CORRIERE NEWS OTTOBRE 2011

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ANNO 9 - N.10/2011 - 15 OTTOBRE

da pag. 22

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Tra caccia e pesca

Non solo hobbies Le attività venatoria e piscatoria vanno esercitate nel rispetto degli equilibri ecologici e con regole certe che garantiscano i diritti di uomini e animali

11 Economia Il leasing in tempo di crisi

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12 Sanità La ricerca sulla fibrosi cistica

M ES E

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13 Scuola L’Eurociss coinvolge l’ITC di Amandola

14 Terra Nostra Il punto su Francavilla d’Ete

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17 Cultura Corsi di dizione di Sergio Soldani

24 Cartellone A Petritoli la festa di ErbaOlio

29 Sport Liberi nel Vento... e nel mondo

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Il dissesto idrogeologico, la cura dei fiumi ed il governo dell’agricoltura saranno i temi centrali di “Madre Terra”, iniziativa in programma a Fermo il 23 ottobre pag. 7


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Inchiesta/Caccia&Pesca 15 ottobre 2011

Un’arte antica, ricca di fascino e che va esercitata nel rispetto delle regole

Cacciatori brava gente

E’ sempre acceso il dibattito tra chi è favorevole e chi è contrario all’attività venatoria di Daniele Maiani

arà perché sin dall’antichità sono stati sotto il patrocinio di Artemide, la bella dea della caccia irascibile e vendicativa, l’aurea che ancora oggi i cacciatori si tirano dietro non è delle migliori. Siamo in un mondo dove si può uccidere con le parole, ma che innalza muri di fronte al minimo accenno di violenza fisica. Ed è sacrosanto, quando la violenza viene esercitata nei confronti dei propri simili, degli umani, insomma. E se uno attenta scientemente alla vita animale? Idem: sempre più gente si riscopre ambientalista (ed è un bene, viste le condizioni del pianeta) e i cacciatori pertanto hanno vita grama e sono costretti a difendersi. Tanto per cominciare, quasi nessuno lacrima di pietà sulla bistecca che ha nel piatto pensando all’animale da cui proviene e alla vita che ha fatto prima di essere sacrificato per noi: una “catena di montaggio” spesso infernale che sacrifica la pietà e la qualità alla produzione. Chi si pone il problema di come vengano allevati e macellati gli animali da carne? Chi è entrato mai in un macello? Lì tutto è fatto al chiuso, non si vede, e quindi vigliaccamente non ci poniamo il problema, altrimenti non mangeremmo più. Il cacciatore invece abbatte le sue

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prede alla luce del sole e questo porta a coscienza di tutti un fatto tanto naturale quanto spaventoso che da sempre cerchiamo di rimuovere: per vivere, abbiamo bisogno della morte di altri esseri. Questo turba, spaventa, specialmente in un mondo dove il contatto con la realtà si fa sempre più labile, mediato dagli schermi della televisione e del computer, dove l’apprendimento della più alta delle arti, quella del vivere, viene epurata anche del metodo primordiale primo di apprendimento: quello del dolore. Ma purtroppo la vita vera non è virtuale: il vantaggio di alcuni lo si paga con la sofferenza di altri. E allora (paradossalmente, ma mica tanto), a conti fatti i tanto esecrati cacciatori sono forse un esempio di come è veramente la vita, sono oggi da considerare come un rimosso della nostra coscienza, un esempio strano (e forse ormai anacronistico) di quali sono i fondamenti della vita animale, quella umana compresa. Ricordano a tutti che l’uomo è un predatore fin dalla preistoria e questo istinto gli è rimasto nel sangue, che la vita di ogni giorno è una scommessa (se sei capace mangi, altrimenti no), ma lo fanno alla maniera antica, prelevando dalla natura un capo alla volta, quando ci si riesce, considerati i limiti imposti sia dai mezzi che usano che dalla

legge. Certo, adesso ci sono i supermercati, ma per tanti usare il portafogli per comperare carne morta incelofanata è meno eccitante del procacciarsela da sé. Ti dicono: se la caccia viene praticata con giudizio, senza stravolgere l’equilibrio naturale e nel rispetto delle regole non c’è nulla di male. Hanno ragione? Hanno torto? Il dibattito è aperto e vivace. Comunque, tranquilli: i cacciatori sono sempre di meno e tra un po’ saranno loro la specie da proteggere. In fondo, sono i depositari di saperi e di tecniche che si vanno perdendo: sono rimasti in pochi i “puristi”, quelli che si preparano le cartucce da soli, col bilancino, quasi fossero alchimisti, consultando quaderni sgualciti in cui genitori e nonni hanno annotato tutti i dati tecnici relativi alle polveri da usare con quella umidità, quella temperatura, quel tipo di animale… Con lo stesso spirito con cui i nostri antenati più lontani aguzzavano selci e bastoni, in un rapporto quasi simbiotico con la natura. Allora, guardandoli con questo sguardo, ci possono risultare anche simpatici nelle loro mises di velluto verde mentre, schioppo in spalla, girano per boschi, vallate e campi: ripetendo i gesti dell’Homo Erectus, degli antichi Greci e Romani, o di quel bracconiere incallito di Robin Hood che tutti abbiamo amato.

Fin qui, la visione “eroica”. Poi c’è quella forse più realistica di chi lancia l’allarme: in un modo dove gli equilibri ecologici diventano di giorno in giorno sempre più precari, cacciare è un vero e proprio crimine effettuato non più alla pari con la preda, ovvero con lance di selce, e oltretutto non dettato dalla necessità. Insomma, il piacere di pochi mette a rischio un mondo di tutti. Ma anche qui, la contromossa: è vero, dicono i cacciatori, abbattiamo esseri alati o pelosi ma, oltre alla soddisfazione di cibarcene, contemporaneamente ripopoliamo a nostre spese le aree di

caccia e, a conti fatti, il bilancio è sempre positivo per le specie animali. C’è da crederci? Di certo, i cacciatori di oggi sono persone normali, non hanno l’aspetto bieco e parlarci è piacevole: sono bravissima gente che asserisce (e ci crediamo) di amare la natura, solo che sente ancora il richiamo della foresta. E poi, come dargli torto quando ti dicono: “Noi, per avere la licenza di caccia, dobbiamo avere la fedina penale immacolata, mentre chi ce l’ha sporca (e di che tinta!) può andare in Parlamento”? Eh, già: sono più onorevoli i cacciatori di certi (troppi) Onorevoli.

Normative e regolamenti dell’ente marchigiano

I “se” e i “come” della Regione Argomenti delicati, al centro di continui dibattiti tra ambientalisti da un lato e associazioni di cacciatori e pescatori dall’altro a stimolare un’opinione pubblica spesso disorientata. “Urgono regole certe!”, si sostiene da più parti, ma le regole a quanto pare ci sono. E’ Uriano Meconi, dirigente delle Attività Ittiche, faunistiche e venatorie della Regione Marche, ad illustrarci la regolamentazione regionale per la caccia e la pesca sportiva. “Molte sono le possibilità e le competenze che la Regione ha come Ente legiferante sia nei margini di esclusività che di concorrenza con quanto determinato dallo Stato. – spiega Meconi - E’ di quest’anno l’approvazione della nuova Legge regionale sulla caccia, uno strumento normativo più flessibile e rispondente alle competenze di tutti i soggetti che nel tempo si sono affermati e hanno dimostrato una capacità di

azione più capillare ed efficace. Un altro strumento cardine con cui la Regione incide sulla gestione del territorio è la programmazione territoriale mediante i Criteri e gli Indirizzi per la pianificazione faunistico-venatoria che permetterà a Province ed Ambiti Territoriali di Caccia di determinare un nuovo assetto territoriale e gestionale, tenendo conto anche delle esigenze produttive del mondo agricolo. In quest’ottica si inserisce l’Osservatorio Faunistico Regionale con cui si intende avviare un’attività di ricerca per approfondire le conoscenze inerenti la fauna selvatica di interesse venatorio e naturalistico presente sul territorio; svolgere indagini statistico-scientifiche sulla fauna; monitorare l’applicazione dei criteri ed indirizzi regionali per la pianificazione faunistico-venatoria da parte dei piani faunistici provinciali; raccogliere ed elaborare i dati faunistici

rilevati da Province, ATC, altri enti ed istituti di ricerca e associazioni venatorie e ambientaliste; verificare l’entità e gli effetti del prelievo venatorio; promuovere l’applicazione di corrette tecniche di gestione faunistica; esprimere pareri tecnici in campo faunistico e venatorio; svolgere attività sperimentali finalizzate all’acquisizione e divulgazione di nuove conoscenze tecnico-scientifiche in materie faunistiche e venatorie”. Parliamo di pesca, quali sono le normative vigenti? “Dal punto di vista della tutela della fauna ittica e disciplina della pesca sportiva la regolamentazione ha subito un profondo cambiamento con l’entrata in vigore della L.R. 11/03. La Regione Marche sta approvando la Carta Ittica Regionale finalizzata alla tutela e all’incremento del patrimonio ittico con le indicazioni dello stato di purezza biologica e chimico-fisica delle acque,

la vocazione ittiogenica delle acque, la consistenza della fauna ittica, le specie ittiche presenti, l’individuazione degli interventi atti ad incrementare la produttività e l’individuazione dei siti idonei alla realizzazione d’incubatoi di vallata. Tutto ciò consentirà alle Province di attivare una corretta gestione mediante i rispettivi Piani Ittici Provinciali per promuovere la conservazione ed il riequilibrio biologico della fauna ittica nei bacini idrografici nonché la disciplina dell’attività alieutica”.


Inchiesta/Caccia&Pesca 15 ottobre 2011

L’Atc di Fermo gestisce e coordina l’attività venatoria della provincia

Non è più la stessa caccia di Francesca Pasquali

Te ne stai tranquillo in poltrona. Guardi la tv, sonnecchi, leggi. All’improvviso sobbalzi. Uno sparo, poi un altro, poi un altro: la caccia è riaperta. Fino al prossimo 30 gennaio di scene simili se ne vedranno parecchie, ma chi è ancorato all’idea del cacciatorebracconiere senza scrupoli, leggendo questo articolo, resterà sorpreso. Innanzitutto venendo a sapere che nel mondo della caccia non regna l’anarchia più totale, ma che esistono delle associazioni che coordinano l’attività venatoria nelle diverse zone delle regioni d’Italia. Poi scoprendo che di queste associazioni, che prendono il nome di Ambiti Territoriali di Caccia, fanno parte non solo cacciatori, ma anche agricoltori, ambientalisti e rappresentanti delle istituzioni. Infine constatando che oggi ad essere cacciato può essere solo il surplus della selvaggina, dovendo essere garantita una presenza minima delle diverse specie in tutti i territori.

L’Ambito Territoriale di Caccia - FM – “Firmano Sibillini” Istituiti con la legge n. 157 del 1992, gli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc) sono associazioni di cui fanno parte tutti i cacciatori dell’Atc stesso. Recepita con la legge regionale n. 7 del 1995, la direttiva nazionale nel territorio della Regione Marche ha portato nel 1998 alla costituzione di due Ambiti per ciascuna provincia. Perciò, finché le attuali province di Ascoli Piceno e Fermo erano unite, esisteva l’Atc AP1 per il territorio fermano e l’Atc AP2 per quello ascolano, separati dal fiume Aso. Dal 2009, con l’istituzione della provincia di Fermo, l’Atc AP1 è diventato l’Atc FM “Firmano Sibillini”. Organi e competenze dell’Atc FM L’Ambito della provincia di Fermo è composto da un Comitato di gestione, un’Assemblea, un Presidente (Tonino Pasquali) e un Collegio di revisori dei conti. Organo esecutivo dell’Ambito, il Collegio è formato da 11 componenti: 3 rappresentanti degli enti pubblici (1 per la Provincia, 1 per il Comune più grande che per l’Atc FM è Fermo, 1 per la Comunità Montana dei Sibillini), 3 per le associa-

zioni di agricoltori più rappresentative a livello locale, 3 per le organizzazioni venatorie riconosciute a livello nazionale, 2 per le organizzazioni ambientaliste presenti sul territorio. Il Comitato è nominato dall’Assemblea e redige il Piano faunistico venatorio, cioè la suddivisione dell’area geografica di competenza in zone. L’Assemblea è formata da 80 delegati. Il presidente è eletto dal Comitato e coordina le iniziative e il personale dell’Atc. Il Collegio dei revisori dei conti garantisce la correttezza dell’attività amministrativa svolta dall’Ambito. Come si diventa cacciatori Ogni cacciatore, per poter esercitare l’attività venatoria nelle Marche, deve essere iscritto ad almeno un Atc della regione. Questo gli consente di poter abbattere la selvaggina stanziale in quell’ambito e quella migratoria in tutto il territorio regionale. Per essere abilitato all’attività venatoria il cacciatore deve essere in possesso della licenza di porto di fucile per uso caccia che viene rilasciata dalla questura e superare un esame davanti ad una commissione nominata dalla Provincia e formata da rappresentanti di tutti

i soggetti che fanno parte dell’Ambito. Ottenuta la licenza e superato l’esame, il cacciatore può iscriversi all’Atc e chiedere il rilascio del tesserino venatorio che potrà ritirare nel Comune di residenza. Quanto costa cacciare Ogni anno il cacciatore deve rinnovare l’iscrizione all’Atc, pagando 51,65 euro per svolgere attività venatoria in quel territorio senza limitazioni o 15,49 euro per la caccia da appostamento fisso. Deve poi pagare una tassa governativa di 173,16 euro e una tassa regionale di 84 euro. Aggiungendo il costo dell’assicurazione, annualmente un cacciatore spende circa 400 euro per poter cacciare, senza considerare i costi per attrezzatura, vestiario ecc. Uno sport diventato abbastanza oneroso, dunque, e ciò spiega almeno in parte la disaffezione che sta conoscendo. Negli ultimi anni nell’Ambito fermano c’è stato infatti un drastico calo delle iscrizioni, scese da 3.804 nel 2002 a 2.956 nel 2010. Il passaggio generazionale ha fatto il resto, con i giovani sempre meno propensi ad alzarsi prestissimo nei fine settimana e a mettersi il fucile in spalla per andare a caccia.

La pesca sportiva: un’attività per tutto l’anno nel rispetto della tutela ambientale

Divertirsi salvaguardando la natura Nata nel 1942, la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee promuove tutti i tipi di pesca in acque interne e in mare che si avvalgono dei mezzi più sportivi, senza dimenticare tutte le attività legate alla subacquea. Svolge inoltre attività di controllo attraverso le proprie guardie ittiche volontarie ed è riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente come Associazione di protezione ambientale. Abbiamo rivolto qualche domanda a Stefano Bracci, consigliere e Presidente Provinciale Acque Interne della FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquea) per il territorio di Ascoli e Fermo. Quali sono le tecniche, gli strumenti da voi utilizzati? “Gli strumenti e le tecniche che vengono utilizzati sono molteplici e specifici per ogni tipo di contesto ambientale; oltretutto variano in base al tipo di pesce da pescare. Oggi le attività, sia agonistiche che di promozione, nazionali e internazionali, si possono suddividere in cinque settori specifici: Acque Dolci, Acque Marittime, Attività Subacquee, Nuoto Pinnato e Didattica Subacquea. Ogni settore è a sua volta suddiviso in diverse specialità in base ai pesci che vengono insidiati, alle tecniche e le attrezzature utilizzate”. A quanto ammonta il numero degli associati? “La FIPSAS può vantare circa 250.000 tesserati su tutto il territorio nazionale e 800 tra Ascoli Piceno e Fermo. È la quarta federazione in Italia per numero di tesserati tra le 45 riconosciute dal Coni”. Quali sono i costi, attrezzatura compresa? “I costi per la pesca sono principalmente due: uno è l’acquisto dell’attrezzatura e tutto l’occorrente per pescare praticamente e l’altro è quello legato alla licenza di pesca per le acque demaniali o l’eventuale permesso di ingresso per le acque private. I costi dell’attrezzatura sono molto variabili e possono andare da pochi euro a qualche migliaio di euro per le attrezzature più sofisticate e tecnologie più avanzate dedicate all’agonismo. La licenza di pesca costa circa 60 euro il primo anno e 30 gli anni successivi”. Quali sono i limiti e i divieti della pesca sportiva? “Per le acque demaniali ci sono le leggi regionali e provinciali che impongono delle direttive per la pesca sportiva per ciò che riguarda le specie catturabili, le misure minime delle specie pescabili, le modalità, le esche da utilizzare e il loro quantitativo, i periodi di pesca. Per quanto ci riguarda la Federazione ormai da oltre 20 anni promuove la tutela dei pesci con il Catch and Release (cattura e rilascia) per le gare di pesca, dove il pescato viene tenuto in contenitori idonei e rilasciato in acqua vivo al termine della manifestazione. Chi non rispetta queste condizioni viene penalizzato con la squalifica”. Quali sono i pro e i contro della pesca sportiva in relazione all’ambiente e alle problematiche ambientali? “Il pescatore sportivo nel senso della parola è un pescatore che rispetta la legge e

l’ambiente. Come in tutti i settori purtroppo anche in questo c’è chi non rispetta le regole anche se negli ultimi anni il numero dei pescatori che pratica il Catch and Release sembra sia aumentato anche dove non è imposto per legge, poiché non c’è più il bisogno di pescare come attività di prima necessità per nutrirsi. Il pescatore sportivo ama i pesci perché lo fanno divertire e sa rispettarli come rispetta anche l’ambiente quando, ad esempio, si aggrega per raccogliere i rifiuti che altre persone lasciano sulle rive di un fiume o di un lago. Purtroppo ci sono ormai da qualche anno nel nostro territorio molti stranieri che non pescano sportivamente, ma con mezzi poco leciti e che in modo indiscriminato saccheggiano laghi e fiumi. Queste popolazioni mangiano abitualmente i pesci che noi tuteliamo e spesso li vendono sui mercati. Questo fenomeno è una piaga per molte parti d’Italia e i pescatori denunciano sempre più spesso tali attività illecite”. (Federica Balestrini)

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Inchiesta/Caccia&Pesca 15 ottobre 2011

Le attività piscatorie e venatorie viste (e raccontate) dagli ambientalisti

Se viene a mancare il rispetto delle regole Secondo Lino Santoni, membro del Direttivo del Circolo Legambiente Fermo-Valdaso e Presidente del Circolo River Keeper di Fermo, la pesca si è ridotta di molto, soprattutto per le categorie C e soprattutto, ci tiene a precisarlo, lungo il fiume Tenna. “La fauna è scomparsa a causa dei lavori che sta facendo il Genio Civile - sostiene Santoni, che in passato ha ricoperto anche un incarico nell’apposita Commissione Pesca della vecchia Provincia di Ascoli Piceno - sbancando l’argilla e creando dei canali, per cui il pesce non ha più un luogo dove ripararsi. Normalmente, infatti, questo si nasconde nelle buche, ma senza di queste l’acqua scorre liscia e con la prima piena porta tutto a mare. Si tratta di lavori che pregiudicano anche i pozzi,

abbassando la quota della falda”. Anche la carenza di acqua è un elemento che limita fortemente l’attività piscatoria. “Questo a causa dei prelievi che stanno facendo a monte il Consorzio di Bonifica, l’Enel e le centrali private. E quando l’acqua manca, il pesce trova difficoltà. I volatili fanno così scorpacciate di pesce, che non riesce più a ripararsi in profondità”. E sul fronte dei pescatori? Tutti ligi al dovere? Oppure no? “I pescatori sono abbastanza corretti, anche se purtroppo si trovano sempre quelli che non seguono le regole e non si limitano a catturare quanto previsto. Ad esempio, fino a che le trote abboccano non smettono mai, soprattutto perché c’è carenza di vigilanza, una carenza

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legata alla mancanza di personale. I pescatori, di conseguenza, non essendoci controllo se ne approfittano e fanno quello che vogliono. Per questo serve maggiore presidio da parte delle associazioni ambientaliste. Negli anni passati personalmente ho fatto tantissime segnalazioni alle autorità preposte, dalla Procura alla Forestale. Ecco perché ritengo che non sia sufficiente un articolo sul giornale, ma occorre munirsi di macchine fotografiche, stivali e recarsi sui posti. Altrimenti sono solo chiacchiere”. Chiuso (non senza polemiche) il capitolo pesca, per il fronte dei contrari alla caccia abbiamo interpellato Maria Luisa Urban, delegato della Lipu di Fermo. “Dalla nostra prospettiva le criticità sono molteplici. Va detto che, per fortuna, i cacciatori negli ultimi anni sono diminuiti e oggi si attestano nel territorio nazionale su una cifra intorno al milione e 400.000 unità. In realtà sono tutti abbastanza anziani, i giovani difficilmente si avvicinano alla pratica venatoria. Una criticità è sicuramente il bracconaggio, che in alcune zone d’Italia è molto presente, come nelle valli bresciane. Si contrasta quello fatto con gli archetti, le piccole trappole che spezzano le gambe a pettirossi e altri piccoli uccelli usati poi in cucina. Ma un vero problema sono le deroghe alla caccia, ossia quelle fatte al piano faunistico regionale dalle stesse Regioni, che però contrastano con la legge nazionale 157/92, che deve ottemperare alla normativa europea. Altro nodo è che nel Parlamento ci sono deputati che propongono delle nuove leggi, ovviamente più permissive”. Per quanto riguarda il nostro territorio? “Ci arrivano molte volte uccelli protetti feriti, come poiane e rapaci, che non dovrebbero essere cacciati e che invece vengono impallinati. Questo significa che le leggi non vengono rispettate. Lo

posso testimoniare anche io: in campagna c’è spesso una lotta con i cacciatori perché molte volte sparano nelle vicinanze delle strade o delle case”. Che proposte avete fatto come Lipu per limitare il fenomeno? “Facciamo sempre campagne nazionali, come quella contro le deroghe, raccogliendo firme e portandole in Parlamento. Nell’aprile del 2010 siamo andati a parlare con i parlamentari e convinto anche persone poco informate, facendogli capire che queste leggi non potevano essere approvate. E facciamo molto anche per contrastare l’illegalità nell’ambito della caccia, con continue segnalazioni”.

