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ATTUALITÀ INNANZITUTTO Il punto di Tutta la magia della neve e una stagione da ricordare di Massimo Mignanelli e Gaia Cortese Mondiali di sci 2015. Un'altra bella sfida di Matteo Dore Il luogo del jet set. Quello vero e “sottovoce” di Giovanni Audiffredi Cortina città aperta dalla missione internazionale di Antonio Puri Purini Il nostro cartellone dedicato a Montanelli di Enrico e Iole Cisnetto
Fatti&persone
La creatività secondo Oliviero Toscani di Chiara Caliceti
FOCUS
Ora padri tocca (anche) a voi di Paolo Crepet
A TU PER TU
Gaetano Curreri, l'uomo che fa sognare le donne di Alessandra Segafreddo
NEXT
Cortina è facecool di Andrea Gris
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AFFINITÀ ELETTIVE PRIMO PIANO
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(BLOCK) NOTES
Foto di copertina di Stefano Zardini.
Casa Savoia. Storia di una Famiglia Italiana, con la montagna nel cuore di Filippo Bruno di Tornaforte Festival e Accademia Dino Ciani, il futuro della musica è qui di Luigi Abbate
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MODA E MODI VETRINE
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OLTRE LO SPORT
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Lo struscio delle meraviglie In bici sui binari di Gian Luca Donato
ECO-CHIC
Quando il divertimento è sostenibile
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MITI E RITI PRESENTE E FUTURO
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NON SOLO STORIA
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Editoriale di Stefano Illing
Motori di gloria di Massimo Spampani
100 anni di Strada delle Dolomiti di Massimo Spampani
PASSIONI
Stile Viola di Franco Morabito
L'ANNIVERSARIO
Rosso Scoiattolo di Marina Menardi e Andrea Gris
TRADIZIONE
Dentro un romanzo senza fine di Stefano Zardini
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dentro il silenzio NATURA&CULTURA
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SENZA CONFINI
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Dolomiti Unesco World Natural Heritage di Ennio Rossignoli con il contributo di Fulco Pratesi
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DolomitAfrica: un abbraccio per l'umanità
ALTRI MONDI
Dove non osano i cellulari di Massimiliano Ossini L'attimo di Stefano Zardini
RUBRICHE CORTINA E CONTORNI
Un percorso tra lo storico e il di-vino di Maria Grazia Marchetti Lungarotti
Salva con nome
Gli appuntamenti dell'estate
Close Up
di Cristina Palmiotto e Lucia Portesi
PREVIEW
Cortina a tutti i costi di Maria Grazia Soravia Cortina Top Friends Il circuito di distriuzione di CORTINA.TOPic CORTINA.TOPic prende il volo
TOPICALITY The magic of snow and a season to remember World Skiing Championship 2015: another challenge Where the jet set is real Cortina, open town A calendar dedicated to Indro Montanelli The creativity in the opinion of Oliviero Toscani And now, fathers, it's your turn The man who makes women dream Cortina is facecool
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elective affinities The House of Savoy: the History of an Italian Family with the mountain in its heart Festival and Accademia Dino Ciani: the future of music is here
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TRENDS The wonderful street By bike on the rails When fun is sustainable
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MYTHS AND RITES Motor cars of glory 100 years of the Strada delle Dolomiti “Viola” style Red Squirrel In a novel without end
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INSIDE THE SILENCE Dolomiti Unesco World Natural Heritage The embrace of humanity Where cellphones do not dare to go The instant From Earth to Sky
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COLUMNS Wine in the history of man Save as Close up Next season offers and suggestions Cortina Top Friends CORTINA.TOPic is taking off
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VISIONI
E quindi uscimmo a riveder le stelle di Alessandra Iozzia
Editorial by Stefano Illing
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Luigi Abbate
Giovanni Audiffredi
Filippo Bruno di Tornaforte
Paolo Crepet
Gian Luca Donato
Matteo Dore
Compositore e didatta, ha studiato pianoforte e composizione a Milano e musica elettronica a Parigi. Ha scritto lavori premiati in concorsi internazionali, tra cui il Wiener Internationaler Kompositions Wettbewerb, voluto da Claudio Abbado. Ha collaborato da giornalista con la Philips e, attualmente, con il mensile Amadeus. Insegna composizione al Conservatorio di Parma, ed è spesso ospite di accademie e università straniere.
Psicologo, psichiatra e scrittore, inizia la sua carriera al fianco di Franco Basaglia negli anni Settanta. Ha girato il mondo, lavorato in Europa, in India e in diverse università americane. È stato recentemente nominato assessore ai Sogni di Salemi. Numerosi gli scritti pubblicati che spaziano dalla saggistica alla narrativa: da sempre, infatti, è convinto che «Dostoevskij o Tolstoj siano stati molto più capaci di interpretare l’animo umano di quanto abbiano fatto Freud o Jung».
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38 anni, nato a Milano, vicecaporedattore attualità e spettacolo di Vanity Fair, responsabile della sezione Spy (cronaca rosa e mondanità). Ha iniziato in radio, poi al quotidiano L'Unità, a Ilnuovo. it, Capital, Anna e Chi. Amante della montagna, instancabile sciatore, a Cortina d'Ampezzo la sua discesa preferita parte da San Forca e prosegue dritto fino alla base di Rio Gere. Esausto e vanitoso si tuffa spesso nella spa dell'Hotel Cristallo.
48 anni, romano, è grande appassionato di sport, ciclismo su tutti. E quando non pedala è uomo di comunicazione: video, web, radiofonica, e dal 2003 autore e giornalista, di Sky Sport. Nato con il cronometro in mano, sin da piccolo pratica sci, atletica e triathlon: i suoi grandi amori giovanili. Da sempre innamorato della bicicletta, sono ormai più di vent’anni che non scende mai di sella, se non per dormire.
Appassionato sin da ragazzo di storia e temi sociali, studia all’Università di Padova per laurearsi negli Stati Uniti. Tanti gli incarichi ricoperti con successo nel comparto creativo di alcune tra le più quotate realtà del made in Italy, come la Camera di commercio italo-americana o l’Istituto di cultura italiana di Los Angeles. L’attività di portavoce di Casa Savoia lo ha condotto ad intrecciare importanti relazioni internazionali. Collabora con alcune testate giornalistiche in veste di esperto di storia sabauda.
Milanese, 43 anni, ha cominciato a collaborare nel 1987 alla Gazzetta dello Sport ed è stato assunto nel febbraio 1989. Dopo aver lavorato alla redazione calcio è stato il responsabile del sito Gazzetta.it. Dal gennaio 2005 è direttore di Sport Week, il settimanale della Gazzetta dello Sport.
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Maria Grazia Marchetti Lungarotti Laureata in Storia dell’arte presso l’Università La Sapienza a Roma, vive tra Perugia e Torgiano, dove ha creato il Museo del Vino e il più recente Museo dell’Olivo e dell’Olio. Direttrice della Fondazione Lungarotti, l’istituzione culturale privata che da oltre vent’anni promuove la salvaguardia del patrimonio ambientale, culturale ed artistico umbro e nazionale, è impegnata nell’aggiornamen to delle ricerche e nella realizzazione di attività espositive ed editoriali.
Massimo Mignanelli
Ariete (cosi dicono), nasce a Roma nel 1961. Giornalista professionista, dopo anni di lavoro in emittenti private, approda a Radio Rai Uno per un programma sullo sport. Nel 1990 è al Tg3 come inviato e, dal 1995, lavora al Tg1 e per Uno Mattina, Italia Oggi e Prima di tutto. Nel 2008 ha presentato Uno Mattina Estate con Veronica Maia. Segni particolari: l’amore per la Lazio. Progetti futuri: a ottobre papà di Flavia.
Gaia Cortese
Franco Morabito
Fulco Pratesi
Antonio Puri Purini
Gemelli (per scelta), nasce a Milano nel 1975. Adora scrivere e viaggiare. Niente di meglio allora che diventare responsabile delle news sul turismo di Montebianco, da dove ama raccontare luoghi e tendenze legate alla montagna. Conosce le vette italiane, ma ha descritto ai suoi lettori anche le cime di Aspen fino ai ghiacci della Lapponia. Segni particolari: motociclista al 100 per cento. Progetti futuri: a ottobre mamma di Flavia
Giornalista professionista più volte accreditato a diverse edizioni dei Giochi Olimpici (Barcellona 1992, Atlanta 1996, Sydney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008), è docente di Comunicazione all’Università di Firenze e di Teoria dell’organizzazione alla Scuola dello sport del Coni, è presidente dell’Ussi Toscana (Unione stampa sportiva italiana), della Conferenza dei presidenti dei Gruppi regionali dell’Ussi e dell’Agicc (Associazione giornalisti italiani canottaggio e canoa).
Massimiliano Ossini
Uno dei giovani volti più celebri della televisione, nasce a Napoli nel 1978. Coltivando il sogno di diventare attore di cinema, sbarca nella squadra di Disney Channel. È in seguito protagonista e vincitore della prima edizione di Notti sul ghiaccio, trasmissione che lo porta all’attenzione del grande pubblico. Lo stesso che, ormai affezionatissimo, lo segue ogni domenica dal 2006 tra i viaggi e i sapori di Linea Verde.
Nato a Roma nel 1934, ha progettato numerosi parchi nazionali e riserve naturali in Italia e all'estero. Ha fondato nel 1966 il Wwf Italia, di cui è attualmente presidente onorario, ed é stato presidente della Lipu e consulente di Italia Nostra. Dal 1992 al 1994 é stato deputato nel gruppo dei Verdi. Dirige le riviste Panda del Wwf e L'Orsa, per ragazzi; ha scritto numerosi libri, alcuni dei quali ha illustrato personalmente, e collabora al Corriere della Sera e a l'Espresso.
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Entrato al Ministero degli Esteri nel 1963, ha ricoperto molteplici funzioni a Roma (Presidenza del Consiglio, capo segreteria del presidente del Senato, consigliere diplomatico del Presidente della Repubblica) e all’estero (Stati Uniti, Giappone, Spagna, Francia). Durante la sua missione, appena terminata, come ambasciatore in Germania, si è concentrato sull’Europa e sull’economia e la cultura in quanto strumenti principali per il consolidamento del partenariato tra Italia e Germania.
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Registrazione al Tribunale di Belluno n. 04/08 del 23 maggio 2008
Direttore editoriale Stefano Illing Direttore onorario Lamberto Sechi Direttore responsabile Chiara Caliceti
Cortina d’Ampezzo fa parte dell’associazione europea “Best of the Alps” che riunisce le 12 località montane più famose ed esclusive di 5 nazioni Alpine.
Redazione centrale media.cortina@dolomiti.org Cortina Turismo Coordinamento di redazione: Eleonora Alverà Hanno collaborato: Alessandro Broccolo, Monica Burba, Paola Dandrea, Valentina Fontanella, Maria Grazia Soravia, Gabriella Talamini Omnia Relations Coordinamento di redazione: Cristina Palmiotto Hanno collaborato: Luciana Caramia, Alessandra Di Dio, Alessandra Iozzia, Lucia Portesi, Laura Salmi Hanno collaborato a questo numero Per i testi Luigi Abbate, Giovanni Audiffredi, Filippo Bruno di Tornaforte, Enrico e Iole Cisnetto, Paolo Crepet, Gian Luca Donato, Matteo Dore, Andrea Gris, Vanessa Laghezza, Maria Grazia Marchetti Lungarotti, Massimo Mignanelli e Gaia Cortese, Marina Menardi, Franco Morabito, Massimiliano Ossini, Fulco Pratesi, Antonio Puri Purini, Ennio Rossignoli, Alessandra Segafreddo, Massimo Spampani, Caterina Vagnozzi Servizi fotografici Giuseppe Ghedina Foto Ugo Bellò, Dino Colli, Paola Dandrea, Mario Dibona, Tobias Eble, Diego Gaspari Bandion, Marco Marianella, Giacomo Pompanin, Tony Ramirez, Beatrice M. Serpieri Archivio Associazione Astronomica Cortina, Archivio Campionati del Mondo di curling, Archivio Concorso Ippico Internazionale Città di Cortina, Archivio Coppa del Mondo di sci alpino femminile, Archivio Coppa d'Oro delle Dolomiti, Archivio Cortina-Dobbiaco Run, Archivio Cortina Turismo, Archivio Festival e Accademia Dino Ciani, Archivio Granfondo Dobbiaco-Cortina, Archivio Polo Gold Cup, Archivio Yacht Club Cortina d'Ampezzo, Red Bull Photofile
è press-partner di Cortina Turismo.
Cortina.TOPic è un periodico di informazione di carattere culturale e di promozione turistica di Cortina d’Ampezzo. Copyright: tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma rielaborata con l’uso dei sistemi elettronici e diffusa senza l’autorizzazione scritta dell’editore. Manoscritti e fotografie anche se pubblicati non vengono restituiti. Pubblicità inferiore al 45%. L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze. Chiuso in redazione il 6 luglio 2009.
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Archivio Bortolo Pompanin, Archivio Gellner, Archivio Gruppo Scoiattoli, Archivio Luigi Ghedina, Archivio Storico Foto Zardini Supervisione creativa, foto e testi Stefano Zardini Progetto grafico Kidstudio Communications - Firenze www.kidstudio.it - info@kidstudio.it Art director Marco Innocenti, Luca Parenti Traduzioni Kate Page
Comitato promotore Andrea Franceschi Sindaco del Comune di Cortina d'Ampezzo Herbert Huber Assessore al Turismo del Comune di Cortina d'Ampezzo Paola Valle Assessore alla Cultura del Comune di Cortina d'Ampezzo Enrico Ghezze Presidente Consorzio Impianti a Fune di Cortina Roberto Cardazzi Presidente Associazione Albergatori di Cortina d'Ampezzo Marco Siorpaes Presidente Seam Servizi Ampezzo Fabio Bernardi Presidente della Scuola Sci Cortina Davide Gaspari Presidente Associazione Artigiani di Cortina d'Ampezzo Cinzia Ghedina Presidente Regole d'Ampezzo Luciano Bernardi Presidente Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina e delle Dolomiti Paolo Caldara Presidente Cooperativa di Cortina Enrico Valle Presidente Comitato Coppa del Mondo di Sci Nicola Bellodis Presidente Sestieri d'Ampezzo Igor Ghedina Presidente dello Sci Club Cortina Piergiorgio Cusinato Presidente Associazione Astronomica Cortina Nicola De Santis Presidente Gis Gestione Impianti Sportivi Cortina Michele Da Pozzo Direttore del Parco delle Dolomiti Cortina Turismo Proprietario ed editore Sede sociale Via Marconi, 15/b - 32043 Cortina d'Ampezzo tel. +39 0436 866252 - fax +39 0436 867448 cortina@dolomiti.org Stampa Grafica Veneta Spa Via Malcanton, 2 - 35010 Trebaseleghe (Padova) tel. +39 049 9319911 - fax +39 051 9385760 Pubblicità nazionale Cristiana Melis c.melis@dolomiti.org Pubblicità locale Giorgia Alberti g.alberti@dolomiti.org Gestione distribuzione circuito nazionale Virna Iodice v.iodice@dolomiti.org
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EDITORIALE
PORTIAMO la Regina in giro per il mondo di Stefano Illing
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ORTINA.TOPic prende il volo. La rete di distribuzione di questa rivista si estende ora ad alberghi, ristoranti qualificati e ricercati di tutta Italia. Inoltre, CORTINA.TOPic è distribuito nelle vip lounge degli aeroporti di Venezia, Treviso e Pisa e progressivamente in altri scali. È un risultato di cui siamo giustamente orgogliosi, quale partner ufficiale di Cortina degli eventi d’attualità (Cortina InConTra), arte e cultura (Casa Savoia. Storia di una Famiglia Italiana, Edoardo Gellner 10 anni di architettura Interni/Interiors, Dalla Terra al Cielo), sport (Concorso Ippico Internazionale Città di Cortina, ritiro Fiorentina), musica (Festival e Accademia Dino Ciani), heritage (Coppa d’Oro delle Dolomiti, 100 anni della Strada delle Dolomiti). Portiamo Cortina in giro per il mondo con l’impegno di raccontarne l’eccellenza e rinnovare il mito. Non è facile essere un punto di riferimento nell’ambito turistico da quattro generazioni, e soprattutto non è facile rimanerci. Ci sono cicli naturali, fasi di entusiasmo e fasi di riflessione, il mondo cambia e non sempre si trovano le energie per ritrovare se stessi nel cambiamento. Cortina però ha una tale forza di immagine e di contenuto che, anche nelle fasi di riflessione, prosegue la sua corsa con
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un abbrivio che stupisce. Perché? Tra le molte possibili risposte, propongo questa: la spinta alla ricerca e alla contemplazione del bello. Una delle conseguenze del benessere in tutte le società e in tutti i momenti storici è stato il privilegio, per alcuni, di ricercare e godere dell’armonia, dell’equilibrio, nelle varie forme che ha assunto nel tempo l’espressione artistica, culturale, ma anche la natura. E, una volta trovata questa armonia, si sente il bisogno di condividerla. Così si creano gruppi di persone capaci di condividere un’affinità elettiva e una complicità di godimento e di riservatezza allo stesso tempo. L’armonia, l’equilibrio, il godimento estetico creano risonanze, stati d’animo, che stimolano la creatività, il pensiero, l’intelligenza. Questi aspetti si possono esprimere in modo più esteriore (fashion e glamour), o invece più sottile, delicato e intimo, quindi sottinteso, accennato, sussurrato. Cortina ricerca la raffinatezza che sta alla base del suo mito. D’altra parte, Cortina questo ha fatto finora, o almeno cercato di fare, creando occasioni di incontro, con sé e con gli altri, a quanti nelle ultime quattro generazioni hanno perseguito a Cortina la ricerca del bello. Non è solo paesaggio, è moda, arte e musica. E CORTINA.TOPic lo racconta al mondo.
Taking the Queen of the Dolomites around the world CORTINA.TOPic is taking off. The distribution network of this magazine has now reached selected hotels, restaurants and airports. We are taking Cortina around the world with the pledge to tell of its excellence and renew the myth. It is no easy task to remain a reference point in the field of tourism for four generations, and above all it is not easy to stay there. There are natural cycles, phases of enthusiasm and phases for reflection. Cortina, however, has such a power of image and content that also in its moments of reflection it proceeds along its course with a momentum that is truly astonishing. Why is this? Of the many possible answers, I suggest the following: the drive to pursue and admire beauty. This aesthetic pleasure creates resonances and states of mind that stimulate creativity, thought and intellectuality. Cortina seeks out the refinement that is the foundation of its myth. In any case so far this is what Cortina has been doing, or at least has been attempting to do, by creating opportunities for encounters with those who at Cortina have in the last four generations been pursuing the search for beauty. This means not only scenery but fashion, art and music. And CORTINA.TOPic tells the whole world about it all.
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INNANZITUTTO
TUTTA LA MAGIA DELLA NEVE E UNA STAGIONE DA RICORDARE Il punto di È gennaio. Sono sulla seggiovia con Giuliano Besson, ex ribelle della grande valanga azzurra degli anni Settanta. C'è neve ovunque, sotto di noi una casetta umile. Sul tetto un uomo anziano, con una pala, è impegnato a liberarlo da quasi due metri di neve. Besson mi dice: «Queste cose me le raccontava mio nonno quando ero piccolo. Io non ricordo nulla di simile». È vero. L'inverno trascorso verrà ricordato per la grande quantità di fiocchi bianchi che hanno reso uniche le nostre montagne, dalle Alpi agli Appennini. Certo, qualche inconveniente nella vita quotidiana l'ha causato, ma per chi vive quassù, così tanta neve è benedetta. Soprattutto in un anno in cui la crisi economica faceva presagire una stagione turisticamente difficile. E invece... Strano essere “italiano”: ci si lamenta (giustamente) che non ci sono soldi, che il lavoro è a rischio, ma poi ci sono più cellulari che abitanti e alla vacanza non si rinuncia mai, o quasi mai. E allora eccoli pronti a rimettere gli sci ai piedi a Cortina: la speranza c’è stata veramente fino all’ultimo, di sciare d’estate come nel 2001. Dopo che gli impianti hanno chiuso abbondantemente dopo Pasqua (il Faloria è arrivato al ponte del primo maggio). Una lunga, infinita stagione della neve. Dal più grande comprensorio sciistico al mondo, il Dolomiti Superski, Gerhard Vanzi, direttore marketing, ci fornisce numeri interessanti su questa stagione:
quattro milioni di skipass venduti per dieci milioni e mezzo di giornate di sci. In pratica gli stessi numeri dell'inverno precedente, quando la crisi si intravedeva appena. Ma che ci fosse voglia di montagna lo si era già intuito dagli ascolti ottenuti dai servizi televisivi sullo sci. Nei primi due, andati in onda a novembre al Tg1 delle 20.00 dalla fiera di Modena Skipass, l'audience saliva in quel breve minuto e mezzo. E poi, nelle settimane successive, più si parlava e si scriveva di neve e più gli amanti dello sci erano invogliati a partire, almeno per qualche giorno. Cortina con i suoi impianti del Faloria è stata tra le prime ad aprire le piste. E la Regina delle Dolomiti ha chiuso con una stagione quasi da record. Bilancio finale: otto milioni e mezzo di passaggi negli impianti e una crescita di quasi un punto e mezzo rispetto all'anno precedente. A coronamento di un anno da ricordare, ecco arrivare la settimana scorsa, da Siviglia, il grande riconoscimento alle Dolomiti: Patrimonio dell'Umanità. Praticamente è come dire le montagne più belle del mondo! Prima, in Italia, tale riconoscimento era dato solo alle Isole Eolie. Si calcola che chi lo ottiene ha un incremento di turismo estero fino al 15 per cento in più. Le Dolomiti, con Cortina in testa, hanno già milioni di visitatori, ma noi ne aspettiamo altri già da questa estate. A loro daremo il benvenuto tra le cime più belle del mondo, oltre le nuvole. Lì a due passi dal paradiso.
Massimo Mignanelli, inviato per il turismo del Tg1 Gaia Cortese, giornalista di Montebianco
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The past winter will be remembered for the great amount of white flakes that made our mountains unique. Of course, it did cause some inconvenience in our daily lives, but for those who live up here such a great quantity of snow is a blessing - above all in a year when the economic crisis presaged a difficult tourist season. And then... To crown a year to remember, from Seville came the great recognition of the Dolomites as a UNESCO World Heritage Site. Practically, this is like saying that these are the most beautiful mountains in the world! The Dolomites, with Cortina in the lead, already receive millions of visitors, but we are expecting more from this summer onwards. We shall welcome them all among the loveliest peaks in the world, beyond the clouds. A few steps from Paradise.
MONDIALI DI SCI 2015 un’altra bella sfida... Il punto di A volte basta la parola. Uno dice Cortina, e che cosa vuoi aggiungere? In Italia la conoscono tutti, anche chi non ci ha mai messo piede, è un nome che subito evoca “le vacanze”, “lo sci”, “il lusso”. Così è inutile sprecare altro fiato: Cortina, e si è detto tutto. Però, a volte, non è sufficiente esistere per essere migliori degli altri, bisogna provarlo. È per questo che esistono le competizioni, perché nessuno può vivere senza porsi delle sfide, senza fissare traguardi da
raggiungere. Il bello dello sport è che questi traguardi sono chiari e visibili: una linea da attraversare, un cronometro con cui misurarsi, avversari da superare. Senza tutto ciò si sta fermi e, in qualche modo, si muore. È un discorso che vale per le persone, ma anche per le città o i paesi. Cortina ha davanti a sé un obiettivo importante: fra un anno, nell’estate 2010, verranno assegnati i Mondiali di sci 2015. È la seconda volta che Cortina ci prova, dopo essere stata battuta da Schladming per l’edizione 2013. Gli avversari si chiamano St.Moritz e Vail-Beaver Creek. Non sarà facile, perché l’ultima tappa extraeuropea risale all’ormai lontano 1999, e la candidatura della cittadina del Colorado parte col piccolo vantaggio che un equilibrio tra continenti è sempre ben visto dalle federazioni e dagli sponsor. Ma il bello dello sport non è il traguardo, quanto la competizione in sé: nessuna fatica è mai sprecata. Se Cortina riuscirà a studiare un piano che migliori la vita di chi ci vive e di chi la frequenta d’estate o d’inverno, se grazie alla competizione riuscirà a farsi venire idee per crescere, se usando la candidatura diventerà migliore, allora la sfida sarà comunque vinta. Anche se è chiaro che tagliare il traguardo per primi darebbe tutto un altro gusto. E in quel caso, davvero, basterebbe una parola per rendere felici: and the winner is…
The best thing about sport is that the goals to be reached are clear: a line to be crossed, a chronometer with which to measure your progress, adversaries to beat. Cortina has an important objective ahead: the World Skiing Championship of 2015. If merely by competing for the hosting of this event Cortina will be enabled to grow, the challenge will in any case have been won. Although being first past the winning post would really be a sensation!
Matteo Dore, direttore di Sport Week
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IL LUOGO DEL JET SET QUELLO VERO E “SOTTOVOCE” Il punto di Il primo ricordo che ho di Cortina è legato al fuoco. Un grande falò di Ferragosto al Passo Giau. I prati di Pocol e il pane nero della Cooperativa, sono flash dell'adolescenza. Di quando, complici gli amici veneziani, ho cominciato a scoprire Cortina d'Ampezzo. Mentirei dicendo che sono stato un affezionato frequentatore. Mi sono mancate spesso occasioni e possibilità. Ma ho sempre avuto un affetto sincero verso la Regina delle Dolomiti, Patrimonio dell'Unesco, che quest'inverno è stato ripagato grazie ad una solida soddisfazione professionale. Caduta la prima neve, noi di Vanity Fair, abbiamo voluto dare fiducia a quella che ritenevamo la località di montagna capace di darci le maggiori soddisfazioni in termini di immagini e notizie. Così abbiamo creato e investito in una presenza fissa di un pool di fotografi. Hanno lavorato con serietà e discrezione, senza infastidire gli ospiti e ricercando quegli spunti d'eccellenza che caratterizzano il nostro settimanale. È andata molto bene. Grazie a Cortina e ai cortinesi, di nascita e d'adozione, che hanno voluto aprirci molte porte. Così abbiamo potuto raccontare le storie di molti personaggi del jet set, dell'imGiovanni Audiffredi, responsabile delle sezione Spy di Vanity Fair
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prenditoria del nostro Paese. Cortina non è un luogo del “fracasso glamour” e dà scarse soddisfazioni a chi cerca “gossip” facili ad alta quota. Invece, è stato bello raccontare di neo mamme come Martina Mondadori e Clementina Montezemolo, di sportivi come Guido Barilla e Alessandro Benetton, di eventi pubblici come il torneo di Polo al Lago Misurina, e privati come il compleanno di Marta Marzotto. È un inizio. Continueremo con l'impegno di approfondire maggiormente anche le occasioni culturali che Cortina offre. Continueremo con la convinzione che il lavoro fatto può essere un volano per Cortina e che tanti suoi ospiti non solo lo apprezzeranno, ma lo favoriranno. Continueremo sottovoce, lasciando che a parlare siano le pagine di Vanity Fair.
