Quartieri Ecosostenibili in Europa
Working Paper OCS Marzo 2011
Osservatorio CittĂ Sostenibili Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio Politecnico e UniversitĂ di Torino
OCS. Politecnico e Università di Torino
Indice FRIBURGO. IL QUARTIERE VAUBAN............................................................................................................. 2 LINZ. SOLAR CITY............................................................................................................................................ 5 HANNOVER. KRONSBERG ............................................................................................................................. 7 LONDRA SUTTON. BEDZED Beddington Zero (fossil) Energy Development ............................................... 14 MALMö. Bo01 .................................................................................................................................................. 18 HELSINKI. EKOVIIKKI..................................................................................................................................... 25 TABELLE DI CONFRONTO DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEI QUARTIERI ECO-SOSTENIBILI DESCRITTI.......................................................................................... 31
Il presente lavoro è dovuto a: Stefania M. Guarini OCS - Dipartimento Interateneo di Scienze, Porgetto e Politiche del Territorio - Politecnico e Università di Torino L’autorizzazione ad utilizzare o a riprodurre parti del presente documento è concessa solo se viene citata la fonte.
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FRIBURGO. IL QUARTIERE VAUBAN Nel 1992 l’Esercito Francese ha dismesso il quartiere militare Vauban, un complesso di caserme situato a sud di Friburgo. L’area, a circa tre chilometri di distanza dal centro città, è collocato in una delle zone più soleggiate di tutta la Germania, al confine con la Foresta Nera. Seguendo una tradizioni iniziata a fine anni Settanta con la progettazione di case passive, la Municipalità ha colto l’occasione per riqualificare l’ex area militare secondo criteri di eco-compatibilità. Il programma di sviluppo, avviato dal Comune a partire dall’acquisizione delle aree di proprietà del Governo – circa 38 ettari – prevedeva il completamento del quartiere in tre lotti – l’ultimo è stato completato nel 2008 – con una capacità insediativa complessiva di 5000 abitanti e 600 posti di lavoro. Fissati obiettivi sia di tipo ambientale che di tipo sociale, la progettazione è stata condotta con processi partecipati, il cui presupposto indiscutibile è stata la vendibilità solo a privati o gruppi locali impegnati a realizzare edifici energeticamente efficienti. Gli obiettivi di carattere generale a cui ha puntato il progetto di sviluppo sociale e di qualità della vita del quartiere sono: - creare equilibrio tra aree residenziali e ambiti di lavoro; - creare un mix sociale bilanciato; - car-free e park-free living; - privilegiare la mobilità ciclopedonale e il trasporto pubblico; - progettare in modo partecipato in particolare gli spazi pubblici e le aree verdi; - progettare l’edilizia diversificando le forme architettoniche; - favorire la coesione sociale (creare rapporti di vicinato); - soddisfare nel quartiere i bisogni quotidiani di tipo commerciale e di servizi; - conservare le specie biotiche presenti nell’area. Gli obiettivi più strettamente di tipo energetico secondo cui sono stati costruiti gli edifici sono: - la sostenibilità ambientale da perseguire progettando manufatti edilizi a basso consumo energetico (tutte le abitazioni consumano meno di 55 kWh/m² anno tra cui le case passive con un consumo inferiore ai 15 kWh/m² anno per il solo riscaldamento)1; - potenziare con saldo positivo il bilancio energetico delle case passive progettandole in modo che in media producano più energia di quella che utilizzano (plus energy house); - riscaldare a emissioni nulle di CO2 con un sistema centralizzato di quartiere a cogenerazione alimentato a pellet; - usare attivamente l’energia solare, su tutte le coperture sono installati collettori termici solari e impianti fotovoltaici; - riutilizzare l’acqua piovana grazie ad un sistema di raccolta sotterraneo che la renda disponibile per gli usi domestici, così come le acque grigie di scarico; - convogliare i rifiuti solidi domestici in uno stabilimento per la conversione in biogas. Un tema che unisce l’attenzione agli aspetti energetici a quelli sociale è il sistema della mobilità, orientato al concetto car-free living, caratterizzato da: - divieto di parcheggio delle auto in strada: ciò comporta che le famiglie abbiano un garage di proprietà per la propria auto o, come succede per il 40% dei residenti, solo per quella degli ospiti; in questo modo la strada e gli altri spazi pubblici riacquistano la valenza primaria di aree gioco per i bambini e luogo di interazione sociale (park-free living); - abbattimento del numero di auto per abitante: la media dell’intera Friburgo è di 430 auto ogni mille abitanti, mentre per Vauban la media scende a 150; - incentivazione dell’uso del trasporto pubblico: chi sottoscrive un contratto per il car-sharing ha diritto all’abbonamento gratuito per i mezzi pubblici; i collegamenti con il centro città e la stazione sono garantiti da due autolinee; - moderazione del traffico: nelle strade principali di quartiere il limite di velocità è di 30 km/h, ma nelle strade residenziali di accesso scende a 5 km/h; - brevi tragitti: scuole e servizi sono collocati entro distanze raggiungibili a piedi o in bicicletta.
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Gli standard secondo cui per l’Istituto Case Passive tedesco considera una costruzione passiva sono: fabbisogno richiesto per il riscaldamento ≤ 15 kWh/(m²anno); fabbisogno primario di energia ≤ 120 kWh/(m²anno); trasmittanza termica (i valori bassi significano bassa dispersione) deve essere compresa nel range 0,1 - 0,15 W/m2K; ermeticita' , vale a dire un involucro a tenuta all'aria con valore ottenuto dal test di pressione Blower Door n50 non superiore a 0,6/h.
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I processi partecipativi hanno avuto come strumento principale l’associazione Vauban Forum, che conta più di trecento soci, nata per gestire il coordinamento delle attività legata alla progettazione partecipata organizzata dalla Municipalità con i cittadini (Learing while Planning). Anche a processo ultimato, il Forum è attivo come soggetto promotore di attività di comunicazione e sviluppo del quartiere ed è al suo interno che è nata la definizione di quartiere socio-ecologico, a sottolineare la stretta relazione che intercorre tra gli obiettivi di eco-compatibilità e le positive e virtuose ricadute sociali che essi comportano. Le tappe del processo di partecipazione nel percorso di sviluppo del quartiere sono state: - 1995, creazione del Forum Vauban che assume lo status di soggetto ufficiale della gestione del processo partecipativo, a cui si uniscono l’Associazione studentesca (promotrice della creazione di alloggi per studenti) e la SUSI (Selbstorganisierte Unabhängige Siedlungsinitiative – iniziativa che promuove modelli alternativi di insediamento urbano orientati al social housing ecologicamente sostenibile); - 1996, viene presentato il progetto per il coinvolgimento partecipativo nella stesura del master plan, finanziato dalla Fondazione tedesca per l’ambiente; contemporaneamente il progetto Vauban è insignita della qualifica di Best Practice dalla Conferenza Habitat II di Istanbul; si attivano i gruppi di lavoro sul co-housing; - 1997, partono i primi cantieri e l’UE finanzia il progetto LIFE 97 Realisation of the Sustainable Model City, District Vauban con obiettivi di progettazione partecipata, sostenibilità energetica degli edifici, mobilità sostenibile; - 1999-2000, si chiudono i lavori del progetto EU-LIFE 97 e il Forum inizia una seconda fase di attività legate alla comunicazione e allo sviluppo delle interazioni sociali tra i nuovi abitanti del quartiere.
L’organizzazione planimetrica del Quartiere Vauban ripropone una tradizionale forma tedesca ad isolati; Lo spazio residenziale è interdetto al traffico veicolare (limitato alle strade gialle in figura) se non per raggiungere i garage sotterranei (strade residenziali azzurre in figura). Le rimanenti strade interne sono pedonali, alcune delle quali private, gestite dai residenti. Il verde è rappresentato sia da aree che da percorsi ciclabili che connettono il Quartiere all’adiacente area protetta (secondo l’art.24 della normativa federale sui parchi BNatSchG).
