Il 12 luglio a Trieste si è svolto il quarto vertice del Processo di Berlino, nel quadro della presidenza italiana. La città di Trieste ha accolto i Capi di Governo, i Ministri degli esteri, i Ministri dell'economia e i Ministri dei trasporti dei sei paesi dei Balcani occidentali (Macedonia, Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Montenegro e Serbia), i loro omologhi ed altri rappresentanti istituzionali di alcuni Paesi membri dell’UE - Italia, Austria, Croazia, Francia, Germania, Slovenia e Gran Bretagna - e i rappresentanti dell'Unione Europea e delle istituzioni finanziarie internazionali.
l'Europa e hanno riconfermato il sostegno inequivocabile all’integrazione europea della regione balcanica, ma anche la necessità di rinnovare e rafforzare l'impegno alle riforme, soprattutto quelle riguardanti lo stato di diritto, i diritti fondamentali, lo sviluppo economico e la competitività. I paesi balcanici, dal canto loro, hanno riconfermato l’impegno all’ulteriore sviluppo delle relazioni di buon vicinato e di cooperazione reciproca nella regione, in quanto una collaborazione regionale più forte non può che facilitare la riconciliazione e la soluzione delle questioni ancora aperte e aprire la strada ad un futuro più sereno e prosperoso, grazie alla stabilità e a migliori condizioni economiche. Inoltre, integrare i Balcani occidentali nella UE rappresenta un investimento strategico per la pace, la democrazia, la prosperità, la sicurezza e la stabilità dell'Europa nella sua totalità.
di investimenti e manodopera qualificata, creando opportunità economiche migliori e più sostenibili per tutti.
Il vertice ha trattato in parallelo alcuni aspetti chiave del processo di integrazione europea dei Balcani occidentali: la connettività, l’area economica regionale, la lotta alla corruzione. La riunione dei ministri dell’economia, presieduta dal Ministro italiano dello sviluppo economico, Calenda, è stata dedicata all’Action Plan per la creazione di un'area economica regionale nei sei Paesi dei Balcani occidentali, all'agenda sulla connettività e alle attività finalizzate alla promozione degli investimenti e delle piccole e medie imprese.
Il vertice di Trieste è stato un’occasione per riassumere e formalizzare i risultati raggiunti nel precedente periodo e impostare le basi per il futuro del processo. I partecipanti al Summit hanno espresso apprezzamento per i progressi che i Balcani occidentali hanno compiuto nel cammino verso
E’ stato così adottato l’Action Plan per la creazione di un’Area economica regionale nei Balcani occidentali, basata sulle norme e sui principi dell'Associazione di Libero Scambio dell’Europa Centrale, CEFTA, e della UE, creando un mercato unico di 20 milioni di persone. L’Area economica regionale ha lo scopo di contribuire alla rimozione delle barriere, tariffarie e non, alla circolazione di beni e servizi, ma anche
E’ stato inoltre firmato il Trattato sulla Comunità dei Trasporti (Transport Community Treaty) da parte dell'Unione Europea e di cinque partner dei Balcani Occidentali, che entro la fine dell’anno dovrà essere varato dai Parlamenti dei Paesi coinvolti. Il Trattato
rappresenta l'inizio di una nuova era di cooperazione tra la UE e i Balcani Occidentali. L'obiettivo della Comunità dei Trasporti è di contribuire all'ulteriore avvicinamento dei Balcani occidentali alla UE, grazie alla creazione di una rete di trasporti pienamente integrata tra gli stessi partner dei Balcani occidentali e tra la regione e l’Unione Europea, e di arrivare ad una convergenza con gli standard e le politiche dei trasporti dell’UE. L'Agenda della connettività è incentrata sulle riforme e sulle infrastrutture regionali e paneuropee nel settore dei trasporti e dell'energia, poiché le reti infrastrutturali funzionanti e ben connesse, contribuiscono alla crescita economica, offrono opportunità d'affari, attraggono