2 minute read

ANCORA PLASMI DI LUCE DI ORIGINA EXTRATERRESTRE (APPENDICE P .G. CARIA) PAG

Next Article
Appendice PAG

Appendice PAG

Ancora plasmi di luce di origine extraterrestre sui cieli d’Italia Di P. G. Caria

Roberto Catarinozzi mette a segno un altro interessantissimo, oltre che nitidissimo, filmato di una sfera volante che si è presentata, ancora una volta, nei cieli di Subiaco, vicino a Roma. Rispetto ai filmati precedenti che abbiamo avuto modo di pubblicare in passato, riscontriamo alcuni particolari che lo differenziano. La sostanza o la materia che compone l’oggetto, mostra una diversa consistenza, direi più solida. La capacità riflettente della luce solare della sfera, evidenziata nelle riprese, è infatti notevolmente superiore. Lo si evince abbastanza chiaramente dalla zona in alto a sinistra, in cui la superficie è totalmente bianca e senza dettagli, fatto che è causato dall’eccessiva saturazione della luce riflessa, che non permette di distinguere i dettagli della superficie.

Advertisement

In gergo tecnico tale fenomeno si definisce “immagine bruciata”, punto nel quale il sensore della telecamera non riesce a “leggere” alcun dettaglio, essendo quel punto sovraesposto. In altri termini più corretti secondo le leggi della fisica, possiamo dire che l’”albedo” del materiale di cui è composta la sfera sia notevolmente più elevato rispetto alle sfere precedentemente filmate da Catarinozzi. Da Wikipedia leggiamo: L'albedo (dal latino albēdo, "bianchezza", da albus, "bianco") di una superficie è la frazione di luce o, più in generale, di radiazione solare incidente che è riflessa in tutte le direzioni. Essa indica dunque il potere riflettente di una superficie. Questo indica che ci troviamo, appunto, di fronte ad una materia in stato differente da quella visibile nelle passate riprese. Questa capacità delle civiltà extraterrestri che ci visitano, di variare lo stato vibratorio della materia e di conseguenza la sua “densità”, con tutte le conseguenze che ne derivano, è un fatto abbastanza noto e comprovato e questo video ne è l’ennesima conferma.

Differenti sono anche i colori e l’alone che si forma sul perimetro della sfera; vediamo infatti con chiarezza il colore giallognolo dell’oggetto in vari punti del filmato, nonchè l’alone di colore azzurro generato dal riflesso della luce solare sulla sua superficie. Si notano spesso, durante il video, delle piccole sfere che sembrano uscire dall’oggetto principale. Ad una attenta analisi del filmato, in realtà, abbiamo concluso che si tratta di aberrazioni ottiche, definite “Lens Flare” cioè “Riflesso della Lente”, che si formano nel momento in cui la forte luminosità riflessa dall’oggetto colpisce le lenti dell’obiettivo della telecamera secondo una specifica incidenza o angolatura.

In sostanza, la piccola sfera che si forma sotto l’oggetto maggiore, è il riflesso dello stesso dentro la lente della telecamera e, per tale motivo, viene registrato dal sensore della stessa. In definitiva, un ennesimo documento che mostra l’evidenza della presenza di tecnologie non umane nei cieli del nostro pianeta. Non ci stancheremo mai di ripetere che, seppure il materiale filmato di questi oggetti sia di grande importanza, è per il genere umano fondamentale trovare le risposte su “chi sono, perché vengono e cosa vogliono” questi evoluti esseri che dalle profondità dello spazio sono giunti sino a noi, ma di questo ne abbiamo parlato molto spesso. Vi rimando alla relazione scritta da Roberto Catarinozzi che ci descrive e ci fa capire le emozioni da lui provate durante le riprese e le condizioni in cui sono state realizzate. P.G. Caria 14.04.2021

This article is from: