Il Pascolamento Razionale Voisin

Page 1

Il Pascolamento Razionale Voisin Gestire gli animali al pascolo aumentando rese del foraggio e fertilitĂ del suolo



Le basi L’attuazione di buone pratiche di pascolamento consente di soddisfare la maggior parte delle esigenze nutrizionali degli erbivori alimentati prevalentemente con erba, mantenendo il cotico erboso in uno stato in cui è massimizzata la produzione e la qualità del foraggio. Il sovra o il sotto-pascolamento sono spesso la causa principale del degrado dei pascoli, che si esplica attraverso la sostituzione delle specie pabulari con quelle meno appetibili, pioniere, meno pregiate dal punto di vista foraggero. Frequentemente si innescano anche processi di deterioramento del suolo e della diversità vegetale, esponendo l’ecosistema pascolivo al rischio di perdita irreversibile. Inoltre, gli animali sono costretti ad aumentare la spesa energetica dovuta all’attività motoria per procacciarsi il cibo, dando origine ad una diminuzione dell’incremento ponderale giornaliero e, talvolta, a uno scadimento di alcune caratteristiche organolettiche della carne. Ricomponendo il collage di biologia e fisiologia vegetale e dei ruminanti domestici possiamo gettare le basi per progettare un sistema di pascolamento efficiente e razionale.

Alta densità e diversità di specie foraggere Un buon pascolo è ricco di specie differenti, che garantiscono buon apporto di energia, proteine e fibra grezza agli animali. Maggiore è la densità dell’erba, minori sono i problemi di erosione e compattamento.

3


Alto carico animale Un sistema di pascolamento efficiente deve mettere in relazione il numero di animali con la disponibilità di erba. Una delle tecniche possibili è quella di far pascolare un numero elevato di animali per ettaro in un tempo relativamente breve, in modo da ridurre la selettività degli animali rispetto alle specie più appetite. Non selettività del pascolamento. Gli animali devono mangiare almeno l’80% del foraggio che hanno a disposizione nel tempo loro fornito. Le foglie d’erba pascolate non si disidratano e la pianta può richiamare tutti i carboidrati di riserva per ricacciare. Inoltre, si instaura una competizione alla pari tra tutte le specie nel momento del ricaccio. Il foraggio dev’essere pascolato quando è molto denso e di altezza non superiore ai 25-30 cm. Corretta gestione delle deiezioni. Il letame e l’urina sono una grande fonte di nutrienti e sostanza organica, e vengono assimilati velocemente dal terreno in presenza di un alto carico animale. Ciò è dovuto al fatto che gli animali, molto vicini tra loro, calpestano le deiezioni e le rendono maggiormente degradabili da parte dai macro e microrganismi del terreno. Inoltre, con un pascolo non selettivo e un alto carico animale, le deiezioni sono ben distribuite in tutta la parcella: ciò permette una ricrescita uniforme e l’assenza di un eccesso di nitrati in aree circoscritte. Un altro vantaggio del calpestio è la rottura della crosta superficiale del terreno nudo. Tale azione meccanica, insieme all’elevata concentrazione di elementi nutritivi per le piante, elimina la dormienza dei semi di specie di alto interesse foraggero che di solito sono penalizzate dallo sviluppo delle piante pioniere poco appetibili. Questo processo genera un miglioramento della qualità generale del pascolo. I ruminanti evitano, di solito, di mangiare l’erba ricresciuta attorno alle proprie deiezioni, ma non hanno problemi a consumare quella rinata sul letame di altre specie. Anche per questo, come vedremo, è molto vantaggioso succedere specie diverse di animali sulla stessa parcella.


