Ludovico Matteoda
Cronaca di
Cumiana dagli
antichissimi tempi sino ai giorni nostri continuata
1860
Trascrizione Carlo Rosso
Il nostro molto magnifico e molto illustre Comune di Cumiana chiamavasi anticamente Quomoviana e Comoviana; più tardi fu detto Combeviana ed anche Comboviana. Ed alcuni credono che questo nome derivi dalla parola Combo, Comba, tuttora in dialetto piemontese. La più antica memoria e tradizione della terra nostra si ha quella della morte di S. Valeriano a cui è dedicato il Santuario che tuttora si venera con grande concorso di popolo. Il quale fatto é narrato da Monsignor Francesco Agostino della Chiesa: Fra Cumiana e Giaveno fu nella persecuzione di gloriosi Tebei sopraggiunto da satelliti dell'empio tiranno il B. Valeriano, uno di quelli valorosi campioni, mentre genuflesso orava onde lasciato nel duro sasso impresse le orme che ancora di presente con molta divozione da circonvicini popoli si onorano, strascinato da quegli scellerati nella valle di Susa, quivi fu dal martirio coronato, lasciando in essa per pegno il suo glorioso capo. Ma in contraddizione dello storico del Piemonte, a Cumiana si crede da molti che il Santo martire sia stato ucciso là appunto dove pregava, e dove sonovi impresse veramente le orme delle sue ginocchia, e dove fu edificato un bel pilone. Narrasi pure che Cumiana fosse una delle terre della provincia fatte cristiane, e dove ora sorge la Cappella di San Gervasio, vi era una
arrocchia, e in quel Cimitero si tumolavano i corpi dei primi Cristiani portatevi da molte miglia lontani. Lo stesso Monsignor della Chiesa scrive pure che questa terra era nei secoli passati di grande considerazione perché giurando nel 1334 la fedeltà al figlio del Principe Filippo di Acaia, si contarono ventisei Consiglieri nell'atto della procura fatta dal nostro Comune. Anno 810 Uno dei più antichi documenti del Piemonte riguarda il nostro comune di Cumiana, che é qualificato come villa, o vico. Il quale documento é del mese di Aprile 810. In esso Teutraro alemano, possessore di molte terre in Cumiana, ne fa dono insieme con sua moglie Riccarda al Monastero di Novalesa. Queste terre stendevosi da Montegrosso sino alla pietra Bicioti di cui si é perduta la ricordanza, non trovando più vestigio di tal nome. E il documento dice cosi: Ego Teuctario alemano quid sum abitator hic in finibus Taurinu et in villa quee dicitur Quomoviana trado in ecclesia Sancti Petri quae est costruida in monasterium Novalicio de quantum ad manu mea visus sum habere in fine Comoviasca de Montegrosso usque ad petram Biciati. 1000 Cento ottant'anni dopo, verso il mille Cumiana fa parte della signoria di Rivalta e trovasi sotto il dominio di Marchesi di Susa i quali nel "1029" addì 9 di luglio ne assegnano metà all'Abbazia di San Giusto di Susa. Ma credesi che questa donazione non abbia avuto effetto alcuno. 1100 Dopo di ciò i signori di Rivalta appaiono investiti di Cumiana insieme con Trana, Reano, Villar di mezzo e Orbassano un largo
territorio. I quali Signori di Rivalta erano della famiglia Orsini, oggi estinta in Piemonte, da cui discese un Amedeo che diede principio alla famiglia dei Falconieri. Amedeo verso il 1100 separossi dallo stipite de’ suoi maggiori, cangiò il cognome e l' arma gentilizia e perché dilettavasi della caccia, adottò questo ucello per arma e ne trasse il nome, ed abitava in Pinerolo. In che anno gli Orsini abbiano ottenuto le dette investiture non consta pare l'abbiano avute dai Vescovi di Torino dopo la morte di Adelaide di Susa tra il 1091 e 1100, che i primi investiti siano stati Amedeo predetto e suo fratello Orso. 1242 In quest'anno Amedeo IV di Savoia e Tommaso suo fratello, comperano, per mezzo dell'Abbate di Susa, da Ottone Falconieri e dai suoi fratelli Sanchez e Pietro la metà del castello e del territorio di Cumiana. Il prezzo fu di trentatre mila cento soldi di moneta buona secusina nuova (11 di Marzo 1242 ) E così per Cumiana cominciò la signoria di casa Savoia. Ed allora in poi pel Conte di Savoia e quindi pei Principi di Acaia fu sempre mandato un castellano in Cumiana, il quale custodiva il castello e interveniva alle assemblee degli uomini di Cumiana e in seguito al consiglio del Comune. 1249 In quest'anno addì 14 gennaio Tommaso II di Savoia acquistò il feudo di Marsaglia. 1257 Tommaso II per sicurtà de’ patti consentiti agli Astigiani che il tenevano prigione, con solenne trattato promise di dare in mano di quella repubblica parecchie sue terre, fra cui il Castello e la terra di Cumiana, Gianni di
Solaro fu deputato castellano con il salario di dieci escudi "quod castrum Combevianne debeat custodire quod melius potuit et ei visum fuerit in numero guardiarum et in expensis. Per altro sembra vero che la consegna non abbia avuto luogo. 1280 Il 10 di agosto 1280 il Conte Tommaso di Savoia, a richiesta del Comune di Pinerolo, dichiara per atto rogito da Palmien Notaio del sacro Palazzo che, non per obbligo, ma per cortesia aderiva quel Comune alla sua richiesta e si recava all'assedio di Cavoretto avendo già finito il tempo in cui era tenuto servirgli oltre il Po. Testimoni dell'atto furono Gioanni Ferdinando di Susa e Giacomo di Cumiana.Jacobus de Comboviana. 1286 Amedeo V Conte di Savoia ottenne in quest'anno da Gaia di Borgogna, madre di Filippo, figlio primogenito di Tommaso III di Savoia, un ordine ai nobili e ai deputati de' Comuni del Piemonte di obbedirgli a rettore e luogotenente dei figlioli di Tommaso III. Quest’ordine fu pubblicato in una generale assemblea raunata sulle rive del Sangone presso Giaveno. Il Comune di Cumiana mandò per deputato Gìovanni di Bruino e Nicolao Corno. Ed intervennero anche il Castellano che era Uberto Bertrandi, come si legge negli atti dell'assemblea. 1298 Amedeo V Conte di Savoia dimette in feudo a Filippo figlio di Tommaso III il Piemonte, eccettuato il Ducato di Asti e la valle di Susa fino a Rivoli. E nell'atto di cessione si fa espressa menzione di Cumiana, leggendosi Castrum et villam Combavienae. Filippo pose sua sede in Pinerolo e fu lo stipite di Acaja per aver
sposato Isabella di Villarduin erede di quel Principato. Filippo fu accolto dai popoli con gran gioia e visitò ogni castellania e traeasi seco per suo sollazzo un’orsa. Egli nella estate veniva spesso a Cumiana dimorando nel vacchio castello; e vi è tuttora una regione che si chiama Riva d'Acaja perché eravi colà un ritrovo di caccia. 1306 In quest'anno addì 25 Agosto il Conte Amedeo di Savoia infeudò il Comune di Cumiana in favore di Antonio Canale per il prezzo in fiorini dodici mila. L'instrumento si trova nei protocolli ducali degli archivi del Regno, ed è la prima investitura dei Canali che furono poi Conti di Cumiana. 1318 In quest’anno trovasi che il principe Filippo di Acaja vendette l'investitura di una casa situata alla Costa e di una Vigna a favore di un tal Prigoletto suo barbiere mediante di annuo canone. E l' investitura si legge nei protocolli ducali degli archivi del Regno. 1325 In quell'anno o nel seguente si ha memoria che il Principe Filippo Acaia raunò in Pinerolo tutti gli ambasciadori delle città e Comuni del Piemonte per trattare di una legge statuaria: ad tractandum pro utìlìs tocius terre domini princips super vestimentis personarum et ornamentis ipsorum, ma non si trovò memorie delle deliberazioni prese né si conosce il nome degli ambasciatori del nostro Comune. 1334 . 29 Dicembre Essendo in quest'anno passato di vita il Principe Filippo e trovandosi il principe Giacomo suo figlio e successore in minore età lo sostituì
Catterina di Vienna sua madre, in qualità di Reggente ordinò ai Feudatari ed ai Comuni del Piemonte di prestare omaggio al figliuolo in Pinerolo. E il Comune di Cumiana presenti ventisei Consiglieri, costituisce sui procuratori per la prestazione del detto omaggio e fedeltà, Gernetto Canale e Percivallo di Calusio. E nello stesso giorno in cui fu prestato giuramento cioè il 29 di Dicembre, la reggente Catterina in nome del Principe Giacomo concedette l'investitura ad Antonio Canale delle ragioni feudali spettantegli nel territorio di Cumiana in feudo nobile, antico e paterno. 1335 Sotto la data del 14 di Agosto trovasi una sentenza arbitromontale di Secondo Canale segnala differenze che vertevano tra il nostro Comune e Anselmino Marenco. La sentenza pronunzia che Anselmino allorché lo crederà potrà , debba riscuotere dagli uomini di Cumiana che recarno qualche offesa tutte le multe minute per essi dovute e pagare quindi al Comune la somma di fiorini diciotto. E sotto la data del 9 di Dicembre trovasi che Giacomo di Acaja accensi a favore di Antonio delle Porte di Pinerolo la sua vita durante l'ufficio della Gastoldia di Cumiana e del pedaggio del luogo di Marsaglia colle pertinenze, proventi, ed altre cose a detto ufficio e pedaggi adiacenti. 1337 Giacomo di Acaja ordina in quest'anno a tutti i Comuni di formare una società popolare per difendere la terra e punire i malfattori. Questa era una specie di grana Comunale o nazionale, che in quei tempi in cui mancava il braccio della pubblica autorità, non solamente difendeva la terra, ma giudicava ed eseguiva le sentenze.
