Relazione per l’anno 2016 Presentazione del Presidente
Sommario Lo scenario...................................................................................................................................................2 Il contesto normativo di riferimento e le novità...........................................................................................5 L’Educazione finanziaria................................................................................................................................8 Conclusioni...................................................................................................................................................9
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Autorità, Signore e Signori, nel dare inizio alla Relazione per l’anno duemilasedici dell’ Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari - OCF, desidero innanzitutto ringraziare i presenti e, in particolare, il Vicepresidente della Camera dei deputati che ci ospita, onorevole Marina Sereni e la professoressa Anna Genovese che qui oggi rappresenta autorevolmente la Consob. Uno speciale ringraziamento al Presidente della VI Commissione Permanente Finanze e Tesoro del Senato, Mauro Maria Marino, per l’impegno profuso nel portare avanti le iniziative legislative che riguardano OCF e per essere riuscito a trovare un ampio consenso e sostegno politico su tematiche di particolare rilevanza. Un grazie poi alla struttura di OCF che, con grande dedizione, sta lavorando per il cambiamento organizzativo a seguito del trasferimento delle funzioni di vigilanza sugli iscritti all’Albo e all’avvio delle nuove sezioni dell’albo stesso. Un grazie, infine, agli Associati che attraverso i loro rappresentanti nel Comitato Direttivo di OCF lavorano, unitamente al Collegio Sindacale, con intenso spirito di collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi che l’Organismo si è proposto e che richiede un costante impegno e una forte motivazione. Lo scenario
L’anno 2016 è stato caratterizzato da eventi che hanno messo a dura prova la tenuta del sistema finanziario. Si pensi al referendum sulla Brexit, alla crisi che ha coinvolto i mercati cinesi, alle elezioni americane e, guardando all’ambito nazionale, al referendum costituzionale. Le iniziali previsioni negative in merito agli impatti che tali eventi avrebbero potuto produrre sul mercato finanziario dell’Eurozona e, in particolare, su quello italiano, sono state nei fatti smentite o comunque ridimensionate. Prosegue, seppur lentamente e a velocità diverse, la ripresa iniziata nel 2015 e la fiducia dei risparmiatori nei confronti del mondo finanziario risulta ancora debole ma non più debolissima.
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Nell’ambito dell’Unione Europea, l’Italia mostra ritmi di crescita ancora contenuti, anche in ragione della maggiore profondità e durata che la fase di recessione ha assunto rispetto agli altri Stati membri. Un periodo durato un decennio che si è rivelato estremamente difficile e complesso.
Gli operatori economici hanno dovuto operare in condizioni di incertezza. In questo contesto, appare fondamentale il ruolo dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede e dei consulenti finanziari autonomi che devono riuscire, attraverso elevata competenza, professionalità, affidabilità ed esperienza a indirizzare i risparmiatori verso scelte di investimento adeguate e consapevoli. C’è un nuovo tema su cui è vivo un forte dibattito e riguarda la tecnologia e la digitalizzazione (c.d. FinTech). I consulenti finanziari, infatti, prestano il loro servizio in un mercato ormai permeato di tecnologia e volto alla digitalizzazione. Anche il Presidente della Consob, Giuseppe Vegas, nel discorso di presentazione della Relazione annuale 20161 ha sottolineato che “La sfida che oggi in tutto il mondo i regolatori dei mercati finanziari hanno davanti a sé si chiama Fintech, ovvero digitalizzazione e disintermediazione dell’industria finanziaria”. La tecnologia sta rivoluzionando il settore finanziario. L’innovazione può, da un lato, portare benefici per i consumatori aumentando la scelta di servizi di più semplice uso e accessibilità, dall’altro, però, il repentino sviluppo delle FinTech, e soprattutto della consulenza automatizzata, pone alcune criticità per quanto riguarda la gestione dei rischi, la comunicazione di informazioni adeguate ai risparmiatori e la previsione di idonee tutele per questi ultimi. Sotto questo profilo, anche la Commissione Europea 2, seppur positiva nell’approccio e nello sviluppo di questo potenziale di innovazione, si mostra cauta nell’evoluzione di tali tecnologie che devono svilupparsi in un contesto normativo appropriato e senza perdere di vista la tutela dell’investitore.
1 Incontro annuale con il mercato finanziario, Discorso del Presidente, Giuseppe Vegas. Milano, 8 maggio 2017. 2 Comunicazione Commissione Europea, 14.9.2016
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Riteniamo, dunque, che la consulenza automatizzata (robo-advice) rappresenti un supporto ulteriore per l’investitore ma non possa certamente sostituire il contatto diretto tra il consulente, persona fisica, e il cliente risparmiatore. Il rapporto “intuitu personae” che intercorre tra l’uno e l’altro è ancora indispensabile nella prestazione del servizio di consulenza.
