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Gaeta: Perla del Tirreno

Mitico ed avvolto da leggende e` l origine del nome di Gaeta Caieta . Virgilio Eneide, VII vi fece morire la nutrice di Enea, che avrebbe dato il nome al luogo. E Dante, quasi a significare la storicita` del poema virgiliano, confermo` l avvenimento Inferno, XXVI . Secondo il geografo Strabone, invece, il nome sarebbe derivato dalla voce dorica Kaietas , con il significato d insenatura, gia` approdo di navigatori fenici e greci.

ell eta` romana Gaeta divenne un rinomato luogo di villeggiatura di vari imperatori e, come nota Cicerone, un porto di notevole importanza. Sin dall ultimo secolo della repubblica, sulle circostanti colline, luogo della lunata spiaggia della rada di Gaeta, e su tutta la costiera verso Sperlonga, sorsero grandiose ville con giardini e piscine, ninfei, templi e mausolei di cui restano ovunque imponenti testimo-

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nianza. Ancor oggi ammiriamo le tombe dei consoli Lucio Munazio Planco, sulla sommita` di Monte Orlando, e di Lucio Sempronio Atratino, sul versante settentrionale dell omonimo colle. Nel Medioevo, per la posizione naturale una singolare penisoletta alta e rocciosa , facilmente difendibile, Gaeta divenne una rocca munita, cioe` un castrum, costituendosi nella prima meta` del secolo IX in autonomo e


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fiorente ducato, oltre che sede vescovile, dando inizio ad un intenso commercio marittimo nel Mediterraneo. Il ducato di Gaeta ha, altresi`, rappresentato un entita` di notevole importanza tra il mondo cristiano e quello saraceno, tra lo Stato della Chiesa, la Terra S. Benedicti, i ducati ed i principati longobardi e bizantini dell Italia meridionale. L accentuato carattere di piazzaforte assunto da Gaeta nei secoli seguenti, con varie cortine di bastioni ed opere artificiali tanto da essere definita chiave del regno di Napoli unitamente alla sua posizione strategica, risaltera` ripetutamente in innumerevoli e memorabili assedi. La caduta della fortezza coincise spesso con l avvento di una nuova dominazione straniera o di una nuova dinastia nell Italia meridionale. Nel 1032, anno del tramonto del potere dei Docibile sul ducato di Gaeta, al 1054 con la definitiva conquista del regno di Napoli da parte degli Spagnoli, si succedono varie dominazioni normanna, sveva, angioina, durazzesca, aragonese , che fanno di Gaeta la seconda capitale del regno. In questo stesso periodo Gaeta divenne, non di rado, base per la conquista di Napoli Ladislao di Durazzo nel 1399; Alfonso d Aragona nel 1442 . La permanenza in Gaeta di alcuni sovrani determino` la costruzione di notevoli edifici, civili e religiosi, che hanno conferito al nucleo urbano, arroccato sull estrema pun-

ta del promontorio, una particolare impronta storico artistica: tra i tanti bastera` ricordare il castello, sorto come sede regale. La lunga presenza spagnola nella citta` fino al 1707 muto` profondamente il suo ruolo di centro commerciale, legato alla vita sul mare, attraverso grandiose opere difensive, portate a termine da Carlo V 1538 , che ridussero il centro urbano al rango di cittadella militare, senza possibilita` di espandersi e di produrre. Gaeta nelle mura fu condannata ad una grama vita con conseguenze negative sullo sviluppo demografico, economico ed architettonico. Da secoli, invece, progrediva il suo Borgo con le attivita` marittime pesca e traffici ed agricole. Fu anche comune con il nome di Elena dal 1897 al 1927. Agli spagnoli seguirono gli Austriaci, mentre nel 1734 si ebbe la conquista di Gaeta da parte di Carlo di Borbone, il fondatore della dinastia borbonica napoletana. Ancora una volta le fortificazioni e le varie opere di difesa ebbero un ruolo predominante nell organizzazione urbana. Durante il lungo periodo borbonico non mancarono assedi 1799, 1806 e 1815 oltre che un avvenimento d interesse internazionale: il 25 novembre 1848, il pontefice Pio IX si rifugio` nella citta` fuggito da Roma per la rivoluzione romana e la successiva proclamazione della repubblica , tanto che fino al 4 settembre 1849 Gaeta assunse il ruolo di secondo Stato della Chiesa . Il 13 febbraio 1861 sotto le mura di Gaeta termino` la dinastia borbonica e si ebbe il compimento dell Italia unita. Il secondo conflitto mondiale ha segnato una nuova tragedia travolgendo uomini e cose. Dalle immani distruzioni della guerra, dalla dispersione della sua popolazione si e` originata una nuova realta` urbana, in cui il turismo balneare ha assunto un ruolo importante per la sua economia. Testi tratto dal sito www.comune.gaeta.it

