Portfolio di Davide Capruzzi

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Davide Capruzzi Personal Portfolio interior design, interaction design & publishing/


CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Via Casati 57, 20862 Arcore (MB) +39 039 6014890

+39 349 6065730

davide.capruzzi@gmail.com ISTRUZIONE E FORMAZIONE da marzo 2011

settembre 2001 - giugno 2007

Laurea magistrale in communication design presso il Politecnico di Milano Dopo aver ottenuto il diplona di laurea di primo livello in design degli interni ho cambiato corso di studi iniziando la specialistica in communication design, di cui, da marzo 2011, dopo aver sostenuto degli esami di integrazione curricolare necessari per iscriversi a un corso di laurea magistrale che non sia in continuità con la laurea di primo livello, sto sostenendo gli esami. Nel corso degli ultimi anni, gli esami principali che ho sostenuto sono stati: . Laboratorio di Metaprogetto . Laboratorio di Sistemi per l’Interazione . Laboratorio d’Artefatti e Sistemi Complessi . Corso Integrato delle Culture del Design . Laboratorio di Sintesi Finale

Diploma di liceo scientifico presso il Liceo Scientifico A. Banfi di Vimercate (MB) Ho frequentato il liceo scientifico diplomandomi con la valutazione di 65/100.

settembre 2007 - settembre 2010

Laurea di primo livello in design degli interni presso il Politecnico di Milano Ho sostenuto e superato il corso di laurea di primo livello in design degli interni con la valutazione di 86/110.

COMPETENZE INFORMATICHE Conoscenza degli applicativi Adobe e del pacchetto Creative Suite, in modo particolare Illustrator, Photoshop e Indesign; discreta conoscenza di Adobe Premiere. Buona dimestichezza con i programmi Microsoft e del pacchetto Office, specialmente Word, Power Point, Excel e Outlook.


CONOSCENZE LINGUISTICHE Conosco la lingua italiana e quella inglese. La lingua straniera l’ho studiata a livello scolastico: a livello “parlato” riesco a partecipare a brevi conversazioni che richiedano poco più di uno scambio semplice e diretto di informazioni; a livello di “ascolto” riesco a comprendere discorsi di una certa lunghezza e conferenze e a seguire argomentazioni anche complesse purchè il tema mi sia relativamente familiare. La mia comprensione di un testo scritto in lingua inglese è abbastanza buona, riesco a capire testi di uso corrente legati alla sfera quotidiana o al lavoro. Riesco a capire la descrizione di avvenimenti, di sentimenti e di desideri contenuta in lettere personali. Nella produzione scritta di testi in lingua straniera riesco a scrivere testi semplici e coerenti su argomenti a me noti o di mio interesse. Riesco a scrivere lettere personali esponendo esperienze e impressioni. ESPERIENZE LAVORATIVE 22 dicembre - 24 dicembre degli anni 2012, 2010, 2009 e 2008

Reparto gastronomia, macelleria e pescheria presso il punto vendita Il Gigante di Villasanta (MB) Per alcuni anni, nelle periodo delle festività natalizie, ho lavorato nei reparti di grastronomia, macelleria e pescheria de Il Gigante con compiti che mi hanno portato a relazionarmi e a stare a contatto con i clienti; inoltre ho avuto compiti di preparazione del prodotto che mi hanno permesso di vedere le modalità di organizzazione e di gestione interna della grande distribuzione.

12 settembre - 15 settembre degli anni 2010, 2009 e 2008

Servizio e controllo della sicurezza presso l’Autodromo Nazionale di Monza (MB) Per alcuni anni ho lavorato all’autodromo di Monza in occasione del Gran Premio di Fomula1 con il compito di controllo della sicurezza, controllo ticket e accoglienza clienti. Questo impiego necessitava di una buona capacità di relazionarsi con gli spettatori e di una discreta conoscenza della lingua inglese per rispondere alle varie richieste d’informazione dei molti stranieri; inoltre ho avuto l’occasione di approcciarmi a un ambiente organizzato su turni lavorativi nell’arco di tutte le 24 ore giornaliere. HOBBY E INTERESSI Sono una persona molto sportiva, in generale mi interesso e seguo molti sport, dal basket al ciclismo, dalla Formula1 alla motoGP, fino ad arrivare al calcio. Preferisco di gran lunga gli sport di squadra a quelli individuali e in questi anni sto praticando il football americano in una piccola squadra di Lecco. Nell’ambito lavorativo non ho grossi problemi a lavorare in team working e lo preferisco alle attività da svolgere individualmente. Sono una personalità abbastanza aperta, allegra e ottimista, e non ho grossi problemi a socializzare con il prossimo. Quando sono a casa preferisco, quando possibile, uscire con gli amici anzichè a guardare la televisione o stare sul pc.