Rispetto del tempo di recupero Per aumentare gradualmente la produttività del bestiame e del foraggio è fondamentale non sovra-pascolare. Il sovrapascolamento è un effetto combinato tra le variabili “carico animale” e “tempo di permanenza”, in funzione della produttività e della qualità del pascolo. Il pascolamento razionale Voisin si basa sull’assunto che il sovra-pascolamento non si verifica quando ci sono troppi animali in una parcella, ma quando il bestiame staziona troppo tempo nello stesso recinto o quando vi ritorna troppo rapidamente. Gli animali devono lasciare la parcella prima che le piante brucate possano ricacciare. Potranno tornarci soltanto quando le piante saranno di nuovo allo stadio di bottone fiorale (per le leguminose) o di botticella (per le graminacee). Per conoscere esattamente il tempo minimo e massimo di recupero del proprio pascolo, ogni allevatore dovrebbe verificare quanti giorni l’erba impiega a tornare al “punto ottimo di riposo” dopo essere stata pascolata. Nella stessa azienda il tempo di recupero può variare da stagione a stagione, a seconda delle temperature e della piovosità.

5


Spostamenti frequenti Non esiste un tempo di permanenza ideale nello stesso recinto, l’importante è che gli animali abbiano lasciato la parcella prima che l’erba inizi a rispuntare. Voisin indicava in 3 giorni il tempo massimo di permanenza nello stesso recinto. Gli spostamenti vanno organizzati in base alla logistica aziendale e alla fisiologia dell’erba, parametri che spesso non si conciliano. L’ideale sarebbe spostare le mandrie non nella parcella vicina, ma in quella che si trova esattamente nel “punto ottimo di riposo”. Attenzione però: anche il sotto-pascolamento può essere dannoso. Nel caso in cui l’assenza degli animali fosse prolungata, il ciclo dei nutrienti contenuti nell’erba, restituiti al terreno attraverso le deiezioni, tende a rallentare. In ambienti aridi questo processo può portare a una rapida perdita di pascolo. In aree con precipitazioni più costanti si assiste invece all’entrata nel pascolo di specie arbustive e arboree pioniere, che annunciano la riconquista delle aree pascolive da parte del bosco.

6


Animali diversi al pascolo Gli animali hanno preferenze alimentari diverse, consumano il foraggio con modalità differenti e hanno capacità digestive variabili. Per gli allevatori che possiedono animali di specie diverse è molto semplice massimizzare lo sfruttamento del pascolo: si possono introdurre le specie più rustiche (come le capre e le pecore) subito dopo il pascolamento degli animali un po’ più esigenti (come i bovini). Oppure restando nell’ambito della stessa specie, si possono alternare gruppi con fasi fisiologiche diverse: ad esempio si possono introdurre le vacche in asciutta dopo il passaggio di quelle in lattazione. In questo modo si hanno diversi vantaggi: • si ripulisce la superficie dall’erba rimasta in piedi o brucata parzialmente; • si consuma il foraggio non utilizzato in precedenza perché cresciuto attorno al letame; • si spargono ulteriormente le deiezioni; • si torna a concimare con letame e urina. Ultimamente si sta diffondendo anche il pascolo mobile di pollame dopo il passaggio dei bovini o delle pecore. Il pollame si nutre dei semi e dell’erba rimasta a terra, ma soprattutto razzola in mezzo alle deiezioni alla ricerca di larve e lombrichi, ottima integrazione proteica alla loro razione. Inoltre, scavando spargono il letame favorendone una più veloce degradazione. Solitamente, un rapporto equilibrato tra capi bovini e pollame è di 1:3 o 1:4.

7


Integrazione del foraggio erbaceo con quello arboreo In un sistema pascolivo efficiente la presenza degli alberi è essenziale, anche in misura di qualche centinaio di piante all’ettaro. È possibile un’integrazione foraggera con foglie degli arbusti e delle piante arboree. Le foglie contengono elevate quantità di proteine e spesso sono altamente digeribili. Il loro apporto alla dieta dei bovini può arrivare fino al 30% della razione totale, mentre le capre possono arrivare a coprire quasi tutta la dieta con materiale forestale. Le foglie possono essere somministrate in vari modi: • brucatura libera di piante presenti nel pascolo o piantumate in sistemi agrosilvopastorali; • portando i rami freschi più bassi appena tagliati degli alberi forestali nel pascolo; • potando i rami o tagliando i polloni quando le foglie contengono il massimo di nutrienti ed essiccandole per integrarle alla razione invernale. In molti paesi tropicali e subtropicali l’apporto di foglie alla dieta a base di foraggio non è mai stato interrotto e questo ha fatto conoscere piante eccellenti dal punto di vista foraggero come Gliricidia sepium, Leucaena leucocephala, Sesbania sesban, Albizia procera e molte altre. In Italia, in zone più aride o di montagna, si sfrutta il pascolo in bosco durante il periodo estivo. In attesa del ricaccio autunnale dell’erba gli animali, con una adeguata integrazione in fieno, possono superare agevolmente il periodo di siccità senza perdere peso e quantità di grasso alimentandosi con le foglie degli alberi.

