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SPECIALE JUVENTUS
Tutti i record dei bianconeri SEGUE A PAG. 6
JUVENTUS
2,70 X
3,25 REAL MADRID
2,75
Il gioco è riservato ai maggiorenni e può creare dipendenza
SETTIMANALE SPORTIVO EDITO DA fct SERVICE srls - ANNO 1, NUMERO 09 - MERCOLEDI 31 MAGGIO 2017 - distribuzione gratuita - DIRETTORE CRISTIANo PECONI
LA FINALE JUVENTUS V REAL MADRID
FIN ALLA FINE
football mag
MERCOLEDI 31 MAGGIO 2017
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ESCLUSIVA FM - INTERVISTA A GUERRINO GOTTARDI
”Questa Lazio può crescere ancora tanto con Inzaghi, è lui l’uomo giusto” “La Lazio deve ripartire da dove ha concluso, deve diventare un obbligo lottare ogni anno per le prime posizioni”. Totti? “In bocca al lupo per il suo futuro” > Fabio PARIS
In esclusiva per Football Mag abbiamo intervistato Guerrino Gottardi, ex calciatore della Lazio, e prossimo testimonial di Mideporte 365. Ciao Guerrino, come va? La prima domanda è ovviamente sul campionato dei biancocelesti. Che voto dai a questa stagione? “Gli do un 8 e mezzo visto che quest’anno non era semplice posizionarsi quarti nel campionato italiano viste le altre rose di qualità che c’erano”. Ad Agosto nessuno poteva immaginare dove sarebbe poi arrivata questa Lazio, il merito più grande è di Inzaghi? “Il merito è sicuramente di tutti, però se devo darlo a qualcuno penso sia di Inzaghi e Peruzzi che comunque hanno tenuto in mano
la squadra e sono riusciti a motivarla di nuovo per fare meglio”. Credi che sia l’allenatore giusto per costruire un progetto importante? “Io non so se è l’allenatore del futuro, sicuramente se lo merita e penso che se si vuole fare un progetto bisogna continuare con la persona scelta e dargli del tempo. Lui quest’anno ha dimostrato di valere e si è meritato di rientrare in un progetto futuro”. Da dove deve ripartire questa Lazio? “La Lazio deve ripartire da dove ha concluso questa stagione, questo deve essere un obbligo per la squadra lottare per le prime posizioni ogni anno, ovviamente non è semplice visto che nel calcio ogni anno ci sono dei cambiamenti, però se si vuole fare un discorso di progetto come ho già detto bisogna mi-
gliorare ogni anno”. Conte, Ancelotti e Allegri, hanno vinto i rispettivi campionati, cosa hanno in più gli allenatori italiani? “Io penso che l’esperienza che hanno questi allenatori faccia la differenza, visto che per anni hanno lavorato nel grande calcio e nei grandi club quando l’Italia a mio parere era la prima al mondo insieme ad un altro paio di paesi, sia per calciatori che per allenatori, quindi penso sia questo un grande motivo. Ora comunque siamo in finale di Champions League con una squadra italiana e questo dimostra che gli allenatori italiani stanno lavorando molto bene”. L’ultima domanda sull’addio di Totti. E’ stato un tuo avversario per tanti anni, cosa vuoi dirgli? “Per cominciare voglio congratularmi con lui per la sua carrie-
ra e per quello che ha fatto da calciatore, gli auguro un grande in bocca al lupo per il suo futuro lavoro visto che per noi calciatori non è semplice trovare un mestiere che ti appassiona, e che ti dia soddisfazioni dopo che hai avuto la chance di fare un lavoro bello come il calciatore. Dunque un grande in bocca al lupo a lui per il suo futuro”. Infine abbiamo saputo che il prossimo anno sarai testimonial uffciale di Mideporte 365, perché questa scelta? “Perché ho creduto nel progetto Mideporte 365 fin dal primo giorno, e per questo ho deciso di sostenere questo giovane gruppo per creare un grande futuro”.
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LA NOVITA’ “Il supporto ed il rapporto con la nostra clientela rappresentano due principi imprescindibili per noi”
Alla scoperta del mondo Cst-Domino
Abbiamo fatto due chiacchiere con Massimo Maccioni e Rosario Inguanta, i soci-fondatori della società CST Service, titolare del brand “Dominobet”. Gli abbiamo chiesto come e perché hanno deciso di dedicarsi a tempo pieno al mondo delle scommesse e dei servizi. Come nasce il progetto CSTDominoBet? Premettiamo che pur essendo due giovani imprenditori, navighiamo in questo settore da circa un decennio, periodo nel quale abbiamo avuto modo di fare esperienza, utilizzando i servizi già presenti sul mercato. Il pro-
getto nasce quindi dalla volontà di offrire in maniera differente quei servizi, che sono tutt’oggi offerti anche da molti altri “competiror” senza prestare la dovuta attenzione al supporto ed al rapporto con la propria clientela, due principi invece imprescindibili per noi. Abbiamo deciso quindi di costituire questa società che si chiama CST Service e di creare il marchio DominoBet. Quali sono i servizi che offre CST e quelli che offre DominBet? CST service, offre un’ampia varietà di servizi. Attivando un CST Point si ha la possibilità di
effettuare ricariche telefoniche, pagamenti di bollettini postali ( non solo i premarcati anche quelli bianchi ), di effettuare ricariche post-pay, ricariche di carte pre-pagate, servizi per viaggi, servizi per l’editoria, servizi per la moneta elettronica, prenotazione biglietti per eventi sportivi ( es. partite di Roma e Lazio ) e/o per concerti musicali italiani ed internazionali, eventi teatrali etc.. DominoBet, offre dei servizi prettamente dedicati agli scommettitori, mettendo a disposizione una piattaforma di gioco tra le piu complete del mercato. Attivando un Punto di Ricarica Dominobet (PVR) si ha la possibilità all’interno della propria attività, di affiliare utenti alla nostra piattaforma, ricevendo ovviamente i dovuti riconoscimenti. Perché dovremmo aprire un CST Point o un PVR DominoBet ? L’attivazione di entrambi i servizi può essere fatta in attività già esistenti, e garantisce la possibilità di offrire dei servizi aggiuntivi e molto richiesti in questi ultimi anni. Il target a cui ci rivolgiamo sono principalmente bar, tabacchi, edicole ed internet-point ma
nulla vieta di inserire i nostri servizi in qualsiasi altro tipo di attività. La cosa da sottolineare è che sia l’attivazione di un CST Point che quella di un PVR Dominobet è totalmente gratuita. Soddisfatti del lavoro fatto fino ad ora? Partiti con molta ambizione abbiamo inizialmente offerto il nostro servizio ad attività di amici e conoscenti che si sono subito dimostrati entusiasti prima di tutto dei servizi offerti e poi del modo in cui sono stati seguiti e curati. Ad oggi abbiamo clienti in tutta Italia, e richieste di affiliazione quotidiane, quindi possiamo ritenerci più che soddisfatti. Il vostro obiettivo? Dopo neanche un anno di attività oggi contiamo circa 200 tra CST Point e PVR DominoBet e più 3000 utenti attivi sulla nostra piattaforma di gioco ( www. dominobet.it ), ed il nostro futuro obiettivo è quello di raddoppiare questi numeri per il prossimo anno. Ci teniamo tantissimo a fare bene in questo mondo perché crediamo molto in quello che abbiamo creato.
