Dart ezine issue 1 (1)

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numero 1

NI


In questo numero Editoriale

CibiAMO Arte, Natura e ConvivialitĂ CoSmo Lago quaderni di viaggio nei territori Lariani Patrizia Azimonti

Pierangelo Benetollo

Anna bianchi - La Stria

Raffaele Cornaggia

D'Art Zine


Massimiliano Malimpensa

Raffaele Minotto

Josè Molina

Caterina Plodari

Francesco Stile

Vito Cimarosti

D'Art Zine


SERGIO LAVIA FABIAN

DILENE FERRAZ D'ART DRESSED

GROTTE DI RESCIA

ERICK SOLER

D'Art Zine


Editoriale D'art Zine Perchè una nuova rivista digitale? Perchè la nostra idea di cultura è quella di poter condividere passioni, informazioni, spunti di riflessione. Tratteremo d'arte, di turismo d'eccellenza che non significa turismo di lusso, ma la scoperta o riscoperta di tesori che il nostro territorio ci regala. Proporremo letture di libri insoliti, e cercheremo di promuovere il lavoro di artisti emergenti, illustratori, fumettisti. Perchè crediamo che dare spazio a chi ha talento possa essere un modo concreto per migliorare la nostra società. Ma il nostro sguardo andrà anche oltre, verso mondi musicali, in teatri, in tutte quelle realtà che esprimono talento e creatività.

Una nuova avventura ... e il viaggio continua Quello che inizia con questo numero è un viaggio aperto. Non abbiamo confini, ma siamo pronti ad approdare in luoghi inesplorati o a riscoprirne di assopiti. L'avventura D'Art Zine nasce dall'idea di Davide Dell'Acqua, titolare della galleria d'arte D'Art Visual Gallery a Menaggio (CO), ma non vuole essere un percorso chiuso entro i confini del proprio ambito professionale. L'idea di fondo del progetto vuole essere un luogo di incontro, di scambio, di collaborazioni aperte. Perchè siamo convinti che dalle collaborazioni possa nascere un percorso nuovo, ricco di emozioni e che la creatività non debba avere vincoli o censure di sorta. Per chi volesse proporre spunti, fornire informazioni, o proporsi per condividere questa avventura, il nostro contatto e-mail è sempre ricettivo. dartzinemag@gmail.com Davide Dell'Acqua

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cibiAMO Arte,Natura e ConvivialitĂ D'art Zine


Grande successo per l'evento organizzato a Menaggio. Una serata magica.

Opere splendide, cibo squisito e una nuova proposta editoriale. Questa è stata la ricetta vincente che ha premiato gli organizzatori del "vernissage" della mostra cibiAMO che si è tenuto il 31 maggio 2015 presso la galleria D'Art Visual Gallery di Menaggio. Molte persone hanno affollato la galleria per ammirare le opere di artisti italiani scelte da Davide Dell'Acqua, e che hanno colpito molto i partecipanti con tecniche assai diverse tra loro e tutte apprezzate. Squisito il cibo realizzato per l'occasione: ispirandosi alla cucina lariana lo chef Alessandro Verrone ha saputo innovare le antiche ricette utilizzando le erbe spontanee della zona del lago.

Un'iniziativa che coincide esattamente con la filosofia della nuovissima guida turistica coSmo lago, presentata durante la serata da Ettore Peron, autore degli itinerari proposti. Si tratta di un nuovo progetto editoriale che prevede la pubblicazione di dodici volumi, curati graficamente da Davide Dell'Acqua, che mapperanno il territorio del lago di Como, dando risalto al territorio nella sua completezza, esaltando la bellezza del paesaggio, dell'arte, della natura e dell'ingegno dell'uomo, che sa produrre eccellenze gastronomiche uniche al mondo. La mostra rimarrĂ aperta per tutto il mese di giugno. Nel presente numero, articoli specifici dedicati agli artisti partecipanti. Uno dei momenti della serata-evento cibiAMO e coSmo Lago. Arte, cucina, turismo per un evento nato dalla passione per l'arte ed il nostro territorio.

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La mostra

Una serata all'insegna del cibo e dell'arte Durante la serata il gallerista Davide Dell'Acqua ha illustrato agli ospiti le opere per raccontare il cibo e la convivialitĂ nell'arte contemporanea.

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La guida

Una presentazione face to face Ettore Maria Peron, coautore della guida, ha scelto di presentare il progetto singolarmente, illustrandone filosofia e passione.

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L'alta cucina lariana

Dalle erbe locali a finger food Lo chef Alessandro Verrone ha creato per l'occasione una serie di finger food utilizzando erbe e prodotti del territorio.

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CoSmo Lago Quaderni di viaggio nei territori lariani D'Art Zine


Il progetto CoSmo Lago nasce dall'unione di tre amici legati dalla passione per il lago di Como. Ettore Maria Peron, guida turistica, gestore di un B&B a Nesso e grande comunicatore. Davide Dell'Acqua, designer e titolare di galleria d'arte in Menaggio. Alessandro Verrone, chef di grande esperienza, con l'amore e la passione per la cucina creativa volta ad esaltare i prodotti del territorio. Insieme creano il gruppo EDA - Art Food and Tourism con l'intento di creare iniziative per la valorizzazione del territorio lariano e delle sue eccellenze. CoSmo Lago è un grande progetto editoriale di nuova concezione. In 12 volumi, mapperanno il lago di Como proponendo un nuovo modo di esplorare il territorio.

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CoSmo Lago non è una guida turistica tradizionale, non è un libro di erbe o ricette, non è un catalogo d'arte. CoSmo Lago è un insieme di emozioni, un'esperienza che ci accompagna per mano attraverso i sentieri insoliti, alla scoperta di angoli meno noti del Lario.

incontreremo erbe spontanee, frutti, prodotti di eccellenza del territorio, ricco di storia e cultura alimentare. Leggeremo di antiche ricette lariane della tradizione, come in un diario scovato in soffitta, e scopriremo come sia possibile dare una nuova forma alla tradizione, attraverso la cucina creativa dello chef che ne scompone gli elementi creando una nuova architettura compositiva, un connubio di sapori e colori per piatti contemporanei dove la creatività non mortifica, ma ne esalta gli elementi naturali. Con CoSmo Lago il lettore viaggia su diversi livelli. Passegiando vive l'esperienza reale della scoperta, che prosegue nel libro attraverso le centinaia di acquarelli che ne illustrano dettagli, scorci, chiese e angoli magici. Anche la cura nella grafica di tutto il progetto vuole essere un mondo da assaporare pagina dopo pagina, una diversa dall'altra, arricchita di dettagli, elementi che spuntano dagli angoli, sfondi ricercati, per non lasciare

Un viaggio tra arte, storia, natura, cucina per guardare il lago con occhi nuovi Con un linguaggio volutamente colloquiale, il lettore viene coinvolto in passeggiate tra amici. Perchè questo è l'intendo degli autori, considerare il lettore come amico, stabilendo con lui un rapporto di complicità, e condividere l'emozione delle scoperte, anche piccole, che ci attendono in ogni angolo dei borghi. Durante il viaggio troveremo scorci affascinanti, e il racconto della storia che li vive ci aiuta ad apprezzarne ogni sfumatura.

nulla al caso. Preziosa la collaborazione con l'artista Patrizia Azimonti che ha realizzato tutti gli acquarelli presenti in ogni volume, e di Anna Bianchi - La Stria, che ha interpretato un luogo magico per ogni guida, creando atmosfere da sogno in un frammento di racconto senza tempo. Il primo volume dedicato alla zona di Menaggio e dintorni è stato presentato durante la serata evento cibiAmo presso la galleria d'arte D'Art Visual Gallery di Menaggio.

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CoSmo Lago è proposto in lingua italiana e inglese, in due diverse edizioni. E' inoltre disponibile la versione ebook leggibile da tutti i maggiori ereader sul mercato. I volumi verranno presentati anche in serate dedicate, nei paesi del nostro territorio. Il calendario delle presentazioni e novità del progetto sarà aggiornato di volta in volta sulla pagina del blog dedicato al progetto: www.cosmolago.blogspot.it CoSmolago può essere richiesto direttamente all'indirizzo: cosmolago@gmail.com presso la galleria d'arte D'Art Visual Gallery di Menaggio Presso Alessandro Dominioni Como prezzo di vendita € 22.50 La pubblicazione del secondo volume Nesso e dintorni, è prevista per il mese di settembre 2015.

