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IL MITO DI ORFEO ED EURIDICE

Ho scelto questo mito perché mi piace particolarmente anche se dopo un po’ mi intristisce perché secondo me non è giusto che Euridice debba morire così giovane !!!

JJ


IL MITO DI ORFEO ED EURIDICE Orfeo era un cantautore, aveva come padre Apollo il dio della musica e come madre Calliope la musa del canto. Quando lui cantava tu8 si avvicinavano per sen9rlo meglio .Orfeo cantava canzoni d’ amore perché era molto innamorato di Euridice una ninfa che aveva come altro spasimante anche Aresteo un 9po brutale . Un giorno esso vide Euridice nuda e gli saltò addosso, Aresteo insegue Euridice , essa pista un serpente velenoso e muore .Data la no9zia ad Orfeo decise di andarla a riprenderla . Giunto davan9 al dio degli inferi gli chiese se poteva ridonare ad Euridice la vita , Ade acconsenE a paFo che Orfeo non la guardasse mai in faccia fino a quando non fossero usci9 alla luce. Durante la strada cerca di non voltarsi appena uscito si volta ma Euridice ancora non era uscita all’ aperto quindi muore di nuovo.


EURIDICE : ERA UNA NINFA DELLA TRACIA MOGLIE DI ORFEO. ORFEO: ERA UN BRAVISSIMO CANTANTE SCRITTORE E MUSICISTA , FIGLIO DI APOLLO E DI CLIO.


LINK VIDEO YOUTUBE:

Artesiana 2012-­‐ Stefania Bruno e la Sand art: il mito di Orfeo ed Euridice E ORA ………….


Un testo su questo mito

Orfeo, il più famoso poeta e musicista che la storia abbia mai avuto, che non aveva eguali tra uomini e dei era figlio di Eagro, re della Tracia e della musa Calliope (o secondo altri di Apollo e di Calliope). Il Dio Apollo un giorno gli donò una lira e le muse gli insegnarono a usarla e divenne talmente abile che lo stesso Seneca narra (Ercole sul monte Oeta): "Alla musica dolce di Orfeo, cessava il fragore del rapido torrente, e l'acqua fugace, obliosa di proseguire il cammino, perdeva il suo impeto ... Le selve iner9 si movevano conducendo sugli alberi gli uccelli; o se qualcuno di ques9 volava, commuovendosi nell'ascoltare il dolce canto, perdeva le forze e cadeva ... Le Driadi, uscendo dalle loro querce, si affreFavano verso il cantore, e perfino le belve accorrevano dalle loro tane al melodioso canto (...)". Acquistò una tale padronanza dello strumento che aggiunse anche altre due corde portando a nove il loro numero per avere una melodia più soave. Come prima grande impresa Orfeo partecipò alla spedizioni degli Argonau9(1) e quando la nave Argo giunse in prossimità dell'isola delle Sirene, fu grazie a Orfeo e alla sua cetra che gli argonau9 riuscirono a non cedere alle insidie nascoste nel canto delle sirene. Ogni creature amava Orfeo ed era incantata dalla sua musica e dalla sua poesia ma Orfeo aveva occhi solo per una donna: Euridice, figlia di Nereo e di Doride che divenne sua sposa. Il des9no però non aveva previsto per loro un amore duraturo infa8 un giorno la bellezza di Euridice fece ardere il cuore di Aristeo che si innamorò di lei e cercò di sedurla. La fanciulla per sfuggire alle sue insistenze si mise a correre ma ebbe la sfortuna di calpestare un serpente nascosto nell'erba che la morsicò, provocandone la morte istantanea. Narra Pindemonte (Epistole: "A Giovani Pozzo"): "Tra l'alta erba non vide orrido serpe che del candido piè morte le impresse." Orfeo, impazzito dal dolore e non riuscendo a concepire la propria vita senza la sua sposa decise di scendere nell'Ade per cercare di strapparla dal regno dei mor9. Convinse con la sua musica Caronte a tragheFarlo sull'altra riva dello S9ge; il cane Cerbero e i giudici dei mor9 a farlo passare e nonostante fosse circondato da anime dannate che tentavano in tu8 i modi di ghermirlo, riuscì a giungere alla presenza di Ade e Persefone.