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26 LUGLIO 2016: HIGUAIN FIRMA CON LA JUVE
20 AGOSTO 2016: HIGUAIN SEGNA AL DEBUTTO
JUVE 6 NELLA S
Un sogno partito da lontano: dalla Serie B, passando dai sei titoli nazionali consecutivi, per arrivare alla seconda finale di Champions degli ultimi tre anni > Stefano LILLO
P
er raggiungere certi obiettivi è fondamentale avere delle basi solide, delle radici che fungano da fondamenta e che riescano a sopportare la pressione che comporta lottare per vincere in ogni singola stagione, ogni singola partita. Il percorso bianconero può essere paragonato a un iceberg: tutti vedono la parte che emerge dalle acque, che nel nostro caso sono le vittorie e i titoli, ma nessuno, o quasi, presta attenzione a quel che c’è dietro. Alla parte sommersa, che rappresenta circa il 90% della massa totale, che permette al blocco di mantenersi in equilibrio: la fatica, il sudore e i sacrifici. Dicevamo di un sogno partito da lontano, perché semplicemente di questo si tratta. Se la Juve macina record su record,
conquistando il sesto scudetto consecutivo (traguardo mai raggiunto da nessun club nei principali campionati europei) e la terza Coppa Italia negli ultimi tre anni, lo deve alla presenza di una dirigenza solida - Agnelli, Marotta e Paratici - in grado di operare in sordina, costruendo pezzo dopo pezzo la struttura di una squadra in grado di dominare senza rivali tra i confini nazionali e, finalmente, pronta alla conquista dell’Europa, nella notte che il 3 giugno la vedrà protagonista contro il Real dell’ex Zidane. Il cammino che ci porta ad analizzare il dominio bianconero ha inizio nel lontano 2006. È paradossale qualificare come ‘’inizio’’ un avvenimento che i più avrebbero definito come ‘’fine’’, questo ci fa comprendere ancor di più la forza di questo gruppo. Calciopoli, Moggi e la retrocessione in Serie B. Ciò inaugura l’esodo dei campioni che dall’inizio del nuovo millennio fecero la fortuna del-
la Torino bianconera, tutti alla ricerca di nuove avventure per buttarsi alle spalle le losche vicende legate a questo avvenimento che il calcio italiano non potrà mai dimenticare. Non tutti però decisero di abbandonare la nave, non perché mancassero offerte ma perché a volte il cuore prevale sulla ragione. Possiamo quindi ritrovare nel sempre verde Buffon, nello storico capitano Del Piero, in Nedved e Trezeguet i capisaldi su cui si è edificata la cavalcata bianconera. La Juve dopo un solo anno di purgatorio ritrova la Serie A. Seguirono quattro stagioni di alti e bassi, necessari per trovare la quadratura del cerchio, fino all’arrivo sulla panchina dello Stadium di un altro protagonista di questa avventura: Antonio Conte. Protagonista a tutti gli effetti perché riuscì nell’impresa di condurre una squadra composta da gregari sul tetto d’Italia. Certo, il Milan ancora recrimina sul goal non assegnato a Mun-
tari nello scontro diretto a poche giornate dal termine che avrebbe potuto complicare, e non poco, i piani della Juventus ma gli errori, purtroppo o per fortuna, fanno parte del gioco. La stagione successiva ha inizio con la squalifica del tecnico ex Atalanta (4 mesi per presunta combine ai tempi del Bari, in un match contro il Siena) che condusse alla guida della squadra, nella prima parte della stagione, Massimo Carrera. Anche in seguito ad avvenimenti che, come questo, avrebbero impedito ai più di spendersi al meglio, la Vecchia Signora si dimostra nuovamente diversa, battagliera, capace di una concretezza che nemmeno il più ottimista dei tifosi avrebbe mai potuto immaginare. Grazie all’ormai forgiato 3-52, vero e proprio marchio di fabbrica del tecnico salentino, la Juve riesce nell’impresa di conquistare il secondo scudetto consecutivo.
