Porto Marghera: Manuale per usi futuri - Vol.1

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PORTO MARGHERA

FUTURI

CONCLUSIONI

SCHEDATURA Z02

PER USI

ISTRUZIONI PER USI FUTURI

SCOMPOSIZIONE

INVESTIMENTI

MANUALE

SITOGRAFIA BIBLIOGRAFIA

MANUALE PORTO MARGHERA QUADRO LEGISLATIVO INQUADRAMENTO

VOLUME 1

TECNOLOGIE DI BONIFICA

INTRODUZIONE

TEMPI DI BONIFICA

INQUINAMENTO DEL SUOLO INQUINAMENTO DELL’ARIA INQUINAMENTO DELL’ACQUA

INQUINAMENTO

CONTERMINAZIONE

BONIFICHE

STATO DI FATTO BONIFICHE



PORTO MARGHERA

MANUALE

PER USI

FUTURI

UniversitĂ IUAV di venezia, Corso di laurea magistrale in Architettura per la Costruzione e la Conservazione Anno accademico 2012/2013

Relatore: Prof.ssa Esther Giani Correlatore: Arch. Irene Peron

Davide Battilana Walter De Marchi Davide Scomparin



INDICE VOLUME 1

Introduzione Inquadramento Manuale Porto Marghera Quadro legislativo

Inquinamento Inquinamento dell’acqua Inquinamento del suolo Inquinamento dell’aria

Bonifiche Stato di fatto bonifiche Conterminazione Tempi e tecnologie di bonifica

Investimenti

pag.000 pag.001 pag.011 pag.017 pag.033 pag.037 pag.059 pag.091 pag.095 pag.097 pag.111 pag.127 pag.137

VOLUME 2

Scomposizione

pag.171

Schedatura Z02

pag.249

Conclusioni Bibliografia/Sitografia ALLEGATO

Istruzioni per usi futuri

pag.493 pag.497



VOLUME 1

Introduzione Inquadramento Manuale Porto Marghera Quadro legislativo

Inquinamento Inquinamento dell’acqua Inquinamento del suolo Inquinamento dell’aria

Bonifiche Stato di fatto bonifiche Conterminazione Tempi e tecnologie di bonifica

Investimenti

pag.000 pag.001 pag.011 pag.017 pag.033 pag.037 pag.059 pag.091 pag.095 pag.097 pag.111 pag.127 pag.137

VOLUME 2

Scomposizione

pag.171

Schedatura Z02

pag.249

Conclusioni Bibliografia/Sitografia

pag.493 pag.499

ALLEGATO

Istruzioni per usi futuri

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Siti d’interesse nazionale (SIN)

Porto Marghera

Su

fi c i

p

er

q

IN 5 ficie S .500 km per u q S

Km

«I siti d’interesse nazionale (SIN) sono aree del territorio nazionale definite in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, all’impatto sull’ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico e di pregiudizio per i beni culturali ed ambientali.» (Decreto Legislativo 22/97) I SIN sono stati definiti dal DL n. 22/97, 471/99 e ripresi poi dal decreto n. 152/2006. I siti individuati dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio sono 57, di cui 39 sono siti d’interesse nazionale. I siti contaminati nazionali sono aree nelle quali, in seguito ad attività produttive, è stata accertata un’alterazione delle caratteristiche qualitative dei terreni, delle acque superficiali e sotterranee. Essi comprendono parti di territorio dove vi sono o si svolgono le maggiori attività antropiche: aree industriali, siti interessati da attività produttive ed estrattive di amianto, aree oggetto in passato d’incidenti con rilascio d’inquinanti chimici, ex miniere, cave, discariche non conformi alla legislazione.

e no

n SI N 3 1 2

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siti 3.800 ha Altri

182.640 ha

9600 ha

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I siti d’interesse regionale sono individuati in conformità a specifiche ordinanze regionali, presentano un’ampiezza minore rispetto ai SIN e la loro gestione è unicamente di competenza regionale. La regione Veneto ha istituito L’Anagrafe dei siti da bonificare con delibera n. 4067 del 30/12/2008 e in seguito al decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 che stabilisce le competenze regionali per quanto riguarda i siti inquinati. L’Anagrafe registra tutto il territorio regionale escludendo però il SIN di Porto Marghera per cui rimangono valide le procedure ministeriali già in atto. La delibera indica, inoltre, i soggetti attuatori del censimento, i DAP (dipartimenti provinciali ARPAV) in collaborazione con comuni, provincie e regione, dettagliando i criteri per la predisposizione dell’anagrafe nei suoi contenuti informativi. Ad oggi la regione Veneto ha individuato 559 siti, di cui 150 d’interesse pubblico, suddivisi tra le varie provincie: 4 a Belluno, 12 a Rovigo, 38 a Padova, 16 a Treviso, 34 a Venezia, 30 a Vicenza e 16 a Verona. L’inserimento nell’Anagrafe dei siti da bonificare è un passaggio necessario per accedere ai finanziamenti regionali.

Siti

Siti d’interesse regionale (SIR)

e Ve n

4 eto 1 7 3.

00

Po

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Sito d’interesse nazionale di Porto Marghera Il SIN di Venezia Porto Marghera viene individuato per la prima volta dalla Legge n. 426 del 9/12/1998 che ne riconosce l’alto rischio ambientale. Il Decreto del Ministro dell’Ambiente del 23/02/2000 ne definisce i perimetri, specificando il loro carattere provvisorio e passibile di modifiche. La superficie totale di Porto Marghera è di 5.800 ettari suddivisa in 3.116 ha di terreni, 479 ha di canali e 2.205 ha di aree lagunari. I terreni comprendono, oltre alla zona industriale vera e propria (1.900 ha), le aree limitrofe destinate ad attività terziarie (183 ha), residenziali (191 ha) ed agricole (842 ha). Il 24/04/2013 viene sottoscritto il Decreto per la riperimetrazione del SIN di Porto Marghera in seguito alla delibera della Giunta Regionale n. 58 del 21/01/2013 nella quale si propone l’esclusione delle aree in cui, non vi è «l’insistenza, attualmente o in passato, di attività di raffinerie, di impianti chimici integrati o di acciaierie» (in base all’articolo 36-bis della legge n. 134 del 7/08/2012). L’attuale SIN risulta così un’area destinata ad attività industriali per

circa 1650 ha ed esclude le aree lagunari, i canali industriali, le aree agricole, residenziali e commerciali perché estranee alle fonti originarie di inquinamento. Per le zone escluse dalla prima perimetrazione, in base alla delibera della Giunta Regionale n. 1732 del 3/10/2013, rimangono validi i precedenti Protocolli attuativi previsti dall’Accordo di Programma del 16/04/2012 sottoscritti dal MATTM (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare).


Ca

5800 Ha

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i 479 Ha

e a terra 3116 H Are a

Aree lagunari 2 20

a 5H

Perimetrazione SIN 2000 Perimetrazione SIN 2013 5


Cenni storici Porto Marghera nasce dai profondi cambiamenti avvenuti nell’economia veneta e veneziana di fine Ottocento: lo sviluppo del trasporto su gomma e su ferro evidenzia in breve tempo i limiti infrastrutturali del porto esistente situato a Venezia centro storico. Nasce così l’ipotesi di spostarlo in terraferma in modo da avere un collegamento diretto con il sistema di trasporto merci italiano. Nel 1902 viene presentato il primo progetto per un insediamento portuale in terraferma ad opera di Luciano Petit, appoggiato dal conte Pietro Foscari, figura chiave della genesi di Porto Marghera insieme a Giuseppe Volpi e Vittorio Cini. Il vero impulso allo sviluppo del porto viene dato da Volpi con l’istituzione del Sindacato di studi per le Imprese Elettrometallurgiche e Navali del Porto di Venezia (1 gennaio 1917) che affiderà all’ing. Enrico Coen-Cagli la progettazione del polo industriale a ridosso della laguna veneziana nella zona dei Botteghini. Il 23 luglio dello stesso anno viene sottoscritta a Roma, da Comune,

Governo e Sindacato, la prima concessione per il nuovo porto, realizzato a ritmi serrati per la riconosciuta importanza strategica del collegamento marittimo nelle prime fasi dei processi produttivi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, negli anni ’50 circa, Porto Marghera vede un nuovo impulso di espansione ad opera del settore chimico, in particolare dalle società italiane Montecatini ed Edison. La legge n. 1233/20.10.1960 affida la gestione del piano di sviluppo della seconda zona industriale al Consorzio per l’ampliamento e lo sviluppo di Porto Marghera (costituito nel 1958) di cui è parte anche il Provveditorato al Porto. Esauriti in fretta i nuovi spazi per l’espansione del polo industriale, nasce l’idea per una terza espansione successivamente bloccata dalla Legge Speciale per Venezia n. 171/1973 che «esclude altri interramenti in laguna».

Con l’alluvione di Venezia del 4 novembre 1966, infatti, sono sotto osservazione gli sconvolgimenti subiti dalla Laguna nel corso del XX sec. a cui si aggiunge, nel corso degli anni ’70, il declino produttivo di Porto Marghera dovuto alla crisi petrolifera, all’aumento dei livelli salariali e ad una nuova legislazione, più attenta agli abusi ambientali. Inizia così il processo di dismissione ancora oggi in atto.


1917

1925

1956

1965

immagini: Giuseppe Volpi, Porto Marghera, Venezia: Le Tre Venezie, 1932

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Porto Marghera: interesse strategico Nonostante il ridimensionamento produttivo, Porto Marghera conserva inalterate le proprie potenzialità anche grazie all’importanza strategica della sua posizione. Porto Marghera si trova, infatti, al centro dei flussi commerciali di trasporto marittimo che attraversano il mediterraneo collegando Europa, Africa e Asia, e presenta un potente e pervasivo sistema infrastrutturale. Nello specifico si ha la simultanea presenza di aeroporto, porto, rete ferroviaria, stradale e idrovia. Il territorio risulta, inoltre, compreso nel corridoio plurimodale n. 5 Lisbona-Kiev che conferma l’importanza strategica del collegamento con il resto dell’Europa, nonostante sia stato ora ridimensionato a «corridoio mediterraneo». Caratteristica importante dell’area di Porto Marghera è la vicinanza con Venezia Insulare, invidiato orizzonte e panorama che ne aumenta il valore economico e iconico. E ancora: i rapporti pieni-vuoti del distretto industriale sono inversi a quelli

urbani presentando cioè, grandi superfici già disponibili. Attualmente Porto Marghera, grazie alle caratteristiche descritte, si configura come un luogo ricco di opportunità e ideale per l’insediamento di molteplici attività.


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VOLUME 1

Introduzione Inquadramento Manuale Porto Marghera Quadro legislativo

Inquinamento Inquinamento dell’acqua Inquinamento del suolo Inquinamento dell’aria

Bonifiche Stato di fatto bonifiche Conterminazione Tempi e tecnologie di bonifica

Investimenti

pag.000 pag.001 pag.011 pag.017 pag.033 pag.037 pag.059 pag.091 pag.095 pag.097 pag.111 pag.127 pag.137

VOLUME 2

Scomposizione

pag.171

Schedatura Z02

pag.249

Conclusioni Bibliografia/Sitografia

pag.493 pag.497

ALLEGATO

Istruzioni per usi futuri

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Manuale Porto Marghera La parola «manuale» trova ragione e origine nell’etimo, «da manus (lat.) mano; propr. fatto con mano, ma anche maneggevole o da aversi facilmente alla mano: onde sostantivamente dicesi per libro che ristrettamente contenga per guida e istruzione dei pratici precetti essenziali di qualche dottrina o arte, quasi a significare che se ne dee far uso frequente e averlo spesso a mano» (da Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana di Ottorino Pianigiani) Con questa ricerca abbiamo provato a elaborare una sorta di libro o guida, contenente le nozioni fondamentali non di un’arte o disciplina ma di un oggetto urbano, il distretto industriale veneziano (Porto Marghera) leggendolo non solo nella sua fisicità più immediata ma anche e per quanto possibile, nelle derive negative che una produzione industriale ha impresso, in quelle positive di una ineguale mole di lavoro sulle possibilità e potenzialità, e in quelle ambigue dei molteplici e troppo spesso concorrenti saperi, soggetti e strumenti normativi presenti. Il fine del manuale, generalmente inteso, è quello di facilitare la com-

prensione e guidare azioni per ottenere uno o più risultati legati al tema trattato. L’essere un libro di consultazione e d’uso frequente indirizza la comunicazione del manuale verso una semplicità intuitiva, paradigmatica e pragmatica al contempo. La presente ricerca si configura come un esercizio compositivo di un fenomeno complesso, interdisciplinare e transculturale quale Porto Marghera. Affinché l’area stessa fosse «più maneggevole» è stata scomposta secondo la più semplice delle indicazioni: la misura delle insule descritte da canali o viabilità. In questo modo abbiamo ottenuto 11 aree di cui 1 Small, 6 Medium, 2 Large e 2 Xlarge. Per evidenziare e condividere dati attualmente relegati nella sfera di saperi specialistici, cioè affinché la ricerca fosse di «istruzione dei pratici precetti essenziali» abbiamo usato la strategia del layering, dell’abaco, dell’inventario. I dati disaggregati sono poi stati rimappati e diagrammati per tipo e argomento trattato. Fermo restando che questo lavoro è stato svolto da studenti-architetti ed è rivolto a quelle figure incaricate

delle trasformazioni del territorio, la comunicazione del manuale trova esempi in un sistema di riferimenti di pubblicistica e grafica di tradizione disciplinare. Le indicazioni dei saperi altri sono state selezionate, raccolte e organizzate secondo un layout visivo e dettagliato, in cui parole e illustrazioni collaborano per esplicitare e semplificare la complessità del dato aggregato. Tra gli obiettivi della ricerca, e dunque del manuale, vi è l’individuazione di una possibile strategia di approccio a un sistema assai articolato grazie alla definizione di linee guida operative. Il manuale, in estrema sintesi, prova a definire un metodo di indagine. L’ambizione del manuale è riuscire a fornire quelle indicazioni, semplificate perché scomposte, utili alle azioni successive, cioè quelle che saranno intraprese per descrivere scenari e proporre progetti che troveranno, nel e grazie al manuale, ragioni e argomenti. Il manuale si basa e si affida a un linguaggio “comune”, a criteri di praticità e facilità di consultazione per una auspicata immediatezza di comprensione da parte di un bacino di


