España - investire in Spagna

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Lo sviluppo economico globale degli ultimi anni impone alle imprese di ogni dimensione di affrontare nuove sfide in ambito internazionale. Continuare ad operare è sempre più complesso, tuttavia l’attività internazionale può essere fonte di grandi soddisfazioni. Nell’ampio panorama internazionale, la Spagna risulta attraente poiché fornisce molte occasioni per sviluppare un’impresa. Fra le molte condizioni vantaggiose, sicuramente spicca il favorevole ambiente istituzionale. Con la riforma fiscale varata di recente infatti, sono disponibili incentivi fiscali importanti -soprattutto per le nuove imprese- con ampie possibilità di deducibilità e imposizioni più favorevoli. La Spagna ha già dato significativi segnali di crescita rispetto ad altri paesi europei. Si tratta di un mercato di prospettiva, strategico anche per la possibilità di espandersi in America Latina, Asia sud-orientale e Africa. Proprio per cogliere queste opportunità, mettiamo a disposizione tutta la nostra esperienza internazionale e i nostri migliori partner spagnoli. Si tratta di una squadra di professionisti specializzati che possono fornire servizi per costituire una società, redigere la contrattualistica nazionale ed internazionale, curare la contabilità e provvedere a tutte le esigenze di una start-up. Nella certezza che vorrà cogliere questa opportunità e che si avvarrà della nostra assistenza, la invitiamo a leggere il presente documento, dove sono riportati i punti essenziali per poter prendere serenamente una decisione che potrà essere decisiva per la sua impresa.

Paolo Lanciotti Avvocato mobile: +39 347 5496596 e.mail: info@avvocatolanciotti.com

Daniele Voltattorni Relazioni Pubbliche mobile: +39 335 6313021 e.mail: daniele@voltattorni.com


INDICE

POLITICA

pag 3

POPOLAZIONE

pag 3

GEOGRAFIA

pag 4

LO SPAGNOLO NEL MONDO

pag 5

QUADRO ECONOMICO

pag 6

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

pag 8

COMMERCIO ED INVESTIMENTI ESTERI

pag 9

PARCHI INDUSTRIALI E ZONE FRANCHE

pag 11

SISTEMA BANCARIO E CREDITIZIO

pag 12

SISTEMA GIUDIZIARIO

pag 13

LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE

pag 14

INCETIVI PER LE NUOVE SOCIETÀ E NUOVA LEGGE FISCALE

pag 16

ZONA SPECIALE DELLE CANARIE O ZEC, ZONA ESPECIAL CANARIA

pag 17

COSTITUIRE UNA SOCIETÀ IN SPAGNA

pag 18

SINTESI DEI PRINCIPALI OBBLIGHI TRIBUTARI

pag 19

FONTI

pag 20


POLITICA

Il Primo Ministro Rajoy con Re Filippo VI e la famiglia reale

Nome completo

Regno di Spagna (Reino de España)

Forma di governo

Monarchia parlamentare

Re

Filippo VI di Borbone

Presidente del Governo

Mariano Rajoy

Inno nazionale

Marcha Real

Festa nazionale

12 ottobre, scoperta dell’America

Ingresso nell’ONU

14 dicembre 1955

Ingresso nell’UE

1º gennaio 1986

Moneta

Euro

POPOLAZIONE

La bandiera spagnola, detta anche “Rojigualda”

Totale

46’609’652 ab. (2013 - 28º al mondo)

Densità

92 ab./km2

Tasso di crescita

0,654% (2012)

Comunità italiana

ca 80.000 persone

Tasso di fecondità

1,4

ISU, Indice di Sviluppo Umano

0,878 - molto alto (2011 - 23º al mondo)

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GEOGRAFIA Fuso orario

GMT +1 (lo stesso dell’Italia) - Isole Canarie: GMT 0 (un’ora in meno rispetto all’Italia)

Superficie

504.645 km2

% delle acque

1,04%

Capitale

Madrid (3,20 milioni di abitanti)

Comunità Autonome

17: Andalusia, Aragona, Asturie, Isole Baleari, Canarie, Cantabria, Castiglia-La Mancia, Castiglia e León, Catalogna, Comunità Valenziana, Estremadura, Galizia, La Rioja, Comunità di Madrid, Regione di Murcia, Navarra e Paesi Baschi. Vi sono inoltre due città autonome in Africa: Ceuta e Melilla.

