danese milano - cartella stampa 2009

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en vironmental innovation

“Viviamo in un momento storico che impone scelte forti e in controtendenza: il progetto deve svilupparsi secondo una rinnovata sensibilità” che Carlotta de Bevilacqua, CEO di Danese, individua in una “environmental innovation dove per environment si intende non solo l’ambiente naturale ma anche quello sociale, morale e civile: una unità globale, integrata e sinergica di istanze diverse che hanno al loro centro l’uomo, da concepire come fulcro di un habitat permeato di qualità”. L’impresa deve essere espressione della ricerca e attraverso l’azione progettuale diventare motore di innovazione eticamente responsabile. Ripartire dalla cultura, riconoscere come il vero valore aggiunto, in grado di ridare slancio all’impresa, sta nella continua ricerca e sperimentazione crea una “economia della conoscenza” capace di dare concrete risposte ai bisogni quotidiani in modo positivo, propositivo e costruttivo. Missione del progetto è interpretare scenari di vita in modo intelligente e attento alle necessità del singolo ma soprattutto al suo rapporto con gli altri e il contesto in cui si trovano ad agire. La bontà e la qualità di un prodotto si rivela nel pensiero, negli scenari che esso riesce a interpretare, nella sua capacità di adattarsi ai diversi contesti e rispondere in modo dinamico ai bisogni dell’uomo. La forza di questa visione sta in una continua apertura e in una capacità di sintesi: la vera innovazione infatti non è frutto di un gesto formale ma di una combinazione di competenze e di saperi, di un approccio non certo, che genera dialogo, incontro, un sistema combinatorio dove la creatività è intesa come il saper riassumere e intervenire nei punti di criticità. Danese coglie i mutamenti della prospettiva contemporanea importando e scambiando cultura, aprendosi alla condivisione senza imporre modelli sociali e comportamentali, e proponendo prodotti flessibili, trasversali. Prodotti capaci nella loro essenzialità di adattarsi a tutti gli ambienti, di lasciarsi interpretare. Danese si configura quindi come un hub aperto a 360° sul mondo: lo scambio di cultura e di diversità per la costruzione di un nuovo umanesimo portano il progetto ad essere interfaccia tra uomo e spazio e ponte tra uomo e mondo. I suoi prodotti nascono da un lash-up tra diverse competenze e valori, sono frutto di una forte interdisciplinarietà che crea un’ area allargata di competenze interagenti. Le soluzioni nascono dalla contaminazione, da un fare cultura che non chiude il sapere in “recinti”, in definizioni tipologiche, ma attraverso lo scambio crea paradigmi culturali nuovi e ibridi. Danese intreccia una rete di scambio con realtà locali e figure internazionali, partecipa ad un sistema di conoscenze in cui le rispettive specificità sono valorizzate dalla capacità di dibattito continuo e propositivo, di un clima di scambio generoso per una crescita comune. Concreto esempio di questa partecipazione ad una rete di conoscenze è il progetto Metadistretti “uomo-spazio-luce” dalla cui ricerca nasce l’innovativo E-control , una sintesi di tecnologie e pensiero che educando al consumo responsabile e consapevole interpreta una nuova visione della gestione della luce. Per creare innovazione bisogna avere una consapevolezza allargata e non dimostrare indifferenza rispetto a ciò che accade ma prendere posizione: il dovere di un progettista è ritenersi responsabile di un pensiero. Per Danese l’innovazione fa parte di un percorso visionario, non è semplicemente una tecnica fine a sé stessa ma una traiettoria tecnologica che porta a riqualificare gli spazi, un mezzo attraverso cui rispondere reattivamente alle esigenze degli individui. Grazie alla condivisione di valori e a un atteggiamento positivo le criticità attuali diventano quindi spunto per una convergenza progettuale su temi più profondi e meno effimeri legati ad un consumo critico e consapevole. L’idea che sta dietro al prodotto è più importante del prodotto stesso in quanto gli consente di durare nel tempo. Più si riesce a lavorare su un principio universale di progetto più gli si conferisce una durabilità sia materica che semantica. Per una innovazione eticamente responsabile flessibilità, accessibilità, durabilità e sottrazione non sono solo strategie ma soprattutto visioni finalizzate ad un aumento democratico e consapevole della qualità totale. Per questo i progetti Danese incrociano una griglia di valori espressi nel Manifesto: un pensiero in progress che dallo scorso anno si è arricchito grazie allo scambio e al confronto. “Doveri, principi e diritti” vengno precisati per rispostare il progetto sul terreno dei valori ma sono interpretati come un sistema aperto al confronto e al dialogo costruttivo. Tutta la collezione Danese è espressione di un design responsabile e attento, che dovrà somigliare sempre più ai valori in cui crede e al mondo che questi valori esprimono, attraverso progetti sensibili e attuali. Sincerità, leggerezza e sostanza sono le parole chiave di un prodotto durevole, che dialoga con l’ambiente in cui si inserisce e con l’uomo. Favorire un’etica del consumo responsabile e contro lo spreco significa educare pensando ad un futuro che non possiamo prevedere ma di cui possiamo intravedere le linee di evoluzione. Si indica una strada ma si lascia la libertà di scegliere per responsabilizzare e valorizzare le scelte di un individuo consapevole riconoscendo l’importanza del contributo del singolo nell’inversione dell’attuale tendenza consumistica. L’opportunità di autodeterminare le qualità degli spazi va interpretata non solo come diritto di


gestione flessibile alla portata di tutti: è anche e soprattutto un dovere, una profonda consapevolezza di utilizzo che porta a contribuire concretamente all’apertura di una prospettiva di sviluppo impegnata attivamente verso il mondo. Consapevole di questo Danese dà gli strumenti per poter scegliere con consapevolezza: prodotti trasparenti che comunicano sé stessi e le proprie qualità in modo onesto. Il design deve infatti acquisire un nuovo senso di responsabilità: quello che fa deve somigliare sempre più ai valori in cui crede e al mondo che questi valori esprimono, attraverso prodotti che si rivelano sensibili ai problemi di oggi, cui danno risposte fatte di sincerità, di consistenza ma anche di leggerezza e di piacere - prodotti che somigliano già al domani, che danno più informazioni sull’ambiente in cui si inseriscono e sul rapporto che l’uomo ha con questo ambiente. Per Carlotta de Bevilacqua dobbiamo porci davanti all’oggi e al futuro con parametri e criteri necessariamente differenti rispetto a quelli del passato: design significa non sprecare, compiere scelte selettive, muovere le risorse per commercio, ricchezza, lavoro e risorse per la ricerca. Un prodotto carico di valori non corrisponde a un consumo ma ad un investimento che genera business, riporta ad un valore economico che muove questa circolarità di rapporti e alimenta nuovamente la ricerca favorendo uno sviluppo positivo. Una crescita spinta dalla ricerca genera un prodotto in un rispetto dell’ambiente che punta all’attivazione di nuove risorse alternative: non più solo eco-efficienza ma eco-efficacia che rispetta e difende in modo attivo e positivo le limitate risorse del pianeta. Riuscire ad attivare una crescita basata su questi concetti riporta alla centralità dell’uomo e del suo benessere, ad un concreto miglioramento del quotidiano . Danese affronta perciò il tema del progetto secondo una scala di appartenenza a dei valori, non di corrispondenza ad un linguaggio stilistico o a tipologie, costruisce perciò un mondo di elementi trasversali che, andando dal micro al macro, permettono di ricostruire una qualità ambientale totale in qualsiasi contesto. Testimonianza di questo approccio slegato da distinzioni di scala è il ritorno, con i giochi di enzo mari, al tema della formazione dei più piccoli. Una scelta che vuole essere una precisa presa di posizione: sviluppare progetti che portano in sé valori e un senso morale ma vengono vissuti con entusiasmo ricordando che la prima istanza del progetto è lo star bene. Il buon design lavora per dare realtà alle idee, per tradurre in prodotti dei concetti che vanno oltre alla materia; la forma è qualcosa che arriva alla fine e deriva da una visione progettuale ben definita, è un risultato, non un punto di partenza fine a sé stesso. Danese dimostra quindi come da valori condivisi possano nascere interpretazioni espressive molto differenti: Carlotta de Bevilacqua e Ross Lovegrove si confrontano sulla sfida comune di un progetto di luce elementare ma profondo portando a due risultati formalmente distinti. Ross Lovegrove si esprime con gentilezza di forme mentre il design di Carlotta de Bevilacqua è più scarno e privo di mediazioni, entrambi riescono però a generare il massimo delle performance a favore di un migliore e più diretto rapporto con la luce, attraverso soluzioni dall’ottimo bilancio energetico. Passando da una sottrazione dell’apparenza si raggiunge una maggiore ricchezza di significato che restituisce felicità, esperienza estetica e bellezza, crea un legame consapevole ai fini di una decrescita felice La sottrazione e la semplicità non si traducono in assenza ma soddisfano pienamente il bisogno continuo di emozioni e di relazione con l’oggetto, presupposti assolutamente necessari affinché un prodotto duri nel tempo. La gratificazione percettiva è data da un’espressività che è sintesi tra estetica e intelligenza progettuale e non puro aspetto formale. È necessario prendere le distanze dalla logica imperante del progetto formale per sviluppare oggetti etici ed elementari, liberi da ogni caratteristica ridondante e superflua. L’esperienza percettiva, lo star bene, devono essere considerati diritti alla portata di tutti. Bisogna sorpassare la contrapposizione tra materiale povero e a basso costo da un lato e ricercatezza e qualità per il lusso dall’altro. Alcuni prodotti possono sembrare costosi, perché la sperimentazione ha un suo valore, ma se di qualità e universali, durano nel tempo e recuperano tutto il loro costo durante un lungo ciclo di vita. Sottrazione di complessità non è riduzione dell’innovazione. Progettare secondo un profilo “low” non è contrario a produrre innovazione qualitativa e porta comunque alla restituzione finale di una ricchezza di performance. Anche nel minimo ci può essere un alto valore aggiunto. Per questo i prodotti Danese sono ricchi di valori ma soprattutto capaci di stabilire un rapporto con l’ambiente e con chi li utilizza capace di durare nel tempo, di adattarsi alle esigenze con flessibilità, di stupire ed emozionare. Il progresso non è consumo ma sogno e scoperta.


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MANIFESTO

XII XI X IX vIII vII vI v

CARLOTTA DE BEVILACQUA

4

Iv

LESS

III

LISTEN TO DIFFErENCES

REDUCE TO INNOVATE

KNOWLEDGES ‘ EQUILIBRIUM

II

ECO-EFFECTIvENESS

I

UNIvErSAL THINKING

OUR COMMON FUTURE

IDEAS ARE MORE POWERFUL THAN MATTER

PrINCIPLES TO INSPIRE


FLUIDITY & FrEEDOM SELF-AFFIRMATION IN SPACE AND TIME ACCESSIBILITY USE OF COMMON RESOURCES PErCEPTIvE EXPErIENCE SELF RIGHT QUALITY UPGRADE OF VALUES OPEN POSITIvE SYSTEM TO COORDINATE INNOVATION LONG TErM AGAINST THE SHORT TERM DICTATORSHIP TrANSPArENCY TO BE AWARE OF THE BACKGROUND LAYERS rESPONSIBLE CONSUMPTION CONSCIOUS ETHICS

TASKS TO ADVISE

rIGHTS TO PROVIDE

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en vironmental innovation

“We have to make significant offbeat choices in this historic period of time. Designs need to be developed on the basis of a new sensitivity” states Danese’s CEO Carlotta de Bevilacqua. “By environmental innovation we mean social, moral and civil settings and not only natural environments. It is a global, integrated and synergetic unity of different situations that reckons man as the focal point, a hub for a quality habitat. Research and design must strive to propel ethical innovation. It is necessary to acknowledge our culture and beware that ongoing research and experimentation add real value to such undertaking and create “knowledge drive.” Consequently, man can meet every day needs in a positive and constructive way. The objective of this mission is interpreting life situations intelligently, meeting man’s needs and most of all being attentive to his relationships and interactions. Man conveys the quality of a product through his ideas, the scenarios the product interprets, its adaptability and its dynamic responsiveness to man’s needs. The strength of this vision arises from unlimited openness and capability of synthesis. Real innovation, in fact, is not the fruit of a formal gesture but the result of a combination of competences and knowledge, the outcome of an open attitude that leads to open communication. It is a system where creativity means being competent enough to intervene properly in difficult situations. Danese captures contemporary changes because it is receptive to cultural happenings and it is open to sharing knowledge without imposing preset behavioural and social models. As a matter of fact, it proposes interpretable, basic, flexible and transversal products that adjust to any type of environment. Danese is therefore a 360° open hub on the world. The exchange of different cultural and social aspects becomes the genesis for a new humanism, makes design the interface between man and space and connects man to the world. A combination of different competences and values gives birth to products that are interdisciplinary. Contamination creates solutions that do not restrain knowledge to “cages” or preset definitions. On the contrary, thanks to an open exchange approach, it creates new and hybrid cultural paradigms. Danese connects all types of realities, local situations and international figures. It believes that, for a common evolution, everybody’s peculiarities are enhanced by a constructive and positive exchange of experiences and knowledge. Metadistretti “man-space-light” project is a concrete example of this attitude and gives birth to the ground-breaking E-control system. It is the result of technologies and ideas that educate users to become more conscious and responsible and interprets a new vision of light and its expressions. In order to create innovation we need to be aware and involved in what happens around us. We need to take positions. A designer must be responsible for his own thoughts. According to Danese, innovation is not just a purposeless experiment but a technological vision, a path that allows the user to reinterpret spaces. It is a means through which it is possible to respond to people’s needs. Due to common values and a positive attitude, difficulties become a stimulus for creativity on deep and less deep themes related to ethical consumption. The idea behind the product allows for durability and is more important than the product itself. The more the product is in accord with universal principles the more durable it turns out to be in terms of materials and semantics. The principles for the development of ethical and responsible innovation must be flexibility, accessibility, durability and subtraction. Thus, they are not mere strategies but goals set in the pursuit of a new and democratic access to opportunities. That is why Danese’s designs are based on a set of values expressed in Manifesto: a “thought process” in progress that since last year has been enriched thanks to valuable input. “Principles tasks and rights” are set to evidence values in relation to design but they are interpreted