Gli studi di finanza comportamentale3 ci confermano che l’investitore retail italiano è poco preparato, spesso poco interessato, debole e bisognoso di una tutela specifica: per lui ricevere raccomandazioni di elevata professionalità è indispensabile. Se la raccomandazione “adeguata” è fondamentale durante gli shock che colpiscono ciclicamente l’economia, la necessità di una raccomandazione molto sofisticata sussiste in ogni fase economica. Si deve, infatti, evitare che i risparmiatori percepiscano il bisogno di una consulenza professionale solo in un momento di crisi, quando qualsiasi intervento per la mitigazione dei rischi non può che essere tardivo e con effetti solo, parzialmente, riparatori.
I dati sulla raccolta ci dimostrano che il 2016 è stato un anno molto positivo per l’intera industria del risparmio gestito. Nel 2016 le reti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede hanno raggiunto un ammontare pari a 33 miliardi di euro4, allineandosi sostanzialmente al risultato record concretizzato nel corso del 2015. Anche i primi mesi del 2017 si confermano positivi5. Con riferimento ai dati dell’Organismo si sono registrati risultati rilevanti che confermano e migliorano i trend positivi dell’anno precedente.
3 Rapporto sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, Consob, 2016. 4 Assoreti, Relazione Annuale 2016. 5 I primi mesi del 2017 indicano una raccolta netta ancora positiva pari a 2,8 miliardi di euro: gli investimenti netti sui prodotti del risparmio gestito ammontano infatti a poco meno di 2,7 e rappresentano quasi il 96% della raccolta netta mensile, mentre il saldo delle movimentazioni sui prodotti amministrati è positivo e pari a 119 milioni di euro.
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Nello specifico, il numero degli iscritti all’albo a fine 2016 è pari a 55.111 con un aumento rispetto al 2015 dell’1,12 %. I primi sei mesi del 2017 sembrano confermare un trend positivo. I consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede risultano complessivamente 55.757.
Davvero apprezzabile, poi, per la prestazione del servizio di consulenza è la presenza delle donne come dipendenti di banca iscritte all’albo. Ciò conferma il riconoscimento di questo servizio come professione che ben si adatta alle caratteristiche femminili. Le donne consulenti finanziarie sono, però, ancora poco più di 11.000 su quasi 56.000 consulenti iscritti. Bisogna migliorare!
Il contesto normativo di riferimento e le novità
Il contesto normativo di riferimento è in evoluzione. E’ in atto il recepimento della direttiva 2014/65/UE relativa ai mercati degli strumenti finanziari (MIFID II), attraverso lo schema di decreto legislativo approvato dal Governo. Il legislatore comunitario conferma una particolare attenzione al settore della consulenza finanziaria. Lo scopo delle disposizioni, sotto tale profilo, è assicurare un servizio che non si limiti a rispettare gli obiettivi di investimento del cliente, ma che se ne prenda cura. Si passa, in altre parole, da un controllo esclusivamente volto a verificare che i prodotti consigliati siano adeguati al cliente, a un servizio che ha come oggetto della prestazione il soddisfacimento degli obiettivi di investimento del cliente stesso e ne presuppone una profonda conoscenza. In tale ottica, le linee guida emanate dall’ESMA impongono agli intermediari che il personale dedicato alla consulenza finanziaria abbia la capacità non solo di mettere a confronto i rischi e le caratteristiche di determinati prodotti e di selezionare quello più adatto al profilo del cliente ma anche (i) di porre allo stesso domande pertinenti al fine di comprendere e valutare i suoi obiettivi di investimento, la sua situazione 5
finanziaria e le sue conoscenze ed esperienze, nonché (ii) di spiegargli le caratteristiche di rischio e rendimento di un particolare prodotto o di una particolare strategia. Non è un compito facile. Tale approccio impone una importante trasformazione anche per gli intermediari che dovranno rivedere le proprie policy, soprattutto quelle di studio del mercato dei prodotti finanziari, di selezione degli strumenti più adatti al target della clientela oltre che l’obbligo di confrontarsi ed interagire con le società prodotto 6 e dovranno implementare nuovi presidi organizzativi interni e assicurare un più alto livello di conoscenze da parte del personale che deve connotarsi per sofisticate capacità di analisi.