Cumiana avrà senza dubbio istituita sifatta società, benché non se ne abbia particolare ricordo. 1339 Guglielmo e Termignone Canale godevano già in quest'anno del jus patronato della Parrocchia di S. Giovanni della Costa che é la più antica delle nostre Parrocchie. 1341. 8 dicembre Giovanni Marchese di Monferato manda a PInerolo il padre Giordano Braida minor conventuale con una sua lettera per intimar guerra al Principe di Acaja, e il principe Giacomo da sua risposta. E della lettera e della risposta rogò pubblico atto Crotto di Cumiana notaio pubblico. 1342 Di questi anni era castellano di Cumiana Antelmo detto il Bastardo di Acaja, figlio naturale del Principe Filippo, il quale Antelmo fu stipide del ramo de' Conti di Collegno e di Altezzano estintesi nel 1598. 1346 In quest'anno il Principe Giacomo emancipa il suo figlio Filippo e gli fa in donazione da aver effetto dopo la sua morte, di tutti gli stati del Piemonte. E nel giorno quattro di Agosto tutti i procuratori dei Comuni raunati in Pinerolo riconobbero la donazione predetta, e giurarono ubbidienza a Filippo che era un fanciullo di sei anni . Nella donazione era previsto riservato il diritto vitalizio di Amedeo di Savoia suo fratello sopra Cumiana. Salvo jure que habet Domlnus medeus de Sabaudia quidem domini principis frater in dicto loco Combevian.
1352 Leggesi in alcune storie che il Conte verde (Amedeo VI) per indurre Giacomo d'Acaja ad approvare l'accordo di pace col Marchese di Monferrato promise di darle Cirié e Cumiana. Ciò farebbe supporre che vi fu errore nei nomi dei luoghi perché Cumiana apparteneva alla linea di Acaja; se pure non debbosi intendere che il Conte Verde obbligavasi di far restituire a Giacomo il luogo di Cumiana dato in appannaggio al Conte Amedeo suo fratello, ricompensando poi quest'ultimo in altro modo. 1354 In quest'anno Cumiana fu testimonio di un grande avvenimento. Il Principe Giacomo d'Acaja, correndo il giorno decimo di Luglio fece arrestare Roberto di Durazzo de' Reali di Napoli insieme con tutta la nobile sua comitiva e lo fece sotterrare nel Castello di Cumiana.E ciò perché il padre e lo zio di Roberto avevonogli tolto il principato di Marca e tenuto gran tempo prigioniera una sua sorella. Il Papa Clemente VI , ad istanza del Cardinale Pongon, zio di Roberto, il 6 di Ottobre lanciò la scomunica su tutto il Piemonte, e la scomunica non fu tolta se non dopo la liberazione di Roberto , cioè il 26 di Marzo 1355. 1355 -1356 Il Principe Giacomo coll'intendimento di recar danno ai sudditi di suo cugino il Conte Verde, Amedeo VI, impone una tassa di sei denari per ogni lira sul valore delle merci che transitavano pel Piemonte e si conducevano in Savoia. Amedeo VI se ne lagna come di un fatto che lede i suoi diritti di sovranità sul Piemonte e torna a detrimento de' popoli di Savoia. Intimossi al Principe di rivocare la tassa e questi non obbedì, onde il Consiglio di Savoia con sentenza del 4 di Novembre 1356 dichiarò gli stati del Piemonte devoluti al Conte. E questi poi gli mosse
guerra per far eseguire la sentenza, il che Giacomo vedendo, fatto senno, cessò di riscuotere la detta gabella nel 1357 e nel 1358. Ma nel 1359 Jacopo fece riprendere l'esercizio della tassa. Onde, dopo fattegli forte ammonizione, Amedeo VI andò ad oste contro di lui e molte terre gli occupò ed il Castello di Cumiana il 6 di Novembre per reddizione. Giacomo chiese in mercé che si rivedesse la sentenza che lo spogliava degli stati suoi, il che fu fatto il 27 Gennaio 1360. Ma i giudici avendo riconfermato la sentenza del 1356, a Giacomo fu levata la signoria del Piemonte, e Cumiana ritornò sotto il dominio de' Conti di Savoia, cui rese prontamente obbedienza. 1363 In quell'anno Giacomo chiese con supplice istanza di essere reintegrato negli suoi stati, ed il Conte Verde vi concesse. E il comune nostro riconobbe di nuovo in suo signore il principe Giacomo, dopo avere assolto, addì tre Ottobre, il Conte di Savoia del patto di non allienare il Castello, villa o territorio di esso Comune. 1364 Il Principe Giacomo vende a Nicolao Consignore di Rivalta il castello e la villa di Cumiana per 8000 fiorini d'oro. Ma pare che questa vendita sia poscia annullata, perché le memorie posteriori come vedremo, provano che il Castello e il feudo rimanevano in potestà dei signori di Acaja. E in quest'anno il Principe Giacomo annullò le condizioni fatte a suo figlio Filippo nel 1346 e Filippo fu costretto a rinunziarvi anch'esso. 1367 Giacomo che era passato a seconde nozze avuto due altri figli, Amedeo, Lodovico, contestanto di quell'anno priva dell'eredità sua Filippo
primogenito e chiama a succedergli Amedeo secondogenito. E ad Amedeo suo fratello lascia in proprietà il Castello di Cumiana che prima aveva solo in appanaggio vita sua naturaldurante. Ed essendo morto il Principe Giacomo raccolse soldati e masnadieri inglesi e tedeschi che allora servivano nelle compagnie di ventura e cominciò con grande crudeltà ad impadronirsi delle terre. Cumiana fu presa e provò il furore di quelle genti. A chi tagliavano il naso, a chi le mani e a chi cavavano gli occhi. E nel 1368 il conte Verde nominato da Jacopo tutore dei figli minori Amedeo e Lodovico mosse contro Filippo. Il quale abbandonato dai suoi avventurieri s' indusse a rimettere la causa al giudizio dei comissarii che si radunarono a Rivoli . Ottenne salvacondotto e andò egli stesso in detto luogo ma vi fu preso a tradimento, e contro la fede data incarcerato ad Avigliana e quivi poscia nel lago affogato. Così Amedeo di Acaja giovinetto riebbe la Signoria del Piemonte. 1370 Amedeo fratello del defunto Principe Giacomo vende il Castello di Cumiana a Termignone e Antonio zio e nipote de Canali. E di questo vecchio Castello che fu sempre dei Canalis che ebbero in seguito il titolo di Conte di Conte di Cumiana, se ne veggono ancora i ruderi sul poggio che sovrasta il castello nuovo; ma s'ignora in qual tempo sia stato distrutto. Monsignor della Chiesa che scriveva nel secolo XVII dice che era stato dirocato nelle antiche guerre del Piemonte ma non accenna quale. 1375 In quell'anno vi fu grande carestia in Piemonte e il popolo soffrì molto di fame. I deputati dei Comuni si raunarono in Pinerolo per provvedere contro tanto infortunio, e non seppero porvi rimedio.
1377. 21 di Novembre Il Principe Amedeo di Acaja figlio di Giacomo essendo uscito di pupillare età, viene investito degli stati del Piemonte dal Conte Amedeo VI di Savoia, e i Comuni lo riconoscono, ed ei conferma loro i previlegi. 1398 Infierisce la peste in Pinerolo e nei paesi circumvicini con morte di molti abitanti. 1402 . 7 di Maggio Muore in Pinerolo il Principe Amedeo di Acaja e i deputati dei Comuni per ordine di Lodovico suo fratello succedutogli intervengono ai funerali del Principe defunto. 1404 In quest'anno il parroco della Costa rappresenta al vescovo di Torino che per la peste e le veementi guerre la parrocchia di S. Gervasio si dovrebbe quella unire alla sua. E Monsignore approvò e delle due parrocchie ne fu fatta una sola. 1418 Martino V eletto Papa nel Concilio di Costanza trasferendosi a Roma passa in Piemonte, ed é con grandi feste arrivato a Torino, e chi può se va colà per vederlo. Addì 6 di Dicembre di quest'anno muore fra l' universale compianto de’ Piemontesi il Principe Ludovico di Acaja, e con Lui si estingue la linea di questo ramo di casa Savoia che per cento e ventiquattro anni resse il Piemonte. Ritornano perciò le terre piemontesi sotto la corona di Savoia e ne prende possesso Amedeo VIII primo Duca.
