12 Cameri 04 - 10 - 2009
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Cameri Air Show 2009
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l 2009 e` un anno chiave per la storia aviatoria italiana: si celebra il primo secolo di storia del volo militare con aeroplano in Italia. Pochi aeroporti possono fregiarsi di essere nati in quell anno, di questi ancor meno sono quelli che hanno proseguito in questa fantastica avventura, operando per tutto questo primo secolo. La Base di Cameri e` uno di questi. La ricerca di quale fu effettivamente il primo tra gli aeroporti italiani e` compito degli storici; in qualita` Comandante dell Aeroporto preferisco non avventurarmi su questo sentiero che porterebbe ad una ricerca di primato che, forse, alla fine si rivelerebbe meno utile del previsto. Posso, invece, senza timore di smentita definire Cameri come culla dell aviazione italiana. Da cio` deriva la mia intima e profonda soddisfazione nel dare a tutti voi, unitamente al colonnello Giuseppe Lupoli, Direttore del 1째 Reparto Manutenzione Velivoli, il benvenuto in occasione di questa giornata che conclude il ciclo delle celebrazioni del centenario di questa storica Base. La storia di Cameri e` un affascinante epopea aviatoria: prima scuola di volo civile in Italia, poi fabbrica di velivoli e quindi sede di Reparti operativi durante l ultimo conflitto mondiale e ancora di gloriosi Reparti di difesa aerea dell Aeronautica Militare. Oggi, quasi seguendo una precisa traccia del destino, sembra ritor-
nare alle sue radici, affermandosi quale polo d eccellenza per lo sviluppo tecnico ed il supporto logistico di sistemi d arma all avanguardia. La nostra Base, sin dalla sua nascita, si e` proposta quale elemento caratterizzante del territorio, sviluppandosi in parallelo con le piu` importanti realta` locali. Fiero delle sue profonde radici storiche, l Aeroporto e` oggi un centro di eccellenza proiettato nel futuro della Forza Armata. A distanza di cento anni, oggi viviamo la realizzazione dei sogni dei pionieri del volo e di imprenditori che ebbero la lungimiranza di scommettere sullo sviluppo dell aviazione nel novarese. La storia di Cameri e` fatta da eroi che qui conseguirono il brevetto di volo e, in seguito, divennero assi dell aeronautica. E fatta da coloro che operarono in questo Aeroporto: Comandanti, Piloti, Specialisti e Avieri che in essa trovarono non solo una sede di servizio ma spesso una seconda casa. La storia di Cameri deve molto anche alle istituzioni del territorio novarese e a tutti gli appassionati del mondo aeronautico che in ogni frangente hanno dimostrato spirito di collaborazione, vicinanza e sincera amicizia nei confronti del nostro Aeroporto. A tutti loro va il nostro grazie. Colonnello Gian Mario Morresi Comandante dell Aeroporto Militare di Cameri
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CHRONOFLYER. 100 ANNI DI VOLO ITALIANO.
essere umano si avvale da sempre e in ogni ambito del proprio sapere per realizzare mezzi e strumenti all’avanguardia. Tale prerogativa gli ha consentito di rapportarsi ad elementi apparentemente inaccessibili, quali l’acqua degli abissi o l’aria dei cieli, un tempo raggiungibili solamente attraverso la sfera dell’immaginazione. È con il Novecento, il secolo dell’industrializzazione, che la fantasia lascia spazio alla realtà, inaugurando l’era di una delle più grandi conquiste dell’uomo, quella del volo a motore. Nel 1903 sono i fratelli Wright a conseguirne il primato sulla spiaggia di Kitty Hawk, nel North Carolina. Nel 1909 sarà invece la terra italiana a conquistare il cielo: il 15 aprile, il Sottotenente di vascello Mario Calderara e il Tenente Umberto Savoja volano eroicamente sul “Flyer”, sotto la guida di Wilbur Wright, dando inizio alla storia dell’aviazione militare italiana. Sono passati 100 anni da quella memorabile impresa. La Maison Suisse Eberhard & Co., in collaborazione con l’Aeronautica Militare, dedica a questa ricorrenza uno speciale cronografo in edizione limitata: 200 esclusivi “ChronoFlyer”, così denominati per ricordare il leggendario velivolo con cui l’uomo “imparò a volare”. 200 esemplari dalla robusta cassa in acciaio del diametro di 42 millimetri, caratterizzata da una particolare corona con lavorazione quadrillé e da pulsanti con finitura a losanga. 200 esclusivi cronografi dal quadrante chiaro e leggibile, reso unico da dettagli che narrano il tempo e il suo “volo”: sul fondo bianco spiccano i grandi numeri, gli indici e, a ore sei, il simbolico “100”, delineato dalle traiettorie di due aerei stilizzati e collocabili nei due diversi secoli percorsi dal Centenario, il Novecento e il Nuovo Millennio. La dinamica del volo è riproposta dalla lancetta centrale dei secondi la cui estremità, di colore rosso, richiama la sagoma di un aereo che scandisce il proprio volo in ritmici secondi. Il quadrante è personalizzato dall’Aquila simbolo dell’Aeronautica Militare e dalla Coccarda Tricolore. Il fondo della cassa, trasparente in vetro zaffiro, svela il raffinato movimento la cui massa oscillante,
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con lavorazione Côtes de Genève Circulaires, è personalizzata dall’incisione “1909-2009, cento anni di volo italiano”. Il cronografo è disponibile con cinturino nero in alligatore o, in alternativa, con bracciale Chandelier in acciaio. Non è un caso che la presentazione di “ChronoFlyer”avviene oggi, 4 ottobre, sull’Aeroporto di Cameri che con i suoi 100 anni di operatività è la base aerea più longeva dell’Aeronautica Militarere ed è la sede della prima scuola di volo italiana strutturata per la formazione di piloti. Durante la manifestazione celebrativa saranno esposti, oltre al nuovo “ChronoFlyer”, il cronometro Eberhard appositamente prodotto nel 1942 su specifiche fornite dal pilota italiano Publio Magini per il volo Roma-Tokio e il Chronomaster “Frecce Tricolori” del 1984, il cronografo nato da studi e ricerche condotti con i piloti della Pattuglia Acrobatica Nazionale. “ChronoFlyer” rinnova così il significativo sodalizio tra Eberhard & Co. e l’Aeronautica Militare e testimonia, ancora una volta, il valore del passato e degli eventi che hanno fatto storia.