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PATRIZIA AZIMONTI Patrizia è una forza della natura. Puoi incontrarla in ogni momento della giornata e la trovi sempre intenta a fare qualcosa. La creatività è insita nel suo DNA, e supportata da una grande esperienza pittorica maturata in tanti anni, sai che non c'è sfida che non la veda vincente. Una grande dose di entusiasmo per ogni progetto la caratterizza. Conoscendola non diresti di avere di fronte una bisnonna (da poco), ma una giovane donna dallo spirito sempre vivo. Nei suoi quadri traspare il suo animo raffinato, nella scelta dei soggetti e nell'uso sapiente del colore. Ogni suo lavoro non è un fotogramma di un paesaggio, una figura o una natura morta, ma un racconto.

Questo è anche uno dei motivi per cui le è stato proposto di illustrare nei dettagli tutti i volumi del progetto CoSmo Lago. Perchè in un progetto che nasce da un'anima e una passione viva, anche le immagini dovevano avere la stessa emozione del racconto. Un progetto complesso che prevere la realizzazione, nell'arco dell'opera completa, di più di 1000 acquarelli. Figlia d'arte, il padre, Bruno Azimonti, è stato uno degli acquarellisti di spicco delle nostre zone, con riscontro a livello internazionale. Patrizia ne ha ereditato lo spirito ribelle, la creatività, seppure declinata su temi a lei più congeniali, in quanto donna, prima di tutto, con sensibilità diversa, ma soprattutto per differenze

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generazionali. Il padre fondò a Menaggio una scuola di acquarello, per condividere con gli allievi la passione della pittura. Poco prima della sua morte, scelse Patrizia come sua erede artistica, per proseguire nel lavoro di insegnamento della tecnica pittorica dell'acquarello. La scuola è tutt'ora una realtà che risquote grande interesse ed adesioni. Il segreto di tale successo nasce anche da una semplice constatazione: l'artista che è sicuro delle proprie capacità e che ama la pittura come parte essenziale della propria vita, non ha paura di svelarne i segreti ed i trucchi del mestiere. Le opere di Patrizia Azimonti raccontano atmosfere, emozioni, svelate nello sguardo di un ritratto o tra le pennellate di paesaggi o nature morte. E nel tema proposto in cibiAMO, le sue nature morte ci portano oltre i confini del tempo, in uno spazio

che è letteratura, storia, ricordo. La passione per ambienti lontani dalla globalizzazione e dalla serialità di oggetti senza anima. La tavola raccontata dell'opera dell'artista ha echi rinascimentali, voci della storia che ci vengono trasmesse nei vetri, nelle ceramiche raffinate. Non una rappresentazione snob o elitaria ma una realtà in cui gli oggetti hanno assorbito l'essenza di chi li ha posseduti. La tavola a cui l'artista ci invita ha il sapore delle lunghe conversazioni e se restiamo in silenzio possiamo captarne i ricordi. La tavola come momento di riunione di famiglia, ma anche come luogo in cui arte, politica, passione si fondono in lunghe serate con rumore di posate in sottofondo, risate e parole sussurrate tra i commensali. Dal punto di vista tecnico, chi ha una conoscenza della materia sa che l'acquarello è tra le tecniche pittoriche più ardue, perchè a differenza dell'olio o di altre tecniche, l'acquarello non ammette sbagli. Ed ogni opera è una sfida. L'artista deve avere già chiara nella propria visione come dovrà essere l'effetto finale e dosare sapientemente l'uso dell'acqua e del colore. Se in alcuni soggetti la macchia "casuale" può risultare un effetto armonioso, in molti casi, come nei ritratti o in composizioni ricche di dettagli, tutto deve essere calibrato e gestito da mano sicura. Un aspetto non secondario ma che rivela le capacità pittoriche ed artistiche di un pittore è la capacità di saper disegnare, di conoscere alla perfezione anatomia e prospettiva. Spesso lo si riconosce nelle composizioni delle figure dipinte, quando in un quadro vengono sapientemente nascoste mani e piedi ( tra gli elementi più difficili da

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dipingere, è sinonimo di difficoltà tecniche del pittore. Patrizia Azimonti ha alle spalle anni di esercizio quotidiano, di copia dal vero, di studio dell'anatomia. Oltre alle opere esposte nella mostra cibiAMO, sono presenti alla D'Art Visual Gallery in permanenza diverse opere dell'artista in esclusiva.

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Pierangelo Benetollo D'Art Zine


Benetollo artista bresciano, in particolare di Sonico, piccolo comune della Val Camonica, ha un pregio che gli fa onore: un artista intellettualmente onesto, che ama il proprio lavoro ma senza porsi mai su un piedistallo. Diplomato al liceo artistico, ha completato la sua formazione all’Accademia di Brera, a Milano, nel 1987. Giovanissimo, nel 1982 espone per la prima volta in pubblico suoi lavori. Accanto alle puntuali mostre personali, la prossima a ottobre 2015 presso la Galleria Signorini di Lendinara (RO), sono proseguite negli anni, con premi e riconoscimenti, le partecipazioni a rassegne collettive e concorsi nazionali. Espone inoltre presso la D’Art Visual Gallery di Menaggio dal 2010. Le sue tematiche, iniziate con uno sguardo prettamente surrealista, si sono indirizzate con gli anni verso un acceso realismo, alla ricerca del particolare infinito nascosto nei soggetti semplici e diffusi del quotidiano e della natura. Pierangelo partecipa in questa precisa occasione, all'evento cibiAMO con una serie di opere strettamente legate al tema della natura, delle erbe spontanee. Le sue opere, realizzate in acrilico, sono dei microcosmi. Osservandole ci sembra di passeggiare lungo strade di paesi di montagna, con sentieri al limitare del bosco o piccoli angoli urbani in cui la natura prende possesso di spazi angusti. Uno degli elementi peculiari dell'arte di Benetollo, è anche l'uso dell'ambientazione, del paesaggio che circonda il soggetto protagonista delle opere. Le sue non sono e non vogliono essere tavole botaniche - che rappresentano un altro autorevole mondo nell'ambito della raffigurazione naturalistica, ma frammenti,

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L'ortica, pianta tanto comune da essere considerata fastidiosa presenza, nell'opera del pittore vive di luce propria, riportandoci ad una cultura del rispetto per ciò che ci circonda che le antiche generazioni sapevano conservare e valorizzare. Benetollo compie un'operazione che è al contempo artistica e culturale, perchè ci mostra un mondo dimenticato e ormai sconosciuto, un mondo che per secoli ha contribuito, con le proprie leggende, aneddoti e storie popolari, alla formazione di una cultura, quella contadina, tanto snobbata nel recente passato e che ora, anche grazie ad una maggiore consapevolezza, viene rivalutata. scorci di angoli nascosti allo sguardo distratto e veloce del vivere quotidiano. Entrando nelle opere di Pierangelo Benetollo il tempo si ferma. E l'anima si rasserena. Anfratti in ombra, erbe che spuntano da vecchi muri a secco. La presenza umana rimane in sottofondo,

La poesia della natura si nasconde nei dettagli piĂš comuni attraverso angoli di strada, basi di lampioni, reti metalliche. Ma la protagonista resta la natura, regina indiscutibile della poetica dell'artista. Un ramo di Luppolo sembra agitarsi nella brezza mattutina, e in sottofondo l'eco dei suoni della montagna. In lontananza il paesaggio sembra sfocarsi, come il suono disperso nel vento.

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Anna Bianchi La Stria D'Art Zine


La prima volta che ho incontrato La Stria ( al secolo Anna Bianchi), è stato come se fosse una amica di vecchia data. Conoscevo le sue opere, che avevo scovato casualmente durante una ricerca nel campo editoriale. E come spesso accade, sono le situazioni più diverse a farci incontrare realtà che diventano poi parte del nostro cammino. Ne ero rimasto incantato, e dal quel momento ho cominciato a seguirne il percorso. Lavorando nel mondo dell'arte, spesso ci si imbatte in una classificazione troppo schematica di quale sia arte con la A maiuscola e quale sia considerata opera di importanza minore. Il mondo dell'illustrazione, così come quello del fumetto, è stato troppo spesso relegato in un angolo, senza dargli la giusta e meritata considerazione al di fuori degli appassionati e cultori del genere. Appena si ha un incontro con le creazioni della Stria, ci si apre una porta verso mondi incantati. Quelle stanze della fantasia che da bambini erano il nostro mondo, e che hanno popolato i nostri sogni, vengono improvvisamente riaperte. E ritroviamo le stesse emozioni, le stesse sensazioni che credevamo assopite, o che semplicemente abbiamo smesso di decifrare. Le opere della Stria non si lasciano soltanto guardare. Esse vanno vissute, e ci prendono per mano, portandoci lungo viaggi dove tutto è possibile. Ogni dettaglio ci racconta un frammento di favola, una leggenda, un vivere la fantasia liberi da costrizioni preconcette.