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11 APRILE 2017: LA JUVE BATTE IL BARÇA 3-0
STORIA
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21 MAGGIO 2017: LA JUVE E’ CAMPIONE D’ITALIA
Ma come il proverbio ci insegna ‘’non c’è due senza tre’’. Così anche l’annata seguente vede Buffon e compagni primeggiare nel campionato nostrano. L’incantesimo sembra però pronto a spezzarsi quando Conte, non soddisfatto dalle precedenti campagne europee e del successivo marcato, apparentemente incapace di portare i giusti innesti per estendere il proprio dominio nel vecchio continente, decide di dimettersi proprio nel mezzo del ritiro estivo. A sostituirlo, nel malumore generale, Massimiliano Allegri. Il castello di cristallo, costruito con fatica nel tempo, sembra pronto a crollare. Sì perché il tecnico toscano sembra lontano anni luce dalla dimensione bianconera, preferendo, come dimostrato
negli anni trascorsi in rossonero, un modulo più offensivo, tutto muscoli (emblema di questa esigenza fu l’esclusione di Pirlo dai propri schemi). Un merito su tutti da attribuire all’Acciuga, soprannome attribuitogli dal suo allenatore ai tempi della carriera da giocatore a Livorno, è quello di essersi adattato. Di solito quando un coach si inserisce in una nuova realtà è proprio la realtà a dover mutare, adattandosi alle esigenze del mister, ma in questo caso Allegri è stato caparbio nel conformarsi ad un modulo non suo, il classico 3-5-2, riuscendo non solo a conquistare lo scudetto, ma addirittura ad agguantare un finale di Champions che dalle parti di Torino mancava dal 2003, dovendosi poi arrendere solo dinnanzi ai marziani del Barcellona.
08 | football mag Il campionato 2015/16, tra quelli finora analizzati, probabilmente fu il più complicato: la società, coraggiosamente, definisce un ringiovanimento della rosa, cercando di aprire un nuovo ciclo, cedendo Pirlo, Tevez e Vidal. Agli ordini del confermato Allegri giungono Khedira, Mandzukic e Dybala. La nuova Juve però sembra non ingranare, con Napoli e Roma pronte a fermare l’incontrastato dominio bianconero, infatti a fine ottobre, dopo dieci giornate, si trova all’undicesimo posto in classifica. Ma ancora una volta, quando tutto ormai sembrava perduto, lo spirito bianconero, riflesso nel motto ‘’vincere non è importante, è l’unica cosa che conta’’, riesce a prevalere anche di fronte a questo scoglio, riuscendosi a confermare con lo scudetto numero 32, il quinto consecutivo. La stagione appena conclusasi è sicuramente la più esaltante. Sesto scudetto di fila e terza Coppa Italia consecutiva. Unico neo la Supercoppa persa a Doha contro il Milan di Montella. Il punto di rottura di questa annata straordinaria è stato l’affidarsi, nella partita contro la Lazio nel girone di ritorno, al 4-23-1, rischiando contemporaneamente tutte le stelle: Cuadrado, Mandzukic, Dybala e Higuain. Sul piano psicologico, prima ancora che sul piano fisico, questa Juve è riuscita a far sembrare semplice qualcosa di incredibil-
MERCOLEDI 31 MAGGIO 2017 mente difficile, facendo del collettivo il proprio punto di forza. Ma se proprio devono essere individuati dei protagonisti si possono indentificare in Higuain e Buffon. Il primo, reduce dall’irripetibile stagione in maglia azzurra con le 36 reti in campionato che hanno frantumato il precedente record di Nordhal, sembrava destinato ad affondare sotto al peso della cifra spesa dalla dirigenza bianconera per l’acquisto del suo cartellino. Il Pipita è riuscito a mettere a disposizione della squadra la sua caratteristica migliore: l’altruismo, riuscendo ad accantonare l’egoismo tipico dei bomber di razza, per puntare al raggiungimento degli obiettivi di squadra. Tutto ciò non gli ha comunque impedito di spiccare come miglior marcatore stagionale dei suoi con 32 reti. Il secondo, grazie ai trofei conquistati in stagione, ha riscritto la storia del suo club diventando il calciatore con più titoli vinti in maglia bianconera. Nella bacheca di Gigi manca solo la solita Champions League, sfiorata per ben due volte nelle notti di Manchester e Berlino. Ma l’appuntamento, per sfatare il tabù, è già stato fissato il 3 giugno, al Millennium Stadium di Cardiff, dove la Juventus avrà modo di soffiare la coppa dalle grandi orecchie al Real Madrid di CR7. La storia è già stata scritta, ma il bello deve ancora venire. ‘’It’s time for Cardiff’’.
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Una notte che vale una sta tra Juventus e Real chi trio
Cardiff crocevia per la gloria: il Real tenta il bis mai riuscito a nessuno dai temp alla Juventus manca l’ultimo tassello per completare un triplete inseguito da a
> Carlo PIGNATARO
I
l capolinea dell’attuale edizione della Uefa Champions League si chiama Cardiff. Real Madrid e Juventus scenderanno in campo per contendersi il più ambito trofeo stagionale. Le merengues lo abbinerebbero al fresco titolo di Liga conquistato alla Rosaleda settimana scorsa; i bianconeri completerebbero il tanto agognato triplete, riuscito in Italia solo all’Inter di Mourinho. Non mancano le motivazioni per le due squadre, che tornano a sfidarsi in finale a distanza di 19 anni, quando un gol di Mijatović assegnò la coppa agli spagnoli nel suggestionante palcoscenico dell’Amsterdam Arena. Quella fu la settima della loro storia, che narra complessivamente 11 successi, il più recente dei quali ottenuto appena un anno fa a San Siro. A Torino si contano 2
sole vittorie, rese ancor più malinconiche dal tempo trascorso dall’ultimo trionfo, giunto oltre vent’anni fa. In bacheca il bilancio è impietoso, ma nei precedenti è di perfetta parità: otto vittorie a testa, sommate a due pareggi. Anche sotto il profilo realizzativo, nei 18 trascorsi del match, i numeri si assomigliano: 21 gol bianconeri contro i 18 blancos. Numeri che divergono, se si limitano all’edizione corrente: il Real segna molto di più della Juve (32 reti a 21) ma ha al contempo una difesa nettamente peggiore (17 gol subiti a 3). Srotolando le statistiche, notiamo quanto in Spagna siano stati costanti fra gironi e partite a eliminazione diretta: 16 gol all’attivo in entrambe le fasi
della competizione; in quanto alla fase difensiva, va registrato un certo miglioramento dal secondo posto nei gironi alle spalle del Borussia Dortmund: dalle 10 reti subite si è passati a 7, ottenendo anche il primo clean sheet (nell’andata delle semifinali) stagionale.