Per quanto riguarda OCF, con il recepimento della direttiva MIFID II, oltre alla razionalizzazione dell’intera disciplina, si porta a termine il percorso legislativo iniziato con la Legge di Stabilità 208 del 2015 grazie a una lungimirante iniziativa del presidente Mauro Maria Marino e dell’Onorevole Lucrezia Ricchiuti. Ritengo che con la 208 sia stata scritta una pagina davvero importante per la tutela dei risparmiatori, la razionalizzazione del settore e l’economicità dell’esercizio dell’azione amministrativa. Il decreto legislativo di recepimento di Mifid II, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, conferma quanto già previsto dalla legge 208 e cioè che a OCF sono conferite le funzioni di tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari abilitati all’offerta fuori sede, dei consulenti finanziari autonomi e delle società di consulenza finanziaria. Allo stesso Organismo sono trasferite le funzioni di vigilanza sugli iscritti all’albo. La Consob, a sua volta, vigilerà sull’OCF secondo modalità, dalla stessa stabilite, improntate a criteri di proporzionalità ed economicità dell’azione di controllo e con la finalità di verificare l’adeguatezza delle procedure interne adottate da OCF per lo svolgimento dei compiti a questo affidati. 6 La Mifid II interviene, inoltre, in modo netto sulla vita e l’operatività delle imprese d’investimento con la product governance secondo la quale le imprese d’investimento dovranno, durante la fase di progettazione e offerta, porre in essere misure rigorose per assicurare il perseguimento del miglior interesse dei clienti. In tale ottica le imprese devono progettare e offrire prodotti e strumenti finanziari adeguati alle esigenze della clientela che sono state oggetto di un rigoroso processo valutativo di adeguatezza dell’operazione consigliata.
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L’Organismo potrà avvalersi della collaborazione della Guardia di Finanza nello svolgimento delle funzioni di vigilanza informativa e ispettiva. Le notizie in possesso dell’Organismo in ragione delle sue funzioni di vigilanza saranno coperte dal segreto d’ufficio; le determinazioni dell’Organismo saranno rese pubbliche, così come già era previsto per l’attività di vigilanza svolta dalla Consob. L’Organismo, nel corso di una audizione informale, ha chiesto alle Commissioni finanze della Camera e del Senato ulteriori piccoli interventi sul testo di recepimento della Mifid II approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri. Si tratta di inserire alcuni accorgimenti volti a rendere più indipendente l’esercizio delle funzioni istituzionali da parte dell’Organismo. Abbiamo ricevuto segnali di apprezzamento delle nostre considerazioni, OCF è grato dell’attenzione e della fiducia riposta dal Legislatore nei propri confronti. E per ciò ringrazia in particolar modo i due relatori Presidente Mauro Maria Marino e l’Onorevole Sebastiano Barbanti. Al fine di svolgere in modo efficiente le funzioni di vigilanza allo stesso attribuite, OCF si sta già organizzando istituendo uffici dotati di risorse in grado di svolgere le nuove funzioni. L’approccio di vigilanza sarà di tipo “risk-based” e si darà quindi priorità alle situazioni che presentano maggiori profili di rischio, istituendo, grazie al forte impegno del Vice Presidente Marco Tofanelli, un sistema di vigilanza preventiva che ci auguriamo consenta di intervenire in modo tempestivo ed efficace. Il Vice Presidente Elio Conti Nibali, con altrettanto impegno, si sta occupando dell’organizzazione delle sezioni del nuovo albo e delle relative modalità di accesso. L’Organismo si sta dotando della struttura organizzativa adeguata alle nuove funzioni. È previsto un ampliamento dell’organico e importanti investimenti in risorse informatiche a supporto del lavoro degli Uffici.
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Il recepimento di Mifid II consentirà a Consob di procedere a emanare la regolamentazione attuativa e agli adempimenti necessari per il trasferimento delle funzioni che ci auguriamo divenga effettivo nel primo semestre del 2018.
L’Educazione finanziaria
Elemento imprescindibile per la prestazione di un efficiente servizio di consulenza è una cultura finanziaria diffusa che consenta al risparmiatore di comprendere correttamente la portata e le conseguenze delle raccomandazioni che riceve7. Per fare ciò, è necessario che il l’investitore abbia almeno la consapevolezza delle caratteristiche di rischio dello strumento contrattuale con il quale “trasferisce”, a scopo di investimento, le proprie risorse finanziarie nonché del rischio di mercato nell’ambito del quale opera l’impresa in cui investe.
