Daniele Pisegna - Landscape Architecture Portfolio

Page 1







01

TESI DI LAUR EA Co nvers io ne di u n s ito indu striale in A. P .E. A (A rea Prod utti va Eco lo gi came n te Attrezzata ) e rige ne ra io ne di u n paesag gi o com prom e sso da attiv itĂ antrop ich e RO BAS SOMER O ( TO)


INQUADRAMENTO Aeroporto Caselle

L’area di studio

Riparia

Tor ino Fiume Po

ra Fiume Do

ra Stu me Fiu

Parco ‘La Mandria’

per il progetto di tesi è un sito industriale ricadente all’interno del comune di Robassomero, a nord della città di Torino. Essa si trova in un contesto paesaggistico ben definito in cui isulta essere un elemento di forte antropizzazione e limitrofo a due importanti siti ad alto valore ecologico quali il SIC “La Mandria” ed il fiume Stura. Il ontesto morfologico nel quale è inserita l’area industriale quello tipico di un terrazzo alluvionale antico generato dalla forza erosiva dei ue principali corsi d’acqua presenti: Torrente Ceronda e Fiume Stura di Lanzo.


OBIETTIVI

Il complesso industriale risulta come un elemento completamente fuori contesto,

inserito in una tipologia di paesaggio derivante da un uso agricolo del territorio e con spazi naturali importanti. I tratti che caratterizzano tale paesaggio, riconoscibili in campi coltivati, piccoli pascoli, corsi d’acqua, fasce boscate, filari alberati, cascine e strade campestri, vengono meno all’interno del sito industriale dove, invece, prevalgono grandi edifici ad uso produttivo, strade, parcheggi, aree pavimentate e recinzioni.

Il contrasto

tra le due realtà, purtroppo, non è soltanto di carattere percettivo: la presenza del sito industriale genera, infatti, impatti negativi su alcuni sistemi ecologici presenti e, in molti casi, situazioni di disagio sociale per le comunità che la popolano.

L’obiettivo della tesi è, quindi, quello di proporre, tramite un progetto di paesaggio, dei possibili interventi migliorativi per l’area di studio, suggerendo soluzioni innovative, supportate da diversi studi scientifici e validi strumenti di pianificazione territoriale. Il sito individuato per il progetto è considerato, da parte della Regione Piemonte e delle amministrazioni locali, un’area strategica di fondamentale importanza per il supporto offerto alle comunità locali, sulla quale puntare risorse ed energie al fine di renderla compatibile con un’idea di industria moderna e capace di rispondere ad una serie di esigenze ambientali.

L’approccio analitico con il quale si è voluto affrontare il problema è stato applicato su due diverse scale in maniera da poter determinare sia le criticità interne al complesso industriale e sia quelle generate in un ambito più ampio. Ne sono scaturiti due progetti: uno relativo, appunto, alla rigenerazione del paesaggio compromesso dalle diverse attività antropiche presenti; l’altro è incentrato, invece, su una serie di interventi applicabili all’area al fine di poterla convertire in A.P.E.A (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata). Il lavoro, inoltre, è stato svolto rivolgendo particolare attenzione ai sistemi ecologici presenti, i quali sono stati considerati come delle preziose risorse definite Beni/ Servizi Ecosistemici, capaci di svolgere una serie di funzioni fondamentali per l’intero ambito di studio.


CONCEPT, STATO DI FATTO E MASTERPLAN

1. Integrazione del progetto con il contesto paesaggistico

STATO DI FATTO

2. Riproposizione di vecchie strade campestri

3. Gestione del deflusso di acque meteoriche

Canalizzazione

Rallentamento

Raccolta

Deflusso


4. Dotazione di un’area centrale per i servizi

5. Copertura del 35% in standard urbanistici nella zona di nuovo sviluppo industriale

6. Garanzia di accesso a mezzi pubblici e biciclette

Piste ciclabili Fermata autobus

MASTERPLAN

Linea autobus


INTERVENTI DI PROGETTO 1a

2a

3a

4a

La situazione in cui verte l’ingresso principale al sito è in condizioni di degrado. La pista ciclabile che viene indicata consiste in una semplice separazione della corsia con dissuasori mobili.