investimenti e generano posti di lavoro. Il Vertice di Trieste ha esaminato i progressi compiuti nell'attuazione dei progetti promossi nel corso del 2015 e 2016. Alle importanti opere di costruzione avviate negli ultimi due anni, seguiranno altre prima della fine del 2017. Durante il Vertice è stato approvato l’avvio di altri 7 progetti di connettività, per un investimento totale di oltre 500 milioni di Euro (di cui 194 milioni sotto forma di grants UE per il co-finanziamento), tra prestiti erogati dalla BEI e dalla BERS e i finanziamenti nazionali messi a disposizione dagli stessi Paesi beneficiari. In questo modo dal 2015 ad oggi il finanziamento per la connettività ha superato l’importo di 1,4 miliardi di Euro per un totale di 20 progetti di investimento. Per la prima volta è stato messo a disposizione dei Balcani occidentali un contributo, per un importo di 11,4 milioni di Euro, dello strumento CEF - Connecting Europe Facility. L’agenda della connettività prevede anche una serie di riforme nei settori dei trasporti e dell'energia, nonché la creazione di un mercato regionale dell'energia. L’Italia ha contribuito allo sviluppo di questo progetto aderendo, anche a livello governativo, al Memorandum of
Understanding dei Balcani Occidentali sullo sviluppo di un mercato elettrico regionale, già sottoscritto dalle autorità competenti dei sei Paesi balcanici nell’aprile 2016. Il collegamento del mercato regionale dell'energia elettrica dei Balcani occidentali con il mercato interno dell'energia elettrica dell’UE si sta mettendo in atto grazie all’attività di supporto dell’Energy Community, ma avrà un importante ruolo anche la CESEC, Central and South Eastern Europe Gas Connectivity, l'iniziativa per
l'interconnessione del gas in Europa centroorientale e sud-orientale. Particolare attenzione è stata riservata allo sviluppo delle piccole e medie imprese, alla promozione della crescita di produzioni manifatturiere computerizzate e alla digitalizzazione dei processi economici. In questo senso è stata rilevata l'esigenza di creare le necessarie infrastrutture IT ed un quadro legale affidabile ed uniforme per i servizi IT, argomento che sarà trattato ad un prossimo vertice IT da
tenere insieme alla Commissione Europea, al Consiglio Cooperativo Regionale ed ai rappresentanti dell'imprenditoria. Infine, La Commissione Europea ha annunciato un ulteriore finanziamento pari a 48 milioni di euro che sarà erogato tramite la Western Balkan Enterprise Development and Innovation Facility, per potenziare la capacità imprenditoriale ed offrire nuove opportunità di finanziamento alle aziende della regione. Il primo risultato di questo impegno comune che ha l’obiettivo di permettere al settore privato di contribuire maggiormente alla creazione degli scambi e della crescita economica, è stata l’inaugurazione a Trieste di un Segretariato permanente delle Camere di Commercio dei Balcani Occidentali, già operativo con sede a
Trieste, presso la Camera di commercio Venezia-Giulia.
Circa 500 partecipanti, rappresentanti di oltre 350 imprese italiane e balcaniche, istituzioni finanziarie internazionali, organizzazioni internazionali, Ministeri e associazioni di categoria. Il Business Forum è stato strutturato in due parti: la prima con una sessione plenaria di apertura e quattro panel tematici, la seconda con incontri b2b e b2g che si sono svolti nel pomeriggio.
I temi trattati dal vertice sono stati al centro del Business Forum che si è svolto in parallelo, presso la Stazione marittima di Trieste, sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero dello Sviluppo Economico e a cura di ICE Agenzia in collaborazione con Confindustria. Il Business Forum ha rappresentato la testimonianza concreta della volontà dell'Italia di promuovere lo sviluppo delle relazioni commerciali e di investimento nella regione dei Balcani occidentali.
