Capitelli votivi di Brugine e Campagnola Il termine “capitello” non compare nel dizionario con il significato con cui lo intendiamo noi veneti, cioè di luogo di preghiera e devozione. Per indicare tale luogo vengono invece usati termini come: edicola, tabernacolo, icona… Nel nostro territorio quando si parla di “capitello votivo”, si intende una colonna, un’immagine addossata ad una parete, o collocata in un angolo protetto, dove i devoti si recano a pregare Maria o il Santo, a cui il capitello è dedicato, portando fiori e lumini. Di solito i capitelli sorgono agli incroci di più strade, o segnano il confine tra più paesi e spesso gli anziani raccontano aneddoti di fatti prodigiosi successi nei pressi dei capitelli, non sempre però questi racconti si possono storicamente verificare. I capitelli sono stati eretti per ringraziare la Madonna per lo scampato pericolo di pestilenze e carestie, o per un voto fatto da un paesano, o
come luogo di aggregazione di fedeli di un determinato territorio. A Campagnola i capitelli sono molto numerosi, uno di questi si trova in via Porto ed è dedicato a Sant’Antonio. E’ un pilastro restaurato, appartenente all’antico portone d’ingresso di una grande fattoria, esistente proprio in quel luogo e distrutta durante un terribile incendio nel 1913. La fattoria era abitata dai signori Grande, proprietari terrieri di Campagnola. Attorno ai capitelli si sono scritti anche molti proverbi e uno di questi recita: “Preti e capitei, caveve el capeo e rispetei” che tradotto significa: davanti ai sacerdoti e ai capitelli ci si toglie il cappello e si porta rispetto.
Capitello di via Puccini Questo capitello si trova a Brugine in via G. Puccini, ed è dedicato alla Madonna Immacolata. E’ stato costruito nel 1983 da un abitante della via, ex muratore ora in pensione. Il 19 Aprile 2008 è stato ristrutturato e se ne prendono cura gli abitanti delle case vicine: spazzando, portando fiori e candele davanti alla statua di Maria. Nel mese di Maggio tutte le sere, noi abitanti della via ci incontriamo per recitare il rosario.
Capitello di via Giacomo Leopardi Il capitello di Via Giacomo Leopardi è dedicato alla Madonna Immacolata, sorge davanti alla casa del costruttore, ma in terreno pubblico. E’ stato costruito nel 1990 dal signor Vittorio e da alcuni suoi amici. Grazie al lavoro di scavatore, Vittorio ha potuto procurarsi le pietre che servivano per innalzare l’opera, mentre la statua della Madonna è stata comperata ad Abano Terme. Il signor Vittorio ci ha raccontato che per costruire il capitello ci sono voluti due mesi, perchè ogni sabato si posavano due file di pietre, così durante la settimana, la malta si induriva e il capitello diventava solido. Adesso davanti alla Madonna ci sono sempre: rose, calle, fiori e candele profumate e durante il mese di Maggio tutti gli abitanti della via si ritrovano per recitare il “Fioretto” alle ore 21.00.
“Capitello mobile” di via Caldeveggio Questo non è un vero e proprio capitello, ma una statua della Madonna comperata a Medjugorie dalla famiglia Agostini circa 3 anni fa. Davanti a questa Madonnina bianca però, fino allo scorso anno, tutti gli abitanti della via si radunavano ogni sera, durante il mese di Maggio, per recitare il rosario. Terminato il “fioretto” la Madonnina veniva prelevata e riportata in casa, fino alla sera successiva. Il “capitello mobile” ha contribuito ad avvicinare molte famiglie della via: questo è il dono fattoci da Maria.
Oratorio della Beata Vergine del Rosario o Chiesetta degli Arzerini L’Oratorio della Beata Vergine del Rosario, o Chiesetta degli Arzerini, sorge nell’omonima via a Brugine. Fu costruito nel 1667 dopo la vittoria cristiana sui musulmani durante la Battaglia di Lepanto, venne dedicata alla Beata Vergine del Rosario (da cui deriva la devozione della festa della Madonna del Rosario la prima domenica del mese di ottobre). Fu innalzato per volere della famiglia Franchin che, non solo desiderava celebrare la S. Messa in suffragio delle anime dei propri defunti, ma voleva anche che gli abitanti della lontana contrada, potessero partecipare alla S. Messa ed essere istruiti sulle verità di fede, senza doversi recare in paese. La volontà della nobile famiglia fu rispettata, infatti fino al 1940 il servizio religioso domenicale agli Arzerini non venne mai sospeso.
Capitello di via Ardoneghe Vicino alle nostre case sorge un capitello dedicato a sant’Antonio. Costruito nel mese di Luglio del 2012, si trova all’incrocio tre via Ardoneghe, via Fiumicello e via Madonna delle Grazie, ai confini tra il Comune di Brugine e quello di Legnaro. Gli abitanti in questa zona, cioè la “Contrada dei Tori”, hanno contribuito monetariamente ad innalzarlo. L’idea di innalzare il capitello dedicato a Sant’Antonio è venuta al sig. Walter Paccagnella, poiché suo figlio maggiore è un Frate Cappuccino. Tutti gli anni durante il mese di Maggio viene recitato il rosario ogni mercoledì dalle ore 20.30 alle 21.00 e l’ultimo mercoledì del mese viene recitata la Santa Messa.
