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Centro Selezione Tra alaskani e giapponesi
Si trova nella Marche, a Fano per l’esattezza, l’allevamento di Giuseppe Biagiotti che, dopo essersi dedicato per anni alla selezione degli imponenti Alaskan Malamute, ha deciso di allevare, con analogo successo, anche i più piccoli Shiba inu [84] IL MIO CANE
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iuseppe Biagiotti è un vero personaggio della cinofilia. Entusiasta e coinvolgente, non è mai stanco di parlare delle amate razze a cui si dedica con passione, non solo come allevatore ma anche come vicepresidente del Club Italiano Razze Nordiche (CIRN) e presidente del SeRAM, la sezione che in seno al CIRN si occupa della tutela dell’Alaskan Malamute. Da qualche tempo, oltre agli imponenti cani da traino pesante del Grande Nord, Biagiotti ha avviato anche la selezione dei piccoli, ma estremamente fieri, Shiba Inu. Siamo
andati a trovarlo ed ecco il resoconto della nostra lunga chiacchierata a tema canino. Il Mio Cane: Da quanto tempo alleva l’Alaskan Malamute e come mai ha scelto proprio questa razza? Giuseppe Biagiotti: «La decisione di dedicarmi all’allevamento degli Alaskan Malamute si è concretizzata nel 1984, pur avendo già avuto un primo approccio con la razza nel 1982. Ne rimasi folgorato da subito e la passione che è nata è cresciuta costantemente nel tempo, tanto da coinvolgere tutta la mia famiglia. Come og-
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Del Biagio Due razze molto diverse per taglia, storia e selezione, allevate con sapienza e dedizione... e i risultati lo confermano! Sedotto dal fascino dei cani del Grande Nord, Giuseppe Biagiotti ci si è dedicato anima e corpo, vincendo persino nella loro patria d’origine.
gi per molti neofiti, anch’io fui attratto dall’Alaskan Malamute perché è indubbiamente un cane poderoso, ben costruito, imponente, vigoroso ed elegante. Anch’io, come tanti, venni sedotto dal fascino del “lupo” e del cane del Grande Nord. La struttura solida e l’eleganza nel movimento catturarono da subito la mia attenzione: i suoi occhi, le orecchie e il muso fanno di questo cane un quadro vivente! In quegli anni l’Alaskan Malamute non era una razza molto diffusa e la mia ricerca di soggetti fu da subito orientata agli Stati Uniti; così, dalla Virginia,
ho importato Hokie Hi Fire Storm, una bellissima femmina con la quale ho iniziato a frequentare le mostre di bellezza. Con risultati eccellenti: in 48 esposizioni... 47 vittorie! Il crescente entusiasmo e l’irrefrenabile passione mi portarono quindi a importare dal Maryland un maschio, Kivalik’s Khauna, e altre femmine, ottenendo diverse linee di sangue su cui lavorare. Il meticoloso studio e l’attento approccio con la razza diventarono così presupposto e fondamenta di quello che oggi è il mio allevamento: il Centro Selezione del Biagio». IL MIO CANE [85]
Visita all’allevamento Piccolo e antico
Buono a sapersi
Lo Shiba è il più piccolo degli spitz giapponesi (“shiba” indicherebbe effettivamente qualcosa di piccolo) ma anche il più antico, tanto che esistono ritrovamenti archeologici risalenti al periodo tra il 6000 e il 300 a.C..
I cani del 5° gruppo della Classificazione ufficiale, sia i nordici sia quelli tipo spitz sia i primitivi, non godono di una grande diffusione nel nostro Paese e le due razze allevate da Giuseppe Biagiotti non fanno eccezione: nel 2014, infatti, sono stati iscritti ai Libri genealogici 504 Alaskan Malamute e 532 Shiba. [86] IL MIO CANE
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IMC: Quali sono i cani che dopo tanti anni di allevamento le sono rimasti nel cuore e quelli che le hanno dato maggiori soddisfazioni? GB: «Dal 1984 a oggi, moltissimi soggetti di grande pregio e valore si sono susseguiti nella storia dell’allevamento, diventando protagonisti della cinofilia italiana, europea e internazionale, tanto che la linea di sangue “del Biagio” può essere oggi facilmente riscontrabile attraverso l’analisi di moltissimi pedigree. Le radici del successo sono da ricercare in soggetti come Axel del Biagio e prima ancora in Redflower del Biagio, soggetto di colore rosso, decisamente raro e particolarmente bello, con una pigmentazione perfetta. Red è stato un riproduttore fantastico: una sua figlia, Atka del Biagio con Axel del Biagio, a sua volta nipote di Red e figlio di Vykon’s Wind Beneath My Wings, produsse nel 1994 una cucciolata epocale. Da quell’accoppiamento, infatti, nacque Royal Star del Biagio. Soggetto di pregiatissimo valore, Royal Star conseguì tre volte il titolo di Campione del Mondo, 10 Best in Show, i titoli di Campione Italiano, Croato, Internazionale e Sociale, Riproduttore, Winner BOB a Stoccolma, Okv-Bundessiger, Winner Euro Dog 1995/1996, e tanti altri successi. Tuttavia, l’affermazione più prestigiosa è quella ottenuta al raduno annuale nazionale dell’Alaskan Malamute of America, cui partecipano i più quotati allevatori americani (379 cani iscritti, 90 in classe campioni): Royal conquistò l’Award of Merit, un importante riconoscimento che è facoltà del giudice conce-
