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Angelo Garini. Non chiamatelo (semplicemente) wedding planner

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VIAGGI

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È L’AUTORE DI ESPERIENZE DA SOGNO, CHE SIANO MATRIMONI, EVENTI O ALLESTIMENTI DI INTERNI. ANGELO GARINI FIRMA I SUOI PROGETTI CON L’ELEGANZA E IL GARBO CHE LO CONTRADDISTINGUONO, PER STUPIRE E AFFASCINARE PADRONI DI CASA E INVITATI

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Molti se lo ricordano anni fa come organizzatore di matrimoni da sogno in una trasmissione tv, Wedding Planner (uno dei primi programmi dedicati a questo tema), in coppia con un altro noto professionista Da allora sono passati molti anni e Angelo Garini è diventato uno dei wedding planner e organizzatore di eventi più noti e ricercati in Italia. Ma a lui questa definizione sta stretta, gli piace definirsi un emotions designer perché, alla fine, è la ricerca estetica e la creazione di emozioni il segreto del successo di tutto ciò che lui fa, che sia un matrimonio, un evento o un lavoro di interior design. E poi tanta cultura, perché non si può fare questo lavoro senza conoscere la storia della tavola e l’arte del ricevere... TESTO: SIMONA ZUCCA

Angelo, abbiamo imparato a conoscerla nella trasmissione Wedding Planner, siete stati i precursori di questo genere… Che esperienza è stata? Molto bella, ha aperto il filone del matrimonio in televisione, ha fatto conoscere questa professione al grande pubblico, che allora non sapeva cosa fosse. Molti ancora oggi credono sia nata in America, ma in realtà ha origine nel Rinascimento italiano con i grandi maestri che organizzavano eventi nelle corti.

In seguito, ha condotto un’altra trasmissione, ha scritto libri, recentemente ha ideato un talent su YouTube, organizza corsi... Lavoro sempre a diversi progetti, sono attivo e con molte idee, adesso ad esempio sto scrivendo un altro libro. La formazione, poi, è una parte importante di quello che faccio.

Nessun timore di svelare i suoi “segreti del mestiere”? Questa è una cosa che mi viene riconosciuta spesso: le persone che vengono ai miei seminari mi dicono sempre che io comunico molto. Non ho questo timore: se uno è bravo, troverà sicuramente la sua strada; se non è bravo, credo di lasciargli comunque un’esperienza interessante. È il percorso che poi uno fa a fare la differenza.

Alla base di un matrimonio di successo ci devono sempre essere stile, raffinatezza e rispetto delle regole

THE WEDDING SCHOOL, IL TALENT SU YOUTUBE Circa un anno fa, Angelo Garini ha scelto YouTube per Wedding School, la sua scuola di Wedding Planner. In questo talent alcuni giovani hanno messo alla prova le loro competenze e contemporaneamente hanno appreso i segreti di questo lavoro, come l’arte dell’apparecchiatura, gli addobbi floreali, la preparazione del menu del pranzo.

Lei è un professionista poliedrico, architetto, wedding planner, organizzatore di eventi… Che cosa accomuna queste attività? Uno stile di vita preciso, la visione della vita secondo alcuni canoni estetici. Questa visione si presta all’allestimento di una tavola, al matrimonio, all’arredamento della casa... Dovunque ci sia estetica (tranne l’abbigliamento che non è il mio campo), dovunque si cerchi di ricreare un’emozione attraverso un insieme di oggetti, il mio intervento ci sta bene. Partiamo sempre dallo studio delle emozioni, pensiamo a quali vogliamo ricreare, che sia una casa da abitare o un luogo dove festeggiare. Per wedding planner si intende, di solito, una figura che coordina una serie di servizi: io, in realtà, preferisco definirmi architetto dell’evento,

un wedding designer, un emotion designer, perché il mio intervento è di tipo estetico e progettuale.