Tutorial

1. PROCURATI UNA COPIA DEL PERSONAL PORTFOLIO Il portfolio è l’elenco dei lavori svolti corredato da contenuti aggiuntivi che aiutano la comprensione di ogni singolo progetto.

4. SFOGLIA IL PORTFOLIO

2. PROCURATI UNO SMARTPHONE Possedere uno smartphone per fruire dei contenuti aggiunti in realtà aumentata è una condizione necessaria per la piena consultazione del portfolio.

5. USA LA FUNZIONE “SCAN” DI LAYAR PER FRUIRE DEI CONTENUTI Con la funzione “scan” è possibile visualizzare sul proprio smathphone i contenuti multimediali. Cercali all’interno delle pagine!

3. SCARICA L’APP “LAYAR” CON CUI ACCEDERE AI CONTENUTI MULTIMEDIALI Layar è una delle app più importanti e più utilizzate nel mondo della realtà aumentata su smartphone e tablet.

6. BUONA CONSULTAZIONE! Ora sei pronto alla lettura del portfolio in “carta digitale”, da sfogliare con lo smartphone.


il ModaM Politecnico di Milano Facoltà di Design d’Interni Laboratorio di Sintesi Finale III anno _ sez.I1 AA 2009-2010 Docenti: V. M. Iannilli, C. Baldi, G. Gerosa, G. M. Di Paolo, S. Garaventa Cultori: R. Gaddi, E. Franzese, F. Faleschini, A. Zanolla

il corso Nel laboratorio di Sintesi Finale del terzo anno di Design di Interni dapprima è stata richiesta dai professori un’analisi approfondita del sistema moda in Italia e della sua filiera produttiva, successivamente un progetto di design d’interni per il palazzo ModaM, in costruzione nella zona retrostante la stazione di P.ta Garibaldi a Milano, situato all’interno del progetto che prevedeva, ai tempi, la realizzazione di nuovi uffici, spazi commerciali e zone verdi per la riqualificazione dello storico quartiere milanese L’Isola. L’analisi iniziale delle tecniche di produzione del materiale tessile, di confezionamento e di distribuzione dei capi di moda ha portato ogni gruppo del corso a una definizione e un’idea di moda che, in un secondo momento, è stata declinata e trasposta all’interno del proprio progetto di interni del ModaM.


il layout del ModaM SLOW FOOD DESIGN _ servizio di ristorazione che unisce le tradizionali ricette di slow food alla possibilità di variarle a piacimento creando così piatti unici AREA EVENTI _ grande ambiente “trasformabile“ riservato ai più svariati eventi, da conferenze a sfilate, dai party alle presentazioni ma anche per le attività didattiche LABORATORIO E ATELIER _ suddiviso in due parti distinte, il terzo piano ospita il laboratorio di personalizzazione e l’atelier per le produzioni di capi di lusso COLORITECA/BIBLIOTECA/MATERIOTECA _ è il luogo dove si esplora e si conosce il mondo della moda, i suoi colori, i materiali e la storia

TEMPORARY SHOP&EXPO _ riservato alle aziende esterne, permette di mantenere sempre nuovo e in movimento il ModaM e offre spunti di creatività PIAZZA _ l’ingresso, l’introduzione e il palco che proietta fin da subito il visitatore al centro dell’attenzione, della struttura e delle sue attività DIDATTICA/UFFICI E ModaM STORE _ diviso indue aree distinte, ospita gli uffici degli enti che vi trovano sede e le aule per le attività didattiche, oltre all’esposizione dei prodotti a marchio ModaM


concept Piano Terra_Concept

collegamento collaborazione

passaggio tra luoghi

richiamo alla tradizione

1 L’immagine più diretta che il piano terra trasmette è quella che esso sia uno spazio di collegamento tra il parco esterno e l’edificio ModaM; proprio l’idea di collegamento è diventato il mio concept.


casi il layout studio del ModaM Villa D’Este

Dopo aver fissato a grandi linee lo scopo e la sostanza del mio spazio, ho cercato di declinare il fatto che il piano terra dovesse essere un giardino che collega l’interno con l’esterno, utilizzando le idee di tradizione ed innovazione come filtri, ed il risultato è stato che: la tradizione nel giardino, in particolare nel giardino italiano, sta nell’utilizzo di forme geometriche regolari e di viali che, intersecandosi in maniera razionale, fungono da assi prospettici e creano degli importanti effetti scenografici e panoramici, guidando lo sguardo dell’osservatore verso una vista lontana; l’innovazione, invece, consiste nel creare il giardino al piano terra facendo entrare quello che già esiste all’esterno. Quest’ultimo concetto rafforza ancora di più l’idea di collegamento tra esterno ed interno che racchiude quest’ambiente.

