Davide Maccioni
Lisbon waterfront.
Lisbon waterfront
Progetto di riqualificazione del paesaggio urbano e dei luoghi dell’acqua della valle dell’Alcantara Studente: Davide Maccioni
Relatore: Prof. Giorgio Peghin
Lisbon Waterfront
Progetto di riqualificazione del paesaggio urbano e dei luoghi dell’acqua della valle dell’Alcantara
Indice Introduzione
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Per un approccio metodologico sul paesaggio
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1 Landing
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Visioni ferrose
2 Grounding -Alcantara: studio dell’area di progetto-
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2.1 Evoluzione storica di Alcantara
Dallo sfruttamento all’abbandono
2.2 Le componenti ambientali -Il corridoio della valle di Alcantara-
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2.3 Le infrastrutture
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Il trasporto pubblico
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I dispositivi della mobilità
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Conseguenze del sistema
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2.4 Le componenti sociali e culturali
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Dall’importanza degli slarghi stradali alla nascita della HUB creativa
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Lo spazio pubblico e la street art
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Il caso di Lisbona: dai muri politicizzati all’arte di strada
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La G.A.U. di Lisbona e la tutela della street art
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3 Finding -strategia progettuale-
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4 Founding -Il progetto-
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Visioni di Lisbona (allegato fotografico)
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Introduzione
Lisbon Waterfront nasce come laboratorio di tesi volto alla creazione di progetti in grado di generare strategie che agiscano sulle relazioni che la città crea con l’acqua. Lavorare sulla città di Lisbona ha dato la possibilità di studiare in che modo una grande città portule si sia rapportata con il suo fiume sin dalla sua fondazione, di capire il funzionamento del complesso sistema che morfologia, clima, disegno urbano,società, creano all’interno di questo rapporto, di apprendere le tecniche e le pratiche che gli stessi portoghesi, da Pomball a Nunes, hanno adoperato per sfruttare le risorse e mitigare le criticità che che l’acqua genera in un ambiente urbano così densamente popolato come quello di Lisbona. La tesi tenterà di mettere in evidenza in particolar modo il ruolo della valle urbana, attraverso un progetto che agisca trasversalmente rispetto alla linea di waterfront ricercando tutte le connessioni che natura, infrastruttura, società hanno creato tra i diversi paesaggi che una valle genera dal monte sino alla foce del suo fiume.
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Per un approccio metodologico sul paesaggio
L’area d’intervento è un paesaggio di tipo urbano che, come la sua città, è stato generato da tutto un palinsesto di attività naturali ed antropiche passate e presenti che in alcuni periodi hanno lavorato armoniosamente alla sua trasformazione, ma che spesso si sono scontrate creando non pochi problemi sia all’ambiente naturale che all’uomo. Promuovere nuove attività e ricercare nella storia quelle che maggiormente si sono adattate all’ambiente naturale, sarà uno degli obbiettivi del progetto che vorrà quindi il recupero del paesaggio urbano di Alcântara attraverso l’invenzione di un nuovo paesaggio fondata sul ricordo del paesaggio storico. Agire sul paesaggio significherà quindi inserirsi tra quelle attività facenti parte di quella che J.Corner chiama “Agenzia di Paesaggio”, facendo in modo che il paesaggio non sia solo il prodotto della cultura del luogo ma un vero e proprio agente di produzione di cultura e quindi di ricchezza e benessere; dovrà essere fatto rispettando e facendo emergere i segni del passato e del presente che siano in grado di aumentare il potere dell’”Idea di Paesaggio”, ovvero di quel filtro attraverso il quale gli abitanti, vedendo i propri fiumi, monti, ponti ecc.., guadagnino quel senso d’identità sociale necessario per l’accettazione e il funzionamento del progetto. Trattandosi di un sito impoverito e stressato dalla pesante infrastrutturazione e dalla presenza di aree industriali e portuali ormai dismesse o in fase di dismissione ci sarà inoltre la necessità di un rinnovamento ecologico che dovrà però relazionarsi con un ambiente ormai completamente urbanizzato.
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Gli strumenti per la ricerca e la progettazione del paesaggio sono stati quelli ideati da Cristophe Girot chiamati da lui stesso concetti-traccia perchè “riuniscono insieme questioni di memoria: tracciare imprimere e fondare”. I concetti sono stati pensati per l’attività di un progettista che, come avviene nella maggior parte dei casi, non conosce il luogo dove gli sarà chiesto d’intervenire. Ognuno dei quattro concetti traccia si focalizza su un particolare grado della scoperta, della ricerca e della risoluzione, per questo motivo dovranno essere eseguiti in sequenza, così da permettere all’area di emergere in maniera comprensibile. L’obbiettivo di questo approccio è quello di estrarre quanto più possibile dalle potenzialità del luogo gli “elementi di paesaggio” e valutarne la reale importanza all’interno del progetto. Gli elemeni di paesaggio possono essere entità fisiche che rivelano alcune caratteristiche del luogo o qualcosa di impercettibile ma tuttavia significativo. Il progetto sarà quindi scandito dai quattro concetti traccia di seguito descritti:
E’ il primo atto di conoscenza del luogo ma anche l’inizio del lavoro di progetto. Rappresenta il momento in cui il progettista raggiunge i confini di un mondo sconosciuto e richiede quindi uno stato mentale in cui devono prevalere le intuizioni e le impressioni. Durante questa fase le reazioni che si creano tra l’idea predeterminata del luogo e la realtà sono la base fertile da cui possono nascere idee e intuizioni che sopravvivono fino alle fase finali di progetto. Tutto dovrà essere percepito con stupore, curiosità e assoluta soggettività. Questa fase dipenderà anche e sopratutto dagli infiniti modi in cui potrà avvenire l’”atterraggio”, poiché le sensazioni individuali cambieranno notevolmente se si atterrerà letteralmente in aereo, piuttosto che in treno, barca, nuoto ecc. perciò il caso giocherà un ruolo fondamentale. Girot paragona questa fase al momento in cui si conosce per la prima volta una persona: l’incontro diretto e immediato con una persona rimane aperto ed 10
Landing
empatico, non crea nessun tipo di pregiudizio e prepara a dialoghi futuri.
Grounding
Lo studio e la ricerca ai fini di una comprensione globale del luogo e del suo contesto creano delle basi solide su cui creare il progetto. Il suolo, l’acqua, il clima, l’ecologia e la sua storia sono elementi che hanno bisogno di studi approfonditi che, a differenza della fase di Landing, dovranno essere il più oggettivi possibili e protratti durante tutto il momento progettuale. Ciò che importerà maggiormente non saranno gli elementi visibili ma la scoperta di tutte quelle attività e forze che li hanno creati e che hanno portato a una certa evoluzione del luogo.
Finding
E’ la fase di investigazione all’interno del quale le intuizioni avute anche durante la prima fase, rafforzate sulla base di conoscenze apprese durante la fase di grounding, portano alla scoperta di elementi di paesaggio tangibili (un albero, una reliquia, un ponte ecc..) o intangibili come la scoperta di un certo tipo di attività naturale o antropica determinante per il paesaggio circostante. Questo tipo di scoperte di elementi nascosti portano all’invenzione che può essere data dalla volontà di rendere visibile e tangibile l’intuizione iniziale sul luogo.
Founding
La fase fondativa del progetto avviene dopo la sintetizzazione delle altre tre fasi e può essere di tipo conservativo - quando fa riferimento ad eventi e circostanze passate -sia innovativo – quando s’importa qualcosa di nuovo. In entrambi i casi l’atto di fondare sarà una reazione a qualcosa che già esisteva all’interno del luogo, perciò il progetto potrà reindirizzare anche completamente le attività verso un futuro di sviluppo diverso ma ritenuto migliore e comunque adatto a quel tipo di paesaggio.
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1 Landing 12
Visioni di lisbona
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Visioni ferrose
Wim Wenders, durante un’intervista pubblicata sul n. 18/05 della rivista Duellanti, spiega come la fotografia possa dare la possibilità di arricchire l’incontro con nuovi spazi attraverso la realizzazione di immagini che vanno oltre la semplice dimensione visuale ma che siano invece in grado di raccontare qualcosa che è strettamente legato alla soggettività dell’autore, staccandosi così da qualsiasi altra rappresentazione facente parte di quella miriade di fotografie e stampe di un luogo spesso tanto visitato come la città di Lisbona. Per evitare che lo scatto si limiti al semplice atto consumistico di cattura di un’istante, ma che al contrario posso esprimere emozioni, raccontare una storia o suggerirne tante altre, o che magari sia in grado di stimolare nell’osservatore delle domande, occorre sfruttare al massimo la soggettività e permettere in questo modo di far si che la foto possa essere non solo osservata ma anche “ascoltata”. Le possibilità offerte dalla fotografia descritta da Wenders ben si adattano alla rappresentazione interpretativa, soggettiva e casuale richiesta per la fase d’atterraggio. Il foto-racconto nasce dalla raccolta di alcune foto fatte durante una passeggiata che ha come luogo di partenza il centro dal quale si è sviluppata tutta la città lisbona: Praça do Comercio; sia il traggitto che il luogo d’arrivo sono stati frutto del caso e della curiosità che gli stessi luoghi suscitarono. Il foto-racconto porterà all’individuazione di una precisa area d’intervento, creerà una delle principali intuizione progettuali e sarà inoltre lo strumento d’individuazione di numerosi elementi di paesaggio tangibili e intangibili.
