n. 2/2003 del 11/03/2003
Prossimo numero in distribuzione dal 10 novembre al 7 dicembre 2017
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Ambiente/News
13 ottobre 2017
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Monti Sibillini/I dati nel territorio del Parco
Lupi e cinghiali, una convivenza possibile Il direttore del Parco nazionale dei Monti Sibillini, Carlo Bifulco, è stato invitato a partecipare, in qualità di relatore, ad una conferenza organizzata da EuroParc, federazione europea dei parchi naturali, dal titolo “Can we live with them? New voices, new visions, new values for People and Nature in Europe” che si è tenuta nel mese di settembre a Sao Pedro do Sul e ad Arouca, in Portogallo. EuroParc è una istituzione che rappresenta centinaia di aree protette di ben 36 Paesi del mondo. L’Italia è fra questi, e l’intervento del
direttore Bifulco si è incentrato proprio sul tema della convivenza con i lupi e i cinghiali con riferimento al territorio del Parco. I dati portati all’attenzione degli studiosi e dei rappresentanti di altre aree protette provenienti da tutt’Europa, hanno illustrato lo stato dell’arte per quel che riguarda la presenza e gestione di lupi e cinghiali nel territorio dei Sibillini. Secondo una valutazione approssimativa della popolazione di cinghiali registrata nel marzo 2017, il numero di suini selvatici pre-
senti nel Parco si aggira poco al di sotto delle 1.200 unità. L’Ente ha avviato, primo tra i parchi nazionali italiani, un piano di gestione e controllo volto a monitorare e prelevare, con interventi mirati, un numero congruo di cinghiali che, per il 2017, sino a giugno, è stato di 464 unità. Il cinghiale, per l’anno 2016, ha causato danni alle coltivazioni che sono stati indennizzati per un importo totale di 208.880 euro. Relativamente ai lupi i dati forniti dal Parco nazionale dei Monti Sibillini si prestano ad una inter-
pretazione con luci ed ombre: se da una parte infatti vi è ormai un consistente numero di individui accertato, sopra le 60 unità, che vivono in 14 branchi in un territorio di circa 1.200 kmq, per oltre la metà ricompreso nel Parco, a partire dal 2008 si è registrata una mortalità significativa con 35 lupi ritrovati morti sino ad oggi di cui almeno 16 riconducibili al bracconaggio e 14 ad incidenti stradali, quindi con una incidenza della causa “umana” decisamente elevata. “Sono dati su cui riflettere e per i quali il Parco si sta impegnando per limitare questo tipo di incompatibilità con l’uomo che rappresenta la causa principale di decesso per i lupi nel nostro territorio. Del resto – sottolinea Bifulco – i danni del lupo risultano decisamente meno rilevanti rispetto a quelli causati dal cinghiale ed anzi, proprio il lupo svolge un’azione di controllo: stimiamo che, nell’area del Parco, ogni lupo possa arrivare a predare una ventina di cinghiali l’anno. Questa qualità, sommata agli interventi che abbiamo promosso e finanziato per dotare gli allevatori di strutture di difesa del bestiame dall’attacco dei carnivori, speriamo possa essere compresa da quelli che ancora considerano il lupo una minaccia piuttosto che una specie simbolo.”
Cervi in aumento I risultati del 9° censimento del cervo, svoltosi lo scorso 22 settembre, confermano la crescita di questa specie nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Mediante l’ascolto del tipico vocalizzo emesso dai maschi nel periodo degli accoppiamenti (bramito), sono stati contati un numero compreso tra 64 e 70 individui, concentrati soprattutto nell’area di Visso e Castelsantangelo sul Nera. Sulla base di valutazioni riguardanti il numero medio di individui che compongono gli “harem”, cioè i branchi di femmine e giovani difesi da ogni maschio riproduttore, è possibile stimare una popolazione complessiva tra i 450 e i 510 cervi, il che indica un presumibile incremento di circa il 15% rispetto allo scorso anno.
13 ottobre 2017
Ambiente/News Montegiorgio/A novembre via libera al porta a porta
Attivi ecocentro e centro del riuso Un finanziamento regionale a fondo perduto di 95.000 euro è stato il punto di partenza per realizzazione dell’ecocentro comunale e del centro del riuso intercomprensoriale, situati in Via Enrico Mattei, nei pressi della sede Metaltex di Piane di Montegiorgio. Quest’ultimo “è a disposizione anche degli altri territori della media valle del Tenna” spiega Alan Petrini, assessore comunale. Il logo dell’ecocentro è stato disegnato da Michele Beleggia, studente della scuola media montegiorgese vincitore di un concorso indetto dal Comune e premiato con una pergamena durante la recente inaugurazione. Quali sono le funzioni principali di queste due nuove realtà? “All’ecocentro si può portare qualsiasi tipo di rifiuto: dall’organico se non lo si vuole tenere in casa fino al sabato, fino ai rifiuti ingombranti come congelatori e frigoriferi; è aperto il lunedì, il mercoledì e il giovedì dalle
17 alle 19, martedì, giovedì e sabato dalle 13 alle 19. Il centro del riuso - come indica lo stesso nome - è un luogo dove dare una seconda vita a un bene e renderlo disponibile per chi ne ha bisogno. Ogni cittadino può andare lì e ritirarlo, tutto ciò che entra ed esce viene registrato e monitorato. Ci sono vari settori che dividono giocattoli, mobili, elettrodomestici, liberi, consolle L’addetto è lo stesso dell’ecocentro perché i due stabili sono vicini”. Grazie al fatto di essere divenuto un Comune cosiddetto “riciclone”, coi soldi risparmiati (circa 30.000 euro) nel 2015 i cittadini hanno potuto usufruire di uno sconto del 15% sulle tariffe. Poi qualcosa si è inceppato. Diversi cittadini hanno iniziato a non utilizzare più sacchetti biodegrabili. “All’Asite l’organico veniva compreso nell’indifferenziata, per questo motivo abbiamo deciso di cambiare metodo di raccolta”. Cioè? “Il primo novembre prenderà il via la raccolta
porta a porta. Elimineremo le vecchie isole ecologiche, in modo che ogni cittadino possa effettuare una differenziata migliore. Ai cittadini arriverà una lettera dove verrà indicato di andare all’ecosportello, presso cui ritirare una fornitura per un anno di sacchetti biodegrabili, l’ecocalendario, i contenitori da interno per organico e vetro e una tessera che servirà per attivare le isole ecologiche informatizzate, situate davanti all’ecocentro”. (Silvia Ilari)
Marche/Importante attività estiva della Guardia Costiera
Termina l’operazione “Mare Sicuro” Si è conclusa l’operazione “Mare Sicuro 2017”, campagna della Guardia Costiera che si pone l’obiettivo di tutelare la sicurezza della balneazione ed il rispetto delle norme sul corretto utilizzo delle spiagge e dei relativi specchi acquei, con lo scopo di salvaguardare la vita umana in mare e l’ambiente marino e costiero. Come di consueto, l’attività, svolta su tutto il territorio marchigiano, da giugno a settembre 2017 è stata suddivisa in due fasi: preparatoria, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini; operativa, nella quale sono stati intensificati i controlli sul territorio mediante il dispiegamento di pattuglie terrestri e unità navali effettuando, quando necessario, attività congiunte terra-mare. La fase operativa ha visto impegnato, su tutto il territorio regionale, un cospicuo contingente, composto da circa 400 uomini, 39 mezzi terrestri, 25 unità navali di cui 8 unità costie-
re, 5 di altura e 12 mezzi minori, nonché, quando necessario l’utilizzo dei mezzi aerei del 3° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Pescara. Al termine dell’operazione sono stati rilevati i seguenti dati: 12.438 sono stati i controlli effettuati; 34 sono state le unità navali soccorse per avaria al motore, per incaglio e per avverse condizioni meteorologiche; 120 sono state le persone soccorse/recuperate; 53 sono stati gli interventi di S.A.R. (ricerca e soccorso); 219 sono stati i verbali amministrativi elevati – di cui 33 per violazioni al codice della navigazione, 91 per la violazione delle ordinanze balneari, 54 per violazioni del codice del diporto, 23 per violazioni inerenti la disciplina della pesca; 11 sono state le comunicazioni di reato inviate all’Autorità Giudiziaria – di cui 7 per violazioni dell’utilizzo del demanio marittimo, 1 per presunto inquinamento, 1 per violazione delle norme che discipli-
nano la sicurezza della navigazione; Dall’analisi dei dati, forse complice la bella stagione, si è appurato, rispetto alla stagione 2016, un aumento del 13% delle violazioni relative al rispetto delle ordinanze
balneari, di contro, si è rilevato la riduzione del 15% delle notizie di reato inviate all’Autorità Giudiziaria e un decremento del 67% degli illeciti rilevati in violazione delle norme al Codice della Navigazione.
