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Economia
Allarmanti i dati diffusi dall’Istat su disoccupazione e precarietà del lavoro nelle Marche
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L‘altra informazione ANNO 10 - N.01/2012 - 15 GENNAIO
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Periodico di informazione del Fermano - Distribuzione gratuita
A che gioco giochiamo?
Videopoker, slot & C. La crisi economica acuisce la fame di gioco d’azzardo. A rischio interi stipendi. Anche nella nostra provincia la situazione non è delle migliori 10 Ambiente
13 Terra nostra 14 Terra nostra 16 Cultura
La discarica di Torre San Patrizio
2011, le attività della Provincia di Fermo
Passeggiando sul mare
Il Maestro Mazzoni e il Conservatorio
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Inchiesta/Gioco 15 gennaio 2012
Crisi economica, condizionamento dei media: cresce la voglia di giocarsi la vita
I disperati del gioco d’azzardo
La “normalizzazione” di un fenomeno che sta diventando vera e propria alienazione di Daniele Maiani
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nche se per noi gli anni passano, il “fanciullino” pascoliano che è dentro di noi seguita a vivere. In modo meno innocente, forse, forse in modo più sconsiderato e pericoloso, ma continua a giocare. Già, il gioco: una propensione che non ci abbandona mai, semmai si trasforma, si smette coi soldatini e le bambole e si continua con altri giochi, che spesso sono trappole micidiali. Del resto, se vogliamo filosofeggiare un po’, cos’altro è la vita (anche in questo mondo che noi chiamiamo civilizzato e tanto civile non è) se non un grande gioco fatto da adulti che si giocano la propria esistenza? Un gioco crudele, tremendamente serio, ma un gioco in cui ciascuno ha un ruolo, dominante o succube. Politica, potere, lavoro, rapporti interpersonali: un grande gioco di ruolo in cui il meno capace, o il più ingenuo, perde e la rivincita quasi mai è concessa. Quando da bimbi si giocava a “guerra”, si sparava per finta e si gridava: “Morto!”. Solo che poi ti rialzavi e continuavi a giocare. Adesso, in questo mondo sfasciato, se ti “ammazzano” è facile che non ti rialzi più. E quando i tuoi compagni di gioco sono entità superiori e potenti, come i Signori della politica, dell’economia, del potere che hanno in mano tutte le armi vere mentre le tue continuano ad essere giocattoli, sono cavoli amari. Sei un piccolo imprenditore, ti strangolano e fallisci? Peggio per te, sei fuori dal gioco. Sei un impiegato a stipendio fisso o un piccolo pensionato? Manco ti consentono di giocartela: ti rubano la posta e stop. Se vuoi giocare devi avere almeno un potere contrattuale: ve lo ricordate quando da bambini si giocava al pallone e si dovevano scegliere le squadre? C’era sempre qualcuno che non sapeva giocare bene e puntualmente lo si eliminava dal gioco. A meno che non fosse il padrone del pallone: allora ti facevano giocare, ma perché gli serviva il tuo pallone. Anche adesso il “pallone” ce l’hanno in pochi, ma detengono uno strapotere e non ti fanno giocare. E la posta in gioco stavolta è la vita. Allora decidi di rischiare, di rifugiarti nel sogno, che altro non è che una grande e disperata speranza di
ribaltare i ruoli tentando la fortuna. E cadi nella trappola: hai poco o niente? Giocatelo, ti sussurrano le sirene dei concorsi a premi, dei “gratta e vinci”, delle slot machine, e dei mille altri giochi perversi che abili “croupier” ti incoraggiano a giocare: perfino in tivvù ti inducono con abili pubblicità a sputtanarti quel poco che hai, ma mi raccomando: “Gioca il giusto”! Una premura? Macché, solo ipocrisia, come le scritte apocalittiche sui pacchetti di sigarette: sappi che ti fanno morire, ma tu continua pure a comprarle, così noi ci guadagniamo e tu crepi. È vero che il gioco, la sfida, l’alea fanno parte del patrimonio genetico dell’uomo, ma in questi tempi di stravolgimenti economici si è arrivati al paradosso: è addirittura lo Stato che tiene il Banco, incoraggiando e gestendo il gioco dei “grandi”, quello pericoloso, che le vite le rovina sul serio, speculando sulla disperazione e la miseria, sulla speranza vana di ribaltare una vita senza più prospettive. Lo Stato, che persegue il gioco d’azzardo (quando non è gestito da lui) è il maggiore istigatore all’azzardo, perché non gli basta metterti le mani in tasca con leggi ad hoc che colpiscono solo i più poveri. E i poveri, sempre più poveri, si rifugiano nel sogno e ci cascano. Addio Anni ’60, quando il massimo della trasgressione era la gloriosa schedina del totocalcio: un sogno da poche lire che ti faceva vivere un sogno da milionario per la durata delle partite della domenica. Qualcuno vinceva, come qualcuno vince adesso, e adesso come allora è un fenomeno raro: ma un tempo perdere era un male che di male ne faceva poco. C’erano, è vero, le bische clandestine, vietate e a rischio di retate poliziesche: ma gli abituée del gioco d’azzardo erano già dei privilegiati, la classe ricca che si divertiva a vivere il brivido dei tavoli verdi. Adesso, tutto è corrotto all’origine: corrotti gli appetiti insaziabili di qualcuno che ti propina “carte truccate”, corrotto è uno Stato che non ha saputo evitare l’attuale crisi economica, che rinuncia al suo ruolo di guida per essere un semplice arraffatore, corrotta un’etica che in realtà è un’accozzaglia di brutti consigli comportamentali che speculano sulla disperazione. Sdoganando comportamenti un tempo ritenuti deprecabili e dannosi
per se stessi, per la propria famiglia, per la società. Parafrasando, adesso potremmo dire anche: “Piove, governo biscazziere”. Superenalotto, “gratta e vinci”, scommesse su tutto, altro che il vecchio tenero Lotto dove si giocavano i sogni: qui i sogni vanno in frantumi e le vite pure. In realtà chi vince c’è, è lo Stato, che invece di far pagare le tasse a quelli che adesso definisce “parassiti della società” draga bellamente dalle tasche degli italiani anche quei pochi spiccioli rimasti, rincoglionendoli col miraggio della fortuna: dea che per noi allocchi è bendata, ma che ci vede benissimo quando si tratta di riempire “certe” casse. E chi se ne frega se la gente finisce di rovinarsi, ci si suicida, magari: uno in meno cui pagare la pensione…
In aumento le domande per l’apertura di agenzie di gioco
Azzardo legalizzato: per le Forze dell’Ordine tutto tranquillo Com’è la situazione del gioco d’azzardo visto dalla parte della legge e dei suoi tutori? Informalmente, sia Carabinieri che Polizia ci dicono che tutto sommato non c’è da preoccuparsi, per lo meno per quanto riguarda il codice penale: i fenomeni di illegalità legati al gioco d’azzardo sul territorio sono praticamente zero, tanto che da anni non ci sono più neppure quelle sporadiche denunce da parte di familiari, specie di mogli disperate, che per evitare che mariti e congiunti si rovinassero col gioco d’azzardo facevano intervenire le Forze dell’Ordine. E le bische clandestine? Non esistono quasi più e quelle che resistono sono circoli frequentati da persone molto particolari e poco numerose: gente ricca di suo, che ama il gioco d’azzardo dal vivo e non quello telematico o delle macchinette. Ma sono fenomeni molto circoscritti in cui l’illegalità sta nel violare il divieto
del gioco d’azzardo previsto dalla legge: eccettuata questa infrazione, si tratta di gente che non fa niente che abbia una rilevanza penale di altri tipi e sono fenomeni talmente piccoli che sfuggono all’attenzione delle forze dell’ordine. Quella che è invece in netto aumento, in seguito alla legalizzazione del gioco d’azzardo, è la richiesta di licenze per l’apertura di nuovi centri scommesse e verrebbe da pensare che tutta quella parte di gioco d’azzardo che prima confluiva nelle bische adesso viene assorbita legalmente da questi luoghi di… perdizione: cioè, dove in genere vai per perdere quello che ti giochi! Altro fenomeno che ha generato la fine delle bische clandestine è il fatto che ormai da casa si può giocare on line come al casinò e quindi puoi provare l’emozione di praticare tutti i giochi d’azzardo comodamente seduto al computer e in modo perfettamente
legale. E in tutta questa rete di giochi e scommesse la malavita che ruolo ha? Risposta: che esistano infiltrazioni criminose all’interno dei centri scommessa a tutt’oggi non è stato ancora rilevato, quindi si può supporre che non ci siano, anche se potrebbe sempre succedere che una parte di quel giro border line di malavita che prima girava attorno alle bische clandestine oggi si sia riversato automaticamente anche lì, ma è un fenomeno talmente sommerso da non essere rilevato dalle forze dell’ordine. Insomma, o la criminalità benignamente snobba la possibilità di lucrare anche in questo settore o, se lo fa, ci sa fare bene. E c’è chi propende per questa seconda ipotesi: è uno del settore con cui abbiamo parlato e che logicamente vuole restare anonimo. Ci spiega: io sono l’esercente, poi c’è il gestore che è quello che mi porta le macchine, e sopra il
gestore c’è il concessionario di rete. E poi c’è lo Stato, che ci prende la sua bella percentuale. A un certo punto di questa catena si inserisce gente mafiosa… Ma lo Stato lo sa? Siamo sicuri di no, anzi, come un bravo “mammo” ti ammonisce a “giocare il giusto”. Quindi, gente, dormite sonni tranquilli e sognate: sognate che la prossima volta che entrate in un centro scommesse vi riesca il colpaccio di sbancare il Banco. Ma quando vi svegliate, ricordatevi che era un sogno. (Daniele Maiani)
Nel Fermano il più alto numero di punti Snai delle Marche. Su quindici sportelli regionali ben sei insistono nella nostra provincia (a Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro, Porto San Giorgio, Montegiorgio, Fermo) e due nella limitrofa Civitanova Marche
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15 gennaio 2012
A colloquio con il responsabile del Punto Snai Marche
Giochiamo, ma non scherziamo di Federica Balestrini
Il marchio SNAI è da sempre sinonimo di scommessa. Esso propone un’ampia offerta di gioco legale e sicuro, adatta per ogni tipo di giocatore. Nella rete dei suoi punti vendita è possibile effettuare scommesse Ippiche e Sportive, scommettere sull’Ippica Nazionale, sui concorsi a pronostico e intrattenimento di nuova generazione, siano essi New Slot o le nuovissime Videolotteries (VTL). E’ possibile tracciare l’identikit del tipico giocatore di scommesse? “In realtà non esiste un vero e proprio “giocatore tipo”, spiega Pier Giovanni Mercoldi, responsabile di tutta la rete Punto SNAI Marche. Al Punto SNAI si possono trovare varie fasce d’età; l’80% dei nostri clienti è di sesso maschile e va dai 18 ai 25 anni per la fascia d’età più giovane e fino a 70 anni per quella più anziana. Inoltre, negli ultimi anni, c’è stato un forte incremento del numero di stranieri, in particolar modo cinesi, ma questi dedicano maggiormente il proprio tempo all’uso di New Slot o di Videolotteries, a differenza degli italiani che prediligono le scommesse sportive”. Qual è il gioco che va per la maggiore? “Sicuramente
le scommesse sportive, in particolar modo quelle sul calcio, sono le più gettonate essendo quest’ultimo il nostro sport nazionale amato e seguito da quasi tutte le fasce d’età. Anche le scommesse ippiche rivestono un ruolo considerevole. Infatti, dietro al semplice gusto per il gioco, c’è anche la passione del giocatore, il quale deve saper mettere in pratica le proprie competenze in materia”. Durante il periodo natalizio il numero di scommesse è aumentato? “Sì, ma non in maniera considerevole rispetto gli anni passati. Durante il mese di dicembre e le prime due settimane di gennaio il numero delle giocate è sempre in aumento sia per una maggiore disponibilità economica, sia per il clima di festività. Oggi giorno, poi, gioca un ruolo importante anche il fattore psicologico per periodo di crisi economica che stiamo vivendo”. Applicate delle misure etiche, dei freni al gioco? “Certamente, ve ne sono molte e sono tutte indicate in un regolamento esposto in ogni Punto SNAI. Le regole che tendono maggiormente a tutelare la fascia più giovane dei giocatori sono: il divieto per ragazzi non ancora maggiorenni di entrare e giocare nel Punto Snai, il divieto
all’installazione di apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici e il divieto ad organizzare e gestire scommesse non autorizzate da AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato). Inoltre con la campagna d’informazione “Gioca per Vincere” promuoviamo il gioco responsabile e sicuro sia garantendo ai nostri clienti il totale rispetto delle normative del settore, sia promuovendo un uso consapevole e intelligente degli strumenti di gioco”.
Chi governa il gioco d’azzardo
Sisal: il croupier dello Stato di Loredana Tomassini
Agenzie, ricevitorie, centri scommesse, sale Bingo, bar, tabaccai, stazioni di servizio, casinò on line, perfino pubblicità televisive: gioca, gioca, gioca! E giù giocate, concorsi a premi, Gratta e Vinci, Lotto, Superenalotto, slot machines, video poker, scommesse su tutto, perfino sul colore delle mutande della regina Elisabetta. Una pletora di speculatori dell’umana debolezza e un popolo che ci casca, sempre più assatanato dal miraggio di dare una svolta a una vita grama. Che tristezza. E su tutto, c’è la Sisal Spa, ovvero Sport Italia Società A Responsabilità Limitata, un’azienda privata italiana che ha in concessione dai Monopoli di Stato la gestione di giochi d’azzardo e scommesse. Ha anche uno slogan accattivante: “Il segno sul sogno degli italiani”: già, quelli che i soldi se li sognano e basta. Le ricevitorie Sisal funzionano attraverso una rete telematica che collega più di 33.000 terminali installati in locali pubblici di ogni tipo, dai bar e tabaccherie alle edicole e ai centri scommesse. Esiste dal 1946, ma allora erano tempi
grami e ci guadagnava poco. Poi il boom, poi alti e bassi, poi i bassissimi di oggi: per cui la gente, invece di tenersi stretti i pochi soldi risparmiati alla crisi, viene tentata a sputtanarseli col miraggio delle vincite milionarie. E la Sisal e lo Stato sguazzano: il network Sisal continua ad ampliarsi e, in parallelo alle Agenzie scommesse, ci sono le oltre 45.000 Ricevitorie oltre ai Corner Ippici e Sportivi. L’offerta è quanto di più completo e fantasioso possa esistere per tentare quanti più polli possibile. C’è Sisal Match Point S.p.A. che opera nel settore delle scommesse basate su eventi sportivi, ippici e di costume attraverso 4.000 punti vendita, di cui 160 tra agenzie e negozi diretti, nonché attraverso i canali Internet e mobile. Inoltre, Sisal Match Point distribuisce la scommessa Tris, il Totocalcio, il Totogol e Big Match. È attiva anche online, attraverso Internet e mobile, con Sisal Poker, Sisal Bingo, Sisal Skill Games e Sisal Casinò. Poi, Sisal Slot S.p.A.: è la Società del Gruppo attiva nel mercato degli apparecchi da intrattenimento. Opera sia direttamente sia tramite circa 400 gestori distribuiti sul territorio nazionale
Gli italiani e il gioco d’azzardo nel 2011 Giocati 76,2 miliardi di euro (+23,9% rispetto al 2010) Tornati agli italiani sotto forma di vincita 54, 8 miliaridi di euro Incasso dell’erario 9,2 miliardi di euro (+5,7% rispetto al 2010)
con oltre 30.000 apparecchi collegati al proprio sistema centrale. Dal Settembre 2010 sono attive sul mercato le Sisal Wincity, “spazi di intrattenimento basati sul concetto “Eat, Drink, Play”, dove è possibile mangiare, bere, giocare o assistere a performance ed eventi all’interno di un ambiente piacevole e sicuro”. Mamme, meglio dell’Oratorio: mandateci i pargoli. Non è finita: c’è anche Sisal Bingo S.p.A., ovvero sale piene di gente anzianotta che si crede di giocare a tombola. Naturalmente il servizio è offerto anche on line. Il settore industriale del sistema-gioco nel 2008 ha fatturato 47,5 miliardi di euro. E il trend è in crescita esponenziale. Questi dati dimostrano che il gioco è diventato per lo Stato e i suoi gestori
incaricati un Pozzo di San Patrizio davvero ghiotto e irrinunciabile: piatto ricco, mi ci ficco! Inoltre, a detta del sito della Sisal, il gioco d’azzardo legalizzato fa tanto bene anche alla lotta alla criminalità organizzata, tenendo sotto controllo volumi di gioco in passato appannaggio del gioco illegale. Insomma: meglio uno Stato biscazziere che un biscazziere senza Stato. Inoltre, vuoi mettere la premura amorevole che lo Stato, attraverso la Sisal, ha nei confronti di quei birbantelli che non riescono a sottrarsi alla compulsione ossessiva al gioco? Per questo mamma Sisal ha elaborato il programma “Gioca il giusto”, con tanto di Decalogo del Giocatore Responsabile. Meglio di quello di Mosè! argenteria - bomboniere articoli regalo
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Dove si gioca di più: Milano, Roma e Napoli, insieme 14 miliardi di raccolta Dove si gioca meno: Enna e Crotone 100 milioni di raccolta Spesa media per ogni italiano 1.000 euro In Italia 1% giocatori problematici, il 9,7% dei quali gioca on line Identikit del giocatore compulsivo: uomo (3 su 4), separato, vive da solo, ha problemi a gestire i soldi, tenta più giochi dati Agicos
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Inchiesta/Gioco 15 gennaio 2012
Slot machines: parla un gestore
Infernali macchinette dall’aria innocente di Loredana Tomassini
Non occorre frequentare le agenzie specializzate per tentare la fortuna, basta anche solo andare a prenderti un innocente caffè: le slot machines, quelle macchinette tanto carine, tintinnano accattivanti in un angoletto riservato di quasi tutti i bar. Come resistere? Parti con l’idea di giocarti le monetine del resto e poi salta fuori il dèmone e sei fregato: non ti schiodi dallo sgabello finché non ti sei finito anche i soldi di carta, aspettando che la graziosa macchinetta colorata ti sputi fuori una cascata di spiccioli, come a Las Vegas. E così, anche innocue figurine come frutta, uova o pupazzetti diventano una calamita che ti succhia soldi e cervello.