Città principali

Barcellona (1,61 milioni ab.), Valencia (2,56 milioni ab.), Siviglia (1,94 milioni ab.), Saragozza (0,97 milioni ab.) e Málaga (0,56 milioni ab.).

Lingua ufficiale

Spagnolo castigliano. Coufficiali (nelle rispettive aree di diffusione): catalano, valenciano, gallego, basco e occitanoaragonese

Stati confinanti

Andorra, Francia, Gibilterra (Regno Unito), Marocco, Portogallo

Prefisso telefonico internazionale

+34

Sigla automobilistica

E

Top Level Domain

.es

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LO SPAGNOLO NEL MONDO

Lo spagnolo -o castigliano- è una lingua romanza, si è sviluppato a partire dal latino volgare, subendo l’influenza delle lingue preesistenti nella Penisola Iberica (basco, celtico, iberico, ecc.) e, successivamente, dell’arabo, di altri idiomi neolatini (occitano, catalano, italiano, portoghese, ecc.) e più recentemente dell’inglese. Il primo libro di grammatica spagnola è stato realizzato a Salamanca nel 1492 da Elio Antonio de Nebrija e fu anche la prima grammatica scritta di una lingua moderna. Un’indagine della statunitense “SIL International” di Dallas (Texas) e un’altra condotta dall’ “Instituto Cervantes” di Madrid, giungono nel 2012 entrambe alla stessa conclusione: lo spagnolo è la seconda lingua più parlata al mondo dopo il cinese. Si tratta di circa 414 milioni di persone che parlano lo spagnolo come prima lingua, distribuiti in Spagna -naturalmente- in gran parte nell’America Centrale, in vaste aree dell’America Meridionale, Filippine, nel Pacifico meridionale, in Guinea Equatoriale, Messico con rilevanti minoranze in America Settentrionale, nei Caraibi oltre ad alcune enclave di gruppi di emigrati in tutti i continenti. Questo dato si alza notevolmente e supera ampiamente i 500 milioni se si considera lo Spagnolo anche come seconda lingua. 5


QUADRO ECONOMICO PIL nominale

Barcellona: la Sagrada Familia, patrimonio UNESCO

1’023 miliardi di € (2013)

PIL nominale pro capite

22’300 € (2013)

PIL a Parità Potere Acquisto

1’388 miliardi di $ (2012)

PIL Parità Potere Acquisto pro capite

30’058 $ (2012)

Debito pubblico

93,9% del PIL (2013)

Consumo energetico

0,59 kWh/ab. Anno

IVA (Impuesto sobre Valor Añadido)

21% standard, 10% ridotta, 4% speciale

Fino al 2013 l’economia spagnola ha risentito della crisi, in particolare del settore immobiliare e del consumo interno, fattori che furono alla base della forte crescita del Paese tra gli anni novanta e l’inizio del nuovo millennio. Già nell’ultimo trimestre del 2013 tuttavia, vi sono stati segnali confortanti di ripresa e adesso si può registrare: • crescita trimestrale del PIL dello 0,4% nel primo trimestre 2014 con una crescita su base annua del 0,5%; • calo della disoccupazione del -0,04% su base trimestrale nel primo trimestre 2014 con i disoccupati che scendono di 344’900 persone (la maggiore riduzione su base annuale che si sia avuta dal terzo trimestre 2005); • i prezzi al consumo aumentano dello 0,2% su base annua nel mese di maggio 2014; • la produzione industriale (corretta dagli effetti di calendario e destagionalizzata) aumenta del 2,5% su base annua nel mese di maggio 2014, soprattutto grazie ai settori dei beni intermedi e dei beni non durevoli.

Madrid: la Puerta del Sol

Il turismo è una risorsa molto importante per la Spagna che negli ultimi anni si è affermata come la terza destinazione al mondo dopo la Francia e gli Stati Uniti. I luoghi più visitati dai turisti stranieri sono: Catalogna, Baleari e Andalusia. Il turismo nazionale invece predilige: Andalusia, Catalogna e Comunità Valenziana. 6


Il settore che contribuisce maggiormente al PIL nazionale è quello dei servizi (65,5%), seguono l’industria (15,6%), l’edilizia (8,4%) e l’agricoltura (2,5%), quest’ultima in forte crescita: +3,9% su base annua.