As soon as the first snow had fallen, we of Vanity Fair wished to place our trust in the mountain resort that we considered could give us the most satisfaction in terms of photos and news. Things have turned out very well for us, thanks to Cortina and to those of her citizens, both by birth and by adoption, who were willing to open up so many doors for us. Cortina is not a place of “glitz and glamour”, and gives short shrift to those who are looking for easy high altitude “gossip”. We will continue to be convinced that the work done can be a driving force for Cortina and that many of her guests will not only be appreciative but supportive as well. We will continue in a whisper, leaving it to the pages of Vanity Fair to speak for us.
cortina città aperta dalla missione internazionale Il punto di Cortina è un luogo adatto per una riflessione ed una proposta che sorgono quasi spontanee in questo periodo di crisi economica e finanziaria. Costituisce, infatti, un luogo privilegiato perché, nell’ampezzano e nelle vallate vicine, s’incrociano in una sintesi efficace diverse caratteristiche dell’esperienza europea a cominciare dalle lingue – italiano, tedesco, ladino - e dalle minoranze che convivono in pace e serenità. Mi sembra evidente che il mondo magico di Cortina d’Ampezzo, dove finora l’equilibrio natura-benessere ha funzionato meglio che altrove, vada salvaguardato ad ogni costo. Le Alpi, se vogliono sopravvivere come luoghi di bellezza, di ristoro, di equilibrio, non possono andare avanti con questo ritmo di crescita intenso. Qualunque sia l’esito della crisi economica e finanziaria, il ritorno allo status quo ante non sarà possibile. Ovunque in Europa, e anche nel mondo, con l’eccezione delle sue zone più diseredate, si avvertono i segni dell’eccesso di offerta, di produzione. Il ritorno ai tassi di crescita precedenti la crisi sarà problematico; i problemi ambientali incalzano. Cortina non può vivere fuori dal mondo. Proprio perché è una cerniera fra l’Europa settentrionale e l’Europa meridionale, Cortina può fare un grande investimento in un modello di crescita basato sulla qualità. È un equilibrio difficile che può però avere un’applicazione pratica in questa bella conca. Stiamo entrando in una fase storica in cui moderazione e buon senso dovranno rappresentare crescentemente le linee guida di ogni decisione, di ogni comportamento. Questa è la sollecitazione che viene dalle
coscienze illuminate dell’Europa. Si è parlato per tanti anni della necessità di rafforzare la vocazione internazionale di Cortina. Ebbene, è giunto il momento di fare questa scelta, di proporsi come esempio di convivenza, stimolo, progettualità. Ma quale tipo di progettualità? Negli ultimi anni, si è parlato solo d’impianti di risalita, di viadotti, di strade e di eliporti. Si sono mescolati obiettivi importanti ed obiettivi marginali. Occorre, dunque, un riordino delle idee e delle priorità. La crisi economica, sfide inedite nella storia dell’umanità, obbligano a ragionare in maniera unitaria, a capire che i problemi si possono risolvere solo insieme: innanzitutto fra gli europei. Da Cortina, testimonianza tuttora drammatica di uno spaventoso conflitto, si capisce che, malgrado gli enormi progressi compiuti sulla via di una effettiva solidarietà, la strada per costruire un sentimento di comune appartenenza fra gli europei va percorsa con incessante determinazione. Questo impegno mira al rispetto reciproco, al rifiuto dell’indifferenza, alla consapevolezza che siamo tutti componenti di una stessa civiltà europea. Cortina deve darsi una nuova missione. Esistono molte possibilità mai messe a frutto oppure in maniera disordinata: la musica, l’arte, la letteratura sono alcuni dei campi in cui Cortina può diventare luogo di vacanza e, al tempo stesso, di eccellenza. Il mondo è pieno di personalità creative che cercano la bellezza. Questi esempi incoraggeranno nuove presenze e nuovi arrivi, non sospinti dall’aspettativa dell’effimero, bensì incalzati dalla speranza dell’appagamento. Si diffonde anche fra il cittadino co-
There has been talk for many years of the necessity to strengthen the international vocation of Cortina as a link between northern and southern Europe. Well, the moment has come for Cortina to decide to put herself forward as a paragon of coexistence, incentive and planning capacity. As a model of growth based on quality.
mune la convinzione che la crescita a qualunque prezzo sia una sfida al buon senso. Questa crisi sottolinea la necessità di ridare a Cortina un’anima e di farla riscoprire agli stranieri che l’hanno ormai depennata dai loro ricordi. Chi in Europa parla ormai di Cortina? I luoghi di villeggiatura più citati sono quelli in Svizzera ed in Austria. Cortina è accantonata. Questa indifferenza può essere contrastata. Sono convinto che la scelta della qualità si dimostrerà pagante anche sul piano economico.
Antonio Puri Purini, ex ambasciatore a Berlino, diplomatico esperto di politiche europee 19
il nostro cartellone dedicato a montanelli Il punto di Cortina e cultura sono due “c” oggi inscindibili. Eppure non era così fino a qualche anno fa. Quando siamo arrivati in questa località che ci ha stregato il cuore, esisteva una piccola e nobile tradizione di incontri con l’autore organizzata dalla Libreria Sovilla, dove ogni tanto comparivano personaggi come Montanelli, Spadolini, Andreotti. Per il resto, l’estate cortinese era tutta concentrata sulla bellezza dei luoghi, sulle passeggiate. Ma non erano pochi i turisti, anche quelli tradizionali, che confessavano, pur sommessamente, il loro disappunto per la mancanza di una programmazione culturale e di intrattenimento estiva all’altezza della location. A noi due, che venivamo da esperienze diverse, ma sempre concentrate intorno al perimetro economia-cultura, sembrò naturale potenziare questa straordinaria eredità. Così, prima con Cortina cultura e natura, poi con Cortina InConTra, ci siamo inventati un format che col tempo ha riscosso un grande successo di pubblico – oltre 900 eventi in otto anni, più di 3.000 ospiti sul palco, oltre 600.000 spettatori totali – fino a diventare un vero must dell’estate italiana. Con gli anni sono arrivati anche i massimi riconoscimenti Enrico e Iole Cisnetto, ideatori e curatori di Cortina InConTra
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istituzionali, tra cui l’Alto patronato del presidente della Repubblica. Ma quello che ci rende più orgogliosi è, piuttosto, il fatto che Cortina InConTra col tempo è diventata, non solo un grande contenitore di eventi, ma anche e soprattutto un laboratorio di idee, di analisi e di proposte. Un momento di ri-creazione che sfrutta la pausa estiva per discutere dei temi che costituiranno l’agenda dell’anno che verrà, insieme ai protagonisti. Gli stessi che poi, a settembre, forse rinfrancati anche dal fresco cortinese, metteranno in pratica le decisioni che leggeremo sui giornali. Un vero “think tank”, dunque, ma a porte aperte, e in cui il pubblico ha un ruolo fondamentale. Anche perché, lasciatecelo dire, quello di Cortina non è un pubblico qualunque. È quella borghesia del fare che rappresenta il cuore pulsante del Paese. La stessa a cui si rivolgeva Indro Montanelli: un personaggio che come noi amava molto Cortina. E a cui quest’anno, nel centenario della nascita, dedichiamo idealmente la nostra edizione 2009.
Cortina and culture are two “c”s that today go hand in hand. And yet it was not so until a few years ago. So it was that, first with Cortina cultura e natura and then with Cortina InConTra, we invented a format that with time has had a resounding success with the public – over 900 events in eight years, more than 3000 guests on the platform and over 600,000 spectators in total – and that has become an absolute must of the Italian summer. But what makes us even prouder is the fact that Cortina InConTra has over time turned into a workshop of ideas, analyses and proposals – a veritable “think tank”, in which the public is that bourgeoisie engagé to whom Indro Montanelli addressed himself. It is to him that, in the centenary of his birth, we dedicate our edition of 2009.
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PRIMO PIANO
la montagna nel cuore di Filippo Bruno di Tornaforte - curatore della mostra
Un percorso alla scoperta dei preziosi ricordi di Casa Savoia: oggetti di uso quotidiano ma anche pezzi di gran pregio. Un simbolico ritorno a Cortina di una famiglia indissolubilmente legata alla conca ampezzana.
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no scrigno di ricordi della storia d’Italia si riapre a Cortina con la mostra Casa Savoia: Storia di una Famiglia Italiana. Un percorso alla scoperta di una dinastia di montagna in un luogo del cuore: i principi di Piemonte Umberto II e Maria Josè in questa vallata trascorsero la parte iniziale del loro viaggio di nozze. Per poi tornarci con i figli, Maria Pia, Vittorio Emanuele, Maria Gabriella e Maria Beatrice bambini. E proprio da qui comincia la storia di questa esposizione che, sono certo, rappresenterà uno dei massimi contributi per dare il giusto rilievo alle imminenti cerimonie per la celebrazione del 150° Anniversario dell’Unità della Patria, bene di tutti gli italiani indissolubilmente legato a Casa Savoia.
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primo piano
«Il rapporto tra Casa Savoia e gli italiani è molto particolare. Casa Savoia suscita legami affettivi, familiari, che rendono il rapporto con i cittadini intimo, e vicino, quasi fosse di parentela» ricordò Re Umberto II negli anni ‘70. «Ho un ricordo nitido delle nostre vacanze a Cortina, noi bambini passavamo ore spensierate, senza vincoli di corte tutto era semplice - ricorda Vittorio Emanuele - Mia madre, Maria Josè, amava arrampicarsi. Passione ereditata da mio nonno, re Alberto del Belgio». Ed ecco che Cortina, dopo aver ospitato lo scorso anno una grande mostra su quel suo nonno scalatore, prosegue idealmente in questo percorso, presentando una raccolta di oggetti esclusivi appartenuti alla casa reale di Torino: gioielli, abiti, lettere, ritratti dal Settecento ai primi del Novecento. E ancora, inedite fotografie di vita familiare provenienti dagli archivi privati di Casa Savoia e immagini uniche dell’archivio storico Zardini. In esposizione vi saranno molti oggetti d’uso quotidiano dei membri della Casa Reale d’Italia: dagli orologi dei sovrani, ai portasigarette, ai carnet da ballo delle regine, alle sciabole d’ordinanza. Fino a pezzi di gran pregio come alcuni preziosi oggetti delle regine, alle porcellane della Reggia di Napoli e di Torino, alle
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cristallerie del Castello di Racconigi. E ancora curiosità quali gli sci di re Umberto II, i bastoni da passeggio di re Vittorio Emanuele II e Umberto I. Molto interessante sarà la quadreria che fa conoscere i volti dei sovrani nell’ufficialità data dal ruolo istituzionale e nella tranquillità della caccia come il bel ritratto di re Umberto I in abiti da montagna. Opere di grande pregio provenienti dalle Regge Sabaude. PREZIOSI RICORDI Tra gli oggetti più interessanti ci sono i monogrammi d’oro e diamanti realizzati per i sovrani dalla famosa gioielleria Musy di Torino fornitori della Real Casa dal 1706. L’uso del monogramma è stato introdotto per primo dalla regina Margherita per contrassegnare le dame della sua corte personale durante i ricevimenti di gala del Quirinale o delle altre regge. Anche quella della regina Elena è stata realizzata da Musy. Veniva portato appuntato su di una coccarda in grograin blu Savoia.
Casa Savoia Storia di una Famiglia Italiana 18 luglio–19 settembre Casa delle Regole Corso Italia 69, Cortina d’Ampezzo Info: 0436 866222, info@mostracasasavoia.it Orari: lunedì dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00 Prezzo del biglietto: intero € 5, ridotto € 3 www.mostracasasavoia.it Mostra promossa da Prince of Venice Foundation Comune di Cortina d’Ampezzo Associazione Principe di Venezia Comitato per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia Curatore Filippo Bruno di Tornaforte Comitato storico scientifico Stefano Papi, Gustavo Mola di Nomaglio, Waldimaro Fiorentino, Enrica Magnani Bosio, Enrico Genta Ternavasio, Roberto Sandri Giachino, Mirko Fresia Paparazzo, Filippo Bruno di Tornaforte
L’orologio da viaggio appartenuto a re Umberto II era stato un dono della regina Maria Josè al marito. Questo oggetto era usato dal sovrano durante le sue permanenze al fronte durante la guerra, lo appoggiava sopra ad un bastone affianco alla branda nella tenda che occupava, lo ha sempre portato con sé fino al termine del secondo conflitto mondiale. In molti ricorderanno l’importanza dei sigilli reali: la collezione di sigilli presenti nella mostra è certamente degna di nota. A di là del valore intrinseco, essendo oggetti di alta oreficeria realizzati in metalli preziosi, pietre dure e diamanti, essi erano utilizzati dal sovrano in ogni atto ufficiale della Corona. Ancora oggi esistono leggende rispetto al sigillo di re Vittorio Emanuele III, consegnato a re Umberto II all’atto di abdicazione e, secondo molti, sepolto insieme al sovrano. Questo sigillo sarà in mostra a Cortina. Uno degli oggetti più belli dal punto di vista artistico è il pendente della Santissima Annunziata realizzato dalla gioielle-
ria Chiappe di Genova in oro, diamanti e smalti appartenuto alla regina Margherita. Poteva essere portato come pendente o come spilla. È la versione smaltata di un altro pendente sempre realizzato da Chiappe in platino e diamanti nel 1906. Un oggetto insolito ma particolare è il cofano contenente la bottiglia di spumante, ovviamente rotta, utilizzata dalla regina Elena nel 1907 per il varo della nave Roma. Una delle navi orgoglio della Regia Marina italiana, famosa in tutta Europa per la modernità dell'equipaggiamento. Prezioso il set da pic-nic fatto realizzare personalmente dalla regina Vittoria d’Inghilterra per re Vittorio Emanuele II, ancora re di Sardegna, durante il suo viaggio a Londra nel 1855. Un bauletto in cuoio e velluto contenente un set per due persone con tanto di cristalleria, argenteria e porcellane decorate a mano con lo stemma sabaudo. Pare che il re, notoriamente “pratico”, abbia chiesto alla regina se con quel dono intendeva proporre un tête-à-tête nella campagna britannica.
Comitato d’onore Johannes Niederhauser, Sandro Gherro, Gian Franco Lami, Riccardo Scarpa, Alberto Claut, Giulio de Renoche, Ubaldo Revel Chion, Franco Malnati, Stefano Lo Parco, Paolo Bellieni, Paola Valle, Maria Grazia Somma, Marco Datrino, Ugo d’Atri, John L. Fiorilla, Piero Fracanzani, Niccolò Giustiniani, Stefano Papi, Gustavo Mola di Nomaglio, Waldimaro Fiorentino, Enrica Magnani Bosio, Enrico Genta Ternavasio, Roberto Sandri Giachino, Mirko Fresia Paparazzo, Sergio Calvetti, Filippo Bruno di Tornaforte, Pier Luigi Duvina, Daniele Dambrosio, Alberto Del Biondi, Carlo Buffa di Perrero, Paolo Lasagna, Marco Datrino, Giancarlo Melzi d'Eril Progetto grafico ed espositivo Roberto Casanova Rosolo Ufficio stampa e comunicazione Studio Puggina – Cristina Puggina, Simone De Checco Coordinamento legale Studio Calvetti & Murgia (Tv) avv. Sergio Calvetti e avv. Francesco Murgia Logistica Paolo Lasagna Assicurazioni Assicurazioni Generali (Ve) Fotografia Diego Gaspari Bandion Collezionisti Prince of Venice Foundation Ordini Dinastici di Casa Savoia Marco Datrino Movimento Monarchico Italiano Diego Maria Bruno di Tornaforte
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o appreso con gioia e riconoscenza la possibilità di realizzare una mostra dedicata a Casa Savoia da parte del Comune di Cortina d’Ampezzo e della Prince of Venice Foundation. In questi ultimi anni, molte sono state le iniziative culturali e filantropiche impiegate nella salvaguardia e nello sviluppo del patrimonio culturale sabaudo. Mai nessuno, tuttavia, aveva proposto e sostenuto un progetto che tenesse conto delle peculiarità umane e familiari della mia Casa. Casa Savoia: Storia di una Famiglia Italiana ha proprio l’intento di raccontare il lato privato, e quindi più autentico, degli ultimi due secoli della dinastia Savoia che corrispondono all’avvio del processo di unificazione nazionale iniziato, con il Risorgimento, da re Carlo Alberto e realizzato da re Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia. Una storia fatta di progresso e di sviluppo: un importante racconto della nascita dell’Italia moderna. Vorrei ringraziare l’intera giunta comunale di Cortina d’Ampezzo, il sindaco Andrea Franceschi e soprattutto l’assessore alla cultura Paola Valle: donna che ho intuito essere capace e lungimirante, in grado di proiettare le iniziative culturali promosse nella bella conca ampezzana
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stato per me emozionante contribuire personalmente alla realizzazione della mostra Casa Savoia: Storia di una Famiglia Italiana. Insieme all’amico e curatore Filippo Bruno di Tornaforte, ho potuto sfogliare le bozze del catalogo in realizzazione, annotare piccoli aneddoti legati agli oggetti apparentemente meno preziosi e selezionare immagini e fotografie amorevolmente conservate dai collezionisti di tutta Italia, permettendomi di conoscere, ancora più profondamente, la storia della Casa alla quale ho l’onore di appartenere. Personalmente ho sostenuto l’idea che questa mostra esponesse degli oggetti che potessero emozionare donne e uomini per la loro genuinità e la loro familiarità, piuttosto che raccogliere importanti gioielli e preziosi, perché oggi più che mai la tradizione, la famiglia e le
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oltre i confini regionali e nazionali. Sono commosso all’idea di tornare a Cortina d’Ampezzo dopo più di sessant’anni. I ricordi che mi legano alla bella località alpina sono molti: mia madre, la regina Maria José che, tra le Dolomiti, poteva essere se stessa liberandosi dalle formalità della corte. A Cortina ci si dedicava ai passatempi più semplici fatti di lunghe passeggiate ad alta quota, alle merende sui prati con il cugino Baldovino del Belgio, le mie sorelle e me. Mia madre amava approfondire le sue letture, amava trascorrere i pomeriggi dialogando con Indro Montanelli che conobbe proprio a Cortina d’Ampezzo. Casa Savoia ha legami profondi ed indimenticabili con ogni regione e ogni provincia della penisola. Sono quindi particolarmente felice di segnalare che la mostra Casa Savoia: Storia di una Famiglia Italiana sarà ospitata anche in altre città, quali Milano, Torino, Napoli, Palermo, Trieste e Roma, divenendo parte integrante delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia: tutti progetti che si potranno realizzare grazie a questa prima ed importante iniziativa. — Vittorio Emanuele
radici cristiane dovrebbero accomunare l’intera collettività. Ammirare le foto della regina Elena in abiti da montagna, contemplare re Umberto II elegantemente vestito dopo una discesa sugli sci di legno, osservare mio marito da piccolo, riccioluto e un po’ imbronciato mi commuove e mi appassiona. Sono certa, inoltre, che i visitatori potranno cogliere l’amore di Casa Savoia per l’Italia e l’amore degli italiani per la stessa Casa Savoia: tutti coloro che decideranno di raggiungere Cortina d’Ampezzo, e che vorranno visitare la mostra, riscopriranno la storia della nostra Italia e con essa ritroveranno ricordi delle proprie famiglie perché, come ripeteva spesso re Umberto II, «i Savoia erano la famiglia di tutti gli italiani d’ogni regione e d’ogni ceto». — Marina di Savoia
Re Vittorio Emanuele II a cavallo in un'immagine scattata agli albori della fotografia. King Vittorio Emanuele II mounting a horse, in a picture took at the dawn of the photography era.
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The mountain in their hearts A casket of memories of the history of Italy will be opened at Cortina with the exhibition Casa Savoia: Storia di una Famiglia Italiana (The House of Savoy: the History of an Italian Family). A road to the discovery of the royal house of Turin: jewels, clothes, letters, portraits from the eighteenth to the early twentieth century, unpublished photographs of family life coming from the private archives of the House of Savoy and unique pictures from the Zardini historical archives. Info: from 18th July to 19th September at the Casa delle Regole, Corso Italia 68, 0436 866222, Mondays from 4 p.m. to 8 p.m., and from Tuesday to Sunday, from 10 a.m. to 12.30 p.m. and from 4 p.m. to 8 p.m. www.mostracasasavoia.it
I was overjoyed and very grateful to learn of the possibility to set up an exhibition dedicated to the House of Savoy. In the last few years there have been many cultural initiatives for the safeguarding and development of the Savoy heritage. No-one, however, had ever before proposed a project concerning the human and family characteristics of the House of Savoy. — Vittorio Emanuele
Un'imponente tela che ritrae re Vittorio Emanuele bambino con la mamma, la regina Maria Josè. An imposing canvas portraying king Vittorio Emanuele as a child with his mother, the queen Maria Josè.
It was truly thrilling for me to contribute personally to the creation of the exhibition. Together with the administrator, I was able to leaf through the drafts of the catalogue, annotating anecdotes linked to the objects that were apparently the least precious and selecting pictures lovingly preserved by collectors from all over Italy. — Marina di Savoia
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VETRINE
lo struscio delle meraviglie Corso Italia rinomato come via Montenapoleone a Milano o via Condotti a Roma. Cortina Regina di un immaginario popolato di teste coronate, intellettuali, artisti, esponenti del jet set di tutto il mondo. Merito di uno shopping naturalmente vocato alla raffinatezza.
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ell’immaginario è un simbolo. Per il suo passato, cuore della Dolce Vita, per lo struscio che puntuale scandisce ogni stagione. Colorata di verde e azzurro d’estate, si veste di dorato in autunno. Ed ecco che basta dire “Corso Italia” per pensare immediatamente alla Cortina “delle meraviglie”. Per quello shopping naturalmente vocato alla raffinatezza. Abbiamo scelto di cominciare con un grande nome della gioielleria il nostro viaggio alla scoper-
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ta delle vetrine più scintillanti di quest'isola pedonale all’ombra del campanile che tanto ha concorso a fare di Cortina una località unica e irripetibile dell’arco alpino. Una meta turistica di fama internazionale, prediletta da intellettuali, artisti, principi, rampolli ed esponenti del jet set di tutto il mondo. Dalla famiglia Savoia, alla principessa del Qatar che lo scorso inverno ha soggiornato al Cristallo Palace & Spa, in un'innumerevole serie di suite presidenziali finemente ar-
redate proprio da Alberto Verni. Un nome che a Cortina è sinonimo di alta gioielleria, ma anche di antiquariato fatto di ricerca e pezzi unici. Romagnolo di nascita, ha scoperto Cortina trent’anni fa. Quando la sua mamma pensò di bissare sotto le Tofane il successo del negozio di famiglia in Viale Ceccarini a Riccione. «Sono tanti i nostri clienti, soprattutto emiliani, che vengono sia a Riccione che a Cortina. Mia madre ha certamente avuto una grande intuizione» spiega Alberto. Il suo storico punto vendita è quello di fronte alla Pasticceria Embassy, nel cuore di Corso Italia, nelle cui vetrine ospita dai grandi nomi della gioielleria e dell’orologeria, all’oggettistica di lusso, a pezzi unici di antiquariato, a una serie infinita di prodotti d’avanguardia che cambiano in continuazione. «Una volta che li abbiamo scoperti, il divertimento è andarne a cercare di nuovi ». Parla al plurale Alberto. Perché, soprattutto in questa boutique, la presenza più assidua è quella di Sandra, sua moglie. Due anni fa, Alberto Verni inteso come negozio, si è fatto in due. Ha aperto un vero e proprio multi-brand, di concezione più moderna. Non lo si può non notare di fronte al Bar Sport, sopra a Twin Set. Per le tante vetrine di design, ognuna dedicata ad un grande nome della gioielleria o dell’orologeria. Tra i marchi che Alberto Verni ha a Cortina: Chanel, Chopard, Porsche, Richard Mille e Tonino Lamborghini. E ancora, Dodo, Pomellato, Pasquale Bruni, De Grisogono. «La nostra scommessa - dice Alberto verni - oggi è di stare aperti tutto l’anno. Non deve più esistere l’alta o la bassa stagione. Non esiste a Riccione che, paesaggisticamente non è così fortunata, e che in una qualsiasi domenica invernale ha lo stesso passeggio di una estiva. A Cortina ci sono le stagioni. Ognuna con il suo fascino, ognuna con la sua offerta. Staordinaria».
Tecnologia d'ispirazione Automobilistica e aeronautica Per gli orologi firmati Richard Mille È l’erede del primo RM001, l’orologio che ha fatto conquistare a Richard Mille la sua nicchia nell’olimpo dell’alta orologeria grazie alle alte prestazioni, allo stile audace e alle tecnologie avanzate. È dal 1999 che Richard Mille produce orologi ad alta performance, ispirata alla precisione delle industrie dell’aviazione e dell’automobile. Ultimo nato, l’RM021 Aerodyne: un modello che racchiude nel nome i temi dell’aria, dello spazio e della velocità. In alluminuro di titanio di ortorombico - un nuovo gruppo di leghe - motivo geometrico a “nido d’ape”, che originalmente era un soggetto di ricerca da parte della Nasa che lo impiegava come materiale nelle ali degli aerei supersonici. In titanio e in oro 18 carati rosso o bianco, con cinturino in coccodrillo e fibbia coordinata.
Spyder di Tonino Lamborghini Una marcia in più al polso Un modello di puro talento italiano, come il marchio di cui questi orologi si fregiano. Cinturino in caucciù nero o pelle, che ricorda un vero pneumatico, un particolare che sottolinea la passione per la velocità e la meccanica che da sempre caratterizza lo storico marchio bolognese. Cronografo svizzero, nelle varianti acciaio per cassa e lunetta (sopra) e pdv nero opaco e pdv oro rosa, con quadrante nel primo caso nero con indici bianchi e nel secondo nero con satinato.
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presente e futuro
motori di gloria di Massimo Spampani
Umberto Marzotto, presidente del Cortina Car Club, ricorda per noi i momenti epici della Coppa d’Oro delle Dolomiti, di cui fu uno dei principali protagonisti. Un tuffo nella storia di una manifestazione che ha incarnato lo sviluppo dell'auto e del turismo di montagna.
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La prima pagina del servizio che Auto Italiana (1952) dedica alla Coppa d'Oro delle Dolomiti e all’impresa dei quattro fratelli Marzotto. The first page of the article that Auto Italiana (1952) dedicated to the Coppa d'Oro delle Dolomiti and to the feat of the four Marzotto brothers.
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a prima auto giunse a Cortina nel 1894 provenendo da Innsbruck attraverso il Passo di Cimabanche. Era di certi fratelli Menardi, di origine ampezzana, ma che risiedevano nel capoluogo del Tirolo. Procedeva alla velocità massima di 40 chilometri all’ora. La prima automobile da sud, cioè dal Regno d’Italia, giunse invece in Ampezzo il 6 marzo 1903. Proveniva da Ferrara, e sulla lussuosa vettura prendevano posto il marchese A.C. di Bagno e i conti Ercole e Giulio Monti. Parte da qui quell'affinità elettiva che da sempre lega la Regina delle Dolomiti al mondo dei motori, un binomio che avrebbe lasciato un segno
nella storia dell'automobilismo. Basti pensare che, dal 1947, Cortina ospita una manifestazione dall'innegabile fascino come la Coppa d'Oro delle Dolomiti, che ha decisamente rafforzato quel legame tra auto e montagna così importante nello sviluppo turistico del territorio. Protagonisti di questa corsa internazionale Umberto Marzotto e i suoi fratelli, figure di spicco di un’epopea di competizioni che hanno alimentato il mito dell’auto, a partire dalla celeberrima Mille Miglia - non è certo un caso che ora il conte presieda il Cortina Car Club, progetto voluto da alcuni tra i principali collezionisti italiani di vetture d'epoca.
presente e futuro
Umberto Marzotto prese parte alla Coppa d'Oro delle Dolomiti del 1948 alla guida di una berlinetta Cisitalia 202 (su cui siede, nella foto, accanto a un’amica). Umberto Marzotto was a competitor at the Coppa d'Oro delle Dolomiti of 1948 driving a small Cisitalia 202 saloon (in which he is seated next to a lady friend in the photo).
«Ho partecipato a cinque edizioni racconta Umberto Marzotto – erano gare durissime, 300 chilometri senza un attimo di tregua, con centinaia di curve insidiose su Falzarego, Pordoi, Rolle e Tre Croci, con 8.000 metri di dislivello complessivo, che richiedevano una grande abilità di guida, con l’insidia della morte ad ogni curva e con il mezzo meccanico sottoposto a mille sollecitazioni, su un fondo stradale quasi tutto sterrato e polveroso». E il conte racconta di molte avventure durante quelle corse, nelle quali era quasi sempre appianato dall’amico e grande alpinista Raffaele Carlesso, che tutti chiamavano “Biri”, un
COPPA D'ORO DELLE DOLOMITI ALLE RADICI DEL MITO DELL’AUTO Anche se le auto non sollevano più quelle nuvole di polvere che l'hanno resa gloriosa negli anni Cinquanta, la Coppa d’Oro delle Dolomiti conserva inalterata quell'aura che spinge gli appassionati a considerarla una delle più ambite rievocazioni internazionali in percorsi di montagna. Quest'anno, saranno 120 le vetture – costruite entro il 1961 – che si sfideranno dal 3 al 6 settembre in questa competizione di regolarità, organizzata dall'Aci Belluno che offre ai partecipanti e al pubblico una cornice di impareg-
giabile bellezza. Non saranno soltanto le Dolomiti lo scenario della corsa, ma anche il circuito cittadino, teatro di una sfida spettacolare proprio nell'esclusivo salotto ampezzano che, al primo classificato, assegnerà l'imperdibile Trofeo Tag Heuer-Barozzi. Novità esclusiva di questa edizione sarà la presenza ufficiale, nel fine settimana, del Ferrari Club Italia con sede a Maranello che seguirà la manifestazione con una ventina di interessanti modelli storici. www.coppadorodelledolomiti.org
At the roots of the myth of the motorcar Although nowadays the cars do not raise those clouds of dust that made them illustrious in the 1950s, the Coppa d’Oro delle Dolomiti still has that aura that prompts its fans to consider it as being one of the most coveted international re-evocations of mountain races. This year there will be 120 vehicles – built before 1961 – that
will compete from the 3rd to the 6th of September in this longstanding competition which offers both competitors and public a backdrop of incomparable beauty. The town's race track will also be the scene of a challenge: the first past the post will win the Tag Heuer-Barozzi Trophy. www.coppadorodelledolomiti.org
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Giannino Marzotto su Lancia Aprilia al via della Coppa d'Oro delle Dolomiti del 1948, che lo vedrà classificarsi 12° assoluto e primo della categoria Turismo.
«Ho partecipato a cinque edizioni – ricorda Umberto Marzotto della Coppa d'Oro delle Dolomiti – erano gare durissime, 300 chilometri senza un attimo di tregua, con centinaia di curve insidiose su Falzarego, Pordoi, Rolle e Tre croci».
