L‘altra informazione ANNO 15- N.09/2017 - 8 SETTEMBRE Periodico di informazione del Fermano Distribuzione gratuita
Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DBC Ascoli Piceno.
Terremoto, un anno dopo
Gli effetti del sisma Aree spopolate, disagi, burocrazia. Ciò che funziona e quello che non va nella gestione del dopo-emergenza 7 Scuola
9 Salute
11 Economia
15 Terra nostra 16 Cultura
Novità tra i banchi a Montegiorgio
Vaccini, le procedure
Scattato il fermo pesca
Un premio al Corriere News
Nel segno dei libri
19 Cartellone A Ortezzano si brinda con il vino
22 Sport Fermana, ecco la rosa
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8 settembre 2017
Inchiesta/Sisma Paura, dolore, speranza: l’eterno confronto tra l’uomo e la natura
La terribile danza della Terra di Daniele Maiani
Q
uando la terra si scuote per il terremoto, l’uomo trema di paura: la paura atavica della natura onnipotente che ci ricorda che siamo granelli di sabbia di fronte alla sua forza. Ma se andiamo a vedere, come per tutte le cose, niente, anche gli eventi più catastrofici, sfugge alle leggi che governano il Creato. Se il terremoto che provoca disastri e lutti è la dimostrazione che il nostro pianeta è vivo e caldo al suo interno (calore che permette a noi di vivere in superficie), le malattie anche le più brutte sono anche loro il paradigma di una vita inarrestabile entropica che cerca in ogni maniera di sfuggire ai controlli delle leggi della fisica e della biologia per affermare se stessa. Gli scienziati che studiano gli astri sanno bene che quel meraviglioso cielo stellato che vediamo dall’interno della nostra atmosfera è in realtà un inferno crudele di energie in cui tutto viene divorato e riciclato, ma questo è il vero volto della vita o, meglio, l’altra
faccia della medaglia: quella che la fisica di Newton non descriveva per quanto riguarda le stelle preferendo pensare il tutto come un orologio perfetto che aveva il “tempo” come portante. Già, il Tempo, quella entità che ora la fisica sembra voler negare completamente, riducendo tutto a spostamenti spaziali; quel tempo relativo che ti fa apparire eterni i tanti secondi di quel terremoto di un anno fa, subìto nel silenzio impietrito dell’ascolto di quel rombo che veniva da lontano e cresceva sempre più, che animava le suppellettili delle nostre case dando loro per un attimo la vita che non dovevano avere. Il terremoto riporta noi e il mondo ai primordi della civiltà, a quel culto del dio Pan che non aveva rispetto per niente e per nessuno nel momento della pazzia creatrice e che negli uomini genera appunto il “panico”. E così, in questa calda fine di un’estate torrida ma priva di sorprese nei giorni dell’anniversario del terremoto, ci troviamo a tirare mestamente le somme di quello
che la vita ci ha propinato. E c’è da dire che quello che la natura ha fatto gli uomini cercano in certi casi di finirlo: c’è gente che ancora non può tornare a casa per via delle lungaggini burocratiche, ci sono persone che ancora sono costrette a vivere negli alberghi della costa sradicati dalla loro terra perché
tarda l’opera di ricostruzione delle case, e ancora, ancora… ancora. E nel dolore della gente, nello strazio delle case venute giù, la montagna indifferente continua a brontolare, a muoversi, a tremare, a far sentire che è viva: e se noi la sentiamo, siamo vivi anche noi. Magra consolazione, ma niente non è...
Tempi lunghi per lo smaltimento, Ciaffaroni chiede uno snellimento della burocrazia
E le macerie restano… In tutti i post-terremoto, la rimozione, gestione e smaltimento delle macerie, costituisce un grande problema. Di più: allo stato attuale delle cose, è il problema dei problemi. Perché sino a quando le risulte dei crolli resteranno dove sono, non si potrà mai parlare di ricostruzione. E, quindi, non ci si potrà più muovere su strade riconducibili al principio del tipo “come era, dove era”, applicato con successo a Gemona del Friuli (più di 40 anni fa ed in collaborazione con i tenaci e volitivi cittadini locali, che lanciarono lo slogan “facciamo da soli”), anche finalizzato a scongiurare lo sradicamento delle popolazioni. Data del sisma? 6 Maggio 1976. Ultimo cantiere a “smontare le tende”? Nel 1983. Un record. E da noi? Attualmente, è stato smaltito l’11% delle macerie prodotte dagli ultimi eventi sismici che hanno interessato il centro Italia (circa 252 mila tonnellate su 2,3 milioni). Nelle Marche, solo 125 mila su un milione. Nella Provincia di Fermo, nei Comuni di Amandola e Montefortino, rimosse 263,66 tonnellate. Per Domenico Ciaffaroni, Sindaco di Montefortino, il servizio di eliminazione delle macerie pubbliche e su vie pubbliche è stato: “Puntuale ed
efficiente. Nel Comune di Montefortino, la rimozione di questa tipologia di macerie è già stata svolta, completamente. Ovviamente, quelle riconducibili ai privati sono ancora lì. Mano a mano che verranno presentati i progetti di ristrutturazione, verranno rimosse”. Già, ma come avverrà lo smaltimento di questa montagna di calcinacci? “Vengono portate a Monteprandone ed una volta in loco, trattate – ha proseguito il primo cittadino - Il deposito è, ovviamente, temporaneo. Così, però, si verifica uno sperpero di denaro pubblico e secondo me non va bene. Sarebbe opportuno, torno a dire, che il Coordinamento dei Comuni colpiti dal sisma elaborasse un piano – macerie. Riuniti, decideremmo insieme il da farsi. Le macerie sono di tante e tutte differenti nature. In ogni caso, la prima urgenza rispondeva a quelle accumulate su vie di pubblica utilità. Ed almeno da questo punto di vista, a Montefortino il problema è stato risolto”. La politica del riuso dei materiali, selezionando appunto la sempre differente natura degli stessi, nella prospettiva dell’economia circolare per ridurre la quantità di ciò che si deve portare in discarica e ridurre il
prelievo da cava nella ricostruzione, sembra essere quella prescelta dall’Osservatorio. Infatti, potranno essere riutilizzate nella ricostruzione, riducendone movimentazione e, inevitabilmente, i costi. Ma in attesa di capire, definitivamente, come si intenda muoversi, i dubbi sulla tempistica dello smaltimento rimangono: “Credo che per il definitivo smaltimento serviranno tempi molto lunghi – ammette,
concludendo, il Sindaco Ciaffaroni - Gli effetti, tremendi, di questo sisma non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli causati dal terremoto del 1997. Nel rispetto della legalità e delle vigenti normative, mi aspetto un sensibile abbattimento della burocrazia che, anche in questi casi, dilata e rimanda i tempi di intervento a soluzione dei problemi”. Uberto Frenquellucci
ANNO 15 - n.8 - 4 Agosto 2017
Editore: Edizioni Fisal Dir. Responsabile: Alessandro Sabbatini Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa Stampa: Tipografia Luce - Osimo Vignette: Daniele Ripani Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.223110 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@corrierenews.it
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Prossimo numero in distribuzione dall’8 settembre al 12 ottobre 2017
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8 settembre 2017
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Inchiesta/Sisma A tu per tu con con l’assessore regionale Fabrizio Cesetti
Di fondi, del post terremoto e d’altre cose Vasco Errani lascia il ruolo di Commissario straordinario per la ricostruzione. Il 9 settembre è la data della scadenza designata per il suo mandato e lui se ne andrà, ufficialmente per “motivi personali”, ufficiosamente per candidarsi alle prossime elezioni politiche al fianco del neonato MDP e di Bersani. Dopo Curcio, sembra che Errani sarà il prossimo ad “abbandonare la barca”… (al momento dell’intervista il suo incarico è ancora in essere n.d.r.). “Non ha abbandonato la barca, ha chiesto di non essere rinnovato. Ha fatto un lavoro molto importante perché ha costruito, insieme ai presidenti di Regioni e al Governo, un impianto normativo di rilievo che costituisce l’architettura giuridica per la ricostruzione”. A parlare è Fabrizio Cesetti (foto), attuale assessore al Bilancio della Regione Marche. Si è parlato anche di troppa burocrazia. “Sì ma l’impianto normativo c’è, poi è ovvio che bisogna apportare dei correttivi, ma questo l’ho detto da tempo: è evidente che le normative debbano essere più snelle; ha portato delle risorse nelle Marche, quindi ha svolto un lavoro importante. Premesso ciò, a mio parere, la figura di un commissario unico era giustificata dopo i terremoti del 24 agosto, ma dopo i terremoti del 26 e del 30 ottobre, le Marche pesano in quella triste ripartizione per il 62%. Le Marche meritano un commissario ad hoc
che può essere solo il Presidente della Giunta Regionale perché le esigenze della ricostruzione qui da noi sono diverse da quelle di altri territori. Spostando la governance a livello locale, con un Commissario per ogni singola regione, e fermo restando il coordinamento col Governo, ci potrà essere un accresciuto protagonismo dei Sindaci e delle Province, di cui occorre recuperare il ruolo”. Parliamo di fondi: 32 milioni sono stati stanziati per le scuole del Fermano, è corretto? “Alle scuole del Fermano abbiamo destinato, al di là del terremoto, oltre 5 milioni e 247 mila euro nei piani di edilizia scolastica 20152016, per i plessi di Montegiorgio, Rapagnano, Montottone, Petritoli, Montefalcone- Smerillo, Ponzano di Fermo, Porto San Giorgio, Montegranaro e Francavilla d’Ete. A seguito del terremoto sono stati stanziati più di 32 milioni di euro destinati agli Istituti “Montani” , “Annibal Caro” e “Betti” di Fermo, alle scuole “Don Bosco” di Falerone, alle scuole “G.Cestoni” di Belmonte Piceno e Montegiorgio, alla “Leopardi” di Monte Urano e a quella di Falerone capoluogo”. Aiuti sono arrivati anche attraverso le donazioni degli SMS solidali. Molto discussa è stata l’iniziale decisione di destinarne buona parte alla pista ciclabile Sarnano- Civitanova Marche. Vi eravate consultati con i Sindaci precedentemente? “Assolutamente sì. Lo stesso per
quanto riguarda il Fermano - per esempio - ho tenuto una riunione nella sede della Provincia e in quella circostanza Sindaci e il presidente della Provincia, all’unanimità, si sono espressi favorevolmente. La pista era indicata come esigenza prioritaria per il rilancio anche turistico delle zone interne in particolare. Aveva una sua filosofia”. In tanti, tra quelli che avevano donato, si sono domandati perché non comparisse il Comune di Arquata del Tronto tra i beneficiari. “Perché per ricostruire Arquata ci sono i fondi del terremoto, mentre per fare la pista ciclabile no. Poi il Presidente (Ceriscioli n.d.r.), dal mio punto di vista giustamente, quando ha visto che stava montando la polemica, non ha voluto dare un messaggio sbagliato e ne cambiato la destinazione di quei soldi. Arquata del Tronto non era stata esclusa”. Come mai, in generale, alcuni fondi sono stati destinati a Comuni fuori dal cratere sismico? “Da una parte, c’è la lamentela sull’esclusione di alcuni Comuni dal cratere, dall’altra ci si lamenta se questi hanno comunque danni agli edifici e vengono loro destinate risorse, ci dobbiamo mettere d’accordo, no? Si è deciso di finanziare un’opera per ogni Comune in base al suggerimento dei Sindaci. Nel piano stralcio delle opere pubbliche non venivano finanziati quei Comuni che avevano avuto già i finanziamenti per le scuole, per esempio”. In conclusione: cosa è stato fatto,
cosa manca e quali sono i nuovi obiettivi? “Io credo sia stato fatto molto perché l’emergenza è stata gestita al meglio e questo credo lo riconoscano tutti: non c’è stata una persona che è stata lasciata sola, perché tutti hanno usufruito degli alberghi delle strutture ricettive o del CAS. Occorre snellire le procedure e ‘pressare’ alcuni proprietari per avviare subito la ricostruzione leggera. Si sta accelerando per le SAE. Purtroppo nelle tragedie si annidano anche degli approfittatori: per ciò che riguarda il contributo agli autonomi dei 5000 euro per i giorni di chiusura a seguito del terremoto, la stessa Regione sta facendo dei controlli. Inizialmente pensavamo di controllarne un 5%, ora li controlleremo tutti. So che la Guardia di Finanza ha già aperto delle inchieste”. Silvia Ilari