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agione: onferà?
pi del Milan (1989-1990), anni!
Un gol fatto e uno subito in meno, invece, per gli juventini, che prima di Natale avevano chiuso al primo posto il proprio girone, per poi piegare in se-
rie Porto, Barcellona e Monaco. La gara di ritorno delle semifinali ha però interrotto i loro rispettivi record: gli undici di Zidane hanno perso la loro prima partita stagionale nel derby con l’Atlético, segnando un solo gol a fronte della quota minima di due raggiunta sempre fino a quel momento; Buffon ha chiuso l’imbattibilità a 690 minuti con la rete subita da Mbappé, salutando serenamente gli 853 di Jens Lehmann con l’Arsenal. Tolto il peso della “conservazione del record”, la finale si giocherà a viso aperto: vogliamo dunque scommettere sullo spettacolo, da tradursi in una giocata da over 3,5. Nel nostro scenario immaginiamo di assistere a molti gol: perché non puntare allora su quello “sblocca-risultato” già nel primo quarto d’ora? Attenzione quindi a chi segnerà per primo: per i tifosi bianconeri il consiglio è di orientarsi verso i giocatori di maggiore esperienza europea: il Dani Alves dell’ultimo periodo si è rivelato un fattore determinante, e il suo passato blaugrana potrebbe tornare a scorrergli nelle vene. Una puntata sul giocatore più quotato è però obbligatoria: Cristiano Ronaldo ha sempre segnato a Buffon con la maglia del Real, e con una rete agguanterebbe Messi nella classifica marcatori. Un’occasione da non perdere per conquistare un punto in più nell’eterna lotta tra fenomeni.
REAL MADRID 4-3-1-2FORMA-
JUVENTUS 3-4-3FORMA23
12 MARCELO
DANI ALVES
S. RAMOS 14
1 5
15
8 7
21
BENZEMA
DYBALA
KROOS
4
NAVAS
| 11
22
23
HIGUAIN
6
17
KHEDIRA
9 19 MODRIC
PJANIC
9
CASEMIRO ISCO
VARANE
5
RONALDO MANDZUKIC
12
BARZAGLI
19
1
BONUCCI
BUFFON
3 CHIELLINI
ALEX SANDRO
DANILO
All.: Zinedine ZIDANE Panchina: Casilla, Pepe, Nacho, Kovacic, L. Vazquez, J. Rodriguez, Asensio, Bale, Morata
All.: Massimiliano ALLEGRI Panchina: Neto, Benatia, Lichtsteiner, Marchisio, Asamoah, Sturaro, Rincon, Cuadrado
LE QUOTE 1
2,85
Sarà un arbitro tedesco a dirige la finale di Champions League 2017 a Cardiff tra Juventus e Real Madrid al National Stadium of Wales. La Uefa ha designato il 41enne Felix Brych che in questa edizione del torneo ha
X
2
3,10
2,64
già diretto i bianconeri nella sfida vinta in casa del Porto e sarà coadiuvato da assistenti tedeschi e un quarto ufficiale serbo. Nel 2014 lo stesso Brych arbitrò la finale di Europa League a Torino tra Benfica e Siviglia. Oltre alla sfida vinta dalla Juventus in casa del Porto 2-0 nell’andata degli ottavi di Champions, Brych ha arbitrato anche la prima sfida nel girone del Napoli, quella vinta al San Paolo contro il Benfica. In totale in carriera, sono tre i precedenti dell’arbitro tedesco con la Juventus.
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Si sfidano il miglior attacco contro la 6 miglior difesa
Manchester United nel 2009.
1
La sfida più recente risale alle semifinali del 2014/15, vinte dalla Juve con un 3-2 complessivo. La Juve ha vinto la gara di andata a Torino per 2-1 con gol di Álvaro Morata e Carlos Tévez, mentre per gli ospiti è andato a segno Cristiano Ronaldo.
2
La Juve non perde da tre partite contro il Real Madrid, ovvero dal 2-1 al Bernabéu nella fase a gironi 2013/14 con due gol di Ronaldo nei primi 30 minuti. Quella sconfitta è stata l’unica negli ultimi sette confronti diretti.
La finale di Champions League mette di fronte il Real Madrid, la squadra che ha segnato più gol sulla strada per Cardiff, e la Juventus, quella che ne ha subiti meno.
La finale di Champions League 2017 sarà il 19esimo confronto tra Juventus e Real Madrid, con un bilancio di quasi assoluta parità: 8 vittorie per squadra e 2 pareggi, con 21 gol segnati dai bianconeri e 18 dai blancos.
3
7
Entrambe le formazioni sono arrivate in finale negli ultimi anni. Il Real Madrid è alla terza in quattro anni, dopo aver battuto i concittadini dell’Atlético Madrid nel 2014 e nel 2016. La Juventus ha invece perso quella del 2015 contro il Barcelona.
8
Ronaldo ha segnato quattro volte su quattro contro la Juventus con il Real Madrid, realizzando cinque gol in totale.
