SECONDA GUERRA MONDIALE

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LA SECONDA GUERRA MONDIALE


UNA GUERRA TOTALE 1° settembre 1939 Hitler invase la polonia. Iniziò così la Seconda guerra mondiale, un conflitto che colpì senza distinzioni militari e civili. La popolazione fu spesso colpita perché ritenuta complice del governo che si intendeva annientare. Dopo sei anni di guerra si contarono oltre 50 milioni di vittime di cui 30 milioni civili.

“NUOVO ORDINE” È chiamato così il progetto di riorganizzazione politica, economica e sociale, elaborato da Hitler. Tale progetto prevedeva lo sfruttamento della manodopera e delle risorse locali per sostenere il Reich, dall’altro l’eliminazione degli individui di razza inferiore.

OLOCAUSTO E SHOAH Nelle antiche civiltà, con il termine olocausto si indicava il sacrificio in onore delle divinità. L’eliminazione fisica di milioni di Ebrei per opera dei nazisti fu definita olocausto proprio perché si tentò di distruggere un intero popolo. Il termine risulta però improprio. Per questo è preferibile usare il termine shoah che significa catastrofe.

RESISTENZA Movimenti nati in Europa per combattere il nazismo e il fascismo. Ne facevano parte donne e uomini, uniti dalla volontà di difendere gli ideali di libertà e democrazia.

ALLEANZE: Asse: GERMANIA-ITALIA-GIAPPONE Alleati: URSS-USA-FRANCIA-GRAN BRETAGNA


PATTO ASSE ROMA-BERLINO Mussolini trovandosi isolato dopo la conquista dell'Etiopia, decise di avvicinarsi alla Germania. Hitler ammirava il Duce e si era ispirato a lui per arrivare al potere. Nel 1936, Hitler e Mussolini firmarono così un patto noto come Asse Roma-Berlino, con cui stabilirono di seguire una politica comune: ● Il primo atto fu l’aiuto al generale Franco nella guerra civile spagnola ● Il secondo atto, nel 1937, la firma del Patto Anticomintern con il Giappone per frenare la diffusione del comunismo.

ANNESSIONE AUSTRIA Nel 1938 Hitler ordinò ai carri armati tedeschi di entrare a Vienna. La popolazione austriaca, esaltata dai successi del Führer, li accolse con lanci di fiori e votò in massa per l'annessione dell’Austria alla Germania.

INVASIONE CECOSLOVACCHIA Hitler rivendicava il territorio dei monti Sudeti, dove vivevano più di tre milioni di tedeschi. Il governo cecoslovacco rifiutò di cederlo, Hitler minacciò di invadere il paese. Allora Francia e Inghilterra convocarono la conferenza di Monaco: Hitler ottenne i Sudeti e la pace fu salva. Nel marzo del 1939 il Führer invase la Cecoslovacchia.

LEGGI RAZZIALI E SPAZIO VITALE Nel 1938 mussolini fece approvare in Italia le leggi razziali. In Italia la comunità ebraica era poco numerosa e ben integrata nella società, e l’antisemitismo non era molto diffuso. Eppure, per timore, la popolazione accettò le leggi razziali. Mussolini riprese anche l’idea dello “spazio vitale” a cui il paese aveva diritto. Nel marzo 1939 invase l’Albania. Poco dopo, Italia e Germania firmarono il Patto d’acciaio, un'alleanza militare con cui i due Paesi si promettevano reciproco aiuto.


GERMANIA E URSS Hitler cercò di completare il suo progetto con l'annessione del cosiddetto “corridoio di Danzica”. Il governo polacco rifiutò di cederlo alla Germania così Hitler pianificò un attacco alla Polonia. Il Führer sapeva che questa mossa avrebbe potuto scatenare una guerra su due fronti. Per evitare questo, il 23 agosto 1939 Germania e URSS firmarono un patto di non aggressione: Patto Molotov-Ribbentrop. Segretamente poi i due Paesi si spartirono l’Europa orientale: ● Germania occupava la parte occidentale della Polonia ● URSS ottiene la parte orientale della Polonia, la Finlandia e i Paesi baltici.

INVASIONE DELLA POLONIA Il 1° settembre 1939 Hitler invase la Polonia con la tattica della guerra lampo. L’operazione fu velocissima e dopo due settimane la capitale Varsavia capitolò. Il 3 settembre Francia e Inghilterra allora dichiararono guerra alla Germania. Non ebbero però il tempo di intervenire militarmente: le truppe sovietiche occuparono la parte orientale della Polonia, con la scusa di proteggere la popolazione. La Seconda guerra mondiale era iniziata.