Granada: la Ahlambra, palazzo arabo patrimonio UNESCO L’occupazione si distribuisce nei servizi per il 75,9% della forza lavoro, seguono l’industria (13,5%), l’edilizia (5,9%) e l’agricoltura (4,7%).

Cattedrale di Córdoba: la Mezquita, patrimonio UNESCO

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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI La gran parte delle infrastrutture è stata realizzata recentemente, pertanto la rete di comunicazione e trasporti è piuttosto moderna ed efficiente. La capacità di connessione a internet -fissa e mobile- è al di sopra della media Europea, così come la copertura satellitare e la disponibilità di altre moderne tecnologie analoghe. I collegamenti interni sono molto buoni e i collegamenti esterni sono altrettanto buoni, soprattutto con l’Asia sud-orientale, la vicina Africa e l’America Latina. La rete stradale si estende per 165’593 km, di cui 14’701 autostradale, e copre adeguatamente l’intero territorio nazionale. Il porto mercantile di Algeciras visto dalla vicina Gibilterra

La rete ferroviaria si sviluppa per 15’559 km e la linea ad alta velocità AVE (Alta Velocidad Española) per 2’230 km. La Spagna è seconda al mondo per estensione della linea ferroviaria veloce dopo la Cina. L’AVE collega Madrid a Barcellona, Siviglia, Saragozza, Toledo, Malaga, Valladolid e Valencia. A gennaio 2013 è stata terminata anche la nuova tratta che va da Barcellona a Girona-frontiera francese. Circa 180 compagnie aeree operano nei 33 aeroporti internazionali. Nel 2013 un totale di 186,44 milioni di passeggeri ha transitato negli aeroporti spagnoli. Nel solo aeroporto di Madrid-Barajas sono transitati 39,66 milioni di passeggeri, a Barcellona-El Prat 35,17 milioni e Palma de Mallorca 22,75 milioni.

Vista aerea dell’aeroporto di Madrid - Barajas

La Spagna possiede eccellenti comunicazioni marittime grazie ai 53 porti internazionali nella costa atlantica e mediterranea. I principali scali merci e passeggeri sono: Barcellona, Bilbao, Valencia, Gijón, Siviglia (scalo fluviale), Algeciras e Palma di Maiorca. Nel 2013 il traffico marittimo totale di passeggeri è stato di 28,6 milioni, quello di merci di 454,43 milioni di tonnellate, per un totale di 131.106 navi transitate.

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COMMERCIO ED INVESTIMENTI ESTERI IMPORTAZIONI Totale import 2013

255,19 miliardi di euro

PRINCIPALI MERCI IMPORTATE

% sul tot. import Spagna

Combustibili e lubrificanti

21,7%

Prodotti chimici

14,0%

Strumenti, componenti e accessori di automazione

7,8%

Veicoli da trasporto

4,2%

Abbigliamento

4,1%

Elettronica e informatica

3,9%

Prodotti siderurgici

3,5%

PRINCIPALI PAESI FORNITORI

% sul totale

Germania

12,1%

Francia

11,6%

Italia

6,2%

Cina

5,6%

Paesi Bassi

5,0%

Portogallo

4,1%

Regno Unito

4,0%

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ESPORTAZIONI Totale export 2013

238,34 miliardi di euro

PRINCIPALI MERCI ESPORTATE

% sul tot. export Spagna

Veicoli da trasporto

13,3%

Prodotti chimici

12,3%

Strumenti, componenti e accessori di automazione

6,7%

Combustibili e lubrificanti

6,3%

Prodotti non elaborati

5,5%

Prodotti ortofrutticoli freschi e congelati

4,7%

Prodotti siderurgici

4,3%

Abbigliamento

3,4%

PRINCIPALI PAESI CLIENTI

% sul totale

Francia

16,1%

Germania

10,1%

Portogallo

7,5%

Italia

7,0%

Regno Unito

6,8%

Stati Uniti

3,6%

Paesi Bassi

2,9%

SALDO BILANCIA COMMERCIALE 2013: -16,85 MILIARDI DI EURO

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INVESTIMENTI ESTERI INVESTIMENTI ESTERI IN SPAGNA 2013: 20,35 MILIARDI DI EURO INVESTIMENTI ESTERI – SETTORI