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E dopo aver ammirato da lontano le sue opere, decisi di proporle una collaborazione con la galleria. L'incontro con l'artista è stata una delle esperienze più naturali e felici degli ultimi tempi. Perchè Anna è la sua arte. E' esattamente quello che racconta, senza costruzioni e impalcature per vivere un personaggio, ma l'essenza di chi crea mondi che vive nel profondo. Un'artista con la quale è impossibile non entrare in sintonia, e con la quale mi auguro di proseguire una collaborazione nel tempo. Ho voluto fortemente che Anna interpretasse alcuni luoghi magici del nostro progetto CoSmo Lago perchè solo lei avrebbe potuto coglierne gli aspetti favolistici. D'Art Zine


Dopo aver visto la sua opera "Il bagno della Contessa", provate ad andare sul luogo raccontato. Farete forse finta di nulla, e guarderete estasiati l'ambiente circostante, la cascata, i colori... ma con la coda dell'occhio cercherete la contessa creata dalla Stria.

narrazione artistica. Il mondo di Anna Bianchi è però anche un percorso culturale e storico. Perchè dietro a molte delle sue opere c'è uno studio di leggende, tradizioni, luoghi della storia locale che rivivono attraverso la sua creatività. Non siamo pertanto di fronte ad una bella rappresentazione, ad un lavoro di illustrazione decorativa. E qui si rivela un'anima più profonda che nasce da una consapevolezza dell'importanza della ricerca storica, della conoscenza del territorio. Ricerche trasfigurate poi con ironia e leggerezza e che dalle sue mani prendono nuova vita. E' possibile ammirare una selezione delle opere della Stria per tutto il mese di giugno, presso la D'Art Visual Gallery.

Una porta su mondi paralleli dove la fantasia non ha confini Le sue opere non solo soltanto un piacere visivo, per la cura dei dettagli, per l'innegabile abilità tecnica, per la creatività mai banale, ma sono in qualche modo dei frammenti di serenità. Un effetto sull'umore di chi si trova di fronte, che per un po' riesce a calarsi in dimensioni parallele, dove riusciamo a tralaciare problemi, angoscie, ansie. Anche la scelta di supporti sempre differenti, legni trattati, dove le venature diventano parte della

Anna Bianchi - La Stria, vive e lavora a Tignale (BS), dove nel suo atelier è possibile trovarla intenta in nuove creazioni. Ulteriori informazioni e notizie sono presenti sul sito personale dell'artista: www.annalastria.it

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RAFFAELE CORNAGGIA

L'

incontro con le opere di Raffaele Cornaggia è una scoperta in divenire. Il primo approccio ci diverte, ci incuriosisce, ci stupisce e ci emoziona. Raffaele Cornaggia è un artista atipico, fuori dagli schemi, lontano dallo snobismo pseudo-culturale di chi sa di avere qualcosa da dire, con linguaggi inconsueti e di forte impatto.

"uso esclusivamente oggetti e scarti giunti al termine del loro ciclo vitale" Indiscutibile la sua creatività', propria di chi ha una mente libera. Ma Raffaele va oltre. Nelle sue creazioni si percepiscono elementi contrapposti: la dura plasticità del metallo, di oggetti smembrati e ricomposti, e la poesia; quella scaturita dalla passione che lo accompagna nel percorso creativo e quella che è intrisa negli oggetti che l'artista sceglie come "anima" dell'opera in divenire. Gli oggetti dimenticati, gli scarti, ciò che ha terminato il proprio ciclo vitale, al servizio dell'uomo moderno, non sono semplicemente rifiuti. Sono pezzi di racconti, elementi che hanno assorbito le emozioni e le vite di chi li ha costruiti, prima, e di chi li ha utilizzati, poi. Raffaele Cornaggia li raccoglie, e ne manipola i destini, dando loro una nuova vita. La sua arte ha radici metropolitane, intrise di culture diverse, maturate in esperienze giovanili, respirando creatività diverse, movimenti, stimoli. Ne ha assorbito le energie, le storie, in una Londra in continuo movimento, in una Berlino, costruita sui suoi contrasti e voglia di rivincita, e in una San Francisco, tra ribellioni giovanili e movimenti artistici d'avanguardia. Uno degli aspetti che più va rispettato ed ammirato, nell'operato di Raffaele, è la determinazione di percorre un percorso artistico non facile, lontano dalle mode del momento, crendosi in poco tempo una impronta personale, una riconoscibilità che ne contraddistingue il linguaggio e la poetica. Troppo spesso mi ritrovo, in qualità di gallerista, a dover valutare l'opera di artisti ( o che amano definirsi tali), che sono cloni di figure commercialmente in voga. Questo non accade con Raffaele Cornaggia, perchè il suo è un linguaggio slegato dal facile business, dalle tendenze. Ha scelto di essere se stesso, e di lasciare libera la propria poesia e creatività. D'Art Zine


Il mondo di Raffaele Cornaggia è popolato di creature nate dal riciclo, un'arte etica e culturalmente alternativa. Ore ed ore trascorse in officine, discariche, magazzini, alla ricerca di ciò che smembrato e ricomposto in nuova forma, ne rinascerà con nuove sembianze e una identità alternativa. Raffaele da nuova vita a quegli oggetti dimenticati, abbandonati, coperti di ruggine e segni del tempo.

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Raffaele Cornaggia ha saputo imporsi in poco tempo sulla scena internazionale, risquotendo grande interesse da parte di esponenti culturali di paesi diversi. Perchè il suo è un linguaggio contemporaneo internazionale e che riesce a coinvolgere emotivamente generazioni diverse. E se hai il piacere di conoscere anche l'artista e l'uomo Raffaele, capisci la passione che lo ha spinto a dedicarsi totalmente all'atto creativo. Quando ti parla delle sue opere, gli si illuminano gli occhi e ne percepisci la passione. E questa passione, oltre al talento, è la chiave per poter costruire un percorso che, ne siamo certi, lo porterà molto lontano. Alcune sue opere rimarranno esposte per tutto il mese di giugno nei locali della galleria di Menaggio, e ne consigliamo vivamente una visita, perchè dal vero si può apprezzare in modo globale la raffinatezza dei dettagli, la cura nella scelta degli elementi compositivi, la poesia che riveste la sua opera. Maggiori informazioni sul lavoro dell'artista Valtellinese sono raccolte nel sito personale: www.raffaelecornaggia.altervista.org

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Il mondo di Raffaele Cornaggia

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MASSIMILIANO MALIMPENSA D'Art Zine


Giochi di colori, e atmosfere al di fuori del tempo. Pennelate morbide ma decise, con una forza che non diventa mai predominante. La pittura di Massimiliano Malimpensa è un racconto su tela. Un semplice frutto, o un vaso di peonie, sono frammenti di un viaggio dove ci piace soffermarci e sentirne le voci fuori campo, quasi fosse un dettaglio di una scena molto più ampia, che possiamo immaginare o sognare. Perchè il sogno sembra aleggiare attorno a molte delle sue opere, e nel silenzio della stanza, ci immergiamo nel suo mondo. Accanto a tematiche tradizionali, seppur mai banali, l'artista ama talvolta affascinarci con i ricordi di una infanzia in cui ci ritroviamo, raccontanto le emozioni di giocattoli,

compagni di giochi. Una pittura ad olio dal gusto retrò, nello stile, ma intrisa di contemporane sfumature. Talvolta mi sono chiesto perchè si diventa galleristi, cosa significa nel profondo. Non è soltanto un fattore commerciale, sebbene ne sia parte fondamentale, ma è un insieme di stimoli culturali ed umani. Chi quotidianamente ha a che fare con l'arte e gli artisti, vede un mondo che ad occhi esterni non si palesa. E forse è una scelta controcorrente, la mia, quella di non considerare mai le sole opere d'arte senza un rapporto umano con l'artista. L'opera, quando sincera, parla dell'artista, ne svela dettagli e ombre. E negli anni ho smesso di lavorare con artisti capaci, ma troppo presi da un egocentrismo ed una arroganza che

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rendeva insopportabile la sola visione di opere nate da una tale superbia. Le opere di Massimiliano riflettono il suo spirito, la voglia di sperimentare e di mettersi in gioco, senza arroganza, ma con la consapevolezza che è sempre utile mostrarsi per come si è, con l'umiltà di chi non si sente mai l'unico artista degno di essere ammirato. Il rapporto tra il gallerista e l'artista è fatto anche di scontri, di suggerimenti, e di complimenti ogni qualvolta un'opera sa stimolare emozioni e di critiche. Un gallerista che approvi ogni opera proposta non fa il proprio dovere, fa il piazzista di tele.