La resistenza delle strutture ricettive nell’area montana
Il cuore dei Sibillini non ha mai smesso di battere Quella notte le strutture erano al completo, con centinaia di turisti che da giorni stavano respirando a pieni polmoni la magia dei Sibillini. Poi la prima, fortissimma scossa, seguita da un’altra. E tutto è cambiato. “Ci siamo ritrovati a gestire l’emergenza degli ospiti impauriti dall’evento sismico - commenta Ombretta Massitti, presidente dell’associazione Sibillini Segreti e Sapori che raccorda circa 20 strutture ricettive dell’area montana -. È stata una fase abbastanza complessa, ma c’è stato un altro fronte che ci ha molto emozionato: quello delle continue telefonate dei clienti degli anni passati: non riuscivamo a mettere giù il telefono, siamo stati giorni interi a rispondere su come stavamo. Questo ha dato anche l’idea di quanto affetto ci fosse intorno ai nostri Sibillini e alle nostre strutture”. Poi c’è stata una fase intermedia fino al 26 ottobre, nella quale avete cercato di colmare quel vuoto che si era venuto a creare in termini di presenze. “Dopo il 24 agosto eravamo fiduciosi che fosse passato il tutto e in questa fase ci siamo ascoltati: alcuni avevano già avuto dei danni ma il grosso
si è generato con le scosse di ottobre. Tra le prime e le seconde scosse, che sono state molto pesanti, c’è stato il lavoro di tenere insieme gli associati, di vedersi, di gestire le prenotazioni e le nuove richieste. Abbiamo organizzato anche un blog tour, #RipartidaiSibillini, per provare a fare qualcosa.” Tutto è cambiato dopo il 30 ottobre. “Molte strade sono state totalmente rese inagibili, è stata proprio la gestione dell’emergenza più grande, con la consapevolezza di strutture con lesioni gravi, le prescrizioni da parte della Protezione Civile di non passare in alcuni borghi e strade. Lì si è concretizzata davanti ai nostri occhi, con questi nastri bianchi e rossi, l’ineluttabilità del fatto, cioè che eravamo stati severamente colpiti e tutta quella energia che avevamo messo non bastava più e che bisogna di nuovo rimboccarsi le maniche.” E come avete ricominciato? “Prima affidandoci a tecnici che ci hanno illuminato sulla possibilità di recuperare parte delle strutture, uno dei nostri associati ha delocaliz-
zato, altre realtà che avevano delle lesioni hanno avuto la possibilità di lavorare con una parte della struttura. Questo ci ha aiutato a lavorare senza chiudere del tutto ed è stata anche la salvezza psicologica: più che di reddito, era un problema di vuoto enorme. La salvezza è venuta anche dai sindaci, di Acquasanta, di Roccafluvione, anche di Amandola, che hanno dato una mano a circoscrivere il danno dove era possibile.” Siete riusciti, con grande determinazione, a far passare il messaggio che i Sibillini erano ancora aperti e vivibili. “Questo cuore dei Sibillini non ha mai smesso di battere. Certo, era importante che lo comprendessero anche al di fuori del nostro gruppo di lavoro e delle aziende associate. È accaduto anche grazie all’aiuto dei nostri ospiti degli anni passati, che hanno continuato a rilanciare le notizie positive che venivano dai nostri territori. Il grande lavoro di fidelizzazione fatto negli anni precedenti ha portato ad un grandissimo feedback, anche sull’importanza di non essere lasciati da soli.” Andrea Braconi
8 settembre 2017
Inchiesta/Sisma Il rischio spopolamento? La sfida più grande. Il pensiero del sindaco Marinangeli
Amandola verso l’ospedale nuovo Amandola, paese di 3700 abitanti è stato uno dei Comuni dell’entroterra più colpiti dal terremoto. Fuori Amandola a fine giugno vi erano 92 persone, 960 sono le abitazioni sottoposte a ordinanza di inagibilità. “Noi paghiamo quasi 170 mila euro di ogni mese di contributo autonomo di sistemazione - ha spiegato il sindaco Adolfo Marinangeli -, sono cifre considerevoli”. Per fortuna, non c’è stato nessun danno sugli edifici scolastici, il 13 agosto è stata anche riaperta la chiesa centrale del Beato Antonio, e turisticamente parlando rincuora la presenza massiccia di stranieri in zona nonostante il terremoto e anche grazie ad eventi estivi recenti. La situazione è più critica per quanto riguarda le strutture sanitarie, ci sono già circa 3 milioni di euro messi a disposizione per il vecchio ospedale ma sul bilancio ordinario perché i fondi per la ricostruzione andranno tutti per l’ospedale nuovo, progetto del quale Marinangeli va già fiero. Per quando riguarda l’ospedale vecchio, non era meglio ripristinarlo piuttosto che aspettare tutti questi anni? “No, perché intanto quell’ospedale diventa inagibile ad ogni scossa di terremoto, si trova in una zona pericolosa con problemi di ordine geologico e strutturale, tornare a spendere dei soldi lì come sono stati spesi nel ’72, nel ‘79 e nel ‘97 fa capire che in quell’area c’è qualcosa che non va. Su tre terremoti tutti e tre hanno devastato locali interi, questo ci ha indotto ad una riflessione, siamo
andati a vedere, si tratta di una zona di riporto e ad accelerazione sismica”. Per il nuovo ospedale ci vorranno anni, nel frattempo? “Stiamo valutando le porzioni recuperabili che ci permettano di superare quei 4 (forse 5) anni di ricostruzione, per adesso sono tornati gli ambulatori in una porzione che era agibile, il laboratorio analisi, stiamo lavorando affinché a settembre di apra anche radiologia. L’idea del Direttore d’Area Vasta Licio Livini è quella di riportare nel 2018 medicina e nel 2019 un punto chirurgico. La RSA la stiamo spostando al secondo piano dell’ex scuola elementare dove a disposizione ci sono 20 letti”. Che iter seguirà il progetto del nuovo ospedale? “Ormai un dato è certo, ad Amandola si farà l’ospedale nuovo che sarà il Polo Sanitario dei Sibillini. L’ultimo piano delle opere pubbliche è stato già approvato con 13 milioni di euro che si vanno ad aggiungere ai 5 milioni di euro della Rosneft Azienda Petrolifera Russa che ce li ha già versati con una donazione. Quanto alla scelta dell’area, la Regione sta facendo le analisi, tre le aree che abbiamo individuato in Pian di Contro, un’area libera e pianeggiante, geologicamente a posto, secondo i criteri indicati dalla Regione, su una strada di grande comunicazione. Una volta scelta l’area la porteremo in consiglio comunale e passeremo alla fase sia dell’esproprio che della variante urbanistica”. Qual è il bacino di utenza che coprirà l’ospedale nuovo? “Siamo intorno ai
750 chilometri quadrati, con oltre 20 mila persone provenienti da tre province, Ascoli, Macerata e Fermo”. Non temete lo spopolamento? “Questa è la sfida più grande. Nel frattempo che si ricostruisce, la gente resterà con noi o se ne andrà via? Ecco perché come sindaci ci battiamo per la no tax e gli aiuti per tre anni, per creare una sorta di tampone in attesa del ripristino delle strutture. Sto cercando di muovermi velocemente per cercare di riaprire il museo e le chiese: la prima chiesa certamente la riapriamo in maniera provvisoria ma intanto così riporto la gente sulla piazza. E’ importante continuare a vivere, stimolare importanti attività aggregative. Non ha senso criticare il fatto che, in un periodo come questo si pensi alle feste: questi eventi rivestono proprio ora un ruolo determinante, dobbiamo fare in modo che la gente torni da noi, che riprenda il flusso di persone perché così rivive il commercio, rivivono i bar, rivive tutto”. Serena Murri
Il punto di Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche Centrali
Comunità, lavoro, brand turistico: così si riparte Un anno di duro lavoro, di mediazioni, di contatti diretti con istituzioni ed imprese. Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche Centrali, fa una sintesi delle attività poste in essere già a partire da quella mattina del 24 agosto 2016. IL TRASFERIMENTO “Noi siamo stati impegnati subito, soprattutto per un supporto nella zona di Accumoli e Arquata del Tronto. Ci è stato chiesto un appoggio logistico di trasferimento delle popolazioni. Siamo stati i primi che hanno sperimentato con il Ministero e la Protezione Civile il trasferimento degli abitanti negli alberghi di San Benedetto del Tronto. Quelle sono state una sorta di prove generali, considerando ciò che è accaduto il 30 ottobre nel Maceratese e nel Fermano. Lì c’è stato chiesto di trasferire in 4 giorni circa 8.000 persone nelle strutture alberghiere del litorale. Abbiamo così creato una task force di pronto intervento”. LA NECESSITÀ DI NORME PER LE IMPRESE “Finita questa parte emergenziale, gestita su delega della Protezione
Civile, verso fine novembre ci siamo accorti che tutte le normative che stavano uscendo riguardavano l’emergenza e nessuna riguardava le imprese colpite e danneggiate. Da lì abbiamo iniziato a fare una grande opera di mediazione nei confronti di parlamentari che abbiamo trovato sensibili alla problematica, organizzando incontri e creato le aspettative per le normative. E per quelle che sono uscite a favore delle imprese devo dire grazie alle mia organizzazione e a quei parlamentari che hanno seguito l’iter. Tutto quello che è uscito è stato riaggiustato in base alle esigenze delle nostre imprese”. RIPORTARE SUBITO LE POPOLAZIONI “Abbiamo aperto infodesk sul territorio per incontrare le varie delegazioni e la nostra organizzazione è andata nelle varie zone colpite primo per dare supporto morale e anche tecnico e poi per cominciare a procedere alla ricostruzione. Oggi comunità e imprese hanno bisogno che i progetti diventino realtà. Si è parlato tanto, la popolazione sta ancora aspettando le casette quando potevano già abitare lì e affrontare il
prossimo inverno in una situazione diversa. Siamo indietro, dobbiamo riportare con velocità le persone altrimenti quelle zone non le ripopoleremo più. Insomma, dobbiamo dare il via alla ricostruzione e al rilancio di tutti i progetti. Di recente sono stato contattato dal rettore dell’Università di Camerino per un progetto di ricollocazione di 70 imprese commerciali in una nuova location, chiaramente stabile, e altri che riguardano l’intero territorio montano” PERCHÉ UN BRAND “Bisogna ricostruire un brand turistico ed occupazionale che possa rilanciare questo territorio. Faccio l’esempio di RisorgiMarche, che è stato un modo per far conoscere quelle zone non solo ai turisti ma soprattutto a noi marchigiani, per farci capire che sono vive e potenzialmente forti. Per questo abbiamo appoggiato l’iniziativa, soprattutto dal lato alberghiero, perché riporta ed evidenzia le potenzialità di questi luoghi. Inoltre, come Confcommercio abbiamo voluto e sostenuto il progetto MarcheExpress, che fa parte di una scelta strategica di rilancio del turismo estivo. A marzo ci siamo accorti
che soprattutto gli stranieri non sceglievano la nostra destinazione e che dovevamo lavorare sul last minute e sul territorio italiano, dovendo fare una serie di iniziative di rilancio di immagine usando i mezzi più veloci che ci sono, e cioè i social. Questa estate il turismo è stato prettamente emiliano, veneto, lombardo e piemontese, grazie ai social siamo riusciti a portare persone nella zona marina”. ZONA FRANCA URBANA “Le domande per la zona franca urbana andranno presentate entro il 23 ottobre e stiamo cercando di lavorare per la parte tecnica sull’individuazione dei criteri attualmente previsti dal Ministero per fare le verifiche contabili, che danno poi accesso alla misura. Cerchiamo sempre di analizzare i provvedimenti per capire se possono poi essere ritarati. Nei giorni scorsi la Confederazione a livello nazionale è uscita in merito al decreto della zona franca per chiedere degli assestamenti sulla circolare attuativa. È un lavoro che stiamo continuando a fare. C’è anche l’altro aspetto che si deve sbloccare, che è quello del danno indiretto, l’altra misura che avevamo chiesto”. (a.b.)