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LINZ. SOLAR CITY Nel 1992 la municipalità di Linz ha affidato a Roland Rainer la redazione del nuovo piano urbanistico regionale comprensivo del master plan per il quartiere residenziale di Pichling, come risposta alla crescente domanda di abitazioni. La pianificazione ex novo del nucleo urbano denominato Solar City è diventata occasione di sperimentazione di nuove soluzioni costruttive mirate non solo al risparmio, ma all’autosostentamento energetico del complesso, puntando a produrre l’energia necessaria per il funzionamento del quartiere, con l’obiettivo di chiudere in positivo il bilancio esportandone in aree limitrofe. I criteri adottati nell’assetto planimetrico sono quelli tipici dell’architettura bioclimatica, prestando quindi attenzione all’orientamento, alla collocazione di serre, vetrate e balconi, in un disegno complessivo distribuito su diversi livelli per sfruttare al meglio l’irraggiamento solare. Ma nel disegno è leggibile anche il tentativo di creazione di spazi di relazione sociale, di penetrazione del verde nel contesto abitativo, di organizzazione funzionale mirata a privilegiare la mobilità ciclopedonale. In linea con la tradizione tedesca, i giardini privati sono curati dai residenti, così come gli spazi di fruizione pubblica, in un’ottica di godibilità e percezione collettiva del bene comune (quand’anche privato). La mobilità motorizzata privata è limitata all’accesso ai parcheggi interrati e lo spazio residenziale non incrocia i percorsi carrai; piste ciclabili e percorsi pedonali costituiscono rete integrata con lo spazio pubblico e i centri di servizio alla collettività. Il collegamento con il centro città – distante circa sette chilometri – è garantito da una metropolitana leggera, che corre lungo la strada carraia di quartiere e attraversa la piazza centrale in posizione baricentrica rispetto al complesso. Le unità abitative – la cui progettazione architettonica è stata affidata al gruppo READ (Renewable Energies in Architecture and Design) composto da Thomas Herzog, Norman Foster, Richard Rogers e Norbert Kaiser con inoltre la collaborazione di Renzo Piano e Peter Latz – a completamento dell’operazione potranno accoglie 25.000 residenti su una superficie complessiva di 32 ettari; ad oggi vi abitano 3.200 persone rappresentando anche un intressante accostamento delle tematiche dell’architettura bioclimatica a quelle di social housing. I fulcri dello spazio urbano di quartiere sono lo School Centre, progettato da Foster e Weismann, e la Tower Centre, progettata da Auer e Weber; questi edifici, come anche quelli residenziali, sono costruiti con tecnologie biocompatibili, dotate di sistemi di controllo e accumulazione del calore e del surriscaldamento, celle fotovoltaiche, accorgimenti per la ventilazione, riscaldamento dell’acqua sanitaria. Cura progettuale è rivolta anche per l’illuminamento naturale degli ambienti. I costruttori che aprono un cantiere a Solar City si devono attenere all’utilizzo di elementi edilizi bioclimatici definito con accordi condivisi e fissati in fase di pianificazione. Altri accorgimenti volti al recupero energetico sono connessi al riciclaggio dei reflui, dei rifiuti solidi e delle acque meteoriche: rispettivamente, sono utilizzati sistemi di filtraggio e riuso delle acque grigie, compostaggio e raccolta. Il riscaldamento invernale è centralizzato di quartiere e di origine geotermica, la rete di distribuzione è sviluppata contemporaneamente ai lotti di costruzione e la sua efficienza elevata è garantita da un accurato sistema di isolamento termico degli impianti. Nonostante il progetto non sia ancora stato ultimato, la risonanza che i nomi dei professionisti coinvolti e dei finanziamenti accordati sono utili per diffondere e favorire il cambiamento culturale volto alla costruzione dei nuovi manufatti edilizi in termini bioclimatici. L’operazione, infatti, assume valore simbolico ed esemplificativo ponendosi come valida alternativa alle tradizionali costruzioni basate sull’uso delle energie legate ai combustibili fossili. Ciò diventa possibile poiché si comunica congiuntamente alla tematica energia ecosostenibile, anche l’idea di un nuovo modo di abitare, co-housing e social housing, con servizi comuni e spazi condivisi che contribuiscono ad abbattere contemporaneamente costi di gestione e differenze sociali. L’esperimento può essere letto come soluzione alternativa ai fenomeni di sprawl, quando legati a modelli abitativi dispersi, con elevato consumo di suolo e basse densità insediative e conseguenti alti costi energetici. Si ripropone infatti un modello più tradizionalmente mitteleuropeo ad isolati, che, in chiave bioclimatica, sono in realtà l’unica forma edilizia efficiente: a Solar City vi sono unicamente condomini di 3 o 4 piani fuori terra e sono bandite le case unifamiliari.
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L’assetto planimetro di Sola City denuncia una forzata collocazione degli isolati per soddisfare le esigenze di irraggiamento solare, distogliendo l’attenzione dal dare una forma più armoniosa all’ambiente urbano, curando ad esempio i bordi e le visuali, per quanto la piazza crei un fulcro importante, necessario ma non sufficiente. Va detto che comunque il progetto non è ancora stato ultimato.
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HANNOVER. KRONSBERG Kronsberg è un quartiere periferico collocato nell’area sud di Hannover ai piedi del versante occidentale della collina, con un’estensione di circa 150 ettari. L’Esposizione Universale del 2000 è stata l’occasione per la Municipalità per pianificare in modo coordinato sia gli interventi relativi all’area che avrebbe ospitato l’Expo sia Kronsberg, identificata quale unica porzione residua di città destinabile a nuovi insediamenti residenziali, necessari a soddisfare le richieste abitative. Il tema dell’Expo Umanità, Natura, Tecnologia diventa centrale nella sincrona pianificazione di Kronsberg e dell’evento espositivo, quale applicazione concreta dello slogan: il nuovo quartiere è progettato con elevati standard energetici e qualitativi degli edifici, parte di un disegno energetico complessivo. Il master plan, emendamento n. 49 al Piano di uso del suolo della Città, è stato approvato nel 1994, seguendo linee di pianificazione che, di fatto consolidate e fissate a livello regionale, prevedevano che lo sviluppo degli insediamenti residenziali avvenisse con modalità edilizie dense e collocate lungo le linee del trasporto pubblico locale (prestando attenzione alla dislocazione delle stazioni esistenti). Successivamente sono stati approvati i piani di sviluppo, che definiscono la zonizzazione funzionale, più precisamente il n. 1551 per il distretto nord e il n. 1552 per il distretto centro; il piano n. 1553 per il distretto sud; nel 1996 sono stati avviati i lavori e ad oggi sono stati realizzati i primi due distretti, mentre il terzo è considerato “di riserva” per soddisfare future necessità ad oggi non espresse; sono state realizzate 3.000 unità abitative (di cui 200 case a schiera unifamiliari) con una popolazione insediata di 6.600 unità; sono inoltre stati collocati 3.000 posti di lavoro nei nuovi uffici di una banca. Alcune abitazioni sono state utilizzate temporaneamente dall’Expo per l’accoglienza di servizio all’evento. Il disegno urbanistico è caratterizzato da: - un impianto planimetrico a griglia ortogonale modulata per collocare differenti tipologie edilizie; - elevata densità edilizia con bassi consumi di suolo; - creazione di un fronte edilizio alto e continuo lungo le strade con il vincolo di costruire sempre gli angoli degli isolati e attenendosi ad un numero prefissato di piani fuori terra; - variazione delle altezze degli edifici a seconda della zona dell’insediamento: partendo da ovest si passa da quattro o cinque piani fuori terra, a tre in posizione centrale per arrivare a case a schiera di due piani fuori terra ad est, sul bordo dell’insediamento al confine con la campagna, che diventa poi bosco; - aumento del rapporto tra costruito e spazi aperti rispetto alla città tedesche pianificate in modo “convenzionale”; - previsione dei servizi di base necessari ai residenti nel quartiere (con il primo lotto sono stati realizzati tre asili, una scuola primaria, un centro sportivo e doposcuola, un teatro e 15 sale comuni); - nel disegno dei due distretti realizzati sono previste aree di completamento ad oggi lasciate a verde. Le forme urbanistiche mirano alla composizione di un paesaggio urbano unitario e caratteristico, armonizzato con il contesto paesaggistico in cui è inserito; in questa direzione sono state fatte scelte progettuali legate all’uso dei materiali di facciata (mattoni o intonaco), ai tipi di copertura (doppie falde o falde uniche con pendenze minime abbinate a terrazzi) al rapporto tra costruito e verde, pubblico e privato, connesso al contesto naturale di campagna e collina, che nello specifico viene trattato nel modo seguente: - tutte le vie del quartiere sono alberate, le scelta delle specie dipende dal tipo di via (di distribuzione interna o perimetrale) sia dal lotto di costruzione. Le specie arboree sono così distribuite: - nelle vie interne ai distretti nord e centro rispettivamente robinia e frassino più sorbo verso l’area di completamento; - le zone di immagazzinamento e filtraggio delle acque piovane sono anche aree verdi, quelle trasversali all’insediamento sono piantumate a tigli; - la via principale di confine a ovest è piantumata con querce di rovere, mentre quella di confine con la campagna ad est è a tigli misti ad aceri; - la strada trasversale mediana tra i due distretti è piantumata a sicomori; - gli isolati più interni dei distretti sono giardini pubblici con aree gioco, mentre le corti interne sono verde privato, ma di godibilità pubblica; - le teste del quartiere sono a verde pubblico, così come le aree di completamento; La sistemazione a verde dell’interno degli isolati, la piantumazione di un albero o cinque cespugli ogni 200 m2 di superficie residenziale, la piantumazione di un albero ogni 200 m2 di superficie comune o mista, oltre a diversi vincoli sull’utilizzo di tetti giardino e superfici permeabili, sono interventi compensativi previsti dai piani di sviluppo, secondo quanto enunciato dalla legge regionale della Bassa Sassonia sulla conservazione della natura. La scelta delle diverse specie arboree ha anche valenza paesaggistica, di caratterizzazione delle diverse parti del quartiere. Riguardo la viabilità, i due distretti sono entrambi zone 30; il collegamento con il centro città è garantito da un efficiente servizio pubblico di tram, la cui infrastruttura, che corre lungo la strada principale longitudinale, Quartieri ecosostenibili in Europa