“Per me vedere significa sempre immergersi nel mondo, pensare, invece, prenderne le distanze” wim wenders
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Praça do Comércio, centro generatore della città e grande punto di contatto fisico tra il centro urbano e il Tejo, accoglie come tante altre piazze di Lisbona, un oggetto dalla pelle metallica diventato uno dei simboli attraverso il quale Lisbona viene riconosciuta e ricordata in tutto il mondo. Per questo motivo i turisti adorano questo mezzo di trasporto diventato però economicamente insostenibile per i giovani Lisboneti che non rinunciano però ad un passaggio e sfruttando le sponde ferrose del mezzo, danno luogo ad un gesto anch’esso caratteristico di questa città.
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Il tram collega longitudinalmente e trasversalmente tutta la città. Lo evidenziano le scie metalliche che spiccano di giorno contrastando la bianca superficie del fiume di calzados che ricopre le strade di Lisbona e la notte riflettendo le luci della città.
“All’improviso, acciaio vivo... Com’era umano il tintinnio metallico dei tram!” fernando pessoa
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L’alternativa al “caro” tram nei collegamenti trasversali sono le innumerevoli rampe di scale. Camminare per Lisbona infatti, significa affrontare spesso grandi dislivelli attraverso degli spazi interstiziali caratterizzati non solo da gradini ma anche dalla forte presenza di graffiti che le pareti nascoste di uno spazio come questo offrono, dalle fontanelle e dalle sedute che danno la possibilità di riposo e ristoro. Questi spazi sono però accomunati dalla presenza di un’anima metallica, sottile e lineare posta al centro della scalinata facilitandone la risalita e la discesa.
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La ferrovia, grande barriera lineare metallica tra il centro urbano e il fiume, nasce con il porto nei primi anni del novecento. Il nodo tra la stazione ferroviaria e quella marittima crea un varco nella barriera
La ferrovia è strettamente legata alle attività del porto commerciale. Le merci vengono inserite in grandi contenitori di metallo colorato e accatastate lungo il terminal quasi a specchiare la morfologia della città e creando dei collegamenti visivi con i miradores e i vari scorci sul Tejo delle vie della città .
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Porto e ferrovia contribuiscono a creare un’atmosfera industriale suggestiva sopratutto in quei luoghi, ormai restituiti alla città, nei quali le vecchie attività hanno lasciato alcune tracce arrugginite della loro storia.
Joao Nune, nel progetto di Alcanatra Rio, da un esempio di soluzione urbanistica perfettamente inserita in un quartiere da un forte passato industriale, grazie alla conservazione di alcuni ricordi di questo passato e all’utilizzo di una pelle di mattoni e corten.
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“A Quimera do Tempo” è una delle tante invenzioni di Pietro, un’”inventore di storie” scritte con ferraia riciclata. Le storie trattano quasi sempre d’amore ma girano attorno ad un unico tema: quello del tempo. Viene messa in evidenza l’importanza del riciclo, del riuso e della bellezza della vecchiaia nelle cose e nelle persone.Pietro lavora nella biblioteca del “LxFactory”, costruita all’interno del capannone che contiene ancora oggi il macchinario di stampa del Corriere della Sera Lisboneta. LxFactory e la sua biblioteca sono un perfetto esempio di valorizzazione del passato: un bel pezzo di area industriale concessa ad artisti e liberi professionisti che sinergicamente lavorano per sviluppare idee nuove e creative per la comunità.
Dall’Alto de santo Amaro è possibile godere di uno scorcio sul Tejo dove si può notare come le tegole dei tetti, gli intonaci dei muri e dei piloni, il metallo del ponte, costruiscano con la natura di questo luogo una giustapposizione di colori perfetta.
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La fase di landing è servita ad estrapolare una serie di elementi di paesaggio tutti riscontrabili all’interno del vecchio quartiere industriale di Alcântara che per questo motivo è stato scelto come area di progetto. Lungo la vallata, in cui si sviluppa il quartiere, è possibile incontrare i Tram con la loro infrastruttura inserita nella tipica pavimentazione di calzados, una linea ferroviaria ormai abbandonata che corre lungo la vallata collegando la stazione di Alcântara-Terra – posta fra il quartiere popolare di Alcântara e quello de Los Prazeres – e Alcantara-Mar, questa inserita invece in prossimità di quelle aree del porto in dismissione dove troviamo ancora tante tracce di archeologia industriale che contribuiscono assieme al ponte del 25 Aprile e allo stesso progetto di Nunes alla creazione di un certo tipo di atmosfera e di colori tipici di questo paesaggio. Contribuiscono alla conservazione di questi elementi le molteplici pratiche di riuso del patrimonio architettonico industriale: il piccolo quartiere industriale del LxFactory, diventato uno dei luoghi diurni e notturni più attrattivi della città, così come i capannoni della Doca d’Alcantara e degli edifici del vecchio mulino di marea diventati bar, pub, ristoranti e locali notturni, ma anche le pareti di tanti edifici industriali diventate la tela di grandi opere di street-art contribuendo alla creazione del museo a cielo aperto d’arte di strada della città di Lisbona.
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2 Grounding 24
Alcantara: studio dell’area di progetto
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2.1 Evoluzione storica di Alcantara
Alcantara è un quartiere nato e sviluppato lungo una delle vallate più importanti di Lisbona. Il suo nome deriva dalla parola araba “al-qantara” che significa “ponte”. Così venne chiamato il ponte che attraversava il fiume in corrispondenza della Rua de Junqueira. Alcuni ritrovamenti di utensili creati con delle scaglie rocciose, fanno pensare che questo territorio sia stato popolato già dal Paleolitico. Il primo villaggio venne creato nell’età del bronzo, intorno al 1300 a.c., costituito prevalentemente da contadini e pastori che svilupparono un’economia basata sulla produzione di cereali e sull’allevamento di bovini. Durante l’occupazione romana il luogo fu battezzato Horta Navia in onore di una divinità indigena romanizzata -Nabia; solo in seguito, con l’occupazione mussulmana, Alcantara ottenne il suo attuale nome. Dopo la riconquista di Lisbona avvenuta nel 1147, le terre di Alcantara vennero conferite come ricompensa a re, nobili e a vari ordini religiosi e militari che, già dal medioevo, le sfruttavano per attività legate alla caccia e al tempo libero. Alcantara ospitò molti scontri tra portoghesi e castigliani, tra cui la trappola escogitata da Fernando I e l’assedio di Lisbona del 1384. Durante il XV secolo Alcantara venne sfruttata per l’estrazione della pietra calcarea e della calce che portò alla creazioni di grosse cave e conseguenti trasformazioni morfologiche; vennero costruiti i forni di calce che assieme all’introduzione di nuove tecniche agricole e di nuove tipologie di colture (pomodoro e vite) contribuirono notevolmente allo sviluppo economico di questo territorio. Dopo la vittoria della battaglia di Alcantara da parte di Filippo II di Spagna, Alcantara si prepara ad un periodo di forte sviluppo urbano: vennero costruiti un palazzo reale ei numerosi conventi che contribuirono ad ospitare e gestire il forte aumento demografico di quell’epoca.
