corso | teoria [del progetto di] della comunicazione | clasVEM anno accademico | 2008/2009 docente | prof. Giovanni Anceschi esercitazione | diario artefattuale studente | Dario Martini matricola | 267526 | clasDIP
ore 9.35 Comandi touchscreen di un piano di cottura. Interfaccia d’uso di un oggetto tecnico, prevedono icone molto semplici, semilavorati del linguaggio testuale. La corretta identificazione della piastra sulla quale si sta operando è garantita da una sorta di “mappa” identificativa (il simbolo con i quattro fuochi), mentre la potenza in uso è costantemente visualizzata, mediante una fila di led numerati (componente comunicativa). È interessante notare come l’effettiva accensione della piastra sia visibile anche dal suo stesso colore rosso incandescente (lo status operativo si comunica direttamente).
ore 9.45 Packaging alimentare. Reca istruzioni su come riscaldare il prodotto. Artefatto comunicativo con componenti figurativa e testuale. È interessante osservare come, mentre nel caso del forno tradizionale sia ritenuta sufficiente l’immagine, per l’identificazione del microonde si ricorre ad una ridondanza testuale (la scritta “Mikro”). Più sotto, compaiono il codice identificativo del prodotto (artefatto comunicativo e distintivo) e la data di scadenza (artefatto comunicativo).
ore 10.10 Orologio a cucÚ. Artefatto comunicativo, non si limita a visualizzare le ore ed i minuti come un tradizionale orologio, ma allestisce di volta in volta un complesso di suoni e movimenti per scandire il passaggio del tempo. A forma di capanna, prevede che ogni elemento rivesta, oltre che una funzione comunicativa fine a se stessa, anche valori simbolici, mettendo in scena la vita quotidiana di una particolare cultura locale e comunicando quindi oltre all’ora anche un bagaglio di tradizioni.
ore 10.20 Semaforo, comanda la partenza e la sosta dei veicoli e dei pedoni lungo le strade, in modo univocamente codificato, standard. Artefatto a funzione comunicativa, si basa sul linguaggio dei colori. I suoi messaggi sono estremamente semplici, semilavorati, per garantirne una lettura assolutamente rapida, evitando situazioni di incertezza potenzialmente rischiose. Ad assicurare una lettura ancor meno fraintendibile ci pensa la collocazione dei colori, che è sempre la medesima. Questo permette la lettura anche da parte dei daltonici, nonchÊ la chiara lettura anche di esemplari con uno o piÚ vetri rotti.
ore 10.25 Abbonamento ferroviario settimanale. Costituisce un artefatto comunicativo distintivo. La compilazione in penna dei campi personali assicura che sia usato da una ed una sola persona, mentre la convalida, eseguita con gli appositi strumenti, disseminati lungo la rete ferroviaria, garantisce la validità . Per ulteriori accertamenti e per una completa rintracciabilità , ciascun biglietto è identificato da un numero seriale, e presenta una stampa speciale dotata di filigrane, per scongiurare il rischio di immissione di biglietti falsi.
ore 10.27 Porta scorrevole di un treno regionale. Artefatto d’uso, interfaccia di un oggetto tecnico, è evidenziata da un gioco di contrasto cromatico, sul quale è a sua volta applicato un adesivo, artefatto di tipo comunicativo, che rappresenta una donna con le mani conserte. Al momento dell’apertura della porta, la donna sembra accompagnarne il movimento. La grafica suddetta fa parte di un programma per la promozione di giovani artisti trentini, promosso dalla provincia autonoma di Trento, proprietaria dei mezzi.
ore 11.35 Stendardo, identifica la porta di accesso alla sede della facoltĂ di disegno industriale di Treviso. Artefatto comunicativo e distintivo, instaura una comunicazione a piĂš livelli di lettura ma basata su un linguaggio prettamente testuale.
ore 15.20 Accesso ad un portale. La finestra che domanda le credenziali di accesso costituisce un artefatto d’uso interattivo, la cui funzione è esplicata da componenti informative e comunicative testuali e da un’icona a colori. La qualità dell’interazione è enfatizzata dalla presenza di chiari feedback visuali, come l’evidenziazione della casella e del bottone attivi con il colore blu. Il bottone è reso ancor più visibile da un effetto di lampeggiamento continuo, mentre l’appartenenza dell’interfaccia alla finestra sottostante è resa evidente dalla sua collocazione centrale in semitrasparenza e dalla comparsa a scorrimento.
ore 16.45 Il segnalibro costituisce un esempio di artefatto d’uso fisicamente minimale, trasparente, la cui qualità funzionale è talmente scontata da essere subordinata completamente alla qualità materica e grafica dell’oggetto. Si comporta quindi da artefatto comunicativo, nella fattispecie pubblicizzando una libreria, con l’uso di un’immagine fotografica ed una componente testuale atte allo scopo.
ore 17.30 Il display del cellulare notifica la chiamata in arrivo con un artefatto comunicativo virtuale, composto da un testo ed un’immagine, che va a collocarsi a pieno schermo senza tuttavia nascondere le informazioni essenziali sullo stato del dispositivo, visualizzate nella riga superiore. La segnalazione è accompagnata da un artefatto comunicativo di natura acustica (suoneria), e da un menu di scelta interattivo che invita a rispondere o rifiutare la chiamata, evidenziando le alternative con l’uso di un linguaggio iconico, cromatico e testuale, così da renderne la lettura il più possibile immediata.