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L’Aero Club di Latina

a promozione del volo fatta in questo primo mezzo secolo di attivita` e` stata davvero intensa, tant e` che si e` perso il conto del numero di piloti formatosi presso la scuola di pilotaggio del Club.Il primo aereo della neonata associazione era un Macchi 308, ospitato in uno dei due hangar avuti in concessione dall AMI e posti in angolo dell aeroporto militare E.Comani di Latina Scalo. Anche l assistenza tecnica era garantita dai specialisti AMI nei fine settimana. Nel corso degli anni la flotta ha visto un Fairchild F24 ed uno Stinson, un altro Macchi e un paio di Piper L18. Nel 1970 arriva il primo Partenavia P64 con 100hp a cui si aggiunge successivamente una versione da 150hp. Negli anni 80 il club ottiene 2 P66C Charlie e all inizio degli anni 90 arriva anche un Tampico. L attivita` di paracadutismo e` iniziato nel 1975 e nel corso degli anni sono stati effettuati quasi 50.000 lanci. Sono 2.000 le persone che hanno conseguito il brevetto presso le strutture del club a cui si appoggia anche l ANPdI, l Associazione Nazionale Paracadutisti d Italia. Ed i risultati sportivi raggiunti dagli appassionati di Latina sono di tutto riguardo: oltre alla partecipazione della squadra di precisione ai vari eventi sportivi e aver ospitato nel 1987 e 1996 i campionati nazionali di paracadutismo, l Aeroclub nel 2000 ha vantato 2 campionesse italiane ANPdI e AECI Antonella

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Era il 20 Aprile del 1952 quando 57 appassionati, tra cui anche l allora sindaco, si riunirono in assemblea presso il salone della Camera di Commercio di Latina per dare vita all Aeroclub con l intento di favorire e di promuovere lo sviluppo dell aeronautica nel campo turistico e sportivo.

Tondi e Carla Brighetti. Inoltre c e` da segnalare un socio storico, il Gen. Palumbo, classe 1915, il piu` anziano paracadutista in attivita` regolare, iscritto nei Guinness dei Primati.Per molti anni gli uffici del sodalizio erano ubicati in Piazza del Popolo, accanto al Circolo Cittadino, mentre l attivita` di volo si svolgeva presso la struttura militare dell aeroporto

E.Comani di Latina Scalo. Dal 1985 l Aeroclub dispone di uno spazio proprio a sud della pista militare con l ingresso indipendente. Qui sono stati raccolti gli uffici, la sala piloti, le aule scuola, la sala ripiegamento paracaduti, l officina, due hangar e la sala ristorazione.I rapporti con il 70° Stormo sono sempre stati ottimi e l Aeronautica Militare si e` resa sempre disponibile, sopratutto in occasione delle varie manifestazioni organizzate dall Aeroclub che hanno spesso visto la Pattuglia Acrobatica Nazionale protagonista assoluta. Attualmente l Aeroclub attraverso la scuola di volo organizza i corsi per il conseguimento A.A.P. Attestato Allievo Pilota ; P.P.L. VFR Licenza Pilota Privato ; dell Abilitazione M.E.P.; il corso in Inglese 4 ° livello e Fonia e attraverso la scuola di paracadutismo il relativo corso vincolato oppure Free fall . Visitate il sito www.aeroclublatina.it Tel. 0773 63.16.83 Fax 0773 40.54.50 - Via dell Aeroporto - 04013 LATINA SCALO - info@aeroclublatina.it

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il velivolo della

PAN

Il velivolo attualmente in dotazione al 313째 Gruppo Addestramento Acrobatico

Frecce Tricolori e` la versione PAN dell Alenia Aermacchi MB.339A, un monomotore biposto da addestramento e appoggio tattico. 6


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ivrea a parte, i velivoli del 313째 Gruppo si differenziano dagli esemplari di serie in servizio presso il 61째