utenti ampio e variegato. La convinzione è, infatti, che solo una consapevole partecipazione di tematiche, linea guida, best practice e scenari possa davvero far incontrare non solo domanda e offerta ma soprattutto l’interesse economico (pubblico e privato) e il beneficio collettivo del bene pubblico. Le tematiche, dunque, vengono esplicitate soprattutto attraverso una comunicazione visiva: disegni, grafici e schemi non sono episodi isolati ma sono la narrazione composta e definita da un ampio insieme di contenuti, e da una grammatica immediata che descrive, però, una nuova sintassi ridefinendo gli elementi di significato. L’intento è l’eloquenza del disegno; il testo scritto, pur presente, è una sorta di contrappunto, costituisce uno stato complementare alla grafica, interpretando una vasta gamma di ruoli ancillari: titolazione, sottotitolazione ed esplicitazione, didascalia, nota ecc.. Il principio dell’adozione di un metodo attraversa tutti gli argomenti, non solo di indagine e ricerca, di rappresentazione, di scomposizione&ricomposizione, di layering e

mapping, ma anche, e soprattutto poiché trattasi di manuale, della impaginazione. La scelta di una regola, misura e ordine dell’intera ricerca, si riverbera nel tracciato regolatore del volume: la posizione dei vari elementi all’interno della pagina indica l’organizzazione gerarchica degli argomenti. Per favorire e indirizzare la leggibilità e la comprensione dei dati recepiti, le undici zone di Porto Marghera sono illustrate e osservate (analizzate) attraverso quattro temi dedicati: inquinamento, bonifiche, investimenti, scomposizione. Per avviare quel virtuoso processo di progettazione, di proiezione di un immaginario arricchito della ricerca e dei dati del manuale, alcune sinopie, dei manifesti «che contengono, in modo sintetico e comunicativo gli elementi di indagine. Consapevoli che stiamo spostando l’asse di comunicazione da un piano di scientificità a un piano di divulgazione, di pubblicazione gratificante ma che, in qualche misura, simula lo step successivo. Il progetto di architettura.» (E. Giani) Il manuale Porto Marghera è concepito come un work-in-progress open-source, lungi dall’essere

completato entro questo elaborato e chiuso in questa esperienza. Il manuale Porto Marghera non vuole avere un ruolo normativo, come un Masterplan urbano, piuttosto un dizionario che traduce indicazioni specialistiche in potenzialità disciplinari, numeri in spazi, dati in tipologie. Il manuale Porto Marghera può essere quel luogo ove (raccogliere) collocare le testimonianze materiali e storiche rimaste; quel luogo ove trovare degli strumenti valutativi e operativi per facilitare le scelte di azioni di intervento e trasformazione dell’esistente. Il manuale Porto Marghera propone un metodo per riappropriarsi dei bonfantiani vincoli storici e naturali di una bistrattata e maltratta compagine lagunare chiamata Porto Marghera.

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MPM ABACO

SMALL

Z07

MEDIUM

Z01

Z02

Z03

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Z05

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LARGE

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LARGE

Z05 LARGE

Z08 MEDIUM

Z04 LARGE

Z07 SMALL

Z02 MEDIUM

Z03 MEDIUM

Z0 1 MEDIUM



VOLUME 1

Introduzione Inquadramento Manuale Porto Marghera Quadro legislativo

Inquinamento Inquinamento dell’acqua Inquinamento del suolo Inquinamento dell’aria

Bonifiche Stato di fatto bonifiche Conterminazione Tempi e tecnologie di bonifica

Investimenti

pag.000 pag.001 pag.011 pag.017 pag.033 pag.037 pag.059 pag.091 pag.095 pag.097 pag.111 pag.127 pag.137

VOLUME 2

Scomposizione

pag.171

Schedatura Z02

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Conclusioni Bibliografia/Sitografia

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ALLEGATO

Istruzioni per usi futuri

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tempi approvazione

1991

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1973 1975

1963 1966 1969

1956 1960 1962

piani PIANO REGOLATORE 1906 LLPP 15/05/1917 DL LUOGOTENENZIALE 1191 26/07/1917 PIANO REGOLATORE 30/10/1925 REGIO DECRETO 1909 30/09/1926 REGIO DECRETO 1901 21/08/1937 LEGGE 168 03/02/1938 VPR 27/08/1953 LLPP 10/03/1955 LEGGE 294 31/03/1956 VPR06/06/1956 LLPP 19/07/1956 LEGGE 1233 20/10/1960 DPR 17/02/1962 LEGGE 397 02/03/1963 LEGGE 366 05/03/1963 LEGGE 526 06/07/1966 LEGGE 161 08/04/1969 LEGGE SPECIALE 171 16/04/1969 DPR 962 20/09/1973 75/442/CE 76/160/CE 76/403/CE 76/464/CE LEGGE 319 10/05/1976 78/319/CE 78/659/CE 79/923/CE LEGGE REGIONALE 64 24/08/1979 80/779/CE 82/884/CE DPR 470 08/07/1982 DPR 915 10/09/1982 84/360/CE LEGGE SPECIALE 798 19/11/1984 85/203/CE LEGGE 431 08/08/1985 86/280/CE LEGGE 349 08/07/1986 DGR 7091 23/12/1986 LEGGE 183 16/04/1987 88/347/CE DPR 203 24/05/1988 89/369/CE 89/427/CE LEGGE 183 18/05/1989 LEGGE REGIONALE 17 27/02/1990 DM 12/07/1990 91/156/CE 91/271/CE 91/676/CE 91/689/CE 91/692/CE LEGGE SPECIALE 360 08/11/1991 DGR 250 13/12/1991 PCR 255 19/12/1991

europa stato regione

1917 1925 1926 1937 1938 1953 1955

1906

accordi


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2000

1999

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1993

1992

DGR 7529 13/12/1991 DLGS 130 25/01/1992 DLGS 131 27/01/1992 DLGS 133 27/01/1992 LEGGE SPECIALE 139 05/02/1992 LEGGE REGIONALE 8 24/02/1992 PROTOCOLLO INTESA 08/04/1993 LEGGE REGIONALE 35 12/08/1993 94/62/CE 94/63/CE 94/67/CE LEGGE 84 28/01/1994 LEGGE 206 31/05/1995 PCR 70 09/11/1995 96/61/CE 96/62/CE OMA 01/01/1996 DLGS 22 05/02/1997 LEGGE 413 04/11/1997 DLGS 389 08/11/1997 DMA 503 19/11/1997 LEGGE 426 09/12/1998 DMA 23/04/1998 PCR 962 01/09/1998 AdP PER LA CHIMICA 21/10/1998 DMA 16/12/1998 99/30/CE DGR 350 09/02/1999 DMA 09/02/1999 DPCM 12/02/1999 DLGS 152 11/05/1999 DMA 26/05/1999 DMA 30/07/1999 DLGS 351 04/08/1999 DLGS 372 04/08/1999 DMA 471 25/12/1999 00/59/CE 00/60/CE 00/69/CE DMA 23/02/2000 PRP 17/02/2000 DM 124 25/02/2000 DLGS 258 18/08/2000 AdP PER LA CHIMICA INTEGRATIVO 15/12/200 DGR 23 01/03/2000 DGR 24 01/03/2000 01/80/CE 01/81/CE LLPP 02/03/2001 DM 468 18/09/2001 DPCM 15/01/2001 02/3/CE DM 60 02/04/2002 DM 261 01/10/2002 03/87/CE DGR 386 14/02/2003 DPR 26117/06/2003 DLGS 182 24/06/2003 DM 367 01/11/2003 04/35/CE DELIBERA CONSIGLIO SERVIZI 22/04/2004 DLGS 171 21/05/2004 DLGS 183 21/05/2004 PIANO STRATEGICO 10/10/2004 DPCM 03/12/2004 OPCM 3382 13/12/2004 DGR 4533 29/12/2004 DLGS 59 18/02/2005 AdP IDROGENO 06/60/CE 06/113/CE DLGS 152 03/04/2006 DLGS 216 04/04/2006 AdP QUADRO 07/04/2006 PROTOCOLLO D’INTESA 14/12/2006 07/60/CE DGR 668 20/03/2007 DRG 26/09/2007 DRG 533 05/10/2007 DRG 3237 16/10/2007 PROTOCOLLO DI CONDIVISIONE 30/10/2007 08/1/CE 08/50/CE 08/98/CE DLGS 16/01/2008 DGR 480 04/03/2008 AdP MORANZANI 31/03/2008 DLGS 116 03/05/2008 DGR 2358 08/08/2008 DM 308 28/11/2008 09/29/CE LEGGE 13 27/02/2009 LEGGE REGIONALE 12 08/05/2009 DGR 82 12/05/2009 LEGGE 99 23/07/2009 DGR 3481 17/11/2009 DLGS 49 23/02/2010 DM 24/03/2010 DGR 464 02/03/2010 DLGS 128 29/06/2010 DLGS 155 13/08/2010 DGR 2203 21/09/2010 DGR 3359 30/12/2010 DME 06/05/2011 DPCM 11/11/2011 DCC 5 31/01/2012 AdP 16/04/2012 DMA 27/04/2012 LEGGE 100 12/07/2012 CONFERENZA SERVIZI 15/11/2012 DMA 29/11/2012 DLGS 250 24/12/2012 DGR 58 21/01/2013 DMA 21/01/2013 DGR 427 10/04/2012 DLGS 30 13/04/2013 DMA 24/04/2013 DGR 819 04/06/2013 DGR 821 04/06/2013 DGR 1732 03/10/2013


2004

2003

2002

2001

2000

1999

1998

1997

DM 468 18/09/2001

01/80/CE 01/81/CE

DM 124 25/02/2000 DLGS 258 18/08/2000 AdP PER LA CHIMICA INTEGRATIVO 15/12/200

DPCM 15/01/2001 02/3/CE DM 60 02/04/2002 DM 261 01/10/2002 03/87/CE DGR 386 14/02/2003 DPR 26117/06/2003 DLGS 182 24/06/2003 DM 367 01/11/2003 04/35/CE DELIBERA CONSIGLIO SERVIZI 22/04/2004 DLGS 171 21/05/2004

LLPP 02/03/2001

DGR 23 01/03/2000 DGR 24 01/03/2000

PRP 17/02/2000

DMA 503 19/11/1997 LEGGE 426 09/12/1998 DMA 23/04/1998 PCR 962 01/09/1998 AdP PER LA CHIMICA 21/10/1998 DMA 16/12/1998 99/30/CE DGR 350 09/02/1999 DMA 09/02/1999 DPCM 12/02/1999 DLGS 152 11/05/1999 DMA 26/05/1999 DMA 30/07/1999 DLGS 351 04/08/1999 DLGS 372 04/08/1999 DMA 471 25/12/1999 00/59/CE 00/60/CE 00/69/CE DMA 23/02/2000


Strumenti legislativi 1906 Piano Regolatore Portuale. LLPP 15/05/1917 Il consiglio superiore dei ministri approva il progetto di Coen-Cagli. DL Luogotenenziale 1191 26/07/1917 Vengono dichiarate di pubblica utilità le opere per la costruzione del nuovo porto di Venezia-Marghera e per la creazione dell’annessa zona industriale, secondo il progetto di Coen-Cagli, approvato dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici il 15/05/1917. PR 30/10/1925 Piano regolatore.

DPR 17/12/1962 Legge 168 03/02/1938 Converte in legge il RDL 1901 Viene approvato il Piano Regolatore Generale del territorio del Comune di 21/08/1937. Venezia. VPR 27/08/1953 Variante del piano regolatore Legge 397 02/03/1963 Nuovo ampliamento del porto e zona 30/10/1925. industriale di Venezia-Marghera (III Zona industriale). LLPP 10/03/1955 Il consiglio superiore dei lavori pubblici approva la variante del 27/08/1953. Legge 366 del 05/03/1963 Nuove norme relative alle Lagune di Legge 294 31/03/1956 Venezia e di Marano Grado. Provvedimenti per la salvaguardia del carattere lagunare e monumentale di Legge 526 06/07/1966 Venezia attraverso opere di risana- Modifiche alla Legge 294 mento civico e di interesse turistico. 31/03/1956 e nuove norme concernenti provvedimenti per la salVPR 06/06/1956 vaguardia del carattere lagunare e Variante del piano del 27/08/1953. monumentale della città.

RD 1909 30/09/1926 Provvedimenti relativi alle opere di LLPP 19/07/1956 ampliamento e completamento del Il consiglio superiore dei lavori pubblinuovo porto di Venezia e Marghera. ci approva la variante del 06/06/56. (Piano regolatore del 30/10/1925) Legge 1233 20/10/1960 RD 1901 21/08/1937 Ampliamento del porto e zona induProvvedimenti per la salvaguardia del striale di Venezia-Marghera (II Zona carattere lagunare e monumentale di industriale). Venezia.

Legge 161 08/04/1969 Modifiche all’articolo 4 della Legge 294 31/03/1956 quale risulta sostituito dall’articolo 6 della Legge 526 05/07/1966, concernenti provvedimenti per la salvaguardia del carattere lagunare e monumentale della città di Venezia.

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Legge speciale 171 16/04/1973 La salvaguardia di Venezia e della sua laguna è dichiarata problema di preminente interesse nazionale. La Repubblica garantisce la salvaguardia dell’ambiente paesistico, storico, archeologico ed artistico della città di Venezia e della sua laguna, ne tutela l’equilibrio idraulico, ne preserva l’ambiente dall’inquinamento atmosferico e delle acque e ne assicura la vitalità socioeconomica nel quadro dello sviluppo generale e dell’assetto territoriale della Regione.

76/464/CE 80/779/CE Direttiva europea per l’inquinamento Direttiva europea relativa ai valori limiprovocato da certe sostanze perico- te e ai valori guida di qualità dell’aria lose scaricate nell’ambiente idrico. per l’anidride solforosa e le particelle in sospensione. Legge 319 10/05/1976 Norme per la tutela delle acque 82/884/CE dall’inquinamento. (Piano Regionale Direttiva europea su un valore limite di Risanamento delle Acque) per il piombo contenuto nell’atmosfera. 78/319/CE Direttiva europea per rifiuti tossici e DPR 470 08/07/1982 nocivi. Recepisce la direttiva europea 76/160/CE. 78/659/CE DPR 962 20/09/1973 Direttiva europea sulla qualità delle DPR 915 10/09/1982 Tutela della città di Venezia e del suo acque dolci che richiedono protezio- Attuazione delle direttive europee territorio dagli inquinamenti delle ne o miglioramento per essere ido- 75/442/CE relativa ai rifiuti, 76/403/ acque. nee alla vita dei pesci. CE relativa allo smaltimento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili e 75/442/CE 79/923/CE 78/319/CE relativa ai rifiuti tossici e Direttiva del Consiglio relativa ai rifiuti. Direttiva europea relativa ai requisiti di nocivi. qualità delle acque destinate alla mol76/160/CE luschicoltura. 84/360/CE Direttiva europea sulla qualità della Direttiva europea per la lotta contro acque di balneazione. Legge regionale 64 24/08/1979 l’inquinamento atmosferico provocato Norme di attuazione dell’art.6 ultimo dagli impianti industriali. 76/403/CE comma del DPR 962 20/09/1973 Direttiva europea sullo smaltimento tutela della città di Venezia e del suo ter- Legge speciale 798 29/11/1984 dei policlorodifenili e dei policlorotri- ritorio dall’inquinamento delle acque. Nuovi interventi per la salvaguardia di fenili. Venezia.