16 luglio 1950: la Ferrari 195 S di Giannino Marzotto, lanciata verso il Falzarego, esce in controsterzo dal tunnel di Pocol. 16th July 1950: the Ferrari 195 S of Giannino Marzotto, heading towards the Falzarego, comes out of the Pocol tunnel in counter steer.
Le quattro immagini in bianco e nero sono tratte dal volume La saga dei Marzotto e provengono dalla collezione privata della famiglia Marzotto, protagonista anche di Polvere e gloria: la Coppa d'Oro delle Dolomiti 1947/56, Edizione speciale in pelle stampata in soli 75 esemplari. Entrambi i volumi sono editi da Giorgio Nada Editore (www.giorgionadaeditore. it) e sono disponibili presso la Libreria Sovilla di Cortina d'Ampezzo (www.libreriasovilla.com). The four black and white photographs are taken from the volume La saga dei Marzotto (The Marzotto Saga) and come from the private collection of the Marzotto family, also protagonists of Polvere e gloria: la Coppa d'Oro delle Dolomiti 1947/56 (Dust and glory: the Coppa d'Oro of the Dolomites 1947/56), in a special leather-bound edition, of which only 75 copies were printed. Both volumes are published by Giorgio Nada Editore (www. giorgionadaeditore.it) and are available at the Sovilla Bookshop of Cortina d'Ampezzo (www.libreriasovilla.com).
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Giannino Marzotto in a Lancia Aprilia at the start of the Coppa d'Oro delle Dolomiti of 1948, in which he was to come 12th of all and first in the Tourism category.
compagno anche nelle scalate di sesto grado. «Quando i miei fratelli correvano con le Ferrari, una volta io presi una piccola macchina che mi preparò un certo Dusio, piemontese, una berlinetta Cisitalia con le viti delle ruote particolari. Fatto sta che, quando forammo una gomma successe un gran pasticcio. La ruota non si toglieva. “Biri”, abituato alla roccia, dette delle martellate spaventose, l’auto cadde dal crick. Impiegammo 22 minuti per cambiare la ruota. Un’altra volta – continua – credo nel 1949, giunsi in ritardo a Cortina, verso le cinque del pomeriggio, perché il giorno prima avevo dato un esame all’Università di Roma, non ricordo più se civile o penale, facevo Giurisprudenza. Fatto sta che il giorno dopo bisognava correre e mi ero dimenticato di iscrivere la mia Aprilia. Ci fu un amico che mi offrì la sua Degada 750 Sport. Non andava a benzina, ma ad alcool, era una bomba nonostante la piccola
cilindrata. Solo che probabilmente era troppo “spinta”, ebbe un guasto al motore così io e Carlesso ci ritirammo». Con la Lancia Aurelia B20, insieme a Rolly Marchi, Umberto Marzotto ebbe qualche momento di gloria: «quando arrivammo sesti assoluti alla Coppa delle Dolomiti e primi della categoria Gran Turismo ». Era il 1953. Il conte racconta che la quantità di pubblico che seguiva la gara era incredibile, anche sui passi più alti ai lati della strada la gente era assiepata. Impazziva a vedere le corse. «Come peraltro alla Mille Miglia – dice – dove la prima volta ho gareggiato con mio fratello Giannino. In quella occasione, un fedele meccanico di mio padre cambiò qualcosa nel motore, un pezzo inglese che secondo lui avrebbe dovuto andare benissimo. Quando partimmo vicino a Brescia, ci accorgemmo che quella Lancia Aprilia, invece, non superava i 90 chilometri all’ora, mentre avrebbe dovuto raggiungere i 117!». Oggi, gare di quel tipo, dove a contare era la velocità, sono state proibite sulle strade, come a suggellare un'epoca che non tornerà.
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Motor cars of glory
photo: Giacomo Pompanin
CORTINA CAR CLUB UN VIAGGIO CHE DIVENTA INCONTRO Il raduno che diventa vacanza, riuscendo a muovere persone lontane ma vicine per passione e per il piacere di stare insieme. Questo è il motto che anima il Cortina Car Club, nato puntando proprio ad avvalorare il binomio auto-montagna, le passioni che animano i soci del circolo, e che desiderano da sviluppare all’insegna della qualità e dell’internazionalità. Presidente del Club è il conte Umberto Marzotto, un ruolo che nessuno meglio di lui potrebbe ricoprire per l’esperienza e il profondo legame affettivo tanto con le auto
quanto con Cortina. Concentrarsi sulla qualità delle auto, il primo punto focale del progetto. Perché di club in Italia ne esistono tantissimi, ma quello ampezzano è nato per distinguersi per finalità e modus operandi: riunire collezionisti capaci di portare nella Regina delle Dolomiti esemplari veramente unici, organizzare eventi sul territorio che possano divulgare la conoscenza dell’auto, promuovendo un luogo, Cortina, dove la cultura del bello e l'incanto della natura si fondono. www.cortinacarclub.dolomiti.org
A journey that becomes a meeting A meeting that becomes a holiday, succeeding in moving people who are far away from each other but who are close in their shared passion and in their pleasure in being with others. This is the motto that is the driving force behind the Cortina Car Club, presided over by count Umberto Marzotto. To concentrate on the quality of
The first motor car reached Cortina in 1894. This was the beginning of that elective affinity that has always linked the Regina delle Dolomiti (The Queen of the Dolomites) to the world of the motor car. We have only to mention the fact that since 1947 Cortina has hosted an event of undeniable fascination such as the Coppa d'Oro delle Dolomiti (the Dolomites Gold Cup), which has decidedly strengthened that tie between motor car and mountain that is so important for the growth of tourism in the area. The chief protagonists of this international competition have been Umberto Marzotto and his brothers, key figures of an era of competition fuelling the myth of the motor car, starting from the renowned Mille Miglia (the Thousand Miles) – and it is not by pure chance that Umberto now presides over the Cortina Car Club, a project called for by some of the most important Italian collectors of vintage cars. The adventures that Umberto has experienced during these races are truly numerous. Races of this kind, where what counted was speed, were later banned from the roads.
the cars is the first focal point of the project, which is designed to gather together collectors able to bring to Cortina truly unique models, and to organise events in the area that will help to spread knowledge about the cars themselves and about the wonders of the surrounding nature. www.cortinacarclub.dolomiti.org
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non solo storia
100 anni di strada delle dolomiti di Massimo Spampani
Il mIto della velocItà, Il boom dell’auto, Il collegamento dI vallI Isolate: Il novecento condensato In una delle pIù spettacolarI arterIe alpIne. che quest’anno festeggIa un secolo dalla sua InaugurazIone.
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ra domenica, quell’undici settembre 1909. L’ultimo tratto della Strada delle Dolomiti era stato completato e al Passo Falzarego si inaugurava solennemente una delle più spettacolari arterie alpine. La prima che associava l’esigenza di collegare tra loro vallate e paesi interni dell’area dolomitica con quella di offrire a chi la percorreva un itinerario mozzafiato, con panorami inebrianti da lasciare a bocca aperta per la generosità delle bellezze naturali prospettate ad ogni curva. Il turismo era ai suoi albori. Su e giù per i passi, da Bolzano a Cortina, per la Val d’Ega, la Val di Fassa, Livinallongo e poi fino a Cortina, inanellando lungo il percorso uno dopo l’altro il Costalunga, il Pordoi, il Falzarego per proseguire infine lungo la Strada di Alemagna, già inaugurata nel 1832, fino a Dobbiaco. L’odierna SS48 delle Dolomiti, così come viene classificata
dall’Anas, è più lunga e attraversa perpendicolarmente l’Alemagna a Cortina, risale il passo Tre Croci per scendere poi nella Val d’Ansiei fino a Lozzo di Cadore, dopo 182 chilometri e 100 metri. Ma nel 1909 tutto il territorio attraversato da quel serpentone sterrato, costruito da 2500 operai in otto anni, era compreso nell’impero austro-ungarico, e furono Albert Wachtler (1831-1911) e Theodor Christomannos (1854-1911), rispettivamente presidenti delle sezioni di Bolzano e di Merano del DuöAV (Deutscher und Österreichischer Alpenverein, l'organizzazione alpinistica costituita nel 1873) a farsi promotori di quell’ardimentoso progetto. La cui realizzazione si collocò perfettamente nel clima culturale del tempo. Proprio nel febbraio 1909 la Gazzetta dell'Emilia di Bologna pubblica il Manifesto futurista di Filippo Tommaso Marinetti, riproposto qual-
Nella pagina accanto, la Strada delle Dolomiti all'altezza del Passo Falzarego (3.220 metri) con le Tofane sullo sfondo. On the facing page, the Strada delle Dolomiti (The Dolomites Way) at the Falzarego Pass (3220 metres), with the Tofane in the background.
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Nella foto sopra, un suggestivo scorcio della Strada delle Dolomiti con vista sul Monte Faloria, Punta Nera (2.712 metri), il Sorapis (3.206 metri) e il Monte Antelao (3.264 metri).
Qui sopra, il Lago di Landro con vista sul Monte Cristallo (3.199 metri). Here above, Lago di Landro (Lake Landro), with a view of Monte Cristallo (3199 metres).
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In the photo above, a picturesque sight of the Strada delle Dolomiti with a view of Monte Faloria, Punta Nera (2712 metres), the Sorapis (3206 metres) and Monte Antelao (3264 metres).
che giorno dopo sulla prima pagina del più prestigioso quotidiano francese Le Figaro. Ed ecco quindi i miti del dinamismo, della velocità, dell’automobile, della guerra («nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro»). In un clima in cui si inneggiava anche alla trasformazione sociale dei popoli e si percepiva il valore del turismo inteso anche come spinta alla costruzione dei rifugi in quota e di strutture ricettive: il motto era «senza strada nessun hotel, senza hotel nessuna strada». Fin dai primi anni dopo la sua costruzione, la Strada delle Dolomiti divenne teatro di attività mondane dell’epoca. E il cinema se ne accorse subito con uno dei primi film in assoluto girati in Tirolo, nel 1912, intitolato
Era domenica, quell'undici settembre 1909. L'ultimo tratto della Strada delle Dolomiti era stato completato e al Passo Falzarego si inaugurava solennemente una delle più spettacolari arterie alpine.
Internationale Alpenfarth, ambientato su i tornanti di quel nastro che arrampicava le montagne. «Una sorta di Parigi-Dakar del Novecento – come scrive Nina Schröder – sul tracciato le macchine da corsa con i numeri dal 51 al 92; una curva, un tratto di strada piena di polvere, sullo sfondo un maso... paracarri che scorrono... Poi un primo piano dell’arciduca Karl Franz Joseph e del principe Elia di Parma. Queste sono le immagini che scuotono gli animi di quel tempo». Certo, la guerra era ancora lontana, ma indubbiamente la monarchia austriaca con la costruzione di quella strada pensava anche alla difesa delle proprie terre. Oggi, a 100 anni dall’inaugurazione, tutto questo verrà ricordato da tutte le valli toccate dalla Strada. Nel fine
non solo storia
Qui a sinistra, il tratto della Strada delle Dolomiti presso il Passo Falzarego con il Sorapis (3.206 metri) e le Cinque Torri (2.362 metri) sullo sfondo.
On the left, the stretch of the Strada delle Dolomiti at the Falzarego Pass with the Sorapis (3206 metres) and the Cinque Torri (2362 metres) in the background.
Qui a destra, la Croda da Lago (2.709 metri) vista dal Tunnel Crepa. On the right, the Croda da Lago (2709 metres) seen from the Crepa Tunnel.
settimana dell’11, 12 e 13 settembre 2009, le auto più emblematiche dell’ultimo secolo ripercorreranno i tratti più suggestivi della Strada delle Dolomiti in un viaggio nella storia che ha visto lo sviluppo turistico e il boom automobilistico. Un percorso a ritroso guidato dalle cartoline illustrate di questi primi cent'anni, vera e propria sintesi in immagini della storia culturale e sociale dei turisti, dei nuovi costumi introdotti nelle valli, e dell'affermazione delle stazioni montane che si ritrovano lungo la Strada. E i materiali pubblicisti di ogni epoca saranno protagonisti dell'esposizione lungo Corso Italia che, domenica 13 settembre, ospiterà il taglio del nastro del Centenario. Promotori di questo evento, il Co-
mune di Cortina d’Ampezzo, la Valle di Fassa, il Comune di Livinallongo di Col di Lana in collaborazione con il Cortina Car Club, felice sintesi del legame privilegiato che a Cortina corre tra territorio, mondo e storia delle autovetture e, di riflesso, sviluppo turistico. Saranno proprio i soci del Club a selezionare le vetture che potranno prendere parte a questo storico evento che verrà immortalato in un prezioso volume, il Libro del Centenario, che sarà presentato a Cortina d’Ampezzo nel periodo invernale.
Nella foto sopra, un'immagine dell'Hotel Falzarego (1.985 metri). In the photo above, an image of the Hotel Falzarego (1985 metres).
Questo articolo è stato redatto sulla base delle ricerche storiche e documentali fatte da Mario Ferruccio Belli che ringraziamo per la gentile disponibilità.
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non solo storia
100 Years of the Strada delle Dolomiti
DA VENEZIA AL TIROLO: UNA VIA, TANTE STORIE I crociati di Federico Barbarossa, l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo, le carovane dei mercanti tedeschi diretti a Venezia per acquistare le merci in arrivo dall’Oriente, i pellegrini diretti in Terrasanta, la secolare fluitazione dei tronchi provenienti dai boschi del Cadore lungo il Piave per rifornire l’Arsenale della Serenissima, i capricci delle badesse dei conventi che non rispettavano la clausura: sono solo alcuni degli argomenti attraverso i quali Massimo Spampani, inviato a Cortina per il Corriere della Sera, ci accompagna nel suo ultimo libro, Ale-
magna. Storie, luoghi, personaggi lungo la via del nord da Venezia al Tirolo attraverso le Dolomiti (Mursia). Alemagna è la strada che mette in comunicazione Venezia con il mondo tedesco, superando quel grandioso e meraviglioso “ostacolo” naturale costituito dalle Dolomiti: non la via più comoda, ma la più breve. Un percorso che diventa lo spunto per svelare storie significative e spesso sconosciute. Alemagna non è infatti un libro di storia, bensì di storie (pur nel rispetto dei fatti accaduti) da leggere quasi come un romanzo.
From Venice to the Tyrol: one road, so many stories Alemagna is the route that enables Venice to communicate with the Germanic world, overcoming that grandiose and marvellous natural “obstacle” consisting of the Dolomites. In his latest book, Alemagna. Storie, luoghi, personaggi lungo la via del nord da Venezia al Tirolo attraverso
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le Dolomiti (Alemagna. Stories, places and characters along the north route from Venice to the Tyrol across the Dolomites), Massimo Spampani, correspondent in Cortina for Corriere della Sera, reveals to us the unknown stories that have come to pass along this route.
The eleventh of September 1909 was a Sunday. The last stretch of the Strada delle Dolomiti (The Dolomites Road) had been completed, and one of the most spectacular mountain roads was opened at the Falzarego Pass with full ceremony. It was the first road that not only connected valleys and villages within the area of the Dolomites but, at the same time, provided those who went along it with a breathtaking journey taking in exhilarating views that left them open-mouthed at the natural beauty spreading out before them at every bend. It was the dawn of tourism. Today, 100 years after the opening ceremony, all this will be remembered by all the valleys that the road passes through. During the weekend of the 11th, 12th and 13th September 2009, some of the cars most emblematic of the last century will run along the most evocative stretches of the Strada delle Dolomiti in a trip back in time – a time that has witnessed the growth of tourism and the boom of the motor car. The promoters of this event are the Town Council of Cortina d’Ampezzo, the Fassa Valley and the Town Council of Livinallongo di Col di Lana, in collaboration with the Cortina Car Club, a symbol of the privileged link that Cortina provides between the local territory, the world and the history of the motor car and, consequently, the growth of tourism. It will be the members of the Club themselves who will select the vehicles to take part in this historical event, which will be immortalised in a precious tome, the Libro del Centenario (the Book of the Hundredth Anniversary), which will be presented at Cortina d’Ampezzo this winter. This article was written on the basis of the historical and documentary research carried out by Mario Ferruccio Belli, whom we thank for his valuable collaboration.
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La Strada delle Dolomiti inizia a Ora (Bz), dalla strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero. 2 Poco prima del Passo di Costalunga, si trova il Lago di Carezza uno dei laghi dolomitici più famosi e nelle cui acque si rispecchiano il Catinaccio e il Latemar. 3 Il Passo di Costalunga (1.753 metri) è posto fra il gruppo del Catinaccio e il gruppo del Latemar al confine fra le Province di Trento e Bolzano. 4 Canazei è la più nota e importante località turistica della Val di Fassa, incastonata fra le vette dolomitiche del Colac', della Marmolada, del Gruppo del Sella e del Col Rodella. 5 Al Passo Pordoi la Strada delle Dolomiti raggiunge la sua quota più elevata, 2.239 metri. 6 Dal Passo Pordoi una funivia porta in
cima al Sass Pordoi nel gruppo del Sella a 3.000 metri di altitudine. 7 Il tratto di strada dal Passo Pordoi ad Arabba presenta 33 tornanti . 8 Arabba è una frazione del Comune di Livinallongo del Col di Lana. È uno dei principali centri turistici invernali delle Dolomiti. 9 Nel territorio di Livinallongo si sono svolti alcuni degli episodi più cruenti della Prima guerra mondiale tra cui i combattimenti per il possesso della cima del Col di Lana. Tra Arabba e Livinallongo, sono situati il Forte Ruaz e il Forte Corte. 10 Il Castello di Andraz è un fortilizio medievale dall’affascinante storia risalente all’anno 1000. 11 Dal Passo Falzarego (2.109 metri) il panorama spazia fino al ghiacciaio della Marmolada (3.343 metri) verso sud ovest.
Una funivia porta in cima al Lagazuoi e al rifugio omonimo (2.752 metri). 12 Bai de Dones. Da qui parte la seggiovia per il Rifugio Scoiattoli alle Cinque Torri, una delle palestre di roccia più famose del mondo. 13 Gli ossari di Pocol e del Passo Pordoi raccolgono i resti dei caduti della Grande Guerra. 14 L ’ultimo tratto ad essere costruito della Strada delle Dolomiti fu quello dal Passo Falzarego a Cortina, dove fu necessario aprire la galleria di Crepa per aggirare il Pocol. 15 Cortina d’Ampezzo è la più rinomata ed esclusiva località turistica delle Dolomiti. Ha ospitato le Olimpiadi invernali del 1956 e ancora oggi è teatro di numerosi eventi sportivi, culturali e mondani di importanza internazionale.
su e giù per i passi, tutte le tappe da bolzano a cortina 1 2
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The Strada delle Dolomiti begins at Ora (Bz), from the main Abetone–Brenner road 12. Just before the Costalunga Pass lies the Lake of Carezza, one of the most famous of the lakes of the Dolomites, whose waters reflect the Catinaccio and the Latemar. The Costalunga Pass (1.753 metres) is situated between the Catinaccio and Latemar groups, at the boundary between the Provinces of Trento and Bolzano. Canazei, the most renowned and most important tourist locality of the Fassa valley, is placed between the Dolomite peaks of the Colac', the Marmolada, the Sella Group and the Col Rodella. At the Pordoi Pass, the Strada delle Dolomiti reaches its highest point, 2.239 metres. From the Pordoi Pass, a cable car goes to the top of the Sass Pordoi of the Sella
group, 3.000 metres in altitude. 7 The stretch of raod from the Pordoi Pass to Arabba has 33 hairpin bends. 8 Arabba is a hamlet in the territory of Livinallongo del Col di Lana. It is one of the main winter tourist centres of the Dolomites. 9 The territory of Livinallongo witnessed some of the most violent episodes of the First World War, including the fighting to occupy the peak of the Col di Lana. Between Arabba and Livinallongo are situated the Ruaz and Corte fortresses. 10 The Castle of Andraz is a mediaeval fortalice with a fascinating history dating back to the year 1000. 11 From the Falzarego Pass, (2.109 metres) the view takes in the glacier of the Marmolada (3.343 metres) to the south west. A cable car goes up to the top of the La-
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gazuoi and the refuge of the same name (2.752 metres). Bai de Dones. From here the chair lift goes up to the Scoiattoli Refuge at the Cinque Torri, one of the most famous climbing faces in the world. The ossuaries of Pocol and of the Pordoi Pass contain the remains of those who fell in the Great War. The last stretch of the Strada delle Dolomiti to be built was that of the Falzarego Pass at Cortina, where the Crepa Tunnel had to be opened up to skirt the Pocol. Cortina d’Ampezzo is the most renowned and most exclusive tourist locality of the Dolomites. It hosted the Winter Olympics of 1956, and continues to be the venue for numerous sporting, cultural and fashionable events of international importance.
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natura & cultura
di Ennio Rossignoli
Il 26 giugno a Siviglia, alle ore 12.01, l’UNESCO ha dichiarato le DOLOMITI Patrimonio Naturale dell’Umanità. Ora la vera sfida è conservare l'importante titolo conquistato dalle maestose vette, già muse ispiratrici di tante divagazioni artistiche.
photo: www.dgbandion.com
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dagiate nel paesaggio silenzioso degli alti pascoli e delle abetaie, con la solennità dei frastagli che rompono il protrarsi delle grandi pareti; pallide cattedrali di roccia che si infiammano all'improvviso ai raggi di un sole in tralice: sono le Dolomiti dell'enrosadira, il regno fantastico dei cacciatori, lo straordinario arabesco dell'Alpe che cinge le terre da Trento all'Udinese in un abbraccio di bellezza davvero insolita. Patrimonio dell'Umanità? Sembra un pleonasmo, perché a cos'altro potrebbero appartenere se non alla storia, alla cultura, alla vita dell'uomo? «Le montagne – scriveva oltre un secolo fa John Ruskin – sono il principio e la fine di ogni scenario naturale», e l'uomo, oltre a leggervi la sfida della conquista e a farne il teatro di memorabili imprese, le ha sempre chiamate a soggetto di simbolismi affascinanti, anzitutto come luogo di incontro del cielo e della terra, dimora degli dei e termine dell'ascesa umana verso la conoscenza, dunque con un significato trasversalmente religioso (correvano ugualmente i fantasmi del mito sacro sulla vetta dell'Olimpo dei Greci o del Sinai mosaico, sulle asprezze della Montagna Bianca dei Celti o del Potala tibetano). Perché fin dall'antichità delle culture – si pensi solo alle pagine del Vecchio Testamento, dove il Monte Garizim è detto “ombelico della Terra”, o agli scritti sulla vita mistica di un San Giovanni della Croce – la montagna ha sempre espresso un'idea di stabilità, di immutabilità, di purezza, e insieme di centro e asse del mondo, mezzo per entrare in rapporto con la divinità, un ritorno al Principio; e questo oltre a essere frequente personaggio di letterarie e artistiche divagazioni, dalle citazioni manzoniane al celebre Duomo di Buzzati, dalla ascesa pascoliana sul monte ideale della poesia, alle rocce leonardesche del Louvre, allo Zauberberg, la montagna degli incanti dove Thomas Mann confina un'umanità febbricitante nel corpo
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e nell'anima. Sono alcuni pochi momenti di una magnifica epopea che continua nei canti di un amore senza fine: popolate di sciamani, di larve guerriere immerse nella luce ambigua delle leggende, le Dolomiti non potevano dunque che esserne privilegiate protagoniste. Patrimonio dell'Umanità? Oggi si scopre che si tratta di ben altro che di un'ovvietà, oggi che l'Unesco le ha volute includere tra i miracoli della natura che vanno protetti dalle intemperanze umane, le sole capaci di intaccarne la integrità. Su di un tale assunto generalmente condivisibile, si innestano tuttavia forti motivi di perplessità, se non di ostilità, che distinguono le valutazioni: ai timori di chi prevede l'immobilizzazione dei territori in uno stato di fatto soprattutto dannoso per i movimenti dell'economia, si oppongono le considerazioni dei fautori di un'ipotesi che, oltre al prestigio di un marchio di eccellenza, appare invece in grado di offrire significative opportunità di sviluppo turistico, sempre rigorosamente entro il circuito della valorizzazione e della tutela dell'ambiente, che di tale sviluppo sono condizione essenziale. Le ragioni della geomorfologia e della bellezza monumentale hanno sicuramente giocato un ruolo decisivo nell'accettazione di una candidatura “naturale” come quella dolomitica. Dopo un lungo lavoro di preparazione, durato quasi cinque anni e due tentativi, nel gennaio del 2008 furono consegnati alla sede parigina dell'Unesco un dossier scientifico, una bozza del piano di gestione, cartografie, un video e altro materiale allegato. Nel settembre dello stesso anno, due valutatori dell'organismo interna-
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«Adesso non si creda che questa medaglia da appuntare sul bavero delle Regioni e Province rappresenti solo un'onorificenza foriera di investimenti e flussi turistici». Questo il messaggio di Fulco Pratesi, presidente onorario di Wwf, alla notizia del riconoscimento delle Dolomiti come Patrimonio dell'Umanità Unesco.
zionale incaricato di esaminare in prima istanza le candidature dei beni naturali, davano parere favorevole e l'intento tenacemente perseguito dalle volontà provinciali – di cinque Province - poteva così avviarsi a felice conclusione: riaffermando l'unicità e il valore del paesaggio dolomitico e richiamando le responsabilità delle amministrazioni nell'assicurare la continuità di tale valore, con particolare attenzione ai problemi della “montagna abitata”: una montagna da vedersi “come cerniera, non più come confine”. Contro le divisioni in tempi di divisioni. Ha scritto Goethe che le montagne sono maestri muti che fanno discepoli taciturni: oggi i discepoli si sono messi a parlare e la loro voce sta invadendo il silenzio delle cime. Basta solo che non diventi rumore.
NATURA & CULTURA
The Dolomites – Heritage of Humanity «E ORA l’IMPEGNO DOVRà essere quello di una difesa severa»
photo: www.dgbandion.com
Quello che meraviglia non è che le Dolomiti siano potute entrare nella prestigiosa lista dei siti italiani del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ma piuttosto il fatto che finora non siano state comprese in questa quarantina di tesori naturali, paesaggistici, storici e archeologici di cui l’Italia può andar fiera. Dal 1979, anno in cui entrò nell’elenco Unesco l’Arte rupestre della Val Camonica, penso che pochi luoghi abbiano avuto più dei leggendari Monti Pallidi il diritto di entrare nel novero dei luoghi considerati Patrimonio dell’Umanità. Tra le infinite catene, acrocori, massicci montuosi del mondo, dalle Rock Mountains alle Ande, dall’Himalaya al Ruwenzori, nessuno ha la bellezza, la grazia e l’eleganza di questi picchi rocciosi che svettano su paesaggi verdissimi e boscosi, allietandoli con le loro forme aspre eppure “domestiche”, in contrapposizione con altre montagne alpine, più severe e corrucciate. Ma, adesso, non si creda che questa medaglia da appuntare sul bavero delle Regioni e delle Province in cui svettano le Dolomiti rappresenti solo un’onorificenza foriera d’investimenti e flussi turistici. Il riconoscimento dell’Unesco significa anche un forte richiamo alla difesa più severa di questi luoghi su cui gravano già minacce d’ogni genere. Perché il marchio di qualità del Patrimonio Mondiale può essere ritirato, come ben sanno ad esempio a Dresda, dove il progetto di un nuovo ponte sull’Elba fa minacciare l’esclusione della città dall’onorifica lista. — Fulco Pratesi presidente onorario Wwf
The splendid natural scenario of the Dolomites has been the backdrop for memorable events and the subject of emblematic fascination: a place where heaven and earth meet, the abode of the gods and the culmination of man's ascent towards awareness. Since the dawn of culture, the mountains have always expressed the idea of immutability and at the same time the possibility to communicate with divinity, not to speak of the literary and artistic works in which they have played a part. Heritage of Humanity? This would seem to be a pleonasm: to what else, if not to the history of man, could these renowned peaks belong? But now that UNESCO has decided to include them among the miracles of nature, to be protected from the intemperance of man, it is anything but a truism. This re-evaluation of the unique and priceless nature of the Dolomite landscapes is also a call to the administrative authorities for them to continue to uphold their value, with particular emphasis on the problems of the mountains as a “habitation”, to be regarded, no longer as a “limit”, but as a “link”. The amazing thing is not so much that the Dolomites have succeeded in being placed on the prestigious UNESCO list of Italian World Heritage sites, but rather the fact that they had never before been included among the forty or so natural, scenic, historical and archaeological treasures of which Italy can be proud. Since 1979, the year in which the rock paintings of the Camonica Valley were listed by UNESCO, few places have been more worthy than the legendary “Monti Pallidi” of being considered as World Heritage sites. However, as the honorary president of WWF, Fulco Pratesi, points out, this recognition does not represent merely an honour heralding investments and waves of tourists: it also implies a strong call for a more rigorous defence of these places, which are threatened by dangers of every sort. Indeed, the World Heritage seal of quality can be revoked, as is well known by the people of Dresden, where plans for a new bridge spanning the Elbe threaten to lose the city its place on the list of honour.