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dere unicamente a quel soggetto che egli ritiene a pari merito con quello dichiarato Migliore di Razza. Un riconoscimento mai concesso ad allevatori europei. Di Royal rimane un vivissimo ricordo e una progenie che caratterizza la storia del Centro, con soggetti che hanno lasciato nel corso degli anni un palmarés da molti invidiato, segno tangibile del costante e certosino lavoro di selezione svolto. Ne sono oggi testimoni soggetti come i pluricampioni Lera del Biagio, Rohan del Biagio, Starlight Express del Biagio e Zohra del Biagio». IMC: L’Alaskan nasce come cane da traino pesante; quale è la sua collocazione oggi? Si può considerare un cane ideale sia per lo sportivo sia per una famiglia con bambini? GB: «L’Alaskan Malamute è stato selezionato, in origine, per il traino pesante su lunghe distanze. Col tempo, però, e diventato molto versatile. Utilizzato negli Stati Uniti anche per la pet-teraphy e come cane guida per cechi, è senza dubbio il compagno ideale per dedicarsi a sport e attività da praticare nel tempo libero in montagna. Il Malamute viene oggi impiegato in discipline alpine come dog-trekking, bike-dog, skijöring e sleddog. Tuttavia, non disdegnando il calore domestico e l’affetto del suo “branco” a due zampe, può essere tranquillamente considerato un eccellente cane da compagnia. La raccomandazione, tuttavia, è di non trascurare la sua indole di cane nato per le attività con il suo team. Dal temperamento forte ed equilibrato, sa essere compagno ideale della famiglia e
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dei bambini: questa è una caratteristica così consolidata nel tempo da lasciare spazio a ben pochi dubbi, se si pensa che le tribù Inuit gli affidavano il ruolo di “babysitter” per i loro figli mentre i genitori erano fuori casa impegnati nella caccia» IMC: Come mai, dopo tanti anni di Alaskan, ha deciso di dedicarsi anche allo shiba? GB: «Nel 1994, in occasione di un’esposizione, ebbi modo di conoscere per la prima volta, grazie un giudice americano, questo cane di piccola taglia ma dal grande carattere, orgoglioso, indipendente e dotato di forte personalità: fu così che conobbi lo Shiba, e così mi prodigai affinché nel nostro “branco” ci fosse anche un piccolo Shiba. Le sue eccellenti doti caratteriali, che lo rendevano “grande” tra i cani del Grande Nord, mi portarono a comprendere che la convivenza delle due razze in allevamento avrebbe caratterizzato un connubio per me indissolubile nel tempo. E così è stato, da allora fino a oggi». IMC: Che cosa l’ha affascinata in questa razza? GB: «Chi ha avuto modo di incontrare uno Shiba, osservando le sue ridotte dimensioni non può che meravigliarsi del suo stile fiero, imperioso e sobrio, dignitoso anche se posto tra cani di taglia grande. Data la stazza mini, è inevitabile paragonarlo a piccole razze più comuni e maggiormente diffuse, ma il suo carattere fiero lo rende unico tra i cani di piccola taglia: con sobrietà, discrezionalità e fierezza racchiude in sé tutto il fascino del Grande Oriente. Contrariamente a quel che si può pensare, poi, è una razza antica e con un patrimonio genetico non manipolato dall’uomo».
Il nome dell’Alaskan Malamute deriva dai Mahlemutes, una tribù Inuit stanziata in Alaska che utilizzava i cani per il traino delle slitte. Quando il traino divenne un vero e proprio sport, i più piccoli Siberian Husky vennero usati nelle gare di velocità, i più massicci Malamute in quelle di traino pesante (weight pulling).
Dall’Alaskan allo Shiba, stessa passione e stesso impegno per Giuseppe Biagiotti IMC: Tra le due razze quale, secondo lei, è più facile da allevare e di più semplice gestione per un proprietario? GB: «Solitamente sono molto restio nel dare una risposta netta quando qualcuno mi chiede quale sia un cane “facile da allevare” o quanto un cane sia “migliore” di un altro. Per rispondere a questa domanda invito sempre a chiedersi cosa si aspettano dal loro futuro cane e, soprattutto, chiedo loro in che modo intendono vivere la loro vita con il cucciolo. Sarebbe facile rispondere affermando che una Shiba sia più facile da gestire perché ciò è insito nelle dimensioni del cane e nella sua struttura morfologica, ma non posso non evidenziare che la scelta di una razza dovrà necessariamente es-
sere fatta tenendo conto dell’indole, del carattere e del fatto che sia adatta all’ambiente in cui viviamo e al nostro stile di vita. Per questo invito sempre gli acquirenti a documentarsi, prima di operare una scelta che li impegnerà per molti anni!».
Centro Selezione “Del Biagio” di Giuseppe Biagiotti
Località Metaurilia, 82/D, 61032 Fano, Torrette di Fano (PU) Tel/fax 0721884021 - Cell 335353657 www.alakanmalamute.it delbiagio@alaskanmalamute.it
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