La qualità architettonica dei fabbricati non risponde ad alcuna logica di integrazione con il contesto paesaggistico. Nel complesso si può affermare che gli edifici hanno uno stile prettamente legato alla funzionalità.

Le aree esterne adiacenti al complesso industriale sono aree rurali oggetto di fenomeni di abusivismo e scarico di rifiuti. Inoltre, all’interno dell’area industriale è presente un canale tombinato sotterraneo che potrebbe vedere la luce in alcuni di questi siti limitrofi.

Lo stato di usura della maggior parte delle strade interne è molto elevato. Il verde stradale è assente ed i parcheggi sono inadeguati, impermeabili e non alberati


1b

2b

3b

Il masterplan prevede l’ampliamento della rete di piste ciclabili interne provviste di fasce arbustive di mitigazione e protezione. Inoltre è prevista la realizzazione di filari alberati stradali.

La riprogettazione degli spazi antistanti i lotti industriali, con l’introduzione di elementi vegetali arborei, ha permesso la mitigazione dell’impatto visivo dei fabbricati.

Le aree esterne, in particolar modo quella a est del complesso industriale, sono state prese in considerazione per i lavori di stombinamento del canale e realizzazione di un percorso ciclabile.

4b Oltre alle indicazioni per la ricostituzione del manto stradale, il progetto prevede l’introduzione di filari arborei e parcheggi drenanti.


VISTA ASSONOMETRICA E INTERVENTI

1

Asilo nido con playground, orto didattico e frutteto

2

Edificio polifunzionale con conferenze e servizi terziari

3

Bar

4

Mensa

5

Infermeria

6

Bacino di ritenzione idrica

7

Centro sportivo

8

Area libera per eventi

9

Centro direzionale

sala

ABACO DEGLI INTERVENTI

PARCHEGGI DRENANTI

EDIFICI SOSTENIBILI

PIS


1 6

7 8

STE CICLABILI

2 3

4

5 9

MANTO STRADALE DRENANTE

TETTI VERDI


LA GESTIONE DELLA RISORSA IDRICA

E’ stato ideato un sistema di raccolta delle acque meteoriche per un’attenta gestione della risorsa idrica. A partire dalle superfici impermeabili, l’acqua viene convogliata in una rete fognaria bianca di nuova formazione. A seconda delle pendenze e dei punti di depressione vengono, poi incanalate in bacini di raccolta. Quattro bacini si trovano in zone esterne all’area industriale ed uno, invece, è interno all’area destinata a parco. Per questo bacino, descritto in sezione b-b’ della precedente pagina, è previsto un biofossato, (in cui sono presenti specie vegetali prettamente idrofile) con funzione di rallentamento del flusso idrico prima dell’immissione dell’acqua nella depressione che costituisce di fatto il bacino (di circa 1,5m). Al di sotto è presente una vasca di raccolta per permettere un riutilizzo della risorsa idrica all’interno dell’area industriale. E’ presente, inoltre, un fosso vegetato di deflusso che, in condizioni di piogge estreme, ha la funzione di scolmatore del volume in eccesso. Longitudinalmente al bacino è presente una passerella in legno sorretta su tubi di acciaio (per evocare la natura industriale del parco) per rendere fruibile l’area umida trasformandola in elemento di pregio all’interno dell’area verde. La vegetazione interna al bacino, invece, non viene indicata nel progetto in quanto si vuole aspettare a colonizzazione delle zone a maggior ristagno idrico di specie autoctone rustiche, capaci di resistere sia a condizioni di eccessi idrici che di terreno asciutto.

sez a-a’


sez b-b’