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SENZA CONFINI reportage di Stefano Zardini
l'abbraccio dell'umanità Quanto è lontana l'Africa? O meglio, quanto è vicina? La misura di un abbraccio. Quello di 6.000 persone, che hanno voluto ricordare ai Paesi del G8 gli impegni sottoscritti nei confronti dei Paesi del Sud del mondo, dei Paesi impoveriti, dell'Africa in particolare. Così, ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo nel primo weekend di luglio, 12.000 mani si sono strette in un abbraccio con la montagna. E non potevano essere che le Dolomiti, Patrimonio Naturale Unesco, a ospitare questa catena umana: queste maestose cattedrali sono infatti nate 40 milioni di anni fa proprio a causa dell'impatto tra Europa e Africa. Un colpo d'occhio meraviglioso, quello di migliaia di persone strette per mano, e piccolissime di fronte all'imponenza di queste vette. Che abbiamo voluto ricordare con tante istantanee fotografiche di Stefano Zardini, come a voler catturare gli attimi dell'immenso girotondo per la pace, la giustizia e l'uguaglianza.
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THE EMBRACE OF HUMANITY How far away is Africa? Or rather, how near is it? It is the width of an embrace away – that of 6000 people who wished to remind the countries of the G8 of the pledges that they signed to the people of the most impoverished countries in the world, and especially of Africa. And so, at the foot of the Tre Cime di Lavaredo during the first weekend of July, 12,000 hands joined in an embrace with the mountain. And what better place could there be than the Dolomites, a UNESCO World Heritage Site, to hold this human chain? In fact, it was precisely because of the impact between the continents of Europe and Africa that these majestic cathedrals arose 40 million years ago. What a marvellous sight, that of thousands of people holding hands, incredibly small in the face of these imposing peaks – an event that we wished to record with numerous instants photographed by Stefano Zardini, as if to capture the moments of this immense circle for peace, justice and equality.
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PASSIONI
stile viola di Franco Morabito
LA SQUADRA DI ANDREA E DIEGO DELLA VAlLE TRA I MONTI PALlIDI. UN RITIRO CHE OFfRE UN BELL’ESEMPIO DI COME DUE EcCELLENZE, UNA TURISTICA E UNA SPORTIVA, POSSANO LAVORARE INSIEME. UNA PRIMA VOLTA CHE SPOSA INNOVAZIONE E tradizione, STORIA E FUTURO .
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primi passi della Fiorentina 2009/2010 si muovono a Cortina. La tradizione, il fascino e la ricercatezza della Regina delle Dolomiti incontrano ancora una volta lo sport, e aprono le porte a uno degli esempi più significativi di eccellenza e di stile nel panorama del calcio italiano. Nasce tutto sette anni fa, nell’estate 2002, con l’entrata sulla scena di Diego e Andrea Della Valle, imprenditori di fama mondiale nel settore dell’abbigliamento di alta classe, chiamati a soccorrere una Fiorentina incappata nel momento più critico della sua lunga storia, soffocata dai debiti e costretta a ripartire dalla serie C/2. La città di Firenze, da sempre legata in modo viscerale alla squadra viola, era sotto choc, incapace di intravedere una rapida uscita dal tunnel, e si aggrappò fiduciosa ai nuovi arrivati, gli unici per fama e prestigio in grado di ridare anima e fiato alle loro speranze. «Vogliamo una squadra che vinca in una società solida, gestita con criteri di amministrazione sani, senza stravolgere i bilanci, e che sia patrimonio della sua gente » chiarì subito Diego Della Valle alla pri-
ma uscita ufficiale a Firenze in questa sua nuova veste. Quelle parole fecero presa immediata, piacque l’idea di impostare la rinascita con criteri che badassero, certo, al raggiungimento del risultato, ma non solo a quello. «Il nostro obiettivo – aggiunse – è di riportare Firenze nel grande calcio attraverso una società che diventi modello di stile e di comportamento, per noi stessi e per gli altri». Dalle parole si passò ai fatti e, condivisa l’idea, fu dato il via al progetto. Impostato anch’esso con le idee chiare, i piedi ben saldi a terra e assoluta trasparenza. «L’errore più grande – spiega ora Andrea Della Valle, diventato nel frattempo presidente della nuova Fiorentina – sarebbe stato quello di far sognare la città con promesse che non avremmo potuto mantenere. La nostra scelta è stata quella di puntare molto sui giovani, nel panorama del calcio europeo volevamo che la nostra società potesse essere presa ad esempio. Molti ragazzi, arrivati da noi come semplici promesse, sono già diventati certezze e fanno parte delle varie Nazionali. Ma, per dare loro il tempo di crescere senza l’assil-
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PASSIONI
lo della fretta, era necessario affiancarli a giocatori di esperienza. Ed è proprio questa miscela fra “nuovi” e “vecchi” che ci ha permesso di bruciare le tappe». Inevitabilmente, però, un progetto così articolato non poteva prescindere dai responsi del campo. Per questo, per centrare gli obiettivi, Diego ed Andrea Della Valle si sono affidati a due apprezzati uomini di calcio: Pantaleo Corvino e Cesare Prandelli, arrivati entrambi a Firenze nel giugno del 2005 per dare continuità e completezza ad un’opera già ben avviata. Così, quello che sette anni fa sembrava essere solo un sogno, si è trasformato in sorprendente certezza che ha permesso alla società viola di risalire in fretta nella massima serie e di tornare a giocare in Europa, prima in Coppa Uefa e da due stagioni nella Champions League, la vetrina più ambita. «In così poco tempo – osserva Corvino, direttore sportivo e responsabile dell’area tecnica - non pensavamo di arrivare già tanto in alto, ma non ci interessa enfatizzare i numeri, a noi serve far capire che abbiamo imboccato la strada giusta». Cesare Prandelli è l’altro fondamentale tassello di questo mosaico: prima calciatore di rango, poi allenatore assai abile nella gestione del gruppo e nella valorizzazione dei talenti. «Quando accettai di venire a Firenze – confessa – lo feci perché mi resi subito conto che, a monte della proposta, c’era un progetto basato sulla crescita della squadra anche sotto il profilo dell’etica e dello stile. Siamo andati veloci riuscendo a fare cose importanti in un ambiente che pensa in grande ma resta sereno al massimo. All’interno del gruppo, poi, ognuno accetta il suo ruolo; la compostezza, il nostro modo di stare in campo e fuori, di affrontare e gestire anche le contrarietà sono il nostro valore aggiunto. Firenze è una città splendida con una tifoseria straordinaria che ci è sem-
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pre vicina ed alla quale è giusto regalare soddisfazioni. Vogliamo centrare grandi risultati, ma per farlo c’è una sola strada: continuare a lavorare, giorno dopo giorno, come abbiamo fatto fino ad oggi, con impegno, umiltà e pazienza». Stile Viola, dunque. Una filosofia che ben si sposa con quella Regina che è Cortina, un’intera città pronta a tuffarsi con entusiasmo in questa nuova esperienza. E proprio le parole del primo cittadino, Andrea Franceschi, esprimono con chiarezza lo spirito con cui si apre questa collaborazione. «Sono un tifoso viola da sempre, è una passione che mi ha trasmesso mio padre e sono molto soddisfatto di questo accordo. Cortina non è solo un simbolo di esclusività e fashion: anche tradizione, cucina, artigianato, costume vanno a comporre la ricchezza della nostra città. Con lo sport, poi, Cortina intrattiene un rapporto privilegiato da quando, con le Olimpiadi del 1956, per la prima volta le immagini delle Dolomiti ampezzane hanno raggiunto le case di tutto il mondo. Per questo guardiamo con soddisfazione ed entusiasmo al legame con la Fiorentina, una società a cui ci sentiamo particolarmente affini. E questa partnership offre già un bell’esempio di come due eccellen-
FAIR PLAY A CORTINA «Riportare negli stadi le famiglie, le donne, i bambini, ricreando il piacere della festa in un contesto di sport e di spettacolo». Per Andrea Della Valle questo è un punto essenziale nella lista delle priorità assolute del programma di crescita. Aspetto che ben si sposa con la scelta di una località quale è Cortina come sede del ritiro estivo.
ze, una turistica e una sportiva, possano lavorare insieme per coinvolgere tutti». La nuova stagione, intanto, bussa alle porte. E la Fiorentina saprà sicuramente trovare in una località così suggestiva, ricca di valori e di tradizione sportiva, le condizioni giuste e gli stimoli – nella mente e nel fisico – per proseguire anche nel prossimo anno la sua splendida avventura.
In quest’ottica spicca, fra i tanti, il progetto Viola Fair, ideato dalla Fiorentina per promuovere il fair play e sensibilizzare i propri tifosi ai valori della sportività e del rispetto. Il 2 dicembre 2007, al termine di Fiorentina-Inter, la squadra viola, anziché rientrare subito negli spogliatoi, com’era uso fare, si fermò a centro campo per salutare sportivamente gli avversari con applausi e strette di mano. Era nato il cosiddetto “terzo tempo”, un’iniziativa del tutto inedita nel mondo del calcio e
Diego e Andrea Della Valle, presidente onorario e presidente di ACF Fiorentina. Diego and Andrea Della Valle, honorary president and president of ACF Fiorentina.
mai più interrotta, che ha riscosso il plauso generale anche dalle massime istituzioni internazionali. Mentre in occasione delle gare di Coppa Uefa e di Champions League è stata varata un’accorta politica dell’accoglienza rivolta alle centinaia di tifosi ospiti in arrivo a Firenze da tutta Europa. Al progetto Viola Fair è da ricondursi anche l’Artemio Franchi Memorial, l’incontro amichevole tra Fiorentina e Barcellona che il 30 luglio dello scorso anno
ha celebrato l’impegno delle due società e della Uefa per la promozione del rispetto, della solidarietà e dell’antirazzismo. Il ricavato del match è stato totalmente devoluto in beneficenza. Il presidente Andrea Della Valle ed il fratello Diego, presidente onorario, sono legittimamente soddisfatti: molti obiettivi di quell’ambizioso progetto sono stati centrati. Ma non hanno certo intenzione di fermarsi e guardano avanti. «Continueremo a puntare sull’affermazione di
quei valori che hanno contrassegnato sin dall’inizio la nostra gestione, e a proporre un modello di stile che fa parte del nostro modo di essere e che esigiamo da tutti, anche nei comportamenti. Non ci piace protestare: è la nostra regola. La violenza è qualcosa che la nostra famiglia non ha mai accettato e non accetterà mai. Firenze lo ha capito e, condividendo in pieno le nostre scelte, ci sostiene con forza in questa impresa».
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PASSIONI
"Viola" style
L'allenatore dei Viola, Cesare Prandelli, al lavoro. The trainer of Fiorentina, Cesare Prandelli, at work.
I giocatori viola esultano dopo un goal. Fiorentina players are jubilant after scoring a goal.
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The first steps of the Fiorentina season of 2009/2010 are to take place at Cortina. The tradition and refinement of the Regina delle Dolomiti (The Queen of the Dolomites) once again come together with sport, opening the door to one of the most significant examples of excellence in the world of Italian soccer. It all began seven years ago, in the summer of 2002, with the appearance on the scene of Diego and Andrea Della Valle, world famous entrepreneurs in the high class clothing sector, who were called upon to help the Fiorentina team. «We want a winning team in a firmly based society with good administrative criteria that don't upset the budget, and that belongs to its people» Diego Della Valle was quick to affirm at the first official appearance in Florence. To obtain these objectives, Diego and Andrea Della Valle looked to two much appreciated players: Pantaleo Corvino and Cesare Prandelli, both of whom came to Florence in June 2005 to provide continuity and completeness to a well launched enterprise. Hence Stile Viola. A philosophy that blends in well with the Queen that Cortina has become, an entire town ready to dive enthusiastically into this new adventure. Another aim of the Fiorentina team is to get families back into the stadium: this is the purpose of the Viola Fair project, designed to promote fair play and make the fans aware of the values of sportsmanship and respect – an aspect that fits in well with the choice of a locality such as Cortina as the site of their summer training camp.
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ALTRI MONDI
DOVE NON OSANO I CELLULARI di Massimiliano Ossini - foto di Stefano Zardini
RAGgIUNGERE IN BREVE TEMPO LUOGHI INCONTAMINATI DOVE A REGNARE È SOLTANTO LA NATURA E CAMMINARE NEL SILENZIO. ASCOLTANDO SOLTANTO IL RITMO DEI PROPRI PASSI.
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altri mondi
Passeggiare alla scoperta di paesaggi incantati, avvolti soltanto dai rumori della natura. È questo il vero lusso secondo il noto volto televisivo, Massimiliano Ossini, che invita a conoscere il magico fascino delle Dolomiti. In questo paradiso, il conduttore di Linea Verde ha lasciato un pezzetto di cuore.
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asseggiando lungo il rinomato Corso Italia di Cortina d’Ampezzo, ammirando i meravigliosi tesori delle scintillanti vetrine delle gioiellerie del centro, non posso che restare totalmente incantato da altri magnifici gioielli, di una bellezza rara e senza confronto: le Dolomiti. Luoghi che potrei definire magici, di un fascino che ti lascia senza fiato. Boschi, laghi, paesaggi unici che rendono davvero speciali queste montagne. Amo questi scenari e le passeggiate alla scoperta della natura, la vegetazione rigogliosa, i fiori dal profumo inebriante, il modo migliore per dimenticare lo stress cittadino. È qui che riesco a ritrovare una pace interiore difficile da descrivere. Camminando nel silenzio, ascoltando solo il ritmo dei miei passi, il fruscio delle foglie in compagnia di animali ormai rari, mi sento davvero rapito da uno spettacolo che solo la perfezione della natura è in grado di offrire. Ciò che rende ancora più prezioso questo paradiso terrestre sono sicuramente la spontaneità e la grande ospitalità della sua gente. Sono davvero felice quando mi capita di incon-
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altri mondi
trare persone che raccontano con passione le tradizioni del luogo, che si tramandano di generazione in generazione. Da queste parti, amo anche scoprire i deliziosi negozietti di prodotti artigianali, creazioni genuine e assolutamente originali, opere di artisti apprezzati ovunque per il loro talento e spesso chiamati a realizzare i loro lavori in tutt'Italia e all'estero. In queste piccole botteghe d’autore si trova veramente di tutto, splendidi oggetti in legno, in ferro, in rame, ma anche ottone e vetro. E poi che belle le caratteristiche stufe di maiolica e i vari oggetti d’arredo, impreziositi con le tecniche dell’intarsio e del mosaico. E poi, essendo una “buona forchetta”, non posso che esaltare la gustosissima tradizione culinaria. Ricette eseguite con ingredienti semplici e appetitosi, preparati
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con prodotti tipici del luogo: lo speck, i funghi, le erbe di montagna, i frutti di bosco, i formaggi e la selvaggina. Insomma, potrei continuare all’infinito. E, per accompagnare queste prelibatezze, qui si possono trovare ottimi vini, ma anche grappe di alta qualità aromatizzate con i sapori più impensati. Quale miglior rimedio per riscaldarsi nelle lunghe notti invernali! È una zona straordinaria, con enormi ricchezze e una natura spettacolare. Non mancano di certo i buoni motivi per visitare questi stupendi luoghi ed uno tra questi è senz’altro lo sport: lo sci innanzitutto, ma anche la bicicletta, il trekking e il cavallo. Insomma, invito tutti a vivere questa esperienza nelle Dolomiti perché, in questi luoghi ricchi di magia e incanto, io ho lasciato un pezzetto di cuore…
Where cellphones do not dare to go To be able to reach in a short time unspoilt places where Nature reigns and to walk in silence: at Cortina all this is possible. This is real luxury, according to Massimiliano Ossini, whose face is familiar to those who watch the television programme Linea Verde. Strolling along the renowned Corso Italia, admiring the marvellous treasures in the sparkling windows of the jewellers' shops of the town centre, one cannot but be totally enchanted by certain other magnificent jewels, by a rare and incomparable beauty: the Dolomites. Magical places of breathtaking fascination, with woods, lakes and unique landscapes, make these mountains truly special. The walks in pursuit of nature, the luxuriant vegetation, the flowers with their heady scents – this is the best way to forget the stress of city life. Here you can find an inner peace that is difficult to describe. Walking in the silence of it all, the only noise the rhythm of your own footsteps and the swishing of the leaves in the company of now-rare animals, you feel enraptured by a spectacle that only Nature in her perfection can offer. This earthly paradise is rendered even more delightful by the spontaneity and the great hospitality of the local people, not to mention the quality of the hand-crafted creations in the charming little shops, the tasty culinary tradition and the numerous sports structures designed for various sports including cycling, skiing and horseriding.
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OLTRE LO SPORT
IN BICI SUI BINARI
di Gian Luca Donato
MA NON SOLO. PERCHé il BIKE RESORT HA UN’OFfERTA PER TUTtE LE STAGIONI FATtA DI ESPLORAZIONE E CONOSCENZA, TECNICA E PREPARAZIONE. UN MODO ALTERNATIVO DI VIVERE LA MONTAGNA. AtTRAVERSO PERCORSI, SUGgESTIONI (LO STUPORE DI FRONTE AI GIOCHI DI LUCE DELlE DOLOMITI) E UN EVENTO SPECIALE.
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L
a bicicletta è fatica, sudore, impresa. «Speriamo di non spannare il pignone» scriveva Gianni Brera per rendere il senso dell’energia profusa. Con lui, il ciclista pedalava con le parole. Per me, invece, salire in sella è una pulsione di energia, una costante scoperta. Cominciare a pedalare, sentire l’asfalto ruvido o la terra acerba, cercare con lo sguardo i luoghi da toccare e seguire l’istinto che ti fa cambiare strada. Percorrere le strade delle Dolomiti, suggestionati dai racconti e dalle immagini delle storiche tappe del Giro d’Italia, oppure seguire i sentieri e le antiche mulattiere, è come evadere dalla realtà, quasi sollevandosi da terra e non solo con la mente. Le due ruote da anni hanno conquistato il mio cuore, come da tempo stanno conquistando la montagna. Mi hanno fatto capire quanto sia straordinario il territorio, e quanto un semplice strumento di ferro possa essere il mezzo per una sua esplorazione attenta e incantata. La bicicletta, infatti, è anche conoscenza. Profonda, suggestiva. Apre la mente (oltre che i polmoni) ma anche lo spirito e la curiosità. Ti offre la possibilità di non perdere il piacere del dettaglio e dello stupore di fronte a giochi di luci e colori come, ad esempio, solo le Dolomiti possono offrire. Ma la bicicletta è anche fatica, tecnica e preparazione. Per questo è utile avere un po’ di buonsenso. E di rispetto, al di là delle regole scritte. Non siamo soli. La montagna permette, infatti, di essere esplorata in tanti modi. D’inverno con gli sci, le pelli oppure con le racchette; d’estate sicuramente a piedi, ma anche su strada o tra i sentieri. Anche Cortina d’Ampezzo è entrata a
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buon titolo nel mondo dell’offerta turistica dedicata alla due ruote, cominciando ad educare i suoi frequentatori verso un uso più garbato dell’ambiente e promuovendo nuove opportunità di spostamento. Si è giustamente compreso come, nella ricerca di nuovi stili di vita, la bicicletta possa rappresentare un’ottima alternativa. Tutti in sella, dunque. Qui c’è tutto. L’altezza non particolarmente elevata del centro abitato, lunghi tratti poco pendenti, la ex ferrovia verso Dobbiaco come collegamento diretto con l’importante asse
L'autunno è un momento speciale per scoprire la Regina delle Dolomiti da un altro punto di vista: con un'escursione in bicicletta tra i percorsi del Cortina Bike Resort, si può godere dei colori, profumi e sapori che in questa stagione diventano più intensi.
Autumn is a special time to discover the Queen of the Dolomites from a different point of view: take a bycicle ride among the cycle tracks of the Cortina Bike Resort to experience colours, fragrances and aromas that are intensified at this time of year.
OLTRE LO SPORT
By bike on the rails Cycling is awareness - profound and evocative. It opens up the mind (as well as the lungs), but also the spirit and the sense of curiosity. It offers you the possibility to renew the delight you feel when face to face with detail - with the play of light and colour that can only be found in the Dolomites. But cycling also means effort, technique and preparation, as well as respect for others. Cortina d’Ampezzo has, with good reason, begun to dedicate all her efforts to providing her tourists with the best in cycling, endeavouring to encourage her visitors to treat the environment with the utmost respect and promoting new opportunities for them to move around by bicycle. It has been rightly perceived that the bicycle represents an excellent alternative life style. The Bike Resort project is intended as a gradual development, to make tourists aware of the bicycle routes, the offers of resources and assistance, the guides and the events. And the Bike Contest is a first step towards the meeting of the two worlds, which up to now have only seldom exchanged words. ciclabile Brunico/Bressanone-Lienz. Il progetto Bike Resort vuole crescere per gradi, mettendo in comunicazione i turisti con i percorsi, le offerte di mezzi e assistenza, le guide, gli eventi. E il Bike Contest è un primo passo per avvicinare due mondi che magari si sono parlati solo saltuariamente. E così a Cortina i neofiti trovano piacevoli itinerari verso Rufreddo o anche verso Campo di Sotto. La possibilità poi di accedere con la bici ad alcuni impianti di risalita aumenta questa possibilità di esplorazione. I più scaltri posso-
no invece percorrere i sentieri tradizionalmente deputati al trekking. C’è poi il downhill, la moda più diffusa tra i giovani: qui si scende soltanto, la salita non fa parte di questo mondo di spericolati. Si sale con l’impianto e ci si tuffa verso valle. Dove andare? C’è l’imbarazzo della scelta. Verso le Cinque Torri oppure in direzione Cristallo o Sorapis, ma anche dritti a Dobbiaco o verso l’Ampezzo. Per tutti gli amanti del ciclismo su strada, invece, come il sottoscritto (che naturalmente non disdegna una bella escursio-
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photo: Paola Dandrea - Archivio Cortina Turismo
photo: Red Bull Photofile
Un avvincente momento di Red Bull Road Rage, circondato dal maestoso paesaggio dolomitico. A gripping moment of Red Bull Road Rage, surrounded by the majestic backdrop of the Dolomites.
ne col fuori strada), partendo da Cortina, si possono scegliere itinerari affascinanti. Due su tutti. Il primo, attraverso il Falzarego e il Valparola, raggiunge la Val Badia, poi Brunico, Dobbiaco e rientro a Cortina. Un centinaio di chilometri di piacevole transumanza. Il secondo è dedicato invece agli amanti della leggenda ciclistica. Attraverso il Passo Tre Croci si arriva al Lago di Misurina, per salire da qui verso le mitiche Tre Cime di Lavaredo, un’impennata assoluta negli ultimi 4 chilometri dove la pendenza
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sfiora anche il 20 per cento in alcuni punti. La pausa e il ristoro, dopo la conquista di questo picco, sono il meritato premio prima del rientro a valle. Lasciando soffrire gli amanti del mito, non dimentichiamo i più tranquilli in sella alle bici da città. E in questo senso, se la bicicletta davvero potesse aiutare a ridurre parte del traffico attorno a Cortina, sarebbe già un piccolo passo in avanti. Almeno d’estate. Per il resto non ci rimane che pedalare. Come sempre.
OLTRE LO SPORT
FOCUS
A TUTTO BIKE di Lucia Portesi
momento di punta la cortina-dobbiaco mtb
CON LE ALI NEI PEDALI Il 20 e 21 giugno la conca ampezzana ha ospitato la prima e unica tappa italiana di Red Bull Road Rage. Una competizione mozzafiato di ciclismo su strada e mtb da discesa che ha visto i 43 partecipanti alle selezioni di sabato e i 35 giunti poi alla finale di domenica darsi filo da torcere tra i tornanti. A dare il via alla sfida due ospiti di eccezione: i campioni del mondo di ciclismo e sci nordico Paolo Bettini e Pietro Piller Cottrer. Nella gara conclusiva, un atleta in particolare si è imposto su tutti, Mauro Bettin che si è aggiudicato la vittoria finale. Al veronese Alberto Deanesi è andato il premio Specialized, mentre vincitori del Best Crash sono stati Guido Cuneo e Davide Sovilla. — Lucia Portesi
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l Cortina Bike Resort festeggia il suo primo anno di attività con un evento, il Cortina Bike Contest, in programma dal 24 al 26 luglio. Una tre-giorni di sport e divertimento lungo le strade che hanno reso famosa la conca d’Ampezzo. Si parte con l’inaugurazione dell’expo di prodotti sportivi specializzati lungo la nota via dello struscio. Per l’intera durata della manifestazione, appena fuori città, verranno inoltre allestiti percorsi ciclabili per gli appassionati di ogni età. Cene e aperitivi della miglior cucina ampezzana, accompagnati da musica e concerti, renderanno il tutto più gustoso. Un piccolo assaggio dell’unicità paesaggistica che anima il Bike Resort saranno le escursioni ideate per dilettanti e professionisti, con possibilità di tappe in rifugi. Protagonisti assoluti, sabato 25 luglio, saranno invece i più piccoli, con la gara Cortina Kid's Bike, preludio in miniatura alla Cortina-Dobbiaco Mountain Bike, la storica competizione che ogni anno vede confrontarsi biker e cicloamatori su un percorso di 42 chilometri. Come da tradizione il tracciato è quello ormai noto dell’antica ferrovia delle Dolomiti che da Cortina conduce a Dobbiaco. Una sfida affascinante tra gli ambienti naturali più suggestivi delle montagne bellunesi che domenica 26 luglio chiuderà in bellezza la tre giorni. www.cortinabike.dolomiti.org
A cycling festival Cortina Bike Resort celebrates its first year of activity with an event called the Cortina Bike Contest, scheduled for 24th to 26th July. This bike and cycling product expo will include wine and food events and opportunities for sport and entertainment, including the races of the Cortina Kid's Bike (25th July) and the Cortina-Dobbiaco Mountain Bike (26th July). The historical competition will take place along the famous route of the old Dolomites railway: a fascinating journey among the most picturesque landscapes of the Ampezzo mountains that in June have hosted also the first italian edition of the Red Bull Road Rage competition. www.cortinabike.dolomiti.org
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ECo-CHIC
sport e divertimento sostenibile Il Cortina Bike Contest mette il DRIVe, sposando il nuovo concetto di sostenibilità Volvo. Saranno una C30 e una V50 ad accompagnare la tre giorni di festa della bicicletta. E più in generale un concetto di responsabilità ambientale, grazie a una tecnologia innovativa capace di ridurre drasticamente le emissioni di CO2, in attesa del lancio della serie Plug-In alimentata a energia elettrica.
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icure e affidabili, confortevoli, pratiche e indistruttibili, sempreverdi. Ma soprattutto ecologiche. Sono questi gli ingredienti delle Volvo Polar nei modelli C30, V50, V70 e XC90: la nuova gamma “giovane” del marchio svedese sposa appieno il concetto di responsabilità ambientale. Volvo Polar ha ridefinito il concetto di lusso adeguandolo ai tempi: dotazioni ad alto tasso di efficienza, per un marchio che oggi è sinonimo di sicurezza, comfort, versatilità. Di auto attente alla natura, rispettose dei paesaggi. Saranno una C30 e una V50 ad accompagnare il Cortina Bike Contest, la tre giorni di festa dello sport, che sposa divertimento e, naturalmente, ambiente. Non è la prima volta che la nota casa automobilistica sceglie di connettersi al mondo della bici: giovane e dinamico per
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costituzione. Offrendo una funzionalità che fa rima con sostenibilità. Anche per sensibilizzare giovani e atleti a un concetto più responsabile di movimento. Volvo Cars è un’azienda molto concentrata sulle tecnologie “verdi”. «Non vi è alcun dubbio che il problema ambientale sia oggi al primo posto dell’agenda di sviluppo dei nostri prodotti – dice Stephen Odell, presidente e ceo di Volvo Cars – Le emissioni di CO2 delle vetture Volvo saranno drasticamente ridotte in funzione del piano che stiamo ora implementando e la strategia di elettrificazione dei nostri prodotti ci porrà in posizione di leadership sul fronte dei veicoli a ridotto impatto ambientale». Si spiega così l’accordo che Volvo Car Corporation ha da poco siglato con uno dei più grandi produttori di energia elettrica svedesi, Vattenfall: una joint venture industriale e una partnership
DRIVe Start&Stop: quando non serve, il motore si spegne
per introdurre sul mercato prodotti ibridi Plug-in a ricarica elettrica. L’auto Volvo a corrente elettrica, che si potrà alimentare con una normale presa di corrente, sarà realtà nel 2012. Nel frattempo si impone il DRIVe, il marchio che individua nella gamma Volvo tutte quelle versioni che presentano emissioni CO2 particolarmente basse. Si tratta di una vera e propria flotta di sette modelli (C30, S40, V50, V70, S80, XC60 e XC70), ciascuno con caratteristiche peculiari. Tra queste ultime, da segnalare soluzioni aerodinamiche studiate per ridurre la resistenza all’avanzamento e motorizzazioni ottimizzate per ridurre i consumi. Le varianti più efficienti da questo punto di vista sono Volvo C30, S40 e V50 1.6 DRIVe, che dichiarano consumi pari a 3.9 litri/100 km ed emissioni di CO2 pari a 104 g/km.