Calendario Caccia Fino al 30 novembre: tortora Fino al 31 dicembre: merlo Fino al 30 gennaio: colombaccio Fino al 29 gennaio: ghiandaia, gazza, cornacchia grigia Fino al 7 dicembre: lepre, coniglio selvatico, pernice rossa, starna, fagiano Fino al 31 dicembre: quaglia, allodola Fino al 30 gennaio: volpe, tordo bottaccio, cesena, tordo sassello, germano reale, codone, mestolone, marzaiola, folaga, alzavola, canipiglia, fischione, moriglione, moretta, pavoncella, beccaccino, gallinella d’acqua, porciglione, frullino, combattente Dal 16 ottobre al 15 gennaio: cinghiale Fino al 20 novembre: coturnice Fino al 22 gennaio: beccaccia Dal 1 ottobre al 31 gennaio: tre giorni a scelta del cacciatore, esclusi martedì e venerdì, fermo restando il prelievo delle specie lepre, fagiano, starna e coturnice nelle sole giornate di mercoledì, sabato e domenica; dal 1 ottobre al 30 novembre: la caccia da appostamento alla selvaggina migratoria è consentita per altri due giorni a settimana con esclusione comunque del martedì e del venerdì.


Inchiesta/Caccia&Pesca 15 ottobre 2011

Fondamentale l’intervento dei cacciatori per ridurne drasticamente la quantità

Cinghiali? Meglio Attila! Milioni di euro all’anno di danni, ettari di colture varie che diventano il ristorante privilegiato per un’orda di scatenati e giganteschi cinghialoni ibridi, migliaia di coltivatori incavolati perché le misure per arginare il problema non si vedono o sono insufficienti, e tanto meno si vedono i soldi per i risarcimenti: quando ci sono, sono inadeguati e arrivano a babbo morto. Perché i cinghiali che adesso impazzano nelle nostre terre non sono più quelli autoctoni di una volta, teneri e piccoli come Bambi, ma dopo che qualche intelligentone (politico) ha deliberato l’introduzione di esemplari slavi, questi si sono incrociati con quelli locali e sono diventati una razzaccia mostruosa: grossi come rinoceronti e carogne come iene. Finché erano del numero giusto se ne stavano buonini nei loro territori, ma quando sono diventati troppi, non essendoci più pappa sufficiente a quote più alte, hanno cominciato a scendere a valle, dove hanno trovato l’Eden: e chi glielo fa fare a penare a grufolare in montagna quando più giù ci sono self service a tre stelle? E gli agricoltori ce l’hanno con la Regione, che non legifera adeguatamente e si muove solo quando i graziosi animaletti vanno a disturbare l’idilliaca pace dei “green”, ovvero di qualche esclusivo campo da golf che, come si sa, vanta lombi più sacri di un grezzo campo di mais o di patate. E questo vale per tutta la regione. Restando vicino casa, vediamo la situazione del Parco dei

Sibillini e della Comunità Montana: i cinghialoni sono un problema? All’anima, se lo sono!, ci risponde il presidente di quest’ultima, Cesare Milani. Ma che razza di bestia è il cinghiale che popola le nostre zone? Non è più il cinghiale italico, quello che pesava al massimo 70 chili e che figliava al massimo due pargoli. Adesso, se vai per funghi, ti puoi trovare davanti bestioni zannuti di 200 chili e con apparati genitali potenziati che producono una decina di cuccioli a botta. E siccome sono tanti, grossi e affamati, non si fanno scrupolo di grufolare tra le umane colture e dove arrivano, come per le orde di Attila, non cresce più un filo d’erba. E la distruzione delle colture dei Monti Sibillini, alcune delle quali hanno origine antichissime e un indiscusso valore storico, danneggia in maniera irreversibile l’“agrosistema” di questo territorio e porta a gravissimi squilibri ecologici. La soluzione potrebbe essere di recintare tutto il coltivato, ma ci vorrebbe la Muraglia Cinese. E non basta: un sacco di gente ha la trascendentale esperienza di trovarsi un porcellone irsuto sul cofano della macchina col rischio di lasciarci le penne, tanto che non si contano i contenziosi con le Province di Ascoli e Fermo. E allora? Allora, “à la guerre comme à la guerre”, ovvero guerra: sono partiti dei corsi provinciali per l’addestramento di circa 100 cacciatori designati all’abbattimento selettivo, per ridurre a fucilate il numero della popolazione cinghialesca di modo che si

mantenga entro limiti sostenibili e per selezionare in futuro un cinghiale di dimensioni più piccole di quelle attuali e non più ibrido. Che proporrebbe il presidente Milani? Per cominciare, un ampliamento del periodo di caccia ai cinghiali e il permesso per le squadre dei cacciatori in genere di poter effettuare battute anche all’interno del Parco (cosa vietata a tutt’oggi) magari guidati da guardiacaccia. E qui ci si sbatte contro gli ambientalisti, che sono contrari: ma, dice Milani, non intervenire è peggio. Anche perché i cinghialoni non sono l’unico problema: infatti, dove non arrivano loro arrivano gli istrici che, guarda un po’, sono stati anche loro reintrodotti a capocchia. Belli, per carità, ma anche qui, quando sono troppi (e sono troppi), addio colture, nisba risarcimenti. Insomma, un equilibrio naturale anche stavolta alterato dagli umani e che adesso è fuori controllo. Sui nostri monti una volta flora e fauna convivevano in armonia e l’una era funzionale all’altra. Nei secoli passati c’era il cervo, il camoscio, il capriolo, il lupo, l’orso. E anche il cinghiale, ma quello autoctono, piccolo e tenerello di carni e d’animo, mica questi mostri assatanati di oggi. Adesso, sparite tutte (o quasi) le altre specie a colpi dissennati di doppietta, i padroni sono loro: uno dei soliti pasticci all’italiana, come il rimboschimento effettuato nel passato recente, usando le conifere. Così, fra un po’, invece degli Appennini avremo le Dolomiti! (Loredana Tomassini)

Fucili e canne, cartucce e mulinelli, porto d’armi e licenza, e poi c’è la griffe…

Caccia e pesca: ma quanto mi costi! Sfido che ad andare a caccia sono sempre meno persone, è finita l’era eroica dei nonni che tenevano la doppietta e la cartucciera appesa dietro la porta della camera da letto. Il “cacciator” della carducciana poesia “San Martino” oggi sta sull’uscio “a rimirar stormi d’uccelli neri” e basta, perché se non possiede oltre agli “esuli pensieri” un portafogli bello gonfio, la caccia se la scorda proprio! Facciamo due conti per vedere quanto i devoti di Diana Cacciatrice devono tirar fuori dal… carniere (il portafogli) per esercitare la nobile arte. Ce lo dice Mario Febi, titolare di un’armeria storica di Fermo, in Via Visconti d’Oleggio: “Prima di tutto bisogna avere un Porto d’armi, bisogna dare un esame e tra versamenti e costo delle lezioni partono circa 800 Euro. Poi bisogna comperare il fucile: costo medio 1200/1300 Euro; poi cartucce, accessori e abbigliamento: altri 700/ 800 Euro”. In negozio c’è anche Mauro Scarafoni, “giovin cacciatore” appassionato, di bell’aspetto e piacevoli conversari, che aggiunge: “Riguardo ai versamenti obbligatori, ci teniamo a precisare che parte di questi soldi servono a pagare l’ATC, ovvero l’ambito Territoriale di Caccia. Perché di fatto occorrono tre patenti: la licenza nazionale, la licenza regionale e quella locale. I soldi conferiti all’ATC servono al ripopolamento delle specie”. E l’esordio, in questi tempi di crisi, già fa tremare le gambe a molte persone che potrebbero accarezzare l’idea. Poi c’è il fatto dell’eleganza, che nella nostra società dell’apparire ha il suo bel peso, e scopriamo che anche svariati amanti dell’arte venatoria non rinunciano alla griffe: “Ci sono i maniaci che ci tengono parecchio - conferma Febi - e comprano capi firmati di aziende leader del settore. La maggioranza tuttavia non arriva a questi eccessi

e sceglie capi tecnici di buona qualità, ma pur sempre specifici. Mediamente, comunque, 300 euro sono il costo minimo per la “tenuta” da cacciatore”. E se presi dal sacro fuoco venatorio pensate di imitare i cacciatori di fine Ottocento e primi Novecento che si preparavano le cartucce in casa e lo fate pensando di risparmiare qualcosina, scordatevelo. Interviene un altro cliente, Sandro Orazi, raffinato cacciatore non più di primo… pelo e “figlio d’arte”, avendo appreso i rudimenti venatori da piccolo, dal nonno: “Pochi sono quelli che, oggi, ricaricano le cartucce da soli, e come me lo fanno per pura passione, in quanto non c’è assolutamente risparmio tra cartucce comperate e ricaricate. A seconda del tipo di caccia, si possono sparare dalle 500 cartucce all’anno (se ci si sposta in altre nazioni) alle 100 di un cacciatore che fa battute solo nella nostra zona. Chi va all’estero lo fa perché là non esistono limitazioni ai capi abbattuti, basta pagare un tot per capo. Da noi infatti le specie cacciabili sono poche e il numero delle cartucce sparate deve tenere conto anche dell’alta percentuale dei colpi mancati”. E se i portafogli dei cacciatori piangono, quelli dei pescatori di certo non ridono, come ci conferma Febi: “Per partire, diciamo che con 200 euro compri canna, mulinello e accessori, ma questo è proprio l’“entry level”. Poi, se si vuole ampliare il raggio d’azione con vari tipi di pesca, per ogni stile ci vuole una canna diversa: 300/400 euro a canna per arrivare a una spesa annua di 4000/5000 euro se si pratica pesca da competizione. C’è da aggiungere poi la spesa per l’abbigliamento che, pur essendo leggermente inferiore a quella dei cacciatori, se uno vuole la griffe è quasi uguale. Se poi ci si compra anche il cane di razza, bisogna essere disposti ad arrivare

a pagarlo anche fino a 15 mila euro, col rischio che risulti un “brocco””. Allora: pescatori e cacciatori uguale gente ricca? “Diciamo che generalmente il livello sociale è medio alto”. Non c’entra niente con l’argomento costi, ma la tentazione è irresistibile: non vi sentite un po’ in colpa a depauperare l’ambiente a fucilate? E’ un coro unanime e sdegnato: “Girando per le campagne si vedono cose quelle sì vergognose e distruttive: discariche abusive in terreni sperduti, fonti di inquinamento micidiali; poi, i pesticidi ammazzano fauna terrestre ed acquatica molto più delle cartucce. La caccia è un prelievo, noi prendiamo Member of CISQ Federation

gli interessi di un patrimonio che frutta, punto e basta, non intacchiamo il patrimonio. Oltre tutto, con i nostri soldi si provvede anche al ripopolamento e spesso anche a pagare i danni provocati alle colture da cinghiali e storni: e sono cifre a 4 zeri!” Come non detto, come non detto! Daniele Maiani

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15 ottobre 2011

Fermo/Seconda edizione domenica 23 ottobre in Piazza del Popolo

Madre Terra, un momento di confronto tra cittadini ed istituzioni di Andrea Braconi

Che Madre Terra non fosse un’iniziativa estemporanea era già evidente lo scorso anno, quando numerose sigle si ritrovarono per discutere del tema sul consumo del suolo esprimendo anche la propria ferma contrarietà alla realizzazione di un motodromo in località San Marco alle Paludi. Fu una domenica di riflessione e di proposta, come nello stile di tutte le associazioni coinvolte. E così, a distanza di 12 mesi, Fermo si prepara ad ospitare la seconda edizione di un progetto capace di informare e sensibilizzare i cittadini sulle problematiche ambientali ed economiche, oltre che fornire idee sulle possibili soluzioni ed alternative. Una festa che rappresenta un serio e ampio momento di incontro tra le varie associazioni, per mettere a fuoco i punti di interesse comuni e rendere ancora più incisivo il loro apporto alla vita politica del territorio; ma anche e soprattutto un tavolo di confronto con le pubbliche amministrazioni, comunale e provinciale, e di proposta concreta. L’appuntamento è per domenica 23 ottobre quando, a partire dalle ore 10, un mercatino e numerosi stand informativi animeranno Piazza del Popolo. Tematiche centrali di quest’anno saranno il dissesto idrogeologico, la cura dei fiumi ed il governo dell’agricoltura. Soprattutto per quanto concerne i primi due aspetti, sottolineano gli organizzatori, il territorio fermano è stato più volte toccato direttamente da fenomeni che ne hanno danneggiato, spesso in maniera seria, alcune aree. “Dobbiamo renderci conto affermano - che la cura del territorio non significa solo intervenire quando il problema è emerso, ma pianificare e gestire insieme a tutti gli attori principali. La cura dei fiumi non può essere limitata ad interventi episodici di urgenza, ma deve essere concepita in un’ottica a lungo termine e coinvolgere

tutti gli ambiti del governo del territorio, a cominciare dagli stessi agricoltori, con dei regolamenti basati sulle buone pratiche da adottare in collaborazione con le Province ed i Comuni. In relazione al dissesto, è importante considerare anche la gestione delle nostre campagne: non si può prescindere, a nostro avviso, da un’agricoltura sostenibile ed intelligente. E’ profondamente sbagliato concentrarsi sulle monocolture estensive, come ad esempio coltivare migliaia di ettari di girasoli per i prossimi 20 anni, che aumenteranno il rischio di dissesto idrogeologico nelle nostre campagne. La vera agricoltura - proseguono è quella finalizzata alla produzione alimentare e legata al concetto di marchio d’area, che mette insieme le eccellenze agroalimentari ai prodotti di qualità espressi dalla manifattura locale ed ai beni culturali presenti in così grande diffusione nel nostro territorio. Per questo crediamo fermamente nelle potenzialità dell’agricoltura biologica, non solo come strada da percorrere per una corretta alimentazione, ma anche come strumento per un sano governo della terra,, e un’importante risorsa che può valorizzare il nostro territorio ed avviare nuovi percorsi vantaggiosi per chi, oggi, si trova in difficoltà, ed è costretto ad affittare il proprio terreno per far installare pannelli fotovoltaici: sarà poi lo stesso agricoltore che, utilizzando il poco utile ricavato dalla produzione dei pannelli, sarà costretto ad acquistare frutta ed ortaggi nelle grandi catene di distribuzione. Si tratta, quindi, di un circolo economico deleterio per l’uomo e dannoso per l’ambiente, che la lenta e costante informazione, promossa anche da iniziative come la festa della Madre Terra, tende a spezzare”. Per parlare di questi temi è previsto, a partire dalle ore 17, un convegno dal titolo “Il

dissesto idrogeologico ed il governo dell’agricoltura”, moderato da Olimpia Gobbi, ex assessore provinciale ad Ascoli Piceno e componente dell’Osservatorio Nazionale per la Qualità del Paesaggio. Relatori saranno il geologo Andrea Dignani, l’agronomo responsabile della rete Mercati della Terra Ugo Pazzi e il Dott. Stefano Montanari. “L’organizzazione costa molta fatica ma le idee non mancano - concludono i promotori

e la possibilità di discutere con i cittadini di fronte ad esperti, e perché no, insieme agli amministratori, non può far altro che portare risultati positivi nel breve e nel lungo periodo. Per questo è importante il supporto e la partecipazione di tutti quei cittadini che vogliono creare nuove opportunità ed un futuro sostenibile per le nuove generazioni”. (si ringraziano i promotori di Madre Terra per la preziosa collaborazione)

Le associazioni promotrici Citasfe - Italia Nostra - Lipu - Archeoclub Fermo - Circoli Legambiente Fermo-Valdaso e Porto Sant’Elpidio - La Fabbrica di Nichi - Grilli Fermani - R.E.E.S. Marche - R&V Territorio - River Keeper - Società Operaia Mutuo Soccorso di Fermo - Aloe - A.C.U. Capparuccia A.I.A.B. – Ass. Tutela e Valorizzazione Val d’Aso - Luoghi Comuni - Comitato Monterubbiano - Arcipelago Scec - Diverso Inverso - Moresco Amata - Cai - Mdf - Fai - Chi Mangia La Foglia - La Maesa – Gruppo Emergency Fermo – La città in comune


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Sociale/Carcere 15 ottobre 2011

Fermo/Panoramica sulla situazione nella Casa di Reclusione

Antigone boccia il carcere provinciale di Francesca Pasquali

Da otto anni i volontari dell’associazione Antigone visitano le carceri italiane, raccogliendo dati ed informazioni sulle condizioni di vita dei detenuti. Lo scorso agosto sono arrivati alla Casa di Reclusione di Fermo, hanno visitato le celle e gli altri spazi dell’edificio e preso nota dei ritmi di vita quotidiani. Quello che emerge dal report stilato dopo la visita è un quadro piuttosto negativo e la struttura viene definita “molto piccola e decisamente inadatta ad ospitare una casa di reclusione” Il sovraffollamento del carcere è sicuramente l’elemento da cui partire per analizzare la relazione. Al momento della visita di Antigone erano 87 i detenuti presenti, laddove la struttura ne dovrebbe ospitare 44. Partendo dalle caratteristiche dell’edificio, il report esamina i diversi aspetti della vita all’interno del carcere, i detenuti, il personale che ci lavora e le attività che vi si svolgono. Nell’edificio ci sono 18 celle (9 al piano terra e 9 al primo piano). Le più piccole, che ospitano due detenuti, vanno dagli 8 ai 12 metri quadrati e hanno il bagno a vista. Le altre ospitano fino a 6 detenuti su letti a castello di due o tre piani ed arrivano fino a 20 metri quadrati, il che non permette a tutti i detenuti

di stare in piedi contemporaneamente e li costringe a mangiare a turno. Il report parla di un camminamento esterno “molto piccolo e completamente esposto alla luce del sole”, perciò i detenuti rinunciano alle ore all’aperto nei periodi più caldi dell’anno. Il sovraffollamento del carcere ha pesanti ripercussioni anche sulle attività svolte all’interno dell’edificio, sia in termini numerici che a livello qualitativo. L’unica stanza a disposizione per lo svolgimento delle attività ricreative è la palestra. Lì, grazie alla collaborazione di alcuni volontari, d’estate si organizzano un cineforum ed alcuni spettacoli teatrali. Lì si tengono anche le lezioni di scuola elementare e media. A questo proposito, nell’anno scolastico 2010/2011 quattro detenuti hanno conseguito la licenza media. All’interno del carcere c’è una piccola biblioteca con circa cinquecento libri. E’ in via di ristrutturazione un locale più grande che sarà adibito ad aula scolastica e, nella parte superiore, a biblioteca. Si è cercato di ovviare a questa limitazione di spazi con delle attività esterne e quest’anno è stato fatto un corso per arbitri di calcio a cui hanno partecipato dieci detenuti. Tornando all’edificio, al piano terra c’è una piccola infermeria che a breve dovrebbe essere spostata

in un locale più grande. Passando ai detenuti, al momento della visita erano 87, di cui 78 “definitivi”, cioè condannati, 4 “ricorrenti”, cioè in attesa di secondo o terzo giudizio, e 5 in attesa di primo giudizio. Sul totale dei detenuti quasi la metà sono stranieri. In 14 lavorano all’interno del carcere in cucina o pulendo i locali. I contatti con l’esterno avvengono attraverso colloqui che si tengono tre giorni a settimana in una stanza che il report definisce “angusta, ancora dotata di bancone divisorio e a panche fisse di metallo“. Ad usufruire dei colloqui sono esclusivamente i detenuti italiani, mentre gli extracomunitari non ricevono mai visite.