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Rappresentazione della battaglia di Alcantara 25 agosto 1580 Arquivo Municipal de Lisboa
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Nel 1645 fu creata la Real Tapada de Alcantara, più tradi chiamata Tapada da Ajuda, che serviva a garantire un grande spazio dedicato al tempo libero della famiglia reale in particolare alla caccia del cinghiale e delle gazzelle. Tra il 1690 e il 1728 venne costruita la fabbrica della polvere da sparo. Nel XVIII secolo Alcantara contava circa 600 abitanti distribuiti principalmente in prossimità del palazzo reale (attualmente Rua 1° de Maio) e del ponte (rua Vieira da Silva e Fontainhas). Il terremoto del 1755 distrusse il palazzo reale di Alcantara ma fecce talmente poche vittime che attrasse molti nuovi residenti tra cui il Re Josè, che si insediò in una costruzione in legno chiamata Real Barraca, nella tapada da Ajuda facendo in modo che l’intera tapada venisse sfruttata per l’insediamento della famiglia reale. In questo secolo nasce il settore terziario per volere del Marchese di Pombal che installa diverse fabbriche tra cui la Tinturaria da Real Fabrica das Sedas. Le fabbriche continuarono a svilupparsi e contribuirono assieme alla costruzioni di importanti opere come il granaio pubblico e della linea di autobus verso Belem all’aumento della popolazione che nel 1801 arrivò a 9830 abintanti ma che nel 1833, a causa di un’epidemia di colera, tornò alle 6627 unità. Dopo il 1850 Alcantara è studiata e gestita in funzione del ruolo di polo infrastrutturale a sevizio dell’industria e delle merci provenienti da terra e successivamente, con la costruzione del porto commerciale, dal mare. La costruzione della circonvallazione di Lisbona portò alla definizione dei suoi limiti amministrativi, dividendo Alcantara in due municipalità: quella di Lisbona e quella di Belem. Nonostante la febbre gialla del 1857 lo sviluppo del trasporto pubblico ed in particolare della linea elettrica, della costruzione della linea ferroviaria Sintra-Alcantara-Terra e successivamente di quella di Cascais contribuirono al repentino aumento della popolazione che raggiunse le 22745 unità. Con la costruzione della linea Cascais si conquistarono grandi quantità di superficie al Tejo per ospitare nuove fabbriche e il porto commerciale. Si crearono in questo periodo i quartieri di Santo Amaro e quello do Calvario. Alla fine dell’800 il comune di Belem promuove l’urbanizzazione del triangolo compreso tra la Calçada de Santo Amaro, la Rua 1° Maio e Rua de Alcantara attraverso la 30
lottizzazione della Real Quinta do Calvario che permise l’ampliamento del mercato immobiliare dal momento che non era destinata ad operai ma alla piccola borghesia Lisbonetta. Questa urbanizzazione sarà molto lenta, solo intorno agli anni 50 l’edificazione delle antiche quintas do casal Rolao, dos Cesares, dos Condes de Sao Laurenço e do antigo Monsteiro das Flamengas, costituisce un nuovo quartiere (Bairro do Calvari), una bolla privata per la classe media dentro il quartiere povero ed operaio di Alcantara. Gli spazi d’incontro principali, nella seconda metà del XIX secolo sono: o Largo do Calvario (il cui ruolo pubblico venne rafforzato dalla presenza delle Cucine Economiche) il Ponte di Alcantara e il Largo Prior do Crato. Questi spazi creano la cerniera tra la parte alta e bassa della valle assumendo il ruolo di aggregatore sociale tra i diversi ambienti urbani. I piccoli slarghi hanno una funzione più comunitaria che urbana, sono il luogo d’incontro di contadini trasferiti dalla campagna alla città per dedicarsi al più redditizio lavoro in fabbrica. Le continue trasformazioni di quest’area portava-
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no alla crìeazioni di spazi in attesa che davano la possibilità ad occupazioni transitorie (fiere, partite di calcio tra gli abitanti e i marinai di passaggio, teatri, circhi ecc..) All’inizio del XX secolo Alcantara subisce profonde modificazioni infrastrutturali e strutturali (politica Keynediana) per combattere gli elevati livelli di disoccupazione dovuta alla chiusura di alcune fabbrica a causa della guerra. Viene definitivamente interrato il fiume Alcantara per permettere la costruzione dell’av. Ceuta. Costruito il viadotto Duarte Pacheco e il porto commerciale. Tra il 1910 e il 1945 vengono costruite le case e definiti i quartieri di R. da Creche, R. dos Lusidias, R. do industria, R. Leao de Oliveira e Calçada da Tapada. In corrispondenza del convento delle Fiamminghe si crea un quartiere abitato da mercanti e proprietari di piccoli laboratori. Nella seconda metà del XX secolo Alcantara cresce ulteriormente il livello infrastrutturale con la costruzuione del ponte di Salazar. La costruzione dell’accesso al ponte determina, la distruzione di parte del quartiere popolare di Alcantara e, assieme all’Av Ceuta, crea una pesante barriera tra lo stesso quartiere e i suoi principali punti di riferimento sociali la Chiesa, il Mercato, la Stazione il Ponte ecc.. La costruzione del ponte portò all’espropriazione di tanti terreni, alla chiusura di alcune fabbriche e alla conseguente perdita di popolazione. Il ponte favorì inoltre lo spostamento della attività industriali in aree più periferiche lasciando numerosi fabbricati industriali che impedirono la crescita continua ed uniforme della città. Oggi Alcantara sta subendo un processo di dismissione che ha portato al riutilizzo di alcuni edifici industriali attraverso varie atività (bar, pub, ristoranti, sale esposizioni, biblioteche librerie, laboiratori artistici ecc..) o alla demolizione degli stessi per la costruzione di nuovi quartieri residenziali come Alcantara Rio.
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Dallo sfruttamento all’abbandono La nascita dell’industria
Lo sviluppo economico
Sviluppo dell’industria in particolare lungo le sponde del rio
Dopo il 1850 Alcantara è studiata e gestita in funzione del ruolo di
Alcantara in prossimità della foce, dove si ha la possibilità di
polo infrastrutturale a sevizio dell’industria e delle merci provenienti
sfruttare l’energia delle maree e creare così dei mulini di ma-
da terra e successivamente, con la costruzione del porto commercia-
reea per la macinazione dei cereali e per le attività della Real
le, dal mare. La costruzione della circonvallazione di Lisbona portò
Fabrica das Sedas.
alla definizione dei suoi limiti amministrativi, dividendo Alcantara in
Costruzione della strada e costituzione della lina di autobus ver-
due municipalità: quella di Lisbona e quella di Belem. Nonostante
so Belem (percorso Rua de Junqueira)
la febbre gialla del 1857, lo sviluppo del trasporto pubblico ed in
Sviluppo economico e conseguente aumento demografico
particolare della linea elettrica, la costruzione della linea ferroviaria Sintra-Alcantara-Terra e successivamente di quella di Cascais, contribuirono al repentino aumento della popolazione che raggiunse le 22745 unità
1837
1875
Il nodo infrastrutturale
L’abbandono
Con la costruzione della linea Cascais si conquistarono grandi quantità
Nella seconda metà del XX secolo Alcantara cresce ulterior-
di superficie al Tejo per ospitare nuove fabbriche e il porto commercia-
mente il livello infrastrutturale con la costruzuione del ponte
le. Si crearono in questo periodo i quartieri di Santo Amaro e quello do
di Salazar. La costruzione dell’accesso al ponte determina,
Calvario. Alla fine dell’800 il comune di Belem promuove l’urbanizza-
la distruzione di parte del quartiere popolare di Alcantara e,
zione del triangolo compreso tra la Calçada de Santo Amaro, la Rua 1°
assieme all’Av Ceuta, crea una pesante barriera tra lo stes-
Maio e Rua de Alcantara attraverso la lottizzazione della Real Quinta do
so quartiere e i suoi principali punti di riferimento sociali la
Calvario.Gli spazi d’incontro principali sono: o Largo do Calvario (il cui
Chiesa, il Mercato, la Stazione il Ponte ecc.. La costruzione
ruolo pubblico venne rafforzato dalla presenza delle Cucine Economi-
del ponte portò all’esproprio di tanti terreni, alla chiusura di
che) il Ponte di Alcantara e il Largo Prior do Crato. Questi spazi creano
alcune fabbriche e alla conseguente perdita di popolazione.
la cerniera tra la parte alta e bassa della valle assumendo il ruolo di
Il ponte favorì inoltre lo spostamento della attività industriali
aggregatore sociale tra i diversi ambienti urbani.
in aree più periferiche lasciando numerosi fabbricati indu-
Le continue trasformazioni di quest’area portavano alla crìeazioni di
striali che impedirono la crescita continua ed uniforme della
spazi in attesa che davano la possibilità ad occupazioni transitorie (fie-
città.
re, partite di calcio tra gli abitanti e i marinai di passaggio, teatri, circhi ecc..). Viene definitivamente interrato il fiume Alcantara per permettere la costruzione dell’av. Ceuta.
1911
2010
2.2 Le componenti ambientali: Il corridoio della Valle Alcântara
All’interno della vallata di Alcântara è possibile individuare delle superfici verdi potenzialmente utilizzabili per la progettazione del corridoio verde che il PDM - all’interno del sistema dei corridoi strutturali - chiama Corredor do Vale Alcântara. La posizione strategica rispetto a tutta una serie di criticità legate all’inquinamento e al rischio idrogeologico, e a quelle che invece sono punti, aree e percorsi ad alto valore ambientale e storico-culturale, conferiscono a tali aree tutti i requisiti necessari per il loro inserimento nella struttura verde della città. La carta che indica la vulnerabilità alle inondazioni mostra quanto sia determinante la morfologia della valle rispetto al rischio idrogeologico. La costruzione dell’Av. Ceuta ha portato alla canalizzazione del fiume di Alcantara. Come spiegato da Joa Nunes, questo tipo di canalizzazione interessa solo una parte dei flussi di un fiume che, conseguentemente ad
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eventi piovosi relativamente forti, prosegue il suo corso al di sopra dell’infrastruttura. Gli spazi verdi selezionati, pur contribuendo all’assorbimento delle acque e al rallentamento del fiume superficiale, non sono minimamente sufficienti ad evitare i ripetuti eventi alluvionali che colpiscono la parte più bassa della vallata dove la forte urbanizzazione e la costruzione di grandi infrastrutture come quella del porto, ha impermeabilizzato quasi totalmente l’area ed allontanato di almeno un chilometro la naturale posizione della foce. Benoliel judah, Lavori di incanalamento del Rio Alcantara (ant. 1950), Arquivo Municipal de Lisboa
Inundaçao en Alcantara (2012), Tvi24.py
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Lungo la vallata corrono due strade a sei corsie di marcia con alti volumi e velocità di traffico. Questa carta mostra come le aree verdi abbiano una posizione strategica rispetto al ruolo di filtro all’inquinamento atmosferico ed acustico - prodotto da queste strade e in particolare dall’autostrada del ponte 25 Aprile - che il corridoio dovrebbe avere per mitigare l’impatto di tale infrastruttura sulle aree urbane più vicine. La progettazione di un corridoio verde su queste aree porterebbe alla connessione dei due elementi ambientali fondamentali della città (il parco forestale del Monsanto e il fiume Tejo) e di due elementi storico-culturali importanti come il percorso monumentale di Rua de Junqueira a Sud e l’”Aqueduto das Aguas Livres” a Nord, che creano a loro volta dei percorsi trasversali rispetto alla vallata che portano al centro della città. La continuità delle aree verdi neccessaria
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alla progettazione di un corridoio coerente con quelle che sono state le idee del progetto ultimato ultimato e funzionante (Monsanto-Av. Libertade) viene a mancare ancora una volta nella parte più bassa e urbanizzata della valle. Per quanto riguarda la progettazione della mobilità della valle non possono non essere prese in considerazione la stazione marittima di Alcântara e la stazioni ferroviarie di AlcântaraMar, Alcântara-terra e Campolide.