% sul totale

Attività ausiliari ai servizi finanziari

9,8%

Attività immobiliari

9,0%

Assicurazioni e fondi di pensione

7,7%

Fabbricazione di macchinari

6,7%

Trasporto terrestre e per tuberia

5,3%

PAESI DI PROVENIENZA

% sul totale

Stati Uniti

14,8%

Francia

11,1%

Paesi Bassi

11,0%

Regno Unito

10,5%

Lussemburgo

9,8%

Germania

6,7%

PARCHI INDUSTRIALI E ZONE FRANCHE

Il porto di Cadice

A Barcellona, Vigo e Cadice è consentito depositare merci fino a 6 anni. La città autonoma di Ceuta è Porto Franco e il suo territorio, nonostante si trovi in Africa, fa parte del sistema doganale, politico ed economico dell’Unione europea. L’isola di Gran Canaria e Tenerife sono Zona Franca e hanno la prerogativa (unica in Europa) di non avere limiti economici al perfezionamento attivo che si può svolgere in loco, oltre a godere di ulteriori vantaggi a livello fiscale e contributivo.

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SISTEMA BANCARIO E CREDITIZIO TASSI BANCARI 2013

Valore

Interbancario a 3 mesi

1,06

Interbancario a 6 mesi

1,57

Interbancario a 1 anno

1,72

Il sistema creditizio spagnolo è composto da banche, casse di risparmio, cooperative di credito, istituti finanziari di credito e dall’Istituto ufficiale di credito (ICO, Instituto de Crédito Oficial). Le prime tre rappresentano il sistema bancario in senso stretto, essendo le uniche in grado di amministrare i depositi della clientela. La quarta invece si può occupare esclusivamente di prestiti e crediti anche al consumo, credito ipotecario e finanziario, factoring, emissione e gestione di carte di credito, concessione di fideiussioni e garanzie bancarie.

Madrid: sede centrale della Banca di Spagna

L’Istituto ufficiale di credito svolge la funzione di agenzia finanziaria dello Stato. Il suo compito è di concedere finanziamenti a tassi vantaggiosi e sostenere il processo di internazionalizzazione delle imprese. Tutti gli istituti di credito sono soggetti al controllo della Banca di Spagna che garantisce il buon funzionamento e la stabilità del sistema finanziario, coordinando la propria attività con quella della Banca Centrale Europea. Il controllo valutario in Spagna non costituisce un ostacolo alla libera iniziativa imprenditoriale e tutte le transazioni si possono eseguire senza un’autorizzazione preventiva. La liberalizzazione dei movimenti di capitali trova le basi nella direttiva europea 88/361/CEE. Tuttavia, il governo spagnolo è andato oltre, estendendo il suo ambito di applicazione alle transazioni con tutti i paesi esteri, siano essi membri della CE o meno. Pertanto, gli incassi e i pagamenti fra residenti e non residenti, così come i trasferimenti verso o dall’estero effettuati tramite banca, sono totalmente e assolutamente liberi. Per le sole transazioni superiori a 12.500,00 euro, il residente deve dichiarare i dati relativi all’operazione all’istituto bancario attraverso il quale viene effettuata l’operazione. Non è necessario nessun documento supplementare, contratti o documentazioni amministrative. L’esecuzione dei pagamenti e dei trasferimenti verso l’estero non è soggetta alla preventiva verifica dell’adempimento degli oneri fiscali.