Ma chi e quanti sono quelli che giocano alle slot machines? E perché lo fanno? Per Marco Giommarini, del Bar Fleet di Piazzetta a Fermo, il fenomeno è in aumento esponenziale. “La crisi economica è la maggiore responsabile: la gente non ha i soldi per pagare l’affitto o le bollette e allora tenta la fortuna per risolvere il problema, quindi oggi gioca anche chi non lo faceva per abitudine o patologia”. Ma è una speranza illusoria, dato che quelli che fanno le macchinette mica sono scemi… “Assolutamente sì. E’ raro che la macchinetta ti restituisca qualcosa di consistente. Ricordo una ragazza che doveva pagare l’affitto: ha vinto 400 euro, ma è capitato una volta sola. Tutti
gli altri mettono soldi, ma non vincono niente. Le alternative alle macchinette sono i Gratta e Vinci, tanta gente va dal tabaccaio per quello, sempre perché non si hanno i soldi per pagare le spese di casa”. E chi dal tabaccaio ci va solo per le sigarette lo sa: immancabile, in un angoletto del bancone, il gruppetto dei “grattatori” accaniti, specialmente vecchiette che ci si giocano la pensioncina. Ma tornando alle slot machines, il giocatore che gioca per compulsione ossessiva c’è sempre? “La smania del gioco per il gioco è sempre viva, la tocchi con mano: è una sorta di calamita che tende a fagocitarsi la frustrazione, una sfida che ti dà un senso di onnipotenza. E’ la voglia di provare una sensazione forte per una vita piatta, senza futuro: il lavoro che non va, il padrone che non ti paga lo stipendio... E’ l’altra faccia della disperazione, oltre che una vera malattia”. E la disperazione è democratica, specie di questi tempi grami, e si concede a tutti. Attaccate alle macchinette ci vedi sempre più spesso anche donne, specie anziane. Quindi la tipologia del giocatore si è allargata? “La differenza è sostanziale: all’inizio venivano da me solo quelli abituati a frequentare i posti dove si giocava forte, quelli che venivano dal vero gioco d’azzardo. Gente che alle macchinette si giocava 300-400 euro. Adesso queste somme se le gioca l’impiegato”. Ma che effetto fa vedere la gente che si
rovina? Non vi viene spontaneo cercare di dissuaderli? “Io con quelli che conosco ci provo, ma non serve a niente. Semmai cerco di consigliare se è il caso di insistere o no: la macchina ogni 500-600 euro ti scarica dei soldi, si tratta di capire quando è il momento giusto. Io l’unico consiglio che posso dare a quelli che conosco è: finora la macchinetta non ha scaricato soldi, quindi potrebbe essere il momento giusto. Ecco, cerco di aiutarli così”. Andando contro il proprio interesse? “Viste le percentuali… Ad esempio, se uno gioca 1000 euro io prendo 50/80 euro, il resto sono tasse e Stato. A meno di 1000, io prendo 10 euro, e per 10 euro io dico all’amico di non giocare”. Allora che convenienza c’è a tenere le macchinette? “Ormai, visti i tempi, la gente gioca dalle 5 di mattina fino alla sera, quindi io alla fine della giornata ci guadagno tanto. Ma lo Stato ci guadagna tre volte quello che guadagno io. Fino a qualche anno fa, noi prendevamo una percentuale alta e lo stesso i gestori, lo Stato non prendeva quasi niente. Allora è cominciata la campagna “moralizzatrice”: le diaboliche macchinette rovina famiglie vanno messe fuori legge! Ma in realtà lo Stato non ha fatto altro che modificare a suo favore le percentuali per circa tre quarti”. Alla faccia di “Gioca il giusto”! Giusto per chi?
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La dipendenza. Una sensazione che conosce in ogni sua sfumatura. Perché il gioco lo ha cambiato, in peggio. E così un’adolescenziale ed innocente passione per il tavolo verde si è tramutata in una sorta di schiavitù. Colpa (anche) di internet. “Ancora mi domando come ho fatto a toccare il fondo in così poco tempo”, dichiara il nostro interlocutore, che preferisce rimanere anonimo. Questione di dignità, o almeno di quella porzione che sente di aver riconquistato dopo aver preso le distanze da portali per amanti (o fanatici, a seconda dei punti di vista) del poker. “Rispetto ad altri, non ho mai giocato on-line cifre esorbitanti, anche perché sono pur sempre un operaio. Sono quindi riuscito a tenere abbastanza ferma la mano sul portafogli o, meglio ancora, sulla carta di credito. Voglio essere chiaro: tutto viene fatto nella massima legalità, ma a volte, inutile negarlo, ho avuto la sensazione di essermi avvicinato troppo a quello che è un vero e proprio baratro. La schiavitù del gioco mi è costata molto, soprattutto in termini affettivi. Ho visto allontanarsi la persona con cui sognavo di trascorrere la mia vita. Ma la capisco: credo sia impossibile vivere accanto a qualcuno intento soltanto a consumare la propria esistenza davanti ad una tastiera e capace di soffocare, neanche troppo lentamente, ogni interesse, ogni desiderio. Io ero diventato questo: avevo spento la luce, senza capirlo. E cercavo soltanto di recuperare le perdite che continuavano a sommarsi”. Oggi è riuscito a riemergere da quell’oblio, ridando al gioco il suo vero valore. “Ho scelto di dedicarmi maggiore attenzione, di costruire qualcosa. E soprattutto di non trascurare le basi della mia vita, vale a dire il lavoro e gli affetti. Ecco, credo sia questo il solo modo possibile per vivere la propria passione per il poker o qualsiasi altra forma di gioco: rispettarsi e saper spegnere il computer al momento giusto, che si stia vincendo o perdendo. Perché l’istinto del giocatore è anche questo, no?”. (a.b.)
Inchiesta/Gioco 15 gennaio 2012
Le ultime normative in materia di giochi pubblici
Come si gioca? di Francesca Pasquali
Gioca il giusto. Gioca con moderazione. Però, gioca. Lo Stato ti avverte, ti dà delle regole, poi sta a te regolarti. In Italia il gioco pubblico è gestito dall’AAMS, l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, sotto l’ombrello del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Delle norme che regolamentano il gioco pubblico le più recenti sono il Decreto n. 39 del 2009, noto come Decreto Abruzzo, ed il Decreto n. 148 del 2011. Il primo, emanato dopo il terremoto che ha colpito la zona dell’Aquilano l’aprile di quasi tre anni fa, prevede nuove lotterie ad estrazione istantanea ed altri modi per giocare al Lotto e ai giochi numerici a totalizzazione nazionale (Superenalotto, Superstar, SiVinceTuttoSuperenalotto): più estrazioni giornaliere, estrazioni del Lotto anche in una o più città già sedi di
ruota, apertura delle tabaccherie anche nei giorni festivi, assegnazione del 65% della posta in gioco ai montepremi, del 5,71% alle attività di gestione, dell’8% al compenso per l’attività dei punti vendita, del 15% alle entrate erariali sotto forma di imposta unica e del 6,29% all’UNIRE (Unione Nazionale per l’Incremento delle Razze Equine). Il Decreto stabilisce anche la raccolta “a distanza” di giochi a quota fissa e di giochi di carte diversi dal torneo. La manovra finanziaria dello scorso agosto ha portato altre significative modifiche alla regolamentazione dei giochi pubblici. Nelle ore di chiusura delle rivendite di tabacchi, ad esempio, sarà possibile giocare “a distanza” al Lotto e al 10eLotto. In particolare, nel Lotto saranno introdotti nuovi sorteggi, aumenterà il pay-out, il rapporto tra la somma giocata e quella vinta, cresceranno le frequenze di vincita con
Breve viaggio nel gioco che spopola
Chi fa davvero Bingo Dimenticate la tavola con ancora su qualche briciola del panettone appena mangiato. Dimenticate il nonno che ci mette un mezzo minuto buono a controllare la sua cartella. E dimenticate pure il rumore familiare dei numerini che si mescolano nella sacchetta. Ritmo, ordine e silenzio: signori, siamo al Bingo. Introdotto in Italia nel 2011, nei primi anni di vita questa moderna Tombola ha vissuto un vero e proprio exploit con sale che spuntavano in ogni dove. Con il tempo molte hanno chiuso e oggi sono poco più di 200 quelle attive (nelle Marche ce ne sono tre: una ad Ancona, una a Civitanova Marche ed una a San Benedetto del Tronto). Della Tombola, nel Bingo restano giusto gli elementi di base: le cartelle, ciascuna con quindici numeri stampati e l’estrazione che però avviene all’interno di macchine elettropneumatiche che, soffiando aria, fanno sollevare e mescolare le palline con su scritti i novanta numeri. Niente rimane invece dell’atmosfera familiare legata all’antico gioco. L’ambiente un po’ asettico delle sale da Bingo, in cui tutti sanno perfettamente come, quando e cosa fare, ha un effetto estraniante. La voce quasi meccanica dello speaker di turno che snocciola numeri uno dietro l’altro rende praticamente impossibile scambiare parola con i compagni di avventura-sventura (il rischio di perdere qualche numero è altissimo). Solo negli intervalli (brevi) tra una partita e quella successiva è concesso alzare la testa dalle cartelle. Il personale che arriva al tavolo, ti chiede quante cartelle vuoi, prende i soldi e passa al tavolo successivo, il tutto senza neanche guardarti in faccia, ti fa
sentire una fonte di denaro da prosciugare pian piano. Il meccanismo però funziona: più ti sbrighi più estrazioni si fanno, più la gente gioca più si guadagna. Ma chi guadagna? Il fortunato vincitore di sicuro. I premi del Bingo sono così ripartiti: del 70% dei soldi raccimolati dalla vendita delle cartelle il 53% è destinato al Bingo, il 7% alla cinquina, il 4% al fondo per il Bingo One, il 6% al fondo per i premi speciali (Super Bingo, Bingo Oro, Bingo Argento e Bingo Bronzo). Il prezzo delle cartelle varia da 50 centesimi a 3 euro. Facciamo il caso di una sala con 400 persone al tavolo. Mettiamo che in media ogni persona acquisti due cartella da 1 euro; 560 euro sarà la somma da ripartire in questo modo: 296,80 al Bingo, 39,20 alla Cinquina, 22,40 al fondo per il Bingo One, 33,60 al fondo per i premi speciali. In questa partita ipotetica ai gestori resterebbero 240 euro. Dato che in un’ora si riescono a fare anche dieci partite, va da se che, se restiamo un paio d’ore, potremmo perdere anche 40 euro. Ed i gestori nello stesso paio d’ore guadagnarne 4.800. Anche se la possibilità di vittoria è ridotta al lumicino, il Bingo continua ad attrarre ogni giorno centinaia di giocatori, disposti ad aspettare in fila che si liberi qualche posto per sedersi e sfidare la sorte.A frequentare le sale persone di tutte le età: dai giovani (un cartello all’ingresso avvisa che l’accesso alla sala è consentito solo ai maggiorenni) che giocano per il gusto di giocare, agli adulti che tentano la fortuna, agli anziani (spesso i più incalliti) che in alcuni casi ci rimettono la pensione. Non so voi, ma io continuo a preferire la Tombola. (f.p.)
l’estrazione di più numeri e di numeri extra e saranno indetti “concorsi speciali a tema”, in concomitanza con particolari eventi o festività nazionali. Per il 10eLotto ed il Vinci per la vita-Win for life cambieranno l’orario di raccolta del gioco, l’importo delle giocate ed il numero di concorsi giocabili in abbonamento. Novità anche per i giochi numerici a totalizzatore nazionale: entro l’anno sarà infatti avviato un nuovo gioco che riguarderà i Paesi della Comunità Europea. Entro il 31 marzo verrà inoltre avviata una gara per l’affidamento della concessione per i giochi di sorte legati al consumo: lotterie in cui ad essere estratti saranno gli scontrini fiscali, giochi che riguarderanno il resto dell’importo pagato, e simili.
Variazioni in programma anche per il prelievo erariale unico. La quota trattenuta dalla Stato sul totale delle giocate dal 1° gennaio 2012 corrisponde al 4%, percentuale che arriva al 6% per le vincite oltre i 500 euro. Dal 1° gennaio 2013, poi, il prelievo sull’ammontare delle somme giocate sarà del 4,5%; invariato quello sulle vincite sopra i 500 euro. Più che evidente come lo Stato punti sui giochi pubblici per fare cassa. A riprova basti pensare che, con le modifiche contenute nel Decreto Abruzzo, ci si attendevano entrate non inferiori a 500 milioni di euro l’anno. Cifra che nella recente manovra finanziaria è salita, almeno nelle intenzioni del Governo e contando anche la vendita dei tabacchi, a 1,5 miliardi di euro.
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Inchiesta/Gioco 15 gennaio 2012
Il gioco visto dalla psicologa Chiara Voltattorni Il centro che cura la patologia dell’azzardo
Febbre che può contagiare tutti Ammalarsi di gioco Psicologa e psicoterapeuta, Chiara Voltattorni ci spiega quali sono le categorie principalmente coinvolte dal gioco d’azzardo e, in particolare, da quello che viene definito GAP, ossia il gioco d’azzardo patologico. “Nell’immaginario collettivo, il profilo del giocatore d’azzardo è ben delineato spesso identificato con un giovane uomo, brillante, trasgressivo, dannato, in qualche modo affascinante. Questa immagine, tuttavia, è spesso frutto di opinioni e preconcetti, costruiti soprattutto dai media, mentre i dati raccolti da varie fonti, non ultima quella derivante dall’esperienza clinica con i giocatori e le loro famiglie, insegna che non c’è una tipologia di persona più portata a cadere nella dipendenza o a sviluppare un problema con il gioco. Anche i giocatori non sono tutti uguali, pur condividendo lo stesso problema: alcuni iniziano a giocare in modo sociale in giovanissima età e poi, ad un certo punto, per vari motivi, diventano problematici; altri non hanno mai giocato in vita loro ed iniziano per caso magari entrando con il nipotino in un bar per acquistare un gelato, incuriositi mettono il resto in una slot machine mai notata prima che al nipotino sembra un videogioco e magari hanno la “sfortuna” di vincere. Alcuni nel gioco cercano una compensazione rispetto alle frustrazioni, problemi, preoccupazioni provate nella vita di tutti i giorni: problemi o perdita del lavoro, un conflitto in famiglia, etc.; altri, i cosiddetti “sensation seeking”, cercatori di sensazioni, cercano nel gioco l’eccitazione e l’adrenalina che dà il sentirsi “competenti” o “vincenti” e l’emozione del rischio. Altri ancora vivono una situazione di tale fragilità psicologica o sociale che quasi non sono consapevoli di quanto il gioco sia per loro pericoloso e fonte di ulteriori problemi.” Quando un giocatore diventa patologico? “Possiamo pensare al fenomeno del gioco d’azzardo come ad un percorso segnato da una serie di passaggi progressivi che vanno dal gioco occasionale a quello abituale, dal gioco problematico a quello patologico: un continuum che parte da un approccio inoffensivo al gioco d’azzardo visto come uno spazio ricreativo fondato sul divertimento e sulla socializzazione, sino a giungere ad un atteggiamento abusante di questo stesso spazio da parte del soggetto che, in questo modo, finisce per compromettere totalmente la sua esistenza. Non si tratta di tappe obbligate, ma di un percorso in cui l’individuo “sceglie”, più o meno consapevolmente, di fermarsi ad una di esse o di procedere drammaticamente sino al capolinea.” Come si può uscire da questa febbre da gioco? “Siamo il paese europeo in cui si gioca di più, 80 miliardi di euro stimati nel 2011 e una delle legislazioni più arretrate in materia. Dinanzi ai vuoti lasciati dallo Stato sono tuttavia molteplici i percorsi di recupero portati avanti sperimentalmente dalle singole Regioni e da numerose realtà del privato sociale: la cura per il gioco d’azzardo patologico esiste, ma per essere efficace deve agire su tutti gli aspetti coinvolti nel gioco, e quindi su tutta la vita del giocatore.” (Andrea Braconi) (leggi la versione completa su www.corrierenews.it)
Gambling: un termine inglese che negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere. In italiano può essere tradotto come gioco d’azzardo, e spesso assume la forma di una dipendenza. Abbiamo incontrato il dott. Giorgio Pannelli, psichiatra e responsabile dell’unico Ambulatorio di Alcologia della provincia di Fermo, presso il Sert di Porto Sant’Elpidio Com’è nato l’Ambulatorio di Alcologia? La legge di riordino dei servizi per le dipendenze del 2004 prevedeva la creazione di unità operative dedicate a dipendenze diverse da quelle “tradizionali”. In particolare era prevista l’attivazione di un’unità che si occupasse delle dipendenze da alcool e di tipo legale, come quelle da farmaci e tabacco, e questa unità è stata attivata nel 2008. Vi occupate anche di gioco d’azzardo? Di fatto sì. Negli ultimi anni questo tipo di dipendenza è diventata sempre più rilevante. Il primo paziente con un problema di gioco d’azzardo è stato trattato nel 2000, un altro nel 2005 ed un altro nel 2006. Poi negli ultimi tre o quattro anni le richieste hanno cominciato ad essere sempre più numerose. Ad oggi sono state prese in carico 61 persone, con un trend che è andato crescendo (26 nel 2010 e 30 nel 2011). Va comunque sottolineato che queste cifre non sono indicative della reale dimensione del fenomeno: c’è molta disinformazione e anche imbarazzo e vergogna ad ammettere di avere questo problema. Come operate? Siamo strutturati in un’equipe multiprofessionale composta da un medico psichiatra, un educatore professionale ed uno psicologo. Prima di avviare un percorso terapeutico fissiamo un incontro con l’educatore che si occupa della procedura di accoglienza. E’ il primo contatto che il paziente ha con l’equipe ed è finalizzato alla raccolta dei dati della
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storia personale e ad un primo inquadramento del problema. Lo stesso giorno il paziente effettua un colloquio psichiatrico e, se è il caso, inizia una terapia farmacologia. Contestualmente viene fissato il primo appuntamento con lo psicologo che procederà ad un approfondimento diagnostico anche mediante test e valuterà l’opportunità di avviare un percorso psicoterapeutico. Come si svolge questo percorso? L’inquadramento multidisciplinare permette di elaborare un progetto terapeutico personalizzato ed individualizzato e ogni caso viene poi monitorato e rivalutato nell’ambito delle periodiche riunioni dell’equipe. La psicoterapia è finalizzata ad individuare l‘origine del problema, la struttura della persona e in che modo quel problema e quella persona si intersecano. L’obiettivo è di dotare il paziente degli strumenti per capire e gestire il problema. Perciò il percorso si può dire terminato quando la persona recupera normali condizioni di vita, smette di giocare e riacquista la capacità di gestire il denaro; ma per fare questo possono essere necessari anni. E comunque si deve tener presente che tutte le dipendenze sono definite malattie croniche recidivanti. Esistono caratteristiche psicologiche che rendono alcune persone predisposte a questa dipendenza? Esistono diversi modelli interpretativi del fenomeno. Certamente quello che appare è solo la punta di un iceberg, nel senso che un comportamento di dipendenza è in realtà anche un sintomo. Perciò è necessario capire da cosa scaturisca: che cosa, ad un certo punto nella vita di quella persona gli abbia fatto trovare nel gioco la risposta ad un bisogno. Francesca Pasquali (leggi la versione completa su www.corrierenews.it)
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Il fatto/News
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15 gennaio 2012
Scuole, istituzioni e società civile nel Tavolo della Legalità
Un patto per la giustizia di Francesca Pasquali
Si dice che da soli non si va lontano. Però da soli si può innescare un processo virtuoso che, con la collaborazione e l’aiuto di altri, può espandersi a macchia d’olio, diffondendosi e contaminando con un virus benevolo. Nato come movimento spontaneo, cresciuto negli anni, apprezzato e condiviso per le iniziative legate alla promozione della legalità e della giustizia, il Tavolo della Legalità è oggi una realtà anche sulla carta. La Provincia di Fermo, i Comuni di Lapedona, Monte San Pietrangeli e Pedaso, le Direzioni didattiche di Sant’Elpidio a Mare, del 1° Circolo di Porto Sant’Elpidio, del 1° e 3° Circolo di Fermo, le Scuole medie “Bacci” di Sant’Elpidio a Mare e “Fracassetti-Betti” di Fermo, gli Isc “Nardi” di Porto San Giorgio e “Da Vinci-Ungaretti” di Fermo, l’Isitps di Porto Sant’Elpidio, il Liceo scientifico “Calzecchi-Onesti”, l’Itcgt “Carducci-Galilei”, il Liceo classico “Caro”, L’Isda “Preziotti”, l’Itis “Montani”, tutti di Fermo, l’Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione delle Marche Alto Piceno di Fermo, l’Associazione Aloe, l’Anmil e la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Fermo e Porto San Giorgio hanno infatti sottoscritto un protocollo di intesa (nella foto), annuale e rinnovabile, che regola gli aspetti finanziari, organizzativi e gestionali delle attività organizzate dal Tavolo. Abbiamo incontrato Alessandra Mancini, promotrice di quello che è stato l’embrione del Tavolo. Com’è nato il Tavolo della Legalità? “Nel 2004 ho partecipato ad alcuni convegni organizzati da “Libera”, l’associazione nata nel 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie
e promuovere legalità e giustizia e ad un convegno del Ministero delle Politiche Giovanili in cui si illustravano tutti i percorsi attivati da “Libera” per la formazione alla cultura della legalità e della democrazia nei luoghi frequentati dai giovani. Visto che uno di questi luoghi è la scuola e che in quel periodo erano molto frequenti gli episodi di bullismo e danneggiamento delle strutture scolastiche, ho cominciato a proporre ai presidi ed ai dirigenti degli istituti fermani di partecipare a corsi tenuti da formatori di “Libera”. Con il tempo abbiamo iniziato ad organizzare delle iniziative, tra cui la Settimana della Costituzione, che si tiene ogni anno tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre”. Di che si tratta? “Ogni anno scegliamo un articolo della Costituzione da analizzare attraverso momenti di studio ed approfondimento rivolti alle scuole e momenti assembleari rivolti a tutti. Lo scorso anno, ad esempio, ci siamo occupati dell’articolo 9. Perciò, durante l’anno scolastico in corso, organizzeremo iniziative legate all’ambiente, alla sua tutela, a quella del paesaggio e dei beni culturali, con il contributo di esperti e professionisti”. Come si inseriscono le istituzioni all’interno del Tavolo? “L’intenzione di coinvolgere i Comuni c’è stata fin dall’inizio, perché è vero che il Tavolo nasce nelle scuole, ma riguarda anche le istituzioni. Infatti, se la legalità è applicata alla scuola attraverso buone pratiche, a maggior ragione deve essere applicata all’interno degli enti pubblici. Il passo successivo si è compiuto con la nascita della Provincia. Siamo stati facilitati dal fatto che l’attuale assessore alla Cultura faceva già parte del Tavolo e ha fatto da tramite. Il presidente della Provincia ha apprezzato il nostro progetto e ha voluto
che l’ente entrasse nel Tavolo”. Quanto alle associazioni, che ruolo svolgono nel Tavolo? “Alcuni dei valori promossi nelle scuole riguardano la tutela dell’ambiente e delle città. La volontà di diffondere questi valori a tutti i cittadini ha fatto sì che sia scattato l’interessamento da parte di alcune associazioni ambientaliste. Un discorso analogo può essere fatto per associazioni come “Antimafia 2000”, “Le Agende Rosse”, “Italia Nostra”, che, anche se non ancora formalmente nel Tavolo, ne condividono appieno gli intenti”. Come si lavora all’interno del Tavolo? “Ci incontriamo con frequenza e costanza. Il Tavolo è aperto ed è sempre possibile l’accesso da parte di soggetti che condividono i nostri valori e progetti. Il fatto che, ad oggi, abbiano sottoscritto il protocollo solo tre Comuni ed alcune Scuole che si trovano nei centri più grandi può essere spiegato considerando che la Provincia ha inviato le lettere di adesione in prossimità delle festività natalizie e Comuni e Scuole non hanno avuto il tempo tecnico per confermare la propria partecipazione”.