85/203/CE 86/280/CE concernente i valori limite Direttiva europea sulle norme di quali- e gli obiettivi di qualità per gli scarità atmosferica per il biossido di azoto. chi di talune sostanze pericolose che figurano nell’elenco uno dell’allegato LEGGE 431 08/08/1985 alla direttiva europea 76/464/CE. Recante disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse DPR 203 24/05/1988 ambientale. Attuazione delle direttive europee 80/779/CE, 82/884/CE, 84/360/ 86/280/CE CE e 85/203/CE sulle norme in maDirettiva europea sui valori limite e gli teria di qualità dell’aria, relativamente obiettivi di qualità per gli scarichi di ta- a specifici agenti inquinanti, e di inlune sostanze pericolose che figurano quinamento prodotto dagli impianti nell’elenco I dell’allegato della direttiva industriali. europea 76/464/CE. 89/369/CE Legge 349 08/07/1986 Direttiva europea per la prevenzione Istituzione del Ministero dell’ambiente dell’inquinamento atmosferico proe norme in materia di danno ambien- vocato dai nuovi impianti di incenetale. rimento dei rifiuti urbani.

Legge regionale 17 27/02/1990 Norme per l’esercizio delle funzioni di competenza regionale per la salvaguardia e il disinquinamento della laguna di Venezia e del bacino in essa scolante. (Piano direttore)

DGR 7091 23/12/1986 Adozione del PTRC.

91/676/CE Direttiva europea relativa alla protezione delle acque dell’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole.

89/429/CE Direttiva europea che modifica la direttiva europea 80/779/CE relativa ai Legge 183 16/04/1987 valori limite e ai valori guida di qualità Istituisce il fondo di rotazione per l’at- dell’aria per l’anidride solforosa e le tuazione delle politiche comunitarie. particelle in sospensione.

DM 12/07/1990 Linee guida per il contenimento delle emissioni degli impianti industriali e la fissazione dei valori minimi di emissione. 91/156/CE Direttiva europea che modifica la 75/442/CE relativa ai rifiuti. 91/271/CE Direttiva europea per il trattamento delle acque reflue urbane.

91/689/CE 88/347/CE Legge 183 18/05/1989 Direttiva europea relativa ai rifiuti peDirettiva europea che modifica l’al- Norme per il riassetto organizzativo e ricolosi. legato due della direttiva europea funzionale della difesa del suolo.

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91/692/CE Direttiva europea sulla standardizzazione e la razionalizzazione delle relazioni relative all’attuazione di talune direttive concernenti l’ambiente. Legge speciale 360 08/11/1991 Interventi urgenti a favore di Venezia e di Chioggia. DGR 7529 23/12/1991 Limite Piano di Area (PALAV). PCR 255 19/12/1991 Piano per la prevenzione dell’inquinamento e il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia. (Piano Direttore 1991) DGR 250 13/12/1991 Approvazione del PTRC. Legge regionale 8 24/01/1992 Modifiche alla LR 17 27.02.1990 recante norme per l’esercizio delle funzioni nelle materie di competenza regionale attribuite ai sensi della Legge 798 29/11/1984.

DLGS 130 25/01/1992 94/62/CE Qualità delle acque dolci (recepisce la Direttiva europea sugli imballaggi e i direttiva europea 79/659/CE). rifiuti di imballaggio. DLGS 131 27/01/1992 94/63/CE Recepimento della direttiva europea Direttiva europea sul controllo delle 79/923/CE. emissioni di composti organici volatili (COV) derivanti dal deposito della DLGS 133 27/01/1992 benzina e dalla sua distribuzione dai Recepimento della direttiva europea terminali alle stazioni di servizio. 88/347/CE. 94/67/CE Legge speciale 139 05/02/1992 Direttiva europea sull’incenerimento Interventi per la salvaguardia di Vene- dei rifiuti pericolosi. zia e della Laguna. Legge 84 28/01/1994 Protocollo intesa fanghi Riordino della legislazione in materia 08/04/1993 portuale. Criteri di sicurezza ambientale per gli interventi di escavazione, trasporto e Legge 206 31/05/1995 impiego dei fanghi estratti dai canali Interventi urgenti per il risanamento e di Venezia. l’adeguamento dei sistemi di smaltimento delle acque usate e degli imLegge regionale 35 12/08/1993 pianti igienico-sanitari dei centri storici Modifiche alla LR 17 27/02/1990, e nelle isole di Venezia e di Chioggia. recante norme per l’esercizio delle funzioni nelle materie di competenza PCR 70 09/11/1995 regionale attribuite ai sensi della Leg- Approvazione PALAV. ge 798 19/11/1984.


DLGS 389 08/11/1997 96/61/CE Direttiva europea per la prevenzione Modifiche ed integrazioni al DLGS 22 e la riduzione integrate dell’inquina- 05/02/1997 in materia di rifiuti, di rifiuti pericolosi, di imballaggi e di rifiuti mento. di imballaggio. 96/62/CE Direttiva europea in materia di valuta- DMA 503 19/11/1997 zione e di gestione della qualità dell’a- Regolamento recante norme per l’attuazione delle direttive europee ria ambiente. 89/369/CE e 89/429/CE concerOMA 01/10/1996 nenti la prevenzione dell’inquinaIndividua la conterminazione delle mento atmosferico provocato dagli sponde dei canali industriale e il loro impianti di incenerimento dei rifiuti escavo come soluzioni prioritarie per urbani e la disciplina delle emissioni e impedire il rilascio di inquinanti verso delle condizioni di combustione degli le acque lagunari e ne dispone l’avvio impianti di incenerimento di rifiuti urda parte del Magistrato alle Acque e bani, di rifiuti speciali non pericolosi, dell’Autorità portuale. nonché di taluni rifiuti sanitari. DLGS 22 05/02/1997 Attuazione delle direttive europee 91/156/CE sui rifiuti, 91/689/CE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. Legge 413 04/11/1997 Misure urgenti per la prevenzione dell’inquinamento atmosferico da benzene.

PCR 962 01/09/1998 Approvazione Piano Regionale di risanamento delle acque (PRRA) AdP 21/10/98 Accordo di Programma per la Chimica. DMA 16/12/98 Integrazione al DM 23/04/1998 recante requisiti di qualità delle acque e caratteristiche degli impianti di depurazione per la tutela della laguna di Venezia e relativa proroga dei termini.

1999/30/CE Direttiva europea relativa ai valori limite di qualità dell’aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoLegge 426 09/12/1998 to, gli ossidi di azoto, le particelle e il Nuovi interventi in campo ambientale. piombo. Porto Marghera viene dichiarata prima tra i Siti di Interesse Nazionale (SIN). DGR 350 09/02/1999 Variante al PRG del 17/12/1962. DMA 23/04/98 Requisiti di qualità delle acque e ca- DMA 09/02/99 ratteristiche degli impianti di depu- Carichi massimi ammissibili comrazione per la tutela della laguna di plessivi di inquinanti nella laguna di Venezia. Venezia.

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DPCM 12/02/99 DLGS 351 04/08/1999 Approvazione Accordo di Programma Attuazione della direttiva europea per la Chimica. 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria. DLGS 152 11/05/99 Disposizioni sulla tutela delle acque DLGS 372 04/08/1999 dall’inquinamento e recepimen- Attuazione della direttiva europea to della direttiva europea 91/271/ 96/61/CE relativa alla prevenzione e CE concernente il trattamento delle riduzione integrate dell’inquinamento. acque reflue urbane e della direttiva europea 91/676/CE relativa alla pro- DMA 471 25/12/1999 tezione delle acque dall’inquinamento Regolamento recante criteri, proprovocato dai nitrati provenienti da cedure e modalità per la messa in fonti agricole. sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai senDMA 26/05/99 si dell’articolo 17 del DLGS 22 Individuazione delle tecnologie da 05/02/1997, e successive modificaapplicare agli impianti industriali ai zioni e integrazioni. sensi del DMA 23/04/1998 recante requisiti di qualità delle acque e carat- 2000/59/CE teristiche degli impianti di depurazione Direttiva europea relativa agli impianti per la tutela della laguna di Venezia. portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e i residui del carico. DMA 30/07/99 Limiti agli scarichi industriali e civili 2000/60/CE che recapitano nella laguna di Venezia Direttiva europea che istituisce un e nei corpi idrici del suo bacino sco- quadro per l’azione comunitaria in lante, ai sensi DM 23/04/1998 re- materia di acque. cante requisiti di qualità delle acque e caratteristiche degli impianti di razione 2000/69/CE per la tutela della laguna di Venezia. Direttiva europea relativa ai valori limi-

te per il benzene ed il monossido di carbonio nell’aria ambiente. DMA 23/02/2000 Perimetrazione SIN. PRP 17/02/2000 Adottata la Variante al Piano Regolatore Portuale(PRP). DM 124 25/02/2000 Regolamento recante i valori limite di emissione e le norme tecniche riguardanti le caratteristiche e le condizioni di esercizio degli impianti di incenerimento e di coincenerimento dei rifiuti pericolosi, in attuazione della direttiva europea 94/67/CE, e ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del DPR 203 24/05/1988, e dell’articolo 18, comma 2, lettera a), del DLGS 22 05/02/1997. DLGS 258 18/08/2000 Disposizioni correttive ed integrative del DLGS 152 11/05/1999, in materia di tutela delle acque dall’inquinamento, a norma dell’articolo 1, comma 4, della Legge128 24/04/1998.


AdP 15/12/2000 DMA 468 18/09/2001 sina (PIF). Integrativo Accordo di Programma Programma nazionale di bonifica e per la Chimica. ripristino ambientale. DPR 261 17/06/2003 Regolamento di organizzazione del DRG 23 01/03/2000 DPCM 15/11/2001 Ministero dell’ambiente e della tutela Piano degli interventi per il disinquina- Approvazione atto Integrativo Accor- del territorio. mento della Laguna di Venezia. do di Programma per la Chimica. 2002/3/CE DLGS 183 24/06/2003 DRG 24 01/03/2000 Concernente all’ozono nell’aria. Attuazione della direttiva europea Piano per la prevenzione dell’inquina2000/59/CE relativa agli impianti mento e il risanamento delle acque DM 60 02/04/2002 portuali di raccolta per i rifiuti prodotti del Bacino Idrografico immediata- Recepimento delle direttive europee dalle navi ed i residui del carico. mente sversante nella Laguna di Ve- 2000/69/CE, 1999/30/CE, 94/67/CE. nezia - (Piano Direttore 2000). DM 367 06/11/2003 DM 261 01/10/2002 Regolamento concernente la fissazio2001/80/CE Regolamento recante le direttive tec- ne di standard di qualità nell’ambiente Direttiva europea per la limitazione niche per la valutazione preliminare acquatico per le sostanze pericolose, delle emissioni nell’atmosfera di taluni della qualità dell’aria ambiente, i cri- ai sensi dell’articolo 3, comma 4, inquinanti originati dai grandi impianti teri per l’elaborazione del piano e dei DLGS 152 11/05/1999. di combustione. programmi di cui agli articoli 8 e 9 del DLGS 351 04/08/1999. 2004/35/CE 2001/81/CE Sulla responsabilità ambientale in maDirettiva europea relativa ai limiti na- 03/87/CE teria di prevenzione e riparazione del zionali di emissione di alcuni inquinan- Direttiva europea che Istituisce un danno ambientale. ti atmosferici. sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Conferenza dei servizi LLPP 02/03/2001 Comunità e che modifica la direttiva 22/04/2004 Il consiglio Superiore dei Lavori europea 96/61/CE. Approvazione masterplan delle Pubblici approva la Variante al PRP Bonifiche. 17/02/2000. DGR 386 14/02/2003 Adozione del Progetto Integrato Fu-

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DLGS 171 21/05/2004 Attuazione della direttiva europea 2001/81/CE relativa ai limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti atmosferici.

DGR 4533 29/12/2004 Approvati una serie di interventi da attuare prioritariamente per la bonifica dell’area di Porto Marghera, mediante l’utilizzo delle risorse finanziarie disponibili di cui al DM 468 18/09/2001, ed alla legge speciale per Venezia.

DLGS 183 21/05/2004 Attuazione della direttiva europea 2002/3/CE relativa all’ozono nell’aria. DLGS 59 18/02/2005 Recepimento della direttiva europea Piano strategico 10/10/2004 96/61/CE. Sviluppa i contenuti delle condizioni strutturali e delle linee strategiche e i AdP 25/03/05 contenuti delle strategie e delle politi- Realizzazione di progettualità che che a queste riferite. spaziano dagli aspetti inerenti la produzione dell’idrogeno, al suo accuDPCM 03/12/2004 mulo e distribuzione, alla produzione Dichiarazione dello stato di emergen- di energia elettrica, alla realizzazione za, in relazione alla crisi socio-eco- di celle a combustibile, all’utilizzo per nomico-ambientale determinatasi motori elettrici, fino al riutilizzo e alla nella laguna di Venezia, in ordine alla cattura dell’anidride carbonica. rimozione dei sedimenti inquinati nei canali portuali di grande navigazione. 2006/60/CE Direttiva europea che modifica gli alOPCM 3383 13/12/2004 legati della direttiva 90/642/CEE del Disposizioni urgenti per fronteggiare Consiglio per quanto riguarda i livelli l’emergenza socio-economico-am- massimi di residui di trifloxystrobin, bientale determinatasi nella laguna di tiabendazolo, abamectina, benomil, Venezia, in ordine alla rimozione dei carbendazim, tiofanato metile, miclosedimenti inquinati nei canali portuali butanil, glifosato, trimethylsulfonium, di grande navigazione. fenpropimorf e clormequat.

2006/113/CE Direttiva europea relativa ai requisiti di qualità delle acque destinate alla molluschicoltura. DLGS 152 03/04/06 Norme in materia ambientale. (recepisce le direttive europee 2000/60/CE, 2006/113/CE) DLGS 216 04/04/06 L’Unione Europea ha istituito un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella comunità, proprio in attuazione del citato protocollo di Kyoto. AdPQ 07/04/06 Accordo di Programma Quadro per l’attuazione degli interventi di confinamento del sito d’interesse nazionale (SIN). Protocollo d’intesa 14/12/06 Protocollo d’intesa su Porto Marghera. 2007/60/CE Direttiva europea relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni.