Una volta giunto al loro cospeFo, Orfeo iniziò a suonare e a cantare la sua disperazione e solitudine e le sue melodie erano così piene di dolore e di disperazione che gli stessi signori degli inferi si commossero; le Erinni piansero; la ruota di Issione si fermò e i perfidi avvoltoi che divoravano il fegato di Tizio non ebbero il coraggio di con9nuare nel loro macabro compito. Anche Tantalo dimen9cò la sua sete e per la prima volta nell'oltretomba si conobbe la pietà come narra Ovidio nelle Metamorfosi (X, 41-­‐63). Fu così che fu concesso a Orfeo di ricondurre Euridice nel regno dei vivi a condizione che durante il viaggio verso la terra la precedesse e non si voltasse a guardarla fino a quando non fossero giun9 alla luce del sole. Narra Ovidio nelle Metamorfosi (X, 41-­‐63). "(...) Né la regale sposa, né colui che governa l'abisso opposero rifiuto all'infelice che li pregava e richiamarono Euridice. Costei che si trovava tra le ombre dei mor9 da poco tempo, si avanzò, camminando a passo lento per causa della ferita. Il tracio Orfeo la riebbe, a paFo che non si voltasse indietro a guardarla prima di essere uscito dalla valle infernale (...)" Orfeo, presa così per mano la sua sposa iniziò il suo cammino verso la luce. Durante il viaggio, un sospeFo cominciò a farsi strada nella sua mente pensando di condurre per mano un'ombra e non Euridice. Dimen9cando così la promessa faFa si voltò a guardarla ma nello stesso istante in cui i suoi occhi si posarono sul suo volto Euridice svanì, e Orfeo assisteFe impotente alla sua morte per la seconda volta. Narra Ovidio nelle Metamorforsi (X, 61-­‐63): "Ed Ella, morendo per la seconda volta, non si lamentò; e di che cosa avrebbe infa8 dovuto lagnarsi se non d'essere troppo amata? Porse al marito l'estremo addio, che Orfeo a stento riuscì ad afferrare, e ripiombò di nuovo nel luogo donde s'era mossa" Invano Orfeo per seFe giorni cercò di convincere Caronte a condurlo nuovamente alla presenza del signore degli inferi ma ques9 per tuFa risposta lo ricacciò alla luce della vita. Si rifugiò allora Orfeo sul monte Rodope, in Tracia trascorrendo il tempo in solitudine e nella disperazione. Rifiutava le donne e riceveva solo ragazzi e adolescen9 maschi che istruiva all'as9nenza e sull'origine del mondo e degli dei. hFp://www.elicriso.it/it/mitologia_ambiente/orfeo_euridice/


VALERIA NULLO 1째H

CLASSE

TERNI 29/12/13 APPROFONDIMENTO MITO ORFEO ED EURIDICE


Orfeo e Euridice Orfeo è un abilissimo suonatore di cetra che si innamora della ninfa Euridice e la sposa. Aristeo, innamorato della donna, la insegue per averla prima del marito e correndo, Euridice calpesta un serpente che la morde e muore. Orfeo, prima si dispera e poi raggiunge gli Inferi dove tenta, suonando la cetra, di commuovere Caronte per poter traghettare e Cerbero per farlo passare…….. Frederic Leighton-Orfeo ed Euridice-1864

commuove anche Persefone e Plutone, regnanti del paese delle ombre, che gli concedeno di ricondurre nel mondo dei vivi Euridice ad una sola condizione: che egli non si volti a vedere la donna finchè non saranno nel regno dei vivi, altrimenti la perderà. Orfeo promette, ma poi durante il ritorno non potendo fare a meno di guardare la sua sposa, si volta verso Euridice che viene richiamata negli inferi e Orfeo perderà per sempre la sua amata.

Edward John Poynter – Orfeo e Euridice


Questo bellissimo mito ha come personaggi principali Orfeo, figlio di Apollo e di Calliope, grande poeta e musico presente nei miti del Re Mida e della spedizione degli Argonauti; è un uomo profondamente romantico, innamorato della sua sposa ma anche coraggioso (Argonauti); purtroppo la sua vita finirà molto male, sbranato dalle Baccanti (o Menadi) con cui non voleva amoreggiare dopo il ritorno dagli inferi. Euridice, bellissima fanciulla, come tutte le ninfe è una benefattrice e rende fertile la natura. Caronte, figlio di Erebo e Notte, traghettatore dell’Ade, trasportava i nuovi morti da una riva all’altra del fiume Acheronte solo se i cadaveri avevano ricevuto tutti gli onori funebri. Cerbero era il cane dalle tre teste che custodiva l’Ade dove nessun morto poteva uscire e nessun vivo poteva entrare; possiamo descriverlo come un personaggio dall’aspetto orribile e sicuramente poco intelligente, presente nelle dodici fatiche di Ercole. Plutone, signore dell’Ade su cui regna insieme alla dea Persefone, è un personaggio oscuro, violento, famoso per il rapimento della stessa Persefone ( il mito di Persefone). Persefone, moglie di Ade, regina dei morti a cui gli uomini si rivolgono perché le loro imprecazioni abbiano efficacia; famoso il mito di Persefone dove viene narrato il suo rapimento da parte di Ade diventando così la dea minore degli inferi.