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è stata costruita contestualmente all’area dell’Expo. Per muoversi in Kronsberg non è comunque necessaria l’automobile, essendo tutti i servizi di base distribuiti nei due distretti e le fermate sono raggiungibili percorrendo non più di 600 metri; i parcheggi in superficie sono pochi e collocati in aree marginali oppure interrati. La viabilità è ordinata su tre tipi gerarchizzati di strade: - strade principali di accesso, lungo le quali è concentrato il traffico veicolare che porta al quartiere; - strade residenziali, sia longitudinali che trasversali che connettono le abitazioni alle strade principali, ma non consentono traffico di attraversamento; - la rete è completata da strade laterali chiuse al traffico, tra cui una ciclabile che percorre internamente il quartiere in senso longitudinale integrata nella rete cittadina; L’obbiettivo di creazione di un bilanciato mix sociale è stato raggiunto attraverso differenti strumenti: - è stato predisposto un sistema di incentivi e sussidi per permettere l’accesso anche a famiglie a basso reddito; - sussidi ed incentivi erano validi per tutte le unità abitative del quartiere al fine di evitare squilibri sociali; - la soglia massima di reddito per accedere al social housing è stato raddoppiato; - la Municipalità ha rinunciato alla clausola di assegnazione come prima casa in affitto per poter avere dai costruttori ulteriori 500 abitazioni di social housing distribuite sul resto della città; - le case a schiera unifamiliare sono state realizzate nel primo lotto costruttivo in modo da dare un’immagine positiva, per famiglie, a tutta l’operazione; - per rendere accessibili le case a schiera alle famiglie giovani, sono stati fissati dei tetti massimi di costo; - per chi acquistava prima del 1997 erano stati predisposti ulteriori incentivi sui prezzi; - grazie a finanziamenti ottenuti dal programma Habitat, è stato avviato il progetto per il decentramento del sistema terapeutico FOKUS, rivolto a persone anziane e disabili per rendere loro possibile la vita autosufficiente in appartamenti adattati alle particolare esigenze dei singoli; - le metrature degli appartamenti sono molto varie in modo da poter soddisfare diverse tipologie di famiglie con differenti stili di vita. Determinante per la creazione di un mix sociale bilanciato è stata pertanto la presenza della Municipalità quale proprietario di una parte delle abitazioni e il sostegno finanziario per l’accesso all’acquisto di altre. Ma anche la fisica mescolanza delle tipologie abitative, sia dal punto di vista funzionale che della proprietà, è importante per il conseguimento dell’obiettivo sociale: la mappa dei due distretti evidenzia proprio questa scelta progettuale. Nel Progetto per l’ottimizzazione ecologica di Kronsberg, iniziativa decentrata realizzata nell’ambito dell’Expo 2000, sono fissate le priorità ambientali ed energetiche per il risparmio delle risorse. Tra le azioni principali vi sono City as Garden e City as Social Habitat, che hanno come ambizione comune la pianificazione di Kronsberg in termini di eco compatibilità in accordo e come miglioramento del contesto paesaggistico e l’inserimento sociale di utenti deboli. Dal punto di vista ecologico, gli standard previsti sono: - costruite case passive (vale a dire con consumo energetico per il solo riscaldamenti fissato non oltre i 15 kW h/m2 anno); - tutti i nuovi edifici devono consumare meno di 50 kW h/m2 anno, curando in particolare i sistemi di isolamento esterno degli involucri; - gli impianti di riscaldamenti devono essere esclusivamente collegati al sistema centralizzato di quartiere; - le acque reflue devono scaricare unicamente nel sistema fognario comunale; - non sono ammessi sistemi di riscaldamento elettrico; - lavatrici e lavastoviglie devono essere collegate al sistema di approvvigionamento dell’acqua calda con tubazioni corte; - le acque piovane devono essere tutte convogliate nel sistema centralizzato di quartiere; - i materiali da costruzione e gli scarti di cantiere devo essere inseriti nel sistema municipale di gestione dei rifiuti; - le terre da scavo sono riutilizzate secondo un piano di gestione per usi costruttivi e paesaggistici; - allineamento alla legge regionale della Bassa Sassonia sulla conservazione della natura. In campo energetico, un interessante progetto pilota per il quartiere è Solarcity, un complesso di abitazioni destinate al social housing dotato di un esteso sistema fotovoltaico. L’iniziativa è sostenuta da un’agenzia municipale, da una compagnia energetica e dall’Agenzia per l’Energia di Göttingen, con finanziamenti, europei, nazionali e locali. I 104 appartamenti sono scaldati grazie all’energia prodotta da 1.350 m2 di collettori solari, che sostituiscono il sistema di isolamento tradizionale del lato meridionale della copertura. L’energia solare in eccedenza prodotta in estate è immagazzinata in cisterne ad elevato isolamento per Quartieri ecosostenibili in Europa
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essere sfruttata nei periodi più freddi. Questo sistema soddisfa circa il 40% del fabbisogno dell’edificio, che per la rimanente parte è collegata al sistema centralizzato di riscaldamento di quartiere. Le cisterne per lo stoccaggio del calore sono in calcestruzzo ad elevate prestazioni termiche e a prova di dispersione. Tali performance sono ottenute grazie ad un additivo plastico nella mescola, al tempo stesso componente strutturale ed isolante. Le cisterne sono interrate per sei metri e la parte fuori terra è utilizzata come muro di arrampicata sportiva all’interno del parco giochi, mentre la copertura è sistemata a collina artificiale integrandosi perfettamente nel paesaggio. Il Programma di salvaguardia climatica prevede che le emissioni di CO2 possono essere abbattute del 60% con la costruzione di case passive, con programmi di risparmio energetico e con il sistema di riscaldamento di quartiere; in particolare: - la costruzione delle case con tecnologie passive farà risparmiare 10 tonnellate di CO2 solo nella fase di cantiere; - l’utilizzo del sistema di riscaldamento centralizzato di quartiere produce un risparmio di CO2 pari a 35 tonnellate l’anno; - ulteriori 30 tonnellate si risparmiano con i sistemi di risparmio energetico di elettricità e riscaldamento. La complessità e gli aspetti innovativi dell’approccio progettuale dal punto di vista ecologico ed energetico, hanno reso necessaria la creazione di un’agenzia dedicata alla comunicazione e di supporto alla condivisione dell’ambizioso progetto. Nel 1997 è nata KUKA (Kronsberg Environmental Liaison Agency), finanziata dalla Deutsche Bundesstiftung Umbwelt (la Fondazione tedesca per l’ambiente), iniziativa no-profit degli stakeholder coinvolti, vale a dire Municipalità, che ha finanziato la fase di start up, costruttori, proprietari e nuovi residenti del quartiere, a cui si sono aggiunti in fase operativa diversi soggetto rappresentanti le associazioni di categoria e organizzazioni della società civile. La strategia d’azione di KUKA è stata ispirata ai principi di Agenda 21 ed è stata inserita tra i progetti decentrati per l’Expo, perseguendo lo scopo principale di massimizzare l’identificazione dei residenti e di tutti gli altri soggetti con il quartiere, esaltandone il particolare stile di vita ecocompatibile che si sarebbe creato. La sua natura stessa ha permesso grande flessibilità ed agilità in termini di risposte alle necessità che via via si presentavano, anche in termini di produzione di materiali informativi, in particolare dal 1999 si è dotata di un programma di lavoro completo articolato nelle seguenti attività: - comunicazione ambientale; - modelli cooperativi per creare competenze professionali; - educazione ambientale; - comunicazione del modello di gestione dell’acqua; - visite guidate al quartiere e al suo intorno agricolo; - presentazione del quartiere in stretta cooperazione con l’ufficio stampa della Municipalità ed altri settori interessati; - Kronsberg life, una rivista di presentazione periodica dei lavori del target group e di aggiornamento sui processi partecipativi; - Spring festival, iniziative culturali in strada; - resoconti sulle analoghe iniziative a livello nazionale.
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Piano Generale di Sviluppo di Kronsberg. Si noti la distribuzione omogenea dei servizi e delle strutture di interesse comune sia in ciascuno dei due distretti sia a scala di quartiere.
Il sistema degli spazi pubblici aperti.
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Il piano di piantumazione prevede che ognuno dei tre distretti sia caratterizzato da specie arboree differenti al fine di creare varietà proprio come si fa con le forme architettoniche degli edifici. Anche la funzione specifica delle strade è motivo di cambiamento dell’essenza e di differenziazione del paesaggio.
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La gerarchizzazione della rete stradale. Le strade sono principalmente intese come spazio pubblico di relazione; oltre alle due vie destinate al traffico di scorrimento/attraversamento del quartiere, le altre sono definite residenziali e laterali: nelle prime è consentito l’uso dell’auto, ma solo per raggiungere le abitazioni e sono moderate con zone 30, essenzialmente con restringimenti di sezione che impediscono soste vietate e velocità di percorrenza inadeguate; le seconde sono solo pedonali. La rete delle strade residenziali è strutturata in modo tale da non consentire di attraversare il quartiere, obbligando il traffico sulla strada principale.
Il piano dei parcheggi. Le aree per la sosta dei veicoli sono previste solo internamente agli isolat, non lungo le strade e tantomeno negli spazi aperti come piazze e giardini. La maggior parte dei posti auto è comunque collocato in trincea o sottoterra.
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Schema del processo integrato di pianificazione. Settori di intervento, azioni e progetti.
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Schematizzazione del processo di pianificazione, degli strumenti utilizzati e dei soggetti coinvolti.