1448 Negli archivi del regno trovasi un salvacondotto di questo anno il Duca Ludovico di Savoia concedette al parroco di Cumiana Lodovico di Canale. 1482 Radunatesi in quest'anno gli stati Generali, cioè gli Nobili gli Eclesiastici e i Deputati o Sindaci dei Comuni decretano un donativo al Principe di cinquantamila fiorini. Cumiana nel ripartimento fatto sovra tutto lo stato, viene tassato in centocinquantacinque fiorini, due grossi e tre quarti. 1489. 20 Dicembre Sotto questa data trovasi negli archivi del Regno "Indulgenza del Duca a favore di Giacomo Consigliere Ducale Andrea Domis, reo di avere tre anni prima procurato con armati l' evasione del Castello di Cumiana di Giovanni de' Canali detenutovi dal Castellano del luogo e di avere cagionati tumulti e percosse, ed accusato di aver partecipato al rubamento di egregia somma di denaro e gioie a pregiudizio di Simone de' Canali de' Signori di Cumiana . 1492 Gli stati generali congregati in quest'anno offrono il donativo di centootto mila fiorini, e Cumiana Ê tassato in fiorini trecentoventi tre, grossi cinque, tre quarti e mezzo. 1493. 22 Dicembre Sotto questa data trovasi agli Archivi del Regno un' indulgenza a favore di Sebastiano Legiani di Cumiana accusato di omicidio in risarcimento trenta fiorini . 1496. 8 Marzo Sotto questa data trovasi negli Archivi del Regno un indulgenza
del Principe a favore di Castagno de' Signori di Cumiana reo di incesto mediante fiorini cento. 1496. 7 Luglio E sotto questa data e nello stesso luogo trovasi un'altra indulgenza a favore di Sebastiano Putoni di Cumiana accusato di omicidio, mediante fiorini sessanta. 1514 Gli Stati Generali offrono al Duca Carlo III il donativo di trenta cinque mila dugento fiorini. Cumiana è tassata in fiorini seicento novanta quattro, grossi cinque. 1518 Gli Stati Generali offrono al Duca Carlo III il loro donativo e la quota ripartita a conto di Cumiana è di fiorini settecento trenta, grossi quattro. 1535 Gli Stati Generali offrono al Duca Carlo III il loro donativo. Cumiana è tassata in fiorini ottanta due e grossi undici. 1536. Aprile Scendono i Francesi condotti dall'amiraglio Chabot, s’impadroniscono della maggior parte del Piemonte in nome del Re francese e al nostro buon Duca Carlo III non rimane che Vercelli, Nizza e qualche altro luogo. Cumiana passa adunque sotto l'obbedienza di Francia. 1559 In quest'anno Emanuele Filiberto, vincitore di S. Quintino, succeduto al Duca Carlo III suo padre, ricupera con il trattato del Castel Cambresis il Piemonte, che dopo ventitre anni di guerre, di stragi
ed ogni miseria ritorna sotto il paterno dominio de suoi principi nazionali. E in questi tempi solevasi pei matrimoni dei principi, per il loro avvento al trono, per la nascita del Principe ereditario e simili occasioni pagare dallo Stato un donativo che talvolta era libero e più spesso comandato. In quest’anno pel matrimonio del Duca Emanuele Filiberto con Margherita di Francia, il donativo fu di 539,711 fiorini e non si che parte abbia toccato a Cumiana. Eppure per i matrimoni di Carlo I, Vittorio Amedeo I, Carlo Emanuele II. 1560 Al Duca Emanuele Fìliberto avendo in quest' anno ordinata una spedizione contro i Valdesi delle Valli dette dei Barbetti, la quale spedizione fu comandata dal Conte di Raconigi, il Comune di Cumiana mandò alcuni dei suoi uomini e dovette provvedere carri e vettovaglie. E questa fu detta allora la spedizione di Angrogna, e dopo qualche incontro con i Valdesi si fece accordo con essi, e l' assicurarsi vivere in pace. E in quest'anno stesso il Duca aumenta grandemente il prezzo del sale per sopperire alle spese pubbliche e rassettare le fortezze che nelle più parti erano state dai francesi o dagli spagnuoli o guaste o lasciate cadere in rovina. Ed aveva posta questa gravezza perché voleva convocare gli Stati Generali per chiedere loro il donativo come solevano i suoi antecessori . 1561 Dolendosi la Comunità del troppo aggravio del sale il Duca lo riduce all'antico prezzo, anche dal Piemonte dalla Savoia venga pagato per dodici anni un tributo di ducento mila scudi d'oro. E le Comunità acconsentono, e fra di esse si riparte la detta somma ciascuna concorda al Duca. Per la sua parte Cumiana si obbliga di pagare a tal fine quattro cento settantacinque scudi d'oro del sole, e questo tributo chiamasi il Tasso.
E quanto il sale sappia il lettore che in questi tempi le Comunità erano obbligate di comperarne dal governo una quantità proporzionata ai fuochi delle terre e che poi lo distribuivano esse alle famiglie che dovevano a loro volta pagarlo. 1561 . 4 Dicembre Le Comunità e gli uomini di Cumiana umiliano un memoriale a capi al nobile Paolo Vagnone a ciò Deputato da S. A. nel quale espongono come si trovino aggravati pel tasso adossatogli e chiedono alleviamento adducendo in giustificazione la sterilità del paese in cui non si raccoglie che un po’ di vino e ricordando che nell' antecedente anno avevano dovuto sostenere spese per la spedizione di Angrogna. Domandano quindi che i forestieri che possiedono beni sul territorio debbano consumarne i frutti in Cumiana, che si permetta di tenere un mercato di venerdì di ogni settimana, e che i beni eclesiastici siano collettati: E il nobile Paolo Vagnone in nome di S. A. risponde che le loro domande saranno prese in benigna considerazione e concede il mercato del venerdì che dura tuttora, e permette che si collettino i beni eclesiastici . E chi non comprende cosa significhi questa colittazione ha sapere che i beni degli eclesiastici non concorrevano nel pagamento dei tributi, dicendosene esenti, e perciò la somma totale cadeva per intiero sui beni dei particolari con grande ingiustizia E il memoriale degli uomini di Comunità predetto trovasi negli Archivi del Regno nel volume 224 dei Minutari Ducali alla facciata 185. 1575. 7 Giugno Emanuele Filiberto stabilisce in Pinerolo una Prefettura ossia Tribunale che avesse ampia giurisdizione sui paesi circonvicini, e Cumiana è
posta sotto la dipendenza di quella Prefettura. 1585 Il Duca Carlo Emanuele I sposa l'infante di Spagna Catterina, e lo stato offre il suo donativo, e Cumiana paga. 1589 Il Duca Carlo Emanuele I avendo mosso guerra alla Francia per ottenere il Marchesato di Saluzzo pone una gravezza straordinaria al Piemonte di duecento mila scudi, e Cumiana per sua tangente ne paga sei cento ottant’otto 1607 Per le nozze della Principessa Margherita col Duca di Mantova e della Principessa Isabella col Duca di Modena, lo stato offre il suo donativo e anche Cumiana. 1609 In quest'anno viene eretta nel luogo di Piscina una Parrocchiale e certo numero di abitanti delle terre di Cumiana vengono aggregati a quella Parrocchia. 1619 In quest'anno il Principe ereditario che fu poi Amedeo I, sposa Cristine di Francia, e lo Stato paga il donativo e anche il nostro Comune. 1629. Marzo Scendono quarantamila francesi nella valle di Susa, svoltano e piombano sopra Pinerolo prendono la Città e la cittadella, che avrebbe potuto far lunga resistenza, si arrende per codardia del governatore Conte Urbano di Piosasco. E nella pace di Cherasco seguita due anni dopo, il Duca Vittorio Amedeo I succeduto nel 1630 a Carlo Emanuele
I suo padre , cedette alla Francia la Città di Pinerolo e la valle di Susa, e ricevette in cambio una parte del Monferrato. 1630 Una spaventosissima peste infierisce in Piemonte, mena strage in Torino, in Pinerolo e devasta il nostro Comune con morte di gran parte del popolo. La tradizione popolare dice che rimasero solo diciasette persone in vita; ma se questa è una esagerazione, prova almeno che innumerevoli debbono essere state le morti. Questa pestilenza durò molti anni inter polutamente, così ché dal 1630 al 1640 alla parrocchia della Costa morirono cinque Priori . La tradizione reca pure che dopo questa pestilenza cessò il nostro territorio la coltivazione del riso che si faceva nella regione detta tuttora delle Risere. E dicono che l'acqua la facesse venire da Pinerolo e che il Comune siasi lasciato togliere il diritto di derivazione che gli competeva. Ma di tutto ciò non avvi memoria autentica e mancano notizie esatte. 1631 Il Duca Vittorio Amedeo I col trattato di Cherasco e di Mirafiori avendo ceduto alla Francia la Città di Pinerolo, Cumiana viene aggregata a Susa. 1666 Il Conte Francesco di Cumiana, Consignore della Marsaglia Gentiluomo di Camera del Duca Vittorio Amedeo I, Introduttore degli ambasciatori, Gran Maestro di Camera di Madama Reale, e creato Cavaliere dell' Ordine Supremo dell' Annunziata. In quest'anno 1666 nasce al Duca Carlo Emanuele II il Principe ereditario cui fu posto nome Vittorio Amedeo, e si chiede ai Comuni un donativo, ma lascia si lascia libera la somma. Cumiana offre e paga scudi cento cinquanta.