I detenuti possono ricevere pacchi dai familiari ed effettuare telefonate. Nel carcere prestano servizio 39 agenti di polizia penitenziaria. Il personale sanitario è formato da un dirigente medico, due guardie mediche diurne, un infettivologo, uno psichiatra e quattro infermieri. Sono inoltre presenti uno psicologo (per 38 ore al mese) e tre educatori. Ai tossicodipendenti, il 40% dei detenuti, viene somministrato il metadone direttamente dal personale sanitario del carcere e due volte a settimana è presente il presidio del SerT (Servizio per le tossicodipendenze). Tra gli eventi critici sono da evidenziare episodi di autolesionismo e un suicidio nel 2010.


Sociale/Carcere

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15 ottobre 2011

Fermo/La direttrice dell’Istituto fermano e le principali criticità

L’Ordinamento penitenziario deve essere rivisto di Francesca Pasquali

Da quasi sei anni è a capo del carcere di Fermo, dottoressa Eleonora Consoli (foto) il sovraffollamento sembra essere il problema principale di questo istituto. E’ così? La situazione è veramente al collasso, anche se non si discosta da quella degli altri istituti italiani. Nel carcere di Fermo ci sono due sezioni: una circondariale, usata per gli arrestati che restano qui fino all’udienza di convalida per poi essere trasferiti in altre strutture, ed una di reclusione, dove si trovano i detenuti già condannati. Mentre i secondi scontano la pena qui, i primi ci restano finché non si libera qualche posto negli istituti limitrofi. Il report di Antigone definisce l’edificio dove si trova il carcere “decisamente inadatto ad ospitare una casa di reclusione”, è d’accordo? Inadatto rispetto al numero di detenuti che ci sono adesso. Bisogna ricordare che l’istituto era tarato su circa 40 detenuti e noi ne abbiamo il doppio. Il problema dell’esistenza di un’unica aula si dovrebbe risolvere nei prossimi mesi perché è stato realizzato un altro locale da utilizzare per incrementare le attività e differenziarle. Così potremo far partire qualche altro corso, ma non disponendo di locali grandi non potremo svolgere corsi di formazione che necessitano di attrezzature particolari. Perciò stiamo valutando di organizzare la parte teorica qui e per la parte pratica di appoggiarci a qualche azienda esterna. Quanto al corridoio scoperto, è necessario che sia così perché altrimenti potrebbe essere usato dai detenuti come appiglio per scappare. Dall’esterno si possono avere certe impressioni ma a volte ci sono ragioni di sicurezza che impongono determinate scelte.

Come trascorrono le loro giornate i detenuti? Puliscono la sezione, lavorano in cucina o in magazzino: insomma svolgono lavori utili per il mantenimento della struttura. Lavorano a rotazione per qualche mese e vengono retribuiti, ma avendo dovuto diminuire il numero di ore di lavoro a causa del sovraffollamento, lo stipendio si riduce a poche centinaia di euro. Comunque il lavoro in carcere è uno strumento utile per valutare il comportamento del detenuto e per capire se il processo rieducativo procede. Per chi vuole partecipare poi c’è la scuola. Le lezioni sono tenute da docenti chiamati attraverso apposite graduatorie. L’anno scorso abbiamo fatto anche un corso per arbitri. E’ stata un’esperienza positiva perché i detenuti hanno potuto arbitrato alcune partite, usufruendo di permessi premio. Si registrano o si sono registrate situazioni di particolare disagio? La convivenza diventa più difficile quando gli spazi sono così ristretti. Il fatto che i detenuti siano di etnie diverse e alcuni di loro soffrano di patologie particolari rende il problema ancora più complesso. Lo scorso 14 agosto i detenuti hanno aderito allo sciopero della fame organizzato dai Radicali. Quel giorno hanno rifiutato il vitto e l’hanno devoluto all’associazione Il Ponte. Alcuni chiedono di esseri trasferiti; a volte mettono in atto gesti di autolesionismo. Lo scorso anno ci sono stati un suicidio ed un tentativo di impiccagione, per fortuna sventano. Ma anche per la Polizia penitenziaria la vita qui non è facile: so lavora a ritmi serrati e per ora non è previsto l’arrivo di rinforzi. Come si affrontano i casi più delicati? I detenuti con problematiche particolari sono seguiti da uno psichiatra che li visita e prescrive loro le terapie da

seguire, da uno psicologo e da un operatore che organizza con loro gruppi di ascolto. Per quanto riguarda i tossicodipendenti, il SerT continua a seguirli anche all’interno del carcere. Qual è, secondo lei, la soluzione al problema del sovraffollamento? Ci vorrebbe un aumento delle misure alternative alla detenzione. Provvedimenti come amnistia e indulto migliorano la situazione solo per un periodo, ma bisogna puntare di più su misure come l’affidamento al servizio sociale o l’affidamento terapeutico per i tossicodipendenti. L’anno scorso è stato adottato un provvedimento per cui tutti i detenuti potevano scontare l’ultimo anno di pena agli arresti domiciliari. C’erano però delle condizioni, come la

certezza del domicilio e il consenso di una persona ad ospitarli, che soprattutto per gli stranieri ha reso difficile l’attuazione di questa misura.

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Economia/News 15 ottobre 2011

Parola di esperto/Il commercialista SANATORIA LITI PENDENTI I chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate L’Agenzia delle Entrate, alla luce della sanatoria delle liti pendenti prevista della Manovra estiva 2011 ha predisposto una lettera da inviare al contribuente nella quale vengono comunicate le liti che questo può sanare versando le somme dovute entro il entro il 30 novembre 2011 e presentando la domanda di accesso alla definizione entro 31 marzo 2012 (termine che slitta al 2 aprile). La Manovra estiva 2011 ha reintrodotto la disciplina sulla definizione delle liti pendenti prevista dall’art. 16 della L. 289/02, contenuta nella normativa relativa ai condoni fiscali del 2002. La norma riguarda tutte le liti fiscali fino a ventimila euro instaurate con l’Agenzia delle Entrate e ancora pendenti al 1° maggio 2011. I contribuenti interessati a chiudere i conti con il Fisco possono prendere a riferimento tutti i chiarimenti che sono stati forniti dall’Amministrazione finanziaria in occasione dell’emanazione dell’art. 16 della L. 289/02. Con tale istituto giuridico, viene concessa al contribuente l’opportunità di versare un importo forfettario, che varia da un minimo di 150 euro per le liti fino a 2 mila euro, ed un massimo del 50% per le liti di valore superiore ai 2 mila euro e fino ad un massimo di 20 mila

euro. Tuttavia, a differenza di quanto accaduto per il condono del 2003, non è prevista alcuna rateizzazione, ma il pagamento in unica soluzione. Vista l’introduzione della chiusura delle controversie in corso data dalla Manovra estiva 2011 l’Agenzia delle Entrate ha avuto l’idea di mettere al corrente il contribuente con un lettera nella quale vengono comunicate le specifiche liti ancora in corso del singolo contribuente e con la quale si comunica l’opportunità offerta dalla manovra estiva 2011. Come visto precedente circa la procedura di pagamento si ricorda che essa dovrà avvenire entro il 30 novembre 2011. Le domande di accesso alla definizione potranno essere presentate fino al 31 marzo 2012 (che slitta al 2 aprile). Spetterà poi agli Uffici Finanziari, entro il 15 luglio 2012, trasmettere alle Commissioni Tributarie, ai tribunali e alle Corti di Appello, nonché alla Cassazione, l’elenco delle liti pendenti per le quali è stata presentata l’istanza di definizione. Entro il 30 settembre 2012 dovrà arrivare sia la regolarità delle domande presentate sia delle somme versate e dovrà essere comunicato l’eventuale rifiuto della definizione. Dott. Roberto Cippitelli Dottore Commercialista – Revisore Contabile tel e fax 0734.225175 robertocippitelli@studiocippitelli.it

Monte Urano/Inaugurato l’impianto fotovoltaico comunale

L’aiuto di Fratello Sole Immaginate che siano piantati 19.788 alberi o che in auto non vengano percorsi 2.696.230 chilometri. Ecco, in un anno l’energia prodotta dal “Parco del Sole” di Monte Urano comporterà per l’ambiente l’equivalente di questi esempi. Inaugurato lo scorso 24 settembre, il più grande impianto interamente pubblico della provincia di Fermo (uno dei più grandi della regione) era entrato in funzione lo scorso 4 aprile. Ideato e realizzato con l’obiettivo di ridurre il progressivo inquinamento dovuto all’utilizzo di energie prodotte da fonti fossili, nei primi cinque mesi di attività l’impianto ha prodotto 867.473 kWh (kilowattora). Il parco occupa una superficie di 2,29 ettari su cui sono stati istallati 2.892 pannelli collegati tra loro ed in grado di ruotare durante il giorno in direzione est-ovest per assorbire la maggiore quantità di raggi solari e produrre più energia elettrica. Nell’arco di un anno l’impianto sarà a regime e dovrebbe produrre 1.500.000 kWh, il che equivarrebbe ad evitare di disperdere nell’atmosfera 780.000 kg di anidride carbonica o a non utilizzare 350 tonnellate di petrolio o ad alimentare i consumi di 106 abitazioni. Costato 4 milioni 58 mila euro, il Parco del Sole, attraverso uno sviluppo sostenibile di produzione di energia da fonti rinnovabili, in vent’anni di attività dovrebbe far arrivare 6 milioni di euro nelle casse del Comune. La realizzazione dell’impianto è stata possibile grazie all’applicazione dell’art. 160 bis del Codice dei Contratti pubblici, che permette di avvalersi di contratti di locazione finanziaria per la realizzazione, l’acquisizione e il completamento di opere pubbliche o di pubblica utilità. Notevoli i vantaggi economici che il parco apporterà alla comunità monturanese, a partire dal risparmio energetico, attraverso una riduzione dei consumi degli immobili pubblici (come scuole ed impianti sportivi), passando per la cessione dell’energia prodotta all’Enel, fino all’acquisizione di incentivi statali che potranno essere convertiti in erogazione di servizi per la cittadinanza. Non meno importanti i benefici di carattere economico e sociale. L’impianto permetterà infatti una diminuzione del fabbisogno energetico e contribuirà al miglioramento delle condizioni ambientali e climatiche. (f.p.)

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Economia/News

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15 ottobre 2011

Finanza pubblica/Il punto di Mario Usberti dell’UBI Banca

Il leasing in tempo di crisi di Andrea Braconi

L’esperienza del Parco del Sole di Monte Urano ha acceso i riflettori anche su un aspetto di tipo finanziario: l’utilizzo del leasing per la Pubblica Amministrazione. Ne parliamo con Mario Usberti, responsabile del servizio Leasing Pubblico per UBI Banca, tra i protagonisti del convegno organizzato lo scorso 24 settembre nel centro calzaturiero per l’inaugurazione del Parco. “In questo momento il settore pubblico - spiega Usberti - sta dando delle buone soddisfazioni, sia per la nostra azienda sia per l’intero comparto a livello nazionale. Consideriamo che stiamo parlando di un ambito, la Pubblica Amministrazione, dove, considerando i bandi, le tempistiche sono più lunghe rispetto a normali operazioni di leasing rivolte all’imprenditoria privata”. Proviamo a dare qualche cifra per comprendere meglio il fenomeno. “Da quando siamo operativi nel comparto delle energie abbiamo stipulato 33 contratti per impianti fotovoltaici, per un valore di circa 68 milioni di euro. In più, abbiamo altri 9 milioni tra biomasse e cogenerazione. Ripeto, ci stiamo muovendo con soddisfazione, nonostante tutta una serie di problemi che emergono, anche sotto forma di pregiudizi che riscontriamo nei comparti pubblici, pur rappresentando il leasing uno strumento finanziario e un’opportunità per i Comuni in alternativa a quelli che sono i finanziamenti normali previsti dalle normative vigenti. Certo, questa disciplina non è stata ancora regolamentata, siamo di fronte ad un contratto atipico con tutti i suoi problemi connessi; però sta riscontrando il favore da parte delle Amministrazioni, soprattutto di chi, anche se a fatica, ha cominciato ad avvalersene”. Occorre però sgomberare il campo da

equivoci: non parliamo di strumenti finanziari simili a quei derivati che hanno devastato e continuano a devastare i bilanci pubblici. “Assolutamente no. Sono operazioni estremamente trasparenti, e considerate che siamo controllati dalla Banca d’Italia. In questo caso il costo del denaro viene fissato all’interno del bando su parametri di mercato nazionali e, pertanto, non ci sono possibilità di sorprese se non oscillazioni del mercato finanziario. Ci sono naturalmente operazioni che possono essere fatte a tasso fisso, che non sono legate a forme di indicizzazioni strane, a derivati o ad altri strumenti finanziari esistenti. Come gruppo UBI vogliamo evitare soluzioni di quest’ultimo tipo, qualora venissero richieste”. Nel caso specifico del Comune di Monte Urano, sembra esserci stata un’unità di intenti quasi istantanea tra la parti. “Diciamo di sì. Dal momento dell’aggiudicazione del bando nel giugno 2010 l’impianto è entrato in funzione ad aprile 2011: quindi, in pochi mesi, si è realizzata una struttura che non potrà che portare grandi soddisfazioni, sia all’Amministrazione sia alla collettività. Questo vorrà dire fornire anche il Comune di risorse che potranno essere utilizzate per vecchi o nuovi servizi o, comunque, per soddisfare qualsiasi tipo di esigenza.” Lei ha parlato esclusivamente del settore delle nuove energie ma, ovviamente, esistono possibilità per intervenire anche in altri ambiti. “Noi non lo abbiamo affatto escluso. Diciamo che questo è stato un momento di esplosione del mercato delle nuove energie, legato anche agli incentivi, ma il leasing rivolto alla Pubblica Amministrazione può comprendere tutta una serie di opere, come la realizzazione di parcheggi, di scuole,

Brevi Fermo e Civitanova

di ospedali e anche di immobili per il ricovero degli strumenti comunali come magazzini, fino a sedi per forme di associazionismo presenti nel territorio o per la Protezione Civile. Lo strumento del leasing è variegato, per cui un Sindaco può acquistare direttamente lo scuolabus, il mezzo per la Polizia locale o quanto ritenga più opportuno. Insomma, la gamma è completa. I dati oggi pendono favorevolmente verso le energie alternative anche perché, come detto, producono un reddito per il Comune. Occorre sfatare il mito dell’Amministrazione Pubblica come Ente che non produce ricchezza: in questo caso lo fa, vuoi sotto forma di risparmio con l’autoconsumo, vuoi per l’introito che riceve per la vendita della corrente”.

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Sanità/News 15 ottobre 2011

Fermano/Dal 17 al 23 ottobre la Settimana Nazionale per la Ricerca

Uniti per sconfiggere la fibrosi cistica E’ la malattia genetica più diffusa. Colpisce un bambino su 2.500. Viene trasmessa ereditariamente dai genitori attraverso un gene mutato di cui sono portatori sani. Colpisce in maniera progressiva l’apparato digerente e respiratorio, compromettendo la vita dei malati. Le attuali terapie giornaliere sono pesanti e alterano fortemente la qualità di vita del malato. L’attesa media di vita dei malati oggi è intorno ai 37 anni. Di fibrosi cistica si continua a morire. Ogni anno la Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica (FCC) - onlus, per richiamare l’attenzione della popolazione su questo grave problema di salute ed incoraggiare la richiesta di sostegno, organizza la Settimana Nazionale per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica. Giunta alla nona edizione, quest’anno l’iniziativa si svolgerà dal 17 al 23 ottobre. Per tutta la

Comunità straniere

Adan Farhaj coordinatore per l’Italia dell’APCL

settimana sarà possibile inviare un sms o chiamare da rete fissa il numero 45502 e donare 2 euro. Sabato 22 e domenica 23 ottobre nelle piazze delle dei più grandi comuni italiani sarà inoltre possibile acquistare i Ciclamini per la Ricerca. Dal 1997 la FFC contribuisce a supportare e sviluppare la ricerca italiana d’eccellenza nel campo della fibrosi cistica, finanziando progetti proposti dai migliori gruppi di ricercatori, in sinergia con i principali centri di ricerca mondiali. Per donare: Conto corrente postale n° 18841379 Bonifico Unicredit Banca: IT 03 N 02008 11718 000009465517 Bonifico Banco Popolare Verona: IT 60 V 05188 11708 000000048829 On line sul sito: www.fibrosicisticaricerca.it Le donazioni sono deducibili fino al 10%

del reddito complessivo e comunque non oltre 70.000 euro/anno. Per informazioni: Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica - Onlus presso Ospedale Maggiore, Piazzale Stefani, 1 - 37126 Verona Tel. 045.8123438 www.fibrosicisticaricerca.it