L’incontro sarà la ripetizione della finale del 1998 ad Amsterdam, vinta 1-0 dal Real Madrid contro una Juventus che schierava Zinédine Zidane, attuale tecnico delle merengues. La squadra spagnola ha così conquistato il suo settimo titolo sugli 11 vinti finora.
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Il Real ha già conquistato un titolo europeo contro la Juve, vincendo la finale di Champions League 1998 grazie a un gol di Predrag Mijatović al 66’. La Juventus è alla nona finale di Coppa dei Campioni e ha perso le ultime quattro.
9 10
La Juve ha alzato la coppa due volte (1985 e 1996) ma ha perso sei finali, più di ogni altra squadra.
5
Il Real punta a diventare la prima squadra capace di difendere il titolo in Champions League. È la quinta squadra detentrice del trofeo a tornare in finale l’anno successivo; l’ultima era stata il
La Juve ha collezionato nove vittorie e tre pareggi nelle 12 partite di questa edizione e cerca di diventare la prima squadra a vincere il trofeo senza sconfitte.
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> Redazione FM
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oppietta Ferrari a Montecarlo e il Cavallino domina il Gp di Monaco. Sebastian Vettel trionfa davanti a Kimi Raikkonen sulle strade del Principato, che ha ospitato il sesto Gp stagionale. Il successo consente a Vettel di allungare in vetta alla classifica iridata. Il tedesco, alla terza vittoria stagionale e alla 45esima della carriera, comanda ora con 129 punti e 24 lunghezze di vantaggio su Lewis Hamilton (Mercedes), oggi solo settimo. Il secondo posto di Raikkonen, partito dalla pole position, completa il weekend perfetto per la scuderia di Maranello. Sul podio, a scortare i due ferrari-
E’ festa Ferrari! Vinc poi Kimi. Hamilto
Nel 75° Gran Premio di Montecarlo la Ferrari ritrova una anni: Vettel vince davanti a Raikkonen, terzo posto per R sti, è l’australiano Mark Ricciardo, terzo al traguardo con la Red Bull. L’exploit odierno permette alla Ferrari di tornare a vincere il Gp di Monaco dopo un digiuno di 16 anni: il Cavallino non trionfava nel Principato dal 2001. ‘Solo’ 7, invece, gli anni trascorsi dall’ultima doppietta di Maranello.
Vettel-Raikkonen, al primo en plein da quando sono compagni di squadra, mettono fine all’attesa cominciata nel 2010, dopo il successo di Fernando Alonso davanti a Felipe Massa in Germania. VETTEL - “E’ stata una gara molto intensa. Il team ha fatto un ottimo
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MERCOLEDI 31 MAGGIO 2017 fatta e mi sono dovuto mettere dietro e aspettare con pazienza. Ho avuto qualche problema nel primo stint con la gomme che scivolavano un po’ ma poi le cose sono andate molto meglio, ho spinto e sono riuscito a passare in testa dopo il cambio gomme”, ha spiegato durante la cerimonia di premiazione. Con l’ingresso della safety-car ho ancora avuto delle difficoltà per le gomme che si erano freddate ma dopo un paio di giri ho controllato bene fino alla fine”.
ce Vettel, on solo 7°
a doppietta che mancava da Ricciardo lavoro, ha detto Vettel alla fine della giornata perfetta. “Speravo in partenza di riuscire a scavalcare Kimi ma non ce l’ho
MARCHIONNE - “È arrivato quello che aspettavamo da tanto tempo, una gara che entrerà nella nostra storia. Non solo una vittoria ma una doppietta in un Gran Premio di grande tradizione come questo di Monaco, dove la Ferrari aveva vinto l’ultima volta nel 2001, anche allora con una doppietta, di Schumacher e Barrichello. Oggi è stata una gara davvero emozionante dove si è vista la vera Scuderia”, ha commentato, in una nota, il presidente Sergio Marchionne. “Complimenti ai piloti e, ancora una volta, a tutta la squadra, quella in pista e quella che ha lavorato sodo e continua a lavorare giorno dopo giorno a Maranello su questa monoposto che finalmente riesce a regalare ai nostri tifosi le soddisfazioni che meritano”, ha aggiunto. L’appuntamento ora è per l’11 giugno, Gran Premio del Canada.
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> Francesco FINULLI
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o t o m o n d i a l e quest’anno pirotecnico: nelle prime 5 gare non sono certo mancati i colpi di scena, non ultima la clamorosa scivolata di Rossi all’ultimo giro del GP di Le Mans. In questo momento guida la classifica l’emergente Maverick Viñales, tallonato da Dani Pedrosa, Valentino Rossi e Marc Marquez. In ritardo Jorge Lorenzo che, per ora, non ha trovato la quadratura del cerchio sulla sua nuova Ducati. Nel fine settimana si sbarca a Misano: classicissima del mondiale e vera e propria casa del Dottore che, dopo la paura dell’incidente e la caduta nell’ultimo GP, punta alla prima vittoria stagionale. Proprio Vale Rossi è
Valentino Rossi c Vinales e Marque ti a pressare il Do
Valentino Rossi in casa non può che essere il più atteso tutto. I grandi rivali, domenica come per tutta la stagion Marquez, ma il transalpino Zarco può sorprendere tutti il favorito per la vittoria finale: è dato a 3.00, non una brutta puntata e per di più abbastanza sicura. Le insidie più concrete
per la volpe di Urbino si materializzano come sempre in Viñales e Marquez (3.25): più pericoloso il primo in grandissima forma
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MERCOLEDI 31 MAGGIO 2017
ci sarà? uez pronottore
o e quotato, nonostante one, saranno Viñales e i...
