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Immagini, Tracce, Racconti dei nostri Comuni
ALLEGATO - N.06/2012
Comune di Montegranaro Le chiavi della città Saluto del primo cittadino Gastone Gismondi
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envenuti a Montegranaro, terra di eccellenze riconosciute in tutto il mondo. Dalle calzature allo sport, dai personaggi illustri agli eventi internazionali, questo grande comune della provincia di Fermo sa in più di un’occasione creare “campioni” e diffonderli oltre i propri confini. Operosità, spirito di sacrificio e tanta voglia di emergere hanno caratterizzato da sempre i cittadini di Montegranaro (oriundi o trapiantati) che negli anni hanno saputo investirla di un ruolo importante e di riferimento nel panorama economico mondiale, in quello sportivo, nella storia musicale sino a quella ecclesiastica. Centro calzaturiero per vocazione, Montegranaro ha raccolto con caparbietà e intelligenza la passione e gli antichi valori di quell’arte legata alle calzature per i piedi che si è tramandata negli anni. L’ambizione, l’audacia e il duro lavoro, hanno scritto tutto il resto nelle pagine che arrivano ai giorni nostri. Posta a 279 metri slm e a soli 14 km dalla costa, Montegranaro si affaccia su di un panorama che contempla tutte le bellezze del territorio fermano: dall’Adriatico alla catena dei Sibillini, passando per le dolci colline sinuose e le campagne verdeggianti, qui il respiro è, a 360 gradi, “marchigiano doc”. Il centro storico, circondato da strette vie parallele, che segnano a gradoni la discesa collinare, oltre agli edifici storici ben conservati, diventa location ideale per eventi festivalieri e culturali di spicco. Molti poi gli spazi dedicati alle attività culturali, ricreative e sportive, che, nonostante siano di dimensioni modeste, attirano e soddisfano le esigenze di tutti, con una particolare attenzione alla crescita e formazione dei fruitori più piccoli. Le strutture ricettizie infine rinnovano e confermano quello spirito d’accoglienza che da sempre Montegranaro e i montegranaresi dimostrano nei confronti dei propri visitatori. Dagli outlet ai percorsi storico-culturali, dal cibo agli eventi più coinvolgenti, Montegranaro è un Comune tutto da scoprire... passo dopo passo.
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Storia/Da riserva di grano ad insediamento monastico, a polo industriale
Un’evoluzione lunga oltre mille anni
La tradizione vanta l’origine romana di Montegranaro, con il toponimo di Veregra o Beregra, come colonia dell’antica Roma compresa nel territorio circostante all’ager Veregranus, confinante con le colonie romane di Firmum, Pausula e Cluana. Il toponimo dell’antica mons Granarius comparve dunque come uno dei depositi romani per l’approvvigionamento dei legionari. Ma la mancata attestazione di prove storiche ufficiali non permettono di conoscere l’esatta posizione dell’attuale Montegranaro. Per questo si deve aspettare il Decreto degli Imperatori Ludovico il Pio e Lotario, precisamente nell’anno 829 d.C., nel quale il comune veregrense entrò a tutti gli effetti nella storia, a proposito dei terreni e dei relativi beni che vennero donati all’Abbazia di Farfa. Da allora e per ben sette secoli il territorio di Montegranaro svolse la funzione di riserva di grano dell’Abbazia Benedettina, alternandosi a periodi di assoggettamento ai Signori di Fermo come uno dei suoi castelli. Solo dalla prima metà del XIII secolo riacquistò la propria autonomia. Nel 1354 incorse nella scomunica dal cardinale Egidio Albornoz, revocata solo nel 1356. Nell’era delle signorie, Marco Zeno dei Conti di Venezia fu designato Vicario, Rettore, Governatore e Padrone della Terra per conto di Papa Urbano VI (1379). Seguirono diversi decenni insanguinati da lotte interne nell’ambito degli scontri tra guelfi e ghibellini sino a che, alla fine del Trecento, non ricadde come dominazione fermana sino al Quattrocento. All’inizio del Quattrocento poi il castello mon-