“Dove passano le merci non passano i soldati, dove vi è integrazione economica non vi sono guerre” –ha detto Alfano in apertura dei lavori del Business Forum. I lavori sono stati aperti con una sessione istituzionale, cui hanno preso parte il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il Presidente di ICE Michele Scannavini, il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano, il Commissario UE per l’Allargamento Johannes Hahn e i Ministri per gli Affari Economici dei sei Paesi dei Balcani Occidentali.
Il vice Primo Ministro macedone per gli Affari economici, Kocho Angjushev, ha avuto l’onore di essere il primo dei suoi colleghi a rivolgersi alla platea, alla quale ha presentato una parte delle politiche del nuovo governo per l’attrazione degli investimenti esteri nei settori focus del Business Forum, sottolineando che la collaborazione con l’economia locale è la sola cosa che possa garantire
sostenibilità a lungo termine. Ha garantito una veloce ripresa delle riforme nel settore energetico che avevano subito ritardi rispetto a quanto concordato con la Comunità energetica, ha ribadito il forte impegno del nuovo governo a creare un ambiente imprenditoriale amichevole, aggiungendo che “il Governo non deve essere il datore di lavoro, ma deve creare le condizioni favorevoli per l’imprenditoria affinché si possano creare nuovi posti di lavoro nelle imprese”. Angjushev ha confermato che sarà data massima priorità ai progetti nel settore dei trasporti e in quello dell’energia, soprattutto l’energia rinnovabile e la gassificazione ed ha auspicato che ci siano più progetti congiunti tra i Paesi confinanti, finalizzati alla modernizzazione dei collegamenti e allo scambio di beni e servizi, garantendo la massima disponibilità alla collaborazione da parte della Macedonia.
Sessione strumenti finanziari Dopo la sessione plenaria di apertura, dove sono intervenuti i sei Ministri dell’economia dei Paesi balcanici, il lavori sono proseguiti con una discussione tematica sugli strumenti finanziari dedicati allo sviluppo delle PMI, con la partecipazione di alti rappresentanti delle IFI (EBRD, EIB, WB, EIF, CEIB), dell’UE e del WB CIF. Il vicepresidente della BEI e moderatore della discussione, Dario Scannapieco, nella nota conclusiva della sessione, ha sottolineato che oltre il 99% delle aziende nei Paesi dei Balcani occidentali sono PMI (la maggioranza si colloca nelle microimprese), con un contributo all’occupazione totale dei rispettivi Paesi che
supera la media EU. Quasi tutte riscontrano difficoltà nell’accesso ai finanziamenti, la forma più frequente è il credito presso le banche commerciali, che non riescono tuttavia a soddisfare la domanda che varia tra il 13 e il 24% dei rispettivi PIL. Le altre forme di finanziamento, come venture capital financing e private equity, sono ancora poco utilizzate. Nella discussione i partecipanti hanno presentato gli strumenti messi a disposizione delle PMI della regione da parte dell’UE e delle maggiori IFI, ma hanno anche
stilato una lista di azioni da intraprendere per affrontare i problemi individuati in questo settore: 1. Incrementare gli investimenti in quei nuovi strumenti finanziari creati per colmare le lacune nel settore delle start up, al fine di creare occupazione, soprattutto nell’imprenditoria giovanile; 2. Appoggiare i fondi di garanzia per minimizzare i rischi delle piccole e micro imprese; 3. Incrementare l’accesso ai fondi di venture capital, soprattutto per le imprese innovative e le startup con prospettive di crescita veloce; 4. Offrire assistenza tecnica finalizzata a fornire all’imprenditore una solida base per un accesso facile ai finanziamenti, semplificando le procedure burocratiche ed aumentandone l’efficienza. Questa assistenza tecnica si può fornire soprattutto per attività di capacity building, sia nelle istituzioni, che nelle banche intermediarie, così come attraverso progetti di formazione e scambio di esperienze, dedicati alle PMI. Scannapieco ha infine ribadito che le IFI hanno molteplici strumenti a disposizione per venire incontro alle PMI e devono collaborare strettamente nei Paesi della regione, affinché si possano superare le problematiche nel campo dei finanziamenti. In questo Busines Forum, ha aggiunto, è stato adottato un approccio piuttosto pragmatico, ed eventi come questo hanno un ruolo chiave nel coordinamento tra le IFI nelle loro attività di supporto dello sviluppo economico dei Paesi della regione. Sessione energia I partecipanti alla sessione dedicata all’energia hanno analizzato la situazione attuale nei sei Paesi balcanici e le politiche energetiche volte all’utilizzo di nuove fonti di energia e hanno evidenziato le esigenze inequivocabili di collegamento e interconnessione tra i mercati energetici dei Paesi
dei Balcani, allo scopo di sviluppare un’integrazione delle reti, soprattutto quelle elettriche, con quelle dell’UE.