La sua professione oggi è molto ambita: che consiglio darebbe a un giovane che si avvicina a questo lavoro? Innanzitutto, di fare un’attenta analisi di questo mercato, perché non è così facile come può sembrare. Oggi i professionisti sono in sovrannumero rispetto alla richiesta, c’è stata un’evoluzione e non sono più i tempi della trasmissione Wedding Planner. Detto questo, se comunque uno dimostra grande passione, il consiglio è di prepararsi molto bene. È una professione fatta di tanti aspetti, ci sono tanti contenuti culturali, che spesso vengono messi in secondo

Qual è il segreto per distinguersi in questo settore? Nel mio caso la differenza la fa l’apporto culturale che do al lavoro che sto facendo, a cui si aggiungono un mio stile e una mia creatività personali. Non ci si può improvvisare, non si può pensare di fare questo lavoro se non si conoscono argomenti che sono meno visibili ma fondamentali. Oggi abbiamo il web marketing, le tecniche di vendita, una serie di attività utilissime, ma dobbiamo anche conoscere la storia della tavola e l’arte del ricevere.

Il matrimonio è un’istituzione tradizionale: quali regole vanno ancora oggi rispettate e quali novità sono state accettate? Il matrimonio è un evento di tradizione, ma è soggetto anche a un’evoluzione e ci sono aspetti che sono molto cambiati. Una volta ci si sposava la mattina, oggi il 90% dei matrimoni è il pomeriggio; una volta la lista degli ospiti partiva dai parenti e poi si aggiungeva qualche amico, oggi al contrario gli amici sono al primo posto; ci sono nuove formule per cui magari si può fare il matrimonio cocktail e si evita la cena o il pranzo placè. Però, di base la struttura deve essere quella del matrimonio: va bene la creatività ma sempre con stile, raffinatezza e rispetto delle regole. E soprattutto con rispetto delle due famiglie che sono interessate.

I matrimoni seguono le mode? Negli anni sono nate molte mode, io stesso ho avuto la possibilità di fare delle nuove proposte che sono diventate poi dei trend, da abbattere poi con fatica. Mi ricordo quando ho proposto per la prima volta l’uso del colore lilla per il matrimonio, oggi non si vede più ma per dieci anni è stata quasi una condanna: tutte mi chiedevano una “nota di lilla”. In generale, a me piace proporre nuove soluzioni, sempre nel rispetto del classico ma con la voglia di fare cose originali.

Qual è la parola d’ordine per un matrimonio perfetto? Io sono contro ogni tipo di eccesso, che secondo me non è in linea con un gusto e uno stile raffinato. Il concetto è partire dalla visione di insieme, tenere in considerazione le esigenze di tutti, non dimenticare che gli sposi sono i padroni di casa e quindi devono fare in modo che tutti siano accolti e si sentano bene.

Perché una coppia dovrebbe, se ha un minimo di possibilità, rivolgersi a un professionista? Innanzitutto, perché organizzare un matrimonio è un vero e proprio lavoro, molto faticoso, e avere qualcuno a cui affidare tutto l’onere dell’organizzazione è sicuramente un investimento in salute! Il vantaggio è avere una persona che può seguire la coppia e sollevarla da tutta una serie di incombenze e impegni, che lascia loro solo il piacere delle scelte dell’organizzazione. a fronte dell’investimento, sa aiutare gli sposi a ottenere il massimo risultato con quello che possono mettere a disposizione. Fa anche risparmiare, perché suggerisce dove andare e come fare per ottenere i migliori servizi. Il costo, quindi, è un investimento che si rivela alla fine sicuramente utile. Quanto? Purtroppo girano voci, anche a mio carico, di costi incredibili. Io ho sempre lavorato con grande piacere sul budget che gli sposi mi possono proporre. Ovviamente ci deve essere una base minima di partenza, questo è ovvio, ma relativa al costo del matrimonio, non tanto del consulente.

Ci ricordiamo gli schizzi e i bozzetti che lei preparava durante la trasmissione tv su Real Time. Li fa ancora? Assolutamente sì, io disegno sempre, fa parte della mia vita, ho sempre carta e penna, anche solo per uno schizzo veloce. E mi piace insegnare questo anche ai miei corsisti.

E per quanto riguarda il costo? Uno dei vantaggi di farsi aiutare da un wedding planner è l’ottimizzazione del budget. Un professionista serio,

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