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in collaborazione con
S OCIETÀ C OOPERATIVA S OCIALE
Staff
Coordinatrice, educatrici, cuoca specialisti (es nutrizionista, pediatra), inservienti
Attività e peculiarità del nido
Inserimento personalizzato e in stretta collaborazione con la famiglia, gioco musicale, gioco con la carta, gioco di manipolazione e travasi, lettura delle immagini, gioco con il colore: motricità e gioco simbolico
Servizi offerti dalla direzione compresi nella retta Pannolini, asciugamani, lenzuola, bavaglini, merenda orari 07.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì iscrizione a fasce orarie - menù personalizzato in base all'esigenza della famiglia - max flessibilità
Ambienti Aule didattiche, laboratori attività, stanze sonno, servizi igienici distinti per bambini e personale, zona fasciatoio, cucina e dispensa, refettori, direzione e segreteria
Rapporto continuo col nucleo familiare del bambino Colloqui iniziali, colloqui durante l'anno, annuali appuntamenti con i genitori (es. riunione con personale ed esperti)
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Economia/News 15 gennaio 2012
Marche/Allarmanti i dati diffusi dall’Istat
Occupazione in calo e disoccupazione raddoppiata in 5 anni Sono dati drammatici quelli diffusi dall’Istat sulle forze di lavoro nel terzo trimestre del 2011 che confermano l’emergenza occupazionale che sta colpendo le Marche, dove l’occupazione torna a scendere mentre la disoccupazione continua a crescere raggiungendo livelli record. Il numero degli occupati nel terzo trimestre del 2011, complessivamente pari a 645mila unità tra dipendenti e autonomi, diminuisce pesantemente con 12mila lavoratori in meno rispetto al trimestre precedente (-1,8%) e oltre 4 mila lavoratori in meno rispetto allo stesso periodo del 2010 (-0,6%). Un dato particolarmente preoccupante per le sue dimensioni nonché per il fatto di essere in controtendenza rispetto all’andamento nazionale (+0,7% rispetto al 2010) e a quello medio delle regioni del centro (+0,1%). Il maggiore calo si è registrato nell’industria manifatturiera con quasi 13mila occupati in meno rispetto allo stesso periodo del 2010 (-6,3%), in diminuzione sia gli autonomi che i dipendenti, tra i quali sono penalizzate soprattutto le donne. Una tendenza che contrasta con il quadro nazionale in cui l’occupazione nell’industria torna a crescere (+0,8%), ma anche con quello delle regioni del centro in cui il calo che si registra è nettamente più contenuto di quello marchigiano (-0,3%); si noti che la metà dei 31mila posti di lavoro persi nell’industria
manifatturiera delle regioni centrali è costituita da posti persi nelle Marche. Per quanto riguarda gli altri settori, nelle Marche scendono gli occupati anche nelle costruzioni, 12mila in meno (-22,7%), e nel commercio-turismo (-0,5%), solo parzialmente compensati dall’incremento degli addetti nel’agricoltura e negli altri servizi (+14 mila occupati di cui 11mila donne). Il quadro è ulteriormente aggravato dal tasso di disoccupazione che torna a salire al 6,7% dal 5,8 del trimestre precedente e dal 5,6% dello stesso periodo del 2010. In crescita il tasso di disoccupazione maschile al 5,2%, e soprattutto quello femminile che raggiunge l’8,4%: il valore più alto degli ultimi 15 anni. Coloro che cercano lavoro raggiungono così la cifra record di 46mila persone (prevalentemente donne) 7mila in più dello stesso periodo del 2010: in quattro anni, disoccupati e tasso di disoccupazione sono praticamente più raddoppiati (nel 2007 c’erano 19mila disoccupati con un tasso di disoccupazione del 2,7%). Particolarmente preoccupante il numero di coloro che cercano lavoro per la prima volta: 12mila persone, soprattutto giovani. Una cifra record mai registrata prima d’ora. Sono i numeri drammatici del lavoro che manca e con prospettive sempre più incerte di fronte a una crisi che sembra non finire e che penalizza soprattutto i giovani e le donne. Inoltre, l’inasprimento delle norme previdenziali
già nel 2011 ha provocato una minore uscita degli occupati più anziani e un minor ingresso dei giovani. Diecimila lavoratori in mobilità Secondo i dati resi noti dall’INPS ed elaborati da CGIL e IRES Marche, nel 2011, sono state richieste e autorizzate complessivamente 27,6 milioni di ore di cassa integrazione di cui 5,2 milioni di cassa ordinaria, 9,7 milioni di cassa straordinaria e 12,6 milioni di CIG in deroga. Ciò significa che nel 2011 nelle Marche, ci sono stati circa 20mila lavoratori in cassa integrazione, se si considera un ricorso alla CIG pari al 50% delle ore lavorabili (e considerando il minor “tiraggio” della CIG in deroga). Se a questi numeri si aggiungono quelli dei 10mila lavoratori licenziati e collocati in mobilità a seguito di crisi aziendali, i 2/3 dei quali senza indennizzo, risulta evidente la drammaticità della crisi e l’urgenza di interventi per rilanciare la crescita e lo sviluppo. Per quanto riguarda il nostro territorio, a dicembre oltre 459mila sono state le ore autorizzate ad Ascoli Piceno e Fermo (+14,0% rispetto a novembre). Forte la crescita della CIG straordinaria, mentre cala la CIG ordinaria e quella in deroga. Precarietà in crescita La crisi non si attenua mentre aumenta prepotentemente la precarietà che sosti-
tuisce progressivamente il lavoro stabile. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Mercato del Lavoro della Regione elaborati dalla CGIL Marche relativi agli avviamenti al lavoro registrati nei primi nove mesi del 2011. Delle 220 mila assunzioni promosse o registrate dai Centri per l’Impiego nei primi 9 mesi dell’anno, solo il 9,3% è avvenuta con contratto a tempo indeterminato, dunque una su undici, mentre il 90,7% dei casi ha visto il ricorso a diverse tipologie contrattuali a vario titolo precarie: numeri che collocano le Marche tra le regioni con la maggiore incidenza di precarietà nelle assunzioni. Il contratto più “gettonato” è il contratto a termine (46,1% degli avviamenti) seguito dal contratto di lavoro a chiamata o intermittente che negli ultimi anni ha registrato il maggior incremento: i contratti a chiamata sono quasi raddoppiati negli ultimi due anni e quadruplicati negli ultimi tre e ormai interessano un’assunzione su sei (16,7% degli avviamenti). Forte crescita anche del ricorso al contratto di somministrazione (12,3% degli avviamenti), mentre si riduce ulteriormente anche la quota delle assunzioni con contratto di apprendistato (5,2% degli avviamenti) anche a causa dell’abuso di strumenti quali i tirocini formativi che troppo spesso mascherano vero e proprio lavoro non pagato.
Parola di esperto/Il commercialista
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DECRETO “SALVA ITALIA” Le misure per la crescita Dal 2012, potrà essere dedotto dal reddito d’impresa un importo pari all’Irap pagata sulle spese per il personale dipendente. Taglio del cuneo fiscale anche per le lavoratrici e i giovani sotto i 35 anni di età che operano in azienda, se assunti con contratto a tempo indeterminato. E per il bonus sulle capitalizzazioni delle imprese il rendimento nazionale viene fissato al 3% per i primi 3 anni d’imposta a partire dal 2011. Sono queste le principali misure per sostenere la crescita e le attività produttive contenute nel c.d. “Manovra Monti Salva-Italia. Con l’obiettivo di sostenere le attività produttive e stimolare l’impiego di manodopera la “Manovra Monti SalvaItalia”, prevede la deducibilità integrale dell’Irap sul costo del lavoro ai fini Ires ed Irpef. Si tratta di un’importante innovazione, in quanto precedentemente la deduzione era stata fissata nella misura del 10%. La deduzione che riguarderà solo il costo del lavoro e non più anche gli interessi passivi: spetta ai soggetti che determinano la base imponibile IRAP quale differenza tra componenti positivi e negativi del valore della produzione. Le nuove regole si applicano dal 2012. Sempre dal 2012 con la Manovra Monti “Salva Italia” aumentano le deduzioni
Fermano/Alluvione, sostegno alle PMI danneggiate
Irap del 130% per le lavoratrici e per i giovani sotto i 35 anni d’età che operano in azienda con contratto a tempo indeterminato. In particolare, l’ammontare deducibile sarà aumentato, su base annua, fino a: 15.200 euro. L’altra leva fiscale per la crescita e il sostegno alle attività produttive è il ritorno della Dual income tax (DIT) nella formula di “Aiuto alla crescita economica” (Ace). Si tratta di un meccanismo che prevede la detassazione dei redditi utilizzati per la patrimonializzazione delle imprese: chi investe capitali in un’attività economica sottrae dal reddito imponibile un “rendimento nozionale” del capitale investito, a decorrere dal periodo d’imposta in corso al 31.12.2011. Quindi, le imprese che aumentano il proprio capitale rispetto a quello esistente al 31.11.2010, mediante nuovi apporti o accantonamento di utili, possono dedurre dalle imposte sui redditi un rendimento figurativo applicato all’incremento. In via transitoria si prevede che la percentuale per il calcolo del prelievo nozionale del nuovo capitale proprio sia pari al 3% per gli anni 20112013. Successivamente sarà un decreto del Mef a stabilire ogni anno l’aliquota per il calcolo del rendimento nozionale. Dott. Roberto Cippitelli Dottore Commercialista – Revisore Contabile tel e fax 0734.225175 robertocippitelli@studiocippitelli.it
Il Cosif (Consorzio di Sviluppo Industriale del Fermano) informa che le piccole e medie imprese (eccetto quelle agricole) che hanno subìto danni a seguito degli eventi alluvionali del marzo scorso possono essere ammesse ad un contributo. Il finanziamento ammissibile deve essere pari al valore dei danni subiti. I danni subiti sono quelli denunciati al Comune entro la data del 22/04/2011. Scadenza presentazione domande: 31 gennaio 2012. Cosif, tel. 0734.605373
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Ambiente/News 15 gennaio 2012
Fermano/Ancora cinque anni di autonomia per i Comuni del Calzaturiero
Si allarga la discarica di Torre San Patrizio Almeno per i prossimi cinque anni abitanti e ditte di Torre San Patrizio, Monte San Pietrangeli, Rapagnano, Francavilla d’Ete, Monte Urano e Montegranaro potranno stare tranquilli. Terminati i lavori alla discarica di Contrada San Pietro a Torre San Patrizio, con la costruzione della nuova vasca potranno essere abbancate altre 100 mila tonnellate di rifiuti, che corrispondono a circa 120 mila metri cubi. Aperta una ventina di anni fa, nei primi anni di vita, a confluire nella discarica sono stati i rifiuti dei Comuni del Consorzio di smaltimento (Torre San Patrizio, Monte San Pietrangeli, Rapagnano, Francavilla) che ne ha curato la gestione fino alla recente chiusura. Più o meno quattro anni fa, anche i Comuni di Monte Urano e Montegranaro hanno iniziato a portare i loro rifiuti nel sito. Ciò ha comportato un notevole aumento di materiali e fatto sì che la vasca si riempisse abbastanza velocemente. Chiusa per circa un mese, il tempo di ampliarne la capienza – durante il quale i Comuni interessati hanno portato i loro rifiuti nella discarica di Porto Sant’Elpidio – con l’inizio del nuo-
vo anno la discarica è tornata a regime. Ora a gestirla è la SAM, società partecipata al 72% dalla Eco Elpidiense ed al 28% dal Comune di Torre San Patrizio. Ad essere conferiti i rifiuti solidi urbani dei Comuni e quelli speciali non pericolosi delle aziende calzaturiere. Dunque per almeno un quinquennio la situazione dovrebbe rimanere questa, anche se è difficile fare previsioni: la vita di una discarica dipende infatti molto dalla percentuale di raccolta differenziata effettuata, dato che ad essere conferito è solo il materiale non riciclabile. Buone notizie quindi per questi Comuni che vedranno così tornare a diminuire la tassa sui rifiuti (per conferire a Porto Sant’Elpidio pagavano 65 euro a tonnellata, a Torre San Patrizio la cifra scende a 60). Ad essere garantita, quindi, l’autonomia dei Municipi della zona calzaturiera (quelli di Sant’Elpidio a Mare e di Porto Sant’Elpidio continueranno a portare i rifiuti nella discarica di quest’ultimo), con evidenti risparmi anche sul trasporto. A vigilare sul corretto funzionamento della discarica sarà la Provincia che, dopo averne autorizzato
Protesi mammarie: cosa sta succedendo? Intervista al Dottor Andrea Paci
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
Lo abbiamo chiesto al Dottor Andrea Paci, Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Responsabile dell’Associazione Italiana Liberi Professionisti Specialisti in Chirurgia Plastica, che ormai da molti anni visita presso la Clinica Villa Verde di Fermo. Le ditte produttrici di protesi mammarie sono numerose e ognuna di esse produce più modelli. Come molti sapranno le protesi possono essere di varia forma e dimensione ed il loro contenuto è in gel di silicone. Esistono poi altri modelli di protesi il cui contenuto è in soluzione idrosalina (sono protesi utilizzate soprattutto negli Stati Uniti). Per poter entrare nel mercato come “dispositivo medico” le protesi mammarie devono avere specifiche caratteristiche di materiali, di sterilizzazione ma soprattutto di compatibilità organica. Le norme che regolano la produzione sono dettate dal Ministero della salute Italiano in accordo con le direttive Europee circa la produzione e vendita di dispositivi chirurgici. Tali prodotti possono entrare in commercio solo se il costruttore ha rispettato la normativa vigente e se le protesi durante i controlli risponderanno ai requisiti richiesti. La ditta Poly Implant Ptothése, conosciuta più come P.I.P., dopo aver ottenuto il marchio CE necessario alla commercializzazione degli impianti mammari, in data imprecisata, ha contravvenuto agli obblighi relativi alla qualità dei materiali dichiarati e ha costruito e commercializzato le sue protesi con materiali non idonei sostituendo al gel di silicone un altro gel sempre di silicone ma non idoneo ad uso medicale. La PIP ha venduto oltre 400.000 protesi in più di 60 nazioni. 30.000 circa sono state impiantate in Francia e 5.000 circa in Italia. E’ stato accertato sia in Francia che nel Regno Unito che le protesi in questione non comportano un’incidenza di patologie neoplastiche o di tossicità maggiore nei confronti delle altre protesi, ma soltanto una minore durata in termini temporali di circa nove mesi ed una maggiore irritabilità del gel in caso di rottura e diffusione nel corpo. Ciò nonostante, i mezzi di informazione hanno divulgato notizie spesso imprecise ed impropriamente allarmanti
che hanno sparso il panico fra decine di migliaia di pazienti. Il Ministero della Salute italiano ha provveduto ad un’informazione chiara e precisa sul caso per informare le pazienti in cui queste protesi sono state impiantate, peraltro nel rispetto di ogni norma legale in quanto ogni impianto era regolarmente in possesso di omologazione CE, come le protesi di tutte le altre case produttrici. E’ evidente che nessuna responsabilità medico-legale può essere imputata ad un medico per aver impiantato questo tipo di protesi. Al momento si sta provvedendo ad un censimento su tutto il territorio italiano al fine di acquisire dati aggiornati sul reale numero di portatrici di questo materiale che, ricordo, è stato utilizzato sia a fini estetici sia per scopi ricostruttivi in quelle pazienti che hanno subito un intervento per patologia maligna del seno. Il consiglio che posso dare alle donne che sono state sottoposte ad un intervento di chirurgia estetica in strutture private, o di chirurgia ricostruttiva in strutture pubbliche, è di rivolgersi al chirurgo operatore per accertarsi di che tipo di protesi si è portatrici, e richiedere, qualora non fosse stato loro già consegnato, anche il “tagliando” indicativo del modello, serie e ovviamente casa produttrice. Nella cartella clinica, documento che deve essere compilato ad ogni intervento, sono riportati i dati del materiale utilizzato. Il medico responsabile consiglierà poi il comportamento da tenere e gli eventuali controlli da effettuare. Ricordo che gli esami per avere maggiori informazioni sullo stato delle protesi sono l’Ecografia Mammaria e la Risonanza Magnetica. Se non ci sono sintomatologie specifiche e se gli esami non riportano alterazioni della protesi, al momento non vi sono indicazioni assolute di rimuoverle. Nei casi dubbi o in quelli in cui siano passati ormai più di sette-otto anni dall’impianto potrebbe essere invece indicato programmare una sostituzione protesica.