E con Massimiliano, come con altri artisti, il percorso è in continuo scambio, perchè quando credi nelle potenzialità di un artista, cerchi di costruire con lui un percorso che ne metta in risalto gli aspetti peculiari. Entrare nelle opere di Massimiliano è intraprendere un viaggio di emozioni pacate, quelle emozioni che viviamo quotidianamente ma che spesso non sappiamo fermare. Le sue non sono mai emozioni urlate, ma sussurrate, come una poesia. Nelle opere dell'artista si rivela la sua duplice personalità, romantica, nelle raffigurazioni floreali o paesaggistiche, ma anche una grande dose di ironia e giocosità, che ritroviamo nei suoi giochi di carta, raffigurati come un mondo

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in cui siamo ancora capaci di prenderci poco sul serio, anche da adulti. Massimiliano Malimpensa è presente nell'esposizione cibiAmo con opere legate al tema della convivialità , ma è anche un artista permanente nella galleria, con diverse opere che meritano una attenzione particolare. Altre informazioni sull'opera dell'artista le si possono trovare all'interno del proprio sito web: www.massimilianimalimpensa.com

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Raffaele Minotto D'Art Zine


Ci sono opere che hanno il potere di fermare il tempo. Di rapirci, e in quel tempo investirci di emozioni e ricordi ancestrali, letterari. L'arte di Raffaele Minotto è anche questo. Dietro ad una abile struttura compositiva, una perfetta conoscenza dell'arte del disegno prima, e dell'uso del colore poi, veniamo affascinati dalla scelta dei soggetti, dall'atmosfera che l'artista riesce a creare. Le sue tele sono un'esplosione di energia, dove le pennellate, le spatolate, l'uso della materia corposa, creano vortici e movimenti rapidi e apparentemente casuali in un continuo scambio tra luce ed ombra, chiari e scuri.

Ci ritroviamo immersi in atmosfere dal gusto letterario, con un linguaggio ed una scelta cromatica che ne costituiscono l'essenza e l'impronta peculiare dell'artista. Se c'è una definizione, per quanto possa risultare riduttiva, potremmo affermare che le opere di Minotto sono intrise di una eleganza raffinata e potente allo stesso tempo. Non una raffigurazione patinata dal sapore stantio di "etichette" e buone maniere e cerimoniali obsoleti, ma una eleganza derivante dalla cultura, dalla storia, da una eredità di grandi maestri del passato. Nell'opera di Minotto ritroviamo il sapore di un modo di concepire l'arte che deriva dalle botteghe, dal lavoro artigianale, frutto di fatiche e studi.

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Raffaele Minotto è un artista che ci riporta alla tradizione storica dei maestri rinascimentali. Un'esperienza fatta di anni di ricerca, di studi e lavoro. Una conspevolezza del mestiere che è anche lavoro artigiano oltre che arte. L'influenza dell'incisione, del disegno, del sapere osservare la realtà e trasfigurarla in un contesto pittorico "altro". Un artista che ha l'umiltà di presentarsi per come è e non come personaggio al di sopra delle righe, ad ogni costo. Un artista che ama raccontare il proprio modo di lavorare, senza paura di svelarne i percorsi creativi, raccontando i dettagli tecnici, le fasi della costruzione di un mondo, del suo mondo artistico. Ne abbiamo fin sopra i capelli di personaggi che rivestono la propria

vita di fantomatiche situazioni di estasi creativa o episodi al di là di ogni umana sopportazione. Raffaele Minotto ha il rispetto dell'interlocutore, che non è il babbeo di turno pronto a prendere per oro colato ogni "stranezza" del personaggio che "l'Artista" vuole interpretare. E da parte nostra ricambiamo con enorme rispetto ed ammirazione per l'uomo e l'artista che ci sa regalare emozioni e che vuole condividere con noi una parte del suo mondo creativo. Inizia con cibiAMO la collaborazione con questo artista padovano che credo abbia molto da esprimere, a partire dalle due opere di grandi dimensioni che ho voluto esporre come espressione di un'arte di alto livello artistico, tecnico, culturale.

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In esposizione a Menaggio a partire dal 31 maggio, in occasione dell'evento organizzato in collaborazione con D'Art Visual Gallery, EDA e CoSmo Lago. Altre notizie dell'opera dell'artissta veneto sul sito personale: www.raffaeleminotto.it

Raffaele Minotto nasce a Padova nel 1969. Frequenta l'Accademia di Belle Arti a Venezia. Si dedica con passione anche all'incisione, in particolare alla tecnica dell'acquaforte e della puntasecca. Si impone subito all'attenzione di critici e curatori, e da allora comincia ad esporre con continuitĂ in Italia e all'estero.

Poesia materica, un'arte raffinata e colta nelle opere di Raffaele MInotto Un artista che ci invita nel suo mondo, per affascinarci ed accompagnarci in atmosfere ricche di phatos ed echi del passato. Una pittura contemporanea, nella forza e nello stile energico e potente, ma con un forte legame a ciò che il passato ci trasmette, tra storie, ricordi, emozioni.

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JOSE' MOLINA José Molina nasce a Madrid nel 1965. Oggi vive a Gravedona, sul lago di Como. Studia all'università delle Belle Arti di Madrid, ma il suo spirito artistico si manifesta sin dalla tenera età. Inizia a lavorare nel mondo della pubblicità, mentre termina gli studi universitari. La sua prima personale "Morir para Vivir" nel 2004 a Milano evidenzia già una forte introspezione psicologica che farà da tema conduttore della sua produzione artistica. Tra il 2005 e il 2007 crea la collezione "Predatores", seguono "Los Olvidados" "AnimaDonna" "Once were Warriors" "Beloved earth"

G

uardare le opere di José Molina è un po' come guardarsi dentro, scavando tra le nostre inquietudini. Un artista che non si lascia definire, perchè non c'è definizione che lo possa descrivere in tutta la sua complessa essenza.

La sua è una ricerca continua, senza confini, con uno spirito libero e inafferrabile. José Molina ha quella che si può chiamare "la vera anima dell'artista", dove ogni energia è spesa senza tregua in campi differenti, con progetti complessi ed elaborati, sia dal punto di vista concettuale che tecnico. Se si ha la fortuna di incontrarlo nel suo studio, a Gravedona, si respira una atmosfera ricca di stimoli ed energia. In ogni angolo qualcosa è in divenire, si tratti di un disegno preparatorio, un olio, una cornice in fase di "trasformazione",e ovunque aleggiano le idee che come un vulcano in piena, sono l'essenza dello spirito dell'artista. La sua non è un'arte decorativa, sebbene nella sua produzione possiamo trovare anche opere graficamente più tradizionali, sebbene mai scontate o banali, la creatività dell'artista Molina ci introduce in opere complesse, contorverse. Se in alcune occasioni il primo impatto può essere di sconcerto, veniamo poi catturati dall'universo di Josè, dalle sue creature che stravolgono e dilatano il concetto di bellezza esteriore, e ci portano a guardare il mondo da ottiche diverse. Nelle sue opere ritroviamo l'essenza della vita, personaggi vulnerabili, intrisi di emozioni contrastanti: tenerezza, amore, rabbia, in dialogo con se stessi e con il mondo. José racconta la vita, quella profonda, e nella sua poetica ritroviamo l'eredità culturale di un uomo che combatte, che non si arrende, che ama la vita con viscerale entusiasmo. E appunto perchè ama la vita in modo così totale, non si nasconde dietro le convenzioni, osando mostrare anche gli aspetti più estremi dell'animo. D'Art Zine


Dialogare con l'arte di José Molina è una esperienza che ci arricchisce di nuovi punti di vista, ci fa uscire da recinti di convenzioni precostituite e ci indica la strada per un vivere il pensiero in libertà, senza temere le contraddizioni nè le paure. Perchè la vita è ricca di sfaccettature, dalla luce più intensa ai corridoi bui, in cui abbiamo paura di posare il nostro sguardo. Ma solo continuando la ricerca dentro noi stessi e nell'animo umano, che possiamo comprenderne le diverse realtà. L'opera di Molina non è solo arte, sia essa grafica che pittura, olio o matite, è anche un viaggio dai connotati antropologici e filosofici, nel quale ritroviamo l'uomo. Tanto complesso quanto affascinante. D'Art Zine


Conosco José da qualche anno, e sin da subito ci siamo trovati in sintonia su quello che è il concetto di arte e cultura. Ho avuto il privilegio di esporre diverse sue opere e attualmente l'occasione è stata l'evento cibiAMO in mostra per tutto il mese di giugno presso D'Art Visual Gallery di Menaggio. Parte della produzione dell'artista può essere ammirata presso la galleria Deodato di Milano o presso lo studio dell'artista a Gravedona. www.deodato.com www.josemolina.com L'arte di Molina è un continuo movimento, e ci regala opere di generi e percorsi diversi. Dalle opere a matita delle collezioni che lo rappresentano nel mondo, alle litografie, ai quadri ad olio. E accanto alla produzione più impegnativa, scopriamo anche un José giocoso, che ama divertirsi con linee

Un'anima spagnola sul lago di Como e colori, che ritroviamo nella produzione di serigrafie come "Flamenco" "Toys" "Cats of Paros" Un artista che è un vulcano di idee ed energia, e che sa instaurare un rapporto, anche lavorativo, basato sul reciproco rispetto ed onestà. Un uomo che conosce il valore della parola data, di una stretta di mano.