1681 Essendosi divisato il matrimonio del Duca Vittorio Amedeo II colla Infante di Portogallo, la Duchessa Maria Giovanna Battista chiede il donativo, e Cumiana pagò scudi trecento che il matrimonio poi non seguì, che l'altro donativo fu pagato nel 1664 quando il Duca sposò Anna d’Orleans. 1696 Per il trattato di quest'anno stipulato in Torino, il Duca Vittorio Amedeo II ricuperò la Città di Pinerolo ceduta alla Francia nel 1631, il quale Comune nostro che era aggregato alla Provincia di Susa, fu qualche tempo dopo unito alla Provincia di Pinerolo a cui apparteneva per vicinità e positura. 1699 In quest'anno nasce al Duca Vittorio Amedeo II il Principe Ereditario da lungo tempo aspettato e si chiede il donativo ma si lascia libero a ciascun comune di fissarne la somma. E noto che questo fu l’ultimo donativo chiesto per nascite, matrimonii, doti di principi e principesse, ne più d'allora se ne fece domanda di pagamento. 1702 In quest'anno fu condotta a termine la Chiesa Parrocchiale della Pieve, essendo pievano Don Giovan Giacomo Steven, che non poté officiare perché morì nello stesso anno, e gli succedette Don Francesco Ugo. 1704 . 8 Agosto Il Duca Vittorio Amedeo II aliena il diritto di nominare i Sindaci, e la Duchessa Anna d’Orleans concede a favore dell’Abate Don Francesco Antonio di Cumiana la nomina perpetua del Sindaco
del nostro Comune, per la somma di lire mila e cento. 1713 Per virtù del trattato di Utrecht il Duca Vittorio Amedeo II è proclamato re di Sicilia. Va a Palermo per ricevere la corona, indi ritorna in Piemonte. 1718 In virtù del trattato della quadruplice alleanza il Re Vittorio Amedeo II cede la Sicilia e riceve in cambio la Sardegna e prende titolo di Re di Sardegna. 1719 In quest'anno si fonda la congregazione di Carità ordinata dal Re Vittorio, e viene a predicare e stabilirla il P. Guecerre gesuita, come si era praticato in tutti luoghi del Piemonte. 1730 In quest'anno il Re abdica in favore di suo figlio Carlo Emanuele III, e sposa la Marchesa di Spigno che era Madamigella di Cumiana. Nell'anno seguente succedono gravi casi tra il Re nuovo il Re vecchio, e la Marchesa. Il Re Vittorio è arrestato con esso la Marchesa la quale poi è collocata in Pinerolo nel Monastero della Visitazione. Il che tutto si legge nelle storie, quantunque molti errori ed inesattezze contengono. 1731 In quest’ anno il Re Carlo Emanuele III pubblica l'editto di perequazione dei tributi del Piemonte fondato sull''estimo e sulle misura de' beni, cioè sul Catasto. Quest’opera era stata condotta a fine dal Re Vittorio Amedeo II che lasciò a suo figlio la cura di pubblicare l'editto formale. Cumiana trovasi tassata in lire vecchie 13103, soldi 13, denari 2.
1733 In quest' anno il nostro Re insieme coi Francesi fece la guerra con l'imperatore, e durò più di due anni. E in principio di detta guerra, cioè verso la primavera del 1733 vi fu per tutto il Piemonte e massime a Cumiana una fierissima siccità i cui effetti furono descritti da un Cumianese di quei tempi in un libro di famiglia, colle seguenti parole: Le biade e altri frutti restarono soffocati dal gran calore, quali biade fiorirono et granarono solo alte un palmo da terra, et ha bisognato scavarlo e sradicarlo, qual durò almeno anni tre continui et fummo costretti quasi tutti li particolari andar tutti mendichi nelle terre e città circonvicine. In Torino la gran quantità di poveri che abbondava pareva un esercito. Moltissime famiglie vivevano di sole erbe bolite senza sale e senza condimento, vivevano di ghiande, grani di vinaccia. Sovra i mercati di Pinerolo e Giaveno non vi era cosa che avesse più esito che brema et arprimo, e per farlo farinoso lo falsificavano con gesso con danno di molti. Si sono trovate persone morte con la bocca piena d'erba cruda in mezzo ai prati. La siccità durò mesi dodici da Settembre senza piovere. Si fecero grandi divozioni et penitenze, alla fine la miracolosa Vergine della Coletta si ottiene miracolosamente la gratia della pioggia. 1740 Il 20 Dicembre levasi in Pinerolo un vento così impetuoso che distrugge molti tetti, dirocca il campanile di S. Francesco. il vento durò due giorni e fu cosi caldo che si videro sbucare le api dagli alveari e le mosche svolazzare come nel cuore dell'estate. In Cumiana specialmente in montagna sdradicò molti alberi, fece cadere alcuni tetti ed anche alcune case.
1742 Essendosi in quest'anno incominciata la guerra per la successione di Austria, il Re Carlo Emanuele III pose l'assedio a Modena, il dì cui Duca si era collegato cogli Spagnoli, se ne impadronì. Prese possesso della Città il Conte Commendatore di Cumiana che il Muratori ne' suoi annali d'Italia chiama"Cavaliere che non lasciava andarsi innanzi alcuno nella prudenza e sapea l'arte di farsi amare e stimare da ognuno. 1748. 3 di Maggio Il Cavaliere Secondo di Cumiana salpa da Savona con mille soldati per venire in aiuto de’ sollevati di Corsica e sbarca a S. Fiorenzo indi assedia Bastia. La pace sottoscritta ad Aquisgrana tronca la sua impresa. 1749 Addì 9 Giugno circa le quattro pomeridiane cadde grande quantità di neve verso Frossasco e si sente un freddo così intenso che pareva di primavera. 1750 Il Conte Ludovico di Cumiana, Signore della Marsaglia, Governatore della Cittadella di Torino, tenente Maresciallo, è creato Cavaliere dell'ordine Supremo dell'Annunziata. Egli finì la fabbricazione dell'attuale Castello incominciato dal Conte Francesco suo bisavolo e vi aggiunse i gradini come consta dalla seguente iscrizione e che si legge nella gran sala Aulam Meam Comites Combevianae Franciscus bisavus esctruiscit Lodovicus pronepos
medium et voluptuarum aggeris auctum ornatumque instoravit anno 1732 1757. 15 Luglio Regie Patenti d'infeudazione del feudo e giurisdizione di Balboutet cantone della Comunità di Usseaux col titolo e dignità Comitale dell'avvocato e prefetto Giuseppe Maria Bastesi di Cumiana. 1759 Terribili scosse di terremoto nel mese di Marzo, Aprile e Maggio. La più spaventosa ha luogo il 30 di Marzo; i monti e i colli sembravano traballare, molte case in Pinerolo caddero a terra e gli abitanti non osavano più dormire nelle loro case. La provincia tutta visse in desolazione per circa tre mesi, e molti perirono sotto le ruine degli edifizi ed altri per lo spavento. 1763 Viene in quest'anno a prendere possesso della parrocchia di S. Maria della Motta il Molto Reverendo Don Giovanni Battista Roberto, degnissimo Sacerdote e prevosto. Al tempo incominciò la nuova grandissima Chiesa di S. M. della Motta e il bel Campanile, sul disegno dell'architetto Felice Maria Morosi. Pel il trasporto delle pietre si faceva la catena dalle cave alla chiesa con grande concorso di popolo. Ma per riguardi speciali allo Speziale Bonavia la facciata fu collocata in parte molto poco conveniente, come si vede. Poco tempo prima i padri Gesuiti avevano fatto edificare il Collegio sul disegno del padre Rovero.
1764 Il Conte Giacinto di Cumiana sposa la Contessina Giulia Alfieri di Cortemiglia sorella di Vittorio Alfieri. Vengono in villa i primi giorni di Maggio e con essi l'Alfieri allora giovinetto di quindici anni che quelle nozze liberanno dagli arresti nell'accademia reale, come egli narra nella sua vita. Aveva con se il suo primo Cavallo, quel bellissimo Sardo, di mantello bianco, da lui amato con furore, il che non gl'impediva, dice egli , a quando lo avevo fra le gambe di tormentarlo e malmenarlo anche talvolta quando non voleva fare a modo suo. 1769 Ritorna in quest'anno in Cumiana e vi dimora sei settimane colla sorella, Vittorio Alfieri, reduce dai primi suoi viaggi, e tutto travagliato da amorosa inquetudine, quantunque per Ginevra passando avesse comperato un pieno volume di libri. 1796 In quest'anno si fa la pace con la repubblica di Francia e il nostro Re cede la Savoia e la Contea di Nizza e dà in mano ai Francesi le migliori fortezze del Piemonte, e si obbliga di distruggerne altre, fra cui la bellissima Brunetta di Susa. E in quest'anno muore di appoplessia il Re Vittorio Amedeo III e gli succede suo figlio Carlo Emanuele IV. 1798 Il Re è costretto ad abdicare il 9 di Dicembre, e parte notte tempo per la Sardegna, il Generale francese, Joubert instituisce un Governo provvisorio e il Piemonte diventa repubblicano governato e amministrato alla francese. Cumiana fa parte del Dipartimento. E nel nostro Comune si fanno anche celebrare feste per la morte di Luigi XVI re di Francia che
era stato decapitato, e che in Cumiana non aveva fatto mai alcun male. 1799 Gli Austro Russi avendo sotto Vienna debellati i francesi, s'innoltrano a Milano e quindi a Torino. Il Maresciallo Suvvarovv stabilisce l'autorità del Re e nomina un governo interinale che amministri in nome di Carlo Emanuele IV. 1800 Il primo Console di Francia Napoleone Bonaparte vince gli Austriaci alla battaglia di Marengo, e il Piemonte cade di nuovo in potere dei Francesi. Governano i tre Carli, cioè Carlo Botta, Carlo Bossi, e Carlo Giulio, ma come vogliono i generali francesi. 1801, 1802,1804 Il 2 di Aprile 1801 il primo Console pubblica un decreto con cui costituisce il nostro paese secondo gli ordini francesi e ne forma la 27-ma. divisione militare di Francia. E ciò dopo avere introdotti i varii Comuni a dichiarare che volevano far parte della grande nazione, come fece la nostra Comunità. E nell'anno seguente 1802 viene pronunziata l'unione definitiva del Piemonte con la Francia e nell'anno 1804 Napoleone é nominato Imperatore dei Francesi. 1802 Carlo Emanuele IV abdica in favore Vittorio I e si ritira in un convento di padri Gesuiti. 1808 Nel mese di Aprile il terremoto sconvolge Pinerolo e le valli di Perosa e di lucerna. Nessuno più abitava in casa; gli stessi pubblici uffici erano trasportati nelle piazze e sulle pubbliche passeggiate sotto tende e baracche.