Centre Georges Pompidou

Guggenheim Museum


atteristiche del giardino all’italiana, che con i suoi viali intersecanti maniera geometrica crea paesaggio ne a definire quasi automaticamente la disposizione la forma degli verdi e spazi di quelli “funzionali”. viene a definire quasi automaticamente la edisposizione einlaspazi forma degli verdi eun di quelli “funzionali”. una forte prospettiva cheaiuole guida lo sguardo del visitatore verso un punto ssetto delleL’assetto aiuole riprende l’andamento del parco esterno al palazzo e richiama una delle principali delle riprende l’andamento del parco esterno alstabilito. palazzo e richiama una delle principali LUOG atteristichecaratteristiche del giardino all’italiana, che con i suoiche vialicon intersecanti maniera geometrica un paesaggio del giardino all’italiana, i suoi vialiinintersecanti in manieracrea geometrica crea un paesaggio una forte con prospettiva guida lo sguardo dellovisitatore verso un punto stabilito. una forteche prospettiva che guida sguardo del visitatore verso un punto stabilito. LUOG Localizzando gli accessi presso le tre rampe delle scale e dei vani ascensore presenti in pianta, e congiun- la forma degli spazi verdi e di quelli gendo i luoghi di più importanza con delle rette, si viene a definire quasi automaticamente la disposizione e “funzionali”. L’assetto delle aiuole riprende l’andamento del parco esterno al palazzo e richiama una delle principali caratteristiche del giardino all’italiana, che con i suoi viali intersecanti in maniera geometrica crea un paesaggio con una forte prospettiva che guida lo sguardo del visitatore verso un punto stabilito.

Salita all’atelier e discesa al ModaM Store

Salita all’atelier e disc

Discesaall’atelier al ModaM Store Salita e disc e salita alla biblioteca/

coloriteca/materioteca, al S Discesa al ModaM Salita all’atelier e disc temporary shop, al labolaboratorio, agli uffici ratorio, agli uffici ed alla Discesa al ModaM S sala congressi/eventi Salita all’atelier euffici disc Salita a laboratorio, agli Salita alla biblioteca/ Discesa ModaM S Salita allaal biblioteca/ coloriteca/materioteca, sala congressi/eventi laboratorio, agli uffici al temporary shop, al Salita alla biblioteca/ laboratorio,alagli uffici S Discesa ModaM Discesa sala congressi/eventi ed alla sala congressi/ in ascensore laboratorio, agli ufficia laborato Salita eventi alla biblioteca/ uffici ed alla sala con sala congressi/eventi Salita in ascensore a Salita in ascensore alla Salita alla biblioteca/ Salita a biblioteca/coloriteca/mauffici ed alla sala con sala congressi/eventi sala con terioteca, temporary Salita ascensore in alascensore aa shop, al laboratorio, agli uffici ed alla sala con uffici ed alla sala conSalita in gressi/eventi + montaSalita in ascensore ascensore a Salita a in carichi uffici ed alla sala con uffici ed Salita in ascensore a Salita in ascensore direttamente all’atelier