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CATERINA PLODARI D'Art Zine


I quadri hanno un'anima. E spesso raccontano molto dell'artista che li ha realizzati. Se ci fermiamo ad osservare le opere di Caterina Plodari, veniamo investiti dalla forza ed energia che l'artista imprime sulla tela, in ogni colpo di spatola o pennello.

ma che lei sembra dominare con una naturalezza non comune. Uno degli aspetti che più mi hanno sin da subito affascinato è stato l'uso del colore, e la capacità di rendere al soggetto dipinto un carattere personale, una identità propria, a tratti viscerale, evitando di rendere un quadro di soli fiori una raffigurazione "romantica" e decorativa. Le sue glicini sono reali, vive, e ne senti quasi il fruscio, le sue nature morte hanno un carattere sanguigno, mediterraneo. Per l'occasione della mostra legata al tema del cibo e della convivialità, Caterina ci regala due splendide opere di grande impatto. Potenza del colore, delle spatolate decise, che sembrano incidere la tela. In alcuni momenti quasi una astrazione dell'opera, ma che impone la propria presenza con sicurezza. Opere che hanno un carattere possente, determinato. Colature che possono apparire casuali, ma che la mano esperta dell'artista sa controllare e calibrarne la presenza.

Opere dall'atmosfera surreale sospese tra sogno e realtà Fiori e paesaggi, le sue tematiche che ci affascinano, mostrandoci una naturale capacità di giocare con la tela, usando la spatola con maestria e sicurezza. Le opere di Caterina Plodari hanno una atmosfera surreale, e le sue creazioni sembrano sospese in una realtà onirica, pur mantenendo una reale forza e potenza materica. Ho conosciuto Caterina grazie ad una bella mostra personale di qualche anno fa, dove fui incantato da opere con calle e glicini, soggetti complessi da rendere con il solo uso della spatola

Caterina Plodari non passa inosservata. Anche in soggetti tradizionali, quali fiori o frutti, il suo stile si impone sulla scena dell'arte contemporanea come valida proposta espressiva. Uno stile che se può considerasi classico nella scelta del soggetto, non lo è mai nella modalità compositiva e nella scelta cromatica. In alcune opere ritroviamo echi di Baudeleriana memoria, poesia cupa e tormentata, come i graffi dati dal pennello e dalla spatola, in un gioco di chiaro-scuri ed effetti materici.

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Caterina Plodari, originaria di Orzinuovi (BS) vive e lavora nel comasco. Da anni espone in importanti gallerie italiane e straniere. Alla pittura ad olio affianca la pittura su ceramica, con uno stile pittorico di alto livello, lontano dalla decorazione tradizionale. Il suo stile, la sua anima, si riversa nelle opere pittoriche, sia ad olio che su ceramica, con la stessa intensitĂ e passione. Un'artista da seguire, nel suo percorso creativo, in continua evoluzione e che, ne siamo certi, continuerĂ a regalarci nuove emozioni.

Altre opere di Caterina Plodari possono essere ammirate presso la D'Art Visual Gallery di Menaggio e sul sito della galleria, alla pagina dedicata all'artista. www.dartvisualgallery.com

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FRANCESCO STILE D'Art Zine


Quando la pittura supera la realtà E' nella ricerca del dettaglio che si nasconde la verità del reale

L'iperrealismo ha, dalla fine degli anni sessanta in USA e poco dopo in Europa, creato un mondo a parte nel panorama dell'arte. Con scuole di pensiero spesso in antitesi, e percorsi di grande stimolo culturale e filosofico, in ambito artistico. Anche oggi è un genere di pittura che divide. Perchè sebbene il principo dell'iperrealismo rimane quello di riprodurre un soggetto più vero del reale, con una ricerca quasi maniacale del dettaglio, è pur vero che gli artisti che ne conoscono i segreti, hanno saputo rendere riconoscibile e personale la propria mano. Non possiamo quindi parlare di sola tecnica, perchè sarebbe riduttivo e inesatto. Possiamo così riconoscerne le tematiche, gli stili, l'uso del pennello, e soprattutto il taglio compositivo delle opere: tutti elementi che ne definiscono l'impronta personale dell'artista. Così come sono riconoscibili le opere del grande Richard Estes, con le sue visioni metropolitane, solo per citare uno dei maggiori esponenti di questa arte, anche nel caso di Francesco Stile

ci troviamo di fonte ad opere di alto livello, e possiamo considerarlo tra i migliori esponenti dell'iperrealismo italiano. Alla base del talento di Stile c'è una grande padronanza del disegno e una perfetta capacità di gestire il colore. Sin dalla composizione dell'opera, Stile crea una struttura perfettamente bilanciata, quasi architettonica, dove il gioco tra pieni e vuoti, chiari e scuri contribuisce all'armonia dell'insieme. E' con l'uso del colore che l'artista infonde l'anima al quadro. Le sue pennellate sono quasi invisibili, il passaggio di tonalità appena percettibile, con una cura del dettaglio mai rigida. Spesso incontriamo opere tecnicamente valide, con una disegnatura perfetta, ma che con un uso del colore che le rende gelide, rigide e totalmente senz'anima. Francesco Stile ha invece una capacità di rendere il colore più reale del vero, e quando dipinge la buccia di una cipolla, ne sentiamo la fragranza, quando infonde anima ad un frutto, ne precepiamo il profumo.

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Ed è nella cura dei dettagli, dei riflessi, sia che si trattino di fini procellane che di eleganti bicchieri di cristallo, che l'artista ama giocare una sfida che lo vede sempre vincitore. Per la mostraevento cibiAMO, l'artista ci mostra due opere di grande livello, realizzando composizioni di frutti che sembrano uscire dalle tele, ed entrare

Le nature morte di Stile sono più reali del reale. E anche nel caso di Francesco, le opere parlano dell'autore, del suo modo di rapportarsi, dell'essere artista e uomo.Francesco è un artista che molti galleristi sognano di avere come collaboratore.Principalmente per il livello delle sue opere, ma anche per il tipo di rapporto e serietà che gli rende onore. Un artista che non si erge su un piedistallo nonostante sappia di possedere delle qualità non comuni. Negli ultimi anni sono cresciuti in ogni paese "artisti" che dell'iperrealismo prendono solo il nome, perchè utilizzano trucchi non dichiarati per eseguire le proprie opere. Spesso lavorano su stampe fotografiche su tela e si limitano a dipingerci sopra, con una indubbia capacità esecutiva, ma che è ben lontana dal reale processo creativo che l'opera richiede. Anche per questo Francesco pubblica spesso dei video in cui si mostra all'opera, dalla fase del disegno al termine dell'opera, dimostrando una serietà ed un'etica non sempre comune.

Nature morte più reali del vero

a tutti gli effetti, in modo reale, nelle nostre esistenze. I frutti dipinti da Francesco Stile hanno il profumo della stagione, i funghi appena colti, sprigionano quel sapore di sottobosco che ritroviamo nelle passeggiate in montagna. Le sue nature morte non sono fotogrammi di composizioni fredde e statiche, ma un momento di vita reale. Possiamo perderci ad osservare ogni sfumatura, ogni increspatura di superfici, foglie appena colte o accartocciate dal sole.

Ovviamente tutto questo lavoro richiede tempi lunghi e la produzione dell'artista risulta ridotta. Ma è la qualità delle opere che ne esce vincitrice, e la sfida, ogni volta più ardua che l'artista lancia a se stesso, è l'inizio di una nuova avventura. Rimaniamo ore ad osservare le opere realizzate dall'artista romano, e scopriamo che ogni volta un nuovo dettaglio ci incuriosisce e ci affascina.

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Francesco Stile espone in gallerie in Italia ed all'estero, con riscontri sempre maggiori da parte di un pubblico attento ed esigente. Collezionisti attendono con ansia ogni sua nuova creazione, certi che ad ogni nuovo quadro, si troveranno di fronte una rinnovata emozione, un nuova sfida di un artista di indubbio talento. Nel 2011/2012 partecipa alla Biennale di Venezia al Padiglione Italia, invitato da Vittorio Sgarbi.