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2.3 Le infrastrutture
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Il trasporto pubblico nell’area di progetto
Il ruolo storico di nodo infrastrutturale ha determinato in quest’area la presenza di grosse infrastrutture stradali che hanno portato un forte traffico di attraversamento sopratutto in corrispondenza dell’Av. Ceuta e dell’accesso al ponte, all’occupazione di grandi superfici inutilizzate, come nel caso dell’av. Cascais, e all’installazione di importanti interfacce del trasporto pubblico come nel caso di Alcantara-Terra e AlcantaraMar: la prima assume il ruolo di capolinea della linea Circular che interseca tutte le linee ferroviarie e metropolitana ponendosi come principale linea ferroviaria urbana; la seconda funziona come interfaccia di scambio rispetto alle linee Cascais e Circular e si prepara a diventare il capolinea della linea metropolitana Amarela. Per quanto riguarda la mobilità dolce, l’area di progetto è attraversata in due punti dalla rete pedonale strutturante (percorso rua de Junqueira; Av. 24 Julio) e dalla rete ciclabile nel percorso che corre lungo la banchina del porto.
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Linea ferroviaria Linea metropolitana Amarela
Rete pedonale strutturante Rete ciclabile strutturante
Alcantara-Terra
Alcantara-Mar
Stazione marittima
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I dispositivi della mobilità Alcântara-Terra
Passagem Superior de Alcântara
Fu inaugurata il 2 aprile del 1887 come stazione termi-
Fu una infrastruttura pedonale che collegò Alcantara-Ter-
nale della Linha de Sintra. Prima che la Estação do Ros-
ra (Linha de Cintura) e Alcantara-Mar (Linha Cascais) dal
sio entrasse in servizio funzionò come punto di partenza
1991 a 2008 per migliorare il collegamento tra il centro
della Linha do Oeste.
di Lisbona e Cascais.
Nei primi anni del 900 ebbe importanza strategica nel
Era costituita da tre corsie pedonali che occupavano 10
trasporto del sughero, del pesce e del grano (nel 1928
m di larghezza e si estendevano per 480m sollevandosi
venne creato il “Comboio do Trigo” che aveva come obiet-
dal livello terra in corrispondenza delle intersezioni stra-
tivo principale quello di propagare le nuove tecniche di
dali. Era costituita da un sistema di scale mobili che, a
coltivazione dei cereali nel paese).
causa delle frequenti avarie, contribuirono a rendere
Solo nel 1991 venne collegata alla Linea Cascais attra-
l’infrastruttura degradata e poco sicura e portarono alla
verso un percorso pedonale sopraelevato.
conseguente decisione di demolizione.
E’ oggi il capolinea della linea ferroviaria urbana Circular che interseca tutte le altre linee ferroviarie urbane e metropolitane continuando ad essere molto sfruttata per il trasporto di merci e passeggeri.
Linha de
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Cintura
Alcântara-Mar
Gare Marítima de Alcântara
Fu inaugurata nel 1890 come terminal provisorio della
Venne progettato dall’architetto Perdal Monteiro nell’am-
Linha de Cascais.
bito dell’ammodernamento del porto nel 1943. E’ costi-
Gestisce il nodo ferroviario delle Linee Cascais e Cintura,
tuito da una struttura in cemento armato che si sviluppa
connessione in passato garantita dal passaggio pedona-
su due piani ed è dotato di una lunga terrazza sorretta
le sopraelevato oggi dismesso. All’interno del progetto
da pilastri che serviva per gestire l’imbarco e lo sbarco
“Nova Alcantara” vengono previsti degli interventi che
dei passeggeri. Nel progetto originale la terrazza avrebbe
ripristinano la connessione tra la linea Cascais e quella
dovuto connettere le due stazioni marittime che si trova-
Circular.
no ai due estremi del terminal container. E’ considerata
In futuro diventerà il capolinea della Linha Amarela della
patrimonio dell’ IGESPAR e contiene importanti affreschi
metropolitana di Lisbona.
futuristi di Almada Negreiros.
E’ servita da due accessi sotterranei che costituiscono l’unico attraversamento pedonale della grande infrastruttura (Av da India - Av Brasilia) connettendo Alcântara con la Docas.
Accesso dal quartiere
Accesso dal porto
Stazione
Lin ha de s
i ca
s Ca
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Conseguenze del sistema Le barriere Av. Ceuta/Strada di accesso al ponte, nodo infrastrutturale che ha portato alla ghettizzazione del quartiere popolare separandolo dai suoi punti di riferimento sociali: la chiesa, la stazione e la piazza del mercato ora sparito. L’Av. Ceuta in particolare separa nettamente i due quartieri popolari di Alcantara e Los Prazeres che si svilupparono lungo la vallata. Rua de Cascais, strada a 6 corsie di marcia sfruttate sopratutto in funzione del trasporto su gomma delle merci provenienti dal porto indirizzate verso l’autostrada del ponte del 25 aprile e per il traffico urbano in direzione Sud-Nord. Vista la decisione di trasferire entro il 2020 le attività del porto commerciale sull’altra sponda del Tejo, e vista l’intenzione del comune di Lisbona di diminuire il più possibile il traffico lungo il fronte riberino e quindi sull’Av. 24 di julio - arteria che alimenta la rua Cascais – le 6 corsie di marcia possono essere ritenute sovrabbondanti. Impedisce il dialogo tra il quartiere residenziale di Alcantara Rio e i servizi ottenuti dal ripristino dei fabbricati industriali. L’infrastruttura composta da Av. Da India, Av Brasilia e la Linha Cascais, generano la grossa barriera che impedisce il contatto diretto tra la città e gli spazi del porto.
Le risorse La stazione ferroviaria di Alcantara-Terra offre la possibilità di ripristino di una connessione diretta tra i quartieri popolari e di restituzione di quegli spazi di aggregazione sociale presenti in passato. Rua Alcantara e Rua Prior do Crato fanno parte del percorso monumentale de Rua de Junqueira; offrono la possibilità di inserimento del area di progetto sul percorso aumentandone il valore culturale. Gli spazi progettati all’interno di Alcantara-Rio offrono tutta una serie di servizi e spazi verdi assenti nel resto dell’area di progetto. Gli ex edifici industriali sono un esempio di riuso del patrimonio architettonico industriale dismesso attraverso l’inserimento di nuove attità (bar, ristoranti, pub) e la riappropriazione pubblica delle superfici esterne attraverso la street-art. Il largo della cozhinas economicas, come tutti i larghi studiati lungo la rua de Junqueira, offre il tradizionale spazio d’incontro della strada. L’idea di ripensamento della mobilità sul viadotto dela Doca de Alcantara (idea proposta dal comune) dà la possibilità di superamento dell’infrastruttura ponendosi come alternativa a l’unico collegamento ora presente: il sottopassaggio della stazione di Alcantara-Mar. La stazione marittima di Alcantara offre tutta spazi e servizi che il porto ha restituito alla città dando la possibilità di creare spazio pubblico in prossimità del Tejo. 46
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2.4 Le componenti sociali e culturali
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Dall’importanza degli slarghi stradali alla HUB creativa
L’area d’intervento è attraversata da un importante percorso storico (Rua de Junqueira) che connette il centro della città con Belem. Questo percorso definisce approssimativamente la vecchia linea di costa separando quella che un tempo era la città abitata dalle aree utilizzate per il lavoro nelle fabbriche e per le attività del porto. L’importanza di questo collegamento in passato portò non solo alla costruzione di importanti edifici pubblici e privati, ma ala creazione di tutta una serie di spazi pubblici ottenuti dall’allargamento della strada (i larghi) che, oltre a garantire delle comode aree di sosta ai viandanti,, svolgevano un importante ruolo di aggregatore sociale per i centri urbani che si svilupparono lungo il percorso. Alcantara costituì già in passato un nodo importante di questo percorso connettendolo alla valle trasversale dalla quale arrivavano i flussi provenienti dalla campagna e dal Tejo; questo portò alla creazione di numerosi larghi, piazze e servizi che svolsero un importante ruole sociale per l’eterogenea comunità di Alcantara; convivevano nel quartiere: i contadini che, scappati dalla campagna, si trasferirono in città per lavorare nelle fabbriche, la borghesia che dopo la lottizzazione della Real quinta do Calvario da parte del comune di Belem (1887), occupò il Bairro do Calvario e i viandanti e marinai che si stanziavano per poco tempo. Un importante ruolo sociale ebbero (e hanno ancora oggi) las Cozhinas Economicas fondate agli inizi del XX secolo da Maria Luisa Holstein che permisero alla povera comunità proletaria di alimentarsi a prezzi economici. L’idea della Holstein non era quella di fare un’opera di carità ma di mantenere degli standard qualitativi ed igienici necessari a generare una più efficiente ed educata classe operaia. Altro ruolo strategico per l’attività urbana e la coesione sociale lo ebbe il mercato che disposto e costruito in funzione dell’andamento dei flussi convergenti sul nodo, accoglieva e distribuiva le merci provenienti dalla cam50
1 Largo do Calvario 2 Largo Fontainhas 3 Largo Cozinhas Economicas 4 Ponte de Alcantara 5 Mercado de Alcantara 6 Praça de Alcantara 7 Docas de Alcantara 8 Nuove Cozinhas economicas 9 Ex Mulini di marea 10 LxFactory
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pagna, dal mare e dalla città. Oggi alcuni di questi luoghi (Largo do Calvario, Largo Prior do Crato, Praça da Alcantara) continuano ad avere il ruolo che avevano in passato continuando ad offrire spazi dove permettere l’incontro e il conseguente mantenimento del clima parrocchiale; altri sono spariti (Ponte de Alcantara, Mercato); alcune attività si sono spostate (il caso della Cozhinas Economicas che ha lasciato il posto ad attività di ristorazione e ha spostato la sua attività nei capannoni adiacenti alla stazione di Alcantara-Terra) nuovi spazi pubblici ed attività si sono create durante il processo di dismissione delle aree industriali e portuali (Doca de Santo Amaro, Mulino di Marea, Lx Factory) Un caso particolarmente riuscito di riuso di aree industriali è quello dell’LxFactory: si tratta della vecchia fabbrica di tessuti di Lisbona nata nel 1846 che, dopo numerose modificazioni della sua destinazione d’uso, venne definitivamente dismessa intorno agli anni 50. Negli ultimi anni gli edifici e gli spazi che si trovano all’interno dei 23000 mq della fabbrica, sono stati concessi alla classe creativa (artisti, artigiani, designers, architetti ecc..) che hanno ristrutturato e organizzato il luogo generando un’isola creativa all’interno della città. Il processo di riqualificazione ha saputo sfruttare gli spazi, le superfici, la tettonica e la suggestione industriale che la fabbrica offriva per creare un luogo dove accostare le attività di liberi professionisti in modo da generare le sinergie neccessarie a sviluppare un certo tipo di lavoro (co-working) focalizzato non tanto alla produzione di un profitto ma di idee e servizi per la comunità.