as a system open to constructive contribution. Danese’s entire collection is the expression of a responsible and attentive design that will have to be increasingly in accord with its values and with the world that these values support through responsive and modern products. Honesty, lightness and competence are the key principles to create durable products interrelated with the environment. Favouring responsible consumption ethics means to educate individuals in view of a future that we can’t foresee but imagine. A path is shown but we are free to choose responsibly acknowledging the importance of everybody’s contribution to the turn of current consumerist trends. The opportunity to set quality space is not only a right available to everyone. Actually, it is a duty, an important chance for everyone to have a different vision of the world and consequently a new relationship with it. Aware of this, Danese offers the opportunity to choose products designed honestly. Design must be the result of more responsible choices increasingly in accord with the values on which it is based and with the world that these values support, through products responsive to current problems. The answers must be sincere, coherent but also light and pleasant. Products must be in accord with tomorrow’s values and must provide further information on the relationship between man and the environment. According to Carlotta de Bevilacqua, we need to have new parameters and criteria for today and tomorrow: design means saving resources, making selective choices, utilizing resources for commerce, wealth, work and investing in research. A valuable product doesn’t translate into consumption but into an investment that produces business. It is an economic value that drives relationships and stimulates research, once again, favouring a positive development. An increment pushed by research creates a product that is respectful of the environment and that strives to activate renewable resources. Eco-efficiency that does proactively support the limited resources of our planet. A real betterment to everyday life is stimulated by a conscious growth based on these principles where man and his wellbeing are the heart of the matter. Therefore Danese sees designing as a scale of values and beliefs and not as a range of different formal choices. Thus, it “builds” a world of transversal elements in different sizes that allow the user to create a quality environment suitable for any type of situation. An example of this approach: Enzo Mari’s toys created for the education and the entertainment of children. It is a choice. The goal is to develop valuable and ethical designs interpreted with enthusiasm while keeping in mind that the main objective of design is wellbeing. The objective of quality design is giving forms to ideas and interpreting concept products that go beyond matter. Form is something that happens at the end and arises from a well-defined design vision. It is a result and not a purposeless impulse. Danese, therefore, shows how common values can provide very different expressive interpretations. Cdb and Rl ‘s challenge is to achieve a simple but significant design that creates basic lighting yet achieving two products that differ in shape. Rl is smooth whereas Cdb is lean and approachable. Both perform superbly favouring a more direct relationship with light while permitting energy saving solutions. Subtraction creates a conscious bond and brings richness, happiness, aesthetics and beauty. Subtraction and simplicity are necessary prerequisites for the durability of a product. They don’t impoverish the environment but meet man’s continuous need for emotional relationships with objects. Senses can be gratified by expressiveness arising from aesthetics and smart design and not by mere appearance. Shape has its traditional importance, however, nowadays it is crucial to go further and develop ethi-


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ross lov egrov e 10 0 % a lu miniu m

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Con 100%Al Ross Lovegrove raccoglie la sfida di Danese di realizzare grande innovazione nella semplicità. !00%Al propone una nuova idea dello spazio partendo dai punti fondamentali che contribuiscono a delinearne le qualità e le funzionalità: la luce e un sistema di elementi attorno a cui iniziare la costruzione di una narrazione, elementi base di un mondo che crescerà arricchendosi di ulteriori elementi. Punto di partenza è un sistema flessibile per l’organizzazione dello spazio formato da cavalletti di diverse altezze e piani di differenti ampiezze, elementi modulari che ricombinandosi modificano la loro influenza sullo spazio e sulla sua organizzazione. Un sistema di panche e tavoli essenziale, in cui il vero valore aggiunto non è nella forma ma nelle qualità di progetto e materiche, mostrate con trasparenza, dichiarate senza formalismi. Nella task light 100%la massima semplicità formale rivela una profondità di progetto: ricchezza e accuratezza di performance, attenzione alla relazione con l’utente e alta tecnologia, attenzione ai dettagli, equilibrio nelle proporzioni, un silenzio delle forme che lascia spazio all’espressività della luce. La task light 100% è sintesi di una rete di competenze specifiche ma interagenti, dove i saperi sono condivisi in un sistema di valori e conoscenze che è aperto e condiviso con il progettista. R.Ray completa questo mondo occupandosi di dare un’anima allo spazio attraverso la sua luce morbida: è un elemento leggero, che gioca con trasparenze, densità e opacità differenti della materia per ottenere un buon controllo della luce attraverso semplicità e sottrazione ma di forte impatto emozionale.


ross lov e grov e 10 0 % a lu miniu m

With 100%Al, Ross Lovegrove takes up Danese’s challenge to develop simple products with a significant innovative impact. 100%Al represents a new idea of space based on principles that outline quality and functionality. These are basic elements of a story to be told, a “world” that grows as elements are added. A flexible system for space arrangement is the objective. Stands and tops in various sizes and diverse modules can be combined and recombined enhancing the environment. It is a basic system of benches and desks. The real added value doesn’t concern the shape but good design and materials, proposed directly without any formalism. With task light 100% the maximum shapes’ simplicity reveals the project intensity: a rich and accurate performance, attention to the relationship between user and high technology, attention to details, proportions’ balance, a shapes’ silence that leaves space to light force and intensity. Task light 100% is the synthesis of a specific and interactive duties’ net, where skills are shared in a values’ and knowledges ‘system that is shared with the designer. R-Ray fulfils this world, animating space thanks to its soft light: it’s a light element, playing with transparency, different materials’ density and opacity to obtain a good light control through simplicity and removal, with a strong emotional impact.

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WITH ENZO MARI, S AMI RINTALA, ALDO CIBIC, DOG TROT


en viron m en ta l design ilva e n zo m a r i , s a m i r i n ta l a , a l d o c i b i c , d o g t r o t

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Danese presenta “environmental design”, l’inizio di una collaborazione con Ilva, fra i più importanti gruppi specializzati nel settore delle vernici. L’attenzione di Danese all’ambiente si unisce alle tecnologie delle vernici ecologiche Ilva per rendere i suoi prodotti ancora più rispettosi dell’ambiente. Environmental design è un progetto che acquisisce l’ambiente come valore propulsivo: tutte le realizzazioni presentate sono l’espressione di scelte eco-sostenibili. Tutti i materiali e le fasi dei processi produttivi sono ad alta vocazione ambientale e studiati per accrescere la qualità fisica e spirituale dell’habitat in cui viviamo. I prodotti verniciati Ilva sono stati selezionati per la loro capacità di associare perfetti risultati estetici al minor impatto ambientale: hanno tutti una formulazione all’acqua ed escludono l’impiego di solventi. Luoto, space element multifunzionale, disegnato da Sami Rintala, grazie alle differenti possibilità di composizioni è libreria, letto, elemento divisorio, spazio raccolto, tavolo. Grazie ad Ilva Essenza ha diverse finiture ma il legno mantiene l’aspetto rigorosamente autentico e naturale garantendo però una migliore resistenza. Ziggurat è un gioco eco-didattico, una sorta di scultura astratta che insegna a rapportarsi con i colori e le forme utilizzando materiali buoni: la vernice Ilva Acquatech permette a grandi e piccoli di giocare in tutta sicurezza.


en viron m en ta l de sign ilva e n zo m a r i , s a m i r i n ta l a , a l d o c i b i c , d o g t r o t

Danese presents “environmental design”, the onset of a collaboration with Ilva, one of the most important specialized group in coating products. Danese’s direct attention to ecological aspects meets the technology of Ilva’s ecological paint, to reach an even higher respect to environment. Environmental design is a sustainability-driven project: all the exposed works represent the expression of eco-sensitive choices. All the materials and the production phases show a passion for environment and are studied to enhance the physical and spiritual quality of our habitat. Ilva coating products have been selected for their ability to join perfect aesthetic results to the lowest environmental impact: they are all water-based and exclude the use of solvent. Luoto, a multifunctional space element, designed by Sami Rintala, thanks to its versatility can be a library, a bed, a dividing element or a table. Thanks to Ilva Essenza, the wood has different finishes, but maintains, in any case, an authentic and natural look, guaranteeing a better durability and toughness. Ziggurat is an eco-didactic game, an abstract sculpture able to teach to compare colours and shapes using good materials: Ilva’s paint Acquatech lets kids and adults play with total safety.

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Jon ath a n Oliva r e s De sign R e se a rch Th e E x pa n ding Cl a ssroom s t u d e n t i d e l l a f a c o l t à d e l l’ A r t I n s t i t u t e d i C h i c a g o

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Quattordici studenti del corso Designed Objects, all’interno dell’ Industry Partners Studio della SAIC (School of the Art Institute of Chicago) condotto da Dr. Bruce M. Tharp, hanno esplorato il tema dei comportamenti e dei contesti contemporanei di educazione, studio, e apprendimento, proposto da Jonathan Olivares, progettando una serie di accessori per Danese Milano. La filosofia SAIC, improntata su un approccio al design critico e re-immaginativo, si è sposata perfettamente con le premesse di Olivares che afferma che le attuali tipologie di accessori da scrivania hanno ormai perso la loro importanza e invita la classe ad indagare i problemi irrisolti nel contesto contemporaneo delle attività lavorative e di studio. Durante i due incontri alla SAIC i partecipanti hanno analizzato la cultura progettuale di Danese, i prodotti che Jonathan Olivares ha sviluppato per l’azienda, le ricerche degli studenti e le loro proposte iniziali. Il presidente di Danese, Carlotta De Bevilacqua, Olivares ed i docenti SAIC hanno seguito gli studenti lungo l’iter progettuale in vista di questa installazione. I risultati sono sorprendenti, pertinenti e pieni di humour: un cuscino per pisolini da laptop, un piccolo vassoio che salva la nostra tastiera da pericolosi schizzi di caffè, una stazione per zaini che converte le nostre borse in complementi d’arredo. I prototipi degli studenti, potranno essere apprezzati all’interno dell’esibizione progettata da JODR: saranno disposti nella simulazione di una camera di studenti accanto ai pezzi d’arredo di Danese.


Jon ath a n Oliva r e s De sign R e se a rch T h e E x pa n ding Cl a ssroom Students of the School of the Art Institute of Chicago

As part of SAIC’s Industry Partners Studio led by Dr. Bruce M. Tharp, fourteen students from the Designed Objects program worked under a theme set by Jonathan Olivares to explore contemporary contexts of education and make a series of accessories for Danese Milano. SAIC’s philosophy of a critical and re-imagined approach to design resonated perfectly as Olivares set the premise that established desk accessories have lost their relevance, and urged the class to explore unsolved problems surrounding today’s work activities. During two meetings at SAIC the participants discussed Danese’s particular culture, the products that JODR designed for the brand, the students’ research and their initial prototypes. Danese’s president, Carlotta de Bevilacqua, Olivares and SAIC faculty gave the students feedback on their work as they developed their projects in preparation for this exhibit. The results are surprising, relevant and humorous; a pillow for laptop naps, a tray that saves our keyboards and laptops from destructive coffee spills, and a backpack station, that converts a bag into a piece of furniture. The strength of the students’ prototypes can be assessed in this exhibitby JODR, where they are displayed in a mock dorm room alongside Danese furniture.

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s t u d i o t o n i n o e C a r l o t ta M a n z e n i


pack aging vivo pac t s t u d i o t o n i n o e C a r l o t ta M a n z e n i

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Pact è un packaging vivo che dopo l’acquisto non diventa rifiuto, bensì si trasforma in contenitore di vita. La pellicola flessibile e resistente di Pact contiene terra e seme; aprendo Pact ciò che prima era packaging diventa “vaso”, dal quale nascerà una piantina di cui aver cura. È proprio nel senso dell’“aver cura” che Pact intende promuovere un atto fondativo e rifondativo di un ambiente ospitale, scegliendo quelle specie vegetali spesso ignorate ed escluse dai giardini, ma necessarie alla salute dell’ecosistema. Sono le piante degli spazi residuali, delle crepe tra i muri, dei luoghi di scarto tra le edificazioni urbane che pact accoglie per avvicinarsi alla diversità con stupore, riconoscerne l’utilità dimenticata e riscoprirne la bellezza. Una scelta che estende l’attenzione di ognuno all’esuberanza imprevedibile della natura che si manifesta senza distinzioni tra centri e periferie, ma compone in libertà – quello che i paesaggisti come Gilles Clément definirebbero – il “Giardino Planetario”. Studiotonino è uno studio di progettazione e ricerca che opera dal 2006 al numero 11 di corso Venezia, nel cuore di Milano. Composto da un gruppo di sei progettisti, studiotonino mette in campo competenze differenziate e sinergiche a servizio dei vari ambiti della progettazione e della comunicazione: dal disegno industriale al piano urbano, dalla grafica editoriale alla realizzazione di spazi fieristici ed espositivi. www.studiotonino.com Carlotta Gaia Manzeni, nata nel 1983, si laurea in Industrial Design al Politecnico di Milano nel 2006. Collabora dal 2007 al 2009 con lo Studio Palomba Serafini Associati di Milano, occupandosi della sezione di graphic design, curando l’immagine coordinata, cataloghi generali, brochure e l’advertisign di alcune aziende clienti tra le quali Technogym, Zucchetti rubinetterie e Laufen bathroom. Dal 2009 si occupa di graphic e product design come freelance.


living pack aging pac t s t u d i o t o n i n o e C a r l o t ta M a n z e n i

Pact is a quickset packaging that is not simply designed to preserve and sell the soil and seeds of a future plant, only to eventually become waste. Instead it continues to be useful and in fact “alive” itself as it continues to sustain and give life. Pact is made of a strong and flexible film that contains both earth and seed; upon opening, what once was mere packaging now becomes a “pot”, from which will spring up a plant which will need further care. It is with “care” in mind that Pact wants to promote an action to found a more hospitable environment by choosing the plants that are often neglected and left out of gardens, but that are nonetheless indispensable to the health of the ecosystem. The plants that grow in residual spaces, in the cracks in the walls, in the spaces among urban buildings, are the plants that Pact shelters. In doing so Pact strives to approach diversity with wonder, recognizing in these plants their forgotten utility and rediscovering their beauty. This is a choice that broadens everyone’s attention, making it possible to grasp the unpredictable exuberance of Nature that acts impartially whether in the centre or the outskirts of town, bringing to life - what landscapists like Gilles Clément call - the “Worldwide Garden”. Studiotonino is a design and research studio founded in 2006 and based in the heart of Milan, at 11 Corso Venezia. Composed of six designers, the studio combines many different and synergistic skills. Its operations range from the fields of design to communication: from industrial design to town planning, from graphic design to trade fair stand design. www. studiotonino.com Carlotta Gaia Manzeni, born in 1983, graduated with a degree in industrial design from the Politecnico di Milano in 2006. She worked from 2007 to 2009 for Palomba Serafini Studio in Milan, in the graphic design department, taking care of corporate identity, master catalogues, brochures, and advertising for many client companies, including Technogym, Zucchetti Tap and Fittings, and Laufen bathroom.