E’ stata evidenziata la necessità di fare uno sforzo importante per un passaggio graduale nella produzione di energia elettrica da impianti alimentati a combustibili fossili verso quelli meno inquinanti e possibilmente rinnovabili. Nella regione esiste un grande potenziale in tal senso, soprattutto nell’idroelettrico, nonché un grande interesse delle aziende ad investire in questo settore. E’ necessaria una maggiore chiarezza del quadro regolatorio e maggiori sforzi per avvicinarsi ad un mercato integrato. E’ stato presentato il lavoro svolto dalla Energy Community a supporto del processo di integrazione, anche attraverso un framework comune per il supporto dell’institutional building presso i vari enti locali. Sono stati infine evidenziati gli importanti passi da intraprendere nel settore dell’efficienza energetica, dove pure c’è grande potenzialità e interesse. Sessione trasporti La sessione del Business forum dedicata ai trasporti ha dato particolare rilievo alla firma del Trattato per la comunità dei trasporti, un enorme passo avanti dal punto di vista dell’integrazione dei
Paesi della regione, inteso sia come un maggiore collegamento e collaborazione tra gli stessi Paesi, sia come avvicinamento all’integrazione europea. Secondo Christian Danielsson, della DG Near, c’è stato un notevole progresso rispetto ai precedenti vertici in termini di impegno dei fondi stanziati da parte dell’UE, che a Trieste hanno raggiunto l’importo complessivo di 500 milioni di Euro, ovvero il 50% dello stanziamento totale previsto dal processo di Berlino, ma anche perché si è lavorato meglio su alcuni progetti dell’agenda di connettività.
Vincenzo de Luca, direttore generale presso il Minsitero degli esteri, ha moderato la sessione e nella parte conclusiva ha sottolineato che uno degli obiettivi fondamentali in questo settore è quello di integrare tutto il tema delle infrastrutture nelle dinamiche economiche della regione, così come l’esigenza di riforme strutturali volte a dare più spazio in termini politici e fiscali, e che possano spingere ulteriormente gli investimenti nelle infrastrutture. “Il binomio tra buone politiche economiche e rilancio delle infrastrutture è più che evidente - ha aggiunto - e ogni paese sta facendo uno sforzo per avere più margini e più possibilità per investimenti nelle infrastrutture. E’ altrettanto importante avere un quadro regolatorio stabile, efficiente e prevedibile e in questo senso è stata proposta, da parte dell’UE, la piena disponibilità ad
uno scambio di esperienze tra la rete di regolatori dell’UE e quelli dei Paesi balcanici. Questo può offrire un’ulteriore rassicurazione agli investitori nazionali e internazionali”. A proposito di investitori internazionali, De Luca ha evidenziato la presenza nella regione di un attore molto forte - la Cina, e ha aggiunto: “I Paesi dei Balcani occidentali e l’Unione Europea hanno un interesse in comune: quello di far crescere le imprese locali, in uno scambio di esperienze con le PMI europee e italiane per condividere tecnolgia e know how, e soprattutto per affermare standard di qualità e di sicurezza nella realizzazione di progetti infrastrutturali. Ma la sfida cinese è una sfida anche per quanto riguarda il finanziamento: dobbiamo essere più capaci, sia come WB6 che come EU, a trovare nuove formule di finanziamento, anche delle formule di PPP che possano rendere più facilmente disponibili finanziamenti, anche privati, in un framework regolatorio che possa dare garanzia