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Lo spazio pubblico e la street art
L’opera di street art è una modificazione improvvisa dello spazio comune che altera le architetture riuscendo a rivelarne parti inesplorate e nascoste. Agisce sia in maniera soggettiva - in funzione della storia personale dell’artista, del paese, città, quartiere o superficie su cui agisce – sia in maniera istituzionale sulla collettività e sulle convenzioni di utilizzo dello spazio. L’immagine che si incontra non è solo una figura applicata ad una superficie ma “l’evocazione della strada come spazio vitale, ricco di pratiche soggettive che si fondano talvolta in momenti di collettività”. Gli artisti hanno sviluppato sempre più progetti in grado di dialogare con gli abitanti attraverso l’interazione dell’immagine con l’intorno. Queste pratiche nascono non più attraverso un atto nascosto di dipingere, ma come racconto di quello che è stato l’incontro dell’artista con la comunità. L’artista di strada esce quindi dall’illegalitàe dall’isolamento dell’anonimato, ma lavora apertamente talvolta creando un accordo con le istituzioni, i proprietari e gli abitanti e spesso attraverso l’organizzazione i festival come il “Living Walls (Atlanta), “Fame” (Gallipoli), Miami o i festival partecipativi in Polonia, dove interi quartieri sono stati oggetto di riqualificazione attraverso queste pratiche. Il festival è un modo per far collaborare diversi portatori d’interesse di una comunità: commercianti (per il recupero di materiali da cantiere, vernici ecc..) imprenditori, sponsor, immobiliaristi ecc.. Si crea così l’”aspettativa” rispetto all’evento, avvicinando la pratica creativa alla comunità e aumentando in questo modo il senso di appartenenza al luogo. L’effetto positivo di questa pratica è riscontrabile sopratutto nelle periferie. Le superfici graffitate sono spesso quelle dei muri di edifici abbandonati e poco sicuri che improvvisamente diventano fortemente attrattivi ed iniziano a ricevere le cure dalla collettività che prima li ignorava. Lo spettacolo crea dei riti che non risolvono l’eventuale disagio e vuoto di 54
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un quartiere periferico ma in qualche modo lo cambiano diminuendo il suo stato di abbandono. Blu Utilizza strumenti rapidi ed economici in grado di coprire grandi superfici e quindi di innescare subito forti relazioni con l’ambiente circostante. Rappresenta, il più delle volte, figure umanoidi che richiamano tematiche dai connotati sarcastici e spesso drammatici. Nel 2008 organizza una mostra di Street Art a Bologna che, duranti i mesi dell’esposizione, portò alla nascita spontanea di diverse attività collaterali, attivando percorsi inediti di esplorazione dell’ambiente urbano. Os Gemeos Gemmelli brasiliani, utilizzano un linguaggio con aspetti molto evidenti della cultura brasiliana e del folklore locale. Personaggi espressivi dalla pelle gialla, caricature umane delle persone che abitano il luogo con chiari riferimenti ai loro costumi, situazione sociale, politica ecc.. Disegnati in scala gigante, questi ersonaggi si insinuano nella vita quotidiana della strada confondendosi con gli abitanti che accrescono il loro senso di appartenenza e di orgoglio alla loro comunità. Momo Lavora sull’interazione tra superficie e ambiente per conferire effetti ottici e dinamici. I progetti sono basati speso sulla negoziazine di superfici di residenze private con gli abitanti, attuando un ribaltamento del rapporto tra artista e commitente. Apertura della dimensione privata alla fruizione pubblica. 2501 Pittura sportiva, “decidere senza troppo fini per spaccare”. Agire, riappropriarsi dei propri spazi è un antidoto contro la città contenitore (lavora, produci, crepa). 56
In alto opera di Blu a Libona (ph. Davide Maccioni), sullo stesso edificio, nella foto in basso a sinistra, lavoro de Os Gemeos (ph. Hasan Salameh) In basso a sinistra lavoro di Momo in occasione del Fame Festival a Grottaglie (Ph. Nicole Blommers)
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2501 lavora con i ragazzi (Italia, Brasile, Palestina) aiutandoli a realizzare la propria presenza fisica nel mondo facendoli interagire con la propria città. “Nessuno ci ha mai chiesto il permessi di riempire la città di pubblicità e quindi perchè un ragazzo che vive il livore di Milano dovrebbe chiedere il permesso di riappropriarsi del posto in cui vive?” Nei progetti di 2501 il dialogo non avviene solo attraverso l’interazione con la cittadinanza ma anche dal punto di vista spaziale e materico: linee nere e bianche dipinte a mano in modo astratto conferiscono al dipinto spessore che permette di incorporare gli elementi architettonici e casuali della strada, giocare con le loro geometrie e ombre, ottenendo effetti diversi alle diverse ore della giornata di diversi momenti dell’anno. Eltono Pratica di negoziazione con la città e astrazione del processo partecipativo. Puerto Lumbreros (Spagna) Tampuqui9to (Mexico) ha tradotto in una mappa il lavoro effettuato nel quartiere introducendo un nuovo livello di lettura dell’opera condizionato dai vari dipinti nello spazio e dalla loro geolocalizzazione. Le mappe diventano un invito all partecipazionein quanto strade, edifici, abitanti ne fanno parte come se fossero loro stessi elementi dell’opera.
In alto lavoro di 2501, tecnica delle linee bianche e nere per l’interazione con lo spazio; in basso esempi di strumenti partecipativi utilizzati da Eltono : il “Pinto gratis” e il “Murales automatico”. Foto tratte dal sito degli artisti.
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Il caso di Lisbona dai muri politicizzati all’arte di strada
Le pareti dipinte si fondono con la maglia urbana e consegnano l’ultimo strto di iconografia contemporanea che la città mostra: i grafitti. Amoreiras, Bairro Alto Alcantara, Avenida fontes Pereira de Melo, Parque Mayer, Calçada da Gloria: tutti questi luoghi ci offrono con l’arte di strada, in strada, per la strada, trasformando Lisbona in una vera e propria città galleria. I progetti o le iniziative che contribuiscono all’esistenza di queste pareti dipinte disseminate un po’ ovunque, si moltiplicano e si intrecciano tra loro rendendo Lisbona una delle capitali più popolari e più osservate nel panorama internazionale della street art e dei graffiti. E’ interessante capire qual’è stato il ruolo che ha avuto la strada nella storia di questa azione plastica su Lisbona. La nascita dei graffiti avviene negli anni 60 a NewYork come traduzione plastica dei temi affrontati dai rappers; la comparsa dei graffiti in Portogallo non è ufficialmente datata, si presume concomitante con l’inizio della commercializzazione del rap Portoghese nei primi anni 90, ma affronta temi ed ha un estetica completamente differente, le pareti portoghesi ed in particolare quelle di Lisbona, venivano dipinte per rappresentare e comunicare ideali di gruppo. Nel 1974 e 1975 vengono dipinti i muri della città con i colori della rivoluzione, negli anni successivi, prima degli dell’inizio degli anni 80, portarono all’arrivo di dipinti che rivendicavano e commemoravano la rivoluzione attraverso i messaggi politici post-25 aprile. I partiti di sinistra, come il Partito Comunista Portoghese, il Movimento Reorganizativo do Prtido do Proletariado, la Uniao Democratica Popular, salvaguardavano le pitture murali politiche in tutto il paese ed in particolare nei grandi centri urbani come Lisbona. Venivano quindi pubblicizzate la Festa dell’Avanti, commemorazioni della rivoluzione dei garofani e i vari comizi attraverso pitture realizzate a mano libera tramite pennello e inchiostri essenzialmente di tre colori.
