Eneide1e

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L’Eneide… L’Eneide, il poema di Enea, è composta da poco meno di 9900 versi endecasillabi, suddivisi in 12 libri. Il poema è stato scritto da Virgilio, poeta e filosofo latino del 1 secolo a.C., considerato uno dei più rappresentativi dell’epica latina.


VICENDA Il racconto è articolato in due nuclei narrativi: Nel primo nucleo (libri I-VI) è contenuta la narrazione dei viaggi di Enea. Per questo è molto simile all’Odissea;

Il secondo nucleo (libri VII-XII), dedicato alle lotte combattute in Italia per il possesso del territorio, è invece più simile all’iliade. Il poeta latino, infatti, pone il proprio eroe al centro di vicende di guerra ( la fuga da Troia in fiamme e lo scontro finale con le popolazioni


dell’Italia centrale)

e di lunghi viaggi per mare

attraverso gran parte del Mediterraneo centroorientale.


STILE: Tra i poemi omerici e l’Eneide esiste una differenza fondamentale: mentre i primi furono il risultato di una lunghissima tradizione orale precedente, l’Eneide nacque fin dal principio come opera letteraria scritta. In essa, pertanto, sono quasi del tutto assenti le ripetizioni di formule fisse, che probabilmente servivano per agevolare la memorizzazione dei versi; lo stile di Virgilio si presenta piÚ ricco, elaborato e vario, come accade nelle opere destinate principalmente alla lettura e non alla trasmissione orale.


L’ENEIDE IN BREVE…

Enea fugge da Troia in fiamme portando con sé il padre Anchise e il figlio Ascanio, mentre la moglie, Creusa muore durante la fuga. Disperato, Enea si imbarca insieme ad altri troiani in cerca di una nuova terra. Il loro viaggio dura per 7 anni soprattutto perché Giunone (nemica di Enea) provoca terribili tempeste.


Finalmente i profughi approdano a Cartagine (nel nord dell'Africa) dove Enea conosce Didone che si innamora perdutamente di lui. I troiani si trovano bene, il regno è molto ospitale e vorrebbero fermarsi, ma Enea insiste per partire perchÊ sa che è in Italia che dovranno fondare un nuovo regno. Dopo la partenza di Enea, Didone, disperata, si suicida con


la spada dell'amato, maledicendolo per sempre e facendo giurare vendetta al suo popolo perchÊ distrugga i suoi futuri discendenti (cioè i romani). La morte di Didone Come molti altri eroi greci anche Enea, durante il suo avventuroso viaggio, deve discendere agli Inferi, dove incontra il padre Anchise, già morto, che prevede per lui la fondazione di un potente Impero (Roma). Finalmente Enea arriva nel Lazio, dove governa il re Latino. Questi ha una figlia di nome Lavinia che deve sposarsi con Turno, capo di una banda di rivoltosi chiamati Rutuli. Tutto ciò era stato combinato nonostante un oracolo avesse profetizzato


a Latino che un uomo venuto dal mare (Enea) avrebbe sposato sua figlia e avrebbe creato un impero. Turno ed Enea si dichiarano guerra per la bella principessa (che preferisce Enea) e iniziano a combattere. Enea è aiutato da Venere (dea dell''Amore), Turno da Giunone (nemica di Enea). Giove evita di schierarsi, e la guerra si prolunga per un certo tempo. Alla fine, Enea uccide Turno in battaglia e ottiene la mano di Lavinia. Insieme fondano il regno che un giorno diventerà Roma.



Gli dei presenti nel poema sono: • • • •

Venere, dea madre di Enea che nel racconto figura come sua protettrice e anche come colei che fa sbocciare l'amore tra il capo troiano e Didone; Giunone, divinità avversa da sempre ai troiani e quindi anche a Enea; Giove, garante del Volere e del Fato: è, in questo poema, più che un dio, un'entità astratta assai imparziale che rappresenta l'equilibrio; altri dei dell'Olimpo (Nettuno, Apollo, Diana, Mercurio, Cupido, Iride, Vulcano), il dio Sonno, la Furia Aletto e divinità propriamente latine che sono strumenti per attuare il volere maggiore.

