Progetto di restauro Casino Venier

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Casino Venier Analisi sullo stato di conservazione e progetto di restauro Redatto da: restauratore Chiara Tolin architetto Guido Jacarino architetto Federico Marcato


Sommario

Attività didattico-culturali e finalità dell’Alliance française di Venezia Breve storia del Ridotto Breve descrizione degli interventi del ‘900 Stato di conservazione generale Rilievo geometrico Pianta dei pavimenti Rilievo dei soffitti Stanza A Rilievo critico dei fenomeni di degrado Analisi degrado Proposta di intervento Stanza B Rilievo critico dei fenomeni di degrado Documentazione fotografica Analisi degrado Proposta di intervento

Stanza C Rilievo critico dei fenomeni di degrado Documentazione fotografica Analisi degrado Proposta di intervento Stanza D Rilievo critico dei fenomeni di degrado Documentazione fotografica Analisi degrado Proposta di intervento Bussole lignee Rilievo critico dei fenomeni di degrado Documentazione fotografica Analisi degrado Proposta di intervento Pavimenti Rilievo critico dei fenomeni di degrado Documentazione fotografica Analisi degrado Proposta di intervento Allegati Test delle puliture Indagini endoscopiche Analisi chimiche Ipotesi di adeguamento del bagno e della cucina


Attività didattico-culturali e finalità dell’Alliance française di Venezia Le Alliances françaises sono associa-

ottenere le certificazioni linguistiche

zioni culturali senza scopo di ucro

nella regione Veneto. Con l’intento di

sottoposte alla legislazione locale. Nate

diffondere la cultura e la civiltà france-

su iniziativa di francofili e francesi

se, l’associazione organizza regolar-

locali, si reggono sul lavoro di questi

mente manifestazioni culturali legate

ultimi, il più delle volte impegnati a

alla Francia e ai paesi francofoni, quali

titolo gratuito, riuscendo così a mettere

incontri e proiezioni di film, conferen-

radici profonde nella società civile di

ze, spettacoli, esposizioni e collabora-

ogni paese in cui si diffondono.

zioni con numerosi partner e mecenati.

Strumenti della diversità linguistica e

Al fine di promuovere la lingua e la

culturale, esse mirano a sviluppare la

cultura francese in territorio veneto,

pratica della lingua francese nel

l’associazione si propone di continuare

mondo attraverso l’organizzazione di

ad utilizzare i locali del celebre Casino

manifestazioni che valorizzino la cultu-

Venier per perseguire gli scopi sopraci-

ra francese e le differenti culture fran-

tati.

cofone, oltre a quella del paese d’accoglienza. A Venezia l’Alliance française ha sede dal 1987 presso il Casino Venier, antico ridotto del Settecento tra Piazza San Marco e il Ponte di Rialto. L’associazione offre corsi di lingua francese e italiana per tutti i livelli, attività pedagogiche per un pubblico scolastico e sessioni di formazione per gli insegnanti. L’Alliance di Venezia dispone anche di una mediateca per la consultazione ed il prestito di documenti (libri, riviste, DVD e CD) ed offre la possibilità di sostenere gli esami e


Breve storia del Ridotto Venier Il ridotto settecentesco “ Casino

essendo di proprietà del procuratore

rnità.

girali di foglie che incorniciano una

Venier” sito a Venezia, sopra il ponte

Federico Venier, fu utilizzato quasi

Alle spalle dell’area di ingresso è

serie di riquadri in cui sono ora

dei Baroteri, al civico 4939 del sestiere

esclusivamente da sua moglie, Elena

presente un altro piccolo vano, molto

presenti degli specchi. Sui sovraporta

di San Marco è sede della Associazione

Priuli.

stretto che si sviluppa per tutta la

che ornano le 4 porte di accesso ai vani

culturale italo-francese Alliance Fran-

Al ridotto oggi si accede dal sottoporti-

larghezza del salone e da cui si accede

laterali troviamo altri altorilievi che

caise dal 1986.

co delle Acque che immette in una

da una delle stanza laterali di destra;

rappresentano le virtù Fortezza, Pru-

piccola area di ingresso al piano terra

esso molto probabilmente serviva ad

denza, Temperanza e Giustizia.

da cui si sviluppa un vano scale deco-

ospitare i musicisti che suonavano per

Lo spioncino a pavimento che consente

Breve storia del ridotto “Casino

rato in marmorino, che porta al primo

gli ospiti, e la cui musica si diffondeva

di vedere al piano sottostante chi stava

Venier”

piano aprendosi sul salone centrale,

attraverso le grate presenti sulla parete

per entrare, è ancora presente nel

Fin dal XIII secolo si hanno notizie

decorato a stucchi sui toni pastello

di confine con le scale.

salone.

della presenza di ridotti (da ridursi o

rosa, verde e bianco. Il salone occupa

L’apparato decorativo che caratterizza

La prima porta a sinistra, fa accedere il

tener reduto, cioè riunirsi, incontrarsi)

tutta l’estensione centrale del ridotto

il ridotto si compone di un abbassa-

visitatore alla cucina, fornita di un

e se questi luoghi di incontro nel XVI

ed è lo spazio da cui si accede alle altre

mento in marmo rosso di Verona con

lavandino e una zona cottura oltre a

sec. assumono un tipo di funzione

stanze attraverso fori porta disposti sui

inserti a fascia in varie tipologie di

scaffali che ospitano l’archivio. La

quasi esclusivamente letterario-filoso-

lati lunghi e alla terrazza attraverso le

marmo a seconda della stanza, con al

seconda stanza, che aveva la funzione

fica, nel settecento diventano maggior-

porte finestre sul lato corto.

di sopra campiture e riquadrature a

di sala da pranzo, è comunicante con la

mente diffusi con una concezione più

Sul lato sinistro sono presenti due

marmorino decorato con stucchi a rilie-

cucina adiacente mediante una busso-

vasta, legata alla convivialità, alla

ambienti di servizio (cucina e piccolo

vo

floreali,

la in radica di palissandro che nascon-

musica, al gioco d’azzardo e anche,

bagno costruito in epoca recente) oltre

animali e festoni; la ricca decorazione

de una porta/passavivande. Questa

perchè no, ad incontri galanti. Queste

ad un tinello decorato a stucchi, deno-

delle pareti, dove ancora esistente, si

stanza è l’unica, ad eccezione del

piccole abitazioni, a volte formate

minato la sala del Il Trionfo di Bacco,

collega al soffitto decorato anch’esso

salone, ad avere ancora integro l’appa-

anche da una sola stanza (da qui

dal soggetto dipinto ad affresco sul

con stucchi e in alcuni casi con affre-

rato decorativo a stucco sulle pareti, ed

casini, piccole case), riccamente deco-

soffitto; su quello destro invece vi sono

schi presenti nelle campiture centrali.

è caratterizzata, oltre che dall’affresco

rate con stucchi, affreschi, e marmi

due ambienti comunicanti con soffitti

L’elegante salone presenta invece sul

centrale sul soffitto, da due specchi

preziosi nel XVIII sec., diventano, per

decorati a stucco ed abbassamento in

soffitto, una campitura con un altorilie-

sagomati incastonati nei muri attraver-

i patrizi veneziani comprese le nobil-

marmo, in origine adibiti a sale da

vo in stucco, che rappresenta putti in

so una meravigliosa cornice a stucco

donne, una questione di prestigio,

gioco. Uno dei due ha al centro un

volo che sostengono lo stemma Venier,

con elementi a rilievo, originariamente

quasi un obbligo sociale.

affresco, contornato da stucchi, che

circondati da festoni e motivi floreali;

dorati a foglia d’oro. Gli stucchi delle

Il famoso ridotto Casino Venier, pur

rappresenta la Fama, la Gloria e l’Ete-

sulle pareti sono presenti festoni e

pareti, sempre ispirati a motivi floreali

rappresentanti

motivi


e nastri, sono qui ulteriormente impre-

sentanza allegorica della Fama, della

one con altre opere accertate dello

ziositi da uccelli a rilievo, appoggiati in

Gloria e dell’Eternità. Su una parete

stesso autore, si attribuisce la decora-

varie pose al centro delle fasce sui

c’è un caminetto in marmo, il cui foco-

zione a stucco a Francesco Da Re,

tralci

lare è rivestito con maioliche di Delft,

mentre gli affreschi sembrano essere

dell’ambiente che li circonda.

con immagini di farfalle con colori e

attribuiti al pittore Jacopo Guarana.

Sul soffitto, l’affresco centrale, Trionfo

tipologie diverse.

di Bacco, è contornato da una griglia

Qui si trova il liagò, una specie di pog-

dorata, mentre agli angoli, nei meda-

giolo interamente chiuso da vetri e

glioni, sono ritratte le quattro stagioni;

legno dipinto, che dà direttamente sul

questi elementi sono a loro volta colle-

ponte dei Baratteri e le Mercerie,

gate e avvolte da girali di foglie, da

permettendo di osservare i passanti

nastri rosa e ghirlande di frutta e fiori

senza essere visti.

(rose, melograni, uva ecc.).

In ogni stanza la pavimentazione è

Sul lato destro la prima stanza non

realizzata in marmo con tecnica a com-

presenta nessuna decorazione sulle

messo, a sostituzione del più diffuso

pareti e appare quasi spoglia rispetto al

terrazzo alla veneziana che troviamo

salone e alla sala da pranzo; sono

solo nella cucina, ora divisa in due

presenti però un abbassamento in

ambienti di servizio.

di

foglie,

in

osservazione

marmo rosso di Verona, con forme e materiali simili a quelli degli altri vani e il soffitto è decorato con stucchi

Datazione

avorio e oro, con altorilievi di scene

L’apparato decorativo è riconducibile

allegoriche.

dagli storici agli anni sessanta del

Questa stanza ospitava un ulteriore

settecento, con una tipologia di decora-

uscita, nascosta da un armadio a muro,

zione che mostra caratteristiche di

che portava ad una scala interna, ora

gusto squisitamente rococò: leggera,

non più esistente, che scendeva fino

raffinata ed elegante con rilievi sinuosi

alla Calle delle Mercerie sottostante.

e aggetto minimo dai colori pastello.

La seconda stanza presenta anch’essa,

Secondo gli studiosi (d.ssa Emanuela

la completa assenza di appartao deco-

Zucchetta) gli stucchi appartengono

rativo parietale ma un soffitto a marmo-

alla seconda generazione di stuccatori

rino con cornici e decorazioni a stucco

ticinesi che succede ai capiscuola

sui toni del verde, bianco e oro. Al

Abbondio Stazio e Carpoforo Tencalla,

centro del soffitto, contornato di stuc-

entrambi deceduti prima del 1750.

chi, si trova un affresco: è una rappre-

Sulla base delle similitudini d’esecuzi-

Nelle immagine a fianco: Pianta dello stato di fatto alla data del 1939, piano terra e primo piano. Da Archivio Storico Generale del Comune di Venezia prot. 52431.


Nell’immagine sopra: Progetto di riforma radicale dell’immobile con annessione di parte dell’edificio attiguo, del 1939, livello al piano primo, probabilmente non realizzato. Da Archivio Storico Generale del Comune di Venezia prot. 52431.

Nell’immagine sopra: Progetto di riforma radicale dell’immobile del 1939, livello al piano terra, probabilmente non realizzato. Da Archivio Storico Generale del Comune di Venezia prot. 52431.

Nell’immagine sopra: Prospetto dello stato di fatto alla data del 1939. Da Archivio Storico Generale del Comune di Venezia prot. 52431.

Nell’immagine sopra: Prospetto dello stato di progetto alla data del 1939, non realizzato. Da Archivio Storico Generale del Comune di Venezia prot. 52431.