"Orfeo salva Euridice dagli Inferi" (JeanBaptiste-Camille Corot, 1861) Moreau Gustave – Testa di Orfeo


Da una ricerca su internet, possiamo dire che il mito scelto ha varie versioni moderne; alcune le riporto di seguito: - Eurydice to Orpheus in A Selection of Works from Robert Browning, 1865 - Un passaggio tratto dal dialogo L’inconsolabile di Cesare Pavese (dai Dialoghi con Leucò): - Italo Calvino, L’altra Euridice, da Tutte le cosmicomiche - Gesualdo Bufalino, Il ritorno di Euridice, da L’uomo invaso - La canzone Euridice di Roberto Vecchioni Vediamo ora le varie tipologie di mito che possiamo trovare:

Naturalistici cioè riguardano i fenomeni consueti della natura

Teogonici (dal greco theós, «dio», e goné, «nascita») che narrano l’origine degli dèi

Antonio Canova, Orfeo ed Euridice

Cosmogonici cioè descrivono l’origine dell’universo

Storici che individuano le cause di eventi che si ritiene siano realmente accaduti

Degli Eroi che raccontano degli eroi più famosi, come per esempio Eracle (o Ercole) Antropogonici che trattano le origini e il destino dell’uomo.


Ho deciso di scegliere il mito di Orfeo e Euridice perché racconta di un grande amore tra un uomo e una donna che oggi mi sembra difficile trovare. Orfeo è l’uomo che cerca di combattere contro tutto e tutti per poter riabbracciare la sua amata fino a perdere la vita e questa mi sembra una cosa bellissima.

 Possiamo inserire il mito sia nella tipologia degli eroi che in quella degli antropogonici in quanto Orfeo può essere considerato uno degli eroi più famosi e il mito da me scelto, trattando l’amore e la morte, parla delle origini dell’uomo e del suo destino finale. Riporto sotto i link video collegati al mito che ho scelto: Luciano de Crescenzo ci illustra il mito di Orfeo e Euridice http://www.youtube.com/watch?v=SxHg1Yypda8 http://www.youtube.com/watch?v=jMDUKpXraeQ Luciano Pavarotti http://www.youtube.com/watch?v=8Okcd21d5tg Federico Cervelli (1625 – 1700), “Orfeo ed Euridice”


Approfondimento mito Orfeo ed Euridice


Storia di Orfeo ed Euridice Questo mito parla di una ninfa,Euridice e di un cantautore,Orfeo. Orfeo si innamorò della ninfa,ma non era l'unico ,perché anche ad un altro figlio di Apollo piaceva Euridice, Aristeo. Lui era molto manesco e così quando la vide farsi il bagno nuda in un lagheCo gli si lanciò a dosso. Lei scappò, ma senza volerlo pestò un serpente velenoso che la morse, uccidendola. Quando Orfeo venne a sapere della morte di Euridice volle andarsela a riprendere negli Inferi. Cercò la discesa per entrare nel regno di Ade, finchè non trovò una fessura sulla montagna di Napoli. Quando finì la discesa si trovò davanI il fiume che separava il mondo dei morI da quello dei vivi. Ad un certo punto comparve Cerbero, colui che trasportava i morI negli Inferi e che voleva essere pagato. Però fece un'eccezione ad Orfeo non facendolo pagare. Arrivò da Ade e trovò il cane da guardia a tre teste che non lasciava entrare i vivi e non lasciava uscire i morI. Anche lui lo fece passare e così giunse davanI ad Ade e gli chiese di resItuirgli Euridice. Ade acconsenK , ma Orfeo non la doveva guardare finchè non usciva dagli Inferi. Così parK con dietro Euridice ed Ermes, la guardia di Ade che doveva controllare se Orfeo si voltava. Finalmente vide la luce del sole e si voltò, ma Euridice non era uscita completamente e così la perse per sempre. Per la disperazione suonò e suonò fino ad arrivare al mare dove Zeus commosso per la fine di Orfeo gli prese la sua lira e la mise nel cielo, soCoforma di stella. Orfeo era figlio di Apollo, il dio della musica e, di Calliope, musa del canto ; Euridice era una ninfa molto bella che faceva innamorare tuO; Aristeo era figlio di Apollo, nonchè il più manesco e violento.


