RESILIENT INNOVATION 2013
L’innovazione resiliente genera progetti che durano nel tempo capaci di evolversi per seguire i mutamenti dell’uomo e del pianeta. Soluzioni capaci di sostenere in modo attivo il cambiamento, che non si impongono ma si adattano ai bisogni emergenti contribuiscono a migliorare le qualità dell’ambiente. Per accompagnare l’evolversi del quotidiano in un mondo non sempre in equilibrio il progetto dovrebbe essere profondo, flessibile e trasversale. L’idea che nasce da un’attenzione alle qualità delle relazioni tra uomo, oggetti, spazio e luce si rivela capace di far fronte ad ogni cambiamento offrendo nuove opportunità all’interno di una soluzione apparentemente elementare ma resiliente, L’uomo, i suoi diritti e i suoi doveri, sono al centro di un progetto costruttivo e sostenibile per un’innovazione eticamente responsabile che accoglie e interpreta la dinamica di valori universali.
Resilient innovation gives rise to long-lasting projects that are capable of keeping up with mankind’s evolution and the planet’s changes. These are new solutions that respond actively to change without invading the space, yet adapting to changing needs and improving environmental quality. A world that is not always in balance inevitably impacts our day-today activities, therefore projects ought to be significant, flexible and transversal. The idea is to build significant relationships among people, objects, space and light capable of coping with any change by offering new opportunities supported by an elementary yet resilient solution. This constructive and sustainable project, which is based on responsible innovation, focuses on men’s rights and duties and interprets the dynamics of universal values.
Carlotta de Bevilacqua
Carlotta de Bevilacqua
RESILIENT INNOVATION DANESE 2013
Danese lavora in modo sempre più consapevole sulla resilienza dei progetti. Resilienza è la capacità di adattarsi agli shock non opponendosi ma reagendo in modo attivo e positivo per ristabilire equilibrio e benessere. Progetti resilienti introducono la flessibilità necessaria per adottare nuovi comportamenti ed adeguarsi in modo attivo alle difficoltà cercando vie alternative a schemi rigidi e precostituiti. Prodotti resilienti sono capaci di generare una nuova proposta, una soluzione che duri nel tempo ma capace di evolversi per seguire i mutamenti, soluzioni capaci di sostenere in modo attivo il cambiamento, che non si impongono ma si adattano ai bisogni dell’uomo, contribuiscono a migliorare le qualità sensoriali dell’ambiente umano. Per far ciò i progetti devono essere profondi, anche in un’apparente semplicità il progetto che nasce da un’attenzione alle qualità delle relazioni tra uomo, oggetti, spazio e luce si rivela capace di far fronte al cambiamento offrendo nuove opportunità . Per questo la progettualità deve essere capace di ascoltare ed interpretare culture e competenze diverse. Per Danese il progetto è ricerca e cultura, è frutto di un lash-up, parte dalla convergenza di una costante innovazione tecnologica a un approccio antropologico, si sviluppa in un sistema di conoscenze in cui le rispettive specificità sono valorizzate dalla capacità di dibattito continuo e propositivo, di un clima di scambio generoso per una crescita comune. Le soluzioni nascono dalla contaminazione, da un fare cultura che non chiude il sapere in “recinti”, in definizioni tipologiche, ma attraverso lo scambio crea paradigmi culturali nuovi e ibridi. Grazie alla condivisione di valori e a un atteggiamento positivo le criticità attuali diventano quindi spunto per una convergenza progettuale su temi più profondi e meno effimeri legati anche ad un consumo critico e consapevole. L’idea che sta dietro al prodotto è più importante del prodotto stesso in quan¬to gli conferisce una durabilità sia materica che semantica. Progetti che hanno un respiro universale sanno durare nel tempo, adattarsi con flessibilità a nuove esigenze ed accogliere diversi scenari con cui interagire per assecondare gli stati d’animo e le situazioni. Una vera innovazione etica¬mente responsabile nasce solo da un cambio di prospettiva. Una crescita spinta dalla ricerca genera un prodotto in un rispetto dell’ambiente che punta all’attivazione di nuove risorse alternative: non più solo ecoefficienza ma eco-efficacia che rispetta e difende in modo attivo e positivo le limitate risorse del pianeta. Danese intraprende un percorso di sviluppo tecnologico che non