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Salute/News
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Intervista al Dottor Sergio Maria Brunamontini
L’importanza di fare bene attività sportiva di Agnese Testadiferro
Fare attività fisica richiede consapevolezza! Che sia ritenuta “blanda” o che sia attività sportiva agonistica, meglio non lasciare spazio a dubbi e alla leggerezza di valutazione. Spesso le frasi “che vuoi che sia una corsetta ogni tanto” o “cosa c’è di meglio di una innocua passeggiata per tenersi in forma?”, sono ripetute senza cognizione di causa. Meglio alzare il telefono e prendere un appuntamento con il medico sportivo abolendo il tabù che identifica tale figura come colui al quale si ricorre per il certificato da presentare all’allenatore. Per saperne di più, i consigli del Dottor Sergio Maria Brunamontini, specialista in Medicina dello Sport, già responsabile U.O.S Medicina dello Sport e Promozione della Salute, Area Vasta 4 e precedentemente presidente della Commissione Regionale d’Appello per le non idoneità, nonché velista. Qual è il raggio di competenza del medico sportivo? “È un campo molto ampio, ma per semplifi-
care si possono individuare due rami di intervento. Il primo è l’idoneità. In Italia c’è una legge molto precisa che obbliga i tesserati di federazioni o enti, entrambe affiliati al Coni, a sottoporsi ogni anno ad una visita di medicina dello sport con, ad esempio, elettrocardiogramma, spirometria, prove da sforzo. Il secondo intervento ha a che fare con la traumatologia e le prescrizioni dell’esercizio fisico indicato per mantenere il benessere o prevenire patologie. Un medico sportivo lavora in sinergia con tutti quei professionisti che si occupano del benessere del paziente sportivo come il nutrizionista, il preparatore atletico, l’allenatore e il fisioterapista. Lo specialista che segue in modo specifico una squadra sportiva è inoltre sempre presente anche durante gli allenamenti e fa da supporto anche alle ansie e alle preoccupazioni degli atleti”. Chi fa sport ma non è tesserato, ogni quanto dovrebbe farsi visitare? “Periodicamente, ma più si va avanti con gli anni l’ideale sarebbe con cadenza annuale, soprattutto
per gli over 60”. Quando iniziare a fare sport? “Sin da piccoli, all’inizio dell’età scolare sarebbe ottimale in quanto è proprio da bambini che si imposta la correttezza di vita. Ma con l’allenamento il bambino deve imparare, parallelamente, a mangiare bene. Importante, se si fa iniziare l’attività in tenera età, ad esempio durante il periodo della scuola materna, appurarsi che l’allenatore sia idoneo a trattare ed insegnare a bambini di quella specifica età”. Quanti sport contemporaneamente? “Uno, e fatto bene. Il muscolo si crea se si allena con costanza con la stessa attività sportiva. Iscrivere, contemporaneamente, il proprio figlio a due o tre corsi di sport diversi è controproducente”. Come fare per vincere la pigrizia? “Scegliere uno sport che piaccia. La passione fa sì che l’attività fisica sia costante e che inneschi anche quel pizzico di sana competizione. Un consiglio, per i più pigri, è quello di allenarsi in compagnia di chi ci fa stare bene o, anche se non si pratica sport, di andare a
camminare insieme: la motivazione nasce anche passeggiando con il vicino di casa!”. Ogni quanto allenarsi o tenersi in movimento? “Tre volte a settimana con sessioni da 40 minuti”. Lo morte improvvisa da sforzo cosa sarebbe? “Il decesso durante la pratica sportiva che segue uno svenimento da sforzo. Con “sforzo” si intende “in fase di attività sportiva”. Purtroppo, nonostante le visite, è difficile prevedere ed escludere certi epiloghi, ma è indubbio che vanno ben monitorati gli sportivi che hanno avuto in famiglia casi del genere. Questi fatti rappresentano il dolore più grande per un medico sportivo”.
Salute/News
13 ottobre 2017
Fermo/Dono della Bag Spa Nero Giardini all’Ospedale Murri
Dodici poltrone per infusione per i malati oncologici Buone notizie per il reparto di Oncologia dell’Ospedale Murri di Fermo. Da qualche giorno i pazienti hanno a disposizione 12 nuove poltrone per infusione donate al nosocomio fermano dalla Bag Spa NeroGiardini, tramite l’Associazione ANPOF. Le poltrone, comode, automatizzate, colorate, vanno a sostituire le sedute, ormai obsolete, continuando così l’importante percorso di umanizzazione del reparto di Oncologia portato avanti con serietà e passione. “Grazie alla sensibilità del signor Enrico Bracalente, titolare della Bag spa Nero Giardini, ora la sala, che di recente è stata ampliata ed adeguata alle necessità di un numero di pazienti purtroppo in costante crescita, dispone di sedute all’avanguardia e coloratissime: per i pazienti essere curati in un ambiente meno cupo e più vivibile è importante, per il personale sicuramente si tratta di attrezzature più adeguate alla loro professionalità”, spiega Michaela Vitarelli, presidente dell’ANPOF Onlus, associazione che dal 2015 offre, con i suoi volontari, sostegno e supporto al reparto di Oncologia dell’Ospedale Murri, svolgendo attività
mirate a rendere la permanenza dei pazienti più confortevole, offrendo servizi volti all’umanizzazione delle cure, oltre che sostegno organizzativo e tecnico al reparto. Gli fanno eco l’ex primario del reparto Lucio Giustini e l’attuale primario Romeo Bascioni. “Il reparto oncologico fermano sta ottenendo importanti riconoscimenti a livello nazionale – commenta Bascioni -, e ciò è frutto dell’importante lavoro che si sta portando avanti”. Giustini sottolinea come “il malato oncologico abbia bisogno di un sostegno sia medico che psicologico. In tal senso i miglioramenti strutturali che hanno interessato l’oncologia negli ultimi anni, con gli ambienti più ampi e luminosi, i macchinari d’avanguardia, l’incessante lavoro dei volontari dell’ANPOF, hanno portato dei benefici indiscutibili. L’ultimo mattone l’ha messo Enrico Bracalente, - conclude Giustini -, che con il suo intervento ha dimostrato vicinanza e comprensione, contribuendo al salto di qualità di questo reparto”. “E’ una questione di coscienza – sottolinea un commosso Enrico Bracalente – con questo e
con altri gesti intendo restituire, almeno in parte, alla comunità quello che questo stupendo territorio mi ha dato, permettendomi di arrivare così in alto”. Soddisfatti anche il direttore dell’Area Vasta 4 Licio Livini e la direttrice sanitaria Fiorenza Padovani che focalizzano l’importanza del collegamento tra componente medica, direzione, volontariato (ANPOF) e imprenditorialità, una ricetta vincente su cui puntare anche in futuro. Alessandro Sabbatini
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Marche Di nuovo attivo il Numero Verde 800.012277
Falerone Fornitura sacchetti per la raccolta differenziata
È di nuovo attivo il Numero Verde regionale 800.012277 di consulenza per le dipendenze patologiche. Le persone che necessitano, in forma anonima e gratuita, di prime informazioni e sostegno, verranno accompagnate verso i servizi dell’Asur e i referenti per le Dipendenze Patologiche della Regione Marche.
Dallo scorso 4 ottobre, presso l’Ecosportello di Falerone sito nella Sala Consiliare “C.Marcucci”, è disponibile la fornitura semestrale gratuita dei sacchetti per la raccolta differenziata. Lo sportello segue il seguente orario: mercoledì 9,30-13, sabato 9,30-13.
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Economia/News Marche/Dati secondo trimestre 2017
Disoccupazione da record Occupazione, si scende ancora. Nel secondo trimestre del 2017, nelle Marche l’occupazione continua a diminuire mentre crescono a dismisura i livelli di disoccupazione, tra l’altro in controtendenza al dato nazionale: è quanto emerge dai dati forniti dall’ISTAT ed elaborati dall’IRES CGIL Marche. Nella nostra regione il numero degli occupati è sceso a 607 mila unità e cioè oltre 24 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2016, con un calo pari a -3,9%. Il calo interessa sia il lavoro autonomo sia quello dipendente (-2,2%) e sono colpiti sia gli uomini (-4,3%) sia le donne (-3,3%). In sette anni, l’impatto della crisi ha prodotto un calo di occupati pari 43mila unità cioè il 6,6% in meno. Sono 75 mila le persone che cercano inutilmente lavoro: una cifra in salita del 12,5% rispetto allo stesso periodo del 2016, soprattutto per il significativo numero di disoccupati che da inattivi decidono di tornare a ricercare attivamente un lavoro: 19 mila persone, di cui 11mila donne. Nel 2010 i disoccupati erano 36mila, cioè il 122% in meno rispetto ad oggi. Particolarmente preoccupante è il numero di coloro che cercano lavoro dopo aver perso quello avevano, 36 mila persone a cui vanno aggiunte 20 mila persone che cercano lavoro per la prima volta (in crescita del 20% rispetto al secondo semestre del 2016), prevalentemente giovani che tentano di entrare nel mondo del lavoro. Il tasso di disoccupazione si conferma a livelli altissimi, l’11,06%, un valore che per la prima volta supera il tasso di disoccupazione nazionale. Molto allarmante è il dato della disoccupazione femminile che si attesta al 12,66%: un valore praticamente in linea con il dato nazionale.