Dott. Andrea Paci - Casa di Cura “Villa Verde” Piazzale Kennedy, 1 - Fermo - Tel. 0734.227745
l’ampliamento, farà effettuare agli uffici competenti controlli a tutela dei cittadini. Le novità non si fermano qui: è in fase di progettazione, e dovrebbe essere attivo già in primavera, un impianto di valorizzazione del biogas per produrre energia elettrica dalla fermentazione dei rifiuti delle due vasche. Si pensa inoltre alla creazione di una filiera che dovrebbe riguardare il materiale organico e portare alla realizzazione di compost di qualità. Francesca Pasquali
Marche/Dossier Fiumi Marche Informa 2011
Buone notizie per l’Aso Presentato il dossier di Legambiente Marche “Fiumi Marche Informa 2011” che accende i riflettori sullo stato di salute dei maggiori corsi d’acqua marchigiani. Ventisette sono i fiumi presi in considerazione dal dossier. Secondo l’indicatore SACA (stato di qualità ambientale dei corsi d’acqua), rilevato dall’ARPAM, i fiumi Aso; Burano; Cantigliano; Fiastrone; Fluvione; Sentino e Tennacola risultano i migliori della Regione con moderati sintomi di inquinamento o di alterazione, mentre chiude la classifica il Tavollo (in provincia di Pesaro) che invece riporta un ambiente fortemente inquinato e fortemente alterato. La normativa europea richiede il raggiungimento del “buono stato”, ovvero un ambiente con moderati sintomi di
inquinamento o di alterazione, entro il 2015, risultato che senza una necessaria inversione di rotta non potrà essere raggiunto. Stante questa situazione al 1° gennaio 2016 le stazioni di monitoraggio che non rientreranno nei parametri saranno 35 (il 55,5% del totale). Questa situazione creata da un utilizzo del territorio, e soprattutto delle sponde, mette a dura prova l’habitat fluviale, sia dal punto di vista della qualità delle acque che della sicurezza idrogeologica ed andremo in procedura di infrazione. Tra le cause di questo degrado ci sono sicuramente la rettificazione degli alvei, lo sfruttamento intensivo delle fasce fluviali e, soprattutto, gli scarichi abusivi e non depurati che riversano le loro sostanze inquinanti all’interno dei corsi d’acqua.
Classifica 2010 dei Corsi d’acqua delle Marche (Indicatore SACA)
#
FIUME 1 1 1 1 1 1 1 8 9 9 9 12 13 14 14 16 16 16 16 16 21 21 23 23 23 23 27
Aso Burano Candigliano Fiastrone Fluvione Sentino Tennacola Tenna Cesano Giano Tronto Potenza Musone Chienti Esino Conca Fiastra Metauro Nera Nevola Foglia Misa Arzilla Aspio Ete Vivo Tesino Tavollo
PROV FM PU PU MC AP AN MC FM/MC AN/PU AN AP MC AN/MC MC AN/MC PU MC PU MC AN PU AN PU AN FM AP PU
Staz. n°
3 1 2 2 1 1 1 4 2 2 4 5 3 5 3 1 1 5 1 1 4 2 1 1 1 1 1
CLASSE MEDIA 2009 2,7 2,0 2,0 2,0 2,0 2,0 2,0 2,5 2,5 2,5 2,5 2,6 2,7 2,8 2,8 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,5 3,5 4,0 4,0 4,0 4,0 5,0
Fonte: ARPAM – Elaborazione Legambiente Marche
2010 2,0 2,0 2,0 2,0 2,0 2,0 2,0 2,3 2,5 2,5 2,5 2,6 2,7 2,8 2,8 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,5 3,5 4,0 4,0 4,0 4,0 5,0
GIUDIZIO Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono Buono/Sufficiente Buono/Sufficiente Buono/Sufficiente Buono/Sufficiente Sufficiente/Buono Sufficiente/Buono Sufficiente/Buono Sufficiente/Buono Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente/Scadente Sufficiente/Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente Pessimo
Terra nostra/News 15 gennaio 2012
Storie di ordinaria amministrazione
Brevi
La Repubblica delle Banane
Fermo
a cura di Loredana Tomassini
Un’enorme struttura abbandonata al degrado, padiglioni desolati, presenze evanescenti ed echi delle voci e dei suoni che un tempo l’animavano. E c’è chi giura di aver visto aggirarsi lì dentro, beffardo, il fantasma di Mary Poppins che canta: “Con un poco di zucchero la pillola va giù…”. Ma lo zucchero non c’è più e resta l’amaro di tante chiacchiere, di tante proposte pericolose e dense di interessi poco chiari: centrale a biomasse, Ned Silicon, tutta roba pericolosa a cui la vecchia amministrazione faceva l’occhiolino. Di che parliamo stavolta? Di occasioni perdute: per interessi, per incompetenza, per cecità, per dispetto. E la ex Sadam (foto) è una di queste situazioni ricevute in eredità dall’attuale amministrazione, e che adesso guarda caso l’opposizione vorrebbe vedere risolte in quattro e quattr’otto. A parte quelle di cui sopra, idee più o meno fantasiose per l’ex Sadam non mancano: facciamoci l’Ospedale nuovo (proposta dell’IDV); o utilizziamola per finalità ambientali, ricreative e sportive e per un centro di ricerca nel campo della robotica (proposta di Di Ruscio). Ma no, quale Ospedale, dice Raccichini dell’UDC: facciamoci un’area multifunzionale con Centro Congressi, per concerti, fiere, nani, trapezisti e ballerine. La verità è che la colpa dell’immobilismo circa il futuro dell’ex Sadam è di tutti, forze politiche e comitati vari: mai fatto un comitato tecnico serio per studiare una soluzione davvero possibile. Anche se, recentemente, il sindaco Brambatti ha incontrato le rappresentanze sindacali e si è impegnata a concertare un incontro con l’amministratore della Eridania Sadam perché receda almeno dalla decisione di non richiedere la cassa integrazione in deroga per il 2012. Intanto, i disoccupati della ex Sadam accendono moccoli, o li tirano… Altra occasione perduta: la terza corsia
autostradale. Anch’essa, dell’era amministrativa Di Ruscio. Non l’ha voluta! Si è opposto! Ma perché, santodìo? Perché si sarebbe “mangiata” il territorio. Fosse vero: il territorio se l’è mangiato e seguita a mangiarselo il cemento. Quello dell’edilizia selvaggia che ha devastato la nostra costa e l’immediata adiacenza collinare. O magari si sono opposti fieramente quelli che avevano cointeressenze a terreni edificabili tra Lido e San Tommaso. Eppoi, Torre di Palme: la terza corsia ne avrebbe danneggiato il panorama! Ma più danneggiato di così? Affacciatevi al Belvedere: a parte l’attuale autostrada, la Nazionale, la Ferrovia, i dilaganti camping, non si è avuto scrupolo di aggiungere la devastazione del deposito di sabbia, distruggendo un habitat naturalistico, l’unico rimasto. E anche quella fu un’operazione con molte ombre. Adesso si parla di ripristinare l’habitat con un Parco acquatico: ci torneremo sopra, perché anche qui le ombre si sprecano. Tornando alla terza corsia: lungi dall’arrivare ad Eboli (ma questo può farlo solo Cristo) si è fermata a Porto Sant’Elpidio dove, attorno al nuovo casello, germoglierà il cemento selvaggio. C’è già chi se la ride, come quei due del terremoto de L’Aquila. Proseguiamo. Nuovo governo Monti. Appena insediato si è chiesto: cosa fare per risparmiare un po’? Risposta ovvia: cominciamo a tagliare gli Enti inutili. Deve aver saputo quanti ce ne sono da noi: Cosif, ATO, Comunità Montane, Consorzi di Bonifica, c’è l’imbarazzo della scelta. E’ successo niente? Ancora no. Anzi, ferma(na)mente no. E chi si sogna di schiodarsi dalla poltrona? Ancora: gli ISC, Istituti Scolastici Comprensivi, che passeranno da 22 a 16. Perché? Per la Legge 111 del 2011 che stabilisce che occorrono almeno 1000 alunni perché gli ISC possano esistere, essere autonomi e avere un dirigente scolastico. Bastava mettersi d’accordo
CHI PORTA UN AMICO TROVA UN TESORO
Novità per i parcheggi a pagamento
tra realtà territoriali limitrofe. E invece no: è cominciata la guerra dei sindaci, dei presidi e degli insegnanti. Tutti a difendere il loro campanile. E adesso si attaccano. Terminiamo con la Sutor: gloria sportiva del territorio a livello nazionale. Tutti se la sarebbero tenuta stretta, no? Beh, è stata costretta ad emigrare ad Ancona: la decaduta amministrazione sangiorgese gli ha posto condizioni di gestione talmente insostenibili (come i costi del PalaSavelli) che non hanno lasciato scelta alla società. Ad Ancona ha trovato braccia aperte. Addio gloria del territorio. Il seguito, alla prossima puntata.
Rivoluzione per i parcheggi a pagamento a Fermo. Rispetto al passato l’efficacia dei controlli da parte degli ausiliari del traffico migliorerà, così come la garanzia di riscossione dell’eventuale multa in tempi brevi. Ogni ausiliare è ora dotato di cellulare palmare (via dunque i tradizionali blocchetti) e stampante, strumenti questi capaci di fotografare la targa dell’auto in sosta e la posizione nel parcheggio. Ciò al fine di evitare possibili giustificazioni dell’automobilista interessato. Di più: il nuovo sistema garantisce una comunicazione più rapida della trasgressione e tempi più stretti per la riscossione dell’importo dovuto. L’Asite conta in tal modo di recuperare circa trenta/quarantamila euro di parcheggi non pagati ogni anno a fronte di un investimento di circa 5.000 euro. Per il 2012 restano invariati i costi delle soste a pagamento. È possibile risparmiare nei parcheggi di Piazzale Carducci e Viale Vittorio Veneto attraverso l’abbonamento a 85 euro per 3 mesi, 160 euro per 6 mesi o 300 euro per un anno.
Azienda Informa/Elisa Marcaccio Come affrontare definitivamente il “problema cibo” La ricerca scientifica dice che diversi sono i fattori che influenzano il peso corporeo: i fattori genetici (5%), ambientali (30%) socio-culturali (35%) ed individuali (5%). Per i fattori genetici possiamo fare ben poco, ma ricordiamo che incidono per un solo 5%, su quelli ambientali, socio-culturali ed individuali invece possiamo fare molto, portando alla luce i comportamenti problematici, le abitudini errate, le convinzioni sbagliate, tutto questo attraverso la riabilitazione alla percezione dei segnali corporei come fame e sazietà e ad una rieducazione alimentare che porti ad una autonomia di fronte al cibo che non sarà più un problema ma una semplice questione da affrontare e risolvere con tutta tranquillità cinque volte al giorno ed, insieme ai chili di troppo, avremo smaltito anche l’insicurezza, l’ansia e il disagio. Il nutrizionista affronta il problema in modo diverso, quindi non più diete fortemente ipocaloriche con riduzione del consumo di energia, perdita di massa muscolare, alterazione dei segnali di fame e sazietà e nevrosi da semidigiuno, ma programmi nutrizionali personalizzati che mirino al cambiamento di abitudini alimentari sbagliate e diano al paziente la capacità di proseguire la nutrizione in modo corretto ed adeguato per tutta la vita.
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Sanità/News 15 gennaio 2012
area vasta n.
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SEDE AMMINISTRATIVA: FERMO Via Zeppilli n. 18
Segreteria Direzione tel. 0734.6252015 fax 0734.6252019 e-mail: segreteria.asl11@asl11.marche.it
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a migliorare la sanità del nostro territorio DONATORE
Ditta Pfizen Italia S.R.L. Roma Ditta Gambro Hospal S.P.A. Bologna Fondazione Cassa di Risparmio Bisconti Maria e Quattrini Manfredo e Angelo Ditta Estor S.P.A. Pero (Mi)
DONAZIONE
Supporto e Potenziamento del Centro Antifumo Armadietti per spogliatoi pazienti Progetto “ Sviluppo della neonatologia” N. 2 ventilatori e n. 4 tavolini
N. 4 carrelli per trasporto materiale per dialisi e n. 1 carrello per medicazioni attrezzato per il posizionamento di CVC Oblazione quale ringraziamento per le cure e la professionalità Celi Vincenzina “Ambulatorio Amico” Ambulatorio delle Malattie Infiammatorie Ass.ne Onlus Amici Marche croniche dell’Intestino” Trapano otologico per la chirurgia endoscopica nasale e per la Fondazione Cassa di Risparmio chirurgia dell’orecchio N. 500 copie di catalogo dei quadri fotografici già donati alla Persichini Remo Montappone UOC Oncologia Sutor Special Club Montegranaro Letto/Bilancia a lettura peso digitale, piano rete 4 sezioni tripla articolazione motorizzata Lamponi Marco e Gismondi Enrico N. 10 televisori 32” e Gisella “Ambulatorio specialistico territoriale di Gastroenterologia, FisioDitta Nycomed patologia digestiva ed Endoscopia con capsula” Intervento di impianto cocleare Casa per Sordomuti “Pia Casa Ferruccio Falconi” Sant’Elpidio a Mare Abbonamento per l’anno 2011 alla rivista scientifica PDI (PeritoDitta Baxter S.P.A. Roma neal Dialysis International) Ditta Pierre Fabre Pharma S.R.L. Sostegno al progetto per la fornitura ai pazienti oncologici ed ai familiari di un’assistenza ed un supporto emotivo e psicologico Milano nelle varie fasi della malattia Poltrona infusionale meccanica Ditta Msd Italia S.R.L. Roma Fluoroscan: portatile per radioscopia Fondazione Cassa di Risparmio N. 1 videolaringoscopio Pentax AWS, n. 10 videoscopio Ambu Ditta Solgas S.U.R.L Fermo aScope, . 1 monitor Ambu aScope, n. 10 maschere Ambu Aura I, un Sistema Tele Pack completo di fonte luce, telecamera con zoom, monitor e sistema di archiviazione immagini su PCMCIAMEMORY CARD 64 MB Progetto “ Epidemiologia e gestione ambulatoriale delle Malattie Ditta Area Qualità S.R.L. Milano Digestive : Malattie infiammatorie Croniche Intestinali ed acido correlate” Oblazione Onlus A.I.D.O. In Nome dei 4 Rotary del Fermano Banca Popolare di Ancona
Acquisto di netbook portatili
Ditta Mosca S.R.L. Macerata Ditta Janssen Cilag S.P.A. Cologno Monzese Associazioni Commercianti “Botteghe Mu’” Fondazione Cassa di Risparmio
Acquisto di Personal Computer con Sistema Operativo Windows 7 Monitor Multiparametrico Pitagora N. 5 televisori 22”
Progetto “Disfunzioni maschili e femminili del pavimento pelvico con annessa educazione sanitaria dedicata”: Acquisto apparecchiature mediche Borsa lavoro per il progetto “ Screening visivo del bambino e allo Fondazione Cassa di Risparmio studio delle patologie del cristallino, in particolare della cataratta, con l’utilizzo di lenti intraoculari di nuova generazione” Raccolta Fondi Spettacolo al Teatro n. 6 tevisori e relative staffe di Monterubbiano, Gruppo Musicale “Tracce d’autore” n. 1 albero di natale Ditta Torresi Piante e Fiori poltroncine Rotary International Distretto 2090 - Club Alto Fermano Sibillini di Servigliano
TOTALE
VALORE €
BENEFICIARIO
5.000 Distretto 2 UOC Nefrologia e Dialisi
2.250 20.000 UOC Pediatria
DETERMINA
n. 162
30/11/11
n. 116
14/11/11
n. 98
09/11/11
Centro Hospice
n. 23
25/10/11
UOC Nefrologia e Dialisi
n. 12
19/10/11
430 2.350 700 UOC Oncologia 15.000 50.000 600 2.000
n. 13
19/10/11
UOC Gastroenterologia
n. 724
23/09/11
UOC Otorinolatringoiatria
n. 710
19/09/11
UOC Oncologia
n. 703
15/09/11
UOC Oncologia
n. 649
11/08/11
Centro Hospice
n. 648
11/08/11
UOC Gastroenterologia
n. 578
14/07/11
UOC Otorinolaringoiatria
n.568
13/07/11
UOC Nefrologia e Dialisi
n. 494
20/06/11
UOC Oncologia
n. 472
16/06/11
n. 473
16/06/11
n. 554
16/06/11
Dipartimento di Emergenza
n. 464 e n. 463
15/06/11
UOC Gastroenterologia
n.358
16/05/11
n. 347
11/05/11
n. 314
24/04/11
3.500 3.000
20.000 300
5.000 3.538 UOC Gastroenterologia 94.400 UOC Ortopedia
25.000 3.000 UOC S.T.D.P (Servizio Territoriale Dipendenze 300 Patologiche) UOC Igiene degli Alimenti 1.530 di Origine Animale 700 UOC Cardiologia
n. 171
10/03/11
UOC Nefrologia e Dialisi
n. 68 1
02/02/11
UOC Oncologia
n.66
02/02/11
UOC Sevizio Recupero e Riabilitazione Funzionale
n.1052 31/12/10 (avviata nel 2011)
UOC Oculistica
n.1052 27/07/10 (avviata nel 2011)
UOC Pediatria
n.282 del 28/12/11
28/12/11
UOC Patologia Clinica
n.281 del 28/12/11 n.283 del 28/12/11
28/12/11
4.320 975 15.000 35.000
1.850
UOC Oncologia
1.600
317.343
28/12/11
Terra nostra/News 15 gennaio 2012
Punto per punto i progetti e le opere realizzati dall’ente
Il 2011 della Provincia di Fermo di Francesca Pasquali
Giunta al giro di boa, l’Amministrazione provinciale fa il punto sullo stato dell’arte, tirando le somme di quanto fatto nell’anno da poco concluso. Indichiamo, settore per settore, i principali interventi realizzati e quelli in via di realizzazione. SOMMA URGENZA L’evento (negativo) per cui il 2011 sarà ricordato nel Fermano è stato l’alluvione che, nel marzo scorso, ha colpito queste zone. I 30 interventi di messa in sicurezza dei fiumi ed i 66 di messa in sicurezza delle infrastrutture viarie sono costati all’ente 13 milioni 150 mila euro. VIABILITÀ Sui circa 850 km di strade provinciali sono stati effettuati interventi di asfaltatura, consolidamento e miglioramento viario per un totale di 6 milioni 853 mila euro. EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA Sono stati assegnati, per scorrimento di graduatoria, 7 buoni casa per 180 mila euro. EDILIZIA SCOLASTICA La Provincia dispone di 17 plessi scolastici distribuiti su 9 Comuni. Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre che di bonifica e rimozione di amianto, sono costati 1 milione 800 mila euro. Ulteriori 994 mila euro saranno utilizzati per la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico delle scuole di Fermo, Montegiorgio, Altidona, Pedaso e Monte San Pietrangeli. GENIO CIVILE E’ stato firmato l’accordo di programma Mattm-Regione Marche per la programmazione ed il finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico. Sono stati approvati i progetti definitivi di
INRCA di Fermo Spesso, si è portati a pensare che l’anziano sia asessuato o privo di desiderio o totalmente disinteressato alla vita sessuale. Non c’è nulla di più errato in tale credenza. Anche in questa fase della vita, la sessualità rappresenta un fattore importante dell’affettività. Indubbiamente, l’avanzare dell’età porta con sé variazioni sul lato fisiologico, anatomico e funzionale. Ma queste modifiche non dovrebbero rappresentare un motivo di rinuncia alla relazione sessuale. Purtroppo la società etichetta spesso gli anziani anche su questo aspetto, fino a condizionarli. Il bisogno di affettività è spesso influenzato da condizionamenti e pregiudizi sociali, psicologici, religiosi e culturali che ruotano intorno all’invecchiamento. È noto che spesso l’anziano rinuncia all’attività sessuale per non incorrere nella paura dell’insuccesso, della frustrazione e della sconfitta personale. Ciò può portare ad avere un’immagine di sé negativa, con la tendenza all’abbassamento del tono dell’umore e al decadimento fisico. Invece, come in qualsiasi altro periodo della vita, anche in età matura si ha bisogno di amare, di essere amati, di sentirsi oggetto di affetto ed attenzione. A causa dei numerosi pregiudizi che considerano la sessualità come sinonimo di giovinezza, sembra che le classi di età più avanzata ne siano escluse. Ciò non è affatto vero, sebbene nella terza età il modo di fare l’amore può cambiare rispetto al passato.