Servizio fotografico di Giuseppe Ghedina. Bicicletta bianca Commençal, modello Meta 4, gruppo Sram X9, bicicletta nera Max Lelli, modello Sperone, gruppo Shimano Xtr (Cicli Cortina, via Majon 148, tel. 0436 867215). Hanno posato per noi Giorgia Apollonio e Hellen Broccolo, total look Patagonia (K2 Sport Cortina, via Cesare Battisti 2, tel. 0436 863706, via Cesare Battisti 32, tel. 0436 870126).
Per ridurre al massimo le emissioni di anidride carbonica, le nuove versioni DRIVe di C30, S40 e V50 sono state dotate della funzione Start&Stop, che consente al motore di spegnersi quando l’auto è ferma, quando si è al semaforo o bloccati in coda. Si tratta di una tecnologia che può ridurre i consumi di carburante e, pertanto, le emissioni di anidride carbonica, del 4-5% in condizioni di guida mista, raggiungendo nel traffico cittadino addirittura l’8%. Comfort e rapidità di avviamento: mentre l’auto è ferma ed il motore è spento, alcuni sistemi elettronici come l’aria condizionata entrano in standby al fine di risparmiare carburante. Comfort comunque assicurato dal sistema Start&Stop che vigila sulla temperatura all’interno dell’abitacolo. Le batterie si ricaricano utilizzando l’energia cinetica: è l’altranuova funzione nei modelli C30, S40 e V50 DRIVe 1.6D con Start&Stop, il cosiddetto sistema di carica rigenerativa. Si tratta di una funzione che, sfruttando l’energia cinetica della vettura, carica la batteria non appena il conducente rilascia l'acceleratore o frena mentre una marcia è inserita. Permette di raggiungere livelli di risparmio del carburante tra il 2 e il 3%.
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l'anniversario
ROSSO SCOIATTOLO di Marina Menardi
1° luglio 1939: un gruppo di giovani decide di affrontare le Dolomiti senza l’aiuto delle guide alpine. Nasce così una storia fatta di passione per la montagna e amicizia, tutta da rivivere con la rassegna estiva Cortina in Croda.
È
un rosso speciale, tutto cortinese, quello che colora il maglione che gli Scoiattoli, il famoso gruppo di alpinisti non professionisti della Regina delle Dolomiti, indossano da settanta anni. Con lo scoiattolo bianco seduto su un chiodo da roccia ricamato sul braccio sinistro. Vicino al cuore, dove battono la passione per la montagna e la voglia di affrontare le sfide. E c'è proprio una sfida all'inizio di questa storia, quella di dieci giovani dilettanti arrampicatori - Albino Alverà “Boni”,
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Silvio Alverà “Boricio”, Romano Apollonio “Nano”, Angelo Bernardi “Alo”, Ettore Costantini “Vecio”, Siro Dandrea “Cajuto”, Giuseppe Ghedina “Tomasc”, Luigi Ghedina “Bibi”, Bortolo Pompanin “Bortolin”, Mario Zardini “Zesta” - che, desiderosi di esplorare le vette di casa, si distaccarono dall'egemonia delle guide alpine. Così nacque la Società Scoiattolo, presto trasformata in Società rocciatori e sciatori gli Scoiattoli, per poi approdare al nome attuale. Una rottura che inaugurò una nuova
photos: Archivio Gruppo Scoiattoli
Rosso Scoiattolo (Red Squirrel)
I due Scoiattoli Lino Lacedelli e Luigi Ghedina "Bibi".
pagina di avventure e di conquiste, ormai entrate di diritto nella leggenda. I dieci ragazzi sono, infatti, progressivamente aumentati – oggi il gruppo conta oltre sessanta membri, tra cui anche cinque donne – e dalle montagne di casa si è andati ben oltre. Si pensi alla seconda cima del mondo, il K2, che lo Scoiattolo Lino Lacedelli ha conquistato il 31 luglio del 1954. Ma non è soltanto l'esplorazione delle vette a caratterizzare il gruppo: oltre alla promozione dell'alpinismo in tutte le sue forme, nel tempo le attività di volontariato nel soccorso alpino, l'arrampicata sportiva e l'organizzazione di manifestazioni legate alla montagna sono diventate parte integrante del curriculum degli Scoiattoli. Tante anime, un solo motto «uno per tutti e tutti per uno». Un'amicizia che dura da 70 anni e che la rassegna Cortina in Croda ricorda questa estate con tanti appuntamenti dedicati agli Scoiattoli di ieri e di oggi e ai loro amici. A inaugurare il calendario degli appuntamenti, il conferimento di un premio speciale ai fondatori Bortolo Pompanin “Bortolin” e Luigi Ghedina “Bibi”, seguito da altri eventi. Unico comune denomina-
tore: la montagna, in tutte le sue declinazioni. A partire dalla vetta come sfida da superare, idea cara agli Scoiattoli che, durante l'appuntamento No Barriers Dolomiti, hanno svelato una montagna che pochi conoscono. Ospite d'onore, l'ex pilota di Formula Uno Alex Zanardi, figura emblematica della sconfitta dei limiti. Serata clou sarà il 21 luglio presso l'Alexander Girardi Hall con Rosso Scoiattolo: una festa con tanto di candeline a illuminare una leggenda vivente, che vedrà la partecipazione straordinaria dello scrittore e alpinista Mauro Corona. In chiusura, Rosso Superlativo, un party rigorosamente verticale che si terrà il 1° agosto presso il Rifugio Scoiattoli alle 5 Torri, storica palestra del gruppo, con uno spettacolo imperdibile: gli Scoiattoli “in croda” sulle pareti illuminate. Ma gli Scoiattoli non si fermano qui. A settembre, infatti, partirà una spedizione di arrampicata su roccia alle Gole di Taghia, in Marocco. Il 20 ottobre una seconda spedizione si avventurerà, invece, sull’Ama Dablam, nella catena dell’Himalaya. A conferma che, nonostante i settant’anni di età, il gruppo gode ancora di ottima salute.
On 1st July 1939, a group of young people decided to tackle the Dolomites without the aid of mountain guides. This was to be the the start of a story of passion for the mountains and of comradeship, to be re-evoked with the summer event Cortina in Croda (Cortina on the Crag), which celebrates the 70th anniversary of the Scoiattoli (the Squirrels). The key evening will be that of the 21st July at the Alexander Girardi Hall with Rosso Scoiattolo: a party with lots of birthday candles to illuminate a living legend, and a special guest - the writer and mountaineer Mauro Corona. To close, Rosso Superlativo - a seriously vertical party - will be held on the 1st August at the Rifugio Scoiattoli, the historical meeting point of the group, with a show that can't be missed: the Scoiattoli on the crags of the illuminated walls of the 5 Torri.
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photo: Archivio Luigi Ghedina
IL GRUPPO CHE HA RISCRITTO LE REGOLE DELL'ALPINISMO MONDIALE RACCONTATO DAI PIONIERI BORTOLO POMPANIN “BORTOLIN” E LUIGI GHEDINA “BIBI”
di Andrea Gris
«Non avevamo niente: quando si arrampicava, l'attrezzatura più importante era il coraggio. Si mangiava pochissimo, ma avevamo un'amicizia straordinaria, ancora oggi ingrediente fondamentale per il nostro gruppo» così racconta la straordinaria storia degli Scoiattoli Bortolo Pompanin “Bortolin”. «Pensavamo solo a divertirci e a coltivare la nostra passione per la montagna. La nostra forza è sempre stata l'umiltà e la tecnica di salita che avevamo nel dna. Lo scoiattolo divenne il nostro simbolo dopo che lo vedemmo su un paio di sci di un turista straniero. Subito l'abbinammo al fatto che questo animale è agile e disinvolto come ci sentivamo noi: all'epoca, eravamo tutti giovanissimi, dai 15 ai 18 anni. Per questo, le guide non ci vedevano di buon occhio ma, allo stesso tempo, capivano che l'alpinismo stava cambiando». Pompanin è una persona dal grande cuore e, quando racconta le avventure del gruppo, si commuove ad ogni piccolo ricordo dei suoi amici che oggi non ci sono più. «Siamo rimasti in due, ma tutti gli Scoiattoli continueranno a vivere nella storia dell'alpinismo e nei nostri cuori. Si vivevano insieme tutte le emozioni, si condividevano i successi, e la montagna era il nostro regno: le nostre ascensioni erano sempre al limite. Come riporta il primo simbolo della Società Scoiattoli, il nostro slogan era “Uno per tutti, tutti per uno”. Per raggiungere certi traguardi in
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montagna, lo spirito di gruppo è fondamentale. Quante ne abbiamo combinate anche nei rifugi che, poco a poco, cominciarono a vederci come dei grandi alpinisti. E, soprattutto, come delle persone allegre: la chitarra non mancava mai e un buon bicchiere di vino non ci veniva mai negato dai gestori» spiega “Bortolin” che, alla tenera età di 87 anni, indossa ancora fiero e con una classe indiscussa il suo maglione rosso, confezionato agli inizi con della lana rubata dal materasso di casa. «Ora vi canto qualcosa e ci beviamo un bicchiere...». La voce è bella, la chitarra un pò scordata e la canzone allegra, ma dai suoi occhi la lacrima non si fa attendere troppo. La saggezza è cosa di pochi e, per chi ha amato la montagna, è soprattutto umiltà, una dote davvero speciale di questi sempre giovani alpinisti.
photo: Archivio Bortolo Pompanin
l'anniversario photo: Archivio Storico Foto Zardini
A sinistra, Luigi Ghedina "Bibi".
In alto, i due Scoiattoli in una foto d'epoca che li ritrae insieme. In basso, Bortolo Pompanin "Bortolin".
«L'amicizia veniva prima di tutto. Eravamo molto uniti e l’essere tali ci regalava un clima di fiducia capace di sdrammatizzare ogni cosa, anche la sfida che qualche volta si creava tra le varie cordate. I successi erano condivisi, la rivalità pulita e divertente: così il gruppo usciva vincente agli occhi del mondo intero. Sui giornali non mancava mai il riferimento agli Scoiattoli» sottolinea Luigi Ghedina “Bibi”, ricordato ancora oggi come uno dei più forti rocciatori al mondo e, per questo, selezionato con Guido Lorenzi e Lino Lacedelli per la storica spedizione sul K2 alla quale, per un infortunio, non potè partecipare. «Con Lino e Guido arrampicammo insieme moltissime vie, e aprimmo dei tracciati davvero difficili. Sono certo che, se fossimo andati tutti in spedizione, saremmo arrivati insieme in vetta» racconta
con un pò di rammarico il “Bibi”. Ghedina era il più giovane del gruppo, e fu lui a disegnare il primo Scoiattolo che divenne poi il simbolo degli uomini dal maglione rosso, lo stesso che i clienti delle guide ammiravano affascinati. «Noi arrampicavamo con impeto. Questo infastidiva le guide che temevano di fare brutta figura con i clienti. Ogni tanto da loro arrivavano dei consigli che però, a volte, si rivelavano notizie false. Anche noi, comunque, ci davamo da fare, magari togliendo qualche chiodo dalle vie normali per rifornire la nostra attrezzatura da poveri alpinisti». A proposito di chiodi, si racconta che “Bibi” non avesse molta voglia di piantarli nella roccia. «Ero il più leggero del gruppo, e quindi un chiodo piantato anche a metà reggeva il mio peso, non era così per gli altri. Volevo salire in fretta qualsiasi parete, non perdevo quindi troppo tempo: risparmiavo le forze per la salita. Certo, così di voli ne ho fatti parecchi e, quando altri alpinisti si trovavano in parete, riconoscevano subito i chiodi piantati da me, ai quali non si affidavano se non dopo essersi fatti il segno della croce». Sorride Luigi Ghedina a quei ricordi che rivivono nel suo volto di anziano fondatore, mentre ci saluta con quella grinta di chi ha sfidato la montagna con materiali poveri e inadatti. Vicino ai novanta anche lui, conserva intatta la stessa freschezza di quegli anni negli occhi.
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L’attimo di Stefano Zardini
La pelle della Croda del Beco
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hiaccio, tanto ghiaccio. Tanto da coprire le montagne per intero. Un calmo, candido, immobile mare di ghiaccio sopra tutto. E poi adagio il caldo, e l’acqua a correre in giù, scivolando sulla pelle di quelle rocce. Migliaia gli anni per scavarne i percorsi. La nostra mano su quei segni, un attimo, un tempo così breve, da non essere nemmeno calcolabile dalla infinita memoria della macchina del tempo.
The skin of the Croda del Beco
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ce, so much ice So much that it covers the mountains completely. A calm, white, still sea of ice covering everything. And then comes warmth, and the water runs downwards, gliding over the skin of those rocks. Thousands of years it has taken to sculpt these water courses. Our own hand on these traces is but an instant: a time so short that it is not even calculable by the infinite memory of the wheels of time.
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FATTI E PERSONE
BB, che folgorazione di Chiara Caliceti
Nel 2009, anno europeo della creatività e dell'innovazione, abbiamo pensato di dar voce all’italiano che più di ogni altro incarna questo concetto. un Creativo veramente a tutto tondo, capace di spaziare dall’editoria, alla pubblicità, alla fotografia, ai film e tv, appena sedicenne, sulla via che porta al Miramonti, Una visione indelebile nell’immaginario di Oliviero Toscani.
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on è riuscito a immortalarla, perché ai tempi - appena sedicenne - studiava e il suo futuro non era nemmeno una vaga idea. Ma quell’immagine di Brigitte Bardot fuori dall’Hotel Miramonti, in fuseaux di pelle e maglione nero a collo alto talmente attillato da non lasciar spazio alla fantasia su forme perfette – talmente perfette da far girare la testa a un ragazzino di appena 16 anni – è
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rimasta nel suo immaginario. Siamo oltre la metà degli anni Cinquanta, Oliviero Toscani era al Miramonti. «Il mio amichetto di scuola era figlio del manager di allora, ci diede una cameretta di quelle destinate ai camerieri da dividere in quattro». È l’unica immagine romantica che ci regala Oliviero Toscani in questa chiacchierata. Perché per il resto provoca, in perfetto stile Toscani, il creativo sovversivo. Il creativo
«La foto la fece mio padre ed io ero lì vicino totalmente incantato e incapace di credere ai miei occhi» dice Stefano Zardini, che ha ritrovato per noi lo scatto qui sopra nel suo immenso archivio.
© Rocco Toscani / La Sterpaia
© La Sterpaia 2009
Razza Umana/Italia, il progetto de La Sterpaia, bottega dell’arte della comunicazione diretta da Oliviero Toscani, in mostra a Suvereto fino al 31 dicembre 2009, presso Petra, cantina del gruppo Terra Moretti e a Civitanova Marche fino al 30 settembre, all’interno della rassegna Tuttoingioco.
provocatore che tutti amano per il suo saper trovare pensieri e parole sempre fuori dagli schemi. Una voce obbligatoriamente fuori dal coro. Altrimenti che divertimento ci sarebbe. Che dire? Anche a noi piace osare. «Le povere montagne che guardano Cortina dall’alto non provano lo stesso piacere di Cortina che guarda quell’arco montuoso unico al mondo». Deduzione: Cortina, architettonicamente, non gli piace. Anche se, a pensarci bene, non è che sia cambiata molto da quegli anni in cui la frequentava. Ma quando ci è stato l’ultima volta? «L’anno scorso. Mi piace sciare su quelle piste, la Stratofana a tutta birra come quelli della libera». Andrà pure a Megève, dove ha casa, ma, insomma, se capita un salto da queste parti lo fa anche volentieri, si potrebbe ipotizzare. Tra i progetti più recenti di Toscani, Razza Umana, una sorta di documentario per volti che descrive l’Italia di oggi e di chi la vive (www.razzaumana.it). Con i suoi ragazzi de La Sterpaia, la sua bottega dell'arte
della comunicazione moderna, una vera e propria factory, un laboratorio per giovani talenti, viaggia attraverso i paesi d’Italia per documentare le facce degli italiani e di chi risiede in Italia, tra differenze e somiglianze. Ma verrebbe a Cortina a Natale per immortalare i volti di Corso Italia? «Certo – dice – se il sindaco mi invita». Gli piace raccontare della sua esperienza a Salemi, dove Sgarbi è sindaco e lui assessore alla Creatività. «Ma lo faccio solo perché Sgarbi è Sgarbi – ci tiene subito a sottolineare – Un amico e un fuoriclasse. Non lo farei da nessun'altra parte. Né – sottolinea – nella Milano della Moratti, né nella Napoli della Iervolino». Come dire, ogni riferimento al suo manifesto creativo pubblicato sul sito de La Sterpaia (www.lasterpaia. it) è assolutamente voluto. «L’umanità – si legge - da sempre si divide in due specie: i creativi e i non-creativi. Il mondo, creato dai creativi, è oggi governato dai non-creativi, ai quali il rischio della creatività deve suonare come la sgradevole memoria di sconfitte o di deluse aspirazioni giovanili». L’età, un altro fattore determinante… La missione della sua non-scuola, interamente costruita sul metodo imperativo dell’imparare facendo, è di scovare giovani creativi in tutto il mondo. «Le scuole tendono ad appiattire, quello che facciamo a La Sterpaia è l’esatto opposto. Si parte dalla pratica, non dalla teoria» dice. «Quanti anni ha il sindaco di Cortina?» chiede in chiusura. Il 31 luglio ne farà 31, è stato eletto a 29, tra i più giovani sindaci in Italia. Silenzio dall’altra parte della cornetta. Come dire: l’età e l’energia potrebbero aprire degli scenari.
A hymn to creativity In 2009, the European year of creativity, we have thought of the Italian who more than any other epitomizes this magic word capable of evoking scenes, thoughts and words. His is an all-round creativity, ranging from publishing to advertising and from photography to films and television; thus it was that at the tender age of sixteen, he had a sudden vision on the road to Miramonti. Brigitte Bardot: an indelible vision in the imagination of Oliviero Toscani, who speaks about Cortina, about his project Razza Umana (the Human Race) - a sort of documentary of faces which describes Italy today and those who live there - and about La Sterpaia, his art shop of modern communication.
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FOCUS
ORA PADRI TOCCA (ANCHE) A VOI di Paolo Crepet
Dopo l'appuntamento della Scuola per Genitori, promosso lo scorso maggio dal Soroptimist di Cortina, il noto psichiatra torna per noi sul tema dell’educazione, tra urgenze e opportunità nella crescita dei figli.
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i educazione e di educare se ne parla poco, ma per l’umanità è la questione più importante. Compare carsicamente nei media, per lo più in relazione a gravi fatti di cronaca, tolta per un poco dal segreto delle case, dove presto ripiomba al ridursi dell’audience. Ma, in controtendenza rispetto a questo povero meccanismo mediatico, sono ormai in molti a non sentire il problema educativo come emergenza, bensì come compito fondamentale su cui confrontarsi non episodicamente e discutere insieme, con l’aiuto di specialisti affidabili. La ragione dell’intermittente e strumentale attenzione dei media nei confronti dell’educare sta nella coda di paglia non solo di chi dovrebbe tenere conti-
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nuamente il tema alla luce della coscienza collettiva – i giornalisti, appunto – ma anche di chi ha il compito di legiferare in questo complesso settore, ovvero i politici. Giornalisti e politici sono però troppo spesso uomini, e impegnatissimi nel lavoro: troppo spesso, quindi, seguono la crescita dei figli al telefono, e ciò rende quasi inconscio il loro rifiuto ad occuparsi di educazione al di fuori della cronaca e delle grandi emergenze sociali (diffusione di droghe e alcolismo, microcriminalità, pedofobia). La competenza richiede frequentazione diretta, analisi e sintesi continue. Ho potuto constatare che quando un padre, per lo più assente da casa per obblighi professionali, è costretto – magari anche
photo: Mario Dibona
da circostanze pesanti come un licenziamento – a farvi ritorno, spesso diventava un accurato conoscitore dei problemi legati alla quotidianità dei figli. Un tempo erano soprattutto le donne a intervenire ai miei incontri nelle province italiane. Oggi non è più così: un numero crescente di uomini, a volte costretti dalla crisi economica ma più spesso per la scoperta di una vocazione di padri, sono diventati attenti interlocutori ai dibattiti su temi educativi. A Vicenza, dove sei anni fa è nata la Scuola per Genitori di cui sono direttore scientifico e che oggi ha una trentina di sedi per un totale di circa 20.000 iscritti, il numero di padri ha quasi raggiunto quello delle madri. A significare che creare nella nostra comunità un’oc-
casione di crescita rispetto all’educare, risponde a un bisogno crescente e illumina/sostiene realtà strumentalmente più o meno ignorate dai media, ad esempio che gli uomini – soprattutto i padri più giovani – rappresentano uno dei cambiamenti più profondi in atto nella nostra cultura. Si tratta di un risultato insperato. Ai tempi di mio nonno, spingere una carrozzina con pupo la domenica mattina in un parco della città sarebbe stato disdicevole, oggi è frequentissimo vederli. Lo si vede anche in circostanze molto più tristi: le separazioni. Un tempo, gli uomini volevano discutere soltanto le questioni economiche, il “quanto” da dare a moglie e figli per liquidare la faccenda, ora, finalmente, i padri vogliono entrare nel
merito decisionale dell’educazione dei figli (a quale scuola iscriverli, quali vacanze e dove, cosa comprare e cosa no, valutazione delle amicizie e frequentazioni), fino ad arrivare alla richiesta del controverso istituto dell’affido condiviso. Si apre così una nuova sfida educativa, certamente più complessa e conflittuale di quella che ci ha accompagnato per secoli. Non saranno più solo le competenze e le culture femminili, ma anche quelle dei maschi neofiti che irromperanno come nuovi soggetti e pretenderanno di contare, contaminando un’autarchia femminile per troppo tempo trascinata. Di sicuro, tutti ne avranno beneficio, soprattutto i figli che si dovranno confrontare non più con figure paterne scialbe o assenti o evasive.
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photo: www.dgbandion.com
FOCUS
Education in the modern family The well known psychiatrist Paolo Crepet, in dealing with the subject of his children's development, underlines two of its aspects. The first is the need to consider education not as an urgent need, but rather as a fundamental aspect of society. The second is the new role that fathers play within the family, not as mere lookers-on but as active participants in bringing up their children. In the wake of this line of thought, the school Facciamo un nido (Let's make a crèche) of Cortina d'Ampezzo, based on the Montessori method, places the child himself at the centre of the educative process, respecting his needs and inclinations. www.montessoricortina.dolomiti.org
l'educazione secondo FACCIAMO UN NIDO Fu una proposta educativa che sfidò il tempo, quella di Maria Montessori. Oggi, il metodo ispirato alle teorie della nota pedagoga si rivela in tutta la sua attualità, ribadendone il carattere rivoluzionario. «Il bambino è una persona e, in quanto tale, va rispettato. Bisogna farlo vivere in un ambiente a sua misura. È poi importante capire cosa i suoi sensi sono aperti a ricevere e seguire le sue inclinazioni». Amina Malagò, consigliere dell’associazione Facciamo un nido di Cortina, racconta con passione gli inizi della scuola che, ben dodici anni fa, propose nella conca un’educazione diversa, totalmente imperniata sull’insegnamento della
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Montessori. Gestita da 11 genitori a titolo di volontariato, la scuola conta oggi 85 bambini con un’età che va da 1 a 11 anni. Numeri che la dicono lunga sul successo ottenuto da questo metodo che, inizialmente oggetto di pregiudizi, ha forse ottenuto il risultato più importante: «i nostri bambini non sono stanchi della scuola». Come ci spiega Amina che, insieme a Marco Ghedina (presidente), Fabrizia Maioni (vicepresidente), Enrica Nannini (tesoriera) e Laura Boaretto (segretaria), ogni giorno ascoltano quella che, secondo Maria Montessori, è l'esigenza del bambino: «aiutami a fare da solo». www.montessoricortina.dolomiti.org
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(BLOCK) notes
il futuro della musica è qui di Luigi Abbate
Novità della terza edizione del Festival Dino Ciani è l’Accademia dedicata ai giovani musicisti. Il coronamento di un sogno e un grande obiettivo, come spiega il direttore artistico Jeffrey Swann. In alto, Jeffrey Swann, direttore artistico del Festival e Accademia Dino Ciani. At the top of the page, Jeffrey Swann, artistic director of the Festival e Accademia Dino Ciani.
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resente, passato e futuro del Festival cortinese, raccontati da un protagonista d’eccezione, il maestro Jeffrey Swann, direttore artistico del Festival e Accademia Dino Ciani e vincitore, nel 1975, della prima edizione del Premio Ciani al Teatro alla Scala di Milano. Partiamo dai giovani, Maestro. Quest’anno avete dedicato loro tante energie... L’emozione che i giovani mettono nella musica è per noi fondamentale. Noi dobbiamo aiutarli nella loro carriera, mettendone in luce le qualità. E spesso i risultati hanno qualcosa di assolutamente speciale. L'anno scorso molti interpreti hanno suonato con sorprendente successo in un clima di autenticità e freschezza.
Ed è per questo che, quest’anno, proseguiamo in questo percorso, istituendo delle masterclass per giovani pianisti all’interno della manifestazione. L’aspetto umano nella crescita musicale è importante. In pochi giorni di masterclass non si cambia la tecnica di un pianista. Credo al contrario che la chiave del successo di queste iniziative stia proprio nello stimolare grandi artisti e giovani a condividere l’esperienza esecutiva. Quest'anno non mancheranno in cartellone questi intrecci. Penso ai giovani cantanti dell'Accademia del Teatro alla Scala, a Grigory Sokolov, al concerto Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Caldi con Siirala e le giovani Catrani e Armellini, a Bashmet con i Solisti di Mosca.
Nella pagina a fianco, il principe russo della viola Yuri Bashmet, che si esibirà nel concerto di chiusura del Festival insieme ai Solisti di Mosca. On the facing page, the Russian prince of the viola Yuri Bashmet, who will be playing at the closing concert of the Festival together with the Moscow Soloists.
IL PROGRAMMA IN PILLOLE Tra le presenze eccellenti Grigory Sokolov e Yuri Bashmet L'edizione 2009 del Festival e Accademia Dino Ciani sarà inaugurata da un concerto dei cantanti lirici dell'Accademia del Teatro alla Scala: un soprano (Aurora Tirotta), un tenore (Leonardo Cortellazzi), un baritono (Christian Senn), accompagnati da un pianista (Nelson Calzi) saranno i primi a salire sul palco dell'Alexander Girardi Hall di Cortina per un fior da fiore di arie ed ensemble da Mozart, Rossini, Donizetti, Massenet e Puccini (sabato 25 luglio). Il Festival lega così, ancora una volta, il nome di Ciani a quello di una delle più prestigiose istituzioni musicali del mondo: il Teatro alla Scala. Grigory Sokolov viene considerato uno dei più grandi pianisti viventi per merito della profondità del suo pensiero musicale, originalità interpretativa e totale dominio tecnico. Si esibirà mercoledì 29 luglio in un programma Beethoven e Schubert. Sarà Mozart, invece, il grande protagonista del concerto di venerdì 31 luglio dell'Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Massimiliano Caldi, e tre importanti solisti: Antti Siirala (pianoforte), Laura Catrani (soprano), Leonora Armellini (pianoforte). Chiuderanno la serie di appuntamenti all'Alexander Girardi Hall i Solisti di Mosca e Yuri Bashmet (direzione e viola solista), quest'ultimo definito dal Times «uno dei massimi musicisti viventi» per un'esibizione che già si preannuncia imperdibile. Dal 25 luglio all'8 agosto. Tutti i concerti avranno inizio alle ore 21.00. www.festivaldinociani.com
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(BLOCK) NOTES Il soprano solista Laura Catrani, che verrà diretta da Massimiliano Caldi nel concerto dedicato a Mozart. The solo soprano Laura Catrani, who will be conducted by Massimiliano Caldi at the concert dedicated to Mozart.