Questo tremendo flagello durò un mese e mezzo, avendo la prima scossa avuto luogo il 2 Aprile e l'ultima il 14 Maggio. Anche Cumiana ne patì, e il Governo diede delle indennità e ne presero anche quelli che non ne avevano diritto, come sempre accade. 1814 In quest'anno gli eserciti di Austria, Russia, Prussia e Inghilterra invadano la Francia, e l'Imperatore Napoleone abdica la Corona a Fontainebleu. Gli Austriaci entrano in Piemonte e vi ristabiliscono il governo dei nostri Re. Il 14 di Maggio, reduce dalla Sardegna, entra in Torino il nostro buon re Vittorio Emanuele I. 1815 Napoleone essendo sbarcato in Francia dall'isola d'Elba, i potentati gli muovono contro, e cosi pure il nostro re, il quale mandò i suoi soldati che prendono Grenoble. Poi Napoleone é vinto a Waterloo. 1816 Vi è grande carestia, il grano costa tanto caro che la povera gente soffre molto la fame, e la carestia dura anche nell'anno 1817. 1817 La Comunità il palazzo detto il Collegio, dopo una lunga lite con la signora Ardissoni, vi stabilisce la sua sede, quella della Giudicatoria, i Carabinieri e le scuole. Prima di allora il comune si radunava nella casa dove ora è lo spedale. E più anticamente nella casa che ora é detta di Bongiovanni. Ed antichissimamente le radunanze e le elezioni si facevano nella Chiesa della Confraternita come si vede dagli antichi verbali. 1821 A Torino vi è la rivoluzione e si proclama la Costituzione di
Spagna dal Principe Carlo Alberto di Carignano. Il Re vittorio Emanuele I abdica in favore di Carlo Felice suo fratello che da Mantova dove dimorava, disapprova la Costituzione, chiama gli Austriaci e scendono a Novara. A Cumiana si forma una specie di Guardia Nazionale che non dura. Si fanno quindi molti rigorosi processi contro coloro che volevano la costituzione e molti vanno in esilio, molti sono impiccati in effige, e due uffiziali sono giustiziati a morte. Molti impiegati e uffiziali sono destituiti e mandati a casa con niente. E in Cumiana fra questi vi fu il Capitano Fedele Canetti. Tutti quelli del ventuno si chiamavano i costipati. 1822 In quest'anno si fabbrica la Loggia ossia Ala nuova. L'altra ala si trovava in piazza vecchia vicino al ponte della Chisola. 1826 E'nominato parroco D. Bartolomeo Giovino, il quale fa edificare il Coro della Chiesa della Motta e vi spende tutto il suo 1831 Muore il Re Carlo Felice e succede Carlo Alberto. 1833 Si scopre una congiura detta della Giovine Italia che voleva far repubblica. E vi sono parecchie condanne a morte, specialmente di bassi uffiziali e si parla molto delle crudeltà del Conte Galateri Governatore di Alessandria. Nessuno di Cumiana ebbe che fare o patire in questa calamità . 1834 Il Re Carlo Alberto con Decreto del 18 di Marzo di quest'anno approva l'istituzione dell'ospedale di Cumiana. I fondatori e benefattori di questo Spedale furono il Teologo Prato, Matteo Prato suo fratello, e il medico Bianco Ignazio Giuseppe. In quest'anno si è
terminato il grandioso Coro della parrocchia della Motta. I Cumianesi fecero molte largizioni per questa fabbrica e ogni Domenica ed anche in altri giorni non festivi si faceva la catena dalle cave di pietre alla Chiesa pel trasporto delle pietre necessarie. E vi intervenivano uomini e donne in grande quantità di tutti i ceti ed anche le Signore. 1837 In quest'anno sotto il Sindacato di Andrea Barbarosso si fa la strada nuova verso Pinerolo 1838 In quest'anno si compie il Cimiterio della Motta. 1840 In quest'anno si parla molto di guerra e il Re chiama sotto le armi classi, ma poi non succede niente 1841 Muore di breve malattia in Cumiana dove trovavasi in permesso il Cavaliere colonello Ugone Carutti, ed a Pinerolo vengono i soldati per assistere alla sepoltura 1844,1845 In questi anni ed anche nei seguenti fiorisce molto la nostra società filodrammatica da molti anni istituita. Recitano tutti i Signori e parecchie Signore del paese. Fra i signori si distinguono il Signor Carutti Domenico, Medico Lorenzo Bruni, Maletti Gioanni e il Notaio Olivero, e fra le signore, la Medica Bruni , ed Irene Maletti 1846 -1847 Si fanno molte feste al Papa Pio IX perché ha dato l'amnistia e le riforme e si portano le cravatte coi suoi colori e si cantano inni al suo nome. Nel mese di Novembre 1847 il Re Carlo Alberto dà
anch'esso le riforme, ed a Torino si fanno molte grandi feste a cui intervengono molti Cumianesi. 1848 Nel mese di Febbraio il Re Carlo Alberto dà la costituzione, e poi nel mese di Marzo va in Lombardia a far la guerra agli Austriaci e si vincono molte battaglie, e si uniscono al Piemonte la Lombardia, la Venezia, Modena e Parma. Poi le cose vanno male e il nostro esercito deve ritirarsi. Anche in Cumiana si organizza la Guardia Nazionale che non si è mai potuta tenere in piedi. Nel mese di Novembre si fanno le elezioni provinciali e Comunali per la prima volta; e viene nominato Sindaco Bay Gaetano Ingegnere che si occupa molto delle scuole. 1849 Si riprende la guerra contro l'Austria che finisce con la battaglia di Novara. il Re Carlo Alberto abdica in favore di suo figlio Vittorio Emanuele II e va a morire ad Oporto nel Portogallo. 1852 La Crittogama, ossia il marino comincia travagliar le uve, e non si fa più vino da otto anni. E il vino si vende a un prezzo esorbitante, ma in Cumiana non si fa più. 1853 In quest'anno si erige la nuova parrocchia degli Allivellatori, prendendo anche una porzione degli abitanti di Piossasco. E così le parrocchie di Cumiana sono ora quattro, quella della Costa che é la più antica, quella della Motta, quella della Pieve e quella degli Allivellatori; che gli viene nominato Amministratore D. Felice Fava da Cuorgné buon sacerdote
1854 Dei dissensi fra il Consiglio Comunale e la Intendenza di Pinerolo il Re scioglie il nostro Consiglio Comunale. Si procede alle elezioni generali, e viene nominato Sindaco il Commendatore Carutti. Sotto il suo sindacato si fa la strada di Piscina per andare alla ferrovia. 1855 Una dolorosa tragedia ha luogo in Cumiana nel mese di Agosto, Gustavo Cambieri del Cavaliere Santino e Ippolito Carutti del Cavaliere Carlo, ritornando dalla caccia vanno a bagnarsi nella Chisola e muoiono annegati l'uno e l'altro. Cambieri aveva presa allora la Laurea in Legge, Carutti studiava il terzo anno di Legge. Vi fu grande cordoglio nel paese per questo caso, e alla Madonna di settembre non vi fu né ballo né teatro. In quest'anno il nostro Re si unisce alla Francia e all'Inghilterra e va per fare la guerra alla Russia e manda i Soldati in Crimea dove si fanno molto onore. Nella primavera di quest'anno si ricostituisce la Società Filarmonica di Cumiana che da molto tempo già esisteva. Ma per interne dissenzioni non fiorisce sicché presto si scioglie e gli statuti non sono osservati. 1856 In quest'anno si fa la pace con la Russia. In quest'anno la malattia dei bachi da seta si fa vieppiù sentire e il nostro raccolto manca, e così quello pure del vino. E i poveri particolari non possono più alzare testa né fare i loro affari. 1857 Nel settembre cade tanta pioggia in Cumiana che la Chisola straripa e inonda la piazza vecchia e la corte degli Olivero con grande spavento di tutti. Ma non vi fu alcun male.