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I murales politici invocavano slogan che, oltre a rimanere nelle pareti, permanevano anche nella memoria dei cittadini. Gli slogan venivano creati dagli stessi abitanti dei luoghi, rappresentando le emozioni ideologiche dei diversi quartieri e approssimativamente la loro preferenza ad un particolare partito. Tornando alla contemporaneità è importante chiarire la differenza tra graffiti e streetart. I graffiti nascono come atto rapido, illegale e quindi adrenalinico, inizialmente ignorato dalla scena artistica contemporanea, ora invece fortemente considerato per la forza data dalla genuinità di un azione di questo tipo, per il fatto che generino un grosso e gratuito serbatoio di creatività, dal linguaggio visivo prevalentemente urbano che agisce per la modificazione e spesso per il miglioramento estetico di parti di città. Uscendo quindi dalla natura deviante degli atti vandalici, buona parte dei graffiti vengono ora considerati delle vere e proprie opere d’arte che creano una nuova forma di comunicazione nelle strade della città, promuovendo la democratizzazione dell’accesso alle arti visive. La street art ha rinvigorito l’arte pubblica, ha portato “lo sguardo alla strada” e dettato un’estetica che ha influenzato altre aree artistiche e di design, proponendo nuovi approcci dalla stessa matrice. Si può quindi affermare che i graffiti nascono per i simili, la street art per le masse, conserva la irriverenza e l’informalità dell’arte della strada, ma ha reso il processo di comunicazione più ampio e più legale. La GAU, che è nata con un progetto di pannelli dipinti in prossimità dell’ascensore da Gloria, è ora integrata nel Departamento de Património Cultural da Camâra Municipal de Lisboa. Questo organismo municipale si prende cura della plasticità della città, equiparando le espressioni della strada e le restanti manifestazioni artistiche della città, in modo da sviluppare un sguardo educato rispetto a due direzioni: il rispetto del patrimonio culturale, storico e contemporanee, ma anche la promozione delle espressioni della vita urbana. La sua missione è irrimediabilmente legata alla comunicazione e alla mediazione tra le componenti visive della città di Lisbona, creando spazi d’intervento estetico urbano in grado di dialogare con il ricchissimo patrimonio edificato della capitale portoghese. La GAU ha spesso appoggiato, in veste di partner istituzionale, iniziative esterne come la pittura dei cassonetti del vetro disseminati su tutto 62
il territorio di Lisbona, o come il progetto CRONO, il più spettacolare, diviso in quattro fasi programmatiche, è riuscito a sfruttare il talento di vari artisti affermati nazionali ed internazionali come i due portoghesi Vhils, ad Alcantara, e l’americano Momo in Avenida Almirante Reis per coprire pareti di edifici abbandonati della periferia e del centro della città. Le condizioni socioculturali del paese in questo momento sono ottimali per lo sfruttamento di questo strumento di comunicazione che, uscendo dalle ideologie dei partiti che le controllavano, continuano a criticare liberamente il sistema ed in particolare la classe politica che lo controlla agendo nel luogo che da secoli ha trasformato il malumore in protesta ed in cambiamento: la Strada. I graffiti ed in particolare la street art possono quindi essere un buono strumento di rappresentazione dei cambiamenti storici, sociali e culturali della città che sfrutta come una tela le sue superficii per diffondere il suo messaggio. L’area di progetto è interessata da un caso particolare. Il vecchio mulino di marea fu in passato strumento di comunicazione di protesta rispetto alla dittatura di Salazar che il 25 Aprile de 1974 viene definitivamente spazzata via
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dalla rivoluzione dei garofani. Come è successo in altre pareti di Lisbona, nel primo periodo post-rivoluzionario, il muro continua ad avere toni politicizzati e commemorativi nei riguardi della rivoluzione fino a perderli completamente ai giorni nostri assumendone degli altri piÚ anarchici e antisistemici. Il 25 Aprile del 2014, a 40 anni dalla rivoluzione, il muro riprende il tema commemorativo, ed è interessante notare come assieme al tema si riprendano le tecniche del passato (pochi colori, stencil, font) che si mescolandosi con quelle contemporanee, in particolare quella tipicamente portoghese di Vhils, che agisce sul muro in maniera permanente esportando parti di intonaco e cemento. Questo evidenzia il carattere identitario di questa pratica a Lisbona ed in particolare ad Alcantara.
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La GAU di Lisbona e la tutela della street art Intervista di Luca Fazzini Traduzione a cura di Chiara Biasi
Com’è nato il progetto GAU? In risposta ad una sfida lanciata dal risanamento urbano del comune di Lisbona, il quale aveva collocato una serie di pannelli lungo la Calçada da Glória nel contesto di un programma di rimozione di scritte visibili in alcune delle principali vie del Bairro Alto, il Dipartimento del Patrimonio Culturale ha cominciato, a partire dal 2009, a delineare una strategia mirata alla salvaguardia del patrimonio e allo stesso tempo alla promozione dell’arte urbana, permettendo di soddisfare una necessità individuata già da tempo. Spazio di libertà creativa dedicato ai graffiti e alla street art promosso dalla città di Lisbona, la GAU – Galeria de Arte Urbana – si è affermata come principale piattaforma d’azione del comune, in questi universi plastici che oggi si manifestano in maniera trasversale all’interno dello spazio pubblico delle città globalizzate. La priorità è stata, da un lato, attuare una strategia mirata alla prevenzione della comparsa di atti vandalici e allo stesso tempo confermare i graffiti e la street art come espressioni riconoscibili e riconosciute di arte urbana, come una sotto-cultura presente a livello globale nelle metropoli mondiali, dando a disposizione uno spazio e tempi propri. Convivendo con questo patrimonio artistico e culturale che è importante prima di tutto conservare come tratto identitario delle generazioni a venire, si cerca dunque di affermare i graffiti e la street art come espressioni creative che possano risultare in armonia e in accordo con lo spazio pubblico, dimensione di tutti e di nessuno, mettendo in luce un insieme di artisti da sempre relegati per circostanze di illegalità o di marginalità dovute
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al sistema vigente. Quali sono i principali lavori e progetti che la GAU promuove nell’universo dell’arte urbana? Nel corso di questi quattro anni di lavoro, molti sono stati gli autori internazionali con i quali abbiamo lavorato, riunendo a Lisbona opere di alcune delle figure straniere di maggior prestigio nel panorama della street art, tra cui OsGémeos, Blu, Sam3, EricaIlCane, Lucy McLauchlan, solo per nominare quelli che si trovano presenti nell’insieme delle cinque facciate di Avenida Fontes Pereira de Melo, attraverso opere realizzate nel contesto del progetto CRONO. Tuttavia, nonostante siano sempre più numerose le proposte di autori interessati a lasciare le proprie creazioni nelle strade di Lisbona, la maggior parte degli artisti con cui lavoriamo sono portoghesi ed è proprio a questo lavoro con la comunità nazionale che la GAU tende. In che modo di concretizza l’aiuto del comune di Lisbona? È stato definito un insieme di linee d’azione che organizzano, diversificano e motivano l’importanza della creazione della GAU e del suo lavoro delineandola come una piattaforma, una base operatoria, astratta nella concettualizzazione ma allo stesso tempo concreta nell’azione, sufficientemente flessibile e vasta da poter realizzare cinque grandi aree d’intervento mirate a target distinti: un campo di divulgazione/sensibilizzazione, dove si integrano tutte le politiche, le strategie e le campagne di comunicazione riguardanti il fenomeno dell’arte urbana; un’area di investigazione/inventario, nel quale sono state organizzate le tracce di arte urbana esistenti o perdute nella città di Lisbona, dal 25 Aprile 1974 fino ad oggi; un’area di realizzazione artistica vera e propria, con il prolungamento dei lavori
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in luoghi distinti della città; un ambito di discussione/riflessione, che ha a che fare con l’organizzazione di spazi e tempi di realizzazione di questo fenomeno creativo nelle sue varie direzioni; un contesto di internazionalizzazione della GAU, attraverso l’integrazione di diverse reti di creatività urbana a livello europeo e scambio fra artisti. Esempi di alcuni progetti realizzati nel corso degli anni grazie alla GAU: Mostra Anual de Arte Urbana (edizioni 2009, 2010, 2011 e 2012), nei sette pannelli presenti lungo Calçada da Glória e Largo da Oliveirinha (2º semestre di ogni anno) Esposizione tematica della GAU nei sette pannelli della Calçada da Glória e Largo da Oliveirinha (2º semestre di ogni anno) : “7:00 PM Deadly Sins”, con ParizOne e MrDheo 05/2010, “A Rua Continua “ (writers vari, 06/2011), “Lowbrow”, autori vari (05/2012) CRONO – Stagione invernale, stagione primaverile ed esposizione finale (da 05/2010 a 06/2011) Progetto pilota di legalizzazione di muri nel quartiere di Telheiras – 05/2011 Progetto intervento nel Mercado Chão di Loureiro – EMEL (05/2011) Progetto Go Arte Urbana – Roteiros de arte Urbana – dal 07/2011 al 10/2011 Campagna di diffusione e sensibilizzazione “Reciclar o Olhar”, che prevede l’intervento artistico su camion di raccolta rifiuti e campane di raccolta vetro sparse per la città (dal 05.2011) Lancio del sito (05.2012) Lancio del libro della GAU (05.2012) – Monografia retrospettiva dei primi tre anni di lavoro della GAU (dalla nascita nel 10/2008 fino a 12/2011). Evento “Lisbon Wall”, apertura del muro principale in Rua Cais de Alcântara, nel quartiere Alcântara, dedicato all’espressione calligrafica dei Graffiti ( 07/2012) Lancio della rivista della GAU (11.2012) Lancio del progetto “Rostos do Muro Azul”, sul muro del Centro Hospitalar Psiquiátrico de Lisboa, ora dedicato ad accogliere interventi di arte urbana.