Le opere di Stile meritano una visita nelle gallerie che lo espongono per poterle ammirare dal vivo, potendone scrutare ogni elemento. Due importanti opere sono visibili presso la D'art Visual Gallery di Menaggio. Altre informazioni sul lavoro di Stile, sul suo sito personale: www.francescostile.com

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La pietra, come il legno, racchiudono nelle proprie venature un mondo. Spesso nascosto agli occhi comuni, ma un richiamo irresistibile per l'artista. Vito Cimarosti estrapola dalla materia le figure intrappolate tra gli atomi. La sua è una poesia essenziale, quasi ermetica, con linee sinuose e pulite.

materiali diversi. Legni, in particolare, dal Tiglio all'Acero, ma anche il difficile Ebano, la Radica, il Cipresso... Ogni materiale ha una struttura diversa, una durezza specifica, che richiede modalità di lavorazioni differenti. L'arte e l'abilità di Vito Cimarosti si espande poi nel fascino di pietre, marmi, tra cui il nero marmo di Varenna, ed ogni opera è un viaggio, una nuova sfida. Rimaniamo affascinati dalla plastica lucentezza di bronzi, dalla sinuosità di figure femminili che ci palrano lingue arcaiche e lontane, con uno sguardo verso un futuro prossimo. Poesia fatta materia. L'artista comasco, formatosi all'Accademia di Belle Art di Brera, e docente di Scultura e Discipline Plastiche, ha lo studio ad Olgiate Comasco, e da anni ci regala emozioni. In esposizione presso la galleria D'Art Visual Gallery di Menaggio, alcune sue creazioni, in attesa della mostra personale che verrà allestita nei locali della galleria, il prossimo luglio.

VITO CIMAROSTI L'arte di Cimarosti libera l'anima delle sue figure; un lavoro di sottrazione, per giungere all'essenza delle forme, in tutta la loro complessa armonia. Linee pulite, come la superficie che l'artista sa rendere liscia ed omogenea, quasi impalpabile, ma con una forza espressiva di grande impatto. Ci perdiamo nel cullare di onde, scolpite nel legno, un legno che sembra cambiare consistenza, con una leggerezza di onde sonore, o di parole sussurrate. Cimarosti ama sperimentare con

Un progetto che vuole affascinare ed offirire un viaggio tra le emozioni. Cullati dalla poetica dell'artista, in una panoramica delle opere significative della produzione recente di Cimarosti. Opere contemporanee, ma che hanno impresso il sapore di una cultura storica lontana, un classico senza tempo, con forme stilistizzate, senza mai apparire incongruenti. Opere pacate ed eleganti, che si espongono al mondo senza eccessi, senza forzature, in un dialogo sommesso.

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Nell'attesa di poter ammirare la mostra personale di Vito Cimarosti, il prossimo mese di luglio, è possibile ammirare alcune sue opere sul sito della galleria che le ospiterà : www.dartvisualgallery.com

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La poesia delle sculture di Vito Cimarosti

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SERGIO FABIAN LAVIA DILENE FERRAZ

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Sergio Fabian Lavia

Quali sono le tue origini? Sono nato a Buenos Aires da genitori argentini, anche se tutti i miei nonni sono di origine iltaliana, emigrati in Argentina all'inizio del secolo scorso. Dopo quasi un secolo, io sono il primo della famiglia a decidere di tornare a vivere in Italia, pur rimanendo in contatto con la famiglia d'origine e molti amici, in Argentina. Come giungi a Como? Sono partito negli anni '90, con l'intento di girare e conoscere l'Europa. In quell'epoca ero studente dell'Università di Musica de La Plata e come regalo per un premio di Composizione, ricevetti da mio padre questo viaggio. Prima meta...il Portogallo, dove rimasi quasi un anno lavorando come musicista. L'idea di allora era di vivere a Barcellona. Allora ero fidanzato con una ragazza che aveva parenti a Menaggio, ed è stata lei a suggerirmi, prima di stabilirci in Spagna, di fare un salto in Italia per

fare visita ad una sua cugina sul Lago di Como. La prima volta che ho visto il lago è stata una grande emozione e ho capito subito che Menaggio poteva essere per me il luogo in cui vivere. Come ti avvicini alla musica? Mia madre è diplomata in pianoforte e uno zio suona la chitarra e canta benissimo. In casa si respirava sempre musica. Uno dei miei giochi preferiti di bambino era aprire il pianoforte verticale e pizzicare le innumerevoli corde che trovavo dentro. Mi piaceva il contatto diretto delle dita contro le corde, potere "accarezzare" i suoni. Ad otto anni mi hanno portato da un insegnante di chitarra... e da allora mi sono accontentato delle sei corde di questo meraviglioso strumento... Quali strumenti suoni? Il mio strumento è la chitarra, sono diplomato in chitarra classica e in composizione di musica elettronica, inoltre suono il pianoforte e ho avuto

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una brevissima esperienza con il violino. Gran parte della mia produzione è strumentale, anche se canto in diversi concerti e CD's non mi ritengo un cantante, ma un musicista che canta. Quali sono i tuoi primi lavori? Quando ho iniziato a suonare in pubblico ero molto piccolo e da adolescente già suonavo le mie composizioni nelle radio e televisioni nazionali. A vent'anni collaboravo con importanti musicisti della musica classica sperimentale dell'elite musicale di Buenos Aires. Ho poi avuto la fortuna di lavorare con importanti direttori, compositori e solisti tra cui Riccardo Chailly, Luis

Bacalov ( premio Oscar per la musica di "Il postino"), Nicola Piovani ( premio Oscar per "La vita è bella"), Vinko Globokar, Yutaka Sado, e tanti altri. Cosa rappresenta per te la musica? La musica è una astrazione dove tu tenti di rappresentare le tue idee e i tuoi sentimenti. Non mi piace la musica di sottofondo, la musica come decorazione. Un musicista ha bisogno dell'attenzione totale perchè ogni suono che produce è importante ed è fondamentale per dare significato al suono che segue. Io voglio vedere rappresentata nella mia musica la mia stessa vita e tutto quello che per me è essenziale.

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Vivi di musica o la musica ti dà da vivere? Io respiro musica. Da molto giovane ho capito che volevo trascorrere la maggior parte del mio tempo facendo e pensando musica. Fare musica non è solo suonare o cantare, ma è scrivere, leggere, ascoltare, studiare, fare ricerca, viaggiare. Per ottenere questo privilegio e poter dedicare tanto tempo alla musica doveva diventare il mio lavoro. Ci sono riuscito e la musica mi dà anche da vivere. Ricordiamo la tua discografia Ho collaborato a diversi progetti

in ognuna delle nazioni ci sono molti generi musicali con percorsi specifici. Abbiamo la musica degli autori classici, la musica sperimentale, le diverse musiche pop, rock, la canzone, il jazz e le musiche popolari. La cosa importante è che tra argentini e italiani riusciamo a comprenderci e scambiare musica in modo fluido e naturale. Nelle tue canzoni c'è un filo conduttore, di cosa parlano i tuoi pezzi? Quando ti piace comporre? La maggior parte della mia musica è strumentale o elettronica. Amo lavorare e modellare il suono.

Nella mia musica voglio venga rappresentata la mia vita e tutto ciò che per me è essenziale discografici quali Decca, Stradivarius, WarnerChappell, ecc ecc. ma i cd per me più significativi sono quelli in cui eseguo le mie composizioni. "Historias del sur (del mundo)" patrocinato dal Consolato Argentino di Zurigo, "Argentina" e "Memorias" con musiche utilizzate in diverse trasmissioni telelvisive, in video e nel cinema in circa 40 paesi nel mondo. "De Argentina ao Brasil" e "Amando" in duo con Dilene Ferraz , "Alien" e "Scene sur mer". Inoltre ho pubblicato per la Sinfonica/Carisch 8 libri di composizione per chitatta con CD allegati. Quali sono le differenze sostanziali tre musica Argentina e quella del nostro paese? E' molto difficile rispondere perchè

Il gioco con la materia e il linguaggio musicale sono il principale filo conduttore; lavoro con sistemi di scrittura e generazione del suono molto complessi. Tra questi materiali ci sono anche le culture popolari dell'Argentina e del Brasile con il tango, milonga, bossa, maracatù, ecc. Una parte importante della mia produzione sono le canzoni. Scrivo le musiche e anche i testi. Dalla nascita del duo con Dilene Ferraz abbiamo scritto alcune canzoni insieme. I miei testi sono molto vari, ma in genere mi piace concentrarmi su dei particolari, per esempio creare una intera canzone che parla di una rosa, o dell'atto di ricordare. Cerco di evitare testi autoreferenziali. In alcune canzoni, anche se hanno un testo, il vero protagonista è il suono e la storia contenuta passa in secondo piano: il