8


Piante come il gelso, il frassino maggiore, l’ontano e il tiglio possono integrare molto bene la dieta di vacche in lattazione per il loro alto contenuto di proteine e per l’elevata digeribilità. Altre specie sono sicuramente interessanti per bovini con esigenze minori o per animali un po’ più rustici. Comparate con le performance delle specie di alta qualità foraggera, le più difficilmente assimilabili sembrano il nocciolo, la quercia e il castagno. Fertilità del suolo. La presenza di specie perenni permette alle radici di fare associazioni micorriziche con i funghi del suolo. Scegliere di piantare leguminose o alberi azotofissatori di altre famiglie come l’ontano, garantisce un continuo apporto di azoto al terreno. Questi processi non fanno che favorire la fertilità e la produttività complessiva del sistema pascolo. Microclima. In estate è fondamentale la presenza di alberi per far riparare le mandrie. È stato osservato che all’ombra aumentano sia la produttività del pascolo che le rese in carne e latte degli animali. Rompere i forti flussi ventosi con le proprietà frangivento degli alberi preserva inoltre le mandrie da eventi estremi e le piante erbacee dalla disidratazione.

9


Introdurre gli animali al pascolo Conoscendo i fabbisogni giornalieri degli animali, la produttività dei pascoli e la durata del pascolamento, si calcola il numero degli animali che si possono allevare. Le dimensioni delle parcelle si basano sul tempo medio di recupero dell’erba. Se scegliamo di operare rotazioni giornaliere basterà dividere il totale della superficie per il tempo di recupero medio del pascolo, che è di 60 giorni. Si ottiene così la superficie di ogni parcella. Attenzione però: questi dati variano molto in base al microclima, alla temperatura e alla piovosità, e anche all’interno di una stessa azienda ci possono essere aree più produttive di altre e probabilmente i turni successivi al primo avranno rendimenti più bassi. Dunque, tutta la programmazione deve essere basata sulla costante osservazione, adattando via via le scelte alle variabili del momento. A questo punto bisogna considerare come suddividere le parcelle. La soluzione ideale è creare recinti regolari, della stessa forma e dimensione. Ogni parcella potrà essere divisa in quattro sotto-parcelle uguali. La croce che divide il pascolo potrebbe essere un camminamento largo 3-5 metri, utile a spostare velocemente gli animali da un settore all’altro. Tutto il pascolo potrebbe essere solcato da un altro camminamento perimetrico. È consigliabile impostare il perimetro e la croce centrale con recinzioni permanenti, mentre per le parcelle interne si può usare un filo elettrificato. All’incrocio delle sotto-parcelle possiamo sistemare i punti d’acqua, che in questo modo sono in grado di servire le quattro divisioni. Va considerato che il rendimento degli animali cala se essi devono percorrere lunghe distanze per abbeverarsi: per i bovini si deve fare in modo che non debbano percorrere più di 250 m per arrivare all’abbeveratoio.