Link •  •  •  •

hCp://www.youtube.com/watch?v=SxHg1Yypda8 parte 1 ( Luciano De Crescenzo) hCp://www.youtube.com/watch?v=jMDUKpXraeQ parte 2 ( Luciano De Crescenzo) hCp://www.youtube.com/watch?v=c944eY0nDKg parte 1 (Silvia NasceO) hCp://www.youtube.com/watch?v=UJFsN_XclMY parte 2 (Silvia NasceO)


Foto

Pieter paul Rubens:Orfeo e Euridice

Il mito di Orfeo


Versioni recenI 1. Versione originale di Vienna (1762) •  La versione originaria di Vienna, in italiano, con la parte del protagonista maschile scriCa per contralto castrato, fu pubblicata (molto tempesIvamente, per le abitudini dell'opera italiana di allora) a Parigi, nel 1764,[31] ed un'edizione criIca è disponibile fin dal 1963 a cura di Anna Amalie Abert e Ludwig Finscher[32]. 2. Versione di Parma (1769) •  La versione in un aCo andata in scena a Parma nel 1769, ancora ovviamente in italiano, con il ruolo del protagonista trasposto per soprano e soCo la direzione dello stesso compositore[3], non risulta essere stata pubblicata a stampa e non è comunque mai stata rappresentata in epoca moderna[3]. 3. Versione di Parigi (1774) •  Per la versione parigina del 1774, inItolata Orphée et Euridice, Gluck operò una generale revisione della parItura per adeguarla alle diverse esigenze del mondo musicale francese ed in parIcolare a quelle dell'Académie Royale de Musique. Il libreCo di Calzabigi venne tradoCo in francese ed ampliato da Pierre-­‐Louis Moline, furono allargate e riscriCe intere sezioni dell'opera, il ruolo del protagonista fu trasposto per tenore acuto o haute-­‐contre (come veniva allora definita in Francia la specifica Ipologia tenorile uIlizzata, da circa un secolo, per le parI di amatore/eroe che l'opera italiana assegnava ai castraI, o alle donne in travesI)[3], ulteriori sequenze di balleCo furono aggiunte alla maniera francese. Questa versione fu pubblicata immediatamente a Parigi, nel 1774,[31] ed ha avuto anche un'edizione moderna, a cura di Finscher, nel 1967[33].


Quali altre versioni ci sono? 4. Versione Berlioz (Parigi, 1859) •  Nel 1859, il compositore Hector Berlioz riadaCò la versione parigina in francese, suddividendola in quaCro aO, con la parte del protagonista ritrasposta per mezzo-­‐soprano/contralto[34]. In questo suo riadaCamento, Berlioz tenne anche presente lo schema chiave della versione viennese del 1762, facendo riferimento ad esso tuCe le volte che lo riteneva superiore, vuoi in termini musicali, vuoi dal punto di vista del dramma, a quello parigino[34]. Egli modificò anche l'orchestrazione allo scopo di trarre vantaggio dagli sviluppi tecnici degli strumenI musicali, che si erano nel fraCempo verificaI[34]. All'epoca di Berlioz, la parte di Orfeo veniva ormai eseguita o da un contralto donna o da un tenore, dato che i castraI erano definiIvamente scomparsi dai palcoscenici da oltre trent'anni. La revisione di Berlioz fu immediatamente pubblicata a Parigi nella versione per canto e pianoforte[35], ma poi le condizioni di salute impedirono al grande musicista francese di curare personalmente la pubblicazione dell'intera parItura. 5. Versione (a stampa) Dörfell (Lipsia, 1866) •  Il compito di procedere alla pubblicazione fu assunto dal musicologo Alfred Dörfell, e Berlioz fu in grado di rivedere le bozze. La cosiddeCa versione Dörfell vide la luce nel 1866[36] ed "è basata sulla versione Berlioz ma con la strumentazione e le danze della stesura del 1774"[37], ed è anche resItuita alla struCura originaria in tre aO. 6. Versione (a stampa) Ricordi (Milano, 1889) •  Nel 1889, infine, un'edizione, pubblicata dalla Casa Ricordi, partendo dalla versione Berlioz e conservando la scriCura per il registro di mezzo-­‐soprano/contralto, scelse di uIlizzare elemenI sia della versione viennese originaria sia di quella parigina (reincorporando anche musica trascurata da Berlioz), e tornò, per il libreCo, al testo originario di Calzabigi, integrato con nuove traduzioni per le aggiunte provenienI della versione francese. Quest'edizione è andata per la maggiore, per oltre un sessantennio.


Perchè si è scelto questo mito? Ho scelto questo mito perchè mi ha molto appassionato quando Orfeo scende negli inferi e cerca di riprendersi la sua innamorata. Secondo me è un mito naturalisIco perché quando suona tuO gli animali, le montagne,gli alberi si avvicinano a lui.


Orfeo ed Euridice

Classe 1H De Filis Giorgia Tazza


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