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testo è veicolo per la musica, le parole diventano quasi fonemi. Mi piace comporre sempre, in qualsiasi momento della giornata, ma preferisco la mattina, sono più lucido e ho più energie. Quali sono i tuoi prossimi progetti, obiettivi, sogno nel cassetto? Sto lavorando ad un progetto che si chiama "Saudalgia". E' un progetto musicale di ampio respiro che comprende brani accomunati dal rapporto con le musiche popolari argentine e brasiliane, la presenza della chitarra in diverse dimensioni possibili e la presenza dell'elettronica. Un altro progetto importante è lo sviluppo del "Festival Internazionale di chitarra Città di Menaggio" di cui sono direttore artistico. Insieme a Lia Sala, Dilene Ferraz e l'Assessorato alla Cultura del comune abbiamo organizzato un bellissimo festival che coinvolge artisti internazionali ed emergenti che suonano in diversi angoli della città. I miei obiettivi in generale sono fare buona musica e riuscire a divulgarla il più possibile con concerti, workshops , cd's e pubblicazioni. In quanto al "cassetto", lo apro tutti i giorni appena mi sveglio, guardo bene in faccia i sogni per capire cosa devo fare, in cosa devo impegnarmi, perchè diventino realtà. C'è un sito di riferimento dove poterti seguire nei nuovi progetti? sì, certo. www.sergiolavia.com

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DILENE FERRAZ Quando hai iniziato a cantare? Ho iniziato all'età di nove anni a studiare alla scuola d'Arte "Catavento" della TV Jornal do Comercio, dove ho frequentato corsi di tecnica vocale, strumento, espressione corporale, dizione e teatro ed è in quest'ambito che ho iniziato a cantare. Questa scuola d'arte aveva anche una trasmissione televisiva chiamata " Programa Catavento" che andava in onda tre volte la settimana e cos' ho avuto la fortuna sin da piccola di studiare e lavorare nel mondo dello spettacolo. Dove sei nata, quali sono le tue origini?

Sono nata a Olinda, una bellissima città sul mare dello stato di Pernambuco. Le mie origini sono anche europee. In Brasile siamo in molti ad avere uno o più parenti europei, ed io non faccio eccezione. Il mio nome completo è composto da un cognome portoghese "Oliveira" e uno spagnolo "Ferraz", in Brasile è normale avere due cognomi. Inoltre uno dei miei bisnonni era francese e, per potermi vantare veramente della mia parte più brasiliana, aggiungo che una delle mie nonne è figlia di indios, infatti, in Aguas Belas, una città della regione di Permambuco, vive una comunità indigena. Parlaci un po' della tua musica, la tua

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voce è particolare..dolce e forte... Penso che la mia voce rifletta il lavoro di ricerca che sto sviluppando da molti anni. Cantare mi porta a stare bene con me stessa, quando trovo l'equilibrio perfetto. Il canto è anche un potente veicolo di emozioni e cantando cerco di trasmettere tutte le emozioni possibili. Il canto è qualcosa di fisico, però oltre alla tecnica c'è il pensiero, l'intenzione di far "sentire" il bello, la passione, la dolcezza, ma anche l'irruenza, la rabbia, tutti i sentimenti che ognuno di noi vive. Per trasmettere queste sensazioni al pubblico devo innanzitutto viverle di prima persona e quindi mi abbandono

studiare in Brasile, e alcune piccole percussioni. Appena arrivata in Italia ho iniziato a studiare il sax alto all'Accademia Internazionale della Musica a Milano con uno dei grandi jazzisti italiani, Giulio Visibelli, ma ben presto ho capito che non era lo strumento che faceva per me e sono tornata alla chitarra, che già in Brasile suonavo e utilizzavo per le mie composizioni. Qui come maestri ho avuto due grandi jazzisti: Giovanni Monteforti e Riccardo Bianchi. Come e quando conosci Sergio? L'ho conoscuto in Italia nel 1994 alla Scuola Civica di Milano in cui studiavo

Con la voce posso raccontare tutte le mie emozioni e trasferirle al pubblico alla musica, entro nel testo con le emozioni e con il corpo. Ho studiato anche teatro ed ho imparato ad affinare il linguaggio delle emozioni non soltanto con la voce, ma anche attraverso il corpo. Con la voce ho avuto modo di sperimentare diversi stili. In brasile eseguivo un repertorio classico lirico e un altro che spaziava dalla musica pop alla musica folcloristica e alla MPB ( musica popolare brasiliana), mentre in Italia ho approfondito una tecnica volcale americana chiamata "Voicecraft", ultimamente molto in voga. La voce è uno strumento molto duttile e mi affascina poter sperimentare tutte le sue immense possibilità.

chitarra e dove lui era venuto a fare una Master Class. Siccome nel suo intervento aveva anche cantato in portoghese ( la mia lingua madre) mi sono subito fatta notare dicendogli che ero "brasiliana e cantante", ma questop non ha per nulla stuzzicato il suo interesse! Ci siamo rivisti alcuni anni più tardi in un mio concerto al Festival Latino Americano ( ad Assago) e poi nel 2000 ho partecipato al Festival Jazz di Berbenno. Sergio è venuto apposta per assistere al mio concerto e in quell'occasione abbiamo deciso di iniziare un duo musicale.

Suoni qualche strumento?

No, musica a prima vista! Inizialmente abbiamo collaborato musicalmente ed entrambi nutrivamo stima reciproca,

Il flauto traverso, che ho iniziato a

Amore a prima vista?

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poi, nella vita si sa.... Raccontaci un po' di te e della tua discografia A quattordici anni ho inciso il mio primo disco in Brasile, con l'etichetta discografica "Copacabana", e nei due anni successivi ne ho incisi altri due, sempre con loro. All'età di diciassette anni ho deciso di cambiare stile e creare un progetto che davvero potesse rappresentarmi, volevo osare, mischiare sonorità diverse, e ho iniziato a collaborare con musicisti di provenienza jazz. Alcuni anni più tardi mi sono trasferita in Italia e nel 1991 ho partecipato al Cantagiro di Ezio

Brasil" e "Amando". Il repertorio spazia dal genere popolare e musiche di autori appartenenti alla tradizione colta, incudendo nuove tecniche espressive con brani scritti da noi. Le sonorità particolari sono dovute al mix delle nostre culture, con momenti di contrasto che convivono con complementarietà e intesa. Ci sono idee di specchio, idee di comparazione, di differenze e uguaglianze, di movimento e di moltiplicazione e si manifestano l'antagonismo e l'unione, l'attrazione e il gioco. Per concludere, Sergio parlateci del vostro Duo

e

Dilene,

un mix di linguaggi musicali per raccontare l'emozione della vita Redaelli, insieme a grandi artisti come Mia Martini, Eugenio Bennato. In seguito ho collaborato con il gruppo musicale Articolo31 e ho dato la voce al brano "Oi Maria". Nel 1995 finalmente è nato il progetto "Brasilian Love Affair" dove cantavo alcuni brani scritti da me e alcuni brani famosi di Micheal Jackson, Pino Daniele, Sting e Tom Jobim elaborati in chiave brasiliana. Oltre a collaborare con alcuni grandi jazzisti italiani nel Dilene Ferraz Group, che mi vede come band leader, insieme a Sergio porto avanti il nostro progetto in duo " Dall'Argentina al Brasile" che abbiamo presentato in importanti teatri in Italia, Europa e oltreoceano. Cosa caratterizza la musica del duo? Abbiamo prodotto " De Argentina ao

Con il Duo stiamo vivendo un momento veramente felice ed estremamente ricco di avvenimenti e soddisfazioni. Siamo spesso ospiti in trasmissioni televisive e radiofoniche, come Rai3, la Radiotelevisione Svizzera, e Radio Montecarlo. Veniamo invitati in numerosi festivals e avvenimenti culturali, come il "Juillet Musical" di Nice, in Francia, la presentazione di "Heart Tango" di Gabriele Muccino con Monica Bellucci al Teatro Arcimboldi di Milano e al "Sarzana International Guitar Meeting" dove abbiamo avuto l'occasione di suonare accanto a grandi nomi internazionali: Tuck&Patty, Airto Moeira, Martin Taylor. "De Argentina ao Brasil" è un progetto con apertura a nuovi linguaggi, la sua multiculturalità ha suscitato un grande

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interesse e ci ha dato la possibilità di presentarlo in importanti teatri e luoghi d'oltreoceano, come Ecuador, Nuova Zelanda, Isole Fiji oltre che in molti paesi europei. Questa apertura è molto importante per noi ed è uno stimolo forte per continuare il nostro lavoro di studio e ricerca.