LA STRANA GUERRA Francesi e Inglesi avevano schierato le loro truppe lungo la Linea Maginot, una striscia di terra fortificata, costruita negli anni Trenta lungo il confine tra Francia e Germania. L’Italia nel frattempo aveva dichiarato la propria “non belligeranza”, una formula inventata dal Duce per giustificare il mancato intervento. L’Italia non era pronta a una guerra. Stalin invase la Finlandia e i tre Paesi baltici. Nell'inverno 1939-40 i giornali parlavano di una strana guerra: c’era, ma al momento sul fronte occidentale era in una situazione di blocco. Si diffuse la speranza che i tedeschi si sarebbero fermati alla Polonia e che la guerra fosse finita lì.


L’ESERCITO TEDESCO SPAZZA VIA IL FRONTE OCCIDENTALE Nell’aprile del 1940 l’esercito del Terzo Reich si spostò sul fronte occidentale con una rapidità impressionante. Subito dopo invase Norvegia e Danimarca, per avere basi marittime da cui attaccare le navi statunitensi. Poi Hitler aggredì Lussemburgo, Paesi Bassi e il Belgio. Il 14 giugno Parigi venne occupata e la svastica fu issata sui palazzi più importanti. La vendetta dei Tedeschi era finalmente compiuta.

LA FRANCIA VIENE DIVISA La Francia settentrionale fino a Parigi passò sotto l’occupazione Tedesca, mentre nella Francia centro-meridionale si formò la Repubblica di Vichy. Si trattava di uno Stato collaborazionista, cioè governato da Francesi nazisti alleati dei Tedeschi. Tra gli oppositori c’era il generale Charles De Gaulle, che a Londra fondò il “governo francese in esilio”

MUSSOLINI ENTRA IN GUERRA PENSANDO CHE SIA GIÀ FINITA Il 10 giugno 1940, Mussolini annunciò l’entrata in guerra dell'Italia contro Francia e Inghilterra. L’opinione pubblica considerò un gesto vile la dichiarazione di guerra alla Francia, che era un Paese già sconfitto. Tuttavia le prime operazioni sulle alpi furono un fallimento: le truppe italiane furono respinte e le truppe Francesi riuscirono a contrattaccare.

INGHILTERRA SOLA CONTRO LA GERMANIA Nell’estate del 1940 Hitler era padrone dell’Europa occidentale. Da questa posizione di forza cercò di fare degli accordi con l'Inghilterra. Winston Churchill, rifiutò l’accordo e preparò il paese a resistere fino all’ultimo. Nell’agosto del 1940 Hitler cominciò una battaglia aerea con massicci bombardamenti su città e basi militari, passata alla storia come battaglia di Inghilterra. Per tre mesi, la Royal Air Force inglese e la Luftwaffe tedesca, incendiarono i cieli senza esclusione di colpi. All’inizio dell'autunno Hitler interruppe gli attacchi. La prima battaglia aerea la vinsero gli Inglesi.


GUERRA PARALLELA ITALIANA Quando mussolini si rese conto che la guerra non sarebbe finita in poco tempo, adottò una strategia della “guerra parallela”, una guerra autonoma da quella tedesca, condotta dall’Italia su territori di interesse strategico. Nel settembre 1940, attaccò l’Egitto, aprendo così un nuovo fronte di guerra in Africa allo scopo di rafforzare la propria posizione. Il mese successivo attaccò la Grecia usando come base l’Albania.

LA GUERRA PARALLELA ITALIANA FINISCE L’esercito italiano conduceva con grande difficoltà la sua “guerra parallela”: in Grecia era stato respinto dalle truppe greche; in Africa, cercava ora di resistere alla controffensivainglese. Hitler inviò allora truppe che permisero a Mussolini di non perdere altro terreno in Libia e di portare a termine la conquista della Grecia nel 1941. I Tedeschi occuparono rapidamente anche la Jugoslavia, ma qui si scontrarono con la tenace resistenza dei partigiani. Hitler si era ormai reso conto che l’esercito italiano non era preparato come Mussolini voleva far credere, allora gli impose di ubbidire agli ordini che arrivavano dallo stato maggiore tedesco. La “guerra parallela” italiana era finita miseramente. Un’altra sconfitta per il regime fascista arrivò nel Corno d’Africa, dove gli Inglesi conquistarono le colonie italiane di Eritrea, Somalia ed Etiopia.

L’INTERVENTO DEL GIAPPONE Alla fine del 1940 il Giappone si era unito a Germania e Italia. I tre alleati del nuovo Asse Roma-Berlino-Tokyo decisero che alla fine del conflitto il mondo sarebbe stato diviso in due sfere d’influenza: ● l’Europa e il Mediterraneo sarebbero stati controllati da Germania e Italia; ● l’Asia orientale sarebbe toccata al Giappone. Allo schieramento dell’Asse si unirono anche Ungheria, Romania e Bulgaria, dove si erano instaurate dittature fasciste. In Europa l’Inghilterra era ormai sempre più isolata. I Giapponesi si stavano avvicinando alle colonie inglesi di Singapore e della Malesia.