Milan design week 22 - 27 April 2009

- Danese via a.canova 34 milano opening hours | 10:00 – 21:00

- Euroluce PAD 18 stand B15

- Salone del Mobile pAD 12 stand C12


INFO

:

PARINI ASSOCIATI - TEL +39.(o)2.43983106 - FAX +39. (0)2.43983108 - EMAIL agenzia@pariniassociati.com

DANESE Srl | Laura Salviati - TEL +39.(o)2.34939534 - FAX +39. (0)2.34538211 - EMAIL communication@danesemilano.com


tree stool

m a r ta c a r b o n i - c o n c o r s o n o d a


N E W OFFICE DE SIGN ER AWA R D Tr ee Stool m a r ta c a r b o n i

Milan design week 22 - 27 Aprile 2009

- Danese via a.canova 34 milano orari di apertura | 10:00 – 21:00

- Triennale Bovisa Via R. Lambruschini 31 milano orari di apertura | 11:00 – 23:00

E’ molto frequente vedere in un ufficio una persona che, stanca dalle molte ore di lavoro a computer, si appoggia allo schienale della propria seduta e si stiracchia alzando uno sguardo al soffitto. E se scoprisse all’improvviso un mondo fatto di rami intrecciati e milioni di foglie, brulicante di vita? E se la sua schiena accarezzasse un passato di centinaia di anni, fatto di legno forte e scuro? Un sogno. O forse realtà. Perchè un ufficio nuovo costruito intorno all’uomo, senza barriere, è possibile solo se si riesce a scorgere, oltre una finestra aperta sul verde, la folta chioma di un albero. Danese, da sempre attenta alla ricerca, alla sperimentazione e al supporto di giovani designer emergenti, ha voluto realizzare il prototipo di uno dei progetti dedicati al lavoro mobile. Un progetto provocatorio e che ben si allinea all’Enviromental Innovation che Danese propone come propria vision. Tree Stool,di Marta Carboni è uno sgabello-piano d’appoggio che acquista funzionalità di seduta solo se associato ad un albero: non una vera e propria sedia, e nemmeno uno sgabello. Le sue gambe di diverse lunghezze, lo rendono completamente dipendente dal suo ospite, l’albero. Un gesto semplice, auto-ironico e dal sapore di leggera utopia, che ci spinge a riflettere sul nostro bisogno fisiologico di avere un contatto quotidiano con la natura. Anche se si è chiusi in un ufficio.

IL POSTO DI LAVORO CHE NON C’E’ (Triennale Bovisa) : una mostra collettiva e riflessiva sull’office design a cura dell’Associazione Signum, che vuole essere un momento di riflessione sull’attuale stato dell’habita lavorativo. L’intento è quello di uscire da schemi spesso superati e proporre un nuovo approccio in linea con i cambiamenti in atto. I progetti selezionati saranno esposti alla Triennale Bovisa Promuovendo questo concorso Signum ha voluto spingere i designer della nuova generazione a sottolineare ed affrontare l’evoluzione del mondo del lavoro.


N E W OFFICE DE SIGN ER AWA R D T r ee Stool m a r ta c a r b o n i

After a long work day at the computer, you can often see people sitting in an office leaning against his or her chair back and stretching, glancing up to the ceiling. What if they will suddenly discover a new world full of life, made of interweaved branches and millions and millions of leaves? What if their back could caress a past life made of hundred and hundred of years, through strong and dark wood? Simply a dream. Or maybe reality. Because a new office space, constructed around human being, without bounderies, could be possible only if you could notice, beyond an opened window, a thick tree foliage. Danese, known as being interested in research, testing and supporting new emerging designers, has been engaged in the realisation of the prototype of a project dedicated to mobile work. A provocative product, that perfectly fits the Environmental Innovation promoted by Danese. Tree Stool, by Marta Carboni, is a stool-supporting plan, that gains the sit function only if coupled with a tree: niether a real chair, nor a stool. It completely depends on its host, the tree, due to its legs with different lengths. A simple action, self-ironic, with a little utopic flavour that prompts us to reflect on our fisiological need to have a daily contact with nature. Even if we are locked in an office.

IL POSTO DI LAVORO CHE NON C’E’ (Triennale Bovisa): a collective and thoughtful exhibition centred on office design, edited by Associazione Signum, that intends to be a reflection moment on the modern concept of work habitat. The aim is to overcome old systems of values, promoting a new approach that could fit the ongoing changes. The selected projects will be exposed at Triennale Bovisa. Signum tried to prompt the new generation designers to highlight and face the world of work’s evolution, promoting this competition.

Milan design week 22 - 27 April 2009

- Danese via a.canova 34 milano opening hours | 10:00 – 21:00

- Triennale Bovisa Via R. Lambruschini 31 milano opening hours | 11:00 – 23:00



ross lov egrov e 10 0 % A l s i s t e m a D I TA V OLI E SE D UTE materiali & finiture cavalletto e piano in alluminio profili angolari in gomma

dimensioni TAVOLO 200x100xH72 CM PANCA 100x40xH45 CM 200x40xH45 CM

Con 100%Al Ross Lovegrove raccoglie la sfida di Danese di realizzare grande innovazione nella semplicità. 100%Al propone una nuova idea dello spazio partendo dai punti fondamentali che contribuiscono a delinearne le qualità e le funzionalità: la luce e un sistema di elementi attorno a cui iniziare la costruzione di una narrazione, elementi base di un mondo che crescerà arricchendosi di ulteriori elementi. Punto di partenza è un sistema flessibile per l’organizzazione dello spazio formato da cavalletti di diverse altezze e piani di differenti ampiezze, elementi modulari che ricombinandosi modificano la loro influenza sullo spazio e sulla sua organizzazione. Un sistema di panche e tavoli essenziale, in cui il vero valore aggiunto non è nella forma ma nelle qualità di progetto e materiche, mostrate con trasparenza, dichiarate senza formalismi. Un progetto elementare, libero da ogni caratteristica ridondante e superflua,povero nel suo limitarsi a ciò che è necessario e sufficiente ma ricco nella sua capacità di adattarsi ai diversi contesti e rispondere in modo dinamico ai bisogni. Assolutamente pulito dal punto di vista formale e per questo capace di inserirsi in ogni spazio, di essere di volta in volta reinterpretato e arricchito attraverso l’uso. I cavalletti sono richiudibili e smontabili, costituti da tubi di alluminio che si uniscono in uno snodo in allumino pressofuso. I piani sono costituiti da un particolare profilo estruso di alluminio, un semilavorato industriale lasciato nudo, con l’aggiunta solo di quattro profili angolari protettivi in gomma. La scelta materica dell’alluminio favorisce la durata del prodotto, sia per la resistenza e la facile manutenibilità sia per la leggerezza che aiuta a farne un elemento ricombinabile, capace di rispondere in modo dinamico al cambiamento delle esigenze permettendo di interpretare con gli stessi elementi nuovi scenari. Il progetto è quindi applicazione di un’innovazione responsabile in linea con i principi Danese: flessibilità, accessibilità, durabilità e sottrazione sono finalizzate ad un aumento della qualità ambientale. Le qualità intrinseche del progetto ne aumentano il valore e ne fanno un prodotto in grado di recuperare tutto il suo costo energetico ed economico durante un lungo ciclo di vita.

b e n c h a n d ta b l e s y s t e m materials & finishes stand and top in aluminum rubber angle profiles

dimension TABLE 200x100xH72 CM BENCH 100x40xH45 CM 200x40xH45 CM

With 100%Al, Ross Lovegrove takes up Danese’s challenge to develop simple products with a significant innovative impact. 100%Al represents a new idea of space based on principles that outline quality and functionality. These are basic elements of a story to be told, a “world” that grows as elements are added. A flexible system for space arrangement is the objective. Stands and tops in various sizes and diverse modules can be combined and recombined enhancing the environment. It is a basic system of benches and desks. The real added-value doesn’t concern the shape but good design and materials, proposed directly without any formalism. It is a simple design, free of redundant and superfluous features. It is bare because designed to meet bare minimum needs. It is valuable because you can adapt it to different environments and it will respond dynamically to all needs. Its shape is absolutely neat. It can adapt itself to any type of setting and can be interpreted over and over again. The stands can be folded up and dismantled. They are made of aluminium and are connected by a pressured die-cast aluminium joint. The tops are made of a particular extruded aluminium profile, an industrial semi-finished product left naked. Only four rubber protective angular profiles are added. The product made of aluminium is durable and resistant. Its lightness makes it easy to handle. Further, you can position it differently and it will respond dynamically to all needs allowing the user to interpret new scenarios with the same elements. The design is the result of responsible innovation in accord with Danese’s principles: flexibility, accessibility, durability and subtraction, with the objective of improving environment awareness. The intrinsic qualities of the design increase its value and make of it a product that can compensate for all the energetic and economic consumption during its long life-cycle.



m a rti ’ gui x e ’ x a r x a sofa s e d u ta t r a s f o r m a b i l e materiali & finiture struttura in multistrato di betulla braccioli e schienale in tondino di metallo verniciato rosso, verde e arancio 5 cuscini xarxa in cotone, lino, viscosa e poliestere

dimensioni solo struttura senza cuscini: 70x65xh75 cm struttura con cuscini: max 150x100x100h cm

Xarxa Sofa è la naturale evoluzione di Xarxa: una struttura a cui i cinque cuscini possono essere fissati per garantire un maggiore comfort che si avvicina ad una concezione più tradizionale ma sempre in un’ottica di versatilità e libera interpretazione delle qualità della seduta. La base è una semplice struttura nuda in legno che rialza il piano di seduta a cui si fissano tre archi in tondino metallico. La struttura è pensata per accogliere un set di cuscini Xarxa ricostruendo una comoda poltrona: i due cuscini più piccoli e dai colori più neutri vengono appoggiati sulla base mentre i tre più grandi, con texture e colori più forti, sono inseriti tra la struttura in legno e quella metallica. Le posizioni dei cuscini possono essere liberamente invertite per ottenere diverse configurazioni, possono essere lasciati più o meno liberi dalla struttura e tra loro, scegliendo di unirli legandoli e fissandoli con i bottoni, o semplicemente appoggiandoli così da ottenere soluzioni più fisse e sostenute o più morbide e irregolari. La flessibilità dei tondini metallici dà elasticità alla struttura, schienale e braccioli non sono perciò rigidi ma si adattano inclinandosi e modellandosi sotto la pressione del peso della persona, sempre però sostenendola. I cuscini che fungono da braccioli possono essere lasciati distesi per ricreare un piccolo angolo dove accomodarsi per ritrovare la privacy e schermarsi dall’esterno isolandosi. Ripiegando invece i cuscini, e collegando i due bottoni alle estremità con i link che in Xarxa uniscono i cuscini tra loro, la seduta si apre verso l’esterno. I cuscini possono sempre essere separati dalla struttura che, in una situazione più informale e dinamica può essere interpretata come piano d’appoggio.

m u lt i p u r p o s e s e at materials & finishes structure in birch wood multilayer armrest and back in painted metal rod in red, green, orange 5 xarxa cushions in cotton, linen, viscose and polyester

dimension structure without cushions 70x65xh75 cm structure with cushions

Xarxa Sofa is the natural evolution of Xarxa: a structure to which five pillows can be freely arranged to ensure better comfort. The objective is creating a versatile product that can be liberally interpreted. The base is a bare structure in wood that supports the seat to which three arches in metallic rod are fixed. The structure has been developed to host a set of Xarxa pillows forming a comfortable armchair: two smaller pillows in neutral colours are put on the base while the bigger ones in darker colours and materials are inserted between the wooden and the metallic structures. To obtain diverse configurations, the positions of the pillows can be easily changed. They can be left more or less removed from the structure and at different distances. In order to get original solutions, the user can choose to join them together through buttons or simply put one on top of the other The choice of metallic rods adds flexibility and elasticity to the structure. The back and arm rests are not stiff. On the contrary, they adjust under the weight of the person who is sitting while providing the right support. The pillows that function as arm rests can be stretched out to form a small corner where the user can find privacy and intimacy. By folding the pillows and linking the provided buttons at the extremities you can join the pillows while the seat opens outwardly. The pillows can be separated from the structure, which can be used as a top in a more informal and dynamic situation.



m a rco fer r eri gr a n livor n o system sistema di librerie materiali & finiture struttura e mensole in lamiera di metallo verniciata bianco, rosso, nero e grigio

dimensioni libreria 85/125x30xh55 cm 85/125x30xh93 cm 85/125x30xh130 cm

libreria self standing con ruote 85/125x61xh60 cm 85/125x61xh97 cm 85/125x61xh135 cm

A Livorno e Gran Livorno si affianca un nuovo sistema di mensole che ne mantiene la logica costruttiva e l’essenzialità formale e materica arricchendone le possibilità compositive. La famiglia delle librerie diventa sempre più versatile ed interpretabile, utilizzabile quindi ovunque negli spazi pubblici o privati. Il nuovo sistema modifica le dimensioni di Gran Livorno mantenendone il principio costruttivo a favore di una maggiore vocazione nell’organizzazione del lavoro. Le mensole sono più profonde per meglio adattarsi a contenere grandi volumi e raccoglitori. Le combinazioni e le dimensioni sono studiate per soddisfare diverse esigenze:tre altezze, corrispondenti a due, tre o quattro ripiani, si abbinano a due differenti lunghezze e consentono l’adattabilità a spazi di ampiezza differente. Ogni elemento può vivere singolarmente a parete o, accoppiato ad un altro, diventare elemento divisorio mobile. Con pratiche rotelle Gran Livorno può spostarsi diventando sistema di divisione degli spazi o pratico supporto alla nuove modalità lavorative sempre meno stanziali e più interagenti. Nella versione accoppiata l’ultima mensola diventa un pratico ed ampio piano d’appoggio. Il tutto è componibile e trasformabile con pochi semplici gesti. Gli elementi che la compongono possono essere ricombinati tra loro e la possibilità di ottenere una libreria fissa o mobile con pochi semplici gesti reversibili fa si che il prodotto possa essere reinterpretato con il variare degli spazi prendendo forma attraverso l’uso. Le sue linee pulite ed essenziali lo rendono inoltre senza tempo ed adatto ad inserirsi in qualsiasi tipologia di spazio. La sua intelligenza si dimostra non solo durante l’uso ma anche nei suoi valori di ecostenibilità e di minimizzazione dei costi a favore di una accessibilità democratica. È realizzata da semilavorati con poche semplici lavorazioni di piega della lamiera funzionali alla tenuta strutturale delle mensole, completamente smontabile e quindi trasportabile in un packaging piatto. Prodotta senza l’utilizzo di trattamenti dannosi, è monomoterica e riciclabile ma la resistenza dei materiali, l’interpretabilità funzionale e spaziale la rendono un prodotto di lunghissima durata, continuamente riutilizzabile in contesti differenti.