e favorito rispetto al catalano. Una grandissima sorpresa può arrivare dal quinto in classifica generale: il francese Johann Zarco. Il bicampione della Moto2 - alla prima stagione nella classe regina - ha stupito tutti e sta crescendo gara dopo gara: la sua vittoria a Misano è data a 17.00. Non è assolutamente il favorito ma data la determinazione e la condizione del giovanissimo pilota, il colpaccio può sempre arrivare. Gli altri big, che non hanno brillato nelle prime uscite stagionali, risultano in ritardo anche nelle quote in generali: Pedrosa, che comunque è secondo in classifica, è dato a 12.00, Lorenzo, in ritardo in generale, è fissato a 17.00 come Dovizioso 17.00, per Iannone invece la quota tocca il 21.00. Ci aspetta una gara bellissima e combattuta: tutti vogliono vincere, nessuno vuole perdere. LA PISTA La pista del Mugello, dove sarà attesa la Moto GP, misura 5,2 chilometri e presenta 6 curve a sinistra e 9 curve a destra, con un rettilineo di 1,141 chilometri. Il record del tracciato appartiene a Marc Marquez, che nel 2013 fermò il tempo su 1’47”639, ad una velocità media di 173,9 Km/h e punta massima di 354,9 Km/h. Ad aprire le danze saranno le prove libere il venerdì. A seguire verranno disputate le qualifiche (ore 14.10), suddivise in due tranche. L’ultimo atto del GP d’Italia sarà la gara di domenica (ore 14.00).
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Roland Garros 2017: Nadal favorito a 1,95 Tra incertezza generale e possibili sorprese, ecco i principali candidati alla vittoria finale
> Redazione FM
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afa Nadal cercherà la sua decima vittoria sulla terra degli Open di Francia e sembra proprio che si presenti con ottime credenziali. Lo spagnolo non conquista un torneo dello Slam dal 2014, quando vinse proprio la finale parigina contro Novak Djokovic. Le vittorie di Montecarlo, Barcellona e Madrid raccontano di un Rafa in gran forma e la sconfitta nei quarti a Roma va forse spiegata con la stanchezza accumulata dopo la travolgente cavalcata primaverile sul rosso. Tra i big, è nota la notizia del forfait di Federer, il quale ha deciso di saltare la stagione sulla terra rossa per dedicarsi maggiormente ai tornei sull’erba e sul cemento. Un avversario in meno per Nadal e per Djokovic, il quale ha da poco annunciato che il suo prossimo allenatore sarà Andre Agassi. Detentore del titolo del torneo maschile è proprio il serbo, che nella scorsa edizione, ha iscritto per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro del Roland Garros, imponendosi in finale su Andy Murray. Anche se da campione in carica, Djokovic non è comunque considerato il principale favorito per la vittoria nello slam parigino, a 4,50, neanche con l’assenza del rivale Federer. Questo perché i bookie preferiscono privilegiare il fresco vincitore del torneo di Madrid, Nadal, 1,95, nove volte
campione a Parigi e tornato sui suoi livelli. Terzo favorito del torneo è l’austriaco Thiem, 12,00, semifinalista agli Internazionali d’Italia. Leggermente distaccato Andy Murray, 15,00 numero 1 della classifica Atp. Ancora alte le quote di Zverev,, 18,00 fresco Campione degli Open d’Italia. Per quanto riguarda il campo femminile è la Halep la favorita numero uno alla vittoria finale. Garbine Muguruza, vincitrice della finale della scorsa edizione contro Serena Williams, non sta passando un buon periodo, e il suo precario stato di forma,
così come quello della Kerber e della Pliskova, da sommare all’assenza di Serena Williams (in maternità), fanno propendere a favore della Halep, 1,95 nel pronostico sulla possibile vincitrice della kermesse parigina. Tra le possibili contendenti al trofeo rientrano anche Angelique Kerber, 15,00, spodestata a gennaio dalla vetta del ranking Wta dalla Williams. Tra le possibili vincitrici del Roland Garros 2017 non ci sarà Maria Sharapova: gli organizzatori del torneo parigino hanno rifiutato la wild card richiesta dalla tennista russa.
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MERCOLEDI 31 MAGGIO 2017
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Sarà per la terza volta Golden State v Cleveland Le Finali Nba sono ormai una consuetudine, così come è un’abitudine per LeBron James arrivare fino in fondo. In quota titolo ai Warriors > Davide PITEO
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oncluse le finali di conference con i successi di Golden State e Cleveland, ora l’attenzione passa sulla finalissima nazionale che si preannuncia davvero esaltante, anche perché entrambe le formazioni si affronteranno per la terza stagione consecutiva, dopo aver vinto un titolo a testa negli anni passati potranno quest’anno giocarsi la “bella”. Entrambe sono giunte alla finalissima con un percorso netto, il Golden State ha superato al primo turno il Portland con una vittoria secca per 4-0, nelle semifinali il copione non è cambiato, perché il team Oakland ha superato sempre per 4-0 gli Utah Jazz. Nessun problema neanche in semifinali dove si sono imposti senza problemi per 4-0 anche sul San Antonio, volando così in finale. Stesso discorso per il Cleveland che al primo turno ha superato per 4-0 gli Indiana Pacers, per poi ripetersi in semifinali dove sempre con lo stesso risultato hanno battuto Toronto. Più combattute le semifinali dove contro il Boston, Cleveland ha dovuto sudare le proverbiali 7 camicie, disputando ben 5 gare, imponendosi con il risultato totale di 4-1. La sfida tra Oakland e Cleveland comincia nel 2015, dove ad avere la meglio furono i Golden State, grazie ad un totale di 4-2. Discorso diverso fu nelle finali 2016 dove a spuntarla fu Cleveland imponendosi per 4-3. Dunque quel-
la che andrà in scena quest’anno sarà una fantastica finale. Tra i vari protagonisti ci sarà LeBron James, che ha saputo togliersi anche la soddisfazione di superare un certo Michael Jordan, diventando il miglior marcatore nella storia della post season Nba, firmando 30 punti in 10 delle sue ultime 11 partite playoff. Altro giocatore da seguire sarà Kevin Love, che alle finalissima arriva in ottime condizione di forma, dopo aver chiuso la serie con i Celtics, tirando con un eccellente 54% da tre mettendo a referto 22.4 punti e 12.4 rimbalzi di
media. Le buone notizie in casa Cleveland arrivano anche dalle tante soluzioni a livello offensivo che la panchina può regalare. Per quanto riguarda le scommesse Curry e compagni svettano nelle quote dei bookmaker. Golden State si prende il primo posto in tabellone: la rivincita sui Cavaliers vale 1,35, il bis di Cleveland si gioca a 3,20. I Warriors sono in vantaggio anche per la prima sfida in programma a Oakland nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 giugno: la vittoria si gioca a 1,28, il colpo di James e i suoi pagherebbe 3,40.