7 interventi nei Comuni di Altidona, Fermo, Lapedona, Monsampietro Morico, Montefortino e Torre San Patrizio, per 2 milioni 900 mila euro. AMBIENTE ED ENERGIA Per incrementare il servizio di raccolta differenziata sono stati impiegati 437 mila euro, con cui si sono finanziati anche i progetti per la realizzazione di due centri del riuso, a Porto Sant’Elpidio e Fermo. LAVORO E FORMAZIONE Il Fondo Sociale Europeo metteva a disposizione, dal secondo semestre 2009 al 2013, 10 milioni 215 mila euro. Di questi, circa 6 milioni sono già stati utilizzati, tra l’altro, per borse di studio per diplomati e laureati e per la creazione, attraverso il Progetto Colombo, di 33 nuove imprese. PUBBLICA ISTRUZIONE E CULTURA I 250 mila euro per l’Euf (Ente Universitario del Fermano), l’Audioteca provinciale di Fermo, la Fototeca provinciale di Altidona, le rassegne Piazze d’Estate e Teatri d’Inverno, le rassegne bandistiche e corali provinciali, i lavori di restauro di Casa Licini a Monte Vidon Corrado (300 mila euro), il Centro Shoah/Razzismo a Servigliano (130 mila euro), la mostra Licini- Morandi a Monte Vidon Corrado e Fermo, il Premio Volponi, l’istituzione del Tavolo della Legalità sono alcuni degli interventi realizzati o in corso d’opera. POLITICHE SOCIALI Sono stati garantiti interventi assistenziali a 24 persone con disabilità sensoriale ed interventi socio-assistenziali a minori riconosciuti dalla sola madre. E’ stato inoltre sviluppato il progetto “Giovani di Marca”, cofinanziato dalla Provincia per 76 mila euro. AGRICOLTURA E’ stato approvato dalla Regione Marche il Progetto integrato territoriale (Pit) provinciale che mette a disposizione
1 milione 600 mila euro per la promulgazione di bandi ed il progetto definitivo per la valorizzazione territoriale (1 milione 800 mila euro destinati ai Comuni di Carassai, Monte Vidon Combatte ed Ortezzano). POLITICHE COMUNITARIE Il servizio di informazione sui finanziamenti europei, nazionali e regionali ed il progetto Eurociss, che ha ottenuto un finanziamento di 33 mila 750 euro, sono i principali interventi in questo settore. E per l’anno da poco iniziato? Molti gli interventi in programma per le grandi opere infrastrutturali: dal completamento del Ponte dell’Annunziata sul Chienti con la realizzazione di una rotatoria, ai lavori sull’Alta e Bassa Valdaso, dalla variante Molini-Girola alla circonvallazione di Amandola. L’edilizia scolastica vedrà la ristrutturazione dell’edificio ex Sacconi, l’adeguamento antincendio degli edifici scolastici, il primo stralcio dell’ampliamento del Liceo Scientifico di Montegiorgio, il secondo stralcio per l’ampliamento dell’ex Padiglione di Chimica. Nel corso del 2012 la Provincia approverà il PTC, il Piano di Protezione Civile ed il Piano faunistico. Per quanto riguarda l’innovazione tecnologica, nelle piccole e medie imprese si prevede l’investimento di circa 2 milioni di euro. Il “Progetto Fiumi” prevederà la sistemazione della foce dell’Aso ed il secondo stralcio della sistemazione idraulica e del recupero ambientale dell’Ete vivo. È previsto il telerilevamento della situazione idrografica e l’installazione di una rete wireless free nei centri storici dei comuni. L’Ufficio decentrato di Amandola sarà potenziato e sarà aperto lo Sportello Europa. Particolare attenzione sarà dedicata alle tematiche sociali, con l’apertura a Fermo di una struttura residenziale per donne vittime di violenza, l’istituzione della Commissione di Pari Opportunità e la nascita della Consulta provinciale per l’Immigrazione.
IL SESSO HA ETÀ? A quali cambiamenti si va incontro frequentemente in età matura? I cambiamenti nella sessualità avvengono sia nell’uomo che nella donna, in modi diversi. Le persone vedono il proprio corpo cambiare e spesso avvertono un senso di insicurezza, che può diventare un ostacolo anche nella vita sessuale. Non sentirsi a proprio agio con la propria immagine può portare a vivere in maniera difficoltosa l’intimità. Non sempre è facile accettare il proprio corpo che cambia. Soprattutto per le donne, l’arrivo della menopausa e dei cambiamenti ormonali che conseguono, può portare a modifiche corporee come l’aumento del peso, lievi forme di incontinenza, o ad avvertire dolore durante i rapporti sessuali. Ma questo non deve rappresentare un ostacolo per le signore. La donna possiede la piena femminilità anche dopo l’arrivo della menopausa e non è giusto che rinunci alla propria vita sessuale. Anche gli uomini possono incorrere a volte in una riduzione del desiderio di fare l’amore, anche a causa della graduale diminuzione dei livelli di ormoni sessuali nel sangue. A volte possono verificarsi problemi di erezione, diminuzione del desiderio sessuale, abbassamento del tono dell’umore. Non è infrequente assistere ad un senso di isolamento che può sfociare nell’introversione e nella modificazione del rapporto di coppia. Spesso, l’assenza di un partner disponibile può
creare ostacoli al vivere serenamente la propria vita sessuale.
contraccettivi e la preoccupazione delle eventuali “conseguenze”.
Cosa dicono gli studi scientifici in questo senso? Fortunatamente, tante ricerche dimostrano che anche in età matura c’è una forte spinta a manifestare la voglia di rimanere attivi nel campo della sessualità. Vari studi scientifici evidenziano che una grande quantità di uomini e donne di età superiore ai 70 anni hanno una vita sessuale ricca e appagante. Nell’uomo e nella donna si assiste sempre più alla capacità di adattarsi ai cambiamenti che avvengono con l’avanzare dell’età, dimostrando che la vita affettiva può influenzare i cambiamenti fisici e psicologici. È importante avere ancora voglia di curarsi e di volersi bene, magari andando in palestra o frequentando luoghi di incontro con gli altri, per potere così continuare a piacere e piacersi. L’essere pensionati e disporre di più tempo libero significa anche dedicarsi ai rapporti con altre persone. Se c’è la salute e la presenza di un partner, anche le persone anziane riescono ad avere una vita sessuale soddisfacente: sebbene la frequenza dei rapporti possa diminuire, il piacere nel fare l’amore può diventare più alto. Si può dare spazio alla creatività inventando nuove modalità che siano fisicamente possibili. Si può quindi vivere la sessualità in maniera più serena e libera, senza il pensiero dei metodi
Come comportarsi? Ogni persona vive i cambiamenti dell’avanzare dell’età a modo proprio, accettando o meno la nuova situazione. Qualcuno l’accetta in modo sereno e naturale, altri reagiscono cercando degli “aiuti esterni”, come creme, cure ormonali, utilizzo di farmaci come il “Viagra” (da non utilizzare mai senza adeguata prescrizione medica!). Non esiste un manuale di comportamento. Il modo giusto è quello di vivere la propria sessualità in maniera naturale, senza vergogna, paura o senso di inadeguatezza.
Dr. Cinzia Giuli Psicologa, consulente sessuologa INRCA di Fermo
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Terra nostra/News 15 gennaio 2012
Fermano/Ponte di legno tra Pedaso a Marina di Campofilone
Nuova passeggiata sul mare di Alessandro Sabbatini
Sono in fase avanzata i lavori di un nuovo collegamento pedonale e, ancora in parte, ciclabile da Marina di Campofilone a Pedaso e viceversa. Lavori che, una volta ultimati, consentiranno di passeggiare comodamente lungo un percorso di circa quattro chilometri a pochi metri dal mare, evitando così di percorrere la trafficata Strada Statale Adriatica. Recentemente è stato realizzato un ponte in legno lamellare sia pedonale che ciclabile che collega i due comuni rivieraschi superando così il fosso a confine. Una struttura, questa, fondamentale per la realizzazione della passeggiata, vero cuore nevralgico del progetto.
Nella zona di Marina di Campofilone è stato già posizionato un nuovo pennello a protezione del ponte e sistemato un passaggio all’altezza di Casa de Mar con il taglio della scarpatella della ferrovia. Inoltre è stata effettuata la risistemazione del percorso da Marina di Campofilone a Pedaso che a breve sarà illuminato. Nel tratto pedasino è stato completato il segmento dal Villaggio Tibiceco al centro di Pedaso con la realizzazione della passeggiata in cemento disattivato (sorta di breccia bloccata col cemento) e l’illuminazione del tracciato. I lavori, ci spiegano dall’ufficio tecnico del Comune di Pedaso, sono dunque in fase avanzata e verranno ultimati entro l’inizio della primavera, rendendo così la nuova passeggiata fruibile al pubblico.
Brevi Torre San Patrizio
Il costo del progetto, cofinanziato in conto interessi dalla Provincia e delle Regione Marche, è di circa 500.000 euro èd è a carico del Comune di Pedaso ma rimborsato dal Comune di Campofilone per le opere che insistono nel proprio territorio. Con questo intervento si preparerà il futuro collegamento tra Marina di Campofilone e Cupra Marittima e quindi con la lunga pista ciclabile che, da Cupra, arriva a Porto d’Ascoli. Insomma, in un futuro neanche troppo lontano, si potrà partire da Pedaso in bici e, percorrendo una suggestiva pista ciclabile di circa venti chilometri, arrivare a poche centinaia di metri dal fiume Tronto e dal confine con l’Abruzzo.
I bimbi… Sotto la Torre Proseguono gli incontri della rassegna “Sotto la Torre” dedicata ai bimbi dai 5 ai 10 anni con lo scopo di avvicinare i più piccoli al piacere della lettura, all’universo della fantasia e delle emozioni coinvolgendoli. Prossimi appuntamenti il 15 gennaio, 26 febbraio, 18 marzo e 15 aprile, sempre alle ore 16 al Teatro comunale di Torre San Patrizio. Ingresso gratuito.
Fermo
Nuova sede per il veterinario Dal 5 gennaio i Servizi Veterinari e Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’Area vasta n. 4 si sono trasferiti in Via Zeppilli 18 (ex sede dell’Agenzia delle Entrate). Tel. 0734.6252847 – 2848 – 2913
Fermo e P.S.Giorgio/Toponomastica spiegata ai ragazzi
Recuperando il nostro passato Chi Siamo: Fit-Ergos è una struttura nata per gestire attività di Prova, analisi microbiologiche accreditate ACCREDIA nel settore Alimentare ed Ambientale ed offre corsi di formazione e aggiornamento per tutte le figure del settore agroalimentare.
Il Laboratorio Amico (L.A.) è una iniziativa nata da Fit-Ergos che coniuga la
scientificità analitica di un Laboratorio con lo spirito di divulgazione in modo semplice di concetti spesso ritenuti difficili e con la vicinanza ed assistenza alle aziende del Fermano; per questo Amico. L.A. si articola su una serie di Eventi a tema, su un Percorso di Formazione Permanente, sulla organizzazione di momenti di scambio e confronto specifico. Con L.A. favoriamo la comunicazione lungo la filiera fra tutte le sue componenti. Potranno usufruire dei servizi del L.A.: Aziende, Enti, Liberi Professioni, Neolaureati, gli OSA, etc.
INCONTRO CON LE AZIENDE E CONSULENTI DEL SETTORE AGROALIMENTARE
Evento Gratuito
PROGRAMMA: · Presentazione del programma formativo FIT, in collaborazione con CSQA, per il primo semestre 2012 · Recente e futura evoluzione legislativa comunitaria : revisione del pacchetto igiene informazione al consumatore – allergeni – affermazione del principio di Risk Assessment e shelf life dei prodotti · Verifiche ufficiali ed autocontrollo · Evoluzione degli standard privati : IFS – BRC – GFSI · La serie delle ISO 22000: stato dell’arte e prospettive · Esigenze dei canali commerciali ed integrazione con le esigenze del controllo ufficiale DURATA: 3 Ore SEDE: Hotel IL CAMINETTO Lungomare Gramsci, 365 - Porto San Giorgio DATA: 03 Febbraio 2012 ore 16.30 A termine dell’evento verrà rilasciato un Attestato di Partecipazione Verrà inoltre offerto un rinfresco ai gentili ospiti È necessaria comunicazione di partecipazione entro venerdì 27 gennaio 2012
Corsi FIT-Ergos/CSQA 2012
Sicurezza Alimentare • Valutatori Interni di Sistemi di Autocontrollo Haccp • La nuova versione dello standard GSFS IUSSUE 6 e la futura version 6 dello standard IFS: guida pratica per la gestione dei cambiamenti introdotti • Valutatori Interni di Sistemi di Gestione per la Qualità UNI EN ISO 9001:2008 riconosciuto AICQ SICEV • Valutatori Interni di Sistemi di Gestione per la Sicurezza Alimentare: UNI EN ISO 22000:2005 + Pacchetto 22000 nuovi orientamenti Commissione Europea • L'informazione al consumatore: etichettatura e pubblicità dei prodotti alimentari + i profili di responsabilità e le sanzioni a carico dell'industria alimentare
Packaging • Guida alla stesura e comprensione delle dichiarazioni di conformità
Ponzano di Fermo • Viale Trieste,10 Tel. 0734.636875 • Fax 0734.633468 www.fit-ergos.org • amministrazionefm@fit-ergos.it
Chi era Giacomo Matteotti? E Annibal Caro? E perché piazze e strade sono state dedicate a date come quella del 4 novembre? Il Circolo del Cinema “Metropolis” di Porto San Giorgio porta avanti dal 2005 un progetto per le scuole denominato GIG - Guardaingiro, all’interno del quale quest’anno è stato creato un filone riguardante la toponomastica, vale a dire “l’insieme dei nomi attribuiti alle entità geografiche ed il loro studio storicolinguistico” (fonte: Wikipedia). L’Istituto Comprensivo Nardi di Porto San Giorgio e i vari plessi delle Scuole Medie di Fermo (Betti-Fracassetti e Da Vinci) non si sono fatti sfuggire questa importante occasione per una conoscenza e, soprattutto, un recupero di un passato storico, sia locale che nazionale, poco approfondito. “Lo scopo di questo itinerario - spiega Andrea Cardarelli del Circolo Metropolis - è evidenziare soprattutto i cambiamenti sociali, politici ed economici che hanno
interessato le nostre città: conoscere il perché una via ha quel nome, indagare sulla toponomastica delle contrade come chiave di lettura del territorio e della vita dei suoi abitanti (disposizione, struttura dei nuclei abitativi, luoghi pubblici e privati) e sull’architettura degli edifici (materiali, tipologia) per capire anche come l’ambiente ha influenzato i primi abitanti nelle scelte costruttive e, a sua volta, come l’uomo ha modificato l’ambiente a suo favore. Avere di fronte la realtà urbana permette di considerare, nello sviluppo storico, un’unità nel fluire del tempo poiché attraverso le identità del luogo si possono cogliere le varie trasformazioni. In più, è anche uno strumento utile per l’orientamento”. Il progetto, che si svilupperà da gennaio a maggio, oltre ad un evento conclusivo in cui i ragazzi faranno da veri e propri ciceroni alla cittadinanza, prevede anche la realizzazione di un dvd. (Andrea Braconi)
Falerone/I Bottoni aprono due negozi in centro
Una famiglia in controtendenza Quando, lo scorso dicembre, gli organizzatori del mercatino natalizio erano alla ricerca di stanze e locali dove disporre le merci in vendita, c’è stato solo l’imbarazzo della scelta. Una fila indistinta di serrande abbassate, a ricordare che in un piccolo paese, andati in pensione i vecchi proprietari, figli o eventuali acquirenti non ci pensano proprio a rilevare le attività commerciali del centro storico. C’è un però. Quello che state leggendo non è il solito articolo carico di lamentele e di autocommiserazioni. Qui si vuole dare una buona notizia, e parlare della famiglia Bottoni che, nel cuore di Falerone, ha deciso di investire non una, bensì due volte. Ma andiamo con ordine. Circa un anno e mezzo fa, una delle tante serrande abbassate è stata finalmente ritirata su. “Quando ho lasciato la scuola – ci spiega Alice, titolare dell’edicola-tabaccheria in Piazza della Concordia – i miei genitori non volevano che me ne restassi a casa. Hanno pensato di aprire questa attività, creandomi così un lavoro”. Una scelta azzeccata che ha risposto alle esigenze di molti cittadini, soprattutto di quelli che, non potendo spostarsi in macchina, erano costretti a rinunciare, per esempio, al piacere di leggere un giornale o di fare le parole crociate. Alice, che adesso ha quasi vent’anni, è aiutata dai genitori nell’organizzazione e nella gestione del negozio. “Non è facile come sembra – ci dice – a volte arrivano persone molto esigenti, ma non mi posso lamentare”. Tra un discorso e l’altro ci dà anche qualche informazione sui gusti dei clienti. Scopriamo così che gli uomini acquistano soprattutto quotidiani e le donne riviste; mentre non ci sono grandi differenze di genere per quanto riguarda le sigarette. I Bottoni, però, non si sono fermati. Poco prima di Natale hanno aperto anche una piccola merceria, proprio di fianco all’edicola. Altra attività di cui in paese si sentiva la mancanza, visto che la più vicina si trova a Servigliano, a più di tre chilometri. (Francesca Pasquali)
Cultura/News
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15 gennaio 2012
Piccola galleria degli “eccellenti” nostrani
Pierluigi Savini: un Artista scomodo per scelta di Loredana Tomassini
Questa volta tocca allo schivo (per non dire scorbutico) Pierluigi Savini, un altra delle “eccellenze” nostrane costrette alla penombra: pittore? Anche, ma dati i suoi infiniti modi e mondi di esplorazione, meglio definirlo Artista: l’artista più rappresentativo di Fermo, con buona pace di chi si crede meglio di lui. Per capirci: è quello che, secondo una sbrigativa cronista locale, ha esposto un “lenzuolo” alla collettiva natalizia del Mercato Coperto. Ecco, sono queste le cose che fanno in…dignare il Savini. Perché si è liquidata così, superficialmente, la “creatura-creazione” cui tiene di più: il Dodecaedro, struttura lignea di considerevoli dimensioni attraversata simbolicamente da un drappo-scultura ricoperto d’oro o, meglio, d’orone, perché Savini, da vero artista restìo alla mercificazione, è povero. Ma cosa pretende il Savini? Almeno che si sappia qualche principio di geometria, se non di filosofia. Bastava Wikipedia: “Il dodecaedro regolare è un poliedro con dodici facce a forma di pentagoni regolari che si incontrano in ogni vertice a gruppi di tre. E’ uno dei cinque solidi platonici a ciascuno dei quali associò un elemento: al dodecaedro fu assegnata l’”etere” o “quintessenza” che componeva i corpi celesti e l’anima. Secondo il filosofo, il cosmo aveva la forma del dodecaedro”. Dai filosofi dell’antichità, fino al Rinascimento e oltre, tutti lo hanno studiato, tanto che perfino Salvador Dalí, nell’Ultima Cena, ambienta la
scena all’interno di un dodecaedro. Capito cos’è ‘sto “lenzuolo”? A proposito, per la cronista locale diremo che Dalì è quello degli orologi “mosci”, Picasso quello delle vacche agonizzanti e De Chirico quello dei manichini. Ma torniamo al M° Savini: si scopre il sacro fuoco al primo anno della Scuola d’Arte di Fermo. Poi, Accademia a Firenze e studi e frequentazioni artistiche e culturali a Milano. E nel lontano 1970 ha cominciato il suo percorso: in due stanzine in affitto sopra i tetti di Fermo. Lì è iniziata una ricerca che non si è mai fermata, perché solo i presuntuosi a un certo punto credono di essere arrivati. E nelle due stanzine cominciò un via vai di gente, giovani soprattutto, che “ricercava” come lui: erano gli anni delle contestazioni e dei rivolgimenti politici e culturali, anni tremendi; e lì, nelle stanzine, si è cominciato a cercare di dargli un senso e un linguaggio. Insieme. E in quell’insieme c’erano personaggi che Personaggi sarebbero diventati e che lo sono tutt’oggi. Ancora oggi tenuti ai margini. Vedi quel Luigi Maria Musati di cui abbiamo già parlato, vedi Sandro Del Zozzo. Un sodalizio per allargare alla città imbalsamata un altro concetto di cultura e di arte: ad esempio, le mostre di Savini servivano da contenitore al lavoro teatrale di Musati. Fu difficile aprire un varco in quel muro di gomma fatto di certi “signori” della cultura e della politica cui dava fastidio il fatto che Savini e i suoi stravolgevano il senso della storia e del fare cultura, in contrapposizione alla
putrefatta cultura borghese. Far riflettere e pensare, soprattutto i giovani: era, ed è, un fatto grave, che non si può né permettere né perdonare. Comunque sia, si va avanti: prima una mostra/spettacolo su Jacobello del Fiore, targata Savini/Musati. Un lavoro incentrato sulla “persona” Jacobello, con i contorni storici dell’epoca: piuttosto agitati, pieni di antipapi, con l’Italia percorsa da lotte intestine. Un’operazione rivoluzionaria e destabilizzante. Perché, dice Savini con la consueta diplomazia, i politici di allora erano dei vecchi babbioni duri da schiodare da certe sedimentazioni pseudoculturali e la gente era disorientata, anche se subiva il fascino della novità. Ma avanti, senza esitazioni: la Riforma, un lavoro su Lutero con una mostra a Berlino; Kafka, per il centenario della nascita; la famosa Apocalisse, realizzata grazie all’aiuto della Curia, dopo due anni di bla bla e (ma va’?) di incazzature coi politici di allora. L’ultima grande mostra nel ’97, alla Mole Vanvitelliana di Ancona sul Sepher Yetzirà e la mistica ebraica. E via via, sempre esplorando, fino ad oggi: sempre in penombra. Scelta o difficoltà di comunicazione? Chi lo conosce, non ha dubbi: Savini non è un fiore di tattica e strategia. Pubblicità? L’arte non ne ha bisogno. Mercato? Rovina l’arte e l’artista. I politici? “Non li sopporto, perché hanno l’arroganza del potere e io non sono un ruffiano. Ho sempre fatto quello che io ho voluto, ho trattato i temi scelti da me e dai miei amici”. Una scelta di
libertà frutto di una granitica convinzione: “Nel lontano ’68 ho fatto le mie scelte politiche e culturali. Soprattutto, quella di non frequentare il mercato e le gallerie, perché avevo capito che i galleristi non capiscono niente di arte, guardano solo la firma”. Vallo a smuovere. Ma coerente è coerente: siccome anche gli artisti mangiano, ha preferito sopravvivere con una vita da precario nell’insegnamento. Ma un sogno, una piccola vanità, ce l’ha pure lui: la realizzazione in bronzo del famoso “lenzuolo”, ovvero il Dodecaedro, da porre al centro di una rotonda all’ingresso della città. Il nuovo assessore Trasatti è propenso, il problema sono come al solito i soldi: “AAA – Urgono sponsor”. Intanto, Savini porta avanti con passione da 12 anni le “Conversazioni sull’Arte”, una serie di incontri settimanali in cui tratta anche argomenti più “pericolosi”: massoneria, mondo ebraico, cabala… Imperdonabile. E incorreggibile: “Rifarei le stesse cose. Certo, forse alcune opportunità giuste non me le farei scappare, ma tutto quello che ho fatto mi ha fatto crescere. Qualcuno riderà, ma a me non importa di quello che pensa la gente”. Lui è fatto così, per questo gli vogliamo bene. A ogni buon conto, io un Savini ce l’ho: hai visto mai che, postumo…?