DGR 668 del 20/03/07 Protocollo di condivisione Recepisce il DLGS 59 18/02/2005. 30/10/2007 Protocollo di condivisione delle linee DGR 26/09/07 strategiche per la riqualificazione e lo Comune di Venezia: Accordo di pro- sviluppo di Porto Marghera (protocolgramma tra Autorità Portuale di Ve- lo d’intesa 14/12/2006). nezia, Regione Veneto, Comune di Venezia, finalizzato all’approvazione 2008/1/CE del progetto relativo all’opera pubblica Direttiva europea sulla prevenzione e la denominata: Piattaforma logistica Fu- riduzione integrate dell’inquinamento. sina - Terminal Autostrada del Mare, a Fusina-Porto Marghera, nel Comune 2008/50/CE di Venezia in variante al Prg. Variante Direttiva europea relativa alla qualità al Piano Regolatore Generale come dell’aria ambiente e per un’aria più prescritto al punto due del sù citato pulita in europa. Accordo di Programma. Accordo di programma ai sensi dell’art. 34 del 2008/98/CE DLGS 18/08/2000 e dell’art. 7 della Direttiva europea relativa ai rifiuti e LR 11 23/04/2004. che abroga alcune direttive.

AdP 31/03/2008 Accordo di Programma Moranzani per la gestione dei sedimenti di dragaggio dei canali di grande navigazione e la riqualificazione ambientale, paesaggistica, idraulica e viabilistica dell’area di Venezia - Malcontenta Marghera. DLGS 116 03/05/2008 Recepimento della direttiva europea 2006/60/CE.

DGR 2358 08/08/2008 Deliberazione CIPE 61 02/04/2008: Progetto Strategico Speciale (PSS). Conferma della candidatura di Porto Marghera (VE) quale sito di preminente interesse pubblico per la riconversione industriale ai sensi dell’art. 252DGR 533 05/10/2007 DLGS 4 16/01/2008 bis del DLGS 152 03/04/2006 Approvazione del PAT. Ulteriori disposizioni correttive ed in- (DGR 480/2008). tegrative del DLGS 152 3/04/2006, DGR 3237 16/10/2007 recante norme in materia ambientale. DM 308 28/11/2008 Approvazione del protocollo di conProgramma nazionale di bonifica e divisione delle linee strategiche per la DGR 480 04/03/2008 ripristino ambientale di siti inquinati. riqualificazione e lo sviluppo di Porto Proposta di designazione di Porto Marghera. Marghera come sito di preminente 09/29/CE interesse pubblico per la riconversio- Direttiva europea che modifica la ne industriale ai sensi dell’art. 252-bis direttiva 2003/87/CE al fine di perdel DLGS 152 03/04/2006. fezionare ed estendere il sistema co-

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munitario per lo scambio di quote di DM 24/03/2010 emissione di gas a effetto serra. Individuazione delle aree di crisi industriale. Riforma del sistema degli Legge 13 27/02/2009 interventi di re-industrializzazione Conversione in legge, con modifi- nelle aree e nei distretti in situazione cazioni, del DL 208 30/12/2008, di crisi industriale e di crisi industriale recante misure straordinarie in mate- complessa, in adempimento a quanria di risorse idriche e di protezione to disposto dall’articolo 2, comma 7, dell’ambiente. della Legge 99 23/07/2009. Legge regionale 12 08/05/2009 DGR 464 02/03/2010 Nuove norme per la bonifica e la tute- Protocollo operativo per l’esecuzione la del territorio. di indagini mirate alla determinazione delle concentrazioni di metalli e meDGR 82 12/05/2009 talloidi nei suoli attribuibili al fondo Approvazione AdP Moranzani del naturale o ad inquinamento diffuso 31/03/2008. DLGS 152 03/04/2006. Legge 99 23/07/2009 Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia. DGR 3481 17/11/2009 Addendum AdP 25/03/2005. DLGS 49 23/02/2010 Attuazione della direttiva europea 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni.

DGR 2203 21/09/2010 Proposta di designazione di Porto Marghera (VE) e zone limitrofe, in particolare dell’isola di Murano, quale area di crisi industriale complessa ai sensi del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 24/03/2010 DLGS 205 03/12/2010 Disposizioni di attuazione della direttiva europea 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19/11/2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive.

DGR 3359 30/12/2010 Approvazione Piano Territoriale di DLGS 155 13/08/2010 Coordinamento Provinciale di Venezia Attuazione della direttiva europea (PTCP). 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più DME 06/05/2011 pulita in Europa. Sancisce il riconoscimento di Porto Marghera come area di crisi induDLGS 128 29/06/2010 striale complessa. Modifiche ed integrazioni al DLGS 152 03/04/2006, recante nor- DPCM 11/11/2011 me in materia ambientale, a nor- Lo stato di emergenza è stato sucma dell’articolo 12 della Legge 69 cessivamente prorogato, sino al 18/06/2009. 31/12/2012.


DCC 5 31/01/2012 Adozione PAT. AdP 16/04/2012 Accordo di Programma finalizzato a promuovere il processo di riconversione industriale e riqualificazione economica del Sito di Interesse Nazionale di Venezia - Porto Marghera, mediante procedimenti di bonifica e ripristino ambientale che consentano e favoriscano lo sviluppo di attività produttive sostenibili dal punto di vista ambientale e coerenti con l’esigenza di assicurare il rilancio dell’occupazione attraverso la valorizzazione delle forze lavorative dell’area. DMA del 27/04/2012 Approvazione AdP del 16/04/2012. Legge 100 12/07/2012 Conversione in legge, con modificazioni, del DL 59 15/05/2012, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile. Conferenza servizi 15/11/2012 Approvati 14 progetti di bonifica.

DMA 29/11/2012 per lo scambio di quote di emissione Individuazione delle stazioni speciali di gas a effetto serra. di misurazione della qualità dell’aria attuazione del DLGS 155/2010. DMA 24/04/2013 Riperimetrazione SIN. DLGS 250 24/12/2012 Modifiche ed integrazioni al DLGS DGR 819 04/06/2013 155 13/08/2010, recante attuazio- Determinazione nei suoli dei valori ne della direttiva europea 2008/50/ di fondo naturale per alcuni metalli CE relativa alla qualità dell’aria am- e metalloidi, nell’area compresa nel biente e per un’aria più pulita in Eu- PALAV. ropa. DGR 821 04/06/2013 DGR 58 21/01/2013 Proposta al Ministero dello Sviluppo Proposta di ridefinizione del perimetro Economico del Progetto di Ricondel Sito di Interesse Nazionale di Ve- versione e Riqualificazione Industriale nezia-Porto Marghera, ai sensi dell’art. (PRRI) riguardante l’area di crisi indu36bis della Legge 134 7/08/2012. striale complessa di Porto Marghera e aree limitrofe e individuazione del reDMA 21/01/2013 ferente regionale. DM 31/01/2013, Firma dei protocolli Operativi per Por- di attuazione dell’art. 27 del DL 83 to Marghera. 22/06/2012, Misure urgenti per la crescita del paese. DGR 427 10/04/2013 Approvazione Variante PTRC. DGR 1732 03/10/2013 Applicazione dei protocolli attuativi DLGS 30 13/04/2013 di cui all’AdP 16/04/2012 sottoAttuazione della direttiva europea scritti dal Ministro dell’Ambiente e 2009/29/CE che modifica la direttiva della Tutela del Territorio e del Mare 2003/87/CE al fine di perfezionare il 21/01/2013 alle aree escluse dal ed estendere il sistema comunitario Sito di Interesse Nazionale di Venezia.

31



VOLUME 1

Introduzione Inquadramento Manuale Porto Marghera Quadro legislativo

Inquinamento Inquinamento dell’acqua Inquinamento del suolo Inquinamento dell’aria A

Bonifiche Stato di fatto bonifiche Conterminazione Tempi e tecnologie di bonifica

Investimenti

pag.000 pag.001 pag.011 pag.017 pag.033 pag.037 pag.059 pag.091 pag.095 pag.097 pag.111 pag.127 pag.137

VOLUME 2

Scomposizione

pag.171

Schedatura Z02

pag.249

Conclusioni Bibliografia/Sitografia

pag.493 pag.499

ALLEGATO

Istruzioni per usi futuri

A. Inquinamento: i dati riportati fanno riferimento al Masterplan per la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera (VE), appendice 1, quadro conoscitivo, volume 1, Regione Veneto, 2004

33


Inquinamento Per un’efficace lettura dello stato dell’inquinamento è necessario definire per prima cosa il quadro ambientale che lo caratterizza. Il quadro ambientale del SIN di Porto Marghera è molto complesso, essendo per sua natura caratterizzato dalla simultanea presenza di ambiente terrestre e ambiente lagunare. Per definire il quadro ambientale è necessario fare una prima distinzione tra elementi naturali e antropici. Gli elementi antropici sono legati prevalentemente all’attività industriale e alla produzione d’energia e si concretizzano nelle azioni inquinanti di emissione e deposizione in atmosfera, di scarichi idrici inquinati, di incidenti e riversamenti accidentali di sostanze tossiche. Gli elementi naturali fondamentali sono: la piovosità (precipitazioni), il vento, le maree e la composizione del sottosuolo. Nello specifico l’area industriale di Porto Marghera si compone di un sottosuolo definito da strati sovrapposti : strato superficiale limo-argilloso definito Caranto, (interposto tra l’acquifero superficiale e di prima falda);

acquifero di seconda falda composto prevalentemente da sabbia; strato impermeabile intermedio posto alla base della prima falda; strato profondo acquifero di seconda falda. La diffusione delle sostanze inquinanti avviene prevalentemente attraverso il sottosuolo: il carico inquinante può essere trasportato superficialmente mediante un’azione di ruscellamento superficiale, oppure diffondersi nel sottosuolo mediante processi di dilavamento e percolazione. La diffusione e il trasporto degli inquinanti avviene poi attraverso il primo e secondo acquifero e si depositano nei canali e nella laguna. La contaminazione dell’area industriale è, quindi, espressa dall’alterazione delle tre principali matrici ambientali: acque sotterranee di prima falda, suolo e aria. Da qui la scelta di analizzarne separatamente i livelli di inquinamento.


QUOTA MEDIA

RIPORTO PERMEABILE BARENA - CARANTO IMPERMEABILE

5

3,8m

1

7,9m

PRIMA FALDA SABBIA - PERMEABILE

13,3m IMPERMEABILE SECONDA FALDA SABBIA - PERMEABILE

6

3

2 4

17,2m 21,5m

1. Percolamento dei contaminanti in falda; 2. Trasporto dei contaminanti in falda; 3. Sversamento scarichi industriali; 4. Erosione e risospensione dei sedimenti; 5. Ruscellamento superficiale; 6. Erosione delle sponde.

35


Inquinamento dell’acqua L’inquinamento della falda acquifera risulta molto complesso e il suo risanamento ed arginamento è di vitale importanza per l’ecosistema. I dati rappresentati si riferiscono alle indagini piezometriche condotte e riportate all’interno del Masterplan delle bonifiche del 2004. (Veneto; Venezia. “Masterplan per la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera”. Dosson di Casier, Grafiche Zoppelli, 2005) Le singole sostanze inquinanti sono raggruppate in famiglie; la loro concentrazione viene rappresentata e valutata in base al limite industriale previsto dal D.M.A. 471/99. Come si evince dallo schema riproposto, le analisi eseguite in fase di redazione del masterplan si erano concentrate maggiormente nella penisola della chimica (Z06) e nell’isola dei petroli (Z03) per l’elevata presenza di dati disponibili, dovuta alle pesanti lavorazioni e alla maggior concentrazione di carico inquinante. La contaminazione, oltre a risultare estremamente diffusa, appare anche molto complessa: sono, infatti, presenti simultaneamente un elevato numero di famiglie contaminanti.

Le analisi svolte evidenziano come, indipendentemente dalla matrice ambientale (acqua o suolo), i metalli siano la famiglia d’inquinanti maggiormente diffusa.


37


Z01 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento acqua

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 63 p. 98/114 p. 141 p. 177


Organo Clorurati 7 7 ha

Metalli 11 7 ha

Policiclorobifenili 12 7 ha

39


Z02 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento acqua

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 65 p. 99/115 p. 143 p. 185/249


Organo Aromatici 6 9,5 ha

Inorganici 9 20 ha

IPA 10 9,5 ha

Metalli 11 20 ha

41


Z03 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento acqua

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 67 p. 100/116 p. 147 p. 193


Organo Alogenati 5 35 ha

Organo Aromatici 6 27 ha

Organo Clorurati 7 35 ha

IPA 10 38 ha

Metalli 11 116 ha

Policiclorobifenili 12 65 ha

43


Z04 LARGE

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento acqua

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 71 p. 101/117 p. 151 p. 203


Organo Clorurati 7 10 ha

Inorganici 9 48 ha

Metalli 11 48 ha

45


Z05 LARGE

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento acqua

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 73 p. 102/118 p. 153 p. 209


Clorobenzeni 2 88 ha

Organo Alogenati 5 88 ha

Organo Aromatici 6 88 ha

Organo Clorurati 7 88 ha

Idrocarburi 8 88 ha

Inorganici 9 88 ha

IPA 10 88 ha

Metalli 11 88 ha

47


Z06 EXTRA

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

LARGE Inquinamento acqua

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 75 p. 103/119/131 p. 157 p. 217


Ammine 1 38 ha

Clorobenzeni 2 267 ha

Clorofenoli 3 7 ha

Cloronitrobenzeni 4 17 ha

Organo Alogenati 5 220 ha

Organo Aromatici 6 100 ha

Organo Clorurati 7 360 ha

Idrocarburi 8 35 ha

Inorganici 9 167 ha

IPA 10 250 ha

Metalli 11 350 ha

Policiclorobifenili 12 50 ha 49


Z07 SMALL Inquinamento acqua

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

p. 78 p. 104/120 p. 160 p. 224


Z08 MEDIUM Inquinamento acqua

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

p. 79 p. 105/121 p. 161 p. 231

51


Z09 EXTRA

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

LARGE Inquinamento acqua

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 81 p. 106/122 p. 163 p. 235


Idrocarburi 8 24 ha

Inorganici 9 50 ha

Metalli 11 130 ha

Policiclorobifenili 12 11 ha

IPA 10 59 ha

53


Z10 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento acqua

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 83 p. 107/123 p. 167 p. 243


Clorobenzeni 2 43 ha

Organo Aromatici 6 11 ha

Organo Clorurati 7 13 ha

Idrocarburi 8 13 ha

Inorganici 9 13 ha

IPA 10 43 ha

Metalli 11 23 ha

Policiclorobifenili 12 11 ha

55


Z 11 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento acqua

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 85 p. 108/124 p. 169 p. 247


57



VOLUME 1

Introduzione Inquadramento Manuale Porto Marghera Quadro legislativo

Inquinamento Inquinamento dell’acqua Inquinamento del suolo A Inquinamento dell’aria

Bonifiche Stato di fatto bonifiche Conterminazione Tempi e tecnologie di bonifica

Investimenti

pag.000 pag.001 pag.011 pag.017 pag.033 pag.037 pag.059 pag.091 pag.095 pag.097 pag.111 pag.127 pag.137

VOLUME 2

Scomposizione

pag.171

Schedatura Z02

pag.249

Conclusioni Bibliografia/Sitografia

pag.493 pag.499

ALLEGATO

Istruzioni per usi futuri

A. Inquinamento: i dati riportati fanno riferimento al Masterplan per la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera (VE), appendice 1, quadro conoscitivo, volume 1, Regione Veneto, 2004

59


Inquinamento suolo L’inquinamento del suolo è largamente diffuso nel SIN di Porto Marghera e presenta un’elevata complessità data dalla concomitante presenza di diverse famiglie inquinanti nel medesimo campione di terreno indagato. I dati rappresentati si riferiscono alle indagini condotte e riportate all’interno del masterplan delle bonifiche del 2004. (Veneto; Venezia. “Masterplan per la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera”. Dosson di Casier, Grafiche Zoppelli, 2005) Le singole sostanze inquinanti sono raggruppate in varie famiglie; la loro concentrazione è rappresentata e valutata in base al limite industriale previsto dal D.M.A. 471/99. Di ogni singola famiglia, in modo non sistematico, è rappresentata anche la loro quota di massima concentrazione. Dai dati si evince come gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) e i Metalli sono gli inquinanti maggiormente diffusi in tutti gli strati fino a 5 m di profondità. Le analisi svolte e riportate all’interno del masterplan delle bonifiche del 2004, riguardavano in modo più

accurato le zone con attività a maggior impatto ambientale (Z03, Z05), in esse sono state individuate, come campione significativo, le concentrazioni di Arsenico e Pirene sulla base del DMA 471/99 che stabilisce i limiti industriali e residenziali di sostanze inquinanti.