per l’investimento. Questo quadro che abbiamo delineato – ha concluso De Luca - è un notevole avanzamento da un punto di vista di impostazione politica - con il trattato dei trasporti; dal punto di vista dell’implementazione – con il tema dell’utilizzo dei fondi e anche dal punto di vista di prospettive di partnership tra le imprese europee e italiane e le imprese dei Balcani, con lo scopo comune di essere protagoniste dello sviluppo delle infrastrutture nell’area”. Sessione innovazione I partecipanti alla sessione dedicata all’innovazione hanno evidenziato che secondo i dati macroeconomici, si notano ancora differenze significative in questo settore all’interno dell’area, nonostante alcuni progressi fatti per migliorare l’ambiente d’affari in questo settore. Nonostante queste differenze, i Paesi dell’area balcanica e i Paesi europei che prestano più attenzione a questa
regione, condividono le sfide e le problematiche e per poterle affrontare al meglio, devono proiettare le proprie politiche nella stessa direzione. In particolare su come stimolare l’innovazione, come promuovere le nuove competenze, per poter migliorare la crescita e l’occupazione, basandoli su fattori reali di competitività: e quindi produttività, proiezione internazionale e appunto, innovazione. Tra i partecipanti si è aperto un dibattito acceso e sono emersi alcuni punti prioritari, in particolare la necessità di migliorare le infrastrutture per il trasferimento tecnologico; come riuscire a fare in modo che le tante buone idee che si creano nell’area possano arrivare al mercato; come migliorare la rete di incubatori e i centri per il trasferimento tecnologico; come aiutare il mondo delle startup e delle piccole imprese, che nell’area hanno un peso significativo, a crescere e a cogliere le opportunità, aiutandole ad avere accesso al mercato e ai finanziamenti.
Il secondo tema è stato quello delle competenze e della necessità di costruire delle strategie per meglio gestirle e indirizzarle. Queste strategie dovranno fornire la possibilità di sfruttare la solida base di competenze giovanili qualificate, già esistente nei Paesi balcanici, per offrire ai giovani l’opportunità di trovare l’adeguata
applicazione delle proprie capacità professionali senza dover lasciare la propria nazione. L’ultimo punto molto importante che è stato sottolineato è la necessità non solo di migliorare e intensificare i rapporti dei Balcani con l’UE, ma anche di migliorare l’integrazione e la collaborazione all’interno dell’area dei Balcani occidentali migliorando il networking, la fiducia reciproca, le relazioni di buon vicinato e soprattutto lavorando molto intensamente alle piattaforme di integrazione, proprio per dare più accesso al mercato e per aumentare la dimensione stessa del mercato dei Balcani occidentali.
imprenditori e rappresentanti delle istituzioni dei rispettivi Paesi, attivi nei settori focus e interessati ad avviare nuove collaborazioni con partner italiani. La delegazione macedone era composta da 7 aziende e 2 rappresentanti istituzionali.
INCONTRI B2B Nella seconda parte della giornata, ICE Agenzia e Confindustria hanno organizzato una serie di incontri b2b tra i rappresentanti di oltre 350 imprese italiane e dei Balcani, rappresentanti di ministeri ed enti pubblici, istituzioni finanziarie internazionali, organizzazioni internazionali ed associazioni di categoria. Nella sessione pomeridiana, durata oltre 4 ore, hanno avuto luogo circa 1000 incontri b2b e b2g.