10


Quando la morfologia e la micro-parcellizzazione paesaggistica non consentono di adottare questa uniformità, cerchiamo di avere parcelle di dimensioni simili e punti acqua ben distribuiti, provando a trovare un punto di equilibrio tra una buona logistica aziendale e il tempo necessario alle operazioni. L’addestramento degli animali è forse più importante delle scelte tecniche. Soprattutto quelli che provengono da molti anni di pascolo brado, o peggio ancora dalla stalla, si troveranno a disagio nelle prime settimane. In questo periodo non sono rari gli sfondamenti di recinzioni e filo elettrico, specialmente quando sono in parcelle poco produttive, ma questo fa parte del processo di cambiamento e adattamento. In questa nuova fase, per abituare gli animali al filo elettrico è possibile rinchiudere la mandria per qualche giorno in un recinto tradizionale nel cui perimetro interno o in parte di questo viene sistemata la recinzione elettrificata. Col passare delle settimane, il bestiame imparerà a fidarsi dell’allevatore e non vedrà l’ora di passare alla parcella successiva, aspetterà paziente e transiterà ordinatamente nel nuovo recinto. Questa fase è facilitata se si programmano gli spostamenti a orari regolari, eseguendo l’operazione sempre alla stessa ora. Noteremo anche una voracità insolita, perché gli animali avranno appreso a rendere più efficiente la permanenza in un recinto.

11


L’arricchimento del pascolo Possiamo migliorare un prato-pascolo spontaneo senza distruggerlo. Molto spesso la tecnica che usiamo è quella della trasemina, che consiste nell’arricchire di specie foraggere di alto valore un ecosistema naturale. Possiamo traseminare almeno in tre modi: • seminando a spaglio e mettendo subito dopo a pascolare gli animali, che con il loro calpestio interrano i semi delle foraggere; • seminando a spaglio e passando poi con un erpice a molle o a denti che graffi leggermente la crosta del terreno interrando i semi; • usando una macchina da semina diretta (su sodo), che con il suo meccanismo a dischi apre un microsolco nel terreno e vi deposita i semi. Tranne che in alta montagna, è utile traseminare alla fine dell’estate, sperando che qualche pioggia settembrina aiuti i semi a germinare. Così le nuove piante si potranno affermare bene prima dell’inverno e saranno pronte per un bel salto di crescita la primavera successiva.

12


Conto economico semplificato Di seguito si presenta un conto economico sommamente semplificato che ha la sola intenzione di mostrare il differenziale di produzione e la capacità di ritorno dell’investimento relativo alla sola spesa per le infrastrutture necessarie per la realizzazione di un progetto di Pascolamento Razionale Voisin.

A seguire, un esempio semplificato di conto economico di un’azienda con 10 ettari di terreno che alleva bovini da carne e che si specializza nella linea vacca-vitello. Nell’esempio, si prende in considerazione il solo carico a pascolamento con un sistema di pascolamento estensivo VS uno con Pascolamento Razionale Voisin. Il peso dei vitelli è stato definito in 200 kg ipotizzando una razza da carne con buona rusticità. È evidente come la razza incida molto sul conto economico, per cui non sarà lo stesso parlare di un allevamento di maremmane, Aberdeen Angus o altre razze continentali da carne. L’esempio ha però lo scopo di presentare, procedendo appunto per semplificazione, le potenzialità di un allevamento da carne che poi dovranno essere declinate caso per caso. Come si vedrà in fondo alla tabella, l’incremento di marginalità (MOL) secondo le condizioni indicate in questo conto economico, è pari a circa un +290% con un tempo di ritorno dell’investimento, pari a soli 34 mesi.


14


Nell’esempio che segue abbiamo provveduto ad analizzare, sempre procedendo per semplificazione, il caso di un allevamento da latte. L’allevamento dispone anche qui di 10 ettari di terreno, ma in questo caso chiaramente è previsto, anche nel pascolamento estensivo, un carico animale maggiore grazie all’integrazione di mangimi. È evidente che l’esempio sottostante ipotizza la capacità degli animali di pascolare e una riduzione della produzione di latte non sempre possibile sulla base della razza in uso: vedi ad esempio Frisona vs altre razze da latte o razze a doppio proposito. Il conto economico non entra quindi nell’analisi specifica di ogni allevamento, ma ha l’intenzione di mostrare, sempre per semplificazione, come un diverso approccio produttivo sia possibile. Come si vedrà anche qui in fondo alla tabella, l’incremento di marginalità (MOL) secondo le condizioni indicate in questo conto economico, è pari a un +249% con un tempo di ritorno dell’investimento pari a soli 4 mesi.