Un progetto che porta avanti la missione di Dino Ciani… Da qui in effetti è nata l’idea di questo speciale festival d’alta quota. È stato proprio dopo il successo del concerto-evento nel dicembre 2006 per l’inaugurazione dell'Alexander Girardi Hall a Cortina, luogo che Dino ha amato moltissimo, che il nostro desiderio ha preso compiutamente corpo. In quel preciso istante, abbiamo pensato a un’edizione numero zero, con due concerti e nomi prestigiosi. C’era bisogno di recuperare quell’intensità che il concorso istituito subito dopo la scomparsa di Dino aveva pian piano perduto. Così io ho accolto con gioia l’invito a ricoprire l’incarico di direttore artistico di questo festival rinnovato. Come compensare la vocazione di un festival basato sulla cultura dell’insegnamento con le leggi del mercato? Istituzioni
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The future of music
e sponsor che credano nell’iniziativa sono indispensabili. Bisogna poi confidare nella generosità dei privati, gli Amici del Festival, che desiderano manifestare un senso di appartenenza al progetto. È necessario, inoltre, trovare un pubblico che si affezioni all’evento e magari riuscire a coniugare la musica ad altre espressioni culturali, come le arti figurative o la letteratura. Quale l’eredità di Dino Ciani? Una delle sue grandi qualità risiedeva nel non esser mai stato un pianista “di mestiere”. Dino amava la pienezza della musica e della vita, amava l’opera lirica, la gente, la montagna; era, insomma, un artista a tutto tondo e, per questo, forse lontano da certa scuola troppo “accademica”. Dino ha lasciato un’impronta di gioia. La sua era una voce differente, e continua ad esserlo ancora oggi, anche se ci ha lasciati.
The present, past and future of the Festival of Cortina, is recounted by maestro Jeffrey Swann, the current artistic director of the Festival e Accademia Dino Ciani and winner in 1975 of the first edition of the Premio Ciani (Ciani Prize) at the Teatro alla Scala of Milan. The idea for the Festival arose from a concert-event in December 2006 for the inauguration of the Alexander Girardi Hall at Cortina, a place that Dino Ciani loved very much. The presence of young people is a constant of the Festival Ciani: their energy is fundamental and for this reason they must be helped in their careers by highlighting their qualities. And often the results are something quite special. Last year, many musicians played with surprising success in a climate of authenticity and freshness. It is for this reason that master classes for young pianists will be organised on the occasion of the event. Of course, although the technique of the pianists cannot be changed in a few days, the sharing with great artists of a unique performing experience will be extremely useful for their development. Certainly they will share in the great inheritance of Dino Ciani, who was an artist in all senses and who for this reason kept his distance from certain schools that were too “academic”. This is why we should seek out institutions and sponsors that believe in this initiative, counting on the generosity of the private organisation Amici del Festival (the Friends of the festival) who wish to show their willingness to be part of the project. From 25th July to 8th August. www.festivaldinociani.com
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a tu per tu
L'uomo che fa sognare le donne
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GRANDE MUSICA DEGLI STADIO AlLO STADIO. UN GIOCO DI PAROLE – EVIDENTEMENTE CERCATO – PER SOtTOLINEARE UNA BELLA NOVITà DELl’ESTATE: LA PRIMA VOLTA DI GAETANO CURrERI E DELLA STORICA BAND BOLOGNESE A CORTINA. CON UN GRANDE CONCERTO ALl’OLIMPICO. di Alessandra Segafreddo
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icono che la prima volta non si scordi mai. Di sicuro il concerto degli Stadio nella conca ampezzana non farà eccezione. Sarà lo Stadio Olimpico del Ghiaccio ad ospitare il 21 agosto le ballate della famosa rock band italiana, composta da Gaetano Curreri (voce e tastiere), Giovanni Pezzoli (batteria), Andrea Fornili (chitarre) e Roberto Drovandi (basso). Una tappa del “never ending” che vede il complesso in giro per l’Italia già da marzo. Abbiamo incontrato Gaetano Curreri, un autentico poeta della musica, colui che ha composto la parte musicale di quasi tutto il repertorio per il quale, nel corso del tempo, si sono alternati anche importanti autori (su tutti Saverio Grandi). È la prima volta per gli Stadio a Cortina d'Ampezzo. Che emozione prova al pensiero di suonare nella Regina delle Dolomiti? «Cortina d'Ampezzo è un gioiello e personalmente sono davvero molto lusingato di suonare in un posto così prestigioso. È un luogo ameno che non può mancare nell’attività live di un artista. Cortina offre un paesaggio da sogno e il fatto che sia adagiata in una vasta conca di rigogliosa flora e circondata da prati e boschi che si estendono fino alle pendici di monti stupendi la impreziosisce ancora di più. Che dire, davvero senza parole». Conosce già la località o è anche la prima volta che viene a Cortina? «Non ho mai avuto il piacere di soggiornare in questa località. Non vedo l’ora di visitarla. Mi incuriosisce questo territorio di cui in tanti mi hanno parlato. Mi affascinano la storia, i panorami mozzafiato, l'atmosfera che si respira. E sono molto curioso di provare i ristoranti di cui mi è giunta la
fama. Mi piacerebbe fare il turista e trovare il tempo anche per passeggiate nel centro del paese, coglierne le bellezze e fare shopping nei suoi rinomati negozi» Quale messaggio vorrebbe partisse da Cortina D'Ampezzo trasportato attraverso la sua musica? «Il nostro ultimo lavoro Diluvio Universale, e in generale ogni concerto degli Stadio, lanciano un messaggio inconfondibile che parla agli innamorati, ai loro drammi, alle loro speranze, ai loro dubbi. Gli Stadio rifuggono l'impegno politico e sociale e puntano a far sognare più le donne che gli uomini. Penso che le donne siano una finestra sul mondo: attraverso i loro gesti, il loro modo di raccontare le cose, di capire, di reagire, si può raccontare la realtà. Io credo che questa sia la caratteristica che unisce tutte le canzoni degli Stadio». L’emozione all'Olimpico di Cortina che, per la prima volta, vestirà i panni di un’arena musicale sarà quindi assicurata per tutti coloro che vorranno passare la serata a ritmo di Stadio. «Ai fan di Cortina – dichiara Curreri – un affettuoso e sincero invito a raggiungerci e a seguire il concerto del 21 agosto allo Stadio Olimpico del Ghiaccio. I nostri fan sono davvero degli amici-amici. Alcuni li conosciamo personalmente, sappiamo quali sono tutte le loro paranoie o le loro fisse. Ci prendiamo in giro a vicenda ormai. Il mio fan club poi è l’esempio calzante: è un catalizzatore in grado di tenere unito il nostri nuovi e storici estimatori e di farci avere sempre il calore di cui abbiamo bisogno anche nei momenti più duri». Il tempo stringe, per Gaetano è ora di tornare a provare. L'appuntamento è per una prima volta memorabile.
A date with Stadio The musical group Stadio, consisting of Gaetano Curreri (voice and keyboard), Giovanni Pezzoli (drums), Andrea Fornili (guitars) and Roberto Drovandi (bass), will play for the first time at Cortina d'Ampezzo at the Stadio Olimpico del Ghiaccio (Olympic Ice Stadium) on 21st August. We met Gaetano Curreri, who is looking forward to visiting the Ampezzo Valley, to enjoy its beautiful scenery, to stroll through the streets of the town centre and to try out the noted restaurants of the area. Through their music, Stadio will send out a message to those in love, speaking of their hopes and their dramas. They will make their public dream, especially those of the fairer sex, since, as Gaetano told us, «observing women is like having a window on the world: through their gestures, their way of telling things, of understanding, of reacting, reality can be narrated».
UNO STADIO (RI)NUOVO DI ZECCA Costruito per ospitare le discipline sportive del ghiaccio, hockey e pattinaggio, delle VII Olimpiadi Invernali del 1956, lo Stadio di Cortina è stato inaugurato il 26 ottobre 1955. Dopo l’intervento del 2003, che lo ha “coperto”, dal luglio del 2007 è ripreso il lungo processo di restauro dell’impianto. Un lavoro che ha voluto preservare tutta la struttura originaria e storica, divenuta ormai un monumento e il simbolo di Cortina. Oggi, grazie ad una capienza di 2.500 posti seduti, lo Stadio può ospitare, oltre le partite della squadra di hockey (Cortina è in serie A), anche grandi eventi e concerti.
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CORTINA E CONTORNI
UN PERCORSO TRA LO STORICO E IL DI-ViNO di Maria Grazia Marchetti Lungarotti
Nell’estate che ospita VinoVip, ripercorriamo la storia del nettare degli dei che - come ci racconta una grande esperta - affonda le radici nella notte dei tempi.
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n un presente che vede la Georgia come soggetto ricorrente, avvolto in un fosco alone bellico, ricordarla inserita nel rifugio pontico e pensarla all’origine della viticoltura, per essersi ivi salvata la vitis silvestris, stimola evasioni in un passato remoto. Sollecitazioni che, sul filo delle ricerche archeologiche, conducono alla presenza del vino nelle civiltà palaziali mesopotamiche e ricordano come da quelle lontananze giunse ai Greci l’enigmatico Dionysos: luoghi e miti che prendono consistenza davanti alle superbe coppe auree venute alla luce, testimonianza della solennità riservata al bere dal potere pubblico e religioso del tempo. L’archeobotanica d’altronde, da sempre attenta agli acini rivelatori della domesticazione della pianta, attesta ormai la contemporaneità tra area
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anatolica e palestinese. Estesa a gran parte di quella che fu la Mezzaluna fertile, la ricerca archeologica conferma il rilievo avuto dalla vite e dal vino nel cammino dell’uomo, evidenziandone i risvolti sociali, religiosi ed economici. Tra il II e il III secolo d.C., il profilarsi della crisi economica segna il definitivo declino della villa romana d’età schiavistica, nella cui struttura la viticoltura rivestiva un ruolo primario. La trattatistica tramanda insegnamenti ma prendono sempre più piede i vigneti d’oltralpe e la caduta del primato locale è irreversibile. Nell’avanzare dei secoli l’imperativo islamico bandisce il vino dalle tavole, ma l’agape cristiana ne conserva conoscenza e uso, rivestendo la pianta e il suo frutto, grazie alla pluralità di valenze simboliche
che questi posseggono, di significati salvifici e cristologici. In Italia, in un’economia agricola tornata ad essere di scambi, una modesta viticoltura trova rifugio intra ed extra moenia, grazie al credo nel potere energetico della bevanda e all’antico uso medicamentoso. Altra viticoltura sapiente avrà fortuna nei grandi monasteri dove il vino svolgerà compiti liturgici, farmaceutici e alimentari. Sopravvissuta alla frantumazione dell’unità vitivinicola mediterranea imposta dall’Islam, la viticoltura riprende dinamismo grazie sopratutto alla normazione comunale. Tra sacro e profano, si giunge al Rinascimento; sulla scia dei classici che la stampa sempre più diffonde, si afferma una trattatistica che rivolge continua attenzione alla coltivazione della pianta, alla vinificazione e
alle suggestioni alchemiche in voga nel secolo, ma che tende, soprattutto, alla ricerca scientifica. L’interesse dei filosofi alchemici è rivolto per lo più al fenomeno della fermentazione, da sempre oggetto di suggestioni e prima fase nell’iter della vagheggiata trasmutazione. In ambiente fiorentino, tra il XVI e il XVII secolo, sul vino si concentra l’attenzione di Galileo, che vi vede la luce del sole congiunta all’umidità dell’uva. L’acino è considerato allora riserva di energia solare e la luce è fondamentale catalizzatore del processo combinatorio, principio della nuova meccanica ottica e delle leggi sulla rifrazione. All’antica cosmogonia agraria, che vedeva nella luna il continuo condizionamento vitivinicolo, si sostituisce il pensiero che riconosce il sole come principale protagonista.
Il cammino delle scienze esatte prosegue contemporaneamente al delinearsi, nella fascia centrale dell’Italia, del paesaggio agricolo sempre più caratterizzato dall’alberata. Nel XIX secolo le sperimentazioni toscane e le mostre internazionali aprono spiragli che, per condizioni sociali, economiche e politiche, restano sconosciuti alla maggior parte delle regioni italiane. Occorreranno altri decenni che vedranno il vino come commilitone in guerra e animatore di aggregazioni sociali in pace, fino a quando, la cosiddetta rivoluzione enologica allineerà l’Italia a quanti ebbero politiche economiche più fortunate. Soggetti di alto rilievo se attentamente studiati, la vite e il vino meritano musei, veri, che informino il pubblico sul passato aprendo al futuro.
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cortina e contorni
Wine in the history of man
WINE-TASTING DELLE AQUILE Torna VinoVip Cortina, l'appuntamento biennale dedicato all'eccellenza del vino made in Italy che, come da tradizione, avrà il suo momento clou nell'attesissima degustazione al Rifugio Faloria. Insomma, una vera e propria full immersion di 30 ore nel gotha dell'enologia che conferma la settima edizione di VinoVip come summit del vino italiano di pregio. L'ormai collaudato programma della manifestazione si apre giovedì 3 settembre all’Hotel Miramonti, quartier generale di VinoVip Cortina,
con un convegno/talk-show sui temi del mercato internazionale, per culminare venerdì 4 settembre con un viaggio mozzafiato su un vertiginoso tratto di funivia per incontrare al Rifugio Faloria i 55 produttori che personalmente presentano ai visitatori i cinque loro vini più rappresentativi, compresa una novità riservata a VinoVip Cortina: il wine-tasting delle aquile per l'appunto. La due-giorni prevede dibattiti, convegni e seminari di degustazione con prestigiosi produttori, esperti e opinion-leader.
VINOVIP CORTINA IS BACK The 3rd and 4th September mark the return of the summit meeting of fine Italian wines, which is held every two years at Cortina; there will be debates, conferences and wine-tasting sessions. The tried and tested programme for the event starts on Thursday 3rd September, with a conference
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on the themes of the international wine market, ending on Friday 4th September with a breathtaking excursion up a dizzying stretch of cable car to the Faloria Refuge, to sample the wines of 55 producers: wine-tasting delle aquile (wine-tasting among the eagles), to be exact.
In the summer in which Cortina is hosting VinoVip, a biennial event including the best of the Italian wine production, together with a great expert we retrace the history of the nectar of the gods in a fascinating pathway whose roots go back to the dawn of time: every civilisation, every empire, all the vicissitudes of politics and power have had their own history of wine, more or less linked to the events themselves which has shaped the course of history. Moreover, archaeological research has confirmed the importance played by vine and by wine in the journey of man, highlighting the social, religious and economic implications. We need only think of the ancient Greeks when the public and religious authorities of the time conferred solemnity at the moment of drinking. Or of the interest in fermentation by the alchemist philosophers in Renaissance times. For this reason, vine and wine are subjects of great importance which, in order to be studied in depth, should be included in museums which inform the public about the past while opening up to the future.
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VISIONI
E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE di Alessandra Iozzia
Nel 1609 Galileo Galilei ha aperto all'uomo le porte dell'universo. Quattrocento anni dopo, l'ASsociazione Astronomica Cortina ricorda l'inizio della grande avventura con mostre, conferenze, osservazioni e cene sotto le stelle.
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photo: Giuseppe Menardi
From Earth to Sky
«Misura ciò che è misurabile e rendi misurabile ciò che non è misurabile» — Galileo Galilei
photo: Giuseppe Menardi
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gni sera, dopo il tramonto, si apre il sipario su uno spettacolo fantastico: il cielo stellato. Un mondo, anzi un universo di pianeti, stelle e nebulose, diretti con sapiente magia da una regia misteriosa. In un tempo lontano gli uomini attribuivano alle stelle la capacità d’influenzare il destino di ciascuno. Con il passare dei secoli, ciò che è rimasto immutato è l’emozione di fronte a questa immensità, oltre all'eterna curiosità di scoprire cosa ci sia lassù. E, se oggi abbiamo la possibilità di ammirare le stelle più da vicino e saperne di più, è merito di Galileo Galilei che, per primo, quattrocento anni fa, puntò in cielo un telescopio. In occasione di questo importante anniversario, l’Unesco ha proclamato il 2009 Anno Internazionale dell’Astronomia. E la conca ampezzana gli fa eco, presentando Dalla Terra al Cielo, il festival organizzato dall’Associazione Astronomica Cortina e dal Museo dell'Occhiale di Pieve di Cadore (www.dallaterraalcielo.it). Un'occasione imperdibile per esperti o semplici appassionati, grazie a un ricco programma con appuntamenti rivolti a tutti coloro che vorranno avvicinarsi al mondo della volta celeste. I più curiosi potranno andare a cac-
cia di galassie, pianeti e costellazioni con la guida di esperti nelle serate dedicate alle osservazioni che si svolgeranno nell’Osservatorio Astronomico del Col Druscié. I più golosi potranno seguire l’orbita di un pianeta e l’ordine delle costellazioni con telescopi e cannocchiali negli appuntamenti “eno-astronomici” A cena sotto le stelle che, nomen omen, conciliano il sapore dei piatti tipici della cucina di montagna con lo starwatching. Spettacoli da ammirare con il naso all’insù nella splendida cornice delle Dolomiti che, oltre ad offrire un paesaggio di rara bellezza, costituisce un eccezionale punto d’osservazione per la limpidezza del cielo e il minimo inquinamento luminoso. Stelle e Dolomiti sono dunque un connubio unico, da scoprire nelle suggestive immagini esposte nella mostra Stars & Mountains ospitata dal Comune Vecchio di Cortina. E ancora tante altre iniziative, tra cui conferenze, corsi di astronomia e spettacoli dedicati ai misteri dell'Universo. Punto di riferimento dell’intera manifestazione sarà l'Osservatorio Astronomico del Col Druscié – vera e propria punta di eccellenza della Regina delle Dolomiti – noto per aver scoperto una trentina di supernovae e un pianetino battezzato Cortina d'Ampezzo.
Four hundred years ago, Galileo pointed the first telescope at the skies. On the occasion of this important anniversary, UNESCO has proclaimed 2009 the International Year of Astronomy. Cortina is celebrating too, by presenting Dalla Terra al Cielo (From Earth to Sky), the festival organised by the Associazione Astronomica (Astronomical Association) of Cortina. The programme for the occasion includes events designed for all those who wish to acquaint themselves with the world of the stars. From the 11th July 2009 to the 5th January 2010, there will be astronomical observations guided by experts, dinners under the starry sky, and exhibitions of antique telescopes and of images of the Dolomites under the starlit sky. There will also be conferences, courses of astronomy and shows dedicated to the magical world of the heavenly vault. The reference point for the entire festival will be the Col Druscié Astronomical Observatory, famous for having discovered around thirty supernovae and a small planet baptised Cortina d'Ampezzo. www.dallaterraalcielo.it
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DENTRO UN ROMANZO SENZA FINE Testo e servizio fotografico di Stefano Zardini
LA MAGIA DI UN’ISTITUZIONE CHE DA OLTRE 1.000 ANNI REGOLA LA VITA DI QUELLO CHE MONTANELLI DEFINÌ “DOLOMITICO CANTUCCIO”, RACCONTATA IN PRESA DIRETTA. CON L’AVVINCENTE CRONACA DI UNO STRANO INCARICO, DI UN VITELLO TROPPO SPERICOLATO e di tremolanti grafie. 93
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A fianco, una copia del libro degli Statuti di Cadore, risalente al XVII secolo, una sorta di "Costituzione" e "codice civile e penale" che era alla base della convivenza già dal 1338. At the side, a copy of the book of the Statutes of Cadore, dating back to the XVII century, a sort of "Constitution" and "civic and penal code" that were the foundation of communal life from 1338 onwards.
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ra un giorno di novembre quando un amico mi fermò in piazza per annunciarmi che il mio nominativo era stato inserito nella lista dei potenziali membri del consiglio della Regola Alta di Larieto. Le votazioni si sarebbero svolte di lì a poco, ed io ero solo vagamente conscio di cosa si trattasse, certo che non sarei stato scelto, date le mie lunghe permanenze fuori Cortina, a partire dagli studi giovanili a Milano. Nonostante non rappresentassi il modello di ampezzano, fui invece eletto, con più voti di quanto mi sarei mai aspettato. Alla prima riunione nell'austera Casa delle Regole mi presentai puntuale e fu solo allora, chiacchierando in attesa dell’inizio delle discussioni, che venni a conoscenza della durata della carica di consigliere: non uno, nemmeno 3, ma ben 12 anni! E come se ciò non bastasse, nel corso di questo periodo avrei dovuto coprire per un anno intero rispettivamente la carica di Secondo Scenico, di Marigo e quindi quella di Pri-
Tra le caratteristiche che rendono unica e speciale questa valle d’Ampezzo, la memoria, le usanze che ricoprono un ruolo fondamentale. Fanno parte del dna di chi lo abita. Come? Basta leggere l’orgoglio delle parole di un fotografo noto nel mondo per i suoi reportage come Stefano Zardini che – ampezzano certamente atipico – ricorda il suo essere stato Marigo come una delle esperienze più entusiasmanti della vita. mo Scenico. Conoscevo il termine Marigo, mentre di Scenico era la prima volta che sentivo parlare. Figure misteriose quanto antiche. Misteriose fino a quando non ti capita di doverle ricoprire. C’è, infatti, una
specie di velata soddisfazione nei consiglieri più esperti quando l’incarico viene affidato ad un regoliere che, come me, pur orgoglioso della propria ampezzanità, non ha frequentato molto l’ambiente operativo del bosco, delle greggi, delle mucche, perché di questo, in effetti, si tratta; e di questi argomenti ne sa come della interpretazione dei caratteri cuneiformi. L’unico modo per uscirne vivo era quello di rimboccarsi le maniche, e questa fu la mia decisione. Arrivò il giorno da Secondo Scenico, cioè l’aiutante del Marigo e l’anno successivo quello da Marigo, ovvero il presidente ed esecutore operativo di qualsiasi decisione del consiglio della Regola Alta di Larieto, fondata ufficialmente attorno al 1200, ma già operativa nell’VIII secolo. La cosa mi appassionò da subito, e mentre mi occupavo di trovare 125 mucche tra i contadini della Val Badia e Pusteria da portare assieme a quelle di Cortina su nei pascoli di montagna, iniziai
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a leggere i vecchi verbali delle riunioni. Intercalavo quelle letture, scritte rigorosamente a mano, ai manuali di software per l’utilizzo del mio nuovo computer. Ere geologiche di distanza. E più perdevo interesse per il mio Macintosh, più restavo incantato da quei quaderni e dalle grafie un po’ tremolanti ed incerte. Tutt’altro che incerte erano invece le decisioni e le motivazioni che le sostenevano. Una pacatezza ed una serena logica, quella sicurezza di chi sa di operare nel giusto, in periodi nei quali il superfluo era un termine sconosciuto, e la vita doveva scorrere su binari che poco concedevano allo svago. Il confronto era naturale, dal ritmo delle stagioni a condizionare ogni attività, al ritmo infernale di oggi, costellato da novità continue che nemmeno si sedimentano perché già superate. Decisioni veloci e repentine prese all’istante, paragonate a iniziative consapevoli e misurate, spesso più logiche e giuste. Affascinante trovavo anche l’alternarsi delle calligrafie, diverse per ogni anno, per ogni Marigo, per ogni personalità. Larghe, ad inchiostro nero, con qualche cancellatura per mascherare l’errore di grammatica, destinate ad entrare giù nel cuore, a scoprire le tue origini, ad esplorare le condizioni di vita dei tuoi bisnonni, trisavoli e ancora più giù, nomi rimasti e scomparsi e
ripetuti. Storie di vita tutte vissute entro i limiti del comune senso del diritto, delle necessità soddisfatte nel rispetto degli altri. Iniziai a sentirmi caricato di una responsabilità diversa da quella delle sole mucche da portare lassù; c’era molto di più, era come diventare protagonisti di un romanzo appassionante. Il concetto di Regola piano piano sembrava uscire per me dalla nebbia e divenire sempre più chiaro, più definito, più penetrante. Capii che l’incarico non si limitava a portare a termine nel migliore dei modi il proprio anno di attività, ma implicava diventare il pur temporaneo erede di una continuità importante, di quel rigore che per secoli aveva mantenuto immutato nei concetti fondatori il senso di garanzia di un patrimonio che sarebbe dovuto durare per secoli ancora; e che erano questi, nel loro spirito, nel loro equilibrio, la garanzia a chi sarebbe arrivato dopo. L’anno da Primo Scenico, praticamente il consigliere del nuovo Marigo, fu una passeggiata, e così anche i problemi delle mucche da trovare in Badia, Pusteria. Ricordo, una mattina alle 5 e 10 una telefonata mi svegliò di soprassalto. Due capi di bestiame erano caduti da un dirupo, ed un vitello si era ferito scivolando in un ripido canalone e non riusciva a risalire. Ero stanco, di rientro da Vienna la stessa notte e le emozioni dei nuovi musei di arte contemporanea svanirono in un baleno. Con l’aiuto di altri volenterosi, il vitello fu recuperato a fatica. Quel gesto, che una volta mi sarebbe apparso di poco conto, acquistava un’importanza diversa, anche un solo capo di bestiame un paio di secoli fa avrebbe potuto cambiare le sorti di una famiglia. Molte cose cambiarono da quella esperienza, e la parola Marigo spesso mi ritorna in mente quando in questa Cortina così diversa mi trovo ad ascoltare storie di ordinarie manie, di politiche contorte lontane anni luce da quelle righe scritte con l’inchiostro ed il pennino un po’ tremolante.
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Scrisse Indro Montanelli nella presentazione del libro Storia di Cortina d’Ampezzo di Giuseppe Richebuono (Mursia, 1974): «Ampezzano di complemento, io sento benissimo che non riuscirò mai a diventare effettivo proprio perché mi manca questo ancestrale collaudo. Per farmelo da solo mi occorrerebbero dei secoli, e temo che il buon Dio non me li metta a disposizione. Devo quindi contentarmi di essere per gli ampezzani “un buon foresto” quale spero ch’essi mi considerino. Ma ciò non toglie ch’io senta la loro storia come quella della mia gente e sia grato a chi mi ha dato modo di portare un contributo, anche se modesto, anche se minimo, a questa sua diligente e rigorosa ricostruzione».
In a novel without end The Ampezzo Valley photographer Stefano Zardini recounts the magic of an institution that for over 1000 years has regulated life at Cortina. On being elected a member of the council of the Regola Alta di Larieto, he discovered that the duration of the office was 12 years, during which he would have to cover the respective roles for an entire year of Secondo Scenico, Marigo and Primo Scenico - figures as mysterious as they are ancient.The only way of coming out of it alive was to get on with the task. The affair so impassioned Zardini right from the start that, while occupied with the task of finding 125 cows from the farms of the Badia and Pusteria valleys to lead together with those of Cortina to pasture on the mountainside, he began to read the old minutes of the meetings. He interspersed these carefully hand written readings with the user manual for his new computer – two eras separated by geological distances. And the more he lost interest in his computer, the more enchanted he became with those notebooks with their somewhat shaky handwritings that were, however, sustained by the calm of the writer, sure of the fairness of his deeds, at times when superfluity was an unknown term and when life had to run along tracks that left little room for leisure. It was natural to compare those times when the rhythm of the seasons regulated every activity to the infernal pace of life today, with its endless novelties that are outdated before they even have a chance to take root.
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CORTINA è FACECOOL di Andrea Gris
CLIKKARE PER CREDERE. E PER CONNETTERCI A GUGLIELMO MARCONI DI CUI QUEST’ANNO RICORRONO LE CELEBRAZIONI DEL CENTENARIO, ALLA RADIO CHE CI PORTA IN STREAMING NEL MONDO, ALLE ULTIME NOVITà PER CIBERNAUTI. CRONACA DI UN RACcONTO TECNOMONTANO.
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l titolo potrebbe sembrare un nuovo logo o slogan, e addirittura un neologismo in tempi dove la parola “face”, dall'inglese “faccia”, è diventata sinonimo di comunicazione, forse un po’ porta a porta o click dopo click, e quindi riservata a un gruppo più o meno ristretto di amici degli amici. Ma non cadiamo in tentazione di spiegare subito il titolo di questo “pezzo” come l'editore mi disse quando, alcune settimane fa, mi chiese di scrivere appunto un articolo sul mondo di Internet e tutti i suoi derivati. Per intenderci, come Cortina d'Ampezzo è vista sui social network o per fare degli esempi “clikkando” su Google. Mi sono preoccupato, perchè il mio rapporto con la tecnologia non è dei migliori, ma poi, quando ancora l'editore
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mi ha parlato di Guglielmo Marconi, non ho esitato ad accettare il piacevole incarico. Il mio amore per la radio ha acceso la mia passione nascosta per lo scrivere. E allora eccomi qua a rileggere parola dopo parola sulla schermo del mio computer ciò che scrivo e soprattutto scriverò per raccontare quanto e cosa è “cool” ma anche “face” in questo mondo tecnomontano. Partirei nel dire come è “cool” il pensare ad un Guglielmo Marconi, quello della radio, in vacanza a Cortina, meta preferita ancora oggi dai suoi discendenti per trascorrere lunghi periodi di vacanza soprattutto in estate; “clikko” su un motore di ricerca già menzionato sopra: "Guglielmo Marconi a Cortina". Più di 16.000 titoli legano il nome della scienziato a Cortina,
Attenzione alle proposte più innovative e funzionali del mercato, capaci di aumentare la visibilità di Cortina verso il mondo esterno e fornire un servizio di qualità al cliente finale: questi i presupposti che guidano Cortina Turismo verso le nuove tecnologie.