INRCA DI FERMO

DONARE SANGUE. A TE NON COSTA NULLA, PER QUALCUNO VALE MOLTO Oltre 400 ospiti per i sessant’anni dell’Avis Fermo E’ stato un successo il sessantesimo anniversario dell’Avis Comunale di Fermo. Un evento che ha ricordato e valorizzato l’intuizione che, il 20 aprile del 1951, ha spinto un gruppo di pionieri della donazione del sangue a dare vita al primo nucleo di quella che sarebbe divenuta la sezione fermana. Pionieri che rispondono ai nomi di Raimondo Doria, Salvatore Orlando, Valentina Valentini, Lucio Scartozzi, Goffredo Petruzzi, Tommaso Parmigiani, Savina Organari, Giuseppe Olimpi, Armando Mattioli, Vito Organari, Camillo Lepri, Delia Giacomozzi, Maria Galanti, Aldo D’Alessandro, Agreo Cicconi, Giovanni Belli, Ione Alessiani. L’appuntamento ha generato molta attesa nella comunità dei donatori fermani e una partecipazione ben oltre le aspettative. Si è svolto domenica 2 ottobre dopo il ritrovo in una Piazza del Popolo addobbata con vessilli dell’associazione e la registrazione dei partecipanti all’ingresso del Teatro dell’Aquila. Dal cuore della città è partito il tradizionale corteo, con in testa il labaro dell’Avis Comunale di Fermo, e l’accompagnamento delle note della “Banda Città di Falerone”, guidata dal Maestro Franco Alesiani, per giungere al Duomo. Quindi, nella cornice del Teatro dell’Aquila, ha avuto luogo il momento più importante, in cui è stata ribadita l’importanza di quella che è la più numerosa associazione di volontariato d’Italia. Presenti i presidenti della sezione comunale di Fermo, Giovanni De Minicis, della provinciale, Giovanni Lanciotti e della regionale marchigiana, Angelo Sciapichetti. A rappresentare Comune e Provincia il sindaco, Nella Brambatti e l’assessore alla cultura, Giuseppe Buondonno. Sul palco anche il prefetto di Fermo, S.E. Emilia Zarrilli, il consigliere regionale Rosalba Ortenzi, il direttore dell’area vasta di Fermo, Gianni Genga e il primario del Centro Trasfusionale, Ornella De Masi. Per l’occasione proprio Genga ha affermato che a novembre saranno terminati i lavori di riqualificazione dei locali del nuovo Centro Trasfusionale dove donano i volontari di Fermo. Le stesse autorità hanno premiato i veri protagonisti della giornata, i donatori più longevi e meritevoli delle spille d’oro, oro con rubino e oro con smeraldo, tra gli applausi della platea e del primo ordine di palchi del Teatro dell’Aquila, completamente pieni. I festeggiamenti per il sessantesimo anniversario di fondazione si sono poi trasferiti in due sale del Ristorante Nautilus, presso l’Hotel Royal, per un pranzo a base di pesce, offerto gratis ai donatori dalla comunale fermana. In tutto, oltre 400 ospiti. Il sessantesimo anniversario di fondazione è un evento destinato a conferire maggiore spinta alla capacità organizzativa dell’Avis Comunale Fermo le cui attività possono essere seguite sul sito www.avisfermo.it

Avis Comunale di Fermo - FERMO - Via Sant’Andrea, 21 Tel. 0734.229200 - Cell. 338.3347558 info@avisfermo.it - Facebook: Avis Comunale Fermo

Brevi

Adan Farhaj è conosciuto come mediatore culturale e rappresentante della comunità pakistana delle Marche. Da qualche giorno è diventato anche coordinatore per l’Italia dell’All Pakistan Christian League, un importante partito politico della sua terra d’origine presieduto dal professor Salamat Akhtar. L’intento, ha sottolineato Farhaj in una nota, è quello di continuare a lavorare per il miglioramento delle condizioni di vita dei fratelli e delle sorelle di fede cristiana in tutto il Pakistan. tel. 320.5543569 www.apclpak.com

L’INRCA e la patologia vascolare arteriosa dell’anziano

L’INRCA ricopre il suo ruolo istituzionale nell’ambito degli IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) occupandosi specificatamente, a 360°, delle problematiche dell’Anziano così ci dice il dr. Stefano Ricci Direttore della Radiologia dell’INRCA di Fermo e di Ancona che poi prosegue: I processi di invecchiamento coinvolgono con diversa entità tutti gli organi; l’apparato vascolare, sul versante arterioso, presenta, con l’età avanzata, sicuramente delle evidenze importanti che danno luogo a patologie invalidanti che possono mettere a rischio della vita stessa. I vasi del collo (carotidi) del cuore (coronarie) dell’addome (aorta) e degli arti inferiori vengono maggiormente colpiti da questo fenomeno genericamente definito “aterosclerosi”; questa malattia, attraverso la formazione di placche che vanno a formarsi sulla parete interna delle arterie riducendone nel tempo il lume, determina un progressivo decadimento del grado di perfusione ematica degli organi. Il fenomeno legato all’insufficiente vascolarizzazione d’organo assume poi aspetti clinici diversi a seconda del grado di deficit perfusivo, della cronicità o dell’acuzie del quadro e dall’organo bersaglio. Come già ricordato organi nobili quali cuore e cervello e, altri fondamentali per la funzione motoria (arti inferiori), rappresentano le aree ove l’evidenza clinica è maggiore ed i rischi assai temibili. La metà di tutte le morti è causata da malattie circolatorie, e più del 40% degli uomini di mezz’età presenta l’evidenza clinica di una ischemia, che è il risultato dell’aterosclerosi. Se si circoscrive il fenomeno alla sola area degli arti inferiori, l’incidenza dell’arteriopatia cronico-ostruttiva nell’anziano colpisce gli over 64 con una percentuale del 14%. La prevalenza con cui questi pazienti devono essere sottoposti a delle amputazioni di arto è la seguente : · non diabetici: 150/1.000.000 (casistica inglese) 280/1.000.000 (casistica danese) · diabetici : 3.000/1.000.000 Le Marche hanno una popolazione di 1.500.000 abitanti con 200.000 anziani, per cui si stima che l’arteriopatia cronica ostruttiva colpisca almeno 20-30.000 persone, di cui 1.000-5.000 possono giovarsi di trattamenti di rivascolarizzazione con tecnica endovascolare (Radiologia Interventistica) o chirurgica (Chirurgia Vascolare) L’INRCA ha sempre mostrato un attenzione particolare per la patologia vascolare dell’anziano e negli anni ha acquisito un ruolo d’eccellenza nel percorso diagnostico e terapeutico del settore. Le sinergie esistenti tra le due sedi marchigiane dell’INRCA (Ancona e Fermo) che si occupano di questa specifica patologia, permettono di fornire all’anziano risposte determinanti sullo stato della malattia e sulle strategie terapeutiche migliori per la sua guarigione. Il gruppo di specialisti ruota intorno alle professionalità createsi nell’ambito del: - Dipartimento geriatrico riabilitativo ad indirizzo cardiocerebrovascolare POR di Fermo (Direttore Dr. Demetrio Postacchini) - Dipartimento dei Servizi, Laboratori Clinici e di Ricerca POR di Ancona (Direttore Dr. Stefano Ricci) - U.O. Diagnostica per Immagini Radiologia Clinica ed Interventistica (Direttore Dr. Stefano Ricci) - U.O.S.D. Chirurgia Vascolare POR di Ancona (Responsabile Dr. Gianfranco Boccoli) L’equipe multidisciplinare segue il paziente nella fase di individuazione della malattia, in quella del trattamento e nel controllo periodico della stessa occupandosi anche dei risvolti sociali a cui spesso tali patologie sono associate. Dott. Stefano Ricci


Scuola/News

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Amandola/L’Itc protagonista dell’Eurociss

Fermano/Coinvolti anche gli istituti scolastici

Un percorso didattico oltre i confini

I musei si mettono in rete

Possiamo considerarlo un aspetto positivo della globalizzazione: cercare un punto di incontro in grado di sviluppare un percorso comune. Perciò, se il mondo va in questa direzione, con le distanze che si accorciano e le persone che si assomigliano sempre più, perché non carpire ciò che di buono c’è in questo processo? A fare questo ci dà una mano l’Europa che, tra i progetti di cooperazione internazionale, ha messo in piedi il programma comunitario Comenius Regio Partnership. Nato per rafforzare la dimensione europea nell’ambito dell’istruzione scolastica, il programma – rivolto agli insegnati e del quale devono far parte almeno un istituto scolastico di ogni ordine e grado e almeno un’organizzazione o istituzione che opera a livello locale per ogni Paese – mira a sviluppare una cittadinanza europea attiva e una più approfondita conoscenza culturale e umana delle due comunità che partecipano. Detto, fatto. Visto che da quest’anno le candidature al progetto possono essere presentate anche dalle Province, quella di Fermo, contattata da una scuola romena, ha informato l’Istituto tecnico commerciale “Mattei” di Amandola e, ricevendone risposta affermativa, ha dato vita al progetto Eurociss (European citizenship between school and society) – Cittadinanza europea tra scuola e società. In pratica, nell’arco di due anni, i docenti delle scuole di un Paese faranno più volte visite agli istituti dell’altro Paese, prendono visione del metodo educativo e contatto con culture e sistemi di istruzione diversi dai propri. Saranno 24 i viaggi che gli insegnanti di Amandola faranno a Timisoara, nell’ovest della Romania, e altrettanti quelli degli insegnanti della città romena in Italia. I primi a partire saranno gli insegnanti dell’Itc di Amandola che, dal 19 al 22 ottobre, saranno a Timisoara. Entro dicembre sarà la volta degli insegnanti romeni che arriveranno in Italia. Del partenariato italiano fanno parte l’Itc Mattei di Amandola, la Provincia di Fermo e l’Associazione Euro-Net di Affida; di quello romeno la Romania School Inspectorate of Timis County, il College Food Industry, il Tudor Tanasescu Vocational High School e l’Associazione Local Committee For Social Development Vocational Training Partenership Timis, tutti di Timisoara. In questi due anni saranno raccolti i dati relativi ai sistemi educativi italiani e romeni e quelli sulle scuole coinvolte; si svilupperanno moduli formativi sulla cittadinanza europea attiva e inclusiva, si organizzeranno laboratori locali e prepareranno moduli formativi comuni da utilizzare nelle due realtà scolastiche. (Francesca Pasquali)

In una fase critica come quella che sta attraversando oggi l’Italia, succede anche che i piccoli comuni debbano scegliere tra garantire il servizio mensa ai bambini dell’asilo o tenere aperta la biblioteca. Va da sé che, in certe situazioni “estreme”, tutto ciò che ha a che fare con la cultura cede il passo all’essenziale. La risposta a questo scempio eseguito a colpi di tagli e mancati finanziamenti sembra essere la rete. Fare rete significa unire le forze, condividere i servizi, ottimizzare le risorse. Quelle che ancora ci sono. A questo proposito la legge regionale n. 4 del 2010 ha destinato alla provincia di Fermo 130 mila euro per interventi ai beni e alle attività culturali. Di come utilizzare questi soldi si è parlato a Monterubbiano lo scorso 26 settembre. Sul versante scolastico, obiettivo dell’incontro era gettare le basi per la definizione di programmi formativi e di proposte didattiche museali. Si è cercato cioè di capire come rendere interessanti ai giovani studenti i musei. Per quanto riguarda i comuni, lo scopo era progettare un sistema museale in rete per tutta la provincia. A riguardo si è saputo che una parte dei fondi regionali saranno impiegati per digitalizzare l’Auditorium San Martino e la Sala dei Ritratti di Fermo. A beneficio dell’intero territorio della Provincia resterà il grosso dei finanziamenti, che saranno usati per creare una rete interprovinciale di biblioteche, una rete teatrale, un portale degli archivi storici e una rete dei musei fermani. Su quest’ultimo punto un esperimento è già portato avanti con successo dai Comuni di Fermo e Sant’Elpidio a Mare. L’obiettivo è ora di estenderlo a tutto il territorio provinciale. Un progetto, nel complesso ambizioso ma che, divenuto realtà, costituirebbe un precedente replicabile in altri settori. (f.p.)

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Terra Nostra/News 15 ottobre 2011

Lavori pubblici/Interventi nel Fermano

Francavilla d’Ete/Il punto del sindaco Carolini

Obiettivo maggiore sicurezza

Un Comune in controtendenza

Porto San Giorgio Se di recente siete passati per Porto San Giorgio, avrete notato il cantiere issato nei pressi del casello autostradale. Alto com’è non permette di vedere cosa succede al di là. Ora l’arcano è stato svelato e a breve dovrebbero iniziare i lavori di demolizione della campata di valle, lo spazio tra i due piloni del ponte sul fiume Ete Vivo. Prima parte di un intervento che, condizioni meteo favorevoli, si dovrebbe ultimare entro la primavera del 2012, i lavori sono predisposti dal Settore Genio Civile della Provincia di Fermo e prevedono il rifacimento del ponte con tutte le relative lavorazioni (fondazioni, arredi e manto stradali, sottopasso per l’attraversamento della Statale, realizzazione di due corpi scala, uno ad est e l’altro ad ovest con relative rampe pedonali e ciclabili, realizzazione di due marciapiedi, uno ad est e l’altro ad ovest, e pista ciclabile nel lato est). Grottazzolina Autunno stagione di piogge. E quando piove molto i ponti diventano sorvegliati speciali. A Grottazzolina in questo periodo sono in corso i lavori (finanziati in parte dalla Regione Marche e in parte dalla Provincia di Fermo) di consolidamento del ponte sul fiume Tenna, che collega il comune alla località San Filippo di Magliano di Tenna. Per agevolare i lavori, un’ordinanza del dirigente del Settore Viabilità - Infrastrutture - Urbanistica della Provincia ha disposto, fino a venerdì 28 ottobre, al km 26+500 della S.P. 61 Montottonese in corrispondenza del ponte, l’istituzione del senso unico alternato regolato da impianto semaforico. (Renzo Ciriaci)

Fare di Francavilla d’Ete un paese vitale ed accogliente: è questa la sfida di Nicolino Carolini. Da poco più di due anni sindaco del piccolo comune dell’entroterra fermano, Carolini di un paese destinato a scomparire proprio non vuole sentir parlare. “Stiamo facendo tutto il possibile – afferma – per evitare lo spopolamento del paese. Abbiamo individuato alcune imprese edili che hanno investito sul territorio realizzando appartamenti da vendere a prezzi accessibili. Ciò ha permesso alle giovani coppie di restare, e di conseguenza a Francavilla è aumentato il numero delle nascite”. Nonostante i tagli effetto della manovra finanziaria, l’Amministrazione cerca di garantire tutti i servizi già presenti in paese, dal doposcuola all’assistenza domiciliare alle attività rivolte agli anziani. Come fanno? “Dobbiamo ringraziare la Provincia – ci dice il primo cittadino – che è molto sensibile alle esigenze dei piccoli comuni. Partecipiamo ai bandi di nostro interesse, sfruttiamo i fondi comunitari e le compartecipazioni regionali”. Ma è soprattutto il settore dei lavori pubblici a conoscere un periodo di particolare fermento. “Abbiamo rifatto alcune strade e altre sono in via di rifacimento, - spiega Carolini - costruiremo un marciapiede lungo la strada che collega il paese al cimitero rifacendo l’illuminazione pubblica e ristruttureremo un ambiente polivalente che diventerà una sala teatro dove si potranno tenere anche convegni”. “Dobbiamo crederci noi per primi - conclude il sindaco - solo così gli imprenditori saranno spinti ad investire sul nostro territorio dando al nostro paese la possibilità di crescere”. (f.p.)

Fermo

Lapedona

La Provincia di Abramo Mori

Il vino cotto è De.Co.

Chissà cosa avrebbe detto Abramo Mori, pioniere della provincia fermana che ci ha lasciato nel 1992, sulla proposta di soppressione delle Province. E quali forme avrebbe preso la protesta di chi convinto sostenitore dell’autonomia del Fermano lo era addirittura dal 1952. Ecco perché la richiesta avanzata a Comune e Amministrazione provinciale di intitolazione di una via da parte del Comitato Promotore “Abramo Mori” assume un significato particolare proprio oggi, con le Province sotto attacco da parte del Governo. L’appuntamento con la cerimonia commemorativa è per domenica 23 ottobre, a partire alle ore 9.30 presso la Sala dei Ritratti della città capoluogo, con la partecipazione di numerose autorità e testimoni di quel fermento culturale e politico che fu determinante per la nascita della Provincia di Fermo. A seguire, intorno alle 12, l’intitolazione della variante inaugurata nel 2009 che da Via Salvo D’Acquisto porta a Molini. (a.b.)

A Lapedona da ventitré anni si rinnova la tradizione della produzione del vino cotto. Nel 2005 il Comune ha approvato un regolamento per l’iscrizione del vino cotto di Lapedona nel Registro delle Denominazioni Comunali (De.Co.). Dopo un’accurata ricerca storica, lo scorso 6 settembre una commissione di esperti, formata da produttori, storici ed esperti di enogastronomia, ha confermato che il vino cotto di Lapedona possiede le caratteristiche necessarie per l’iscrizione nel registro De.Co. Non si tratta di un marchio di qualità – come le Doc, Dop ed Igp – ma di una specie di carta d’identità del prodotto, che lo lega in modo anagrafico al luogo storico di origine. Concretamente si tratta di un certificato notarile contrassegnato dal sindaco del Comune che presenta la richiesta, con cui si certifica il luogo di “nascita” e di “crescita” di un prodotto che ha un forte e significativo valore identitario per una comunità. (f.p.)

Come ringiovanire lo sguardo Abbiamo chiesto al Dott. Andrea Paci, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, di illustrarci quali sono le opportunità che la Chirurgia Plastica mette a disposizione per ottenere un ringiovanimento dello sguardo attraverso il “sollevamento delle sopracciglia” L’intervento che ha come scopo il “sollevamento delle sopracciglia” prende il nome di “Lifting del sopracciglio”. Esso può essere eseguito da solo o, come alcune volte si verifica, insieme all’intervento di Blefaroplastica superiore (intervento per correggere l’invecchiamento delle palpebre). La richiesta può venir associata anche ad altri interventi, sia del viso o anche mirati a migliorare altre parti del corpo. Non è poi detto che si tratti sempre di un intervento chirurgico, infatti tra le diverse possibilità che oggi abbiamo a disposizione va considerata anche quella di utilizzare un farmaco, conosciuto da molti con il nome di “Botox” o anche “botulino”. Questa sostanza a seconda della quantità e della distribuzione ha infatti la capacità di inibire (temporaneamente) alcuni muscoli e di rendere più energica l’azione di altri (detti antagonisti), che saranno quindi in grado di determinare un sollevamento delle sopracciglia oltre che una riduzione delle tanto odiate “zampe di gallina” Il medico modulando la quantità di farmaco e distinguendo i punti di infiltrazione può agire su

Intervista al Dottor Andrea Paci

Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica

specifici muscoli e arrivare quindi al risultato desiderato. Il trattamento è eseguito mediante delle infiltrazioni sottocutanee, non occorre anestesia locale. Il tempo necessario per il trattamento è di circa quindici minuti e l’effetto completo sarà visibile nel giro di 7-10 giorni. La durata invece di quest’ultimo è di 4 -5 mesi a seconda della risposta del paziente. Una successiva terapia con il “Botox” (se il risultato è stato piacevole) potrà essere ripetuta a distanza di almeno sei mesi quando l’effetto del precedente trattamento sarà finito, le rughe tornate e il sopracciglio avrà ripreso la sua originaria posizione. Quali sono le possibilità di correggere la posizione delle sopracciglia con interventi chirurgici che siano più duraturi rispetto al “Botulino”? Gli interventi devono venir distinti a seconda dell’età e del tono muscolare ed anche della correzione che si vuole ottenere. Esiste la possibilità di intervenire attraverso le palpebre superiori, dalle quali si ha la possibilità di arrivare ai tessuti del sopracciglio e modificarne la posizione. La cicatrice che residuerà sarà nascosta all’interno delle palpebre come nella “Blefaroplastica superiore”. In alternativa, e questo intervento è indicato in soggetti già più maturi, si accede alle strutture del sopracciglio attraverso una incisione nel bordo superiore di quest’ultimo proprio al limite delle strutture pilifere. Attraverso questo accesso sarà possibile arrivare alle strutture sopracciliari, sollevarle, modificare la posizione e anche l’angolatura del sopracciglio.