15



In entrambi i casi sopra citati, non sono state volutamente prese in considerazione ulteriori variabili migliorative del conto economico, poiché avrebbero aumentato di molto le variabili analizzate rischiando di rendere poco comprensibile l’esempio stesso. Pensiamo ad esempio alla riduzione di costi dovuti a: • spese sanitarie: animali al pascolo presentano un’incidenza inferiore di problematiche sanitarie, così come la riduzione dei litri di latte per capo incide fortemente su questa voce di spesa; • lettiere e pulizia della stalla: il minor tempo passato dagli animali in stalla riduce fortemente le spese relative alla manutenzione ordinaria, straordinaria e gestione generale della stalla; • letame: spargere il letame non è più necessario con gli animali al pascolo, riducendo così spese relative a mezzi agricoli, trattori e infrastrutture; • lavorazione terreni: in un PRV il pascolo polifita non richiede particolari lavorazioni del suolo (Mai, comunque, l’aratro a favore di lavorazioni su sodo se necessarie). Si riducono così le spese legate al possesso di mezzi agricoli, alla loro manutenzione e al loro uso oltre a quelli necessari per erbai annuali. • ore lavoro: il carico di lavoro si riduce molto di conseguenza, comportando minori oneri finanziari e un miglioramento della qualità di vita, soprattutto, va detto, per gli allevamenti da latte.

17


Allo stesso modo, non sono stati prese in considerazione, in entrambi i casi, elementi migliorativi del conto economico, in grado di aumentare i flussi di cassa in entrata: • verticalizzazione: la possibilità di vendere direttamente ai consumatori finali carne e prodotti lattiero-caseari, spuntando così prezzi migliori e lasciando all’interno della propria azienda la marginalità che altrimenti andrebbe ad altri intermediari; • valorizzazione del prodotto: il premium-price che potrebbe essere riconosciuto per prodotti derivanti da animali al pascolo gestiti con tecniche ambientalmente sostenibili e rispettose del benessere animale; • biologico e altre misure: il prezzo non tiene conto di eventuali miglioramenti derivanti dalla conversione a biologico dell’allevamento in questione o da misure che premino la conversione a pascolamento dei terreni, per esempio.

18


Gli autori Dott. Agr. Matteo Mancini Deafal - Agricoltura Organica e Rigenerativa, area Allevamento via Federico Confalonieri 3/b 20124 Milano tel: 02/27019551 allevamento@deafal.org www.agricolturaorganica.org Ing. Zootecnica Mariana Donnola e Dott. Alessandro Grilli Allevamento Rigenerativo - Az. Agricola La Argentina tel: 331 7219353 e-mail: alessandrogrilli@hotmail.com / info@ allevamentorigenerativo.it Dott. Agr. Riccardo Primi, Ph.D. e Professor Bruno Ronchi Università degli Studi della Tuscia - Dipartimento di scienze Agrarie e Forestali - DAFNE Via S. C. de Lellis, snc - 01100 Viterbo Tel. +39 0761 357470 / +39 0761357444 primi@unitus.it / ronchi@unitus.it

Nota Parte del testo di queste pagine è stato tratto dal libro “Agricoltura Organica e Rigenerativa” di Matteo Mancini, edito da Terra Nuova Edizioni nel 2019. Si ringrazia l’Editore per la gentile concessione dei testi e delle immagini.

19


Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali La realizzazione di questo opuscolo è stata resa possibile grazie al sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). Deafal ONG, in quanto broker dell’innovazione designato, è l’organismo responsabile delle informazioni qui riportate. L’Università della Tuscia è il partner scientifico appartenente al mondo della ricerca e della sperimentazione.

Riferimenti del progetto:

• Misura 16 “Cooperazione”, Sottomisura 16.1 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei Gruppi Operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” • Progetto VOISIN: Introduzione del sistema di Pascolamento Razionale Voisin (PRV) per la gestione delle risorse foraggere in allevamenti bovini e ovini nel Lazio • Codice domanda: 54250690697 • Atto di concessione: 16.1.1-LN-VT-12/02/2020-216 • CUP: F84I17000110009 • Aziende del GO: Università degli Studi della Tuscia, Az. Agr. Donnola Mariana, Soc. Agr. Tularù, PhyDia s.r.l.


tti agricoli e forestali in Meserra, Libano e Palestina. Dal afal per la quale si occupa di coltura Organica e Rigenerade agricole che all’estero nei d è stato docente a contratto uscia.

da vent’anni opera a stretto ud del mondo promuovendo Italia, lavora con le aziende ’Agricoltura Organica e Rigensentire un possibile riscatto suma.