APPARATI PAESAGGISTICI E SERVIZI ECOSISTEMICI Il progetto di conversione dell’area industriale in A.P.E.A. non ha voluto limitiarsi ai confini perimetrali del sito industriale. Si è cercato, infatti, di considerare un ambito omogeneo più ampio per determinare le criticità dipendenti dai sistemi di gestione antropica di tale paesaggio e determinare delle strategie di intervento per il recupero. Per fare ciò, è stato effettuato dapprima uno studio degli apparati paesaggistici, ottenendo una carta di elementi raggruppati per funzione all’interno del sistema paesaggio. Sono stati poi analizzati gli apparati con maggiore importanza dal punto di vista ecologico e ne vengono evidenziate delle criticità dipendenti e indipendenti dal sito industriale. Le analisi riportate di sotto, invece, riportano i servizi ecosistemici potenziali per l’ambito a seconda di gni apparato paesaggistico. In un ottica di intervento e valorizzazione, tale analisi è fondamentale per capire dove intervenire. SERVIZI ECOSISTEMICI DI REGOLAZIONE POTENZIALI

APPARATO PROTETTIVO/ CONNETTIVO

APPARATO IDRICO

APPARATO SCHELETRICO

APPARATO PRODUTTIVO E RESILIENTE

APPARATO ABITATIVO

APPARATO SUSSIDIARIO

SERVIZI ECOSISTEMICI CULTURALI POTENZIALI


CRITICITA’

SERVIZI ECOSISTEMICI DI FORNITURA POTENZIALI

SERVIZI ECOSISTEMICI DI SUPPORTO POTENZIALI


STRATEGIE DI INTERVENTO

1a - CARRERECCE NON ALBERATE

1b - REALIZZAZIONE DI FILARI ALBERATI

ECODOTTO

2a - ATTIVITA’ AGRICOLE DI INTERRUZIONE DI CORRIDOI ECOLOGICI

3a - CANALI IDRICI TO BREVI TRATTI

2b - RICOSTITUZIONE DELLA FASCIA BOSCHIVA

3b - REALIZZAZIONE


TOMBINATI PER

DI ECODOTTI

4a - CANALE TOMBINATO PER UN LUNGO TRATTO

5a - CANALI PRIVI DI VEGETAZIONE ARBOREA

4b - STOMBINAMENTO DEL CANALE IDRICO

4b - RINATURALIZZAZIONE DEI CANALI CON VEGETAZIONE RIPARIA

RINATURALIZZAZIONE DEI CANALI IDRICI



02

PAR K O F TAPES Un parco line are nel cu o re d i Ro ma ROMA ( RM)


INQUADRAMENTO

Il progetto “Park of tapes” è stato sviluppato all’interno del corso di ‘Progettazione delle aree verdi urbane’ del Politecnico di Torino. L’obiettivo del corso è stato quello di proporre delle soluzioni progettuali per un’area nel comune di Roma che, attualmente, presenta varie problematiche di carattere identitario.

Ci troviamo nel quartiere Flaminio e l’area di progetto interessa un’importante asse viario rappresentato da Via Guido Reni e Viale de Coubertin. Lungo questo asse sono presenti degli importanti poli culturali e attrattivi per la città di Roma (e non solo): l’Auditorium Parco della Musica, il museo nazionale delle arti del XXI secolo ‘MAXXI’, il Palazzetto dello Sport (di L. Nervi), il mercato Flaminio, il Teatro Olimpico ed il Ponte della Musica. Previsti er l’area, inoltre, ci sono due importanti progetti di trasformazione urbana previsti nelle agente politiche come la realizzazione della Città della Scienza e della linea del Tram della Cultura.