Breve descrizione degli interventi del ‘900 Dall’accesso agli atti dell’archivio della Soprintendenza abbiamo riassunto i principali interventi di restauro documentati realizzati nel XX secolo. L’apparato decorativo è stato sottoposto più volte ad interventi di restauro durante il novecento; il primo, datato 1942, è documentato dai documenti conservati nell’archivio della Soprintendenza, e consiste in lavori di manutenzione di tutte le superfici: il restauro dei serramenti, la raschiatura delle pareti, la pulitura e i piccoli ritocchi sugli stucchi di tutte le sale, la pulitura dalle vecchie tinte e il ripristino delle superfici a marmorino della stanza del liagò e la creazione di un piccolo bagno nella cucina Il secondo intervento di restauro sull’apparato decorativo di questo secolo è realizzato tra il 1977 e il 1979 dal Centro Europeo Formazione artigiani per la Conservazione del patrimonio architettonico, sotto la guida dell’insegnante stuccatore Cesare Carnielli. Abbiamo trovato notizie di tale intervento solo nella tesi di laurea della studente Diane

Figarella, del Corso Tecnico del restauro di Beni Culturali A.A.2013, e non nella documentazione di archivio della Soprintendenza dei Beni Architettonici e paesaggistici di Venezia. Riferendo quanto riportato nella tesi sembra che gli stucchi, fossero ben conservati, ma presentassero un forte annerimento causato dalla combustione delle candele, soprattutto nel soffitto della zona d’ingresso. Erano in cattivo stato di conservazione invece, le parti a stucco dorate che mostravano un sollevamento generalizzato della foglia d’oro con moltissimi ritocchi a porporina alterata e i sovraporta del salone che presentavano gravi fessurazioni trasversali e longitudinali dovute probabilmente all’assestamento delle murature dell’edificio. Non vi è menzione della presenza di dipinture sovrammesse, di cui però sono visibili oggi moltissimi residui sulla superficie degli stucchi e della campiture a marmorino, soprattutto sui soffitti decorati. Sulla superficie sono anche visibili incisioni ed abrasioni che fanno pensare ad una

rimozione meccanica degli strati di colore esistenti probabilmente eseguita con spatole e raschietti. Si può ipotizzare che l’annerimento di deposito, di cui si parlava, fosse presente sopra la ridipintura esistente prima dell’intervento, e che le operazioni di pulitura effettuate abbiano rimosso il deposito e le ridipinture. Le operazioni eseguite sono state secondo quanto riportato: - applicazione di impacchi di atapulgite con aggiunta di acetone nelle zone più annerite e successivo lavaggio con soluzione acquosa di bicarbonato di sodio al 5%; - nelle parti di ritocco a porporina, applicazione di sverniciatore neutro e successiva rimozione con acquaragia; - consolidamento delle parti in foglia d’oro in pericolo di distacco e caduta mediante resina polivinilica e rimozione residui con acquaragia; - stuccatura delle lacune delle parti a stucco dorate e ritocco pittorico con stesura di tempera gialla; - riarmonizzazione pittorica con velatura a latte di calce delle parti

di decorazione a stucco rifatte durante i precedenti restauri; - ricomposizione dei due sovraporte in gesso fratturate (copie degli originali), presenti sopra la porta tra il saloncino passante e il tinello, fissate alla muratura con iniezioni di resina; - pulitura superficiale dell’abbassamento e degli stupiti in marmo mediante acetone e successiva applicazione di cera. Il terzo intervento di restauro ha avuto come oggetto gli affreschi che impreziosiscono due sale laterali del ridotto. Il restauro è stato eseguito dalla restauratrice Geraldine Albers, nel luglio del 1991, grazie al finanziamento del Comitato francese per la Salvaguardia di Venezia. Le opere risultavano molto alterate e poco leggibili e necessitavano di un intervento di restauro completo. Vano B – ex Sala da gioco - Allegoria della Fama, L’eternità e la Gloria L’affresco, come si evince dalla accurata descrizione della restauratrice, risultava opaco e poco leggilibile con efflorescenze saline causate


da vecchie infiltrazioni che avevano portato alla formazione di un velo bianco che ricopriva l’intera superficie dell’affresco, su cui era diffuso un deposito di particellato atmosferico grigio; in certe zone inoltre lo strato pittorico presentava sollevamenti e cadute di colore, che mostravano gli strati sottostanti. Fori di consolidamento mediante iniezioni, stuccati e reintegrati erano ben identificabili e riconducibili ad un precedente intervento di restauro. Le operazioni di restauro realizzate sono le seguenti, secondo quanto riportato: - consolidamento della superficie pittorica e fissaggio puntuale delle scaglie con Paraloid in soluzione al 3%; - spolveratura e una prima pulitura meccanica a secco con spugne sintetiche (wishab) dove la superficie lo permetteva; - applicazione di impacchi e base di polpa di carta e soluzione AB57 per rimuovere i depositi; - consolidamento dell’intonaco mediante iniezioni di Ledan TB1 nei punti di distacco; - rimozione delle stuccature a gesso e rifacimento delle stesse con impasto a base di grassello, sabbia e polvere di marmo analoga all’originale;

- reintegrazione pittorica; - stesura di protettivo Paraloid in soluzione al 2%. Vano D - Sala da pranzo – Il Trionfo di Bacco L’affresco, in questo caso, non presentava efflorescenze saline e sollevamenti della pellicola pittorica. L’opera aveva però subito uno stacco con successiva ricollocazione ed era pesantemente ritoccata, al punto da renderne difficile la lettura a causa dell’alterazione dei ritocchi, dal deposito superficiale e dall’ingiallimento del protettivo steso su tutta la superficie. Le operazioni di restauro realizzate sono le seguenti, secondo quanto riportato: - spolveratura della superficie e pulitura a secco mediante gomme; - applicazione di impacchi e base di polpa di carta e soluzione di bicarbonato di ammonio per la rimozione delle ridipinture ad olio; - rimozione delle stuccature a gesso e rifacimento delle stesse con impasto a base di grassello, sabbia e polvere di marmo analoga all’originale; - reintegrazione pittorica. L’anno seguente, i quattro sovraporte in stucco presenti nel salone, che presentavano una deformazione

lungo l’asse mediano piuttosto accentuata verso l’esterno sono stati oggetto di restauro. La restauratrice Geraldine Albers ha eseguito le seguenti operazioni, secondo quanto da lei riportato: - esecuzione preliminare di una forma e materiale adattabile alla superficie a rilievo, fissata a perfetto sostegno degli stucchi durante la durata dei lavori; - esecuzione di iniezioni di maltine di consolidamento specifiche Ledan TB1, mediante realizzazione di fori di circa 2mm di diametro eseguiti con microtrapano; - stuccatura dei fori con stucco idoneo; - leggera velatura ad acquarello dei fori stuccati per ridurre l’interferenza visiva. Nel 2010 è stato realizzato un altro intervento sugli stucchi dal restauratore Stefano Provinciali. E’ stato un intervento di messa in sicurezza di alcune parti della decorazione a stucco, dopo la caduta di un frammento dal soffitto della stanza del Trionfo di Bacco. Gli interventi eseguiti e a tutt’oggi ancora in opera, sono i seguenti: - applicazione di garze protettive con resina Paraloid di messa in sicurezza degli stucchi lunga le lesioni

trasversali dei sovraporta sulla sinistra del salone; il primo solo dal lato salone, il secondo su entrambi i lati della porta di accesso alla sala da pranzo. - consolidamento dei bordi delle lacune presenti sui soffitti mediante stuccatura con maltina di calce e cocciopesto e garzatura con resina Paraloid di messa in sicurezza.


Pianta Scala 1:50 Rilievo complessivo Stanza

A

Soffitto: decorazioni a stucco

Stanza

G

A

Pareti: intonaco e abbassamento in marmo su tutto il perimetro.

B

Stanza

F

Stanza

E

Stanza

D

Soffitto: decorazioni a stucco e affresco centrale

Pareti: intonaco e abbassamento in marmo su tutto il perimetro.

C

Soffitto: decorazioni a stucco e

D

Soffitto: decorazioni a stucco e

affresco centrale Pareti: decorazioni a stucco e abbassamento in marmo su tutto il perimetro. affresco centrale

Pareti: decorazioni a stucco e abbassamento in marmo su tutto il perimetro.

E

Soffitto: nessuna decorazione Pareti: nessuna decorazione

F

Soffitto: nessuna decorazione Pareti: nessuna decorazione

G

Soffitto: nessuna decorazione Pareti: nessuna decorazione

Stanza

B

Stanza

C


Stanza

A

Descrizione generale

Soffitto Il soffitto è costituito da una struttura in legno, con travi centine ed arelle, sul quale è stato realizzato un apparato decorativo a marmorino e stucco. Pareti Le pareti sono scevre da decorazioni e sono ricoperte da intonaco dipinto di bianco. Abbassamento Realizzata in nembro rosa di Verona con specchiature in marmo di colore grigio. Finestre Sulla parete che da sulla calle si aprono due finestre con infissi in legno dipinto in color verdino con vetri soffiati e piombati. Porte La stanza possiede due porte ed una finta porta che chiude una armadiatura a parete. Gli infissi sono in legno lucidato a gomma lacca con maniglie e ferramenta originali. Nell’angolo una bussola in legno nasconde un ulteriore varco che permette l’accesso alla saletta dei musicisti.


Stanza

B

Descrizione generale

Soffitto Il soffitto è costituito da una struttura in legno, con travi centine ed arelle, sul quale è stato realizzato un apparato decorativo a marmorino e stucco e affresco centrale. Pareti Le pareti sono scevre da decorazioni e sono ricoperte da intonaco dipinto di bianco. Abbassamento Realizzata in nembro rosa di Verona con specchiature in marmo di colore grigio. Finestre Sulla parete che da sul canale si aprono due finestre con infissi in legno dipinto in color verdino con vetri soffiati e piombati. Porte La stanza possiede tre porte. Gli infissi sono in legno lucidato a gomma lacca con maniglie e ferramenta originali. Una di esse cunduce al liagò esterno in legno. Camino Nella stanza è presente un camino in marmo con la nicchia rivestita in maiolica antica.


Stanza

C

Descrizione generale

Soffitto Il soffitto è costituito da una struttura in legno, con travi centine ed arelle, sul quale è stato realizzato un apparato decorativo a marmorino e stucco. Pareti Le pareti sono in marmorino con cornici e festoni in stucco. Al centro delle pareti laterali vi è la presenza di specchi incorniciati da stucchi dorati. Abbassamento Realizzata in nembro rosa di Verona, bianco di carrara e nembro rosa di Verona. Finestre Sulla parete che da sul canale si aprono due porte-finestre con infissi in legno dipinto in color verdino con vetri soffiati e piombati che permettono l’accesso al poggiolo esterno. Porte La stanza possiede sei porte di cui due più piccole. Gli infissi sono in legno lucidato a gomma lacca con maniglie e ferramenta originali. Le due porte di dimensioni inferiori permettono l’accesso al bagno e allo stanzino dei musicisti. La loro cornice è in legno dipinto a finto marmo.


Stanza

D

Descrizione generale

Soffitto Il soffitto è costituito da una struttura in legno, con travi centine ed arelle, sul quale è stato realizzato un apparato decorativo a marmorino e stucco e affresco centrale. Pareti Le pareti sono in marmorino con stucchi a motivi floreali e uccelli in bassorilievo. Al centro delle pareti laterali vi è la presenza di specchi incorniciati da stucchi modanati. Abbassamento Realizzata in nembro rosa di Verona, bianco di carrara e nembro rosa di Verona. Finestre Sulla parete che da sul canale si aprono due finestre con infissi in legno dipinto in color verdino con vetri soffiati e piombati. Porte La stanza possiede una sola porta in legno lucidato a gomma lacca con maniglie e ferramenta originali. La cornice è in marmo nembro di Verona. Anticamente vi era comunicazione con la cucina tramite due bussole in legno che avevano funzione di passa vivande.


Pianta Scala 1:50 Rilievo complessivo della pavimentazione

A Opus sectile -rosso Verona -giallo Mori -nero Paragone -marmo Bardiglio -bianco di Carrara

A F

B Opus sectile -grigio Bardiglio di Carrara -bianco di Carrara -nero Varenna o Paragone

E

C Opus sectile -rosso Verona -grigio Bardiglio di Carrara -bianco di Carrara

C Opus sectile -rosso Verona -grigio Bardiglio di Carrara -bianco di Carrara -nero Varenna o Paragone

D Opus sectile -bianco di Carrara -grigio Bardiglio -giallo Mori -nero Varenna o Paragone

E F Pavimento in terrazzo alla veneziana con semina media.

C B D


Pianta Scala 1:50 Rilievo complessivo dei soffitti decorati a stucco.

A

B

C

D

Soffitto decorato a stucchi avorio e oro a motivo naturalistico con medaglione centrale che rappresenta scene allegoriche in bassorilievo.

F

Affresco centrale che rappresenta l’allegoria di Fama, Gloria ed Eternità , contornato da decorazioni a stucco a motivo naturalistico, sui toni del verde, crema e foglia d’oro. Ovale centrale in bassorilievo con funzione autocelebrativa che rappresenta le virtÚ cardinali e lo stemma Venier, incorniciato da motivi floreali e festoni, sui colori del rosa, verdino e avorio.