AGRICOLTURA ORGANICA E RIGENERATIVA

Matteo Mancini

AGRICOLTURA ORGANICA E RIGENERATIVA

o riporta tecniche egie produttive cole che hanno tiva un prezioso o.

puoi consultare il catalogo completo e ordinare i nostri libri anche su www.terranuovalibri.it

AGRICOLTURA ORGANICA E RIGENERATIVA

Matteo Mancini OLTRE IL BIOLOGICO: LE IDEE, GLI STRUMENTI E LE PRATICHE PER UN’AGRICOLTURA DI QUALITA

WOLFGANG SCHEIBE e DAVIDE RIZZI

ORTO BIODINAMICO FAMILIARE

Gli strumenti, le risorse e le esperienze già attive in Italia di Matteo Mancini pp. 160 - € 16,00

Coltivare piccoli spazi secondo natura

ORTO BIODINAMICO FAMILIARE Coltivare piccoli spazi secondo natura di Wolfgang Scheibe, Davide Rizzi pp. 168 - € 15,50

%

Éric Petiot

AGOPUNTURA VEGETALE

Le aromatiche, o officinali, rappresentano un gruppo di piante di partico-

a tradizionale cinese. Riconoper l’efficacia e l’assenza di numerosi ambulatori privati e ta è invece la sua applicazioni 2002.

nuali di coltivazione biologica, guida il lettore in un affascinante viaggio

nel mondo delle piante aromatiche, attraverso oltre 50 schede che illu-

strano in dettaglio: dalla A di acetosa fino alla Z di zafferano, le proprietà, l’impiego e il metodo di coltivazione delle principali specie in grado di

prosperare nel nostro clima. Per ogni pianta sono inoltre riportati preziosi

delle aromatiche.

Francesco Beldì è nato a Genova e vive a Oleggio (No). Laureato in scienze agrarie nel 1990, ha da sempre operato nel campo dell’agricoltura biologica, occupandosi di ispezioni e controlli, assistenza tecnica alle produzioni, promozione e sviluppo di nuovi mercati. Attualmente cura i laboratori di orticoltura e frutticoltura biologica presso l’Enaip di Busto Arsizio. Molto attivo nelle attività di formazione e divulgazione, collabora regolarmente con il mensile Terra Nuova. Tra i titoli di maggiore successo ricordiamo: Il mio orto biologico, Curare gli alberi da frutto senza chimica, Difendere l’orto con i rimedi naturali, tutti pubblicati per le Edizioni Terra Nuova.

ÉRIC PETIOT

La medicina tradizionale cinese per la cura degli alberi e delle piante

www.terranuovalibri.it

Emilia Hazelip

questo libro è diventato il giche, in grado di stimolare dito decoroso all’agricoltore, duttore e consumatore. miche che hanno decretato olto contenuto: la vendita a ella permacultura, l’impiego el terreno, il metodo di colr coltivare oltre 25 ortaggi. le, ma anche per i giovani per il loro futuro e un con-

entina che ha lavorato presal nostro clima e contesto.

pagna Maude-Hélène Desroches a nei pressi di Montreal (Canada). er i sorprendenti risultati agronocreazione di un circuito di vendita ione in Italia, dove cominciano a ne.