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Stormo dell Aeronautica Militare di Galatina Lecce , per la presenza del sistema di generazione dei fumi colorati: l impianto e` comandato attraverso due pulsanti: quello sulla barra, per i fumi bianchi, e quello

sulla manetta motore, per i colorati. L impianto utilizza un serbatoio subalare di carburante da esibizione rifornito di colorante e due ugelli nel cono di scarico che immettono direttamente nel getto il particolare liquido che, vaporizzato, produce la scia colorata. Altra peculiarita` e` che i velivoli della PAN, per aumentare la manovrabilita` lungo l asse longitudinale e diminuire il sovraccarico delle semiali, volano senza i tip-tanks serbatoi cilindrici da 510 litri, montati solo per le trasferte piu` lunghe e sostituiti da un apposita carenatura che serve a coprire l estremita` alare. A partire dal luglio 2002 anche la PAN ha ricevuto gli MB.339 modificati nell ambito del programma MLU Mid-Life Update , un aggiornamento di mezza vita operativa, che ha incorporato nella vecchia cellula alcune migliori`e avioniche e strutturali come il GPS, le luci di posizione per il volo in formazione, la nuova radio V/UHF e la nuova antenna caudale, oltre a longheroni e piani di coda rinforzati.

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L MB.339 equipaggia la PAN dal 1982, anno in cui il velivolo dell Aermacchi ha preso il posto del FIAT G.91, cacciabombardiere leggero entrato in servizio con le Frecce Tricolori a partire dal 1963. I Gina della Pattuglia, con il caratteristico musetto a punta, erano velivoli di preserie privati dell impianto fotografico e dotati di comandi di volo modificati e di un impianto di generazione dei fumi. I G.91 sostituirono i primi velivoli della Pattuglia,

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Canadair CL13 Sabre Mk4 F-86E , caccia statunitensi protagonisti della guerra di Corea, prodotti su licenza in Canada e ceduti all Aeronautica Militare dalla Royal Canadian Air Force. Testi di David Cenciotti tratti dal libro Frecce Tricolori

Un volo lungo cinquant anni


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IL PROGRAMMA

ACROBATICO

Figure introdotte nel 2008

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L’Organizzazione della

PAN

La struttura organizzativa del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico e` molto simile a quella di un qualunque Gruppo di volo dell Aeronautica Militare.

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a struttura organizzativa del 313째 Gruppo Addestramento Acrobatico e` molto simile a quella di un qualunque Gruppo di volo dell Aeronautica Militare. L organigramma e` piuttosto semplice, alle dipendenze del comandante operano diverse articolazioni: un Ufficio Comando, una Sezione Pubbliche relazioni, una Sezione Operazioni, una Sezione Addestramento, un Ufficiale Sicurezza Volo, due squadriglie, la 540a e 541a e un Servizio Efficienza Aeromobili, per un totale di 100 tra ufficiali e sottufficiali. La maggior parte degli ufficiali e` inquadrata all interno della Sezione Operazioni che si occupa dell organizzazione prettamente tecnica delle manifestazioni e di tutti i rapporti con gli organizzatori esterni, la Sezione pianifica inoltre nel dettaglio le missioni, programmando tutti gli spostamenti e i rischieramenti del reparto per le diverse manifestazioni.

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Un altra componente fondamentale del gruppo e` quella del Servizio Efficienza Aeromobili, all interno del quale e` inquadrato la maggior parte del personale sottufficiale, che ha il compito di garantire la manutenzione e l efficienza degli aeromobili che vengono messi a disposizione per l attivita` di volo. Il comandante riveste un ruolo che non ha uguali in Forza Armata: oltre a gestire il personale dal punto di vista tecnico e operativo, e` responsabile della qualita` dell esibizione e, spesso, di rappresentare l Aeronautica Militare e il Paese di fronte alle massime autorita` politiche e militari di altre nazioni. Inoltre, egli e` chiamato ad intrattenere rapporti con gli appassionati e con i mass media, e a promuovere il marchio Frecce Tricolori nel mondo, un attivita` che si inserisce nel contesto della strategia di comunicazione della Forza Armata e che, oltre a generare un considerevole ritorno d immagine per l Aeronautica, si traduce in un sostanzioso contributo a molte iniziative benefiche delle quali la PAN assume il ruolo di testimonial. Ad assisterlo provvede la Sezione Pubbliche Relazioni, che rappresenta l interfaccia delle Frecce Tricolori verso il mondo esterno. Oltre a mantenere i rapporti con i giornalisti e con i 124 Club Frecce Tricolori di tutto il mondo, le PR curano gli aspetti di pro-