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Cultura/News 15 gennaio 2012
Fermo/Intervista al Maestro Massimo Mazzoni
Il Conservatorio di Fermo apre al territorio Alla guida un grande artista di fama internazionale L’Università della musica spalanca le sue porte. Apre alla città e al territorio che così potranno scoprire e apprezzare le caratteristiche del prestigioso Conservatorio Pergolesi. E’ questo uno dei progetti, tra i più importanti ed ambiziosi, di Massimo Mazzoni da novembre 2011 direttore del Conservatorio Statale di Musica di Fermo. Eminente saxofonista di livello internazionale oltre che didatta di grande prestigio, il maestro Mazzoni è chiamato a suonare e tenere master classes anche nei Conservatori Superiori di Pechino, Lisbona, Marsiglia, New York, Strasburgo. Ha inciso numerosi CD ed ha rappresentato l’Italia ai Congressi Mondiali di Sassofono (Norimberga 1982), (Washington 1985),(Tokyo1988), (Valencia 1997), (Minneapolis 2003), (Lubjana 2006). Ora è alla guida della più importante istituzione musicale del territorio ed una delle più importanti della Regione. “È un impegno di responsabilità che mi assumo – ci dice con determinazione il neo direttore - Conscio delle difficoltà in cui vive oggi il settore artistico e musicale italiano, in particolar modo la formazione musicale in questa delicata fase di compimento della riforma, iniziata nel 1999 con la Legge 508 e ad oggi non ancora terminata.” Maestro, per i profani la musica è un mondo affascinante ma assolutamente misterioso. “Proprio per questo penso che il Conservatorio debba aprirsi alla città. Qui si studiano tutti gli strumenti, si va dai corsi pre-accademici per bambini di 7-8 anni ai corsi per i più grandi, fino al biennio e il triennio universitario. I ragazzi seguono i loro studi, la scuola media, le superiori, l’Università, e parallelamente anche i nostri corsi. Così hanno più opportunità nel mondo del lavoro.” Un doppio impegno, è dura. “La musica è meravigliosa ma occorre una grande passione. Servono costanza e sacrificio.” Già, passione e sacrificio. Ma una volta terminati gli studi? “Gli sbocchi naturali sono legati alla docenza. Le
Scuole Medie ad indirizzo musicale, i licei musicali... Anche in questo campo occorre inventiva. Ad esempio si può portare avanti un’attività concertistica, sia da soli che in gruppo, trovare un accordo con altri musicisti per inventarsi un lavoro.” E lei? A che età ha iniziato a suonare il sax? “A 13 anni frequentavo il liceo musicale a Fermo diretto dal professor Giostra. La mia passione è nata lì, poco più che bambino. Una passione forte. Mi sono diplomato al Conservatorio di Pesaro, all’epoca non c’era il Pergolesi di Fermo. Poi, per perfezionarmi, sono andato in Francia, a Bordeaux.” Una scelta coraggiosa. “Se il sax (come gli altri strumenti) ti prende non lo lasci più, saresti disposto a fare di tutto. E’ lì che ho conosciuto Lucy, la mia futura moglie, americana. Anche lei oggi insegna al Conservatorio di Fermo.” E’ tornato subito a Fermo? “No, ho insegnato a Perugia, Pesaro e Firenze, dall’89 sono a Fermo.” E adesso è direttore a Fermo. “È un impegno preso per il Conservatorio e la mia città, che mi hanno dato tanto. Le idee sono molte. Sono già state avviate le attività concertistiche organizzate con la Provincia, con il Comune di Fermo i rapporti sono numerosi (il presidente del Conservatorio è il sindaco Brambatti, ndr). Sono in cantiere alcuni concerti in vari centri. Importante è il gemellaggio con l’Orchestra giovanile norvegese. Un modo di far conoscere il nostro Conservatorio anche all’esterno. In maggio verranno a Fermo. Speriamo di ricambiare la visita. Un’altra importante occasione di incontro con la città è il concerto inaugurale dell’Anno Accademico. Si terrà il 2 marzo alle 21 al teatro dell’Aquila. Si esibiranno i solisti, l’orchestra e il Coro del Conservatorio. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare a questa grande festa della musica. E poi abbiamo l’audioteca provinciale messa a disposizione da Rodolfo Dini. Sono 12 mila pezzi fra
Cd e libri. Possono anche essere presi in prestito come in biblioteca.” Lei è uno dei più importanti sassofonisti al mondo. E’ stato ovunque. Ricordi particolari? “Uno dei primi master class a Pechino con un numero incredibile di allievi. Un’esperienza molto bella. Lì hanno un grande entusiasmo. E poi negli Stati Uniti. Ci vado spesso. Almeno una volta all’anno giro l’America con il mio quartetto di sax. Nel febbraio scorso siamo stati in Alaska, ad Anchorage. Da lì abbiamo preso un aereo per l’isola Kodiak. In quel posto lontano e freddissimo si è presentato un gruppo guidato da quello che sembrava un sacerdote ortodosso. Hanno eseguito la canzone Santa Lucia a cappella. Alla fine abbiamo scoperto che si trattava di un sacerdote di origini abruzzesi e che quei ragazzi erano americani con problemi di disagio giovanile, con la giustizia. Una comunità di recupero dove il recupero avviene con l’arte. Con la musica.” La sua più grande soddisfazione come musicista? “Gli oltre 80 brani scritti da compositori e dedicati a me. Al mio sax.” Maestro Mazzoni, perché studiare musica? “Oltre al piacere unico di suonare (bisogna assolutamente provare per credere!) perché aiuta a organizzarsi, darsi un metodo, predisporre il proprio tempo. Poi puoi anche non diventare un musicista, ma quell’insegnamento resta. E poi la musica è aggregazione, fare musica è come giocare in squadra. E’ sbagliata l’idea del musicista solista, bisogna sempre rapportarsi con gli altri. Anche con il pubblico al quale si possono regalare emozioni mentre i giovani musicisti si mettono alla prova. Per questo tra le mie priorità c’è quella di spalancare le porte del Conservatorio.” (Carmela Marani)
I Concerti del Conservatorio
Ingresso libero
I Giovedì in musica
Inaugurazione Anno Accademico
Concerto per la Settimana Santa
I Solisti e l’Orchestra
Giovedì 23 Febbraio Giovedì 22 Marzo Giovedì 26 Aprile Giovedì 24 Maggio
Orchestra e coro del Conservatorio “Pergolesi”
Orchestra e coro del Conservatorio “Pergolesi”
Orchestra e coro del Conservatorio “Pergolesi”
Auditorium Billè ore 21,15
Venerdì 2 Marzo
Sabato 31 Marzo
Teatro dell’Aquila ore 21,15
Cattedrale del Duomo ore 21,15
Lunedì 14 Maggio Teatro dell’Aquila ore 21,15
Cultura/News 15 gennaio 2012
Fermano/Verso la Giornata della Memoria
Quel 27 gennaio che cambiò la storia Quando il calendario è tiranno, non ci resta che… il web! Come nel caso della Giornata della Memoria, il cui programma di appuntamenti nel territorio, purtroppo, non è pervenuto in tempo utile presso la nostra redazione. Rispetto agli scorsi anni, quindi, meno spazio agli eventi ma senza rinunciare all’immancabile finestra sul significato del 27 gennaio, per ricordare (e ricordarci) come e perché è nata una legge - la n.211 del 20 luglio 2000 - che ha riconosciuto proprio in questa data, corrispondente all’abbattimento dei cancelli di Auschwitz nel 1945 da parte delle truppe russe, la Giornata della Memoria. Un’occasione, soprattutto per le generazioni più giovani, per attraversare idealmente la tragedia della seconda Guerra Mondiale, lo sterminio del popolo ebraico (la cosiddetta Shoah), le leggi razziali promulgate negli anni ’30 dalle dittature nazista e fascista, le persecuzioni, le deportazioni e lo sterminio di massa perpetrato in quegli anni. L’invito, quindi, resta quello di seguire gli aggiornamenti quotidiani sul sito www.corrierenews.it, per scoprire come e quando il Fermano, anche in questo 2012, dedicherà momenti di riflessione
ad avvenimenti che hanno profondamente segnato la storia dell’umanità. Il nostro magazine, inoltre, dedicherà particolare attenzione agli appuntamenti del 10 febbraio per il Giorno del Ricordo, istituito (come recita la legge n.92 del 30 marzo 2004) per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. (Andrea Braconi) www.corrierenews.it
La segnalazione Venerdì 27 gennaio MONTE URANO Cineteatro Arlecchino ore 21.30 proiezione del film “Vento di primavera” di Roselyne Bosch (Germania - Francia Ungheria 2010 - 115’) Il dramma dell’olocausto e della nera e lucida follia nazista nella Francia occupata, dove nella notte tra il 15 e 16 luglio del 1942 ben 13.000 ebrei furono arrestati nella sola Parigi. Vittime e carnefici compiranno da lì a poco il loro tragico destino. (Ingresso unico 5 euro / tel. 0734.840143 - 848723)
Moda/Il fazzoletto nel taschino DOVE VAI SE IL TABLET NON CE L’HAI! Molti avranno trovato sotto l’Albero di Natale un tablet. Ultimo ritrovato della tecnologia: una “tavoletta” (uno schermo touchscreen) che ci permette di navigare in internet, di scrivere testi, disegnare, leggere giornali e libri, visualizzare contenuti multimediali come foto, musica, film... e alcuni anche di telefonare! Un “ibrido” tra un telefono cellulare evoluto e un “mini computer” (gli obsoleti netbook!). Sicuramente un “oggetto” che ha in sé notevoli funzioni utili e permette di scaricarne altre, per aumentarne la fruibilità, direttamente da internet. Il Tablet nasce per assecondare le esigenze di manager o liberi professionisti di avere con sé “presentazioni” e lavori, magari in azienda o da clienti, evitando “il peso insopportabile” di un computer “portatile” e per avere la sicurezza di un costante aggiornamento su notizie e comunicati in tempo reale tramite un collegamento internet. Quindi caricati i propri lavori dal computer di casa al tablet, si e pronti per una nuova giornata di lavoro! Questa sorta di “lavagna elettronica” si presenta con schermi dai 7 fino ad arrivare oggi ai 10-11 pollici, con la possibilità di “collegarci” tastiere e magari “stampare senza fili” documenti utili per le riunioni di lavoro. Vi chiederete come mai ancora non abbia posto il mio immancabile “Ma”... Non potevo esimermi, tranquilli: vedendone sicuramente l’utilità per un professionista, spesso costretto a diversi spostamenti durante la giornata, la necessità di portare con sé “gli strumenti del mestiere” e comprendendo la piacevole possibilità di ridurre il “peso del bagaglio”, ciò che mi infastidisce è l’effetto “moda e ostentazione”. Sta aumentando in maniera esponenziale “la comparsa” di queste “meraviglie” nei caffè chic della nostra provincia, dove persone di ogni età invece di condividere un momento “di sana conversazione e socializzazione” sono chini sul loro “specchio magico” magari “socializzando” su Facebook! Non siate ridicoli: fino a 12-13 anni la Nintendo va bene, dopo... Alla prossima. (Gianpiero Lucchini)
Arte/Interessante vetrina per il nostro territorio
Artisti piceni alla Biennale
La Biennale d’Arte di Venezia rappresenta da oltre un secolo il più importante appuntamento dell’arte contemporanea mondiale. Dopo la chiusura dei battenti dei padiglioni regionali e di quello nazionale veneziano, l’attenzione si è spostata su Torino, prima capitale d’Italia. Nella città piemontese, infatti, scelta per celebrare degnamente la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, stanno esponendo, tra gli altri, una trentina di artisti piceni selezionati dallo storico dell’arte monterubbianese Walter Scotucci, collaboratore in quest’impresa di Vittorio Sgarbi e di Giorgio Grasso. Le loro opere sono visibili nella mostra allestita nella sala Nervi del palazzo delle esposizioni, inaugurata il 17 dicembre ed aperta fino al 30 gennaio, che rappresenta l’ultimo atto del “Padiglione Italia”. La cospicua presenza di artisti di casa nostra costituisce una bella novità, un motivo di orgoglio oltreché una grande riserva di talenti per il futuro, prova della creatività della nostra terra sempre feconda di artisti in ogni epoca. Tra i selezionati, Raffaele Jommi, Paolo Sistilli, Mario Vespasiani, Piergiorgio Asuni, Gabriele Ercoli, Gabriella Corsi Coppi, Alessandra Peloso, Patrizio Marcelli, Gino Gentile, Salvatore Fornarola, Paolo Capriotti, Luciano Alessi, Alessandra De Berardis, Vincenzo Massari, Rossella Faraone, Sandro Bartolacci, Alessandro Miola, Alvaro Verdecchia, Sandro Mori, Giampaolo Iulitti, Giuseppe Basili, Marisa Calisti, Ciro Stajano, Piero Principi, Antonio Rizzo, Ciro Maddaluno, Lorenzo Bruno, Luca Corrina, Grazia Cicchinè, Giancarlo Splendiani, Claudio Angelini, Albino Ripani e Diana Crocetti. Pur trattandosi di una categoria piuttosto eterogenea, essa ha come denominatore comune lo stretto legame con il nostro territorio. Il padiglione torinese si è rivelato un’imperdibile occasione per farsi conoscere, ma soprattutto un momento di ricognizione dell’arte nazionale, effettuato con lo scopo di cercare segnali distintivi della contemporaneità.
Il tuo messaggio personale...
Civitanova M./Il 29 gennaio la presentazione
Passato che ritorna: Donna Ferula Domenica 29 gennaio ore 17.30, alla Sala Cecchetti della Biblioteca Comunale “Silvio Zavatti” di Civitanova Marche, in viale Vittorio Veneto 124, sarà presentato Donna Ferula, il libro della scrittrice Maria Cinus. Cagliaritana di nascita, sangiorgese di adozione, l’autrice, da sempre fervida lettrice, affida alla carta i suoi pensieri e le sue fantasie. Il ritorno in Sardegna dopo una lunga assenza. La casa dei nonni da ristrutturare. E i ricordi, che affiorano da una vecchia fotografia, fanno riemergere un passato sconosciuto ma profondamente radicato in una terra unica. Da quella foto, che ritrae una vecchia parente di cui ignorava anche l’esistenza, parte un viaggio nel passato della sua famiglia e della sua infanzia. L’unica a conoscere la storia di Ferula è Caterina, una zia della scrittrice. Dopo un’iniziale reticenza, zia Caterina inizia il suo racconto. Si innesca così questo doppio flashback, in cui i ricordi dell’autrice si fondono con la vita di Ferula. Dal rapporto dolcissimo con i nonni, fino all’incontro con l’unico amore della sua vita, Giulio, alle separazioni forzate e agli ostacoli frapposti dalla madre di lei. Sullo sfondo, come un personaggio continuamente evocato e mirabilmente descritto, la natura intatta di una terra antica.
SERVIGLIANO - Via Garibaldi, 8 - Tel. 0734.750986 - info@fotoottica2f.it
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Cartellone/News 15 gennaio 2012
AGENDA
Gastronomia Montefalcone Appenino I Circuiti della Cucina Tipica Locale, progetto sostenuto dall’Ass. Chi Mangia la Foglia, hanno l’obiettivo di riscoprire antiche tradizioni, antiche produzioni, consuetudini dimenticate e riportare alla luce ricette della cucina popolare gelosamente conservate, senza dimenticare l’estro innovativo dei nostri cuochi, espressione di un sapere antico e di identità culturali fortemente legate al territorio. Dal 2007 la Provincia di Ascoli, Piceno ed in seguito quella di Fermo, hanno promosso diversi Circuiti, ognuno dei quali sviluppa ed impreziosisce le proprie peculiarità, legate però ad un unico comune denominatore: la stretta connessione con il territorio dalla cui terra si ottengono tutte le materie prime utili alla realizzazione di prelibate pietanze. In tal senso la Cucina del Tartufo è ispirata da un prodotto che può essere definito “il gioiello” della gastronomia, non solo locale ma riconosciuta come tale nell’intero territorio nazionale. Il tartufo, nel Fermano e nell’Ascolano, emerge in tutta la sua espressione olfattiva, gustativa, culinaria. A Montefalcone Appennino il Circuito della Cucina del Tartufo fa tappa il 5 e il 19 febbraio con due succulenti appuntamenti legati al Tartufo Nero Pregiato, prodotto d’eccellenza di questo territorio, vera araba fenice della gastronomia internazionale, utopia dei sensi. In programma nelle due domeniche escursioni nelle tartufaie della zona, incontri su temi legati al tartufo e pranzi con menù a base del pregiato tubero, l’”oro nero” di Montefalcone. Da non perdere.