Azienda Informa/Toolk Academy Formarsi per vincere la sfida del futuro TOOLK ACADEMY è una società privata di formazione specializzata nel settore calzaturiero. La sua storia nasce da un’idea di Luigi Gobbi, un imprenditore che, nel corso di oltre 40 anni di attività di produzione di calzature, ha avuto modo di accumulare tanta esperienza ed anche maturare la capacità di analisi di un territorio che, in qualche decennio, si è completamente trasformato. Perché ha deciso di intraprendere questa nuova strada nella formazione per il settore calzaturiero? “È da qualche anno che noi imprenditori facciamo fatica ad organizzare le nostre produzioni: molti hanno delocalizzato, tanti hanno chiuso. Nelle mie aziende, invece, il lavoro è aumentato proprio in concomitanza con le fasi più acute della crisi economica tuttora in atto. Mi sono accorto che mancavano figure specializzate nelle varie fasi della produzione perché il settore non è stato in grado di rinnovarsi: i più anziani lasciavano il mondo del lavoro. I giovani, anche se disoccupati, non potevano entrarci perché avevano studiato ed imparato mestieri completamente estranei alla nostra realtà produttiva. Ho pensato che servisse una scuola-laboratorio centrata sulla calzatura, per il taglio, per l’orlatura, per il montaggio, per lo stile e la modelleria, ma anche per l’amministrazione che deve seguire la catena del valore all’interno della fabbrica. E l’ho realizzata!”. Da questa inadeguatezza reale del mercato del lavoro prende vita l’accademia di formazione Toolk Academy, che ha una propria identità e una propria mission: formare giovani e meno giovani per creare opportunità di inserimento lavorativo e per migliorare ed aggiornare le competenze per il mercato del lavoro. Toolk Academy è oggi ente accreditato con la Regione Marche per la formazione superiore e continua e collabora con Manpower Group per la promozione della formazione professionale per disoccupati, inoccupati e lavoratori part-time. Si avvale di un team di formatori qualificati, che hanno maturato un’ampia esperienza nel settore della docenza; dispone di tre laboratori completamente attrezzati per la formazione pratica ed operativa che interessa tutta la filiera produttiva (laboratorio di taglio, laboratorio di orlatura e laboratorio di montaggio, premonta e calzera), di 4 aule didattiche, una sala per le conferenze e ad oggi si sono tenute circa 5.000 ore di lezione per oltre venti corsi distribuiti nell’arco di due anni di attività e ben 130 alunni frequentanti. La sua Academy non è la sola ad operare in questo territorio. Cosa pensa di offrire a quanti sono in cerca di un’occupazione o vogliono migliorare la propria posizione lavorativa? “Toolk Academy propone una formazione pratica e operativa: in principio ho scelto come docenti i tecnici migliori che lavorano per me e con me. Oggi la mia Academy è proiettata all’innovazione dei processi ed è attenta alle celeri trasformazioni tecnologiche che investono ogni settore produttivo. Prende parte attivamente ai progetti di digitalizzazione di tutte le aziende del gruppo Toolk di cui sono titolare e intende portare le tecnologie nelle aule e nei laboratori grazie ad un team di docenti e di collaboratori esperti, per formare allievi che siano al passo con le trasformazione della “manifattura 4.0”, ormai imprescindibili per la sopravvivenza di tutto il settore. Ad oggi ho calcolato che circa il 70% dei frequentanti ha avuto l’opportunità di una proposta lavorativa che si è conclusa con un contratto di lavoro. Voglio una formazione efficace, spendibile, che sia davvero l’anello di congiunzione tra la scuola e l’impresa. Questo è ciò in cui credo, il mio progetto, la mia Academy”.
CNA INFORMA PENSIONE: COME CONTEGGIARE IL SERVIZIO MILITARE Al momento della consultazione della propria situazione contributiva, può capitare che ci siano dei periodi mancanti e l’elemento principale nella maggior parte delle ipotesi riguarda il periodo di Servizio Militare, che è utile, a domanda dell’interessato, per determinare il diritto e la misura dei trattamenti pensionistici, esclusi quelli a carattere assistenziale. Condizione essenziale per ottenere l’accredito figurativo è che il periodo sia scoperto di contribuzione obbligatoria. Particolari condizioni, in deroga, sono previste per i lavoratori agricoli. L’accredito può essere richiesto dai lavoratori iscritti nell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, nei fondi speciali di previdenza gestiti dall’Inps, dove previsto dalle relative norme regolamentari, dietro domanda dell’interessato, effettuabile in qualsiasi momento. Se la posizione assicurativa è costituita da contribuzione mista l’interessato ha diritto di scegliere la destinazione di tale periodo e può farlo anche al momento della domanda di accredito. Altro caso di interesse, si ha invece quando il servizio militare è già stato accreditato e venga raggiunto il requisito per la pensione. Il servizio militare verrà conteggiato in base alla gestione nella quale è stato accreditato. Spesso molti pensionati hanno avuto un breve periodo di lavoro dipendente prima di iscriversi ad una gestione del lavoro autonomo: questi ultimi, più spesso artigiani, possono avere un aumento di pensione, chiedendo l’accredito del servizio militare nella gestione speciale del lavoro autonomo anziché nella gestione dipendenti, se più favorevole, con domanda di ricostituzione della pensione in godimento. Il patronato Epasa – Itaco è a disposizione per tutte le informazioni e per l’inoltro delle domande. Referenti: Dott.ssa Sabrina Giusti, Roberta Di Lorito, tel. 0734/600288 (Fermo), 0734/992746 (P.S.Elpidio) mail fermo@epasa-itaco.it Via Salvo D’Acquisto n.123, 63900 Fermo (FM) – Via Belvedere n.20 (Villa Baruchello), 63821 Porto Sant’Elpidio (FM)
TOOL.K È UN ENTE DI FORMAZIONE ACCREDITATO DALLA REGIONE MARCHE (FORMAZIONE SUPERIORE E CONTINUA)
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Economia/News
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Parola di esperto/Il commercialista La tassazione dei dividendi percepiti da persone fisiche non imprenditori I dividendi rappresentano gli utili derivanti dalla partecipazione al capitale di società ed enti soggetti all’Ires, mediante il possesso di quote o azioni, e si generano quando la società delibera di distribuire ai soci gli utili prodotti e/o le riserve cosiddette disponibili che formano il patrimonio sociale. La categoria dei dividendi comprende, inoltre, gli utili distribuiti nell’ambito del recesso e dell’esclusione del socio, della riduzione del capitale esuberante e della liquidazione, anche concorsuale, della società. Tali proventi costituiscono redditi di capitale e sono assoggettati a tassazione in Italia ogni qual volta il soggetto che li eroga è un soggetto residente o una stabile organizzazione in Italia di un soggetto non residente (indipendentemente dal fatto che il soggetto che lo percepisce sia residente o meno), nonché in ogni caso se percepiti da un soggetto residente. L’imposizione fiscale dei dividendi in capo al socio è differente a seconda che si tratti, in primo luogo, di persona fisica che agisce “privatamente” o come soggetto imprenditore. Per la generalità dei soggetti, la tassazione dei dividendi avviene secondo il criterio di cassa, al momento, cioè, dell’effettiva percezione. Non assume rilevanza a tal fine, la data nella quale è stata deliberata la distribuzione degli utili. I dividendi percepiti da persone fisiche non imprenditori devono essere assoggettati ad imposizione nella dichiarazione dei redditi, in presenza di specifiche condizioni e secondo particolari modalità, differenziate in base alla qualificazione della partecipazione, al periodo di formazione degli utili ed alla residenza del soggetto che li ha prodotti. In relazione al primo aspetto possiamo avere partecipazioni qualificate e non qualificate. La sussistenza del requisito della qualificazione della quota sociale dipende dalla percentuale di possesso che il socio detiene ed è riscontrabile quando le partecipazioni attribuiscono una delle seguenti facoltà: diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria superiori al 2%
o partecipazione al capitale sociale eccedente il 5% se la partecipata è una società quotata; oppure diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria superiori al 20% o partecipazione al capitale sociale eccedente il 25% se si tratta di società non avente titoli quotati. La distinzione è importante perché ad essa corrispondono due diversi regimi di imposizione fiscale del dividendo percepito: infatti, se gli utili percepiti derivano da partecipazioni qualificate concorrono alla formazione del reddito imponibile complessivo limitatamente al 49,72% del loro ammontare, per i dividendi percepiti sino al 31.12.2016. Per i dividendi percepiti dal 2017 l’aliquota sale al 58,14% e non viene applicata alcuna ritenuta all’atto della corresponsione. Di conseguenza gli utili percepiti devono essere indicati nella dichiarazione annuale dei redditi. Per le partecipazioni non qualificate, invece, la società erogante i dividendi applica, al momento della loro corresponsione, una ritenuta del 26% a titolo d’imposta sull’intero ammontare ed il reddito percepito non dovrà essere dichiarato nel Modello Redditi. Per ulteriore precisione va detto che gli utili possono distribuirsi anche in natura, vale a dire mediante consegna di beni mobili o immobili. In tal caso il beneficiario dovrà corrispondere alla società un importo pari alla ritenuta da operare e calcolata sul valore del bene alla data di consegna o di stipula dell’eventuale atto notarile (ad esempio nel caso di immobili). Dott.ssa Claretti Cristina
Gamma Partners Stp Giacinti Cippitelli Claretti – Dottori Commercialisti Piazza C.A. dalla Chiesa n. 41 - 63813 Monte Urano (FM) Tel. 0734-840355- Fax 0734-278017- mail: info@gammapartners.it
Terra Nostra/News
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Fermo/La soddisfazione dell’associazione Zerogradinipertutti
Nuovi parcheggi per disabili al “Murri” L’associazione Zerogradinipertutti di Porto San Giorgio, da sempre sensibile al tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche), centra l’obiettivo della realizzazione di nuovi posti auto riservati a persone con disabilità all’Ospedale “Murri” di Fermo. Lo scorso 22 settembre è stato eseguito un sopralluogo nell’area antistante l’ex Pronto Soccorso del nosocomio, presente una rappresentanza di Zerogradinipertutti e dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, allo scopo di dare voce anche alle Associazioni aderenti alla causa. In rappresentanza dell’ASUR erano presenti l’Ingegnere Alberto Franca e il Geometra, per il Comune gli Assessori Mauro Torresi e Mirco Giampieri e il Comandante della Polizia Municipale Antonio Dell’Arciprete. Valutando
attentamente l’area e gli spazi già occupati dai parcheggi, è emersa la possibilità oggettiva e concreta di ristrutturare l’attuale disposizione dei posti auto, aumentandone il numero. È stato deciso, di comune accordo tra le parti, di collocare in loco cinque posti riservati alle persone con disabilità. I membri delle Associazioni, capofila la Zerogradinipertutti, sono molto soddisfatti dell’obiettivo raggiunto e ringraziano l’ASUR, il Comune e la Polizia Municipale per la collaborazione avuta nel trovare una soluzione concreta ad un loro diritto, che è quello di accedere all’Ospedale senza discriminazione alcuna. “Oggi non è stata fatta una concessione - affermano le Associazioni -, ma è stato ribadito e concretizzato un diritto sancito dalla Convenzione delle Nazione Unite sui diritti
delle persone con disabilità”. Ora non rimane altro che seguire i lavori; sarà il presidente Saverio Verone dell’Associazione Zerogradinipertutti a restare in contatto con il Comandante Antonio Dell’Arciprete, affinché quanto sia stato concordato sia realizzato nel più breve tempo possibile.