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LONDRA SUTTON. BEDZED Beddington Zero (fossil) Energy Development Il recupero di Beddnigton, un’area industriale dismessa del sobborgo Sutton a sud di Londra, è stato realizzato nel 2002 con obiettivo la realizzazione del principio Zero Energy Development, vale a dire emissione inquinati nulle per i consumi energetici legati agli usi domestici. La Bio Regional Development, ente preposto alla facilitazione dell’ingresso sul mercato di pratiche sostenibili, propone al Peabody Trust, un’importante associazione londinese che si occupa di edilizia abitativa in chiave di riqualificazione economica e sociale, di farsi promotore della realizzazione di BedZed; i progettisti incaricati sono il gruppo Arup in associazione con architetto Bill Dunster. Come succede per altri quartieri analoghi, la riqualificazione nasce dalla necessità di soddisfare la domanda di abitazioni, legando a tale esigenza principi di eco-efficienza ed eco-compatibilità, nell’ottica caratteristica dei promotori di creazione di virtuose ricadute sociali. Il disegno urbanistico del complesso è elementare, organizzato in cinque isolati densi, ciascuno costituito da un edificio di tre piani fuori terra, per un totale di 83 alloggi e 3.000 m2 di usi misti a lavoro, spazi ricreativi e commerciali. Sia l’impianto planimetrico che il disegno di sezione sono studiati per ottimizzare la forma dell’edificio per ridurre le necessità di illuminazione artificiale e le dispersioni termiche, al fine di minimizzare l’utilizzo dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento; gli edifici pertanto sono orientati e conseguentemente distribuiti planimetricamente in modo da sfruttare al meglio l’irraggiamento solare congiuntamente ad una accurata scelta dei materiali per caratteristiche di trasmittanza e massa termica. La compattezza delle forme ha permesso l’insediamento di una popolazione sufficientemente ampia da costituire massa critica utile per innescare processi sociali di comunità.
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Per abbattere il consumo energetico per il riscaldamento, è stato associato un sistema centralizzato alimentato da legno cippato (basse emissioni di CO2), che fornisce anche acqua sanitaria, e nel complesso il fabbisogno per ogni abitazione è sceso al 10% di un’analoga unità tradizionale. La produzione di energia elettrica è interamente di provenienza fotovoltaica o eolica: un’installazione di pannelli per 777 m2 e miniturbine collocate sui tetti verdi in alcuni momenti producono un surplus che viene convogliato nella rete nazionale, facendo di Bedzed un esportatore di energia; l’energia prodotta dal fotovoltaico fa risparmiare ogni anno 46 tonnellate in emissioni di CO2 e i coti dell’installazione sono stati ammortizzati in 4 anni. I consumi di acqua sono limitati grazie ad un sistema di raccolta e riciclaggio, ma anche grazie all’utilizzo di materiali di finitura facilmente pulibili con elevati standard di comfort; sono state installate lavatrici che consumano 39 litri per ciclo di lavaggio contro li 100 litri di macchine comuni e i 58 litri per le quelle in classe A di consumo energetico; gli scarichi delle toilette, che pesano per il 25% sui consumi idrici medi annui per persona, sono ridotti da 7,5-9 litri per volta a 2-4 litri. Le pareti sud degli edifici sono predisposte per accogliere ulteriori pannelli solari. In fase costruttiva sono stati utilizzati materiali edilizi a basso impatto, vale a dire o di riciclo da interventi precedenti per evitare la messa in discarica, o di filiera corta prodotti nelle vicinanze del cantiere, o ancora prodotto di industrie eco-compatibili (ad esempio legnami da boschi controllati e gestiti) . Tutta BedZed è zona 30, percorribile a piedi e in bicicletta in modo sicuro, il sistema della mobilità è imperniato sull’uso del trasporto pubblico; per i residenti car-sharing, car-polling e una miniflotta di scooter elettrici sono occasione sia per adottare comportamenti sostenibili di trasporto che per socializzare, creare reti interpersonali di convivenza comunitaria; il trasferimento di posti di lavoro in zona, la creazione negli edifici di spazi lavorativi cablati con banda larga e gestibili autonomamente, la filosofia del consumo dei prodotti alimentari a chilometri zero, unitamente a sistemi di gruppi di acquisto, sono elementi che contribuiscono ad alleviare la congestione del traffico.
La Bio Regional Development ha predisposto un programma di monitoraggio delle prestazioni energetiche degli edifici, mettendole in relazione con gli stili di vita e le abitudini quotidiane degli abitanti, definendo come scenario di riferimento le prestazioni e i consumi se invece di BedZed si fosse costruita HED, vale a dire High Energy Development., a partire dai dati relativi ai differenti tipi di superfici costruite. I primo monitoraggio dopo un anno di vita a pieno regime hanno dato i seguenti risultati, da riferire ai consumi medi inglesi in abitazioni di tipo HED: - il consumo per il riscaldamento dell’acqua è in media più basso del 45%; - il consumo di elettricità per l’illuminazione, la cucina e gli impianti è inferiore del 55%; - il consumo d’acqua è minore del 60%.
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Edificio a schiera con 6 blocchi Superfici per piano Solai in calcestruzzo Salai lignei Superfici muraria Doppi vetri Lucernari in serra Tripli vetri Tetti giardino Lucernari Copertura a tetto Coronamento di muri ad intercapedine (m) Impronta ecologica Risparmi dopo un anno Riscaldamento degli ambienti Acqua calda ElettricitĂ Rete idrica Chilometraggio auto a combustibili fossili
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m2 BedZed 1.692 1.507 185 500 527 75 147 75 300 342 127 905 Riduzioni monitorate 88% 57% 25% 50% 65%
BedHed 1.572 966 606 1.759 231 0 0 0 0 606 185 606 Riduzioni da aggiungere 90% 33% 33% 33% 50%
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Dopo tre anni di insediamento della popolazione stata condotta un’indagine sociologica sulla qualità della vita in BedZed, che evidenzia il miglioramento di molti aspetti: - ambiente interno degli edifici migliore per le favorevoli condizioni di illuminamento diurno, la presenza di serre e il design interno di buona qualità; - ambiente esterno agli edifici migliore per la presenza di balconi e giardini; la quiete, la sicurezza, traffico moderato a zona 30; - benefici economici dovuti al risparmio energetico nei consumi di acqua, elettricità e riscaldamento, abbattimento dei costi per la proprietà e la manutenzione delle automobili; - benefici sulla salute che si evidenziano nella diminuzione delle sindromi allergiche, nel miglioramento dell’aerazione degli ambienti, maggiore movimento a piedi e in bicicletta favorito dall’ambiente percepito sicure e piacevole; - creazione di un senso di comunità e vicinato; - convenienza nell’utilizzo dei servizi comuni di trasporto, di approvvigionamento di generi alimentari, di fruizione di strutture sportive e ricreative. Gli aspetti disagevoli segnalati riguardano sostanzialmente il surriscaldamento di alcuni appartamenti in periodo estivo e la mancanza di alcuni posti auto.
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MALMÖ. Bo01 Il quartiere Bo01 di Malmö è una delle realizzazioni della Municipalità nell’ambito dello European Housing Expo del 2001, intitolato City of Tomorrow, incentrato sulla progettazione sostenibile degli edifici residenziali. L’area scelta per l’insediamento del nuovo quartiere è quella dei docks nella zona ovest del porto (Västra Hamnen – Western Docks), le condizioni di degrado ambientale e il complesso sistema microclimatico hanno reso la progettazione in chiave sostenibile ulteriormente incisiva e di contrasto rispetto allo scenario iniziale. Per quest’area, 160 ettari necessitanti di bonifiche del suolo, l’obbiettivo principale è stata la creazione di un ambiente urbano attrattivo in cui fosse possibile abitare, lavorare, studiare e trascorrere il tempo libero; in linea generale quindi un contesto piacevole aumenta la qualità della vita e gli aspetti ambientali, il verde urbano in particolare, e l’attenzione all’eco-compatibilità dei comportamenti quotidiani (in questo caso specifico si parla delle abitudini domestiche) sono elementi che in Bo01 sono stati considerati basilari e determinanti per partire con la progettazione. A completamento nel 2010, il progetto prevede l’insediamento di 10.000 abitanti e 20.000 posti di lavoro; ad oggi i 600 appartamenti per circa 1.000 abitanti (6.000 i posti di lavoro) di Bo01 hanno un consumo energetico di 105 kW h/m2 anno, vale a dire la metà della media delle altre abitazioni della città, e l’energia necessaria è prodotta in loco da sistemi eolici, fotovoltaici e geotermici. Inoltre, la rete idrica e quella fognaria sono collegate al sistema municipale; vi è un impianto di raccolta dei fanghi per il trattamento di separazione dei fosfati e delle sostanze nutritive, che vengono quindi utilizzate in agricoltura ; i rifiuti sono trattati una centrale per la produzione di biogas. Le coperture degli edifici sono o tetti verdi, che insieme ai giardini floristici ed arborei collocati in spazi pubblici e nelle corti private contribuiscono ad un disegno complessivo di varietà ecologica, oppure sono dotati di collettori solari: 1.400 m2 di pannelli alimentano il sistema di riscaldamento ed altri 120 m2 di celle producono energia elettrica. Il disegno urbanistico del quartiere è imperniato sull’assialità verso sud con il Castello e la Cittadella bastionata in cui è collocato, in contrapposizione col paesaggio marino a nord e ovest; il lato orientale costituisce il punto di contatto con l’area portuale ancora attiva; la mediazione tra i due elementi è creata da un viale alberato che percorre longitudinalmente l’intero quartiere diventandone anche via d’accesso principale. La griglia irregolare su cui è modulato il tessuto edilizio è modellata principalmente da esigenze bioclimatiche: questa porzione di porto è infatti fortemente esposta al vento e le diverse rotazioni planimetriche degli edifici sono funzionali alla deviazione delle correnti d’aria. La natura ventosa è però sfruttata a favore del bilancio energetico con l’installazione di una turbina eolica, situata nella zona nord del porto, la cui produzione è utilizzata nelle abitazioni di Bo01 soddisfacendone completamente il fabbisogno di energia elettrica. L’irregolarità è anche un espediente per creare micro paesaggi diversi l’uno dall’altro ad ogni angolo che si volti; le piazze e le vie sono tutte diverse e riconoscibili, con proporzioni e rapporti che creano un percorso sempre diverso e sorprendente, con però la costante presenza di verde che sia un parco, un giardino o una corte condominiale. La stessa sorpresa si vuole suscitare con la varietà architettonica proposta anche per le facciate degli edifici. Un altro asse caratterizzante il paesaggio è il lungomare: liberamente fruibile e utilizzabile come campo da gioco, rappresenta un bel punto panoramico sulla baia tra Malmö e Copenaghen oramai unite dal ponte Ørensund. Per la definizione della dotazione ottimale di aree verdi ed elementi per rinforzare la rete ecologica locale, è stato messo a punto un indice denominato Greenspace Factor, elaborato dalla città di Malmö sul modello di Berlino, che associa a ciascun tipo di vede un moltiplicatore delle superfici e restituisce una media che è stato stabilito non dover essere inferiore a 0,5. Example from Bo01 of calculating the Green Factor for the residential courtyards - the following is only an extract from the full scoring system - there are many more items which can gain a point (the original list is available in Swedish from Malmö city).