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PROGRAMMA GENERALE MANIFESTAZIONE AEREA Cameri 04–10–2009
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VOLARE IN CORO Le Frecce Tricolori sono un reparto dell Aeronautica Militare. Raccolgono l esperienza e l addestra mento di piu` di 80 anni di acrobazia aerea in un programma di volo che unisce, in un insuperabile compromesso, spettacolarita` e tecnica. Le Frecce Tricolori sintetizzano in 25 minuti di programma di volo le capacita` e l ingegno non solo di un istituzione militare ma di un intero Paese, l Italia.
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l 313째 Gruppo Addestramento Acrobatico Frecce Tricolori , Pattuglia Acrobatica Nazionale, e` dislocato sull aeroporto di Rivolto, a pochi chilometri da Codroipo Udine , nel cuore del Friuli Venezia Giulia e dell Aeronautica Militare sono la componente sicuramente piu` conosciuta e visibile. Ma le Frecce Tricolori rappresentano in realta` la sintesi delle capacita` dei piloti e degli specialisti di un intera Forza Armata. Sono quella componente che con i suoi dieci velivoli di produzione italiana Alenia Aermacchi MB.339PAN costituisce la piu` numerosa compagine acrobatica al mondo che offre in circa 25 minuti di volo in coro uno spettacolo indimenticabile anche al piu` smaliziato degli spettatori e una dimostrazione di capacita` e coraggio, orgoglio di un intera nazione. 18 sono le figure che danno vita a uno spettacolo che non da` tregua. Una delle peculiarita` infatti di questa armonia tutta tricolore e` quella di essere uno splendido continuum. Circa mezz ora da passare in apnea alternando lo sguardo tra la formazione di nove che si divide in due sezioni 5 e 4 , il velivolo solista, e gli incroci, le salite, i tonneaux, le virate schneider per concludersi nel grande ed emozionante tricolore finale dell Alona. E poi la Bomba, la figura che ha contribuito a rendere famose le Frecce Tricolori nel mondo, imitata molto, replicata mai, da tutte le formazioni acrobatiche. Chiunque intendesse visitare il cenacolo dell acrobazia collettiva italiana, e il 1째 maggio e` un occasione succosa , deve predisporsi a subire un emozione forte e del tutto particolare, sebbene l atmosfera che si respira in aeroporto, a Rivolto, nella dimora dell acrobazia con la A maiuscola, e` di assoluta normalita`. Tutto si svolge con estrema naturalezza e tutti hanno la convinzione di compiere nulla di eccezionale. Questo deriva dalla storia professionale di ciascuno dei componenti, piloti e tecnici, di questo reparto comunque singolare, sono tutti inquadrati nei ruoli dell Aeronautica Militare e il loro iter istruzionale e formativo non differisce da quello dei colleghi in servizio presso le altre unita` della Forza Armata; con loro esprimono quei valori e quelle caratteristiche che sono patrimonio culturale di un intero Paese, l Italia, prima che di una Forza Armata. Ardimento, capacita`, disciplina, affiatamento, spirito di appartenenza, generosita`, sofisticata creativita`. E, soprattutto, senso dello Stato su questi pilastri poggia il lavoro quotidiano del 313째 Gruppo Addestramento Acrobatico - Pattuglia Acrobatica Nazionale, capace di stendere il tricolore piu` lungo del mondo.
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CALENDARIO DELLE ESIBIZIONI PAN - 2009
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Data
Evento
Localita`
Attivita` PAN
04 ottobre
100째 Anniversario 1째 volo a Cameri
Cameri NO
Esibizione
04 novembre
Festa Unita` Nazionale e delle FF.AA.