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8 settembre 2017
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Inchiesta/Sisma Il lavoro di Legambiente Marche nelle parole della presidente Francesca Pulcini
Recuperare opere d’arte significa salvare la nostra identità I prossimi interventi
L’emergenza sul recupero dei beni culturali non è terminata. Lo rimarca con forza Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche, che con il suo gruppo di Protezione Civile è impegnata dallo scorso 7 novembre su questo fronte. “Eravamo stati già chiamati dall’Unità di Crisi del Ministero già la mattina del 24 agosto - spiega - ma siamo diventati pienamente operativi dopo le devastanti scosse di fine ottobre”. Un percorso complesso (“Sono state oltre 3.700 le opere d’arte recuperate in 26 Comuni, 483 i volontari per un totale di 3.775 ore di lavoro”), arricchito da una particolarità: la presenza di due fotografi maceratesi, Lucia Parpa-
glioni e Luca Marcantonelli, che hanno seguito tutti gli interventi. “Quello è stato il valore aggiunto rimarca la Pulcini -, la bellezza della crescita che comunque abbiamo avuto in questi anni, a partire dal terremoto del 1997, facendo formazione e avvicinando tantissimi cittadini. L’incontro con questi fotografi ci ha permesso di avere immagini confluite in una mostra che ci aiuta a far capire realmente quello che è successo e a mantenere alta l’attenzione sul futuro dei beni culturali”. Continuano, intanto, le chiamate. E davanti c’è un futuro tutto da costruire. “In questa fase i beni sono collocati in maniera temporanea in depositi che dovrebbero
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Approvato a Roma dalla Cabina di Regia per la ricostruzione, il primo stralcio del piano dei beni culturali danneggiati dal terremoto. Alle Marche sono stati assegnati 95 milioni di euro per 53 interventi di ripristino nel cratere (per lo più chiese e cattedrali) - concordati con la Cei (Conferenza episcopale italiana), d’intesa con il ministero dei Beni Culturali - e per il restauro di un bene simbolo, individuato nel Castello Pallotta di Caldarola. A questo importo vanno aggiunti altri 23,4 milioni, già riconosciuti alle Marche, dalle ordinanze 23 e 32 del commissario Errani per la messa in sicurezza e riapertura al pubblico dei luoghi di culto nei territori del cratere e fuori cratere. Gli interventi di riapertura al culto delle chiese danneggiate (importo dei lavori di ripristino inferiore a 300mila euro) sono 94: 24 nell’Anconetano, 28 nell’Ascolano, 10 nel Fermano, 29 nel Maceratese, 3 nel Pesarese. Il piano stralcio del Ministero finanzia invece 53 interventi di ricostruzione, in massima parte ecclesiastici: 2 nell’Anconetano, 12 nell’Ascolano, 2 nel Fermano e 37 nel Maceratese. Tra le opere finanziate rientrano anche lo storico Mulino Angelini di Acquasanta Terme (Monastero di San Benedetto in Valledacqua), il museo diocesano di Montalto Marche (ex Palazzo arcivescovile), il Castello Pallotta di Caldarola, l’Abbazia di Rambona di Pollenza, la Collegiata SS. Annunziata di San Ginesio, la Cattedrale San Giuliano di Macerata, la concattedrale San Catervo di Tolentino, il Santuario di Macereto, la Collegiata di Maria SS. a Visso e la Cattedrale di Sant’Emidio di Ascoli Piceno. Il Santuario della Madonna dell’Ambro di Montefortino e le opere pittoriche interne lesionate dal terremoto saranno invece recuperati da Carifermo che festeggia, con questo intervento, il 160° di fondazione della banca.
essere di emergenza. Tutti quegli imballaggi vanno rimossi, va constatata l’entità del danno, va eventualmente restaurato il bene. Quello che noi proponiamo è di immaginare una fruibilità diversa di queste opere d’arte, proprio per andare incontro alla possibilità dei cittadini di rivederle; opere che per la comunità rappresentano un pezzo di identità”. A questo si aggiunge, spiega la presidente, la necessità di creare forme di sviluppo territoriale diverse. “Non possiamo rimanere bloccati fino a che non sarà ultimata la ricostruzione. Per questo abbiamo suggerito di organizzare dei depositi locali, per creare anche una nuova geografia dei beni culturali e quindi anche un nuovo turismo. Così si risponderebbe all’emergenza attraverso un
nuovo modello di gestione, che ci permetterebbe anche di far vedere fuori l’importante lavoro che è stato fatto in questa Regione. Inoltre, tutto questo creerebbe anche lavoro per chi ha perso tutto e non mi sembra un aspetto secondario. Significherebbe rimettere in piedi anche la filiera delle guide turistiche e dei professionisti del settore, come gli stessi restauratori. Certo, trovare dei depositi sicuri è difficile, ma immaginare tanti contenitori sparsi in luoghi studiati può essere una bella opportunità. Deve esserci però la convinzione ed una risposta chiara da parte degli organi preposti: su questo versante stiamo andando ancora un po’ lenti, serve un’accelerazione ed un piano di lavoro più efficace che ci permetta di pensare al futuro delle opere d’arte”.(a.b.)
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8 settembre 2017
Scuola/News
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Fermano/Le parole di Roberto Vespasiani, dirigente del Polo Scolastico “Carlo Urbani”
A Porto Sant’Elpidio una scuola fatta “su misura” Siamo tornati ad intervistare il dirigente del “Polo Scolastico Carlo Urbani” di Porto Sant’Elpidio, il professor Roberto Vespasiani, che ci ha ricevuto con la sua proverbiale cordialità e gentilezza. Naturalmente abbiamo subito cominciato a parlare di scuola ed ancora una volta la passione per la professione e la voglia di fare sono uscite dai suoi discorsi con la semplicità che gli deriva dall’essere una persona illuminata, ma che non perde mai di vista il senso pratico delle cose. Gli domandiamo a bruciapelo cosa ci si deve aspettare quest’anno dalla scuola. Quello che il Preside si auspica è una disponibilità rinnovata della scuola verso i ragazzi, che oggi come non mai hanno bisogno di trovare anche a scuola degli interlocutori preparati e sensibili che sappiano guidarli anche da un punto di vista psicologico attraverso una fase di passaggio dell’età molto delicata e talora problematica. Inoltre, sul piatto ci sono delle novità su diversi fronti: la questione più calda è quella sui vaccini, che ha in qualche modo portato al centro del problema proprio la scuola, con il rischio di un sovraccarico amministrativo. Al momento è tutto nell’aria, ma anche la Regione Marche si sta adoperando per rendere più semplici i controlli amministrativi. Novità anche per quanto riguarda il modo di concepire la scuola, una scuola
che pone al centro la figura del ragazzo, difficile da percorrere per il fatto che spesso questa visione cozza con una serie di regole e diritti acquisiti degli “adulti”, del personale scolastico, che frenano in un certo senso questo nuovo modo di concepire la formazione scolastica dei giovani. E’ un lavoro di alchimie delicate quello di far combaciare i “desiderata” di tutti all’interno della scuola. Il preside ci dice questo con la pacata gentilezza e consapevolezza di chi sa comunque che anche questa volta riuscirà a portare a buon fine il suo progetto. Il discorso passa poi all’alternanza scuola-lavoro, altro problema caldo del sistema scolastico: “Leggevo questa estate – ci dice Vespasiani – che un certo hotel non ha assunto alcun cameriere e si è servito esclusivamente di giovani disponibili per l’alternanza scuola-lavoro: una cosa da deprecare, perché quando mandiamo i nostri ragazzi dell’alberghiero a fare i periodi di alternanza scuola–lavoro la loro deve essere una esperienza professionale formativa; ma quando alla formazione si aggiunge una sorta di sfruttamento la scuola non può che dichiararsi fuori da certe situazioni ambigue. Per quanto riguarda il prossimo futuro, si profilano all’orizzonte importanti novità: per gli esami di stato a partire
dal prossimo anno, e altre ancora anche per il nodo cruciale della istruzione professionale”. In questo campo, dove la scuola si avvicina parecchio a una sorta di addestramento, con la riforma Gelmini si era evidenziato che era ancora una scuola ancora troppo teorica, con un rapporto pari a 4 ore di pratica e 28 ore di teoria, il che rendeva arduo combattere la dispersione scolastica, mancavano gli strumenti adeguati. Quindi si sta rimettendo mano all’organizzazione del professionale aprendo di più allo spazio della pratica, dei laboratori, in modo da rendere la scuola più attraente a certi ragazzi fortemente orientati al mondo del lavoro. Su questo si innesta il problema del raggiungimento dell’obbiettivo scolastico e del rilascio del titolo di studio da parte della scuola: tanti ragazzi abbandonano gli studi perché così come sono oggi concepiti non vi trovano la possibilità di esprimere la loro personalità e la loro voglia di inserirsi nel mondo del lavoro. “Mi auguro – conclude il preside Vespasiani - che un domani, alla scuola, venga data la possibilità di personalizzare il corso di studi in modo da poterlo adeguare in maniera quasi sartoriale alla voglia di studiare, alle capacita e alla volontà dello studente”. Daniele Maiani
Montegiorgio/Situazione e prospettive
Novità per il ritorno sui banchi Settembre è arrivato ed è tempo di tornare sui banchi di scuola, anche nelle Marche. A Montegiorgio ci sono delle novità. Per la scuola d’infanzia del capoluogo sono stati acquistati nuovi elettrodomestici quali la lavastoviglie e la cappa per l’aspirazione dei fumi. Inoltre, tutte e cinque le scuole del paese sono state rifornite di banchi, sedie, armadietti e lavagne nuovi. Alle medie presenti anche le lavagne elettroniche, dono di un benefattore anonimo, e 15 nuovi computer portatili.
Per ciò che riguarda i libri di testo è prevista la gratuità per gli studenti della prima media. La stessa cosa vale per il trasporto per chi viene da fuori Montegiorgio. Tra le intenzioni dell’assessorato alla Pubblica Istruzione, con a capo Michela Vita, c’è quella di destinare fondi comunali per coprire buona parte delle spese dei trasporti per le attività didattiche delle scuole. Per ciò che riguarda le mense scolastiche, è stata messa a punto una nuova dieta che predilige i cereali a dispetto della carne, con cibi a km 0. Sempre in tema di scuole, da se-
gnalare sono i 3 milioni di euro che il Comune andrà a incassare, in seguito alla riscossione di una polizza assicurativa a seguito di una valutazione sul rischio sismico locale, effettuata da Stefano Marzialetti, assessore al Bilancio e Tributi. A seguito del verificarsi del terremoto, ora il Comune può riscuotere. Parte del premio sarà destinata alla costruzione del nuovo edificio scolastico a Croce di Via, che ospiterà elementari e medie, mentre il resto sarà destinato ad altre opere pubbliche in via di definizione. Silvia Ilari
Fermano
Nuovi insegnanti di ruolo Sono ottocento i nuovi insegnanti di ruolo che sono in cattedra dallo scorso primo settembre nelle scuole di ogni ordine e grado delle Marche. Per quanto riguarda Ascolano e Fermano abbiamo 155 nuovi insegnanti su posti comuni (20 infanzia, 24 primaria, 42 primo grado, 59 secondo grado) e 21 nuovi docenti di sostegno (1 infanzia, 5 primaria, 7 primo grado, 8 secondo grado). Con l’avvio dell’anno scolastico saranno comunque possibili, per compensazioni, alcune ulteriori assunzioni a tempo indeterminato di personale docente.