m2
Factor
Score for a site
a garden plot
951
0.5
476
green on the ground
129
1,0
127
green on the wall
112
0,7
78
green roof
330
0.8
264
open water
23
1.0
23
climbing plants
72
0.2
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La densità edilizia medio-bassa è giocata con altezze fuori terra che vanno da uno a sei piani, con una media di due, preferita a tessuti più compatti e alti ricorrenti in analoghi casi di quartieri eco-sostenibili, per aumentare la dotazione di spazi pubblici aperti, prevalentemente verdi al fine di favorire una seppur limitata varietà ecosistemica, e garantire al maggior numero di abitazioni possibili la godibilità del paesaggio naturale circostante; l’eccezione, peraltro molto forte nella tutto sommato armonica composizione volumetrica dell’insediamento, è l’edificio a torre Turning Torso firmato dal’architetto Santiago Calatrava, alto 190 metri su 54 piani é il landmark di Bo01, chiamato a segnalare il luogo per la sue caratteristiche di rinnovo urbano ed eco-efficienza in modo visibile da tutta Malmö, di cui la torre diventa uno vero e proprio brand. L’opera architettonica vuole inoltre essere rappresentativo della tesi che ammette la sostenibilità energetica degli edifici a torre se correttamente progettati ed inseriti in una rete efficiente. Per una godibilità in sicurezza dell’area da parte dei pedoni, che insieme ai ciclisti sono considerati gli utenti principali, la viabilità del quartiere è moderata a zona 30, rimanendo comunque accessibile ai mezzi ti trasporto motorizzati sia pubblici che privati, ma scoraggiando l’uso delle auto private con politiche di pricing per il parcheggio e prevedendo pochi posti per la sosta delle autovetture di residenti e non (il rapporto è 0,7 parcheggi per famiglia). Oltre ad un’efficiente rete di trasporto pubblico accessibile in un raggio di 300 metri da ogni abitazione, sono presenti servizi di car pooling per i residenti. Nel documento Quality Programme Bo01 City of Tomorrow 1999-03-31, redatto dal gruppo di progetto di BO01 in accordo e condivisione con la Municipalità di Malmö e i costruttori, sono definiti I target qualitativi da raggiungere nel corso delle fasi progettuali e realizzative; gli obiettivi riguardano l’ambiente, tra predisposizione degli impianti tecnologico, il disegno urbano ed architettonico, sevizi sociali e al cittadino. Di seguito si riportano in traduzione gli argomenti principali delle tematiche dei target prefissati. Standard di base Strade, piazze, spazi pubblici Illuminazione delle superfici Per ridurre le esigenza di illuminazione artificiale, devono essere impiegati materiali il più luminosi possibili , tenendo conto dei requisiti funzionali per l’utilizzo. Materiali riciclati Materiali di recupero e di riciclo hanno la priorità. Spazi pubblici nelle aree di Parte degli spazi pubblici sono siti per ulteriori sviluppi. Gli spazi pubblici devono sviluppo presentarsi alla gente come un tutt0uno coerentemente progettato. I materiali dominanti sono calcestruzzo, mattoni e ghiaia, con elementi di pavimentazione lapidea. Il disegno dei suoli per gli spazi pubblici va normata per quegli spazi che costituiscono aree di sviluppo. Spazi pubblici nelle aree di Gli spazi pubblici devono essere completati con l’inaugurazione del quartiere. sviluppo e suolo per spazi pubblici Progettazione delle strade Strade e marciapiedi devono essere disegnati per la corretta fruizione da arte di ciclisti e per incentivare la mobilità pedoni e per il trasporto pubblico. ciclabile e pedonale Strade principali e strade Sistemazione a viale alberato, con separazione tra marciapiedi e piste ciclabili. Superfici secondarie asfaltate con elementi in calcestruzzo e granito. Strade a corte Le acque piovane devono scomparire velocemente e devono essere limitati i numeri dei tombini. Le acque piovane, essendo contaminate, devono defluire separatamente. Suoli per spazi pubblici e Le strade sono per pedoni e ciclisti. aree di sviluppo Il materiale è ghiaia o, per tratti più trafficati, calcestruzzo o asfalto. Le aree a ghiaia sono delimitate da larghe fasce di pavimentazione in pietra o calcestruzzo. Piazze per spazi pubblici e Particolare attenzione per gli spazi aperti. Le superfici sono da pavimentare con lastre o aree di sviluppo blocchi in pietra naturale e/o cementizi. Cura nell’illuminazione e nell’arredo. Le acque piovane, essendo contaminate, devono defluire separatamente. Strade lungo i canali Lungo i moli, il traffico motorizzato è consentito in sede sepaata rispewtto ai percorsi ciclabili e pedonali. Le pavimentazioni devono essere cementizie, asfalto con elementi lapidei. Per Hamntorget è prevista esclusivamente asfaltatuta con elementi in pietra. Laddove la banchina divenra una piazza, il passaggio deve essere marcato nel cambiamento di pavimentazione. Gli alberi vanno piantati in quei punti delle banchine in cui il traffico veicolare è lontano dai loro bordi. Percorsi lungomare I percorsi lungomare devono essere armonizzati con le strade e le piazze interne al quartiere. Gli alberi vanno piantati negli slarghi lungo la passeggiata, distanti circa 30 metri dai muri di sostegno. Ponti Rispetto dei requisiti obbligatori di progettazione. Prevedere ecodotti per il passaggio degli animali al di sotto degli implacati. Quartieri ecosostenibili in Europa
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Rastrelliere per biciclette su aree pubbliche e di sviluppo Terreni costruiti
In corrispondenza dei nodi principali di sosta delle bicicletta, sono previste rastrelliere con sistemi di sicurezza antifurto. Nelle aree destinate a verde, va rispettata la struttura del suolo. Nelle aree dove è previsto il passaggio di veicoli, la struttura della della pavimentazione deve rispettare gli standard definiti a livello municipale.
Illuminazione e arredo urbano Programma di Nel programma generale è previsto un piano coordinato di illuminazione e arredo urbano progettazione da integrare alle scelte di Bo01 e con i costruttori. Il programma di progettazione deve riguardare anche quelle aree definite come di completamento per successivi sviluppi. Dehors Adeguamento al Programma ambientale urbano. Si possono proporre ulteriori caratteristiche e colori oltre a quelli previsti dal Programma come integrazione e ampliamento. Segnaletica stradale Valutare la possibilità di semplificare e coordinare l’apparato della segnaletica stradale. La segnaletica per la toponomastica deve essere conforme a quella presente nelle zone centrali di Malmö. Decorazioni artistiche Predisposizione di un programma di interventi artistici . Spazi verdi Spazi verdi Percorso Kanalparken (parco lineare lungo il canale) Parchi e canali Passaggi per animali terrestri
Pavimentato a ghiaia con una fascia in pietra tra il percorso pedonale e il prato. Lavori da ultimare per l’inaugurazione del quartiere. Le diverse aree verde devono essere permeabili al passaggio degli animali terrestri.
Infrastrutture tecniche e trasporti Dotazioni ICT Connessione alla banda larga Reti locali domestiche Interfaccia utente Libera concorrenza Trasporti Limitazioni al traffico motorizzato Supporto ICT alla gestione del traffico Standard del trasporto pubblico Trasporto pubblico Predisposizione per il collegamento alle reti di trasporto pubblico Stazioni di servizio Trasporti ambientalmente compatibili Punti di interscambio Trasporto dei rifiuti
Connessione di tutte le abitazioni alla banda larga o servizio simile, con sistemi integrati di telefoni, trasmissione dati, radio e televisione. Predisposizione di ogni unità abitative per una sua rete locale. Predisposizione delle abitazioni per un sempre maggiore utilizzo integrato delle tecnologie ICT nella vita domestica. La fornitura di servizi deve essere aperta a tutte le offerte di mercato pr ottenere il miglio prezzo possibile. Disegno del sistema stradale in base alle limitazione a cui sottoporre il traffico. Metodi di controllo telematico del traffico anche al fine di ridurre l’impatto ambientale da esso provocato. Progettazione del sistema di trasporto pubblico competitivo rispetto a quello privato. Rendere il trasporto pubblico facilmente accessibile ed utilizzabile anche con veicoli di buona qualità, organizzazione della linea delle fermate e servizi ICT. La rete di trasporto deve essere integrata al sistema municipale e in prospettiva con gli ulteriori ampliamenti di riqualificazione dei Western Docks. Collocazione in posizione adeguata di una stazione di servizio con carburanti verdi. Dotazione di veicoli di piccole dimensioni alimentati a carburanti non fossili e poco rumorosi. Veicoli pubblici, veicoli per il trasporto dei rifiuti e veicoli commerciali devono rispettare standard di compatibilità ambientale. Valutare la collocazione di punti in interscambio ambientalmente vantaggiosi per la mobilità interna e verso il centro città. I rifiuti devono essere trasportati nei vari siti con mezzi e tecniche ambientalmente adeguati. Permesso di accesso e sosta solo per i veicoli ambientalmente adeguati.