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paganda del 313째 Gruppo e coordinano tutto l insieme di attivita` collaterali che, una volta a terra, vede impegnati i piloti della Pattuglia in incontri, seminari e conferenze presso scuole dalle elementari alle universita` , comuni, circoli, associazioni e imprese interessate ad approfondire la conoscenza dei modelli di team building, di gestione della leadership adottati nella PAN. Personale della Sezione e` inoltre responsabile del commento in diretta del programma di volo cosi` da far comprendere agli spettatori le competenze tecniche e i valori umani su cui si fondano tutte le esibizioni delle Frecce Tricolori e per far conoscere la lunga tradizione dell Aeronautica Militare nell acrobazia collettiva. Anche per questa ragione, la narrazione del volo delle Frecce viene eseguita nelle lingue originali delle nazioni che ospitano la compagine italiana. Le Pubbliche Relazioni predispongono anche il collegamento radio della biga e la registrazione del display che permette di raccogliere le immagini da analizzare in fase di debriefing .

Testi di David Cenciotti tratti dal libro Frecce Tricolori

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Unified Protector a Trapani

David Cenciotti

Situato a una quindicina di chilometri dalla periferia Sud di Trapani, nel territorio del comune di Marsala, in Sicilia, l aeroporto di Birgi e` una delle basi piu` importanti dell Aeronautica Militare nello scacchiere Mediterraneo. 18


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ede permanente del 37° Stormo, della FOB Forward Operating Base della NATO e dell 82° Centro SAR, l aeroporto di Trapani e` uno scalo grande abbastanza e sufficientemente attrezzato per supportare un cospicuo numero di velivoli italiani e stranieri rischierati o stanziali. Ed e` proprio per ragioni di spazio oltre che strategiche, che la base e` stata scelta per ospitare il Task Group Air , nell ambito del quale operano i velivoli AM posti sotto comando NATO per l operazione Unified Protector , la Task Force dell aviazione canadese, che vede presenti sul Livio Bassi velivoli CF-188 Hornet e CC-150 Polaris, oltre a un paio di VC-10 della RAF, impegnati quotidianamente in missioni di rifornimento in volo a favore degli assetti impegnati in Libia.

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Il contingente italiano occupa due zone aeroportuali ben distinte: nella zona dell 82° Centro SAR, i cui HH-3F continuano a garantire il servizio SAR Search And Rescue dalle piazzole d allarme locali, opera la componente da attacco al suolo, costituita dai Tornado ECR del 50° Stormo, impegnati in missioni SEAD Suppression Enemy Air Defense con missili AGM-88 HARM High-speed AntiRadiation Missile , e dagli IDS del 6° Stormo, impegnati nel ruolo di attacco al suolo, ricognizione e rifornimento in volo di tipo buddy-buddy trasportando, a seconda della missione, armi a guida laser LGB o GPS JDAM , o pod Reccelite o Sargent Fletcher. La componente da difesa aerea si concentra nel piazzale antistante il GEA Gruppo Efficienza Aeromobili , dove sono ospitati, oltre ai padroni di casa del 18° Gruppo, che con gli F-16ADF

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garantiscono un servizio QRA Quick Reaction Alert rinforzato, anche gli Eurofighter F-2000 appartenenti al 4° Stormo di Grosseto e al 36° Stormo di Gioia del Colle. Sia i Viper che i Typhoon sono impiegati in missioni di enforcement della No-Fly Zone nonche´ di protezione degli assetti italiani e alleati impegnati in Libia. Sempre sul lato orientale della pista 13/31, tra le due zone occupate dai velivoli italiani, sorge la FOB che opera in supporto alla NATO Airborne Early Warning & Control NAEW&C Force. L area e` una vera e propria base nella base , recintata e dotata di edifici e locali operativi di proprieta` , e di un piazzale dedicato nel quale possono essere parcheggiati fino a un massimo di cinque velivoli E-3 AWACS, appartenenti alle versioni A NATO e D RAF . Gli hangar sul piazzale Zulu , dall altra parte della pista, sono invece utilizzati dal contingente CAF dell Operation Mobile. I canadesi sono rischierati a Trapani con sette CF-