A E

Sofritto con affresco centrale sul tema del Trionfo di Bacco incorniciato da una finta griglia dorata. Nei medaglioni allegorie che rappresentano le quattro stagioni, su girali di foglie, affiancati da ghirlande di frutta e fiori della rispettiva stagione.

E

nessuna decorazione

F

nessuna decorazione

G

nessuna decorazione

D

C

B


Pianta Scala 1:50 Rilievo dei dislivelli sul pavimento

-2

-1

0

-1

-2

Stanza

-3

-4 -5

-6

G -7

Stanza

A

-6

-7 -8

-9 -10 -11

-12

-13

-14

-15

F

Stanza -6

E

Stanza -9 -2

-3

-4

-5

-10

-11

-12

-13

-14

-7

-4

-10

-11

-13

-8 -1

Stanza

0

B

-15

Stanza

C

Stanza

-5

D

-14

-15


Stanza A Rilievo critico

dei fenomeni di degrado Analisi Proposta di intervento


Stanza Lato

A

nord-est

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

A

nord-est

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

A

sud-est

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

A

sud-ovest

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

A

Soffitto

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

A

Pavimento

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

A

Analisi dei fenomeni di degrado Alterazione cromatica Alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta (hue), chiarezza (value) saturazione (chroma). Può manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni e può riferirsi a zone ampie o localizzate. Descrizione del fenomeno La superficie del soffitto della stanza presenta una alterazione cromatica diffusa della velatura di armonizzazione e dei ritocchi di stuccature e reintegrazioni realizzati nei precedenti restauri; sono inoltre visibili in molti punti i residui di una pulitura parziale di ridipinture che ne alterano l’armonia cromatica. Proposta di intervento pulitura da strati sovrammessi di natura acrilica mediante rimozione con solvente idoneo quale acetone; pulitura delle superfici a stucco e marmorino, escluse quindi le parti con dorature a foglia d’oro, mediante applicazione di soluzione acquosa di tampone ammonio-idrossido addensato in Klucel G, applicata a pennello e rimossa mediante tamponcini imbevuti di soluzione tampone; l’operazione comporterà l’asportazione anche dei depositi coerenti superficiali e dei residui delle dipinture sovrammesse rimosse parzialmente durante i precedenti interventi di restauro; rifinitura meccanica con bisturi, spatoline e specilli per la rimozione dei residui e dei precedenti ritocchi pittorici alterati non rimuovibili a tampone.

Nell’immagine a fianco: Esempio di alterazione cromatica della velatura applicata nei precedenti restauri, localizzata sugli stucchi del soffitto.


Stanza

A

Analisi dei fenomeni di degrado Lacuna della doratura Caduta e perdita di parti di un dipinto murale, con messa in luce degli strati di intonaco più interni o del supporto (in questo caso useremo tale definizione per identificare cadute e perdite della superficie a foglia d’oro). Descrizione del fenomeno Il soffitto mostra una mancanza diffusa della doratura sulle parti a rilievo che impreziosiscono la fascia esterna e che contornano i medaglioni degli angoli e del centro. Sono visibili solo tracce di foglia d’oro e mentre tutta la superficie è stata ridipinta con un colore a tempera di colore giallo ad imitazione del colore dell’oro. Proposta di intervento preconsolidamento di messa in sicurezza della superficie mediante applicazione di veline con soluzione di resina acrilica al 2-3% nei punti di pericolo di caduta della superficie dorata; nelle restanti aree spolveratura a secco ed eliminazione dei depositi di sporco incoerenti mediante pennelli morbidi e piccoli aspiratori; rimozione delle veline con idoneo solvente e consolidamento delle scaglie di doratura mediante utilizzo di Plextol B500 (resina acrilica termoplastica a media viscosità) come adesivante; pulitura superficiale puntuale per l’asportazione di depositi coerenti aderenti alla superficie mediante saliva sintetica nelle concentrazioni definite da campionature preliminari; rimozione dei ritocchi pittorici alterati mediante soluzione a solvente idonea; rimozione o abbassamento e ridefinizione, ove necessario, delle stuccature dei precedenti interventi per ridare la volumetria corretta alla decorazione; microstuccatura delle lacune della foglia d’oro con impasto da definirsi in base alle analisi effettuate (gesso e carbonato di calcio); riarmonizzazione pittorica ad acquerello di lacune, abrasioni o discontinuità cromatiche degli strati di finitura al fine di restituire unità di lettura all’opera.

Nell’immagine a fianco: Lacuna della foglia d’oro originale sui racemi e foglie del soffitto.


Stanza

A

Analisi dei fenomeni di degrado Fratturazione o Fessurazione Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzione di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. Descrizione del fenomeno Il soffitto risulta, rispetto a questa forma di degrado, in discreto stato di conservazione. Sono visibili solo alcune fessurazioni e cavillature non particolarmente profonde nell’area vicina al setto murario che la divide dall’altra proprietà confinante. Proposta di intervento stuccatura delle fessurazioni e lesioni mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto e finitura superficiale ad imitazione della superficie esistente; reintegrazione pittorica mediante velature ad acquerello o a rigatino.

Nelle immagini a fianco: Fessurazioni parzialmente riparate, con andamento ortogonale, sul soffitto.


Stanza

A

Analisi dei fenomeni di degrado Distacco Soluzione di continuità tra gli strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato; prelude in genere alla caduta degli strati stessi. Descrizione del fenomeno Da una verifica preliminare del soffitto, mediante battitura manuale, abbiamo rilevato alcune aree di distacco dell’intonaco dal supporto, solo lungo le fessurazioni, soprattutto nell’angolo destro della stanza confermando il discreto stato di conservazione dell’opera. Proposta di intervento verifica delle aree di distacco dell'intonaco dal supporto, individuate mediante una battitura manuale e misurazione con strumento ad ultrasuoni, per individuarne la posizione ed estensione; inserimento di perni in acciaio inox a scomparsa totale, posizionati nei punti di labilità degli strati di intonaco ancorandoli alla struttura lignea di sostegno. La superficie in marmorino, nel punto di contatto, sarà consolidata con resina acrilica in soluzione e i perni saranno rivestiti da materiale che garantisca l’assorbimento di piccole sollecitazioni; eventuale consolidamento dell’intonaco distaccato mediante sigillatura delle fessurazioni, iniezioni di acqua ed alcool seguite da iniezioni con maltine fluide antiritiro a base di leganti idraulici a bassissimo contenuto di sali solubili (tipo prodotto PLM-A); stuccatura dei fori dei perni mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali. eventuale velatura di armonizzazione cromatica delle stuccature dei fori da realizzarsi a fresco e/o a secco in accompagnamento alla superficie esistente.

Nell’immagine a fianco: Area di distacco del marmorino evidenziato dalla presenza di una cavillatura precedentemente stuccata.


Stanza

A

Analisi dei fenomeni di degrado Deposito coerente Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, ecc. Ha normalmente spessore variabile e forma uno strato coerente e ben aderente al materiale sottostante. Descrizione del fenomeno Depositi coerenti sono presenti sulle superfici lapidee. Sono visibili in particolare nelle fasce lisce sottolivello delle riquadrature centrali degli abbassamenti. Il deposito ha la forma di una patina coerente, compatta e ben adesa di colore grigio-brunastro, fissato allo strato di cera esistente. Proposta di intervento pulitura della superficie mediante applicazione di soluzione acquosa di carbonato di ammonio al 5% e tensioattivo non ionico al 1% (tipo Tween 20). Tale operazione permetterà anche l’asportazione dello strato di cera legato ai depositi coerenti; applicazione sulla superficie marmorea di sottile strato di cera microcristallina applicata con panno morbido, per ripristinare lo strato protettivo.

Nell’immagine a fianco: Deposito coerente sugli elementi in pietra dell’abbassamento.


Stanza

A

Analisi dei fenomeni di degrado Deposito superficiale Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, con scarsa coerenza e aderenza al materiale sottostante. Descrizione del fenomeno Su tutte le superfici decorate e non della stanza è presente un deposito superficiale diffuso. Esso risulta piĂš evidente sulle parti lapidee; le cornici delle porte, i sottofinestra e l’abbassamento marmoreo mostrano depositi incoerenti su tutta la superficie che ne offuscano il colore e la lucentezza originale; come rilevato durante i test di pulitura, tali depositi risultano facilmente rimuovibili per la scarsa aderenza al supporto. Proposta di intervento spolveratura della superficie dai depositi incoerenti mediante pennelli morbidi, specilli e piccoli aspiratori.

Nell’immagine a fianco: Deposito superficiale sugli elementi in pietra del basamento perimetrale.


Stanza B Rilievo critico

dei fenomeni di degrado Documentazione fotografica Analisi Proposta di intervento


Stanza Lato

B

nord-est

Ricostruzione fotografica ortigonale della parete.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

B

nord-est

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

B

sud-est

Ricostruzione fotografica ortigonale della parete.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

B

sud-est

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

B

sud-ovest

Ricostruzione fotografica ortigonale della parete.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

B

sud-ovest

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

B

nord-ovest

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

B

Soffitto

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

B

Pavimento

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

B

Analisi dei fenomeni di degrado Alterazione cromatica Alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta (hue), chiarezza (value) saturazione (chroma). Può manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni e può riferirsi a zone ampie o localizzate. Descrizione del fenomeno La superficie del soffitto presenta un alterazione cromatica diffusa della velatura di armonizzazione e dei ritocchi delle stuccature e delle reintegrazioni realizzate nei precedenti restauri; sono inoltre visibili i residui di ridipinture, rimossi parzialmente in interventi precedenti da una pulitura sommaria, che disturbano la visione e ne alterano l’armonia cromatica. Proposta di intervento pulitura da strati sovrammessi di natura acrilica mediante rimozione con solvente idoneo quale acetone; pulitura delle superfici a stucco e marmorino, escluse quindi le parti con dorature a foglia d’oro, mediante applicazione di soluzione acquosa di tampone ammonio-idrossido addensato in Klucel G, applicata a pennello e rimossa mediante tamponcini imbevuti di soluzione tampone; l’operazione comporterà l’asportazione anche dei depositi coerenti superficiali e dei residui delle dipinture sovrammesse rimosse parzialmente durante i precedenti interventi di restauro; rifinitura meccanica con bisturi, spatoline e specilli per la rimozione dei residui e dei precedenti ritocchi pittorici alterati non rimuovibili a tampone.

Nell’immagine a fianco: Esempio di alterazione cromatica della velatura applicata nei precedenti restauri, localizzata su una delle campiture del soffitto.


Stanza

B

Analisi dei fenomeni di degrado Esfoliazione Fenomeno di degrado che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro. Descrizione del fenomeno E’ visibile un’area di esfoliazione, piuttosto estesa, lunga circa un metro e larga almeno 20 cm, che coinvolge sia la cornice, che il soffitto sul lato verso la calle. Questo degrado è causato dalla cristallizzazione di sali a seguito dell’evaporazione dell’umidità presente nella muratura che comporta l’esfoliazione e la polverizzazione della materia dell’intonaco. Nell’area risulta compromessa sia la superficie, che lo strato di fondo; in particolare alcune porzioni di stucco sono andate completamente perdute, mentre altre parti di stucco a rilievo e della cornice modanata presentano solo una perdita superficiale. Proposta di intervento spolveratura delicata per l’eliminazione delle parti polverizzate non recuperabili mediante pennelli morbidi e piccoli aspiratori; rimozione delle efflorescenze saline, prima meccanicamente, poi con impacco di polpa di carta o con carta giapponese e acqua demineralizzata; ristabilimento della coesione della superficie in marmorino mediante impregnazione per mezzo di applicazione a pennello o nebulizzazione della superficie con nanocalci in dispersione (tipo prodotto Nanorestore) da ripetere fino all’ottenimento di adeguata consistenza; reintegrazione mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto con finitura superficiale ad imitazione della superficie originale; eventuale riarmonizzazione pittorica ad acquerello delle integrazioni.

Nell’immagine a fianco: Fenomeno di esfoliazione che interessa una porzione della cornice alta e la superficie limitrofa di soffitto a stucco.