Esistono inoltre altre possibilità d’intervento come quelle che contemplano una incisione posta al limite della linea dei capelli o addirittura nel cuoio capelluto. Anche questi interventi permettono al chirurgo di poter eseguire la correzione delle sopracciglia dando ad esse una posizione più alta. Tutti gli interventi sopra citati possono essere eseguiti in anestesia locale e la degenza si limita al solo tempo impiegato per eseguire l’intervento. Un modesto gonfiore può residuare per alcuni giorni. A differenza del “botox”, che comunque riconosce i propri limiti nei confronti della chirurgia, i risultati ottenuti con questi piccoli interventi chirurgici hanno una durata molto più lunga negli anni. Come per tutti gli interventi eseguiti con finalità estetiche, i risultati che si ottengono con le tecniche sopra riportate, devono portare ad un miglioramento dell’aspetto del paziente e non ad un suo radicale cambiamento espressivo. A fine intervento, la paziente o anche il paziente, visto che entrambi i sessi ne sono interessati, manterrà integre le caratteristiche del proprio sguardo ma avrà acquistato una maggiore luminosità e vivacità dello sguardo, ed anche un po’ di sensualità. E’ importante segnalare che attraverso questi interventi correttivi, è opportuno trattare solo la parte mediana ed esterna del sopracciglio, ed evitare di toccare la parte più interna (quella vicina al naso) a rischio di un vero e proprio cambiamento dell’espressione. Dott. Andrea Paci Casa di Cura “Villa Verde” - Piazzale Kennedy, 1 Fermo - Tel. 0734.227745


Cultura/News 15 ottobre 2011

Montegranaro/Inaugurazione il 13 novembre

Al via la Stagione Concertistica Si svolgerà anche quest’anno nella splendida cornice dell’Auditorium denominato “Officina delle Arti” presso il polo scolastico di Santa Maria nella zona dell’Ospedale, la Stagione Concertistica organizzata dall’Associazione degli “Amici della Musica” di Montegranaro giunta alla 16^ edizione. La rassegna veregrense negli anni è andata sempre più consolidandosi fra gli appassionati del territorio, con presenze provenienti da ogni parte della regione. Ciò è reso possibile grazie all’appassionata azione dell’Associazione degli “Amici della Musica” presieduta dal prof. Oddo Mantovani, unitamente alla Direzione Artistica del cittadino onorario montegranarese Francesco Di Rosa (foto), già oboe solista dell’Orchestra del Teatro “La Scala” di Milano ed attualmente oboe solista presso l’Accademia Nazionale di Santa cecilia a Roma, grazie al quale nomi importanti del panorama nazionale ed internazionale, hanno scelto in questi anni di esibirsi a Montegranaro, pur non essendo un capoluogo di provincia o un centro dall’antica tradizione musicale. L’Associazione, inoltre, al fine di avvicinare sempre di più anche il mondo giovanile alla stagione concertistica, negli ultimi anni ha organizzato degli incontri con il mondo della Scuola, con dei concerti effettuati anche in orario scolastico, offrendo l’opportunità ai più giovani di conoscere direttamente i grandi maestri della musica nazionale ed internazionale. Il primo appuntamento della stagione sarà domenica 13 novembre alle ore 17,15 con Francesco De Angelis, primo violino di spalla e solista al Teatro alla Scala, e Roberto Paruzzo al pianoforte, che proporranno musiche di Beethoven, Debussy e Grieg. Si andrà avanti con altri cinque appuntamenti fino a marzo 2012. (e.u.)

Moda/Il fazzoletto nel taschino UN “TESCHIO” PER AMICO! “Il teschio”, prima di proprietà indiscussa solo dei pirati, fa la sua prima apparizione negli anni ‘90 nelle collezione del geniale e “visionario” stilista Jean Paul Gaultier. Icona volutamente provocatoria, “venne indossata” in maniera rilevante solo da persone e personalità dallo spiccato senso trasgressivo ed eccentrico. La massa, forse ancora non pronta, “rimase” lontana, anche forse per il richiamo “lugubre” della stesso. Per alcuni anni scomparve, lasciando spazio ad “elementi” più allegri e stilizzati: insomma il teschio sembrava essere morto! Così dobbiamo arrivare al 2000 per vederlo “resuscitare” nelle collezioni di un altro grande della moda: Karl Lagerfield, che lo reintroduce in maniera “forte e decisa”. Ma il teschio ormai ha perso le sue “connotazioni lugubri” per “vestirsi” di un nuovo “abito”; diventa elemento integrante del “glamour”, si arricchisce di strass e diventa fibbia nelle cinture, ne ritroviamo il contorno in swarovski sulle t-shirt femminili; nell’uomo compare su t-shirt e cappellini, magari associato a motti di corpi speciali o riferiti a fumetti “maschi” come il punitore. Marginale e discutibile, l’essere da sempre presenti in “movimenti” razziali ed estremisti. Cosi, “depurato” di tutti i suoi richiami “mortali”, medievali e tragici, è ora una “simpatica presenza” su quadranti di orologi, pashmine, cover di telefoni... è anche stato “declinato” in “faccine sorridenti”, una sorta di “smile” del secondo millennio. Non si possono dimenticare i chiari e onnipresenti riferimenti ad uno dei pregevoli film di animazione di Tim Burton. Mi pare che ormai è diventato un simpatico modo di esorcizzare “i piccoli guai” quotidiani, insomma: un teschio per amico! Gianpiero Lucchini

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Cultura/News 15 ottobre 2011

P.S.Giorgio/Spettacoli a partire dal 22 ottobre

Fermano/Scelta la terzina dei libri vincitori

Tornano anche quest’anno al Teatro Comunale di Porto S. Giorgio gli appuntamenti di “Fuori Contesto – La Stanza dell’Autore”, anche se, con i chiari di luna dovuti alla faida all’interno della locale maggioranza politica che ha portato al commissariamento dell’Amministrazione comunale, programmi a lungo termine non se ne possono fare. L’iniziativa, che nelle edizioni precedenti ha riscosso notevole successo, consiste in seminari pomeridiani in Storia e Filosofia del Teatro, ovvero in appuntamenti settimanali (il sabato pomeriggio) che esplorano vari generi teatrali attraverso la rappresentazione di testi preceduti da lezioni di docenti che illustreranno di volta in volta i temi inerenti i testi rappresentati e i suoi autori. L’iniziativa è ideata da Luigi Maria Musati (direttore emerito dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma) che (alternandosi con il direttore artistico del Teatro, Cesare Catà) terrà le lezioni, nonché curerà la riduzione dei testi e la regia delle rappresentazioni. Le quali vedranno impegnati gli attori dell’Associazione Improvvivo ed altri esterni alla stessa, scelti tra i migliori del territorio. Si tratta dunque di un percorso affascinante nella Storia del Teatro, particolarmente indirizzato a operatori e amanti dell’arte teatrale. I quali, come di consueto,

La giuria tecnica del Premio Nazionale “Paolo Volponi - Letteratura ed impegno civile” (formata dal critico letterario Massimo Raffaeli, collaboratore di “TTL La Stampa” e saggista, da Emanuele Zinato, curatore delle opere dello scrittore urbinate presso Einaudi e docente di Teoria della letteratura e Letterature comparate all’Università di Padova, e dagli scrittori Enrico Capodaglio ed Angelo Ferracuti) ha scelto la terzina dei libri vincitori per l’VIII edizione. Sono “La catastròfa”, scritto da Paolo Di Stefano ed edito da Sellerio; “A cosa servono gli amori infelici” di Gilberto Severini, pubblicato da Playground; “Ogni promessa” di Andrea Bajani uscito da Einaudi. Tre libri molti diversi, ma accomunati da uno stesso impegno civile e rigore formale, tra il reportage di memoria storica, la notazione esistenziale ed intimistica, la narrazione; tre lavori di altrettanti scrittori già molto noti al pubblico italiano: Gilberto Severini, autore di culto che fu definito dal suo amico Pier Vittorio Tondelli “lo scrittore più sottovalutato d’Italia”, autore di numerosi e indimenticabili romanzi; Paolo Di Stefano, scrittore e autorevole firma delle pagine culturali del “Corriere della sera”; il più giovane Andrea Bajani, una delle voci più interessanti della narrativa italiana dell’ultima onda, anche autore di reportage e testi per il teatro di Marco Paolini. Successivamente, nel mese di novembre (a conclusione di un cartellone contestuale molto ricco di incontri, dibattiti e rassegne) una giuria popolare, formata da studenti e lettori forti, designerà il Super-Vincitore nella serata finale condotta dalla giornalista Giovanna Zucconi. Da quest’anno il Premio Volponi ha stretto una intensa collaborazione con il convegno di giornalismo “Redattore sociale”, organizzato dalla Comunità di Capodarco che, nella prossima concomitante edizione (le due iniziative incroceranno parte del programma dell’altra) avrà come tema “Bulimie: dalle abbuffate virtuali alla sobrietà dell’informazione”. Con il Comune di Urbino, anche in questa edizione, si terrà un’iniziativa comune, mentre saranno ospiti per la prima volta della manifestazione fermana i vertici della “Fondazione Adriano Olivetti” di Ivrea, una istituzione di riconosciuta fama, che ha tra i suoi scopi statutari proprio quello di mettere in relazione intellettualità e imprenditoria per una qualità sociale dello sviluppo e del lavoro. Tel. 333.6331721 - premiovolponifermo@gmail.com - www.provincia.fm.it

Appuntamenti “Fuori Contesto” condivideranno il palcoscenico con gli attori, diventando così parte integrante della rappresentazione. Dunque, un percorso di alto spessore didattico e di importante approfondimento nell’ambito della drammaturgia europea, all’insegna della cultura, della novità e dell’originalità, oltre che della professionalità. Si diceva che, data la precaria situazione della locale Amministrazione, quest’anno bisogna navigare a braccio: nel senso che degli otto appuntamenti previsti, per ora quelli sicuri sono solo quattro, un motivo in più per non mancare almeno a questi, che sono i seguenti: Sabato 22 ottobre - ore 17,30: “Così è se vi pare” di Luigi Pirandello Sabato 29 ottobre - ore 17,30: “Antigone” di Sofocle Sabato 5 novembre – ore 17,30: “Amleto” di Shakespeare Sabato 12 novembre – ore 17,30: “Sogno di una notte di mezza estate”, di Shakespeare Per gli altri quattro appuntamenti, rimandiamo gli interessati a quando la situazione sarà più chiara per quanto riguarda la programmazione degli eventi culturali sangiorgesi. Cosa che, ci auguriamo, avvenga al più presto per non disattendere il lavoro degli operatori impegnati nell’iniziativa e l’attesa degli appassionati spettatori. Loredana Tomassini

VIII edizione del Premio Volponi


E’ ripartita al Ricreatorio San Carlo di Fermo la rassegna cinematografica “KINO”. I Prossimi appuntamenti: lunedì 17 Gran Torino, lunedì 24 Mary and Max, lunedì 31 Harold e Maude. Inizio ore 21.45, ingresso gratuito

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Fermo/I progetti dell’assessore Trasatti

Idee nuove per rilanciare la città culturale Quante volte ci è capitato di dire: “Stasera in giro ci sono dieci cose diverse da fare, poi per tutta la prossima settimana non c’è niente”? A Fermo, come in molti altri posti, spesso capita che gli avvenimenti organizzati da Comune e associazioni si concentrino in un pugno di giornate, soprattutto nel periodo estivo, a volte anche più di uno nella stessa sera. Una strategia non proprio vincente viste le scarse risorse economiche a disposizione e considerata l’impossibilità per una persona di essere in più posti contemporaneamente. Così non si poteva andare avanti. Bene e fin da subito l’ha capito il nuovo assessore alla Cultura Francesco Trasatti che, prendendo in mano la situazione, ha progettato una riorganizzazione delle attività associative culturali della città. Il primo passo di questo nuovo “modus operandi” è stato il censimento delle associazioni presenti sul territorio. Una volta ottenuto un quadro completo, le associazioni sono state divise in gruppi in base alle finalità perseguite e hanno preso il via alcune riunioni per fare il punto della situazione. Questa fase iniziale ha portato alla creazione di una Consulta a cui hanno aderito 64 associazioni culturali. Più piccoli e più grandi, tutti piuttosto propositivi, questi sodalizi erano spesso costretti a bussare alla porta del Comune alla ricerca di un qualche sostegno che, ripartito tra tutti, non poteva che tradursi in briciole. Il vulcanico assessore ha perciò pensato ad un nuovo regolamento in grado di snellire le pratiche burocratiche e di evitare di ingolfare di iniziative ed attività alcuni periodi dell’anno, lasciandone sguarniti altri. Il regolamento prevederà tre scadenze annuali. Ogni associazione potrà decidere di aderire con una propria iniziativa ad una o più scadenze, o scegliere di raccordarsi con altre associazioni, presentando una o più proposte collettive. Una volta ottenuto l’elenco delle associa-

zioni interessate ad organizzare iniziative per ogni scadenza si costituirà un nucleo operativo che organizzerà il programma per il quadrimestre in questione e, trascorso il tempo necessario per l’istruttoria (un mese e mezzo), verrà stilato il calendario del quadrimestre. Ad ogni scadenza il Comune presenterà un proprio calendario che andrà ad implementare quello delle associazioni. Sempre il Comune, per di ogni quadrimestre, deciderà quelle che sono le priorità e come ripartire le risorse. Un modo di pensare e di agire dinamico e partecipato, dunque, incentrato su trasparenza, efficienza ed efficacia. La consulta delle associazioni è però solo uno dei binari su cui si svilupperà il nuovo corso voluto da Trasatti. Novità in arrivo anche per la comunicazione culturale, che dovrà essere più incisiva perché – sostiene l’assessore – “è inutile fare e organizzare se poi la gente non sa che quel giorno c’è quella certa cosa in quel certo posto”, per gli spazi dedicati alla cultura, che dovranno essere censiti, riorganizzati, ristrutturati e messi in rete per garantire una maggiore fruibilità da parte dei cittadini, e per gli sponsor. Riguardo a quest’ultimo punto l’obiettivo è di sviluppare un rapporto più maturo e moderno con i finanziatori delle iniziative, che vada oltre il vecchio “soldi-in-cambio-di-marchietto”, anche ricorrendo a società di fund raising (raccolta fondi). Francesca Pasquali

PORTO SAN GIORGIO - Viale della Repubblica, 22/23 - Tel. 0734.673671

Azienda Informa/Clinica del Sorriso Novembre mese della prevenzione Inizia il mese della prevenzione dentale che per tutto il mese di Novembre prevede: 1 - Visita specialistica odontoiatrica per adulti e bambini, gratuita 2 - Visita specialistica per bambini con ortognatodonzista, gratuita 3 - RX ortopantomografia, gratuita 4 - Detartrasi, sconto del 50% L’iniziativa fa parte di un nostro programma odontoiatrico promosso a sensibilizzare quanti più utenti ad una corretta e sistematica igiene e prevenzione orale, una occasione per valutare lo stato di salute orale della propria famiglia e ricevere consigli “su misura”. Da molti anni ormai, la prevenzione è parte integrante della medicina quale garanzia per il paziente per mantenere lo stato di salute e benessere, ed ovviamente, anche l’odontoiatria moderna ha fatto proprio questo principio, segnalare sul nascere problemi che, se trascurati, renderebbero necessari importanti interventi clinici. Aderire all’iniziativa è semplice, è sufficiente telefonare, entro il mese di novembre al numero 0734/22.35.91 o inviare una e.mail a info@clinicacidasorriso.it, e fissare un appuntamento. Con la valida e collaudata equipe di professionisti, attrezzature all’avanguardia, tecnologie orientate a raggiungere standard operativi di eccellenza, un laboratorio odontotecnico interno, la Clinica Cida Sorriso ha la possibilità di formulare il piano di trattamento più appropriato e garantire la sua esecuzione in tempi rapidi comunicando con il paziente in modo diretto e coinvolgendolo attivamente nel programma terapeutico e sanitario.

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Domenica 6 novembre Italia Nostra - Fermo organizza una gita alla mostra di Vittore Crivelli a Sarnano. Dopo la visita, pranzo a Monte San Martino dove, il 5 e 6 novembre, si terrà la manifestazione “Saperi e Sapori della Mela Rosa” (tel. 0734.228628) 15 ottobre 2011

Fermo/Al via i corsi della Gioventù Musicale - Pro Musica

Con la musica nel cuore Grande passione, amore per la musica, accoglienza, professionalità in costante aggiornamento per offrire il meglio a tutti coloro (dai piccolissimi di due anni agli adulti) che si avvicinano al suggestivo, straordinario mondo della musica, che vogliono entrare in questo mondo fantastico imparando a suonare uno strumento. Sono queste le caratteristiche peculiari che distinguono in modo determinante la Scuola di Musica della Gioventù Musicale–Pro Musica che opera negli ampi e bei locali all’interno della Scuola Media “Betti” . Caratteristiche che da 33 anni guidano la direzione, i docenti e tutti coloro che vi operano nella consapevolezza che lo studio della musica sia una risorsa straordinaria per la crescita armonica dei bambini, un’esperienza culturale da vivere gioiosamente ma anche, soprattutto, un piacere per tutti coloro che vi si avvicinano e la praticano a tutti i livelli e a tutte le età. I docenti della Scuola di Musica della Gioventù Musicale-Pro Musica sono attenti ed esperti, oltre che nella pratica degli strumenti insegnati, anche nel coinvolgere emotivamente i grandi e piccoli musicisti nella convinzione che la musica sia di per sé rivelazione di emozioni, in grado di suscitare sentimenti e sensazioni, talvolta indescrivibili. Coloro che iniziano i corsi nella Scuola di Musica della Gioventù Musicale-Pro Musica, già dopo pochi mesi sono in grado di suonare lo strumento scelto, che sia il violino, il pianoforte, la chitarra piuttosto che il flauto, il sax, la batteria, ecc. Lo dimostrano i saggi che vengono organizzati al Centro Congressi San Martino dove si esibiscono i tanti giovani e giovanissimi (nelle foto alcuni di essi) che frequentano i corsi dei vari strumenti o di Propedeutica (i piccolissimi) dimostrando di essere ciascuno entrato a pieno titolo nel mondo

della musica. Tanti giovani artisti che regalano alla platea momenti magici dando prova di aver raggiunto, ciascuno a seconda dell’età e dell’anno di corso, livelli di preparazione tecnico-artistica davvero di rilievo. Anche i più piccoli riescono ad eseguire brani classici e moderni con precisione tecnica, bella sonorità e gusto musicale. Dai primi passi nel mondo della musica degli allievi di Propedeutica accompagnati da piccole orchestre di giovanissimi violinisti, tutti preparati con passione e professionalità dalla docente Orietta Basili, ai tanti pianisti dai cinque agli “anta” anni preparati da Alessandra De Palo, Luca Lupi, Tiziana Pasquarè, Maria Pauri, Maurizio Tempestilli. Tra loro anche alcune promesse del concertismo e piccoli artisti portati a vincere concorsi nazionali. Sempre teatrali le esecuzioni della classe di Canto del maestro Emiliano Finucci i cui allievi spaziano da opere del 1500 fino a Bennato, Cocciante o The Queen interpretando ogni brano con trasporto e rigore stilistico. Non da meno gli allievi di chitarra classica guidati da Veronique Marty che si esibiscono anche in duo, trio e quartetti su musiche classiche ma anche trascinanti ritmi della tradizione spagnola. Magiche le note dei flautisti della classe di Giuseppe Verdecchia, suadenti quelle del Sassofono della classe di Giusy Di Biase, scatenati i batteristi della classe di Alfredo Laviano così come per la chitarra elettrica della classe di Roberto Palazzi, con i loro ritmi incalzanti e travolgenti. Tel. 0734.224848 / 347.6529970 e mail: gmi.fermo@gmail.com

M.Palmense/Evento culturale

Eccellenze fermane in vetrina

Una serata particolare cui seguiranno una serie di eventi con le stesse finalità e obiettivi. E’ andata in archivio con successo la manifestazione organizzata a Marina Palmense nel B&B Villa Mirella, nato come piacere di ospitare e far conoscere il territorio nel rispetto dell’ambiente. Obiettivo della serata culturale e promozionale era quello di presentarla alle istituzioni locali e regionali, come uno dei tanti biglietti da visita di eccellenza della nostra bella provincia, e di farlo attraverso le voci di giovani artisti, amanti della musica, della poesia e della danza. In perfetta sintonia con l’atmosfera di villa Mirella, si sono così diffuse le note poetiche e musicali di giovani affiancati dai loro tutor in rappresentanza delle tante ed ottime scuole di formazione e perfezionamento presenti sul nostro territorio. L’evento è stato ideato da Maria Alessandra Mancini e realizzato in collaborazione con Gioia Trinchera Salvadori e il contributo delle stagiste Marta Monaldi, Giulia Paci, Elisa Quagliarini. Finalità della serata era anche dare riconoscimento alla professionalità di Filippo Davòli per la poesia, Roberto Zechini e la sua Scuola popolare di musica, i sassofonisti Lucy Derosier e Massimo Mazzoni (ora anche Direttore del Conservatorio Pergolesi di Fermo) per la musica, Lola Feizo ballerina e pluripremiata maestra di danza. E applaudire i giovani emergenti, per la poesia Emanuele Franceschetti di Montegranaro con la sua plaquette “Dal Labirinto” e Gionata Sabbioni di Fermo con “Al suo vero nome”, edite da L’Arcolaio.