Il ruolo svolto dai consulenti finanziari consiste proprio nel trasferimento di conoscenze che consentano all’investitore di capire e ponderare il rischio che assumerà8. Sotto tale profilo, meritano massimo apprezzamento alcune recenti iniziative legislative volte a promuovere politiche di alfabetizzazione finanziaria, come l’istituzione del “Comitato di coordinamento per l’educazione finanziaria”
7 A tal riguardo, si ricorda una Comunicazione della Commissione Europea del 2008 che ha definito l’educazione finanziaria come “un impegno per la vita”. Solo un risparmiatore con uno standard minimo di alfabetizzazione finanziaria può adottare scelte di investimento consapevoli, che gli consentano di identificare non solo i livelli di rischio dei prodotti disponibili sul mercato ma anche le opportunità di investimento, investendo così in modo efficiente il proprio surplus di ricchezza, con un atteggiamento quantomeno “critico” e non meramente passivo (guidato cioè in via esclusiva sulla fiducia nei confronti dell’intermediario). 8 L’educazione finanziaria e la professionalità del consulente sono un binomio essenziale per l’efficacia degli strumenti di tutela. L’assenza di una adeguata cultura finanziaria e di scelte e abitudini di investimento errate rappresentano un fenomeno trasversale che coinvolge tutte le realtà dei Paesi dell’Unione Europea (e non solo). La soluzione al problema, tuttavia, deve essere ricercata attraverso iniziative calibrate a livello decentrato dai singoli Stati membri. La stessa Commissione Europea ha riconosciuto che in questo settore “spetta agli Stati membri svolgere un ruolo centrale”.
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costituito da rappresentanti sia delle Autorità di vigilanza di settore, ivi incluso l’OCF, sia dei risparmiatori. La “Strategia Nazionale di Educazione finanziaria”, prevista dall’art. 24bis della Legge “salva risparmio”9, prevede una impostazione della politica nazionale di comunicazione e diffusione delle informazioni per l’educazione finanziaria finalizzata alla promozione dell’educazione stessa. A questo obiettivo lavora e lavorerà anche OCF, già attivo nello sviluppo dell’educazione finanziaria10.
Conclusioni
Mi avvio alle conclusioni. Le novità normative che disciplinano l’attività dell’Organismo connotano sempre di più il ruolo dello stesso verso una funzione di responsabilità istituzionale a servizio del cittadino e della Costituzione per preservare l’importante valore della tutela del risparmio, tenendo presente che l’interesse di cui l’Organismo si fa portatore riguarda la cura del rapporto tra consulente e risparmiatore e soprattutto la tutela e la protezione dell’investitore retail. Con lo stesso spirito anche il consulente finanziario assume un ruolo più maturo, più consapevole del suo compito, più competente e preparato. 9 Legge 17 febbraio 2017 n. 15- Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 2016, n. 237, recante disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio. 10 L’Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei Consulenti Finanziari ha aderito già nel 2015, con le maggiori istituzioni e associazioni del settore economico e finanziario italiano, alla Carta di intenti su “L’educazione alla Legalità economica come elemento di Sviluppo e Crescita sociale” del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. L’obiettivo di tale iniziativa ministeriale era quello di favorire la formazione economica del cittadino del futuro, al fine di renderlo attivo e responsabile nell’ambito del sistema economico-finanziario e all’interno della società. La partecipazione di OCF, in seno al Comitato Paritetico appositamente istituito, ha avuto il fine di contribuire a far acquisire ai giovani in età scolare la conoscenza e la consapevolezza dell’agire economico e finanziario e, quindi, la capacità di effettuare le scelte più funzionali alle proprie esigenze e a quelle della collettività. OCF e gli altri firmatari della Carta si sono anzitutto impegnati a definire Linee Guida in grado di offrire un quadro di riferimento di conoscenze e competenze da declinare in obiettivi di apprendimento degli studenti nell’intero percorso scolastico e che siano di ausilio agli insegnati di ogni ordine di scuola per la realizzazione di iniziative di educazione economica. A completamento di tale lavoro i firmatari della Carta si sono impegnati, altresì, ciascun per il proprio campo di attività, ad avviare forme di collaborazione con tutti i soggetti educativi, a partire dalle scuole, attraverso la definizione di un’Offerta Formativa sui temi di cui alla Carta di Intenti. L’Offerta formativa di OCF si rivolge agli alunni delle scuole primarie.
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Dall’altro lato del tavolo, il risparmiatore per essere partecipe e sinergico rispetto a tale positiva evoluzione deve possedere un sufficiente livello di educazione finanziaria in grado di comprendere l’importanza di farsi guidare, nelle scelte di investimento, da uno specialista del settore (e chi meglio del consulente finanziario!).
La sfida più importante, infine, riguarda da vicino OCF che dovrà esercitare le funzioni di vigilanza sugli iscritti all’albo unico dei consulenti finanziari con rigore, indipendenza e professionalità a tutela del risparmio e del mercato. OCF, come detto, sta dedicando ingenti risorse alla realizzazione del progetto di vigilanza: è interesse dei consulenti, dell’industria e, non da ultimo, dei risparmiatori che esso sia efficiente. Solo puntando ad azzerare il tasso di delinquency (già tra i più bassi del mercato) potremmo essere orgogliosi di aver fatto un buon lavoro.
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