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8 settembre 2017
Salute/News
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Salute e benessere/Intervista al dottor Corrado Micucci
Allergie, come comportarsi? di Agnese Testadiferro
Che sia alla polvere, al cibo o al polline… il dubbio allergia ogni tanto affiora. Per aver la situazione chiara, la parola va all’allergologo dottor Corrado Micucci, coordinatore per Marche, Umbria, Toscana e San Marino dell’AAIITO, Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri. Come classificare l’allergia? “L’allergia è una risposta alterata ed esagerata del sistema immunitario verso una sostanza esterna chiamata allergene. Ciò può avvenire nei soggetti geneticamente predisposti in seguito a contatti persistenti o ripetuti con l’allergene. I sintomi possono manifestarsi a volte lievi e poco “fastidiosi”, a volte più seri e pericolosi. In linea generale, purtroppo, non siamo in grado di prevedere quanto gravi saranno: dipende da come i meccanismi che controllano il nostro sistema immunitario riescono ad “arginare” le reazioni a cascata innescate dall’allergene stesso. Per alcuni allergeni di origine ali-
mentare, però, alcune cose stanno cambiando e siamo in grado di prevedere la gravità della reazione con ragionevole sicurezza”. Quando è giusto allarmarsi? “Ogni volta che ci troviamo di fronte ad una reazione “anomala” del nostro organismo è comunque bene parlarne con il proprio medico curante che valuterà la necessità di eventuali approfondimenti. Un raffreddore che tende a ripetersi spesso, magari associato ad una respirazione più o meno difficoltosa, o se dopo l’ingestione di un dato alimento si manifestano in maniera ripetuta dolori addominali e orticaria, sicuramente è bene recarsi dall’allergologo. Ovviamente reazioni ancora più gravi come lo shock anafilattico necessitano di un approfondimento specialistico”. Quando e come riconoscere i segnali di una allergia? “Starnutire a raffica, avere il naso e gli occhi che “colano” in particolari stagioni dell’anno, avere spesso un respiro corto e “fischiante”, una tosse secca e/o notturna ci dovrebbe far pensare ad una allergia respiratoria.
Fermano/Tutte le procedure
È tempo di vaccinazioni obbligatorie
È semplice la procedura per l’attuazione del decreto vaccini nazionale nelle Marche per l’inizio del nuovo anno scolastico. L’obiettivo della Regione Marche e ASUR Marche è infatti semplificare il più possibile le procedure di informazione per le famiglie e per il mondo della scuola, sollevando il genitore dalla preoccupazione di contattare il Servizio vaccinale del proprio territorio. Saranno infatti direttamente i Servizi vaccinali dell’ASUR Marche ad avvisare le famiglie non in regola con gli obblighi previsti dalla nuova Legge, inviando una lettera contenente l’invito ad aderire alle vaccinazioni mancanti. La lettera, che sarà ricevuta dalle famiglie in tempo utile, contiene anche un modulo da presentare alla scuola che attesta la volontà di aderire alla vaccinazione: firmandola il genitore o tutore del minore esprimerà la volontà di aderire all’invito dell’ASUR alla vaccinazione del proprio figlio. Si stima che siano circa 10mila i bambini 0-6 anni da convocare per le sedute vaccinali da effettuare a partire dall’ultima parte del 2017. Le famiglie i cui figli sono già in regola con le vaccinazioni previste non riceveranno alcuna comunicazione da parte dell’ASUR. Ai genitori, in questo caso, basterà compilare e consegnare a scuola l’autocertificazione scaricabile dal sito Internet della Regione Marche, dell’ASUR, del Ministero della Salute e dai Comuni. “Disagi e difficoltà burocratiche saranno ridotti al minimo – rassicura il presidente della Regione Luca Ceriscioli - Non sarà necessario rivolgersi di persona ai centri vaccinali, ma sarà direttamente l’ASUR ad invitare a regolarizzare la situazione vaccinale dei bambini e ragazzi da 0 a 6 anni, mentre se si è già in regola basterà una semplice autocertificazione”. La Giunta Regionale ha messo a disposizione una casella di posta elettronica alla quale indirizzare mail per avere tutti i chiarimenti necessari: infovaccinazioni@regione.marche.it Tutte le info al link: www.regione.marche.it/vaccini
Se ingerendo un alimento proviamo prurito in bocca o manifestiamo ponfi sulla pelle o una sensazione di soffocamento a livello della gola, la comparsa di sibili respiratori, di dolori addominali acuti e/o diarrea o addirittura la perdita di conoscenza e l’abbassamento della pressione del sangue, dobbiamo pensare a un’allergia alimentare, soprattutto se questi sintomi si manifestano contemporaneamente. Se dopo una puntura di imenottero si manifesta una pomfo che è più grande di 10 cm o addirittura una reazione orticarioide che interessa tutto il corpo, si respira male e si prova una sensazione di svenimento, si è quasi sicuramente allergici agli imenotteri. Esistono poi le “allergie da contatto”: per esempio l’infiammazione al lobo dell’orecchio a contatto con orecchini di nickel o al viso dopo il contatto con un cosmetico”. Quali gli esami da fare? “Gli esami spaziano da test cutanei, a test sul sangue, a test del respiro. Non tutti gli esami, però, vanno eseguiti da tutti e non contemporaneamente. Sarà lo specialista che deciderà
qual è il giusto iter diagnostico e quindi anche la frequenza dei controlli”. Se accidentalmente non si presta attenzione ad una sostanza o alimento, come rimediare? “Uno dei compiti dell’allergologo è anche quello di aiutare il paziente a gestire eventuali reazioni legate ad un errore o a un imprevisto che espone il paziente alla reazione allergica. Se è stata diagnosticata una grave allergia è importante allertare sempre i soccorsi in modo che il paziente sia valutato in Pronto Soccorso. Al paziente viene comunque insegnato ad assumere farmaci di emergenza che possono “controllare” la reazione”. Agnese Testadiferro
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Salute/News Fermano/Esplorati i progetti dei lavoratori a fine carriera in tre Paesi
Inrca, per invecchiare bene importanti svago e tempo libero Includere l’attività di svago e tempo libero nei fattori che misurano l’invecchiamento attivo e promuovere così alcuni degli hobby più comuni come viaggi, cinema, teatro, giardinaggio, musica, modellismo e pittura. È l’esigenza che emerge da un’indagine condotta dall’Inrca – Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per Anziani - tesa a valutare la corrispondenza dell’agenda UE sull’invecchiamento attivo con le aspettative dei futuri pensionati. Lo studio, pubblicato sulla rivista Ageing & Society dell’Università di Cambridge, rientra nel progetto europeo Ewl - Extending Working Lives – che ha l’obiettivo di comprendere le conseguenze dell’allungamento della vita lavorativa sulla salute, oltre a indagare l’impatto del pensionamento sullo stile di vita. “Il collocamento a riposo – spiega il Direttore scientifico dell’Inrca Fabrizia Lattanzio - comporta nuove routine che riguardano una vasta serie di attività quotidiane come l’esercizio fisico, la dieta, il sonno e le relazioni sociali. È un periodo di transizione in cui possono nascere anche nuovi impegni, come volontariato e assistenza ai familiari”. Lo studio ha coinvolto 133 lavoratori prossimi alla pensione in tre Paesi: 55 in Inghilterra, 40 in Italia, e 38 negli Stati Uniti. Tramite interviste condotte 10 mesi prima del pensionamento, sono stati chiesti quali fossero i progetti per il futuro. Ne è stata valutata così
la rispondenza con i fattori che compongono l’Indice di Invecchiamento attivo (Active Aging Index), che serve per misurare l’invecchiamento attivo in un contesto geografico attraverso vari fattori, tra cui il mantenimento di un lavoro dopo la pensione, la partecipazione alla vita sociale e familiare (volontariato e cura di genitori e nipoti), il grado di indipendenza economica, l’autonomia psico-fisica (che comprende attenzione alla salute, attività motoria e studio) e la capacità di mantenere relazioni con amici, parenti e colleghi. “Benché i piani dichiarati siano nel complesso in linea con gli indicatori inclusi nell’Indice commenta Andrea Principi, del Centro ricerche socio-economiche per l’invecchiamento – molti soggetti nei tre campioni hanno affermato di voler riprendere gli hobby abbandonati a causa degli impegni lavorativi, o iniziarne di nuovi”. “Oggi – spiega – gli anziani gestiscono efficacemente il tempo libero. Vanno al cinema, visitano musei, viaggiano, si dedicano alla manutenzione del verde, attività importanti per il benessere psico-fisico alla pari dell’attività motoria. Ciò che manca quindi è l’inclusione nell’Indice di attività dedicate allo svago, il cosiddetto ‘active leisure’, ed il fatto che questa tendenza emerga in contesti socio-culturali diversi indica che si tratta di un’esigenza diffusa e pertanto da promuovere”. Se la propensione a dedicarsi agli hobby trova d’accordo gli intervistati dei tre Paesi, diversi
sono i punti di vista sull’impiego del proprio tempo da pensionati. Ritornare al lavoro non sembra tra le priorità, in particolare degli italiani. Meno categorici sul tema gli anglosassoni. Anche in prospettiva di eventuali difficoltà economiche, all’estero si ipotizza un possibile impiego, mentre gli italiani consultati lo escludono totalmente. Piuttosto si accetta l’idea di limitare i consumi. “La mancata pianificazione delle attività future comporta in alcuni casi uno stato d’ansia che può compromettere le sensazioni positive generalmente associate al pensionamento. È necessario quindi un maggiore supporto durante la transizione lavoro-pensione, mediante corsi o colloqui di orientamento” spiega Principi. Proprio per valutare in che misura i programmi dichiarati saranno rispettati, lo studio prevede due successive interviste a distanza di uno e due anni.
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8 settembre 2017
Economia/News Fermano/Si ritorna in mare l’8 ottobre
È scattato il fermo pesca Con il blocco della pesca che si estende da Porto San Giorgio a San Benedetto, stop al pesce fresco su tutta la costa marchigiana. Ad annunciarlo è Coldiretti Impresapesca, con il via dallo scorso 28 agosto al fermo biologico per il compartimento sambenedettese (nel quale ricade la provincia di Fermo) dopo quello scattato a fine luglio per Pesaro e Ancona. Il fermo biologico durerà fino all’8 ottobre. Secondo quanto assicurato a livello istituzionale si tratterà dell’ultimo anno di applicazione dell’attuale formula che si è manifestata fallimentare, ricorda Coldiretti Impresapesca. L’auspicio è che dal 2018 si possa mettere in campo un nuovo sistema che tenga realmente conto delle esigenze di riproduzione delle specie e delle esigenze economiche delle marinerie.
Sant’Elpidio a Mare/Focus sul centro storico
Locazione commerciale di locali comunali
Prosegue l’attività dell’Amministrazione Comunale per far riaprire attività in centro storico a Sant’Elpidio a Mare. L’ultima iniziativa, in ordine di tempo, è la predisposizione di un bando di asta pubblica per concedere in locazione i locali comunali di via Gherardini, quelli a suo tempo occupati dall’ex Melograno. Bando che si somma a quello per la concessione di incentivi per l’apertura di due nuove attività (il bando era per un massimo di due attività ed due hanno risposto; una di esse ha già aperto in centro) e per il quale sono in corso le procedure di verifica prima dell’assegnazione definitiva degli incentivi previsti. “Quella dell’ex Melograno è una struttura di proprietà comunale – spiega il sindaco Terrenzi – che intendiamo riaprire concedendola in locazione per attività in linea con quanto vi si è svolto in precedenza. Il termine per la ricezione delle offerte è fissato per il 27 settembre alle ore 13 e l’asta pubblica è prevista per il 29 di settembre alle ore 9”. Bando e modulistica nel sito www.santelpidioamare.it.