Brevi Servigliano

Nasce il Centro di Documentazione Storica Servigliano si prepara ad ospitare un Centro di Documentazione Storica ed Aula Didattica sulla Shoah, il razzismo e la resistenza civile. E’ stato siglato un protocollo d’intesa per l’allestimento di una struttura presso l’ex stazione ferroviaria del paese. L’intervento prevede un costo totale di 211.100,60 euro. L’affidamento del lavori avverrà entro il 15 dicembre, la conclusione è prevista per il mese di luglio 2012.

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Cultura/News 15 ottobre 2011

Fermo/Sempre aperte le iscrizioni ai Corsi di Musica

Perpianosolo: risorsa musicale del territorio L’Associazione Perpianosolo si è fatta conoscere con il PerpianosoloMeeting: festival pianistico che ha ospitato, nel corso delle sue nove edizioni, alcuni dei più importanti pianisti e compositori a livello internazionale. Nel 2009 avvia i suoi Corsi di Musica. Intervistiamo il Direttore Olivia Stocco. Perché una realtà che organizza eventi apre dei corsi di musica? “Crediamo sia necessario creare una generazione di appassionati di musica, di giovani che frequentino i concerti. Altrimenti i concerti classici non hanno futuro. Bisogna svolgere una vasta opera di educazione musicale”. Come nei paesi più avanzati, dove la musica fa parte del normale iter scolastico? “Certo. Perché fare musica fa bene: esistono importanti studi scientifici che lo dimostrano. Abbiamo immaginato un percorso completo: corsi di avviamento (da 6 mesi), corsi

propedeutici, corsi preaccademici, per tutti gli strumenti, senza limiti d’età, classici e moderni, professionali e amatoriali”. Può parlarci dei corsi preaccademici? “La Riforma trasforma i Conservatori italiani in Università e nello stesso tempo abolisce il vecchio ordinamento. Tutte le realtà musicali, sia pubbliche che private, possono organizzare corsi preaccademici. Questi sono finalizzati ad un’adeguata preparazione all’accesso ai corsi universitari dei Conservatori, che di norma avviene a 18 anni. Le famiglie hanno quindi una vasta e libera scelta per la formazione musicale dei propri figli. Possono confrontare costi e qualità didattica, servizi e organizzazione. Posso dire che, già dopo soli due anni di attività, diversi nostri allievi hanno superato gli esami di ammissione ai corsi universitari dei Conservatori della zona (Fermo, Pesaro, Teramo, Pescara)”.

Chi sono i vostri Docenti? “Noi cerchiamo i migliori laureati dei Conservatori. Vogliamo offrire loro un ambiente di qualità, ben organizzato, un luogo artisticamente stimolante, dove possano suonare (anzi, è l’Associazione stessa ad organizzare concerti per loro). Una ventina d’anni fa, musicisti di questo valore, avevano la possibilità di insegnare nelle migliori scuole pubbliche, ma ora, con l’attuale situazione, è il privato che può creare occasioni di lavoro. I nostri corsi sono inoltre supervisionati da docenti di Conservatorio”. Avete qualche sponsor o sostenitore per i vostri corsi? “No, nessuno. Né pubblico, né privato. Sono molto orgogliosa di dire che i corsi sono completamente autosufficienti. Anzi, siamo in forte crescita, la cittadinanza ci conosce e apprezza il nostro lavoro. Siamo una realtà giovane e molto dinamica”. Ma continuate ad organizzare eventi?

“Assolutamente si: oltre al Meeting (stiamo preparando la decima edizione) collaboriamo con la Provincia di Fermo. L’anno scorso abbiamo organizzato più di 20 concerti e svolto laboratori per le scuole coinvolgendo 2000 bambini”. Ci si può ancora iscrivere ai vostri corsi? “Certo, è sempre possibile iscriversi. I costi variano da 30 a 80 Euro mensili”. Infoline 347 4456196 www.perpianosolo.com

Fermo

Enologia

Percussioni da incorniciare

“Salute” al Nuovo Vino Rosso della Cantina dei Colli Ripani

Emozioni e incontri, festival e competizione: 15 giorni a tutto ritmo con i 140 partecipanti provenienti da 29 Paesi del Mondo, il mondo che si è dato appuntamento a Fermo per il Festival Internazionale “Giornate della Percussione”. I vincitori: Composizione: Cat. A 2° Premio Palumbi Federico (Italia); Marimba: Cat. A 1° Premio Ahbas Oluz (Turchia) e Rahimberdiev Abdulaziz (Uzbekistan), Cat. B 1° Premio Ulianov Ievgen (Ucraina), Cat. C 1° Premio Freibergs Guntars (Lettonia); vibrafono: Cat. A 2° Premio Cojerean Patrick (Romania) - Cat. B 1° Premio Ulianov Ievgen (Ucraina), Cat. C 1° Premio Skubala Krystian (Polonia); timpani: Cat. A 1° Premio Pasquale Giulio (Italia), Cat. B 1° Premio Palla Dominik (Italia), Cat. C 2° Premio Romang Mathias (Francia); tamburo: Cat. A 2° Premio Ahbas Oluz (Turchia) e Okroznik Filip (Slovenia) - Cat. B 1° Premio Ass. Dowrey Erin (USA), 1° Premio Reiterer Hannes (Italia), Cat. C 1° Premio Ass. Ohenoja Antti (Finlandia) e Buchel Thomas (Austria); batteria: Cat. A 2° Premio Wiest Finn (Germania) e D’Auria Nicola (Italia), Cat. B 1° Premio Morettin Simone (Italia), Cat. C 2° Premio Tomasyshyn Mykola (Ucraina).

Siamo in autunno, è tempo di vendemmia. Ma se per assaggiare il vino delle uve di quest’anno dovremmo ancora aspettare, è tutto pronto per deliziarci del nuovo vino datato 2010. Dopo mesi e mesi di duro lavoro è arrivato il momento di testare la bontà e la qualità del lavoro dei vignaioli, in questo caso, di Ripatransone e delle zone limitrofe, quelli cioè consorziati presso la Cantina dei Colli Ripani. La grande varietà di vitigni, di tipi di terreno, e di esposizione dei vigneti dell’azienda permette una selezione delle migliori uve per ottenere vini di pregio. Come il Nuovo Vino Rosso 2010, che potrà essere degustato gratuitamente presso tutti i dieci punti vendita diretti regionali sabato 30 ottobre dalle 10 alle 19. In particolar modo segnaliamo il punto vendita di Porto Sant’Elpidio che inaugurerà anche i rinnovati locali ed una nuova gestione. A chi effettuerà almeno un acquisto di qualsiasi genere sarà regalata una bottiglia del Marche Rosso “Cavallo di Fuoco”.


aperte le iscrizioni info: 347 44 56 196

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Cartellone/News 15 ottobre 2011

AGENDA

Teatro e danza Fermo

Sagre e feste

Al “Dell’Aquila” una Stagione per tutti i gusti La Stagione di Prosa 2011-2012 del Teatro dell’Aquila di Fermo di annuncia ricca di appuntamenti qualitativamente importanti e di sicura presa sul pubblico. Entrando nel dettaglio, dopo “Donka”, l’evento inaugurale della Stagione in scena il 12 e 13 novembre, una pièce teatrale dove la magia del circo rende omaggio a Chekhov, il cartellone offre Il 6 e 7 dicembre “ Art”, trasposizione del testo di Yasmina Reza – autrice contemporanea di grande interesse - interpretato da tre attori di talento come Alessio Boni, Alessandro Haber, Gigio Alberti e diretto da Giampiero Solari. La commedia solleva la questione dell’arte e dell’amicizia, esplorando con ironia la profondità e la complessità dell’amicizia. Tosca D’Aquino, Roberta Lanfranchi e Samuela Sardo danno vita il 14 e 15 dicembre a “Smetti di piangere

Penelope!” commedia “tutta al femminile” che dopo lo strepitoso successo ottenuto a Parigi arriva sui maggiori palcoscenici italiani grazie all’adattamento del regista Massimo Romeo Piparo. Il fascino più volte prestato al cinema di Massimo Ghini si fa protagonista a teatro – con Cesare Bocci - di “La cage aux Folles”, musical americano del 1983 di Jerry Herman (musica e testi) e Harvey Fierstein (libretto) rivisitato dal regista Massimo Romeo Piparo. Il 9 e 10 febbraio un attore “di casa nostra” amato ed osannato da pubblico e critica, Neri Marcorè, si confronta in “Eretici e corsari” – diretto dal regista Giorgio Gallione - con monologhi, articoli, canzoni, interviste di Pasolini e Gaber, artisti che non hanno mai temuto di compromettersi e risultare scomodi.

Federazione Nazionale Autonoma Imprenditori e Liberi Professionisti

ORGANIZZA

ZATI: CORSI AUTORIZ CORSO COMMERCIO ALIMENTARE

abilitante anche al S.A.B. (Somministrazione di Alimenti e Bevande) Durata: 86 Ore | Costo: € 550,00 Comprende gli Attestati di: - Responsabile Servizio Protezione E Prevenzione; - Responsabile Prevenzione Incendi; - Abilitazione Haccp

CORSO AGENTE RAPPRESENTANTE DI COMMERCIO Durata: 86 Ore | Costo: € 500,00

CORSO AGENTE DI AFFARI IN MEDIAZIONE (Agente Immobiliare) Durata: 123 Ore | Costo: € 690,00 Verrà rilasciato Attestato Propedeutico All’iscrizione Presso La Cc.i.aa Per Sostenere L’esame Previsto Dalla Legge 39/89.

CORSI LIBERI:

CORSO BARMAN DI BASE + CAFFETTERIA Durata: 30 Ore | Costo: € 390,00

CORSO PIZZAIOLI

Durata: 30 Ore | Costo: € 390,00

CORSO PANETTIERI

Durata: 36 Ore | Costo: € 425,00

ITÀ

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CORSO PREPARAZIONE DOLCI:

ITÀ

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- Modulo A: Dolci Da Forno Durata: 24 Ore | Costo: € 390,00 - Modulo B: Pasticceria Durata: 24 Ore | Costo: € 390,00

Per informazioni: Via Cardarelli, 34 - 63900 FERMO tel. 0734.073105 Fax 0734.610950 cell 328.5784298 www.fenailp.it - info@fenailpfermo.it

Claudio Santamaria, Filippo Nigro, Nicole Murgia e Massimo De Santis sono i protagonisti il 13 e 14 marzo di “Occidente solitario”, una commedia nera di Martin McDonagh diretta da Juan Diego Puerta Lopez, dove il delirio e la stravaganza sono tessuti delicatamente attraverso un umorismo eccentrico, cinico ed ironico. Un grande classico del teatro italiano, “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello rivive il 28 e 29 marzo nell’interpretazione di tre attori di grande maestria come Giuliana Lojodice, Pino Micol e Luciano Virgilio diretti dalla sapiente regia di Michele Placido. Per gli appuntamenti della sezione “fuori abbonamento”, dopo “Rain Man” sarà la volta della comicità pungente e di grande attualità di Sabina Guzzanti, protagonista il 29 ottobre di “Sì! sì! sì! oh, sì!”, un excursus tra le persone e i personaggi che hanno animato la vita politica e civile di quest’ultimo ventennio. Il 25 novembre la grande danza torna dopo anni sul prestigioso palcoscenico del Teatro dell’Aquila: la Compagnia Junior BdT porta in scena “Coppelia”, balletto in un atto, direzione artistica di Cristina Bozzolini, drammaturgia, regia e coreografia di Fabrizio Monteverde. L’incontro di due ‘stelle’ nate in Toscana - Margherita Hack e Ginevra Di Marco diventa l’occasione in “L’anima della terra (vista dalle stelle)” in scena il 25 febraio - per indagare su alcune tematiche sociali scottanti quali immigrazione/emigrazione, nuove energie, globalizzazione, lavoro, corruzione. Il 26 febbraio l’appuntamento è con “La fattoria degli animali”, una commedia musicale di Tommaso Paolucci, Ada Borgiani e Aldo Passarini che offre ai giovani un’occasione unica per riflettere sul valore della Natura in una società come quella moderna. Biglietteria del Teatro dell’Aquila tel. 0734.284295 AMAT, tel. 071.2072439

16 Ottobre Domenica 23ª Castagnata

e dolci tipici, fiera degli uccelli FALERONE (FM) C.da Madonna del Molino

Castagnata

PONZANO DI FERMO (FM) Loc. Torchiaro

Castagnata in Piazza

degustazioni gastronomiche a base di castagne, intrattenimenti vari SMERILLO (FM) Centro intera giornata

21, 22 e 23 Ottobre Festa della Birra

Stand gastronomici e musica live MONTOTTONE (FM) Palasport sera

22 Ottobre Sabato 3ª Sagra de lu Stoccafissu

stand gastronomici e concerto degli Zero Assoluto PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Piazza Garibaldi dalle ore 19

23 Ottobre Domenica Polenta in piazza

PONZANO DI FERMO (FM) Centro storico

3ª Sagra de lu Stoccafissu

stand gastronomici, fiera floro-vivaistica e 16° Premio de lu Cazolà con esibizione di rock acrobatico e musica folk-rock PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Piazza Garibaldi intera giornata

29 Ottobre Sabato 19ª Festa del braciere

stand gastronomici castagne e vino. Musica MORESCO (FM) Piazza Castello

Tel. 0734.259983

3ª Sagra de lu Stoccafissu

stand gastronomici e spettacolo con l’orchestra ”Fratelli d’Italia” PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Piazza Garibaldi dalle ore 19

Antichi aromi d’autunno

stand gastronomici e spettacoli TORRE SAN PATRIZIO (FM) Centro storico dalle ore 18.30

Tel. Comune 0734.510151


Cartellone/News 15 ottobre 2011

Fermo/Intervista al Maestro Silvia Santarelli

Dodici anni alla guida del Conservatorio Un’esperienza affascinante. La peculiarità di una scuola prestigiosa La pianista Silvia Santarelli è da 12 anni alla guida del Conservatorio di Musica “G.B.,Pergolesi” di Fermo. Dopo esser stata rieletta per ben quattro volte, è giunta al termine del suo mandato di direttore. Sono stati anni intensi e determinanti per la prestigiosa scuola fermana. Maestro Santarelli, si sta avvicinando l’inizio di un nuovo anno accademico, quali le principali novità da un punto di vista didattico? Stiamo entrando nel vivo della riforma degli studi musicali dei Conservatori. L’offerta didattica si è ampliata ancor più. Oggi si può entrare in Conservatorio già dall’età di 9 anni, e si accede ai corsi “pre- accademici”. Corsi cioè che preparano all’accesso della formazione universitaria. Questi corsi che, ripeto, sono fruibili già dall’età di 9 anni, sono organizzati in modo differente rispetto al passato. Infatti all’interno del Conservatorio chi ha iniziato con i corsi “tradizionali” può continuare in questo binario, ossia con l’organizzazione che tutti conoscono, per es. la licenza di solfeggio, i compimenti inferiori o medi. Il corso pre-accademico invece prevede un differente struttura, con il rilascio di attestati di livello il cui

programma è più moderno e comprende la musica fino ai giorni d’oggi, e possono essere diversi da Conservatorio a conservatorio. Per maggiori informazioni, siamo lieti di accogliere coloro che desiderano conoscere questo nuovo sistema di studi. Nei mesi di marzo e aprile abbiamo accolto centinaia di giovani studenti di scuole primarie e secondarie di primo grado per far conoscere il Conservatorio e i vari strumenti che vi si studiano. Constatiamo infatti ancora una scarsa conoscenza di tanti strumenti bellissimi ma poco noti come il fagotto, l’oboe, la fisarmonica (di cui tra l’altro le Marche vantano uno dei centri di maggiore produzione). C’è poi il livello Universitario con il Triennio (laurea di Primo livello) ed il Biennio (laurea di secondo livello). Vorrei sottolineare che proprio il 28 settembre scorso è uscito il decreto del Ministro Gelmini che consente la doppia iscrizione, ossia la possibilità di frequentare contemporaneamente il Conservatorio e un’altra Università. Tale opportunità è molto importante per tutti coloro che vogliono completare la formazione musicale con studi universitari. Vorrei mettere in evidenza poi alcuni trienni o bienni di recente attivazione: il triennio di didattica, quello di canto barocco, di Maestro collaboratore e tanti altri che potranno essere visionati sul nostro sito www.conservatorio.net. Anche nella ricerca e nella produzione il Conservatorio offre moltissimo. È vero. Anche per il prossimo anno

sono in cantiere numerose iniziative che stiamo mettendo a punto. Posso anticipare fin da adesso che il 22 Novembre in occasione di Santa Cecilia, verrà eseguita la Petite Messe Solennelle di Rossini, l’Inaugurazione dell’anno accademico si terrà nel mese di Febbraio con un grande concerto, i solisti e l’orchestra del Conservatorio si esibiranno nel mese di Maggio, quattro gli appuntamenti da Febbraio a Maggio con concerti dei docenti del Conservatori. E poi il concerto della Settimana Santa… Nel campo della ricerca è prevista una giornata di studi sull’evoluzione del linguaggio musicale, due giornate di conferenze e concerti sulla musica di O. Messiaen e tante altre iniziative che vanno dal laboratorio di Nuova Musica alla settimana della Musica antica, da incontri di pedagogia a seminari per la didattica e masterclass in vari strumenti con docenti ospiti esterni. Tutto questo fervore è reso possibile grazie all’entusiasmo ed al coinvolgimento di tanti colleghi che – oltre la propria attività didattica – offrono agli studenti ma anche al più vasto pubblico, tante occasione per conoscere la musica nei vari aspetti E non temono il confronto con musicisti esterni, anzi chiamando loro stessi colleghi di fama internazionale, arricchendo così l’offerta didattica per i nostri studenti. Dopo 12 anni di direzione il suo mandato volge al termine, cosa ricorda di più di tutti questi anni? Sono stati anni molto difficili perché la

riforma che ho illustrato precedentemente, ha avuto un iter lungo e sofferto, la legge 508 è stata approvata nel gennaio 1999! In tutti questi anni dal Ministero venivano poche direttive, e questo per un verso ci ha investito di tanta responsabilità nel capire come andavano realizzate tanti passaggi della riforma, dall’altra ci ha dato anche tanta libertà di realizzare il contenuto di quadri proposti dal Ministero in base alla nostra esperienza e al contesto locale. È stata comunque un’esperienza affascinante che mi ha coinvolto molto. È stata l’occasione per conoscere tanti colleghi che altrimenti non avrei avuto l’opportunità di conoscere così da vicino, è stata un sfida per rendere il luogo di lavoro sereno e collaborativo, certa che solo in un luogo dove si lavora nel rispetto e nella fiducia reciproci, si può dare il massimo delle proprie potenzialità. Non è stato facile, non sempre ci sono riuscita, ma sono grata ai tanti che hanno collaborato nella realizzazione di questa avventura. Non vorrei fare nomi per non dimenticare nessuno, ma dalla segreteria al personale ausiliario, dal vicedirettore a tanti colleghi che hanno dato ben oltre il loro specifico compito didattico, dall’attuale Presidente - ora Sindaco di Fermo - con il sostegno del Comune e della Provincia nonché della Cassa di Risparmio di Fermo. Insomma con l’aiuto di tutti loro, il Conservatorio è cresciuto ed è un punto di riferimento per una vasta area territoriale, non solo marchigiana.