Roma
Sorvolo
15-19 novembre
Dubai Air Show 09
Dubai
Esibizione
Da sx: Cap. Stefano Centioni - pony 9 Cap. Fabio Martin - pony 8 Ten. Piercarlo Ciacchi - pony 5 Ten. Marco Zoppitelli - pony 6 Cap. Dario Paoli - pony 3 Cap. Simone Pagliani - Supervisore Addestramento Ten. col. Massimo Tammaro - Comandante Magg. Marco Lant - Capoformazione Magg. Simone Cavelli - Solista Cap. Fabio Capodanno - pony 4 Cap. Jan Slangen - pony 7 Cap. Mirco Caffelli - pony 2
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l solista merita un discorso a parte. Nell economia del programma della Pattuglia rappresenta uno spettacolo nello spettacolo, e` colui che consente alle Frecce Tricolori di offrire al pubblico quella armonia e continuita` nella sequenza delle figure che e` altra caratteristica peculiare della PAN. Come per il resto della Pattuglia, il programma del numero 10 viene messo a punto durante la fase invernale dell addestramento. Si analizza quindi ogni singola figura e si decide l introduzione di qualche tecnicismo o di piccole personalizzazioni che generalmente non vanno a stravolgere un programma consolidato negli anni. Durante la stagione invernale, ogni volo d addestramento del solista prevede l esecuzione di tutto il programma della Pattuglia perche´ una buona parte della difficolta` del volo del solista e` costituita dalla scelta dei tempi di inserimento tra le figure eseguite dalla formazione. Il rispetto dei tempi di ingresso e` una responsabilita` del solista il quale deve modificare la propria esibizione per riuscire ad accordarsi al ritmo dettato dal capoformazione, un ritmo che puo` dipendere dalla copertura nuvolosa, dal vento, dal luogo in cui si svolge l esibizione. Il 60% della difficolta` dell esibizione del solista sta nell esecuzione delle manovre; il restante 40% sta nel rispetto della tempistica. I voli di addestramento del solista richiedono la presenza costante presso la biga in collegamento radio del comandante, l unico pilota titolato a commentare e a seguire gli aspetti di sicurezza del volo del 10 . Il comandante solitamente si limita a esprimere considerazioni sulla qualita` estetica della manovra senza fornire suggerimenti tecnici: solo il solista titolare detiene il bagaglio di conoscenze tecniche necessarie a correggere eventuali difetti di esecuzione delle figure acrobatiche a suo appannaggio. Del resto, anche dal punto di vista addestrativo il solista e` abbastanza autonomo rispetto alla formazione potendo pianificare, eseguire e gestire nella sua interezza il proprio allenamento.
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Il Solista
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EQUIPAGGIAMENTO PER IL VOLO A. Il casco da volo dispone di interfono e di doppia visiera, antisole o neutra. B. La maschera dispone di microfono incorporato e di uno speciale sensore che ne consente lo sgancio automatico in caso di caduta in acqua. C. Il giubbotto secumar si gonfia automaticamente a contatto con l acqua. D. Il colore azzurro della tuta da volo e` un ulteriore elemento distintivo dei piloti delle Frecce Tricolori . E. Al momento dell espulsione dal velivolo, l attivatore della radio d emergenza aziona il dispositivo che facilita la radiolocalizzazione del pilota da parte delle unita` di soccorso. F. Lo spinotto collega l interfono del casco all impianto radio del velivolo. G. Durante le manovre a elevata accelerazione, il pantalone anti-g si gonfia e` alimentato ad aria compressa per ridurre l afflusso di sangue verso la parte bassa del corpo, prevenendo cosi` una carenza di ossigeno al cervello che potrebbe portare alla visione nera e alla perdita di conoscenza. H. Indossate a mo di giarrettiere, le cinghie sono collegate al seggiolino eiettabile e assicurano che le gambe siano posizione corretta prima che il pilota abbandoni il velivolo. I. Calzari da volo. L. Attraverso il tubo corrugato viene erogata la miscela di aria normale o l ossigeno puro che alimenta la maschera del pilota. M. Guanti da volo impermeabili.
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L ADDESTRAMENTO L anno delle Frecce Tricolori puo` essere suddiviso in due grandi periodi, impropriamente definiti stagione estiva e stagione invernale . La stagione estiva si identifica con l intero periodo delle manifestazioni, che inizia ufficialmente il 1째 maggio con la tradizionale esibizione di Rivolto e termina generalmente verso i primi di ottobre. La stagione invernale invece coincide grosso modo con il periodo che va da novembre alla fine
di aprile ed e` interamente dedicato all addestramento e all inserimento in formazione dei piloti neoassegnati. In questo periodo la PAN opera principalmente da Rivolto, volando in media tre sortite al giorno per cinque giorni alla settimana. Il normale turnover che caratterizza ogni reparto operativo prevede che, prima dell inizio della stagione estiva, uno o due nuovi piloti siano selezionati per entrare a far parte della formazione nelle posizioni che si rendono libere per il naturale avvicendamento all interno del gruppo. Anche il meccanismo della selezione si basa su un modello ormai ben consolidato: una prima scrematura dei candidati segnalati dai vari gruppi viene eseguita direttamente dal Comando della Squadra Aerea sulla base del profilo di carriera del pilota. L esito della prima valutazione riduce a non piu` di 8-10 il numero dei candidati che, superato lo sbarramento iniziale, sono invitati a trascorrere, tra marzo e aprile, una settimana a Rivolto per la seconda e decisiva selezione, condotta direttamente dalle Frecce Tricolori . Anche se durante il soggiorno a Rivolto e` previsto un volo con il comandante, uno in coppia e uno con la formazione completa, i nuovi piloti sono scelti non solo sulla base dello skill , ma anche e soprattutto per le qualita` caratteriali. Ci spiega il comandante: Trattandosi di piloti che possiedono gia` un certo bagaglio d esperienza, tutti i candidati sono dotati piu` o meno delle stesse capacita` di pilotaggio. Conseguentemente, la valutazione e la successiva scelta si basano su altri criteri. Quel che conta in pattuglia e` l umilta`, la capacita` di mettersi in discussione, lo spirito di sacrificio e la possibilita` di inserirsi velocemente nel gruppo.