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LE NUOVE FRONTIERE DEL CALCIO - ULTIMA PARTE
Cina...alla conquista del calcio mondiale > Nicola CAPRERA
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ai bambini, cioè dalla scuola. Infatti il primo passo è stato quello di introdurre il calcio come materia scolastica per far crescere nei ragazzini la cultura sportiva. Il secondo passo prevede l’ampliamento e la modernizzazione degli impianti, che diventeranno dei veri e propri “college” sportivi. Il Guangzhou, squadra di proprietà dell’ultramiliardario Xu Jiayn, ha inaugurato di recente il primo dei ventimila collegi che nasceranno quest’anno in tutto il Paese. Intanto, mentre si gettano le fondamenta per la crescita, il lavoro è inarrestabile. Persino i media devono “parlare” cinese: il gruppo immobiliare Wanda si è preso l’azienda leader dei diritti sportivi, la Infront (detiene i diritti, tra gli altri, del Mondiale. Un segnale?) Si procede spediti verso il monopolio. Non si bada solo a rinforzare le proprie squadre, ma si punta ad acquistare anche quelle dei campionati più importanti e seguiti del mondo. Gli sponsor, sborsando milioni, sono disposti a tutto pur di acquisire maggior visibilità. L’Abu Dhabi United Group, che controlla il pacchetto di maggioranza
del Manchester City, ha ceduto il 13% del club a una società cinese. A Barcellona dal 22 gennaio è ufficiale il controllo del club da parte di Chen Yansheng. Non si tratta dei blaugrana, ma dell’Espanyol. Il 54% del secondo club catalano è nelle mani del fondatore e presidente del Rastar Group, azienda specializzata in videogames e giochi elettronici. Anche l’Italia sta diventando terra di conquista: sono uomini di fiducia di Xi quelli che hanno strappato il lasciapassare a Silvio Berlusconi per l’acquisizione del 48% del Milan. Un’altra realtà italiana forse poco conosciuta, parla cinese: a Pavia, Xiao Dong Zhu, boss del pregiatissimo fondo Pingj Shanghai Investments (colosso finanziario che controlla una società di telefonia quotata alla Borsa di Hong Kong) ha tre obiettivi da realizzare nella città: un nuovo stadio di proprietà, un centro sportivo stile Milanello e un club competitivo in Serie A. Anche il Manchester United è pronto a conquistare nuove fette di mercato con un canale visibile 24 ore al giorno in Cina. Sarà il primo club al mondo a farlo, grazie all’accordo con Sina Sports, colosso nella trasmissione degli eventi sportivi. Alcune stime parlano di 108 milioni di cine-
si che sarebbero interessati a un canale “All news” dei Reds. È abbastanza? Non proprio. La Serie B portoghese dalla prossima stagione si chiamerà Ledman LigaPro: sarà infatti sponsorizzata dalla Ledman Optolelectric, azienda con sede a Shenzhen (specializzata nella fabbricazione di pannelli pubblicitari avveniristici). La news arriva da Pechino, dove Pedro Proença, presidente della Lega professionistica portoghese, ha siglato questo accordo. Il progetto non si basa solo su una sponsorizzazione. C’è molto di più: la Ledman ha specificato che si prevede anche l’invio in Portogallo di tre assistenti allenatori e dieci giocatori. Questi ultimi verrebbero assegnati alle prime dieci squadre del campionato, che avrebbero l’obbligo di schierarli.
La lega portoghese è insorta e la Lederman ha confermato che non ci saranno obblighi. Cambia poco: l’ascesa cinese si sta diramando a macchia d’olio. Se oggi Inghilterra, Italia, Germania e Spagna sembrano farla da padrone in Europa, la Cina si sta proponendo come prossimo concorrente. Ci riuscirà? Sicuramente se decidono di primeggiare difficilmente mollano l’osso. E’ successo alle Olimpiadi di Pechino (un caso?) dove fecero razzia di medaglie. Si può scommetterci? Forse, se l’aspetto economico non sarà l’unico deterrente, di questo passo, diventeranno davvero la prima potenza calcistica, in prospettiva. È significativo il fatto che lo pensino molti uomini di calcio e molti manager europei, tra i quali citiamo, ad esempio, Arsène Wenger.