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188 che svolgono missioni BAI Battlefield Air Interdiction e due CC-150 Airbus 310 impiegati per il rifornimento in volo e che, vista la stazza, sono ospiti dei piazzali adiacenti all aerostazione civile insieme ai due VC10 della RAF. Gli Hornet appartengono al 425 Sqn della CFB Bagotville in Quebec. Sebbene non sia una regola, la configurazione tipo dei caccia canadesi prevede 2 AIM9L, 1 AIM-120C, 2 GBU-12, il pod Sniper XR e 3 serbatoi ausiliari sia nel caso di missioni di pattugliamento taskate , sia qualora i velivoli siano a terra in stato di prontezza, durante turni on call . La base, gia` particolarmente movimentata prima della guerra, vive giorni di febbrile attivita`, con l attivita` addestrativa di tutti i reparti di base che si alterna alle sortite operative volate in supporto a Unified Protector che si susseguono, giorno e notte, 24 ore su 24, senza soluzione di continuita`.


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NATO

David Cenciotti

Tiger Meet 2011

Nato come un raduno di reparti che si fregiano del simbolo della tigre o almeno di un qualsiasi felino , il NATO Tiger Meet NTM con gli anni si e` trasformato in una vera e propria esercitazione multi-nazionale e interforze ricca di interessanti contenuti operativi. 24


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ome l edizione 2011, quella del 50° anniversario, ospitata dall Escadron de Chasse 01.012 dell Arme´e de l Air dal 9 al 20 maggio 2011 e che malgrado il forfait di diversi partecipanti, impegnati sul fronte libico a supporto dell operazione Unified Protector , ha saputo concentrare sulla base di Cambrai, una sessantina di velivoli di tutti i tipi appartenenti alle aviazioni di Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Gran Bretagna, Turchia, Francia, Italia, Polonia, Portogallo, Spagna, Svizzera e Slovacchia. Molte le presenze interessanti, a partire dagli F-16 Block 52+ del 6 Sqn della Polish Air Force, di base a Poznan, che si sono presentati al NTM11, non solo con gli immancabili special nel caso specifico, degli special tail ma anche con caschi JHMCS Joint Helmet Mounted Cueing System accoppiati a missili AIM-9X, pod Sniper, Conformal Fuel Tanks e AIM-120 AMRAAM. Altri partecipanti degni di nota, gli EF-18 dell Ala 15 dell Eje´rcito del Aire, di base a Saragozza, dotati di IRIS-T alle tip alari; e gli Hornet svizzeri, appartenenti al Fliegerstaffel 11 di Meiringen, anch essi equipaggiati con AIM-9X e JHMCS. All esercitazione hanno preso

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parte due elicotteri AB-212ICO del 21째 Gruppo del 9째 Stormo dell Aeronautica Militare impegnati in missioni di Personnel Recovery, quali Combat SAR ricerca e soccorso di personale in territorio ostile e Combat Recovery, missioni N.E.O. Non-combatant Evacuation Operation e di supporto alle Forze Speciali. Per quanto riguarda il programma giornaliero, l esercitazione prevedeva due wave mattina e sera con decolli e rientri piu` o meno contemporanei di assetti impegnati in missioni BAI Battlefield Air Interdiction , SEAD Suppression of Enemy Air Defenses , DCA Defensive Counter Air ecc., in un

ambiente degradato anche da operazioni di disturbo elettronico. Sebbene le COMAO Composite Air Operations organizzate durante il NTM11 ambissero ad una certa rappresentativita` delle operazioni aeree moderne, a rendere un po meno realistico lo scenario operativo ci pensava la costante presenza nei package di qualche special colour con livrea tigrata: elementi in netto contrasto con i dettami della low visibility e del monogrigio , ma una vera e propria delizia per gli occhi degli appassionati e gli obiettivi dei fotografi.