Stanza

B

Analisi dei fenomeni di degrado Lacuna della doratura Caduta e perdita di parti di un dipinto murale, con messa in luce degli strati di intonaco più interni o del supporto (in questo caso useremo tale definizione per identificare cadute e perdite della superficie a foglia d’oro). Descrizione del fenomeno Il soffitto è composto da un articolato sistema di fasce e cornici aggettanti in cui sono inserite campiture bianche impreziosite da racemi, foglie e volute in stucco di vari colori e dorate con foglia d’oro. In molti punti, su queste superfici decorate, sono visibili perdite e cadute della foglia metallica che mettono in luce la preparazione sottostante. Proposta di intervento preconsolidamento di messa in sicurezza della superficie mediante applicazione di veline con soluzione di resina acrilica al 2-3% nei punti di pericolo di caduta della superficie dorata; nelle restanti aree spolveratura a secco ed eliminazione dei depositi di sporco incoerenti mediante pennelli morbidi e piccoli aspiratori; rimozione delle veline con idoneo solvente e riadesione delle scaglie di doratura mediante utilizzo di Plextol B500 (resina acrilica termoplastica a media viscosità) come adesivante; pulitura superficiale puntuale per l’asportazione di depositi coerenti aderenti alla superficie mediante saliva sintetica nelle concentrazioni definite da campionature preliminari; rimozione dei ritocchi pittorici alterati mediante soluzione a solvente idonea; rimozione o abbassamento e ridefinizione, ove necessario, delle stuccature dei precedenti interventi per ridare la volumetria corretta alla decorazione; microstuccatura delle lacune della foglia d’oro con impasto da definirsi sulla base alle analisi effettuate; riarmonizzazione pittorica ad acquerello di lacune, abrasioni o discontinuità cromatiche degli strati di finitura al fine di restituire unità di lettura all’opera.

Nell’immagine a fianco: Esempio di lacuna della foglia d’oro su di un racemo del soffitto. Sebbene la foglia rimasta sia minima è ancora possibile invravederne qualche traccia.


Stanza

B

Analisi dei fenomeni di degrado Fratturazione o Fessurazione Fenomeno di degrado che si manifesta con la formazione di soluzione di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. Descrizione del fenomeno Sul soffitto sono presenti lesioni con distacchi puntuali lungo il loro sviluppo. La cornice perimetrale in stucco presenta fessurazioni di diversa entità, più o meno profonde, che in alcuni casi si sviluppano verso il basso andando ad intaccarne l’intonaco delle pareti; in particolare negli angoli sopra gli accessi alla sala, fessurazioni corrono dal soffitto al pavimento lungo le cornici in marmo delle porte. Altre, si concentrano sui medaglioni a fondo bianco ai quattro angoli del soffitto e sulla parte in basso a destra dell’affresco, vicino al gruppo di putti in volo e sopra le teste del gruppo dell’Allegoria, Fama e Gloria. Anche le parti in pietra presenti nella stanza, come pavimento, abbassamento, cornici e caminetto mostrano tale fenomeno. Il caminetto marmoreo presenta una lesione passante sulla parte destra della mensola superiore; gli abbassamenti in marmo al di sotto delle finestre mostrano due lesioni trasversali sulla lastra centrale e l’abbassamento perimetrale altre lesioni sui bordi modanati e sulle parti lisce. Proposta di intervento stuccatura delle fessurazioni e lesioni mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto ad imitazione della superficie esistente; reintegrazione pittorica mediante velature ad acquerello oppure a rigatino se la stuccatura risulta ben delineata.

Nell’immagine a fianco: Grossa fessura sul soffitto in posizione angolare, al di sopra della porta di accesso al liagò.


Stanza

B

Analisi dei fenomeni di degrado Messa in sicurezza con garzatura Presenza di garzatura per la messa in sicurezza di parti in pericolo di caduta lungo fessurazioni e rigonfiamenti delle superfici. Descrizione del fenomeno Il soffitto presenta due interventi di garzatura di messa in sicurezza, fissata con Paraloid B72, ancora in essere: il primo va a coprire una caduta di stucco modanato (una foglia dorata sulla cornice che inquadra l’affresco), mettendo in sicurezza i bordi per evitare ulteriori perdite di materia; il secondo fissa, sulla stessa cornice, a breve distanza, una parte di modellato in fase di distacco. Proposta di intervento consolidamento dell’intonaco distaccato dal paramento murario mediante preventiva battitura per l’individuazione delle aree di distacco, successivo consolidamento del marmorino e sua riadesione mediante sigillatura delle fessurazioni, iniezioni di acqua ed alcool seguite da iniezioni con maltine fluide antiritiro a base di leganti idraulici a bassissimo contenuto di sali solubili (tipo prodotto PLM-A); rimozione delle vecchie garzature di messa in sicurezza presenti sui sovraporte e sui soffitti mediante tamponcino imbevuto di solvente tipo acetone e pulitura della superficie dai residui della resina acrilica; consolidamento e riadesione delle parti distaccate mediante ricostruzione delle parti mancanti del fondo con impasto analogo all’esistente ed incollaggio con legante acrilico; stuccatura delle fessure superficiali e reintegrazione materica di parte di modellato mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto ad imitazione della superficie originale; reintegrazione pittorica ad acquerello dato a velature o a rigatino se la fessurazione risulta bel delineata.

Nell’immagine a fianco: Lacuna sul soffitto in prossimità di una mancanza con garzatura di messa in sicurezza delle parti di stucco che potrebbero distaccarsi.


Stanza

B

Analisi dei fenomeni di degrado Rifacimento degradato Rifacimenti realizzati nei precedenti interventi di restauro e manutenzione delle superfici che mostrano uno stato di alterazione tale da inficiarne la loro stessa funzionalità. Descrizione del fenomeno Le pareti della stanza non mostrano alcuna traccia del corrispondente apparato decorativo a marmorino e stucco presente sul soffitto: sono rivestite da un intonaco a base di calce, un legate idraulico (cemento?) e sabbia, dipinto con pittura acrilica. Tale intonaco è stato steso in complanarità con l’abbassamento in marmo, mentre nel salone e nella sala adiacente l’aggetto delle modanature marmoree rispetto al rivestimento in marmorino è di almeno un centimetro; tale caratteristica, unita al fatto che, alla verifica con battitura manuale si rivelino molti punti di distacco, potrebbe essere indice della presenza di un precedente intonaco al di sotto di questa superficie. Sulla parete confinante con il salone si riscontra, al centro, un rifacimento di una porzione di intonaco che risulta incongruo per colore e finitura superficiale. Anche sulle superfici lapidee (cornici delle porte e sull’abbassamento in marmo) sono visibili ampie stuccature ora alterate. Proposta di intervento scelta delle aree di rifacimento dove intervenire con la demolizione; eventuale preconsolidamento dei bordi mediante garzatura con resiana acrilica; rimozione meccanica controllata con mezzi manuali dei rifacimenti alterati ponendo attenzione alla rimozione lungo i bordi di contatto con la superficie originale; rifacimento della aree demolite mediante un impasto a base calce, legante idraulico e sabbia, per composizione, colore e finitura superficiale analogo all’esistente; ricostruzione delle stuccature sulle superfici lapidee; eventuale reintegrazione pittorica ad acquerello a velature o a rigatino.

Nell’immagine a fianco: Esempio di rifacimento alterato dello stucco su una delle foglie che contornano l’affresco centrale.


Stanza

B

Analisi dei fenomeni di degrado Rigonfiamento Sollevamento superficiale e localizzato del materiale, che assume forme e consistenza variabili. Descrizione del fenomeno I rigonfiamenti esistenti in questa stanza, sono rilevabili sulle parti alte del rivestimento ad intonaco delle pareti; essi sono localizzati sopra la porta di accesso dal salone, area racchiusa dalle fessurazioni che corrono ai lati della stessa e, sulla parete opposta sopra la porta che fa accedere al liagò in prossimità della cornice perimetrale. Il soffitto non presenta particolari punti di rigonfiamento, anche se è interessato da diverse lesioni. Proposta di intervento demolizione controllata con mezzi meccanici delle parti di intonaco di nessuna valenza storico-artistica in fase di distacco se irrecuperabile oppure consolidamento dell’intonaco distaccato dal paramento murario mediante iniezioni di acqua ed alcool seguite da iniezioni con maltine fluide antiritiro a base di leganti idraulici a bassissimo contenuto di sali solubili (tipo prodotto PLM-A); eventuale rifacimento della aree demolite mediante un impasto a base calce, legante idraulico e sabbia, per composizione, colore e finitura superficiale analogo all’esistente; ridipintura delle aree risarcite a velature sovrapposte al fine di ottenere un effetto cromatico analogo all’esistente.

Nell’immagine a fianco: Esempio di un rigonfiamento sulla superficie parietale in prossimità della porta del liagò. Sono visibili alcune cavillature connesse al conseguente distacco dell’intonaco.


Stanza

B

Analisi dei fenomeni di degrado Mancanza

Descrizione del fenomeno

Proposta di intervento

Nell’immagine a fianco: Mancanza seguita alla probabile rottura di uno spigolo di pietra sull’abbassamento posto sotto l’infisso della finestra.


Stanza

B

Analisi dei fenomeni di degrado Distacco Soluzione di continuità tra gli strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato; prelude in genere alla caduta degli strati stessi. v Descrizione del fenomeno Da una verifica preliminare si è evidenziato un distacco diffuso lungo le fessurazioni del soffitto. Non sono però presenti rigonfiamenti che facciano presumere il rischio di perdite di parti. Proposta di intervento verifica delle aree di distacco dell'intonaco dal supporto, individuate mediante una battitura manuale e misurazione con strumento ad ultrasuoni, per individuarne la posizione ed estensione; inserimento di perni in acciaio inox a scomparsa totale, posizionati nei punti di labilità degli strati di intonaco ancorandoli alla struttura lignea di sostegno. La superficie in marmorino, nel punto di contatto, sarà consolidata con resina acrilica in soluzione e i perni saranno rivestiti da materiale che garantisca l’assorbimento di piccole sollecitazioni; eventuale consolidamento dell’intonaco distaccato mediante sigillatura delle fessurazioni, iniezioni di acqua ed alcool seguite da iniezioni con maltine fluide antiritiro a base di leganti idraulici a bassissimo contenuto di sali solubili (tipo prodotto PLM-A); stuccatura dei fori dei perni mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali. eventuale velatura di armonizzazione cromatica delle stuccature dei fori da realizzarsi a fresco e/o a secco in accompagnamento alla superficie esistente.

Nell’immagine a fianco: Vista del distacco dello strato superiore di intonaco visibile dal punto di giunzione con l’abbassamento in pietra.


Stanza

B

Analisi dei fenomeni di degrado Deposito coerente Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, ecc. Ha normalmente spessore variabile e forma uno strato coerente e ben aderente al materiale sottostante. Descrizione del fenomeno I depositi coerenti sono presenti solo sulle superfici lapidee. Sono visibili in particolare nelle fasce lisce sottolivello delle riquadrature centrali degli abbassamenti. Il deposito ha la forma di una patina coerente, compatta e ben adesa di colore grigio-brunastro, fissato allo strato di cera esistente. Proposta di intervento pulitura della superficie mediante applicazione di soluzione acquosa di carbonato di ammonio al 5% e tensioattivo non ionico al 1% (tipo Tween 20). Tale operazione permetterà anche l’asportazione dello strato di cera legato ai depositi coerenti; applicazione sulla superficie marmorea di sottile strato di cera microcristallina applicata con panno morbido, per ripristinare lo strato protettivo precedente.

Nell’immagine a fianco: Deposito coerente sugli elementi in pietra dell’abbassamento.


Stanza

B

Analisi dei fenomeni di degrado Deposito superficiale Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza e aderenza al materiale sottostante. Descrizione del fenomeno Su tutte le superfici decorate e non della stanza è presente un deposito superficiale diffuso, compresa la superficie dell’affresco centrale. Tali depositi risultano però più evidenti sulle superfici verticali e modanate come le cornici, l’abbassamento marmoreo e il caminetto, offuscandone il colore e la lucentezza originale. Come rilevato durante i test di pulitura, questi depositi risultano facilmente rimuovibili per la scarsa aderenza al supporto. Proposta di intervento spolveratura della superficie dai depositi incoerenti mediante pennelli morbidi, specilli e piccoli aspiratori. eventuale pulitura a secco della superficie affrescata da depositi parzialmente incoerenti a mezzo di spugne sintetiche o pani di gomma (tipo spugna Wishab e/o gomma siliconica).

Nell’immagine a fianco: Deposito superficiale sugli elementi in pietra dell’abbassamento.