Il settore dei trasporti era rappresentato dalla società GRANIT, leader nazionale nelle costruzioni di infrastrutture stradali e impianti idroelettrici, dall’istituto macedone per l’ingegneria civile – GIM, che ha partecipato alla progettazione e direzione dei lavori dei maggiori progetti infrastrutturali in Macedonia, nonché dalla Direzione per le ferrovie del Ministero dei trasporti. Per il settore energia era presente il Gruppo FERROINVEST, costruttore e gestore di circa 20 piccole centrali idroelettriche nonché produttore di gruppi elettrogeni e impianti elettrici, produttore e trader di energia elettrica, produttore di trafilati e di veicoli speciali per la nettezza urbana. L’ISTITUTO MINERARIO – dipartimento energia era invece in cerca di collaborazioni nei progetti di gassificazione, ma anche nel campo del trattamento delle acque reflue.
I Desk Balcani, attivi presso gli uffici ICE dei sei Paesi balcanici, hanno organizzato le missioni di
PAKOMAK, l’azienda leader macedone nel riciclo di rifiuti di carta e plastica e TEHNOLAB, azienda di consulenza per grandi progetti ambientali e titolare del primo laboratorio accreditato per la misurazione dei fattori inquinanti, hanno incontrato i potenziali partner italiani del settore ambiente.
interessata a collaborazioni nel settore innovazione e IT. Ha partecipato ai b2b anche un rappresentante della SEA - Direzione per gli affari europei del Governo macedone, che ha incontrato le aziende italiane interessate ad approfondire le opportunità messe a disposizione in Macedonia dai programmi europei di finanziamento e di collaborazione. Infine, anche il Desk Balcani dell’ufficio ICE di Skopje ha realizzato 12 incontri con aziende ed associazioni italiane e ha avuto modo di fornire agli interlocutori informazioni di primo orientamento e sui servizi che ICE offre alle aziende italiane interessate ad affacciarsi sul mercato macedone.
regione, e questo business forum ha dato ai Paesi balcanici la possibilità di sviluppare ulteriormente i contatti e le collaborazioni con il mondo imprenditoriale italiano. I partecipanti della delegazione macedone hanno espresso particolare apprezzamento per il lavoro svolto da ICE nell’organizzazione di un evento di tale portata e livello di complessità e per la professionalità degli addetti ai lavori, sia nella prima parte del Business Forum, sia nella sessione pomeridiana. Tutti i partecipanti hanno confermato di aver stretto rapporti con aziende interessanti, e sono particolarmente soddisfatti dalla qualità delle aziende italiane incontrate. L’ufficio ICE Skopje lavora costantemente alla promozione e all’ulteriore sviluppo dei già ottimi rapporti economici e commerciali tra Italia e Macedonia. ICE Skopje persegue questo obiettivo attraverso attività promozionali e servizi personalizzati che offrono alle aziende italiane informazioni, strumenti necessari per affrontare in maniera mirata e costruttiva il mercato macedone.
MIKROSAM, il leader macedone del settore innovazione e uno dei primi produttori al mondo di materiali compositi per il settore aerospaziale, che oggi si dedica anche alla ricerca scientifica e alla formazione di giovani talenti nell’area delle scienze tecniche e delle soluzioni tecnologiche e informatiche all’avanguardia, era particolarmente
Il Desk Balcani inoltre offre informazioni e servizi alle aziende italiane interessate a partecipare ai progetti di ricostruzione delle infrastrutture nei settori trasporti, energia e ambiente, anche attraverso un servizio costante di informazione sulle opportunità di affari nei suddetti settori, sulle gare d’appalto e sui grandi progetti. Complessivamente 80 gli incontri tra la delegazione macedone e le aziende italiane. E’ stata, per tutti i delegati macedoni, un’opportunità preziosa per essere nel centro degli eventi che rappresentano un’importante pietra miliare nel cammino verso l’Europa. Il tessuto imprenditoriale della regione balcanica non ha mai perso di vista l’importanza della collaborazione all’interno della