Salita in ascensore a Salita in


casi la zona studio prato gli arredi “La Listening Shell è uno strumento musicale in cui ci si può sedere dentro: una composizione di suoni diventa la voce della conchiglia. La gente tende a passare molto tempo all’interno - è un ambiente molto intimo, che ci prepara ad ascoltare in modo particolare. Il suono viene riprodotto ad un livello di sottofondo - alcuni suoni sono familiari e alcuni potrebbero non esserlo... suoni che stuzzicano l’orecchio.... E’ un’istallazione creata per suscitare curiosità, progettata per far ascoltare con attenzione, come se la Shell vi stia parlando o addirittura vi stia ascoltando...”. Con queste parole il designer Dody Nash ha definito il suo lavoro all’inaugurazione dell’installazione al Victoria and Albert Museum Categoria: SEDUTA - Nome: Listening Shells - Designer: Dody Nash Anno: 2008 - Materiali: Corian - Colori: Bianco La zona prato è la parte del piano terra che collega direttamente il palazzo con il parco esterno, riprendendone anche l’andamento dei viali e la geometria non curva ed irregolare. Le zone erbose che penetrano all’interno permettono quei comportamenti più tipici di un giardino che di un piano terra di un palazzo: le persone potranno sdraiarsi sull’erba per riposarsi un pò, per studiare (tra un’ora di lezione e l’altra), trovarsi con gli amici per un momento di svago, mangiare un panino che si è portato da casa o che si è comprato dal bar. Verranno messi a disposizione sul prato delle sedute pouf che chiunque lo desideri può utilizzare e posizionare dove vuole. Il piano terra è anche l’elemento di giunzione con le varie attività presenti all’interno del ModaM, del quale gli ingressi sono uniti all’entrata della costruzione con viali con un andamento molto diretto. Le zone di accesso ai piani superiori/inferiori sono opportunamente segnalati con dei teli che riportano delle immagini che meglio rappresentano l’attività svolta ai piani e, per collegare meglio le immagini al piano, “verranno giù” direttamente dal piano a cui si riferiscono.

Il pouf Sasso è una particolare seduta pensata da Piero Gilardi che concentra quasi tutta la sua particolarità nella sensazione tattile: la superficie di un sasso si riconosce come tale anche per il grado di durezza, ma quando si aumenta la pressione delle dita la superficie cede, diventa improvvisamente morbida, e per un momento il sasso non viene più riconosciuto come tale, in un certo senso scompare. tante centrale e da una lastra di vetro doppio strato, richiama il concetto di collegamento permettendo un’area di ingresso molto ampia (come è anche per il ModaM stesso). Categoria: POUF - Azienda: Gufram - Nome: Sasso - Designer: Piero Gilardi - Anno: 1968 - Materiali: Poliuretano Espanso verniciato con Guflac Misure: H 48cm L 70cm P 50cm


la zona bar gli arredi Ideata da Michael Thonet a metà dell’800, la sedia modello 214, di cui la 214 K costituisce una spiritosa variante, rappresenta appieno la filosofia del suo designer e la tecnica di curvatura del faggio da lui messa a punto. La serie di sedie iniziata con la 214 e realizzata in faggio (mediante una particolarissima tecnica di curvatura del legno, che ha reso celeberrima l’azienda) con seduta in vimini intrecciato, è il simbolo della produzione della Thonet di Frankenberg (D). Categoria: SEDIE - Azienda: Thonet GmbH - Nome: 214K - Designer: Michael Thonet - Anno: 2009 - Colori: Bianco, Nero - Misure: H 84cm L 43cm P 52

La forma delle zone erbose e l’andamento dei viali creano un’ambiente con una “forte prospettiva” che guida lo sguardo del visitatore verso la zona bar: il bar, essendo posizionato all’ingresso del palazzo, cerca di introdurre l’utente ai temi, alle idee, alle forme ed ai materiali trattati nelle attività presenti all’interno del ModaM; per questo motivo gli arredi, la forma del bancone, i colori ed il rivestimento delle pareti riprendono più o meno direttamente i concetti base del mondo tessile della moda. Il particolare ingresso del bar, con delle porte girevoli composte da una cerniera rotante centrale e da una lastra di vetro doppio strato, richiama il concetto di collegamento permettendo un’area di ingresso molto ampia (come è anche per il ModaM stesso).

Il tavolo Twist, nonostante il ripiano piuttosto classico, ha delle gambe dalla forma particolare che, ruotate di 90° rispetto al piano, danno la sensazione che il tavolo sia stato girato rispetto al suo asse verticale. Anche in questo elemento di arredo con forme rigide e spigoli accentuati, una rotazione riesce a conferire un effetto abbastanza dinamico all’oggetto. Categoria: TAVOLI - Azienda: Moroso - Nome: TWIST - Designer: 4Use - Anno: 2007 - Materiali Struttura: MDF laccato Misure: L 130cm P 130cm H 74cm - L 180cm P 90cm H 74cm Categoria: LAMPADA - Azienda: Flos Nome: Arco - Designer: Achille e Piergiacomo Castiglioni - Anno: 2008 - Materiali: Marmo, Acciaio Inossidabile ed Alluminio - Misure: H 250cm L 215cm P 16cm