Stanza C Rilievo critico

dei fenomeni di degrado Documentazione fotografica Analisi Proposta di intervento


Stanza Lato

C

nord-est

Ricostruzione fotografica ortigonale della parete.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

C

nord-est

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

C

sud -ovest

Ricostruzione fotografica ortigonale della parete.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

C

sud -ovest

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

C

nord-ovest sud-est

Ricostruzione fotografica ortigonale della parete.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

C

nord-ovest sud-est

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

C

Soffitto

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

C

Pavimento

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

C

Analisi dei fenomeni di degrado Alterazione cromatica Alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta (hue), chiarezza (value) saturazione (chroma). Può manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni e può riferirsi a zone ampie o localizzate. Descrizione del fenomeno La superficie del soffitto e delle pareti del saloncino presenta un alterazione cromatica diffusa della velatura di armonizzazione, eseguita in precedenti restauri, rendendo ora evidenti i punti di reintegrazione e stuccatura. Inoltre sono visibili i residui di una pulitura parziale che ora disturbano l’armonia cromatica delle superfici. La fascia in marmorino rosa è stata oggetto di indagine mediante osservazione della stratigrafia in Sezione Lucida osservata a microscopio elettronico a scansione (SEM) unita a microanalisi a spettrometro a raggi X (EDS per determinare la tecnica esecutiva e i materiali costituivi. La stratigrafia partendo dallo strato più interno presenta: uno strato rosa base di carbonato di calcio (calce), polvere di marmo e ocra rossa (TIFeO3) - una sottile imprimitura di calce - uno strato rosa più intenso di carbonato di calce (calce), polvere di marmo, minio e cinabro - un deposito superficiale di polvere - una ridipintura grigio-brunastra a base di gesso e calce.

Proposta di intervento pulitura da strati sovrammessi di natura acrilica mediante rimozione con solvente idoneo quale acetone; pulitura delle superfici a stucco e marmorino, escluse quindi le parti con dorature a foglia d’oro, mediante applicazione di soluzione acquosa di tampone ammonio-idrossido addensato in Klucel G, applicata a pennello e rimossa mediante tamponcini imbevuti di soluzione tampone; l’operazione comporterà l’asportazione anche dei depositi coerenti superficiali e dei residui delle dipinture sovrammesse rimosse parzialmente durante i precedenti interventi di restauro; rifinitura meccanica con bisturi, spatoline e specilli per la rimozione dei residui e dei precedenti ritocchi pittorici alterati non rimuovibili a tampone.

Nell’immagine a fianco: Esempio di alterazione cromatica della velatura applicata nei precedenti restauri, localizzata su una delle campiture del soffitto.


Stanza

C

Analisi dei fenomeni di degrado Lacuna della doratura Caduta e perdita di parti di un dipinto murale, con messa in luce degli strati di intonaco più interni o del supporto (in questo caso useremo tale definizione per identificare cadute e perdite della superficie a foglia d’oro).

pulitura superficiale puntuale per l’asportazione di depositi coerenti aderenti alla superficie mediante saliva sintetica nelle concentrazioni definite da campionature preliminari; rimozione dei ritocchi pittorici alterati mediante soluzione a solvente idonea; rimozione o abbassamento e ridefinizione, ove necessario, delle stuccature dei precedenti interventi per ridare la volumetria corretta alla decorazione; microstuccatura delle lacune della foglia d’oro con impasto da definirsi in base alle analisi effettuate (gesso e carbonato di calcio); riarmonizzazione pittorica ad acquerello di lacune, abrasioni o discontinuità cromatiche degli strati di finitura al fine di restituire unità di lettura all’opera.

Descrizione del fenomeno Il soffitto e le pareti della stanza presentano diverse lacune sulla superficie dorata. Il motivo decorativo che contorna lo stemma Venier, al centro del soffitto, e i festoni disposti intorno, mostrano moltissime cadute di foglia d’oro che rendendo visibile il substrato di preparazione. Sono evidenti, inoltre, molte reintegrazioni e stuccature oggetto di ritocchi di colore giallo in parte alterati. Sulle pareti gli stucchi dorati rivelano una foglia d’oro ancora presente, insieme però a moltissime reintegrazioni e ritocchi a porporina e a tempera di color giallo, che la nascondono quasi interamente. Il modellato decorato a foglia d’oro sulle pareti è state oggetto di indagine mediante il prelievo di tre campioni sottoposti a osservazione della loro stratigrafia in Sezione lucida osservata a microscopio elettronico a scansione (SEM) unita a microanalisi a spettrometro a raggi X (EDS ) per determinare la tecnica esecutiva e i materiali costituivi; e a osservazione mediante Spettroscopia FT-IR in modalità ATR per il riconoscimento dei materiali di deposito presenti nelle parti concave del modellato. La stratigrafia del primo prelievo (effettuato su parete destra del salone), partendo dallo strato più interno, presenta: uno strato a base di minio - uno strato di gesso e carbonato di calcio - una missione oleo-resinosa bruno rossiccia - una sottile foglia d’oro con vernice protettiva soprastante. La stratigrafia del secondo prelievo (effettuato su parete sinistra del salone), partendo dallo strato più interno, presenta: uno strato di gesso e carbonato di calcio - una missione oleo-resinosa bruno rossiccia - una sottile foglia d’oro con vernice protettiva soprastante - una stesura di una “ridoratura” con polveri metalliche (porporina) - delle tracce di ridipintura gialla-verdognola. La spettroscopia ha rilevato sulla superficie delle dorature tracce di gesso, caolino, ossalato di calcio e PVAc che confermano la realizzazione di stuccature a gesso e di consolidamenti con colla vinilica della foglia d’oro dei precedenti interventi. Proposta di intervento preconsolidamento di messa in sicurezza della superficie mediante applicazione di veline con soluzione di resina acrilica al 2-3% nei punti di pericolo di caduta della superficie dorata; nelle restanti aree spolveratura a secco ed eliminazione dei depositi di sporco incoerenti mediante pennelli morbidi e piccoli aspiratori; rimozione delle veline con idoneo solvente e consolidamento delle scaglie di doratura mediante utilizzo di Plextol B500 (resina acrilica termoplastica a media viscosità) come adesivante;

Nell’immagine: Lacuna della foglia d’oro su foglie e racemi della decorazione del soffitto.


Stanza

C

Analisi dei fenomeni di degrado Fratturazione o Fessurazione Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzione di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. Descrizione del fenomeno Sono visibili lesioni e fessurazioni di diversa entità sul soffitto e sulle pareti del vano, soprattutto in corrispondenza dei sovraporta: tutti i quattro, (tre sono stati oggetto di un intervento recente di messa in sicurezza mediante garzatura e Paraloid), presentano lesioni evidenti più o meno profonde. Sulle pareti del vano scale è molto evidente una lesione piuttosto profonda, sulla linea di giunzione tra la porticina del pianerottolo di destra e il soffitto, che si estende poi diagonalmente sulla specchiatura in marmorino; altre, sempre sul lato destro, sono visibili sul fondo del corpo aggettante fino all’angolo di giunzione con la parete. Anche il soffitto ne mostra la presenza in continuità con la parete e con la cornice perimetrale. Proposta di intervento stuccatura delle fessurazioni e lesioni mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto ad imitazione della superficie esistente; reintegrazione pittorica mediante velature ad acquerello o a rigatino se la stuccatura risulta ben delineata.

Nelle immagini a fianco: Fessurazioni sulle pareti dovute a cedimenti strutturali che si manifestano con la lacerazione dell’intonaco sul quale esistono le decorazioni a stucco.


Stanza

C

Analisi dei fenomeni di degrado Messa in sicurezza con garzatura Presenza di garzatura per la messa in sicurezza di parti in pericolo di caduta lungo fessurazioni e rigonfiamenti delle superfici. Descrizione del fenomeno L’intervento di messa in sicurezza in questa stanza è visibile sui sovraporta del salone. Essi presentano una importante lesione trasversale con diramazione longitudinali accompagnata da un fenomeno di deformazione e distacco dal supporto. Hanno subito nel corso degli anni ripetute operazioni di consolidamento e messa in sicurezza: un primo intervento di consolidamento alla muratura attraverso iniezioni di resina, un secondo di fissaggio, per la messa in sicurezza, con garze fatte aderire con Paraloid B72. Proposta di intervento consolidamento dell’intonaco distaccato dal paramento murario mediante preventiva battitura per l’individuazione delle aree di distacco, successivo consolidamento del marmorino e sua riadesione mediante sigillatura delle fessurazioni, iniezioni di acqua ed alcool seguite da iniezioni con maltine fluide antiritiro a base di leganti idraulici a bassissimo contenuto di sali solubili (tipo prodotto PLM-A); rimozione delle vecchie garzature di messa in sicurezza presenti sui sovraporte e sui soffitti mediante tamponcino imbevuto di solvente tipo acetone e pulitura della superficie dai residui della resina acrilica; consolidamento e riadesione delle parti distaccate mediante ricostruzione delle parti mancanti del fondo con impasto analogo all’esistente ed incollaggio con legante acrilico; stuccatura delle fessure superficiali e reintegrazione materica di parte di modellato mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto ad imitazione della superficie originale; reintegrazione pittorica ad acquerello dato a velature o a rigatino se la fessurazione risulta bel delineata.

Nell’immagine a fianco: Intervento con garzatura per la messa in sicurezza delle parti in distacco sul sopra porta.


Stanza

C

Analisi dei fenomeni di degrado Rifacimento degradato Rifacimenti realizzati in precedenti interventi di restauro e manutenzione delle superfici che presentano uno stato di alterazione tale da inficiarne la funzionalità. Descrizione del fenomeno Sulle pareti sono presenti molti rifacimenti sulle campiture e sulle fasce in marmorino dell’apparato decorativo. In particolare, sulle campiture chiare, le integrazioni, probabilmente a base di gesso, risultano, sia per la stesura non del tutto complanare che per l’alterazione cromatica, troppo dissimili dall’originale e deturpano la superficie in cui sono inserite. Anche i rifacimenti di parti sulle fasce di riquadratura sono riconoscibili per la differenza cromatica. Proposta di intervento scelta delle aree di rifacimento dove intervenire con la demolizione; eventuale preconsolidamento dei bordi mediante garzatura con resina acrilica; rimozione meccanica controllata con mezzi manuali dei rifacimenti alterati ponendo attenzione alla rimozione lungo i bordi di contatto con la superficie originale; ricostruzione delle aree demolite mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto e con finitura superficiale ad imitazione dell’originale; reintegrazione pittorica ad acquerello a velature o a rigatino.

Nell’immagine a fianco: Esempio di rifacimento alterato dello stucco su una rilevante porzione della parete decorata.


Stanza

C

Analisi dei fenomeni di degrado Rigonfiamento Sollevamento superficiale e localizzato del materiale, che assume forme e consistenza variabili. Descrizione del fenomeno Sono state rilevate aree di rigonfiamento negli angoli del salone (lungo le lesioni) e sui sovraporta. La superficie risulta sollevata e in parte deformata. Proposta di intervento preconsolidamento di messa in sicurezza della superficie mediante applicazione di veline con soluzione di resina acrilica al 2-3% nei punti di rigonfiamento della superficie, ove non ancora esistente; consolidamento dell’intonaco distaccato mediante sigillatura delle fessurazioni, iniezioni di acqua ed alcool seguite da iniezioni con maltine fluide antiritiro a base di leganti idraulici a bassissimo contenuto di sali solubili (tipo prodotto PLM-A); stuccatura di piccole lacune e mancanze mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali. eventuale velatura di armonizzazione cromatica delle stuccature e nuove integrazioni da realizzarsi a fresco e/o a secco in accompagnamento alla superficie esistente.

Nell’immagine a fianco: Decorazione sopra-porta pericolosamente rigonfiata che presenta inoltre un intervento di messa in sicurezza per evitare la caduta di parti.