Veicoli ambientalmente compatibili Operatori commerciali per il Incentivazione all’uso del servizio per i residenti. car pooling Approvvigionamento energetico Fonti energetiche L’approvvigionamento energetico deve avvenire solo da fonti rinnovabili. Produzione locale Tutti i consumi energetici devono essere soddisfatti dalla produzione locale, eccetto che per il biogas e l’eolico prodotto dalla città. Il bilancio energetico è stilato su base annua. Minimizzazione dei Il target di consumo medio energetico per abitazione non deve superare i 105 KWh/m2 Quartieri ecosostenibili in Europa
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consumi energetici Differenziazione dei consumi energetici per progetto Requisiti di comfort Processo
Valutazione Riscaldamento e condizionamento Impianti ed apparecchiature Progetti di sviluppo Rifiuti, acqua e servizi igienici Impianti elettrici Gestione dei rifiuti Raccolta Flessibilità Informazione e utilizzo Punti di raccolta di quartiere Rifiuti in area pubblica
Acque e Reflui Gestione acque piovane
Acque piovane contaminate Acque reflue sanitarie e domestiche Metalli pesanti e ecotossine Collegamento tra rete idrica e fognaria
anno comprensivo di tutti gli usi energetici inclusi gli apporti positivi di ciascuna abitazione. La deviazione di flussi energetici da un progetto all’altro può essere fatta purché si mantengano i target medi di consumo e si aggiorni simultaneamente con le fasi costruttive. Gli obiettivi di consumo energetico non devono intaccare le prestazioni di comfort per i 2 residenti. Se i 105 KWh/m anno non sono reputati adeguati, in fase si progettazione possono essere fatte delle revisioni ed individuate alte fonti energetiche. Il processo di aggiornamento, revisione ed adeguamento dei consumi energetici è continuo durante tutta la fase di progettazione e di cantiere. In prima battuta, se è necessario un adeguamento, si interverrà sui singoli edifici e solo dopo sul sistema di quartiere. A completamento del quartiere, verranno valutate i livelli di consumo e di comfort; le valutazioni verranno ripetute per i due anni successivi alla chiusura dei cantieri. Per il condizionamento e il riscaldamento dell’aria non saranno utilizzate sostanze nocive per l’ozono e il clima. Utilizzo di alternative ambientalmente compatibili. Utilizzo delle alternative più ambientalmente valide. Tutti gli impianti devono essere competitivi in termini di efficienza energetica. Favorire nuove forme e la competitività di tra soggetti in ambito energetico. Utilizzo di energie prodotte dal riciclaggio di rifiuti e reflui. Gli impianti elettrici devono essere isolati per evitare dispersioni e sovraesposizioni all’elettromagnetismo. L’obiettivo è che ogni proprietà sia dotata di appositi contenitori per la raccolta differenziata. Il sistema di raccolta può essere adattato in base ad eventuali cambiamenti nel frazionamento degli edifici. Il sistema di raccolta deve essere facilmente utilizzabile, i residenti saranno continuamente aggiornati su eventuali cambiamenti nelle procedure anche di selezione dei materiali. L’obiettivo è arrivare all’80% di materiale riciclabile incontaminato. I punti di quartiere serviranno per la raccolta di rifiuti elettrici, tessili, pericolosi e ingombranti. I rifiuti organici provenienti da parchi e giardini saranno convogliati in centri di compostaggio e smaltimento. Tutti gli altri rifiuti raccolti in aree pubbliche saranno indirizzati al riciclaggio. Acque piovane e di drenaggio devono essere riutilizzate nell’area. Le acque piovane andranno prima di tutto convogliate al livello del suolo, possibilmente non al di sotto ma in canali aperti sui limiti dell’area. Le acque piovane devono essere convogliate tramite tombini e condutture verso stagni. Dove possibile ed appropriato, a seconda del grado di salinità, le acque piovane devono essere incanalate verso aree verdi. Le acque piovane raccolte da superfici contenenti metalli pesanti devono essere eputrate e separate da oli e altre sostanze. Il fosforo contenuto nei reflui sanitari deve essere riutilizzato per usi agricoli. I metalli pesanti ed altre eco-tossine contenute nei reflui devono essere tenuti al di sotto dei valori limite per gli usi agricoli. I materiali da costruzione devono essere in tutte le loro parti (superficiali e non) devono essere di composizione tale da non creare contaminazioni nelle acque piovane, di scarico o fognarie.
Drenaggio principale
Aspetti sociali Servizi comunali Attività per bambini e ragazzi Sportello civico Dotazioni tecniche
E’ previsto una scuola con uno spazio esterno per bambini e ragazzi dai 7 ai 16 anni, da usare anche per il pre-scuola. E’ previsto uno sportelli civico per fornire informazioni alla cittadinanza sulle attività dell’amministrazione. Tutte le attività pubbliche devono essere supportate da tecnologie ICT per creare spazi interattivi nelle scuole, nelle biblioteche ecc.
Edifici Progetto e caratteristiche Scelta degli architetti Quartieri ecosostenibili in Europa
Bo01e la città di Malmo selezioneranno architetti adatti alla progettazione di ciascun 21
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Direttive progettuali
Progetto Dettagli Dotazioni di sicurezza sulle coperture Fogli di lavoro Fissaggi Balconi Segnaletica Interni dell’edificio Condizioni di accesso Altezze soffitti
Fasi di cantiere, materiali Estrazione e trasporto di materiale grezzo Piano dei materiali Selezione dei materiali
Valutazione ambientale dei materiali Appalti tecnologici Sistema di gestione ambientale Formazione in materia ambientale Partecipazione nella formazione in materia ambientale Controllo dei flussi Illuminamento e vista Vista Acustica e clima Spazi e comunicazione Pre-differenziazione degli spazi Tecnologia
edificio. All’architetto responsabile della progettazione individuato da Bo01 e Malmo sarà data la possibilità di seguire tutto l’iter fino a completamento dell’opera. Nel momento in cui ci fosse la necessità di un partner progettuale, tale celta dovrà essere approvata da Bo01 e Malmo. Il programma di progettazione deve prevedere un coordinamento nel disegno delle facciate. Il programma verrà applicato a tutte le facciate prospicienti spazi pubblici. In risposta alle ispezioni durante i sopralluoghi, sono disponibili dettagli progettuali in scala 1/20 per grondaie, finestre, balconi, cappe di ventilazione. Le dotazioni di sicurezza sui tetti possono essere posizionate sulle parte interna delle falde verso i cortili. Gli sportelli di accesso devono essere dotati di ringhiere di sicurezza. Per garantire la sicurezza degli operai e degli artigiani va compilato accuratamente il registro di cantiere. Le strutture di fissaggio non devono essere visibili in facciata. I costruttori devono fornire i disegni illustrativi della dotazione di vetrate per i balconi in modo da restituirne l’impatto visivo e valutarne la coerenza con gli edifici. Sono ammesse: strisce dipinte in facciata, insegne autoportanti, scritte retro-illuminate. Tutti gli accessi agli edifici devo avvenire da strade o piazze e collegate con percorsi che non siano solo di attraversamento degli spazi. L’altezza interna delle abitazioni deve essere compresa tra i 2,50 e e2,65-2,70 metri, mentre se si prevedono delle attività diverse dall’abitare si possono prevedere altezze di 3,40 metri Minimizzazione delle operazioni di estrazione e trasporto di materiale grezzo da cantiere, con utilizzo di trasporti ecologici sia in fase di approvvigionamento dei materiali che di smaltimento dei rifiuti. Il piano ha lo scopo di organizzare l’utilizzo dei materiali edilizi valutandone prestazioni e ciclo di vita. I materiali elencati dalle liste nazionali per usi limitati sono presi in considerazione solo per particolari esigenze da valutare. I materiali devono essere scelti in funzione della sicurezza in fase di utilizzo, in particolare per i materiali di facciata è necessario che non rilascino sostanze nocive per dilavamento da acque meteoriche. I costruttori hanno la possibilità di valutare i materiali da utilizzare secondo ulteriori analisi e valutazioni ambientali. I costruttori hanno la possibilità di partecipare alle gare d’appalto per la realizzazione degli impianti tecnologici con la sollecitazione di potenziare i requisiti ambientali, energetici e dei materiali in un’ottica di eco-compatibilità delle realizzazioni. Sistema di certificazioni ISO ed EMAS. Tutti coloro che sono coinvolti nel processo costruttivo dovrebbero ricevere una formazione ambientale specifica. Personale e consulenti coinvolti nelle fasi progettuali e di supervisione dovrebbero ricevere una formazione ambientale specifica (5 ore). La proprietà dovrebbe poter essere dotata di sistemi di controllo degli usi energetici e delle funzioni correlate. Da tutte le unità abitative dovrebbe essere godibile un panorama verde od acquatico. Essendo il rumre molto più stancante di quanto immaginiamo, bisogna garantire comport acustico; alcune stanze saranno completamente insonorizzate. Adeguata progettazione degli spazi interi per evitare sprechi. Ricerca di soluzioni architettoniche tecnologiche per una adeguata funzione, ad esempio uso di tecnologie wireless.