%

lunque.it

Emilia Hazelip

AGRICOLTURA

SINERGICA Agricoltura origini, l’esperienza, Sinergica Le la pratica e la Libera Scuola di Agricoltura Sinergica «Emilia Hazelip»

Con un linguaggio semplice e diretto, il libro riporta tecniche agronomiche, riferimenti scientifici, strategie produttive ed esempi concreti di tante aziende agricole che hanno fatto dell’Agricoltura Organica e Rigenerativa un prezioso strumento di cambiamento.

di Emilia Hazelip pp. 234 - € 20,00

Matteo Mancini ha lavorato in progetti agricoli e forestali in Messico, Mozambico, Brasile, Angola, Inghilterra, Libano e Palestina. Dal 2009 è coordinatore tecnico dell’Ong Deafal per la quale si occupa di formazione e assistenza tecnica in Agricoltura Organica e Rigenerativa. In Italia lavora presso alcune aziende agricole e all’estero in progetti di cooperazione allo sviluppo; è stato docente a contratto di Agroselvicoltura all’Università della Tuscia.

Deafal è una Ong milanese che da vent’anni opera a stretto contatto con le popolazioni del Sud del mondo promuovendo progetti agricoli e ambientali. In Italia, lavora con le aziende agricole e zootecniche applicando i principi, i valori e le tecniche dell’Agricoltura Organica e Rigenerativa (AOR). La valorizzazione e la rigenerazione del suolo può consentire un possibile riscatto economico, ambientale e sociale per chi produce cibo e per chi lo consuma.

Terra Nuova Edizioni

Le origini, l’esperienza, la pratica

www.terranuova.it ISBN 88 6681 422 1

€ 16,00

• carta riciclata 100% • stampa in Italia inchiostri naturali • rilegatura di qualità • circuito solidale •

Vandana Shiva

Andre Leu

Agroecologia e crisi climatica

AGROECOLOGIA E CRISI CLIMATICA Le soluzioni sostenibili per affrontare il fallimento dell’agroindustria e diffondere una nuova forma di resilienza di Vandana Shiva , Andre Leu pp. 320 - € 20,00

Le soluzioni sostenibili per affrontare il fallimento dell’agroindustria e diffondere una nuova forma di resilienza.

Scopri di più su: www.nonunlibroqualunque.it

Apicoltura biologica_cop.qxp_Apicoltura biologica_cop 06/02/18 22:35 Pagina 1

Terra Nuova Edizioni

gricoltura sinergica, ventifici che ne hanno ispinarsi al lavoro nell’orto trasmettendo la merabase della vita vegetale. di chi ha messo in prasinergico nella propria sparati: scuole, giardini prestigioso campus «Ca-

Coltivare BIO con successo

tura, vengono esposti i avorazione del suolo aluggerendo in modo deton il minimo intervento

Jean-Martin Fortier

non un supporto inerte aggio di Emilia Hazelip, ssione e dalla dedizione oglie gli scritti e l’espedisponibili per il grande

Agricoltura sinergica

Emilia Hazelip», nata dall’inFortunato Fabbricini, oggi è il mento dell’agricoltura sinergica rganizza hanno visto nascere aese e hanno condotto un nuarsi alla figura e al pensiero di

JEAN-MARTIN FORTIER

COLTIVARE BIO CON SUCCESSO

Forte della lunga esperienza di apicoltore, l’autore propone un metodo molto innovativo basato sull’adozione di arnie di facile costruzione e di ancora più semplice gestione. Un’apicoltura «estensiva» che, a differenza di quella convenzionale intensiva, riduce al minimo lo stress a carico delle api, limitando allo stretto necessario gli interventi sulle arnie.

Orticoltura bio-intensiva per piccole aziende di Jean-Martin Fortier pp. 240 - € 18,00

È un’apicoltura a basso costo perché può essere praticata con arnie autocostruite realizzate con legname riciclato (come quello ricavato da pallet), ed ecologica perché non ricorre all’impiego di farmaci di sintesi nella cura delle malattie e rispetta le esigenze etologiche delle api. Le numerose illustrazioni che corredano il libro aiutano il lettore a fare propria una tecnica millenaria che ancor prima di rappresentare una possibile attività economica, costituisce una chiave unica per entrare in stretta sintonia con i cicli naturali e l’affascinante mondo delle api.