MONTEFALCONE NE APP APPENINO PENINO
5/19 FEBBRAIO
2012
Circuito della Cucina del Tartufo
DOMENICA 5 FEBBRAIO
Ore 10
PROGRAMMA
Ritrovo presso la “Locanda del Lupo” di Montefalcone per un’escursione in tartufaia alla ricerca del Tartufo Nero Pregiato a cura dell’Ass. Tartuficoltori di Montefalcone Appennino per prenotazioni tel. 338.7331390
Ore 11,30 Rientro alla “Locanda del Lupo” per incontro dibattito “Conosci i tartufi – Dalla nostra terra alla buona tavola” a cura dell’Ass. ATAM Sibillini di Amandola Ore 13
Pranzo alla “Locanda del Lupo” a base di Tartufo Nero Pregiato di Montefalcone Appennino Menù Antipasti: crèpes funghi e tartufo, fois gras al tartufo, vellutata di ceci e castagne con tartufo Primi: tagliatelle al tartufo e polentone al tartufo con vellutata di formaggi Secondo: cinghiale in salmì al tartufo Vini della Cantina Fondursia, acqua, dolce e caffè
Prezzo Pranzo € 50 - Informazioni e prenotazioni: Locanda del Lupo, tel. 339.6526773 Ore 10
Ritrovo presso la “Locanda del Lupo” di Montefalcone per un’escursione in tartufaia alla ricerca del Tartufo Nero Pregiato a cura dell’Ass. Tartuficoltori di Montefalcone Appennino per prenotazioni tel. 338.7331390
Ore 11,30 Ritrovo presso l’Agriturismo La Conca a Ceresola di Smerillo per incontro dibattito “Conosci i tartufi - Il Diamante Nero dei Sibillini” a cura dell’Ass. ATAM Sibillini di Amandola Ore 13
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Feste popolari
Oro Nero da assaporare
DOMENICA 19 FEBBRAIO
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Pranzo all’Agriturismo La Conca di Ceresola di Smerillo a base di Tartufo Nero Pregiato di Montefalcone Appennino Menù Antipasti: crostini di acciuga al tartufo, coniglio in porchetta al tartufo e uova strapazzate al tartufo Primi: ravioli di ricotta al tartufo e zuppa di legumi tartufata Secondo: tordi matti al tartufo con contorno di capriccio di insalata al formaggio, funghi e tartufi Vini della Cantina Vitivinicola Bio “Collina Giuseppina”, acqua, dolce e caffè
Prezzo Pranzo € 50 - Informazioni e prenotazioni: Agritursimo La Conca, tel. 333.4792529
15 Gennaio Domenica Festa di Sant’Antonio Abate Funzioni religiose, distribuzione dei pani benedetti, momenti ricreativi e gastronomici MONTE URANO Quartiere Tenna e Quartiere San Pietro Tel. Comune, 0734.848723 Sagra del Baccalà MONTELPARO Palasport Tel. 0734.780175 (prenotazione biglietti obbligatoria) Festa di Sant’Antonio Abate pesce fritto a colazione, pupi di massa e festa de ”Lu Vecchiò” al Palasport comunale nel pomeriggio MONTOTTONE Tel. 0734.775135 22 Gennaio Domenica Festa di Sant’Antonio Abate Solenne processione con la statua del santo, benedizione degli animali accompagnata dal Corpo Bandistico “Città di Grottazzolina” GROTTAZZOLINA Piazza Umberto I ore 9 4 Febbraio Sabato Festival del Tartufo Vero dei Monti Sibillini. Stand in piazza con degustazione di tartufo nero pregiato, mercato dei prodotti tipici locali MONTEFORTINO Centro storico intera giornata Tel. Comune 0736.859101 5 Febbraio Domenica Festival del Tartufo Vero dei Monti Sibillini. Stand in piazza con degustazione di tartufo nero pregiato, mercato dei prodotti tipici locali MONTEFORTINO Centro storico intera giornata Tel. Comune 0736.859101
Mostre mercato
5 Febbraio Domenica Fiera di San Biagio MONTE SAN PIETRANGELI Centro storico
Musica classica
15 Gennaio Domenica Concerto per viola e pianoforte Con Simonide Braconi e Marco Sollini FERMO Sala dei ritratti ore 17.30 Tel. 347.6529970 22 Gennaio Domenica Mami Hagiwara concerto per pianoforte 1° Premio Ginevra 2010 FERMO Sala dei ritratti ore 17.30 Tel. 347.6529970 Concerto Ottetto a fiati dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Francesco Di Rosa oboe, Alessandro Carbonare clarinetto, Francesco Bossone fagotto, Alessio Allegrini corno. Musiche di Mozart, Beethoven. XVI Stagione Concertistica MONTEGRANARO Officina delle Arti, Polo Scolastico di Santa Maria ore 17.15 Tel. 0734.890554 29 Gennaio Domenica Concerto per pianoforte con Peter Balatoni FERMO Sala dei ritratti ore 17.30 Tel. 347.6529970 4 Febbraio Sabato Concerto del coro polifonico ”Vox Poetica Ensemble” MONTERUBBIANO Collegiata Santa Maria de’ letterati ore 21.15 Tel. Comune 0734.257396 - 259980 5 Febbraio Domenica Concerto per violino e pianoforte con Nikita Borisov Glebski (1° premio Kreisler di Vienna 2010 e 1° premio Sibelius di Helsinki 2010) e Vadym Kholodenkko (1° premio Sendai piano competition 2010) FERMO Sala dei ritratti ore 17.30 Tel. 347.6529970 12 Febbraio Domenica Concerto per violino e pianoforte con Harriet Langley (1° premio Postacchini Fermo 2011) e Dana Protopopescu FERMO Sala dei ritratti ore 17.30 Tel. 347.6529970
Cartellone/News 15 gennaio 2012
AGENDA
Musica classica Fermo
Talenti da tutto il mondo per la Stagione Concertistica La Stagione Concertistica di Fermo propone una raffica di artisti internazionali che si esibiranno alla Sala dei Ritratti, nelle domeniche dal 15 gennaio al 12 febbraio, in affascinanti concerti, sempre con inizio alle ore 17.30. Ad aprire la serie sarà domenica 15 gennaio, Simonide Braconi prima viola solista dell’Orchestra Sinfonica della Scala di Milano. Accompagnato al pianoforte da Marco Sollini, farà scoprire le suadenti sonorità della viola. Bellissimo il programma che la pianista Mami Hagiwara proporrà domenica 22 gennaio. “Variazioni” di Mozart, la “Suite Bergamasque” di Debussy, “La Valse” di Ravel e la “Sonata in si minore” di Chopin, i brani interpretati dalla pianista giapponese. Altro pianista, stavolta ungherese, si esibirà domenica 29 gennaio. Si tratta di Peter Badaloni, grande artista e squisito interprete dalla tecnica trascendentale unita a rara sensibilità musicale. Domenica 5 febbraio sarà la volta di due grandi artisti russi, il violinista Nikita Boriso-Glebsky e il pianista Vadym Kholodenko, vincitori di alcuni dei più prestigiosi concorsi. Originali e caratteristici, tra i brani in programma, i tre Poemi di Skymanowsky e la Sonata di Grieg. Altra violinista di rango, già nota e apprezzata dal pubblico fermano, è l’australiana Harriet Langley vincitrice del Concorso Violinistico Internazionale “Postacchini” di Fermo nel maggio del 2011. Si esibirà domenica 12 febbraio, accompagnata al pianoforte da Katsura Mizumoto. (c.m.) Tel. 347.6529970
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Musica Leggera
22 Gennaio Domenica Chi me lo ha fatto fare spettacolo musicale con Fabrizio Frizzi MONTEGIORGIO Teatro Alaleona ore 21.15 Tel. 0735.736302 - 0734.952067 Una questione di vita e di morte Veglia per E. Englaro, con Luca Radellil e Marco Belcastro. Stagione Teatrale PEDASO Cineteatro Valdaso ore 17,15 Tel. 0734.931319 - 932548
4 Febbraio Sabato Massimo Ranieri PORTO SANT’ELPIDIO Palasport Tel. 0734.908270
24 Gennaio Martedì La cage aux folles Con Massimo Ghini. Coregrafie Bill Goodson. Regia di Massimo Romeo Piparo FERMO Teatro dell’Aquila ore 21 Tel. 0734.284295 www.amat.marche.it
21 Gennaio Sabato Enrico Rava tribe Con Enrico Rava (tromba), Gianluca Petrella (trombone), Giovanni Guidi (pianoforte) , Gabriele Evangelista (contrabbasso) e Fabrizio Sferra (batteria) PORTO SANT’ELPIDIO Teatro delle Api ore 21 Tel. 0734.902107 info@teatrodelleapi.it www.teatrodelleapi.it
9 Febbraio Giovedì Cristina Donà “Torno a casa a piedi” MONTE URANO Cine Teatro Comunale Arlecchino ore 21,15 Tel. 0734.848723 - 338.4321643
Teatro e danza
Teatro e danza Pedaso
Eluana Englaro, una questione di vita e di morte Appuntamento da non perdere al Cineteatro Valdaso di Pedaso con il teatro civile. La Stagione pedasina presenta domenica 22 gennaio lo spettacolo: “Una questione di vita e di morte: veglia per E.Englaro”, una riflessione in parole e musica sul nostro rapporto con la morte, la medicina, la religione e la memoria portata in scena da Luca Radelli e Marco Belcastro. Lo spettacolo avrà luogo alle ore 17,15. A seguire è in programma una conferenza dibattito sui temi presentati alla quale ha assicurato la propria presenza Beppino Englaro, padre di Eluana.
18 Gennaio Mercoledì Obliovion Show 2.0 Il sussidiario. Con gli Oblivion Regia di Gioele Dix MONTEGRANARO Teatro La Perla ore 21.15 Tel. 0734.890554 www.amat.marche.it 21 Gennaio Sabato Chi se pija lu vecchiu di Calogero Maurizi. Gruppo ”Gli Inzoliti”. Rassegna ”Teatro in Robbia” MONTERUBBIANO Teatro Pagani ore 21,15 Tel. Comune 0734.257396 - 259980
Tel. 0734.931319 - 932548
25 Gennaio Mercoledì La cage aux folles Con Massimo Ghini. Coregrafie Bill Goodson. Regia di Massimo Romeo Piparo FERMO Teatro dell’Aquila ore 17 Due dozzine di rose scarlatte di Aldo De Benedetti. Con Paola Gassman, Pietro Longhi. Regia di Maurizio Panici S. ELPIDIO A MARE Teatro Cicconi ore 21.15 Tel. 071.2075880 www.amat.marche.it 26 Gennaio Giovedì Di proprio pugno Compagnia Improvvivo. Commedia in due atti, di autori vari. Rassegna ”Palcovivo Libere Incursioni Teatrali” MONTEGRANARO Audtiorium Officina delle Arti ore 21,30 Tel. 340.4132787 - 328.7756579
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Cartellone/News 15 gennaio 2012
Musica leggera Fermano
Grandi nomi in arrivo per TAM Undici eventi in programma da gennaio a maggio. E tanti altri in cantiere. Si apre un nuovo anno anche per TAM Tutta un’Altra Musica, sempre all’insegna dei grandi nomi e delle produzioni speciali. Un anno che vedrà la presenza, sabato 21 gennaio (ore 21,15) al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio, di un’autentica icona del jazz come Enrico Rava e della sua “tribù”, composta da Gianluca Petrella (trombone), Giovanni Guidi (pianoforte), Gabriele Evangelista (contrabbasso) e Fabrizio Sferra (batteria). “Con Tribe giriamo pagina alla nostra stagione di concerti – afferma il direttore artistico Giambattista Tofoni - ed entriamo veramente nel vivo di un cartellone unico, per quantità e per qualità delle proposte. Se per Rava le presentazioni sembrano quasi inopportune, mi piace però evidenziare come il vero protagonista del progetto TAM, oltre alla musica, sarà sempre il territorio fermano e i suoi principali contenitori culturali. Lo testimoniano i riscontri degli eventi organizzati prima e durante le recenti festività”. Ampio spazio, come nelle passate edizioni, sarà dato a voci e performance femminili. A partire da Cristina Donà, che il 9 febbraio (ore 21,15) al Cine-Teatro Arlecchino di Monte Urano presenterà il suo album “Torno a casa a piedi”. Dopo sei album e 14 anni di carriera Cristina Donà è una certezza della musica italiana. Certezza di stile, di valore poetico, di emozioni che impregnano i suoi dischi, ma soprattutto i suoi concerti, grazie alla grande capacità di creare sempre una forte empatia con il pubblico. Tel. 338.4321643 - www.tamfactory.net
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4 Febbraio Sabato Complesso di Edipo in Tour ”Puro provincialotto extra-vergine! Ass. culturale ”Improvvivo” RAPAGNANO Teatro Comunale ore 21,15 Tel. 338.1193747 - 333.9389737
27 Gennaio Venerdì I colori della memoria di e con Alessandro Maranesi e Michela Capriccioni SANT ELPIDIO A MARE Teatro Cicconi ore 10 Tel. 0734.8196204 - 810008 28 Gennaio Sabato Novecento di Alessandro Baricco. Con Eugenio Allegri per la regia di Gabriele Vacis MONTEGRANARO Cine Teatro La Perla ore 21.15 Tel. 0734.890554 www.amat.marche.it La belle joyeuse scritto e diretto da Gianfranco Fiore Con Anna Bonaiuto PORTO SANT’ELPIDIO Teatro delle Api ore 21 Tel. 0734.902107 info@teatrodelleapi.it www.teatrodelleapi.it Vallete vallerì finchè la Sibilla sta a dormì musiche, canti, balli e animazioni teatrali della tradizione marchigiana a cura del gruppo folkloristico ”Ortensia” di Ortezzano RAPAGNANO Teatro comunale ore 21 Tel. 338.1193747 - 333.9389737 Non ci resta che ridere spettacolo comico e di varietà per beneficenza TORRE SAN PATRIZIO Teatro comunale ore 21 Tel. Comune 0734.510151 29 Gennaio Domenica Lisistrata da Aristofane. Con Gaia De Laurentiis, Stefano Artissunch, David Quintili, Stefano Tosoni ed un coro di 14 pupazzi GROTTAZZOLINA Teatro Novelli ore 21.15 Tel. 0734.902107 www.amat.marche.it Antigone ovvero una strategia del rito. Da Sofocle. Elaborazione drammaturgica e regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso PORTO SAN GIORGIO Teatro comunale ore 21.15 Tel. Comune 0734.680256
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9 Febbraio Giovedì Eretici e corsari reading/spettacolo dall’opera di Giorgio Gaber, Sandro Luporini e Pier Paolo Pasolini. Con Neri Marcorè. Regia e drammaturgia Giorgio Gallione FERMO Teatro dell’Aquila ore 21 Tel. 0734.284295 10 Febbraio Venerdì Eretici e corsari reading/spettacolo dall’opera di Giorgio Gaber, Sandro Luporini e Pier Paolo Pasolini. Con Neri Marcorè. Regia e drammaturgia Giorgio Gallione FERMO Teatro dell’Aquila ore 17 MarcheTube di Piero Massimo Macchini. Con Piero Massimo Macchini e Michele Gallucci. Video a cura di Giordano Viozzi MONTEGRANARO Auditorium Officina delle Arti ore 21.30 Tel. 0734.221938 www.improvvivo.it 11 Febbraio Sabato C’era una volta grease musical a cura dell’Accademia dello Spettacolo di Ortona MONTEGIORGIO Teatro Alaleona ore 21.15 Tel. 0735.736302 - 0734.952067
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5 Febbraio Domenica La sacrosanta verità Compagnia Cretarola di Porto Sant’Elpidio MONTEFALCONE APPENNINO Teatro Comunale ore 17 Tel. 334.9101625 www.sibilliniaperti.it Sulle spalle dei giganti Le radici pagane dell’Europa Di e con Flavio Oreglio PORTO SANT’ELPIDIO Teatro delle Api ore 21 Tel. 0734.902107 info@teatrodelleapi. itwww.teatrodelleapi.it
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Fino al 29 gennaio presso la Galleria Marcantoni di Pedaso è allestita la mostra “Gattonando tra gli alberi”. 19 opere eseguite a quattro mani dall’onorevole Cesare Damiano e da Fausto Luzi
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AGENDA
Mostre d’arte Tutti gli eventi del Fermano e delle Marche ogni mese in edicola
Il paese degli onesti di L. Roscioli A cura del gruppo ”Quinta dimensione” MONTERUBBIANO Teatro Pagani ore 21.15 Tel. Comune 0734.257396 - 259980 Malidittu 33 commedia dialettale del Gruppo teatrale ”Sipario Aperto” di Porto Sant’Elpidio RAPAGNANO Teatro Comunale ore 21,15 Tel. 338.1193747 - 333.9389737 12 Febbraio Domenica Le quattro moji compagnia “I dilettanti” di Rapagnano GROTTAZZOLINA Teatro Novelli ore 17.30 Tel. 0734.902107 www.amat.marche.it
Teatro ragazzi
15 Gennaio Domenica Il vecchio e il mare Teatro d’attore con pupazzi animati compagnia ”I Guardiani dell’Oca” di Chieti PORTO SANT’ELPIDIO Teatro delle Api ore 17.30 Tel. 0734.902107 Sotto la torre fiabe, leggende e altre storie. Incontri, laboratori, giochi e letture per tutti i bambini dai 5 ai 10 anni TORRE SAN PATRIZIO Teatro comunale ore 16 Tel. Comune 0734.510151 22 Gennaio Domenica L’orco del teatro a cura dei Teatri Comunicanti di Porto Sant’Elpidio PORTO SAN GIORGIO Teatro comunale ore 17 Tel. 0734.902107 www.eventiculturali.org
29 Gennaio Domenica La bella e la bestia teatro di figura con pupazzi animati a cura del Teatro del Canguro di Ancona PORTO SANT’ELPIDIO Teatro delle Api ore 17.30 Tel. 0734.902107 info@teatrodelleapi.it www.teatrodelleapi.it Di Pinocchio l’avventura a cura del ”Teatro delle Dodici Lune” SERVIGLIANO Teatro comunale ore 17 Tel. 0734.750583 - 347.4060569 www.eventiculturali.org 5 Febbraio Domenica Giocapinocchio a cura della compagnia ”Granteatrino” PORTO SAN GIORGIO Teatro comunale ore 17 Tel. 0734.902107 www.eventiculturali.org
Fermo
I linguaggi di “Musae” L’ex mercato coperto di Fermo, spazio attualmente dismesso e che sta aspettando futura destinazione d’uso, si trasforma in suggestivo luogo espositivo; le sue botteghe, macellerie e pescherie, diventano gallerie estemporanee e ospitano i lavori di oltre 800 artisti, in una mostra dal titolo evocativo “Intanto”, organizzata dalla città di Fermo; la mostra iniziata a metà dicembre, si chiuderà con il Musae. Nella stessa location avrà luogo infatti - dal 20 al 22 gennaio - la prima tappa del 2012 di Musae e la prima tappa in assoluto nelle Marche. Al centro dell’evento, vi è l’arte emergente e i giovani artisti provenienti dalla selezione internazionale Musae. Il linguaggio prevalente del programma del Musae Marche sarà la video arte. Saranno presentate opere singole e in rassegna, in tutto circa quaranta lavori video di altrettanti giovani artisti (video art, video installazioni e cortometraggi) selezionati tra quelli pervenuti dal 2008 ad oggi; la rassegna video sarà proiettata in diversi momenti pre serali sempre all’interno dello spazio. Il pubblico incontrerà le migliori opere video del Bando Musae di questi anni.