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D'ART DRESSED VESTIRSI D'ARTE D'Art Zine


Arte da indossare L'opera si fa moda

L'arte esce dalla galleria tradizionale per esplorare percorsi diversi, alternativi. Da qualche tempo, D'Art Visual Gallery propone ad un pubblico che cerca un prodotto unico e di pregio, una nuova proposta. Dall'idea di Davide Dell'Acqua, titolare della galleria, ma prima ancora, esperto designer nel campo del tessile con una esperienza ventennale nel mondo della moda, nasce D'Art Dressed, un marchio che identifica un propotto di nicchia. Non una serie di stampe d'arte su tessuto, cosa già presente sul mercato, con numeri elevati e prezzi da capogiro, quando firmati da uno stilista o da un Brand di grande riconoscibilità. La moda ci porta, per questione di mercato e pubblicitaria, ad identificarci con alcuni prodotti che fanno da status symbol, che rappresentano uno stile di vita spesso costruito a tavolino da esperti pubblicitari.

Il consumatore che vuole essere "glamour" è disposto a spendere cifre notevoli per prodotti firmati, spesso di qualità, ma che sono comunque prodotti seriali. D'Art Dressed è invece una proposta diversa. Foulard in seta, pezzi unici cheriproducono una singola opera. Non un foulard firmato da uno stilista, ma un'opera d'arte proposta su un prodotto da indossare. Ogni foulard viene creato, stampato e rifinito in Italia, ed è accompagnato da certificato che ne attesti la stampa in esemplare unico. Il Foulard trattato come l'opera d'arte unica. Una proposta che vuole puntare l'occhio sulla qualità e unicità del prodotto, e non esclusivamente sul nome o sulla moda del momento. Una selezione molto ristretta di opere, per una produzione limitata. Perchè anche la moda può essere veicolo di cultura.

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Le grotte di RESCIA D'Art Zine


Talvolta sogniamo viaggi lontani per scoprire bellezze da esplorare, paesaggi affascinanti natura incontaminata. Spesso dimentichiamo di scoprire le bellezze che abbiamo sotto agli occhi, o nelle vicinanze. Durante lo studio degli itinerari lariani da raccontare nel primo volume del progetto CoSmo Lago, abbiamo voluto proporre una destinazione magica, affascinante, e che crediamo meriti una grande attenzione. Le Grotte di Rescia, nel territorio di Claino con Osteno (CO). Le grotte sono visitabili e presentano un percorso adatto a tutti che ci regala grandi emozioni. Un ambiente che annulla il tempo, riportandoci nel cuore della natura, tra il rumore dell'acqua che scorre, e il suono delle grotte. Un'esperienza per ritrovare il contatto pi첫 intimo con l'universo, lontani dal caos quotidiano. Un angolo di paradiso. D'Art Zine


Il suono della natura, un viaggio fuori dal tempo Le grotte di Rescia sono ricche di formazioni di stalattiti e stalagmiti, angoli magici in cui l'acqua ha creato nel tempo sculture naturali, levigando, scavando, con inesorabile lentezza, lasciandoci un ambiente in continua evoluzione, capace di emozionarci in ogni dettaglio. Le grotte di Rescia non sono solo una sopresa per la struttura, per la cascata che ci accoglie nel suo percorso, per i laghetti che si formano nel sottosuolo. Anche l'accoglienza e la passione che i gestori del sito naturale ci trasmettono, fanno parte del piacere di una visita. Dalla collaborazione tra le Grotte di Rescia, CoSmo Lago e D'Art Visual Gallery, è nato un progetto nuovo, che vuole unire natura, arte, cultura.

A partire dal 31 luglio 2015, in una serata-evento, si potranno visitare le grotte, gustare un aperitivo con amici, vivere l'esperienza di una mostra d'arte allestita all'interno delle grotte, con sculture dell'artista Eros Mariani, perfetto connubio tra arte naturale e umana, e chiacchierare con gli autori di CoSmo Lago, per condividere la passione del Lago di Como. Un'occasione per una serata che vuole offire un'esperienza multisensoriale. Da non perdere. L'esposizione d'arte in grotta proseguirĂ poi per tutto il mese di agosto, per offrire ai visitatori, momenti magici.

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GROTTE DI RESCIA orari di apertura: dal 01.04 al 15.06 e dal 15.09 al 15.10 tutte le domeniche dalle 14.00 alle 17.30 dal 16 giugno al 14 settembre TUTTI I GIORNI DALLE 14.00 ALLE 17.30 Durata percorso circa 25 minuti sabato e domenica visita guidata di 45 minuti www.grottedirescia.it

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Erick Soler D'Art Zine


Noi che viviamo in questi luoghi, e che li abbiamo di fronte ogni giorno, abbiamo la fortuna di poterne godere ogni sfumatura, di respirare l'aria del lago, delle sue montagne, delle ville che lo arricchiscono di storia e cultura. Ma abbiamo anche uno svantaggio. Non abbiamo negli occhi lo stupore e la meraviglia che vive chi visita questi luoghi per la prima volta. E talvolta dimentichiamo di chiederci perchè il Lago di Como è, a ragione, considerato il lago piÚ bello del mondo. Fermiamoci un istante e cambiamo prospettiva. Guardiamo il lago riflesso negli occhi degli stranieri, godiamo del loro stupore, e dell'amore che subito sprigiona questo incontro. L'opera di Erick Soler, fotografo francese, ci regala le emozioni che il nostro lago ha suscitato in lui, un amore a prima vista

a prima vista, che l'artista ha trasportato nei suoi scatti. Le sue immagini riportano il lago in uno spazio senza tempo, evidenziandone la magia, esaltandone la poesia, lasciandoci cullare dalla brezza del vento e dal suono delle onde. Note di compositori che hanno fatto la storia della musica colta, ispirati dall'atmosfera del lago, fanno da sottofondo alle scalinate delle ville a lago. Non fatichiamo a scorgere l'ombra di personaggi illustri, nei giardini lussureggianti, e il rumore di passi sulla ghiaia dei viali. Erick Soler, firma i suoi scatti con l'impronta stilistica che lo caratterizza, con un uso del bianco e nero poetico, fatto di contrasti netti. Conobbi Erick grazie ad un servizio fotografico realizzato per un artista con cui collaboravo.

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Ne fui subito innamorato. Per lo stile, l'eleganza raffinata delle sue composizioni, per quello spirito malinconico e mistico, erotico e sensuale senza essere mai eccessivo. Lavorare con Erick è anche un'esperienza umana che arricchisce, lontano dal mondo glamour falso e patinato di una moda usa e getta. Erick è un uomo raffinato come le sue creazioni, pacato, colto, creativo. Le sue fotografie sono racconti intrisi di passione e poesia. Nella serie INVOCATION, che possiamo ammirare sul suo sito personale, assistiamo ad un percorso intimo, poetico, profondo, che non ci lascia indifferenti.

Un erotismo che sfiora il mistico, senza esserne in contraddizione. Le fotografie di Erick Soler hanno parole sussurrate o nascoste tra le pieghe dei contrasti, e musiche come colonna sonora. E quando la sua poesia incontra quella del lago, si crea una armonia perfetta. In quel bianco e nero, leggiamo tutte le sfumature dell'animo umano. Erick riesce a cogliere l'essenza di dettagli, di particolari che spesso perdiamo di vista, e ce ne regala l'emozione. Un glicine mosso dal vento, sul lungolago di Menaggio, in una visione eterea, ci svela la poesia che racchiude quell'angolo di paesaggio.

Dettagli, angoli di giardini, pontili silenziosi. L'uomo non è presente in questa serie di scatti, ma ne percepiamo la presenza, in armonia, come parte di un universo fatto di arte, cultura, musica, bellezza.

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Un paesaggio senza tempo La poesia e la poetica di Erick Soler ci racconta un lago letterario, musicale, poetico, ricco di emozioni.

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Scorci che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ma che non guardiamo con l'occhio di chi ne coglie le sfumature malinconiche, eleganti. Erick Soler, fotografo di Lione, racconta il lago di Como con poesia e raffinata eleganza.

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Erick Soler ha realizzato una serie di scatti ispirati dal nostro lago, in occasione di una sua esposizione personale organizzata presso la D'Art Visual Gallery di Menaggio. Informazioni sul lavoro del fotografo francese, sul sito personale: www.ericksoler.com

Erick Soler, nato a Lione, ma di origini spagnole, è artista poliedrico. Nel 1983 si laurea in architettura, ma la sua vera vocazione è l'immagine, la fotografia, come racconto, come dialogo interiore. Si specializza in design della moda, e per 15 anni lavora come disegntore di moda, per poi dedicarsi prevalentemente

Un racconto che è anche viaggio interiore, tra passione, memoria, fede alla fotografia. Il mondo di Erick Soler affonda le radici e prende linfa dalle esperienze maturate, e ne costruisce un linguaggio nuovo, personale. La sua è una continua ricerca, un viaggio tra memoria e fede, passione e desiderio. Le sue creazioni sono racconti, quasi mai scatti singoli, ma frammenti di un percorso interiore che non ha confini. Come le domande esistenziali, come la filosofia. D'Art Zine



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