L’area

si presenta, quindi, come un’importante porzione della città ricca di landmark e poli attrattivi che necessitano di un elemento connettivo che possa conferire al quartiere un quadro di unione identitario. E’ stato ideato, quindi, un parco urbano lineare di connessione dei vari poli capace di rendere piacevole la percorrenza/permanenza per fruitori occasionali e giornalieri. L’inserimento del progetto di paesaggio all’interno del contesto urbano in questione, ha spinto a voler leggere i caratteri e gli elementi presenti per una migliore integrazione del progetto con la multitudine di identità del quartiere.


ANALISI E STRTEGIE PROGETTUALI VIABILITA’

ANALISI DEL CONTESTO Via Flaminia/ Viale Tiziano

Lungotevere Flaminio

Punti di accesso NODI

Via P. della Francesca

Fiume Strade urbane Strade i quartiere Strade i quartiere

STRATEGIE PROGETTUALI

VERDE ANALISI DEL CONTESTO

Monte Mario

STRATEGIE PROGETTUALI

Villa Glori

Verde pubblico attrezzato Vegetazione ripariale Villa storica Verde residenziale Aree verdi di strutture attrattive Aree verdi ad alto valore naturalistico

EDIFICATO

Aree verdi Aree verdi PRESENTI ASSENTI ma NON SUFFICIENTI

ANALISI DEL CONTESTO

Volumi DENSI Volumi SPARSI o ASSENTI

Verde INTERNO Verde ESTERNO

STRATEGIE PROGETTUALI

Volumi INTERNI Volumi ESTERNI

Edificato Aree densamente urbanizzate Margini Margini DEBOLI CONSISTENTI o ASSENTI

FUNZIONI

ANALISI DEL CONTESTO

Maxxi Residenze

Impianti sportivi Strutture culturali Istituti per l’istruzione Strutture delle forze dell’ordine

Flussi DEFINITI Flussi LIBERI

STRATEGIE PROGETTUALI

Palazzetto dello sport

Mercato Città della NUfactory Auditorium scienza Parco della Musica

Connessione DIRETTA


CONCEPT E MASTERPLAN FUNZIONALE

Dalle analisi tematiche sono state definite le strategie che hanno guidato l’intero processo progettuale e che hanno portato all’elaborazione del concept, espresso come “volontà di creare spazi che reagiscano e dialoghino con i margini ai quali sono costretti”. Per attuare ciò sono stati pensati dei sistemi lineari dialoganti, capaci di offrire continue variazioni di funzionalità, fruizione e percezione dello spazio. Tali sistemi vengono identificati in cinque “nastri” caratterizzanti cinque diversi elementi costantemente presenti per l’intero tratto del parco: - nastro VELOCE, composto da sistemi di percorrenza veloce e diretta connessione tra gli elementi - nastro LENTO, caratterizzato da sistemi di percorrenza lenta dovuti a dislivelli e variazioni di quote - nastro VERDE, nel quale le aree verdi sono costituite da alternanze di associazioni vegetali - nastro dello STARE, nel quale la soste è permessa grazie alla presenza di sedute - nastro del TRAM, presente in tutto il tratto di parco lineare.


REAZIONE E DIALOGO DEL PARCO LINEARE CON IL MARGINE

- Percorrenza rapida -Connessione diretta - Percorrenza lenta - Diversa percezione dello spazio - Alternanza di associazioni di vegetazione arborea, erbace e arbustiva - Aree per la sosta - Sedute - Connessione con aree esterne all’area progettuale ed altri poli culturali

MOVIMENTO DEI NASTRI come REAZIONE AL MARGINE


MASTERPLAN



DETTAGLI E SEZIONI



IL PLAYGROUND Le scelte effettuate nella progettazione del playground hanno posto attenzione alle esigenze dei fruitori. Lo spazio, suddiviso per fasce d’età, è dotato di più accessi, aree verdi e sedute perimetrali per permettere il controllo da parte dei genitori. Si è puntato a giochi non convenzionali capaci di stimolare la creatività e sviluppare le cognizioni senso-motorie dei bambini.