tegranarese fu dato in vicariato dal Concilio di Costanza a Ludovico Migliorati. Nel 1433 Francesco Sforza invase la Marca d’Ancona e per oltre dodici anni rimase padrone incontrastato della situazione. Nel corso di quel periodo il paese fu altresì costretto a durissimi sacrifici, anche finanziari, in quanto lo Sforza, come tesoriere della Marca, impose tributi molto onerosi. Nonostante ciò Montegranaro si schierò col futuro Duca di Milano e Papa Eugenio IV lo scomunicò nuovamente nel 1442. Ma i suoi abitanti vollero ritornare alla Chiesa e nel 1445, e ancor prima che finisse la dominazione sforzesca, firmarono dei capitolati con Cardinali emissari del Pontefice e furono riabbracciati dalla Chiesa a cui restarono successivamente sempre fedeli. Dalla metà del Quattrocento in poi cessarono le guerre che per secoli avevano devastato la Marca Anconitana e l’Italia intera. In sintesi, da luogo deputato per gli insediamenti monastici (benedettini, francescani, agostiniani e più tardi i cappuccini), divenne scenario delle vicende guerresche del Medioevo, intrighi, lotte intestine, supremazie violate e riconquistate, capitani di ventura e signori, municipalità contesa. I montegranaresi, sempre laboriosi e schivi, con i problemi di tutti e di sempre, il controllo delle acque da difendere, le tasse da pagare, le guerre, le carestie, si dimostrarono, grazie anche a personalità di notevole rilievo, un popolo molto religioso. Dopo il dominio della Chiesa, Montegranaro, negli oltre tre secoli che seguirono, si resse
con le proprie magistrature comunali e prosperò meravigliosamente nell’agricoltura, soprattutto nel settore cerealicolo e nella produzione di vino ed olio. Nel corso dei secoli restano comunque importanti molti montegranaresi illustri che si sono susseguiti e che possono considerarsi il vanto culturale di questo paese collinare: musicisti, ecclesiastici, prelati, poeti, giuristi, letterati, politici ed artigiani che hanno lasciato la loro impronta oltre i confini comunali. Tra la fine del Settecento ed il primo decennio dell’Ottocento iniziò la produzione della “chiochiera”, una sorta di pantofola di stoffa con la suola di pelle di cavallo, e le chiochiere di Montegranaro diventarono famose soprattutto nella capitale dove venivano vendute a prezzi elevati, il che contribuiva a fare del centro fermano un punto di riferimento per la calzatura nello Stato Pontificio. Dalla pantofola in meno di un secolo si passò direttamente alla scarpa in pelle sino ad arrivare alla produzione industriale dei giorni nostri.
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Montegranaro
Beni Culturali/Un viaggio attraverso il patrimonio artistico e culturale veregrense
Montegranaro, non solo calzatura L’edificazione della città ricalca la storia di tanti centri urbani della zona: la rocca, la prima chiesa, la casa del governo e via via le civili abitazioni. Queste, soprattutto dagli anni ’60 in poi si sono moltiplicate a livelli esponenziali a tal punto da rendere ancor più segreto e protetto il patrimonio artistico. L’antico abitato con i suoi principali edifici si sviluppa lungo un asse principale che si amplia al centro per la costruzione della piazza di forma allungata. Le sedi delle antiche chiese di Sant’Ugo e di San Pietro costituiscono i limiti delle fortificazioni, coincidenti con l’attuale centro storico. Sul piazzale davanti a Porta Marina, la Chiesa di San Serafino è dedicata all’umile frate cappuccino nato a Montegranaro (1540 – 1604). Proseguendo verso il centro della cittadina si incontra sulla destra il portale murato della Chiesa di San Salvatore e poi la Chiesa di San Francesco costruita nel ‘400 e successivamente riedificata con all’interno una pala d’altare del 1535. Il suo convento, anch’esso ricostruito nei primi anni del XVII secolo, oggi sede della biblioteca, viene chiamato Palazzo Francescani. Disposta su due piani, la biblioteca custodisce un patrimonio librario che conta oltre 15.000 documenti. Luogo di studio, di consultazione e prestito dei libri, la struttura si presenta come cerniera polivalente delle attività culturali del Comune. Sulla piazza si trova il Palazzo del Comune, robusto, austero, fabbrica tardo-settecentesca