bookc a se system materials & finishes painted metal sheet structure and shelves in white, red, black, grey

dimension bookcase 85/125x30xh55 cm 85/125x30xh93 cm 85/125x30xh130 cm

self standing bookcase on wheels 85/125x61xh60 cm 85/125x61xh97 cm 85/125x61xh135 cm

To Livorno and Gran Livorno a new composition of shelves is added. The constructive logical approach and the basic and simple choice of the shapes and materials enrich the arrangement options. The bookcase family becomes increasingly versatile and interpretable. It can be used anywhere, in public or private spaces. The new Gran Livorno system comes in various dimensions so that differently shaped objects can be easily placed. The shelves are deeper to better adjust and contain thick books and ring-binders. The combinations and the dimensions have been implemented to meet the most diverse needs: three heights, corresponding to two, three or four tops can be combined at two different lengths and allow adaptability to spaces of various widths. Each component can stand alone against a wall or paired with another, or can become a mobile element of separation of spaces. Thanks to practical wheels, Gran Livorno can be moved becoming a space separating element or practical support for work solutions where the interaction plays an increasing major role. It is a modular product that can be modified with a few simple moves. Its components can be combined differently and you can make of it a fixed or reversible bookcase with a few simple moves. This product can be interpreted depending on the availability of the spaces. Its sharp and clean lines make of it a timeless product, suitable for any type of surrounding. The intelligence of the design is not only expressed in the use of the product but also in the choice of important eco-sustainability and cost reduction values and in the pursuit of new democratic access opportunities. The manufacturing starts from a semi-worked product and then a bending of the sheets with the intent of strengthening the shelves takes place. This structure is easy to dismantle and can be transported in a flat packaging. It is produced without the use of harmful treatments and with only one material. It is recyclable. The quality of the materials, the versatility as far as functionality and space use are concerned makes it a long-lasting product that is appropriate for numerous occasions.



jon ath a n oliva r e s smith p ro c o n t e n i t o r e m u lt i f u n z i o n a l e m o b i l e materiali & finiture lamiera in metallo verniciata bianca, nera, rossa, grigia

dimensioni 57x32.5xh60 cm

Smith Pro è, come Smith, un mobile contenitore multifunzionale che esce dalle classiche tipologie d’arredo perché nasce dalle esigenze contemporanee di vivere gli spazi lavorativi e domestici. Appartiene alla nuova generazione di oggetti ibridi e trasversali sviluppati da Danese in cui la relazione con l’utente trasforma la concezione tradizionale dell’oggetto per offrire nuove performance e ricreare una qualità ambientale interpretabile. Come Smith rappresenta un’estensione mobile della propria territorialità che può contenere qualsiasi cosa, è uno spazio privato in cui organizzare il proprio mondo di oggetti e con cui vivere la diversità della quotidianità. Smith Pro è però anche e soprattutto un piano di lavoro secondario che si affianca ad una postazione di lavoro per estendere l’area utile e supportare le “protesi tecnologiche” ormai indispensabili nel mondo del lavoro. È perfetto per accogliere una stampante sul suo piano mentre l’incavo crea un ripiano sottostante di dimensioni sufficienti a riporre fogli formato A3. Per questo diventa un’estensione dei classici piani di lavoro che può essere però reinterpretata e riutilizzata in contesti differenti. Sostituisce le classiche cassettiere adattandosi ai nuovi contesti di lavoro in cui il digitale acquista pari dignità del cartaceo e trova un suo spazio dedicato. La definizione di due spazi contenitivi distinti aiuta a gestire una migliore organizzazione. Il primo, più piccolo, è creato dallo spazio tra i due piani, è una sorta di “cassetto aperto”, un secondo piano d’appoggio più protetto e riservato ma facilmente accessibile. Il vano inferiore acquista invece maggiore capienza così da contenere comodamente diversi raccoglitori e poter diventare un piccolo “archivio mobile” utilissimo nei contesti contemporanei di lavoro. In uno scenario di lavoro mobile Smith Pro si presta ad essere un desk temporaneo affiancato a sedute informali, la sua altezza è infatti di poco inferiore a quella di un tavolo tradizionale. Interpretato invece come strumento domestico diventa un ottimo supporto per TV e consolle di giochi, sostituisce un carrello o un tavolino con l’aggiunta però di interessanti varianti funzionali. Semplice ed essenziale si lascia interpretare, invita a scoprire nell’uso le sue funzioni e nuove relazioni con gli spazi e gli altri oggetti che li definiscono. A questa ricchezza di performance si contrappone una semplicità costruttiva elementare: è un prodotto assolutamente basic nella sua intelligenza produttiva realizzato da una lamiera tagliata e piegata. E’ quindi anche ecosostenibile in quanto monomaterico ma soprattutto praticamente indistruttibile e riutilizzabile in infiniti modi e spazi diversi.

m u lt i p u r p o s e m o v e a b l e s t o r a g e materials & finishes painted metal sheet in white, red, black, grey

dimension 57x32.5xh60 cm

Smith Pro is, like Smith, is a moveable multifunctional storage that differs completely from any other classical type of furniture and stems from contemporary needs of living in both work and home environments. It belongs to the new generation of hybrid and versatile objects developed by Danese, in which the user changes his/her perception of the object. Like Smith, it represents the mobile extension of our territories and can store anything. It is a private space in which you can arrange your own world of objects and with which you can live your daily life. However, Smith Pro is most of all a secondary worktop that you can put next to your working position to add useful working surface and support all the other technological devices that, nowadays, are essential to our working environment. It is perfect to hold a printer and the shelf down below is big enough for A3 sheets of paper. This is why it can be seen as an extension of classical worktops and can be used in other situations and for multiple purposes. It replaces the classical chest of drawers and it is suitable for all those working circumstances in which the digital pieces of equipment finally have a dedicated space. The possibility to use two different containing spaces helps achieve better organization. The first one, the smallest, is given by the space between the two tops. It is a sort of “open drawer”. The second top is more protected and reserved but easily accessible. On the contrary, the bottom area is wider so that it can easily contain several ring-binders and can be used as a small “mobile archive”; very useful in modern working situations. In a mobile work scenario, Smith Pro can be used as a temporary desk positioned next to two informal seats. It is a little shorter than a traditional table. On the other hand, if it is used as domestic support, it can turn into stand for a TV or game console. It can replace a cart or a table with the addition of interesting functional options.



ger a r do m a ri ’ lib r espir a l libreria mobile materiali & finiture struttura e mensole in lamiera di metallo verniciata monocolore bianca, nera,arancio, gialla o bicolore

dimensioni 44x44xh75 cm

Librespiral è un piccola libereria mobile costituita da pochi e semplici elementi: un modulo ruota attorno alla struttura centrale completandosi nella combinazione con quello successivo. Il risultato di un progetto in cui la modularità crea semplicità costruttiva e produttiva non risulta però banale: i dettagli delle linee dei piani non parallele ma convergenti, la sequenza apparentemente irregolare delle mensole, la diversità dei quattro lati contribuiscono a dare movimento alla forma con armonia. Un attento gioco di quasi impercettibili inclinazioni permette ai libri di spostare il proprio baricentro verso il centro della struttura e restare in posizione anche quando la libreria viene ruotata. Questo accorgimento fa sì che Librespiral mantenga una configurazione delle mensole molto aperta, la struttura ridotta al minimo scompare lasciando piena visibilità ai libri che le danno forma nella creazione di un’irregolare e sempre diversa sequenza. Tanti piccoli ripiani si susseguono in una forma compatta che sfrutta al meglio gli spazi per permettere di suddividere e riordinare libri, dvd, piccoli oggetti. Le rotelle le consentono di ruotare su sé stessa e di spostarsi con facilità anche grazie alle sue dimensioni abbastanza ridotte. L’ultima mensola varia la sua geometria per chiudere tre quarti della parte superiore e creare un piccolo piano d’appoggio. I vani che si formano tra una mensola e l’altra hanno dimensioni identiche ma ai due estremi della libreria la geometria degli incastri fa sì che si ritaglino angoli differenti, spazi residui che acquistano però una loro utilità per riporre un libro particolare da distinguere, piccoli oggetti o volumi poco più grandi. Librespiral è assolutamente trasversale, ideale per la casa ma adatta anche al mondo del lavoro e agli spazi pubblici, è estremamente resistente e la sua linea pulita ed essenziale ne fa un oggetto che si inserisce perfettamente ogni ambiente.

move a bl e bookc a se materials & finishes painted metal sheet structure and shelves monocolour white, black, orange, yellow or bicolour

dimension 44x44xh75 cm

LIBRESPIRAL is a small mobile bookcase composed of few and simple elements: a module rotates around the central structure and combines with another one. Such modular design leads to simple productivity and realization. Yet, the bookcase is not trivial. The lines of the surfaces are not parallel but convergent, the apparent irregular sequence of the shelves, the diversity of the four sides give a special wavering to the shape. A well-thought effect of almost imperceptible inclinations allows the user to move the books toward the centre of the structure and leave them in position also when the bookcase is rotated. The wisdom in the design makes it possible to keep the shelves very open. The structure, when reduced to the bare minimum, “disappears” leaving the books completely visible. On the other hand, they give an ever-changing shape to the structure. Many small tops follow in a compact shape that takes advantage of the spaces to allow the user to subdivide and arrange books, DVDs and other small objects. The bookcase may be moved and rotated quite easily due to its small size and the presence of wheels. The last shelf is shaped differently so that it can close three quarters of the upper side and thus creates a small top. The spaces between the shelves are identical in size but the angles at the two extremes of the bookcase are different. This is useful for placing a book that we want to call attention to or other small and medium objects we wish to display. Librespiral is absolutely versatile and ideal for home use but also suitable for a working environment and public spaces. It is extremely resistant and its clean and basic style makes it a multipurpose product.



enzo m a ri a lepp o gioco materiali & finiture struttura in compensato biglie in vetro contenitore in pvc

dimensioni 35 x6xh8cm

L’assonanza architettonica con il profilo di un borgo mediorientale e sette piccole porte aperte in attesa di una manciata di biglie. Enzo Mari rievoca un gioco d’altri tempi con un piccolo kit per giovani “scommettitori”: scopriamo infatti dal suo racconto che quando andava a giocare ai Giardini Pubblici di Milano portava con sè una rudimentale scatola di cartone in cui aveva ricavato delle aperture. Ad ogni apertura corrispondeva un punteggio e sfidava gli altri bambini a tirare le proprie biglie dentro le piccole porte: se avessero fatto centro, avrebbero vinto il corrispondente numero di biglie, in caso contrario, il piccolo Mari avrebbe intascato tutte le biglie perse. E’ così che dalla memoria di un grande maestro, prende vita un semplice artefatto di legno compensato con il suo piccolo corredo di biglie. La confezione contiene anche un manuale di diverse regole di gioco per tentare far divertire i propri bambini o tentare la fortuna insieme con gli amici, riassapornado i ritmi di un gioco antico. Insieme a Ziggurat, Aleppo rappresenta per Enzo Mari l’occasione di conservare e riaffermare la tradizione di Danese nel progetto dedicato ai più piccoli. Un prodotto ecosensibile, di immediata semplicità e di straordinaria leggerezza, capace tuttavia di emozionare anche un pubblico adulto per l’etica e la qualità che racchiude.

toy materials & finishes structure in plywood glass marbles pvc box

dimension 35 x6xh8 cm

A middle-east village architectural assonance and seven little doors, waiting for a handful of marbles. Enzo Mari evokes a game from the past, with a little kit for young “punters”: he tells us a story about his childhood, when he used to carry a rudimental paperboard box to play in milanese park Giardini Pubblici. The box got some holes: every hole matched a different score. Mari challenged with other children, throwing the marbles inside the little doors. If they had reached the target, they could have won a number of murbles corresponding to the score. If not, Mari would have pocketed all the lost marbles. In that way, from the memory of a great master, a new simply artefact is born: a plywood structure with its marbles’ set. We can understand all the different rules thanks to a manual contained in the package, enjoying a traditional game with our children or friends. For Enzo Mari, Aleppo represents the occasion to conserve and reaffirm Danese’s tradition for the project dedicated to children, together with Ziggurat. A sustainable product of bright simplicity and extraordinary lightness, an ethic and quality holder able to bring emotion both to children and adults.



enzo m a ri ziggu r at triangolo componibile in legno materiali & finiture triangolo componibile in legno di betulla verniciato con acquatech@ilva

dimensioni 35 x22,5x2 cm

Danese torna con gioia ad occuparsi dei più piccoli riprendendo la sua tradizione di attenzione alla formazione come attenzione al futuro. Enzo Mari disegna Ziggurat come ricordo della sua infanzia dedicato all’ultimo nipote nato. Ziggurat è un triangolo composto da bacchette in legno diverse nei colori e nelle dimensioni, dedicato ai bambini per divertire e sviluppare la loro fantasia, ma rivolto anche ai grandi come oggetto di culto per emozionare e liberare la mente. Ogni bastoncino rispetta un preciso modulo così che le composizioni create presentino sempre una intrinseca armonia grazie anche ai colori scelti: bianco, nero, colori primari e secondari. Ziggurat, nella sua semplicità ed immediatezza estetica è la testimonianza della volontà di porsi con entusiasmo in una prospettiva positiva verso il futuro, con un atteggiamento leggero ma profondo. È un gioco eco-didattico, una sorta di scultura astratta che insegna a rapportarsi con i colori e le forme, utilizzando materiali “buoni”. Il legno di betulla è trattato con Acquatech, una speciale vernice Ilva completamente esente da solventi aromatici certificata per l’uso da parte dei bambini. I più piccoli possono quindi giocare con i legni di Ziggurat in tutta sicurezza. La vernice colora il legno senza coprirlo completamente, ne lascia intravedere le venature, le irregolarità, svela la bellezza di un materiale “vivo”.

sectional triangle in wood materials & finishes sectional triangle in birch wood acquatech@ilva painting

dimension 36x22.5x2 cm

Modular triangle in wood Danese is glad to take care of “the small ones” again refreshing its traditional commitment to development. Enzo Mari designs Ziggurat as a childhood remembrance and he dedicates it to his latest grandson. Ziggurat is a triangle composed of wooden sticks, in varying colours and dimensions, and it is designed for the entertainment of children and the development of their imagination. As a curio, however, it is also suitable for the amusement of adults. Thanks to the range of colours of the sticks to choose from – white, black, primary and secondary colours – harmonic compositions can be created. Ziggurat is simple and approachable and it is a clear sign that Danese’s intention is to face the future with enthusiasm, positivity, lightness and yet deepness at the same time. It is an eco-educational game, an abstract sculpture that teaches the user how to relate to colours and shapes by using “good” materials. Birch wood is treated with Acquatech, a special Ilva varnish completely free of aromatic solvents and certified for children’s’ usage. The youngest can therefore play safely with Ziggurat’s wooden sticks. The varnish colours the wood without covering it completely. Thus the streaks, the irregularities, and the beauty of a “live” material are preserved.