1858 Gli alunni del Collegio di Pinerolo vengono a fare una partita al Castello di Cumiana, e vi intervengono Monsignor Vescovo Rinaldi, l'intendente della Provincia ed altre Autorità . 1859 In quest'anno il nostro Re fa di nuovo la guerra contro l'Austria e l'Imperatore Napoleone III viene in nostro soccorso. Si prende la Lombardia all'Austria ma non le fortezze, e si fa la pace di Villafranca. Poi la Toscana, le Romagne, Modena e Parma che avevano mandato via i loro sovrani vogliono stare sotto Vittorio Emanuele II e mandano i loro Deputati a Torino, e il Re li riceve e promette di aiutarli. 1860 Il Re fa un trattato con la Francia per cedere Savoia e Nizza. Poi si fa l'annessione di Parma, Modena, Toscana, e Romagna al Piemonte con grande festa. E Garibaldi parte per la Sicilia cacciarvi i Borboni ed unire questa isola al nostro Regno, e molti credono che se le cose continuano ad andare bene, che tutta l'Italia farà presto un grande stato solo col Piemonte e con il nostro Re che è un galantuomo
Fine
Famiglie Nobili e Notabili di Cumiana I Canalis di Cumiana I Conti Canalis o Canale, o de Canalibus furono fra le pi첫 antiche e nobili del Piemonte. Altri li crede originali di Cumiana, altri di Scalenghe, taluni di Chieri. Ve ne furono due rami, l'uno dei Conti di Cumiana, Signori di Marsglia, l'altro dei Conti di Bruino e Villarfioccardo. L' istrumento di dedizione di Gassino al Principe Filippo del 14 Maggio 1306 fu rogato per Simundum de Canalibus Notarium pubblicum et dicti domini principis scribam. L'atto di dedizione di Sommariva del Bosco allo stesso principe sotto la data del 20 di Giugno 1314 fu rogato da Castagno de Canalibus imperiali notarius. Nell'atto di omaggio di nobili del Piemonte ai principi d'Acaja trovasi Guillelmus de Canalibus condimus Vallis Turris. Guido Canalis fu vescovo di Torino dal 1319 al 1348. Nel secolo XIV ebbero il feudo di Cumiana, poi quello di Marsaglia. Nel XVII e XVIII secolo i Conti di Cumiana tennero le prime cariche in Corte, nella Chiesa, nella diplomazia e nelle armi. Il Conte Francesco e il Conte Lodovico furono fregiati del Gran Collare della SS. Annunziata. Figlia del Conte Francesco e della Contessa Francesca Maria San Martino, di S. Sebastiano d'Aglie fu la celebre Anna Carlotta
Teresa Canalis Marchesa di Spigno e sposa di Vittorio Amedeo II. Dopo le note vicende del suo reale matrimonio dovette ritirarsi in un Monastero ed elesse quello della Visitazione di Pinerolo, dove morì nel 1760 in età avanzatissima. I Canalis di Cumiana si estinsero nel principio di questo secolo nel Conte Giacinto che ebbe titolo e grado di Grande di Corona e fu marito della Contessa Giulia Alfieri. L'unico loro figlio premorì in tenera età dei genitori, e l'eredità della Casa passò in gran parte nei Marchesi Ferreri e Colli. Le varie possessioni insieme con il castello vennero in mano di Ferreri che li vendette all'Ingegnere Bay, il quale li vendette ad altri alla spicciolata. Il Castello passò già per varie mani e finirà chi sa come sit transit gloria mundi
I Calusi
Di questa famiglia, già da molto tempo estinta, così scrive Monsignor della Chiesa, La famiglia Calusa che un tempo ha posseduto una parte della giurisdizione di Fenile, ebbe origine da Cumiana ed andò in Vigone nel 1300, ed ebbe quivi fra le altre segnalate persone prodotto Abbate di Cavona nel 1355, Bertrando, Commendatore di Cremona é religioso di molta autorità nella religione di S.Antonio ,Guglielmo suo nepote, Commendatore e Baiglio di Damiata e della riviera di Genova, della stessa religione, un altro Guglielmo il quale fu intorno al 1378 governatore di Cavona e poi di Moncalieri e Consigliere del Principe di Acaja.
I Greila, i Gaj, i Maletti
Scrive lo stesso Monsignor della Chiesa che oltre i Canalis, e i Calusi uscirono di Cumiana i Greila e i Gaj già appresso i primi Principi
di Acaja feudatari ed i Maletto li quali trasportati in Pinerolo e in Torino sono lungamente in quelle Città nobilmente vissuti. Queste tre famiglie erano già ai tempi di Monsignor della Chiesa cioè nel decimo sette secolo, estinte o cadute nella oscurità.
I Basteri
Originari di Cumiana sono i Basteri, e già nel corso del XVII secolo si vedono in qualche atto Comunale col titolo di nobili .Nell'anno1717 l'avvocatore e prefetto indi Giuseppe Maria Bastero ottenne il feudo il Balboutet. Questa famiglia si è estinta nella prima metà di questo secolo.
I Bonifanti
I Conti Bonifanti di S. Benedetto vennero in Cumiana in principio di questo secolo, dove il Conte Francesco sposò l'unica figlia del Conte Basteri di cui raccolse perciò l'eredità. Lasciò tre figli Domenico morto in giovane età, tenente dei Cavalleggieri di Sardegna, Gabriele era Regio esattore, e Carlo impiegato nelle Regie Poste.
I Platzaert
I Platzaert che nel secolo passato ottennero il feudo di Sassi (presso Torino), e il titolo Comitale comperarono nel secolo passato parecchie possessioni dai Conti di Cumiana, fra cui il Castello dell' Enta, ora distrutto. I Platzaert sono originari delle Fiandre. Autore della famiglia, nel principio dello scorso secolo, fu Andrea il quale venne dalla Catalogna insieme al Marchese Friviè. Esso era un uomo assai penetrante e di Carattere molto onesto, e negli ultimi anni del Regno di Vittorio Amtdro II fu primo ufficiale al Ministero dell'Interno sotto il Conte Mellarede.
Maneggiò i principali affari dello stato e tenne ancora quel posto sotto il Ministero di Ormea; ma non potendo soffrire che quelli che egli aveva promosso gli comandassero volendola fare ancora da padrone, fu dispensato da quella carica e fatto assistente al consiglio di Commercio. Vittorio Amedeo Platzaert, ottiene il Conte di Sassi fondò a Cumiana una commenda e diede maggior splendore alla famiglia. Fu sostituto procuratore Generale nel 1750, Collaterale nel 1760, Conservatore e Generale provvisionale delle Gabelle 1761, Conservatore del tabellione nel 1770. Sovrintendente dei Reali Archivi (1771), Presidente nella R. Camera de' Corte nel 1779. Fu Giubilato nel 1786. Egli fu uomo dotto, amico delle lettere e molto intendente di libri. Dopo lui la famiglia decadde e finì nel 1859 col Conte Agostino che era un uomo di poco senno e di umore strano e non lasciò più alcuna sostanza.
I Carutti
I Carutti originari di Villafranca di Piemonte, erano fin dal secolo XVI Vassalli Consignori di Castagno. Giaffredo di Carutti nel 1549 ottiene investitura di porzione di quel feudo e dichiara tenuinse tenereque velle et debere in feudo nobile, le quali parole indicano che ci sono già state altre investiture anteriori. Gioanni Pietro Carutti succedette a suo fratello Giaffredo morto nel 1563 senza discendenza ed ottenne l'investitura di Castagno con dichiarazione di essere stato per il passato e dover essere per l'avvenire Huomo nobile buono e fedele suddito del Serenissimo Signor Emanuel Filiberto IV°. La investiture continuano fino alla fine del scorso secolo in cui i Carutti alieneranno quei beni. Nel principio di questo secolo si trasferiscono in Cumiana dove stabiliscono la loro dimora.
Giovan Domenico Carutti fù sotto Carlo Emanuele III e sotto Vittorio Amedeo III, Avvocato Fiscale di Alba e di Saluzzo, Intendente di Novara, Prefetto di Susa , di Alba e di Biella (17591786). Ugone Carutti fu Colonnello del 15° Reggimento di Fanteria e Cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro. Il Re lo onorava di particolare benevolenza, morì in Cumiana nel 1841. Carlo Carutti fu Cavaliere (1813) ed Ufficiale della Legione d'Onore (1831) Cavaliere di S. Luigi (1828), Maggiore al servizio di Francia morì in Cumiana nel 1854. Domenico Carutti, nacque il 26 di Novembre 1821, à Cavaliere del merito civile, Commendatore de' SS. Maurizio e Lazzaro, Gran Cordone d'Isabella la Cattolica grande Uffiziale di Leopoldo del Belgio, socio della Reale delle Scienze Membro della Deputazione sopra gli studi di storia, Deputato al parlamento Nazionale, Membro e segretario del Consiglio Contenzioso diplomatico, Segretario degli affari esteri.
Altre famiglie notabili
Famiglie distinte e civili fanno in Cumiana ancora a nostra ricordanza. I Rondoletti già ricchi ora decaduti Gianbattista Rondoletti Sacerdote fu nello scorso secolo discepolo del P. Beccaria professore di fisica. GliUgo, molto ricchi ed eserciti professioni liberali, ora decaduti e che più non dimorano in Cumiana. I Bonavia, già molto ricchi e possessori del segreto della fabbricazione del Ratafià di Cumiana questa famiglia si estingue in due figli imbelli e poveri.