(1792, arch. Virginio Bracci). E’ disposto su tre piani, con soffitti di stile neoclassico: sfingi e grifoni, ghirlande e grottesche, stemmi e scudi, marine, paesaggi montani e lacustri, fantasie architettoniche. Al primo piano si trovava un piccolo teatro, La Fenice, opera di Ermete Novelli (1898), realizzato con due ordini di undici palchi, con pilastrini e balaustre in ghisa, del quale però, dopo lo smantellamento degli anni ’50, rimangono solo due palchi nella sede dell’Archivio. Tuttavia, è il teatro La Perla, di moderna costruzione, ad ospitare le attività culturali: costruito su progetto dell’Ing. Luigi Onorati di San Benedetto del Tronto, in quello spazio originariamente occupato dai giardini e dalle scuderie del Palazzo Ranier Luciani, il cinema-teatro venne inaugurato il 14 dicembre 1949. Ampio e lussuoso, rifinito in ogni sua componente, contava ben 616 posti a sedere, di cui 366 in platea e 250 in galleria, e consentiva sia la proiezione di film che la rappresentazione di spettacoli teatrali e musicali. Chiuso nel 1985 per inagibilità, grazie ad un progetto di ristrutturazione importante, ha riaperto le porte alla cittadinanza il 17 ottobre 1997. Di fronte si trova l’elegante Palazzo Luciani, uno dei palazzi gentilizi che insieme ai settecenteschi palazzo Conventati e palazzo Cruciani emergono dal tessuto urbano di case addossate l’una all’altra, secondo un nastro sinuoso e suggestivo. Colpiscono il cospicuo utilizzo del cotto e l’elegante sobrietà degli interni, dai soffitti affrescati con mitologie e grottesche. DERMATOLOGIA KIROPRATICO ATTIVITÀ MOTORIA CHIRURGIA PLASTICA ESTETICA FISIOTERAPIA GASTROENTEROLOGIA NEUROLOGIA NEUROCHIRURGIA OCULISTICA OMEOPATIA ONCOLOGIA ORTOPEDIA OSTEOPATIA PODOLOGIA PROCTOLOGIA - VARICI LOGOPEDISTA TERAPIA DEL DOLORE CARDIOLOGIA
(Aut. Sanitaria del Comune di Montegranaro n.4 del 07/03/2012)
Orario settimanale dal LUNEDI al SABATO dalle ore 8:00 alle 20:00 (orario continuato)
Proseguendo si arriva dall’altra parte della città alla Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo. Al suo interno, nella zona inferiore, vi è uno dei luoghi artisticamente più interessanti di tutto il Fermano. Parliamo del Criptoportico di Sant’Ugo, custode di una serie di affreschi romanici magnifici e preziosi, raffiguranti un ciclo cristologico su cui si legge la data del 1299. Ne fanno parte la Natività con San Giovanni, l’Adorazione dei Magi, l’Uccisione di San Barnaba e il Battesimo, dove l’acqua del Giordano disegnata in trasparenza, lascia intravedere le plastiche figure del Cristo e del Battista, la Vergine dolente, le Marie al Sepolcro. Appartengono ad un ciclo posteriore altri riquadri come la Crocifissione, mentre la Madonna con il Bambino ed Angeli risale al Cinquecento. DERMATOLOGIA MEDICINA DELLO SPORT FISIATRA GINECOLOGA E OSTETRICIA UROLOGIA OTORINOLARINGOIATRA APPARATO RESPIRATORIO PNEUMOLOGIA ALLERGOLOGIA ORTOPEDIA CHIRURGIA DELLA MANO CHIRURGUIA MININVASIVA DEL PIEDE CHIRURGIA VASCOLARE ENDOCRINOLOGIA, NEFROLOGIA, CARDIOLOGIA, MEDICINA INTERNA PEDAGOGIA PSICHIATRIA NUTRIZIONISTA (SPORT E FITNESS) PSICOLOGIA, PSICOTERAPIA INDIVIDUALE, DI COPPIA E FAMILIARE
Diagnostica Cardiologica: Elettrocardiogramma (ECG), Ecocardiogramma, Olter Pressorio, Olter ECG: Diagnostica Ecografica: (Muscolore, Articolare, Ghiandole Salivari, Mammelle, Addome Superiore, Addome Inferiore, Testicoli, Trans Rettale, Trans Vaginale , anche Adulti , anche Neonati) Diagnostica Vascolare: Ecocolor Doppler Venoso e Arterioso. (Arti Inferiori, Arti Superiori, Tronchi Sovraortici, Distretto Aorto Illiaco Renale, Distretto Spermatico) Novità: Ecografo digitale di ultimissima generazione, dotato di display LCD ad alta risoluzione. Permette, con alta qualità di immagine, di effettuare Ecocardiografie, Ecografie Morfologiche per Gravidanze (anche 3D e 4D tra i piu’ tecnologicamente avanzati) e Flussimetrie, Ecografie Ginecologiche, Ecografie articolari e dei tessuti molli, Ecografie Internistiche, Ecocolordoppler multidistrettuale, Ecografie Vascolari, Ecografie Mammarie.