SAMI RINTALA LUOTO s pac e e l e m e n t materiali & finiture struttura portante in acciaio piani in tamburato impialacciati in tulipier verniciati con acquatech essenza ilva

dimensioni 220x120x200h cm

Luoto si presenta inizialmente come una scatola dalle rigide geometrie che si offre come seduta e contenitore. Cresce trasformandosi dapprima in un tavolo mobile per poi evolvere in una struttura multifunzionale che è libreria, letto, elemento divisorio, spazio raccolto, utilizzabile in interni come in esterni, nel pubblico come nel privato. La collaborazione con ILVA porta inoltre ad avere delle finiture realizzate con vernici completamente naturali e non dannose per l’ambiente grazie a cui il legno mantiene l’aspetto rigorosamente autentico e naturale garantendo una migliore resistenza. Contrapponendosi al comune oggetto d’arredo, normalmente inserito in uno spazio altro, Luoto condiziona con la sua versatile scomponibilità l’ambiente che contribuisce a creare. Le sue differenti possibilità di composizione garantiscono occasioni di utilizzo che rispondono alle molteplici esigenze dell’utente, favorendo l’interpretazione versatile del paesaggio del vivere. È un oggetto interpretabile e universale nella sua capacità di inserirsi in qualsiasi ambiente in modo dinamico. Offre luoghi in cui riporre, superfici attraverso cui interagire con l’ambiente circostante isolandosi o aprendosi e piani d’appoggio dalla funzione non definita in cui la mancanza di specializzazione è valore aggiunto, libertà di utilizzo. Ogni dettaglio del progetto contribuisce però a rendere perfettamente funzionale Luoto in ognuna delle sue interpretazioni:il taglio introdotto nel piano inferiore agevola la seduta e l’utilizzo come piano di lavoro. Luoto cresce e interagisce con l’uomo e lo spazio modificando la percezione della sua presenza: il guscio metallico contiene al suo interno tutti gli elementi compositivi, l’esterno si apre rivelando un’anima calda e accogliente in legno massello, la capacità di interagire con l’ambiente cresce, le funzioni che permette di soddisfare si moltiplicano. Luoto è un prodotto pienamente ecosostenibile a partire dai materiali: semilavorati industriali e legno, materia prima rinnovabile. I due materiali sono facilmente divisibili per un corretto riciclaggio, gli elementi che lo compongono sono sostituibili e riparabili con estrema semplicità ma soprattutto Luoto è universale e utilizzabile ovunque per generare un proprio spazio dinamico e interpretabile quindi infinitamente riutilizzabile in differenti situazioni e di lunghissima durata.

s pac e e l e m e n t materials & finishes bearing structure in steel, tulipwood-venered sandwich-panel tops, painted with acquatech essenza ilva embossed varnishing

dimension 220x120x200h cm

At first, Luoto looks like a big and rigid box. It is simultaneously a seat and a container. Due to its versatility, it is a mobile table and can also turn into a multifunctional structure that can be used as a bookshelves set, a bed, a separating element or a private space. It can be modulated and adjusted to all functional needs of the indoor and outdoor public and private spaces. The collaboration with ILVA leads to use completely natural and environment-respecting coatings, wich allow wood to appear as “non coated”, guaranteeing at the same time absolute protection. In opposition to a typical furniture piece positioned permanently in a specific place, Luoto enriches the surrounding atmosphere with great creativity due to its modular versatility. Further, such multiple life interpretations ensure that all users’ needs are met. It is a universal and versatile object, dynamic and suitable for any environment. It features areas in which things can be stored, surfaces where interactions with the environment can take place and private space where users can relax. Furthermore, Luoto features adaptable surfaces whose lack of specific function adds value and freedom to its use. Every detail of Luoto collaborates in making it a perfectly functional project according to every its interpretation: the insertion of the cut in the lower plane permits a better seating position and improves the use of it as a work station. Luoto evolves and interacts with man and space soliciting diverse perceptions: its metallic structure contains all its different modules inside while the exterior, of solid wood, is warm and inviting. Its many features allow for interaction and creativity. Luoto is fully eco-sustainable, starting from the materials used: industrial and wood semi-worked materials and durable raw materials. The two materials used are easy to separate for a correct recycling. Moreover, the elements of which the product is made are easy to be replaced and fixed. However, Luoto’s main features are its versatility and durability, in fact the user can adjust his/her own space to many different occasions over time.





INFO

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PARINI ASSOCIATI - TEL +39.(o)2.43983106 - FAX +39. (0)2.43983108 - EMAIL agenzia@pariniassociati.com

DANESE Srl | Laura Salviati - TEL +39.(o)2.34939534 - FAX +39. (0)2.34538211 - EMAIL communication@danesemilano.com



c a r lot ta de b e vil acqua con trol switch univer sa l e materiali & finiture alluminio

dimensioni 10x3xh0,95 cm

E-control esprime a pieno i valori del Manifesto Danese, un’innovazione che ha alla base la collaborazione di diverse professionalità e competenze sintetizzate attraverso una progettualità sostenibile in un’idea concreta per la gestione responsabile della luce. È un sistema di controllo completo ed universale associabile a qualsiasi apparecchio di illuminazione per interagire con la luce in modo libero e consapevole. L’innovazione tecnologica concentra in un sottilissimo dispositivotre elementi: . untouch riconoscitivocapace di rilevare la prossimità della persona ad attivare la lampada con l’intensità di luce rilevata prima dello spegnimento . un led rg (red-green) tarato su tre variazioni cromatiche che indicano il livello di potenza utile impiegata dall’apparecchio di illuminazione,una sorta di “semaforo energetico” per avverire dei consumi e invitare ad un risparmio . un interruttore on/off con possibilità di variazionemisurata dell’intensità luminosa per modellare le performance della luce. E-control crea un rapporto più diretto con la luce permettendo di gestirla comprendendo il rapporto tra performance e impegno energetico per portare ad un consumo critico e riscoprire il piacere di sperimentare le diverse sfumature della luce e dell’ombra. E-control e’ composto da: . sensing circuit capacitivo in kapton che realizza inmodo fisico e logico l’interazione di comando dell’ apparecchio di illuminazione conun’ elevata sensibilità altoccoe alla rilevazione della presenza . control board, una scheda di controllominiaturizzata a microprocessore basata sullatecnologia smd (surfingmounting device) in cui i componenti sono applicati superficialmente su un circuitostampato,chetr aduceilmovimentodelsensingininformazione.

univer sa l switch materials & finishes ALUMINUM

dimension 10x3xh0,95 cm

E-control expresses entirely the values of Danese’s manifesto, an innovation that starts from the synergic collaboration of various professionalities and sharing of competences synthesizing into a sustainable design and a concrete idea for responsible light management. A complete and universal monitoring system applicable to any light fixture for a free, aware and responsible interaction with the light. technological innovation and eco-sustainable design resulted in a very thin device composed of three elements: -a touch feature designed to detect someone’s presence that activates the lamp with the light intensity detected before the shutdown -argled(red-green)set on three chromatic variations, which signals the usable power level utilized by the light fixture, a sort of energetic traffic-light that makes you aware of the electricity consumption and invites sparing energy. -an on/off switch that allows to modulate light intensity and handle its performance E-control creates a more direct relation with light and permits to control it understanding the relation between performance and electricity consumption, it leads to critical consumption and to the discover of the pleasure of experiencing different light and shadow nuances. It is composed of: . a sensing circuit in Kapton that permits to manipulate physically and logically light fixture controls and is highly responsive to touch and presence detection . a control board, a miniaturized control card with microprocessor based on smd (surfing mounting device)technology. its components are set on the surface of a printed circuit that translate the sensing circuit processing into information.



c a r lot ta de b e vil acqua una sistema materiali & finiture alluminio con circuito stampato

dimensioni tavolo d18 xH110cm parete, soffitto d16xh74.5cm lettura d30x58xh105cm terra d30x58xh155cm spot 13,5w/spot 8w 15x24cm

con e-control

Dalla task light Ina si sviluppa Una, sistema che con le numerose variabili compositive e con la sua libertà di movimento si adatta al mutamento delle esigenze di illuminazione sia funzionali che emozionali di qualsiasi spazio pubblico o privato, domestico o lavorativo. E’ studiata per illuminare correttamente infiniti scenari e atmosfere luminose grazie alle possibilità di interpretazione della luce che offre. Il sistema Una si compone partendo da un piccolo snodo che consente un movimento di rotazione su due assi praticamente a 360° e sul terzo a 180° garantendo una totale libertà di movimento nello spazio dei bracci e delle teste che collega meccanicamente ed elettricamente. Due sottili bracci in alluminio con circuito stampato dello spessore di soli 3 mm permettono di costruire le diverse versioni associando secondo più sequenze le diverse lunghezze e combinando i differenti terminali di connessione. Si ottengono così versioni da tavolo, lettura, terra, parete, soffitto, binario. All’estremità di queste sequenze possono essere posti 3 diversi terminali luminosi: -una testa con braccio integrato e 90 led da 0,09W, di cui 6 sono rivolti dal lato opposto per creare un segno di luce -una testa come la precedente ma dalla forma più compatta, meno allungata -una testa dalla forma compatta ma con 9 led da 1,5 W con ottiche che controllano l’emissione in un fascio più concentrato. La possibilità di assumere posizioni e orientamenti differenti genera una completa libertà di gestione della luce : intensità e ampiezza dell’area illuminata sono determinate dal movimento del braccio su un unico snodo. Questa dinamica di articolazione nello spazio è resa possibile anche grazie all’estrema leggerezza della struttura generata dagli stessi circuiti che alimentano i led. Ne risulta quindi un profilo dalla forma iconica ma assolutamente piatto la cui estetica è determinata da ragioni tecniche, costruttive, elettriche e strutturali e non decorative che rendono Ina un oggetto essenziale pur nel suo altissimo contenuto tecnologico. Questa differenziazione di funzioni e performance corrisponde a una competenza e specificità tecnologica che non si traduce però in complessità. Tutto il sistema si genera dalla combinazione di pochi elementi produttivamente semplici, monomaterici, essenziali nella forma.

system

dimension table d18 xH110cm ceiling, suspension d16xh74.5cm lettura d30x58xh105cm floor d30x58xh155cm spot 13,5w/spot 8w 15x24cm

with e-control

90x0,09WLED

50

100%

efficienza apparecchio (LM/W)

board

Una is the natural evolution of the desk light Ina, system that due to its infinite and varying creative features meets the continuously changing functional and emotional needs of man at home, work or in public and private places. It is designed to illuminate infinite environments and its light lends itself to being interpreted in many different ways. Una system is provided with a small joint that allows a 360° rotation on two axis and a 180°rotation on the third one ensuring a total freedom of movement to the two arms and heads that Una connects mechanically and electrically. Two thin arms in aluminium with a printed circuit only 3 mm thick allow the user to make up diverse versions. In different sequences, various lengths and connecting terminals can be combined, thus creating desk, reading, floor, wall, ceiling and binary versions. At the extremities of these sequences three different luminous terminals can be positioned: -a head with an integrated arm and ninety 0,09W LEDs - six facing the opposite side to create a luminous sign -a head like the previous one but more compacted and less stretched out -a compacted head with nine 1,5W LEDs with optics that regulate the light and its focusing The lamp can hold different positions and orientations ensuring therefore precise modulation of the light. The intensity and spread of the area illuminated are determined by the different positions held by the arm on one joint only. This articulated dynamics is possible because the structure is extremely light due to the circuits that feed the LEDs. Consequently, the shape is that of a very flat iconic profile whose aesthetics arises from technical, constructive, electrical and structural features. That is why Una is a basic but highly technological product. This differentiation of functions and performances results from uncomplicated technological competence and specificity. This system is created by the combination of a few simply shaped elements that are produced easily and made of one material only.

rendimento

aluminium whit painted circuit

efficienza sorgenti (LM/W)

materials & finishes

90x0,09WLED

50

cd/klm 284 max



rendimento

efficienza apparecchio (LM/W)

9x1,5W LED

efficienza sorgenti (LM/W)

9x1,5W LED

70

85%

59,5

cd/klm 469,16 max



ross lov egrov e 10 0 % TAS K LIG H T materiali & finiture alluminio verniciato bianco abs serigrafato

dimensioni 29x19xh45 cm

con e-control

Nella massima semplicità formale rivela una profondità di progetto: ricchezza e accuratezza di performance, attenzione alla relazione con l’utente e alta tecnologia si abbinano ad una esasperazione formale praticamente assente. La bellezza della forma sta nell’attenzione ai dettagli, nell’equilibrio delle proporzioni, nella forza comunicativa dei cambi cromatici che sottolineano gli elementi tecnologici del progetto (l’arancio del Kapton che corre sul dorso della lampada e l’alluminio delle scocche che contengono l’elettronica) , nel silenzio delle forme che lasciano spazio all’espressività della luce. L’inclinazione della testa è dettata da un calcolo dell’angolazione dei led che trova un equilibrio tra l’illuminamento corretto di un’ampia area di lavoro e il controllo dell’abbagliamento. La sfida di una grande innovazione tecnologica è affrontata puntando alla sottrazione di complessità. Il corpo della lampada è costituito da un’unica leggerissima lamiera di alluminio dello spessore di 5 mm tagliata e piegata con curvature morbide che alla base si allarga per delimitare un’area distinta del piano di lavoro su cui riporre i propri oggetti personali. Sul fronte del corpo di 100%Al light è integrata la tecnologia dello switch Danese: nel corpo di alluminio si inserisce una scheda in ABS serigrafato che contiene il sensore in grado di regolare l’accensione e la gestione dell’intensità della luce. L’alimentazione e il collegamento tra i led, il touch dimmer e le componenti elettroniche sono realizzati unicamente tramite il circuito flessibile Kapton. Questa combinazione di tecnologie e progettualità innovativa nasce nell’ambito del progetto Metadistretti ed è sviluppata da Danese in collaborazione con Micromac. 100%Al light è quindi sintesi di una rete di competenze specifiche ma interagenti, dove i saperi sono condivisi in un sistema di valori e conoscenze aperto e condiviso con il progettista.