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3 Finding
Strategia progettuale
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Applicazione del metodo adottato nel corridoio Monsanto-Praça do Comercio
La strategia progettuale nasce dal tentativo di recupero del paesaggio urbano del Waterfront attraverso un intervento trasversale che riesca a mettere in evidenza gli elementi e le relazioni tra di essi che contribuiscono alla costituzione di un paesaggio in grado di far dialogare la città con il suo fiume. Per questo motivo la decisione di intervenire su di una valle, elemento che per sua natura crea delle relazioni dirette tra terra ed acqua e di prendere come caso guida una valle particolare di Lisbona dove è evidente la particolare attenzione che si è avuta sin dal passato nel progettare un sistema urbano in grado di connettere i due elementi naturali più importanti della città (il Monsanto e il Tejo) nel rispetto della naturalità della vallata e delle identità urbane. La valle è costituita da un corridoio verde progettato in maniera tale da garantire una certa continuità di spazi verdi neccessari a mitigare i problemi legati al rischio idrogeologico, dell’inquinamento acustico e atmosferico, ad aumentano l’offerta di spazio pubblico attrezzato per il tempo libero, a garantire il funzionamento di un certo tipo di mobilità alternativa a quella veicolare privata (trasporto pubblico e mobilità dolce) che permetta la creazione di un ambiente urbano meno aggressivo e che sappia sfruttare le caratteristiche della valle partendo dai percorsi montani per arrivare al trasporto fluviale/marittimo. Dovendo agire sulla parte urbana della valle di Alcantara, è stato particolarmente utile capire il funzionamento del disegno della Baixa Pombalina Il progetto proponeva un disegno ortogonale e parallelo all’andamento del fiume, attraverso il quale creare una regolare scacchiera topografica creata con le macerie lasciate dal terremoto. Nonostante la rigidezza degli orientamenti il disegno riesce ad adattarsi ed a valorizzare le preesistenze, recuperando gli aspetti fondamentali della memoria di quel luogo. Il tracciato è infatti studiato per aumentare il rapporto tra le due piazze principali: quella simbolo del potere
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militare prima (Terreiro di Paço), di quello economico/commerciale poi (Praça do Comercio) e la piazza del Rossio pensata invece come centro comunitario della città. L’attenzione alle preesistenze è evidenziata inoltre dallo studio delle variazioni di scala che valorizzano il rilievo. L’area di progetto presenta diverse analogie rispetto al caso della Baixa: è la parte terminale del corredor della Valle di Alcantara, identificato dal PDM ma ancora poco progettato, che connette il Monsanto al Tejo; è costituita da due polarità (la stazione di Alcantara-Terra e la stazione marittima di Alcantara) che rappresentano due importanti interfacce del trasporto terrestre e marino, da un asse centrale formatosi in funzione dell’andamento del fiume di Alcantara che, in corrispondenza del viadotto, si divide evidenziando un altro asse ortogonale alle linee del porto e della stazione e, nonostante non sia presenta una maglia regolare come quella che Pomball potè costruire sulla tabula rasa concessa dal terremoto, è possibile identificare una griglia parallela e ortogonale all’asse determinata dalle relazioni che gli edifici industriali (in particolar modo i mulini di marea) crearono con il fiume, da quelle che Alcantara Rio determinò con la strada, e da quelle che le attività del porto crearono con il sistema di trasporto Terra-Mare.
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I poli Le stazione di Alcantara-Terra e la stazione marittima di Alcantara, costituendo i poli dell’area di progetto, si prestano a diventare le quinte architettoniche della piazze rispettivamente di di terra e di mare della valle urbana di Alcantara. La prima, si interpone tra i quartieri popolari di Alcantara e de Los Prazeres segnando l’inizio della valle urbanizzata e restituendo quello spazio di forte aggregazione sociale presente in passato; la seconda individua la fine della valle e integrandosi con le infrastrutture del porto, crea un grande spazio pubblico sul Tejo.
L’asse Lo scopo dell’asse è quello di creare una forte connessione naturale, infrastrutturale e sociale tra i due poli. Connessione naturale attraverso la riemersione dell’elemento più identitario di una valle ovvero il suo fiume Connessione infrastrutturale che sappia dare importanza al ruolo delle stazioni, integrarsi con le esigenze ambientali dei quartieri diminuendo il traffico veicolare e dando priorità al trasporto pubblico e alla mobilità dolce. Connessione sociale attraverso la creazione di un grande spazio pubblico lineare che sappia integrare le esigenze naturali e logistiche della valle urbana.
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Relazioni ortogonali Creare un sistema ortogonale rispetto all’asse preso in considerazione in maniera tale da rendere più leggibili e immediate le relazioni tra i vari punti d’interesse esistenti nell’area di progetto e per avere un riferimento su cui inserirne degli altri, creando un unico elemento architettonico riconoscibile e molto flessibile in grado di servire le più diverse esigenze dello spazio pubblico dell’intera area.
Lo sfondo Integrarsi con il sistema della valle significherà dare quella continuità naturale di spazi verdi che sia in grado di mitigare il problema del rischio idrogeologico, dell’inquinamento acustico e atmosferico, che sappia restituire la biodiversità di un ‘ambiente naturale fluviale, che generi un ambiente urbano fresco, riposante e esteticamente piacevole.
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Founding Il progetto
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I Layers
Il parco lineare
La mobilitĂ
Gli elementi architettonici
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Il parco lineare
Inserendosi all’interno del corridoio verde della valle di Alcântara, il progetto ricrea la continuità necessaria di spazi verdi l’ungo l’asse della vallata facendo riemergere il fiume di Alcantara che in passato garantiva la biodiversità di questo tratto di valle. Articolandosi in funzione di una griglia generatrice dell’intero progetto, il fiume crea un parco lineare in grado di restituire gli spazi per il loisir presenti in passato, creare superfici permeabili che possano migliori le condizioni dell’area rispetto al rischio idrogeologico, migliorino le condizioni atmosferiche e acustiche dell’ambiente urbano, eliminando 4 delle sei corsie di marcia della rua cascais che da tempo ha perso la sua importanza sia rispetto al traffico Nord-Sud, che il comune vuole diminuire in concomitanza con il traffico del waterfront, sia rispetto al trasporto merci del porto commerciale, vista l’intenzione di trasferire le sue attività nell’altra sponda del Tejo. Il sistema del verde può essere diviso in quattro layers creati su quattro livelli altimetrici differenti. Il primo livello, quello più basso, è ovviamente occupato dal fiume Alcântara che segue la naturale direzione della valle ma subisce piccoli ma ripetuti cambi di direzione generati dalla griglia e alimenta direttamente il secondo livello, un livello di verde fluviale che restituisce l’importanza toponimica di Rua de Junqueira riportando un certo tipo di vegetazione fluviale sparita insieme al fiume e che sia in grado di ospitare il fiume durante gli eventuali innalzamenti del suo livello normale. Al terzo livello troviamo un verde più urbano, alberato, in grado di generare all’interno del parco un ambiente più intimo, protetto dal traffico e dalle attività che si svolgono all’esterno. L’ultimo livello è quello della “linea verde” che interagisce con il sistema della mobilità staccandosi dal parco lineare e scavalcando la barriera dell’Av. 24 Julio sfruttando un braccio del viadotto per connettere perfettamente le due stazioni polari.
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Linea verde
Verde urbano
Verde fluviale
Rio Alcantara
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Il mirador
Il giardino della stazione
Il corpo centrale
Il parco si integra con il pro-
Un’area di attesa verde per la
Offre una spazio pubblico ver-
getto architettonico creando
stazione, si integrano al percor-
de all’interno della città dove
una passeggiata verde che
so ciclopedonabile generando
viene riportata la biodiversità
oltre a generare uno spazio
degli spazi in cui parcheggiare
che si avrebbe in un ambiente
consono alla contemplazio-
le bici migliorando il ruolo d’in-
naturale attraverso l’interazione
ne del panorama, crea una
terfaccia della stazione stessa
tra l’acqua e le diverse altezze
barriera
all’inquinamento
e facilitano l’attraversamento
delle superfici dove si trovano
acustico e atmosferico pro-
della valle rispetto al quartiere
le piante.
veniente dal traffico della
de los Prazeres.
L’alberatura chiude il parco
strada
quando creando uno spazio più intimo rispetto alle attività esterne e si interrompe in prossimità degli accessi/attraversamenti
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La linea verde
Il giardino della stazione
La foce
Individua e designa un percorso
Oltre a garantire degli spazi ver-
La presenza di due capannoni
dedicato al tram attraverso la
di di attesa e per il tempo libe-
industriali della Doca di Santo
pavimentazione erbosa. Sfrut-
ro, il suo disegno è ortogonale
Amaro lungo il tragitto è utile
tando un ramo del viadotto, su-
all’asse della mobilità, studiato
per inserire nel parco attività di
pera l’infrastruttura permetten-
in funzione dei tracciati lasciati
ristorazione e di gestione dell’in-
do la continuità di verde.
dalle attività del porto, in manie-
gresso e uscita delle acque in
L’alberatura che la delimita è
ra tale da integrasi con quelle
prossimità della foce
presente quando si vuole proteg-
ancora presenti e contribuire a
gere l’attività dei bar e ristoranti,
mantenere un ambiente sugge-
si apre in un lato per garantire
stivo portuario.
la vista delle pareti graffitate, è completamente assente in caso di alta panoramicità
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La mobilità
All’interno del sistema della mobilità assumono un ruolo fondamentale la stazione ferroviaria di Alcântara Terra e la stazione marittima di Alcântara che intercettano il traffico proveniente rispetivamente da terra e da mare e il nodo ferroviario (in futuro anche metropolitano) di Alcantara Mare che intercetta la linea Cascais lungo il Waterfront e, attraverso il progetto, la collega alla linea Circular della quale Alcantara terra ne è il capolinea occidentale. Il sistema della mobilità voluto dal progetto può essere diviso in tre layer che corrispondono a tre livelli differenti di velocità. Il primo layer è quello più lento, costituito da un sistema di rampe e piccoli ponti che garantiscono l’accesso e l’attraversamento del parco lineare e della parte centrale del quartiere. Il seconodo Layer è dedicato al traffico ciclopedonale di attraversamento che corre lungo la vallata, connette le due stazioni sfruttando un ramo del viadotto per superare la barriera infrastrutturale di Av. 24 Julio e intercetta la pista ciclabile esistente che corre per tutta l’estensione del porto. Il terzo layer è dedicato ad ospitare una linea di tram/funicolare che garantisca la connessione delle tre stazioni.