ORGANIZZAZIONE DELLO PAZIO

Aree gioco per bimbi 6-12 anni

Area gioco per bimbi 1-6 anni

ACESSI

AREE VERDI

SEDUTE


L’AREA SPORTIVA L’area sportiva è stata pensata come uno spazio in cui sono presenti campi dedicati a diversi sport (volley, basket, tennis, calcio a 5, bocce) e una grande area verde ideata per il gioco libero. I campi sportivi si trovano ad un piano leggermente inferiore rispetto ai percorsi e ciò permette di ricavare delle sedute informali.

ORGANIZZAZIONE DELLO PAZIO

aree verdi aree pavimentate

PERCORSI

percorsi primari percorsi secondari

FUNZIONI

SEDUTE



03

GR EEN FISH PARK Un Grande parco u rb ano di co nness io ne tra la cittĂ e il mare GEN OVA (GE )


INQUADRAMENTO

LINEA DI COSTA

Linea di costa senza possibilità di accesso al mare Linea di costa con possibilità di accesso al mare Area di progetto

L’area di progetto è situata sulla costa genovese, una grande area pavimentata a ridosso del mare. Il progetto interessa, in particolare, Piazzale Kennedy e Piazza Rossetti. E’ inserito in un contesto urbano fortemente antropizzato in cui il rapporto che il cittadino ha con il verde (assente) e con il mare è di forte dissociazione e distacco. La volontà di realizzare un’area verde proprio in questa area assume, quindi, un’importanza notevole sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale in un’ottica di riqualificazione di un’importante area della città di Genova.

Essa risulta essere il punto di incontro tra una parte di costa non interessata dalla cementificazione portuaria (in cui sono presenti in minima parte spiagge e scogli) ed il porto. Tale connotazione morfologica ha suggerito le linee guida del progetto racchiuse in un concept che cerca di dare due anime e due identità all’area.

Il parco avrà, quindi, funzioni utili ai fruitori del quartiere e a quelli provenienti da altre parti della città. Gli interventi proposti hanno anche la funzione di risanamento, dal punto di vista ecologico, di importanti funzioni attualmente compromesse dalla forte antropizzazione dell’area: aumento della permeabilità, della biodiversità, ripristino della conformazione delle dune, aumento dello stoccaggio di CO2 etc. Viene, inoltre, posta attenzione al rapporto tra uomo e mare. Il compito di connessione tra la città e il mare viene affidato ad un boulevard centrale che unisce Piazza Rossetti con la spiaggia limitrofa a Piazzale Kennedy.


CONCEPT


MASTERPLAN



IL BOULEVARD Nel progetto, il boulevard assume il fondamentale compito di connessione tra la città ed il mare. Esso, infatti, è stato volutamente pensato come elemento divisorio di due diverse identità del parco (relative al concept) ma, al contempo, come vettore di unione tra Piazza Rossetti (il cui complesso abitativo risulta essere densamente abitato) ed il mare. Per tale motivo si è scelto di dare continuità percettiva tramite l’utilizzo di una trama della pavimentazione uguale in tutto il corso del boulevard; inoltre insistono degli elementi che si ripetono riconoscibili in aiuole rialzate che assumono anche la funzione di seduta.



L’ANGOLO DELLE PERENNI

L’angolo delle perenni è stato pensato come un spazio di relax all’interno del parco. Progettato come una serie di passerelle in legno e sedute immerse in una rigogliosa vegetazione erbacea/arbustiva. La disposizione dei punti di sosta è stata pensata per poter offrire un minimo di riservatezza per il fruitore in cerca di relax. Al contempo, però, i luoghi di sosta hanno dei punti luce ampi in maniera da garantire una visibilità anche dall’esterno, evitando così che possano trasformarsi in luoghi insicuri o non invitanti. Questa soluzione progettuale, inoltre, garantisce l’accesso anche a persone con disabilità motorie dotate di carrozzine.