Cortili e piazzali Patii Paesaggisti Completamento Punti verdi Varietà di biotopi Alberi Quartieri ecosostenibili in Europa
Incarico ad un architetto paesaggista per la progettazione degli spazi non costruiti. Le piazze e i cortili devono essere ultimati per l’inaugurazione del quartiere. Ogni spazio aperto deve essere provvisto di almeno dieci elementi presenti nella lisa delle dotazioni a verde. Ogni 100 m2 di verde devono variare le caratteristiche biotopiche degli elementi inseriti Piantumazione di almeno un albero ogni 200 m2 di spazio aperto. 22
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Patii Autorizzazione per animali terrestri Acque piovane dai tetti Acque piovane sotterranee Drenaggio Indice spazi verdi Gioco e socializzazione Riparo per biciclette
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I patii devono essere collocati sui lato cortile degli edifici. Sui bordi dell’insediamento, nei cortili e negli spazi aperti devono poter circolare gli animali con la possibilità di passare da una parte all’altra. Tutte le acque piovane allontanate dai tetti devono essere convogliate nel sistema di raccolta comune. L’obbiettivo è di avere spazi aperti con superfici permeabili alle acque piovane. nei cortili dovrebbe poter essere possibile la raccolta e il riuso nella proprietà stessa. Il drenaggio va studiato in finzione della piantumazione e delal collocazione di citerne per la raccolta. Da definire con la Municipalità. Le parti soleggiate dei cortili vanno attrezzate come spazio gioco e dotate di strutture di riparo. In prossimità degli ingressi delle abitazioni, nei cortili vanno collocati dei ricoveri per le biciclette chiudibili a chiave.
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HELSINKI. EKOVIIKKI Dopo il rapporto Brundtland del 1987, nel 1990 il governo Finlandese ha revisionato la propria legislazione in materia edilizia in un’ottica di sviluppo sostenibile. A partire da quello stimolo, si è aperta una collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente e l’Associazione Nazionale degli Architetti (SAFA) con lo scopo principale di calare nella realtà pratica della pianificazione, dell’urbanistica e della progettazione architettonica i principi di eco compatibilità di città ed edifici. I due soggetti quindi hanno intrapreso attività sia di ricerca che di promozione e stimolo verso gi addetti a lavori: una delle azioni è stata la creazione dell’Eco-Community Project nel 1993, che con una lettera aperta invitava i professionisti come invito a proporre progetti di quartieri sperimentali composti da edifici eco-compatibili. Pervenute 16 candidature, quella di Viikki è stata scelta per adeguata collocazione rispetto sia all’ambiente naturale, trovandosi in area protetta, che ad una’area urbana, essendo a soli sette chilometri da Helsinki, quindi per le potenzialità di collegamento dal punto di vista infrastrutturale, dei trasporti e dei servizi comunali. Fino a tale selezione, Viikki era dotata dal 1989 di un piano locale basato sostanzialmente su uno sviluppo di tipo residenziale affiancato alle attività delle struttura dell’Università di Helsinki, che qui ha le sue facoltà di scienze agrarie e forestali. Ma già nel 1992 nel piano è stata inserita la possibilità di considerare Viikki come il luogo per realizzare edifici ambientalmente “consapevoli”: a partire dalle valenze ecologiche dell’area, ciò ha ulteriormente giocato a favore della sua designazione quale progetto pilota di quartiere eco-compatibile Superate le perplessità sui possibili conflitti ambientali in un’area di valore naturalistico derivanti dall’insediamento di circa 15.000 residenti a completamento del progetto entro il 2015, nonché la presenza di 6.000 studenti e la collocazione di 7.000 posti di lavoro, nel 1995 è stato approvato il nuovo piano, che ha trovato nel 1998 copertura e legittimazione nel Programma nazionale per l’edilizia eco-sostenibile, con prioritariamente i seguenti obiettivi: - ridurre il consumo delle risorse naturali sia nelle fasi costruttive che in quelle di messa a regime degli edifici; - ridurre i consumi energetici per riscaldamento, elettricità e approvvigionamento idrico per gli usi domestici rispetto ai parametri medi della città di Helsinki; - sostituire l’utilizzo dei carburanti fossili con energie rinnovabili. Tra il 1998 e il 2000 la città di Helsinki ha approvato un programma sperimentale di edilizia pubblica ecocompatibile, col nome di Ekoviikki, da realizzare ad isolati a corte aperta con corridoi verdi, schema caratteristico per la capitale finlandese. Due concorsi banditi dall’ Eco-Community Project con la National Technology Agency of Finland (TEKES) e l’Helsinki City Planning Department hanno dato come risultato uno la forma urbana dell’insediamento, vincitore l’architetto Petri Laarksonen, e l’altro le caratteristiche edilizie degli edifici, in rispetto dei criteri del PIMWAG di misura delle prestazioni ambientali, messo a punto nel 1997 ad hoc per le valutazioni a Viikki da un gruppo di .architetti di Helsinki (Pennanen, Inkinen, Majurinen, Wartianinen, Altonen e Gabrielsson dalle cui iniziali nasce l’acronimo che dà il nome al sistema). La prima fase costruttiva di Ekoviikki, ha riguardato una superficie di 23 ettari con un popolazione insediata di 1.700 abitanti su una superficie residenziale di 64.000 m2 organizzati in appartamenti dagli 80 ai 250 m2. Il disegno urbano è strutturato a isolati stretti raggruppati in aree pedonali e connesse da corridoi verdi che portano a loro volta ad aree verdi; la maggior parte degli edifici ha la facciata principale esposta a sud, le altezza variano da due piani fuori terra per gli edifici più marginale dell’insediamento e torri di quattro-cinque piani fuori terra per quelli in posizione più centrale. L’uso dell’automobile privata non è necessario per gli spostamenti nel quartiere, mentre per raggiungere il centro città o altre zone il trasporto pubblico con la rete di autobus e di ferrovie crea una connessione adeguata; l’area è moderata con tecniche di traffic calming e i percorsi veicolari e pedonali sono rigorosamente separati per garantire la massima sicurezza. Lo spazio per parcheggi è ridotto al minimo indispensabile in misura di uno ogni 16 m2 di superficie residenziale per le case a schiera e 1 ogni 80 m2 nei condomini; la vendita dei posti auto è sganciata dagli appartamenti e molto costosa in modo da scoraggiarne l’acquisto da parte di chi non ne ha effettiva necessità; nel piano è previsto un ampliamento delle aree parcheggio per sopperire ad eventuali sovradimensionamenti o nuove esigenze. I criteri su cui è basato PIMWAG riguardano l’articolazione di cinque fattori ambientali da considerare: inquinamento, disponibilità di risorse naturali, salubrità degli ambienti, biodiversità e risorse alimentari. Nello specifico, la valutazione si basa su requisiti associati a punteggi (tabella seguente). La valutazione minima corrispondente a zero punti assicura comunque che l’edificio analizzato consuma 105 kW/h per m2/l’anno, vale a dire il 34% in meno di energia di una costruzione residenziale convenzionale. Il punteggio massimo ottenibile è 30, ma già 10 è rappresentativo di un eccellente mix di scelte progettuali con performance ecologicamente soddisfacenti. Sono stati predisposti quattro livelli per la progettazione ecocompatibile degli edifici di Viikki: - livello minimo di eco-criteri; - livello di progettazione sperimentale;
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livello di progettazione radicale dell’immagine (univo non realizzato, previsto nella creazione di un edificio per attività ricreative); livello di monitoraggio. INQUINAMENTO Emissioni di CO2 Consumo di acqua Rifiuti edilizi Rifiuti domestici Etichettatura ambientali
DISPONIBILITÀ DI RISORSE NATURALI Energia primarie Energia per riscaldamento Energia elettrica Adattabilità è uso molteplice degli spazi
SALUBRITÀ DEGLI AMBIENTI Clima interno
Livello minimo (0 punti) 2 3.200 kg/m 125 l/persona al giorno 2 18 kg/m 160 kg/persona all’anno -
2
1 punto 2 2.700 kg/m 105 l/persona al giorno 2 15 kg/m 140 kg/persona all’anno Etichettatura ambientale per un minimo di 2 prodotti molto usati 2
25 GJ/ m in 50 anni 2/ 85 kW/h per m l’anno 2/ 40 kW/h per m l’anno 15% di adattabilità degli appartamenti oppure funzioni domestiche concentrate in spazi comuni
20 GJ/ m in 50 anni 2/ 65 kW/h per m l’anno 2/ 35 kW/h per m l’anno 15% di adattabilità degli appartamenti oppure funzioni domestiche concentrate in spazi comuni più spazi versatili a livello condominiale
S = classe 2* P = classe 1 M = classe 2
S = classe 2* P = classe 1 M = classe 1 Minimo 2 gruppi di produzione Meglio degli standard degli edifici del livello minimo 1 RakMK C2 (1997) Meglio degli standard degli 1 edifici RakMK C2 (1997) Soluzioni eccellenti 15% di appartamenti con piante alternative
S = classe 1* P = classe 1 M = classe 1
Buone soluzioni standard
Rumore
Soluzioni standard
Vento e sole Planimetrie alternative
Buone soluzioni standard Soluzioni standard
BIODIVERITÀ Selezione delle specie di piante e dei tipi di habitat
Selezioni di specie basate sui differenti tipi di habitat
Vegetazione caratterizzata da varietà della flora e stratificazione
Soluzioni coerenti con gli 1 standard RakMK D1
Riutilizzo delle acque piovane per differenti ecosistemi e per giardini d’acqua
RISORSE ALIMENTARI Coltivazione di piante utili
2
30 GJ/ m in 50 anni 2/ 105 kW/h per m l’anno 2/ 45 kW/h per m l’anno Soluzioni standard
Rischio umidità
Gestione della acque piovane
2 punti 2 2.200 kg/m 85 l/persona al giorno 2 10 kg/m 120 kg/persona all’anno Etichettatura ambientale per diversi prodotti molto usati
Soluzioni innovative Isolamento acustico migliore 1 del livello RakMK C1 30% di appartamenti con piante alternative Promozione del disegno della biodiversità per aree (yard) per habitat vegetali. Raggruppamenti di piante con differenti specie Soluzioni innovative
Soluzioni standard
Un terzo degli arbusti e degli Possibilità per i residenti di alberi destinati alla produzione coltivare dei terreni alimentare * Sistema di classificazione del clim interno: S = valore obiettivo per l’interno, P = valore guida per progettisti e costruttori, M = valore 1 richiesto per I materiali da costruzione; RakMK The National Building of Finland.