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L’ISTANTANEA - di Paolo Marcacci
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ggi non avrebbe senso, non in questa rubrica almeno, parlare di tabellini e - preziosissimi - piazzamenti. Li troverete qualche rubrica più in alto, o più in basso. Oggi ci interessa capire, e chiaramente non siamo ancora in grado di farlo, con quale stato d’animo siamo venuti allo stadio, con quale ne siamo usciti. Cosa ci fosse nei suoi e nei nostri occhi, cosa noi e lui avessimo in petto, tra canti arrochiti dall’emozione e sventolio di bandiere tanto più malinconico quanto più energico. È stato ed è ancora strano, anormale, quindi ingiusto, nella nostra percezione di tifosi, individui che fanno i conti preventivamente con un’emozione, cercando di prevedere con quanta intensità la proveranno, poi si trovano impreparati al momento, se no che emozione sarebbe? In un quarto di secolo ne abbiamo provate, vissute e rivissute tante, che oggi improvvisamente diventano troppe, sul groppone dell’anima dolente, schiacciata dal peso di ricordi che, questo
Stadio d’animo lo sappiamo, non torneranno con nessun altro: non così tanti, non così a lungo. E sia ben chiaro: soffriamo come individui ancor più che come tifosi, perché lui è rimasto l’unico tramite tra ciò che eravamo è ciò che siamo diventati, nel frattempo. Riconosciamo soltanto e ancora lui perché a stento riconosceremmo quelli che noi stessi eravamo venticinque anni fa. È passato così tanto tempo, colpevole come ogni volta in cui somministra privazioni all’anima,
che davvero ci eravamo convinti che il giorno non sarebbe mai arrivato. Ecco perché non si riesce a descriverlo, ecco perché più delle lacrime, tante, che si incontrano sul Viale Dei Gladiatori, sorprendono le espressioni sui volti che le ospitano: al di sopra delle sciarpe abitano occhi di donne e uomini che non riescono a credere a ciò che il tempo ha decretato. Il vero salto nel vuoto è nella percezione che, comunque vada, nulla sarà come prima, nemmeno la gioia per la
vittoria. E abolite, per piacere, il “calcisticamente parlando”, almeno stavolta: una gioia è una gioia, ancora di più un dolore è un dolore, indipendentemente dalla fonte che lo fa scaturire. Guardate avanti? Obbligatorio, sempre, nella vita; stavolta pure consigliato, perché volgersi indietro vorrebbe dire rendersi conto ogni volta di ciò che abbiamo avuto per tanto tempo, non sempre meritandocelo, non tutti perlomeno ed è uno dei volti che ha oggi il dispiacere. Poteva finire diversamente? Certo che sì, ma in tutta questa vicenda l’unica cosa che non sbiadirà sarà la maglia di Francesco Totti, il resto diverrà sempre più opaco, come tutto ciò che è di passaggio. Ed è per questo che domenica non è stato il giorno di Roma - Genoa, partita pur importante per i romanisti in campo, in panchina, sugli spalti; è stato il giorno di cui citando la cronaca mancheremmo di rispetto a noi stessi. Perché domenica si è conclusa una Storia: la nostra..
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MERCOLEDI 31 MAGGIO 2017
L’OROSCOPO DELLA SETTIMANA - 29-4 giugno ARIETE VOTO 6. Arriverà una settimana praticamente “quasi ferma”, nel senso che le cose, anche più banali, andranno al rallentatore. Cercate di essere prudenti nelle scelte professionali.
TORO VOTO 5. Settimana in affanno, per gran parte dei giorni, cadenzata da fasi alterne difficili da comprendere ed accettare. Il 4 giugno arriverà una sorpresa speciale, la “top del giorno”.
LEONE VOTO 9. I prossimi sette giorni a venire, tutti o quasi avranno il sigillo della positività. Inizierete a godere della splendida “top del giorno” garantita dall’arrivo della Luna in Leone.
VOTO 7. Periodo abbastanza compatto, senza troppi raggiri o impedimenti. La partenza della settimana, come pure la fine, saranno positive entrambe. 31 maggio, “top del giorno”.
SAGITTARIO
CAPRICORNO
VOTO 7. Secondo quanto estrapolato dal cielo astrale, potrete avere le chance migliori, sia in amore che nel lavoro. Cercate di superare il primo periodo usando una certa attenzione.
VOTO 6. I primi e gli ultimi giorni del periodo saranno buoni, lasciando poche speranze alla parte centrale. La settimana inizierà benissimo. Giornate cosiddette “no” il 31 e 2 Giugno.
DAL SITO
GEMELLI VOTO 8. Poco o nulla da segnalare, vista la sfilza di positività che andrete a collezionare la prossima settimana. Diciamo pure che l’inizio sarà molto migliore della fine del periodo.
VERGINE
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CANCRO VOTO 8. Una settimana meravigliosa, disposta a lasciare il segno nelle situazioni felicemente portate a termine. Molto importanti le giornate di giovedì 1° giugno e di venerdì 2 giugno.
BILANCIA VOTO 9. Esaltati positivamente, quasi alla massima potenza, complici stelle favorevoli e pronte a tutto pur di dare felicità e spensieratezza. Sabato 3 giugno, “top del giorno”.
SCORPIONE VOTO 6. Settimana classificata sotto la media, con un appena accennato voto sei in pagellino. Il periodo evolverà a fasi alterne, con i soliti snervanti alti e bassi. Giornate “no” 31 e 1.
ACQUARIO VOTO 7. La settimana sarà buona già dall’inizio, anche se con un lunedì 29 segnato a quattro stelle, a cui si affiancheranno alla stessa maniera anche il 31 e il 2 giugno.
TOTTI X ROMA Il lungo addio di Francesco Totti. Il mondo lo celebra
PESCI VOTO 10. Periodo davvero super, specialmente in amore e sul lavoro. Il meglio, però, deve ancora venire: il mese di giugno si aprirà con una splendida sorpresa per tutti voi!
CALCIO ESTERO Bundesliga: Da 1 a 10, il pagellone finale
FM SUDOKU
FM METEO MERCOLEDI 31
GIOVEDI 1
VENERDI 2
FM QUIZ A quanti anni Francesco Totti ha esordito in Serie A? A) 17 B) 16 C) 18 La risposta esatta della scorsa settimana era la C ( il Genoa)
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