Era il novembre 1929 e i sergenti Citi e Brizzolari, a bordo di due velivoli Fiat CR.20 del 1° Stormo Caccia, effettuarono alcuni passaggi a bassa quota sull'aeroporto di Campoformido realizzando una serie di looping a distanza, allora, proibitiva ala contro ala. I due piloti volevano mettere in evidenza in modo così spettacolare che un volo tanto spericolato era in realtà un esigenza della caccia, avrebbe permesso di ottenere il massimo nel combattimento aereo. Il colonnello Rino Corso Fougler, loro comandante, sposò in pieno quella tesi e la rappresentò ai superiori riuscendo a convinceli. Naque così la stagione epica del volo acrobatico militare. Le prime pattuglie acrobatiche furono inizialmente individuate nell'ambito dei reparti da caccia: alla pattuglia del 1° Stormo seguì, nel '36, la formazione del 4° Stormo e poi quella del 6° e del 53° Stormo, che suscitarono da subito ammirazione e apprezzamento, in Italia e l'estero.
I professionisti del volo acrobatico: ottanta anni di storia
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opo la 2a Guerra Mondiale, in perfetta concordanza con la rinascita dell Aeronautica, manifestazioni nazionali e internazionali fecero da ribalta a compagini leggendarie, l acrobazia collettiva riprese dunque rapidamente quota. Negli anni 50, l Italia veniva rappresentata dalla pattuglia del Cavallino Rampante della 4a Aerobrigata equipaggiata con De Havilland DH-100 Vampire ; dai
Getti Tonanti della 5a Aerobrigata dotata di Republic F-84G Thunderjet ; dalle Tigri Bianche della 51a Aerobrigata, con gli stessi velivoli; dal Cavallino Rampante
della 4a Aerobrigata con i North American F-86 E
Sabre ; dai Diavoli Rossi della 6a Aerobrigata con i Republic F-84 F Thunderstreak ; dai Lancieri Neri
della 2a Aerobrigata su velivoli Sabre e infine di nuovo dai Getti Tonanti della 5a Aerobrigata con gli F-84 F . Gli innumerevoli impegni della nostra formazione acrobatica rendevano pero` sempre piu` difficile mantenere la formula dell alternanza tra i reparti da caccia. Si rendeva percio` necessaria la costituzione di una pattuglia
dedicata . Nel 1960 la pattuglia titolare era quella dei Getti Tonanti con i suoi F-84F, come pattuglia di riserva il
Cavallino Rampante montata sugli F-86E.. Questa pattuglia formo` il nucleo del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico Frecce Tricolori che nel 1961 lo Stato Maggiore dell Aeronautica costitui` con sede stabile sull Aeroporto di Rivolto. Le Frecce Tricolori erano ben evidenti sulla livrea del Sabre : fondo blu con le strisce tricolori sul ventre delle superfici orizzontali e fregio sui fianchi che rappresentava un rombo celeste allungato con decorazione in nero e rosso all interno, quindi le tre saette tricolori della PAN. La prima macchina in dotazione, la versione canadese del caccia statunitense F-86 E Sabre sciabola , era caratterizzata dalla coda volante piani orizzontali interamente mobili e servocomandati , dal parabrezza a tre pannelli gia` introdotto sulle ultime serie A-6 e A-7 di F-86A e dal radar di direzione tiro inserito nel labbro superiore della presa d aria e collegato ad un traguardo di puntamento computerizzato. Queste innovazioni erano state apportate per dare piu` efficacia al Sabre consolidando la sua superiorita` complessiva rispetto al M1G-15 la cui comparsa nei cieli coreani aveva messo in crisi le forze aeree alleate. Nel 1964 le Frecce Tricolori acquisiscono un nuovo velivolo, il Fiat G.91 PAN e una diversa livrea: i rombi sulla fusoliera furono sostituiti da tre frecce stilizzate con i colori nazionali e la deriva fu contraddistinta da numeri individuali di colore giallo. La versione PAN del G.91 si differenzia dal G.91R per i comandi
desensibilizzati con smorzatori di beccheggio pitch damper , e per un impianto per i fumi colorati. Le armi, con il relativo munizionamento, sono state sostituite da contrappesi sagomati sostituzione reversibile per riportare gli aerei alla configurazione operativa e infine non vi sono installate le macchine fotografiche Vinten di serie sull erre. Nel gennaio 1982 giungono a Rivolto i primi Aermacchi MB.339A/PAN che equipaggiano ancora oggi le Frecce Tricolori.
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IL PROGRAMMA ACROBATICO
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AGUSTA-SIKORSKY HH-3F PELICAN
diametro rotore 18,90 m lunghezza 22,25 m con rotore in moto altezza 5,52 m peso massimo al decollo 10.000 kg - impianto propulsivo due turbine General Electric T58-GE-5 da 1.521 sHP velocita` massima 260 km/h tangenza 3.500 m - autonomia 750 km equipaggio 2 piloti, 2 specialisti polivalenti, 2 aerosoccorritori armamento: 2-3 mitragliatrici brandeggiabili cal. 5,56 mm.