Il metodo PIMWAG restituisce un punteggio di efficienza ecologica, ma non i metodi per raggiungerla, che possono essere i più diversi. I collettori solari installati sul tetto di ciascun codominio contribuiscono al fabbisogno energetico per riscaldamento con una quota dal 30 al 50%, per un totale di 1.400 m2 di pannelli che producono dai 300 ai 450 kWh/m2 anno. Gli elementi, i sistemi costruttivi e le dotazioni tecnologiche utilizzate per raggiungere il target minimo di eco-efficienza sono: - costruzioni in legno; - eliminazione di ponti termici; - uso di serre per l’uso passivo dell’energia solare; - costruzione di case passive - uso di materiali da costruzione non tossici e certificati; - riscaldamento centralizzato di quartiere; - pannelli e collettori solari; - ventilazione naturale; - regolazione autonoma delle temperature; - sistema di raccolta e stoccaggio delle acque piovane; - orti urbani; - progetti per la biodiversità.
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OCS. Politecnico e Università di Torino
Gli edifici sono architettonicamente differenti l’uno dall’altro, in comune hanno l’installazione di serre e balconi vetrati, la dotazione di tubature idrauliche efficaci per il risparmio idrico e i sistemi di riutilizzo delle acque piovane per usi condominiali. Gli interventi sono realizzati a blocchi progettuali comprensivi di differenti tipologie edilizie anche in un singolo isolato; non vi è infatti una zonizzazione e la varietà architettonica e tipologica contribuisce a rendere dinamico il paesaggio urbano creato, variegando materiali e colori nella composizione delle facciate. Tra i progetti realizzati vi sono: - il complesso SUNH (Solar Urban new Housing project), realizzato nell’ambito dell’omonimo progetto dell’Ue Thermie Programme, composta da una stecca sai case a schiera e da un condominio di quattro piani formato da appartamenti sviluppato ciascuno su due livelli; collocate in ciascuna unità, caratteristiche di questo intervento sono l’utilizzo in facciata di elementi lignei e di serre e il sistema di riscaldamento a pavimento con acqua calda; - la Salvia solar energy house, ultimata nel 2003, collocata all’estremità meridionale dell’area, è il primo esempio in Finlandia di edificio residenziale a torre approvvigionato con energia solare; i pannelli sono integrati nella struttura dei balconi e contribuisco al fabbisogno energetico per circa il 20% in inverno, mentre in estate producono un surplus che viene stoccato: Nel 2005 è stato prodotto un report con risultati registrati dopo il primo anno di messa a regime del quartiere, a cura del Ministero dell’ambiente finlandese e della Città di Helsinki, con la premessa che occorre molto più di un anno per osservare gli effetti delle scelte compiute, ma anche per la costruzione di un identità di luogo quartiere in senso ampio, culturale e non solo urbanistico; i dati più significativi risultanti dal monitoraggio sono i seguenti: - i consumi per il riscaldamento (valore obiettivo 105 kWh/m2 anno, il 34% in meno di una abitazione convenzionale ad Helsinki) superano il target prefissato essendo in media di 120 kWh/m2 anno; in quarto delle abitazioni però risparmia energia rimanendo al di sotto della media; nel calcolo si è considerato il consumo registrato dal sistema centralizzato di quartiere, ma molte unità sono provviste di collettori solari che sfruttano direttamente l’energia prodotta anche per la climatizzazione; - i consumi per l’energia elettrica (valore obiettivo 45 kWh/m2 anno) sono sati in media nel target prefissato, ma ‘analisi dei dati evidenzia che vi sono famiglie che consumano molto al di sotto della media e famiglie molto al di sopra (da poco più di 20 a poco più di 70 kWh/m2 anno); i maggiori consumi sono legati alla presenza della sauna privata, dal titolo di locazione (affittuario o proprietario), dalla tipologia edilizia, dalla presenza di ascensori; - i consumi idrici (valore obiettivo 125 l/giorno per persona, il 22% in meno della media comunale) sono in media rispettati; i valori più alti e i più bassi di consumo (da più poco di 140 a poco meno di 100 l/giorno per persona) sono legati alle dotazione o meno di servizi di sauna e lavanderia nelle singole abitazioni piuttosto che come servizi comuni condominiali; inoltre, un maggiore consumo di acque sembra legato anche alla presenza nelle famiglie di molti bambini piccoli (a Viikki risiedono molte famiglie giovani); - le emissioni di CO2 (valore obiettivo 3.200 kg/m2, il 20% in meno di una abitazione convenzionale ) sono in media al di sopra del target del 9%, motivato dalla combinazione di tutti i fatti che influenzano i consumi energetici.
Confronto tra i consumi medi di edifici convenzionali, gli edifici di Viikki con gli standard minimi di eco-efficienza quelli al di sotto dei target predefiniti e quelli con le maggiori performance energetiche.
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Gli edifici del progetto SUNH Solar Urban new Housing project, che complessivamente contano 44 abitazioni. E’ il primo progetto abitativo realizzato ad Ekoviikki, progettato da ARRAK Architects e realizzato dalla Città di Helsinki.
Alcuni edifici residenziali, l’uso di serre o balconi vetrati è comune alel differenti tipologie edilizia e la collocazione è sulle facciate soleggiate.
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Schema temporale del programma di costruzione del quartiere, dei costruttori e dei titoli di locazione (proprietari, aventi diritto a vario titolo, affittuari ARAVA – organizzazione che si occupa locazioni sovvenzionate).
Schema de sistema di drenaggi odi quartiere delle acque meteoriche.
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TABELLE DI CONFRONTO DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEI QUARTIERI ECOSOSTENIBILI DESCRITTI Dati tecnici Quartiere
Superficie intervento (ha)
Abitanti insediati/insediabili (lavoro) 5000 (+ 600) 25.000 – 3.200 6.500/15.000(+3.000) 240(+100) 1.000/10.000(+6.000) 1.900
Friburgo Linz Hannover Londra Sutton Malmö Helsinki
38 32 160 3,5 25 23
Quartiere Friburgo Linz Hannover Londra Sutton Malmö Helsinki
Unità abitative 2000 630+1317 3.042 83 600 2 700 - 63.000 m
Strumento urbanistico
Partecipazione
Programma di sviluppo Master plan Master plan
x x
Quality Programme Piano locale
x
Caratteristiche urbanistiche architettoniche Tipologie edilizie Case a schiera e condomini Condomini Case a schiera e condomini Condomini Case a schiera e condomini Case a schiera e condomini
Piani Fuori terra 3-4 3-4 2-5 3 1-6 2-5
Caratteristiche infrastrutturali – viabilità e trasporti Quartiere Friburgo
Distanza dal centro città 3 km
Linz
7 km
Hannover
6 km
Londra Sutton Malmö
12 km 3 km
Helsinki
8 km
Tipo di viabilità
Parcheggi
Zona 30 e pedonale Ciclopedonale, carraia d’accesso Zona 30
Park free living Parcheggi solo provati Filo strada, interrati Trincea, interni agli isolati, non filo strada (piano di parcheggi)
Zona 30 Zona 30, are pedonale Traffic calming
Politiche di pricing, 0,7 parcheggi per famiglia 2 1 ogni 160m per case 2 unifamiliari e 1 ogni 80 m per appartamenti in condominio
Servizi pubblici di trasporto x
Servizi integrati di quartiere x
x
x
x x x
x x
x
Aspetti sociali Quartiere
Tipo di iniziativa
Friburgo Linz Hannover Londra Sutton Malmö Helsinki
Pubblico Pubblico Pubblico/Privato Privato Pubblico Pubblico/Privato
Edilizia pubblica
Co-housing x x
x x
Social-housing
Mix sociale x x x
x x x
Servizi di quartiere X
Aspetti bioclimatici - riscaldamento Quartiere
Target di consumo energetico 2 kwh/m anno
Case passive 2 kwh/m anno
Friburgo
55 solo riscaldamento
Si - 15
Linz
44 solo riscaldamento 50 solo riscaldamento -
Hannover Londra Sutton Malmö
Helsinki
105 riscaldamento ed eletricità 105 solo riscaldamento
Quartieri ecosostenibili in Europa
Fotovoltaic o
Eolico
si
x
Riscaldam ento centralizza to di quartiere x
x
x
x
Cogenerazi one a pellet e gas naturale Geotermico
x
x
x
Geotermico Cogenerazi one a cippato Solare + eolico
x
x Si - 15
Geotermic o
Sistemi passivi
x
x
x
x
x
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x
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Origine energia
Solare
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