04

B RUS S EL ’ S GREEN SPOT Uno spaz io v e rde po lif unzi o nale e d u n nu ov o wa terfo nt di u nio ne tra d ue qu artie ri della ci ttà di B ru xelles. MOLEM B EEK (B RU XELLES )


INQUADRAMENTO


Il progetto per uno spazio verde nel cuore di Bruxelles nasce all’interno del corso di studio di ‘Pubblic space design’ della Erasmushogeschool Brussel, durante il periodo di studio nel programma Erasmus. L’area di studio è molto interessante sotto il punto di vista urbanistico, sociale, ecologico ed economico. Esso, infatti, è situato a ridosso del ‘Canal de Brussel’, tra due quartieri con diversi ceti sociali: Quartier du Nord, ricco quartiere del centro e Molenbeeck, quartiere multietnico in cui sono presenti diverse problematiche sociali. Nello spazio dedicato alla realizzazione del parco è presente, inoltre, il centro sociale ‘Alee du Kaai’ che risulta essere un importante punto di incontro per attività per giovani del quartiere e non.

Il parco

descritto nel seguente progetto vuole essere un spazio di inclusione delle diversità. Le attività al suo interno lo rendono un importante fulcro per i due quartieri; il waterfront, invece, lo rende un crocevia dal quale dienterebbe inveitabile non passare.


CONCEPT


MASTERPLAN


DETTAGLI E SEZIONI




05

NATURAL REW IND Un giardino p e r far v iv ere l’ esp erienza di u na città abb a ndo nata CONCORSO ACCADEM ICO


IDEA DI PROGETTO

Il progetto

“Natural Rewind” nasce all’interno di un laboratorio di Architettura del Paesaggio dell’Università degli Studi di Genova. Il tema affrontato è quello dell’abbandono. Esso è stato affrontato in contesti urbani ricreando uno scenario di spopolamento e abbandono di una città.

L’obiettivo è quello di indurre, tramite un giardino posticcio, il visitatore in un’esperienza che possa far emergere il senso di stupore che si proverebbe nell’assistere ai selvatici scenari di una città fantasma.

I casi di riferimento per il progetto sono le tante città fantasma sparse per il mondo: città di Prypiat (Ucraina), abbandonata in seguito allo scoppio della centrale nucleare a Cernobyl, dove il tempo sembra essersi fermato a trenta anni fa; l’Isola di Gunkajima, in Giappone, abbandonata per eccessivo sfruttamento delle risorse; oppure ambienti più industriali come per esempio le Fornaci di Brescia.

GESTIONE

ABBAND

SFRUTTAMENTO


Tramite un percorso all’interno del giardino si può prendere coscienza di come, senza le gestione da parte dell’uomo, la natura riesce a riconquistare quegli spazi dai quali è stata sradicata.

La bolla rappresenta il governo dell’uomo sul territorio e la natura. Quando l’uomo è presente la natura appare artificiosa e regolare. Nel momento ìn cui l’uomo l’abbandona, la natura si appropria degli spazi antropici colonizzando e coprendo il costruito.

COLONIZZAZIONE

DONO

ARMONIA


CONCEPT

Lo spazio si articola in tre zone che identificano l’immagine della città, il processo di abbandono e colonizzazione e la successiva naturalizzazione. Tramite alcuni elementi si vuole ricreare lo scorrere del tempo, il percorso che si sfalda, il degrado della città, l’elemento costruito e la naturalizzazione dello spazio e quindi il sopravvento dell’elemento vegetale sulle costruzioni.

3 ZONE, 3 ESPERIENZE, 3 RAPPORTI UOMO-NATURA 1 UNICO PERCORSO

CITTA’ Concentrazione di paletti in legno bianco che si diradano avanzando nel giardino

INFRASTRUTTURE Gabbie in rete metallica che vengono gradualmente ricoperte da vegetazione

VEGETAZIONE Graduale crescita in altezza

QUADRO DI INSIEME


Il progetto vuole suscitare al visitatore delle reazioni diverse a seconda della zona in cui si trova. Nella prima parte (governo dell’uomo) gli elementi del costruito susciteranno senso di oppressione ed il rapporto con la vegetazione è di puro distacco; addentrandosi nella parte intermedia, invece, gli elementi del governo dell’uomo sulla città svaniscono e ciò provoca un senso di liberazione nonchè un avvicinamento al mondo vegetale; nell’ultima fase, invece, lo stupore della natura che prevalica sul costruito porta a provare un senso di armonia con il mondo naturale.