ell attivita` operativa dell Aeronautica Militare, grande risalto hanno gli interventi a favore della collettivita`, impieghi che vanno dal concorso in occasione di pubbliche calamita` in coordinamento con la Protezione Civile all intera tipologia delle missioni SAR Search And Rescue, ricerca e soccorso . L Aeronautica assicura questi interventi tutto l anno, ventiquattr ore al giorno con equipaggi ed elicotteri pronti al decollo con brevissimo preavviso. Proprio lo scorso aprile anche questi aeromobili sono stati utilizzati in Abruzzo nelle zone colpite dal sisma, soprattutto nelle fasi iniziali dei soccorsi, per trasportare feriti e squadre d intervento con cani da ricerca e operatori specializzati del club alpino italiano. Lo schieramento e le caratteristiche ognitempo degli elicotteri biturbina HH-3F e AB.212 permettono di raggiungere qualsiasi parte del territorio nazionale o delle acque territoriali in un massimo di un ora e mezza di volo. Insieme ai velivoli da trasporto, gli HH-3F del 15° Stormo di Pratica di Mare sono anche tra gli assetti piu` versatili a disposizione
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dell Aeronautica Militare per l impiego in missioni fuori area , oltre i confini della nostra tradizionale area di responsabilita` . Lo dimostrano le migliaia di volo effettuate dagli HH-3F in Iraq nell ambito dell operazione Antica Babilonia . I reparti HH-3F hanno anche sviluppato una capacita` Combat SAR, molto apprezzata in campo internazionale e alleato, che rende possibile condurre, anche in ambiente ostile, operazioni di soccorso e di evacuazione sanitaria, cosi` come missioni di trasporto o di supporto alle forze speciali, a cominciare dagli operatori del Reparto Incursori e dei Fucilieri dell Aria, unita` di nuova costituzione dell Aeronautica Militare concepite per operare nei moderni scenari d intervento. Con opportuni equipaggiamenti gli HH-3F possono essere impiegati anche nel ruolo SMI Slow Mover Interceptor contribuendo, nell ambito di dispositivi di protezione aerea, alla capacita` di contrasto di eventuali attacchi terroristici condotti con aeromobili lenti e non convenzionali.
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EUROFIGHTER 2000 TYPHOON apertura alare 10,95 m - lunghezza 15,96 m- altezza 5,28 m - superficie alare 50 mq - peso a vuoto 10.995 kg - peso massimo al decollo 23.000 kg - impianto propulsivo: 2 turbofan Eurojet EJ200 da 60kN 13.490 lb a secco e 90kN 20.000 lb con postbruciatore - velocita` massima 2 mach - tangenza operativa 13.000 m - autonomia massima 3.600 km - raggio d azione oltre 1.350 km - equipaggio: 1-2 piloti - armamento: 1 cannone Mauser cal. 27 mm, fino a 6.500 kg di carichi esterni serbatoi ausiliari, missili aria-aria a guida radar e infrarossa, ecc.
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roteggere lo spazio aereo nazionale da qualunque violazione, ventiquattr ore al giomo, 365 giorni all anno: questa e` la Difesa Aerea, da sempre il compito primario, la ragion d essere dell Aeronautica Militare. Una missione svolta in modo silenzioso e continuo sin dalla costituzione dell Arma Azzurra, ma che ha assunto nell epoca del dopo 11 settembre un ruolo di primissimo piano e a 360 gradi per fronteggiare una minaccia che puo` prendere le sembianze piu` subdole e tragicamente fantasiose. In quest ottica l Aeronautica Militare ha riconsiderato negli ultimi tempi la filosofia d impiego di alcuni suoi mezzi e reparti e si e` dotata di un caccia dell ultima generazione: l Eurofighter 2000 Typhoon. Con questo velivolo, che e` un concentrato di tecnologia e sapienza ingegneristica, la Difesa Aerea ha acquisito ulteriore efficacia e maggiore credibilita`. Dal dicembre 2005 il Typhoon svolge il servizio d allarme, ovvero e` parte attiva di quel dispositivo che, in una manciata di minuti, assicura il decollo dei caccia dell Aeronautica Militare per intercettare e identificare qualunque traccia aerea sospetta rilevata. Il 12 marzo 2008 due Eurofighter 2000 del 4째 Stormo di Grosseto, gia` in volo sul Mare Tirreno meridionale per una missione d addestramento, hanno effettuato la prima intercettazione a opera dei Typhoon dell Aeronautica Militare. Ai piloti dei due caccia, infatti, il Combined Air Operation Centre del Comando Operativo delle Forze Aeree di Poggio Renatico Ferrara ha dato l ordine di effettuare il riconoscimento visivo di un velivolo sospetto , un Airbus 320 tunisino in volo nello spazio aereo nazionale con cui gli enti del traffico aereo avevano perso il contatto radio. Assistiti dai guida caccia della Difesa Aerea a terra i due Eurofighter 2000 raggiungevano l Airbus nei cieli della Sicilia e, dopo averne accertato l identita`, lo scortavano fino al confine meridionale dello spazio aereo italiano. Sul piano industriale l Eurofighter 2000 costituisce il piu` avanzato aereo da combattimento mai sviluppato in Europa. Importante anche il valore industriale del programma con Alenia Aeronautica che partecipa per il 19,5% alla realizzazione del Typhoon, realizzato per le forze aeree di Italia, Germania, Gran Bretagna e Spagna, ma ordinato anche dall Austria e dall Arabia Saudita, primo cliente non europeo dell Eurofighter, e selezionato dalla Grecia. Alenia Aeronautica in particolare e` incaricata dell assemblaggio finale dei 121 esemplari italiani. Le responsabilita` di Alenia includono la progettazione e la produzione dell ala sinistra, della fusoliera posteriore e dei piloni alari, oltre alla progettazione del sistema di navigazione, dell armamento, del controllo delle utility, della propulsione e dei sistemi di alimentazione secondari per tutti i velivoli.