I Bessano, famiglia estinta pochi anni or sono. Francesco Bessano fu maggiore nei Regii eserciti e decorato. I Giay, famiglia estintasi nell'Avvocato Giay I Prato, famiglia che ebbe parecchi sacerdoti a' suoi tempi. Il Teologo Prato e Matteo Prato suo fratello lasciano le loro sostanze allo Spedale di Cumiana e ne furono i fondatori. I Ferraris, famiglia che estinguesi nel vivente Sacerdote D. Ferraris I Bruno sono ora fra le famiglie civili più antiche del Comune tuttora fiorenti. Giuseppe Bruno fu teologo e rettore dell’universita di Torino, Revisore delle stampe, quindi preside a Superga. Il Cardinal delle Lange lo nominò suo segretario intimo, e quindi Uditore a S. Benigno. Morìnel 1768 in età di anni 45 I Pallardi, estintosi nel principio di questo secolo I Goffis, famiglia che non dimora più in Cumiana, ed ora decaduta. Giuseppe Goffis si dilettava di far versi I Barbarosso, estintesi poc'anzi con il Sig. Andrea che fu Sindaco più di ventidue anni. E da questo si vede come tutto muta quaggiù, come le ricchezze passano dagli uni agli altri, e le famiglie si estinguono o impoveriscono e nulla vi è di stabile sotto il sole. Fra le famiglie distinte stabilitesi in Cumiana già da qualche tempo ci sono: I Bianchi. Il Medico Ignazio godette al suo tempo di molto credito e morendo la più gran parte delle sue sostanze allo Spedale di cui fu uno
dei fondatori. I Matteoda, provenienti da Saluzzo. Vi sono due fratelli, l'uno farmacista, e l'altro ingegnere applicato alla formazione del Catasto. Delle famiglie recentemente stabilitesi nel Comune non si parla perchĂŠ non sono ancora diventate Cumianesi. E di quelle che arrichiscono oggi, ne parleranno i nostri figli.
personaggi degni di memoria Oltre a quelli che abbiamo notati parlando delle famiglie originarie o stabilite in Cumiana, meritano singolare menzione i seguenti: Gaetano Pugnani, il celebre violinista del secolo scorso. Nacque nel 1728 propriamente alla Ruata Guaglia, come egli stesso nel suo testamento si chiami Torinese. Suo padre Gio. Battista, segretario nell'ufficio delle Regie Finanze e tutta la sua famiglia erano di Cumiana dove avevano beni e casa. Nel 1770 fu nominato primo violino della R. Cappella; nel 1776 primo violino di Camera e Direttore della R. Capella e Camera. Ebbe le prime lezioni da un Tommaso Gelosio suo vicino di abitazione; poi gli fu maestro il Somis. Pugnani acquistò fama Europea ed ebbe applausi delle principali d'Europa. Come Direttore d'orchestra non ebbe pari. Inventò l'archetto orizzontale lungo ed a vite da cui nacque una nuova scuola di violino. Pose in musica l'opera di Metastasio il Demofonte rappresentato con buon successo al teatro Regio nel carnevale del 1788. Fu maestro del celebre GBatta Viotti e diede anche lezione a GioBatta Polledro. Vestiva con isfarzo, portava un mantello rosso che diceva regalatogli da Federico II di Prussia; avea un naso molto grosso, ed un tale Astura lo dipingeva in caricatura con grande dispetto del violinista. Gio Battista Viretti, inventore di alcune ingegnose macchine visse nel secolo scorso. Diede principio al vecchio orologio della Città di Torino, ed essendo morto prima di averlo finito, dicesi che nessuno abbia poi saputo compierlo. Chiantore Giuseppe; nato il 1747 fu come pittore in qualche riputazione. Stefano suo figlio lo superò e fù nominato ritrattista di S. M. e della R. Corte. Una sua figliuola trattò pure quest'arte non senza lode.
Maletti Michele nato nel 1804, fu anch'egli non mediocre pittore e fece molti quadri che tuttora si possono vedere nel parrocchiale di S. GBatta della Costa. Morì nel 1848 lasciando tre orfani, due figlie, ed un figlio Maletti Gabriele agricoltore, morto nel 1819, in età più che ottuagenaria; scriveva versi latini e italiani di cui alcuni furono dati alle stampe. Berti Domenico, nato in Cumiana il 12 novembre 1820, professore di filosofia morale nella R. Università, poi Referendario al Consiglio di Stato. Deputato al parlamento nazionale, autore di lodati scritti specialmente intorno alla pubblica istruzione. E’ tuttora vivente e farà cose maggiori
Quadro nominativo dei Sindaci di Cumiana dal 1599 al 1860
1599 - Brunetto Giacomo e Bessano Francesco 1600 - Turinetto Giovanni Michele e Ruffino Goffredo 1601 ………………………………………………………… 1602 - Canale Francesco e Bessano Francesco 1603 - Baudino Andrea e Macello Martino 1604 - Miglietti Michele e Cerutti Giacomo 1605 - Bruna Gaspare e Burdino Michele 1606 - Baudino Andrea e Turinetto Silvestro 1607 - Miglietti Michele e Bessano Francesco 1608 - Macello martino e Bruno Gaspare 1609 - Colombato Emanuele e Storero Stefano 1610 - Brunello Gioanni e Turinetto Paolo 1611 - Rodetto Cristoforo e Cerutti Giacomo 1612 - …………………………………………………… 1613 - Michel Marco e Turinetto Camillo 1614 - Fantino Chiafredo e Giays Prospero 1615 - Bastero Paolo e Colombatto Giacomino 1616 - Bruna Gaspare e Berga Bartolomeo 1617 - Canale Francesco e Colombotto Costantino 1618 - Tarchino Antonio e Re Giacomo 1619 - Burdino Francesco e Borgogno Francesco 1620 - Bessano Francesco e Bruna Gaspare 1621 - Frasia Chiaffredo e Turinetto Tommaso 1622 - Canale Francesco e Baudino Enrico
1523 - Baudino Matteo e Felogna Antonio 1624 - Turinetto Silvestro e Burdino Silvestro 1625 - Roero Geo.Francesco e Baudino Enrico 1626 - Bessano Francesco e Bastero Pietro 1627 ………………………………………………… 1628 - Picco Gio.Antonio e Bessano Matteo ……………………………………………….. 1632 - Prato Vittorio e Turinetto Pietro 1633 - Storero Gio.Francesco e Burdino Lorenzo 1634 - Bessano Matteo e Berne' Michele 1638 - Bastero Pietro e Ugo Gabriele 1639 - Macello Domenico e Coccolo Michele 1640 - Burdino Gio. e Prato Gb. 1641 - Baudino Enrico e Guglelmetti Gio.Michele 1642 - Sorero Francesco e Turinetto Pietro 1643 - Chiaretta Giacomo e Turinetto Silvestro 1644 -Prato Gio.Vittorio e Gilli Gio.Francesco ………………………………………………. 1675 - Bonavia Giuseppe nobile Basteri Gabriele 1689 -Levrino Michele e Durando Giacinto 1691 - Novena Antonio e Michetto Gio.Michele (inalfabeta) 1692 - Papone Giuseppe e Coccolo Francesco 1693 - Rossetti Giacinto e Camusso Gio.Batta 1694 - Bernetto Gio.Batta e Badino Gio.Batta 1696 - Maletto Gio.Antonio e Ugo Gabriele 1697 - Fantino Domenico (inalfabeta)e Molaro Chiaffredo 1698 - Fassetta Giuseppe e Salvaj Gioachino ………………………………………..