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SISTEMA GIUDIZIARIO Nell’ambito degli ordinamenti giuridici contemporanei, quello spagnolo è caratterizzato da: • separazione del settore pubblico e del settore privato nell’ordinamento giuridico il quale, a sua volta, è suddiviso in diverse sezioni che comprendono le materie costituzionali, penali, amministrative, fiscali, civili, commerciali, sociali e procedurali; • il primato della legge e del diritto scritto, nel sistema di fonti definito dal codice civile, cioè la legge, la consuetudine e i principi generali del diritto; • l’organizzazione gerarchica del potere giudiziario mediante un sistema di ricorsi giurisdizionali. Nuovo tribunale civile di Madrid: progetto di Zaha Hadid

L’ordinamento giudiziario in Spagna si basa sul principio dell’unità giurisdizionale. Tutti i giudici e magistrati fanno parte della stessa struttura di carriera. Fermo restando tale principio, esiste tuttavia una suddivisione in ordinamenti giurisdizionali la cui competenza è determinata dalla materia trattata e gli ordinamenti giurisdizionali dei tribunali sono: • • • •

Civile, compreso il diritto commerciale e di famiglia; Penale; Amministrativo; Sociale, che tratta le controversie in materia di lavoro e di sicurezza sociale.

Il sistema giudiziario spagnolo è essenzialmente articolato in due gradi di giudizio di merito e uno di controllo degli errori di diritto. L’attesa necessaria per la risoluzione di dispute commerciali o civili in generale è mediamente di 510 giorni (contro 1’200 in Italia).

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LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE I rapporti di lavoro in Spagna sono fondamentalmente regolati da: • Statuto dei Lavoratori, “Estatuto de los Trabajadores”; • contratti collettivi -obbligatori per entrambe le parti- che vengono negoziati tra il datore di lavoro ed i rappresentanti dei lavoratori. Il salario minimo viene fissato di anno in anno dal Governo. Attualmente ammonta 752,85 euro mensili (luglio 2014). Ogni anno vengono approvati i nuovi contratti collettivi per settori di attività, che migliorano il suddetto minimo retributivo e fissano le retribuzioni a seconda della categoria professionale. Un mestiere pericoloso: il torero

La settimana lavorativa per legge è di 40 ore medie di lavoro effettivo. La giornata lavorativa non può eccedere le 9 ore giornaliere, salvo diversi accordi nel contratto collettivo o per patto tra gli imprenditori e i rappresentanti dei lavoratori. Gli straordinari non possono superare le 80 ore l’anno. Le ferie annuali sono di 30 giorni solari compresi i giorni lavorativi ed i festivi. Sono riconosciute le feste nazionali, delle Comunità Autonome e a carattere locale. Il contratto di lavoro può essere stipulato a tempo determinato o indeterminato. In quest’ultimo caso, l’imprenditore non può rescinderlo unilateralmente, se non per una delle cause indicate esplicitamente come giustificata nello Statuto dei Lavoratori. Se il licenziamento dovesse essere giudicato arbitrario, il datore di lavoro è tenuto a risarcire il lavoratore.

Plaza de Castilla, celebre centro direzionale a Madrid

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Oltre al contratto a tempo indeterminato, esistono altre forme di assunzione che consentono una maggiore flessibilità: • contratto di lavoro a tempo indeterminato di sostegno alle imprese, un nuovo contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno grazie al quale, a precise condizioni, l’impresa gode di una serie di incentivi; • contratto a tempo parziale che permette prestazioni per un determinato numero inferiore di ore rispetto alla giornata lavorativa a tempo pieno comparabile; • contratti a tempo determinato per lavori o servizi specifici, per lavori interinali, per lavori eventuali di produzione, di sostituzione e fisso discontinuo. I contributi sono pagati in parte dal datore di lavoro ed in parte dal dipendente. I lavori sono classificati in categorie professionali allo scopo di determinare gli oneri a carico. Ciascuna categoria ha un livello minimo e uno massimo di contribuzione che normalmente sono definiti e aggiornati centralmente ogni anno. Le principali prestazioni della Previdenza Sociale sono per:

Pablo Picasso nel suo studio

• • • • • • • • • •

servizio medico e farmaceutico; pensioni di anzianità; pensioni di reversibilità ai familiari superstiti; familiari a carico; maternità o paternità; invalidità; infortunio sul lavoro o malattie professionali; formazione e riqualificazione; disoccupazione; indigenza.