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8 settembre 2017
Economia/News Parola di esperto/Il commercialista Non più i voucher ma un contratto per gestire le prestazioni occasionali Di recente la normativa ha introdotto due nuove forme contrattuali a regolare i rapporti di lavoro occasionali quali: il “contratto di prestazione occasionale” e i “libretti famiglia”. Il Libretto Famiglia può essere attivato dalle persone fisiche, non nell’esercizio di un’impresa o di una libera professione, ed ammette le seguenti attività: piccoli lavori domestici, compresi quelli di giardinaggio, pulizia e manutenzione, assistenza domiciliare a bambini e persone anziane o ammalate o affette da disabilità; insegnamento privato supplementare e i servizi di baby sitting (dal 2018). Il Contratto di prestazione occasionale, invece, riguarda professionisti, lavoratori autonomi, imprenditori, associazioni, fondazioni e altri enti di natura privata, imprese del settore agricolo e la pubblica amministrazione. Il meccanismo ha molti aspetti diversi rispetto al passato. Attualmente, infatti, il compenso non è fisso ma stabilito tra le parti e non può mai essere inferiore a 9 euro l’ora (a questa somma si aggiungono 2,97 euro di contributi alla Gestione Separata dell’Inps e 0,32 di premio assicurativo all’Inail, più l’1% del compenso per gli oneri di gestione). L’importo complessivo dovrà essere versato dal datore di lavoro mediante f24 e poi sarà pagato dall’Inps al lavoratore entro il 15 del mese successivo alla prestazione. La comunicazione all’Ente dell’intervenuto rapporto dovrà essere fatta almeno 60 minuti prima che lo stesso venga posto in essere e gestito attraverso una piattaforma on line appositamente predisposta, dove indicare durata del rapporto e oggetto della prestazione (naturalmente previa registrazione dei dati del prestatore). È inoltre stabilito un compenso minimo giornaliero. Infatti, qualunque sia la durata della prestazione lavorativa il compenso non può essere inferiore a 36 euro (corrispondenti al pagamento di quattro ore lavorative). Per il datore di lavoro vi è, inoltre, un nuovo limite di 5.000 euro di compensi annui erogati ricorrendo a tale forma contrattuale riferito non al singolo lavoratore ma considerando la totalità dei contratti instaurati, mentre restano immutati i tetti per ciascun prestatore, vale a dire: 5.000 euro
di compensi (cumulando le prestazioni svolte eventualmente per diversi datori di lavoro); 2.500 euro di prestazioni svolte per lo stesso datore di lavoro e un massimo di 280 ore annue. La legge prevede alcuni limiti tassativi all’utilizzo del contratto di prestazioni accessorie. In particolare, non è ammesso il ricorso al contratto di prestazione lavoro occasionale a tutti i datori di lavoro che, nel corso dell’anno civile precedente, hanno occupato mediamente più di cinque lavoratori subordinati a tempo indeterminato. Non è, inoltre, possibile fare ricorso a prestazioni di lavoro occasionali da parte di lavoratori con i quali l’utilizzatore abbia in corso, o abbia avuto negli ultimi sei mesi, un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa. Come nella vecchia disciplina i compensi non sono soggetti a tassazione Irpef, non incidono sullo stato di disoccupazione, ma sono computabili ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. Particolari disposizioni per il lavoro agricolo prevedono che possono essere utilizzati solo alcune categorie di lavoratori e cioè titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità, giovani con meno di 25 anni, disoccupati, percettori di prestazioni integrative del salario, di reddito di inclusione o di altre prestazioni di sostegno del reddito. Vale il limite del compenso minimo giornaliero, che corrisponde sempre a quattro ore ma la retribuzione viene invece commisurata ai compensi minimi stabiliti dal contratto collettivo di lavoro del settore. Dott.ssa Cristina Claretti
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8 settembre 2017
Terra Nostra/News Valdaso/Tempo fino a dicembre per decidere sul futuro dell’ente condiviso
Taffetani alla guida dell’Unione Comuni Valdaso L’Unione Valdaso prova a darsi un’altra chance, tempo fino a dicembre per decidere. Viene da chiedersi se non sia l’ennesimo tentativo di procrastinare l’epilogo dell’ente territoriale ma ad oggi i sette sindaci appaiono coesi. Nei giorni di ferragosto è arrivata la decisione unanime da parte dell’assemblea di attribuire l’incarico al sindaco di Lapedona, in una fase più che mai delicata. L’ente infatti, nato sotto i migliori auspici, ha subito negli anni un impoverimento dal punto di vista delle risorse che è andato di pari passo con la crescente diminuzione di quelli che erano stati i servizi condivisi fra i campanili. Giuseppe Taffetani, ci aveva sempre creduto e negli ultimi tre anni, durante la presidenza dell’ex sindaco di Pedaso Barbara Toce, era stato vice presidente, incarico anche questo determinante per la decisione odierna degli altri sindaci. Non da ultimo, proprio Taffetani negli ultimi tempi era stato quello
ad attivarsi per trovare delle soluzioni e anche per questo è sembrato a tutti gli altri il nome più giusto per affrontare questa ulteriore fase di passaggio. Accanto al sindaco di Lapedona come vice c’è ora il neosindaco di Pedaso, Vincenzo Berdini e il Consiglio è formato da tutti e sette i sindaci, fatta eccezione per Monterubbiano rappresentata dalla vice sindaco, Silvia Moreschini. Accettare l’incarico in un momento così difficile e decisivo per le sorti dell’ente è stata una decisione sofferta: “Non è stato facile – ha affermato Taffetani - ma io ci credo e dunque ho chiesto la collaborazione di tutti per andare avanti, entro dicembre dovremo prendere una serie di decisioni. Abbiamo già sottoscritto una serie di punti e di priorità”. Uno dei principali obiettivi sarà quello di valutare il reale stato dell’ente, mettendo sotto una lente i punti di forza e di debolezza, per poi prendere un’unica decisione finale che stabilisca
Breve Porto Sant’Elpidio
se vale davvero la pena continuare o mettere fine all’Unione. Fra le altre priorità c’è l’appalto sui trasporti scolastici da definire quanto prima e la vendita dell’immobile della sede dell’Unione che si trova a Piane di Moresco, struttura che, come spiegato da Taffetani, non è più funzionale agli scopi dell’ente. Quanto ai servizi, sarà fatto in modo di dislocarli all’interlo dei Comuni, gestendo il tutto per via telematica. Poi ci sarà da decidere e da riorganizzare i piani di Protezione Civile a partire da quelli dei singoli Comuni, per poi integrarli all’Unione. I Sindaci sembrano coesi nell’andare avanti insieme verso un’unica decisione che come tutti si augurano sia quella di sanare l’ente per poi renderlo condiviso nel vero senso della parola. Un’operazione a cuore aperto sull’ente nell’ultimo estremo tentativo di tenerlo in vita. Serena Murri
Breve Novità in stazione
Fino a qualche giorno fa la biglietteria automatica posizionata all’esterno della stazione ferroviaria di Porto Sant’Elpidio funzionava soltanto con carte di credito, ora invece, è possibile pagare anche con monete e banconote. Meno disagi, quindi, per gli utenti delle Ferrovie dello Stato che potranno acquistare i biglietti, pagando anche con denaro contante. La biglietteria automatica, dunque, potrà essere utilizzata da un maggior numero di utenti: cittadini elpidiensi, turisti e non solo, che utilizzano il treno per i loro spostamenti.
Porto San Giorgio
Sensi unici invertiti
Sensi di marcia invertiti nelle vie Petrarca e Pirandello a Porto San Giorgio. “Le principali novità nella viabilità sono legate alla sicurezza degli studenti, in particolare alla salita e discesa dai mezzi pubblici nei pressi degli ingressi delle scuole elementari e medie Borgo Rosselli che avveniva sulla carreggiata, con il rischio di investimenti – spiega l’assessore alla Viabilità Valerio Vesprini – . La variazione ci è stata richiesta anche dalla Steat e dagli autisti dei servizi Scuolabus”. Invertendo i sensi, l’accesso degli studenti agli autobus avverrà direttamente dal marciapiede.
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Terra Nostra/News Francavilla d’Ete/Tanti i riconoscimenti a personalità di spicco delle Marche
La Notte dell’Orgoglio Marchigiano premia il Corriere News e il Corriere Proposte Una serata speciale, all’insegna della marchigianità, quella organizzata a Francavilla d’Ete lo scorso 18 agosto. La “Notte dell’Orgoglio Marchigiano” ha visto salire sul palco personalità di spicco del mondo della cultura, della ricerca scientifica, dello spettacolo, del sociale, dell’ambiente, dell’imprenditoria e dello sport, che danno lustro alle Marche in Italia e nel mondo e a cui sono state assegnate le ambite statuette raffiguranti il Guerriero marchigiano. Uno show fatto di parole e musica, nel corso del quale sono saliti sul palco anche “mostri sacri” del panorama artistico e musicale nazionale quali Mogol, Ornella Muti, Michele (premiato quest’ultimo per i cinquant’anni di carriera), che hanno impreziosito la serata. Importante riconoscimento anche ai prodotti editoriali Corriere News e Corriere Proposte, con il direttore Alessandro Sabbatini che ha ricevuto il Premio “La Foglia d’Oro”, assegnato dall’Associazione “Chi Mangia la Foglia!” coordinatrice del circuito interprovinciale delle cucine tipiche locali, promotrice delle Denominazioni Comunali di origine – De.C.O. Riconoscimento prestigioso perché è un “unicum” con cadenza annuale e perché va a riconoscere l’importanza di persone ed aziende di vari settori che sono un positivo esempio della nostra società. Un premio di ampiezza nazionale che mantiene una particolare attenzione per l’ambito territoriale. Anche per l’anno in corso, “Chi
Mangia la Foglia!”, attraverso la sua commissione, ha cercato l’identità di spicco, in un settore di rilevante importanza quale l’informazione che, quando è libera e senza condizionamenti, risulta un riferimento imprescindibile per l’intero sistema socio economico. “Anche per l’anno in corso – si legge nella menzione d’onore – “Chi Mangia la Foglia!” ha ricercato l’identità di spicco in un settore di grande importanza quale l’informazione, uno dei settori fondanti dell’intero sistema, con risvolti sociali, di diffusione e pubblicizzazione delle specificità produttive artigianali e dell’industria, ma anche nella messa in evidenza delle peculiarità storiche paesaggistiche e delle tradizioni del territorio marchigiano con importanti risvolti di interesse turistico-culturale. Una delle aziende che meglio identifica e concretizza i suddetti principi si presenta con più testate a diffusione cartacea e anche on line: il Corriere News, che lega la sua informazione ad un rapporto diretto con il lettore attraverso informazioni di settore, rubriche, storia, arte, territorio ed anche interazione nel contesto sociale; il Corriere Proposte, in un interazione di ampio contatto con i Comuni delle Marche, diffonde eventi, notizie culturali e turistiche del territorio regionale. L’azienda, nata nel 1990, con grande capacità professionale ha saputo integrare risoluzioni e proposte innovative stimolando l’interesse, riscuotendo consenso”.