è una tecnica fine a sé stessa ma la traiettoria di un’evoluzione che porta a riqualificare gli spazi, un mezzo attraverso cui rispondere reattivamente alle esigenze degli individui. Da sempre infatti Danese mette al centro del progetto l’uomo, i suoi bisogni e i suoi diritti ma anche i suoi doveri riconoscendo l’importanza delle scelte consapevoli del singolo nel determinare un vero cambiamento. Per questo i prodotti esprimono una grande innovazione nell’essere progettati come interfacce sensibili nel loro rapporto con l’utente. Rivelano una ricchezza di possibilità e di funzionalità che si attivano nell’uso renden¬doli capaci nella loro essenzialità di lasciarsi interpretare liberamente, di adattarsi a tutti gli ambienti ma anche di soddisfare pienamente un continuo bisogno di emozioni, di relazione con l’oggetto o la luce. La collezione Danese Space presenta perciò prodotti più ricchi di opportunità: sistemi riconfigurabili o gestibili, elementi multifunzionali, nuove tipologie di prodotti che riuniscono in sé più archetipi funzionali, elementi semplici ed essenziali che si lasciano interpretare nelle più diverse situazioni. La collezione Light offre sistemi aperti in grado di creare diverse identità nello spazio, sia dal punto di vista percettivo che funzionale attraverso un dialogo integrato e dinamico con l’architettura e con le relazioni umane che in essa si attivano. Presenta prodotti capaci di disegnare un paesaggio in cui orchestrare liberamente luce ed ombra, colore e temperature di colore, in cui sperimentare il rapporto con la luce autodeterminando i propri spazi. In perfetta linea con l’applicazione dell’idea di resilienza i prodotti Danese organizzano quindi lo spazio e lo articolano, creano interazioni tra i vari ambienti e tra persone e spazi, sono capaci di dare concrete risposte ai bisogni quo¬tidiani in modo positivo, propositivo e costruttivo con soluzioni intelligenti e contemporanei, flessibili e trasversali, ecosostenibili e di lunga durata.
Danese is increasingly more aware of how important product resilience is. Resilience is the ability to adapt to shocks by reacting positively in order to restore balance and well-being. With resilient projects at hand, you can rely on flexibility and therefore react positively to difficulties, finding alternative solutions rather than following rigid and preconceived plans. Resilient products propose new solutions that will last over time keeping up with changes, actively support innovation, are not imposed but adapt to human needs and improve environmental quality. To achieve all this, designs need to have a deep approach; even an apparent simple project that relates to people, objects, space and light proves to be capable to cope with change by offering new opportunities. For this reason, intelligent designing gives the opportunity to interpret different cultures and skills. Danese sees design as research and culture exposure. This approach gives rise to a lash-up, which is the result deriving from constant technological innovation and anthropological studies combined together. It develops in an atmosphere where personal knowledge is valued and opinion exchange is stimulated. The solutions arise from contamination, from a culture that does not fence the “know-how” in typological definitions, yet creates new and hybrid cultural paradigms through exchange. In line with conscious consumption principles and thanks to an approach that includes sharing values and positive attitudes, projects become less ephemeral and give an important contribution by giving voice to current critical issues. The idea behind the product is more important than the product itself: materials and semantics become durable indeed. Universal design approaches are long lasting, adapt flexibly to new requirements and accommodate different scenarios according to moods and situations. Responsible innovation arises from a change of perspective. Growth driven by research generates products in line with environmental ethics that rely on alternative resources: not only ecoefficiency but also eco-efficacy, which means respecting the limited resources of the planet. Danese embarks on a technological development path, which is not a technique that is an end itself, but an evolving trajectory that upgrades spaces, which means responding appropriately to individual needs. Danese has always focused on men’s needs and rights, but also on their duties, recognizing the