61


Z01 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento suolo

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 39 p. 98 p. 141 p. 177


Idrocarburi 8 7 ha

0m

0m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

Metalli 11 7 ha

63


Z02 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento suolo

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 41 p. 99/115 p. 143 p. 185/249


0m

0m

0m

-5 m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

-10 m

Ammine 1 8 ha

IPA 10 17 ha

Organo Aromatici 6 4 ha

Idrocarburi 8 8 ha

0m

0m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

Metalli 11 29 ha

65


Z03 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento suolo

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 43 p. 100/116 p. 147 p. 193


0m

0m

0m

-5 m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

-10 m

Organo Clorurati 7 4 ha

Idrocarburi 8 6 ha

IPA 10 7 ha

0m -5 m -10 m

Metalli 11 42 ha

67


Z03 MEDIUM Concentrazione metalli Arsenico

mg/kg(1) 20 20- 50 50- 100 100 - 1000

limite residenziale limite industriale

(1)

Componente inquinante misurato in microgrammi di contaminante per kilogrammi di terreno eseguendo un’indagine ad una profondità che varia da 0 a -3m.


69


Z04 LARGE

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento suolo

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 45 p. 101/117 p. 151 p. 203


0m

0m

0m

-5 m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

-10 m

Ammine 1 6 ha

IPA 10 13 ha

Organo Aromatici 6 9 ha

Idrocarburi 8 25 ha

0m

0m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

Metalli 11 51 ha

71


Z05 LARGE

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento suolo

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 47 p. 102/118 p. 153 p. 209


0m

0m

0m

-5 m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

-10 m

Idrocarburi 8 4 ha

IPA 10 88 ha

Metalli 11 95 ha

0m -5 m -10 m

Policiclorobifenili 12 85 ha

73


Z06 EXTRA

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

LARGE Inquinamento suolo

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 49 p. 103/119/131 p. 157 p. 217


0m

0m

0m

-5 m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

-10 m

Ammine 1 42 ha

Clorobenzeni 2 18 ha

0m

0m

0m

-5 m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

-10 m

Organo Aromatici 6 3 ha

Inorganici 9 4 ha

Clorofenoli 3 2 ha

Organo Clorurati 7 32 ha

Idrocarburi 8 5 ha

0m

0m

0m

-5 m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

-10 m

IPA 10 135 ha

Metalli 11 146 ha

75


Z06 EXTRA

LARGE Concentrazione metalli Arsenico

mg/kg* 20 20 - 50 50 - 100 100 - 1000

limite residenziale limite industriale

(1)

Componente inquinante misurato in microgrammi di contaminante per kilogrammi di terreno eseguendo un’indagine ad una profondità che varia da 0 a -3m.


Z06 EXTRA

LARGE Concentrazione metalli Pirene

mg/kg* 5 20 - 50 50 - 100 100 - 1000

limite residenziale limite industriale

(1)

Componente inquinante misurato in microgrammi di contaminante per kilogrammi di terreno eseguendo un’indagine ad una profondità che varia da 0 a -3m. 77


Z07 SMALL

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento suolo

p. 50 p. 104/120 p. 160 p. 224

0m

-5 m

-10 m

Metalli 11 36 ha

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici


Z08 MEDIUM Inquinamento suolo

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

p. 51 p. 105/121 p. 161 p. 231

79


Z09 EXTRA

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

LARGE Inquinamento suolo

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 53 p. 106/122 p. 163 p. 235


0m

0m

0m

-5 m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

-10 m

Ammine 1 12 ha

Clorofenoli 3 45 ha

0m

0m

0m

-5 m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

-10 m

Idrocarburi 8 62 ha

Metalli 11 150 ha

Organo Aromatici 6 14 ha

Inorganici 9 45 ha

IPA 10 92 ha

0m

0m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

PCB 11 7 ha

81


Z10 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento suolo

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 55 p. 107/123 p. 167 p. 243


0m

0m

0m

-5 m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

-10 m

Ammine 1 45 ha

Idrocarburi 8 45 ha

IPA 10 45 ha

0m -5 m -10 m

Metalli 11 45 ha

83


Z 11 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Inquinamento suolo

Metalli

IPA

Organo Aromatici

Clorofenoli

Ammine Aromatiche

Idrocarburi

Organo Clorurati

Clorobenzeni

Inorganici

Policiclorobifenili

Organo Alogenati

Cloronitrobenzeni

Idrocarburi policiclici aromatici

p. 57 p. 108/124 p. 169 p. 247


IPA 10 3 ha

0m

0m

-5 m

-5 m

-10 m

-10 m

Metalli 11 1,5 ha

85


Classificazione degli inquinanti 1. Ammine

2. Clorobenzeni

Sono composti organici contenti azoti, nelle normali condizioni ambientali si possono presentare sia allo stato solido sia allo stato liquido. Le fonti d’immissione nell’ambiente si ritrovano nell’industria cosmetica e in quella chimica come composto intermedio nella sintesi di una svariata quantità di prodotti, e nei processi di raffinazione e lavorazione di prodotti petroliferi. Il loro rilascio avviene principalmente attraverso le acque reflue industriali e il percolato da discariche. Possiedono una bassa volatilità, rimangono quindi presenti nel suolo e nell’acqua. Il loro comportamento nel suolo dipende fortemente dalle sue caratteristiche: in un ambiente basico le ammine sono soggette a una rapida biodegradazione e ossidazione con produzione d’anidride carbonica, mentre in ambiente acido la loro mobilità è ridotta e aumenta il tempo di persistenza in esso. In fase acquosa con pH bassi è soggetta a biodegradazione e ad assorbimento.

Sono composti organici e in condizioni ambientali definite normali (pressione di 1 atm e temperatura di 20°C) possono trovarsi sia allo stato solido che allo stato liquido. La loro presenza nell’ambientale può avere diverse origini quali: scarichi domestici, prodotti utilizzati in agricoltura come i pesticidi, combustioni incomplete, emissioni industriali di solventi clorurati e in ultimo da emissioni veicolari. Possiedono proprietà chimico-fisiche molto variabili tra di loro e quindi una presenza ambientale non eterogenea. I composti a basso grado di clorurazione possiedono elevata volatilità e solubilità in acqua, i composti ad elevato grado di clorurazione sono invece idrofobi e caratterizzati quindi da una elevata persistenza nelle matrici del suolo.

3. Clorofenoli Sono idrocarburi composti di un anello aromatico, in condizioni ambientali definite normali si trovano allo stato solido. La loro diffusione nell’ambiente è

principalmente legata alle attività antropiche e in particolare ai processi di clorinazione, usati nel trattamento delle acque reflue, nell’incenerimento di rifiuti urbani e nella produzione d’insetticidi ed erbicidi. I Clorofenoli nella matrice suolo sono considerati facilmente biodegradabili in ambiente aerobico, mentre in condizioni anaerobiche risultano molto persistenti. La mobilità è bassa in considerazione al fatto che l’adsorbimento al suolo può essere considerato medio-alto e non si considera quindi una significativa lisciviazione verso la falda, eccetto per i terrene sabbioso dove la mobilità al contrario invece risulta alta. Nelle acque superficiali questi composti sono soggetti a elevati tassi di biodegradazione o adsorbimento sul sedimento ed in genere non presentano tendenze di bio-accumulo negli organismi acquatici.

4. Cloronitrobenzeni Sono composti organici caratterizzati dalla presenza di un anello aromatico e da gruppi che sostituiscono l’idrogeno, nelle normali


condizioni ambientali si trovano allo stato solido. La loro diffusione nell’ambiente è principalmente legata alle attività industriali ed in particolare in settori come quello: farmaceutico, cosmetico, produzione di armi e detergenti e come composto intermedio nelle sintesi chimiche industriali dei coloranti. I Cloronitrobenzeni mostrano una capacità piuttosto scarsa ad assorbirsi al terreno e quindi lisciviati da esso, ad eccezione dei terreni argillosi. Essi inoltre possiedono una solubilità piuttosto bassa ed una scarsa attitudine a bioconcentrarsi.

5. Composti organo alogenati Sono composti organici che contengono almeno un atomo alogeno (bromo, cloro, fluoro, iodio). Hanno prevalentemente origine antropica e sono largamente utilizzati nell’industria chimica e non come solventi, sgrassanti e plastificanti. Possiedono elevata densità, bassa viscosità, elevata volatilità e scarsa o nulla miscibilità con l’acqua, tutto ciò comporta una scarsa biodegradabilità. Costituiscono una fonte d’inqui-

namento atmosferico e in modo sostanziale nel fondo acquifero dove si sedimentano. Fanno parte di questi composti agenti cancerogeni come il cloruro di vinile, composto chimico utilizzato nella produzione del PVC.

6. Composti organo aromatici Appartengono alla classe degli idrocarburi insaturi, e comprendono una serie ampia di molecole insature cicliche sono definiti aromatici per l’odore caratteristico intenso che emanano. Nelle normali condizioni ambientali si presentano allo stato liquido. Sono caratterizzati da scarsa reattività chimica ed elevata stabilità termica. La loro immissione nell’ambiente è dovuta a molteplici attività industriali e in modo generale a tutte le attività che richiedono l’uso di solventi organici.Questi composti sono generalmente dotati di un’elevata volatilità, nell’atmosfera la degradazione risulta veloce mentre nel suolo e nell’acqua e molto più lenta.

7. Composti organo clorurati Sono composti organici nei quali esiste almeno un legame carbo-

nio-cloro, hanno densità minore dell’acqua e generalmente scarsa solubilità. Hanno principalmente origine antropica, derivano impieghi tecnologici in vari campi sia come sottoprodotti per la produzione di altre sostanze che come prodotti finiti. L’ampia varietà d’impiego, la loro stabilità e persistenza ne spiegano la loro grande diffusione ambientale. Le possibili fonti di dispersione ambientale sono: inceneritori, cartiere, cementifici, fonderie, raffinerie e impianti per la sintesi di materie plastiche. Sono composti altamente lipofili e molto stabili, quindi molto persistenti nell’ambiente.

8. Idrocarburi Viene considerata la classe di composti caratterizzati da una struttura costituita da atomi di carbonio ed idrogeno. Solitamente si presentano allo stato liquido, composti leggeri si trovano allo stato gassoso e molto pesanti allo stato solido. Possono avere sia origine naturale sia antropica, la contaminazione delle matrici ambientali

87


è legata alle fasi di produzione del petrolio (estrazione, distribuzione, raffinazione, commercializzazione). I comportamenti nel suolo e nell’acqua sono estremamente variabili in base alla caratteristiche chimico-fisiche dei componenti.

9. Inorganici Sono composti chimici che non contengono atomi di carbonio, hanno importante funzione fisiologica e trovano utilizzo in ambito metallurgico, nelle produzione delle ceramiche e nell’edilizia in generale.

10. Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) Sono composti costituiti unicamente da atomi di carbonio e idrogeno, nelle normali condizioni ambientali si presentano solitamente allo stato solido. Possono avere origine naturale a causa di emissioni vulcaniche gassose o per biosintesi da parte di funghi e alghe, oppure più frequentemente hanno origine antropica. Le principali sorgenti antropiche sono connesse ad attività industriali di produzione e lavorazione di com-

bustibili, cokerie, trattamento del carbon fossile e in maniere sostanziose individuabili nelle emissioni di motori diesel e benzina, centrali termiche alimentate con combustibili. Gli IPA per merito delle proprie caratteristiche, elevata affinità con la materia organica e bassa solubilità, possiedono una spiccata tendenza a rimanere adsorbiti nel suolo e sottosuolo, e a formare legami con le particelle in sospensione nelle acque. Essi possiedono anche la caratteristica di accumulo nel particolato aeriforme e quindi possono essere facilmente trasportati in luoghi anche molto lontani rispetto alla fonte d’inquinamento. Sono sostanze lipofile e alcuni di essi sono considerati agenti cancerogeni e genotossici.

11. Metalli In base alla normativa vigente (D.lgs. 152/2006) sono definiti metalli, quelli tradizionali e i metalloidi. Gli elementi di maggior rilevanza e pericolosità in campo ambientale sono: Arsenico, Berillio, Cadmio, Cromo, Mercurio, Nickel, Stagno e Piombo, vengono segnalati anche

il: Antimonio, Boro, Cobalto, Ferro, Manganese, Rame, Talio, Vanadio. I metalli possono essere di origine naturale o antropica. In quest’ultimo caso l’emissione nell’ambiente avviene attraverso sorgenti puntuali come attività industriali o smaltimento di rifiuti. Grazie alle proprie proprietà chimico-fisiche i metalli possiedono una buona mobilità e presenza ambientale, inoltre esse sono fortemente influenzate dalla presenza nelle matrici ambientali di composti organici e inorganici. I metalli infatti possono partecipare a svariate reazioni come ad esempio: dissoluzione, precipitazione, ossidazione, riduzione, ecc. A seconda del tipo di forma chimica in cui si trovano possono avere maggiore o minore impatto ambientale, in acqua solitamente si trovano in forma solubile e quindi disciolti, oppure in particelle sospese. Nelle matrici solide del suolo invece essendo in forme più o meno mobili sono maggiormente atti ad interagire con diversi recettori.