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Cartellone/News 15 ottobre 2011

Gastronomia Petritoli

AGENDA

Tutti gli eventi del Fermano e delle Marche ogni mese in edicola

ErbaOlio, la festa dei sapori

30 Ottobre Domenica

Nuovo appuntamento con il Circuito interprovinciale delle erbe spontanee che coinvolge i paesi di Francavilla d’Ete, Montefiore dell’Aso, Monte San Pietrangeli, Petritoli e, da quest’anno, anche Moresco. La prossima tappa sarà a Petritoli, in occasione della manifestazione “ErbaOlio” che, dal 29 ottobre al 4 dicembre prossimi porterà nel bel borgo della Valdaso le esperienze, i saperi, le tradizioni, le bontà gastronomiche tipiche legate alle erbe spontanee e all’olio monovarietale autoctono piceno, di ottima qualità e delizioso al palato, ingrediente fondamentale di gustosi piatti della cultura gastronomica locale. “Inizieremo con un importante incontro in Biblioteca – spiega il consigliere comunale Nicola Brucchi, da sempre vero deus ex machina della manifestazione – sabato 29 ottobre alle 17,30, incentrato sui temi della cultura gastronomica marchigiana e dell’olio delle terre picene, al quale prenderanno parte personalità del calibro dello scrittore e giornalista maceratese Ugo Bellesi, autore nel 2010, insieme all’esperto di enogastronomia Tommaso Lucchetti, e ad Ettore Franca, di un pluripremiato volume sulla storia della civiltà enograstronomica marchigiana”. Nel ricco calendario di ErbaOlio, confermati a grande richiesta i pranzi e le cene a tema che coinvolgeranno gli agriturismi, le pizzerie e i ristoranti di Petritoli oltre agli appuntamenti con la molitura delle olive a porte aperte negli oleifici e alle escursioni guidate fra le erbe. “Il clou lo vivremo domenica 4 dicembre – continua Brucchi - quando, al Palazzetto dello Sport, organizzeremo l’ormai tradizionale Fiera di ErbaOlio. Saranno presenti per l’occasione diversi stand commerciali di olio monovarietale autoctono e di oli aromatici (al sedano, al finocchio selvatico, al rosmarino, ecc.). Inoltre una parte verrà riservata alle erbe aromatiche, spontanee, officinali e prodotti affini con possibilità di acquistare le erbe raccolte al momento. Nel corso della giornata si succederanno incontri, convegni e momenti gastronomici. Da non perdere, alle ore 10, l’incontro con i volontari locali di Protezione Civile, A.V.P.A., Croce Arcobaleno, Avulls, operatori turistici, quindi alle 12,30 il pranzo preparato dalla Pro Loco con i piatti del Circuito, per finire alle 15,30 con la simulazione di interventi a cura di Croce Arcobaleno e Protezione Civile. Sarà una giornata intensa, in cui la parte gastronomica, da sempre protagonista, si sposerà ai temi del volontariato e del sociale, vicini alla nostra comunità”. (a.s.)

stand gastronomici castagne e vino. Musica MORESCO (FM) dal pomeriggio

19ª Festa del braciere Tel. 0734.259983

3ª Sagra de lu Stoccafissu

stand gastronomici e fiera mercato di San Crispino PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Piazza Garibaldi dalle ore 12

Antichi aromi d’autunno

apertura stand gastronomici, spettacoli e castagnata in piazza TORRE SAN PATRIZIO (FM) Centro storico dalle ore 12

Tel. Comune 0734.510151

5 e 6 Novembre Diamanti a tavola

degustazioni del tartufo bianco pregiato dei Sibillini AMANDOLA (FM)

Tel. Comune 0736.848706

6 Novembre Domenica Castagnata in piazza

musica, balli e giochi PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Piazza Garibaldi dalle ore 14

cover dei Nomadi MONTE URANO (FM) Centro storico

Tel. 339.8940953 - 338.6162487

9ª Sagra d’autunno

piatti a base di prodotti autunnali MONTEFORTINO (FM) Piazza Umberto I

Tel. 0736.859101 - 339.8995093

Mostre mercato 16 Ottobre Domenica Fiera degli uccelli

e XXIII Castagnata e dolci tipici FALERONE (FM) C.da Madonna del Molino

Dal 22 al 29 Ottobre 4ª Mostra-mercato del libro per ragazzi incontri con gli autori e laboratori per gli alunni FALERONE (FM) Salone Comunale

30 Ottobre Domenica Fiera di San Crispino

e stand gastronomici della 3ª Sagra dello stoccafisso PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Zona centro intera giornata

Tel. Comune 0734.908263 - 9047117

13 Novembre Domenica

13 Novembre Domenica

Polentata al castello

Fiera mercato d’Autunno

fiera dei prodotti locali per l’intera giornata. Dalle ore 12 stand gastronomici con polenta farcita con vari sughi. Al mattino concerto di Corali in piazza, nel pomeriggio concerto

prodotti tipici locali di stagione MONTE URANO (FM) Centro storico intera giornata

Tel. 339.8940953 - 338.6162487

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Cartellone/News 15 ottobre 2011

AGENDA

Musica classica Fermo

Nomi eccellenti per la Stagione Concertistica Ai nastri di partenza a Fermo anche la Stagione Concertistica 2011/2012, predisposta dal Comune e dalla Gioventù Musicale con in serbo un programma entusiasmante. L’inaugurazione è fissata per domenica 30 ottobre alle ore 17.30 al Teatro dell’Aquila con un appuntamento che ha tutte le caratteristiche del grande evento. Protagonisti saranno l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e un solista straordinario quale il violinista Marco Rogliano che interpreterà il funambolico Concerto per violino e orchestra di Sibelius. Nella seconda parte la Filarmonica celebrerà i 150 anni dell’Unità d’Italia con Sinfonie di Rossini e Verdi. Sinfonie da opere particolarmente in tema con la lotta per la libertà e l’indipendenza, dal Guglielmo Tell ai Vespri Siciliani al Nabucco. Dopo questa fantastica inaugurazione, la stagione prosegue con altri quattro Concerti Sinfonici al Teatro dell’Aquila e circa 25 da Camera alla Sala dei Ritratti con i migliori solisti e gruppi alla ribalta internazionale. Punta di diamante nell’ambito della Stagione Sinfonica, sarà il 29 novembre 2011 al Teatro dell’Aquila la presenza del grande violinista Uto Ughi che, accompagnato dalla Filarmonica Marchigiana, interpreterà l’affascinante Concerto per violino e orchestra di Beethoven. Di assoluto valore anche i solisti degli altri due appuntamenti sinfonici. Si tratta stavolta di due pianisti, Giuseppe Albanese

(18 marzo) e Daniil Trifonov (15 aprile). Confermato e attesissimo l’ormai tradizionale Gran Concerto di Capodanno del 1° gennaio 2012 per salutare in musica il nuovo anno al Teatro dell’Aquila. Ricchissima anche la programmazione del settore cameristico che alla Sala dei Ritratti proporrà pianisti, violinisti, duo, trii, quartetti e complessi con artisti ai vertici del concertismo mondiale in grado di regalare al pubblico grandi emozioni con programmi di eccezionale bellezza. Appuntamenti accattivanti e coinvolgenti con i quali la 56^ Stagione Concertistica Fermana accompagnerà il pubblico sino a maggio 2012. Come l’appuntamento di venerdì 4 novembre che si terrà alle ore 21 nella Chiesa di Santa Lucia dove alla tastiera del prezioso organo storico Morganti si esibirà l’organista Alessandro Veneri insieme al basso Francesco Baiocchi in un concerto in collaborazione con la Rassegna Organistica della Marca Fermana organizzata dall’Accademia Organistica Elpidiense. Seguirà domenica 20 novembre, alla Sala dei Ritratti (ore 17.30) l’esecuzione dei “12 studi trascendentali” di Liszt da parte del giovane talentuoso pianista Giulio De Padova e ancora il 27 novembre sarà a Fermo il prestigioso “The Danish Quartet” reduce dalla vittoria assoluta ottenuta al Premio Internazionale “Londra”. (c.m.) Tel. 347.6529970

Tutti gli eventi del Fermano e delle Marche ogni mese in edicola

Musica Classica 15 Ottobre Sabato Rassegna organistica del Fermano Organo Nacchini 1757. Giovanna Franzoni (organo) e Raffaele Damen (fisarmonica) SANT ELPIDIO A MARE (FM) Basilica della Misericordia ore 21.30

3 Novembre Giovedì Canto Festival

IV Rassegna dei Vincitori di Concorsi Lirici Internazionali tenuti in Italia AMANDOLA (FM) Teatro La Fenice ore 21,15

Tel. 0736.848323 - 845500 www.fenice.org

accademiaorganistica@gmail.com

4 Novembre Venerdì

16 Ottobre Domenica

Canto Festival

Rassegna organistica del Fermano

IV Rassegna dei Vincitori di Concorsi Lirici Internazionali tenuti in Italia AMANDOLA (FM) Teatro La Fenice ore 21,15

accademiaorganistica@gmail.com

Tel. 0736.848323 - 845500 www.fenice.org

23 Ottobre Domenica

Rassegna organistica del Fermano

Organo V. Paci 1877, Organista N.Procaccini MONTOTTONE (FM) Collegiata ore 17

Nabucco di G. Verdi

Stagione Operistica FERMO Teatro dell’Aquila ore 21

Tel. 0734.284295

29 Ottobre Sabato Concerto voci giovani

PETRITOLI Teatro dell’Iride ore 21

30 Ottobre Domenica Stagione Sinfonica

Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dal Maestro Giampaolo Maria Bisanti. Solista Marco Rogliano (violino) FERMO Teatro dell’Aquila ore 17.30

Tel. 0734.284295 - 347.6529970

Rassegna organistica del Fermano Organo Giulietti 1786. Organista S. Baldelli MONSAMPIETRO MORICO (FM) Chiesa Ss. Pietro e Antonio ore 21

Organo Morganti sec. XIX. Alessandro Veneri (organo), Francesco Baiocchi (basso) FERMO Santa Lucia ore 21.30

accademiaorganistica@gmail.com

5 Novembre Sabato Canto Festival

IV Rassegna dei Vincitori di Concorsi Lirici Internazionali tenuti in Italia AMANDOLA (FM) Teatro La Fenice ore 21,15

Tel. 0736.848323 - 845500 www.fenice.org

L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti

Orchestra Filarmonica Marchigiana, maestro concertatore e direttore Roberto Polastri, Coro Lirico Marchigiano ”V. Bellini”, regia da Italo Nunziata. Stagione Operistica FERMO Teatro dell’Aquila ore 21

Tel. 0734.284295


È in partenza la nuova stagione targata TAM, con uno straordinario evento programmato per mercoledì 19 ottobre a Porto Sant’Elpidio: il Teatro delle Api, dalle ore 21.30, ospiterà il concerto del trombettista Paolo Fresu e del pianista Uri Caine (tel. 338.4321643 - www.tamfactory.net)

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15 ottobre 2011

AGENDA

Eventi Tutti gli eventi del Fermano e delle Marche ogni mese in edicola

Concerto per Arpa e Pianoforte Enea Cavallo e Cristiana Tappatà PETRITOLI Teatro dell’Iride ore 21

6 Novembre Domenica L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti

Orchestra Filarmonica Marchigiana, maestro concertatore e direttore Roberto Polastri, Coro Lirico Marchigiano ”V. Bellini”, regia da Italo Nunziata. Stagione Operistica FERMO Teatro dell’Aquila ore 17

Tel. 0734.284295

13 Novembre Domenica 2ª Rassegna bandistica

esibizione del corpo bandistico città di Sant’Elpidio a Mare MONTEFORTINO (FM) ore 15

Tel. 0736.859101 - 339.8995093

XVI Stagione Concertistica

Francesco De Angelis Primo violino di spalla e solista del Teatro alla Scala, Roberto Paruzzo pianoforte. Musiche di Beethoven, Debussy, Grieg MONTEGRANARO (FM) Officina delle Arti ore 17.15

Tel. Biblioteca Comunale, tel. 0734.890554

Muscia Leggera 19 Ottobre Mercoledì Paolo Fresu & Uri Caine duo PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Teatro delle api ore 21.30

Tel. 338.4321643 www.tamfactory.net

22 Ottobre Sabato Zero Assoluto

PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Piazza Garibaldi ore 21

Tel. Comune 0734.908263 - 9047117

28 Ottobre Venerdì Sensazioni cardioVascolari tributo a Vasco Rossi PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Piazza Garibaldi ore 21.30

Tel. Comune 0734.908263 - 9047117

Teatro e danza 15 Ottobre Sabato Open street

Spettacoli e concerti con i Katakrak, I Talento, Bangdidos, Residual gurus, Bandita, Theatre Rue Pietonne, Theatre A, Rachel Ponsonby, Cirque koo, Djuggled e i Fratelli Caproni FERMO Piazza del Popolo dalle ore 18

Tel. 0734.897932 www.open-street.eu

Open street

Spettacoli e concerti con La Cuisine Macabre, Mattatoio sospeso, Silence Teatro, The British event e Taurin Circus MONTEGRANARO (FM) Piazza Mazzini, Teatro la Perla dalle ore 10

Tel. 0734.897932 www.open-street.eu

16 Ottobre Domenica Open street

Spettacoli e concerti itineranti per le vie del centro. Ore 22 festa finale presso Piazzale Azzolino con Dolly Bomba e gli Spaghetti a Detroit in concerto FERMO Piazza del Popolo intera giornata

29 Ottobre Sabato Sabina Guzzanti

con lo spettacolo ”Si! si! si! oh, si!” FERMO Teatro dell’Aquila ore 21

Tel. 0734.284295 www.amat.marche.it

12 Novembre Sabato Pompa pulveris

performance teatrale e workshop FERMO Cisterne romane ore 16.30

Tel. 071.2072439 www.amat.marche.it

Donka - Una lettera a Cechov scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca FERMO Teatro dell’Aquila ore 21

Tel. 071.2072439 www.amat.marche.it

Spettacolo folkloristico

Gruppo Folk Ortensia PETRITOLI Teatro dell’Iride ore 21

Tel. 0734.658141

Improvvivo

Al via la Scuola Biennale Accreditata Riapre dalla metà del mese di ottobre la Scuola Biennale Accreditata di Improvvivo, diretta da Stefano De Bernardin. L’edizione 2011/2012 è caratterizzata dalla divisione in tre corsi principali che seguono le sezioni operative dell’associazione: Improvvisazione, Teatro, Comicità. I tre corsi possono essere frequentati singolarmente o in più combinazioni a seconda degli interessi dei partecipanti. Anche quest’anno Improvvivo cerca di

fornire al territorio una formazione variegata, qualificata e riconosciuta, per sottolineare ancora una volta che il nostro non è un mestiere che si “improvvisa”. Per tutte le informazioni mandare una mail a segreteria@improvvivo. it o chiamare i numeri 347.1497123; 340.4132787. Sono aperte le iscrizioni, la prima lezione è prevista per il giorno 18 ottobre 2011, dopodichè sarà ancora possibile iscriversi.


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Cartellone/News 15 ottobre 2011

Azienda Informa/Assoc. Joaquin Rodrigo Corsi altamente qualificati per imparare a suonare musica di qualità ad ogni età

AGENDA

Tutti gli eventi del Fermano e delle Marche ogni mese in edicola

13 Novembre Domenica

25 Ottobre Martedì

L’Associazione Culturale Joaquin Rodrigo di Porto San Giorgio propone anche quest’anno con grande successo i corsi di musica per tutte le età, a partire dai 3 anni con i corsi di propedeutica musicale. I corsi sono tenuti da insegnanti diplomati e professionisti nel campo musicale. Molteplici sono le iniziative organizzate dall’associazione: master, lezioni prova gratuite, corsi collettivi per bambini a prezzi vantaggiosissimi, progetti di musica d’insieme e tanto altro ancora. Tra gli insegnanti che terranno i corsi ci sono Francesco Ricci e Gianmarco Polini (chitarra classica, elettrica, acustica ecc.), Maria Pauri (pianoforte, teoria e solfeggio, propedeutica e tanto altro) e il presidente dell’Associazione Roberto Tascini. Per informazioni, comunicazioni ed iscrizioni contattare la docentecoordinatrice-referente prof.ssa Maria Pauri al numero 327.3365971.