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INCETIVI PER LE NUOVE SOCIETÀ E NUOVA LEGGE FISCALE La Spagna ha varato una profonda riforma fiscale che entrerà pienamente in vigore a partire dal 1° gennaio 2016. Tuttavia, alcune misure sono già state adottate dall’ordinamento spagnolo nel 1° gennaio 2014 e altre saranno applicate a partire dal 1° gennaio 2015. Una delle maggiori novità che porta questa nuova legge fiscale è l’abbassamento al 25% del tasso generale dell’imposta sul reddito delle imprese. Con il vecchio ordinamento, l’aliquota era al 30% e solo in alcune circostanze ben precise -e piuttosto rare- scendeva al 25%. Il principale incentivo previsto per le nuove società è la TASSAZIONE AL 15% DEI PROFITTI PER I PRIMI DUE ANNI FISCALI Salvador Dalí, La Persistenza della Memoria

anziché il 15% per gli utili conseguiti entro i primi 300’000 euro di fatturato e 20% per l’eccedenza. La nuova fiscalità spagnola sarà anche caratterizzata da un’ampia possibilità di deduzione e di ammortamento. Oltre a tutto questo sono previsti altri incentivi da parte delle Comunità Autonome a livello regionale, oltre ai fondi europei messi a bando dall’Unione. Gli adempimenti fiscali si dovranno adempiere sempre allo stesso modo. L’anno fiscale si chiude il 31 dicembre e la società ha 3 mesi di tempo per redigere il bilancio e altri 3 mesi per farlo approvare dal consiglio di amministrazione. Una volta approvato, gli amministratori hanno un mese di tempo per depositarlo presso il Registro del Commercio (Registro Mercantil).

Notturna di San Martí a Barcellona con la famosa Torre Agbar

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ZONA SPECIALE DELLE CANARIE O ZEC, ZONA ESPECIAL CANARIA Le Canarie beneficiano da sempre di un regime fiscale speciale, frutto di particolari fattori geografici, storici, sociali ed economici. L’Isola di Gran Canaria e Tenerife sono Zona Franca e godono di un regime unico in Europa. Infatti, a differenza delle altre Zone Franche europee, le operazioni di “perfezionamento attivo” attuate dalle imprese istallate qui non possono essere limitate da condizioni economiche. Per “Perfezionamento Attivo” si intende la generazione di valore aggiunto mediante attività produttiva o di trasformazione. Naturalmente, qualsiasi merce può transitare nella Zona Franca indipendentemente dalla sua provenienza. Le merci possono essere vendute liberamente sia ll’interno del Mercato Comune Europeo che in tutte le altre destinazioni nel Mondo. Las Palmas, capitale delle Canarie

Il regime vantaggioso delle isole Canarie è stato autorizzato dall’unione europea nel 2000. La ZEC è conforme agli indirizzi politici di armonizzazione fiscale europea e alle iniziative comunitarie per lo sviluppo dell’informatizzazione, della nuova economia e della globalizzazione. Essendo territorio spagnolo a tutti gli effetti, anche qui si applica la Convenzione Italia-Spagna e la Direttiva Madre-Figlia per evitare la doppia imposizione. Per le nuove società che svolgono attività autorizzate e che rispettano determinate condizioni, è prevista una IMPOSTA SUL REDDITO SOCIETARIO AD ALIQUOTA RIDOTTA AL 4% Le organizzazioni operanti in area ZEC che svolgono la propria attività utilizzando i nuovi supporti tecnologici, possono beneficiare dei vantaggi fiscali della ZEC senza che la merce transiti nell’arcipelago canario.

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COSTITUIRE UNA SOCIETÀ IN SPAGNA Il diritto societario spagnolo è simile quello italiano per via della conformità che si deve alle direttive dell’Unione Europea. La procedura da percorrere per fondare una società in Spagna segue i seguenti punti.