Montefiore dell’Aso
La grande arte incisoria di scena al Polo Museale
6 Febbraio Lunedì Giocapinocchio a cura della compagnia ”Granteatrino” MONTE URANO Teatro Arlecchino ore 10 Tel. 0734.902107 www.eventiculturali.org 12 Febbraio Domenica Robin Hood teatro d’attore a cura del ”Armamaxa Teatro” di Foggia PORTO SANT’ELPIDIO Teatro delle Api ore 17.30 Tel. 0734.902107 info@teatrodelleapi.it www.teatrodelleapi.it
Un evento irrinunciabile per tutti gli appassionati d’arte: al Polo Museale San Francesco di Montefiore dell’Aso è allestita fino al 12 febbraio la mostra “Adolfo De Carolis xilografo”, nata grazie alla proficua collaborazione instaurata tra il Comune di Montefiore dell’Aso e quello di Carpi. Nella terra del maestro incisore Ugo Da Carpi ha sede infatti la prestigiosa biennale di xilografia che dedica la sua XV edizione ad Adolfo De Carolis. Accanto alle numerose opere esposte a Carpi sarà possibile ammirare per la prima volta l’importante donazione effettuata dagli eredi di Donella De Carolis (prima figlia del maestro) al Polo Museale di San Francesco e alla Comunità di Montefiore dell’Aso il 19 marzo 2011. La donazione, che apre un nuovo capitolo per lo studio dell’opera del maestro, è composta da 128 legni, disegni su carta, una scatola con foto grandi delle opere dell’artista e cartoline ed una tavolozza da pittore. Orari apertura: sabato, domenica e festivi ore 10/13 e 15.30/18.30. Tel. 0734.938743 - agheiro@gmail.com
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Sport/News 15 gennaio 2012
Altetica leggera/Atleti di primo piano e rosee prospettive
TAM Tecno Adriatletica Marche, un matrimonio ben riuscito Giovane, forte e lanciata verso traguardi prestigiosi in campo nazionale: è la TAM, Tecno Adriatletica Marche, la matricola dell’atletica regionale, che venerdì 6 gennaio ha celebrato il suo primo Gran Gala a Porto San Giorgio, presso l’Auditorium della scuola “Borgo Rosselli”. La società è nata nel 2008 dalla fusione dei settori assoluti femminili della “Collection Sambenedettese” e dell’”Atletica Sangiorgese”, arricchendosi poi con l’apporto dell’”Atletica Osimo” e, dall’inizio di quest’ anno, di Corridonia, mentre anche la TAM maschile è di recente nascita. Un matrimonio sportivo davvero riuscito, visto che nel giro di quattro anni la TAM ha rivoluzionato l’atletica marchigiana al femminile e si è già imposta come realtà emergente in campo maschile, tanto da essere proclamata squadra dell’anno dalla
Fidal regionale. Il riconoscimento appare meritato, dopo il poker messo a segno nella stagione: finale Argento assoluta, finale Argento Under 23, finale A1 allieve femminili e finale A2 assoluta maschile. La partecipazione a quattro finali nazionali, coronata dal quinto posto nella serie Argento del campionato di società assoluto femminile, valorizza la compattezza e la forza della squadra e il duro lavoro di tecnici ed atleti, alcuni dei quali sono stati premiati durante il Gala del 6 gennaio. Primi fra tutti i due atleti, che hanno ottenuto i risultati individuali più esaltanti: Lorenzo Del Gatto (foto) ed Enrica Cipolloni. Del Gatto ha vinto due titoli italiani nel lancio del peso, al coperto e all’aperto, ha stabilito con 18,61 m il nuovo record regionale della specialità e ha varcato i confini nazionali, vestendo la maglia
azzurra a Lille, per i Campionati Mondiali, e a Trazbon (Turchia) per l’European Yout Olimpic Festival. Enrica Cipolloni nelle ultime stagioni ha collezionato ben sei titoli italiani, equamente distribuiti tra salto in alto e prove multiple. L’ultimo oro che ha conquistato è stato quello dello scorso inverno ai campionati italiani indoor Promesse nel pentathlon. Sul palco, insieme a questi due supertalenti, le atlete targate TAM che in questi anni si sono laureate campionesse italiane: Aurora Narcisi, lanciatrice di peso categoria Promesse, che nel 2011 ha bissato il titolo al coperto vinto da Junior, Jennifer Massaccisi, medaglia d’oro delle prove multiple indoor e outdoor e Sara Pizi, martellista medaglia d’oro ai campionati italiani del 2010. E poi tutte quelle che hanno regalato alla TAM vittorie e soddisfazioni:
la discobola Michela Colli, in costante miglioramento; Silvia Del Moro, lunghista e triplista; le sorelle Ilaria e Ilenia Narcisi, rispettivamente velocista e mezzofondista; la velocista Valentina Natalucci; le promettenti allieve Anna Persiani, Veronica Botticelli, Ilaria Del Moro e Valentina Attorri. Infine gli atleti della squadra maschile, tra cui spiccano i militari Mark Nalocca, Giorgio Berdini, Denis Curzi e Luca Verdecchia. Uberto Frenquellucci
Paracadutismo/Ottimo risultato
L’Asd Rewind nei cieli di Dubai DONARE SANGUE. A TE NON COSTA NULLA, PER QUALCUNO VALE MOLTO A seguito di numerose domande pervenute, l’Avis Comunale di Fermo rende noti i requisiti necessari per divenire donatori di sangue. Età : compresa tra 18 anni e i 60 anni, con deroghe a giudizio del medico. Peso superiore a 50 Kg. Pulsazioni comprese tra 50-100 battiti/min (anche con frequenza inferiore per chi pratica attività sportive). Pressione arteriosa tra 110 e 180 mm di mercurio (Sistolica o Massima) tra 60 e 100 mm di mercurio (Diastolica o Minima). Non possono donare quanti hanno nella storia personale: · assunzione di droghe · alcolismo · rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive · epatite o ittero · malattie veneree · positività per il test della sifilide · positività per il test AIDS · positività per il test dell’epatite B · positività per il test dell’epatite C · rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse nell’elenco L’intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e l’altra è di 90 giorni. Un colloquio aiuterà a stabilire l’idoneità e ad individuare quale tipo di donazione è più indicata: sangue intero o aferesi. Dopo la visita medica verrà effettuato il prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti per accertare l’idoneità al dono. Accertata l’idoneità il nuovo donatore verrà invitato ad effettuare la prima donazione. Ad ogni donazione il medico per prima cosa effettuerà una valutazione clinica del donatore (battito cardiaco, pressione arteriosa, emoglobina), quindi l’intervista per l’accertamento di eventuali situazioni che rendano la donazione di sangue controindicata, tanto per la sicurezza del donatore che per quella del ricevente, tra cui i comportamenti a rischio intercorsi dall’ultima donazione, e richiederà al donatore la firma del consenso alla donazione. Il mattino della donazione di sangue è preferibile essere a digiuno o aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati semplici. Il prelievo di sangue intero è innocuo per il donatore e il volume massimo di sangue prelevato, stabilito per legge, è 450 centimetri cubici. Dopo il prelievo viene offerto un ristoro per reintegrare i liquidi e migliorare il comfort post donazione. Ai lavoratori dipendenti viene riconosciuta per legge una giornata di riposo retribuita.
Avis Comunale di Fermo - FERMO - Via Sant’Andrea, 21 Tel. 0734.229200 - Cell. 338.3347558 info@avisfermo.it - Facebook: Avis Comunale Fermo
A vederli volteggiare leggiadri nell’aria si prova un misto di eccitazione e paura. Eppure, a sentir loro che il paracadutismo lo praticano da anni, si tratta di uno sport sicuro. Certo, la concentrazione non deve mai mancare e tutte le regole vanno rispettate alla lettera. Va da sé che, quando una passione così grande si trasforma in un vero e proprio sport, i risultati ottenuti possono essere davvero soddisfacenti. Ne sanno qualcosa Alessandro Anderlucci (di Ancona), Andrea Canullo (di San Ginesio), Giorgio Mancini e Roberto Mancini (entrambi di Grottazzolina) e Maurizio Salvucci (di Fermo) che, con l’Asd Rewind, alla fine dello scorso anno hanno partecipato ai Campionati mondali di Paracadutismo di Dubai, piazzandosi ottavi su quarantatre squadre partecipanti. Unica formazione italiana ed unico gruppo non professionista (tutti i ragazzi lavorano e riservano agli allenamenti ogni ritaglio di tempo) i cinque hanno gareggiato nella categoria FCL4 (formazione in caduta libera). In pratica, mentre quattro di loro, in 35 secondi e da un’altezza di 3.500 metri eseguivano diverse figure, il quinto li riprendeva con una telecamera, per poi atterrare tutti su un ramo di un’enorme palma sabbiosa costruita sul mare di Dubai. A guastare un po’ la soddisfazione generale, il fatto che l’apertura dell’aereo da cui i cinque si sono lanciati era diversa da quella da cui si lanciano abitualmente per allenarsi. Questo li avrebbe penalizzati, impedendo loro di ottenere un risultato ancora migliore. L’Asd Rewind, associazione presieduta da Stefano Niccià, nata nel 2005 e che oggi conta circa cinquanta iscritti, si conferma squadra in ascesa. Nel 2008 ha infatti ottenuto un altro importante risultato, vincendo i Campionati italiani di Paracadutismo ad Aquino, nel Frusinate. (Francesca Pasquali)
Valorizzando i talenti
Dal 1946 l’A.S.D. Sport Atletica Fermo svolge attività agonistica maschile e femminile sulle piste di tutta Italia, valorizzando i talenti locali per lanciarli nell’Olimpo nazionale dell’atletica leggera. ORGANIZZA:
Centri di avviamento sportivo per bambini delle materne ed elementari (C.A.S.) Corsi di preagonistica per ragazzi delle scuole medie Corsi di ginnastica per adulti, mattutini, pomeridiani e serali, con insegnanti diplomati Isef Corsi di riabilitazione funzionale e post-infortunio Consulenze psicomotorie per ragazzi diversamente abili Preparazione atletica per tesserati di altre discipline, quali calcio, pallacanestro, pallavolo, sci e ciclismo
Sede utilizzata: Fermo - Pista di Atletica- Via G. Leti 82/b Per informazioni: tel. 0734.227314 - sportatleticafermo@gmail.com
Sport/News
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15 gennaio 2012
Ciclocross/Domenica 22 gennaio appuntamento in contrada Dalla Chiesa
A Grottazzolina il 39° Campionato italiano di ciclocross In sella, con la bici a fianco o caricandosela sulle spalle. Tutto purché si arrivi alla fine del percorso. E che percorso. Non la rassicurante strada asfaltata, anche se piena di saliscendi e ripide salite. Ma strade sterrate, con buche, avvallamenti e “collinette”. Se il ciclismo è sudore e fatica, il ciclocross ne è la massima espressione. A Grottazzolina, in contrada Dalla Chiesa, il prossimo 22 gennaio si disputerà il 39° Campionato italiano di Ciclocross. Patrocinato da Comune, Provincia e Regione, l’evento è organizzato dalla società sportiva “Mario Pupilli”, dalla Polisportiva Belmontese “Ciclo Hobby” e dal Funky Rider Team.
Un percorso di due chilometri e mezzo, l’80% del quale sterrato e con tre ostacoli artificiali da superare scendendo dalle bici e proseguendo a piedi. I partecipanti dovranno affrontare un giro obbligatorio, più tutti quelli che saranno in grado di portare a termine. Se il tempo sarà clemente, assicurano gli organizzatori, la competizione potrà essere affrontata in modo piuttosto rapido. Ma il discorso cambierebbe in caso di pioggia. La gara si svolgerà in formula open, cioè con scaglionate. Prime a partire saranno le categorie A5 (alle 9), A6 (alle 9.01), Donne (alle 9.02) e Giovani (alle 9.03). Poi sarà la volta delle categorie A3 (alle 10) ed A4 (10.01).
Basket/Pagliariccio, un esempio per tutti
Ultime ai nastri di partenza le categorie A1 (alle 11) ed A2 (alle 11.01). Al termine della sfida, a cui sono attesi almeno centocinquanta atleti, ci sarà la cerimonia di premiazione per tutti i concorrenti, per le prime tre società che hanno totalizzato più punti e per le prime tre società con più partecipanti. L’evento sarà trasmesso da Rai 3 e da Tvrs. Intanto, domenica 15 gennaio a Rapagnano, con il Campionato regionale, gli atleti avranno modo di confrontarsi in una “prova generale”, in attesa di quello nazionale. Francesca Pasquali
Calcio a cinque/Milita nella Pesaro Fano
Quando lo sport insegna Esordio in Serie A per Rudy Bacaloni Il mondo dello sport spesso occupa le cronache giornalistiche presentando episodi di corruzione come in questi giorni con il nuovo scandalo scommesse, oppure delle cifre troppo alte che girano e che indispettiscono i veri sportivi. E’ quindi utile parlare di un esempio sicuramente positivo, fornito dall’oramai ex allenatore della Poderosa Dino Bigioni Montegranaro Paolo Pagliariccio. Ebbene, nonostante la propria squadra dopo un lungo inseguimento avesse raggiunto la vetta, l’ex capitano della Sutor Montegranaro con record di presenze in maglia gialloblù nei 15 anni di onorata militanza negli anni ‘80 e ‘90 dalla serie D alla serie B, ha rassegnato le dimissioni irrevocabili, perché aveva ravvisato una perdita di serenità all’interno dello spogliatoio, che avrebbe potuto pregiudicare il prosieguo del torneo. Al termine del match perso in casa di appena un punto contro il fanalino di coda Passignano, che aveva fatto scivolare dal primo al secondo posto la Poderosa, non compromettendo assolutamente nulla, visto che c’è ancora un intero girone da giocare con lo scontro diretto contro la capolista Pesaro da disputare a Montegranaro, coach Pagliariccio ravvisando che la cattiva prestazione della sua squadra era dovuta alla mancanza di serenità in seno allo spogliatoio, ha preferito fare un passo indietro consentendo così alla società di poter dare una scossa a tutto l’ambiente, per proseguire nella corsa verso la serie B Dilettanti. L’allenatore montegranarese che in tre anni aveva guidato la Poderosa dalla serie D alla serie C Dilettanti poteva tranquillamente rimanere al proprio posto, ma essersi messo in discussione in prima persona, per poter dare alla società con cui è legato da un profondo rapporto di stima, la possibilità di imprimere una forte sterzata, fa sicuramente onore ad un uomo di sport, che non tarderà di sicuro a trovare altre opportunità per allenare squadre importanti. Ad ogni buon conto, sebbene Pagliariccio può essere considerato quasi una “mosca bianca”, evidenziamo la sua scelta, a fronte di tante situazioni di allenatori che nonostante l’interruzione dei rapporti di collaborazione tecnica per oggettiva mancanza di risultati, continuano a pretendere i soldi. (Endrio Ubaldi)
Time Out IN ECCELLENZA TORNEO FALSATO DAI TAGLI AI RIMBORSI Da diversi anni a questa parte, complice la presenza di quasi tutte le squadre storiche del calcio marchigiano fatta eccezione dell’Ascoli, il torneo di Eccellenza sta sempre più catturando l’interesse degli addetti ai lavori e degli sportivi calcistici marchigiani. Del resto, non è un caso che 2 anni fa il campionato fu vinto dalla Sambenedettese e l’anno scorso dall’Ancona dopo un’entusiasmante testa a testa con la Fermana, che a sua volta sta conducendo l’attuale torneo, precedendo l’altra nobile decaduta Maceratese. Ebbene, nonostante il buon livello del massimo campionato dilettantistico marchigiano, nelle scorse settimane diverse società, fra le quali alcune protagoniste come la Cingolana (che fino alla penultima giornata del girone d’andata era appaiata alla Fermana), il Corridonia e la Cagliese, hanno annunciato la decisone di tagliare drasticamente i rimborsi ai propri giocatori, considerato il periodo di crisi e le conseguenti difficoltà. Premesso che è giusto dare una ridimensionata a tutto il movimento calcistico nazionale e dilettantistico, non è assolutamente corretto per la regolarità del torneo, che a dicembre si svincolino i migliori giocatori di alcune squadre, anche perché, già in estate era chiaro che la situazione economica complessiva non era delle migliori. Le battaglie moralizzatrici per il ridimensionamento delle spese sono da portare avanti, ma farlo a metà campionato è abbastanza ipocrita e rischia di falsare il prosieguo del torneo. Non va dimenticato che, in un passato nemmeno troppo lontano, troppe società blasonate si sono affidate a personaggi esterni ed improvvisati, con il risultato che dopo qualche anno di gloria, si sono verificati fallimenti e ripartenze dalle categorie più basse. Sarebbe ora che gli addetti ai lavori e gli amministratori locali soprattutto dei centri più importanti, anziché pensare subito a vincere, diano la priorità a dei progetti seri, lasciando spazio ai settori giovanili ed agli atleti locali. Se si vuol iniziare a fare sul serio non è mai troppo tardi, forse la crisi che sta attanagliando l’economia nazionale ed europea può dare una mano in tal senso… (e.u.)
Buone notizie in casa della Juventina San Crispino che oltre al buon 3° posto nel torneo di serie C 1 di calcio a cinque festeggia l’esordio in serie A 2 del giovane montegranarese proveniente dal vivaio bianconero Rudy Bacaloni. Per il diciannovenne laterale di scuola veregrense, dopo l’esaltante scorsa stagione con la Juventina dove in 29 partite ha realizzato ben 36 reti in serie C 1, mentre nel torneo Juniores ha messo a segno ben 49 goal in 11 partite disputate, è arrivato l’esordio con la maglia del Pesaro Fano nel torneo di serie A 2 girone A. Per Bacaloni un banco di prova molto impegnativo ma anche una grande opportunità, in una squadra che attualmente dopo 12 partite è al 6° posto con 20 punti
ad appena una lunghezza dalla zona play off. Per un ragazzo di appena 19 anni lasciare l’ambiente, dove è nato e cresciuto, non è mai facile, considerando il suo immediato inserimento nella formazione titolare bianconera, che anche in questa stagione sta disputando un ottimo torneo, ma la dimensione della serie A 2 e le opportunità di ulteriore crescita, valgono bene dei sacrifici. Bacaloni è il primo giocatore montegranarese a calcare un terreno di serie A 2 nel calcio a 5, anche questo è un altro piccolo record, in un Comune a vocazione principalmente cestistica e ciclistica, ma che ha già dato un calciatore nella massima serie calcistica come Marilungo. (e.u.)
Prossima uscita 15 febbraio 2012 ANNO 10 - n.01 - 15 gennaio 2012
Editore: Edizioni Fisal, Dir.Responsabile: Alessandro Sabbatini P.R.:Patrizia Scaloni Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa Vignette: Daniele Ripani, Stampa: Bieffe industria grafica - Recanati Redazione: Mariateresa Ferroni, Paolo Galletti, Francesca Pasquali Hanno collaborato alla redazione di questo numero: Federica Balestrini, Andrea Braconi, Renzo Ciriaci, Uberto Frenquellucci, Daniele Maiani, Carmela Marani, Loredana Tomassini, Endrio Ubaldi Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini Webmaster: Aranea (tel. 0734.776001) CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.217470 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@corrierenews.it
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