importance of conscious choices necessary to determine real changes. Danese’s products are very innovative because they have been designed as sensitive interfaces that interact with users. They are rich in possibilities and features: interpretable and adaptable to all environments but also respondent to emotions, relationships and light needs. Danese’s Space collection presents products rich in opportunities: reconfigurable or manageable multi-functional systems, new types of products that encompass functional archetypes and simple and essential elements that lend themselves to be interpreted in many different ways. The Light collection offers open systems able to configure different spaces, both in terms of perception and functionality through a dynamic and integrated dialogue with architecture and man. The collection presents also products capable of designing a landscape where to freely orchestrate light and shadow, colors and color temperatures, test the relationship with light and arrange spaces. Perfectly in line with the principle of resilience, Danese’s products are useful, easy to arrange and interact with, giving the possibility of creating interactions among different environments and between people and space. They provide concrete answers and intelligent contemporary, flexible, multifunctional, eco-friendly and durable solutions to users.
TDM6
La sindrome dell’influenza
The 2013 edition of the Salone del Mobile sees the renewal of the Triennale Design Museum, which reveals once again its dynamic nature, capable of changing itself over and over again and offering its visitors different engaging fresh paths. The sixth edition of the Triennale Design Museum is dedicated to a set of attitudes typical of Italian design: the curiosity for what is unknown, the ability to assimilate what is new and the eagerness to approach different styles and cultures. “The influence syndrome” is typical in the design world: you can affect anyone´s inventiveness in an unlimited number of ways. To convey the complexity of this phenomenon, the sixth edition of the museum is organized into three parts, corresponding to three exhibition areas and three historical moments since World War II: - Part one: the foundation of Italian Design - Part two: the creative destructive force - Part three: the new context The third part presents the way new design brands relate to the “Made in Italy”. The story is told through installations: 12 showcases that represent Italian design as trendsetter in this world. These showcases are interpreted by 12 designers who are among the best witnesses to the design evolution that has been taking place all over the globe. One of the main protagonists is Danese in collaboration with designer Matali Crasset, who gives expression to those project values and experiences that he has been sharing with Danese over the years.
Come ogni anno in corrispondenza dell’appuntamento del Salone del Mobile il Triennale Design Museum si rinnova, confermando la sua natura dinamica, in grado di rinnovarsi continuamente e di offrire al visitatore percorsi inediti e diversificati, emozionali e coinvolgenti. La sesta edizione del Triennale Design Museum è dedicata a un’attitudine propria del design italiano, la capacità di assimilazione, la curiosità e il desiderio di confrontarsi con altri linguaggi e altre culture per avviare nuovi progetti e nuove elaborazioni. Nel design entra in azione la “sindrome dell’influenza”, resa possibile dalla facoltà propria di ogni linguaggio di esercitare un’azione su un qualsiasi altro linguaggio, all’infinito. Per restituire la complessità di questo fenomeno, la sesta edizione del museo è organizzata in tre parti, corrispondenti a tre zone del percorso espositivo e a tre momenti della vicenda narrata dal dopoguerra all’attualità: - Prima parte: l’invenzione del design italiano - Seconda parte: la distruzione creatrice - Terza parte: il nuovo contesto La terza parte presenta il modo in cui i nuovi brand del design si dispongono nel contesto del Made in Italy. E’ un racconto attraverso installazioni: 12 vetrine di aziende che rappresentano il design italiano nel mondo, interpretate da 12 designer che tentano di coglierne lo spirito e le caratteristiche che li hanno resi testimoni della cultura del progetto. Uno dei protagonisti di queste installazioni è Danese, interpretata da Matali Crasset, designer con cui da anni condivide i valori e l’esperienza del progetto.