Il Guerriero Piceno Quest’opera nasce da una particolare esigenza, quella di dover trovare un nuovo nome ed un nuovo premio di riferimento all’evento francavillese “La Notte dell’Orgoglio Marchigiano”. Trovato il nome che caratterizza la marchigianità, la rinnovata manifestazione necessita di un opera che ne contestualizzi l’identità, che ne esprima il senso di appartenenza e la territorialità. Perseguendo una linea ideale di analisi storico culturale nell’evoluzione socio economica locale, si avvalora la nostra appartenenza al popolo da cui discendiamo, l’antico popolo dei Piceni che occupava interamente il territorio marchigiano. Quindi un immagine che ci possa ben rappresentare e perché no anche piacevole allo sguardo. Attraverso la realizzazione del Guerriero Piceno, è possibile rappresentare al meglio la nostra identità e l’appartenenza. L’immagine è di un guerriero non belligerante, comunque un combattente come ogni singolo cittadino marchigiano odierno che ogni giorno attraverso il proprio lavoro, lo studio, l’impegno, il sacrificio può esprimersi ed affermarsi. Un nome, di riferimento, Guerriero Piceno, che va distinto dall’evento La Notte dell’Orgoglio Marchigiano, se pur fuso a questa manifestazione, in un perfetto binomio permeato dagli stessi ideali. (Reg. Min. Beni Cult. Tut. Aut. 2017- Realizzato da Noris Rocchi)
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Cultura/News Fermano/Bibliobus e Libri Riù
Nel segno dei libri Bilancio molto positivo per l’edizione 2017 del Bibliobus. Il servizio di prestito librario sul litorale fermano-sangiorgese, organizzato dai Comuni di Fermo e Porto San Giorgio, dalla Biblioteca “R. Spezioli” di Fermo e dalla Biblioteca “G. Pieri” di Porto San Giorgio con la collaborazione del Settore Servizi Sociali del Comune di Fermo nelle consuete tappe (a Fermo fra Lido, Marina Palmense e Lido San Tommaso; a Porto San Giorgio fra la Pinetina Nord, Piazza XXV Aprile e via Oberdan/Largo Silenzi), ha terminato il suo percorso estivo ottenendo risultati lusinghieri. In un periodo di circa poco più di un mese, i libri prestati sono stati 1.000 con una situazione di sostanziale equilibrio nelle aree di sosta tra Fermo e Porto San Giorgio. Conferma di un servizio atteso ed utilizzato, goduto principalmente dai turisti, che lo hanno apprezzato quotidianamente. Grande riscontro hanno avuto i libri per bambini e ragazzi. Va avanti fino al 15 settembre “Libri Riù”, il Mercatino del Riuso promosso dall’Ambito Territoriale Sociale XIX, dal Comune di Fermo, dal Comune di Montegiorgio, con la collaborazione delle associazioni “Liberalibri” di Fermo, “Poiesis” di Montegiorgio, che ha la finalità di promuovere e agevolare lo scambio ed il baratto di testi scolastici usati, per scuole medie e superiori. Il servizio si svolge presso i locali dell’ex Mercato coperto di Fermo che presso il Chiostro di Sant’Agostino di Montegiorgio, con apertura pomeridiana dalle ore 18 alle 20,30. Gli studenti del territorio possono portare testi scolastici delle scuole medie e superiori affinché possano poi fare uno scambio-baratto dei volumi. A questo scopo ogni studente ha a disposizione uno spazio dove esporre i propri volumi o lasciare gli elenchi di quelli di cui ha bisogno: bancarelle di libri gestite dai ragazzi per offrire “un’occasione completa” d’incontro con il libro e prima ancora con i loro coetanei. In ultimo ricordiamo che proseguono le attività della Biblioteca Ragazzi, in Piazza del Popolo a Fermo. Ogni giovedì dalle ore 17 alle 18 l’appuntamento è con “L’ora dei racconti”, letture a voce alta e animate per bambini dai 3 ai 6 anni. È inoltre possibile prenotare visite guidate gratuite in orario scolastico per scuole di ogni ordine e grado, telefonando da lunedì a venerdì, tra le ore 16 e le 19, al numero 0734.284466, e email: biblioteca.ragazzi@comune.fermo.it
4 agosto 2017
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Il micro micro racconto di Sergio Soldani Silvia Nel buio di quel passaggio pedonale molto antico, del centro storico di Firenze, in piena notte, appena smesso l’ultimo turno al bar delle Signorie, per arrivare prima a casa, passava sempre Silvia, la volenterosa ragazza che iscrittasi al primo anno di architettura, voleva dimostrare a suo padre Marrico che si sarebbe pagata gli studi da sola, dato che, lo sventurato, come molti altri era rimasto disoccupato, perché il suo negozio di abbigliamento a Scandicci aveva clamorosamente fallito negli ultimi due anni di attività. Lui cadde in una pesante depressione e non poté fare a meno di curarsi da un neurologo con il quale si frequentava sin da bambino. Con l’importante patologo giocava nei vicoli intorno a Santa Croce, questi era divenuto il notissimo dottor Alberto Biagetti e curava pazienti da tutt’Europa, ma a Marrico non chiese mai un centesimo,anzi lo riempiva, pregandolo di non sbagliare le dosi, di farmaci gratuiti! L’ex commerciante di cinquantacinque anni, aveva ottenuto dalla sorte anche un’altra grande fortuna: una dolcissima e fedele moglie di nome Luisa che lavorava dodici ore al giorno come donna o dama di compagnia, dalla contessa Mafalda de’ Ricasoli, in un piccolo palazzetto patrizio a Borgo Allegri. Dodici ore a far ogni cosa desiderasse la nobildonna, principalmente trattar male la governante calabrese Annunziata e la cuoca pakistana Jhasmine. Ogni tanto la contessa desiderava che la sua “fedelissima”, così la chiamava, le leggesse a voce alta i classici in greco àttico e in latino, non aveva preferenze particolari, anche se definiva Catullo talvolta sboccacciato e un po’ pornografico. Voleva star di più con Silvietta però, perché divorata dalla curiosità per il mondo delle ragazze di vent’anni, per lei che ormai ne aveva ottanta suonati, ma Luisa con geniale abilità, riusciva sempre ad evitare che questo accadesse. Silvia invece accompagnava quasi sempre babbo Marrico dal bel neurologo, fino a quando il Biagetti si dichiarò, mentre il suo paziente si era recato in bagno, la invitò durante il suo giorno libero, a pranzo a Siena. Lei cercò di balbettare che era fidanzata con un certo Loris, figlio del proprietario del bar. “L’amore non ha età, che vuoi che siano appena trentacinque anni di età? Nulla! Io mi ci perdo nei tuoi occhi!” Silvia rispose. E andarono a Siena e da quel giorno nacque un solidissimo amore, romantico, colmo di attenzioni e tenerezze reciproche; per la felicità di babbo Marrico.
4 agosto 2017
Cultura/News
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Fermo/Grave lutto nel mondo della cultura
È scomparso Paolo Tuzzato All’improvviso, senza che nessuno se lo potesse aspettare, è mancato nei primi giorni di un agosto soffocante, all’età di 77 anni, lo scrittore e critico letterario fermano ma di antica origine veneta Paolo Tuzzato. Uomo forse troppo schivo per gli attuali tempi autoreferenziali e, in molti casi, esibizionistici, innamorato della letteratura, dai classici al suo preferito Hemingway; fu un intellettuale amante degli spostamenti geografici, in gioventù soprattutto nel rapporto con la Roma degli anni ’60 e ’70, una Roma che esplodeva di benessere e nella quale la cinematografia lo conservava ancora, dopo i fasti di Rossellini e Visconti, protagonista. Ha conosciuto molti sceneggiatori e registi, fra i quali Federico Fellini e, se non fosse stato assassinato, qualche giorno prima aveva ottenuto un appuntamento personale con Pier Paolo Pasolini, perché si era cimentato in alcune buone sceneggiature per una filmografia sulla quale aveva puntato a quei tempi. Conobbe anche il compianto Paolo Volponi che in confidenza (piccola curiosità), gli consigliò di prendere la tessera della
Democrazia Cristiana per sfondare con la Rai. Tuzzato, da buon conservatore, nettamente rifiutò. Collaboratore a Fermo, quando questa testata aveva la sua redazione, del “Tempo”, ebbe contatti anche con Gianni Letta, con il quale però non andò mai d’accordo. Nel frattempo, sempre nel nostro territorio, è stato per molti anni maestro di scuola primaria. Fra i suoi romanzi più significativi “Formica e cicala”, “Per non arrendersi”, “Spavaldi e perplessi” e, nella saggistica contemporanea “Sette momenti particolari” e “L’energismo”. Riferito alla scomparsa di Umberto Eco, Paolo Tuzzato lo scorso anno aveva rilasciato un’interessante intervista al Corriere News che vogliamo riportare integralmente in quanto pregna di disamine sull’attuale e negativa spersonalizzazione dell’individuo a favore di un automatismo mercantile volgare e distruttivo. “Un fenomeno che ha portato una vera rivoluzione – sostiene Tuzzato -: la cultura prerogativa e patrimonio di pochi, come è stato fino all’inizio del ‘900, si è aperta sempre più al
popolo. Questo di per sé è stato un bene ma ora si sta verificando un ulteriore passaggio, ossia stiamo assistendo allo scadimento e all’omologazione culturale, su tutti i piani: letterario, creativo, filosofico, morale. Ne stanno risentendo soprattutto i talenti che non vengono più sostenuti e valorizzati. Si sta trasformando l’industria culturale, che si è mossa in direzione di una mercificazione e di un consumismo brutale, che ha azzerato il vecchio rapporto con lo scrittore, finendo con il liquidare i grandi temi dell’alta cultura, questo proprio perché l’industria culturale li ha resi marginali e irrilevanti rispetto agli interessi economici, commerciali, politico-affaristici. Pirandello andava dal produttore e gli proponeva l’opera. Oggi succede l’esatto contrario. Dobbiamo prendere coscienza del problema e tentare di riqualificarci, dando nuovo spazio ai giovani scrittori, ai talenti appunto che restano mortificati. La cosa grave è che fino a 30 anni fa c’erano dei punti di riferimento: Calvino, Moravia, Buzzati, Volponi… Oggi in letteratura non c’è più una figura cata-
lizzatrice, e così anche nella poesia, nella musica e in altre espressioni della cultura. Guarda caso tutti i personaggi che fanno la storia moderna della letteratura, della poesia ecc. sono nati nell’Italia povera dell’anteguerra, in fondo. Purtroppo il consumismo ha decapitato l’autenticità di certi valori, li ha inquinati. Porto un esempio per tutti: come si fa in un Salone del Libro come quello di Torino dove ci sono milioni di libri, a fare una scelta? Andiamo in pasto a prodotti scadenti che vengono veicolati e legittimati grazie a campagne pubblicitarie e a “spinte” varie, dettate dal grado di notorietà dello scrittore (magari perché si tratta di un personaggio televisivo). La società mediatica ha relegato al margine i contenuti veri”. Alessandro Sabbatini e Sergio Soldani
8 settembre 2017
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Cultura/News Rime “nostre” (Riccardo Manzini) Svotenne la suffitta (Vuotando la soffitta) Addè che le vie granne s’è strittite, rvedé le robbe de la vita tó, te fa ‘nzo che, de cóse ch’è finite, te guardi intorno e… non troi EPPO’!
Adesso che le vie larghe son divenute strette, rivedere le cose della tua vita, ti fa un non so che, di cose finite, ti guardi intorno e… non trovi un futuro!
Su la suffitta a daje ‘na rpulita atre ‘ote la ero fatto gghià, è stato ogghi comme ‘n’ogna ‘ncarnita brutto m’ha fatto… Adè virità!
In soffitta a dare una ripulita l’avevo già fatto altre volte, oggi è stato come un’unghia incarnita mi ha fatto male… E’ la verità!
Le foto “Da Vittò” loco ‘mmucchiate, tutta la jente che non è, ma fu, te fa rpenzà a l’ore ch’é passate momèndi belli che no rvèna più.
Le foto “Da Vittò” lì ammucchiate, tutte le persone che son vissute, ora non più, ti fanno ripensare al tempo passato, bei momenti che non torneranno più.
Licenza premiu córzu ‘Nformatori, la targa de ‘na gara de palló, libri de scola: “Roma oppure muori!” Pure su quilli casca un luccicó.