12. Policlorobifenili (PCB) Sono composti organici molto stabili ed hanno avuto per questo un largo uso nel campo industriale. I PCB sono sostanze chimiche deliberatamente prodotte; erano utilizzati come fluidi dielettrici o additivi per antiparassitari, ritardanti di fiamma, isolanti e vernici. Nel primo caso le vie di diffusione ambientale sono dovute a perdite, scarichi illeciti e smaltimento inadeguato, mentre negl’altri casi la diffusione può avvenire attraverso discariche o immissione in atmosfera attraverso l’evaporazione. Dal 1985 la loro commercializzazione è vietata a causa degli effetti tossici sul sistema riproduttivo e della loro tendenza a bioaccumularsi. Possiedono un’elevata stabilità chimica, una scarsa biodegradabilità e sono facilmente assimilabili dalla catena alimentare. La capacità di adsorbirsi al suolo e al materiale organico cresce con l’aumentare del numero di atomi di cloro presenti nella molecola. Essendo molto resistenti all’ossidazione la biodegradazione è molto lenta e difficoltosa.

FONTI: - Manuale per le indagini ambientali nei siti contaminati, Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT), 2006; - Glossario dei rischi ambientali, Agenzia regionale per la prevenzione e protezione dell’ambientale del Veneto (ARPAV)

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VOLUME 1

Introduzione Inquadramento Manuale Porto Marghera Quadro legislativo

Inquinamento Inquinamento dell’acqua Inquinamento del suolo Inquinamento dell’aria B

Bonifiche Stato di fatto bonifiche Conterminazione Tempi e tecnologie di bonifica

Investimenti

pag.000 pag.001 pag.011 pag.017 pag.033 pag.037 pag.059 pag.091 pag.095 pag.097 pag.111 pag.127 pag.137

VOLUME 2

Scomposizione

pag.171

Schedatura Z02

pag.249

Conclusioni Bibliografia/Sitografia

pag.493 pag.499

ALLEGATO

Istruzioni per usi futuri

B. Monitoraggio e gestione dati, Ente Zona di Porto Marghera.

91


Inquinamento dell’aria Nell’Ottobre 2002 la Regione del Veneto si è fatta promotrice delle opere di risanamento della Laguna di Venezia e del suo Bacino Scolante, prevedendo interventi mirati sul comparto atmosferico, attraverso azioni pianificatorie e azioni programmatiche. Tra queste ultime rientra l’Accordo di Programma sulla Chimica di Porto Marghera (1998) che prevede la realizzazione del Sistema Integrato per il Monitoraggio Ambientale e la Gestione del rischio industriale e delle Emergenze per l’area di Porto Marghera (SIMAGE), attivato per gestire il rischio industriale ed eventuali situazioni di emergenza nel caso di incidente in stabilimenti industriali nell’area di Porto Marghera. Gli inquinanti che hanno effetti nocivi sull’uomo sono il Biossido di Zolfo, il Biossido di Azoto, l’Ozono, e i PM10. (ARPAV, Rischi per la salute, 2013) Per monitorare gli effetti del Biossido di Zolfo e del Biossido di Azoto sulla salute dell’uomo, sono stati introdotti per tali inquinanti delle soglie di allarme, intendendo con soglia

di allarme il livello oltre il quale vi è rischio per la salute in caso di esposizione a breve durata della popolazione nel suo insieme e raggiunto il quale si deve immediatamente intervenire. Tali soglie di allarme sono rispettivamente 500 µg/m3 e 300 µg/m3 (misurate su tre ore consecutive). Per quanto riguarda l’Ozono, i limiti definiti considerano la salute sia dell’uomo sia delle biospecie: - il valore obiettivo, cioè il livello fissato al fine di evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana (120 µg/m3) o per l’ambiente nel suo complesso è di 18.000 µg/m3h; - il valore obiettivo a lungo termine, livello da raggiungere nel lungo periodo al fine di assicurare un’efficace protezione della salute umana e di 120 µg/m3 e di 6.000 µg/m3h per l’ambiente; - la soglia di informazione, cioè il livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione e raggiunto il quale devono essere adottati gli opportuni

piani di azione è di 180 µg/m3; - la soglia di allarme, cioè il livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata e raggiunto il quale devono essere adottati opportuni piani di intervento è di 240 µg/m3. È stato stabilito un valore obiettivo per la concentrazione di sostanze nel PM10: Arsenico (6 ng/m3), il Cadmio (5 ng/m3), il Nichel (20 ng/ m3) e il Benzo(a)pirene (1 ng/m3). In questo caso il valore obiettivo è definito come la media annua di ognuna di tali sostanze nel PM10. (DLGS 155 13/08/2010) La posizione delle stazioni in zona industriale è stata stabilita in base ai dati di concentrazione degli inquinanti (dai dati forniti nel 1974 dall’Ente Zona di Porto Marghera) e a quelli meteorologici dell’area industriale; vi sono anche delle stazioni installate a Venezia, a Mestre e a Marghera allo scopo di monitorare l’inquinamento dei centri abitati.


17

03

05

10

22

12 15 23

16

24 28 08 25

Agenti inquinanti rilevati Anidride solforosa Ozono

Ossido di azoto PM10

Stazioni di rilevamento meteo 93



VOLUME 1

Introduzione Inquadramento Manuale Porto Marghera Quadro legislativo

Inquinamento Inquinamento dell’acqua Inquinamento del suolo Inquinamento dell’aria

Bonifiche Stato di fatto bonifiche C Conterminazione Tempi e tecnologie di bonifica

Investimenti

pag.000 pag.001 pag.011 pag.017 pag.033 pag.037 pag.059 pag.091 pag.095 pag.097 pag.111 pag.127 pag.137

VOLUME 2

Scomposizione

pag.171

Schedatura Z02

pag.249

Conclusioni Bibliografia/Sitografia

pag.493 pag.499

ALLEGATO

Istruzioni per usi futuri

C. Ministero dell’Ambiente. “Stato delle procedure per la bonifica di aree contaminate”. Marzo 2013.

95


Stato di fatto bonifiche L’inquinamento, frutto delle attività passate e odierne, si esprime soprattutto nella presenza di suoli, fanghi e acquiferi sotterranei contaminati, i quali rappresentano i principali elementi da bonificare per ipotizzare un nuovo corso e nuovi scenari per le aree del distretto industriale veneziano. Gli esperti e la letteratura sono concordi nel sollecitare che gli interventi di bonifica non debbano dunque soffermarsi esclusivamente sull’abbattimento e l’attenuazione dell’inquinamento del passato, ma debbano essere accompagnati da un efficace insieme di misure tarate sulle attuali fonti d’inquinamento, per costituire così un sistema d’interventi complementari, integrati ed efficaci. La situazione attuale dello stato delle bonifiche risulta molto complessa, in quanto derivante da un complicato iter politico e legislativo di approvazione del progetto di bonifica. Tra le problematiche riscontrate emerge il coinvolgimento di una molteplicità di enti non coordinati, con conseguenti tempi d’approvazione estremamente lunghi. L’iter di un progetto di bonifica inizia

con la stesura del piano di caratterizzazione, eseguito con indagini ambientali su suolo e acque, al fine di elaborare un modello concettuale di sintesi delle caratteristiche degli inquinanti presenti. Nel caso oggetto di studio, le indagini ambientali sono state inizialmente eseguite mediante pozzi di monitoraggio e di sondaggio su una maglia regolare di 100 x 100 metri; tali indagini hanno dunque definito lo stato dell’inquinamento per ogni ettaro di terreno. Successivamente gli enti preposti hanno il compito di approvazione del piano di caratterizzazione e di monitoraggio delle eventuali misure di messa in sicurezza d’emergenza (M.I.S.E) proposte. Dopo la stesura e la presentazione del progetto di bonifica è necessaria l’approvazione attraverso un decreto ministeriale. Lo stato di fatto delle bonifiche è rappresentato in questa ricerca in relazione alle fasi d’avanzamento del progetto di bonifica avviato e concretizzato a partire dal 1998 attraverso Legge 426 09/12/1998 “Nuovi interventi in campo ambien-

tale”. Nel SIN di Porto Marghera si riscontra una superficie pari a 906 ettari con progetto approvato, 1.410 ettari con progetto di bonifica presentato in attesa d’approvazione e la restante superficie 365 ettari con il piano di caratterizzazione eseguito. Malgrado la consistente superficie con progetto di bonifica approvato, gli interventi di bonifica non sono attualmente ancora stati messi in atto. Tale stasi ci porta a ipotizzare una inadeguata disponibilità economica da parte dei soggetti preposti alla bonifica e/o alle contrastanti e incerte ma potenzialmente redditizie prospettive future.


97


Z01 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Bonifiche: stato di fatto

Progetto di bonifica presentato 11 ha

Piano di caratterizzazione presentato 6 ha

Messa in sicurezza (MISE) 3 ha

p. 39/63 p. 114 p. 141 p. 177


Z02 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Bonifiche: stato di fatto

Progetto di bonifica presentato

Progetto di bonifica approvato

Piano di caratterizzazione presentato

Risultati piani di caratterizzazione

Messa in sicurezza (MISE)

33 ha

42 ha

3 ha

38 ha

10 ha

p. 41/65 p.115 p. 143 p. 185/249

99


Z03 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Bonifiche: stato di fatto

Progetto di bonifica presentato

Risultati piani di caratterizzazione

Messa in sicurezza (MISE)

104 ha

17 ha

37 ha

p. 43/67 p. 116 p. 147 p. 193


Z04 LARGE

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Bonifiche: stato di fatto

Progetto di bonifica presentato

Progetto di bonifica approvato

Piano di caratterizzazione presentato

Risultati piani di caratterizzazione

21 ha

73 ha

26 ha

111 ha

p. 45/71 p.117 p. 151 p. 203

101


Z05 LARGE

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Bonifiche: stato di fatto

Progetto di bonifica presentato

Progetto di bonifica approvato

Piano di caratterizzazione presentato

Risultati piani di caratterizzazione

27 ha

116 ha

17 ha

12 ha

p. 47/73 p. 118 p. 153 p. 209


Z06 EXTRA

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

LARGE Bonifiche: stato di fatto

Progetto di bonifica presentato

Progetto di bonifica approvato

Piano di caratterizzazione presentato

30 ha

446 ha

35 ha

p. 49/75 p.119/131 p. 157 p. 217

103


Z07 SMALL Bonifiche: stato di fatto

Progetto di bonifica presentato 41 ha

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

p. 50/78 p. 120 p. 160 p. 224


Z08 MEDIUM Bonifiche: stato di fatto

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

p. 51/79 p. 121 p. 161 p. 231

105


Z09 EXTRA

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

LARGE Bonifiche: stato di fatto

Progetto di bonifica presentato

Progetto di bonifica approvato

Piano di caratterizzazione presentato

Risultati piani di caratterizzazione

145 ha

110 ha

41 ha

28 ha

p. 53/81 p. 122 p. 163 p. 235


Z10 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Bonifiche: stato di fatto

Progetto di bonifica presentato

Progetto di bonifica approvato

Risultati piani di caratterizzazione

26 ha

37 ha

27 ha

p. 55/83 p. 123 p. 167 p. 243

107


Z 11 MEDIUM Bonifiche: stato di fatto

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

p. 57/85 p. 124 p. 169 p. 247




VOLUME 1

Introduzione Inquadramento Manuale Porto Marghera Quadro legislativo

Inquinamento Inquinamento dell’acqua Inquinamento del suolo Inquinamento dell’aria

Bonifiche Stato di fatto bonifiche Conterminazione D Tempi e tecnologie di bonifica

Investimenti

pag.000 pag.001 pag.011 pag.017 pag.033 pag.037 pag.059 pag.091 pag.095 pag.097 pag.111 pag.127 pag.137

VOLUME 2

Scomposizione

pag.171

Schedatura Z02

pag.249

Conclusioni Bibliografia/Sitografia

pag.493 pag.499

ALLEGATO

Istruzioni per usi futuri

D. Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, “Stato di attuazione degli interventi di competenza del Magistrato alle Acque di Venezia”, 31.12.2012.

111


Conterminazioni Le conterminazioni sono una prima opera di bonifica concretizzata attraverso una serie di interventi finalizzati all’arresto e all’inversione dei processi di degrado dell’ambiente lagunare. Vennero definiti in prima istanza con la legge 798/94, la quale prevedeva la realizzazione di interventi specifici per Porto Marghera. Le conterminazioni si compongono dei marginamenti delle sponde verso i canali industriali e dei retro marginamenti posti a chiusura del sistema nella parte interna, cioè verso l’entroterra. Gli interventi hanno come obbiettivo principale preservare le sponde dalla costante erosione da parte degli agenti atmosferici, ma anche costituire idonee protezioni perimetrali in modo tale da impedire la filtrazione delle sostanze inquinanti verso la laguna. Le strutture di conterminazione sono costituite da palancole metalliche o in calcestruzzo armato, con funzioni sia statiche sia di contenimento delle acque di falda e del terreno contaminato.

Tali opere possono raggiungere elevate profondità (anche oltre i 25 metri) intercettando in taluni casi anche la seconda falda; per un corretto funzionamento del sistema sono previsti sistemi di drenaggio, raccolta e trasporto delle acque inquinate incanalandole in idonei impianti di smaltimento (impianto Vesta a Fusina). Per la ricerca abbiamo mappato e successivamente sintetizzato in diagrammi la situazione al 31/12/2012 dello stato di avanzamento delle opere di conterminazione, evidenziando i principali responsabili dell’esecuzione quali il Magistrato delle Acque e altri soggetti come l’Autorità Portuale di Venezia incrociando i dati ai tempi preventivati per l’esecuzione delle opere. La conterminazione è un argomento di notevole interesse in quanto rende efficaci e duraturi gli altri interventi di risanamento (condizione sine qua non a processi di rigenerazione) attivati in Laguna, sia gli interventi di risanamento ambientale sia architettonico.