Politecnico di Milano Facoltà di Design della Comunicazione Lab. di Metaprogetto Integrazione Curricolare: Corso Singolo _ sez.C1 AA 2010-2011 Docenti: P. Ciuccarelli, A. Aparo

IL CORSO Nel laboratorio di Metaprogetto assegnatomi d’ufficio dalla segreteria come integrazione curricolare per accedere poi alla Laurea Magistrale di Communication Design la richiesta dei professori è stata quella di selezionare un brand completamente inattivo e che si potrebbe definire “morto”, analizzarlo in quelle che erano le sue caratteristiche principali, usandole come punto di partenza

per ammodernare e “ripresentare” il brand sul mercato. Il mio gruppo ha scelto la Faucett, vecchia compagnia aerea di bandiera peruviana, come brand su cui lavorare, concentrandoci dapprima sull’analisi storica e sulla ricerca delle caratteristiche dell’azienda, poi sulla realizzazione di un book che riassumesse il risultato delle nostri ricerche e, infine, su un ipotetico “numero zero” della rivista aziendale distribuita ai dipendenti e a bordo dei propri velivoli. Quest’ultima attività è risultata la principale all’interno del corso, nella quale abbiamo dovuto ideare, tra le altre cose, un sistema di impaginazione basato su delle griglie, le sezioni e gli argomenti trattati all’interno della rivista.


la storia del brand


la storia del brand


la storia del brand


le caratteristiche della Faucett


Elmer magazine


Politecnico di Milano Facoltà di Design della Comunicazione Lab. di Progettazione di Artefatti e Sistemi Complessi I anno LM _ sez.C2 AA 2010-2011 Docenti: A. Braccaloni, V. Linfante

IL CORSO Nel laboratorio di Progettazione di Artefatti e Sistemi Complessi i professori hanno richiesto di simulare le attività di un’ipotetico studio grafico, da noi chiamato “piano b”, a cui veniva commissionata la cura di una rivista di moda e dell’immagine coordinata della relativa redazione. Dapprima ci siamo occupati abbastanza velocemente della creazione del nome, del logo e di una grafica correlata dello studio grafico “piano b” e che avremmo dovuto simulare di gestire nell’attività principale del corso: la creazione della rivistadi moda Odita e dell’immagine coordinata della redazione. In questa seconda “fase” del laboratorio abbiamo prima effettuato un’analisi dettagliata del mercato delle riviste, andando a ricercare delle nicchie di mercato ancora oggi scoperte dall’editoria nazionale, per capire dove posizionare la nostra rivista Odita, poi ci siamo concentrati sull’ideazione di una grafica e di un’immagine coordinata per la redazione e infine sulla progettazione e la realizzazione di un’ipotetico “numero zero” della rivista.





REDAZIONE ODITA

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Politecnico di Milano Facoltà di Design della Comunicazione Lab. di Sintesi Finale II anno LM _ sez.C1 AA 2012-2013 Docenti: M. Maiocchi, M. Pillan, F. Faraci, M. Rubin

IL CORSO L’obiettivo del Laboratorio di Sintesi Finale era quello di analizzare il mondo della cosiddetta nuova editoria, capirne le logiche dell’ambiente e le motivazioni degli attori, al fine di elaborare soluzioni coerenti al panorama.o di partenza per ammodernare e “ripresentare” il brand sul mercato. La prima fase prevedeva una massiccia raccolta di informazioni,

ottenuta attraverso l’organizzazione e la partecipazione a lezioni ed eventi tenuti da esperti della materia e personalità riconosciute nel campo. Attraverso esposizioni in classe e scambi di opinioni e domande, ha cominciato a prendere forma la situazione in cui ogni gruppo avrebbe dovuto operare e che esigenze o abitudini dovevamo mettere in evidenza. In secondo luogo, ogni singolo gruppo di lavoro ha definito la tematica su cui preferiva focalizzarsi e abbiamo speso tempo in una ricerca personale con l’obiettivo di scoprire cosa già era stato fatto a livello nazionale e internazionale. A questo punto, il terzo step consisteva nel delineare un concept convincente per la progettazione di un ipotetico applicativo da inserire nel mercato attuale. Nell’ultimo passaggio abbiamo concepito un prototipo dell’applicativo: simulato una possibile interfaccia, ipotizzato possibili utilizzi e montato un mock up per testare gestualità interazioni fra utente e dispositivo.


studio


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conclusione studio


casi studio


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