La licenza-premio al corso Informatori, la targa di una gara di pallone, libri di scuola: “Roma o muori!” Anche su quelli cade una lacrima.
La foto de ‘na frica ‘nnammorata co’ scritto sotta: “Sarrò sembre tó!” Sci avuto tu ‘na vita furtunata, o su le mane non te rmasto co’ !?
La foto di una ragazza innamorata con sotto scritto: “Sarò sempre tua!” Hai avuto una vita fortunata, o sulle mani non ti è rimasto nulla!?
Eppure verrà un jornu so’ sicuru, che chi le cóse mie, jarrà a sbutà, guarda ‘lla robba co’ lu core duru: «Daje la fuga, ch’è ora da magnà!»
Eppure sono sicuro che verrà un giorno, che chi andrà a vuotare le mie cose guarderà quelle cose con il cuore duro: « Sbrigati, ch’è ora di mangiare »
Lu Bambinellu scì me guarda brutto, azo le vele de la nostalgìa… Non te preoccupà che non te butto, archiudo la suffitta e vaco via.
Il Bambinello mi guarda di traverso, alzo le vele della nostalgia… Non ti preoccupare, non ti butto, richiudo la soffitta e vado via.
S.Elpidio a Mare/A dieci anni dalla morte
Laboratorio di poesia dedicato ad Antonio Santori
A dieci anni dalla morte di Antonio Santori, assessore alla cultura del comune elpidiense con il sindaco Giovanni Martinelli, l’Amministrazione Comunale è al lavoro per ridare vita al progetto del laboratorio di poesia in cui Santori ha tanto creduto. “Riteniamo che il miglior modo per omaggiare la figura di Antonio Santori sia quella di riprendere e riportare in vita i suoi progetti – dice l’Assessore alla Cultura Gioia Corvaro – ed è quello che abbiamo intenzione di fare. Partner essenziale in questo progetto sarà l’Associazione che ne porta il nome”. A dare conto di alcuni dettagli del progetto è il Sindaco, Alessio Terrenzi: “il progetto partirà entro l’autunno sotto la direzione di Massimo Gezzi e la collaborazione di Cesare Catà. Il laboratorio sarà intitolato a Santori e il primo incontro omaggerà la sua opera. Sono previsti diversi incontri destinati ai ragazzi della scuola primaria, grazie al supporto della Direzione Didattica elpidiense”.
Breve Pedaso Mostra alla Galleria Marcantoni “La favola dell’astrattismo da una collezione marchigiana” è il titolo della mostra allestita presso la Galleria Marcantoni di Via Carducci a Pedaso. In esposizione, fino al prossimo 1 ottobre, opere uniche che raccontano una collezione fatta di passione e di competenza. Una occasione per approfondire e conoscere tele ed artisti che hanno fatto la storia dell’arte. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 20. Tel. 349.4306492 - info@galleriamarcantoni.it
4 agosto 2017
Cartellone/News Musica
Rievocazioni storiche
Montegiorgio
Ortezzano
Il “Faccio un casino tour” di Coez farà tappa a Montegiorgio il 13 settembre. All’Ippodromo San Paolo, infatti, è in programma a partire dalle ore 21 il concerto di uno dei rapper più amati dai giovani. Artefice dell’organizzazione Tommaso Grandoni della Idola Music, label creata proprio per avvicinare le nuove generazioni alla musica dal vivo. Centinaia i biglietti già venduti per un evento che sarà preceduto alle ore 19 dai live di Asia Ghergo e della Velocy Rapts Crew. Silvano Albanese in arte Coez, nato a Nocera Inferiore l’11 luglio 1983, inizia il suo percorso musicale nel 2001 quando, dopo diversi anni passati da writer a dipingere per Roma, decide di incominciare a scrivere. A 19 anni intraprende il suo primo progetto rap, insieme a Franz e Nicco, compagni alla Scuola Cinematografica. Danno vita al gruppo Circolo Vizioso, producendo il primo demo mixtape omonimo e, dopo un paio di anni, il primo disco ufficiale, “Terapia”. Nel 2007, la conoscenza tra Lucci, membro del gruppo Unabombers, e i due restanti componenti del Circolo Vizioso, porta alla formazione della crew Brokenspeakers. Parallelamente al lavoro con i Brokenspeakers, Coez inizia una carriera solista: a fine 2009 nasce il suo primo progetto da solista, “Figlio di nessuno”. Nel 2013 arriva invece “Non erano fiori”, prodotto da Riccardo Senigallia. Nel 2014 firma assieme a Gemitaiz & MadMan “Instagrammo” e partecipa al disco di Marracash “A volte esagero” (assieme a Salmo). Nel 2015 arriva l’album, “Niente che non va”, mentre nel 2017 è la volta dell’uscita di “Faccio un casino”, che sta riscuotendo un grandissimo successo in tutto il Paese.
Appuntamento con il gusto e con la tradizione ad Ortezzano, sabato 16 e domenica 17 settembre, in occasione della “Festa del Vino” che giunge quest’anno alla ventiquattresima edizione. Nel corso dei due giorni di festa sarà possibile passeggiare nel ben conservato borgo della Valdaso, degustando negli stand allestiti, che apriranno sabato alle ore 17 e domenica anche a pranzo, le specialità gastronomiche del territorio. Ricchissimo il menu: tra i sapori della tradizione contadina non mancheranno le cacciannanze al prosciutto ed al ciabuscolo, , la polenta, le braciole e gli arrosticini,e poi ancora le olive all’ascolana, pupi arrosto, pizzette fritte, dolci e vino cotto. Parteciperanno parecchie cantine picene e fermane, così da poter degustare etichette più rinomate nel territorio. Per veri intenditori e appassionati ci sarà anche un’area enoteca-ristorante curata dall’Associazione Italiana Sommelier sezione di Fermo, dove verranno servite la tagliata di bovino marchigiano e la degustazione di vini in bottiglia. Le suggestive vie e l’incantevole piazza del centro storico si coloreranno con spettacoli musicali, artisti di strada e tante animazioni per accogliere, come ogni anno, migliaia di visitatori. Immancabile il concerto del sabato sera, diventato un’appuntamento fisso per tantissimi giovani che festeggiano tutta la notte. Da non perdere come sempre la “Rievocazione Storica della Pigiatura”: grazie a “Peppe de Ficarà” che, nelle scene allegre ed intriganti, farà rivivere uno spaccato reale della vita contadina, un mondo vivo fino a pochi decenni fa. La domenica mattina, accompagnati dagli asinelli, tradizionale e suggestiva passeggiata nelle campagne ortezzanesi “Tra Vigne e Frutteti” alla scoperta delle prelibatezze del territorio proposte da rinomate aziende locali.
Tel. 331.1106932 www.ciaotickets.com/evento/coez-live-ippodromo-san-paolo
www.festadelvino.net - Facebook: Festa del Vino - Ortezzano
Pronti “a far casino” con il rapper Coez
Mostre mercato Fermo
Elettronica e tempo libero, una fiera per stupire Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre nuova, riparte alla grande la 9ª Fiera dell’Elettronica e del Tempo Libero a Fermo nella splendida location del Fermo Forum. Sarà possibile trovare a prezzi d’occasione computer nuovi e usati, cellulari, sistemi di videosorveglianza, droni, strumenti musicali, piccola ferramenta, assistenza tecnica immediata su smartphone, stampanti 3D pronte a produrre qualsiasi oggetto… Il tutto nei 6000 mq perfettamente allestiti. Tra le novità di quest’anno segnaliamo la presenza degli “Amici del Mattoncino” con un grande stand dedicato al mondo Lego e, grazie alla collaborazione di “Spartan Racing Team”sarà possibile divertirsi con una spettacolare pista con auto telecomandate. In programma gioco libero per tutti e tornei, non mancheranno simulaturi di gioco, postazioni 3D, visori VR, dieci postazioni di gioco per partecipare ai tornei giocando ai titoli più in voga del momento, cinque postazioni PS4. L’orario di apertura al pubblico è il seguente: sabato 30 settembre dalle ore 9,30 alle 19,30, domenica 1 ottobre dalle 9 alle 19.
Breve Montegiorgio
Paese in festa per la Madonna
I prossimi 15, 16 e 17 settembre a Montegiorgio vengono organizzati i festeggiamenti in onore della Madonna Addolorata, oltre al programma religioso, è previsto un ricco elenco di eventi di vario genere: venerdì 15 in Piazza Matteotti, 39^ edizione de li “Jochi tra Contrade”, sabato 16 si balla con Simona Quaranta e a seguire Silent Party; domenica 17 protagonista sarà l’Orchestra Mario Riccardi. Tutte le sere, dalle ore 19, apertura stand gastronomico con la Sagra de la Pulenta co’ lu vaccalà e pesce fritto. Durante la manifestazione sarà possibile degustare il caratteristici Caciù de Muntijorgio.
Cibo, vino e tradizioni
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8 settembre 2017
8 settembre 2017
Cartellone/News Mostre mercato
BrevI
Macerata
Monte San Giusto
Affari, curiosità e divertimento alla Fiera dell’Usato E’ in arrivo al Centro Fiere Villa Potenza di Macerata, i prossimi 7 e 8 ottobre, l’edizione autunnale della “Fiera dell’Usato”, con un nuovo ed intenso appuntamento, sempre dedicato al mondo dell’usato e delle occasioni, ed organizzato dalla Service Promotion, con il patrocinio della Provincia e Comune di Macerata. Il confermato successo dell’edizione dell’aprile scorso, conferma buona l’idea di far convergere nel medesimo contesto più di 250 espositori in rappresentanza di tutti i settori e le tematiche collegate in qualche modo al mondo dell’usato, per la soddisfazione degli “appassionati” ma anche di chi cerca l’acquisto a basso prezzo. Pertanto il coniugare la curiosità per i molti oggetti esposti dai rigattieri e dagli artigiani, con la possibilità di concludere qualche buon affare, rivolgendo l’attenzione ad oggetti di seconda mano si, ma perfettamente funzionanti, è sicuramente fattore di successo per la manifestazione. A grande richiesta poi, verrà riproposto l’appuntamento con gli appassionati del Salone del Modellismo del Centro Italia, notoriamente ospitato nella tradizionale edizione primaverile. Ma l’interesse crescente nei confronti della mostra scambio, delle esposizioni, tornei tematici e delle tante dimostrazioni di modellismo statico e dinamico (specialità movimento terra, rally, scaler, volo acrobatico, tank) oltre
all’ampio spazio dedicato ai Droni, hanno spinto gli organizzatori a concedere il bis. Confermati Il Salone della Creatività riservato all’artigianato artistico; l’Auto in Fiera, vetrina per ogni tipo di veicolo, gratuitamente a disposizione dei privati; il parco giochi per i più piccoli; Il Mercatino delle Pulci, spazio per l’esposizione dell’oggettistica più variegata. Questi settori da sempre caratterizzano l’evento e ne esaltano l’unicità. L’orario: sabato 14,30–19, domenica 9,30–19, ricordando anche che la manifestazione si svolgerà al coperto e quindi con ogni condizione climatica. Per informazioni e per la prenotazione degli spazi: tel. 0733.637313 www.fieracampionariausato.com info@servicepromotion.it
Nel mondo dei clown Dal 24 settembre all’1 ottobre 2017 si svolge a Monte San Giusto la XIII edizione del Clown&Clown, Festival Internazionale di Clownerie e Clown Terapia. Monte San Giusto nei giorni del Festival si trasforma in un mondo colorato e allegro, un grande circo a cielo aperto; come sempre saranno tanti gli spettacoli di compagnie e artisti professionisti provenienti da molte parti del mondo, soprattutto clown ma anche artisti di strada in genere, giocolieri, acrobati, circensi, maghi e musicisti. Il Gran Galà della Risata di venerdì 29 settembre e la Notte Clown di sabato 30 faranno diventare le piazze e le vie di Monte San Giusto un teatro sotto le stelle, mentre artisti di importanza internazionale si alterneranno sul palco centrale. Come da tradizione il 1° ottobre il Festival si chiuderà con l’evento più famoso intitolato “Rimbalzi di gioia… in un abbraccio che vale”: un’entusiasmante animazione con migliaia di palloncini di ogni colore e misura che manderanno in delirio la piazza gremita.