Sistema conterminazioni


Invaso d’accumulo Rete drenaggio marginamenti Rete adduzione acqua di drenaggio Adduzione linea A Adduzione linea B

113


Z01 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Conterminazioni

Magistrato alle Acque di Venezia 0m

Eseguiti

4.120 m

Non eseguiti 2004

2009 obiettivo

2014

p. 39/63 p. 98 p. 141 p. 177


Z02 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Conterminazioni

p. 41/65 p. 99 p. 143 p. 185/249

Magistrato alle Acque di Venezia Eseguiti

1.005 m

Non eseguiti

1.500 m 2004

2009

obiettivo

2014

385 m 2004

Altri soggetti

2014

1.645 m 115


Z03 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Conterminazioni

Magistrato alle Acque di Venezia Eseguiti

5.260 m

Non eseguiti

1.375 m 2004

2007 obiettivo

2014

320 m 2004 2006 obiettivo

2014

p. 43/67 p. 100 p. 147 p. 193


Z04 LARGE

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Conterminazioni

p. 45/71 p. 101 p. 151 p. 203

Magistrato alle Acque di Venezia Eseguiti

2.360 m

Altri soggetti

8.490 m 117


Z05 LARGE

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Conterminazioni

Magistrato alle Acque di Venezia Eseguiti

2.400 m

Non eseguiti

1.190 m 2004

2007 obiettivo

2014

2.286 m 2004

Altri soggetti

2014

380 m

p. 47/73 p. 102 p. 153 p. 209


Z06 EXTRA

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

LARGE Conterminazioni

p. 49/75 p. 103/131 p. 157 p. 217

Magistrato alle Acque di Venezia Eseguiti

7.300 m

Non eseguiti

3.240 m 2004

2006

obiettivo

2014

1.300 m 2004

2014 119


Z07 SMALL

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Conterminazioni

Magistrato alle Acque di Venezia Eseguiti

3.000 m

p. 50/78 p. 104 p. 153 p. 209


Z08 MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Conterminazioni

p. 51/79 p. 105 p. 161 p. 231

LARGE

Magistrato alle Acque di Venezia Eseguiti

2.400 m

Altri soggetti

2.290 m 121


Z09 EXTRA

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

LARGE Conterminazioni

Magistrato alle Acque di Venezia Eseguiti

2.435 m

Non eseguiti

2.234 m 2004

2009 obiettivo

2014

1.190 m 2004

Altri soggetti

2014

1.580 m

p. 53/81 p. 106 p. 163 p. 235


Z10

MEDIUM

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

Conterminazioni

p. 55/83 p. 107 p. 167 p. 243

Magistrato alle Acque di Venezia Eseguiti

0m

Non eseguiti

2.245m 2004

2014 123


Z 11 MEDIUM Conterminazioni

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

p. 57/85 p. 108 p. 169 p. 247


125



VOLUME 1

Introduzione Inquadramento Manuale Porto Marghera Quadro legislativo

Inquinamento Inquinamento dell’acqua Inquinamento del suolo Inquinamento dell’aria

Bonifiche Stato di fatto bonifiche Conterminazione Tempi e tecnologie di bonifica E

Investimenti

pag.000 pag.001 pag.011 pag.017 pag.033 pag.037 pag.059 pag.091 pag.095 pag.097 pag.111 pag.127 pag.137

VOLUME 2

Scomposizione

pag.171

Schedatura Z02

pag.249

Conclusioni Bibliografia/Sitografia

pag.493 pag.499

ALLEGATO

Istruzioni per usi futuri

E. Studio dello stato di avanzamento delle attività di bonifica e messa in sicurezza svolte nel S.I.N. di Porto Marghera, Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT) 2008

127


Tempi e tecnologie di bonifica I tempi di bonifica rispecchiano l’elevata complessità dello stato di inquinamento: i tempi, infatti, sono il risultato dell’azione – in molti casi combinata – delle varie tecniche e tecnologie di bonifica. Le ricerche e gli studi affrontati e qui descritti riportano un tempo massimo di trent’anni per il totale risanamento di alcune delle parti all’interno dell’area oggetto degli studi (Z06). La corretta definizione dei tempi di bonifica è determinante e prioritaria essendo lo strumento base per una corretta (verosimile) programmazione e successiva realizzazione di futuri interventi atti alla ri-abilitazione delle aree all’interno del SIN di Porto Marghera. La certezza dei tempi, con le naturali oscillazioni e posticipazioni contenute in percentuali “fisiologiche” può diventare quella ineludibile e necessaria mediazione tra investimenti e bene comune. I tempi di bonifica ricoprono dunque un ruolo fondamentale: essi, infatti, sono alla base della piramide che può portare ad una condivisa – dunque pragmatica – rigenerazione delle aree all’interno del SIN di Porto Marghera. Le tecnologie di bonifica che delineano i tempi di bonifica sono definite come «un insieme d’interventi messi in atto al fine di ripristinare le condizioni ambientali proprie dello

specifico ecosistema, attraverso l’applicazione di processi chimici, fisici o biologici o di una opportuna combinazione di essi» (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA, anno 2007) I processi di bonifica oltre che per la loro natura, sono generalmente classificati in base al luogo d’applicazione: si definiscono processi ex-situ, quelli in cui la matrice ambientale contaminata viene trattata e decontaminata in ambiente diverso da quello d’origine; si hanno processi in-situ, quando la matrice ambientale viene trattata e recuperata direttamente nel suo ambiente d’origine. Le tecnologie di bonifica si differenziano e classificano in base al principio operativo: - Trattamenti biologici: basati sull’utilizzo di microrganismi naturalmente presenti nell’ambiente. Esempi di queste tecnologie utilizzate o presenti nei progetti di bonifica all’interno del SIN di Porto Marghera sono: la Bioremedation, la Phytoremediaton e la degradazione aerobica. Tecnologie ad oggi molto sviluppate ed utilizzate come ad esempio: nel progetto varato nel 2007 dal Ministero dell’ambiente per la bonifica e il recupero ambientale di siti estrattivi minerari oggi inattivi nella Val di Cecina (Livorno). Oppure possiamo fare riferimento a sperimentazioni al di

fuori del contesto italiano come l’area mineraria di Tui in Nuova Zelanda o ad episodi di bonifica nel bacino della Ruhr in Germania. - Trattamenti chimici: basati sulla trasformazione chimica degli inquinanti finalizzata alla produzione di sostanze caratterizzate da minore tossicità. Esempi di queste tecnologie utilizzate o presenti nei progetti di bonifica all’interno del SIN di Porto Marghera sono: l’Ossidazione chimica(ISCO) e la Geo-ossidazione elettrochimica (ECTR). Esempi di utilizzate si riscontrano nel sito di interesse nazionale di Manfredonia nell’ambito della bonifica delle discariche di Pariti e Conte di Troia. - Trattamenti fisici: basati su passaggi di fase dei contaminati in modo da facilitarne l’estrazione e decontaminazione. Esempi di queste tecnologie utilizzate o presenti nei progetti di bonifica all’interno del SIN di Porto Marghera sono: l’estrazione di vapore dal suolo (SVE) e l’estrazione multifase (MPE). L’incompletezza dei dati riportati, rispecchia la situazione incerta rispetto i temi trattati, risulta quindi necessaria una loro più esaustiva trattazione da parte degli enti preposti, al fine di riuscire a giungere a una lettura di insieme più accurata.


129


Z06 EXTRA

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

LARGE Tempi di bonifica

Tempo di bonifica 30 anni

Tempo di bonifica 20 anni

Tempo di bonifica 15 anni

Tempo di bonifica 10 anni

Tempo di bonifica 5 anni

133 ha

80 ha

11 ha

9 ha

194 ha

p. 49/75 p. 103/119 p. 157 p. 217


131


Z06 EXTRA

Inquinamento Bonifiche Investimenti Scomposizione

LARGE Tecnologie di bonifica

Scortico

Bioremedation

ISCO

Drenaggio controllato

MISE

Phytoremediation

ECTR

MPE

MISP

Degradazione aerobica

SVE

p. 49/75 p. 103/119 p. 157 p. 217


0

1

10

Scortico 1

0

>3

MISE 2

10

1

10

Ossidazione chimica 7

3

10

0

>3

0

0

1

10

Degradazione aerobica 6

10

Geo-ossidazione elettrochimica 8

ND

Drenaggio controllato 10

0

ND

MISP 3

Bioremediation 5

Phytoremedation 4

0

ND

0

>3

10

Estrazione di vapore dal suolo 9

10

Estrazione multifase 11 133


Tecnologie di bonifica 1. Scortico Rimozione del suolo superficiale contaminato, generalmente da 20 a 50 cm dal piano di campagna. Questa tecnologia è molto semplice ma costosa, infatti dopo la sua rimozione, il terreno insaturo e saturo viene trasportato e smaltito in un idoneo impianto di discarica.

2. Messa in sicurezza d’emergenza (MISE) La messa in sicurezza d’emergenza comprende gli interventi volti all’isolamento e al contenimento delle fonti inquinanti, per impedirne il contatto con l’uomo e con i recettori ambientali circostanti. Appartengono a questa tipologia i seguenti interventi: l’installazione di recinzioni e dispositivi d’allerta, la stabilizzazione degli argini, la rimozione o copertura delle sostanze nocive, le attività di monitoraggio e verifica.

3. Messa in sicurezza permanente (MISP) La messa in sicurezza permanente comprende l’insieme degli interventi atti ad isolare in modo definitivo le fonti inquinanti rispetto alle matrici

ambientali circostanti. Inoltre, la MISP mira a garantire un elevato e definitivo livello di sicurezza per le persone e per l’ambiente. Può essere considerata una soluzione alternativa alla bonifica.

4. Phytoremedation Tecnica che consiste nel trattamento biologico in situ o ex situ dei terreni contaminati; essa sfrutta l’attività biologica delle piante (produzione di biomassa, filtrazione dell’acqua presente negli interstizi del terreno, accumulo delle sostanze), ed anche la crescita della flora batterica che lo sviluppo di queste può apportare al terreno; tali capacità variano da pianta a pianta ed anche da specie a specie dello stesso genere.

5. Bioremedation La Bioremediation è una tecnologia che permette di decontaminare un suolo inquinato sfruttando l’utilizzo di microrganismi autoctoni per la degradazione di composti organici adsorbiti dalle frazioni minerali e organiche del suolo e nella fascia insatura del terreno. L’attività microbica viene accelerata o attivata

mediante il controllo della concentrazione di nutrienti e l’aggiunta di altri reagenti che favoriscono la degradazione del composto inquinante.

6. Degradazione aerobica Insieme di reazioni biochimiche che avvengono nei processi per il trattamento dei reflui liquidi in presenza di ossigeno. Nella degradazione aerobica i microrganismi ossidano le sostanze organiche ad acqua e biossido di carbonio in presenza di aria.

7.Ossidazione chimica (ISCO) L’ossidazione chimica in situ è basata sull’iniezione di sostanze chimiche ossidanti, nella zona sorgente della contaminazione, affinché reagiscano con le sostanze inquinanti per trasformarle in composti meno tossici. L’ossidazione dei contaminanti organici avviene attraverso un processo di mineralizzazione in presenza di idonee condizioni ossidanti.

8. Geo-ossidazione elettrochimica (ECTR) La geo-ossidazione elettrochimica è una tecnologia che impiega


un basso valore di corrente continua, applicata al terreno attraverso elettrodi, in modo da stabilire una differenza di potenziale elettrico tra le particelle del suolo col fine di sviluppare proprietà elettriche simili ad un condensatore. Quando esse rilasciano elettricità, l’energia che si produce genera reazioni redox che consentono la decomposizione dei contaminanti organici e favoriscono la mobilizzazione dei metalli.

9. Estrazione di vapore dal suolo (SVE) L’estrazione di vapore dal suolo è una tecnica applicata in situ per la bonifica della zona insatura del suolo. La rimozione degli inquinanti volatili alogenati e semivolatili viene realizzata con un flusso controllato di aria, mediante una serie di pozzi tenuti sotto vuoto con apposite pompe. Le sostanze inquinanti, caratterizzate da una maggiore volatilità, transitano allo stato gassoso, il cui flusso viene poi estratto e trattato.

10. Drenaggio controllato Sistema di gestione delle acque reflue che consente nel limitare, con

opportuni dispositivi, i deflussi idrici contaminati dei terreni. Le acque contaminate estratte vengono successivamente inviate in opportuni centri di smaltimento e depurazione. Infine vengono rilasciate nell’ambiente o riutilizzate dal sistema industriale.

11. Estrazione multifase (MPE) L’estrazione multifase è una tecnica innovativa che consente la contemporanea estrazione dei composti volatili alogenati e non e idrocarburi, nei tre stati caratteristici (solido, liquido, gassoso). L’estrazione multifase non é altro che la combinazione in un’unica tecnica del metodo di Soil Venting e di un sistema di trattamento in sito delle acque di falda contaminate. FONTI: - Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT). “Studio dello stato di avanzamento delle attività di bonifica e messa in sicurezza svolte nel S.I.N. di Porto Marghera”. 2008; - Porto Marghera, Ufficio di Piano, (DPCM 13/02/2004). “Porto Marghera: interventi di riqualificazione ambientale nel Sito di bonifica di Interesse Nazionale di Venezia”. 2008; - (APAT). “Stato di attuazione delle attività di bonifica e utilizzo di tecnologie innovative nei siti di interesse nazionale: casi studio”. 2008.

1.

2. 3.

4.

5. 6.

7. 8.

9. 11.

10.

135



VOLUME 1

Introduzione Inquadramento Manuale Porto Marghera Quadro legislativo

Inquinamento Inquinamento dell’acqua Inquinamento del suolo Inquinamento dell’aria

Bonifiche Stato di fatto bonifiche Conterminazione Tempi e tecnologie di bonifica

Investimenti F

pag.000 pag.001 pag.013 pag.017 pag.033 pag.037 pag.059 pag.091 pag.095 pag.097 pag.111 pag.127 pag.137

VOLUME 2

Scomposizione

pag.171

Schedatura Z02

pag.249

Conclusioni Bibliografia/Sitografia

pag.493 pag.499

ALLEGATO

Istruzioni per usi futuri F. -Masterplan per la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera (VE), Regione Veneto, 2004; -Regione veneto. “Delibera Giunta Regionale Veneto 1732 03/10/2013” (Allegato A, Accordo di Programma 16/04/2012); -Regione veneto. “Delibera Giunta Regionale Veneto 2358 08/08/2008”, Allegato A; -Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Stato di attuazione degli interventi di competenza del Magistrato alle Acque di Venezia”. 31/12/2012.