Claudio De Albertis Presidente Triennale di Milano Arturo Dell’Acqua Bellavitis Presidente Fondazione Museo del Design hanno il piacere di invitarla all’inaugurazione di
Design. La Sindrome dell’Influenza Triennale Design Museum Sesta edizione venerdì 5 aprile 2013, ore 19.00 Triennale di Milano viale Alemagna 6, Milano Silvana Annicchiarico, Direttore Pierluigi Nicolin, Cura scientifica Studio Cerri & Associati, Allestimento Corraini Edizioni, Catalogo
In occasione dell’inaugurazione il Maestro Fabrizio Meloni eseguirà la Sequenza IX per clarinetto di Luciano Berio in collaborazione con la Filarmonica della Scala 6 aprile 2013_23 febbraio 2014 martedì-domenica 10.30/ 20.30 giovedì 10.30/ 23.00 triennale.org
Con il contributo straordinario di
Partner Fondatore Triennale Design Museum
Partner tecnico
Partner Istituzionali Triennale di Milano
REBOOTS SPACE SENSITIVE UPDATE
Matali Crasset for Danese
Uno spazio simbolico della visione di Danese sotto forma di un rituale di riconfigurazione. Presenze umane essenziali nella loro espressione e relazione occupano lo spazio. Un nastro di carta disegna la forma dei contorni umani ed è illuminato dall’interno. Una rappresentazione dell’uomo, della vita espressa dalla luce che viene dall’interno e del suo ambiente (lo spazio attorno che esprime il contesto e i valori fondamento dell’azienda e rispetto ai quali prende posizione). Un fermo immagine su un istante realizzato con una metaforma ripetuta che evoca di volta in volta gli uomini, la coabitazione tra di essi e un habitat a scala umana . Il minimo della materia per mostrare l’essenziale e ritrovare il senso delle sue azioni. Riportare l’uomo al centro, la sua scala e la sua natura prima come chiave per ritrovare gli equilibri e le interazioni all’interno dei sistemi umani e naturali. Non soltanto semplicemente gestire la tecnologia ma anche utilizzare tutto il suo potenziale e la nostra creatività per affrontare le sfide della società di oggi. Il progetto nasce dall’incrocio di innovazione sociale, tecnologica e dalle nuove pratiche del progetto per uno sviluppo responsabile.
A symbolic vision of Danese as a reconfiguration ritual. Essential human presence in terms of expression and interaction. A paper tape draws the shape of the contours of men and are illuminated from the inside. A representation of men and life embodied by the light that comes from within and its environment (the space around expresses the context and the fundamental values of the company). A still image of a moment is a known metaphor that men have evoked from time to time, their living together and a habitat to human scale. The minimum of the material to show the essential and find the meaning of their actions. Men are given priority once again. Human nature is seen as the key to find the right balance within human interactions and natural systems. Men have to apply technology and use all their potential and creativity as well as be ready to face the challenges of today’s society. The design stems from a combination of social innovation, technology and new designs and practices for a responsible development of the project.