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Il Boeing KC767-A entra in servizio Martedi` 17 maggio si e` svolta, presso l hangar del 14째 Stormo dell Aeronautica Militare di Pratica di Mare, la cerimonia di Entry Into Service del velivolo KC767-A alla presenza del sottosegretario di stato alla Difesa, On. Guido Crosetto, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate, ed il Capo di Stato Maggiore dell Aeronautica Militare Generale di Squadra Aerea Giuseppe Bernardis. l Generale Bernardis nel suo intervento ha voluto evidenziare come questo nuovo sistema d arma inizia oggi la sua strada nell operativita` come assetto strategico passando di fatto nelle mani del Comando della Squadra Aerea . Ha aggiunto che la cerimonia odierna sottolinea un lungo percorso di intensa attivita` che ha visto l Aeronautica Militare impegnata quotidianamente con le altre Forze Armate e l industria per migliorare il programma KC767-A . In conclusione il Capo di stato Maggiore dell Aeronautica Militare ha voluto evidenziare come si stanno sviluppando nuove capacita` addizionali del velivolo KC767-A che saranno a disposizione della Difesa quali quella di trasporto, del rifornimento in volo e con possibili sviluppi per l evacuazione medica strategica. Tali capacita` saranno interoperabili con i nostri partner ed hanno visto l Aeronautica Militare fortemente impegnata nelle fasi di sviluppo con il contributo del suo Stato Mag-

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C.S.M. dell Aeronautica Militare Generale di S.A. Giuseppe Bernardis.

giore, della Direzione di Armaereo, del Comando della Squadra Aerea, del Comando Logistico e del Reparto Sperimentale di Volo .


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Il velivolo Boeing KC767-A rappresenta per le Forze Armate Italiane il naturale sostituto del velivolo Boeing B-707T/T ampiamente impiegato nelle operazioni di rifornimento in volo e trasporto aereo strategico, che e` stato sostituito per ragioni di obsolescenza dopo un onorato servizio. Il velivolo KC767-A costituira` il pilastro per un unica ed eccezionale capacita` di proiezione della componente aerea non solo nazionale ma di tutta la NATO. La flessibilita` di configurazione del velivolo consentira` contemporaneamente missioni di rifornimento in volo e di trasporto logistico passeggeri e/o cargo, nonche´ la potenzialita` di operare in contesti di emergenza umanitaria, laddove la capacita` di una rapida evacuazione di personale in precarie condizioni di salute e` un requisito imprescin-

dibile MEDEVAC . Il velivolo KC767-A nasce dalla cellula del velivolo Boeing 767 ampiamente diffuso in ambito civile. La modifica peculiare, della versione italiana, incorpora tre punti di rifornimento del tipo probe and drogue e di un punto di rifornimento rigido del tipo Boom. Questa singolarita`, unica nel settore, consentira` il rifornimento a tutte le tipologie di velivoli esistenti siano essi Fighters che aeroplani da trasporto. La computerizzazione del velivolo, allo stato dell arte, consente la gestione di tutto il velivolo da parte di soli 3 membri di equipaggio, per le missioni di trasporto logistico, e 4 crew members nelle missioni di rifornimento in volo. Le operazioni di Air to Air Refueling AAR , vengono gestite da un operatore attraverso una stazione altamente automatizzata dalla quale vengono gestiti i Receivers velivoli che ricevono carburante , gli impianti di rifornimento ed i flussi carburante. Il velivolo puo` a sua volta essere rifornito da altro Tanker grazie alla dotazione di un punto di rifornimento sul dorso dell aeroplano all altezza del cockpit, incrementando, cosi`, le gia` invidiabili capacita` operative e raggio d azione. L importanza di questo moltiplicatore di forze e` dimostrata dal fatto che, a partire dalla terza settimana di maggio, il velivolo e` stato impegnato in missioni di rifornimento in volo a favore degli assetti italiani impegnati nella missione NATO Unified Protector in Libia.

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Periodico di Aeronautica e Spazio iscritto al n. 47/2007 del registro della stampa presso il tribunale di Roma Editore: Associazione IDEAE - Direttore Responsabile: Alessio Piano - Vicedirettore: David Cenciotti Via Gianfilippo Usellini, 434 - 00125 Roma - tel. +39 06.52440791- fax +39 06.892.804.66 www.airplanesmagazine.it - e-mail: info@airplanesmagazine.it - Cod.Fisc. e Part. Iva: 09339321003 Testi e Redazionali: Aeronautica Militare, Brochure PAN, Alessio Piano, David Cenciotti Foto: Frecce Tricolori, Troupe Azzurra, David Cenciotti, Giovanni Maduli Progetto grafico e Videoimpaginazione: Paolo Lazzari Anno 5° - numero 2 - maggio 2011 Finito di stampare nel mese di maggio 2011 presso gli stabilimenti dell azienda tipografica LITOGRAFTODI srl Zona Industriale Pian di Porto, 148 - 06059 TODI PG - Tel. 075.898041 - Fax. 075.8987110 www.litograftodi.it

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