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Economia/La città calzaturiera e le sue tante eccellenze
Passione e dedizione di una comunità industriale Montegranaro, storicamente dedito al settore agricolo ed in particolar modo alla coltivazione di cereali e alla produzione di vino ed olio, prosegue oggi questa tradizione grazie alle piccole e medie aziende agricole che favoriscono lo sviluppo dell’agricoltura, senza intaccare la forma del paesaggio: cereali e foraggio, girasoli e ortaggi, uliveti, vigneti e frutteti sono gli elementi principe dei panorami veregrensi. In aggiunta ad un settore primario avviato e ben oliato da secoli, va evidenziato come dalla fine del Settecento, partendo dalla “chiochiera” e passando quindi per la pantofola, si è arrivati sino alla scarpa. Una vocazione calzaturiera ha permesso a Montegranaro di affermarsi come centro propulsore del distretto calzaturiero marchigiano, uno dei sistemi produttivi più importanti a livello mondiale. Tradizione artigianale e maestranze tra le più qualificate del settore, cura dei dettagli e dei materiali impiegati, attenzione alla “forma”, tutti fattori che hanno sempre contraddistinto il pro-
FOCUS Basilio Testella alias “Vasì”
dotto montegranarese. La spiccata propensione alla qualità e all’eleganza, non disgiunta da una fortissima creatività, hanno fatto di Montegranaro la passerella internazionale dell’accessorio, nel panorama più vasto del sistema-moda italiano. Fabbriche e botteghe vicine le une alle altre producono da oltre cento anni scarpe e accessori per scarpe. Oggi l’intera area industriale, denominata Villa Luciani, raccoglie le numerose aziende calzaturiere montegranaresi, con i loro outlet, che diventano mèta privilegiata per gli amanti dello shopping di qualità ai prezzi migliori. E i “ciabattini”? Si sono estinti, o quasi. Con l’avvento della meccanizzazione, il lavoro è passato dalla mano alla manovia, ovvero dalla costruzione della scarpa dall’inizio fino alla fine, al frazionamento del processo lavorativo. Non più la bottega in cui le 52 fasi di lavorazione si svolgevano con cura in 30 ore, ma fabbriche di operai descritte sulla base del numero di paia prodotte al giorno. I cal-
Basilio Testella è nato a Montegranaro nel 1930. Fin da ragazzo è evidente l’intelligenza che lo contraddistinguerà per tutta la vita. Dopo la Guerra Basilio, conosciuto in paese come Vasì, si dedica all’attività che lo renderà famoso in tutto il mondo. La sua carriera è fulminante e diventa anche insegnante per giovani apprendisti. Nel 1964, per motivi di salute, lascia il lavoro in fabbrica e crea una bottega-museo.
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zolai sanno fare le scarpe, i “ciabattini le sapevano anche aggiustare, disfare, rifare, magari rigirando la pelle e senza sciupare nulla”. Altri tempi, ma grazie a loro, al loro duro lavoro, alla saggezza e a quel pizzico di ambizione, le calzature del distretto fermano-maceratese si sono fatte conoscere e riconoscere nei cinque continenti. Ecco allora che forse è proprio grazie a questi piccoli grandi uomini, che hanno dato esempio della loro professionalità, esperienza e competenza, diventando dei maestri per tutti, che è tangibile qui più che altrove quella possibilità di emergere, la possibilità di farcela. A Montegranaro, nell’aria, si respira tutta questa brama di voler diventare un numero uno e non per immodestia, piuttosto per quella capacità che si tramanda, ma che non può essere colta da chiunque, di rimanere con i piedi per terra senza smettere di saper guardare oltre il tempo. È la consapevolezza di chi sa fare il suo lavoro: un mestiere che si impara a testa bassa.