Governo dell’uomo

Prima fase di colonizzazione

Rinaturalizzazione

ESPERIENZA Senso di oppressione

Liberazione

Stupore

Ravvicinato

Armonioso

RAPPORTO UOMO-NATURA Distante


EVOLUZIONE DEL CONCEPT

VEGETAZIONE L’ elemento vegetale si evolve in linea temporale con il percorso: inizialmente assente, compare gradualmente sotto forma di graminacee di basse dimensioni fino a raggiungere altezze di alberature. Analogamente si sviluppa una gradazione cromatica naturale verso i colori caldi delle fioriture.

ASSENTE

RIGOROSA

COSTRUITO All’ingresso dell’area vi è un’alta concentrazione di elementi verticali posizionati regolarmente. Le strutture metalliche di ferro impongono rigidità al sistema. Avanzando lungo il percorso i paletti tendono a diradarsi e le stutture a perdere la loro integrità.

DENSO

RADO

MATERIALI Il percorso centrale asfaltato (materiale pre-esistente) si estende linearmente lungo un asse secante uno schema di forme circolari. Nella prima parte, un semi-cerchio regolare con pavimentazione a ghiaia delinea la zona formale e integra del contesto urbano. Successivamente, la forma circolare viene interrotta da ritagli tondi di pacciamatura di corteccia di pino in continuità con il resto dell’area. Infine, nella terza zona, la forma circolare viene ricreata dal posizionamento di pneumatici di scarto adibiti a seduta.

INTEGRO

DEGRADATO



PLANIMETRIA E SEZIONI



DETTAGLI COSTRUTTIVI



VEGETAZIONE



ASSOCIAZIONI VEGETALI



MODELLO DI STUDIO




06

BALCONO POLY Una n uova ide a d i b a lco ne prese n ta ta a l conco rso “ B a lconi per Rom a” al ‘Fe stiv al del Verde e de l Pa esa gg io 2018 e premiata co n il PRIMO PREM IO


IDEA DI PROGETTO

Balconopoly è un progetto nato come proposta al concorso ‘Balconi per Roma’ all’interno del Festivale del Verde e del Paesaggio 2018 (concorso di progettazione destinato agli under 30 per selezionare proposte sperimentali di balconi in città).

Lidea che si è voluta esprimere con il progetto è quella di pensare al balcone come spazio dedicato ai bambini. Tramite la realizzazione di un gioco da tavola, i bambini possono avvicinarsi al mondo della natura in maniera divertente e, al contempo, didattica.

Il progetto

presentato è applicabile in ambito domestico o scolastico e replicabile in ogni sua forma in quanto, essendo ottenuto da materiali di riciclo, è possibile la realizzazione in proprio. Tramite il tavolo da gioco, i giocatori sono chiamati a tirare i dati e, a seconda delle caselle sulle quali verranno a soffermarsi, dovranno svolgere delle attività manuali legate al mondo della natura. Il bello del gioco è che del mondo naturale ne vengono descritti ed insegnati gli elementi principali quali: le piante, la terra, l’acqua e gli insetti. Gli stimoli sensoriali che si hanno prendendo parte al gioco sono molteplici e legati alla concezione che “la natura bisogna toccarla con mano”.

Durante i giorni dell’esposizione

nel Festival, la partecipazione ed il divertimento da parte dei bambini che si sono soffermati a giocare sono andate ben oltre le aspettative. La riuscita del progetto ha portato la giuria del concorso ad assegnare il primo premio a Balconopoly.