TAS K LIG H

dimension 29x19xh45 cm

with e-control

3x1,5W LED

3x1,5W LED

efficienza apparecchio (LM/W)

silk-screened abs

The shape is simple but reveals the deepness of the thought that was the genesis for the design: richness, performance accuracy, care for the relationship between the product and the user and high-technology are finely combined within the simplicity of its form. The beauty of the shape is evidenced by the choice of the details, the equilibrium of the proportions, the communicative force of the chromatic changes that underline the technological elements of the design (the Kapton orange that runs on the top of the lamp and the aluminum of the chassis that contain the electric components), and by the lines of the shape that contribute to the expressiveness of the light. The inclination of the head is dictated by a LED angle calculation so that an equilibrium between the correct illumination of a wide work area and the dazzling monitoring can be achieved. The challenge of a substantial technological innovation is faced by relying on overall “subtraction” principles. The body of the lamp is composed of a very light sheet of aluminium 5 mm thick, cut and softly bent. The base widens forming an area different from the worktop on which to store personal belongings. On the front of the body of 100%Al light is integrated Danese’s technologically advanced switch. You insert a serigraphed ABS card into the aluminium body, which contains the sensor that regulates the turning on and the intensity of light emission. The feeding and the connection among the LEDs, the touch dimmers and the electronic components can only work in the flexible Kapton circuit. This combination of technology and innovative design rises in the Metadistretti project environment and it is developed by Danese in partnership with Micromac. 100%Al light is therefore the result of a network of specialized and well-connected competences, where the knowledge and the values are shared with the designer.

rendimento

painted white aluminiun

efficienza sorgenti (LM/W)

materials & finishes

70

99%

69

cd/klm 568,19



ross lov egrov e r . r ay LAMPA D A A SOSPENSIONE materiali & finiture scocca superiore in metacrilato O METACRILATO OPALINO scocca inferiore in metacrilato opalino

dimensioni 168x66xH25 CM

R.RAY è un elemento leggero, che gioca con trasparenze, densità e opacità differenti della materia per ottenere un buon controllo della luce. Due scocche con qualità materiche distinte racchiudono due sorgenti fluorescenti la cui emissione può essere a luce calda o fredda. La scocca superiore può essere trasparente per non compromettere il rendimento del flusso emesso o opalina per controllare l’abbagliamento con un’emissione comfort. La forma della scocca e l’angolazione delle sorgenti al suo interno aiutano la luce indiretta a distribuirsi aprendosi ad illuminare un’ampia area e garantendo così un’ottima illuminazione indiretta. L’illuminazione diretta è invece controllata dalle caratteristiche intrinseche del materiale e dalla forma “ad onde” della scocca inferiore che contribuisce a limitare la percezione delle due sorgenti come segni netti e delimitati modificandola secondo i punti di vista. La luce cambia intensità con un passaggio graduale lungo la larghezza della lampada sfumandosi e concentrandosi nella mezzeria in una traccia di luce continua che anima la lampada caratterizzandola. La forma è morbida, la sua sezione si allarga per seguire l’andamento della luce che si concentra verso il centro e ne accompagna la percezione assottigliandosi con eleganza agli estremi, fondendosi nell’ambiente insieme alla luce. In R.RAY l’espressività della luce è valorizzata attraverso la semplicità e la sottrazione. È essenziale, monomaterica, di forte impatto emozionale per la sua capacità di modellare la luce e le sue dimensioni importanti, è una presenza poetica che scalda l’ambiente con un’atmosfera luminosa accogliente. Allo stesso tempo e con la stessa semplicità garantisce però ottime performance: raggiunge un buon illuminamento sul piano di lavoro e in tutta la stanza con l’utilizzo di sorgenti a risparmio energetico. R.RAY può essere posizionata secondo diverse inclinazioni per creare sequenze meno rigide di apparecchi, gestire la distribuzione del flusso o semplicemente per dare un tocco più personale all’ambiente.

SUSPENSION LAMP

below chassis opaline in methacrylate

dimension 168x66xH25 CM

2x55W (2G11) FSDH

2x55W (2G11) FSDH

efficienza apparecchio (LM/W)

OPALINE METHACRYLATE

R.RAY is a light element that plays with transparencies, different densities and opacities of the materials to enable refined calibration of the light. Two quality chassis host two fluorescent warm light sources. The upper chassis is transparent but the intensity is moderated with a serigraphy that stops beyond the normal visual angle not to jeopardize the beam output. The shape and the angle of the wings help the direct light spread on a wide area ensuring a great amount of indirect illumination. On the other hand, the direct illumination is modulated by the intrinsic features of materials and “woven” shapes of the lower chassis that contribute to moderate the perception of the two sources as clear and distinct fonts which change, depending on the points of view. The light changes intensity with a gradual transition along the length of the lamp fading and it concentrates in the centre line with a continuous light beam that enlivens and characterizes the lamp. The shape is soft. Its section widens to follow the light beam that focuses on the centre and accompanies the user’s perception, tapering elegantly at the extremities, fusing with the light into the environment. In R.RAYlight expressiveness is enhanced by simplicity and bareness. It is basic, made of one material only, emotionally impactful for its intrinsic features of moulding light and its output. It is a poetic presence that warms up and lightens up the environment. At the same time, it ensures excellent performance: delivers great lighting on the worktop and all over the room while using energy-saving sources. R.Ray can be inclined in various positions to create a softer sequence of light fixtures, moderate light emission or simply give a personal touch to the environment.

rendimento

upper chassis in methacrylate OR

efficienza sorgenti (LM/W)

materials & finishes

87

79%

69

cd/klm 1721,4 max



m a rti ’ gui x e ’ c au sosp ension e sospensione materiali & finiture struttura in alluminio tornito verniciato bianco, marrone

dimensioni d44xh30cm

Evoluzione della lampada Cau presentata nel 2008 ne riprende lo spirito provocatorio e il forte linguaggio espressivo. Come in Cau tavolo l’icona della classica lampada è reinterpretata ricombinando le funzioni dei suoi componenti o aggiungendone di nuove ed impreviste. Con nodi ispirati alla tecnica del bondage il cavo della lampada da lavoro mobile lega il diffusore sospendendolo e creando dei punti di aggancio per posizionare l’elemento illuminante. La luce da lavoro può così essere inserita all’interno del riflettore o appesa all’esterno per modificare la qualità dell’ambiente luminoso attraverso una gestualità insolita che interpreta in modo nuovo il rapporto con la luce. Il corpo della lampada si divide in due parti: una accoglie la torcia come nella versione da tavolo, l’altra accoglie una seconda sorgente fissa e si apre con un taglio circolare nelle parti superiore e inferiore per garantire un’illuminazione diretta e indiretta. Le due sorgenti,entrambe fluorescenti di classe energetica A sono gestibili separatamente ed interpretano la luce in modo complementare. Una distribuisce il suo flusso verso l’alto e verso il basso con un’ottica che concentra l’emissione diretta per ottenere un buon livello di illuminamento nell’area immediatamente sottostante e apre l’emissione indiretta per garantire un’illuminazione d’ambiente. La lampada da lavoro è legata alla scocca sospesa ma ha un ampio raggio d’azione che le permette di essere agganciata in diversi punti dello spazio e, con un’accensione indipendente dall’altra sorgente, di vivere autonomamente. Questo fa di cau un prodotto assolutamente originale nella sua capacità di fondere performance e caratteristiche luminose solitamente distinte rompendo i classici schemi delle divisioni tipologiche.

suspension

dimension d44xh30cm

32 W (Gx24q-3)

32 W (Gx24q-3) + 20W (E27) FB

75

56%

efficienza apparecchio (LM/W)

nium in white, brown

It is an evolution of the Cau lamp presented in 2008. It is provocative and assertive. As in Cau table, the icon of the classical lamp is reinterpreted combining in a new way the functions of its components and adding new and unforeseen features. With knots inspired by the bondage technique, the cable of the mobile work lamp ties the diffuser hanging it and creating hook points to position the lighting element. The work light can therefore be inserted inside the reflector or hung externally to modify the luminosity of the environment through unusual gesture, establishing a new relationship between the user and the light. The body of the lamp is divided into two parts: one holds the torch as in the desk version, the other one hosts a second source which is fixed and opens with a round aperture on the upper and lower sides to ensure a direct and indirect illumination. Both sources are fluorescent, class A (low energy consumption). It is possible to handle them separately. They complement each other. One shoots the beam upward and downward with an optical device that concentrates direct light emission to obtain a good quality illumination in the area right below and widens the indirect emission to ensure the illumination all around. The desk lamp is tied to the hanging chassis but it has a wide action span. It can be hung in different places and it is independent thanks to a switch separate from the other source. Given its deft combination of performance and luminous characteristics which have been traditionally separated, Cau is absolutely an innovative product.

rendimento

structure painted turned alumi-

efficienza sorgenti (LM/W)

materials & finishes

42

variable cd/klm 216,74 max



st u dio 6 3 miya ko sospensione materiali & finiture struttura in alluminio verniciato bianco, nero,grigio, giallo, arancio, rosso, blu e viola diffusore in metacrilato o metacrilato opalino

dimensioni 5x5xh55 cm

Miyako si inserisce pienamente nel pensiero Danese di “environmental innovation”: tecnologie produttive semplici, scelta di nuove sorgenti alternative a risparmio energetico, attenzione agli aspetti più emozionali della percezione. Miyako è realizzata dal solo taglio di un profilo industriale estruso a cui si aggiungono pochi componenti funzionali. La classica tipologia della sospensione a luce concentrata, solitamente realizzata con sorgenti alogene, è reinterpretata attraverso la scelta di due diverse sorgenti innovative che minimizzano i consumi e ricercano una qualità della luce. La variante led ha una luce calda e un’emissione controllata da una lente che concentra il fascio in un cono dell’’ampiezza di 30°. La versione fluorescente utilizza una sorgente pensata per sostituire le classiche alogene consentendo un risparmio energetico dell’80% (con un consumo di 7W raggiunge l’emissione di una alogena da 40W). Questa soluzione garantisce un’illuminazione concentrata ma con un’apertura del fascio maggiore rispetto a quella della versione led. Lo schermo opalino che chiude l’estremità del profilo per evitare l’abbagliamento sporge creando un segno di luce che dà leggerezza alla lampada, la anima, la caratterizza senza appesantirla con formalismi ridondanti. È essenziale nelle forme ma di grande impatto espressivo grazie all’ampia gamma di colori che permettono di creare scenografiche composizioni e di inserirla con armonia in ambienti molto differenti tra loro.

suspension

orange, red, blue, violet diffuser in methacrylate or opaline methacrylate

dimension 5x5xh55 cm

9W (G9) FS

9W (G9) FS

efficienza apparecchio (LM/W)

nium in white, black, grey, yellow,

Miyako aligns well with Danese’s “environmental innovation” intention: basic productive technologies, choice of renewable resources based on energy saving consumption principles, attention on emotional aspects and perception. Miyako is composed of only one extruded component to which a few functional elements are added. The classical type of suspension lamp with concentrated light emission, mostly used with halogen sources, is reinterpreted through the choice of two different types of innovative sources that minimize consumptions and strive for quality light. This variant with LED, emits a warm light regulated by a lens that concentrates the beam in a cone 30° wide. The fluorescent version uses a source conceived to substitute the classical halogen ones allowing 80% energy consumption (with a consumption of 7W it reaches the emission of a halogen lamp of 40W). This solution guarantees a concentrated illumination with a wider beam opening compared to the LED version. The opaline screen that sticks out to avoid dazzling results in an illuminated profile that makes the lamp informal. The screen animates and characterizes it without making it serious and formal. Its shapes are basic but its features are very impactful due to the availability of a wide range of colours. The user is allowed to create interesting settings and utilize the lamp into very different environments with surprising results.

rendimento

structure painted turned alumi-

efficienza sorgenti (LM/W)

materials & finishes

44

45%

20

cd/klm 156,93 max


efficienza sorgenti (LM/W)

rendimento

efficienza apparecchio (LM/W)

4X1,5W LED

70

88 %

61,6

4X1,5W LED

cd/klm 3316 max


g a bi p er e t to sh a mia n sistema materiali & finiture struttura in lamiera di metallo verniciata bianca diffusori in lamiera di metallo verniciata e metacrilato opalino

dimensioni spot/soffitto-parete/sospensione 19/59/89x18xh15cm

Shamian è un sistema flessibile, composto da cinque modelli diversi per dimensioni e performance di luce che possono essere installati con la semplice aggiunta di piccoli accessori a incasso, plafone, parete o sospensione. È un sistema d’illuminazione pensato principalmente per gli spazi pubblici e gli uffici studiato per garantire ottime e diversificate performance di luce attraverso la massima libertà di combinazione di più apparecchi che possono essere ricombinati nella loro disposizione a seconda delle diverse esigenze per ricreare atmosfere variabili o supportare nuove configurazioni funzionali degli spazi. Shamian è interamente sviluppato con l’uso di sorgenti a risparmio energetico, le ottiche interne garantiscono ottimi rendimenti permettendo quindi di minimizzare i consumi. È un prodotto assolutamente essenziale, in cui lo studio della luce determina le scelte formali e materiche. La scocca in lamiera di metallo è asimmetrica, un lato sporge per direzionare l’emissione e, data la libertà di installazione, permette di schermare ulteriormente le sorgenti per evitare l’abbagliamento quando l’apparecchio è in posizioni particolarmente critiche. L’ala sporgente riflette la luce emessa diventando una superficie luminosa che anima Shamian dando risalto alle diverse qualità e temperature di colore della luce. Uno schermo opalino chiude la parte inferiore della scocca per evitare l’abbagliamento senza però compromettere la qualità del flusso emesso.