SI APRE IL FRONTE ORIENTALE Hitler prese una decisione che determinò l’andamento del conflitto: nel giugno del 1941 tre milioni di soldati tedeschi attaccarono l’URSS. Il nome in codice dell’invasione era “operazione Barbarossa”. Le armate tedesche, a cui si unì un corpo di spedizione italiano, si diressero verso le tre città più importanti: Leningrado, Mosca e Stalingrado. L’Armata rossa non riuscì a opporsi all’attacco. Ma l’Unione Sovietica disponeva di immense risorse umane e materiali. A novembre, l’esercito russo riuscì a fermare l’avanzata nemica. Per i Tedeschi cominciò una logorante guerra di posizione nel gelido inverno russo, mentre l’Inghilterra acquistava un potente alleato.


GLI USA ENTRANO IN GUERRA Nel 1941 il Giappone decise di attaccare gli Stati Uniti che, insieme all’Inghilterra, cercavano di ostacolare l’espansionismo giapponese nel Pacifico. Così il 7 dicembre 1941, il Giappone attaccò la flotta americana nel porto di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii, distruggendo molte navi e uccidendo 4000 soldati americani. Il giorno dopo il presidente americano Roosevelt dichiarò guerra al Giappone. A quel punto, il conflitto divenne davvero mondiale.

L’INTERVENTO DEGLI USA CAMBIA LE SORTI DELLA GUERRA Nella prima metà del 1942 le forze dell’asse raggiunsero la massima espansione, e nei mesi successivi subirono tre importanti sconfitte: ● a giugno gli americani sconfissero il Giappone nella battaglia delle isole Midway. ● a novembre gli inglesi sconfissero i tedeschi in Egitto. Nella primavera del 1943 Italiani e tedeschi furono costretti a lasciare l’Africa. ● a gennaio del 1943 i Russi costrinsero i tedeschi a una disastrosa ritirata. Fu la sconfitta più grave per l’asse.

GLI ALLEATI SBARCANO IN ITALIA Gli alleati pianificarono di invadere l’Italia, il paese più debole dell’asse: il regime fascista era sempre più in difficoltà. Lo sbarco avvenne nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943, in Sicilia.

REGIME DI RAPINA Il Reich riuscì a resistere così a lungo, grazie allo sfruttamento delle risorse dei paesi occupati. L’Europa era diventata una grande macchina al servizio del Reich.

LA “SOLUZIONE FINALE” All’inizio del 1942 Hitler mise in atto la soluzione finale, ovvero l’eliminazione di tutti gli europei di origine Ebraica. Nel giro di tre anni circa 6 milioni di ebrei furono deportati nei lager: in alcuni si lavorava mentre in altri si uccidevano le persone. Il genocidio fu condotto con efficienza, brutalità, freddezza e fu definito olocausto, anche se gli ebrei preferiscono Shoah.


IL REGIME FASCISTA HA LE ORE CONTATE Per l’Italia la guerra era ormai perduta. Per evitare una sconfitta disastrosa e tentare di salvare la monarchia, il re Vittorio Emanuele III si mise d’accordo con i generali dell’esercito, per allontanare Mussolini dal potere. Il 25 luglio 1943 il Gran consiglio del fascismo votò la destituzione di Mussolini, che fu arrestato per ordine del re e sostituito con il maresciallo Badoglio. Questo atto sancì il fallimento della politica del Duce e la fine del fascismo.

LA GUERRA PERÒ’ CONTINUA… Badoglio dichiarò subito che l’Italia avrebbe continuato a combattere al fianco della Germania, da fedele alleata. In realtà erano in corso trattative segrete con gli Alleati. Il 3 settembre 1943 l’Italia firmò l’armistizio di Cassibile, che prevedeva la resa senza condizioni agli Alleati.

8 SETTEMBRE 1943 L’8 settembre, gli eventi precipitarono. Gli Alleati erano arrivati quasi a Napoli, a nord i Tedeschi varcarono le Alpi. Badoglio e il re fuggirono in Puglia, abbandonando Roma nelle mani dei tedeschi e lasciando l’esercito nel caos. Molti soldati furono catturati dai Tedeschi e fucilati, oppure deportati nei lager dell’Europa centrale.

L’ITALIA SI DIVIDE IN DUE All’inizio dell’inverno 1943-44 l’Italia era spaccata in due: ● nel Meridione, il re aveva costituito un Regno del Sud, con Badoglio a capo del governo e un Parlamento che riuniva i partiti antifascisti; ● al Centro-Nord i Tedeschi avevano liberato Mussolini e lo avevano messo a capo dello Stato della Repubblica di Salò. Il confine tra queste due “Italie” era rappresentato dal fronte della Linea Gustav.