Capitello di via Ospitale Questo capitello è molto antico, era già esistente nei mappali del 1829, ed è dedicato alla Madonna dell’Apocalisse. Circa vent’anni fa il capitello si trovava posizionato due metri più avanti, ma per motivi di sicurezza: l’allargamento della carreggiata stradale, è stato arretrato verso via Ospitale e restaurato. Il mio papà mi ha raccontato un aneddoto riguardante il capitello in questione. Una quarantina d’anni fa, lui si stava recando a scuola in bicicletta, accompagnato da un suo amico, quando videro la statua della Madonna a terra con una corda al collo, sradicata dalla sua piattaforma. Mio padre e il suo amico si fermarono e tirarono su, con non poca fatica, la statua di Maria, la appoggiarono al capitello e andarono a chiamare il parroco, che arrivò immediatamente sul posto.
Il prete rimase molto amareggiato per ciò che era successo e criticò aspramente i due teppisti che avevano compiuto il gesto sacrilego. Nella stessa giornata furono chiamati i muratori che rimisero la Madonna al suo posto. Ora il capitello è mantenuto in ordine da una signora dell’Est, che estirpa le erbe, innaffia i fiori e accende i lumini, ma per motivi di sicurezza, trovandosi proprio all’incrocio di due strade, lì non è possibile recitare il Rosario nel mese di Maggio.
Capitello della Madonna Pellegrina a Piove di Sacco A Piove di Sacco in via Puniga, all’incrocio con via Verdi, c’è un capitello dedicato alla Madonna Pellegrina, costruito nel 1959. La storia racconta che il giorno 6 Ottobre 1956, la processione con la statua della Madonna, passava di là, proprio davanti alla casa di una vecchietta che da molti anni, stava male. Al passaggio della Madonna Pellegrina, la vecchietta non solo guarì, ma negli anni successivi stette sempre bene. I familiari e i vicini decisero allora di innalzare un capitello, per ringraziare Maria della salute ritrovata dalla anziana signora. Ancor oggi incisi sul piedistallo del capitello vi sono tutti nomi di coloro che parteciparono alla costruzione.
Capitello di via Rusteghello a Campagnola Il capitello che abbiamo osservato si trova all’incrocio di via Rusteghello e via del Cristo. Ha una forma molto interessante: è un prisma triangolare e in due dei tre lati, una volta erano presenti dei dipinti, purtroppo ora si vede solo un’immagine sbiadita della Madonna con Gesù Bambino in braccio. Nella nicchia ad ovest è appesa una grande croce centrale di ferro, con una più piccola alla destra. Durante il mese di maggio davanti al capitello si recita il rosario.
Capitello a Maria Vergine, Madre e Regina A Campagnola Questo capitello è molto particolare, è un vero e proprio monumento innalzato per lodare Maria con il triplice nome di Vergine, Madre e Regina: sorge in centro al paese e la sua storia è particolare. Gli anziani raccontano che proprio dove sorge la colonna, un tempo c’era “el selese”, un grande cortile, illuminato dalle luci elettriche che erano dei pali, sormontati da un piatto smaltato, dal quale pendeva una lampadina. Nel “selese” ci si radunava dopo il lavoro, durante la bella stagione, per chiacchierare, ballare e i bambini, per giocare. Nel 1958 la strada venne asfaltata e il “selese” distrutto, così pure l’antico pozzo che sorgeva accanto. Quell’anno un gruppo di amici dell’Azione Cattolica, iniziarono ad ipotizzare come innalzare una colonna in onore di Maria.
Tutte le famiglie del paese fecero una colletta e vennero raccolti 500.000 lire, poi, chi in bicicletta, chi in moto, chi con una cinquecento, tutti si diedero da fare per sbrigare le varie pratiche burocratiche. Il 12 settembre venne benedetta la prima pietra. La Madonna, in marmo di Carrara arrivò a Padova in treno e fu poi trasportata a Campagnola a bordo di un Ape di proprietà del fruttivendolo, era la sera del 27 settembre 1958. Quando arrivò la Madonna in paese tutti accorsero per far festa. Ai piedi della colonna è presente una lapide che ricorda quello che fu interrato sotto la colonna a memoria dei posteri.
LAPIDE CHE RIPORTA CIO’ CHE E’ STATO INTERRATO SOTTO IL MONUMENTO: - PIETRA DEL POZZO MEDIOEVALE; - PIETRA DEL VECCHIO “SEESE”; - PIETRA DEL PRIMO MONUMENTO DEL 1958.
Nicchia di via Porto Inferiore a Campagnola E’ una nicchia molto antica dedicata alla Madonna, ma non è originale, questa visibile, risale al 1910. Si trova incastonata alla parete di Palazzo Ca’ Pisani Mazzonetto: Sembra che anticamente la nicchia fosse più spostata, poi però durante i restauri è stata sistemata dove si trova ora.