system

opaline metacrylate

dimension spot 19/59/89x18xh15cm

20X20: 2X9W (2G7) FSD 67

40%

20X20: 2X9W (2G7) FSD

efficienza apparecchio (LM/W)

white

Shamian is a flexible system, composed of five different models that differ in dimension and light performance. Small accessories - ceiling, wall or suspension - can be set or added. It is an illumination system created mainly for public spaces and offices to ensure excellent and diverse light performances. The user has complete freedom to combine and recombine different light fixtures in order to create variable environments or support new functional space configurations. For Shamian, energy saving sources are conceived to be used . The internal optics ensure excellent output allowing therefore a consumption reduction. It is a very basic product. Research on light has been a decisive factor in the choice of shapes and materials. The chassis made of a metal sheet is asymmetric. A side sticks out to direct light emission. It is possible to screen the sources even further to avoid dazzling when the light fixture is in strange positions. The side that sticks out reflects the light emitted becoming a luminous surface that animates Shamian evidencing different qualities and colour temperatures of the light. An opaline screen closes the bottom part of the chassis to avoid dazzling without jeopardizing the quality of the emission.

rendimento

painted metal sheet structure

efficienza sorgenti (LM/W)

materials & finishes

27

cd/klm 157,82 max


87

85%

efficienza apparecchio (LM/W)

rendimento

90X20: 39W (G5) FDH

efficienza sorgenti (LM/W)

efficienza sorgenti (LM/W)

rendimento

efficienza apparecchio (LM/W)

60X20: 24W (G5) FDH 81 83% 67 60X20: 24W (G5) FDH

cd/klm 356,19 max

90X20: 39W (G5) FDH

74

cd/klm 352,3 max


4x35W (G53) HMGS

spot 8°-24°

4x50W (G53) HMGS

spot 8°-24°-45°


efficienza sorgenti (LM/W)

rendimento

efficienza apparecchio (LM/W)

9x1,5W LED

70

85%

59,5

LED 9x1,5W

cd/klm 469,16 max


c a r lot ta de b e vil acqua orion w hite sistema materiali & finiture struttura in metacrilato diffusore in policarbonato trasparente bisatinato

dimensioni orion white a 61 x86xh45cm orion white b 58X60Xh36cm orion white c

Ad Orion e Centaurs bronzo e argento si affianca una nuova finitura in policarbonato trasparente bisatinato per una versione con performance differenti rispetto alle precedenti ma sempre capace di valorizzare al meglio le qualità della luce. Tre forme irregolari, derivate dalle costellazioni da cui prendono il nome, possono essere usate singolarmente per illuminare spazi via via più grandi: una postazione di lavoro singola o un tavolo di casa, una piccola area o una stanza. Possono anche essere combinate tra loro in infinti modi fino a ricreare un “cielo stellato”, anche combinando le diverse finiture, per modulare l’atmosfera di spazi più ampi con un’illuminazione corretta ma al tempo stesso emozionale. Orion e Centauro vivono del rapporto tra luce e ombra che creano, il loro aspetto cambia con l’accensione: la pelle esterna diventa parzialmente trasparente rivelando la sorgente senza abbagliare. La possibilità di scegliere sorgenti con temperature di colore diverse anima Orion e Centaurus valorizzando al meglio le qualità della luce grazie al colore neutro del suo diffusore. Alla ricchezza percettiva si contrappone una estrema semplicità costruttiva e materica.

36x36xh30cm

system

orion white a 61 x86xh45cm orion white b 58X60Xh36cm orion white c 36x36xh30cm

70W (Gx24q-6) FSMH

efficienza apparecchio (LM/W)

dimension

A new transparent bi-satin policarbonate finish has been added to the Orion and Centaurus, bronze and silver, to create a new version with different performances in comparison to the previous ones, buft able to give an added value to light quality. These three irregular shapes, deriving from constellations after which they take their names, can be used alone to illuminate bigger and bigger spaces: from a single work desk or home table to a small area or room. They can also be combined among themselves in infinite ways to create “ a sky full of stars” to modulate the atmosphere of wider spaces with a correct and more emotional illumination thanks to different levels of luminance. Orion and Centauro create a significant relationship between light and shadow. They look differently when they are on. The external layer becomes partially transparent, a luminescent sign, showing the source and the optics without dazzling effects. The option to choose a warm or cold shade for the finishing touches allows a modulation of the colour temperatures as well. Opposite to its perceptive richness is an extremely simple structure.

rendimento

structure in methacrylate

efficienza sorgenti (LM/W)

materials & finishes

74

89%

66

70W (Gx24q-6) FSMH

cd/klm 108,28



rendimento

76

88%

efficienza apparecchio (LM/W)

efficienza sorgenti (LM/W)

42W (Gx24q-4) FSMH

42W (Gx24q-4) FSMH

67

cd/klm 324,66 max


efficienza sorgenti (LM/W)

rendimento

efficienza apparecchio (LM/W)

20W (E27) FB

61

88%

54

20W (E27) FB

cd/klm 117,86


INFO

:

PARINI ASSOCIATI - TEL +39.(o)2.43983106 - FAX +39. (0)2.43983108 - EMAIL agenzia@pariniassociati.com

DANESE Srl | Laura Salviati - TEL +39.(o)2.349611 - FAX +39. (0)2.34538211 - EMAIL communication@danesemilano.com


DESIGNER


C a r lot ta de b e vil acqua

Architetto, designer, imprenditore e docente, Carlotta de Bevilacqua è una dei protagonisti della progettualità contemporanea: ha sviluppato un importante percorso di ricerca nel campo della luce, sviluppando concept innovativi e prodottiche aprono all’illuminazione nuove prestazioni, nuove esperienze e prospettive sensoriali inedite. Laureata nel 1983 in Architettura presso il Politecnico di Milano, nello stesso anno fonda il suo studio di progettazione architettonica, lighting e interior design, grafica e comunicazione realizzando progetti in Italia e nel mondo.Le differenti competenze per ogni area sono l’espressione di un approccio interdisciplinare dello studio, focalizzato sulla qualità ambientale con continua ricerca nel campo del design contemporaneo e dello spazio dell’uomo. Lo Studio Carlotta de Bevilacqua è una sorta di Factory, con un team di 20 persone (architetti, designers e collaboratori) coinvolti in differenti percorsi progettuali. Le differenti competenze esplorano aree progettuali quali: residenziale, uffici,retail, ospitalità, mostre e benessere.Nei progetti degli ultimi anni si fa forte il tema della qualità ambientale per garantire condizioni di benessere sostenibile, che nasce dall’ interazione globale tra la luce e lo spazio. Si inaugura un nuovo terreno progettuale, al centro del quale è posto l’uomo con le sue necessità. Fino al 2004 Carlotta de Bevilacqua è stata Amministratore Delegato per il settore Brand Strategy & Development di Artemide Group., con competenze nel campo del Marketing, Comunicazione e Vision & Strategic Futures. Ha disegnato prodotti importanti per le collezioni di Artemide e Danese. Dal 2001 è docente universitario del Politecnico di Milano nel Corso di Laurea Specialistica in Disegno Industriale della III Facoltà di Architettura, Facoltà del Design nel laboratorio di sviluppo prodotto ad indirizzo luce. Presso il Politecnico di Milano Carlotta de Bevilacqua insegna anche nel Master in Light Product Design ed è stata dal 1999 al 2001 docente Project Leader di workshop per lo sviluppo di prodotti innovativi all’interno del Master in DesignStrategico (Mip). Dal 2001 al 2004 docente del Master in Design presso la Domus Accademy di Milano. Numerosi sono gli interventi di Carlotta de Bevilacqua come docente all’Università Bocconi.

As a designer, entrepreneur and fully established university lecturer, Carlotta de Bevilacqua is one of the major players in the world of contemporary lighting design and lighting research. Graduated in 1983 in Architecture at Politecnico in Milan,she is the head of her lighting design office and is responsible for architectural planning and interior decoration in Italy and worldwide. Carlotta de Bevilacqua Studio was founded in 1983 as an office of architecture, interior, design, lighting andcommunication.The various competences of each area are the expression of the interdisciplinary approach of the studio, focused on the environmental quality as a continuous research in designing the contemporary human spaces. Carlotta de Bevilacqua Studio is a kind of factory, based on a team of 20 people (architects, designers and collaborators) involved in different projects paths.In consequence the competence explores different project areas: residential, office, retail, hospitality, exhibition and wellness.In every projects the theme of environmental quality becomes central according to sustainable issues and new human needs and is strictly connected to the relation between light and space. Until 2004 Carlotta de Bevilacqua was Chief Executive Officer (CEO) for the Brand Strategy & Development organization within the Artemide Group. She has designed many important products for the Artemide and Danese collections. Since 2001 Carlotta de Bevilacqua was professor in charge of lighting design, Facoltà di Disegno Industriale, Politecnico di Milano. From 1999 to 2001 she joined as the Project leader of a workshop for innovative products in the Design Strategico Master (Mip) Program at Politecnico in Milan. From 2001 to 2004, she was a lecturer in the Design Master Program at DomusAcademy and Bocconi University in Milan.


M ARCO FERRERI

Nato ad Imperia nel 1958. Laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1981. Dal 1984 ha un proprio studio professionale a Milano, in Corso di Porta Ticinese 26/28. Oltre che di disegno industriale si occupa di architettura, grafica, allestimenti. I suoi progetti interessano spesso l’ innovazione tecnologica e dei materiali, e vanno dall’industrial design, alla grafica e alla scenografia, Alcuni dei suoi lavori fanno parte di importanti raccolte, come la Collezione permanente del Design al MoMA di New York, la Collezione permanente del Museo Israeliano di Gerusalemme e La Collezione FNAC a Parigi. Ha ricevuto vari premi e riconoscimenti: Il “Libroletto”, in collaborazione con Bruno Munari, e la sedia “Less”, prodotta da Nemo, sono stati selezionati per il 40° Compasso d’Oro, la scopa “Titi” ha vinto il premio Design Plus nel 2000 e la sedia “Foglia”, prodotta da Novecentoundici, è stata selezionata per il Red Dot Award nel 2002. Ha tenuto lezioni in istituti universitari in Italia e all’estero. E’ professore all’ Accademia di Brera a Milano ed è professore a contratto presso il Politecnico di Milano.

Marco Ferreri was born in Imperia on February, 26th 1958. He graduated from the Politecnico of Milan in 1981 and has lived and worked in this same town since 1984. His projects are often of material and technology impact. They includes various fields, such as industrial design, architecture, graphics and set design. Some of his works are part of important design collections, such as the “Permanent design Collection” of the MoMA of New York,the permanent collection of the Israel Museum of Jerusalem, the Collection of the FNAC of Paris and also in various private collections.His works have also received various prizes and awards: The “Libroletto”, in collaboration with Bruno Munari, and the “Less” chair, produced by Nemo, were selected for the 40th Compasso d’Oro competition, the broom Titi won the Design Plus prize in 2000 and the chair Foglia by Novecentoundici was selected for the Red Dot Award in 2002. He has also held lessons and lectures in various Italian and foreign universities. He currently teaches at the Politecnico of Milan and at the Accademia di Belle Arti of Brera.


M ARTì gui xé

Nato nel 1964. Formatosi a Barcellona e a Milano come interior e industrial designer, nel 1994, durante il suo soggiorno a Berlino, formula un nuovo modo di comprendere la cultura dei prodotti. Guixé comincia ad esporre nel 1997 il proprio lavoro, incentrato sulla ricerca di nuovi sistemi di produzione, sull’introduzione del design nel campo del ‘food’ e sulla presentazione di performance e installazioni. Il suo sguardo anticonformista, elabora idee brillanti e semplici, dallo spirito ironico. Si divide tra Barcellona e Berlino e lavora come designer per compagnie di livello internazionale. Le sue pubblicazioni più recenti sono: “Martí Guixé 1:1”, “Martí Guixé Cook book” e “Don´t buy it if you don´t need it”. Ha esposto in musei quali: MoMA (New York), MuDAC (Losanna), MACBA (Barcellona) e Centre Pompidou (Parigi). Riconoscimenti: Ciutat de Barcelona Price, 1999 e National Design Price of the Generalitat de Catalunya 2007.

He was born in 1964. Formed in Barcelona and Milan as an interior and industrial designer. In 1994, living in Berlin, he formulated a new way to understand the culture of products. Guixé started to exhibit his work in 1997, work that characterizes on the search for new product systems, the introduction of design in food ambits and presentation through performance. His non-conventional gaze provides brilliant and simple ideas of a curious seriousness. He is based in Barcelona and Berlin and work as a Designer for world wide companies. His most recent publications are: “Martí Guixé 1:1”, “Martí Guixé Cook book” e “Don´t buy it if you don´t need it” . Exhibitions at MoMA (New York), MuDAC (Lausanne), MACBA (Barcelona) and Centre Pompidou (Paris). Awards: Ciutat de Barcelona Price, 1999 and National Design Price of the Generalitat de Catalunya 2007.


ROSS LOVEGROVE

Nato a Cardiff, Galles, nel 1958. Lovegrove si è laureato al Manchester Polytechnic nel 1980 e successivamente ha conseguito un master in Design al Royal College of Art di Londra nel 1983. Nei primi anni ‘80 ha lavorato come designer nella sede tedesca di Frog Design sul progetto Walkmans della Sony e sui computers Apple. Si è trasferito successivamente a Parigi come consulente di Knoll international, diventando autore del fortunato sistema per ufficio Alessandri. E’ stato membro dell’Atelier de Nimes, con Jean Nouvel e Philippe Starck, svolgendo attività di consulenza per Louis Vuitton, Hermes e Dupont. Nel 1990 ha fondato il suo “Studio X” a Londra. Lovegrove si ispira alle forme naturali e alle nuove possibilità date dalle più avanzate tecnologie industriali, cercando con i suoi progetti di evocare una risposta emotiva. Sia che si parli di una lussuosa collezione di borse in pelle o di una borraccia termica, l’approccio umanistico di Lovegrove e la sua sensibilità hanno contribuito a generare un nuovo corso per il design del XXI secolo. Vincitore di numerosi premi internazionali, il suo lavoro è stato oggetto di pubblicazioni e esibizioni: Il MoMA e il Guggenheim Museum a New York, l’Axis Centre in Giappone, il Centro Pompidou a Parigi, e il Design Museum di Londra, dove nel 1993 ha curato la prima mostra permanente. E’ stato premiato con il World Technology Award da Time magazine e da CNN nel novembre 2005.