Coltivare BIO con successo IL PRIMO MANUALE DI ORTICOLTURA BIO-INTENSIVA PER PICCOLE AZIENDE

Marco Mantovani, apicoltore da oltre quarant’anni, si occupa da sempre di divulgazione e formazione in campo apistico. Conduce corsi sia per principianti che per professionisti. Negli anni ha sviluppato una specifica competenza nell’autocostruzione e nell’impiego di arnie alternative alla Dadant. Vive e lavora a San Vincenzo (Livorno).

www.terranuovalibri.it ISBN  88  6681  210  4

€ 15,80

www.nonunlibroqualunque.it

APICOLTURA BIOLOGICA CON ARNIE WARRÉ E TOP BAR

Terra Nuova Edizioni

e 2003). Partendo da un adatnon fare di Masanobu Fukuoka a formulazione dell’Agricoltura ù rispettoso della natura e allo e genuini. Metodo che ha poi agna, Italia e in tanti altri paesi.

Dalle bacche di goji allo zenzero, dal topinambur alle arachidi, dalla liquirizia alla stevia. Come coltivare ortaggi e frutti dimenticati o esotici, adatti al nostro clima e di elevato valore nutrizionale.

Scopri di più su: www.nonunlibroqualunque.it

€ 14,00

i di più su: nonunlibroqualunque.it

ORTAGGI INSOLITI La coltivazione biologica di ortaggi dimenticati ed esotici di Sara Petrucci, Matteo Cereda pp. 160 - € 14,00

• carta ecologica 100% • stampa in Italia • inchiostri naturali • rilegatura di qualità • circuito solidale

ISBN 88 6681 455 9

Prefazione di FRANCO CRACOLICI

ecologica 100% a in Italia stri naturali tura di qualità o solidale

Matteo Mancini

VEGETALE

servazione, indispensabili per preservare al meglio le preziose proprietà

AGRICOLTURA ORGANICA E RIGENERATIVA

AGOPUNTURA

consigli e suggerimenti per il controllo dei parassiti, la raccolta e la con-

Coltivazione biologica delle PIANTE AROMATICHE

In queste pagine, Francesco Beldì, agronomo e autore di successo di ma-

La medicina tradizionale cinese per le cura degli alberi e delle piante di Éric Petiot pp. 144 - € 14,50

APICOLTURA BIOLOGICA

n Francia. Si occupa da anni di etnofarmacologia e biochimica po e formatore. In Francia ha tra cui Soigner les plantes par 11) e L’agriculture énergétique s plantes (2014).

MATTEO CEREDA

Marco Mantovani

Per una apicoltura naturale alla portata di tutti di Marco Mantovani CON ARNIE WARRÉ E TOP BAR pp. 180 - € 15,80

APICOLTURA BIOLOGICA

Marco Mantovani

n lingua italiana che affronta vista innovativo e insieme le cidi in agricoltura.

SARA PETRUCCI

per la relativa facilità di coltivazione.

AGOPUNTURA VEGETALE

are i meridiani (i canali in cui ll’agopuntura vegetale e sugentivo che curativo, per raffor-

lare interesse sia per i loro molteplici impieghi culinari ed erboristici, sia

Francesco Beldì

lunque.it

Cerca i libri di Terra Nuova Edizioni nelle migliori librerie, nei negozi di alimenti biologici o richiedili direttamente a: Editrice Aam Terra Nuova, via Ponte di Mezzo 1 • 50127 Firenze • tel 055 3215729 • libri@terranuova.it


Un mondo migliore è già qui. Basta sceglierlo. Dal 1977 100 pagine a colori per uno stile di vita sostenibile.

Ogni mese a casa tua, in cartaceo o digitale alimentazione naturale • medicina non convenzionale • agricoltura biologica • bioedilizia ecovillaggi e cohousing • cosmesi bio • ecoturismo • spiritualità • maternità e infanzia prodotti a confronto • energia pulita • equo&solidale • ricette • finanza etica • lavori verdi esperienze di decrescita felice • ecotessuti • ecobricolage • fumetti • animalismo • annunci verdi

Richiedi una copia omaggio: www.terranuova.it/copiaomaggio Il mensile Terra Nuova e i suoi libri si trovano nel circuito negoziobio.info, nelle principali librerie, fiere di settore o su abbonamento. Testata web: www.terranuova.it

Terra Nuova Edizioni


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.