PROGETTO E FUNZIONI STAZIONE GIOCO 1. Lavagna 2. Segnapunti 3. Tavolo da gioco

ANGOLO METEO 1. Anemometro 2. Pluviometro 3. Gioco dell’acqua

EQUIPAGGIAMENTO 1. Rastrelliera 2. Armadietto

ANGOLO PIANTE 1. Espositore 2. Semenzaio/ Mini-serra 3. Libreria verde

ANGOLO TERRA 1. Banco da lavoro 2. Vaschetta terriccio

ANGOLO BIODIVERSITA’ 1. Bugs hotel 2. Lombricoltura 3. Elicicoltura


Nel gioco sono presenti sei colori identificativi per ogni attività presente. A seconda del colore della casella, il giocatore ha immediato riconoscimento riguardo all’attività da svolgere. Tramite il gioco vengono insegnati: - i principi legati al mondo delle piante (come si pianta un seme, come si travasa una giovane piantina, qual’è la giusta dose di acqua da aportare in un’innaffiatura etc.) - l’importanza del mondo degli insetti ( apportare materiale organico a lombrici affinché migliorino le condizioni del substrato) - la necessità del risparmio e recupero idrico - le proprietà del terreno L’intera struttura è 100% riciclata ed ottenuta da pallets in legno; il progetto è aperto e replicabile da chiunque voglia vedere in un bacone (o un qualsiasi spazio aperto) un laboratorio per l’insegnamento / apprendimento dei principi della natura.





07

PAR CO DEI MOMENTI Uno sp azi o v e rde p e r il q u a rtie re di Lanera di Matera . MATERA ( MT)


IL WORKSHOP

La Fondazione Matera 2019 indicata alla realizzazione del programma culturale di Matera-Capitale Europea della Cultura nel 2019, ha lanciato il concorso Basilicata Fiorita per gruppi informali di cittadini o associazioni che hanno proposto idee progettuali finalizzate a trasformare spazi pubblici abbandonati in luoghi di aggregazione sociale attraverso una stretta collaborazione con artisti, designer e architetti. Tra le quattro idee selezionate, quella redatta dall’associazione MOM (Mamme Materane all’Opera) prevede la creazione di un giardino e orto condiviso in un’area abbandonata di fianco alla Scuola Primaria Semeria nel quartiere Lanera di Matera.

Gli obiettivi

sono stati sin da subito chiari: creare un nuovo spazio pubblico che possa diventare un riferimento nel quartiere, un luogo di conoscenza e sperimentazione, ma soprattutto di aggregazione sociale. Con il giardino le MOM si propongono per attivare una rete di competenze, energie, risorse che nel loro insieme funzionino da moltiplicatori di cultura, relazioni, scambi.

Elementi di progetto: I GIOCHI NEL PLAYGROUND Il gruppo che con passione e davvero tanta immaginazione si è dedicato al progetto e alla costruzione di tutti i giochi aveva a disposizione solamente del materiale riciclato: pallet più o meno integri e vari materiali di scarto. I pallet sono stati smontati e rimontati per creare alcune“pareti” compatte dipinte su un lato con alcuni animali della giungla mentre sull’altro sono stati applicati giochi di vario tipo: • una piccola cucina, completa di lavello, rubinetti, fornelli, scaffali e lavastoglie creata utilizzando un armadietto sbilenco trovato nelle vicinanze del giardino; • una batteria composta da barattoli di varie dimensioni; • uno xilofono fatto con una vecchia tapparella; • un pallottoliere che non serve per contare, ma per inventare storie sempre diverse grazie alla ruota di una bicilcletta; • un cesto da pallacanestro con pallottoliere per segnare i punti delle squadre; • una lavagna per disegnare. L’eccitazione e l’entusiasmo dei bambini è stata la prova tangibile della piena riuscita del lavoro di tutto il gruppo!



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.