IN ITALIA INIZIA LA GUERRA CIVILE Tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, l’Italia fu dilaniata da una guerra civile tra fascisti e antifascisti. Nel Centro-Nord, alcuni antifascisti imbracciarono le armi contro i Tedeschi, organizzando il movimento della Resistenza, di cui facevano parte i partigiani. Per isolare i partigiani e farli odiare dalla popolazione, i nazisti diffusero il terrore usando il brutale strumento della rappresaglia: per ogni soldato tedesco ucciso, 10 civili italiani venivano trucidati. Fu quello che successe il 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine, vicino a Roma: 335 Italiani furono fucilati per vendicare la morte di 33 soldati del Reich.

LINEA COMUNE PER COMBATTERE IL NAZIFASCISMO Le bande partigiane formarono il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). Nei primi tempi questo organismo fu caratterizzato da profonde divisioni politiche: alcuni dei suoi membri pensavano che l’Italia dovesse rimanere una monarchia, mentre la maggior parte voleva instaurare la repubblica. Nella primavera del 1944 fu però concordata una linea comune: tutti i partiti avrebbero sostenuto il Regno del Sud, e tutte le bande partigiane avrebbero collaborato contro i nazifascisti; in cambio, Vittorio Emanuele III abdicò in favore del figlio Umberto.

LA GERMANIA CONTINUA LA GUERRA FINO ALL’ULTIMO UOMO Hitler non era disposto ad arrendersi. L’ultimo anno e mezzo di guerra, fu una costante ritirata dei Tedeschi e un costante avanzamento degli Alleati, che si stringevano intorno alla Germania. Nell’ultimo periodo di guerra si sperimentarono armi micidiali, mai viste prima.

LO SBARCO IN NORMANDIA Nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1944 scattò il D-Day: gli Alleati sbarcarono in Normandia, nel nord della Francia, aprendo la strada al milione e mezzo di soldati che arrivò nei giorni successivi. I Tedeschi si difesero mitragliando dalle fortificazioni poste lungo la costa, ma gli Alleati riuscirono a passare con l’aiuto dei partigiani francesi. Alla fine di agosto la Francia e il Belgio erano stati liberati, e gli Alleati marciavano verso Berlino.

LINEA GUSTAV SFONDATA e ARMATA ROSSA AVANZA Dopo aver superato la Linea Gustav, gli Alleati arrivarono a Roma. Da lì ripresero la marcia verso nord. Sul fronte orientale avanzava intanto anche l’Armata rossa, che era riuscita a cacciare i Tedeschi dalla Polonia e a occupare Romania e Bulgaria, alleate del Reich. Anche i soldati russi continuarono la loro marcia verso ovest, con la stessa meta degli Alleati: Berlino.


GERMANIA È SEMPRE PIU’ DEBOLE Quando l’esercito nazista cominciò a ritirarsi dai vari fronti di guerra, l’assoluta fedeltà che il popolo tedesco aveva assicurato a Hitler cominciò a incrinarsi. La guerra durava da troppo tempo, c’erano stati troppi morti. Il primo segnale lo diedero i giovani: alla fine del 1942 il gruppo universitario della Rosa bianca stampò e distribuì volantini che criticavano il nazismo e chiedevano la pace. Nel luglio del 1944 alcuni ufficiali dell’esercito organizzarono un attentato per uccidere Hitler, da cui il Führer uscì illeso per puro caso. In entrambe le circostanze, gli organizzatori furono processati e uccisi, ma il segnale era chiaro: la guerra stava aprendo gli occhi ai Tedeschi.

FINE DELLA GUERRA IN EUROPA Il 19 aprile 1945 l’Armata rossa entrò a Berlino. Hitler, chiuso nel suo bunker sotterraneo, si suicidò. Il 25 aprile il CLN proclamò l’insurrezione nazionale in Alta Italia. Mussolini tentò di fuggire, ma venne riconosciuto, processato dai partigiani e fucilato.

E IN GIAPPONE... La Germania firmò la resa senza condizioni il 7 maggio 1945, mentre il Giappone resisteva ancora. Per piegarlo il nuovo presidente americano Harry Truman ordinò la nuova bomba atomica. La prima fu sganciata su Hiroshima il 6 agosto, la seconda tre giorni dopo su Nagasaki. Dopo questo accaduto il Giappone capitolò, firmando la resa il 14 agosto 1945. Dopo sei anni, oltre 50 milioni di morti e immense distruzioni di territori, la Seconda guerra mondiale era finita.



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