Stanza

C

Analisi dei fenomeni di degrado Distacco Soluzione di continuità tra gli strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato; prelude in genere alla caduta degli strati stessi. Descrizione del fenomeno Da una verifica preliminare si è evidenziato un distacco diffuso delle aree in prossimità alle fessurazioni del soffitto, delle pareti e dei sovraporta. Questi ultimi mostrano un distacco maggiore lungo le lesioni trasversali (in particolare i due sul lato sinistro), sulle quali sono ancora presenti garzature di messa in sicurezza applicate nel 2010 al fine di evitare la caduta di parti di marmorino. Proposta di intervento verifica delle aree di distacco dell'intonaco dal supporto, individuate mediante una battitura manuale e misurazione con strumento ad ultrasuoni, per individuarne la posizione ed estensione; inserimento di perni in acciaio inox a scomparsa totale, posizionati nei punti di labilità degli strati di intonaco ancorandoli alla struttura lignea di sostegno. La superficie in marmorino, nel punto di contatto, sarà consolidata con resina acrilica in soluzione e i perni saranno rivestiti da materiale che garantisca l’assorbimento di piccole sollecitazioni; eventuale consolidamento dell’intonaco distaccato mediante sigillatura delle fessurazioni, iniezioni di acqua ed alcool seguite da iniezioni con maltine fluide antiritiro a base di leganti idraulici a bassissimo contenuto di sali solubili (tipo prodotto PLM-A); stuccatura dei fori dei perni mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali. eventuale velatura di armonizzazione cromatica delle stuccature dei fori da realizzarsi a fresco e/o a secco in accompagnamento alla superficie esistente.

Nell’immagine a fianco: Area di distacco del marmorino evidenziato dalla presenza di una cavillatura precedentemente stuccata.


Stanza

C

Analisi dei fenomeni di degrado Deposito coerente Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, ecc. Ha normalmente spessore variabile e forma uno strato coerente e ben aderente al materiale sottostante. Descrizione del fenomeno I depositi coerenti sono presenti solo sulle superfici lapidee. Sono visibili in particolare nelle fasce lisce sottolivello delle riquadrature centrali degli abbassamenti. Il deposito ha la forma di una patina coerente, compatta e ben adesa di colore grigio-brunastro, fissato allo strato di cera esistente. Proposta di intervento pulitura della superficie mediante applicazione di soluzione acquosa di carbonato di ammonio al 5% e tensioattivo non ionico al 1% (tipo Tween 20). Tale operazione permetterà anche l’asportazione dello strato di cera legato ai depositi coerenti; applicazione sulla superficie marmorea di sottile strato di cera microcristallina applicata con panno morbido, per ripristinare lo strato protettivo.

Nell’immagine a fianco: Deposito coerente sugli elementi in pietra dell’abbassamento.


Stanza

C

Analisi dei fenomeni di degrado Deposito superficiale Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza e aderenza al materiale sottostante. Descrizione del fenomeno Su tutte le superfici è presente un deposito superficiale diffuso che risulta però più evidente sulle parti a rilievo. Il fenomeno risulta più evidente sulla superficie dell’abbassamento in marmo e delle cornici in marmo rosso Verona delle porte. Tali depositi risultano facilmente rimuovibili per la scarsa aderenza al supporto. Proposta di intervento spolveratura della superficie dai depositi incoerenti mediante pennelli morbidi, specilli e piccoli aspiratori.

Nell’immagine a fianco: Deposito superficiale sugli elementi in pietra che costituiscono la cornice di un portale.


Stanza

C

Analisi dei fenomeni di degrado Macchia Alterazione che si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie; è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (per esempio: ruggine, sali di rame, sostanze organiche ed inorganiche, vernici ecc.) Descrizione del fenomeno La parete decorata di fondo del vano scale, con due corpi aggettanti che fungevano da casa di risonanza per la musica prodotta dai musicisti nascosti nella stanza retrostante, presenta al di sopra della porticina di destra una macchia di color arancio-brunastra. Il fenomeno è probabilmente causato da un’infiltrazione d’acqua che, bagnando la struttura lignea soprastante di supporto, ne ha veicolato i tannini sulla superficie a marmorino. Proposta di intervento applicazione di impacchi di polpa di carta e soluzione tampone-idrossido a ph basico per l’assorbimento delle macchie ed successiva asportazione degli stessi previa loro perfetta asciugatura;

Nell’immagine a fianco: Macchia probabilmente dovuta al rilascio di tannini da parte della struttura in legno che modella le due casse di risonanza.


Stanza D Rilievo critico

dei fenomeni di degrado Documentazione fotografica Analisi Proposta di intervento


Stanza Lato

D

nord-ovest

Ricostruzione fotografica ortigonale della parete.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

D

nord-ovest

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

D

nord-est

Ricostruzione fotografica ortigonale della parete.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

D

nord-est

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

D

sud-est

Ricostruzione fotografica ortigonale della parete.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

D

sud-est

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

D

sud-ovest

Ricostruzione fotografica ortigonale della parete.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza Lato

D

sud-ovest

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

D

Soffitto

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

D

Pavimento

Fessurazione Lacuna/Mancanza Alterazione cromatica Distacco Rifacimento degradato Macchia Rigonfiamento Messa in sicurezza con garzatura Deposito superficiale Deposito coerente

Nota: si sono mappati alterazione cromatica e distacco nelle are in cui essi si presentano con evidenza maggiore, tuttavia se ne attesta la presenza sull’intera superficie.

Scala di rappresentazione 1 : 15


Stanza

D

Analisi dei fenomeni di degrado Alterazione cromatica Alterazione che si manifesta attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta (hue), chiarezza (value) saturazione (chroma). Può manifestarsi con morfologie diverse a seconda delle condizioni e può riferirsi a zone ampie o localizzate. Descrizione del fenomeno Le superfici delle pareti e del soffitto presentano un alterazione cromatica diffusa della velatura di armonizzazione che fu applicata nei precedenti restauri. Il colore delle aree sottoposte a tale trattamento ha subito una variazione cromatica che ne consente il riconoscimento visivo in maniera macroscopica, rendendo ora molto evidenti i punti di reintegrazione e stuccatura. Le velature sono state oggetto di indagine mediante Spettroscopia FT-IR in modalità ATR per riconoscere la natura chimica dei materiali, ed i risultati hanno rilevato la presenza di colore acrilico, di tracce di talco in sovrapposizione, di ossalato di calcio derivante probabilmente dal marmorino originale sottostante e di piccole percentuali di gesso dovute alle stuccature esistenti nell’area di prelievo. Proposta di intervento pulitura da strati sovrammessi di natura acrilica mediante rimozione con solvente idoneo quale acetone; pulitura delle superfici a stucco e marmorino, escluse quindi le parti con dorature a foglia d’oro, mediante applicazione di soluzione acquosa di tampone ammonio-idrossido addensato in Klucel G, applicata a pennello e rimossa mediante tamponcini imbevuti di soluzione tampone; l’operazione comporterà l’asportazione anche dei depositi coerenti superficiali e dei residui delle dipinture sovrammesse rimosse parzialmente durante i precedenti interventi di restauro; rifinitura meccanica con bisturi, spatoline e specilli per la rimozione dei residui e dei precedenti ritocchi pittorici alterati non rimuovibili a tampone.

Nell’immagine a fianco: Esempio di alterazione cromatica della velatura applicata nei precedenti restauri, localizzata sulla parete prospicente la cucina, nell’area appena al di sopra dell’abbassamento in pietra.


Stanza

D

Analisi dei fenomeni di degrado Macchia Alterazione che si manifesta con pigmentazione accidentale e localizzata della superficie; è correlata alla presenza di materiale estraneo al substrato (per esempio: ruggine, sali di rame, sostanze organiche ed inorganiche, vernici ecc.). Descrizione del fenomeno La parete prospiciente il canale, impreziosita da una cornice a rilievo in stucco che racchiude uno specchio antico, presenta una macchia di nero fumo di natura carboniosa nella parte bassa della cornice; essa risulta localizzata solo in quell’area e ricopre sia una porzione di marmorino liscio della campitura esterna, sia una piccola parte della cornice modanata. Proposta di intervento applicazione di veline di cellulosa e soluzione acquosa di carbonato di ammonio al 5% e tensioattivo al 1% per la rimozione o almeno l’alleggerimento delle macchie di nero fumo successivo risciacquo della superficie con acqua demineralizzata e spugne morbide. eventuale armonizzazione pittorica con velature ad acquerello.

Nell’immagine a fianco: Esempio di macchia da nero fumo sotto la cornice dello specchio, sulla parete prospicente il canale.


Stanza

D

Analisi dei fenomeni di degrado Lacuna della doratura Caduta e perdita di parti di un dipinto murale, con messa in luce degli strati di intonaco più interni o del supporto (in questo caso useremo tale definizione per identificare cadute e perdite della superficie a foglia d’oro). Descrizione del fenomeno Il soffitto e le pareti della stanza risultano cosparse di piccole lacune sulla superficie dorata: sul soffitto, la superficie della griglia in stucco che contorna l’affresco, impreziosita da racemi sottili di foglie, ora in gran parte ridipinti di giallo ocra, mostra moltissime cadute della foglia, che portano a vista il substrato. La foglia d’oro ancora presente è visibile con chiarezza solo su piccole aree, mentre risulta in gran parte offuscata da deposito e ritocchi alterati che le conferiscono un tono brunastro. Sulle parti a rilievo sulle superfici verticali essa sembra persa nella quasi sua totalità; le sottili striscette di contorno alle fasce mostrano ridipinture in giallo ocra e, solamente sui sottili racemi e foglie che decorano gli specchi, si riscontrano ancor a tracce di doratura, anche se offuscate. Proposta di intervento preconsolidamento di messa in sicurezza della superficie mediante applicazione di veline con soluzione di resina acrilica al 2-3% nei punti di pericolo di caduta della superficie dorata; nelle restanti aree spolveratura a secco ed eliminazione dei depositi di sporco incoerenti mediante pennelli morbidi e piccoli aspiratori; rimozione delle veline con idoneo solvente e riadesione delle scaglie di doratura mediante utilizzo di Plextol B500 (resina acrilica termoplastica a media viscosità) come adesivante; pulitura superficiale puntuale per l’asportazione di depositi coerenti aderenti alla superficie mediante saliva sintetica nelle concentrazioni definite da campionature preliminari; rimozione dei ritocchi pittorici alterati mediante soluzione a solvente idonea; rimozione o abbassamento e ridefinizione, ove necessario, delle stuccature dei precedenti interventi per ridare la volumetria corretta alla decorazione; microstuccatura delle lacune della foglia d’oro con impasto da definirsi sulla base alle analisi effettuate; riarmonizzazione pittorica ad acquerello di lacune, abrasioni o discontinuità cromatiche degli strati di finitura al fine di restituire unità di lettura all’opera. Nell’immagine a fianco: Esempio di lacuna sui rilievi angolari a foglia della cornice modanata dello specchio sul camino.


Stanza

D

Analisi dei fenomeni di degrado Fratturazione o Fessurazione Fenomeno di degrado che si manifesta con la formazione di soluzione di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. Descrizione del fenomeno Sul soffitto sono presenti lesioni, mancanze e rigonfiamenti del’ intonaco con conseguente distacco degli strati dalla struttura di supporto. Una delle lesioni più rilevanti si trova lungo la giunzione tra la cornice perimetrale in stucco e l’innesto della guscia del soffitto, e percorre tre delle pareti della stanza: il lato interno che ospita le bussole in palissandro, il lato adiacente di fondo con lo specchio e cornice modanata, una porzione del lato di accesso sopra la porta. La cornice perimetrale stessa mostra numerose fessurazioni di entità differente, più o meno profonde, che in alcuni casi proseguono sulle pareti interessando sia le campiture che gli stucchi a rilievo. Il sovraporta, in particolare, è segnato da una importante lesione trasversale con diramazioni longitudinali accompagnata da un fenomeno di deformazione e distacco dal supporto. La superficie decoesa è già stata messa in sicurezza da un all’intervento di garzatura e stuccatura nel 2010, e da un intervento di consolidamento nel 1979. Cio ci portana a dedurre che l’edificio tra il 1979 e il 2010 abbia subito sollecitazioni statiche che hanno comportato anche lesioni dei sovraporta con relativo distacco dello stucco dal paramento murario. Un distacco ancora esistente che è stato verificato ora mediante battitura manuale in situ. Proposta di intervento stuccatura delle fessurazioni e lesioni mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto ad imitazione della superficie esistente; reintegrazione pittorica mediante velature ad acquerello oppure a rigatino se la stuccatura risulta ben delineata.

Nell’immagine a fianco: Esempio di fessurazioni e cavillature sulla parete prospicente la cucina, che interessano sia la cornice che il marmorino e le decorazioni a stucco in rilievo.