Donka - Una lettera a Cechov

Il paese delle meraviglie

Sfoglia la foglia. Aspettando l’autunno. FERMO Musei Scientifici, Villa Vitali dalle ore 16

13 Novembre Domenica

Spazio pubblicitario

Tel. 0734.217140

P.S.ELPIDIO (FM) Teatro delle Api ore 17.30

Tel. 071.2072439 www.amat.marche.it

giochi e attrazioni per bambini PORTO SANT’ELPIDIO (FM) Piazza Garibaldi dalle ore 10.30

Teatro ragazzi

30 Ottobre Domenica

16 Ottobre Domenica

E domenica? Ci vediamo al museo

FERMO Teatro dell’Aquila ore 17

E domenica? Ci vediamo al museo SANT ELPIDIO A MARE (FM) Pinacoteca civica dalle ore 16

Tel. 0734.217140

23 Ottobre Domenica Domenica al museo con mamma, papà e?

SANT ELPIDIO A MARE (FM) Museo della Calzatura dalle ore 16 Tel. 0734.217140

6 Novembre Domenica Rosso pop! (Cappuccetto)

PORTO SAN GIORGIO (FM) Teatro ore 17

Tel. 0734.902107 www.eventiculturali.org

L’orco del teatro

Enogastronomia Torre San Patrizio

Tutto il gusto dell’autunno Nel centro storico di Torre San Patrizio, sabato 29 e domenica 30 ottobre, i sapori tipici dell’autunno, i colori mozzafiato che solo questa stagione sa offrire e i profumi inconfondibili delle castagne e del vino cotto invaderanno il centro storico in occasione di “Antichi Aromi d’Autunno”, appuntamento tradizionale con il gusto e con la tradizione. Cariche d’effetto saranno le scenografiche coreografie che restituiranno all’antico borgo suggestive atmosfere del primo Novecento con la riproposizione di antichi mestieri ormai perduti, i figuranti in abiti del tempo, il mercato dei prodotti tipici e gli stand gastronomici che apriranno la sera di sabato 29 e l’intera giornata di domenica 30 ottobre. Nel menu piatti da leccarsi i baffi, dai primi ai succulenti arrosti, passando per i ceci con castagne, le pizzette fritte tipiche di Torre San Patrizio, i dolci con castagne, le fritture, le caldarroste, il tutto annaffiato da ottimo vino crudo e cotto. Non mancheranno le

animazioni per grandi e piccoli, la musica dal vivo e il ballo, in un contesto di contagiosa allegria. Ma “Antichi Aromi d’Autunno” è anche arte e cultura: per l’occasione, infatti, domenica 30 ottobre, da mattina a sera, sarà possibile visitare le chiese del paese ed in particolar modo la Chiesetta delle Rose dove un recente, attento restauro, ha riportato all’antico splendore uno straordinario affresco dell’Alemanno. L’ingresso alla manifestazione è gratuito. Alessandro Sabbatini Comune, tel. 0734.510151


Sport/News 15 ottobre 2011

Vela/Un’occasione unica per il Fermano

Coni/Le riflessioni del delegato provinciale Garino

Liberi nel Vento verso l’avventura mondiale

Con i tagli si perde il controllo del territorio

Il primo di ottobre, in quel di Genova, presso il Teatro del Mare allestito dalla Federazione Italiana della Vela all’interno del Salone Internazionale della Nautica, è ufficialmente iniziata l’avventura mondiale 2012 dei circoli velici A.S.D. Liberi Nel Vento e Lega Navale Italiana sezione di Porto San Giorgio. Una presentazione - investitura ufficiale fortemente voluta dal Presidente della F.I.V. dottor Carlo Croce e dal suo staff - per premiare le realtà veliche del Fermano in occasione dell’inizio dei lavori che porteranno all’organizzazione, a Porto San Giorgio, del campionato del mondo 2012 della classe 2,4 mR, la cui assegnazione ha arriso alla

Da pochi mesi la provincia di Fermo ha un proprio delegato CONI, nella persona di Vincenzo Garino. Con il rischio, però, di ritrovarsi senza il Comitato provinciale. Un paradosso legato alla proposta del Presidente Gianni Petrucci, approvata da Giunta e Consiglio nazionale, che punta all’abolizione, appunto, dei livelli territoriali. Per lo stesso Garino, si tratta di un’iniziativa avviata a livello nazionale nell’ottica di un risparmio nella gestione complessiva del Comitato, comprensibile ma assolutamente non condivisibile nel metodo. Una protesta, la sua, che si affianca a quella delle altre realtà provinciali dislocate in tutta la penisola. “Tutti dobbiamo fare sacrifici, sia chiaro, anche nelle borse del Coni dove, secondo me, i tagli non vanno fatti a livello territoriale o per lo meno su quegli enti di promozione. Teniamo presente che i dirigenti territoriali sono per oltre la metà volontari e non percepiscono, almeno nella stragrande maggioranza dei casi, il cosiddetto gettone di presenza. Serve una ristrutturazione di tipo diverso, là dove ci sono realtà faraoniche che occupano personale superfluo per l’attività richiesta”. Garino, quali possono essere le conseguenze di questi tagli? “Tagliando i contatti, tu perdi il controllo del territorio. Con chi possono dialogare poi le società? Con un delegato provinciale che dovrebbe essere accorpato non si sa dove e senza sede? Per poi risparmiare su cosa? Sugli affitti, sulle utenze o su quel personale con contratti di collaborazione o a mezzo servizio? Si è fatto un calcolo: il risparmio si aggirerebbe sui 6,5 milioni di Euro, quando il Coni avrebbe bisogno di un risparmio di 50 milioni. Gli altri dove vai a toglierli? Il Coni distribuisce alle Federazioni quasi l’80% dei loro rispettivi budget. La ginnastica, che conosco bene, ha un budget di 4,6 milioni per arrivare su tutto il territorio: togliere il 20% significa distruggere una parte importante del lavoro periferico. Evidenzio altri elementi fondamentali per ragionare in maniera seria: le piccole società sono il numero predominante all’interno del Coni e l’attività motoria di base si fa soprattutto a livello territoriale. Ecco perché non possiamo essere d’accordo, come ha già manifestato il Presidente regionale Fabio Sturani, sulla drastica presa di posizione del Coni nazionale, senza sentire i rappresentanti regionali”. Una proposta, va evidenziato, che andrà a regime nel 2013. Quindi, per il Fermano che tipo di situazione si prospetta? “E’ vero che qui il Coni non è ancora aperto, ma fino ad un certo punto. L’Amministrazione provinciale di Fermo ha messo a disposizione gratuitamente uno spazio per il delegato nel centro storico del capoluogo. Qui non abbiamo quindi questa problematica di cercare spazi a pagamento, che oggi il Coni dice di non voler pagare più. Il problema invece è: avevamo già stabilito di attivare le utenze telefoniche ed acquistare i vari arredi, ma a questo punto è necessario verificare se possiamo farlo o meno. Nonostante tutto, penso però che il Coni provinciale di Fermo si farà, questa è la mia idea, anche perché in qualche modo, avendo la struttura… Resta da stabilire cosa farà il livello regionale, che deve distribuire a quelli provinciali una quota per poter dire ‘andate avanti’. Lo farà? Oppure saranno costretti a dirci ‘venite ad Ancona’?”. Un’ultima riflessione sulle strutture sportive presenti e sulle reali esigenze del territorio. “Nella nostra provincia di strutture ce ne sono, anche di buon livello. Basta andare sul sito della Provincia o su quello del Coni per vedere quelle censite. Le società sono tante e per i Comuni non è un problema soltanto costruire nuove strutture, ma gestirle. La crisi in corso ed i tagli a tutti i livelli,infatti, complicano notevolmente questo percorso”. (a.b.)

A.S.D. Liberi nel Vento di Porto San Giorgio, attiva sin dal 2002. Occasione unica per promuovere anche tutte le bellezze architettoniche, monumentali, paesaggistiche ed enogastronomiche che il nostro territorio può vantare. Uno straordinario impegno che porterà nelle nostre acque i più forti timonieri del mondo. Le barche “R Metre”, nate a Stoccolma nel 1983, sono cosiddette “a bulbo” e prevedono il timoniere all’interno dello scafo. In questo modo, le regate possono essere disputate in formula “open” e normodotati e disabili vi possono gareggiare ad armi pari senza differenziazioni di graduatoria.(u.f.)

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Sport/News 15 ottobre 2011

Volley/L’Azzurra Casette si presenta

Volley/Categoria da mantenere

B1 da vivere intensamente La Torre sogna ad occhi aperti E’ partita la nuova avventura dell’Azzurra Casette Stampi Italia che i tifosi sognano di vedere ancora protagonista nel prossimo campionato di serie B1. Tante le novità per una stagione che si annuncia alquanto impegnativa. Innanzitutto l’Azzurra, con le altre marchigiane, è inserita nel girone meridionale il che significa trasferte lunghe, campi notoriamente caldi ma anche più derby con l’arrivo di Pesaro e Torre San Patrizio. Quello con Torre quest’anno sarà un derby dal fascino particolare perché per la prima volta le due squadre si affronteranno sul proscenio della serie B1 per contendersi anche la palma di squadra regina della nuova Provincia di Fermo. La squadra allestita dal presidente Marco Pennesi e dai suoi collaboratori, in primis il ds Giovanni Diomedi, è stata ancora affidata al duo Domizioli - Cardinali ed è stata costruita con gli stessi criteri e la stessa filosofia che ha già dato ottimi risultati nella scorsa stagione e che si spera ne dia altrettanti in questa. Partenze

importanti (Battistini, Mancuso, Paoloni, Andrenacci, Rastelli) e arrivi altrettanto importanti (Culiani, Bonciani, Iacchelli, Lucia Migliorelli e Martina Migliorelli): una squadra con un giusto mix di esperienza e gioventù ma con tanto talento, tanta qualità e sostanza. Ai tecnici il compito di mettere a punto i meccanismi per far esprimere al meglio le ragazze in un ambiente in cui è tanta la voglia di far bene. Una società che affronta il presente con basi solide e un progetto chiaro e che guarda al futuro investendo sui giovani talenti e rafforzando il settore giovanile con l’inserimento di nuove figure.

Volley/ Organico di prim’ordine

Traguardo storico per la Torre Volley anche quest’anno sponsorizzata “Rocco P”, da anni protagonista nel mondo della pallavolo femminile. Dopo l’esaltante cavalcata della stagione scorsa, la formazione torrese è pronta per il primo torneo di B1 della sua storia. Per affrontare il difficile campionato di rilevanza nazionale, è stata confermata la squadra base della passata stagione, che ha conquistato in modo trionfale la promozione. Per quanto concerne le novità, da segnalare l’innesto di un’atleta d’esperienza come Samantha Grando e di alcune ragazze delle giovanili. La società è ancora al lavoro per completare la squadra, considerato che oltre al mancato arrivo di un’attaccante, nella prima partita di coppa, c’è stato l’infortunio della centrale Chiara Vallesi, che purtroppo, dovrà subire una operazione ai crociati con tempi di recupero piuttosto lunghi. La vera novità di quest’anno è la guida tecnica della squadra, dopo due stagioni sicuramente positive l’allenatore Annunzi e il secondo Aguanno hanno deciso di lasciare, ai due tecnici va il più sincero ringraziamento da parte della società per il lavoro svolto nella società torrese. Il ruolo di primo allenatore è stato affidato a Mimmo Chiovini, allenatore esperto avendo allenato fino allo scorso anno in serie A, che sarà assistito da Gabrio Piozzi. L’esordio della Rocco P avverrà il prossimo 16 ottobre a Bari, successivamente ci saranno 2 partite casalinghe con l’auspicio di un pubblico sempre più numeroso ed appassionato, che in questi anni non ha mai fatto mancare il proprio sostegno alle ragazze torresi. Sulla stagione che va ad iniziare e sugli obiettivi, abbiamo sentito il sempre disponibile Direttore Sportivo Armando Craia: “Questa società è una grande famiglia, quest’anno il nostro principale obiettivo è quello di disputare un buon campionato di B1, conoscere la categoria e cercare di valorizzare al massimo le giovani inserite nella rosa. E’ normale che vorremmo anche vincere, sebbene, la conquista della B1 è per noi un traguardo fino a poco tempo fa impensabile. e sono convinto che riusciremo a toglierci anche delle belle soddisfazioni”. (Endrio Ubaldi)

Volley/Un punto di riferimento per Fermo

Grandi novità in casa Videx Don Celso ai nastri di partenza In casa Videx M&G ScuolaPallavolo si registrano grandi novità. In vista della nuova stagione agonistica, la società grottese ha ridefinito il proprio staff tecnico. Il nuovo direttore tecnico e preparatore atletico è Marco Paolini, autentica istituzione nel panorama della pallavolo marchigiana e nazionale. L’altro volto nuovo è quello di Massimo Ciceroni, che guiderà la formazione under 16 e svolgerà il ruolo di secondo allenatore in B2. Lo scorso anno ha guidato Grottammare in serie D. Due novità importanti dunque, che vanno a completare il quadro tecnico con la conferma nel ruolo di coach della B2 di Massimiliano Ortenzi, per un organico che promuoverà nel gruppo della prima squadra alcuni elementi che si sono distinti in maniera egregia in serie D, mentre sono confermati alcuni arrivi di indubbia qualità per una squadra che cambierà sicuramente volto rispetto a quella che ha preso parte allo scorso campionato. Tra questi citiamo Paolo Ficosecco, trentaduenne protagonista per anni del beach volley nazionale e internazionale, che, chiamato a gestire la cabina di regia della Videx, dichiara: “Le premesse per fare bene ci sono tutte, la squadra è costruita nel modo giusto e la società è ben strutturata: credo che qui a Grotta ci siano le condizioni affinché, nel giro di 2-3 anni, possa tornare la grande pallavolo”. (Uberto Frenquellucci)

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L’Associazione Sportiva ‘Don Celso Pallavolo’ rappresenta oggi una realtà sportiva nel settore della pallavolo sia maschile che femminile. Nata alla fine del 1992 con un gruppo di sole 15 ragazze che svolgevano l’attività addirittura all’aperto, dopo che da oltre un decennio, presso il ricreatorio San Carlo, era cessata quasi del tutto la pratica sportiva, l’associazione conta oggi circa 200 atleti. I più piccoli provengono dalla scuola elementare e dalla scuola dell’obbligo. Inoltre esercitano attività agonistica squadre dei settori giovanili maschile e femminile, con due squadre impegnate in campionati regionali federali (FIPAV-

CONI) di Serie D nel settore maschile e dal 2011 in quelli di Serie C nel settore femminile. Punta di diamante del sodalizio presieduto da Sergio Raccichini, la formazione femminile militante in Serie C, allenata dai coach Milco Marziali e Roberto Tomassini, che si eleva in un panorama di team che vanta ben 10 formazioni femminili, 4 maschili ed un corposo numero di iscritti ai corsi di Minivolley che, grazie alla presenza di istruttori qualificati e di dirigenti attenti, hanno riaperto i battenti già dal 15 settembre, e sono rivolti a bimbi e bimbe dai 5 ai 14 anni, suddivisi per gruppi appartenenti alle stesse fasce di età. (u.f.)


Terminati i lavori al campo di atletica di Fermo. Gli interventi hanno riguardato il manto della pista, la pedana per il salto in lungo e la piccola pista laterale di riscaldamento

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Info utili

15 ottobre 2011

Basket/Buona la prima al Pala Rossini

Serie A1 a diciassette squadre per la Sutor Ha preso il via domenica 9 ottobre il massimo campionato di basket, che nelle ultime settimane è stato letteralmente rivoluzionato, in seguito all’accoglimento da parte dell’Alta Corte del Coni del ricorso della Reyer Venezia, che ha decretato l’inserimento della società lagunare in A. Ecco, allora, che nonostante le forte resistenze della Lega, che ha dato luogo ad un vero e proprio braccio di ferro con la Federazione Italiana Pallacanestro, il principale torneo cestistico italiano è stato portato a 17 squadre, con una squadra che riposa ogni domenica ed il conseguente rifacimento del calendario, ad eccezione della 1^ giornata che vedrà riposare proprio Venezia. Per quanto concerne la Sutor Fabi Shoes Montegranaro, reduce dal vittorioso esordio al Pala Rossini di Ancona davanti al proprio pubblico contro l’Air Avellino, con ben 5 uomini in doppia cifra, tale stravolgimento non è poi andato tanto male, visto che il calendario originario dopo il primo impegno interno contro gli irpini, riservava la proibitiva trasferta sul campo dei campioni d’Italia di Siena e la giornata successiva vedeva l’impegno molto difficile contro l’Olimpia Milano. Il nuovo calendario per i gialloblù prevede l’impegno a Varese alla 2^ giornata, il match interno il prossimo 23 ottobre contro la Virtus Roma, per poi recare visita proprio alla riammessa Umana Reyer Venezia il 30 ottobre. Intanto negli ultimi giorni ha tenuto banco il tormentone Kobe Bryant, con il tentativo ambizioso del patron della Virtus Bologna Sabatini, di portare per qualche mese in attesa che riparta la NBA, il fuoriclasse dei Los Angeles Lakers in Italia. Quando andremo in stampa, ancora non avremo la certezza se l’operazione Bryant si concretizzerà o meno, ad ogni modo, il movimento cestistico italiano si è subito dimostrato interessato. Di certo, finora, c’è solamente il rientro di Danilo Gallinari a Milano nella società che l’ha lanciato nel basket che conta, mentre l’ipotesi di avere per qualche mese Bargnani alla Sutor, sembra tramontare, anche per i problemi dovuti alle difficoltà per assicurare l’asso italiano. La squadra di coach Drucker ha completato il proprio roster con l’inserimento del forte playmaker serbo Ivan Zoroski lo scorso anno a Teramo dove ha giocato per 33 minuti a partita con 16 punti di media, un giocatore di assoluto valore chiamato a non far rimpiangere lo sfortunato Sosa, vittima di un grave infortunio che lo costringerà a rimanere ancora a lungo lontano dai parquet. (Endrio Ubaldi)

Prossima uscita 15 novembre 2011

ANNO 9 - n.10 - 15 ottobre 2011

Editore: Edizioni Fisal, Dir.Responsabile: Alessandro Sabbatini P.R.:Patrizia Scaloni Art: Marco Borzacchi Imp.: Andrea Ferracuti Pompa Vignette: Daniele Ripani, Stampa: Bieffe industria grafica - Recanati Redazione: Mariateresa Ferroni, Paolo Galletti, Francesca Pasquali Hanno collaborato alla redazione di questo numero: Federica Balestrini, Andrea Braconi, Renzo Ciriaci, Uberto Frenquellucci, Daniele Maiani, Carmela Marani, Loredana Tomassini, Endrio Ubaldi Dir. Amministrativo: Gianfranco Sabbatini Webmaster: Aranea (tel. 0734.776001) CORRIERE NEWS - Viale Trento, 5 - 63900 Fermo tel. 0734.217470 - fax 0734.220161 www.corrierenews.it - info@corrierenews.it

Per la vostra pubblicità: 338.6984327 Autorizzazione Tribunale di Fermo n. 2/2003 del 11/03/2003 Questo periodico è aperto a quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.

Basket/ Ottimi risultati per Sangio, Porto Sant’Elpidio e Montegranaro

In serie C fermane sugli scudi Nel campionato Divisione Nazionale C di basket maschile le 3 compagini fermane della Sangio Basket, del Porto Sant’Elpidio e della Poderosa Dino Bigioni Montegranaro, sono partite con delle legittime ambizioni, che dopo 3 giornate cominciano a trovare già un primo concreto riscontro sul campo. Procedendo con ordine iniziamo dal Porto Sant’Elpidio Basket, che delle 3 compagini è quella con maggiore anzianità di attività agonistica. La società biancoazzurra ha affidato la guida tecnica a coach Camarri e quest’estate il roster è stato molto rivoluzionato con tanti innesti. L’obiettivo principale del Porto Sant’Elpidio è quello di ottenere una salvezza tranquilla, cercando di togliersi qualche bella soddisfazione, nel frattempo il torneo è iniziato bene con 2 vittorie

su 3 partite. Nell’ultima giornata la squadra elpidiense ha vinto in trasferta sul terreno del Basket San Vito e si guarda al futuro con moderato ottimismo. Discorso diverso invece in casa della Poderosa Montegranaro che dopo aver raggiunto al suo primo anno di serie C i play off, allenata dall’ex capitano della Sutor Paolo Pagliariccio, quest’estate ha cambiato tutti gli uomini con la conferma del solo allenatore. La squadra allestita dalla dirigenza veregrense punta a vincere il campionato, con molti giocatori provenienti da serie Superiori, fra questi Leonardo Carpineti, Boffini e Benini solo per citarne qualcuno, dopo la sconfitta di misura rimediata alla prima di campionato a Pesaro, la Poderosa ha vinto davanti

orario: Lun/Ven 8,30/12,00 - 14,30/19,30 • Sab 9,30/12,30 - 16,00/19,30

al proprio pubblico contro l’Umbertide ed è passata agevolmente a Marzocco, mentre c’è grande attesa per il derby in programma sabato 16 ottobre alle ore 21.15 al Palazzetto di Montegranaro contro la Sangio Basket. La compagine sangiorgese che ha acquisito i diritti della Maceratese Basket, punta a rinverdire la tradizione della città rivierasca nel basket, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere la B in 2 anni. L’inizio della Sangio è stato subito positivo con 3 vittorie in altrettante gare, l’ultima delle quali davanti ai propri tifosi al Pala Savelli contro la Bls Lanciano, che lascia ben sperare l’ambiente in vista del primo vero match verità della stagione in casa della Poderosa Montegranaro. (e.u.)

Valorizzando i talenti

Dal 1946 l’A.S.D. Sport Atletica Fermo svolge attività agonistica maschile e femminile sulle piste di tutta Italia, valorizzando i talenti locali per lanciarli nell’Olimpo nazionale dell’atletica leggera. ORGANIZZA:

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Sede utilizzata: Fermo - Pista di Atletica- Via G. Leti 82/b Per informazioni: tel. 0734.227314 - sportatleticafermo@gmail.com



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