Montegranaro/Inaugurazione tra fine ottobre e inizio novembre
Viale Gramsci e Largo Conti, vicina la fine dei lavori É prevista tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre la cerimonia di inaugurazione di Viale Gramsci e Largo Conti, a ridosso del centro storico di Montegranaro, dove nei mesi scorsi l’Amministrazione comunale ha dato il via ad importanti lavori di riqualificazione per un importo complessivo di 450.000 euro.
“È un intervento importante - commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Aronne Perugini - perché riqualifica un punto nevralgico della città. La sostanza è che i parcheggi sono rimasti quelli, l’area pedonale è decuplicata, c’è un doppio senso di marcia con pilot. Come Amministrazione pensiamo che sia una soluzione che
possa permettere la crescita di quella parte della città. Più che altro abbiamo riconsegnato ai montegranaresi un punto di aggregazione, in cui stare insieme e ritrovarsi. Inoltre, un’attività commerciale riaprirà ed un’altra sta facendo dei lavori: quindi l’obiettivo di dare un impulso al commercio inizia a mostrare i suoi primi effetti. Il risultato
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è più che soddisfacente e voglio fare i complimenti alla ditta che ha eseguito i lavori, limitando al massimo i disagi e rispettando i tempi di consegna. In questi mesi la cittadinanza ha iniziato ad apprezzare la nostra idea e pensiamo che questa cosa sia destinata a crescere con l’avvicinarsi della fine dei lavori”. (a.s.)
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13 ottobre 2017
Terra Nostra/News Sisma/Il punto del sindaco Calcinaro sugli effetti delle scosse dell’ottobre 2016
Fermo, il terremoto un anno dopo di Andrea Braconi
Nel patrimonio pubblico di Fermo le tracce del terremoto sono ancora visibili su tratti di mura, nelle scuole, su alcune porzioni del cimitero, così come in diverse strutture private. Lo ribadisce il sindaco Paolo Calcinaro, a distanza di un anno dalle terribili scosse del 26 e del 30 ottobre. “Oltre all’edilizia privata, largamente danneggiata, per quanto riguarda il pubblico abbiamo avuto lesioni importanti alla scuola ‘Ugo Betti’, altre meno significative sulla ‘Fracassetti’ e sulla ‘Don Dino Mancini’. Poi la sede comunale, chiusa per vari mesi, e naturalmente il Palazzo dei Priori, struttura cruciale per noi. Ricordiamo anche l’Auditorium San Martino, Sant’Agostino, Villa Vitali, tutte attualmente tutte inagibili perché gli interventi non sono cose da poco e richiedono passaggi delicati. Poi c’è stata La Bottega delle Idee, che andremo a riaprire tra poco”. Gravi sono state le ripercussioni turistiche, proprio per la chiusura di queste strutture. “Ancora di più perché venivamo da un 2016 da record. Vedere dal sisma del 30 ottobre fino alle festività e ai ponti di primavera in tutto 2 pullman di visitatori, beh, fa riflettere molto. Sono consapevole che è stata una difficoltà di tutte le Marche, costa compresa, ma di fronte a quel vuoto si rimane impressionati. Adesso devo dire che con agosto e in queste giornate di inizio autunno sono tornate comitive e c’è un certo flusso. Il tempo cronologico
aiuta molto e contiamo di ripartire: in questo è stata importante l’apertura di San Filippo Neri, con una mostra allestita velocemente per dare un’offerta maggiore in questi momenti di chiusure parziali. Ci sarà lo spostamento, che faremo a breve, dei Musei Scientifici da Villa Vitali a Palazzo Paccarone. Insomma, stiamo cercando di mettere il nostro e di non far lavorare solamente il tempo.” Il ruolo del sindaco, in questa fase, ha richiesto un impegno straordinario in termini di relazioni istituzionali e politiche. “È stato molto faticoso, non è facile muoversi in questi meandri, anche se aver cominciato immediatamente a far capire i danni subiti da una città sì fuori dal cratere ma comunque importante come Fermo, ha dato i suoi frutti. Nella prima ordinanza di gennaio sulle scuole danneggiate le uniche scuole che non erano nel cratere che si sono viste assegnati i fondi - e che fondi! - sono state proprio quelle di Fermo. I nostri uffici tecnici, io personalmente e l’assessore Ingrid Luciani ci eravamo mossi subito, quando magari altre realtà lo hanno fatto più tardi.” Cosa lascia dentro questa fase di emergenza? “Un momento come questo ti fa sentire veramente utile per la collettività, senti di essere un punto di riferimento fondamentale. Puoi organizzare attività culturali, fare opere pubbliche, ma devo dire che nella disgrazia è servito per fare capire concretamente il ruolo dell’amministratore. E a me ha fatto capire che c’è una grande generosità
nella macchina pubblica, gran parte dei nostri dipendenti sono stati in quei giorni veramente encomiabili. Purtroppo, conciliare la burocrazia italiana, che è ciò che blocca già normalmente il sistema Paese rendendolo non competitivo in condizioni normali, anche sforzandosi con deroghe a calarlo nell’emergenza è veramente un qualcosa di negativo, perché poi le risposte, purtroppo, saranno sempre zoppicanti.”
Breve Fermo Annunciato il nuovo Arcivescovo È Monsignor Rocco Pennacchio, 54 anni di Matera, il nuovo Arcivescovo della Diocesi di Fermo. Succede al settantaseienne Monsignor Luigi Conti che, dopo aver guidato l’arcidioacesi fermana per undici anni, lascia a causa di raggiunti limiti di età. Parroco della Chiesa di San Pio X di Matera, in passato Don Pennacchio ha ricoperto per cinque anni l’incarico di economo della Cei (Conferenza Episcopale Italiana). L’annuncio ufficiale è stato dato lo scorso 14 settembre, mentre la data dell’insediamento è sabato 2 dicembre.
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Un’erba al mese di Chi Mangia la Foglia! OTTOBRE - CHENOPODIUM BONUS HENRICUS Note informative e ricetta a cura del Presidente Noris Rocchi Classificazione cronquist: ordine Caryophyllales, famiglia Chenopodiaceae, genere Chenopodium, specie bonus-henricus. Altri Nomi: Spinacio Selvatico o di montagna, Buon Enrico, Paruch, Farinello, Olibri, Colubrina, Olaci, Piede d’Asino. La Pianta: Il Buon Enrico o spinacio selvatico è un’ottima pianta edule, si presenta con un fusto eretto, con una radice grossa e giallastra, foglie grandi astato-triangolari, peduncolate, con margine intero, carnose, lievemente ondulate ed orecchiette basali, sono di colore verde scuro nella pagina superiore e verde chiaro in quella inferiore. I fiori sono piccoli, verdastri, disposti in spighe glumerulose terminali sul ramo principale ed anche in alcuni rami laterali, i semi sono reniformi di colore nero. Lo troviamo prevalentemente in montagna, fino ai 2000 mt. su incolti e lungo i sentieri, la fioritura va da giugno a settembre. I semi sono utilizzati nella produzione dello zigrino, dalla radice della specie californicum si estraggono elementi detergenti, dalla specie vulneraria si ottiene un colorante giallo. Chi Mangia la Foglia propone ZUPPA DI SPINACI SELVATICI CON CROSTINI Una zuppa simile, fa parte della nostra tradizione fatta di racconti, leggende e superstizioni Ingredienti: 300 g di spinaci, 1 l. di brodo vegetale, 1 spicchio di aglio 1 cipolla, carota, costa di sedano, ed eventuale rametto di timo, di rosmarino e foglia di alloro che poi andranno tolti. Olio evo, formaggio
parmigiano o pecorino secondo gusto, alcune fette di pane raffermo di 1,5 cm di spessore, uovo. Procedimento: battete l’uovo (se necessario aggiungere con un filo di acqua o latte) salate poco, bagnarvi le fette di pane che andrete subito a friggere, una volta fredde tagliatele a cubetti o se meglio vi piace in altra forma geometrica, da usare nella minestra. Tritate tutte le verdure e mettete a rosolare, poi frullatele ed aggiungete gli spinaci selvatici precedentemente lavati e dopo qualche minuto aggiungete il brodo, lasciar cuocere per 10 min. circa. Servite aggiungendo i cubetti di pane fritto, una spruzzata di formaggio a piacere ed un nonnulla di pepe macinato al momento. Note Salutistiche A cura della dott.ssa Paola Palmieri Il Buon Enrico, per molto tempo è stato dimenticato o meglio non valorizzato per le sue proprietà fitoterapiche. Lavori recenti di esperti studiosi delle piante lo annoverano tra le piante con buone virtù. Fin dall’antichità il Buon Enrico, veniva usato per i composti lenitivi per le piaghe e ferite profonde, come disinfettante ed antibatterico. Nella medicina popolare, le foglie fresche sono utilizzate per il mal di denti, e come antibatterico nelle infiammazioni acneiche. Tra le virtù del Chenopodio, c’è quella di avere azione lassativa, data dai suoi semi, soprattutto usata per i bambini, in quanto molto blanda senza creare dolori addominali. Per chi ha problemi di ferro, è riconosciuta la sua capacità antianemica. Tanto per sconfessare il detto che le piante se non fanno bene non fanno neanche male, c’è da dire che il Buon Enrico è ricco di acido ossalico, che legandosi con il calcio presente nel sangue forma gli ossalati di calcio, che sono la causa principale della formazione di calcoli renali.