WWW.CORTINA.TEL proprio quest'anno ricorrono le celebrazioni del centenario dell'assegnazione del Premio Nobel per la Fisica allo scienziato italiano. Che onore! Guglielmo Marconi: il pioniere delle radiocomunicazioni. Il “pezzo” diventa più chiaro se si ricordano le sue vacanze a Cortina e quelle che di anno in anno si rinnovano da parte della sua famiglia, ma anche ricordando le serate che proprio Cortina dedica in occasione delle celebrazioni. Torniamo a lavorare e per continuare a percorrere questa avventura virtuale andiamo a collegare il mezzo radio con il suo inventore. Su You Tube cerco: "Radio Cortina... Guglielmo Marconi". Il risultato premia ancora Marconi e relega in terza pagina l'emittente cortinese che si fa notare con dei filmati realizzati negli storici studi, in una mansarda nel centro di Cortina. Mi sposto sul social network che è diventato il fenomeno del momento, può piacere, non piacere, aver già stufato, ma Facebook è salito in cattedra con milioni e milioni di contatti. Come numeri è uno dei cinque Stati più popolati del mondo. Sono 182 le pagine che in qualche maniera citano Cortina d'Ampezzo come indirizzo. Si va da: "quelli che Cortina", al più classico "I love Cortina" per passare ad un "capodanno per sempre a Cortina" o "mentalità Cortina", che può sempre incuriosire. Più di 1000 fans premiano la neonata pagina di Cortina d’Ampezzo gestita da Cortina Turismo. Lo sport, gli alberghi, le vacanze, la montagna, non manca nessuno, insomma una
L’indirizzo conduce a delle pagine che si presentano come biglietti da visita digitali, mettendo a disposizione dell’utente informazioni e contatti utili nella programmazione della propria vacanza. Alberghi, ristoranti, bar, impianti e servizi e diventano così immediatamente visibili e rintracciabili. L'obiettivo è quello di fornire un ve-
loce strumento di contatto tra l’ospite e l’azienda che può pubblicare tutti i mezzi di comunicazione a sua disposizione come telefono, cellulare, fax, numeri premium, VoIP, messaggistica immediata e mail. L’estensione risulta particolarmente adatta al “mondo del viaggio”, perché è ottimizzata per i dispositivi portatili.
INTERNET SENZA FILI CON BLUWIRELESS Fermarsi in Corso Italia a fare colazione e navigare in Internet, adesso a Cortina si può fare, grazie al servizio offerto da Bluwireless, l’azienda che opera nel settore delle comunicazioni wireless (wifi) e offre collegamenti Internet a banda larga. Accesso alla rete in banda larga significa avere la possibilità di scaricare musi-
ca a pagamento, chattare, giocare in linea, condividere foto, fare acquisti, pagare bollette e altro ancora. Dopo essersi registrati, si sceglie come e quanto pagare: si può utilizzare una carta prepagata o la carta di credito. Progetto promosso dall'Assessorato ai Lavori pubblici. www.bluwireless.it
Photogallery "Foto dEl mese" Basta entrare nel portale cortina. dolomiti.org per aprire una finestra su Cortina. A rotazione vengono inserite le “cartoline del mese”: le più belle immagini amatoriali inviate spontaneamente in redazione. Il progetto “Photogallery” è nato nel 2005 e oggi l'archivio conta più di 900 foto, tutte scattate durante le vacanze in monta-
gna nell'intento di catturare emozioni da condividere con i visitatori del sito. Gli utenti possono inoltre, attraverso il sito, inviare le fotografie in formato cartolina: uno speciale passaparola per promuovere Cortina in tutto il mondo. Le fotografie possono essere inviate via e-mail all’indirizzo: photogallery@dolomiti.org
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Cortina at the centre of the communications network
Cortina per tutti su Facebook. Torno su Internet e cerco: "vacanza a Cortina". Entro velocemente nel sito dolomiti.org. Le foto mi regalano ottime sensazioni e il sito è ben fatto, almeno per i miei gusti. Tradotto in 7 lingue, informazioni di tutti i generi e una certa classe nell'impaginazione. Sul lato a destra, trovo il link per entrare direttamente su radiocortina. it, ho nostalgia di Guglielmo Marconi. La radio raggiunge il mondo grazie allo streaming, la connessione che premia naturalmente sempre lui, lo scienziato che ebbe l'illuminazione dell'invenzione. In Italia la radio di montagna ha un primato perchè fu una delle prime stazioni italiane ad utilizzare questo sistema di trasmissione. Cerchiamo le visite giornaliere sul sito e notiamo che le giornate con più contatti sono quelle imbiancate dalla neve. Le pagine più viste sono quelle con le webcam sparse ovunque sul territorio, soprattutto in quota: paesaggi che aiutano a sognare e a viaggiare con la mente, un po’ come riesce a fare la radio. Da Marconi a Internet come è cambiata la radio, e come è cambiato il mondo.
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A hundred years ago, Guglielmo Marconi, the inventor of the radio, received the Nobel Prize for Physics. In the wake of his invention, today it is the communications network and the social network that have inherited the possibility to connect people and places. And Cortina, which is linked to the name of the scientist, is at the centre of the latest technologies: you need only to look for its name through the search engines or in Facebook, the most famous community online, and count the results. And that's not all: to increase the visibility of Cortina in the outside world, Cortina Turismo pays special emphasis on the most innovative proposals of the market, so as to be able to provide its clients with quality service. For example, you can consult www.cortina.tel, the website that leads users to pages that are like digital visiting cards providing them with useful information. The territory of Cortina also boasts a wireless Internet service provided by Bluwireless (www.bluwireless.it). Finally, there is the portal cortina. dolomiti.org, offering a photo gallery of the most beautiful photographs sent by users: a special type of word-of-mouth advertising to promote Cortina all around the world.
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Navigare sicuri Internet, le nuove tecnologie e il mondo dell’infanzia. Il delicato tema di attualità sarà argomento del laboratorio Cia@o come 6?, organizzato dall’associazione Telefono Azzurro Onlus, in collaborazione con il Comune di Cortina d’Ampezzo e dedicato ai bambini dagli 8 ai 10 anni. Grazie a divertenti attività di gioco, i ragazzi saranno invitati ad intraprendere un viaggio virtuale, per scoprire quali sono i pericoli di Internet e il modo migliore di affrontarli. Info: Centro Spazio Ragazzi, via del Parco 3, ogni mercoledì del mese di luglio dalle ore 14.30 alle ore 17.00.
salva con nome
UN’ESTATE DA VIVERE Attualità, cultura, sport, musica, tradizione: ecco gli ingredienti per la bella stagione sotto le Tofane.
Safe surfing The workshop Cia@o come 6?, organised by the association Telefono Azzurro Onlus (the non-profitmaking organisation providing an SOS phone line for children in distress) helps children aged 8 to 10 to discover the dangers of the Internet and the best way to overcome them. At the Centro Spazio Ragazzi (Kids' Centre) every Wednesday in July from 2.30 p.m. to 5.00 p.m.
www.azzurro.it
Un marchio di qualità Metti un livello qualitativo altissimo degli artigiani. Metti una costante sinergia tra questi depositari degli antichi mestieri e i professionisti edili. Il risultato è un marchio territoriale di qualità basato sul perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione. Tutto questo può succedere soltanto a Cortina, dove è nato Progetto Totem. Innovazione e tradizione, pensato proprio per favorire la collaborazione ed esaltare lo stretto legame tra i vari maestri d’arte. Dal 7 agosto (presentazione in Conchiglia alle ore 18.00) al 4 settembre, una mostra fotografica a cielo aperto celebrerà le maestranze locali: ogni professionista ha disegnato il progetto di un espositore, realizzato dalle mani degli artigiani di Cortina utilizzando i più svariati materiali. Attraverso le fotografie di Stefano Zardini, le “opere” racconteranno lungo Corso Italia la storia delle lavora-
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zioni artigianali. Momento clou la serata organizzata il 20 agosto alle ore 21.00 all’Alexander Girardi Hall. Grandi nomi dell’arte e del design animeranno il convegno che si chiuderà con l’elezione da parte del pubblico dell’espositore più originale. Progetto promosso dall’Ape, Associazione professionisti edili (Luca Menardi Ruggeri e Ambra Piccin) e dall’associazione Artigiani di Cortina (Renzo Siorpaes "Zino" e Loris Zanol) con la collaborazione dell’Istituto d’Arte di Cortina. A mark of quality The Progetto Totem Innovazione e tradizione was created to further collaboration and to enhance the close ties between the various types of artistic craftsmanship. From 7th August to 4th September, a photographic exhibition in the open air will celebrate the local artisanal art. The key moment will be the evening organised for the 20th August at the Alexander Girardi Hall.
photo: Archivio Gellner
Torna l'attualità in vacanza Cortina InConTra riparte. Dal 25 luglio al 30 agosto la manifestazione curata da Enrico e Iole Cisnetto si prepara ad aprire i battenti al Pala Infiniti, anche quest'anno con un calendario serrato: oltre 120 eventi con più di 400 ospiti sul palco. Nata nel 2002, ha conosciuto un successo crescente grazie alla sua formula di incontridibattiti informali e rilassati con i nomi più importanti della politica, della cultura, della scienza e dell’arte. Tra gli appuntamenti più attesi dell'edizione 2009, imperdibile l’incontro con Margaret Mazzantini, autrice di bestseller come Non ti muovere e Venuto al mondo. Non mancherà poi un focus sulla crisi economica, con la partecipazione di importanti esponenti del mondo industriale, tra i quali Luca Cordero di Montezemolo, Marco Tronchetti Provera, Franco Debenedetti, Guido Barilla e Federica Guidi. Per chi avesse nostalgia della politica anche in vacanza, ci saranno le massime cariche istituzionali, a partire dal presidente del Senato, Schifani, e della
www.cortinaincontra.it
Camera, Fini. Del Governo, saranno presenti i ministri Bondi, Brunetta, Frattini, Gelmini, La Russa, Maroni, Ronchi, Sacconi, Scajola, e l’opposizione sarà rappresentata da Dario Franceschini, Fausto Bertinotti, Pierferdinando Casini e Piero Fassino. Non mancheranno incontri con personaggi illustri della scienza, come il Premio Nobel Rita Levi-Montalcini e del giornalismo, tra cui Eugenio Scalfari. Current affairs return on holiday Cortina InConTra is coming around once more. From 25th July to 30th August, the convention organised by Enrico and Iole Cisnetto will take place at Pala Infiniti, this year, as always, with a full programme: over 120 events with more than 400 guests on the platform. Starting in 2002, the convention has enjoyed growing success thanks to its formula of informal and relaxing debates with the most important names in politics, culture, science and art.
Storia di un’affinità elettiva È un segno tangibile quello lasciato da Edoardo Gellner nella conca ampezzana, come approfondito dell'ampio servizio a lui dedicato su CORTINA.Top Living. Per celebrare l'architetto di origine istriana, figura di spicco dell'architettura italiana ed internazionale, dal 19 luglio al 19 settembre l'Alexander Girardi Hall ospita la mostra Edoardo Gellner 10 anni di architettura Interni/ Interiors. Disegni preliminari, modelli di studio, schizzi, appunti, fotografie e disegni esecutivi tracceranno le tappe di un itinerario attraverso le sue opere più significative, con particolare riferimento al rapporto tra design e architettura che Gellner ha sperimentato nelle opere realizzate a Cortina nel periodo delle Olimpiadi del 1956 e al Villaggio Eni di Corte di Cadore. La mostra è accompagnata da un ricco calendario di appuntamenti che prevede visite guidate agli edifici e ai siti di particolare interesse, incontri a tema e concerti di musica classica. Info: via Marangoni 1, da martedì a domenica dalle ore 12.00 alle ore 20.00, 0436 3688 The story of an elective affinity Edoardo Gellner has left a tangible mark on the Ampezzo Valley. To honour the Istrian architect, a key figure of Italian and international architecture, from 19th July to 19th September the Alexander Girardi Hall hosts the exhibition Edoardo Gellner 10 anni di architettura Interni/ Interiors (Edoardo Gellner 10 years of architecture Interni/Interiors). Info: tel. 0436 3688.
www.edoardogellner.org
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Transavanguardia in Corso Italia Rugby d'alta quota Il rugby a sette, candidato a diventare disciplina olimpica dal 2016, ha scelto Cortina come trampolino di lancio per iniziare un cammino che si pone come obiettivo di favorire lo sviluppo di quello che fino ad oggi è stato considerato in Italia uno sport di nicchia. Il 31 luglio e l’1 agosto, ai piedi del Trampolino Italia, simbolo delle storiche Olimpiadi del 1956, arriva Cortina Seven. Rugby d’alta quota: così è stata battezzata la prima edizione di un torneo candidato a divenire una manifestazione di respiro internazionale. Il rugby a sette nasce come variante del rugby tradizionale. Non cambiano le regole, solo il numero di giocatori e la durata delle gare vengono ridotti: 7 i membri di ogni squadra, solitamente i più scattanti e spettacolari, che si affrontano per soli 14 minuti, garantendo dinamicità e spettacolo. Saranno 12 le squadre che si affronteranno sul terreno di gioco di Cortina, divise in 4 giro-
www.cortinaseven.com
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ni. Due giorni frizzanti tra sport e mondanità grazie anche agli eventi collaterali, come l’aperitivo che tutte le sere al termine delle competizioni intratterrà il pubblico tra brindisi e musica. Una fondamentale condivisione di valori alla base della scelta della Regina delle Dolomiti come location privilegiata per la manifestazione: il rugby è, infatti, uno sport di nobili origini, un gioco pulito dove il rispetto delle regole e degli avversari è considerato fondamentale. Rugby at a high altitude On 31st July and 1st August, at the foot of the Trampolino Italia, the symbol of the historical Olympics of 1956, Cortina Seven. Rugby d’alta quota (Rugby at a high altitude) will take place. Seven a side rugby, a candidate to become an Olympic sport from 2016, has chosen Cortina to further the development of a sport that in Italy is considered as being a niche discipline.
Una viaggio alla scoperta dei grandi protagonisti della Transavanguardia nella collettiva proposta dal 2 agosto al 5 settembre dalla Galleria Gioacchini. Il movimento teorizzato da Achille Bonito Oliva verrà presentato al pubblico attraverso le opere degli artisti che l’hanno portato a diventare un vero fenomeno della cultura post-moderna. Info: Corso Italia 116, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00, tel. 0436 861751. Transavanguard in Corso Italia A journey to discover the great protagonists of the Transavanguard in the collection presented from 2nd August to 5th September by the Galleria Gioacchini. Info: tel. 0436 861751.
www.galleriagioacchini.com
SALVA CON NOME
Quando la pittura sposa la poesia Il poliedrico artista Giovanni Schiaroli è il grande protagonista di Pittura@ Poesia@Incontri, un percorso che spazia dalla pittura alla letteratura e che animerà l’estate ampezzana tra grandi alberghi e selezionati negozi in Corso Italia. Il pittore vede la realtà della natura e la interpreta con il suo visionismo che Vittorio Sgarbi ha definito “istintivo”. E, su consiglio del famoso fotografocritico Giacomelli, ha inserito negli impasti della tela elementi reali e materici della natura a fare da rilievo onde sottolineare volutamente le asperità, pure annegate nel colore. Cortina è protagonista all’Hotel Ambra con le 20 tele materiche realizzate ad hoc per l’esposizione Il Visionismo Istintivo di Giovanni Schiaroli nella Valle Ampezzana. L’inaugurazione ufficiale è in calendario il 4 agosto, con l’eccezionale partecipazione di Michele Cucuzza. Emozionante e intenso l’appuntamento dell’11 agosto, quando il curatore Massimo Deyla presenterà il libro Avrei qualcosa da dire. All’Hotel Concordia Un viaggio a colori dentro Giacomelli, uno spaccato sui valori del Novecento e le virtù quotidiane delle genti che vivono la “buona terra”. Una ricca carrellata di tele rese intensamente realistiche per gli impasti dei colori e delle materie naturali con cui vengono intrise. La presentazione di Michele Cucuzza ed Ennio Rossignoli è stata inserita il 3 agosto all’interno della consolidata rasse-
www.schiaroli.it
gna Aperitivi con l’autore. Particolare e intensa la mostra Dal bozzetto alla parete, presentata all’Hotel Victoria: la proposta dell’artista si presenta come rivisitazione di una tecnica del passato, quando i grandi artisti, da Mantegna a Michelangelo, presentavano ai loro committenti un bozzetto da eseguire poi nelle dimensioni ordinate. Schiaroli, per ripresentare i suoi ottanta quadri più belli, fa scegliere il soggetto più gradito a partire da un bozzetto e poi lo porta in grande dimensione. Inaugurazione il 5 agosto a cura di Massimo Deyla. Pittoreinvetrina è l’iniziativa volta ad avvicinare le opere dell’artista al grande pubblico che potrà ammirare i quadri passeggiando lungo Corso Italia, a partire dal 3 agosto. Quattro le vetrine deputate all’evento: due dei negozi Guerresco, Fassina Uomo e Fassina Donna. Epicentro dell’evento cittadino sarà la Libreria Sovilla, partner dell’intera operazione culturale, che esporrà una selezione di tele. When painting meets poetry The versatile artist Giovanni Schiaroli is the great protagonist of Pittura@Poesia@Incontri, a course steered between painting and literature which will enliven the summer here in Ampezzo among the great hotels and selected shops in Corso Italia. The painter sees the reality of nature and interprets it with a vision that Vittorio Sgarbi has defined as “instinctive”.
L'arte in una bomboniera Una piccola casa storica, curata nei minimi dettagli, l’Hotel Ambra è stato spesso definito sulle pagine dei giornali una “bomboniera di ambra”. L’albergo, aperto tutto l’anno, cerca di diversificare l’offerta affiancando all’attenzione per il cliente proposte sempre nuove. Da un anno circa Elisabetta Dotto, “locandiera” di terza generazione, ha sposato l’arte, dedicando un ampio spazio alle esposizioni: «Ritengo – dice - che l’albergo debba essere sempre aperto, e proporsi come un teatro pronto a regalare agli ospiti scenografie ed emozioni diverse per ogni stagione. Poter accogliere artisti rende l’albergo protagonista e testimone delle proposte culturali della città». Dopo la mostra delle casette in miniatura della passata stagione a maggio, l'Hotel Ambra ha aperto le porte a un evento con l’artista Schiaroli e le sue tele “materiche” d’ispirazione cortinese. Info: 0436 867344. Art in a bonbonniere The Hotel Ambra has often been described in the pages of the newspapers as an “amber bonbonnière”. This summer it has opened its doors to an event with the artist Giovanni Schiaroli and his “material” canvases inspired by Cortina. Info: 0436 867344.
www.galleriagioacchini.com
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photo: Beatrice M. Serpieri
Il debutto nel colore di Beatrice M. Serpieri Non si tratta in realtà di una “prima assoluta”, bensì di un esordio nel mondo della fotografia a colori alla quale Beatrice M. Serpieri, già nota ritrattista in bianco e nero, si è affacciata a partire dal 2003, arrivando a concepire una particolarissima tecnica fotografica, per la prima volta in mostra a Cortina. Sono una trentina gli scatti esposti che giocano sulla scomposizione delle immagini e della luce ottenuta “in ripresa”, ovvero senza alcuna successiva rielaborazione grafica. I Pugilatori, Ebe, Amore e Psiche sono alcune delle straordinarie sculture del Canova, immortalate presso gli spazi dei Musei di San Domenico di Forlì, che campeggiano su grandi superfici trasparenti in metacrilato che regalano all’immagine una visione bifrontale, interagendo con l’ambiente circostante e assumendone colori, ombre e condizioni di luminosità. Dal 18 agosto (inaugurazione alle ore 18.30) al 10 settembre. Info: via Cesare Battisti 68/70/72, tel. 0436 877010. Beatrice M. Serpieri makes her colour debut This is not really a “début” but rather an entrance into the world of colour photography, to which Beatrice M. Serpieri, already a renowned black and white portraitist, began to apply herself starting from 2003, leading to her conception of a very particular photographic technique, exhibited for the first time at the gallery Le Case La Barca of Cortina. From 18th August (inauguration at 6.30 p.m.) to 10th September. Info: tel. 0436 877010.
www.beatriceserpieri.com
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Una storia da non dimenticare
Le cime della memoria Riccarda de Eccher torna alla Libreria Sovilla con un'esposizione di oltre cinquanta opere tra acquerelli e pastelli. Cortina è il contesto naturale per i suoi lavori, perché il tema prediletto dall'artista è proprio la montagna, con una spiccata preferenza per le Dolomiti. L'artista nasce infatti alpinista, le montagne le ha respirate nella culla. E questi ultimi lavori su carta sono un vero e proprio regalo per chi conosce questi luoghi. I quadri esposti ritraggono, infatti, le montagne che fanno da cornice alla conca ampezzana: la Tofana, il Pomagagnon, le Cinque Torri, il Pelmo, l'Antelao, la Croda da Lago. La mostra sarà aperta fino al 6 settembre. Info: Corso Italia 118, tel. 0436 868416.
L’attualità vista con gli occhi della poesia, l’attualità metaforizzata. Alberi secolari e radici, simboli di drammi e problemi sociali. Questo è Radici di memoria, la nuova mostra di Stefano Zardini, allestita all’Ikonos art Gallery dall'11 luglio al 20 settembre. Ulivi, querce, carrubi delle coste del Mediterraneo che incarnano il legame di popoli un tempo vicini, divisi oggi da un presente profondamente diverso, fatto di emigrazione, di viaggi, di scarse speranze. Per guardare alla storia degli uomini e conservarne intatti la memoria e il ricordo. Drink e incontro con l'autore il 21 agosto dalle 18.00.
The peaks of memory Riccarda de Eccher returns to the Libreria Sovilla with an exhibition of over fifty watercolours and pastels. The works exhibited depict the mountains that frame the Ampezzo Valley. The exhibition will be open until 6th September. Info: tel. 0436 868416.
A story to remember Olives, oaks and carob trees from the coasts of the Mediterranean that epitomise the link between peoples that at one time were close, but that are today divided by a present that is profoundly different, marked by emigration. This is the theme that permeates Radici di memoria (Roots of memory), the latest exhibition by Stefano Zardini, which is being staged at the Ikonos Art Gallery from 11th July to 20th September. Come and have a drink and meet the artist on 21st August from 6 p.m.
www.libreriasovilla.com
www.stefanozardini.com
SALVA CON NOME
Appuntamento con il Coro
Un tripudio di suoni e colori riempie le vie del centro storico di Cortina quando arriva la tradizionale Festa delle Bande, l’attesissima settimana di concerti e sfilate, che attira per le strade del centro storico valligiani e turisti, richiamati dalla musica travolgente e dagli sgargianti colori dei costumi tradizionali. Giunta alla 33esima edizione, la manifestazione, che quest’anno si svolgerà dal 23 al 30 agosto, coinvolge, oltre al Corpo Musicale, anche numerose formazioni provenienti da diverse parti del mondo. Impossibile non rimanere affascinati dalle esibizioni della Banda, simbolo per eccellenza della tradizionale musicale della Regina delle Dolomiti.
A date with the Choir Besides the traditional concert - a homage to the town from which it takes its name – which is to take place on 2nd August in the splendid surroundings of the Chiesa dell’Ospitale, this year the Choir for the first time presents the festival Cortina InCanta.
www.corocortina.it photos: www.dgbandion.com
La musica in festa
Trentacinque voci maschili che si uniscono in un meraviglioso tutt’uno: questo è il Coro di Cortina, orgoglio musicale della conca con un repertorio che spazia dalla tradizione al sacro, dagli spiritual al pop internazionale. Oltre al tradizionale concerto – omaggio alla città da cui prende il nome, che avrà luogo il 2 agosto nella splendida cornice della Chiesa dell’Ospitale – quest’anno il Coro hapresentato la prima edizione della rassegna Cortina InCanta.
Sulle tracce della Grande Guerra
A festival of music A blaze of sounds and colours fills the streets of the historical centre of Cortina when the traditional Festa delle Bande (Festival of the Bands) comes around - the much awaited week of concerts and parades that draws locals and tourists alike to the streets of the old part of the town. From 23th to 30th August.
Buona cucina, paesaggi spettacolari e un pizzico di storia. Questi gli ingredienti delle serate di giovedì 13 e martedì 18 agosto dedicate al Museo all'aperto della Grande Geurra delle 5 Torri: vengono illuminate le postazioni italiane, e i Rifugi Averau e Scoiattoli organizzano cene. Un'atmosfera unica che soltanto un tramonto e un cielo stellato possono regalare.
www.corpomusicalecortina.it
www.lagazuoi5torri.dolomiti.org
On the trail of the Great War Good cuisine, spectacular landscapes and a dash of history. These are the ingredients of the evenings of Thursday 13th and Tuesday 18th August, dedicated to the Museo all'aperto della Grande Guerra delle 5 Torri (The 5 Torri Great War Open Air Museum).
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IL NOSTRO ALBUM a cura di Cristina Palmiotto e Lucia Portesi
Concorso Ippico Internazionale Città di Cortina
Sono passati 7 anni da quando Uliano Vezzani, chef de piste internationale e direttore sportivo dell'edizione 2009 del concorso, in collaborazione con la Fise Veneto, volle provare a far rivivere lo storico rapporto fra Cortina e i cavalli. Test superato brillantemente: oggi il Concorso è uno degli appuntamenti sportivi più importanti del territorio ampezzano di questi anni. Il nuovo volto del concorso ha visto sfilare al centro sportivo De Rigo, dal 26 giugno al 5 luglio, i nomi più illustri del salto ad ostacoli e i binomi più quotati a livello internazionale, dall’America alla Russia, dal Sud Africa alla Norvegia. Un’organizzazione sempre più attenta dell’evento ha garantito, nel corso degli anni, una crescita costante nell’ammodernamento delle strutture, per la tutela ed il benessere del cavallo. Questo ha fatto sì che il Concorso di Cortina venisse preventivato nella stagione agonistica anche dagli istruttori, proprio come in questa edizione dove,
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ancora una volta, centinaia di cavalieri di fama internazionale hanno scelto la Regina delle Dolomiti per gareggiare: un concorso da grandi numeri, con circa 250 cavalieri in rappresentanza di oltre 30 nazioni e più di 500 cavalli, con un montepremi complessivo di 200.000 euro. La competizione ha raggiunto momenti di suspence davvero elettrizzanti, come nel coinvolgente Dodo Speed Master che, anche quest’anno, ha scelto il Concorso di Cortina per la prima tappa del Trofeo, e nel Gran Premio disputatosi domenica 5 luglio, che ha regalato la prestigiosa qualifica per i Campionati Europei di Windsor 2009 e per i Campionati del Mondo 2010. Come per i valligiani, che ormai hanno accolto il Concorso come uno di famiglia, non ci resta che aspettare l’edizione 2010 per godere ancora una volta dello spettacolo regalato dai grandi campioni dell’equitazione. www.artec-srl.com — Vanessa Laghessa
Nella foto sopra, il cavaliere AlDuhami Ramzy Hamad in sella a Tess Briolita.
L'imbarcazione Cortina d'Ampezzo alla regata di Torbole, ultima tappa del circuito nazionale Melges 24.
Per il suo terzo compleanno, lo Yacht Club Cortina d'Ampezzo è salito a quota 2.340m per festeggiare: qui a sinistra, a fianco della targa della Capanna Tondi con la bandiera del Club, la giovane velista Carlotta Rinaldi.
Ski Yachting
Lontani dalle boe e con gli sci ai piedi. Durante l'ultimo fine settimana di gennaio, Cortina è stata il punto di incontro per gli appassionati di vela che si sono ritrovati, come ogni anno, per rinnovare le proprie sfide e cercare di consumare sulla neve qualche “vendetta sportiva”, nel consueto spirito di amicizia e convivialità offerto dallo Yacht Club Cortina d'Ampezzo. 16 le squadre al cancelletto di partenza dello SkiYachting 2009 che si sono misurate a colpi di centesimi in un fine settimana con tutti gli ingredienti giusti: sole, neve compatta, due tracciati filanti tecnici e un mix di agonismo e voglia di divertimento. Poi, sulla pista dei Tondi è andato in scena il duello, senza esclusione di colpi, tra i vari team iscritti allo Ski Yachting: scherzi, battute, qualche simpatica presa in giro hanno accompagnato i momenti prima del via, ma, una volta puntati i bastoni fuori dal cancelletto, si è fatto sul serio e lo spirito puramente agonistico ha preso il sopravvento, come sempre quando c'è da misurarsi e una classifica da stilare, boe o cronometro che sia. Oltre alla competizione sportiva, i soci del club hanno celebrato i propri campioni con gli Ycca Awards: armatori e regatanti che nella passata stagione agonistica hanno ottenuto risultati
In alto a sinistra: il gruppo dello Ski Yachting 2009 al gran completo.