Stanza

D

Analisi dei fenomeni di degrado Messa in sicurezza con garzatura Presenza di garzatura per la messa in sicurezza di parti in pericolo di caduta lungo fessurazioni e rigonfiamenti della superficie. Descrizione del fenomeno L’intervento di messa in sicurezza mediante garzatura è visibile sul sovraporta e sul soffitto. Il sovraporta mostra una importante lesione trasversale con diramazioni longitudinali, accompagnata da un fenomeno di deformazione e distacco dal supporto. La messa in sicurezza tramite garzatura e Paaraloid risale ad un intervento del 2010. Sul soffitto la garzatura sostiene i bordi intorno alla caduta di parti di stucco modanato in corrispondenza di un racemo bianco.L’area era stata in precedenza già stuccata ma evidentemente le parti non erano ben ancorate al supporto, come emerge dall’osservazione del repertorio fotografico del 2005, e nel 2010 sono cadute frantumandosi. Proposta di intervento consolidamento dell’intonaco distaccato dal paramento murario mediante preventiva battitura per l’individuazione delle aree di distacco, successivo consolidamento del marmorino e sua riadesione mediante sigillatura delle fessurazioni, iniezioni di acqua ed alcool seguite da iniezioni con maltine fluide antiritiro a base di leganti idraulici a bassissimo contenuto di sali solubili (tipo prodotto PLM-A); rimozione delle vecchie garzature di messa in sicurezza presenti sui sovraporte e sui soffitti mediante tamponcino imbevuto di solvente tipo acetone e pulitura della superficie dai residui della resina acrilica; consolidamento e riadesione delle parti distaccate mediante ricostruzione delle parti mancanti del fondo con impasto analogo all’esistente ed incollaggio con legante acrilico; stuccatura delle fessure superficiali e reintegrazione materica di parte di modellato mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto ad imitazione della superficie originale; reintegrazione pittorica ad acquerello dato a velature o a rigatino se la fessurazione risulta bel delineata.

Nell’immagine a fianco: Lacuna con garzatura di messa in sicurezza delle parti di stucco sul soffitto in pericolo di caduta.


Stanza

D

Analisi dei fenomeni di degrado Rifacimento degradato Rifacimenti realizzati in precedenti interventi di restauro e manutenzione delle superfici che presentano uno stato di alterazione tale da inficiarne la funzionalità. Descrizione del fenomeno Sono presenti molteplici rifacimenti sulle campiture e fasce in marmorino; la superficie mostra delle risarciture, probabilmente a base di gesso che, in parte per la stesura non del tutto complanare e in parte per l’alterazione cromatica, risultano eccessivamente dissimili adall’originale e deturpano la superficie in cui sono inserite. Nelle fasce di riquadratura, sempre sulla superficie in marmorino invece sono individuabili due tipi di interventi: alcuni interventi di risarcitura stabili e non alterati, riconoscibili per una leggera differenza cromatica, altri invece realizzati con malta cementizia che presentano rigonfiamento, esfoliazione e disgregazione degli strati. Questi rifacimenti sono riconducibili a due tipi di intervento: il ripristino di parti a seguito di degrado da infiltrazione esterna oopure per la reintegrazione delle demolizioni per il passaggio delle canalizzazioni elettriche. Proposta di intervento scelta delle aree di rifacimento dove intervenire con la demolizione; eventuale preconsolidamento dei bordi mediante garzatura con resiana acrilica; rimozione meccanica controllata con mezzi manuali dei rifacimenti alterati ponendo attenzione alla rimozione lungo i bordi di contatto con la superficie originale; ricostruzione delle aree demolite mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto e con finitura superficiale ad imitazione dell’originale; reintegrazione pittorica ad acquerello a velature o a rigatino.

Nell’immagine a fianco: Esempio di rifacimento sulla parete prospicente il canale, degradato a causa delle probabili infiltrazioni per la prossimità agli infissi.


Stanza

D

Analisi dei fenomeni di degrado Rigonfiamento Sollevamento superficiale e localizzato del materiale, che assume forme e consistenza variabili. Descrizione del fenomeno I rigonfiamenti rilevati, sono riconducibili solo al soffitto. Sono visibili almeno tre punti a ridosso della cornice perimetrale e altre due piccole aree distinte, entrambe nell’intorno dell’affresco. In queste aree è bene evidente l’abbassamento della superficie rispetto alla linea naturale di imposta. Quasi sempre sono accompagnate da fenomeni di cavillatura e fessurazione della superficie. Proposta di intervento preconsolidamento di messa in sicurezza della superficie mediante applicazione di veline con soluzione di resina acrilica al 2-3% nei punti di rigonfiamento della superficie; inserimento di perni in acciaio inox a scomparsa totale, posizionati nei punti di labilità degli strati di intonaco ancorandoli alla struttura lignea di sostegno. La superficie in marmorino, nel punto di contatto, sarà consolidata con resina acrilica in soluzione e i perni saranno rivestiti da materiale che garantisca l’assorbimento di piccole sollecitazioni; eventuale consolidamento dell’intonaco distaccato mediante sigillatura delle fessurazioni, iniezioni di acqua ed alcool seguite da iniezioni con maltine fluide antiritiro a base di leganti idraulici a bassissimo contenuto di sali solubili (tipo prodotto PLM-A); stuccatura dei fori dei perni mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali. eventuale velatura di armonizzazione cromatica delle stuccature dei fori da realizzarsi a fresco e/o a secco in accompagnamento alla superficie esistente.

Nell’immagine a fianco: Esempio di un rigonfiamento sulla superficie del soffitto, collegato ad una fessurazione che crea discontinuità e configura un distacco.


Stanza

D

Analisi dei fenomeni di degrado Mancanza Caduta e perdita di parti. Il termine generico, si usa quando tale forma di degradazione non è descrivibile con altre voci del lessico. Descrizione del fenomeno Le mancanze sono piuttosto diffuse sulle parti a rilievo delle pareti (ad esempio piccole parti di foglie, racemi, fiori e cornici di contorno), mentre sul soffitto è visibile la mancanza di un pezzo di fascia grigio chiaro, collocato a lato della porta vicino al medaglione, già messo in sicurezza mediante intervento precedente di garzatura e Paraloid. Sulla restante superficie del soffitto sono presenti poche altre mancanze di dimensioni ridotte. Proposta di intervento stuccatura dei bordi e reintegrazione materica laddove si presenti una perdita di materia mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto ad imitazione della superficie originale; reintegrazione pittorica ad acquerello dell’integrazione mediante velature o rigatino se la mancanza risulta ben delineata.

Nell’immagine a fianco: Esempio di una delle numerose piccole mancanze, che interessa una punta di foglia sui racemi che avvolgono le strisce colorate di separazione delle campiture.


Stanza

D

Analisi dei fenomeni di degrado Distacco Soluzione di continuità tra gli strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato; prelude in genere alla caduta degli strati stessi. Descrizione del fenomeno Da una verifica preliminare si è riscontarto un distacco diffuso lungo le fessurazioni del soffitto. Sono presenti anche distacchi nelle aree di rigonfiamento intono alla cornice perimetrale e introno all’affresco che dovranno essere messi in sicurezza. Proposta di intervento verifica delle aree di distacco dell'intonaco dal supporto, individuate mediante una battitura manuale e misurazione con strumento ad ultrasuoni, per individuarne la posizione ed estensione; inserimento di perni in acciaio inox a scomparsa totale, posizionati nei punti di labilità degli strati di intonaco ancorandoli alla struttura lignea di sostegno. La superficie in marmorino, nel punto di contatto, sarà consolidata con resina acrilica in soluzione e i perni saranno rivestiti da materiale che garantisca l’assorbimento di piccole sollecitazioni; eventuale consolidamento dell’intonaco distaccato mediante sigillatura delle fessurazioni, iniezioni di acqua ed alcool seguite da iniezioni con maltine fluide antiritiro a base di leganti idraulici a bassissimo contenuto di sali solubili (tipo prodotto PLM-A); stuccatura dei fori dei perni mediante un impasto a base di grassello di calce, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali. eventuale velatura di armonizzazione cromatica delle stuccature dei fori da realizzarsi a fresco e/o a secco in accompagnamento alla superficie esistente.

Nell’immagine a fianco: Area di distacco del marmorino dal supporto murario evidenziato dalla presenza di una cavillatura precedentemente stuccata.


Stanza

D

Analisi dei fenomeni di degrado Deposito coerente Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, ecc. Ha normalmente spessore variabile e forma uno strato coerente e ben aderente al materiale sottostante. Descrizione del fenomeno Depositi coerenti sono presenti su alcune parti delle superfici lapidee. Sono visibili in particolare nelle fasce lisce sottolivello delle riquadrature centrali degli abbassamenti. Il deposito ha la forma di una patina coerente, compatta e ben adesa di colore grigio-brunastro, fissato nello strato di cera esistente. Proposta di intervento pulitura della superficie mediante applicazione di soluzione acquosa di carbonato di ammonio al 5% e tensioattivo non ionico al 1% (tipo Tween 20). Tale operazione permetterà anche l’asportazione dello strato di cera legato ai depositi coerenti; applicazione sulla superficie marmorea di sottile strato di cera microcristallina applicata con panno morbido, per ripristinare lo strato protettivo precedente.

Nell’immagine a fianco: Deposito coerente sugli elementi in pietra dell’abbassamento.


Stanza

D

Analisi dei fenomeni di degrado Deposito superficiale Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza e aderenza al materiale sottostante. Descrizione del fenomeno Su tutte le superfici decorate e non della stanza è presente un deposito superficiale diffuso, compresa l’area dell’affresco centrale. Il deposito risulta però più evidente sulle parti lapidee: le cornici, l’abbassamento marmoreo e il caminetto mostrano infatti depositi incoerenti che ne offuscano il colore e la lucentezza originale; come rilevato durante i test di pulitura, tali depositi risultano facilmente rimuovibili per la scarsa aderenza al supporto. Proposta di intervento spolveratura della superficie dai depositi incoerenti mediante pennelli morbidi, specilli e piccoli aspiratori. eventuale pulitura a secco della superficie affrescata da depositi parzialmente incoerenti a mezzo di spugne sintetiche o pani di gomma (tipo spugna Wishab e/o gomma siliconica).

Nell’immagine a fianco: Deposito superficiale sugli elementi in pietra dell’abbassamento.


Campioni

T3 T2

Localizzazione dei campioni di analisi

T1

C3

Soffitto C3 C1bis

T2

C2

C1

T12

C4

C5 T5

T1

C1 C1bis

T6 T4

T4

T5

T3 T7 T11

Lato nord - ovest T10

T8 T9

C2

C

Lato sud - est

T11

C4 T12

T6 T7 T8 C5

Campioni di prelievo per le analisi Test di pulitura delle superfici

T9

Soffitto

A

lato nord - ovest

Lato sud - est

D


Test di pulitura T1

Pulitura con: klucel G con soluzione tampone ammonio-idrossido – applicazione a pennello, lavaggio a tamponcino con soluzione tampone idrossido

T2

Pulitura con: klucel G con soluzione tampone ammonio-idrossido – applicazione a pennello, lavaggio a tamponcino con soluzione tampone idrossido


Test di pulitura T3

Pulitura con: applicazione di saliva sintetica a base di triammonio citrato e mucina mediante tamponcino

T4

Pulitura con: applicazione di acetone mediante tamponcino


Test di pulitura T5

Pulitura con: applicazione di acetone mediante tamponcino

T6

Pulitura con: applicazione di acetone mediante tamponcino


Test di pulitura T7

Pulitura con: klucel G con soluzione tampone ammonio-idrossido – applicazione a pennello, lavaggio a tamponcino con soluzione tampone idrossido

T8

Pulitura con: klucel con soluzione tampone ammonio-idrossido – applicazione a pennello, lavaggio a tamponcino con soluzione tampone idrossido


Test di pulitura T9

Pulitura con: applicazione di soluzione acquosa e bicarbonato di ammonio al 5% e tween 20 all’1 %, successivo sciacquo con acqua demineralizzata.

T10

Pulitura con: soluzione di carbonato di ammonio al 5% e tween 20 all’1% e successivo con acqua demineralizzata


Test di pulitura T11

Pulitura con: klucel G con soluzione tampone ammonio-idrossido – applicazione a pennello, lavaggio a tamponcino con soluzione tampone idrossido

T12

Pulitura con: klucel G con soluzione tampone ammonio-idrossido – applicazione a pennello, lavaggio a tamponcino con soluzione tampone idrossido


Bussole Rilievo critico

dei fenomeni di degrado Documentazione fotografica Analisi Proposta di intervento


Bussole Analisi dei fenomeni di degrado Deposito superficiale Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, ecc. Ha spessore variabile e, generalmente, scarsa coerenza e aderenza al materiale sottostante. Descrizione del fenomeno Le bussole presenti nelle stanze D e A, non presentano gravi forme di alterazione, è visibile però un diffuso deposito superficiale dovuto a polvere e particellato atmosferico. La sua vernice protettiva sopra alla superficie di radica è ancora esistente e ben conservata. Proposta di intervento tori; -

spolveratura della superficie dai depositi incoerenti mediante pennelli morbidi e piccoli aspirapulitura e lucidatura della superficie con panni di daino.