Note Dietetiche A cura della dott.ssa Maria Preziosa Del Papa La parola “selvatico” può destare a volte delle perplessità, ma in questo caso ci fa pensare ai prodotti della terra nella sua totale naturalezza, prodotti, cioè, che l’organismo umano non farà alcuna fatica ad utilizzare del tutto. Lo “spinacio selvatico” presenta una ricchezza di sali minerali quali il ferro, lo zinco, il potassio, il calcio, il fosforo, lo iodio, il rame; Vitamine B1-B12-C, sostanze protettive: caroteni, betacaroteni, clorofilla, fibre come “mucillagini” ben accette dal nostro intestino. Ha proprietà ricostituenti, antianemiche, lassative, emolienti, vermifughe e depurative per il fegato. L’unico problema da rilevare è quella eccessiva presenza di “acido ossalico” per il quale è da sconsigliare nelle diete di chi soffre di calcolosi renale (calcoli da ossalato). La solita attenzione da porre in cucina è quella di utilizzare poca acqua per la loro cottura per non determinare eccessiva perdita di nutrienti. Che dire poi della combinazione con fette di pane imbevute di uovo e poi “fritte” certamente in olio di semi con “punto di fumo” più alto (vedi olio di arachide 180 gradi), meglio ancora con olio extravergine di oliva(punto di fumo 210gradi!). Questa zuppa alla fine deve avere una buona “palatabilità” e completiamo, poi, con del formaggio pecorino o parmigiano, per ottenere ad esempio una cena che è garanzia di un “buono stato nutrizionale” che significa anche “buona salute”. Attenzione: tutte le informazioni sono a mero scopo informativo declinandone la responsabilità negli usi individuali. Ass. Chi Mangia la Foglia!
P.S.Giorgio/Al via le prime lezioni
Siamo pronti a vestirvi di autunno!!!
Scuola di dizione e teatro “Acruto Vitali” L’iniziativa culturale di alto valore per quanto riguardi chi vuole approfondire uno sviluppo personale e lavorativo sulla comunicazione interazionale, si avvale ormai di parecchi iscritti durante gli ultimi sei anni di vita a Porto San Giorgio. Infatti, anche nella precedente giunta Loira, questa esperienza si è distinta come un centro permanente di formazione per l’esprimersi correttamente con una pronuncia italiana più precisa e ha fornito molti giovani a scuole di grandi centri (Roma, Torino, Milano) per delle importanti specializzazioni professionali mediante anche delle borse di studio.
Durante la prima giunta Loira l’attività è stata molto vivace; in questa seconda maggioranza guidata dal medesimo sindaco, si punta ad un oculato ricambio dei corsisti affinché la scuola sia un riferimento soprattutto del territorio e non soltanto di Porto San Giorgio, infatti si registrano già nuovi iscritti provenienti da vari centri delle provincie di Fermo e di Macerata. Sergio Soldani, direttore didattico, consiglia di riferirsi al più presto a questi numeri telefonici e questi indirizzi email: tel.338.8628807 - 328.8778979 – 349.3619778 – sergiosoldani@alice.it
Breve Fermo
Appuntamento con il trekking urbano
Torna la Giornata Nazionale del Trekking Urbano. L’edizione 2017 coinvolge 58 città d’Italia che porteranno i trekker alla scoperta dei misteri e delle leggende nascosti nei centri storici del ‘Bel Paese”. Giunta alla sua XIV edizione, la festa del turismo sostenibile va in scena da nord a sud della Penisola. A Fermo, domenica 29 ottobre, l’appuntamento è con le storie dei personaggi del passato che faranno da cornice ai percorsi guidati dedicati a chi ama gli enigmi.
VENDITA AL PUBBLICO DONNA /UOMO BAMBINO/A MONTE URANO Via Italia, 26 (Zona Crocestrada) Tel. 0734.841064
orario: Lun/Ven 8,30/12,00 14,30/19,30 Sab 9,30/12,30 16,00/19,30
Inchiesta/Scuole Cultura/News Breve Montemonaco Sentiero “Le Svolte”, intervento del CAI Il Club Alpino Italiano, Gruppo Regionale Marche, finanzierà l’opera del Comune di Montemonaco riguardante il ripristino del sentiero “Le Svolte” per l’accesso sulla Valle di Pilato, luogo simbolo dei Monti Sibillini. Il CAI coprirà dunque la spesa preventivata dal Comune e quantificata nella somma di 3.000 euro.
Azienda Informa/Il Doposcuola Vasta offerta formativa e tanti corsi! Il Doposcuola Fermo, in via Medaglie d’Oro, da 12 anni, offre assistenza quotidiana allo studio a studenti delle scuole elementari, medie, superiori e universitari. Gli operatori sono altamente qualificati e di lunga esperienza. L’offerta didattica è ampia. Vengono curate diverse aree: umanistica (comprensiva di latino e greco), linguistica (inglese, francese, spagnolo,tedesco), economico-giuridica (diritto, economia aziendale, matematica finanziaria), tecnico scientifica (matematica,fisica,chimica, costruzioni, estimo, topografia, architettura, meccanica, impianti, tecnologia, disegno, sistemi, informatica,elettronica, elettrotecnica..). Ad ogni ragazzo viene proposto un piano personalizzato per acquisire e migliorare il proprio metodo di studio, per potenziare le capacità cognitive e di apprendimento nelle singole materie. Su richiesta si effettuano consulenze private per la valutazione e il trattamento delle difficoltà e disturbi dell’apprendimento, valutazioni aspetti motivazionali,relazionali, psicologici, consulenza genitoriale con la figura professionale del pedagogista clinico. Si offre inoltre aiuto per la preparazione degli esami di maturità e licenza media e realizzazione di tesine. Per gli studenti universitari: preparazioni esami e aiuto stesura tesi per corsi di laurea triennale e magistrale. Il Doposcuola è aperto tutti i giorni, su richiesta anche il sabato! Con possibilità di convenienti abbonamenti mensili a partire da 5€/h per studenti delle elementari e medie e 7€/h per studenti delle superiori. Seguiteci anche nella nostra pagina facebook “Il Doposcuola Fermo” Per informazioni tel. 328.0373303; e-mail: ildoposcuolafm@gmail.com
Fermano/Giuria Popolare rinnovata
Le novità del “Volponi”
Nella sala consiliare di Porto San Giorgio si è tenuto un incontro tra l’Amministrazione comunale, gli organizzatori del Premio letterario nazionale “Paolo Volponi” e la giuria popolare della stessa manifestazione. Oltre che per la distribuzione dei libri finalisti (“Works” di Vitaliano Trevisan, “Borgo vecchio” di Giosuè Calaciura, “E’ giusto obbedire alla notte” di Matteo Nucci), l’incontro è stata l’occasione per fare il punto sull’edizione 2017. “Il premio è nato qui nel 2004 - ha ricordato l’assessore alla Cultura Elisabetta Baldassarri - e sono orgogliosa che sia sopravvissuto, nonostante le grandi ristrettezze che la cultura ha subito in questi anni a tutti i livelli. Quest’anno abbiamo cercato di concentrare gli eventi, distribuendoli nei Comuni che sostengono il premio: oltre Porto San Giorgio ci sono Fermo, Montegranaro, Monte Vidon Corrado, Pedaso e Grottammare. Insieme alla serata finale, che si terrà sabato 2 dicembre, il Teatro comunale di Porto San Giorgio ospiterà anche un evento di anticipazione il 16 novembre con la presenza di Giuliana Sgrena”. “Quest’anno è stato rinnovato un terzo della giuria popolare, che conta 80 membri - ha spiegato Giuseppe Buondonno -, ed abbiamo individuato anche 7 giurati supplenti. Rimane invariato il sistema di votazione, con due schede che verranno consegnate ai giurati popolari in occasione della serata finale. Nella giuria popolare sono coinvolti anche 5 istituti superiori della provincia, per un totale di 20 studenti, oltre a 3 carcerati della Casa Circondariale di Fermo e a 3 soci della Coop Allenza 3.0, da sempre sostenitrice del premio, il cui supermercato di Fermo ospiterà come da tradizione la conferenza stampa di inizio novembre”. Riguardo al programma, oltre ad evidenziare le due mostre che verranno allestite ad Altidona e a Monte Vidon Corrado, Buondonno ha anticipato come per la prima volta la città di Amandola ospiterà un appuntamento del Premio Volponi. “Abbiamo voluto inserire uno spettacolo come atto di vicinanza ad un Comune nel cratere del terremoto”. Tel. 329.9745968 - www.premiopaolovolponi.it Facebook: Premio Letterario Nazionale “PAOLO VOLPONI” - FERMO
Il micro micro racconto di Sergio Soldani QUEL CORTILE Mi ricordo quel cortile… Ci giocavamo in tanti, era posto all’esterno di una grande chiesa medievale, ch’era uno dei principali vanti di quella città del centr’Italia, nel Millenovecentosettantotto. Io, nato il sei luglio Millenovecentosettanta come la maggior parte dei maschi rincorrevo un pallone per giocare a calcio o cominciavo a figurarmi (anche se molto vagamente) le attricette o attricione dei film nostrani a sfondo erotico, che i preti ci indicavano come principali pericoli per la nostra salute, al solo pensiero. Comunque la nostra vita correva a perdifiato con le gigantesche sudate, le urla delle nostre madri impaurite che potessimo beccarci una polmonite. Luigino, mio migliore amico aveva due anni più di me e mi aveva spinto a vederlo il calcio, anche al campo della squadra cittadina, oppure in tv. “Sai, quest’anno abbiamo una squadra nazionale ai mondiali che ha dei grandi campioni che vinceranno sempre”. Egli mi convinse con tale affermazione. Così cominciai con mio papà Giacomo a vedere le partite con cronometrica puntualità. Mi appassionai moltissimo e urlavo insieme a lui. Le mie sorelle Grazia e Martina erano ormai due signorine di tredici e quindici anni e, mentre noi ci sgolavamo davanti alla televisione, ci guardavano con commiserazione come fossimo due perfetti scemi. Invece la mamma quando non era a lavorare nel suo calzaturificio ci preparava dei ghiotti panini con il salame o con la frittata. Fu la prima occasione che ebbi per conoscere bene mio padre che era un uomo fisicamente molto forte e si occupava di vestiti, mi avevano spiegato che faceva il commesso viaggiatore nel settore dell’abbigliamento. In realtà a riuscirci a parlare, alla fine, mi faceva sempre ridere, sapeva raccontare bene le barzellette, rigorosamente caste che spesso riguardavano i Carabinieri. Fu un periodo della mia vita, quello dei mondiali del Settantotto, nel quale cominciai a scoprire alcune realtà del mondo: bellissime e terribili, ma mi imposi di non avere mai paura, cosa che naturalmente non accadde, dopo. Quando poi l’Italia vinse con l’Argentina io e miei amici arrivammo come delle furie il giorno seguente in quel cortile e giocammo per tre ore filate, fino quasi allo svenimento. Ognuno di noi si sentiva veramente Tardelli, Rossi, Causio o Cabrini: pronunciavamo i loro nomi quasi in ogni momento, in quelle indimenticabili giornate. Quel cortile c’è ancora, in realtà è divenuto un posteggio... Mi intenerisce il dolce svanire della sua immagine, mentre mi trovo nella sala d’attesa del mio avvocato, con il quale dovrò affrontare presto un processo per truffa, sul quale i fatti mi vedono nettamente sfavorito!