In basso, a sinistra: le imbarcazioni Melges 24 Cortina d'Ampezzo e Saetta a Punta Ala.
di eccellenza sui principali campi di regata di derive, classi olimpiche, monotipi e vela d'altura. Come nella seconda tappa di Volvo Cup Melges 24 a Punta Ala, dove la barca che porta il nome di Cortina di Gian-Marco Rinaldi, presidente del Club, ha ottenuto ottimi risultati, e nel circuito Melges 32, dove tra i favoriti c'è l'imbarcazione Matrix di Luigi Amedeo Melegari. E per chi volesse imparare la vela, sono già partiti i corsi, per i giovani e per tutti gli appassionati del mare, realizzati presso il centro tecnico specializzato nella deriva Laser con la novità 2009 del Laser Training Centre a Caorle. Un'esperienza entusiasmante dove la barca viene utilizzata non solo per imparare la vela in piena sicurezza, ma anche come modo per scoprire la gioia di stare insieme e favorire nuove amicizie. E poi, di nuovo a Cortina con l'edizione 2010 dello Ski Yachting dal 28 al 31 gennaio.
Mare Verticale
Mare Verticale è un nome ricorrente nell’opera di Cecilia Carreri, scrittrice, alpinista, velista e pittrice. È il titolo di un programma velico per il Vandeè Globe del 2012, ma anche di un libro, in cui l’autrice – socia dello Yacht Club Cortina d'Ampezzo – racconta la propria esperienza di navigazione attorno al Mediterraneo. Protagonista della vita e dei lavori di Carreri, oltre al mare, è da sempre anche la montagna, alla quale la scrittrice ha dedicato la sua ultima opera, La montagna di Mare Verticale. Il testo custodisce il racconto degli anni di alpinismo che l’autrice ha vissuto con gli Scoiattoli di Cortina, tra i quali Lino Lacedelli, Mario Dibona e "Bibi" Ghedina, che si raccontano in cinque preziosissime interviste. www.ceciliacarreri.it
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photos: Tony Ramirez
Uno dei Jack Russell impegnati nella spettacolare gara di coursing sulla neve.
Un momento delle riprese del film indiano sul Lago ghiacciato di Misurina.
Qui accanto: Maria Angela Ariano, Angelo Muratore, Paolo Olivieri e Marina Pattori in un momento del cocktail dedicato a Cortina dal Julius Baer Spring Gold Cup.
Da Cortina alla Costa Smeralda, attraverso il polo
Lo skyline mozzafiato delle Tre Cime di Lavaredo innevate e l’affascinante immagine del Lago ghiacciato di Misurina a quota 1.800 metri di altitudine. Oltre Tirreno, in Sardegna, i frastagliati profili delle rocce di granito che arrivano a ridosso del mare turchese della Costa Smeralda ed un'inaspettata lingua di terra verde smeraldo. C’è un sottile fil rouge che unisce Cortina a Porto Cervo ormai da quattro anni a questa parte, e a disegnarlo è la Polo Gold Cup. Più che maggiorenni a Cortina nella declinazione di gioco su neve (con il 2009 si è festeggiato il ventennale) e solo al quarto anno di esperienza in Costa Smeralda, il circuito di polo organizzato da Maurizio Zuliani e Claudio Giorgiutti ha coniugato con successo un mix di sport di alto livello internazionale, glamour, mondanità, coinvolgendo e fidelizzando negli anni l’entusiastica partecipazione di
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aziende sponsor vicine per tradizione ad un pubblico fortemente elitario e motivato verso l’eccellenza. E così, tra Cortina e Porto Cervo, insieme ai campioni argentini di rara bravura, tra stecche, palle, swing, caschi, chuccker, e golden goal, ecco che a tenere viva l’attenzione del pubblico si ritrovano in entrambi i tornei l’angolo culturale per la presentazione di libri, le proposte enogastronomiche con le firme illustri di El Toulà e del Cala di Volpe, il coursing degli indiavolati Jack Russell e le esibizioni di lavoro degli eccellenti cani da valanga, le acrobazie dei cavalieri impegnati nella Sartiglia, i cocktail party al Cristallo di Cortina e allo Yatching Club di Porto Cervo, le club house all’Hotel de la Poste e al Cala di Volpe, iniziative di charity, mostre di artisti e pezzi d’autore. La Polo Gold Cup è nel circuito di élite del World Polo Tour, accanto alle sedi di gioco che
sono le icone del polo nel mondo. La Cortina Winter Polo quest’anno è stata persino il set di un film realizzato da un'importante produzione indiana e ambientato nel mondo di questa antica ed, affascinante disciplina equestre. Le immagini delle Dolomiti in versione “polo-pitch”, dopo aver fatto il giro del mondo sulle riviste specializzate di settore, arrivano ora anche sul grande schermo, mentre la Polo Gold Cup, dopo montagna e mare, è pronta ad allargare il suo orizzonte con un nuovo appuntamento a quanto di più country caratterizza all’estero il made in Italy: la Toscana con l’area del Chianti. La novità è la Tuscany Polo Audi Gold Cup che va in scena a Villa a Sesta, splendida azienda vitivinicola alle porte di Siena, durante l’ultimo fine settimana di settembre. In alto i calici: evviva il polo, evviva la Gold Cup. — Caterina Vagnozzi
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Qui a fianco: uno scorcio della bellezza del tracciato della Granfondo DobbiacoCortina. Sotto, a sinistra: il via della Granfondo Dobbiaco-Cortina in tecnica classica.
Sotto: un momento della suggestiva gara che si snoda tra i suggestivi paesaggi della vecchia ferrovia che collegava Cortina a Dobbiaco. photos: Archivio Granfondo Dobbiaco-Cortina
Granfondo Dobbiaco-Cortina
Dopo il successo degli anni passati, anche questa 32esima edizione della storica Granfondo Dobbiaco-Cortina si è svolta in forma duplice nel fine settimana a cavallo del 31 gennaio e 1 febbraio 2009. Iniziata con la prova di 30 chilometri in tecnica classica in cui Luca Orlandi ha tenacemente ottenuto la vittoria, la competizione è proseguita con la marathon libera di 42 chilometri vinta, invece, da Fabio Santus. A Mose Andreas il primo posto nella classifica combinata. La gara dal fascino inconfondibile si conferma, ancora una volta, occasione unica per sciare lungo uno dei percorsi più suggestivi dell’intero arco alpino. Assolutamente da non perdere, quindi, la 33esima edizione del 6 e 7 febbraio 2010. www.dobbiacocortina.org
Cortina-Dobbiaco Run
Sono dieci le candeline che quest'anno la Cortina-Dobbiaco Run ha spento. Il regalo più bello? A Cortina il 31 maggio erano 4.000 i concorrenti pronti ai nastri di partenza. Anche quest'anno, infatti, la bellezza del paesaggio ha spinto tanti podisti a prendere parte alla gara che può contare su un percorso ormai storico, la vecchia ferrovia che collegava Cortina a Dobbiaco, e su paesaggi mozzafiato, dove la natura rigogliosa domina incontaminata. La corsa è nata dall'idea di Gianni Poli, ex fondista, che, preparandosi per la marato-
na di Boston in queste valli, rimase affascinato dalla bellezza del percorso e decise di offrire le stesse emozioni ad altri corridori. Oltre al percorso di 30 chilometri, è stato possibile scegliere un tragitto più breve di 11,5 chilometri dal Lago di Landro a Dobbiaco o la passeggiata di 2,5 chilometri dal Lago di Dobbiaco al centro. Protagonista assoluto dei 30 chilometri, il marocchino Said Boudalia, vincitore delle ultime quattro edizioni, mentre, in ambito femminile, ha trionfato ancora Giovanna Ricotta. Appuntamento per tutti a maggio 2010. www.cortina-dobbiacorun.it
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Coppa del Mondo di sci femminile
Da 17 inverni consecutivi è la spettacolare pista Olympia delle Tofane ad ospitare la Coppa del Mondo di sci femminile di Cortina d'Ampezzo, in calendario, come da tradizione, nel terzo fine settimana di gennaio. Tra le gare in rosa disputate quest’anno, nonostante i rinvii dovuti alle forti nevicate, la discesa libera di sabato 24 gennaio è andata alla svizzera Dominique Gisin; il tanto atteso gigante, tornato per questa edizione a Rumerlo, ha visto invece un podio tutto austriaco con Kathrin Zettel in testa, mentre il superG di lunedì 26, vinto a sorpresa dalla piccola svedese Jessica Lindell-Vikarby, ha chiuso in bellezza questa edizione 2009. Appuntamento 2010 dal 22 al 24 gennaio. www.mediaplan.tv
Da sinistra, il sottosegretario al Turismo Michela Vittoria Brambilla, il presidente dell'Enit Matteo Marzotto, e il pilota di Formula Uno Giancarlo Fisichella durante il Primo Forum sul Turismo Invernale.
photo: Archivio Campionati el Mondo di Curling
photo: Ugo Bellò
La ventiquattrenne cortinese Wendy Siorpaes, sesta classificata nella libera di Cortina d’Ampezzo.
World Mixed Doubles Curling championship
Chiara Zanotelli del team italiano in allenamento.
Prima località italiana ad ospitare una rassegna iridata di curling, Cortina d’Ampezzo è stata sede, dal 18 al 25 aprile, di uno degli eventi principali del calendario mondiale 2009: il World Mixed Doubles Curling Championship. 28 le nazioni partecipanti che, per un’intera settimana, si sono sfidate sui ghiacci dello Stadio Olimpico. La Svizzera ha conquistato l’oro, bissando il successo del 2008 ottenuto in Finlandia, seconda e terza classificate Ungheria e Canada. La manifestazione è stata una tappa fondamentale per la preparazione ai Mondiali Maschili di curling che si terranno a Cortina dal 3 all'11 aprile 2010 e che saranno la definitiva consacrazione internazionale della conca ampezzana a patria italiana del curling. www.curlingcortina.dolomiti.org
photo: Marco Marianella
Primo Forum sul Turismo Invernale
A gennaio, Cortina d'Ampezzo ha ospitato la prima edizione del Forum sul Turismo Invernale, promosso dall'allora sottosegretario al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, oggi ministro del Turismo. L’incontro, che si è svolto in concomitanza con la tappa ampezzana di Coppa del Mondo di sci femminile, ha rappresentato l’inizio di una serie di appuntamenti dedicati al turismo invernale che si terranno ogni anno in una diversa località montana dell’Italia. «Un onore per la Regina delle Dolomiti essere stata scelta come prima tappa di un così importante percorso di riflessione sul turismo montano», ha affermato il sindaco Andrea Franceschi. Insieme a Matteo Marzotto, presidente dell'Enit, l'onorevole Brambilla ha illustrato i dati più significativi sull'andamento della stagione invernale nel nostro Paese.
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photo: Tobias Eble
photo: Stefano Zardini
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Arte ghiaccio
Animali veri e immaginari. Questo il tema dell'edizione 2009 del Festival Internazionale Sculture in Neve che anche quest'anno ha portato giganteschi cubi in Corso Italia, poi plasmati e trasformati in opere d'arte dalle sapienti mani dei dieci team in gara. Il risultato? Un onirico zoo di ghiaccio. Premio tecnico alla squadra russa con il Toro del Polo Nord. La scelta del pubblico è invece ricaduta sull'Ovo Gallina Multipla del team italiano. Menzione speciale per l'originalità ai finlandesi con L'Isola dei Pinguini, premiati da Land Rover. A Cortina, le sculture di ghiaccio sono di casa: il primo festival in Italia ha avuto luogo proprio nella conca ampezzna vent'anni fa grazie ad Andrea Gaspari. www.andreagaspariscultore.it
Cortina Snowkite Contest
Prima tappa del King of Free style Tour, il contest di Cortina si è riconfermato come il più grande evento italiano di snowkite. Sulla scia della prima edizione, anche quest'anno la due-giorni ha mantenuto le promesse e ha regalato forti emozioni agli spettatori attirati dai colorati aquiloni. Diventata ormai un must per gli addetti ai lavori, la sessione di gare organizzata sul Passo Giau da Michele Alì di Kite4Freedom ha offerto uno spettacolo mozzafiato: i migliori rider europei si sono esibiti in evoluzioni tra neve e aria, accelerazioni, e salti da brivido. Novità dell'edizione 2009, il 1° Trofeo di SnowX, abbreviazione di snowcrossboard, nuova frontiera degli sport invernali. www.kite4freedom.it
Campionato del Mondo di Vespe su neve
Tutto è nato dalla passione per le vespe di Marco De Villa dell'associazione sportiva Cicli Cortina che nel 2006 ha ideato, quasi per scherzo, Boiler, una singolare gara che coinvolge questi storici modelli sul suolo ghiacciato, ovviamente dotati di gomme chiodate. Due le “specialità” del Campionato che si è tenuto a marzo a Fiames: una prevedeva il superamento di un percorso con birilli e l'altra il trasporto di un bambino su un bob attaccato alla vespa stessa.
Coppa Europa di snowboard
Lo scorso inverno Cortina d'Ampezzo è entrata nel circuito internazionale dello snowboard dalla porta principale con due importanti gare che hanno attirato un folto pubblico, accorso ad ammirare le prodezze sulla tavola di atleti provenienti da tutto il mondo. Un successo che ha dovuto molto alla passione e all'impegno di tanti volontari che hanno partecipato attivamente alla realizzazione dell’evento, sostenendo fino in fondo il presidente dello Snowboard Club Cortina, Denis Constantini. Da non perdere dunque i prossimi giorni di gara di Coppa Europa il 6 e 7 gennaio 2010. www.snowboardclubcortina.com
In questa pagina, dall'alto in senso orario: - la scultura L'Isola dei Pinguini realizzata dalla squadra finlandese, che si è aggiudicata il premio per l'originalità assegnato da Land Rover; - il kiter Manuel Tono in una delle spettacolari evoluzioni che hanno animato Passo Giau durante la adrenalinica due-giorni organizzata dall'associazione sportiva Kite4Freedom; - un'acrobazia sulla tavola durante la tappa ampezzana di Coppa Europa di snowboard; - Marco De Villa, ideatore del Boiler 2009 che ha attirato nella conca diversi appassionati di vespe provenienti da Milano, Brescia, Modena e Bologna.
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Paolo d'Amico e Luca Magro, i due maestri di sci specializzati in vacanze da sogno.
In platea, in primo piano Federica Guidi, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori, Gianluca Vigne, presidente dei Giovani Imprenditori del Veneto, e Alberto Marenghi, vice presidente nazionale dei Giovani Imprenditori.
Cortina White Team
La Regina delle Dolomiti è stata scelta come meta per un viaggio-premio dedicato ai migliori utilizzatori della Visa Card. A organizzare questa indimenticabile settimana, prevista per il 2010, per i 25 “top spender” sono stati Paolo d'Amico e Luca Magro, del Cortina White Team: grazie al programma che hanno proposto, Cortina è stata designata – tra diverse destinazioni – come località dei sogni per questo gruppo. D'altronde, questi due maestri di sci sono specializzati in “mission impossibile” - basti pensare che, tra i loro clienti, annoverano nomi come Sylvester Stallone e Tatiana Eltsin. www.cortinaski.it
Cortina Golf
XXI Meeting Giovani Imprenditori
Oltre trecento giovani imprenditori del Nordest quest’anno si sono ritrovati numerosi a Cortina a marzo per dibattere sul ruolo futuro dell’Europa nel nuovo scenario che ci sarà al termine della crisi economica. Europa: lascia o raddoppia? Il vecchio continente, nuovo cuore del mondo: è questo il titolo provocatorio scelto dai quattro presidenti, Gianluca Vigne (Veneto), Thomas Ausserhofer (Trentino-Alto Adige), Giovanni Mistè (Emilia-Romagna) e Alessandro Zanetti (Friuli-Venezia Giulia) per la XXII edizione dell’ormai tradizionale appuntamento. Questo il messaggio: l’Europa si trova di fronte ad una scommessa strategica sul suo stesso futuro, lasciare ad altre aree del mondo il ruolo di protagoniste dello sviluppo economico, oppure riaccendere l’orgoglio europeo e raddoppiare l’impegno e l’energia per fare del Vecchio Continente il “nuovo cuore del mondo”.
Un campo da golf in estate, una pista per lo sci di fondo in inverno. Questo il progetto presentato alla stampa e alle istituzioni all'inizio di quest'anno da Giorgio Carriero, presidente dell'associazione Golf Cortina, durante un sopralluogo sul tracciato con le slitte trainate da gatti delle nevi. Alla mattinata sulla neve hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Andrea Franceschi, gli assessori Etienne Majoni e Stefano Verocai, Valentino Vascellari, presidente degli industriali bellunesi, Dino Tabacchi, il presidente di Salmoiraghi&Viganò in veste di socio fondatore e consigliere dell'associazione Golf Cortina, e l'imprenditore bolognese Franco Frabboni. «Eccellente e divertente», così la triestina Giulia Sergas, una delle top golfer mondiali, ha definito il nuovo campo, destinato a diventare uno dei più affascinanti e l'unico così vicino alle Dolomiti. A dicembre verrà inaugurata la splendida club house e poi partirà il conto alla rovescia per l'apertura del green.
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Tra gli ospiti della presentazione ufficiale dei lavori dell'area del campo da golf, Andrea Franceschi, sindaco di Cortina, e Stefano Verocai, assessore all'Edilizia.
La famiglia Zucchini al gran completo. In alto, Carlo Zucchini che da sei anni - con il supporto della moglie Giovanna, delle figlie Isabella con il marito Fulvio Toschi e Carlotta con il marito Nicola Leonardi – organizza il Trofeo di Slalom Gigante del Gaibola Sci Club.
Trofeo Gaibola
Complice il sole e la neve che a Cortina da trent'anni non era mai stata cosi copiosa (e che ha tenuto gli impianti aperti fino a maggio) e la grande energia di Carlo Zucchini, come da sei anni a questa parte il Trofeo Gaibola Sci Club in trasferta è stato un gran successo. Nata per gioco nel 2003, la gara di slalom gigante si è ormai trasformata in una tradizione che raduna un gruppo di bolognesi appassionati di sci nella conca ampezzana. A marzo, sulla pista di Col Gallina, si sono sfidati 85 “atleti”, suddivisi in categorie per classi d'età. Sorpresa di quest'anno, una superpremiazione con tanto di banda. E, novità dell'edizione 2009, la gara di snowboard, vinta da Michele Gualandi che, insieme a sua sorella Paola, segue l'albergo di famiglia, il Cristallo Palace Hotel&Spa.
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PREVIEW
PROPOSTE E OFFERTE PER LA PROSSIMA STAGIONE
CORTINA A TUTTI I COSTI di Maria Grazia Soravia
Dopo una stagione da record, Cortina si prepara al prossimo inverno per soddisfare ogni gusto e tutte le età. A WINTER FIT FOR A QUEEN After a record season, Cortina is preparing for the coming winter with numerous proposals.
VACANZE DI NATALE 2009 Dal 21 al 26 dicembre gli ospiti riceveranno una gratuità ogni 4 pernottamenti.
CHRISTMAS HOLIDAYS 2009 From 21st to 26th December guests will receive an extra night's stay for every 4 nights booked.
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CORTINA CLASSIC Per chi trascorrerà la settimana bianca dal 22 al 24 gennaio 2010, Cortina offre la possibilità di assistere gratuitamente alle gare della Coppa del Mondo di sci femminile. CORTINA CLASSIC Those who come here on a week's skiing holiday during the period from 22nd to 24th January 2010 will be able to watch the Women's World Ski Cup races free of charge.
Queste le offerte che Cortina propone all'interno di Dolomiti Superski (valide per pernottamento, skipass, scuola e noleggio sci).
SUPERSUN Dal 20 marzo a fine stagione, per ogni soggiorno settimanale un giorno di vacanza sulla neve in omaggio.
These are the proposals that Cortina can offer you with the Dolomiti Superski (valid for accommodation, ski pass, skiing lessons and ski hire).
Cortina culla del curling con i Campionati Mondiali dal 3 all’11 aprile 2010. Per l'occasione sono stati creati tre pacchetti (www.curlingcortina.dolomiti.org): YELLOW PACK AGE, 10 pernottamenti con accesso alle partite nella sezione oro GREEN PACK AGE, 6 pernottamenti con accesso alle partite nella sezione argento BLUE PACK AGE, 3 pernottamenti con accesso alle partite nella sezione argento
SuPERSuN From 20th March until the end of the season, for every week's stay there will be a day's holiday in the snow free of charge.
SKI SPECIAL FOR KIDS Riduzioni e gratuità per i più piccini che, dal 20 marzo a fine stagione, potranno godere l’emozione della SKI SPECIAL neve a costo zero. FOR KIDS Reductions and free days for tots, who can enjoy the thrills of the snow completely free of charge from 20th March until the end of the season.
PRIMA NEVE Dal 28 novembre al 23 dicembre 2009, per una vacanza sulla neve da 3 giorni o più, un’intera giornata in omaggio. THE FIRST SNOWS From 28th November to 23rd December 2009, for every skiing holiday of 3 or more days, there will be an entire free day.
I dettagli di tutte le offerte sono descritti sul sito www.cortina.dolomiti. org e nell’apposito depliant. For the occasion of the World Curling Championships (from 3rd to 11th April 2010), Cortina has three special packages to offer (www.curlingcortina.dolomiti.org): YELLOW PACKAGE, 10 nights with access to the games in the gold section GREEN PACKAGE, 6 nights with access to the games in the silver section BLUE PACKAGE, 3 nights with access to the games in the silver section All the details are on the web site www.cortina.dolomiti.org and in the special leaflets.
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Con il magazine CORTINA.Top Living, è partito il progetto di distribuzione anche oltre i confini ampezzani della collana editoriale della Regina delle Dolomiti. La prima rivista dedicata all'architettura e all'artigianato, dopo il debutto pasquale a Cortina, si è presentata ai lettori in occasione dell'importante vetrina del Salone del Mobile come media partner di ZonaTortona. Dal 22 al 25 aprile è stata a Stoccarda, all'interno di Mondo Italia, il primo salone in Germania dedicato al made in Italy. E dal 23 al 26 aprile a White and Blue Rimini Yachting Lifestyle. Per poi approdare a Porto Cervo grazie alla partnership con il Polo Julius Baer Gold Cup 2009, mentre a Verona, a settembre, sarà presente ad Abitare il Tempo. CORTINA.Top Living ha poi costruito un suo circuito distributivo tra le principali città italiane e famose località di mare. Il numero estivo di CORTINA.TOPic avrà, come CORTINA.Top Living, un suo circuito di distribuzione dedicato in Italia e all'estero. Oltre alle vip lounge degli aeroporti di Venezia, Treviso e Pisa, sarà presente a fiere e distribuito in Italia attraverso hotel e ristoranti appositamente selezionati per il target e la scelta di qualificazione del prodotto. Tutta la collana editoriale e il circuito distributivo è anche sfogliabile on line su cortina.dolomiti.org, il sito ufficiale di Cortina d'Ampezzo.
MILANO
VENEZ IA
FOUR SEASONS HOTEL Via Gesù, 6/8 tel. 02 77088 - www.fourseasons.com
BAUER HOTEL San Marco, 1459 - tel. 041 5207022 www.bauervenezia.com
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BAUER CASA NOVA San Marco, 1459 - tel. 041 5207022 www.bauervenezia.com
RISTORANTE BOEUCC Piazza Belgioioso, 2 tel. 02 76020224/76022880 www.boeucc.it
BAUER IL PALAZZO San Marco, 1459 - tel. 041 5207022 www.bauervenezia.com
RISTORANTE SADLER Via Ascanio Sforza, 77 tel. 02 58104451 - www.sadler.it CONCESSIONARIA INFINITI Via Arona, 15 tel. 02 9709461 - www.infiniti.it CATENA SINAHOTELS HOTEL THE GRAY Via San Raffaele, 6 - tel. 02 7208951 www.hotelthegray.com
BAUER PALLADIO HOTEL & SPA San Marco, 1459 - tel. 041 5207022 www.bauervenezia.com RISTORANTE GOURMET DE PISIS / BAUER San Marco, 1459 - tel. 041 5207022 www.bauervenezia.com CA' SAGREDO HOTEL Campo Santa Sofia, 4198/99 Ca’ d’Oro - tel. 041 2771740 www.casagredohotel.com www.venice-palazzo-sagredo.com
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HOTEL DANIELI e RISTORANTE TERRAZZA DANIELI Castello, 4196 - tel. 041 5226480 www.luxurycollection.com
ROMA
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PALAZZO SANT’ANGELO San Marco, 3878/b - tel. 041 2411452 www.palazzosantangelo.com
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CENTURION PALACE Dorsoduro, 173 - tel. 041 2411452 www.centurionpalacevenezia.com
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TORINO
CATENA SINAHOTELS HOTEL BERNINI BRISTOL Piazza Barberini, 23 - tel. 06 488931 www.berninibristol.com reservationsbb@sinahotels.com
RISTORANTE VINTAGE 1997 Piazza Solferino, 16h - tel. 011 535948 www.vintage1997.com CATENA SINAHOTELS RELAIS VILLA MATILDE Via Marconi, 29 - Romano Canavese tel. 012 5639290 www.relaisvillamatilde.com
FIRENZE With the magazine CORTINA.Top Living, the publications of Cortina Turismo are now being distributed beyond the confines of the Ampezzo Valley. From now on you will be able to find CORTINA.TOPic in Italy and abroad - at the VIP lounges of the airports of Treviso, Venice and Pisa, in hotels, at trade fairs and in carefully selected restaurants. The entire range of publications can be consulted on line at cortina.dolomiti.org.
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PARMA
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HOTEL DES ETRANGERS ET MIRAMARE AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURY SICILY COLLECTION Passeggio Adorno, 10/12 tel. 0931 319100 - www.desetrangers.it
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LUCCA
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BOLOGNA
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VERONA RISTORANTE IL DESCO Via Dietro San Sebastiano, 7 tel. 045 595358 - www.ildesco.com Relais & Chateaux VILLA DEL QUAR Via Quar, 12 - Pedemonte tel. 045 6800681 www.hotelvilladelquar.it
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SANTA MARGHERITA LIGURE GRAND HOTEL MIRAMARE Via Milite Ignoto, 30 - tel. 0185 287013 www.grandhotelmiramare.it
RICCIONE ALBERTO VERNI Viale Ceccarini, 40 - Galleria Viscardi tel. 0541 692824 IL NAUTILUS Viale Dante, 39 - tel. 0541 1830307 www.ilnautilus.com
RISTORANTE LA CARAVELLA Via Matteo Camera, 12 tel. 089 871029 www.ristorantelacaravella.it
SORRENTO IL GRAND HOTEL EXCELSIOR VITTORIA Piazza Tasso, 34 - tel. 081 8777111 www.exvitt.it
TAORMINA SAN DOMENICO PALACE HOTEL e RISTORANTE PRINCIPE CERAMI AMT HOTELS HISTORICAL & LUXURY SICILY COLLECTION Piazza San Domenico, 5 tel. 0942 613111 www.hotelsandomenicotaormina.it
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FIERE ed EVENTI:
Tutta la collana editoriale è distribuita a fiere ed eventi in target con i diversi prodotti. Il dettaglio di tutte le manifestazioni cui sono presenti le nostre riviste è on line su cortina. dolomiti.org
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L'aeroporto Marco Polo di Venezia.
La prima grande partnership sottoscritta è quella con il gruppo Save, che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso. Virtuoso modello di integrazione, il sistema aeroportuale Venezia–Treviso rappresenta un punto di forza imprescindibile per tutto il Nordest. Negli anni, si è letteralmente posto al suo servizio, assecondando le forti esigenze di mobilità di un territorio particolarmente vivace, sempre attento a cogliere le opportunità offerte dai nuovi mercati ed interessato, nel contempo, a far conoscere al mondo le sue ricchezze culturali e ambientali. I numeri sono eloquenti: con una crescita media annua dell’8% negli ultimi sette anni, nel 2008 i due
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aeroporti hanno registrato complessivamente 8.602.652 passeggeri, attualmente sono 42 i vettori di linea che collegano il sistema con 67 destinazioni nazionali, europee ed intercontinentali. In particolare, negli ultimi anni l’aeroporto Marco Polo di Venezia si è concentrato con giustificata caparbietà sull’introduzione di voli intercontinentali di linea. Il primo a partire è stato il Venezia– New York di Delta Air Lines, inaugurato nel 2000. Sono seguiti i voli diretti per Atlanta, Philadelphia, Dubai e, dall’estate 2009, Toronto e Montreal. Prossimo obiettivo, sempre più vicino, Shanghai. www.veniceairport.it www.trevisoairport.it
Nella sala vip dell’aeroporto G. Galilei di Pisa, il “best performer” tra gli aeroporti italiani. I passeggeri transitati presso l’aeroporto di Pisa nel 2008 sono stati 3.963.717 con una crescita del 6,4% rispetto al 2007 e a fronte di una media italiana pari -1,7%. Nello stesso anno, escludendo i sistemi aeroportuali di Roma e Milano, l’aeroporto Galilei si conferma in sesta posi-
zione nella classifica degli aeroporti italiani per traffico passeggeri e si colloca come secondo aeroporto dopo Venezia, per quanto riguarda il traffico internazionale passeggeri. L’area lounge dell’aeroporto, solo nel 2008 ha ospitato ben 22.278 passeggeri in transito; il tutto in un contesto di piacevole relax, tra un aperitivo, un caffè o deliziosi cantucci di Prato e vin santo. www.pisa-airport.com
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