137


Investimenti La componente economica coinvolta e coinvolgibile nella riabilitazione del SIN di Porto Marghera è molto articolata a causa della molteplicità di soggetti coinvolti e della difficoltà nel reperire una quantità sufficiente di dati e di conseguenza una lettura omogenea della situazione odierna è difficile da ricostruzione. La valutazione di spesa per il recupero delle aree dismesse, in via di dismissione e produttive, non comprende solamente le operazioni di bonifica, ma tutti gli interventi che concorrono al ripristino delle condizioni ambientali originali, o almeno sicure per l’uomo e l’ambiente stesso. Successivamente all’emanazione della legge «Nuovi interventi in campo ambientale» (DL n. 426/98), che inquadra il problema della bonifica nel territorio italiano, lo Stato sancisce una prima assegnazione di denaro per le azioni di bonifica, messa in sicurezza e ripristino ambientale delle aree interne al SIN di Porto Marghera (DM n. 468/2001). Successivamente al 2001 sono stati elargiti altri importi, tesi a finanziare, principalmente, opere di conterminazione, indagini e caratterizzazione.

Gli strumenti utilizzati sono stati: Legge speciale per Venezia, istanze regionali, delibere del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), transazioni tra Stato e soggetti privati proprietari delle aree. All’interno del costo totale di bonifica, le conterminazioni rivestono un ruolo di primaria importanza: esse sono, infatti, opere di primo e prioritario intervento; finanziamento e realizzazione sono prevalentemente eseguiti da parte di soggetti pubblici. In quanto opere condizionanti le successive strategie di bonifica, le conterminazioni ad oggi risultano essere gli interventi maggiormente sviluppati e finanziati. Altra componente di elevata rilevanza è il costo di bonifica di suolo e falda: in questo caso i soggetti proprietari delle aree o coloro che ne hanno causato l’inquinamento hanno il compito e di finanziamento e di realizzazione degli interventi. Per una lettura più snella e utile al progetto di rigenerazione si è cercato di suddividere per ogni singola area i suddetti costi, incrociandoli con i costi di investimento presenti

nell’Accordo di Programma. Per una più completa e immediata lettura del fenomeno i dati sono stati disaggregati sulla base della componente relativa agli investimenti per la bonifica e non. A completamento dell’analisi, si sono stimati i costi di bonifica del suolo tenendo conto delle direttive e dei procedimenti espressi nel masterplan delle bonifiche del 2004. Quest’ultimo definisce un costo medio di bonifica pari a 2.200.000 € per ettaro, considera il 42% dei terreni occupati o potenzialmente liberabili il 15% di aree esterne a quella prettamente industriale. Il masterplan, infine, considerava la totalità delle aree all’interno dell’accordo della chimica (DPCM 12\02\99) e delle discariche, con un costo di bonifica pari a 1.300.000 € per ettaro. Fondamentale è la definizione dei costi per la rivalutazione delle aree, soprattutto per incoraggiare (e assicurare) gli investitori e definire in modo puntuale e accurato gli interventi futuri per il concreto risanamento dei suoli e l’avvio dei nuovi scenari.


139


Z01 MEDIUM Inquinamento p. 39/63 Bonifiche p. 98 Scomposizione p. 177

Investimenti

A

Costo totale conterminazione (CE+CN)

Costo totale bonifica

CN

Investimenti a vario titolo

0.000 EUR 35.57 O

0 EURO 0.00 0 0 . 40

.000 EURO 1.374


Progetto A UniversitĂ CĂ Foscari di Venezia Progetto VESIC 1.374.629 euro

Costo conterminazioni non eseguite ( CN )

A

Stima costi non attualizzati, dei marginamenti e retromarginamenti non eseguiti al 31/12/12 in base al masterplan delle bonifiche: 35.595.000 euro

Costo bonifica Stima costo non attualizzato, della bonifica dei terreni,in base al masterplan delle bonifiche: 127 ha x 15% x 2.200.000 = 41.910.000 euro

141


Z02 MEDIUM Inquinamento p. 41/65 Bonifiche p. 99/115 Scomposizione p. 185/249

Investimenti

E

76.0 00 .0

CE

URO E 00

96 .0 URO 00 E 0.0 00

C

D

A

0 0.0 0 0 E U R O F

D

1.4

Investimenti a vario titolo

Costo totale conterminazione (CE+CN)

Costo totale bonifica

B A

B

CN

11


Costo conterminazioni eseguite ( CE )

Costo totale marginamenti eseguiti o in esecuzione da parte del Magistrato alle Acque di Venezia, in data 31/12/12: 56.593.000 euro

F A E

Costo conterminazioni non eseguite ( CN )

C B D

Stima costi non attualizzati, dei marginamenti e retromarginamenti non eseguiti al 31/12/12 in base al masterplan delle bonifiche: 35.475.000 euro

Costo bonifica Stima costo non attualizzato, della bonifica dei terreni,in base al masterplan delle bonifiche: 121 hax 42% x 2.200.000 = 94.960.000 euro

143


A

Progetto A Venezia Tecnologie: Investimento strutture multipurpose e attrezzatura diagnostica, realizzazione impianto fotovoltaico, pontile e centro materiali strutturali e corrosione: 1.195.000 euro Progetti di Bonifica terreni: 346.128 euro

B

C

Progetto B VEGA Parco Scientifico e Tecnologico:

Progetto C Consorzio Sviluppo Waterfront di Venezia:

VPC - VEGA productivity: 500.000 euro

Venezia Lifestyle Center: 30.000.000 euro

Risanamento area ex Agip: 2.000.000 euro


D

Progetto D Pilkington Italia: Ricostruzione forno float: 30.000.000 euro

E

Progetto E Berengo S.p.a. - Breda: Realizzazione di una unitĂ produttiva: 15.000.000 euro

F

Progetto F Simar: Bonifica area ex Simar: 4.500.000 euro

Recupero ambientale area dismessa: 5.000.000 euro

145


Z03 MEDIUM Inquinamento p. 43/67 Bonifiche p. 100/116 Scomposizione p. 193

Investimenti

A

CE

0E

URO

A

00.000 EU RO 272.0

O EUR 00

B

132 .00 0.0

0.

00

1

Investimenti a vario titolo

Costo totale conterminazione (CE+CN)

Costo totale bonifica

00 7 6.


A B

Costo conterminazioni eseguite ( CE )

Costo totale marginamenti eseguiti o in esecuzione da parte del Magistrato alle Acque di Venezia, in data 31/12/12: 131.949.000 euro

Costo bonifica Stima costo non attualizzato, della bonifica dei terreni,in base al masterplan delle bonifiche: 43 ha x 1.300.000 + 121 ha x 42% x 2.200.000 = 176.020.000 euro

147


A

B

Progetto A

Progetto B

Distretto della Cantieristica Nautica Veneziana:

Porta di venezia:

Cittadella della Nautica: 20.000.000 euro Progetti di Bonifica terreni: 7.300.000 euro

Venice Waterfront Arena: 260.000.000 euro


149


Z04 LARGE

Inquinamento p. 45/71 Bonifiche p. 101/117 Scomposizione p. 203

Investimenti

CE

A

Investimenti a vario titolo

.000.000 EURO 320 Costo totale conterminazione (CE+CN)

170.000.000 EU RO

A

47.200.000 E URO

Costo totale bonifica


A AutoritĂ Portuale: Interventi infrastrutturali: 156.000.000 euro Interventi volti al potenziamento del sistema ferroviario: 121.000.000 euro Retifica Molo Sali: 38.000.000 euro Ripristino banchine e dragaggio canali: 128.500.000 euro

Costo conterminazioni eseguite ( CE )

A

Costo totale marginamenti eseguiti o in esecuzione da parte del Magistrato alle Acque di Venezia, in data 31/12/12: 47.196.000 euro

Costo bonifica Stima costo non attualizzato, della bonifica dei terreni,in base al masterplan delle bonifiche: 155 ha x 42% x 2.200.000 = 143.220.000 euro

151


Z05 LARGE

Inquinamento p. 47/73 Bonifiche p. 102/118 Scomposizione p. 209

Investimenti

F E C

CE CN

A

30

.62

00

0E

URO

B Investimenti a vario titolo

Costo totale conterminazione (CE+CN)

Costo totale bonifica

D

000 EURO 000. 6.0 32

1.4 2.

C

B

84.458.000 EUR O


B

F

A C

Costo totale marginamenti eseguiti o in esecuzione da parte del Magistrato alle Acque di Venezia, in data 31/12/12: 56.508.000 euro

Costo conterminazioni non eseguite ( CN )

Stima costi non attualizzati, dei marginamenti e retromarginamenti non eseguiti al 31/12/12 in base al masterplan delle bonifiche: 27.950.000 euro

E

D

Costo conterminazioni eseguite ( CE )

Costo bonifica Stima costo non attualizzato, della bonifica dei terreni,in base al masterplan delle bonifiche: 75 ha x 1.300.000 + 103 ha x 42% x 2.200.000 = 192.672.000 euro

153


A

Progetto A Transped: Banchine e ristrutturazione 32 ha vecchio petrolchimico: 147.000.000 euro

C

B

Progetto C Progetto B Pierre Cardin, Palais LumiÊre: Sapio: Palais Lumière, realizzazione: 1.364.822.000 euro

Ottimizzazione impianti: 5.800.000 euro

Progetto di bonifica terreno: 71.178.000 euro

Progetto bonifica terreni 900.000 euro


D

Progetto D Syndial spa: Progetto bonifica terreni vecchio petrolchimico: 30.347.000 euro

E

F

Progetto E Progetto F Autorità portuale, comune di Grandi Molini Italiani: Venezia: Adeguamento e potenziamento Via dell’elettricità importo: 5.000.000 euro

Ottimizzazione miglioramento impianti: 5.000.000 euro Progetto impianto di cogenerazione: 49.000.000 euro

155


Z06 EXTRA

LARGE

Inquinamento p. 49/75 Bonifiche p. 103/119/131 Scomposizione p. 217

Investimenti F

CE E

CN

D C

O

B A Costo totale bonifica

C

(CE+CN)

D

Costo totale conterminazione

490.000.0 0 0 EU R

0 .500.00 EURO 734

O

Investimenti a vario titolo

B

167.380.0 00 EU R


Costo conterminazioni eseguite ( CE )

Costo totale marginamenti eseguiti o in esecuzione da parte del Magistrato alle Acque di Venezia, in data 31/12/12: importo totale 157.482.000 euro F

Costo conterminazioni non eseguite ( CN )

E C

D B A

Stima costi non attualizzati, dei marginamenti e retromarginamenti non eseguiti al 31/12/12 in base al masterplan delle bonifiche: importo totale 9.900.000 euro

Costo bonifica Stima costo non attualizzato, della bonifica dei terreni,in base al masterplan delle bonifiche, importo totale: 138 ha x 1.300.000 + 337 ha x 42% x 2.200.000 = 490.788.000 euro

157


A

Progetto A Oleificio Medio Piave: Impianto di estrazione olio, raffinazione, stratificazione importo: 116.300.000 euro

B

Progetto B Syndial spa:

C

Progetto C Polimeri Europa:

Demolizioni e razionalizzazione impianti, decommissioning celle, importo: 64.100.000 euro

Ottimizzazione impianti, importo 51.100.000 euro.

Progetto bonifica terreni e falda nuovo petrolchimico, importo: 201.400.000 euro

Progetto bonifica terreni 5.378.958 euro


D

Progetto D

Consorzio Marghera Nuova: Creazione polo della chimica verde, importo 135.000.000 euro.

E

Progetto E AutoritĂ portuale: Terminal containers general cargo, importo: 348.633.437 euro

F

Progetto F

Arkema:

Modifiche impiantistiche, importo: 20.000.000 euro.

Bonifica terreni Terminal containers general cargo, fase iniziale, importo: 11.366.500 euro

159


Z07 SMALL Investimenti

Inquinamento p. 50/78 Bonifiche p. 104/120 Scomposizione p. 224


Z08 MEDIUM Inquinamento p. 51/79 Bonifiche p. 105/121 Scomposizione p. 231

161


Z09 EXTRA

LARGE

Inquinamento p. 53/81 Bonifiche p. 106/122 Scomposizione p. 163

Investimenti

A

159.01 6.0 00 CN

O EUR 6 .48

RO EU

A

189 .41 0

CE

B

C

3 3 5.8 0 0.0 00 EUR

O

D Investimenti a vario titolo

Costo totale conterminazione (CE+CN)

Costo totale bonifica


Costo conterminazioni eseguite ( CE )

Costo totale marginamenti eseguiti o in esecuzione da parte del Magistrato alle Acque di Venezia, in data 31/12/12: importo totale 138.776.000 euro

B

D C A

Costo conterminazioni non eseguite ( CN )

Stima costi non attualizzati, dei marginamenti e retromarginamenti non eseguiti al 31/12/12 in base al masterplan delle bonifiche: importo totale 19.450.000 euro

Costo bonifica Stima costo non attualizzato, della bonifica dei terreni,in base al masterplan delle bonifiche, importo totale: 231 ha x 42% x 2.200.000= 213.444.000 euro

163


A

Progetto A

AutoritĂ Portuale: Terminal autostrade del mare, importo: 189.410.486 euro Bonifica Terminal autostrade del mare, importo: 55.339.514 euro

B

Progetto B Enel:

Demolizione apparecchiature, importo 1.500.000 euro Retromarginamento banchine Fusina e Marghera, importo: 50.000.000 euro

CD

Progetto C,D

Vesta s.p.a.: Depuratore Vesta-Fusina, importo: 3.288.000 euro Regione Veneto: Progetto integrato Fusina, importo: 227.096.520 euro


165


Z10 MEDIUM Inquinamento p. 55/83 Bonifiche p. 107/123 Scomposizione p. 237

Investimenti

CN

159.016.000 E UR O

A

33

5.8

0 0.0

00 EURO

B Investimenti a vario titolo

Costo totale conterminazione (CE+CN)

Costo totale bonifica


A Regione Veneto: Progetto Integrato Fusina,Opere connesse all’attuazione dell’accordo di programma Moranzani: 119.170.000 euro

B Commissario delegato per l’emergenza ambientale: Interventi ADP Moranzani e successivo atto integrativo: 60.000.000 euro

A B

Costo conterminazioni non eseguite ( CN )

Stima costi non attualizzati, dei marginamenti e retromarginamenti non eseguiti al 31/12/12 in base al masterplan delle bonifiche: 12.450.000 euro

Costo bonifica Stima costo non attualizzato, della bonifica dei terreni,in base al masterplan delle bonifiche, importo totale: 25 ha x 1.300.000 + 45 ha x 42% x 2.200.000 = 74.080.000 euro.

167


Z 11 MEDIUM Inquinamento p. 57/85 Bonifiche p. 108/124 Scomposizione p. 247

Investimenti

.272.520 EURO 194


A Regione Veneto: Progetto Integrato Fusina,Opere connesse all’attuazione dell’accordo di programma Moranzani Cassa di Colmata “A” 194.272.520 euro

169


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