Born 1958, Cardiff, Wales. Lovegrove graduated from Manchester Polytechnic with 1st class BA hons Industrial Design in 1980. Master of design of Royal College of Art, London, 1983. In the early 80’s he worked as a designer for Frog Design in West Germany on projects such as Walkmans for Sony, computers for Apple Computers. Later moved to Paris as a consultant to Knoll international, becoming author of the highly successful Alessandri office system. Invited to join the Atelier de Nimes along with Jean Nouvel and Philippe Starck, consulting to amongst others Louis vuitton, Hermes and Dupont. In 1990, he set up his own design office in London called Studio X. Lovegrove is inspired by forms of the natural world, the possibilities of new manufacturing techniques and the ability to evoke an emotional response in users. Whether creating a luxury leather bag collection or a plastic thermos flask, Lovegrove’s humanistic approach and organic sensibility have set a direction for design in the XXI century. Winner of numerous international awards his work has been extensively published and exhibited internationally including the MoMA and, the Guggenheim Museum in NewYork, Axis Centre in Japan, Pompidou Centre in Paris, the Design Museum in London, where in 1993 he curated the first permanent collection. Lovegrove was awarded the World Technology Award by Time magazine and CNN in november 2005.


EN ZO M ARI

Nasce a Novara nel 1932. Sviluppa la sua formazione con gli studi all’Accademia delle Belle Arti di Milano, a cui accompagna già dagli anni Cinquanta un’intensa attività artistica, con mostre personali e collettive in gallerie e musei di arte contemporanea. Nel 1963 coordina il gruppo italiano “Nuove tendenze” e nel 1965 ne cura la mostra di arte optical, cinetica e programmata alla Biennale di Zagabria. Partecipa individualmente a diverse edizioni della Biennale di Venezia e della Triennale di Milano. Parallelamente inizia l’attività di design, prima nell’ambito della ricerca formale personale, e quindi in collaborazione con numerose industrie, nei settori della grafica, dell’editoria, del prodotto industriale e dell’allestimento mostre. Caratteristica della sua opera, internazionalmente affermatasi tra le più rappresentative del design italiano, è la continua ricerca e sperimentazione di nuove forme e significati del prodotto, anche in contrapposizione con gli schemi tradizionali del disegno industriale. Nel 1971 partecipa con un intervento critico alla mostra “ Italy : the New Domestic Landscape “ al MoMA di New York. La sua singolare posizione di artista-design è documentata nella molte pubblicazioni dedicate al suo lavoro, come pure negli interventi in importanti istituzioni, tra cui l’Associazione per il Disegno Industriale, di cui è Presidente, dal 1976 al 1979. Gli è stato assegnato tre volte il premio Compasso d’Oro. Sue opere e oggetti sono nelle collezioni di diversi musei di arte contemporanea : “Galleria Nazionale d’Arte Moderna” a Roma, “Moderna Museet” di Stoccolma, “Stedelijk Museum” di Amsterdam, “Musèe des Arts Décoratifs”, “Kunstmuseum” Düsseldorf, “Kaiser Wilhelm Museum” Krefeld, “Museum of Modern Art” New York.Una grande mostra personale gli viene dedicata nel 1983 dal “Centro Studi e Archivio della Comunicazione” dell’Università di Parma, dove sono conservati gli 8.500 disegni ed elaborati del suo archivio, da lui donati al CSAC. Più recentemente la sua attività si estende alla ricerca e progettazione per l’arredamento urbano (Comune di Milano, sistemazione della piazza del Duomo) e alla didattica, svolta con conferenze e cicli di lezioni in Italia e all’estero, tra cui i corsi tenuti all’istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma e alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. In occasione di Torino World Design Capital 2008, gli viene dedicata al GAM una grande mostra personale intitolata “L’arte del design”.

Enzo Mari was born in 1932 in Novara. Since the time of his studies at the “Accademia delle Belle Arti” in Milan, he had an intensive artistic activity, with personal and collective exhibitions in various museums of contemporary arts. In 1963 he became the coordinator of the italian group “Nuove Tendenze” (New Trends), caring in 1965 the exhibition of optical kinetic, and program-art for the “Biennale” of Zagreb . He took part of variuos editions of the “Biennale” of Venice and the “Triennale” of Milan. In the same period he started his activity as designer, at the beginning with personal research, later in collaboration with various companies in grafic and editorial areas and in the sector of industrial produkts and the organisation of exhibitions. Characteristic of his complete work, which is presenting one of the most popular of the Italian Design, is the continious research and experimentation of new shapes and signifities of products, even being contrast with the traditional mould of Industrial Design. In 1971 Enzo Mari was participating on a critical speech at the exhibition “Italy: The New Domestic Landscape” at the MOMA in New York. His position of art and design is documented in many of the published reports dedicated to his work and in the works of important associations, like the “Associazione per il Disegno Industriale” where Mari has been president from 1976-1979. Enzo Mari received the “Compasso d’Oro” for thre times. His works and his objects are presentated in various museums of contemporary art: “Galleria Nazionale d’Arte Moderna” in Rome, “Moderna Museet” in Stockholm, “Stedelijk Museum” in Amsterdam, “Kunstmuseum” in Düsseldorf. In 1983 an important exhibition has been dedicated to him by the “Centro Studi e Archivio della Comunicazione” of the University of Parma. Enzo Mari donated 8.500 of his drawings and elaborates to this archives.Recently his activity is extending to the research and to plannings for urbanistic projects (Milan, project for “Piazza del Duomo) and to didactics, performed with conferences and courses of lectures in Italy and in foreign countries. Among them, he gave courses in the “Istituto of Storia dell’Arte” of the University of Parma and in the faculty of Architecture of the Polytechnic in Milan. During the last year, when Turin was the World Design Capital 2008, “L’arte del design” was dedicated to him at GAM.


GERAR DO M ARì

Nato a Santa Fe, Argentina, nel 1977. Nel 2003 si è laureato in Industrial Design all’Università Nazionale di Cordoba. Nello stesso anno ha iniziato la sua auto-produzione di chitarre lap steel in alluminio. Nel 2004 ha fondato Dozo con Ricardo Mielniczuk per produrre le proprie poltrone. Dal 2005 lavora per Artemide nel dipartimentodi Sviluppo Prodotto, lavorando sui nuovi prodotti, sia dal punto di vista tecnico che formale, dove ha collaborato con designer quali Ernesto Gismondi, Michele de Lucchi, Naoto Fukasawa, Ross Lovegrove e Karim Rashid, affiancandoli nei loro progetti per Artemide.

Born in Santa Fe, Argentina in 1977. In 2003 he obtained his degree in Industrial Design from the Universidad Nacional de Cordoba. In 2003 he started his own production of lap steel electric guitars made of aluminium. In 2004 he founded Dozo with Ricardo Mielniczuk to produce his own designs armchairs. Since 2005, he works for Artemide in the Product Design Department, making the development of the new products, not only from the formal and aesthetic but also from the functional and technical point of view. There, he has worked with designers such as Ernesto Gismondi, Michele de Lucchi, Naoto Fukasawa, Ross Lovegrove, and Karim Rashid in their projects for Artemide.


Jon at h a n oliva r e s

Jonathan Olivares è nato a Boston - Massachusetts - nel 1981. Dopo aver studiato letteratura e filosofia alla New School University di New York, si iscrive al Pratt Institute di Brooklyn New York dove studia disegno industriale. In questo periodo Olivares lavora come praticante da Stephen Burks per il Readymade Project a New York e poi da Maison Martin Margiela a Parigi. Nel 2005, dopo essersi laureato al Pratt Institute, presenta il progetto “Plans for the home”, una serie di disegni grafici che facilitano la costruzione di mobili a muro. Dopo aver fatto pratica per un periodo di otto mesi presso lo studio di Monaco di Konstatin Grcic, Olivares nel 2006 torna a Boston, dove apre il suo studio di design: Jonahtan Olivares Design Research. Sempre nel 2006 conduce un progetto di ricerca ed installazione per il New York International Contemporary Furniture Fair, dal titolo “Studies for New Postures”. Il progetto consiste in otto modelli di studio di arredi in acciaio atti a soddisfare i bisogni domestici emergenti. Oltre all’attività di progettista, collabora con importanti testate di settore internazionali.

Jonathan Olivares was born in Boston - Massachusetts - in 1981. After studying literature and philosophy at the New School University in New York City, he studied industrial design at Pratt Institute in Brooklyn New York. During this time Olivares apprenticed under Stephen Burks at Readymade Projects in New York City and later at Maison Martin Margiela in Paris. In 2005, after graduating from Pratt Institute, he presented New Plans for the Home, a series of plan diagram posters that facilitate the construction of wall mounted furniture. Following apprenticeship of eight month at Konstantin Grcic’s office in Munich, Olivares returned to Boston in 2006 and started his own design office, ‘Jonathan Olivares Design Research’. For the New York International Contemporary Furniture Fair in 2006 he conducted a research project and installation, ‘Studies for New Posture’, which consisted of eight steel furniture study models that explore emerging domestic needs. He’s working not only like a designer but also with international big design magazines.


G ABI P ERETTO

Gabi Peretto, nato a Novara, vive ora a Milano dove ha conseguito la laurea in architettura con uno studio sul pensiero progettuale secondo il quale “la forma segue la funzione”. Mantiene la propria immagine di architetto militante lavorando per diversi progetti e studi di design, fra questi lo studio di Andrea Branzi, dal 1995 al 1997, il Tamra studio di Nyoga in Giappone, dove ha progettato diversi edifici per il pachinko. Dal 1999 è direttore e manager del marketing di Omikron Design, e ha disegnato diversi prodotti con questo stesso nome. I lavori di Gabi sono stati riconosciuti e pubblicati da riviste di architettura come Domus, Interni, AD, Ottagono e DDN.

Gabi Peretto, born in Novara, lives in Milano where he graduated in architecture with a study about architecture after the idea of “form following function”. He keeps the character of militant architect working for several projects and design studios, for example Andrea Branzi’s studio, in Milano, from 1995 1997, and the Tamra Studio in Nagoya, Japan, where he designed several buildings for pachinko. Since 1999 Gabi Peretto is director and marketing manager for Omikron Design, and has designed several products under this name. His works have been published by architecture magazines like Domus, Interni, AD, Ottagono and DDN.


sa mi rin ta l a

Nato nel 1969, è un architetto e un artista che ha ricevuto numerosi riconoscimenti dopo aver concluso gli studi di architettura a Helsinki, Finlandia nel 1999. Fonda lo studio di architettura Casagrande & Rintala nel 1998 con cui progetta una serie di installazioni in tutto il mondo nei cinque anni successivi, fino al 2003. Questi lavori combinano l’architettura con un pensiero critico sulla società, la natura e il vero compito dell’architetto, tutto all’interno di un’area artistica che utilizza lo spazio, la luce, i materiali e il corpo umano come strumenti di espressione. Rintala riceve il suo primo grande riconoscimento nel 1999 con il progetto Land(e)scape: tre capanne di legno abbandonate vengono sollevate su delle aste alte dieci metri quasi a seguire i loro abitanti verso la città: una critica al processo di desertificazione delle campagne. Poi, per la Biennale di Venezia del 200 realizza “Sixty Minute Man”, una barca nel molo dell’arsenale con un giardino all’interno; il parco era impiantato su sessanta minuti di “rifiuti umani” dalla città di Venezia. Insieme alla vecchia barca, diventava un collage tridimensionale dei rifiuti della società, a complemento del dell’esposizione “Meno Estetica, Più Etica”. Nel 2008 Rintala ha fondato un nuovo studio di architettura Rintala Eggertsson Architects con sedi a Oslo, nel sud della Norvegia, e a Bodø, nel nord. Insegna in varie università e scuole di architettura e design, dove predilige la forma del laboratorio dove gli studenti si confrontano con la progettazione dell’ambiente umano in scala reale. Il lavoro di Rintala è basato sulla narrativa e la concettualità. L’opera risultante è un interpretazione stratificata delle risorse fisiche, mentali e poetiche del luogo.

Born in 1969, he’s an architect and an artist, with a long merit list after finishing his architect studies in Helsinki Finland 1999. He established architect office Casagrande & Rintala 1998, which produced a series of acknowledged architectural installations around the world during the next five years until 2003. These works combine architecture with critical thinking of society, nature and the real tasks of an architect, all within a cross-over art field using space, light, materials and human body as tools of expression. Rintala had his first wider recognition in 1999 with the project Land(e)scape: Three abandoned wooden barns were raised on 10 meter high legs to follow their farmers to the cities as a critical comment on the deserting process of the countryside. In Venice Biennale 2000 Sixty Minute Man was realized; a ship sailed to Arsenal with a garden inside. The park was planted on sixty minutes of human waste from the city of Venice, becoming together with the old boat a three dimensional collage of society waste commenting on the Biennale theme ‘ less aesthetics, more ethics’. In 2008, Rintala started a new architect office with Icelandic architect Dagur Eggertsson, called Rintala Eggertsson Architects. The office is based in Oslo, South Norway and Bodø, North Norway. Important part of Rintala’s work is teaching and lecturing in various art and architecture universities. Teaching takes place usually in form of workshops where the students often are challenged to participate the shaping of human environment on a realistic 1:1 situation. Sami Rintala’s work is based on narrative and conceptualism. Resulting work is a layered interpretation of the physical, mental and poetic resources of the site.


a l b erto z ecchini

Nato nel 1970, è architetto dal 1996; dall’università collabora con Pierluigi Nicolin, prima nel suo studio e poi nell’insegnamento: dal ’98 alla Facoltà di Architettura, dal ’03 come docente alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano. Il lavoro da libero professionista dal ’98 si svolge in prevalenza nell’ambito residenziale, in un quotidiano e rigoroso empirismo. Dalla necessità di pensare e realizzare senza interferenze esterne si originano anche le recenti ricerche personali nell’illuminazione e la progettazione di lampade per interni, con Danese, Fontana Arte e Light Contract di Flos.

Alberto Zecchini was born in 1970. He takes his degree in Architecture in 1996. Since university times he works and teaches together with Pierluigi Nicolin. Zecchini teaches at Architecture Faculty since 1998 and at Design Faculty since 2003, both at Milan’s Polytechnic. His rigorous and empirical work as professional is especially focused on residential field. Starting from the necessity to think and realize without interferences from outside, he makes researches in the field of lighting and interior lamps design with Danese, Fontana Arte and Light Contract by Flos.


INFO :

PARINI ASSOCIATI - TEL +39.(o)2.43983106 - FAX +39. (0)2.43983108 - EMAIL agenzia@pariniassociati.com

DANESE Srl - Laura Salviati - TEL +39.(o)2.349611 - FAX +39. (0)2.34538211 - EMAIL communication@danesemilano.com


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