Bussole Analisi dei fenomeni di degrado Mancanza Caduta e perdita di parti. Il termine generico, si usa quando tale forma di degradazione non è descrivibile con altre voci del lessico. Descrizione del fenomeno Abbiamo riscontrato, sulle bussole presenti nelle stanze D e A, la perdita di parti lignee nella zoccolatura modanata inferiore e nella cornice della parte piĂš alta. La restante superficie appare integra e sono visibili in alcuni punti della radica di rivestimento piccole mancanze. Proposta di intervento realizzazione di piccole parti modanate con geometria analoga all’esistente a sostituzione di quelle mancanti; fissaggio delle parti labili mediante colletta da legno e pressione controllata mediante morsetti; stuccatura delle linee di giunto, delle fessurazioni e microlacune con stucco a base di colletta, gesso e pigmenti; velatura di armonizzazione cromatica delle nuove integrazioni da realizzarsi in accompagnamento alla superficie esistente; armonizzazione della superficie sul livello di rifrazione, mediante applicazione di una o due mani di gommalacca sulle stuccature e sulle aree di nuova realizzazione;


Bussole Analisi dei fenomeni di degrado Distacco Soluzione di continuità tra gli strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato; prelude in genere alla caduta degli strati stessi. Descrizione del fenomeno La superficie delle bussole mostrano solo piccole aree di distacco della impiallacciatura dal supporto ligneo che creano piccole aree di sollevamento della radica in palissandro, che nel complesso risulta ancora ben adesa. Proposta di intervento consolidamento e riadesione delle aree di distacco e sollevamento dell’impiallacciatura mediante piccole iniezioni localizzate di colletta e pressione controllata mediante morsetti, con interposizione di protezione in balsa semirigida, per permettere l’incollaggio e riadesione al supporto.


Pavimenti Rilievo critico

dei fenomeni di degrado Documentazione fotografica Analisi Proposta di intervento


Pavimenti Analisi dei fenomeni di degrado Deposito coerente Accumulo di materiali estranei di varia natura, quali, ad esempio, polvere, terriccio, ecc. Ha normalmente spessore variabile e forma uno strato coerente e ben aderente al materiale sottostante. Descrizione del fenomeno I pavimenti ad intarsio presentano un offuscamento del colore e della lucentezza della superficie, dovuto alla presenza di una sorta di patina formata da depositi coerenti ben adesi al supporto e fissati alla superficie attraverso le numerose cerature eseguite nel tempo. Inoltre vi è la presenza di residui di fogli adesivi trasparente che erano stati posti per il fissaggio provvisorio degli elementi sollevati. Proposta di intervento lavaggio della superficie con solvente idoneo decerante, previa esecuzione di campionature preliminari, per l’asportazione dei depositi coerenti e degli strati di cera esistenti sulla superficie.


Pavimenti Analisi dei fenomeni di degrado Fessurazioni o fratturazione Fenomeno di degrado che si manifesta con la formazione di soluzione di continuità del materiale e che può implicare lo spostamento reciproco delle parti. Descrizione del fenomeno I pavimenti sia ad intarsio che a terrazzo mostrano molte fessurazioni e cavillature. Per quanto riguarda i terrazzi le lesioni sono già state stuccate e risarcite nel tempo e andranno manutentate e integrate, mentre per quanto riguarda i pavimenti a commesso, sono visibili diversi elementi del disegno fratturati o cavillati, soprattutto nei punti di passaggio, nella zona d’ingresso e nella stanza A. Proposta di intervento microstuccatura delle fessurazioni e lesioni mediante impasto a base di resina epossidica, polvere di marmo e pigmenti per ottenere il colore corretto e finitura ad imitazione della superficie esistente; velatura di armonizzazione cromatica delle nuove integrazioni in accompagnamento alla superficie esistente; sui terrazzi alla veneziana è prevista la rimozione delle stuccature decoese e l’integrazione delle cavillature e fessurazioni con stucco realizzato con gesso da sarti, olio di lino cotto e terre naturali.


Pavimenti Analisi dei fenomeni di degrado Distacchi Soluzione di continuità tra gli strati superficiali del materiale, sia tra loro che rispetto al substrato; prelude in genere alla caduta degli strati stessi. Descrizione del fenomeno I pavimenti ad intarsio lapideo rivelano, soprattutto nei punti di fratturazione, segnali di distacco e lievi sollevamenti delle lastrine dal supporto. Proposta di intervento velinatura delle lastrine lesionate mediante applicazione di carta giapponese fissate con resina acrilica Paraloid B72 al 2-3%; lievo accurato ed attento degli elementi distaccati dalla propria sede mediante mezzi meccanici; successiva pulitura del sedime e del retro dell’elemento marmoreo da depositi e residui di malta di allettamento; fissaggio degli elementi marmorei mediante stesura sull’area di impasto di allettamento in colofonia, cera d’api e polvere di marmo e posizionamento delle lastrine; stuccatura dei bordi e delle linee di giunto mediante un impasto a base di calce e polvere di marmo, eventualmente addittivato con terre naturali per ottenere il colore corretto e finitura ad imitazione delle stuccature esistenti.


Pavimenti Analisi dei fenomeni di degrado Rifacimenti degradati Rifacimenti realizzati in precedenti interventi di restauro e manutenzione delle superfici che presentano uno stato di alterazione tale da inficiarne la funzionalità . Descrizione del fenomeno La manutenzione dei pavimenti ad intarsio e a terrazzo nel tempo ha visto la realizzazione di varie integrazioni: sono presenti molti elementi lapidei sostituiti con altri di disegno simile e di natura diversa; sui terrazzi alla veneziana sono visibili integrazioni a calce e in cemento Alcuni di essi risultano stabili e ben integrati cromaticamente al disegno originale, altri mostrano una tecnica di esecuzione impropria che li rende deturpanti poichÊ troppo dissimile dagli elementi originali. Proposta di intervento scelta delle aree di rifacimento dove intervenire con la rimozione; eventuale preconsolidamento dei bordi mediante garzatura con resina acrilica; rimozione meccanica controllata con mezzi manuali dei rifacimenti alterati ponendo attenzione alla rimozione lungo i bordi di contatto con la superficie originale; sostituzione di lastrine con nuovi elementi della medesima geometria e tipologia marmorea, fissati mediante maltina a base di colofonia, cera d’api e polvere di marmo; ricostruzione delle integrazioni rimosse, nel caso di porzioni di lastre, mediante un impasto a base di resina epossidica, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali; velatura di armonizzazione cromatica delle nuove integrazioni da realizzarsi a fresco e/o secco in accompagnamento alla superficie esistente; nel caso dei terrazzi rimozione e ricostruzione delle integrazioni solo quando risultino irrecuperabili o comportino degrado per le superfici originali.


Liagò Rilievo critico

dei fenomeni di degrado Documentazione fotografica Analisi Proposta di intervento


Liagò Analisi dei fenomeni di degrado Parte lignea Rifacimenti realizzati in precedenti interventi di restauro e manutenzione delle superfici che presentano uno stato di alterazione tale da inficiarne la funzionalitĂ . Descrizione del fenomeno La manutenzione dei pavimenti ad intarsio e a terrazzo nel tempo ha visto la realizzazione di varie integrazioni: sono presenti molti elementi lapidei sostituiti con altri di disegno simile e di natura diversa; sui terrazzi alla veneziana sono visibili integrazioni a calce e in cemento Alcuni di essi risultano stabili e ben integrati cromaticamente al disegno originale, altri mostrano una tecnica di esecuzione impropria che li rende deturpanti poichĂŠ troppo dissimile dagli elementi originali. Proposta di intervento scelta delle aree di rifacimento dove intervenire con la rimozione; eventuale preconsolidamento dei bordi mediante garzatura con resina acrilica; rimozione meccanica controllata con mezzi manuali dei rifacimenti alterati ponendo attenzione alla rimozione lungo i bordi di contatto con la superficie originale; sostituzione di lastrine con nuovi elementi della medesima geometria e tipologia marmorea, fissati mediante maltina a base di colofonia, cera d’api e polvere di marmo; ricostruzione delle integrazioni rimosse, nel caso di porzioni di lastre, mediante un impasto a base di resina epossidica, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali; velatura di armonizzazione cromatica delle nuove integrazioni da realizzarsi a fresco e/o secco in accompagnamento alla superficie esistente; nel caso dei terrazzi rimozione e ricostruzione delle integrazioni solo quando risultino irrecuperabili o comportino degrado per le superfici originali.


Liagò Analisi dei fenomeni di degrado Parte metallica Rifacimenti realizzati in precedenti interventi di restauro e manutenzione delle superfici che presentano uno stato di alterazione tale da inficiarne la funzionalitĂ . Descrizione del fenomeno La manutenzione dei pavimenti ad intarsio e a terrazzo nel tempo ha visto la realizzazione di varie integrazioni: sono presenti molti elementi lapidei sostituiti con altri di disegno simile e di natura diversa; sui terrazzi alla veneziana sono visibili integrazioni a calce e in cemento Alcuni di essi risultano stabili e ben integrati cromaticamente al disegno originale, altri mostrano una tecnica di esecuzione impropria che li rende deturpanti poichĂŠ troppo dissimile dagli elementi originali. Proposta di intervento scelta delle aree di rifacimento dove intervenire con la rimozione; eventuale preconsolidamento dei bordi mediante garzatura con resina acrilica; rimozione meccanica controllata con mezzi manuali dei rifacimenti alterati ponendo attenzione alla rimozione lungo i bordi di contatto con la superficie originale; sostituzione di lastrine con nuovi elementi della medesima geometria e tipologia marmorea, fissati mediante maltina a base di colofonia, cera d’api e polvere di marmo; ricostruzione delle integrazioni rimosse, nel caso di porzioni di lastre, mediante un impasto a base di resina epossidica, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali; velatura di armonizzazione cromatica delle nuove integrazioni da realizzarsi a fresco e/o secco in accompagnamento alla superficie esistente; nel caso dei terrazzi rimozione e ricostruzione delle integrazioni solo quando risultino irrecuperabili o comportino degrado per le superfici originali.


Liagò Analisi dei fenomeni di degrado Parte lapidea Rifacimenti realizzati in precedenti interventi di restauro e manutenzione delle superfici che presentano uno stato di alterazione tale da inficiarne la funzionalitĂ . Descrizione del fenomeno La manutenzione dei pavimenti ad intarsio e a terrazzo nel tempo ha visto la realizzazione di varie integrazioni: sono presenti molti elementi lapidei sostituiti con altri di disegno simile e di natura diversa; sui terrazzi alla veneziana sono visibili integrazioni a calce e in cemento Alcuni di essi risultano stabili e ben integrati cromaticamente al disegno originale, altri mostrano una tecnica di esecuzione impropria che li rende deturpanti poichĂŠ troppo dissimile dagli elementi originali. Proposta di intervento scelta delle aree di rifacimento dove intervenire con la rimozione; eventuale preconsolidamento dei bordi mediante garzatura con resina acrilica; rimozione meccanica controllata con mezzi manuali dei rifacimenti alterati ponendo attenzione alla rimozione lungo i bordi di contatto con la superficie originale; sostituzione di lastrine con nuovi elementi della medesima geometria e tipologia marmorea, fissati mediante maltina a base di colofonia, cera d’api e polvere di marmo; ricostruzione delle integrazioni rimosse, nel caso di porzioni di lastre, mediante un impasto a base di resina epossidica, polvere di marmo e carbonato di calcio, eventualmente addittivato con terre naturali; velatura di armonizzazione cromatica delle nuove integrazioni da realizzarsi a fresco e/o secco in accompagnamento alla superficie esistente; nel caso dei terrazzi rimozione e ricostruzione delle integrazioni solo quando risultino irrecuperabili o comportino degrado per le superfici originali.


Pianta Scala 1:50 Ipotesi di adeguamento del bagno e della cucina


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