1752 - Boero Martino e …………… (Antomio inalfabeta) 1753 -Pacchiotti Gio.Batta e Turinetto Francesco 1754 - Canale Francesco (inalfabeta) e Maletto Gio.Domenico 1755 - Novena Carlo e Bessano Enrico 1756 - Gilli Gio.(inalfabeta) e Armando Lorenzo 1757 - Maritano Francesco e Alfano Gio. Andrea 1758 - Bonavia Carlo e Durando Gioanni 1759 - Novena Gioanni e Ruffinato Gio.Pietro 1760 - Burdino Giacomo e Maletto Giuseppe 1761 - Gontero Gio.Michele (inalfabeta)e Goffis Antonio 1762 - MorelloGioanni Francesco e Prato Gio.Battista 1763 - Viretto Simone e Levrino Giuseppe (inalfabeta) …………………………………………………………… 1765 - Bernetto Gio. Mario Burdino Giuseppe (inalfabeta) 1766 - Novena Carlo e Papone Michele 1767 - Coccolo Gio. Antonio e Bessano Enrico 1768 - Prato Giacomo Fiorenzo e Durando Gio. 1769 - Vaudagna GianMaria e Baudino Gio. (inalfabeta) 1770 - Turinetto Michele e Molaro Giuseppe 1771 - Maletto Giuseppe e Fantino Domenico (inalfabeta) 1772 - Burdino Giacomo e Goffi Antonio 1773 - Ugo Francesco e Boeri Giacomo Andrea 1774 - Bonavia Carlo Gippo e Boeri Gio. Andrea 1775 - Durando Giacinto e Coccolo Gio. Antonio 1776 - Rufinatto Giuseppe Antonio e Novara Melchiorre 1777 - Papone Michele e Bessano Andrea 1778 - Durando Domenico e Prato Giacomo Francesco 1779 - Bernetto Gio.Batta e Franchino Gio.Maria
1780 - Reale Tommaso e Mollar Chiaffredo 1781 - Bonavia Giuseppe e Morello Vittorio 1782 - Fantino Domenico(inalfabeta) e Maritano Gio.Francesco 1783 - Barbarosso Giuseppe e Morello Vittorio 1784 - Coccolo Gio.Antonio e Bernetto Gio.Batta 1785 - Ferrero Gio.Batta (inalfabeta) e Giustetti Giacomo 1786 - Ruffinato Geppe Antonio e Maletto Gio. Antonio 1787 - Michetto Giuseppe e Farca Paolo ………………………………………………………… 1798 - Anno primo della libertà Piemonte se Presidente della Municipalità Giustetti Giuseppe 1799 - Salvaj Gioachino, Prato Giai Rossetto 1800 - Salvaj Gioachino 1801 - Bruno Gio.Batta Maire ossia Sindaco 1805 - Giustetto Giacomo 1811 - Bessano Leandro 1814 - Salvaj Gioachino e Giustetto Giacomo 1815 - Barbarosso Andrea 1816 - Bianchi Geppe Ignazio Medico 1819 - Ugo Francesco Notaio 1823 - Giustetti Giacomo 1825 - Barbarosso Andrea 1827 - Bianchi Ignazio Medico 1829 - Lo stesso 1831 - Barbarosso Andrea 1833 - Lo stesso 1835 - Genesio Felice 1837 - Barbarosso Felice
1839 - Lo stesso 1841 - io 1843 - io 1845 - io 1847 - Barbarosso Andrea 1849 - Bay Gaetano Ingegnere 1852 - Barbarosso Andrea 1854 - Carutti Commendatore Domenico 1856 - Turinetto Giuseppe 1857 - Matteoda Speziale farmacista 1858 - Bianco Ignazio 1860 - Giani Pietro Cavaliere
Elenco
dei Signori Priori della Parrocchia di S. Gioanni della Costa del luogo di Cumiana di cui esiste memoria [osservazioni] 1339 ……………… D. Tommaso di Cevigliana [ Rinuncia in quest'anno alla parrocchia ma non esiste l'atto della sua instituzione] 1339.17 Ottobre D. Giorgio de Vinis di Vigone 1350 .18 Maggio D. Basilio 1351. 30 Agosto D. Giacomo de Martinis di Rivoli 1375. 29 Novembre D. Amedeo di Puralogno 1401 …….. D. Pietro Michael [Rinuncia alla parrocchia ma non si conosce quando sia pervenuto alla sua pieve] 1401. 26 Febbraio D. Ploto Baudi di Cercenasco [D. Ploto Baudi avendo resigato la parrocchia il 23 Settembre 1401 e D. Giacomo de Spartis non essendone stato investito non si conosce la causa di si lunga vacanza; ma é da supporre che vi sia stato un priore di cui non si conosce memoria] 1448….. D. Lodovico Canale [ N.B. Trovansi menzione di questo priore negli archivi del Regno ma non trova memoria di lui presso la Curia Arcivescovado di Torino.] 1450. 23 Luglio D. Antonio Darmelli di Moncalieri 1488. 30 Gennaio D.Giovanni More di Mortigliano 1515. 24 Dicembre D. Gioanni Maria di Bogio 1521. 27 Aprile D. Luchino de Chamberlandis di Cumiana D. Giovanni Porotti [non si conosce la data precisa della sua istituzione] 1627. 27 Febbraio D. Francesco Maletto di Cumiana
1629. 1631. 1632. 1635. 1638. 1639. 1642. 1642. 1643. 1665. 1672. 1725. 1751. 1754. 1787. 1835.
D. Antonio Vignolo dei Signori di Villar Basse D. Melchiore Gerbaldo di Fossano D. Pietro Ferrero D. Gio.Maria Salomone di Benevagienna D. Francesco Flovina D. Domenico Rota D. Antonio Vincenzo Bonecchio D. Gioanni Antonio Dongiovanni di Mondovi D. Gio.Batta Baudino di Cumiana D. Gioanna Massa di Caluso D. Antonio Raspo di Moncalieri D. Domenico Bruno di Cumiana D. Francesco Maurizio Baudon di Cumiana D. Gio.Antonio Pennasio di Riva di Chieri Teologo Giacinto Francesco Camusso di Cumiana Teologo Giuseppe Suppo di Cumiana
Elenco dei Pievani, poi parroci di Santa Maria della Motta di Cumiana di cui esiste memoria 1373. ‌...... D. Giovanni di Gorzano di Torino. [ N.B. non si conosce la data della sua istituzione, ma solo trovasi che nel 1373 fece la permuta della di S. Maria di Cumiana con quella di S. Martino ora in Torino, della quale era provvisto D. Giovanni Rifferio]
1373. 16 7bre D. Gioanni Rifferio 1376. 3 Marzo D. Gioanni Bertino Alerij di Cumiana 1409. 4 Novembre D. Enrico Bandetti di Cumiana 1430. 13 Febbraio D. Guglielmo de Cussiis 1439. 12 Ottobre D. Lanzarotto de Ferrarsi di Biella 1442................... D. Pietro di Colobiano di Villafranca 1442. Ottobre D. Cristoforo Grella di Villafranca 1452. 1° Marzo D. Michele Albrioli di Pinerolo .......................... D. Michele Cravestrini 1459-12 Settmbre D. Paolo Solej di Virle .......................... D. Antonio Bongiorno 1558. 5 Maggio D. Gioanni Rocco Peirello 1561.30 Dicembre D. Lodovico Cocolis di Cumiana 1594. ............... D. Giacomo de Rore 1630. ….…........ D. Gio.Francesco de Jacobis 1631. ............... D. Augerio Pizzetti 1675. ............... D. Marco Aurelio Colbosco 1677. .............. D. Pietro Boazio [N.B. Rinunziò a suo nipote Angelo Boezio] 1693. .............. D. Gio.Angelo Boazio 1715. ............. Teologo Matteo Osasco [ nel 1726 fu trasferito alla Parrocchia di S. Marcellino di Bibiana] 1727. ...............Teologo Gio.Batta Garis 1763. 21 Xbre D. Gio.Battista Roberto 1810. D. Gio. Domenico Perucca di Quassolo 1826. 26 febbraio D. Bartolomeo Giovino di Airasca 1860-18 novovembre D. Gio. Audisio di Orbassano
Elenco de’ Pievani di S.Maria della Pieve di cui esiste memoria ........................... D. Lazzaro Solerio 1529. 9 Marzo D. Cristoforo Solaro ........................... D. Feliciano Freilone 1595. 1 7bre D. Giacomo Storero .......................... D. Antonello Porherio 1607. 6 7bre D. G.Pietro Novello 1643D. Giorgio Suria 1681D. Gio.Giacomo Storero 1702D. Francesco Ugo 1729D. Spirito Belinendo 1760D. Steffano Celesso 1764D. Tommaso Vastopiano 1788Teologo Gioanni Ottavio Serra 1828D. Bartolomeo Bordo
Sulla trascrizione La trascrizione dell'opera è fedele al testo, nulla è stato alterato o modificato sia come termini sia come ortografia; eventuali errori, che sembrano tali, possono avere molte ragioni per esserci. La cronaca è stata scritta per essere letta dai Cumianesi e ricordare loro gli avvenimenti del loro comune e dei loro avi. E' possibile che lo scritto fosse solo una bozza in attesa di essere rielaborato e arricchito con ulteriori notizie; bisogna inoltre tenere conto che ogni epoca ha un suo modo corrente di esprimersi con un proprio linguaggio, ed appunto, anche per questo, l'autore può essere stato influenzato dai manoscritti che ha consultato. E' molto probabile che buona parte dei documenti della "Cronaca di Cumiana” siano stati forniti, all'amico Matteoda, da Domenico Carutti, suo contemporaneo, che aveva libero accesso agli Archivi del Regno, e non dimentichiamo che il Carutti pubblicò una pregevole "Storia della città di Pinerolo” che ebbe molte edizioni e che si può trovare ancora oggi nelle migliori librerie. L'ultima delle famiglie notabili elencate nel manoscritto è quella dei Matteoda presente in Cumiana da alcuni secoli, con due componenti un ingegnere del catasto e un farmacista e certamente, è confermato anche dalla calligrafia, fu proprio quest'ultimo l'autore dell’opera. Carlo Rosso
Questa pubblicazione, a cura di Delfino Maria Rosso, è copia fedele del manoscritto di Ludovico Matteoda (1796 - 1864), presso la documentazione familiare di Maria Ludovica Matteoda, e trascritto da Carlo Rosso (1912 - 1999). Cumiana - Agosto 2014
L’immagine è tratta da una guida turistica di Cumiana del 1913
Achevé d’imprimer sur les Presses de l’Imprimerie Finzi Maison fondée en 1829 4, Rue de Russie – 1000 Tunis Tél. : (216) 71.320.765 – 71.327.811 Fax : (216-1) 71.320532 – 71.326.985 1000 ex. (Août 2014) Registre des Travaux n° 629 ISBN N° 978-9973-63-037-7 © 2014 by Delfino Maria Rosso