Il personaggio principale è Enea, eroe pius, e dunque uomo caro alla maggior parte degli dei. Enea è un capo maturo e responsabile. Si sottomette completamente al volere degli dei, rispetta e venera il padre, è attento verso il figlio, è leale ma ha momenti di incertezza e di dubbio. Per il resto Enea incarna le virtù dei grandi personaggi romani: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

Coraggio Lealtà Giustizia Clemenza Pietas, ovvero devozione verso gli dei e rispetto verso gli uomini Pazienza Alto senso civico ed esaltazione dei valori di cittadino romano (quelli che Augusto stava cercando di ripristinare)


La pietas, una delle doti di Enea, rappresenta il senso del dovere, la devozione, il rispetto delle norme che regolano i rapporti tra gli dei e tra gli uomini. Solo occasionalmente l'eroe cede alla ferocia, come quando priva il giovane Tarquito della sepoltura, impedendo così all'anima del nemico morto di raggiungere i cancelli dell'Ade. Enea inoltre non rispecchia fedelmente i modelli omerici, Achille ed Ulisse. Infatti non è curioso ma cerca solo il fato che lo fa andare avanti (labor = fatica), è valoroso ma non cerca guerre (labor = guerra). Nei primi sei libri del poema svolgono un ruolo determinante Didone, la regina di Cartagine, e Anchise, che profetizzerà al figlio Enea il destino glorioso dei suoi discendenti. Nemico principale di Enea è Turno, il giovane re dei Rutuli, a tratti feroce in guerra; ma mai presentato come figura negativa. Turno è anch'egli un uomo animato da profonda religiosità, tratta con grande rispetto i genitori della promessa sposa e lo si vede spesso in ansia per la sorte del suo popolo: l'unico suo tratto poco nobile è una certa tendenza all'ostentazione. Agli antipodi di Enea sta semmai il maggior alleato di Turno, Mezenzio, per il suo spregio verso dei e nemici: tuttavia la morte di suo figlio Lauso rivelerà anche in quest'uomo apparentemente insensibile alcuni tratti di insospettata umanità. L'Eneide è anche il poema degli eroi giovanissimi, strappati troppo presto alla vita per colpa della guerra: il poeta mette sempre in risalto le loro uccisioni, siano essi di parte troiana e filotroiana (Eurialo, Niso, Corebo, Pallante, Salio, tra i tanti) o italica (Camilla, Tarquito, Clizio, Lauso, Camerte, Lica, il cortigiano Almone, i gemelli Laride e Timbro, il bellissimo Serrano, e molti altri ancora).


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Anchise: Vecchio saggio e padre di Enea, segue il figlio nelle sue peregrinazioni da Troia fino al Drepano, dove muore. - Iulo: figlio di Enea e Creusa, giungerà con il padre in Italia e fonderà la stirpe da cui discenderanno Romolo e Remo. - Didone: regina di Cartagine, ospita Enea e se ne innamora. Quando poi l'eroe parte, si uccide per il dolore invocando maledizioni sui troiani. - Lavinia: E' la figlia del re Latino e promessa sposa di Turno, re dei Rutuli. Diventerà la sposa di Enea dopo la vittoria di quest'ultimo su Turno. - Turno: Re dei Rutuli, popolazione del Lazio, si scontra con Enea e da lui è vinto e ucciso. - Latino: Re del Lazio, concede in sposa a Enea la propria figlia Lavinia, già promessa sposa di Turno, re dei Rutuli: Di qui la guerra fra Troiani e Latini. - Eurialo, Niso, Pallante, Camilla: Sono giovani combattenti che muoiono valorosamente sul campo di battaglia.


Film completo dell’eneide!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! http://www.youtube.com/watch?featur e=player_detailpage&v=0cKFBVQ6Kdw


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