Nella sua bottega le scarpe attraversano tutte le 52 le fasi di lavorazione, senza l’impiego di macchine. Con il tempo il laboratorio diventa un punto di riferimento per chi vuole imparare la sua arte. Basilio diviene il calzolaio di uomini del calibro di Ciampi, Cuccia e Clinton, e la Regione Marche gli conferisce il Picchio d’oro. Il 30 agosto 2010, dopo aver lottato contro un male incurabile, Vasì si spegne circondato dall’affetto dei suoi cari.
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Ringraziamenti Fam. Testella - www.basiliotestella.com Dott. Endrio Ubaldi Sig. Enzo Conti
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Sport/La Sutor e il sogno chiamato A1 ma non solo…
Una città innamorata del basket Nel corso dei secoli il Comune di Montegranaro è stato conosciuto in Italia e nel mondo per la crescente produzione calzaturiera e per alcuni figli illustri come San Serafino, il Cardinale Domenico Svampa ed il Vice Presidente dell’Assemblea Costituente Giovanni Conti, negli ultimi anni il laborioso centro fermano è salito agli onori delle cronache giornalistiche, per le grandi imprese sportive delle sue squadre e di alcuni atleti che si stanno mettendo in ottima evidenza. La prima disciplina sportiva cittadina è da sempre la pallacanestro, dopo le prime squadre a livello parrocchiale, che giocavano a cavallo fra i due conflitti mondiali a partire dai primi anni ‘30 nello spazio in terra del Campo dei Tigli, fatto realizzare dall’allora Podestà di Montegranaro Marchese Luciani, nell’immediato dopoguerra venne fondata la S.S. Sutor Montegranaro (una foto degli anni ‘50 al Campo dei Tigli). La squadra di basket che sin dalla sua
fondazione ha sempre avuto i colori gialloblù del gonfalone cittadino, dopo una prima esperienza in serie B sul finire degli anni ‘60, riconquistò la serie B nel 1982 e dopo quasi 20 anni fra la serie B, B2 e B d’ Eccellenza riuscì a tagliare il traguardo della serie A2 nel 2001. Dopo una stagione tribolata che coincise con il ritorno in B d’Eccellenza nel 2002, appena 2 anni più tardi la Sutor Premiata guidata da coach Stefano Pillastrini riconquistò la serie A2 al termine di una serie finale emozionante contro la rivale di sempre Rieti. Capitan Chiaramello e compagni dopo il primo anno di Lega Due in cui conquistarono subito i play off, riuscirono la stagione successiva a conquistare il sogno della serie A1, al termine di una trionfale cavalcata che rimarrà per sempre scolpita negli appassionati di basket veregrensi e del Fermano. Una conquista meritata e sedimentata negli anni avvenire, con la Sutor sempre protagonista di campionati di assoluto rilievo e di splendidi match contro le più blasonate compagini del basket italiano come Bologna, Milano, Roma, Siena, solo per citarne alcune; tutto questo nonostante le oggettive difficoltà di un Comune di appena 13.500 abitanti senza il Palasport ma con il cuore grande degli sportivi montegranaresi (e non solo) che hanno sempre dimostrato un attaccamento viscerale (fuori dal comune!) ai colori giallo blu, con la loro presenza in tutti i palazzetti d’Italia e con il loro sostegno anche economico nelle fasi più delicate. Ma se la Sutor è la massima espressione sporti-
va di Montegranaro, il basket cittadino non è solo Sutor: tra B dilettanti e serie D militano altri sodalizi cittadini molto seguiti e che riescono spesso ad ottenere risultati prestigiosi: parliamo della Supernova Officine Creative Montegranaro, negli ultimi anni nella B dilettanti; della Poderosa Dino Bigioni Montegranaro, assoluta protagonista della Divisione Nazionale C e de “La Gatta Basket” che milita nella serie D.