PROGETTO: UFFICIO DA ABITARE La sindrome dell’influenza
Protagonista del Salone Ufficio è la mostra di ricerca curata da Jean Nouvel “progetto:ufficio da abitare” installazione in cui dimostrare come “la capacità d’identificazione e di personalizzazione (nel mondo del lavoro) rendono la vita più gradevole” I diversi spazi ruotano attorno all’evoluzione del mondo dell’ufficio contemporaneo, a riflessioni su come la casa si trasforma in ufficio e ritrova la sua funzione domestica la sera e i giorni feriali, i segni della domesticità si mescolano e traspariscono nello spazio dell’ufficio e i mobili da ufficio si adattano alle funzioni della vita di famiglia e viceversa. Jean Nouvel pone l’accento su come possibilità di trasformazione e appropriazione degli spazi siano diventati fondamentali in ambienti prima rigorosi ed asettici, su come l’ufficio sia ormai trasformato in uno scenario aperto che permette a ciascuno di esprimere e scegliere il proprio spazio di lavoro. in questi contesti differenti sono disseminati prodotti Danese che con la loro trasversalità si prestano ad adattarsi ad ogni tipologia di ambiente e situazione, elementi che definiscono spazi e funzionalità o semplicemente accessori, piccoli oggetti che creano qualità ambientale. Danese aiuta infatti a interpretare le nuove forme dell’ufficio in modo flessibile con prodotti non definiti tipologicamente, mobili trasformabili, trasversali tra casa e ufficio, per operatività più o meno tradizionali, ma anche con sistemi di illuminazione capaci di seguire i bisogni dell’individuo. Alla Luce, in particolare, viene dedicato un laboratorio all’interno dell’allestimento: un progetto teorico in cui gestire la propria luce e l’intensità luminosa, in antitesi con l’illuminazione standardizzata degli uffici di oggi. Un progetto che vuole fornire spunti di riflessione su quali valenze illuminotecniche e percettive può assumere la luce per gli ambienti di lavoro: una stanza in penombra in cui si racconta attraverso 5 installazioni luminose come è possibile vivere, oggi, la luce per l’ufficio nelle sue diverse contaminazioni e declinazioni. Tra queste “Dynimic Interactive light” rappresenta la consapevolezza di poter gestire la propria luce localmente sia in termini di spazio che di intensità luminosa. E’ interpretata con 100% suspension di Ross Lovegrove per Danese, una luce controllata che si interfaccia con l’uomo e con i dispositivi tecnologici dei luoghi di lavoro (monitor) in modo non offensivo. Centrali nella progettualità della luce per Danese sono infatti la libertà di esprimere la propria individualità di intervenire personalmente e attivamente negli spazi in cui si trascorre gran parte del giorno, libertà che rende l’individuo consapevole e responsabile della qualità del proprio spazio e delle sue implicazioni energetiche.
The absolute protagonist of Salone Ufficio is a research exhibition organized by Jean Nouvel: “office, a place to live”, a project that demonstrates how “personalizing and interpreting your own workplace makes life more enjoyable.” The evolution of modern offices affects how the different spaces change around us. We use our domestic environment as if it was an office during the day and throughout the week, while it is also our cozy home at night and at weekends. Hence, objects and furnishing elements are versatile; they must adjust to the different functions according to family needs. Jean Nouvel considers very important the possibility that we have now of transforming and interpreting different ambiences. Environments that used to be rigorous and aseptic have now become scenarios that can be adapted according to one’s need. Danese’s products provide responses for all requirements since they are very adaptable: various kinds of furnishing elements that blend harmoniously and functionally with different areas, creating environmental quality. Danese allows users to arrange new office spaces in a flexible manner, providing versatile products: convertible and adaptable traditional and modern furnishing elements and innovative lighting systems that satisfy the needs of the individuals. In particular, a dedicated laboratory within the installation is set up for Luce: a theoretical project that teaches how to manage the light and the luminous intensity, in contrast to the standardized lighting that is now adopted in the offices of today. This project aims at providing insights on how important lighting and perceptual properties are in a workplace: a darkened room in which five light installations give the opportunity to realize how we approach lighting in the office based on the different design contamination principles and interpretations. Among these five light installations, “Dynamic Interactive light” represents the possibility to manage lighting, both in terms of space and light intensity. The lighting system used is a 100% suspension, designed by Ross Lovegrove for Danese, which emits a controlled light that interfaces man and technological devices in the workplace with a non-invasive approach. Freedom to express your own preferences and personalize your own spaces has always been one of Danese’s driving forces: it is freedom that makes the individual aware and responsible for the quality of his space and relative lighting choices.
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