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Inchiesta/Scuole Cultura/News Historia firmana di Pier Luigi Cavalieri Fermo nella Tarda antichità Assai scarse sono le notizie su Fermo in età tardo-imperiale. Benché una tradizione non documentata sostenga che la città sia stata devastata da Alarico nel 408, sembra che Fermo, grazie alla sua posizione geografica, sia sopravvissuta alle invasioni barbariche meglio di altre località del Piceno. La città si trovò al centro di importanti eventi bellici nel 538 quando le legioni di Bisanzio, impegnate a riconquistare l’Italia in mano ai Goti, si accamparono nelle sue vicinanze per preparare l’attacco alle roccheforti nemiche di Osimo, Urbino e Rimini. Si ritiene che il nome del quartiere fermano di Campolege derivi da campus legionis, collegandosi perciò a quell’evento. Pochi anni dopo, nel 544 o 545, il re dei Goti Totila riuscì a riprendere Fermo, ma nel 552 il suo popolo fu definitivamente sconfitto dai Bizantini. Un discorso a parte meritano le origini del Cristianesimo, su cui gettano luce diverse testimonianze archeologiche. Le più importanti di esse sono quelle relative alla presenza di una basilica paleocristiana sotto il Duomo. Resti di tale imponente edificio sono venuti alla luce nel 1934. La basilica, a tre navate, misurava 22 metri in lunghezza e 14 metri in larghezza e presentava un pavimento con decorazione a mosaico. Di tale decorazione si sono conservate nel presbiterio le figure di due pavoni affrontati con un cantaro nel mezzo da cui fuoriescono due
palmette che affiancano un simbolo cristologico. La basilica paleocristiana, sorta secondo alcuni su un tempio pagano e secondo altri su un casa privata, era dedicata alla Vergine Maria e viene oggi datata dagli studiosi al V secolo d.C. Al secolo precedente (ossia dopo l’editto costantiniano, quando i cristiani erano già liberi di professare la propria fede) riporta invece il sarcofago di marmo conservato nella cripta del Duomo. Esso presenta un bassorilievo diviso in cinque nicchie in cui sono scolpite scene bibliche. In quella centrale compaiono Caino e Abele mentre offrono spighe di grano e un agnello al Cristo che regge in mano un rotolo. Pure al IV secolo è riconducibile l’epigrafe nota come epitaffio di Massima, mentre l’epitaffio del presbitero Osvaldo si può datare molto più tardi, tra il 445 e il 455, quando il Cristianesimo era l’unica religione ammessa nell’ormai agonizzante Impero romano. Entrambe le epigrafi sono conservate nell’Antiquarium di Fermo. Una comunità cristiana che già nel IV secolo poteva produrre al suo interno un sarcofago – probabilmente destinato ad accogliere il corpo di un martire locale, se non di un vescovo, come qualcuno ha sostenuto – della qualità e del valore di quello conservato nella cripta del Duomo doveva essersi già ben radicata da tempo nel tessuto sociale fermano, anche precedentemente all’editto di Costantino, perciò non è da scartare l’ipotesi che già nel secolo
precedente Fermo potesse avere un vescovo, come sembra suggerire un’altra (discussa) epigrafe, rinvenuta nella chiesa di S. Marco alle Paludi, e datata al 1053. Sui primi vescovi fermani si hanno documenti certi solo nell’ultimo ventennio del VI secolo, all’arrivo dei Longobardi. Tuttavia una tradizione locale ha voluto vedere nei Ss. Alessandro e Filippo, martiri, i primi pastori della Chiesa di Fermo. In effetti questi nomi sono menzionati nel Martirologio romano alla fine del Cinquecento come testimoni della fede fermani, al pari delle Ss. Vissia e Sofia, vergini e martiri. Ma si è recentemente appurato che Alessandro corrisponde a un omonimo martire romano, mentre Filippo era sì vescovo e martire, ma di Eraclea e non di Fermo. La tradizione di S. Alessandro primo vescovo risaliva al Medioevo e una fonte del 1614 attestava la presenza di un’arca – oggi scomparsa – contenente il suo corpo murata in una parete della cattedrale. Nel 1751 l’arcivescovo Alessandro Borgia fece erigere ai piedi del monte Vissiano un’edicola a forma di tempietto con epigrafe a lui dedicata.
Orari: da lunedì a venerdì ore 15-22 | sabato e domenica ore 15-19
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Inchiesta/Scuole Cartellone/News Musica leggera
Eventi
Porto San Giorgio
Monti Sibillini
“Purple Whales”, noi accanto a Jimi Hendrix
Good Morning Sibillini: presentato un nuovo progetto di valorizzazione turistica del territorio
“Un progetto su Jimi Hendrix è come un progetto su Mozart: tanto complesso quanto entusiasmante. Abbiamo accettato la sfida che ci ha lanciato l’Espresso, grazie all’intermediazione di Midj, partendo dal presupposto che dovessimo cercare in Hendrix le caratteristiche insite nel suo modo di intendere la musica, provare ad assimilarle e tradurle, usando i nostri linguaggi. Abbiamo deciso di utilizzare un organico il più possibile lontano da quello che era solito usare per i suoi gruppi: una voce femminile e un violoncello (Naomi Berrill), un fender Rhodes, un synth e un pianoforte (Simone Graziano e Alessandro Lanzoni), una batteria (Stefano Tamborrino) e un sax tenore (Francesco Bigoni). Niente chitarra, né basso. Abbiamo scelto di riarrangiare alcuni dei suoi brani più famosi, dandone una nostra lettura ‘visionaria’ ma al tempo stesso estremamente filologica. Abbiamo utilizzato alcuni suoi pezzi come ispirazione per delle nostre composizioni perché volevamo che accanto a Hendrix ci fossimo anche noi con tutti i nostri limiti, certo, ma anche con le nostre personalità. Ne è uscito un lavoro autentico e originale, che fa della ricerca melodica ed evocativa il suo punto di forza”. Con queste parole viene descritto il recente lavoro su Jimi Hendrix, nato grazie alla Casa del Jazz di Roma per la collana “Jazz Italiano” di La Repubblica - L’Espresso. Un esperimento talmente ben riuscito che ora l’Associazione Music Pool porta in tour in 10 piazze della Penisola tra cui Porto San Giorgio, che ospiterà il concerto al Teatro Comunale sabato 4 novembre. Ingresso 10 euro, ridotto 8 (under 25, over 65 e possessori della Marche Jazz Card). Tel. 338.4321643 - www.tam.it
Belmonte Piceno
Silvia Mezzanotte protagonista al Festival BAT Anteprima di lusso per il 2° Festival BAT (Belmonte ama il Teatro), che si snoderà a Belmonte Piceno da ottobre a maggio 2018 attraverso vari appuntamenti di prosa e musica. Venerdì 27 ottobre, alle ore 21.15, Silvia Mezzanotte sarà la protagonista dello spettacolo musical-teatrale “Regine”, recital nel quale, accompagnata da Pino De Fazio (pianoforte), Luca Cantelli (contrabbasso) e Claudio Bonora (batteria), celebra in atmosfera acustica le più grandi interpreti di tutti i tempi: da Liza Minnelli a Sarah Vaughan, da Marilyn Monroe a Mina, da Edith Piaf a Ella Fitzgerald, da Mia Martini a Noa, da Rita Hayworth a Maria Callas, da Anna Magnani a Nilla Pizzi. Un grande evento per il piccolo teatro di Belmonte Piceno (98 posti). “Le mie Regine – sottolinea Silvia Mezzanotte – sono le grandi donne della musica che nel tempo ho imparato a far mie, quelle stesse che inconsapevolmente hanno contribuito a realizzare il mio sogno di bambina timida di diventare una vera donna di spettacolo”. Info e prenotazioni, tel. 339.3706029
È stato il rifugio di Tribbio a Fiastra la location scelta dal Parco Nazionale dei Sibillini per presentare “Good Morning Sibillini”, un nuovo progetto di valorizzazione turistica del territorio dopo gli eventi sismici del 2016. Un luogo quanto mai simbolico in quanto si tratta di uno dei due rifugi ancora agibili, insieme a quello di Garulla, tra quelli del Grande Anello dei Sibillini. “Good Morning Sibillini” vedrà il coinvolgimento di tutti i comuni del Parco per contribuire al rilancio del settore turistico con una serie di iniziative che si susseguiranno da ottobre ad aprile 2018. “Uniremo l’aspetto naturalistico e faunistico con le nostre eccellenze e produzioni tipiche - ha spiegato il Presidente del Parco Nazionale dei Sibillini Olivieri - attraverso passeggiate e pedalate del gusto, laboratori e attività ludico ricreative per famiglie e bambini”. Ad illustrare nel dettaglio l’iniziativa è intervenuto Stefano Greco, responsabile per l’attuazione del progetto e che da anni è in prima linea per la valorizzazione delle eccellenze tipiche locali. “Uno degli obiettivi è quello di provare a ridare serenità al territorio, in quanto c’è bisogno anche di una ricostruzione dell’anima sociale di queste aree. Il progetto mette in rete le opportunità turistiche con i laboratori delle aziende del territorio, offrendo la possibilità di degustare prodotti di eccellenza che ritroviamo anche nel menù della Sibilla, un circuito di filiera corta voluto proprio dal Parco dei Sibillini. Le tante attività in programma saranno suddivise in due fasi, una si svilupperà in autunno, la seconda riprenderà in occasione della fiera del tartufo di Norcia a febbraio e si concluderà ad aprile”. Per quanto riguarda la fase autunnale, si parte con le “Passeggiate e pedalate di gusto”: sabato 14 ottobre “ValfornacePievetorina” con degustazione presso aziende di prodotti tipici del territorio, domenica 15 a Cessapalombo, sabato 21 ottobre a Montefortino con degustazione presso le aziende di prodotti tipici del territorio e valorizzazione del Menu della Sibilla. Domenica 22 ottobre sarà la giornata dedicata alla transumanza a Montegallo, con transumanza di rientro del gregge, degustazione di prodotti e piatti legati alla pastorizia, escursione micologica e Mostra Micologica, degustazione del Menu della Sibilla. Sabato 28 e domenica 29 ottobre tante le iniziative organizzate a Montemonaco nell’ambito della Sagra della Castagna (laboratori per bambini, degustazioni, cooking show…), infine domenica 5 novembre altra passeggiata e pedalata di gusto ad Amandola, in concomitanza con Diamanti a Tavola, Mostra Mercato del Tartufo Bianco.
Breve Monte Urano Due
giorni tra piatti tipici ed allegria
Sabato 14 e domenica 15 ottobre, nelle adiacenze della splendida Chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere San Pietro di Monte Urano, avrà luogo la 28ª edizione della Castagnata e la nona sagra del tradizionale “Pulento’ ‘ndegghiatu”, piatto tipico locale da assaporare nei comodi stand allestiti per l’occasione. Oltre a questi prodotti, sarà possibile gustare caldarroste, pizzette fritte, salsicce casarecce, panini e il celebre vino cotto, oltre ai classici vino bianco e rosso (questi ultimi gratis). Gli stand gastronomici saranno aperti sabato a cena e domenica a pranzo e a cena, anche da asporto. Il pomeriggio domenicale verrà allietato dalla musica di “Giuseppe e Monica”.
Breve Fermo Mostra sulla Grande Guerra La sede della Prefettura di Fermo, in Corso Cavour, ospita fino al 19 ottobre la mostra itinerante dal titolo “La Grande Guerra. Fede e valore”. In esposizione 18 pannelli didattico-illustrativi che raffigurano numerose fasi significative della Prima Guerra Mondiale, viste da diverse prospettive, proponendosi come missione divulgativa di una importante e complessa pagina di storia nazionale, con un doveroso rilievo sul pesante tributo fornito e sul sacrificio sostenuto dagli italiani nei quattro anni di guerra. La mostra è aperta dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle 13. L’ingresso è libero.
Qualità, Cortesia e Simpatia PORTO SAN GIORGIO SUD Via Petrarca, 50 - Tel. 0734.674796
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CIT TÀ DI FERMO
19 e 21 OTT 6e7 DIC 17 NOV 25 e 26 NOV 18 DIC 20 e 21 GEN 3e4 FEB 24 e 25 FEB 24 e 25 APR 12 NOV 16 FEB 9 MAR
L’ELISIR D’AMORE
di GAETANO DONIZETTI
LA BOHÈME di GIACOMO PUCCINI
LUCIA POLI, MILENA VUKOTIC e MARILÙ PRATI in
SORELLE MATERASSI TEATRO NUOVO DI MILANO
LA FEBBRE DEL SABATO SERA UMBERTO ORSINI, MASSIMO POPOLIZIO e GIULIANA LOJODICE in
STAGIONE TE ATR ALE 2 0 1 7 - 2 0 1 8
COPENAGHEN
ALESSANDRO PREZIOSI in
VINCENT VAN GOGH RESIDENZA DI RIALLESTIMENTO STEFANO ACCORSI in
FAVOLA DEL PRINCIPE CHE NON SAPEVA AMARE ANGELA FINOCCHIARO e LAURA CURINO in
CALENDAR GIRLS STOMP FUORI ABBONAMENTO
MOGOL in
LE CANZONI DEL SOLE EVENTO DI BENEFICENZA TERESA MANNINO in
SENTO LA TERRA GIRARE GIORGIO MONTANINI in
ELOQUIO DI UN PERDENTE
T
INFO E BIGLIETTI www.fermocultura.it - Biglietteria del Teatro: 0734.284295 - biglietteriateatro@comune.fermo.it
13 ottobre 2017
Cartellone/News Eventi Fermo
Su il sipario, il Teatro dell’Aquila torna protagonista! Da novembre a marzo una nuova ricca, diversificata e come sempre curiosa stagione di prosa attende il pubblico del Teatro dell’Aquila di Fermo. Il cartellone promosso dal Comune di Fermo con l’AMAT e il contributo della Regione Marche e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo si compone di sette titoli in abbonamento e due appuntamenti extra per quattordici serate di spettacolo, quattro in più rispetto alla passata stagione. Entusiasta l’assessore alla cultura Francesco Trasatti che parla di “un lavoro importante, compiuto in stretta sinergia con l’Amat. Ripartiamo dopo il successo estivo di Villa inVita – continua Trasatti -. Dei sette titoli in abbonamento ben cinque prevedono la doppia recita; manteniamo i due pilastri sui quali abbiamo costruito le precedenti stagioni: il musical e l’appuntamento d’effetto con la compagnia internazionale di assoluto richiamo, quest’anno gli Stomp. Sia i biglietti che gli abbonamenti avranno lo stesso prezzo dello scorso anno e riconfermiamo le agevolazioni per gli under 25 e per i over 65”. L’inaugurazione il 17 novembre è con Sorelle materassi di Aldo Palazzeschi, un dramma familiare a tinte ironiche e dall’intrinseca assurdità che mostra come l’ingenuità caricaturale e la repressione delle passioni siano la causa della propria rovina. Dal celebre romanzo di Palazzeschi, Ugo Chiti ha ricavato una commedia tagliata su misura per tre grandi signore del teatro - Milena Vukotic, Lucia Poli, Marilù Prati – dirette da Geppy Gleijeses. In occasione del 40° anniversario dall’uscita del celebre film, il Teatro Nuovo di Milano presenta la nuova produzione italiana de La febbre del sabato sera al Teatro dell’Aquila il 25 e 26 novembre. Il musical tratto da una delle pellicole più celebri e importanti nella storia del cinema, è un omaggio alla disco music e al glam dominante degli anni’70. I migliori performer del musical italiano, veri talenti sono pronti a far ballare e a cantare i grandi successi della disco music grazie alle magnifiche coreografie originali di Valeriano Longoni e alla regia di Claudio Insegno. Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice giungono a Fermo il 18 dicembre con uno degli spettacoli più acclamati, Copenaghen, prodotto nel 1999 da Emilia Romagna Teatro Fondazione e ora riproposto dalla Compagnia Umberto Orsini e Teatro di Roma Teatro Nazionale. Alessandro Preziosi è Vincent Van Gogh (foto in alto), in manicomio, nell’omonimo spettacolo diretto da Alessandro Maggi al dell’Aquila il 20 e 21 gennaio al termine di una residenza di riallestimento. La pièce è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Uno spettacolo che indaga il mistero più
misterioso di tutti, quello di riuscire a vivere. Stefano Accorsi si confronta con questo tema il 3 e 4 febbraio nella Favola del principe che non sapeva amare, adattamento e regia di Marco Baliani da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile. Dopo Boccaccio e Ariosto, il Progetto Grandi Italiani porta in teatro Basile, sfidando la complessità della sua opera, per scoprire quanto ancora possiamo nutrirci delle sue invenzioni, dei suoi azzardi, delle sue intuizioni. Dopo il grande successo inglese, prosegue anche in Italia la fortunata tournée di Calendar Girls, adattamento teatrale dell’omonimo film cult, al Teatro dell’Aquila il 24 e 25 febbraio. Protagonista della pièce un gruppo di donne tra i 50 e i 60 anni capitanate dalla leader Chris interpretata da un’inedita Angela Finocchiaro affiancata da Laura Curino, Ariella Reggio, Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro, Elsa Bossi, Marco Brinzi e Noemi Parroni dirette dalla regia di Cristina Pezzoli. Chiude il cartellone il 24 e 25 aprile Stomp (foto in basso), una combinazione unica di teatro, danza e musica che continua a richiamare pubblico in tutto il mondo. Stomp trova la bellezza e la sua essenza nella realtà quotidiana in cui viviamo. Trasforma scope in strumenti, battiti di mani in una conversazione, bidoni della spazzatura in percussioni; il disordine della vita urbana diventa fonte di stupore e ritmo contagioso. Stomp mette in scena il suono del nostro tempo, traducendo in una sinfonia intensa e ritmica i rumori e le sonorità della civiltà urbana contemporanea. Due gli appuntamenti fuori abbonamento all’insegna dell’ironia e comicità. Il 16 febbraio dopo 154 date nei teatri italiani con il suo spettacolo Sono nata il ventitré, con cui ha raccontato la sua infanzia, la sua vita e come è
cambiato il mondo attorno a lei, Teresa Mannino arriva a Fermo con il suo nuovo spettacolo Sento la terra girare, ispirato sempre dalla sua amata Sicilia. Il 9 marzo la scena è per Eloquio di un perdente nuovo live di Giorgio Montanini (consigliato a un pubblico adulto), stand-up comedian fermano, autore e attore, uno dei pochi rappresentanti della stand up comedy in Italia, noto e apprezzato da pubblico e critica per le sue frequentazioni teatrali e televisive dal carattere sempre “graffiante”. Sempre fuori abbonamento, attesissimo l’evento di beneficenza “Le canzoni del sole”, che, domenica 12 novembre, vedrà salire sul palco del Massimo cittadino il grande paroliere, scrittore e discografico Mogol. Biglietetria del teatro, tel. 0734.284295
Un’Opera con i fiocchi Non solo prosa al Teatro dell’Aquila. Si svolgerà tra ottobre e dicembre la Stagione d’Opera che prevede due titoli in cartellone: “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, in programma sabato 21 ottobre alle ore 21 con anteprima giovani giovedì 19 ottobre, sempre alle ore 21. L’allestimento è curato dalla Rete Lirica delle Marche, la regia firmata da Saverio Marconi e ripresa da Fabrizio Angelini, il giovane e brillante Francesco Ommasini dirigerà il Coro e Orchestra FORM. Il 6 (anteprima giovani) e 7 dicembre sarà la volta di “La Bohème” di Giacomo Puccini, Matteo Beltrami dirigerà l’ Orchestra Filarmonica Marchigiana, regia di Leo Muscato. “È il terzo anno che siamo nelle Rete Lirica delle Marche – sottolinea l’assessore Trasatti – e i risultati sono soddisfacenti, valorizziamo le mestranze del territorio e i talenti locali, con produzioni in loco”. Concorde il direttore artistico della Rete Lirica Alessio Vlad: “Elisir e Bohème contano artisti di assoluto interesse, per Elisir sottolineo la figura del direttore d’orchestra Ommassini, giovane e promettente, così come il tenore fermano Davide Giusti talento locale che si sta affermando sulle scene nazionali. Per la Bohème, che ha vinto recentemente il Premio Abbiati, il cast è notevole, ottimo il direttore d’orchestra Matteo Beltrami”. Un’altra “perla” relativa all’Elisir d’amore ce la svela Fabio Tiberi, direttore artistico dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana: “Con l’Elisir firmato da Saverio Marconi l’orchestra è protagonista, sale sul palcoscenico, i musicisti sono in costume e partecipano anche visivamente, oltre che musicalmente. La scelta è convincente, freschezza e brio si sposano con una grande favola, l’Elisir appunto”.