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l Tornado e` un velivolo da combattimento bireattore, biposto, con ala a geometria variabile e capacita` ognitempo che l Aeronautica Militare ha acquisito a partire dal 1982. Tramontato il rischio di un confronto militare globale, la probabilita` di utilizzare un velivolo come il Tornado, la cui efficacia e` stata accresciuta dall acquisizione di sistemi d arma d avanguardia, riguarda essenzialmente le cosiddette operazioni di risposta alle crisi che, pur consenten-
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do di passare a una fase di progressiva stabilizzazione, non possono tuttavia prescindere da quelle capacita` di deterrenza che permettono di garantire, dal cielo, la sicurezza delle forze di superficie e di spegnere, sul nascere, possibili ritorni di fiamma . Il ruolo di questi velivoli va quindi inquadrato unicamente in un ottica di deterrenza, con finalita` strumentali alla vocazione pacifica del nostro Paese, peraltro affermata dai principi fondamentali e ispiratori della Costituzione repub-
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PANAVIA TORNADO IDS/IT-ECR apertura alare min./max 13,91/8,60 m lunghezza 16,70 m altezza 5,95 m peso massimo al decollo 28.000 kg impianto propulsivo due turbofan Turbo Union RB.199 Mk.103 da 7.260 kg/spinta con postbruciatore velocita` massima a bassa quota circa 1.480 km/h 1,2 mach tangenza 15.000 m - autonomia 3.800 km trasferimento equipaggio 1 pilota, 1 navigatore armamento: 2 cannoni cal. 27 mm 1 su IT-ECR , fino a 9.000 kg di carichi esterni serbatoi ausiliari, pod da ricognizione e designazione bersagli, missili aria-aria AIM-9L Sidewinder, ecc. .
blicana e che si esprime, tra l altro, nell incondizionato sostegno alle attivita` delle Nazioni Unite e della Comunita` internazionale, nonche´ a qualsiasi altra iniziativa a tutela dell uomo e della sua dignita`. Nella versione standard IDS, in dotazione al 6° Stormo di Ghedi, il Tornado puo` essere impiegato come cacciabombardiere e ricognitore. Il 50° Stormo di Piacenza, invece, e` equipaggiato con la variante IT-ECR, specializzata nella soppressione delle difese aeree avversarie mediante
l impiego di missili aria-superficie AGM-88 HARM. Del Tornado IDS e` in atto un programma MLU Mid-Life Update volto ad estenderne la vita e le capacita` operative. Attualmente i Tornado del 6° Stormo sono anche impiegati in Afghanistan nell ambito della missione ISAF International Security Assistance Force della NATO con compiti di ricognizione. Dal novembre scorso, gli equipaggi e i velivoli italiani operano, infatti, dalla base aerea di Mazar-eSharif, a nord-est di Herat.
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L Aeronautica Militare nel cuore del Nord
Cameri nel suo futuro un fulmine invisibile
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l 28 febbraio 1910 Umberto Cagno, pioniere dell aviazione, volava per la prima volta nei cieli di Cameri a bordo di un Voisin. Successivamente su quel sedime venivano costruite le officine aeronautiche Gabardini, la cui omonima Scuola di Aviazione diventera` tra le piu` rinomate al mondo: solo nel 1917, in piena guerra, vi conseguirono il brevetto piu` di 700 piloti militari. Tra questi Silvio e Natale Palli, ai quali nel 1921 verra` dedicato l aeroporto. Da allora la storia di Cameri e` stata indissolubilmente legata a quella dell Aeronautica Militare. Con la seconda guerra mondiale, la Scuola fu sciolta e Cameri divento` sede di diversi reparti impegnati nelle operazioni belliche. Sopravvissuto quasi indenne fino al settembre del 1943, l aeroporto fu pressoche` distrutto dalle truppe tedesche in ritirata. Nel dopoguerra, sulla base ricostruita operarono vari reparti dell A.M., tra i quali, a partire dal 1957, la 2a Aerobrigata Intercettori Diurni, che in quegli anni riceve l incarico di costituire la Pattuglia Acrobatica Nazionale. Nascono, cosi`, i Lancieri Neri dal nome del distintivo di Reparto destinati a entrare nella leggenda dell acrobazia aerea. Nel 1967 e` la volta del 53o Stormo Caccia Guglielmo Chiarini , dal quale dipende il 21째 Gruppo Caccia Intercettori, dotato di F-104G prima, e di F-104S e Tornado ADV poi. Il 28 luglio 1999, con il trasferimento del 21 sulla base pugliese di Gioia del Colle, lo Stormo viene collocato in posizione quadro lasciando il posto all attuale Comando Aeroporto. Sebbene le attivita`, intese come ragione sociale dell ente, siano da allora mutate, non per questo la valenza del lavoro svolto a Cameri ha subi`to una diminuzione. Infatti il 1째 Reparto Manutenzione Velivoli, costituito il 1째 novembre 1985, fa oggi di questo ente il principale centro logistico nazionale della Forza Armata, sede della catena manutentiva del Tornado e base primaria di supporto per l Eurofighter 2000.
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Sopra, a Natale Palli nella foto e al fratello Silvio e` intitolato l aeroporto di Cameri. Nella pag. a fianco, in alto, la Pattuglia Acrobatica Lancieri Neri , costituita dalla 2a Aerobrigata Intercettori Diurni durante il rischieramento a Cameri alla fine degli anni 50; in basso cartolina commemorativa dei voli di Mario Calderara; ancora nella pag a fianco, in alto a sinistra, il Flyer pilotato da Calderara e, accanto, Mario Calderara in divisa da tenente di vascello.
L aeroporto e`, inoltre, capoluogo di circoscrizione per gli enti aeronautici del Piemonte, della Valle d Aosta e della provincia di Varese. Sul sedime aeroportuale e` presente anche una componente di Agusta Westland per lo sviluppo del convertiplano BA.609, secondo quanto disciplinato da uno specifico accordo tra lo Stato Maggiore dell Aeronautica e la stessa societa`. L aeroporto e` occasionalmente utilizzato anche come base di rischieramento per assetti dell Aeronautica Militare per la protezione di aree a rischio .