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UNA SQUADRA VINCENTE
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Personaggi/I nomi che hanno fatto la storia di Montegranaro
Uomini divenuti immortali Non sono molti i comuni che possono vantare tra i loro più illustri cittadini un santo. Montegranaro è uno di questi. Nell’operoso paese fermano, infatti, nel 1540 nasce Felice Piampiani, proclamato santo con il nome di San Serafino. Allevato all’amore cristiano, Felice si rende presto conto del desiderio di dedicare la sua esistenza a Dio e al prossimo e nel 1557 entra nell’Ordine dei Cappuccini. In 46 anni di vita religiosa Frate Serafino vive in diciassette diversi conventi. Dorme e mangia pochissimo, e si infligge mortificazioni molto severe. Durante gli anni in cui veste il saio si rende artefice di centinaia di guarigioni e di fatti prodigiosi. Sul finire del ‘500, a causa delle penitenze a cui si sottopone, le sue condizioni di salute peggiorano. La sua morte arriva il 12 ottobre 1604 e, benché da subito vengono avviate le procedure di beatificazione, la canonizzazione di San Serafino da Montegranaro arriva solo nel 1767. Fra le più autorevoli figure del panorama ecclesiastico nazionale è da annoverare il Cardinale Domenico Svampa, nato a Montegranaro nel 1851. Dopo gli studi presso il
Seminario di Fermo, entra nel Seminario dell’Apollinare e, conseguita la laurea in Teologia, rientra a Fermo dove ottiene la cattedra di Teologia Dogmatica, poi di Diritto Canonico. Nel 1887 è nominato Vescovo di Forlì. Dopo aver ricevuto la nomina a Cardinale del titolo di Sant’Onofrio, nel 1894, viene nominato Arcivescovo di Bologna. Svampa si fa fedele interprete della crescente volontà dei suoi parrocchiani di voler partecipare alla vita politica ed amministrativa cittadina, e nel 1904 incontra il Re d’Italia Vittorio Emanuele III. Svampa mantiene sempre un forte contatto con la sua terra d’origine, realizzando, nel 1904, la prima biografia di San Serafino. L’Arcivescovo di Bologna muore nel 1907 nel capoluogo emiliano. Uomo politico dai modi galanti, Giovanni Conti nasce a Montegranaro nel 1882. Educato agli ideali repubblicani, a sedici anni inizia l’attività di propaganda repubblicana. All’interno del Pri si guadagna una precisa collocazione e nel 1912 entra in Direzione Nazionale e nella Commissione esecutiva. Con l’Italia entrata nel primo conflitto mondiale, si dichiara interventista arruolandosi
volontario. Nelle elezioni del 1921 è eletto Deputato in Parlamento. Nelle elezioni del 1924 viene nuovamente eletto, restando noto per essere stato prima Parlamentare del Regno e poi Senatore della Repubblica, nel 1948. Nel 1946 è eletto Deputato alla Costituente con l’incarico di predisporre il progetto di Costituzione. L’avvocato montegranarese è dunque tra i principali artefici della Costituzione italiana. Negli anni ’50 Conti decide di dimettersi dal Partito Repubblicano. L’11 marzo 1957 il Senatore muore per arresto cardiaco. Valentissimo scienziato, grande filosofo e poeta, ma soprattutto uno dei più illustri e preparati medici del Piceno, Camillo Rossi nasce a Montegranaro nel 1561. Esercita in molti luoghi della regione dimostrando prodigiose capacità nel diagnosticare le malattie. Poeta per passione, il grande medico, a cinquanta anni si scrive il proprio epitaffio e muore a Montegranaro nel 1650. Giovanni di Giorgio Marocchini da Montegranaro è stato giudice e giurista, dottore di leggi, nonché di diritto romano. Nato nel 1348, presta la propria opera al seguito
di magistrati in tutte le più grandi città d’Italia. In particolare a Firenze, negli ultimi 30 anni della sua vita, è per ben sei volte giudice o collaterale al seguito di Podestà o Capitani del popolo. È nota anche la sua attività di consulente e ci sono suoi consilia in varie raccolte manoscritte. Non si conosce la data della sua morte che pare avvenuta a Firenze attorno al 1416.