Il Flamenco, eredità dei Gitani

1. Scelta del nome della società. Il nome non può essere uguale a quella di un’altra società. Per evitare che una tale situazione si verifichi, i soci indicheranno nella richiesta al Registro del Commercio Centrale 5 nomi in ordine di preferenza e il Registro Commerciale stesso rilascerà il nulla osta indicando quale nome è stato riservato. 2. Attribuzione di capitale. Per le due forme tipiche di società, la “Sociedad Limitada” (l’italiana s.r.l.) e la “Sociedad Anónima” (l’italiana s.p.a.), il capitale minimo deve essere rispettivamente di 3’000€ e di 60’000€. In entrambe i casi, le attribuzioni possono essere monetarie o non monetarie e i contributi monetari devono essere depositati in un conto corrente bancario a nome della società stessa. 3. Atto di costituzione. Si va dal notaio per firmare l’atto di costituzione della società. In questo atto si definiranno: la ragione sociale, la sede sociale, l’amministratore o gli amministratori e gli statuti. 4. Ottenimento del CIF provvisorio (Codice di Identificazione Fiscale). Si ottiene registrando la società presso gli uffici della Pubblica Finanza. Tale codice resterà provvisorio fino a quando l’atto di costituzione della società non è stato depositato presso il Registro del Commercio. Il termine per la richiesta è di 1 mese dall’esecuzione dell’atto costitutivo (la domanda può essere presentata attraverso il notaio). 5. Liquidazione dell’imposta di trasmissione patrimoniale e atti giuridici documentati. Si fa presso l’ufficio del ministero di Economia e Finanza competente, presentando anche il CIF provvisorio. Soggetto a questo obbligo è anche un eventuale atto esente da tassazione. 6. Iscrizione presso il registro del commercio. Si deposita l’originale dell’atto costitutivo nel Registro del Commercio di dove si stabilisce la sede legale. 7. Ottenimento del CIF definitivo. Una volta depositato l’atto di costituzione nel Registro del Commercio, lo si presenta anche agli uffici della Pubblica Finanza entro sei mesi e si ottiene il CIF definitivo, indispensabile per le operazioni con altri Stati membri dell’UE.

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SINTESI DEI PRINCIPALI OBBLIGHI TRIBUTARI VOCE

CONCETTO

OBBLIGHI Dichiarazione annuale

IMPOSTA SULLE SOCIETÀ

Prelevata sui redditi percepiti dalle società di natura commerciale Pagamenti frazionati

RITENUTE

Ritenuta derivata da lavoro e attività economiche

Dichiarazioni trimestrali (l’imprenditore è un mero intermediario fra l’obbligato e uffici della Pubblica Finanza)

Dichiarazione annuale riepilogativa

Dichiarazione trimestrale IVA

Grava sulla fornitura di beni e prestazioni di servizi effettuate dalla società Dichiarazione annuale riepilogativa

TERMINI Regola generale: dall’1 al 25 Luglio dell’anno successivo alla fine dell’esercizio finanziario.

1º P: 1 al 20 aprile 2º P: 1 al 20 ottobre 3º P: 1 al 20 dicembre

1 al 20 aprile (primo trimestre) 1 al 20 de luglio (secondo trimestre) 1 al 20 de ottobre (terzo trimestre) 1 al 20 de gennaio (quarto trimestre)

Mese di gennaio in cui viene presentata la dichiarazione del 4 ° trimestre

1 al 20 de aprile (primo trimestre) 1 al 20 de luglio (secondo trimestre) 1 al 20 de ottobre (terzo trimestre) 1 al 30 de gennaio (quarto trimestre)

mese di gennaio in cui viene presentata la dichiarazione del 4 ° trimestre

MODELLI Modello 200

Modello 202

Modello 111

Modello 190

Modello 303

Modello 390

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FONTI - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Agencia Tributaria (agenzia tributaria spagnola) Ambasciata italiana a Madrid Ambasciata spagnola a Roma Banco de EspaĂąa (Banca di Spagna) Camera di commercio di Barcellona Camera di commercio di Madrid Camera di commercio di Siviglia Centro Studi Confcommercio Commissione Europea Consorcio Zona Especial Canaria (Consorzio zona speciale Canarie) EUROESTACOM - Agenzia Tributaria Eurostat Il Sole 24 Ore INE - Instituto Nacional de EstadĂ­stica (istituto nazionale di statistica) Instituto Cervantes (Madrid) Ministero di Industria, Turismo e Commercio - Spagna Ministero dei Lavori Pubblici - Spagna Portale Europeo della Giustizia SIL International Publications (Dallas, USA) Wikipedia

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