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Ma negli ultimi anni le cronache hanno associato Cameri a uno dei piu` ambiziosi programmi militari mai realizzati: l F-35 Lightning II, Il Joint Strike Fighter. Un programma multinazionale a direzione USA, che vede l Italia tra i partner di rilevo. Proprio a Cameri verra` allestita una linea di assemblaggio del caccia , l unica al di fuori del rerrirrori statunitense, denominata FACO/MRO&U Final Assembly and Check Out/Maintenance, Repair, Overhaul&Upgrade . Quest importante stabilimento collocato sul sedime aeroportuale provvedera` al montaggio finale e alla verifica dei velivoli italiani e di quelli olandesi e alla realizzazione di un centro europeo di manutenzione, revisione, riparazione e modifica, MRO&U, degli esemplari nazi0nali , di quelli dei partner europei e dell area mediterranea. E` un risultato di grande importanza strategica che pone il nostro Paese in una posizione rilevante nel programma JSF in termine di ricadute industriali e occupazionali. L F-35 e` un velivolo multiruolo con uno spiccato orientamento per l attacco aria/suolo, Stealth, cioe` a bassa osservabilita` radar e quindi elevata sopravvivenza, in grado di essere rischierato rapidamente fuori dai confini nazionali con un supporto logistico ridotto, in grado di utilizzare un ampia gamma d armamento e capace di operare da piste semi preparate o deteriorate, pensato e progettato per quei contesti operativi che caratterizzano le moderne operazioni militari dell era post guerra fredda. Il caccia F-35 Lightning II verra` prodotto in tre diverse versioni, per le esigenze di 12 forze aeree dei nove Paesi partner, oltre agli USA, Regno Unito unico partner di I livello , Italia e Olan-
da partner di II livello , Australia, Canada, Danimarca, Norvegia e Turchia partner di III livello . Tuttti i velivoli avranno in comune il medesimo sistema di missione, che conferisce ai caccia un elevato livello d interoperabilita` e notevoli economie di gestione delle flotte. Le tre versioni sono: CTOL Conventional Take-Off and Landing o F-35A, a decollo e atterraggio convenzionali; STOVL Short TakeOff and Vertical Landing o F-35B, a decollo corto e atterraggio verticale in grado di operare da piste semipreparate o da portaerei dotate di Sky Jump; CV Carrier Variant o F-35C, per operare da portaerei convenzionali dotate di catapulta. Tutte le versioni avranno una velocita` supersonica, un r a g g i o d azione superiore alle 600 m i g l i a nautiche per la versione convenzionale e superiore alle 450 per quella STOVL. Per quanto riguarda l Italia il programma JSF prevede, in sintesi, l acquisizione di 131 velivoli nelle due versioni CTOL, 69 esemplari, e STOVL, 62, con cui rimpiazzare a partire dal 2014 i velivoli AMX e, a seguire, Tornado, per quanto riguarda l Aeronautica Militare, e gli AV8B per la Marina.
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Le interviste sono state realizzate da Lodovica Palazzoli che quest’anno sarĂ la nostra “giovane inviata specialeâ€?. Lodovica è una simpatica e gioviale ragazza di 19 anni alle prese con l’ultimo anno di liceo classico, con una passione irrefrenabile per il volo e la scrittura. La Palazzoli è giĂ conosciuta al pubblico per aver scritto, alla “teneraâ€? etĂ di 15 anni, Nelle vie del cuore, un romanzo elaborato con una scrittura immediata ma allo stesso tempo poetica, in cui si scorgono echi dell’universo adolescenziale “moccianoâ€? e dove non possono certo mancare richiami all’altro suo “amoreâ€?: il volo. Non a caso, il cuore che spicca sulla copertina del suo libro è proprio quello disegnato nel cielo dalla PAN.
INTERVISTA FRA LE NUVOLE QUANDO IL VOLO NON BASTA MAI‌
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ono circa le sette di sera e il tramonto si stende sulla citta` di Lecce, mentre decollo su un Tecnam P92 della formazione Vega Team; ai comandi c e` il Cap. Pil. Filippo Zuffada, istruttore alla Scuola di Volo del 61° Stormo, di stanza proprio nel Salento e gia` vice campione mondiale di Volo a Vela militare. Lui e` uno dei componenti di questo team caratterizzato da un volo da diporto arricchito dalla presenza di manovre audaci e particolari, volte a sottolineare, al contempo, la professionalita` dei piloti e le prestazioni del velivolo. La mia attivita` principale e` quella di istruttore in A.M. presso il 61° Stormo; ma a questa, nel tempo libero, affianco quella da diporto sull ultraleggero, riuscendo comunque a praticarla con continuita` afferma il Capitano, a cui paiono non bastare le impegnative ore di volo che trascorre quotidianamente sull MB.339 al fianco dei suoi allievi: La passione per il volo non si sazia solo con l attivita` operativa, ed anzi questa rende entusiasti e desiderosi di approfondirla successivamente. Inoltre tutte le forme di volo, per chi ne e` appassionato, rappresentano sempre un esperienza interessante e unica; solo da quest ottica e` possibile comprendere come, pur provenendo da un volo su jet, si possano provare ugualmente forti emozioni anche pilotando un ultraleggero dalle diverse e piu` modeste prestazioni. Mentre osservo la costa salentina che lentamente s imbrunisce sotto di me, il volo mi sembra un attivita` semplice, quasi naturale , affidata come sono alla professionalita` del Capitano Zuffada, che pilota con estrema sicurezza e capacita` il Tecnam P92. Eppure e` proprio lui a svelarmi quanta dedizione e impegno siano necessari non solo per coronare questa passione sbocciata sin da bambino, ma anche per volare al meglio nel Vega Team: Facciamo spes-