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NUMERI UTILI Comune Biblioteca Carabinieri Farmacia comunale
0734.89791 0734.890554 0734.890936 0734.892804
Parrocchia “S. Liborio V.” 0734.892917 Parrocchia “Santa Maria” 0734.892884 Parrocchia “SS.Salvatore” 0734.88218 Croce Gialla 118 0734.891657 Presidio Ospedaliero 0734.8967111
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Comunità/Una grande capacità aggregativa e la voglia di primeggiare
Un territorio da scoprire... da capo a piedi! Una comunità effervescente quella montegranarese che, oltre agli eventi già consolidati e riconosciuti da tutti, cerca di ampliare l’offerta formativa, culturale e sportiva in particolar modo, con iniziative ogni anno diverse e sempre aperte a tutti. Crescente e rimarchevole è allora l’impegno assunto dalle associazioni veregrensi più giovani, orientate a promuovere percorsi alternativi per i concittadini ed i visitatori, per amplificare la promozione e la salvaguardia delle proprie tradizioni e radici storiche, rivalorizzando spazi pubblici e aree verdi. Rilevante è altresì l’attenzione che viene rivolta ai più piccoli, dalla scuola fino alle associazioni sportive, in particolar modo: a Montegranaro la formazione e la crescita delle nuove generazioni nel rispetto dei valori sociali e civili, della loro forza creativa e del lavoro di squadra, sono occasioni fondamentali per eventi mirati per i ragazzi e le loro famiglie. Oltre alle diverse realtà parrocchiali, molto attive, del comune, a Montegranro grande forza aggregativa viene sviluppata dalle innumerevole associazioni sportive: oltre 45 sodalizi, basket a parte, che si sono sempre fatte onore nelle categorie in cui militano nelle diverse manifestazioni a cui prendono parte, dando lustro al Comune calzaturiero in ogni angolo della regione e della Penisola. L’Atletica Leggera, la Danza Ritmica, il Judo, le Freccette, il Motociclismo, il Baseball, il Softball, la Pallavolo, il Calcio, il Calcio a 5, il Ciclismo giovanile: spiccano tra tutti alcuni atleti valorosi montegranaresi: il fedelissimo gregario di Fausto Coppi Michele Gismondi, il giovane e talentuoso calciatore di serie A Guido Marilungo e l’ancor più giovane Raparo. Anche gli sport considerati minori, ma non di certo per numero di iscritti, la dimostrano tutta quella voglia di arrivare primi, “de vegne” (di vincere): la Bocciofila Montegranaro è in serie A nella categoria Raffa, Nicola Guardiani è ai vertici nazionali nella disciplina delle freccette. Tra fiere, sagre e festa patronale, a Montegranaro non ci si annoia mai, e può capitare, inerpicandosi a giugno per i vicoli e le strade del centro storico, di scorgere una magica ribalta animata
da artisti di tutto il mondo: teatranti, musici e giocolieri sono i protagonisti del Veregra Street Festival, qualificato e rinomato appuntamento internazionale di teatro di strada, che dal 1999 incanta chiunque vi giunga. Nei mesi invernali invece sono due le strutture riservate alla programmazione culturale: il cinema-teatro “La Perla” e dell’auditorium “Officina delle Arti”. Nel primo hanno luogo le stagioni cinematografiche, teatrali, di teatro per ragazzi, la prestigiosa stagione concertistica degli “Amici della Musica” diretta da Francesco di Rosa, primo oboe dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, e l’affermato circuito jazz “Tam – tutta un’altra musica”. Il secondo, oltre agli spettacoli di prosa, jazz e comicità, riservati ad un pubblico più ristretto, diventa sede ideale per attività di formazione teatrale e musicale tenute da scuole e giovani compagnie. La cultura e le forti tradizioni, l’operosità e l’ingegno profusi in ogni settore, testimoniano l’attenzione di Montegranaro ad offrire una sempre migliore qualità della vita. Attraverso la campagna veregrense si va alla riscoperta dei sapori tipici e genuini della gastronomia locale: la ristorazione e le strutture ricettizie, gelose custodi delle proprie ricette che valorizzano le varie primizie, secondo stagione, offrono agli avventori il gusto antico di quella tipicità, qualità e accoglienza che da sempre contraddistingue Montegranaro ed i montegranaresi.
Appuntamenti GIUGNO - Festa di fine anno scolastico c/o centro polisportivo “La Croce” - Veregra Street Festival 12 OTTOBRE Festa e Fiera di San Serafino STAGIONE CINE-TEATRALE Prosa, Teatro per Ragazzi, Cabaret Musica Classica, Jazz c/o Cineteatro “La Perla” e Auditorium “Officina delle Arti”
Storia Solidità Autonomia Sicurezza del risparmio Sostegno al territorio
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