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Sport/News
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Softball/Eccezionale risultato delle ragazze veregrensi
Montegranaro in serie A1 Montegranaro. Grande soddisfazione in casa del Guardolificio Diomedi Montegranaro Baseball e Softball che dopo aver conquistato un preziosissimo pareggio la settimana precedente in Lombardia, è riuscito a conquistare davanti al proprio pubblico, al Diamante Verde di Montegranaro, le due vittorie decisive per il ritorno in serie A1. Festa grande al Diamante veregrense per la squadra del Presidente Luciano Caminonni, che dopo aver volontariamente rinunciato 3 anni fa alla massima categoria, per poter mantenere un bilancio sano, senza correre rischi, ha gradualmente pianificato il ritorno nella massima categoria nazionale. Dopo le grandi soddisfazioni a livello organizzativo, con la disputa a Montegranaro della fase finale della Coppa delle Coppe, della Champions League e della Pool B della Champions League di quest’estate, la società calzaturiera si è ben orga-
nizzata, sfiorando il ritorno in A 1 lo scorso anno, dove perse la sfida decisiva in modo immeritato, mentre in questa stagione l’obiettivo dichiarato era quello della conquista della massima categoria. I presupposti si sono subito manifestati dalla scorsa primavera con la piu’ che meritata conquista della Coppa Italia di categoria, festeggiata con una partecipata manifestazione a Montegranaro. Ora con le due vittorie conquistate contro Bollate, blasonata società lombarda, finalmente si sono schiuse le porte della serie A1 per il Guardolificio Diomedi Baseball e Softball, che può tornare a misurarsi con le squadre più importanti del panorama nazionale. Un altro grande risultato sportivo per il centro calzaturiero, che dopo aver visto nel giugno scorso il ritorno in serie A 2 di una squadra di basket cittadina, può festeggiare un’altra serie A
in uno sport magari considerato minore, ma che a Montegranaro ed in diversi Comuni del Fermano conta molti giovani praticanti, grazie ad una costante attività portata avanti sinergicamente. I presupposti per continuare a far bene anche nel maggiore torneo nazionale, ci sono sicuramente tutti. Endrio Ubaldi
Calcio a 5/Obiettivo la serie A2
Grande ritorno: la squadra Città di Porto San Giorgio Il ritorno in grande stile di uno storico Club, per uno sport in crescita costante. E’ nata la squadra di Futsal o calcio a 5 denominata “Città di P.S. Giorgio”, che prenderà parte ai campionati Nazionali di Serie B Maschile, Serie A2 Femminile e Under 19 Maschile. Il Direttore Generale Fabrizio Ciuti, unitamente al Presidente Del Gobbo, su indicazione della proprietà hanno fatto le cose in grande, costruendo un team che punterà chiaramente alla promozione in serie A2. . Nel ruolo di portiere è stato scelto l’italo brasiliano Filipe Marques de Carvalho detto Filò, che ha già avuto una esperienza a P.S. Giorgio con la maglia della F.C. Portiere abilissimo nell’impostazione con i piedi ed il vizio del gol, Filò rappre-
senta un valore aggiunto di qualità ed esperienza. Sono arrivati anche Fernando Calderolli, un giocatore appetito da tante squadre, l’italobrasiliano Fumes, il giovane classe ’97 Valentino Ricci (uno dei talenti più interessanti del panorama del calcio a 5) e la conferma di Lorenzo Micozzi. La ciliegina sulla torta la società l’ha confezionata strappando alla concorrenza l’italo-brasiliano Patrik Nora (foto) soprannominato “Mister sei scudetti”. Nora, è uno dei giocatori più importanti del Futsal, con oltre 40 presenze nella nazionale italiana con la quale ha conquistato un terzo posto ai mondiali del 2008. Può vantare anche tre Supercoppe e due Coppe Italia. “Sono venuto qui per vincere – le sue prime parole “sangiorgesi” – e
la prima impressione è stata positiva. Io sono venuto a giocare in questa società per portare un po’ di esperienza dopo la chiamata che mi è arrivata dal D.G. Fabrizio Ciuti e dal Mister “Cafù”. Gruppo coeso e questo alla lunga può diventare importante. Ho trovato una società che vuole crescere e ho accettato di far parte del progetto perché voglio portare il Città Di Porto San Giorgio dove merita”. Insomma, un grande centrale difensivo che rappresenta un lusso per la categoria. Al momento di andare in stampa si è sciolto in maniera consensuale il rapporto tra il Futsal Città di P.S.Giorgio e l’allenatore Ricardo Alexandre De Sousa “Cafù”. Per il momento il ruolo del mister è stato affidato allo stesso Patrick Nora che
svolgerà dunque la mansione di giocatore/allenatore. Farà parte della rosa anche il sangiorgese Ennio Ciuti, che verrà utilizzato sia in prima squadra che in Under 19 . Uberto Frenquellucci
Basket/Grandi ambizioni per la storica realtà Atletica/Il martellista raggiunge i 77,53 metri
Sutor, nuova società
Olivieri non si ferma più
Dopo la bella e meritata vittoria del torneo di serie D della scorsa stagione, la Sutor Montegranaro ha appena iniziato il torneo di serie C con l’obiettivo di un campionato di vertice, per tentare di provare a tornare in serie B. Le ultime settimane sono state caratterizzate da importanti novità in casa gialloblù. Si è costituito, infatti, un comitato di gestione denominato “ComingBackSutor” che ha già raccolto l’adesione di circa 40 appassionati. Successivamente c’è stato l’accordo con la vecchia dirigenza sutorina, che ha autorizzato l’utilizzo del marchio storico della Sutor, cosicché il gruppo dei soci promotori ha dato la propria disponibilità a gestire la società eleggendo un comitato direttivo che durerà in carica per 4 anni, formato da imprenditori, artigiani e tifosi storici veregrensi. Alla presidenza è stata eletta la signora Molly Pizzuti da sempre grande appassionata di basket ed ex giocatrice a livello giovanile, figlia dell’ex sponsor ed anche presidente della Sutor l’imprenditore Marcello Pizzuti. Il roster allestito per il torneo appena iniziato è molto competitivo con diversi ex sutorini rientrati a Montegranaro. Le partite si svolgeranno il sabato alle ore 21,15 presso il Palazzetto dello Sport denominato “La Bombonera” e l’ingresso sarà gratuito. (e.u.)
In pochi giorni, il 17enne martellista sangiorgese Giorgio Olivieri (da tre anni consecutivi campione italiano della specialità), ha centrato e ritoccato il record italiano categoria Allievi. Il tutto è avvenuto sempre sulla pedana di San Benedetto del Tronto: dapprima un lancio di 76,53 m; poi, non contento, Olivieri ha scagliato l’attrezzo da 5 Kg a 77,53 m, al termine di una serie di performances misurate tutte al di sopra dei 70 metri: 73,59-74,72-72,18-75,05-76,60 (già nuovo primato nazionale). Allievo di Alfio Petrelli e seguito anche dal papà Luigi, ex lanciatore, ha nobilitato le finali nazionali di società di Serie B under 18, in cui la TAM Porto San Giorgio-Osimo ha centrato il quarto posto finale. (u.f.)
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