so delle prove, soprattutto a ridosso di eventi nei quali interveniamo, ripassando tutto il programma e in particolar modo il looping, la manovra che ci risulta piu` ostica da eseguire. Inoltre bisogna considerare che il volo in formazione, su qualsiasi velivolo sia eseguito, necessita di disciplina, addestramento e stima fra i piloti, ingredienti essenziali per chi ha come obiettivo quello di esprimersi in totale sicurezza, trasmettere la propria esperienza e migliorarsi decollo dopo decollo. Migliorare, insegnare: certamente queste sono le parole chiave della delicata professione da istruttore che il Capitano svolge, basata sul fondamentale rapporto che si crea tra lui e l allievo, rapporto che si ritiene fruttuoso quando l istruttore diviene un esempio, un punto d arrivo per l allievo che immancabilmente lo giudica, in volo come a terra; infatti L efficacia della qualita` istruzionale e` rappresentata dai consigli dati, ma anche dal modo di dispensarli. Sentenzia il Capitano, che confessa di tentare di trasmettere con il suo lavoro l entusiasmo per il volo insieme alla mentalita` con cui ritiene opportuno affrontarlo. Il mio volo turistico sta ormai per terminare, ma ho ancora tempo per un ultima domanda: cosi` chiedo al Capitano Zuffada cosa sia solito dire ai propri allievi al primo e all ultimo volo: Al primo dico sempre di assaporare quest esperienza con serenita`, godendosela pienamente; all ultimo faccio loro i miei complimenti, dicendo che hanno appena concluso un periodo molto importante, che prelude ad un altro ricco di maggiori soddisfazioni, determinate pero` da grandi responsabilita`. Dopo questa piacevole chiacchierata con il Capitano, temo di essere stata contagiata anche io dal suo entusiasmo tanto che, prima di atterrare, arrivo a chiedergli anche un touch and go , pur di restare sospesa in aria ancora qualche minuto; perche´ il volo sorprende, appassiona, puo` addirittura rendere ebbri, ma a volte sembra proprio non bastare mai‌
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n libro davvero particolare quello di Luca Rocca, fotografo bresciano di notevole talento, che con questo volume Frecce Tricolori Ambasciatori nel Mondo, si e` cimentato con un tema certo non facile: raccontare il dietro le quinte del 313째 Gruppo Addestramento Acrobatico Pattuglia Acrobatica Nazionale. Della PAN e` stato scritto e detto tutto, di questo splendido team acrobatico si sono occupati i migliori giornalisti e fotografi del mondo, non sempre riuscendo a trasmettere al pubblico la vera natura, il vero carattere di questo prestigioso Reparto dell Aeronautica Militare custode di una tradizione nobile come quel del volo acrobatico collettivo, di cui la nostra Aeronautica e` da sempre uno dei piu` validi interpreti in assoluto. Riuscire quindi a produrre un libro fotografico orignale che suscitasse nuove emozioni e ulteriore interesse non e` certo cosa da poco. Rocca c e` riuscito avvicinadosi alle Frecce Tricolori con umilta`, incommensurabile passione, grande capacita` comunicativa, ma anche con un ingegno non comune. Il volume, in una veste grafica e in un allestimento tipografico davvero riusciti, raccoglie circa ottanta scatti che costituiscono, tra l altro, il filo conduttore di una mostra fotografica itinerante.
Sono scatti caldi dove assieme ad una tecnica limpida regnano contenuti altrettanto chiari che afferiscono allo stesso tempo alla sfera delle emozioni e a quella della comunicazione. Cosi`, in un connubio armonico, Luca Rocca riesce a soddisfare nello spazio di un fotogramma esigenze diverse e non contrastanti: conoscere, sapere come si svolge il lavoro complesso e complicato che porta a quei 25 minuti di adrenalina pura di un esibizione della PAN e vivere e condividere, attraverso una galleria fotografica opportunamente calibrata, le grandi emozioni che procura la passione per il volo. Ora non rimane che passare a informazioni piu` pratiche: il volume, presto in libreria , e` al momento acquistabile collegandosi al sito www.librofrecce.it o contattando direttamente l autore al 3493217984 oppure all indirizzo di posta elettronica lucarocca@hotmail.it. Il libro si compone di 128 pagine, ha un formato quadrotto di circa 30x30 cm ed e` allestito in due versioni: una prestigiosa con cofanetto ceduta al prezzo di 100 euro la copia e un altra piu` economica venduta a 50 euro. Luca Morelli
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Periodico di aeronautica e spazio iscritto al n. 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma Direttore responsabile: Alessio Piano Editore: Associazione IDEAE via Gianfilippo Usellini, 434 00125 Roma tel. +39 06 999.09.378 fax +39 06 892.804.66 www. airplanesmagazine.it e-mail: info@airplanesmagazine.it C.F./p.IVA: 09339321003 testi: Aeronautica Militare, Brochure PAN, Luca Morelli, Lodovica Palazzoli, Alessio Piano progetto grafico ed impaginazione: Fabio Simonelli foto: © Frecce Tricolori 2009 - Troupe Azzurra - © Luca Rocca Anno 3° - numero 12 - 04 ottobre 2009 finito di stampare nel mese di ottobre 2009 presso gli stabilimenti dell azienda tipografica editoriale Litograf srl Zona Industriale Pian di Porto, 148/7/T/1- 06059 TODI PG Tel. 075.898041 - Fax. 075.8987110 www.litograf.it