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Linea verde
Ciclopedonale
Pedonale parco
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Linee esistenti
Linee di progetto
Interfacce Alcantara-Terra
Alcantara-Mar
Stazione marittima
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Gli elementi architettonici
Il progetto aveva bisogno di un sistema in grado di connettere, servire e creare diversi spazi e superfici pubbliche, semiprivate e private presenti nell’area. Per quanto riguarda le superfici si è data particolare importanza al tema della street art: il progetto interviene nel tentativo si sviluppare ulteriormente la vocazione del quartiere per questa pratica per sfruttarne l’intrinseca capacità di restituire al pubblico superfici private, ridare dignità ad edifici industriali dismessi e sopratutto conferire alla strada il ruolo di spazio vitale, capace di creare sia pratiche oggettive che momenti di collettività. Vengono quindi individuate tutte le superficii già graffitate e quelle ritenute graffitabili di edifici industriali dismessi, di superfici cieche e di muri facenti parte di spazi in attesa all’interno dei quali il progetto si inserisce cercando esclusivamente di fare in modo che si avviino dei processi partecipativi. Vengono inoltre identificati gli spazi dedicati ad attività private all’aperto (ristoranti, bar, pub), dedicabili a nuove attività (il mercato all’aperto di Alcântara) e alcune superficii facenti parte del sistema della mobilità o del verde che necessitavano di un supporto. L’idea nasce dal voler riproporre un elemento simile al vecchio sovrappassaggio che connetteva longitudinalmente e trasversalmente tutta l’area di progetto per consentire il traffico pedonale che al livello del terreno non trovava più spazi occupati da un’esagerata infrastrutturazione. Si tratta di una pergola in metallo che segue la griglia del progetto per raggiungere i vari spazi e superficii individuate creando delle coperture totali o parziali delle attività all’aperto. L’elemento metallico spesso si interrompe simulando la rottura di un ipotetico elemento continuo ed enfatizzare in questo modo il carattere ferroso, macchinico di una vecchia area industriale e portuale.
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Superfici dedicate alla street art
Percorsi
Schermante
Coprente verde Aree servibili
Coprente
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I Volumi
A supporto del sistema della pergola vengono inseriti due volumi architettonici. Il primo volume nasce per coprire il vuoto lasciato dalla demolizione dell’edificio della polvere da sparo che, attraverso la sua forma lineare definiva chiaramente il limite occidentale della valle in corrispondenza del quartiere popolare di Alcantara. Ripristinare quel limite ha dato la possibilità di creare una passeggiata stabile ad alta panoramicità sfruttando la copertura dell’edificio, di migliorare il sistema di risalita e discesa del quartiere, di concedere degli spazi per ripristinare l’attività del mercato e inserendolo all’interno di una griglia regolare perfettamente parallela e ortogonale alla stazione, di definire chiaramente il limite occidentale della piazza di Alcantara terra e della sua copertura alla quale si aggancia un percorso sopraelevato che collega direttamente la parte alta del quartiere
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con la stazione. Il secondo volume si pone all’estremità del percorso generato dalla pergola ofrrendo un alternativa verticale alla galleria sotterranea di Alcantara-Mar. Si tratta di un edificio residenziale a sviluppo verticale.La struttura metallica, che copre gran parte del volume, crea sia il parapetto di protezione, sia il sostegno di una grande tela di Street-Art, in maniera tale da permettere all’infrastruttura, che fino a quel punto è stata “a supporto” del museo a cielo aperto di diventare “il supporto” della sua opera più grande. Si crea in questo modo ciò che Kevin Lynch chiama Landmark, ovvero un elemento verticale in grado di creare un punto di riferimento non simbolico ma visivo per il territorio su cui aggisce. La struttura metallica vuole essere un’architettura in grado di garantire dei servizi al privato (risalita ai ballatoi dell’edificio residenziale) e, attraverso lo sfruttamento della geometria della torre, di essere fruibile attraverso la creazione di uno spazio pubblico panoramico come tanti in città (la versione costruttivista dell’elevdor de Santa Justa) e di 104
mostrare a lunga distanza (in paricolare verso il ponte 25 de April) il carattere ferroso, macchinico e creativo di Alc창ntara.
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La piazza coperta
Copertura dei bar
Attraversamenti
Crea uno spazio al riparo dalle
Genera una spazio uniforme
La pergola sfrutta gli attraver-
abbondandi piogge di Lisbona
coperto alle attività dei bar, pub,
samenti pedonali del parco per
in corrispondenza della stazione
discoteche che hanno occupato
addentrarsi in luoghi semiprivati
ma si apre mantenedo solo il
l’edificio del vecchio mulino di
e ricchi di servizi come Alcanta-
reticolo in corrispondenza della
marea.
ra Rio.
strada.
Concedere delle superfici alla
Sostiene il passaggio sospeso
pratica della street art rende-
che collega il quartiere popolare
rebbe l’ambiente più pubblico e
di Alcantara alla stazione
più attrattivo.
Spazi in attesa
Il mirador
Il processo di dismissione dell’area ha gene-
La copertura del mercato genera
una
passeggiata
Copertura mercato all’aperto
rato degli spazi racchiusi da recinti murari che costituivano le pareti dei vecchi fabbri-
dove i raggi solari vengono
La pergola crea un riparo dal sole e scan-
cati industriali; luoghi perfetti per incentivare
schermati dalla copertura
disce gli spazi per le attività del mercato
processi spontanei di reinventazione dello
verde della pergola.
all’aperto.
spazio.
La “Galleria d’Arte Urbana” La pergola segna il percorso lungo il quale godere della presenza delle opere di street art che in questo luogo viene praticata su diversi livelli d’altezza (lungo l’edificio lineare del mulino di marea, verticalmente sulla nuova torre residenziale e sottoterra nel sottopassaggio della stazione di Alcantara-Mar) offrendo un supporto su cui applicare nuove opere, pannelli esplicativi, spazi coperti per info point ecc.. Il sistema di risalita dell’0edificio offre inoltre la possibilità di godere del panorama nel luogo in cui finisce l’Alcantara terrestre e inizia quella portuaria.
Largo Cozinhas Economicas Restituzione del ruolo di aggregatore sociale dello slargo stradale e dell’importanza sociale della rua Cozinhas Economicas, attraverso la creazione di una pergola verde che costituisca l’uniforme copertura per le attività di ristorazione che si svolgono sulla via, in maniera tale da sfruttare come in passato lo spazio generato dall’argamento della strada.
Il viadotto La pergola si adatta all’andamento del viadotto creando una coperpertura che schermi i raggi solari nel punto più alto del percorso ciclopedonale.
Servizi esterni alla stazione La struttura si integra con il sistema della mobilità: crea la copertura per la fermata del tram, delimita e copre lo spazio per il bike sharing e gli eventuali chioschi del parco, indirizza i flussi verso gli spazi d’acqua.
Alcantara-Terra
Stazione ferroviaria
Rio Alcantara
Mercato all’aperto
Ascensore
Copertura
Av. Ceuta
Mercado de Alcantara Mirador de Alcantara Mercado de Alcantara
Quartiere popolare di Alcantara
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Quartiere popolare de Los Prazeres
Limite orientale della valle
Rampa di discesa verso la stazione
Giardini della stazione
20 10 6 0 2
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Alcantara-Rio
Archeologia industriale
Spazi verdi interni al quartiere
Superfici cieche del quartiere diAlcantara-Rio
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Rio Alcantara
Verde urbano
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Verde fluviale
Vecchio mulino di marea
Attività all’aperto dei pub
Linea verde del Tram Percorso ciclopedonale
Parco lineare
Ponte di attraversamenti
Rua Cascais
Pergola
20 10 6 2 0
Alcantara-Mar
Fermata tram/Bike shareng Linea verde del tram
Stazione marittima di Alcantara
Traffico ferroviario del porto
Giardino della stazione
Terminal containers
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20 10 6 0 2
Doca de Santo Amaro
Parco lineare
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Visioni di Lisbona
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E’ in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo come vedo gli altri. Fernando Pessoa 125
Bibliografia essenziale
Aymonino A., Mosco V. P. , Spazi pubblici contemporanei. Architettura a volume zero , Skira, 2006 Bassoli Nina, Andreuzza Gaya, Street Survival, Lotus 153 Corner James, Recovering Landscape, Princeton Architectural Pr, 1999 Florida Richard, Creativity and Prosperity: The Global Creativity Index, Martin Prosperity Institute , 2011 Wenders Wim, L’atto di vedere, Ubulibri, 2002 Pasolini Pierpaolo, La Nebbiosa, Le silerchie Pessoa Fernando, Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares, Feltrinelli Rossio, estudos de lisboa n.0, 2013 Rossio, estudos de lisboa n.01, 2013 Rossio, estudois de Lisboa n. 02, 2013 Ramalhete Filipa, Corredores Verdes Conceitos base e algumas propostas para a Área Metropolitana de Lisboa, Geota, 2007 Solnit Rebecca, Storia del camminare, Bruno Mondadori
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Lisbon waterfront Urban landscape design
Laboratorio Internazionale Tesi di Laurea Università degli Studi di Cagliari Facoltà di Ingegneria e Architettura A.A. 2012-2013
Progetto di riqualificazione del paesaggio urbano e dei luoghi dell’acqua della valle dell’Alcantara Studente: Davide Maccioni Relatore: Prof. Giorgio Peghin 140 Correlatori: Susanna Curioni, Carlo Pisano, Valeria Saiu