www.clowneclown.org
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Sport/News
4 agosto 2017
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Calcio/Atteso ritorno nel professionismo condito dagli ultimi colpi di mercato
La Fermana si tuffa nella terza serie nazionale
Il “parco giocatori” della Fermana F.C., che ad 11 anni esatti dall’ultima partecipazione torna a prendere parte ad un campionato di Serie C, appare come una nidiata di giovani di belle speranze negli ultimi giorni puntellata a dovere (Benassi e Sperotto), e ulteriormente integrata il 31 agosto con l’acquisto di Arturo Lupoli, attaccante di categoria con parecchi gettoni in carriera nella cadetteria italiana e nella Championship del Regno Unito, Marco Sansovini, esperto punteros con una lunga carriera fatta di 600 presenze ben 170 gol tra serie B, serie C e coppe nazionali e il 26enne Andrea Doninelli, ottimo centrocampista con 100 presenze tra i professionisti. Uomini questi in grado di far salire il tasso di competitività della squadra. Alla fine dunque, dopo ben 11 conferme (Valentini, Forò, Manè, Urbinati, Cremona, Comotto, Ferrante, Petrucci, D’Angelo, Misin e Clemente) sono arrivati diversi giocatori, tutti giudicati funzionali al progetto gialloblù. Al momento di andare in stampa è stata disputata la prima partita di campionato, persa di
misura (1 a 0) in quel di Ravenna, e la Coppa Italia che, dopo la sconfitta di Fondi, ha fatto registrare l’eliminazione dei canarini. In precedenza, il 2 a 0 al Teramo aveva creato tutti i presupposti per il passaggio del turno, poi vanificato in terra laziale (rovescio per 3 a 1). Un inizio in chiaroscuro dunque, in riferimento al quale...che dire? Al momento nulla, se non un, d’obbligo, augurio di “buon lavoro”, rivolto a tutti e soprattutto a Mister Flavio Destro. Sotto la sua guida, i tanti giovani canarini dovranno crescere e farsi le ossa, in questa stagione per loro fondamentale, nonché formarsi al punto tale da poter affrontare il campionato di terza serie senza accusare particolari patemi ed arrivare al mantenimento della categoria. Prospettive stagionali? La crescita dei giovani (sia in ambito di Prima Squadra che dell’intero Settore Giovanile) ed una – possibilmente – comoda salvezza, per una compagine che si presenta ai nastri di partenza senza nutrire, apparentemente, altre ambizioni di sorta. Ma tanto basterebbe. In bocca al lupo, canarini! (Uberto Frenquellucci)
FERMANA FOOTBALL CLUB 2017/2018 PORTIERI: Paolo Ginestra (1979, dalla Casertana), Shiba Kleris, Mattia Valentini (1997, confermato) DIFENSORI: Gianluca Clemente (1996, confermato), Marco Comotto (1983, confermato), Edoardo Ferrante (1991, confermato), Federico Franchini (1994, dal Carpi), Mattia Gennari (1991, dalla Vis Pesaro), Maikol Benassi (1989, dal Livorno), Nicolò Sperotto (1992, dal Carpi), Massaroni Simone (2000, dall’Ascoli Picchio), Tommaso Equizi (1997, dall’Inter) CENTROCAMPISTI: Diego Acunzo (1998, dal Napoli), Matteo Gasperi (1997, dal Cesena), Roberto Grieco (1997, dalla Vis Pesaro), Ilario Iotti (1995, dal Monticelli ), Mohuamhed Bachir Mane (1997, confermato),
Alex Misin (1989, confermato), Gianluca Urbinati (1987, confermato), Filippo Forò (1987, confermato), Jacopo Ciarmela (1998, dall’Ascoli Picchio), Andrea Doninelli (1991, dalla Robur Siena) ATTACCANTI: Franklyn Akammadu (1998, dal Cesena), Luca Cremona (1985, confermato), Massimo D’Angelo (1990, confermato), Andrea Petrucci (1991, confermato), Simone Smerilli (1999, dalla Juniores), Emanuele Zacheo (1999, dalla Juniores), Victor Da Silva (1995, dal Chievo), Samuele Maurizi (1995, dal Carpi), Arturo Lupoli (1987, dal Sudtirol), Marco Sansovini (1980, dal Pescara, via Teramo), King Udoh (1997, dalla Juventus) ALLENATORE: Flavio Destro
Basket/Allestito un roster di qualità
Poderosa e la sfida in A2
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Dopo aver meritatamente conquistato la serie A2, la XL Extralight Poderosa Pallacanestro Montegranaro non si è fatta assolutamente trovare impreparata per l’allestimento del roster, che andrà ad affrontare un campionato molto impegnativo nel girone Est unanimemente riconosciuto come il più difficile, con la presenza di storiche piazze del basket italiano come la Fortitudo Bologna, Treviso, Verona e Trieste, solo per citarne alcune. Dopo la più che meritata riconferma del giovane e bravissimo coach Gabriele Ceccarelli, che alla prima stagione da capo allenatore ha centrato il prestigioso traguardo, la società calzaturiera ha rinnovato la fiducia anche al giovane General manager Alessandro Bolognesi, che sul mercato in appena un mese, è riuscito ad allestire un roster di qualità, con tanti giovani di buone prospettive e dei giocatori esperti della categoria. Proprio con Bolognesi abbiamo voluto conoscere i criteri adoperati nell’allestimento della squadra, che con l’ultimo ingaggio di Treier ad inizio agosto è pressoché completata, una delle prime della serie A2, prima del raduno del 16 agosto: “Abbiamo subito avuto le idee chiare dopo quel 10 giugno che ci ha regalato la promozione in A2. Dopo la meritata conferma del nostro coach abbiamo rinforzato il suo staff con un tecnico di grande esperienza come Stefano Vanoncini e ribadito la fiducia a Salvatore Formato, alla prima esperienza assoluta in A2”. Del nucleo che ha conquistato la Serie A2, però, sono rimasti soltanto Rivali e Gueye, come mai questa mezza rivoluzione?: “In gran parte è stata obbligata a causa dei regolamenti, con due americani e tre under ‘97 da inserire, già starebbe stato impossibile tenere mezza squadra. Degli altri cinque posti da senior, due li abbiamo affidati con piena convinzione a Rivali e Gueye, con i quali c’era già un’opzione per quest’anno, uno ad Amoroso (indimenticato beniamino dei tifosi gialloblù ai tempi della Sutor), con il quale i discorsi si erano avviati già un anno fa, e sugli ultimi due posti rimanenti alla fine si è optato per scelte diverse, compatibilmente con le necessità tecniche del coach e quelle economiche imposte dal budget”. L’esordio in serie A 2 è previsto per sabato 30 settembre sul parquet della Kleb Ferrara nell’anticipo del Girone Est, mentre l’esordio al Palasavelli è in programma per domenica 8 ottobre alle ore 18 contro Roseto. (Endrio Ubaldi)
8 settembre 2017
Sport/News
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Basket/Si parte il 1° ottobre al Palas di Via Ungheria Volley/Iniziata la nuova stagione in A2
La Malloni pronta ad una B da protagonista È partita lo scorso 17 agosto la stagione numero 64 del Porto Sant’Elpidio Basket, per il secondo anno targato Malloni. Quinto campionato consecutivo in serie B per i biancoazzurri ancora guidati dal confermato coach Massimiliano Domizioli, chiamato ora a proseguire l’ottimo lavoro iniziato nella scorsa stagione quando Romani e compagni hanno sfiorato la semifinale play-off. Una squadra, quella della Malloni, che è ancora una volta un mix di gioventù ed esperienza grazie ad un mercato oculato che ha consegnato al coach maceratese un roster futuribile ma con ampie garanzie di rendimento in una categoria che a tutti gli effetti è da considerarsi l’anticamera del professionismo. E per l’appunto la Serie B 2017/2018 oltre ad essere altamente qualitativa sarà anche caratterizzata da ben cinque formazioni marchigiane a testimonianza dell’ottimo stato di salute di cui gode il nostro basket. Si partirà domenica 1 ottobre alle 18 dal Palas di Via Ungheria quando i biancoazzurri sfideranno come accaduto nella scorsa stagione la We’re Basket Ortona. Rinnovato il roster e, in parte, anche lo staff sanitario con l’arrivo del fisioterapista dott. Marino Pelusi ex Recanati e figura dall’enorme esperienza nel settore così come è stato rinsaldato il rapporto con lo Sporting P.S.Elpidio ovvero la società satellite della Malloni che opera prevalentemente nel settore giovanile: la nuova collaborazione prevede la creazione di un Under 18 d’eccellenza che parteciperà ai campionati con la denominazione Malloni Basket e che sarà a tutti gli effetti un serbatoio nel quale pescare i migliori prospetti da aggregare alla prima squadra. “ “Puntiamo a raggiungere la salvezza prima possibile e guardare poi con fiducia ad un piazzamento play-off” le parole del Presidente Oscar Bonifazi alle quali fanno eco quelle del Direttore Sportivo Marco Pallotti: “Confermare quanto di buono fatto anno scorso non sarà facile ma abbiamo i mezzi e la convinzione per provarci, siamo soddisfatti della squadra costruita”. Partita anche la campagna abbonamenti con prezzi come sempre popolari. (Marco Biagetti)
Videx, voglia di riscatto
“È una Videx moto rinnovata – ha dichiarato, presentando il suo Team, Coach Massimiliano Ortenzi - che dovrà trovare subito la sua identità. Ho chiesto ai ragazzi, allo staff e alla dirigenza, di concentrarci su questo gruppo e sul percorso che dobbiamo fare per raggiungere i nostri obiettivi, senza scomodarci in paragoni che possono risultare fastidiosi. Dobbiamo lavorare con serenità ed entusiasmo per costruire un gruppo solido”. Dirigerà un Roster di ben 17 giocatori: gli “Opposto” Michele Morelli e Mattia Minnoni; gli “Schiacciatore” Nicolò Brandi, Riccardo Vecchi, Giacomo De Fabritiis, Bernardo Calistri e Jordan Richards; gli “Alzatore” Francesco Pison e Nicola Cecato; il “Libero” Jacopo Brandi ed i “Centrale” Giulio Romagnoli, Massimo Gaspari, Federico Fiori ed Hiosvany Salgado. A questi si sono aggiunti gli aggregati alla prima squadra, tre giovani promettenti reduci dall’esperienza in Junior League e da un’estate di beach volley, ossia gli schiacciatori Edoardo Vecchi (classe ‘98) e Leo Di Bonaventura (2000) e il libero Lorenzo Alesiani (2001). Tutti agli ordini, appunto, di Coach Massimiliano Ortenzi, che ha annunciato
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anche il nome del nuovo capitano: sarà Federico Fiori a guidare i suoi compagni. Entusiasmo ed obbiettivo salvezza, anche per il regista Nicola Cecato: “In questi 4 anni penso di aver dato un piccolo contributo alla crescita di questa società. Il mio scopo è sempre stato raggiungere la A2 con la maglia della Videx, ma sinceramente la salvezza centrata l’anno scorso, dopo una stagione così sofferta, non mi ha pienamente soddisfatto e questa è la prima ragione che mi ha spinto a continuare quest’avventura: è come se avessi lasciato qualcosa in sospeso. So che possiamo fare di più, che possiamo ancora migliorare e crescere insieme”. Prossime amichevoli: contro i cugini della Goldenplast Potenza Picena il 12 settembre e con Roma, sabato 16 settembre, ad una settimana dall’inizio del campionato. (u.f.)
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